ILO ?CD
CD
*t
01
1
:t
IM
1761
UNIVI
Chi
l'ha
detto ?
Thompson
E.
M. Paleografia greca e
latina. Traduzione dall' inglese con aggiunte e note di G. Fumagalli. 3 ediz. riveduta ed
ampliata. 1911, di pag. xn-208, con 38 incisioni nel testo e 8 tavole in fototipia di cui una in tricromia L. 6 50
La Questione
di Panfilo Castaldi.
E.
3
Bibliografia etiopica.
Catalogo descrit-
tivo e ragionato degli scritti pubblicati dalla invenzione della stampa fino a tutto il 1891 intorno all'Etiopia e alle regioni limitrofe. Opera compilata sotto gli auspici della Societ geografica italiana e della Societ d'Esplorazione Africana. 1893, in-8o, di pag. xn-490 . L. 12
Antonio Biado,
colo
XVI. Memoria
di pag. 124
in- 12
L'Ape
latina. Dizionarietto di 2588 frasi, sentenze, proverbi, motti, divise, locuzioni latine, ecc., vive nell'uso moderno, spiegate ed annotate. 1911, di pag. xvi-353 (esaurito, in ristanijni).
Bibliografia.
con 87
figure.
L. 8 50
Chi
f ha detto?
TESORO
da
DI
CITAZIONI
Giuseppe Fumagalli *
SETTIMA EDIZIONE RIVEDUTA ED ARRICCHITA ^ AGGIUNTE LE FRASI STORICHE DELLA
GRANDE GUERRA
ULRICO HOEPLI
I
IH TORB-LIBH \l<> DI
iti; \!
C 18
-MILA
MXXI
PROPRIET LETTERARIA
<bon
...
,-
'Arte
dell:.
St*j
'* ndi
Via Santa
INDICE DEL
VOLUME
CHI LEGGE
Pag.
IX
PARTE PRIMA
i
.
libri
e delle biblioteche
voglie,
2.
passioni, gusti,
darsi bel
abitudini
il
3. Allegria, 4.
5.
tempo, noia
15
Amicizia
20
24
Amore
Astuzia, inganno
6.
7
34
Avarizia
Bellezza e bruttezza. Doti del corpo
36
38
43
8. 9.
io.
46
e lodi
40.
Buona
Buoni
e malvagi
servi
55
Casa e
58
e cattiva
<>o
Compagnia, buona
62
....
65
17.
70
73
So
<)
1
21.
101
vi
23.
Donna, matrimonio
Pag.
106
121
24. Errore, fallacia dei disegni, insufficienza dei propositi. 25. Esperienza
26. Fallacia dei giudizi, false apparenze, regole del giudicare.
126
132 137
141
27. Famiglia
28. 29.
148
150
153 155
31.
32.
Fiducia, diffidenza
Fortuna, fato
163 167
171
17)
Giorno e notte
leggi,
politica
189
218
Guerra e pace
220
237
246
253
259
203
dell' unianit.'t
27c
279
Morte
Nature diverse
citt,
48. Nazioni,
paesi
297
340
pentirti
industria,
lavoro
Parlare,
tacere
e
53.
Patria in generale;
l'Italia in
partieolar
372
55. $ 56.
Personaggi itorid
Piacere,
letterari
dolore
VII
vj
57.
Povert, ricchezza
Preti,
Pag.
430
437
443
$ 58.
<j
sacerdoti,
chiesa
449
454
471
475,
Re
62. 63.
64.
Regole del
483
65. Risolutezza, sollecitudine, altezza e pochezza d'animo. 66. Sanit, malattie 67. Sapere,
studio,
496
509
ignoranza
513
522
68. Saviezza, pazzia 69. Schiettezza, verit, bugia, simulazione, ipocrisia, adu-
lazione
70. Scienze e lettere, poesia, eloquenza e musica.
.
526
.
.
538
71.
72.
Sollievo, riposo
^bo
565
bevande
Speranza, disperazione
vini,
altre
568 574
578
Tempo, ponderatezza,
riflessione
582
5.S7
77.
Vestire
Virt,
illibate/za,
modestia
588
595
79-
Vizi
PARTE SECONDA
\
80,
Le
a)
b)
<
frasi
storiche della
Grande Guerra
<>oi
ivi
Il
Italia
004
Italiens
Les
ne se battent pas !
(>54
d\
e)
Francia
669
Germania
Altri paesi
676
696
/)
PARTE TERZA
81. Frasi d'intercalare 82.
comune
Pag.
701
Modi
proverbiali e similitudini
723
738
755
779
815
899
A CHI LEGGE
Che cosa
dopo
il
sia
il
Chi V ha
detto.'',
ormai noto
un modesto
autore ha in-
ed
pub-
blico
italiano
pi
di frequente sia
tiene
una copiosa
scelta di citazioni
da
classici
nazionali
e stranieri,
da prosatori e poeti e
di
determinate
V ha
detta per la
prima
qua e
l,
per rompere
la
monotonia
ho aggiunto
chi legge
si
erano omesse
le
tradu-
che
la
cono-
si
avesse a presupporre in
:
ma
da molte
mi
si
tre la ragione
che
la giustificava
fatto,
mennon sembrava
poteva parere che
meno opportuna,
ste; e cos
in
non appartengono
quindi
(comprese
le dialettali)
hanno
la loro traduzione.
L' idea
di
un
che
clas-
Bchmann
l 'orte,
(n.
1822,
la
*J"
1884),
Geflgelte
di cui
prima
edi-
tornow
(n.
1852,
1895) e
dopo
la
morte anche
di
Bogdan
1
tempo prima
(19 12),
(iermated<
il
tra
li
il
il
popolo
Ma
il
l.uchmann non
primo n
chi legge
xi
La
aveva gi
notissimi
libri
tempi pi vicini
l'Alexandre,
Le Muse
:
de la Conversation, di cui
un sup-
plemento
forse
col titolo
ghilterra che
di citazioni
prima
di
ne pu vanil
ma
tutti
li
supera
grande
volumi.
usciti 12
quelle e di altre
di ripetere le
mi risparmio
ho consultato
e spogliato diligentemente.
(1)
loro letteratura,
essi si
compiacciono pi
che non
zione e
si
usi,
per esempio, da noi, - d' infiorare la loro conversacitazioni, specialmente latine e greche.
le
le loro scritture
Un
non
il
tal
pi immediate, se
tra le pi importanti
- con
cui
si
riuscir talvolta, in
il
prof.
:
zione
La
negli
Studi di Filologia
degli indici di
Moderna, anno
tal
247-277.
il
Ed uno
Bellezza,
moderni
al
hanno
in In-
XII
cht legge
mi risparmier anche
congeneri
al
di citare
non molti
libri
italiani,
riori,
mio,
ma
si
tutti
valso del
mio senza
dimenconolo
ma
ticandosi di citarlo,
scesse
:
come
se
nemmeno
ma non
queste miserie.
A meglio chiarire
il
una raccolta
a dire di
ciare
l'
personaggio
opere di qualche
scrit-
Non
il
miologica, quindi
non
Qualcuno
vorrebbe
trovarci
i
senz'altro
nostri di-
che infiorano
trino nel
quadro del
libro,
ditter, sia di
medievali.
Ma non
registra
il
Bchmann n altro
come
il
ragio-
citarli io.
Questo, ad esem-
ad un cortese
critico,
quale mi
chi legge
UH
mano la
non
sul
altro che
una
medio evo
cosel-
las o del
nessuno
primo
la disse,
nome dell' ignoto goliardo che come non si sa, n si sapr mai, Melius est abundare quam deficere,
brocardi giuridici
:
V autore degli
infiniti
Neganti
curat
unus,
testis
Il
nullus
De minimis non
praetor,
ecc.
pertorio
tempo perduto, e il lagnarsi di non trovarcele non ragionevole tanto varrebbe farmi
:
mani
(i).
(i)
Ho
riunito in
finalmente
comparso
(pag.
191
fra
di
Manuali Hoepli,
col titolo
L'Ape Latina
XV-353), e
in
cui in
forma
di dizionario di
2588
frasi,
e perci
vi
Esso
benevoli
lettori
domo sua/
chi legge
pi
d'
uno
li-
bretti
melodrammatici
abbia ecceduto
e qui
la critica,
almeno per
senza fondamento.
stificazioni. L'
Ma
melodie che
le ispirano,
an-
che
lirico.
Su
non siano
sei
affatto illet-
terate, ce
ne saranno sempre
hanno
tito la
letto la
confessarlo,
ma
una
sola che
Norma e la
riesca
dolor pot
il
digiuno
ma
il
Norma
ai
tuoi ginocchi
ovvero
1'
Addio
del passato.
a'
meno
moda abbia
tolto di re-
A
della generazione
tito in teatro
chi legge
xv
V Elixir
d'Amore ;
notizia
nuova
Anche
questa
da contar. Quanti
di coloro
che
la ripetono, sa-
prebbero
tiene
?
appar-
quello che
si
ragione per
il
gli stranieri,
qualcuna
di
queste
riosi
finch la
farlo
n.
:
memoria
si
n 42
Donna
leggano
le
liriche
ha
scritto
Alfredo Comandini
quella sua
brettistiche
prima edizione
ne ho
ho sfrondato largamente
lasciate fuori
in questa parte, e
(1)
Cospirazioni di
Romagna
Bologna
nelle
memorie di Fe-
Comandini
chi legge
in
Quanto alla disposizione materiale del volume un certo numero di paragrafi, bench possa a
le ri-
che
il
filo
ho tentato
di riu-
non potrebbe
i
un
fatto
che
tatore
qualunque rapida
ricerca,
ed inoltre che
la
classificazione
non si ricorda esattamente la forma, senza di che non sarebbe possibile rintracciarle nell'indice alfabetico. Per esempio qualcuno una volta ha stampato che nel Chi V ha detto ? mandelle quali
cava
la frase
eh' e di Cesare.
Ma
dice
il
testo
non dice
al
dice Reddite
si
qua sunt
Ccesaris,
il
trova nell'in-
n.
esattamente
Giustizia,
testo,
liti
e'
me-
desima.
Ma
che
il
mio volume
non per
gli eruditi,
pubblico spicciolo.
il
compra un
;
ha
fatto
buon
devo
in
A
gran parte lasciarne
il
chi
Ugge
xvn
me
ne ha fatto un libro di cui, almeno per qualche pagina, la lettura continuata sopportabile.
Per
lo
schema
di classificazione,
mi sono dunque
che egli stesso tolse dal libro di Orlando Pescetti, di Marradi, sui Proverbi italiani (1603),
che Gino Capponi, editore della raccolta giustiana, ricorresse, e che fu adottato con lievi modificazioni
dal Pasqualigo, dal Pitr, e da molti altri dei nostri
ci
e per ultimo
ho
aggiunto, facendone
la
frasi
per
le
quali
una
classifica-
La seconda
alla
prima volta in
quali ho fatto quali le frasi
Grande Guerra
le
che
nite,
la costituiscono, si
dir pi
ampiamente
meglio
il
mio concetto
questo ordinamento.
XVIII
A
facilitare
l'
chi legge
l'
ho corredato
di
copiosi indici.
Un
una unica
primi
serie alfabetica
non
citano separatamente
(e
questo
le
le
come
Un
nomi
e finalmente
un
ritro-
vare rapidamente quelle notizie di varia erudizione e quegli aneddoti che sono sparsi per
il
volume
la
La
dici
che
completano,
ci
porgono argomento a
dono
le
ma-
tassa della fortuna delle frasi. Per esempio le citazioni in poesia superano di gran
in prosa, e se
lunga quelle
i
ne capisce
la
ragione, perch
versi,
mnemonici
in
liane, e
non molte
perch
citazioni
ita-
anche questo
naturale,
si
tiene
A
pi facilmente a
cht legge
XIX
una
italiana, la
tanto
veramente
ori-
fra le
primo posto
le latine
classici
im-
poi
le francesi,
spettanti ad
re-
meno
colti.
Pochissime
le
che
negli originali.
tori
pi di frequente
i
vedremo a un dipresso
quali siano
libri
si
;
paese,
il
che,
dire pi letti
abbiamo
in
primo luogo
la
Dante, l'uno
andando
e l'altra
quindi,
in ordine de-
dei librettisti di
il
melodrammi, Orazio e Virgilio, poi Cicerone, Petrarca, il Metastasio, il Tasso, il Manzoni, Ovidio,
La Rochefoucauld,
di
cui le
nome (caso non nuovo n raro), il GIUSTI, SENECA il giovane, il Carducci, 1' Ariosto e 1' Alfieri, il LEOPARDI, Voltaire (non sempre citato a rasentenze sono certamente pi conosciute del
xx
chi legge
Shakespeare, il Monti, Plauto con Svetonio ed il Parini, Napoleone I, poi in pari grado Terenzio, Marziale, Molire e Olindo Guerrini e finalmente tre gruppi a breve distanza fra loro, Plutarco e Paolo Ferrari; poi Tacito, Quintiliano e
motti di guerra); poi
;
dell'
ex-imperatore
Gu-
glielmo
II
e per ultimi
ne, Victor
Hugo e il
considerazioni pu suggerirci il ponga mente alle curiose trasformazioni che hanno subito le citazioni storiche e letterarie. Delle frasi storiche, si pu dire senz'altro
altre
si
Anche
libro,
ove
che
tre quarti
modo
ben
come ho
cercato
trovano sempre
trasformate
il
ma
la
forma
popolo
rettorica. Il
se
giate, rese
naturale, altrimenti
vivere nella
memoria
(i).
me-
diocremente colte
Anche
le citazioni letterarie
(i)
Non sempre
rado essa
la
O inconsapevole
pei
non
di
fatt:i
artificiosamente pl feticismo
un sen-
chi legge
XXI
infatti,
le
persone di maggior
tali
persone pi facilmente
cise.
si
che
timento opposto.
Ma
occorre in
tal
agevolmente indotti a ritenere che fosse stata fabbricata da compiacenti cortigiani che ricordavano
\\
J'y
suis et
j'y
del
Mac Mahon
sicuri
infatti
al
n. 1001
ho notato come
anzi
giornali del
la frase precisa e
non
si
fosse
nem-
meno
mie
dubbiezze
tuttavia
l'
si
tratti
Ecco
il
testimonianze.
