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LE DECLINAZIONI
PRIMA DECLINAZIONE
(nomi femminili e maschili; aggettivi della prima classe al femminile)
SINGOLARE PLURALE
Nom. Puell -ă Puell –ae
Gen. Puell -ae Puell -ărum
Dat. Puell -ae Puell -īs
Acc. Puell – ăm Puell -ās
Voc. Puell - ă Puell –ae
Abl. Puell -ā Puell -is
SECONDA DECLINAZIONE
(nomi prevalentemente maschili e nutri; agg. della prima classe al maschile e al neutro)
Nomi e aggettivi in -us
SINGOLARE PLURALE
Nom. Discipul -ŭs Discipul -ī
Gen. Discipul -ī Discipul -ōrum
Dat. Discipul -ō Discipul -īs
Acc. Discipul -ŭm Discipul -ōs
Voc. Discipul -ĕ Discipul -ī
Abl. Discipul -ō Discipul -īs
A tre uscite
SINGOLARE PLURALE
M F N M F N
Nom. Acer Acr –ĭs Acr -ĕ Acr -ēs Acr -ēs Acr –iă
Gen. Acr -ĭs Acr -ĭs Acr -ĭs Acr - iŭm Acr - iŭm Acr – iŭm
Dat. Acr -ī Acr -ī Acr -ī Acr -ĭbŭs Acr -ĭbŭs Acr –ĭbŭs
Acc. Acr -ĕm Acr -ĕm Acr -ĕ Acr -ēs Acr -ēs Acr –iă
Voc. Acer Acr - ĭs Acr -ĕ Acr -ēs Acr -ēs Acr –iă
Abl. Acr -ī Acr -ī Acr -ī Acr -ĭbŭs Acr -ĭbŭs Acr -ĭbŭs
A due uscite
SINGOLARE PLURALE
MeF N MeF N
Nom. Util -ĭs Util -ĕ Util -ēs Util –iă
Gen. Util -ĭs Util -ĭs Util - iŭm Util - iŭm
Dat. Util -ī Util -ī Util -ĭbŭs Util -ĭbŭs
Acc. Util -ĕm Util -ĕ Util -ēs Util –iă
Voc. Util -ĭs Util -ĕ Util -ēs Util –iă
Abl. Util -ī Util -ī Util -ĭbŭs Util -ĭbŭs
SINGOLARE PLURALE
MeF N MeF N
Nom. Fallax Fallax Fallac -ēs Fallac –iă
Gen. Fallac -ĭs Fallac -ĭs Fallac - iŭm Fallac - iŭm
Dat. Fallac -ī Fallac -ī Fallac -ĭbŭs Fallac -ĭbŭs
Acc. Fallac -ĕm Fallac -ĕm Fallac -ēs Fallac –iă
Voc. Fallax Fallax Fallac -ēs Fallac –iă
Abl. Fallac -ī Fallac -ī Fallac -ĭbŭs Fallac -ĭbŭs
QUARTA DECLINAZIONE
(nomi maschili, femminili e neutri)
SINGOLARE PLURALE
Nom. Di -ēs Di -ēs
Gen. Di -ēi Di -ērŭm
Dat. Di -ēi Di -ēbŭs
Acc. Di -ĕm Di -ēs
Voc. Di -ēs Di -ēs
Abl. Di -ē Di -ēbŭs
PRONOMI
DIMOSTRATIVI
HIC, HAEC, HOC (hi, hae, haec) = questo, questa, questa cosa
ISTE, ISTA, ISTUD (isti, istae, ista) = codesto, codesta, codesta cosa
ILLE, ILLA, ILLUD (illi, illae, illa)= quello, quella, quella cosa
DIMOSTRATIVI
RELATIVI
QUI, QUAE, QUOD (qui, quae, quae) = che, il quale, la quale, la qual cosa
INTERROGATIVI
INDEFINITI
I cardinali declinabili sono: unus, a, um; duo, duae, duo; tres, tria
TRES, TRIA
M F N
Nom. Tres Tres Tria
Gen. Trium Trium Trium
Dat. Tribus Tribus Tribus
Acc. Tres Tres Tria
Voc. Tres Tres Tria
Abl. Tribus Tribus Tribus
FORMA ATTIVA
I coniugazione: Laudo, as, avi, atum, are
II coniugazione: Moneo, es, monui, monitum, ēre
III coniugazione: Lego, is, legi, lectum, ĕre
IV coniugazione: Audio, is, audivi, auditum, ire
FORMA PASSIVA
I coniugazione: Laudor, aris, laudatus sum, ari
II coniugazione: Moneor, eris, monitus sum, ēri
III coniugazione: Legor, eris, lectus sum, legi
IV coniugazione: Audior, iris, auditus sum, iri
VERBI DEPONENTI
Hanno forma passiva ma significato attivo.
