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IL NUMERALE

Definizione e caratteristiche
• L’espressione simbolica dei numeri (entità che si usano per contare,
classificare, accumulare, raggruppare) nella lingua.
• Categoria grammaticalmente eterogenea
• in italiano comprende:
• Aggettivi
Ho appena finito di leggere un libro sulle quattro giornate di Napoli.
• Nomi
È già passato il (tram numero) quindici?
• Pronomi
Entrambi eravamo sicuri di superare l’esame.
Tipi e forme
1. cardinali
2. ordinali
3. frazionari
4. moltiplicativi
5. distributivi
6. collettivi
1. I numerali cardinali
• indicano in modo preciso la quantità delle cose o persone di cui si
parla
• il ‘cardine’ della numerazione:
• «L’addiettivo cardinale, derivante da cardine […] vale principale, che regge,
che sostiene, quasi sieno i numeri primitivi come cardini su cui aggirano tutte
le altre specie di numeri» (Corticelli 1755).
• associati ai numeri in quanto categoria grammaticale
1. I numerali cardinali – FORME
0 zero (è considerato un sostantivo 21 ventuno 200 duecento
numerale poiché ha un plurale: lo 22 ventidue 300 trecento
'zero' – gli 'zeri') 23 ventitré 400 quattrocento
1 uno/a (è l’unico numerale cardinale a 24 ventiquattro 500 cinquecento
presentare due generi) 28 ventotto 600 seicento
2 due 29 ventinove 700 settecento
3 tre 30 trenta 800 ottocento
4 quattro 31 trentuno 900 novecento
5 cinque 32 trentadue 1000 mille
6 sei 38 trentotto 1001 milleuno
7 sette 39 trentanove 1008 milleotto
8 otto 40 quaranta 1011 milleundici
9 nove 50 cinquanta 1800 milleottocento
10 dieci 60 sessanta 2000 duemila
11 undici 70 settanta 3000 tremila
12 dodici 80 ottanta 10000 diecimila
13 tredici 90 novanta 100000 centomila
14 quattordici 100 cento 1000000 un milione
15 quindici 101 centouno
16 sedici 102 centodue
17 diciassette 103 centotré
18 diciotto 104 centoquattro
19 diciannove 108 centootto
20 venti 109 centonove
111 centoundici
1. I numerali cardinali
• In italiano sono invariabili con alcune eccezioni:
• uno - varia secondo il genere (ma non secondo il numero, poiché il plurale gli
uni, le une non è numerale, bensì un pronome indefinito); al femminile
assume la forma una
• mille – plurale mila
• milione, miliardo, bilione - hanno plurali regolari;
• per indicare una quantità determinata devono essere necessariamente preceduti da un
altro numerale cardinale e seguiti – qualora precedano un altro nome – dalla
preposizione di:
Questa settimana il montepremi è di cinquanta milioni.
In Asia vivono quasi quattro miliardi di persone.
Proxima Centauri dista dalla Terra ben quaranta bilioni di km, ovvero 4,3 anni luce.
1. I numerali cardinali
• I numerali cardinali adoperati come nomi veri e propri:

(a) indicano un gruppo di persone storicamente rilevanti (i Mille di Garibaldi,


i Trecento di Leonida) o sono in relazione a magistrature e cariche pubbliche,
specialmente antiche (i Dieci di Venezia)
Remigio Legat, La battaglia di Calatafimi (15 maggio 1860), Museo del Risorgimento,
Milano
Paolo Veronese, Giove che
fulmina i vizi, olio su tela, Museo
del Louvre, Parigi
1. I numerali cardinali
• I numerali cardinali adoperati come nomi veri e propri:

(a) indicano un gruppo di persone storicamente rilevanti (i Mille di Garibaldi, i Trecento di Leonida)
o sono in relazione a magistrature e cariche pubbliche, specialmente antiche (i Dieci di Venezia)
(b) sono usati in espressioni di registro informale, con l’omissione del nome di una valuta :
Mi daresti i dieci (euro) che mi devi?
EccoLe cinque (euro) di resto!
(c) indicano un numero considerato in quanto tale:
Sono usciti il 12 e il 35 sulla ruota di Bari?;
oppure un numero che designa convenzionalmente qualcosa o qualcuno:
È già passato il (tram) 18?
Ora serviamo il (cliente con il numero) nove.
(d) ricorrono in espressioni di tempo relative all’ora, al giorno, all’anno: sono già le tre, e devo
ancora pranzare; il ventuno è il mio compleanno; mio nonno era del dieci
(e) indicano qualcosa che, per la forma, ricorda un numero: il sette della porta (nel gioco del calcio)
(f) sono usati per indicare voti (un quattro in fisica, un libretto con la media del ventinove), una
carta da gioco (un sei di bastoni, un due di picche), una misura (di scarpa, porto il 43)
1. I numerali cardinali
•Come aggettivo, il numerale cardinale di solito si prepone al
nome:
due amici, quattro chiacchiere, undici giocatori
•Si pospone al nome qualora non indichi la quantità delle
entità in gioco, ma la loro denominazione o il loro
ordinamento:
il capitolo sei è a pagina otto
GRAFIA E PRONUNCIA
• Il numerale cardinale uno subisce l’apocope negli stessi casi in cui la subirebbe l’articolo indeterminativo:
un tedesco e uno svedese alla guida della nuova multinazionale dell’auto
• Nei composti (ventuno, trentuno ecc.) accompagnati da un nome, esso è invariabile se il numerale segue il
nome, ma può essere apocopato se il numerale precede il nome:
a. votanti: ottantuno; Il qui presente Antonio Rossi, di anni quarantuno ...
b. ottantun votanti; Antonio oggi compie quarantun anni: fagli gli auguri!
• Negli altri composti, quando un numerale interno inizia con una vocale, la vocale finale del numerale
precedente generalmente si elide tra decina e unità:
ventuno [e non *ventiuno]
quattrocentosessantotto [e non *quattrocentosessantaotto]
• Tuttavia, con cento seguito da una decina o da un’unità, l’elisione è poco comune con uno, otto e undici, e con
mille è decisamente da evitare:
centouno [raramente centuno]
centootto [raramente centotto]
centoundici [raramente centundici]
milleuno [non *milluno]
milleottocento [non *millottocento]
GRAFIA E PRONUNCIA
•I composti di tre vanno accentati, benché il numerale tre, da
solo, non necessiti di accento, e malgrado una certa
oscillazione nell’uso, anche letterario:
Nel ’67 aveva ventitré o ventiquattro anni. Non saprei dirti come rintracciarla. Non so
nemmeno se è viva. Quell’estate si licenziò dal giornale e partì verso l’Ovest. (Wu Ming)

•Nei numerali che indicano un anno (sia per date vicine nel
tempo o legate all’esperienza di chi parla – come una data di
nascita – sia celebri, per date storiche), possono essere
soppresse le prime due cifre, sostituite da un segno di
apostrofo:
I fermenti studenteschi del ‘68
I ragazzi del ’99
GRAFIA E PRONUNCIA
• norma: NON scrivere i numerali cardinali in cifre nell’uso letterario o
familiare:
Ora in questo concorso sono la trentanovesima: tre volte tredici! Le approvate
sono centocinque; sommate le cifre: uno e cinque, fa sei; aggiungete il numero
delle piazze che sono sette: sette e sei, tredici, sempre tredici! (Imbriani 1972)
• in cifre (arabe) nei calcoli matematici, nei testi tecnici e scientifici,
nelle tabelle, negli orari, nelle date, negli elenchi, per indicare le
misure (peso, capacità, lunghezza) e per indicare cifre elevate se non
arrotondate:
rifare l’impianto di riscaldamento mi è costato ben 9540 euro
• per cifre elevate arrotondate - scritture miste con cifre e lettere:
Ma intanto è polemica sulla riduzione da 400 a soli 100 milioni dei fondi per il 5
per mille, mentre, al contrario, sono stati reintegrati i 245 milioni tagliati dai
fondi per le scuole private («La Repubblica» 13 novembre 2010)
2. I numerali ordinali
DEFINIZIONE
• Gli aggettivi numerali ordinali indicano la posizione che un
referente occupa in una successione gerarchica: primo, secondo,
terzo, decimo, centesimo ecc.