La prima,
:
ostile,
La
1
lotta
;
892
si
tratta soltanto di
da Vittorio Emanuele
II
scendendo
in
carrozza
nell'atrio
primo arrivo
Roma
30 dicembre 1870:
Finalment
i
volgendosi
egli
al
Lamarmora
avrebbe mormorato
ci
piemontese
suma
(Finalmente
commenta
l'Oriani ;
avveduto
famoso motto
XXII
chi legge
frasi
una
illusione deli
orecchio, in
un
significato al quale
rispettivi
autori
non
si
sognavano
di pensare, cio
ben
di;
biblici
Beati fiauperes
(i),
sfii-
Non
homo
Salutem ex
suo gesto
noiata,
il
vecchio
malgrado
la pioggia,
Ma
questa insinua-
me sembra
di dia-
Giuseppe Manfroni,
il
famoso commissario
forma
scritte in
dopo
gli
avvenimenti
e quindi
dell' ingresso
Emaparole
Roma
:
(2 luglio
187
1)
prosegue
Siamo a Roma
ai
Ecco
le
omaggio.
Ma
ha aggiunto
1'
che mi sono
:
state riferite
da uno che
ha udite
i
esse suorifeI.
giornali
comunemente hanno
bench
:
le
maggiori probabilit
frase
imprudente
pronunciarsi recisa-
mente
(1)
un senso o nell'alno.
potuto Bpieg&re a MIO luogo nel testo, citando questa
Non ho
frase (n.
il
1609) come nei due luoghi della Bibbia dove essa ricorre,
sia
suo significato
le si
d comunemente.
agli
detto che
Dio mand
Ebrei
A
itiimicis nos tris,
chi legge
win
asauTv
inteso;
il
virgiliano
potenter res ;
Sunt lacrima rerum; l'oraziano Lecta i danteschi L'amico mio e non della
a tutto
letto (i).
l'
universo,
Aver perduto
il
che
si
ma
che
sono
da
lui dette
n
i
scritte, e
posteri
hanno
la dottrina
che traspa-
con
le
YOmne vivum
la
manna
come non
di solo
;
ma
di
v.
Cristo risponde
al
Tentatore che
lui
uomo pu
per
basta
il
contrasto:
quanto
nell' allegorico,
che
il
pane non
1'
sufficiente.
di
la
opuscolo
G. B.
(Citt di Castello,
XXIV
chi legge
E
non
La prima edizione
settembre 1894;
la la
seconda circa
la
la sesta
mia conoscenza, posso dirmi, quasi senza riserve, soddisfatto e superbo, non meno che grato. Mi auguro che lo stesso favore accolga questa nuova ristampa, alla quale, ho portato maggiori cure per migliorarla
ed arricchirla sulle precedenti.
originali,
Ho
riscontrato sugli
lezione o la fonte, e in
le
sono
frasi
citate
di
seconda mano
(1)
le
citazioni dan-
tesche
da
una, quale da altra edizione, non tutte dello stesso valore critico.
Nella necessit di unificarne la lezione, e non avendo potuto valermi del Testo critico delle Opere di
Dante curato
dalla Societ
in
edizione
Bemporad
il
al
presente
votame,
edizione
riscontro
stato
fatto per
ili
tutte
con
la
recentissima
di
Tutte le Opere
Dante
A
zioni
chi
Ugge
XXV
sono
state
nuovamente
illustrate
e altre molte
sono
state aggiunte, in
modo
che
le frasi la
edizione in poi son ben 774, un buon terzo del libro. Anche per questa ristampa ho avut^> il cortese contributo di molti spontanei cooperato
fare espressa
fra
i
quali
devo
bar.
mi
comm. Ottorino
;colta delle frasi
mi ha aiutato
spie r
come meglio
un
il
speciale ricordo e
sig.
caldissinj
Romeo
Monari,
quale
*CLLU
uesta edizione,
nel cercare e
mi
stato di aiuto
veramf
osa e diligente
'aver messo a giunte ch'egli
mia disposizione un fascio e aveva messo insieme e un a devo finalmente alla signorina dou
;
ingraziamento
pinelli
che volle
le
cn^
ioni greche.
1.
2.
Porta
S.
Stefano.
G. Fumagalli
bibliotecario a riposo.
on
.la s
/del ic
praio
accoglit
mpa
i,
polit
nolte rece
posso
diri
erbo,
non
favore accolga
)
portato mag'
sulle
prece
pi che
di ci'
Chi
l'
h;
detto?
;;;;;i;
; ;
PARTE PRIMA
1.
Presento
al
pubblico per
la
un
imitatori
saccheggiarlo
ma quando
pi di
un quarto
di
di
secolo fa,
prima edizione
in
tal
questo
e
libro, nella la
pa-
letteratura
ra
il
poco esisteva
genere
forse
miglior
moderna
che
si
Ma
se
il
dilettante
umorismo poteva
divertirsi
di
il
pubblico
tutti
giorni
un
obolo
di Belisario),
immodestia
pensare che
il
repertorio
troveranno
frasi
uno
neralmente conosciute.
quasi tuli
allora perch h
tutti
il
repertorio, se tutti
ramente
di
simili
motti, sentenze,
modi
di
dire,
[i]
comune
(*), e
moneta
tutti
non sempre
l'
ne conoscono
autore,
l'
origine,
talora
neppure
esatto
sa
significato.
Anche
poi di frasi pi
conosciute, e che
si
ognuno
non sempre
pure curiosit
meraviglia
di
il
scusabile,
anzi
ragionevole.
perci non
di
si
faccia
versi
altri
mente
colta,
il
sa
memoria
il
ma
egli
esattezza
si
canto,
appartengono?
del
E
tolti
neppure
meravigli se accanto a
queste
gemme
di
rario,
menon
lodrammi pi
citate
ha presieduto nessun
della maggiore o
criterio
etico
od
estetico,
ma
soltanto lucilo
si
citano
altri si-
frequente
il
di
piii
perci
il
pubblico ha
diritto
di sapere
Insomma questo
si
che
io faccio
un
vero
di
Manuale
poich
deve apprendere
l'arte
si
citare esattamente,
:
clic
comunemente non
creda,
i.
L'exactitude de
citer, c'est
un talent beaucoup
Sanchez, Remarque*).
II
lettore italiano
gemme
Frammiste
molte
I.
I.'
\irt
assai
pi rara che
non
pelisi.
.
- la quoque, qua vuljro (*) Vedi Oi I umano, luslit. or.it., X 11,41: recepta rant, lu. e Ipso, quod In certuni Mie tore tn babent, velut omnium limit, (inai: eil Ubi amici, Ibi opesi et, i'ou-i -initia mille teste; el pud .in, Pares rotem, ut <st in vetere proverbio, nun paribus maxime congregantnr. . - Vedi amie- a pay 25, nelle osserva, al num. 78.
:
[2-4]
modesto
ufficio di ar-
mandare
in
qui rac-
Marziale
2.
(Eigtammi,
lib.
I,
ep. 17, v.
1).
Omero
poemi chiam
"E-a
ircEpevta.
tradusse nella frase tedesca Geflgelte
ttolo di
che
Giorgio Bchmann
il
un
piano
finora sparsi in
Germania.
italiani e stra-
moderni;
vi
sono
frasi storiche;
vi
comune
due
ma
sulle quali
uno
scrittore
Pu
Fournier, autore
raccolte, francesi
:
Il
en
est
billets
bonne plume
VIII
II.
t -,l.,
<>:
p.i_
Cfr. COO
versi di
Mdi.lKRi. m:\VAntitrioii,
t.
it:
tait
intoni, alcuni
ilate.
Itasi
sono mediocri,
ma
pi sonn cattivi.
popolari
i.iano
le avalli.
all'-
cambiali
ti
in cir-
cola/ione
perd
tutt'il
loro valore,
vuole
[5*7]
Vi sono pure
delle frasi
scherzevoli e facete
le
e anzi
sono stato
meno parco
pur alleviare
nell'
altre,
poich bisognava
il
la
di
della materia,
e rendere
facile,
libro,
di per
s cos arido,
un poco pi
memore
del precetto
oraziano
5.
Omne
tulit
utile dulci,
La
l'
tre
si
modo
voto ad un uf-
posto
di
all'
un punto
fronte al
i
nome
nomi
del candidato
di tutti
i
cui
spettava, in
;
una
candidati
tutti
i
quindi
la frase
significa riport
voti.
auguro
ai
pericolosa mercanzia
non dimentichino
che
6.
p., ait.
IX,
11.
\\n|.
di quelli, ai quali
pu attribuirsi Quintiliano
:
il
melan-
Potius
perdidi.
,
lit>.
VI, cap.
3. S 28).
A
altrui
molte
di sitatte
Sentenze
il
popolo
clic le
bocca
pei [scherno
frasi
che
si
loro autori
Scrissero con
altri
massima
pi
fiate
seriet.
Questo
del resto
-gue
anche
in
campi;
frase
un' inter-
,.
Ottiene
la
unisce
il
L'utile
lettore.
al
dok
dilettando e istruendo
(>.
-.
tempo
stesso
Chi solito
Preferii
di
dire
frasi
spiritose,
ha cattivo carattere.
motto.
[8-1 1]
ilclie
biblioteche
pretazione che
le righe,
le
indovinare
E
8.
chi
uccide?
Littera
enim
occidit, spiritus
[S.
autem
vivificat.
3, v. 6).
^to
il
blico italiano,
mio
libro
non ha
davvero
9.
pretesa di essere
di Cristo scrisse
FoNTENELLE
Acadmie
pu
dire
d'Olivet (Paris,
1729,
to.
II,
pag. 177); n
si
di esso quel
che
Dante
io.
e cielo e terra.
e.
Danti, Paradisa,
XXV.
v.
2).
Oh, no davvero!
l'approvazione
pensava, un
rima) che
:
la
mia
fatica
di
(tIU&EPPB
ErlttSTT,
11.
Il
fare
il
un
libro
meno che
rifa la
niente
gente.
!
Se
Ma
libro fatto
i
non
libri
Tuttavia quanti
ce
umano
Il
libro
Dei
delitti e delle
Beccaria ha dato
.1
uccide,
il
mentre
lo
spirito
vivifica.
<).
QneatO
libro,
pi hello
chi- sia
uscito dalla
mano
dell'
nomo,
um
[12-13]
medievale
zio
il
romanzo
le
della
Tom, ha spezzato
di
America
le
Mie
prigioni
Silvio Pellico
nocquero all'Austria
12.
Pi che
chi
I'
la perdita di da
Ma
fine
ha detto? La
dell'
frase fu
;
il
LUIGI
Yi'.rii.-
LOT, direttore
del del
Univers
1849
col Mettermeli,
libro
Pellico,
che
le
rsultat
terrible
pour
contraire
si
veda
vol.
II,
pag. 229,
anche
altri
il
Giorn. stor. d.
la
Ictt. ital., v.
n. 3).
Da
frase fu ascritta a
ital.,
potrebbe anche
in
un rapporto
al
pi dannosa
si
al
Go-
verno di S.
M.
che la perdita
di dieci
battaglie;
veda Sandon.
Insomma
tutti
il
mio
libro
non
dei dotti,
ma
di
coloro, e sono
lettura o la
pili, ai
:
un
bel giorno
pu
fare diletto
la
memoria
quindi
13.
cisposi occhi gi da
come
ein'
Pasini
in
Alla
Moda
questa
precede
omissione o d'inesattezza;
redazione imperfetto,
fitto,
vi
ma
anche
in
memore
in
della sentenza di
lettera
Plinio
il
nipote
e
di gli
una
famosa
:
in
cui questi
d ragguaglio della
vita
studi
dello zio)
Ti 4-
7]
14.
Nullum
(C
l'i.iNio
parte prodesset.
Cecilio Secondo
il
giovane, Epistole,
sa,
fors'
ep.
5).
Perci io
anche favore
infatti
15.
Habent sua
fata libelli.
ma
che
invece di
carmen heroleum,
1286. presso
De
syllabis).
Ecco
il
verso intiero
Pro capta
lectoris
libelli.
anzi gi
ci
siamo venuti da
Non
avrei
libro
si
riferiscono
16.
Un
bel
livre est
la
un
verso che
e che
il
De.sbarrealx-Berdi Pixrecourt)
nard,
pseudonimo
[ardere. Ex-libris
k<
Ano,
come Teodoro
Q aveva
ai
ticamente
zioni:
curiosi
agli
17.
fcheux
'lo
ivent
il
est gt.
14.
N
Anche
libro
potesse
in
qualche
parte giovare.
15.
piccoli libri
hanno
il
loro destino.
libro
m
-ort-
17.
Tak
li
ogni libro
prestato:
perduto
opre,
C 'li i
'
ha
detto ?
[1
8- 1 9]
Un
(ediz. di Basilea,
1538)
Hnaut,
uno
mano
Hnaut medesimo
in
magno
Consilio
sena-
1710.
saYYXiot) to y.oa
Aouxv
xsep.
Hpc to tcwaoovtocc,
xa.
yoposTe
la frase
Ite
ad vendentes.
(Evang. di
S.
Matteo, cap.
XXV,
\.'>).
Ma
in
Francia
altri
bibliofili
Giovanni Grolier
Francesco
I,
lipnese, te-
armata
al
quindi tesoriere di
Francia sino
dei suoi
volumi
faceva
amiconi m
Ma
egli
ma
della
splendide legature
di
uno sconosciuto
del
molti credono
secolo
:
cui libri
portano
tutti
la
leggenda
19.
Th. Maioli
et
amicorum.
cortese motto: /atti
suoi
libri
il
Parrhash
amiconi!,
RABELAIS!
tV tXV.
8,
Andate
Di
dai
venditori.
x.
Tommaso
Maioli
[20-22]
Per
bibliofili,
:
o meglio per
bibliomani, non
manca l'epigramma,
ed questo
20.
Oui, c'est la
bonne dition
seize,
et posies,
1807,
Le Sa-
vant
(a.
pu dimenticare n
1'
ammonimento
Petrarca
21. Libri
in-
la
22.
Xotre-JJamc de
/'ari.-, lib.
V, chap.
1).
il
cap.
1.
successivo,
di
cui
formano
titolo:
Du
libri
brevi
il
il
come
un
dei
sse
Tome
la
:
un so
ch>-
ili
vivente, pi
clas-
Naiade
nella fonte , e
l'i! <>
Di'.,
.1
1
come -m" U
"ri di
'edizione buona;
infatti in
quella cattiva.
fecero diventare
lotti
21.
libri
alcuni,
altri
ietto uccider
quello.
io
Chi
l'Ita
detto?
[23-26]
2$. Uli
in locis iisdem
[iti
lib.
XXXV,
cap.