Si coniugano come i verbi passivi, ma in più hanno:
- imperativo presente
- cinque forme nominali attive (gerundio, participio presente, participio futuro, infinito
futuro, supino in –um
- due forme nominali passive con significato attivo (gerundivo, supino in –ū)
GERUNDIO E GERUNDIVO
Il gerundio (verbi attivi, deponenti, transitivi e intransitivi) è un nome verbale e completa la
declinazione dell’infinito, ma – a differenza dell’infinito – non ha tempi e ha soltanto forma e
valore attivo. Il gerundio può essere determinato da un complemento. Se questo è un
complemento oggetto, è possibile unacostruzione con il gerundivo.
Come si trasforma ?
Il compl. ogg. va nel caso del gerundio e si sostituisce col gerundivo e lo si accorda in genere e
numero col nome al quale si accompagna.
Es. Cupidus sum LEGENDI LIBROS
Cupisud sum LIBRORUM LEGENDORUM
GENITIVO
GERUNDIO GERUNDIVO
Cupidus sum legendi libros legendorum librorum
Sono desideroso di leggere i libri
DATIVO
GERUNDIO GERUNDIVO
Operam do - legendis libris
Mi applico a leggere i libri
ACCUSATIVO
GERUNDIO GERUNDIVO
Propensus sum - ad legendos libros
Sono propenso a leggere i libri
ABLATIVO
GERUNDIO GERUNDIVO
Magnam voluptatem capio - ex legendis libris
Ricavo grande piacere dal leggere i libri
LA PERIFRASTICA PASSIVA
COSTRUZIONE PERSONALE
→ È possibile con i verbi TRANSITIVI (attivi e deponenti) e il COMPLEMENTO OGGETTO ESPRESSO
Esempio
I cittadini devono amare la patria
La patria deve essere amata dai cittadini
Esempio
Dobbiamo resistere al dolore
Si deve resistere al dolore
IL TEMPO VERBALE
Le proposizioni subordinate esplicite, ad eccezione dei costrutti paratattici (senza alcuna
congiunzione), sono di norma introdotte da:
- una congiunzione subordinante,
- da un pronome relativo
- da particolari particelle
In latino si usa generalmente l’indicativo per esprimere una constatazione, un dato oggettivo (o
supposto tale).
Il congiuntivo può avere un duplice valore:
- sottolinea la soggettività, l’eventualità, la possibilità (in opposizione all’indicativo)
- marca semplicemente il rapporto di subordinazione.
N.B. Paratassi: definisce la forma di rapporto sia fra prop. principali, sia fra subordinate.
Ipotassi: riguarda solo la subordinazione.
Asindeto: definisce il rapporto di coordinazione senza alcuna congiunzione
Polisindeto: definisce il rapporto di coordinazione espresso mediante congiunzioni
coordinanti fra loro correlate (et … et, neque … neque)
PRESENTE
Presente storico → si usa al posto del perfetto storico
Es. Proca deinde regnat. Is Numitorem procreat.
Poi regna Proca. Egi genera Numitore.
Regnat sta per regnavit. Procreat sta per procreavit.
Perfetto storico
Indica un processo verbale concluso nel passato.
Es. Sardiniam Gracchus arripuit = Gracco prese la Sardegna
Passato generico
Indica un fatto in sé, senza idea di durata. In italiano viene reso con l’imperfetto, in latino con il
perfetto.
Es. Urbs antiqua fuit Carthago = Vi era una città antica, Cartagine.
Ogni proposizione dipendente regola il suo tempo in valore relativo col tempo della preposizione
da cui dipende in via diretta: se dipende dalla proposizione principale regola il suo tempo sul
tempo della principale; se dipende da un proposizione dipendente di 1° grado, regola il suo tempo
da quest’ultima e così via.