FORME
• I primi dieci hanno ciascuno una forma particolare: primo,
secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono,
decimo.
• I successivi si formano aggiungendo il suffisso -esimo al numerale
cardinale, che di solito perde la vocale finale:
undici→undicesimo, venti→ventesimo, cento→centesimo
• ma ventitré→ventitreesimo.
GRAFIA E PRONUNCIA
•I numerali ordinali possono essere scritti in lettere, numeri
romani o numeri arabi, i quali devono essere accompagnati
dal piccolo segno all’apice ‹º› per il genere maschile e ‹ª› per
il genere femminile:
Sono arrivato soltanto ottavo / VIII / 8° .
•Da evitare l’uso di tali segni all’apice quando si utilizzano
cifre romane:
Fu Paolo VI a chiudere il Concilio Vaticano II.
Le vicende narrate nei Promessi sposi sono ambientate nel XVII secolo.
•Scritto informale - grafie miste: 75esimo, 400esima,
← contaminazione fra sistema grafico e sistema numerico
Nel giorno del 25esimo anniversario della morte del generale Dalla Chiesa,
ucciso da Cosa Nostra nel 1985, ad Otranto si terrà un dibattito pubblico
(«Corriere della sera» 3 settembre 2010).
3. I numerali frazionari
• indicano una frazione (una parte o più parti di una quantità intera)
• valore nominale
• formati da un aggettivo numerale cardinale e da un ordinale
un terzo, due quinti, quattro decimi
• mezzo – può essere aggettivo (indicante la metà dell’intero), avverbio
(col significato di «quasi»), o nome (indicante la metà di un tutto):
Mi darebbe mezzo chilo di patate e mezza lattuga?
Era mezzo morto dalla paura.
Non mi pagano da un mese e mezzo.
4. I numerali moltiplicativi
• indicano quante volte è stata moltiplicata una quantità
• valore nominale / valore aggettivale
TIPI
1. variabili nel genere e nel numero
doppio, triplo, quadruplo ecc.
per i numeri maggiori di sei si preferiscono espressioni equivalenti:
otto volte, dieci volte, cento volte ecc.
Questo quadro vale almeno il doppio di quanto indicato nel catalogo.
Vorrei riservare una camera doppia.
Il tuo giardino è dieci volte più esteso del mio.
2. variabili solo nel numero
duplice, triplice, quadruplice, col significato di «formato da due, tre o più parti;
che ha due, tre o più scopi; che serve a due, tre o più usi»
Questo contenitore ha una duplice funzione.
Nel 1882 fu stipulata la Triplice Alleanza fra Italia, Germania e Austria.
5. I numerali distributivi
• indicano il modo in cui sono distribuiti numericamente i referenti

• sono espressi da locuzioni:


a uno a uno, due per volta, tre per ciascuno, ogni quattro, ecc.
6. I numerali collettivi (numerativi/approssimanti)
• indicano un insieme quantitativo di cose o esseri
paio, coppia, duo, trio, decina, dozzina, ventina, trentina, centinaio, migliaio
• possono essere usati per indicare una quantità approssimata:
Ti dispiace se vengono un paio di amici alla festa?
Sarà stato un uomo sulla trentina.
• aggettivi:
• ambedue (invariabile)
• entrambi (femminile entrambe),
→si collocano prima del nome al quale si riferiscono e di un eventuale aggettivo
precedente il nome
Entrambe queste scatole contengono cioccolatini.
→possono assumere valore di pronomi quando usati da soli:
Si sono presentati due testimoni: il giudice ascolterà entrambi.
• Da tre in poi si utilizza il sintagma: tutti-tutte e X, con X=numerale cardinale
tutti e tre, tutti e quattro etc.
Usi idiomatici
• quattro:
fare quattro passi, fare quattro chiacchiere, fare il diavolo a quattro, parlarsi a
quattr’occhi, dirne quattro, in quattro e quattr’otto, ecc.
• due:
farsi due spaghetti, fare due passi, ecc.
• Altri numerali appaiono meno frequentemente:
una ne fa cento ne pensa, al cento per cento, al novantanove per cento, essere
al settimo cielo.
Rappresentazione
cinquecentesca del
sistema tolemaico
Usi pragmatici
• indicazioni di quantità generiche
• quantità minime - prevale l’uso di numeri piccoli, in particolare di
due:
ci vediamo fra due o tre giorni (= tra pochi giorni)
vengo tra due minuti (= tra poco)
dicci due parole (= alcune parole)
in due parole (= in breve)
• quantità importanti - numerali alti →intensificatori:
te l’ho detto cento volte (= molte volte),
te l’ho detto miliardi di volte (= moltissime volte),
mille volte più intelligente.
• numerali elevati in frasi fatte - non sono sostituibili con altri numerali:
• mille grazie / grazie mille (*cento grazie),
• mille baci a tutti (nei saluti)

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