2).
La
ci
abbia conservato
:
notizia la storia,
24.
iscrizione che,
lib. I,
Diodoro Siculo
(Bibloth. /tistor.,
di
Egitto e di cui
ricord certamente
Federigo
Reale
pi ampio)
il
Grande
(comle
quando
di Berlino
f'
piuto nel
parole:
1780
e ora sostituito
da
altro
porre
Nutrimcntum
Spiritus.
Dai
sentenza:
25. Si
hortum
con questo ha
fine
in-
resto,
devo
dovuto
dir
non
la
storia
la letteratura
e
possono additarci
di
raccolta di citazioni,
non
proverbi.
Ed
ma
anche nel
latino,
latinit.
Non
n
in
vi si
troveranno perci,
repertorii
simili,
conn
non
trovano nel
di
Bchmann
Do
lit
altri
questi: Kvettsatio
non
petita, accusato
manife-
Si non
mole
di questo
volume
26.
....
Dominedio
ci salvi
i
da
libri
troppo lunghi e da
poemi!
le
Medicina
Se pretto
dell'
anima.
un giardino, nulla
ci
2^.
mancher.
[27-3
il
Affetti,
abituaitti
11
come
scrisse
Felice
Cavallotti (in
nella
ode
penseremo
in seguito,
non ora:
27.
Di
libri
Q avanzo.
editori,
ma non
gli
autori e
libri
da pubblicare:
28.
finis.
|2).
Affetti,
2.
dell''
pi spessi) cercarsi
il
principale
movent
nei
ci che pi piace,
antichi
29.
Trahit sua
quemque
voluptas.
11.
(Yim.n.io, Egloga
30
UZIO, D
liai, rtr.,
lib.
II.
v.
un
nmik
ti
p"i espresso da
Dantk
in
pici
jl,
lieto
Fattore,
tra.stulla.
28.
29.
30.
all' infinito.
Avanziamo dove
il
piacere
ognuno
di
noi guida.
[3 2 "3~]
Facile quindi
il
si
sappia
imporre silenzio
ai
non
massima
32.
Rochefoucauld, Rflexions ou Sentences et Maximes morales, n. Vili; citiamo Fediz. del 16/8, ultima riveduta dall'autore, riprodotta nell'ediz. Didot del 1878).
ci
:
il
fanno
meno
concesso
33.
ep.
4.
v.
1").
Lo
34.
stesso
Ovidio vuole
XV.
v. 138).
ovvero,
Tasso:
35.
Che
Elemento
36.
ci
che pi
vieta,
uom
pi desia.
C.
[Gerusalemme
di
liberata,
V, Ott
76).
De
finibus. lib.
V, cap.
n\ vero:
dicta est a
lib.
I\
103).
32.
33.
soli avvocati che persuadono sempre. Le passioni Simo Sempre tendiamo con ogni sforzo a quel che vietato, e
i
de-
ci
negato.
ili
cibi
proibiti?
certuni
non a torto
enda
Datura,
[38-41]
Affetti, passioni,
gusti, voglie,
abitudini
13
e lo stesso
Agostino
frustra
:
nel trattato
De musica
(lib.
Non enim
et quasi affabricata
natura dicitur
dire,
Orazio
cant
38.
Naturam
e lo imit
.
Philippe Xricault,
il
dit
(a.
Destouches,
Ili,
se.
5)
:
nel Glorieux
che
suo capolavoro
39.
Chassez
le naturel,
il
revient au galop.
19 marzo 1771 scriveva a
ils
anche Federigo il
:
Grande
par
il
Voltaire
Chassez Us prjugs
la porte,
rentreront
par
la fentre.
Per quanto
nostro cuore,
}o.
si
faccia,
le
[Et
/']
On
revient toujours
ses premires
amours.
le tentazioni,
41. Caelum,
ep.
il.
Anche SSNECA (q
lum.
*
Animum
Jedes mutare,
m
le
Ma
gran
troncare
abitu-
alletti:
il
mente.
30. Cacciate
40. 41.
il
naturale,
torner
ai
al
galoppo.
mari.
E
Il
>i
ritorna
tmprc
primi amori.
rrono
al
li
ciclo,
l dei
14
[42-45]
42. Quii
autem sublatus
mente.
De
Kemi-is,
fuerit
ab
oculis,
etiam
cito transit e
(Tommaso da
ci
1,
cap. 23,
I).
al
volgarissimo Lontan
Uno
mente
fittizi,
un verso
di
una
satira di
43.
Le
devenu
Alfonso Karr
le
Le
superflu
ncessaire, que,
pour
traitent le ncessaire
de superflu.
natura
All' incontro,
nella
umana
di
stancarsi
presto della
44.
di
Toujours perdrix.
le origini,
cui
(piasi
certamente apocrifa,
avrebbero a cercarsi
dicatore
cui egli
il
una burla
fatta
da Enrico
IV
al
suo pre-
(piale lo
rimproverava per
le
giorni
pernici.
cui
il
re di botto replic
Toujours reine
che
il
tro-
vata:
ma invece sembra
difficile
:
si
tratti di
Del resto
45
[Vita
Nuova,
XXVI).
42.
Quando un
ser
Il
oggetto
sia
tolto dinanzi
agli
occhi,
presto pas-
43.
41.
superfluo,
Sempre
[46-48]
noia
3.
gli
la
vita,
specialmente nei
facili piaceri
moda
musica
il
filosofia
cantata
Felice Romani,
particolarmente popolare
primo
Il
46.
felici
So per prova,
cielo,
Ogni tempo,
Che
e
il
coro risponde:
47.
Non curiamo
Se quest'oggi
orma pi scapigliata
l'incerto domani.
n'
dato goder.
di
Ma
-ti
uwlo,
termini:
p.
nulla voluptas.
'.
in
disput.,
i
lib.
V, 35,
si
01
latino
reti
inapalo ordin
Kl
l*.
la
morti-
non
vi
pi
i6
[40-51]
49.
edi,
ilia
Che
non
di
un
re,
ma
di
un bove?
detti,
Strabone (XIV, 9), avvertendo ehe erano notissimi i versi sudcita anche le parole che in lettere assire erano scolpite ad
citt di Ciucia,
Anchiale,
sulla
tomba
mano
destra. Ivi
Mangia, bevi,
vivi
allegramente,
perch tutto
il
resto
delle dita.
Vedi
Lo
stesso consiglio di
si
si
parrebbe perfino
per
dispregio,
nel
impossibile se non
Manducemus
et
(S.
15. v. .^2).
meno famoso,
51.
Wer
Der
Narr
sein Lebelang.
come cosa
di di
lui
attribuito
nientemeno che a
50 anni
fa
Lutero
fu
scritto circa
nella
Wartburg,
in
1
>
Die
T
'
poetischen Beitrge
pag57)
(
questi versi
di
JOH.
ink.
nei
VOSS
75 1-1826),
il
pubblic per
la
prima volta
Wandsbecker Bothen
Poeten ; quindi, da
una
del
Deviso an einen
nel
Musenalmanach
1775 (Hamburg)
ci che
Martin Luther,
49. I
soli
gola
la
pi raffinata
libidine
mi procacciarono; non mi
nobili.
curai delle
molte altre
cose,
50.
anche pi
51.
Chi non
tutta
Mangiamo e Im. uhm, che domani vena la molte. ama vino, la donna e canto, sar un pano
il
il
pei
la
ila.
~
I
gli
nomina a professore
di
all'
Johanneum
del Rifor-
di
Amburgo,
sotto
l'
accusa
sacrilegio alla
memoria
matore. Voss non disse mai a quali fonti avesse attinto per questa straordinaria attribuzione
:
tenza
Vinnm
et
musica
laetificant
cor
(Ecclesiasticus,
Esso mi
fa tornare alla
ri-
prima
da
ma
di-
rebbe.
Ils
un detto, che
si
riferisce ai
francesi
52.
chantent,
ils
payeront.
Mazakino; ed
infatti nelle
si
ed attribuito
al cardinale
Nouvelles
legge:
Le
du
La
la
plus folle
monde
La
ils
me
que
que pure a
comunque sia stata detta, piacque ed a ragione piacSkhantien Chamfort, il quale lasci scritto: in
homme
53.
d'esprit
me
disait
un jour que
Le gouvernement de France tait une monarchie absolue, tempre par des chansons.
|(
'iVMHim,
.\/<iiiin,<,/f,iis,',.<sitr/iifo/itiur.
11.
XlVi.
VBCHAT8,
NHO
lo Stesso
peste,
il
crie.
Tout
par
de\ chantons.
il
Ma
54-
non
a tutti
popoli bastava
canto;
l'anem et circense.
(GlOVZItAl
1
.
v-
ntano, pagheranno.
53.
La Francia
lochi
cu
Chi V ha
detto ?
[55. 5 6]
erano
romana
cresciuta all'ozio e
ai vizi sul
finire della
Repubblica
Pane
e feste
LORENZO DE'Mkdici,
avevano
bisogno solo
di
tre
F, feste, farina
Mentre
si
preparava
la
ne
fallait
il
nous
suffit
des circenses,
c'est--dire de
POpr-Comique.
Ma
1789)
le
donne
del
popolo
retto
il
di
Parigi
avrebbe cor-
suo giudizio.
certo che la
buona
e sana allegria
il
gli
Dei possano
riso fa
buon
et
et la ino/es
XLVIII) ammonisce
est celle
che
La plus perdue
de toutes
journes
Yorick di
Laur. Sterne,
legge
Era opinione
del reverendo
in Inghilterra
55.
Che un
filo alla
ein nota
si
Tristram Shandy,
al Pitt,
epist. dedicat.
la
Ed
infatti la frase
nell'edizione originale di
non
si\<
.
versione di
Hdouin,
suis
rit,
que chaque
fois
qu'un
clins-
homme
ce
ajoute quelque
Fragment d'existence.
neppure va
56.
In
li
mime
qui
rit
56.
Un uomo
che ride
inni
saia
[5"-6o]
19
che
la risposta del
duca
di
neppure delle
Dice
Catullo
che
....
est.
v.
16).
XXXIX.
Giordano Bruno
il
desimo
Nolano
detto il Fastidito
In
tri-
stitia hilaris,
Parlando dell'allegria, conviene pur dire qualcosa del suo contrario, la noja.
Un
59.
La noia
Pietro
di
In queste
Aule
Tetra
!..
non chiamata.
(in
Leopardi
seguent'.-:
fra
suoi Pensieri
Opere,
v.
II,
p.
ha
il
60.
La noia
essa
in qualche
modo
il
pi
sublime
un sentimento
affatto
sconosciuto
alle
;
p
cani e
i
intellettualmente inferiori,
gatti sbadigliano soltanto
stesso
^7.
pi\;
tri>t>-
-,
occamente.
^N.
nella
tristezza,
mila
ilarit.
[61-64]
pardi,
in
una canzone
per
l'
scritta nel
si
ben
tristi
Italia,
61.
Ma
62.
incomodo malanno?
Non
si
Chateaubriand, che
filosofica fra
una discussione
due professori.
serata,
esclam
4.
Amicizia
cl.
Vili,
v.
15).
ma
I.a
64.
Idem
demum
firma amiXX,
Sj
Cina
4).
02.
venerabile
cose, e
nome
dell' amicizia.
le
Volere Ir tondo
-.t^ss.-
non volere
in
la
vera amicizia.
Ami
Cfr.
Cornelio Xepote
{Att., 5. 11
similitudinem
morum quam
affinitatem
65.
dice la Bibbia,
ma un
la
Trova un amico e
Dice
un
tesoro,
Per altro credo meglio se tu dici, Trova un tesoro e troverai gli amici.
La
stessa opinione
avevano
classici
66.
Ubi amici
ibi
opes.
(QmTILIAN,,
//( ,,.
v u
.
41)
ma
Romani com'
:
affermato da
Plauto:
[TrueuietUus,
IV.
la
v. 88).
Udiamo ancora
67. Diliges
amicum tuum
sicut teipsum.
Hco, cap.
XIX.
v.
18).
veterascet, et
Ifsiiistico. cap.
IX.
v.
IS).
A
69.
la
frase di
I>'
L'amico mio,
non
(lolla
ventura.
|/h/.
c.
II.
V. (.II.
uno
dei
rio
poich
si
suole
ecc.,
nel
trova un amico,
trova n
DO lanari.
II
come
in
te
st
-no
lo birrai
aoaveniente.
[70-72]
in
bocca a Beatrice, e
lei,
lo applica
ma non
dalla fortuna, la
non
Con
epigramma francese
del seicento
ammonisce che
70.
Les amis de l'heure prsente Ont le naturel du melon, Il faut en essayer cinquante
Claudio Mermet
Lyon, 1601, pag. 42), ma la sostanza ne tolta, dicela Bibliothque del Du Verdier, dalle Satire di Pietro Nelli (lib. II, sat. 9).
Come
falsi?
Oh, l'esperimento
Metastasio.
primo cantava:
Donec eris felix multos numerabis amicos, Tempora si fuerint nubila, solus eris.
(Ovidio, Tristia,
lib. I,
el.
IX,
v.
5-6);
ma non
antico,
cosi
fece che
pensiero assai
pi
64)
poich
Cicerone
trattalo
De Amicitia (XVII.
a' giorni
riporta
una sentenza
ENNIO
recte:
passata
suoi in pro-
verbio:
Quamquam
:
Ennius
Amiens
certus in re incetta
cemitnr.
Ecco l'Ariosto
72.
Quando
Per
e'
felice in
su la ruota siede
i
ha i veri e fnti amici a late. Che mostran tutti una medesma fede.
70.
(ili
come
melloni:
bisogna
71.
staggiarne cinquanta prima di trovarne uno buono. Finch sarai felice, conterai molti amici: ma se il tempo
rannuvoler,
r<
si
iterai
solo.
5]
Amicizia
23
Se poi
Volta
si
cangia in
tristo
il
lieto stato,
la
turba adulatrice
il
piede;
E quel che di cor ama, riman forte. Et ama il suo Signor dopo la morte.
(Ariosto. Orlando furioso,
e.
XIX.
il
ott.
1).
poeta
fer-
cominciamento
suo
poema ma questa
:
bellissima.
Ecco finalmente
poeta cesareo:
il
Come
dell'oro
fuoco
sempre
la ediz. di Pariiji.
178<>-X2,
Hrissant,
che
il
Un
pensiero
abbastanza
sconfortante
tutti quelli
del
medesimo
scettico
scrittore:
74.