CONTEMPORANEITÀ
Per sottolineare che l’azione descritta nella subordinata è contemporanea a quella della reggente,
viene in genere ripetuto lo stesso tempo della sovraordinata
1. Rispetto al presente, con il presente
Es. Tua res agitur cum paries proximus ardet
= Interessa (anche) te quando prende fuoco la casa vicina
2. Rispetto al passato (perfetto, imperfetto, piuccheperfetto), con l’imperfetto
Es. Caesar in fines Suessionum, qui proximi Remis erant, exercitum duxit
= Cesare ricondusse l’esercito nel territorio dei Suessioni, che erano vicini ai Remi.
3. Rispetto al futuro, con il futuro semplice
Es. Qui sibi fidet, dux reget examen
= Chi avrà fiducia in se stesso, guiderà come capo la schiera.
N.B. Per esprimere la simultaneità di due azioni future, il latino usa spesso due futuri anteriori.
Es. Respiravero si te videro
= Tirerò un respiro, se ti vedrò
POSTERIORITÀ
Tempi principali
Indicativo:
- presente
- futuro semplice
- futuro anteriore
Esempio:
tempo principale
tempo storico
N.B.
Il presente storico (presente a livello di forma, ma passato di valore) è considerato sia come tempo
principale, sia come tempo storico.
Agli effetti della consecutio il perfetto presente è considerato in linea di massima un tempo
storico.
È invece considerato un tempo principale quando vale effettivamente come presente; è il caso di
memini, odi, sum …
2) DIPENDENTE DA UN PROPOSIZIONE ALL’INFINITO regola il suo tempo sul tempo della prep. che
regge l’infinito se questo è un presente o un futuro; regola il suo tempo sul tempo dell’infinito
se questo è un perfetto.
1° TIPO: OBIETTIVITÀ → chi parla/scrive constata obiettivamente, non fa nessuna ipotesi sul
pensiero dell’interlocutore
PROTASI APODOSI
Se consideri ciò utile sbagli
Si hoc utile existimas erras
2° TIPO: POSSIBILITÀ → chi parla/scrive entra nel merito dell’ipotesi, se la ritiene possibile
PROTASI APODOSI
Se considerassi ciò utile sbaglieresti
Si hoc utile existimes erres
3° TIPO: IRREALTÀ → chi parla/scrive entra nel merito dell’ipotesi, se la ritiene possibile
PROTASI APODOSI
Se considerassi ciò utile sbaglieresti
Si hoc utile existimares errares
1° TIPO: OBIETTIVITÀ
Protasi apodosi
italiano Indicativo indicativo
latino indicativo Indicativo
Imperativo
congiuntivo (soprattutto con il tu generico)
Se vi sono ancora cose da dire (e ce ne sono), chiedetele a coloro che discutono su questi
argomenti
Si quae praeterea sunt, ab eis, qui ista disputant, quaeritote
2° TIPO: POSSIBILITÀ
Usato soprattutto nelle espressioni:
Protasi apodosi
italiano Congiuntivo imperfetto o Condizionale presente o passato
piuccheperfetto
latino Congiuntivo presente o imperfetto Congiuntivo presente o imperfetto
Es. Se nutrissimo dei dubbi verso di te, saremmo in contraddizione con noi stessi
De te si dubitemus, simus nostri dissimiles
Nelle apodosi costituite da verbi che l’italiano con il falso condizionale, in latino si ha il congiuntivo
o l’indicativo
Es. Se volessi, potrei
Si velim, possim
3° TIPO: IRREALTÀ
Protasi apodosi
italiano Congiuntivo imperfetto o Condizionale presente o passato
piuccheperfetto
latino Congiuntivo imperfetto o Congiuntivo imperfetto o
piuccheperfetto piuccheperfetto
Nelle apodosi costituite da verbi che l’italiano con il falso condizionale, in latino si ha l’indicativo
Protasi apodosi
latino congiuntivo Infinito o congiuntivo
1° TIPO: OBIETTIVITÀ
Si hoc utile existimas, erras → Dico te, si hoc utile existimes, errare
→ Dicebam te, si hoc utile existimares, errare
Si hoc utile existimabis, errabis → Dico te, si hoc utile existimes, erraturum (esse)
→ Dicebam te, si hoc utile existimares, erraturum (esse)
Si hoc utile existimavisti, erravisti → Dico te, si hoc utile existimaveris, erravisse
→ Dicebam te, si hoc utile existimavisses, erravisse
LE CONGIUNZIONI COORDINATIVE