Dans
l'adversit
I..V
RooiKKoi
<
Ml.l>;
cili/.
del
ltrf>5,
num.
85).
'
OTuuo
'h
Vttn Alex.
75.
<:
nel
trattalo
Pam
autem
vetert /
/hi-
finillimr
anche
' \.
che non
ci
dis;
^li
na e l'amicizia fra
uguali.
24
[7-77]
da Quintiliano. Institutiones
(lib.
V,
il, 41), e
Ammiano Marle
I,
53):
76.
E
come
dice
le fiere talor
sbranan
le fiere.
Vincenzo Monti
famoso sonetto
sul
G. Carducci, ed.
la
neutralit
non sono
le
di
una causa,
le
di
una persona, o
;
siamo
la
difendiamo, o
:
siamo avversi
77.
Qui non
est
mecum, contra me
.
est.
v.
M):
5.
Amore
Onesto paragrafo
rato in tutti
i
ci
offre
materia inesauribile:
l'
amore ha
le
ispi-
tempi
gli
scrittori,
;
ha riempito tutto
la
letterature
con
suoi
sfoghi passionali
il
esagerazione contro
del
quale invano
protestava
ch'egli
Manzoni
in
un brano
suo
immortale
romanzo
poi
l'amore
necessario a
elle
.lei
questo
altii
si
il
mondo: ma
dia
la
briga di coltivarlo.... Vi
quali
forze,
mondo ha
sue
la
pu diffondere un po' pi
al
animi:
la
come sarebbe
commiserazione, L'affetto
prossimo,
dolcezza,
l'indulgenza,
77.
('.Ili
non
di
me.
[78-82]
m
se stesso
25
il
sacrificio di
ma
dell'amore, come
vi
diceva,
ve
che
sia necessario
alla
1905,
paL:
Manzoni pens
all'ultimo
momento
di
se oggi, dal
si
ro le pagine
Per
moderna, larga
la
messe che
muse
cui
Virgilio,
et
X.
v.
(,'>).
Il
primo emistichio
citato
da
Macrobio (Saturn.,
lib.
V.
cap. 16, 7)
ore
omnium
funguntur
et
Adgnosco
'
veteris vestigia
fiamma.
lib.
(Eneide,
IV.
v.
23).
>\i e (rada
80.
Conosco
4M.
IV.
r. 112).
<
iK.w.i'
ha un
inato
QU,
'
;
\1110r-
tutti
>
vino-.
<
noi
BOI!
lediamo
spinai
i
all'Ani.
cuori
umani
%2,
-una mia.
2b
[83-87]
Si
dice che
il
il
famoso
Fere Joseph,
une moiti
bisticciarsi
Eminenza Grigia, esclamasse: Je perds en lui de mon me . Terenzio a proposito del continuo
l'
degli innamorati
opportunamente dice
83.
Amantium
irse
amoris integratio
(Andria,
a.
'st.
v.
Ili, se. 6,
556).
Il
sive
carmen trochaicnm de
canta
il
ma
attribuito a
torto a Catullo,
dominio universale
amore:
84.
Il
eloqucn-
tissima sentenza:
amanti puto.
(Cicerone, Orator, cap. X).
Marziale
ma
86.
te.
<
>vn>i<>,
lib.
III. el.
ti, v. 39,
aveva dtto:
87
e che
lare
l'
Nec
sine
te,
Clitennestra
ver
con
sen/.'
lui
felice
il
Non sono
io
mai:
ma
esso
sono.
83.
(ili
84.
851
Ami domani
Ritengo che nulla sia difficile per chi ama. n/.,i di ti'. 86-87. Ne con te posso vi\
[88-93]
Amore
?7
Veniamo
piccolo
ai
Precede a
di
tutti
il
divino
il
versi celebranti
nume
faretrato
88.
Amor mi
Amor
principio di
in
II,
89.
una canzone
di
commentata
90.
Amor
Uiest'
che
al
Inumo,
e.
V,
v. 100).
<
ultimo verso
il
nel
commovente racconto
altri
di
Francesca
noti
da Rimini, a cui
del precedente
:
poeta fa dire
tre
versi
non meno
91.
Amor
V,
v.
103).
ci
e.
vinse.
V,
v,
132).
(Inferno,
93.
(ialeotto fu
il
V.
v.
17).
uopo
con
di
commento. Franecui
romanzo
di
Lan-
cillotto, a
la
(iallehaut o Galeotto fa da
il
mezzano
regina Ginevra:
libro e
1'
il
Noi Ugleg~
di
per
gemmo mante)
Lord Vernon
e
fu
messo
a lui dedicata.
nel vol. Ill
auto-
vinile
dd
di />.
A. disposto in
[94-96]
La
Rossini
vi
ha
scritto
sopra di
il
resto)
And. mosso.
.
Recitativo Ritmato
ma
Le rime minori dantesche sono quasi tutte di soggetto amoroso, sono meno popolari del divino poema, per cui non ne trarr
:
94.
cio,
di
Donne
amore, ed
egli
il
primo verso
stesso narra, in
guisa da adattarle
sato; e dessa
si
XIX.
verso medesimo
XXIV,
v. 51.
ma
la
non hanno pi
la
seguente
95.
Tempo non mi
Contr'
a'
colpi
d'Amor.
(Petrarca, Sonetto in vita iti M. Laura, num. 3, secondo il Marsand, coni.: Era il giorno ch'ai Sol si scoloralo Son. III.
;
ed. Mestica).
Laura apparve
la
prima volta
agli
Ambrosiano
di Virgilio, nel-
il
giorno sesto
un venerd
Avignone:
sul
perci scrisse
gli
lugubre non
d'Amore,
e la Starne in guardia.
96.
liete paci,
Di pianto,
1
e XVI.
ort.
[97-101]
Am
il
2Q
sono
di
le
cantore
Un
un innamorato
97.
sai
che delira;
Spesso
si
N
Lo
98.
~c. 4).
stesso
Mktastasio
cos diceva
L'arido legno
Facilmente s'accende,
pi che
Parigi 1780,
e della infedelt
to.
degli
amanti:
99.
la
Come
h<-
l'Araba fenice:
ciascun
lo dice.
vi sia,
sia,
Dove
Sono pure
il
nessun
iMf.i
lo sa.
/>, ini
am 'amm.
trio. a.
11.
di
lui
valore di proverbio
100.
Che Dido a
te pens.
Spenta
la
sciolta la catena
E
In
rammento appena.
a.
II.
tempi a noi pi
udremo
in
101.
umana
non
,'-.
>.
f'r.inr, tea
da Ri
30
[102-107]
Lanciotto lo dice
no,
i
al
fratello
Paolo: e
lo ripetono,
sul serio o
sul
serio
altri
medesima
102.
E
Framezzo a
se. 2).
a Giovanni Bandino,
103.
Noi
altri
Italiani
c'innamoriamo
in chiesa.
(F. D.
Udremo anche un
tazioni
:
104.
I canti
che pensai
ma
che non
ti
scrissi,
dissi.
(Lorenzo Stecchetti, cio Olindo Guerrini, Quando cadran le foglie..., nei Postuma, poesia num. XIV).
105.
Io
non voglio saper quanto sii casta, amammo veramente un'ora intera, Fummo felici quasi un giorno e basta.
Ci
(Postuma, LXYIII).
106.
Torna all'infamia
Sei troppo
vile,
non
ti
posso
amar
(Postuma,
I.
XX Y
li.
107.
Te
il
ritornello di
1839 da RafIl
faele Sacco,
mazione del
rono
in
successo di
pu darne un' idea la ingenua afferSettembrini nelle sue Memorie: Tre cose belle fule
quell'anno (1839):
(ed.
ferrovie,
l'illuminazione a
voi.
I,
gM
Morano 1879,
pag. 160).
[io8]
Amt
31
La musica
fu attribuita al Donizetti,
si
ma
a torto.
Il
fatto
ci
che
fu chi,
rime:
Fuggo da
te
lontano.
s
Perch pensier
strano
Tu
mi
dirai
perch?
E
O
Andr nell'Arcipelago,
pur nel Paraguay,
seccato assai
Che m' ha
Quel
:
Nuova
Antologia, r
sett.
1896.
Martorana,
A rotizie
E
le
la poesia
melodrammatica } o questa
si
italiane pi note,
fare
pu
meno
di
Chi non
le
vuole
salti.
108.
Il
(a. I, se.
i),
notissima farsa in
delizia
di
varie generazioni,
il
ma
di
origine,
bens francese:
compianto
suoi libri
di
quest.
seguf-ntc titolo:
in prosa con
!';
mu-
sica traspirtata
Giovanni Herni
armonici,
negoziante di strumenti
un opuscolo
di
24 pag. in-i6".
32
[10Q-113]
iog.
Il
Vuol marito
la ragazza,
Ma
Che
Una
smania, un pizzicore,
solletico,
Un
Ne
Cavatina
(di
un tormento
finir.
come
si
Barbieri' di Siviglia,
melodramma giocoso
CESARS Sikrkim,
musica
di
Rossini
110.
Ah!
bello, a
me
ritorna
Del
fido
amor
il
primiero,
intero
contro
mondo
Difesa a te sar.
(Xornta, melodr. di P. Romani, mus. di V. Bellini, a. I, ic. 4).
ili.
t'
amo
ancor.
\
Il,
112.
liai tradito
il
cielo e
amor!
113.
Maledetto
sia l'istante
Che
lo
di te
mi
rese amante....
dovea da
te
t'uggir
Amore
3?
114.
me
pari sono
Del mio core l'impero non cedo Meglio ad una che ad altra belt.
{RigoUtto, melodr. di F. M. Piave, di Verdi, a. I, se. 1).
mn
115.
tuoi,
116.
Ah
musica
117.
Di quell'amor
eh' palpito
Dell'universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia
i
al cor.
di K. li.
La Traviata, parole
musica
di
PlATB,
Verdi,
a. I, se. 3).
8.
Alfredo, Alfredo
di
questo core
tre,
tutto l'amore.
a.
II.
Traviata,
se.
15i.
Un
se brami.
melodramma
a. III.
-
mas.
e
ili
Emilio ITsiplio.
pi sotto:
Lascia
gjH
^li
scrupoli,
saturi
stranieri
mi contenter
citare
due
fra
1<-
pi
:
pi popolare fra
^li scrittori
apoftegmstici francesi
34
[120-124]
120. Il est
du
vritable
Amour comme
de l'appaparle,
monde en
121. Il
y a des gens qui n'auraient jamais t amoureux, s'ils n'avaient jamais entendu parler de l'Amour. i vi cxxxvi).
(
,
e finalmente
da un
tolgo due locuzioni che sono d' allora in poi entrate nel patrimonio
in
faccende se non
proprio di
amore,
di
La prima
di esse la seguente:
122.
Celeste questa
sensi.
Corrispondenza d'amorosi
Il
Foscolo {De'
fra gli
Sepolcri,
e
i
v.
affetto
estinti
viventi.
l'altra
123.
Eredit
d'affetti.
(Foscolo,
De
Sepolcri, v. 41).
6.
Astuzia, inganno
L'inganno
da Virgilio
sono bene
scolpiti
verso
124.
Timeo Danaos
et
dona
ferentes.
{Eneide,
lib.
II.
v.
4>M.
120.
Accadi
tutti
dell'amo)
ne parlano
\cn>
come
pochi
spiriti:
ma
hanno redati.
[il.
se
i
i2|.
Temo
clic non sarebbero mai state innamonon avessero sentito parlare mai dell'amore. Danai anche quando recano doni.
[125-13
Astuzia, inganno
gli
antichi
abitatori di
ma Omero,
i
e in questo
usarono
tale
di
voce a designare
Virgilio
1'
Greci
tutti.
:
Anche
altro emistichio
plicarsi
consiglio del
:
mago
Idraote, signore di
Damasco,
alla
nipote
Armida
126
Fa manto
l'
menzogna.
e.
liberata,
IV.
ott. 25).
e se
inganno non
:
si
ferma
alle
parole,
l'
apostrofe giustiana a
Becero droghiere
127.
La
Talvolta
l'
ingannatore vinto da
altri
pi astuto di
ovvero
128.
Lo schermitor
vinto di schermo.
e.
XIX.
-
ott.
14.
da un
satirico
frano
29.
Pardieu
les
vervi
f-
poi.
il
buon Dio
ha
pro\ veduti,
130.
On
fin
que
-
!/.;<//,
2;.
r.i
nie.
i
[29.
Perdio!
clnVrici
,
pi astuti! pi
130. Si pu
tutti
gli
ma non
furbo
ili
altri.
Q13 1-135]
131.
On aime
num. 2%).
7.
Avarizia
132.
XIX,
v.
112).
Cos
ai
Dante
fieramente apostrofa
l'
quali
altra acerba
il
rampogna
133
La
vostra avarizia
i
mondo
<.
attrista,
i
Calcando
buoni e su levando
(Dante, infuno,
pravi.
104-105).
XIX.
r.
basse e pi riprovevoli,
come aveva
gi detto
VIRGILIO:
134
Quid non mortalia pectora cogis, Auri sacra fames! [Eneide, ut, ni. 55417).
v.
infatti
agli
il
mezzo
naro, che
quanto
ne siano turpi
Ci
135.
di
Non
le
olet.
cui
origini,
Dione Cassio
131.
s
(Hist., lib.
I.W'I, cap.
|).
sarebbero da cercarsi
ha piacere d'indovinare
ha piaci
re di
il
pensiero degli
il
altri
ma non
si
vedere indovinato
i
proprio.
134.
135,
cuori umani,
Non
30- 1 38]
trista
3T
1
da VESPASIANO
al figlio
sull' orina,
ma
aneddoto
si
eufemismo monumenti
luoghi indispen-
certi piccoli
delle citt.
36.
{Non
serve...)
di
mendicanti che
hanno
Ai
nostri
tempi
la letteratura e
la
politica
137.
La Compagnia
della Lesina.
in
un discorso tenuto
Mi-
gramma
ci
di
radicali
economie
siamo, mi
si
Compa-
sue leggi e
ed astenersi
n mai
si
la
come da
fuoco,
spenda un quattrino
tal
necessit, perch
all'
cun
tal
regola e per
via
si
d buon principio
augumentare,
e far capitale.
Quod
parole
Con queste
ri-
Delta fumo*
nienti.
Compagnia
Il
front- spillo
porta
tutte
le
edizioni
l'impresa
della
tnta
compagnia che
ima
lesina col
138. L'assottigliarla pi
\'on
meglio anche
loro ai
fora.
Importi}....
Anselmo, date
[139-141]
II
il
numero
al
in
un
articolo
vol.
da
lui
pubbli6,
cato
principio del
Minerva,
di
XL, num.
del
Luigi Luzzatti
Questo
libro a
me
donato
mano quando
lessi a
Mi-
il
nostro
programma
finanziario,
come
adorata.
fraterno.
lesina!
Con
afftto
La
139.
citata di
Lente dell'avaro.
le
come pure
140.
sono
Economie
altre
sino all'osso.
proverbiali
ai
due
frasi
ejusdem farin
ma
di
pi antica
restauratore
delle
stremate
nelle
finanze italiane.
dichiarazioni
E
il
fatte
alla
Camera presentando
in
il
nuovo ministero
da
lui
presieduto
15 dicembre
1869, la seconda da
Quintino
Sella, ministro
delle finanze,
8.
Che cos'
i(i.
11
la
bellezza?
secondo
attribuita
lui
volgarmente a
l'i
ai
cm.
dm
e forse
aeppure
ili
nessun piato-
[142-143]
39
nico, poich
non
solo
non
si
appoggia a nessun
testo,
ma non nem-
meno
l'
bench accoppiasse
inseparabili, pure
non considerava
eccellenza,
anzi in
un luogo
il
della
bene superiore
quindi pi conforme allo spirito, se non alla lettera lo splendore della dottrina platonica, sarebbe di dire che il bello m * d.. Padel bene. Si consulti: Leveque, La science du beau, 2
ris,
1872,
to.
II,
to.
La philosophie de
Platon,
Paris,
i860,
pag. 352.
La
bellezza sia delle persone, sia delle cose, in molti casi dote
affatto relativa,
il
Mf.tastasio:
142.
Sembra
Che
gentile
fiore,
Nel verno un
Si disprezz.
in sen d'aprile
lie
in faccia al
si
1
Sole
Non
mir.
f
;
M
di l'arici
rifila Cdix.
le
come accadde
al
143.
Stanco gi
di
[Pi ih\k<
Trionfo
i Amore,
cap.
II.
v.
li.
In
tutte
e
I'
com
in
ogni persona
nelle
la
bellezza qualit
del
pivi
alto pregio,
di
donne
inassimanient--,
!'
piacere altrui.
la
natura non
ripara l'arie,
la piale \
mai
40
[144-148]
144.
Dont
elle
l'irrparable outrage.
a. II, se. 5, v.
(Racine, Athalie,
495-496).
non
tutto, e
di altre doti,
meno
appariscenti,
;
ma
pi importanti, ne a dare di
:
per s stessa la
felicit
lo dice
145.
tolta al
mio cuor?
(La Figlia del Reggimento, parole di Calimi Bassi, mus. di Donizetti, a. II. se. 4).
Scendendo
al particolare,
i
possono applicarsi
versi di
un
satirico aretino
146.
Uno
scherzo di natura,
Un uom
il
senza architettura.
(Guadagnoi.i,
// cadetto miUlare].
il
naso
:
147.
Signora, se l'essere
Le donni
/i,i /;/.
1.
Per
I'
altro
148
Indizio
Di gran....
Elemento
th
in
//
naso, Seat
'<).
di
disse
Ovidio
nelle
Metamorfosi
(lib.
1.
85*86):
144.
Con
di
dipingere e ornare
il
sua viso
[149-154]
foltezza e bruttezza.
41
149.
Os homini sublime
Jussit et erectos
ddit,
clumque
tueri
ad
La
150
Il
bruno
il
bel
non
toglie.
liberata,
e.
{Gerusalemme
XII, ott.
2\\.
ricordando forse
il
biblico
151.
v. 4i.
come per
il
biondo
facile
di
ri-
cordare
il
dante-
152.
Biondo era e
III.
v.
lori.
che
Dante Ma dove
pi rifulge la bellezza,
si
negli occhi,
poich
in
la
occhi della
come
il
Paggio Fernando:
belli.
153. lo
ti
frase divenuta pi
,
cui
la
Partita a
GlACOSA
tuta),
forma
la
drli/ii AtA
filodrammatici d'Italia.
inni parte della bellezza degli occhi sta nella grandezza loro.
"
[54.
Foscolo
nel
v.
il
testo
276-2"):
i
Tornino
al
grandi
Occhi
fatali
149,
Dette
(il
<
[l'uomo sublime
di
il
volto e
gl'impoMdiritto
1
contemplare
bella.
il
Cielo e di inalzare lo
sguardo
ali--
st. 11--.
Sono brasa, ma
42
55" I 57]
come pure
155.
Veg-go
-
la rosa;
tornano
al
grandi occhi
sorriso
Insidiando.
Questi grandi occhi erano quelli della bella contessa Antonietta
am
in
Milano
fra
il
1801 e
alla
il
1804; come
il
donna
dai
quale
poeta
in-
voca aleggino
Maddalena Bignami,
nata Marliani, una delle pi belle donne del suo tempo, che Na-
poleone
I, in
una
festa
da ballo
offertagli
proclam
la
plus
belle
panni
tant de belles.
belli gli
156.
Il
D' una
(//
stella
vince
il
raggio.
Trovatore, parole di Salv. Cammakano. musica di Gius. Verdi, a. II, se. 3).
l'
aneddoto
del
chinardi,
di
Pergola
di Firenze, chi a
un
Roma, mentre
il
esclamasse:
57.
Il
udire,
I.o stesso
Tac-
non
era gobbo, aveva anzi le spalle molto diritte: bens era piute di torace largo e corto.
Per
sulla
Mena era
gli
attore inarrivabile,
e
^li
e aveva avuto
da Canova
stesso, che
le/ioni sul
[158-161]
43
modo
Ji
(Jarko, Memorie
un impresario
fiorentino,
si
pag. 122).
dice
1'
A
e.
persona bella
il
Ariosto
di
Zerbino,
bellissimo
del
Re
di Scozia
( Orlando furioso,
X.
ott.
84):
il
158.
Natura
fece, e poi
roppe
la
stampa.
9-
come ben
1
dice
Corneille
,59.
Le Menteur,
:
act.
I.
sc.
11.
160.
dalla sentenza
225
di
PUBUUO
Sik<>:
nopi bei
neficium
bis dat,
e al
quale corrispondono
(v.
due
versi
del
Tesorettc di
Brunetto Latini
tostamente
61
Che
<lon;ir
iinar doppiamente.
159.
Il
161.
modo D due
di
dare conta pi
1
di
quel
volte chi di
44
(-Vii
l'ha detto?
[162-166]
il
principale tra
162
Del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri pi tardo.
(Dante, Paradiso,
e.
XVII,
v. 74-75).
Questi
il
della Scala.
E
163.
pi avanti, parlando
Dante
La
A
Invece
:
Liberamente
XXXIII.
v.
16-1*1.
164
XVII.
v. 59-60).
Anche Seneca
disse
Tarde
1).
II,
parimente
il
Metastasio:
165.
....
Niega
Chi dubbiosa
porge.
a.
II. se.
Ti.
(Metastasio, Ezio,
Nel soccorrere
evangelica
:
l'
infelice,
non
si
dimentichi neppure
la
massima
166.
Te autem
faciente
eleemosynam, nesciat
(Vang, di
.V.
si-
Bench
principi,
il
soccorrere
gli
dei grandi,
dei fortunati,
166.
Quando
che
fa
fai
l'
rlrmnsiiia. du- la
la
mann
distra.
-171]
167.
lapsis.
v.
II).
ep.
9.
tuttavia aiutare
di
il
cristiana carit,
un dovere
di
umanit
168.
epigrafe che
testa
alla
in
poesia
cui egli
Pour
non
les
fece
(Proverbi,
E
169.
talora
il
un provvedere
propri
interessi,
te.
44).
ha da trascurare
il
1'
amicizia e
1'
come memore
On
1
soi.
1.
Faites,
lib.
II,
fab.
Il:
Le
lion et
le rut.
tanto pi che,
come
dice
il
piccoli pos-
171.
Petit poisson
deviendra grand.
lui
prte vie.
Fables,
et le
lib.
ontaim.
V. fab.
3,
/.<
/et oisson
di
preneur).
vi
Ma
.
m deve
far
un piccolo,
sono
pi prudente di Fate a
meno:
gl' infelici hi
ai
pomi
io
presta a
salver
Dio.
pi
piccolo
di
noi
me-
mi.
171.
Anche
il
j>esciolino
,j
inde porche
Dio
gli
dia vita.
46
[172-176]
a costoro non
quali
meno
che agli
si
inetti
che guastano
le
faccende nelle
mettono mano,
applicano
le
parole virgiliane
172.
nec defensoribus
(Virgilio, Eneide,
lib.
istis
II, v.
521-522).
10.
Benignit, perdono
Anche
in
le
frasi
che mi oc-
bel verso
173.
io
ti
perdon...; perdona.
e.
XII. ptt.
66).
che sono
le
al
suo
feritore Tancredi,
oraziano
174.
vicissim.
v.
1
1.
biblico:
175.
est
vestrum, primus
S. (!i07<ainii, cap.
in illam
lapidem mittat.
{Evang. di
eh' la difesa della
\ III. v.
7).
donna adultera
fatta
da
('risto,
il
quale l'ac-
comiata dicendo:
176.
Vade,
et
jam amplius
noli peccare.
(/ri. v.
UK
172.
17
|.
Non
di
tale aiuto
ci
n di questi difensori
vi
Questo perdono
Va',
chiediamo e
ci
concediamo
di
lei
la
prima pietra.
[l
" -1 79]
Benignit, perdono
\~
sofferto,
chi
ha provato
le
gioie
e le
indulgenza
177.
Tout comprendre
c'est tout
pardonner.
Stal,
la
et
sentir
profondment,
inspire
miniscenza di quella
178.
Non
fiere,
non
Benedetto Spinoza
de homine
de salute,
ali"
il
tu? Ethica e
trattato
altra
Ma
del
Brest
il
su Dio, V uomo e
Benedetto Spinoza
non
Recogno-
J. P. X.
Land
Hagae Com.,
Nijhoff,
versione francese:
ho trovato
la
il
concetto
risulti
in
pi
^
VI
aggiunga
cap.
I,
che
lo
stesso
Spinoza nel
di
Tractatus politi
4, scrisse qualcosa
actioncs non ridere,
Si
manat
telligere.
frase di
Pf.AUTO
179.
Humanuni amare
scere
e>t.
est,
:.
r.
177.
178.
Comprendere
Non
Umai
piangere,
non
adirarsi,
ma
comprend
179-
.'amore, ed anche
umano
il
perdono.
48
[i
80- 1 82]
Un
180.
bell'
esempio
di
les injures
cronaca
di
Humbert Ye la y)
la
il
da Luigi XII
quale,
re di Francia
torti
ai
non
verso
in
la corona,
mand
gli
fretta
orator
XII
mi
roi de
France de venger
di lui
les
Ma
innanzi
duc de venger
les
Re
Galantuomo, che da
da Carlo Alquest'officiale
un
quando
che
dopo Novara
f'
dette
le
sue dimissioni e
allontan da corte, lo
il
gli disse
il
Re di Piemonte
aveva dimenticato
nosceva
lo in lui
di lui Terso
Duca
un antico
pregava
di riprendere
suo servizio.
181.
Vellem nescire
le
literas.
Sarebbero
parole dette da
gli
Nerone
quando,
suo regno,
fu
De dementia.
2,
cap.
I.
Altro
bell' esempio di
perdono
ei
ricordato nella
sentenza evangelica:
182.
Remittuntur
lexit multimi.
<r,
47).
l8o. 1X1.
1S2.
Il
re
di
li
Francia non
Iran-,.
si
fatte al
duca
<r<
am
molto.
[183-
Buona
e lodi
49
che sono
le
parole di
si
Ges
comiata
183.
Si
fecit:
vade
in pace.
le
questo paragrafo
due
frasi del
Mf.tastasio.
ambedue
dalla
Didune abbandonata :
se. 4).
ed:
185.
piet con
Didone
esser crudele.
(Atto
II. se.
11).
He lodi
Buona
cosa sia
la
fama,
ci
disse
Dante;
altro eh' un fiato
186.
Non
1 )i
il
mondn romore
E muta
Ma
187.
lato.
e.
XI.
r.
100-1
l'
ignoto
elio
primo
diss.':
Vox
populi,
vox Dei.
forma a quel versetto biblico
:
populi de
civitat'-.
vox
<1.
tempio, vox
Domini
reddentis retribu-
183.
La tua
di
fede
ti
ha salvalo: oc
di
i
1
\a in pace.
popolo,
50
[i 88- 1 90]
[Isaia, cap.
LXVI,
v. 6);
ma
nel concetto
Omero
due
di
Esiodo [Opere
<I>Tj|ji7)
ed. Flach, v.
761-762):
5'otm
Tiu-rcav
-
Xaoi
cio
:
(pyjjJitouoi
6sc vi
xai
aTj.
Fama
quam quidem
multi populi
divulgant:
troviamo pi volte
Quanto
alla
Alcuino
nel Capitulare
to. I,
admonitionis ad Carolum,
IX
(nei
La memoria
delle
il
buone
come simboleggi
da
cui
essi fatte nei
Petrarca
il
nel
opere
campi
dire
dell' arte,
Per
ben poteva
188.
Non omnis
moriar.
lib. Ili,
(Orazio, Odi,
od. 30, v.
6).
il
aveva detto di s:
189.
Giustamente
scrisse
il
di costoro
in quella
pu
ripetersi quel
Giusti
sua
fiera satira,
La
190.
Difatto,
dopo morto
E
188.
189,
pi vivo di prima.
Non
tutto morr.
Al/ai un
monumnto pi durevole
del bronzo.
[191-196]
Buona
mala
faina.
Onori
e lodi
;i
Questa dunque
la
il
proprio
nome:
191.
IX.
v. 641).
(cfr.
ma
zia a s e al
192.
A' generosi
(Foscolo, Sepolcri,
v.
talora
le
ire
e le invidie dei
sepolcro, e
....
193.
Obblio
il
Preme
N
starsi
La
ginestra o
si
confonda
chi
la gloria
con
la popolarit, s
i
ad acqui:
da
lusinga le passioni o
gusti della
maggioranza
194.
La
loK Hic,., di
h'iiy
BIOS,
a.
III.
r-c.
5).
Pensava giustamente
Axel
la
<
>xfnvi ikrna,
il
pi
illustre
uomo
195.
di
Svezia, che
fieri
quam
nasci.
dei grandi,
dell'
abate
Dki.ii.i.k nel
Dithyrambe sur
Vimmortalit de
l'me, scritto,
come
noto,
per desiderio di
Robespierre:
'Irr re,)
Tremblez,
lile
Strile
[197-201]
Le
197.
sono
parole
a.
Ili, se. 4)
il
il
quale
le finge
Poeta
si
evidentemente
198.
v.
143).
mentre
di
Virgilio
il
199.
e di
Fama
Lucano
....
v. 37').
lo
200.
Stat
135).
il
201.
inciso nel
per
Pantheon
Lo
Innocenzo Spinazzi,
il
artista
non privo
vi
merito per
:
dottor
Ferroni
pose
la iscrizione
TAN.TO NOMINI
Di questa
I.a
Ma-
I,
pag. 6, in n.:
Un
cruscante,
Colombo, ebbe a
scrivere:
" Se non pu
zionato al merito
dunque
farlo.
197. Io sono migliore della mia fama. 198. Migliore della sua stessa fama.
199. Noto per fama lino alle stelle. 200. Resta l'ombra tifi gran nome. 201. tanto nome, nessun elogio adegualo.
[202]
Buona
lodi
53
e tutto
il
surdo !"
- Tuttavia
l'epigrafe,
dall'
Niccol
trover
gonfia
ma non
sproporzionata.
N
si
la
sulla
tomba
di
caetera norunt
Et Tagus
et
Ganges: forsan
et
Antipodes.
il
Fontano,
Nil praeter
nomen tumulo.
finalmente nel
monumento
eretto in
Roma
che
la
salma
di
Mich. il Ange-
SCULPTOR PICTOR ARCHITECTOR MAXIMA ARTIKICUM FREQUENTE* IN HAC BASILICA SS. XII. APOST. F.
l'.o.NARROTIUS
|
If. C.
MDI.XIV flatus
El
IN
|
est
I
CLAN inde
nulPi-
KNTLAM TRANSLATIFS
.
Fu.
tanto nomini
:
in
Monte
gloria.
satis.
nihil
E
I
compose per
se stesso, ne
:
morto e seppellito
in patria, si licebit
202.
Alone with
un
verso
in
his glory.
Moor,-, ballati
di
in
Pi
mo-
l.i
sum glori.
54
Chi l'ha
detto f
[203-208]
203.
..--Je n'ai
mrit
Ni
I
due
versi della
Divina Commedia
204
Se le mie parole esser den seme Che frutti infamia al traditor ch'io
(Dante, Inferno,
e.
rodo.
v. 7-8).
XXXIII,
il
bene
si
ripetono ad esprimere
il
tristo,
og-
ognuno
mentre a
1'
chi
gode
:
frutti
della
buona riputazione pu
lo loda e
applicarsi
altro verso
205.
Assai
pi
lo
loderebbe.
e.
(Dante, Paradiso,
VI,
v.
142).
come
il
206
L
tolti
nella bella
Italia....
e.
VI,
le
ott. 77).
amoroso
di
sue nozze
207
Pulchrum
[hic est.
(Persio, Sat.
I,
v. 28).
o meglio
il:
ad Famil.
di
CICERONI
lib.
XV,
ep. 6, 1) dice di s
abs
te,
203.
Non ho
207. E bello l' euere mostrato a dito e 20S. Ricevere lode da un uomo lodato.
dire:
quello.
[209-213]
Buoni
malvagi
12.
Buoni
e
malvagi
Infinito
il
numero
dirsi
delle
umane
miserie e debolezze, da
cui
pochi possono
veramente immuni.
:
209.
nihil a
me
alienum puto.
a.
I,
iTerenzio, Heautontimorununos,
verso di cui narra S. Agostino {Epist.
di far echeggiare di
(cfr. S.
se.
1.
v.
2S).
applausi
tutti
teatri
piena
stultis indociisque
Molte volte
Petrarca:
210
Ili, v. 99),
muros peccatur
molta indulgenza
et extra.
2,
v.
Io).
Per
tanto
cui
si
all'
umano
fallire
si
deve avere, e
sol-
ha da serbare
la
ad animo
buono pu
errare, e guai
buono
si
guasta
che,
pexima.
1
no
\1\i.n...
fformtta in jfob).
il
mestiere
zWuomo buono
il
fosse
un
mestiere'
screditato
(lib.
fin
dai tempi di
Marziale,
che
quale negli
Epigrammi
XII.
.-pigr.
51)
scrisse
213.
....Semper
di
homo bonus
(pianto
tiro est.
umano credo
p.,-cca
tanto Ira
si
le
mura
re
buoni piando
buon..
213.
L'uomo
un principiante.
'ht
r ha
detto ?
[2
4-2
<S]
Cicerone ne adduceva
ep.
I,
la
ad Quintum fraoptimus,
ita
diffi-
treni (lib. I,
12):
Ut
quisque est
vir
la sorte propizia
:
buoni,
si
cercheranno in un verso
di
un
214.
Dat veniam
coryis,
v.
(>).
o in quelli del
Petrarca
215.
....
Morte fura
i
Prima
rei.
(Petrarca, Sonetto in vita di M. Laura, num. CXC secondo il Marsand. comincia Chi vuol veder quantunque />n Natura ed. Mestica, son. CCX.
o nel primo dei Pensieri di
Giacomo Leopardi
birbanti poveri.
ai
tristi
Come
se
non bastasse
di
la
alla virt;
eppure
217.
Il
bien.
CLXXXV).
al-
Per
l'
il
malvagio privo
:
di
altri
conforti che
non mancano
ouest'
nomo
218.
Il
maledetto non ha
fratelli.
(Nabucco, dramma lirico di Tkmistocle Soii.ua, mns. di (!. Verdi, a. II, se. 4). e s'egli per esempio macchi le colpevoli sue mani del sangue
suoi
simili,
ilei
dovr sperimentare
la
verit
ili
questi versi:
214.
I.a
critica
indulgente
eon
corvi,
ina
non d
pace
alle
eroi
nel
male come
nel
bene.
-22
Buoni
malvagi
~~
219
il
sente
Odorar
nelle
mani eternamente.
Dopo
Non
(Prati, Canti per
il
finita
popolo: Vendetta).
Mi
memoria una
fiera risposta di
un giusto
ai
suoi
220,
Il
y a
loin
du poignard d'un
Mathieu Mole.
i
assassin la
homme.
Questi in una som-
mossa
(
di
),
65
L'abate
dall' esporsi
il
il
fiero magistrato,
tumultuanti
egli,
gli
si
sca-
ma
senza perdere la
fatti
gli
avrebbe
impiccare;
ed
essi
to.
XXXV,
col. 826).
il
Ma
:
questa
ri-
Mole
si
limitasse a dire
vous
meno drammaticamente ma con pari coraggio Quaml m'aura Ott-', il ne me faudra que six pieds de Ieri
tristi
pu
dirsi
con Virgilio
221.
Ab
uno disce
scrisse
orni.
[Eneide,
e.
II.
ramennte Virgilio
dello spergiuro
et
crimine ab uno
il
pugnali-
ili
un assassino e
il
petto
un galantuomo.
ut:
221.
l)a
tutti.
58
[222-225]
sempre
infallibile
il
giudizio di
Seneca:
222.
Is fecit.
Ann. Seneca, Medea,
versi di
a. Ili, v. 500-501).
un autore
celebre, che
in cui al-
bene esprimono
il
uomo
berghino grandi virt unite a grandi colpe. I versi sono del nostro
Manzoni
223.
Segno d'immensa
invidia
E
E
di piet profonda,
D'inestinguibil odio,
d'indomato amor.
(//
13.
Casa
servi
il
mio contributo
di
e
:
dopo aver
romanza
Faust
224.
nel
musica
melodramma omonimo, parole di J. Barbier e M. Carr, di Gounod (atto III, se. 4; il libretto originariamente
non so
riil
cordare che
classico distico
non
Sordida: parta
meo
ma
sufficiente per
me, nessuno
i
vi
ha
miei denari.
[226-228]
Casa
e servi
50
Ce ne ragguagliano
Pigna
(/
et
IGarofolo
nella
dopo
quella del 1584. Questo distico che fino ai tempi del Garofolo citato
si
ne fu poi
tolto anticamente-:
quando scriveva
fascia sopra la
essere
pi.
Ma
in
tempi recenti
vi
fu rimesso entro
lungo tutta
la
Bench non
il
verso
226.
Mon
[mon
i
verre.
Livrea.
et les
Per
servi,
ho due
la
frasi,
una antica
una moderna,
ma ambo
adatte a confermare
piacevoleggia
anche
il
nostro
De Amnts
Olanda
l'antica dice:
227.
Quot
De verborum
sigHicatioHt
Seneca
Macrobio
(Saturn.,
lib.
I,
ca-
11,
13c
e la
moderna
>n n'est
Brueis
et Palafr,it.
22t>.
LI
bicchiere
in
cui
i<>
1\>>
non
grade, DM
mio.
21-.
I.int;
\'"ti
Kill,
si
tenti
ii'inici.
inai
serviti
6o
Chi l'ha
icttof
[229-231]
Anche
nella
:
commedia
di
Mon
Est qu'on
serait
i
systme
heureux de se
servir
soi-mme.
Lo
vuole
stesso ripetono
mandi
in
(che era
lui),
il
motto favorito
ovvero,
re
di
Garibaldi,
s,
e stava cos
bene
bocca a
Chi fa da
fa per
tre; laonde
saviamente avvertiva
Salomone
sit tibi
quasi anima
XXXIII,
si
eum
tracta.
v. 31).
{Ecclesiastico, cap.
Del
pu
ri-
petere con
Petronio Arbitro
230.
Qualis dominus,
talis et servus.
[Satyricon,
58).
14.
Compagnia, buona
e cattiva
'
L'
uomo
una completa
solitudine,
pi la pensano invece
si
come
il
poeta latino
231.
Tristis eris
solus eris.
(Ovidio, Rtmedia Amori,
v. 583),
Una
flesso
lieta
compagnia
al
sempre
di
sollievo
all'
anima, e per
ri-
anche
corpo
faticosi
riggi,
dove
ti
sia
caro
come l'anima
tua;
ti.it-
come un
il
fratello.
tale
230. Quale
padrone,
se
anclie
il
seiw>.
231. Sarai
triste
salai
solo.
[232-235]
Compagnia, buona
e cattiva
6l
232.
Comes facundus
(o
(Publilio Siro. Mimi, n. 104, ed. Wlfflin et Ribbeck: n. C. 17. ed. Meyer).
Ma
propri compagni, e
per prima cosa procurarseli adatti alle occupazioni attuali, che conviene di stare
233.
....Xella chiesa
e.
XXII,
v. 14-15).
come
dal fuoco,
tristi
guadagna, giacch
234.
ad Corinthios,
I,
la Bibbia che ce ne
1
scrive
Tertvl-
Ad uxor.,
I, 8):
una massima
giuridica
che
il
Digesto (L.
l6:
De
verier, si-
Nkrazio Prisco,
console e giureconsulto
romano (vinato verso l'anno 100 dopo C), e che originariamente vuol dire che una societ per essere giuridicamente costituita
ili
tre individui;
si
sembrano pi complete
Infatti certo
numerose
il
meno.
che
troppi non
si
sta
mai bene, e
Poca brigata
pochi non
e
trita
beuta.
Ma
troppo
prudente;
occhio
dunque anche a
certe pericolose
compagno facondo
i>>
rve
in
viaggio qu.isi di
vettura.
buoni costumi.
formano
il
collegio.
62
[236-239]
gnia, che
non
vi
ai
quali poscia
236.
Soli
sospetto.
e.
(Dante, Inferno,
Inoltre, se trista e pesante la solitudine, altrettanto
V,
v. 12 e)).
pu
dirsi tal-
volta della
compagnia e come
;
scrisse
il
Leopardi
abitualmente sopportabile.
15.
Condizioni e sorti disuguali
Fortuna non
gli
ai viventi; ci
che
un adagio comune,
238.
Non
epist.
XVII,
v. 36).
gli
menava, rendeva
di
difficile
danaro,
(Zenob., 5, 37;
Diogenianus, 7,
E
239.
in senso
morale
Non ex omni
non a
tutti
ligno Mercurius.
si
adattano
gli
onori,
come non
tutti
238.
239.
Non
Non
a
ila
tutti
[24O-242]
63
tca
sentenza di
Pitagora,
conservataci da
gia
in
De magia o
Non cnim
la stessa disparit si
240.
Duo quum idem faciunt, saepe ut possis dicere Hoc licet impune facere huic, illi non licet.
(Terenzio, Adelfhi,
a.
V,
se.
3,
v. 827-828).
Vi sono
vi
il
fato fin
fra
perch aprirono
occhi
241.
Magnanimi lombi.
(Parimi, // Mattino,
v. 2).
La
frase del
il
sangue
La
continua per
1'
tutta la vita,
bench
sia chi
uguaglianza per-
fetta degli
242. Les
motto adottato
Rvolutions
I-a frase,
J,
Farti
Loue che
l'rudhomme,
1052 da DUB<
qnaloOM
li
240.
Spesso
ti
accadr
di dire,
la stessa
cosa: Ci
all'altro.
grandi non
ci
noi
stiamo
in
ginocchio:
al/i. mi'
64
[243-245]
Montandr, uno
Fronda,
in
dei pi
fecondi
pi
furiosi
libellisti
della
un suo
libretto intitolato
il
Le point de
l'evale.
Con
forto ai
tutto questo
mondo
meno
fortunati, se
hanno almeno
derdone, poich
243. Multi
et novisv.
simi primi.
(Vang, di S. Matteo, cap. XIX, Vang: di S. Marco, cap. X, Vang, di S. Luca, cap. XIII,
v. 31
30 -
v. 30).
XX,
vers. 16:
primi, et primi
novis-
simi: multi
electi.
enim sunt
Del resto
la
morte accomuna
tutti,
bench
il
lora differenziare le
tombe
la
da quelle del
245.
Dietro l'avello
Di Machiavello
Dorme
Di
lo scheletro
Stenterello.
(GIUSTI, //
Mementomo,
str. 2).
muro dove
monumento
fu
l'
al
Machiavelli, di cui ho
fosse
a'
1832)
Del
clic
Ma
il
Buono
243. Molti
2\.\.
Era
i
gB ultimi saranno
gli
i
primi, e fra
primi
gli
ultimi.
i
Coti
primi saranno
molti
ultimi,
primi:
infatti
som,
chiamati,
ma
poclii
^li
eletti.
-ti
la
porta d' ingresso nel fianco destro della chiesa, e in altra parte
al
mette
I.'
iscrizione che vi
si
Buono
nel
1826 (Rasi. 1
00-
liant',
voi.
I.
pag.
16.
Conforti nei mali. Ricordo del bene passato
il
che poten;
dettato
246.
Solamen miseris
vi
socios habuisse
malorum.
Catone
antico e proverbiale e
ma non
lo cita in
si
trova.
Spinoza
il
Domenico Gravina
degli anni
1333-50
seguenti parole
habuisse
he pi egoistica
satori
1*
pen-
moderni
247.
maux
d'autrui.
\i
rt<>
per
miseri di aver
di
:urn.
imo
tutti
forti
per
altri.
66
[248-251]
v. 83), Sofo-
dicendo che
248.
cui
non ne
rise.
potremo contrapporre
....
249.
Se Messenia piange,
ride.
Aristodemo
(a. II, se. 7).
Sparta non
di
Vincenzo Monti
nella tragedia
si
E per-
pu
esprimersi
250.
Et
ces
se consolaient
[entre eux.
A
gine,
si
IV
dei Jar-
rovine di Carta-
anecdotes :
On
Et
disputait chez
madame de Luxembourg
sur ce vers de
l'abb Delille:
ces
On
annonce
de Breteuil
et
madame
de
la
Reynire: M
I.e
vers est
bon ",
il
dit la
marchale.
si
Talora
forto se
pu
trovarci con-
non rimovendone
pensiero e quasi
il
imponendo a
s stesso
verso italiano
251. Grato
di
m'
'1
sonno e pi
l'esser di sasso.
ornata
la sepoltura di
fatta
in
S.
Lorenzo a
Giorno e
la
il
ma
non
modo
la
seconda, che
250.
questi
si
[252-253]
67
rara,
ma
fatti
si
unica
in lode
sua
come
:
questi,
de' quali
non
sa
autore
[ma
La
dolci atti
credi,
e parleratti.
cosi
:
A'
Grato
ni'
'1
Mentre che
danno e
la
vergogna dura,
;
Non
A. Buonarroti).
:
Michelangiolo alludeva
correva
tue,
infatti
1'
al
anno 1529, ed
sta-
d' assedio.
i
Mentre
giorni neri
252.
Jucunda memoria
est praeteritorum
malorum.
XXXI
il
.
(Cicerone,
De
ricordo
Soavemente
:
lo
aveva gi detto
il
nostro maggior
253.
....
Che
ricordarsi del
tempo
r..
felice
V.
Ila
miseria.
Inferno,
e.
v.
121-123).
wN Otello
1).
Le canta dentro
le
scene un goodoliere
le finestre della
>
Deademona.
DtsdfMona.
come
infino al core
GtangOO quei
dolci accenti!
CU
Lo
sei
Ah!
tu
rammenti
stato
mio crudele.
ria
chi
68
[254-255]
Emilia.
un gondoliere, che cantando inganna cammin sulla plcida laguna Pensando a' figli, mentre in ciel s' imbruna.
Il
di
un
ef-
ha protestato contro
il
les jours
de douleur?
amre,
Et
c'est ta Franoise,
Que
mots prononcer,
ternel baiser
D'un
ma
egli
stesso,
in
un' altra
poesia
(Le
Saule, nelle
Premires
posies),
con
la solita
aveva
scritto:
coute, moribonde
il
de malheur.
Stimatio Balbi pubblic nell' 'AvaxoXVj di Sira una nuova interpretazione di questi versi, che fu poi esposta da Francesco Di
Manto
in
e che
li
rende
dolore
da privazione
oggetto piacevole,
ma
ognuno generalmente
cagione di dolore
il
254.
Il
ben passato e
soffrire
il
la presente noia!
1
V*MaO, Amiiilci,
triste
a.
11,
>c. J).
Cos doveva
t'
atrocemente nella
solitudine di
San-
Elena Napoleone
Grande, quando
255.
.Stette,
L' assalse
sovvenir.
(Manzoni.
// Ciin/iir
MmgfgtO, Odo).
[256-260]
69
si
figlia
madre risponde
256.
Deh non
parlare al misero
bene....
iiiu~.
Verdi,
a. I, se. 9).
Da
altre
ste citazioni
argomento analogo:
257.
bei
gi
se. 4);
sogni ridenti,
sono pallenti.
M. Piave
(a.
IH,
258.
259.
Ora
e per
dramma
lirico di
Arrigo Boito,
Cinque Maggio
fatta
poco sopra pu
ravvi-
260.
Sempre
<
al
pensier tornavano
il'
irrevocati d.
/.m. Adelchi, coro dell'atto
IV).
ne
cali
gli
<li
qui
ili
(unga
it
e an-
giorni
felici
li
non
potevano pi tornare, e
altri
che
siderate perch
Alcuni
.
fra
quella disci:
1
1886 e 188;
(ne
una trentina
furono riprodotti
nel
volume
di (ini. lo
Mazzoni, Rassegne
letterari,-
(Roma.
1887).
[261-263]
La
Bibbia
ci
d un bellissimo esempio di pazienza nel sopporquello di Giobbe che caduto dall' apogeo della
abiezione,
tare la sventura,
trova
nella
religione
il
261.
Nudus
et
egressus
sum de
nudus revertar
factum
est.
illuc
Dominus
ita
abstulit; sicut
v. 21).
17.
Consiglio, riprensione, esempio
262.
On
ne donne rien
si
Conseils.
altrui, aprire la
bocca
il
portafogli.
il
ma
anche quello
infatti
263.
La
difficile.
a.
all'
fatto delle
una sua
ma
di
meglio, cos
361. Ignudo
gi.
uscii
Il
dal
Signore ha ritolto;
le
cose
sono andate come piaciuto al Signore. 262. Niuna cosa si d con tanta liberalit quanto
263.
consigli.
La
critica facile e
l'arte difficile.
[264-265]
Consiglio,
riprensione, esempio
cominciava
la
lettera
Quegli che
;
disse
to' del
:
legno e fanne
la critique est
uno
tu,
I'
staa
on maladett
1'
1'
(H. Prior,
dits
Ne
l .
in-
Ma
vera
i
consiglio
non
gradito a tutti. Il
Metastasio
cosi rimpro:
264.
lo
consiglio
Confondete
danno
se.
7).
il
una
certa arte;
da questo
ha avuto origine
il
alla satira:
265.
letterato francese
Jean de Santeuil
la
la
Domenico
Biancolelli,
chiamato
in
Francia
Il
con
sua
compa-
dramatiques,
to. I (Paris,
comment
elles furent
le rle
donnes
d'Arlequin
latins
dans cette troupe. Cet acteur avait envie d'avoir des vers
de
la
Comdie
la
Italienne.
Sachant que
le
le
pour tout
monde,
il
s'habilla de son
;.
Ridendo corregge
costumi.
72
[266-267]
man-
et
ayant cach
il
son petit
fut la
chapeau,
il
se mit
porte de Santeuil,
terre;
et
heurta;
en entrant
il
il
jeta
son
manteau
d'un bout de
chambre
l'autre,
de sa chambre
comme
Arlequin
et puis ils
se regardoient tous
mme
monnoie.
La
masque
et ils s'embrassrent
sur le
champ
satisfait
ce demi-vers:
de sa complaisance
de sa bonne humeur.
La
frase
fu poi adottata
come motto
dei
due
teatri
si
parigini, la
Comdie
italienne e
1'
Ope'ra comique,
di
e in Italia
San Carlino
sul
non ricada
capo a chi
la gitt,
Petrarca,
266. Tal
biasma
altrui
v.
118).
vengono a condannare s
migliore talvolta
1'
il
stessi.
Per se buono
rare,
il
consigliare,
l'
rimprove-
ma
ottima cosa
insegnare con
esempio
267.
breve
et efficax
Ann.
Si.nki'a
il
(>,
5|.
267. Lunga
la
mezzo
esempio.
[268-27
Contentarsi
tifila
propria sorte
18.
Contentarsi della propria sorte
Il
filo-
sofi antichi, la
sentenza di
lib. 4, v.
22)
268.
abate
Pietro Metastasio
in
uno
dei suoi
melodrammi
269.
Debbono
saggi
{Ttm/ttocfr,
ii.ir
1)
270.
cantata da
Aurea
ORAZIO
(Odi,
mediocritas.
lib.
II,
od.
IO,
v.
Auream
quisquis mediocritatem
Diligit....
!)
non
poco
ma
addirittura di
preferire
il
raccomandando:
271.
Exiguum
eolito.
lib. II. v. 412-4l.'i.
(VnotUO, Georgiche,
rustica, lib.
I, 3, 8)
chiamA
/>r,<v/f7/
/
I*.
poeta sen te ut in, e che secondo Servio era stata detta pare da M.
Catone
compose per
il
figlio.
la
sua
Loda
grandi poderi,
ma
ino piccolo.
[272-274]
Altri
in
raccomandano
di cansare onori,
fama
272.
Bene qui
disse
latuit,
bene
vixit.
lib. Ili, el. 4, v.
25).
(Ovidio, Tristium,
o,
come
Orazio (Ept.,
vixit
lib.
I,
ep.
17,
io):
fefellit
Nec
L'uno
icoaac,
Ma
in
fondo
all'
A9e ammonimento
:
vita salvasse
tica del
dal
morso
dell' invidia.
Invece
1'
abnegazione ascenell'
la
sua formula
273.
Ama
nesciri.
dell'
Imitazione di Cristo
(lib. I,
ama
nesciri
del Generale
nesciri.
Gra-
amabat
Ma
sigli,
in
se
li
avessimo
i
presi in parola?
Che pochi
ne seguissero
la
con?
mostravano
:
di accorgersi essi
pure; donde
famosa
inter-
rogazione
274.
Qui fit, Mcenas, ut nemo, quam sibi sortem Seu ratio dederit, seu fors objecerit, illa
Contentus vivat, laudet diversa sequentes?
che sono
273.
274.
Ama
Come
di
succede, o
di
gli
scelse
o che
il
caso
[275-276]
~'~
19.
Coscienza, gastigo dei
falli
275. Coscienze
inquiete,
rispettate
le
coscienze
tranquille.
Cos rimbecc Felice
alla
Cavallotti
suoi urlatori
quando giur
Camera per
la
Gi
le
quindi
si
svolse:
Onorevole Cavallotti,
lo
mento.
Cavallotti. Giuro.
Domando
la parola.
Le mie
quali.
dichiarazioni
che ho fatte
ieri
sui giornali le
mantengo
tali
(Rumori a
destra. Agitazione).
Presidente.
Onorevole Cavallotti,
il
ella, se
un uomo d'onore,
Al mio onore
ci
penso
io e
ne rispondo
ai
miei
ed
al
coscienze
Ita-
Parlamento
putati,
pag. 123-124).
Ma
Il
tristo
ha da rendere
mal
fare
prima
di tutto
che non
di facile contentatura.
276.
Grave
De
natura deorum,
lib.
Ill,
cap. 35).
27b. Giare
il
76
[277-280]
essa che
come
mal oprando si confida Ch'ognor star debba il maleficio occulto; Che, quando ogn'altro taccia, intorno grida
L' aria e la terra istessa in eh' sepulto
:
E
Il
Dio fa spesso che peccato guida peccator, poi eh' alcun d gli ha indulto,
'1
richiesta,
(Orlando Furioso,
e.
VI,
ott.
1).
pur troppo non sono pochi coloro nei quali ogni voce interna
umana. Sfuggiranno
essi
giudicarne da
s
:
sarebbe da dire di
il sabato,
ma
il
paga
gi
la
278. Altissimus
enim
gli
antichi
279.
Por-
III, -. 33).
anche
280.
Deos
iratos laneos
pedes habere
I,
cap.
Gii
di
hanno
piedi
tarsi
calzati
di
lana [ossia
raggiungono
il
colpevole Bensa
sentire].
i
piedi calzati di
lana.
fi
za.
Il
281.
La spada
di
fretta.
aspetta.
e.
(Dante, Paradiso,
cio la giustizia di
se
XXII,
v. 16-18).
sollecita
n troppo tarda
altri-
Ed
il
Metastasio
menti comment
282.
O O
perch
il
reo
s'
emendi,
All' ordine
medesimo
:
d' idee
si
connette
la
sentenza scolastica
283.
cui
si
De male
quaesitis vix
gaudet
tertius haeres.
suole aggiungere:
Lo
si
Buchlerum
modo
(Colonia?,
antichi e
In ogni
moderni parrebbero
d'
accordo a
rassi-
tardi
dovrebbe
peccatore, e dargli
il
fatto
so
si
Oculum pro
oculo. et
X\
J3.
I
g:
-
ippcna gode
il
terzo erede.
4.
78
[285-287]
285. Vidi
impium superexaltatum
erat: et qusesivi
et
elevatum
sicut
non
eum,
et
non inventus
XXXVI,
v. 35-36).
OCUS ejUS.
286.
(Salmo
et
v. 13).
il
papa
VI quando
tibi
a Venezia
I
il
i agosto
il
1 1
77 ricevette atto
:
obbedienza da Federico
Imperatore,
Non
e
il
parem,
papa
di
rimando
Et mihi
Il
et Petro.
Muratori
[Annali,
il
XVII,
82) nega
e il
l'autenticit
dell'epiediz.,
sodio e
come osserva
il
Besso (Roma
Papa
ecc.,
nuova
pag. 226)
di dubitarne.
La
controversia, se
risolta:
il
detto abbia o no
sar
versi
un fonda-
mento
veva
et
l'
storico,
non
ma non
nei
inutile
ricordare che
nel
che
1343
scri-
Castellano Bassanese,
De
la
prima volta da
Hortis nel-
Archeografo
giugno 1889.
il
287.
seguente
et torquetur.
1").
a proposito del quale, se non irriverenza ravvicinare la Bibbia a Stecchetti, mi sia concesso citare di uno fra
i
tanti travestimenti
285. Io vidi l'empio a grande altezza inalzato, come i cedri del Libano. E passai, ed ei pi non era, e ne cercai, e non
si
trov
il
luogo dov'
dragone.
egli
era.
il
basilisco: e calpesterai
leone e
l
il
287. Per
egli
sar punito.
[288-290]
79
del
di
GuERRiM
i
per la morte
:
Napoleone III
IX Gennaio (1873),
pecc, l'Altssimo
il
due
versi seguenti
Dove
Punisce
peccator.
il
Vero
tore,
verso di uno
il
scrit-
Bibbia,
commediografo
accommodements.
commeIV,
ma
dia
Le Tartuffe ou l'imposteur,
atto
sc.
Le
ciel dfend, de vrai, certains contentements Mais on trouve avec lui des accommodements. di
Egli
dunque parlava
nell'
certe
comode
simboleggiati
scienza,
propria co-
ma non
che
rei
loro colpe, se
non
altro
anche
28g.
che sono
il
Dies
primo verso
di
irse,
dies
ilia.
cui
si
un inno
liturgico,
d
al
il
ttolo
B.
Tom-
maso da Celano,
verso
il
realismo
fin dai
primi
:
Giusti
290.
Tra
salmi dell'Uffizio
il
C' anco
O
Il
modo
di
accomodarsi.
8o
[291-293]
di citazioni spettanti
mondo
fisico.
Comincio dal
il
Sole,
che
Dante
chiam
291.
Lo
Che
mondo
e.
imprenta,
X,
E
poi
1'
col suo
lume
il
tempo ne misura
(Paradiso,
v. 28-30).
Luna,
cosi
che
la
chiamava
292.
nell'
Celeste palotta
(in
Rime
nuove,
LXIX)
un poeta
:
pateticamente invocava
293.
Come una
vela candida
Navighi il firmamento: Come una dolce amica Per sua carriera antica Segui la terra in ciel.
Cos comincia l'ode II Prigioniero di Giunio
nel
BAZZONI,
scritta
1825 per
la
la
data
vera,
di
commercio, dei
che
la
in
altro titolo
d-
[294-297]
Cose fisiche
81
Molina, 1848).
Errata
la
la
lezione
questa ode
nominarne
1'
autore,
Mie Prigioni
zoni, edite a
presente opera.
Ma
X,
la vera
scritto
Un
ci-
voi. II,
nes-
suno
l'
grappolo di
epiteti,
penzolanti dal-
astro,
un
articoletto
La
chiamata
294.
Lo
amar
conforta.
e. I, v.
iDjJTO, Purgatorio,
19).
Domenica
del 12
novem-
bre 1893, sostiene con argomenti di qualche peso che Dante qui
non a Venere,
ma
al
Sole)
il
295.
zaffiro.
(hi,
e.
I,
v.
13),
Caliamo
alberi,
in
terra.
Se davanti a
te
folti
e annosi
Tasso
296.
Ombrose piante
iderusalemme liberata,
e.
D'antica selva.
VII.
<>tt.
11.
fra
le quali
1'
297.
iK\Hi
\.
Sonetto
I
in
nura.'CCV secondo
mini
il
82
[298-301]
ossia
di
il
lauro.
Se poi innanzi
di
ai
tuoi occhi
si
campi verdeggianti,
Il
prati,
ricordati che
298.
Nuove
l'
austera
Dolcezza
Il
si
rispecchia
ampio
e quieto
Mare, periodico
,
letterario di Livorno,
il
dal Chiarini,
anno
I,
voi. I, fase. 3
Nuove
Poeta cambi
il
in del
pian.
il
i
pure
in
bove
(T'amo
solchi
Dante
299.
Guarda il calor del sol che si fa vino Giunto all'umor che della vite cola.
(Purgatorio,
e.
XXV,
v. 77-78).
o di ricordare, vedendo
rugiada,
i
al
mattino
:
le
versi del
Manzoni
300.
Come
rugiada
al cespite
Dell'erba inaridita,
Fa
Certo
ricordava
di
rifluir la vita.
(Adelchi, coro dell'atto IV).
li
omonimo, parole
se.
Emani nella sua romanza del dramma lirico F. M. Piave, musica di G. Verdi (atto I,
2),
la
quale comincia:
301.
Come
rugiada
al cespite
fiore.
D'un
appassito
Cose fisiche
83
Non
302.
troverai,
meno
di essere sotto
Tropici.
Shakespeare
(atto
V,
se.
l).
Intanto fra
gli
303.
soave piagne
(Petrarca, Sonetto in morte di Et. Laura, num. XLIII secondo il Marsand. v. 1-2: ed. Mestica, num. CCLXX'i.
o voler instancabile
la
304.
come
suolsi
Rondinella pellegrina.
chiamare dal principio
sta nel cap.
di
di
Tommaso
Visconti,
Grossi, che
XXVI
romanzo Marco
ma
pi vivi degli
versi
305.
Solitaria nell'oblio,
306.
Scorri
il
lago e la pendice,
l'aria dei tuoi gridi,
:
Empi
e tutta la strofe quinta
307.
Il
E
Tu
a lasciarmi
ti
prepari:
302. Tutti
84
[308-309]
Francesco De
gli
Lemene, La
De Lemene,
di
Heredi
Paolo Monti, 1726, a pag. 353) dalla "quale trasse, migliorandoli, la movenza, spunti di pensiero e anche frasi. La canzone
di tre strofe,
nelle quali la
Vedova
si
Vite priva
torella,
le
dell'
Olmo,
alla
vedova Colomba,
La
tuo pianto e
il
pianto mio.
Molti richiamarono
l'
Bustico [Incontri e
reminiscenze
nella
letteratura
,
italiana,
ne
L'Ateneo Veneto,
a.
XL,
pag. 127)."
dir
Ho
glio
nella
mia bolgetta
la
due
bestie,
un cane, o per
me-
una cagna,
308.
Vergine Cuccia de
le
Grazie alunna.
v.
(Parisi, // Meriggio,
OO e
t>68).
dama
la
gione di
lei
disperatamente
da Riccardo III
)
alla battaglia
di
Bosworth
gridando:
309.
horse! a horse!
my kingdom
for a horse!
III,
:\.
(Shakespeare, Richard
V, SC
4).
30Q.
Un
cavallo!
un cavallo!
il
cavallo!
0-3 1 3
Cose fisiche
05
Il
celebre
attore inglese
il
Ricalla
cardo III in
un
teatro
:
secondario
cavallo
!
Shrewsbury. Giunto
!
famosa invocazione
Un
un cavallo
il
un cavallo
uno spettatore
Non
le
ba-
- grida
.
alla
sua volta
Poveri
trattati
!
cosi
pazienti,
cosi
umili,
cos utili,
e cos
mal-
altre bestie
avrebbero
diritto di dolersi
;
eppure
si
(Molire, Am/hvtrion,
108,
prologue.
Ma
di
lasciamo
le
i
cose
piedi
animate e veniamo
alle
inanimate. Ogni
un
sasso,
non
si
dovrebbe dimenticare
chiederne
il
nome,
se vero che
311.
Nullum
est sine
nomine saxum.
il
n rupe,
dinanzi a una
limpida
fresca
sorgente,
non
di-
menticarti delle
Si-.
eli'
erano
le
aeque
della Sorga,
affluente
del
Rodano,
chiude
i
la
quale
sui
insieme alla
(piali
Durenza non
e
lungi da
Avignone
colli
nacque
1*
visse
il
Laura.
Dopo
il
acqua
verso di un noto
melodramma:
Ih
313.
Stride
(//
vampa!...
bestie
come
il
si
pensa.
Non
vi
sasso che
non abbia
suo nome.
86
[314-316]
Ma
per
il
esametro celebre:
sceptrumque tyrannis.
(cfr.
TURGOT
Con-
V,
p. 230);
ma
vi
evidente
reminiscenza di
Manilio (Astronomicon,
lib. I, v.
104)
;
movimento
dinale
De Polignac
i
(1745,
I,
96).
Phboque
sagittas.
verso - che
gioni,
certo
RiGOLD
ma
No-
mes expriences
tombe
d'hommes occups
al
lui
nostro
Monti
315.
Rapisti
al ciel le folgori
E
Dal fulmine
soccorre
1'
ti
lambir
le piante.
Ode al signor di Montgoli\r>\.
il
(V. Monti,
alle
nuvole breve
passo; e per
le
nuvole
facile
Carducci
che
le
chiam
316.
Vacche
O
del cielo.
Canto di marzo, una delle Odi barbare :
La
vacche del
versate
al
il
da
mamme
i
tumide
piano e
primi palpiti.
314. Strapp
al
cielo
il
fulmine, lo scettro
ai
tiranni.
[317-3 '8]
Cose fisiche
Una
secoli
cio la
sco-
perta delle leggi meccaniche della leva, era stata magnificata molti
frase
clumque movebo.
Vili
dei Collettami
Archimede
Pappo. Questi
matematici scrive:
Ad eandem
hoc enim
fer-
est
Collectionis
lini,
Vili, Propos,
XI,
ed. Hultsch,
Bero-
Ho
dell'
Hultsch
il
ad Archimede
Ac uot
Chi poi abbia portato
mune, non
saprei. Cfr. in
lezioni doriche
a.
ed. Brandis e di
stato fatto
la terra
davvero
con un contrappeso
;
200
libbre inglesi,
il
peso
normale
gio a
di
un uomo
si
un punto
d'
appog-
3000 leghe
la
di miglia, e la
sua estremit
una
palla
vere la terra di
un
cui
si
detto che
eresia tale
ma non
si
vuole
Ecco
bile
altre
due sentenze
1'
che non
sia
scompagnare
una
dall'altra,
bench
la
prima
uno strano
e antico errore,
l'altra
di verit:
vacuum.
e
317.
mover
la terra e
il
cielo.
88
[3
9]
La
si
attribuisce a
i
Aristotile e
Peripatetici
tura e con
il
principio
il
.^ horror vacui
altri
fenomeni, anche
salire
demolirono
proposito
le
polemiche eh'
et
egli
ebbe su
tal
Adam, Pascal
du
XXIV-XXV,
si
esiste e
al tatto ecc.,
nondimeno qualche
cosa, cio
:
una materia
per
egli
creata,
una
il
so-
medesimo
ammetteva
1'
peso
acqua saliva
nelle
pompe
mercurio in
le
i
certi
conseguenze
giungeva con
puramente
fisico, nella
De
De
la
s'ils
le
connoissent que les expriences sont les vritables matres qu'il faut
suivre dans la physique
;
que
monta-
gnes
[al
Puy de Dme,
du monde, que
verselle
Nature abhorre
le
vuide;
&
ouvert
que la Nature
aucune chose
v-
le
vuide, qu'elle ne
la
fait
pour
l'viter;
et
que
la
pesanteur de
effects
masse de
l'air, est la
ritable cause
de tous
les
319.
Natura non
facit saltus.
il
quale cosi
a Leib-
XXVII),
da
altri
319.
T.a
-;2i]
Cose fisiche
89
MTZ, che
nei
Nouveaux
Il
essais,
IV, i6,
saut,
scrisse:
et rien
par
ma non
conta
tarello
infatti
:
di averlo gi trovato
come
et
citazione in
un raro
scrit-
medesimo
nelle
forma: Natura in
cita la sentenza
il
Xehry
Meister Eckhart che si trova in des 14. Jahrh., II, 124: Diu nature
Pfeiffer,
Deutsche Mystiker
bertritet niht.
dell' altra
:
320.
Gign i)
De nihilo nihilum, in
il
nihilum
nil
posse
[reverti.
che di Persio (Satira III, v. 83-84),
gli
epicurei
il
moderna,
la indi-
energia.
Anche Lucrezio
Nil igitur
fieri
(I,
venti,
321.
eh' era
Omne vivum
il
ex ovo.
Harvey,
da
lui nelle
Extr-
animalium. Veramente
si
in
questa forma
precisa la
rutto
il
frase
non
vi
trova
ma
il
concetto ne traspare da
I
:
libro.
Nos autem
edam
vivpara,
atque hominem
ut et semina
dicitur,
plantarem
omnium
ideoque non
.
ab Empedocle
320. Nulla nasce dal nulla, nulla pu tornare in nulla. 321. Qualunque essere vivente proviene da un uovo.
90
[322-325]
Ho
322.
li
chiam:
Immagini
se. 4).
Parla
infatti
Titiro:
Son veramente
Pi che
dell'
sogni,
il
Metastasio
323.
E
Le
Se
si
sogna
reti e
il
pescator
{Artaserse,
a. I, se. 6).
l'amo.
moderni)
alcune
324.
"Ovap
ex,
Aic loxiv.
(Omero,
Iliade, lib.
I,
v. 63).
e per lo
meno sono
divini
325. Post
mediam noctem
visus
quum somnia
lib. I, sat.
vera.
(Orazio, Satire,
10, v. 33).
Anche
il
d,
secondo eh'
meglio
si
e'
dicono, sono
facciano, e che
possano interpretare
le loro significazioni.
E Dante nella
Divina Commedia :
324.
325.
Il
Una
dopo
la
mezzanotte quando
sogni sono
veri.
[326-328]
91
326.
....
il
'1
Anzi che
21.
Costanza, fermezza, perseveranza
La
uomo fermo
nei
suoi voleri,
327.
Non commovebitur.
famoso giornale ultramontano La Voce della
831 in avanti.
(incisa
(i
Verit
liberali
gna) pubblicato
era tolto da
Modena
dal 5 luglio
Il
motto
una medaglia
fatta
comare a Vienna
la
da Lang)
dalla Corte di
Absburgo a onorare
sco
IV
duchista.
i
biblica,
ma
molti sono
tute queste
come ben s' intende, dove sono ripeper es. il Salmo XLV. vers. 6: Deus in
il
Salmo CXI,
vers. 6:
Quia in
uomo
che ha adottato
:
tale
impresa
328.
Justum
et
Mente quatit
(Orazio. Odi,
solida.
od.
3.
lib. III.
v.
1-4).
327. 328.
di propositi
il
il
fiero viso di
minaccioso tiranno.
92
Chi l'ha
detto!'
[329-332]
E
329.
l'
uomo
che
al pari del
Petrarca pu neramente
dire di s
Sar qual
fui,
secondo
il
fiori e Verba
ed.
Me-
potr
di esse
anche sfidare
le
avversit
della fortuna,
facendosi contro
330.
De
la
il
come canta
Parini nell'ode La
se
i
14:
duri mortali
A
Ei
lui
si
voltano
fa,
il
tergo,
ai
contro
mali,
De
Odasi invece
il
la
Guglielmo Shakespeare,
:
331.
Come what come may, Time and the hour runs through the roughest day.
perseveranza neh"
affaticarsi
La
dietro a
consigliata dal
comune
dettato:
332.
latini,
quindi lo
1,
si ri-
Ex Ponto,
314
e
IV,
io, 5 e
;
De
arte amandi,
I,
},-<>;
Lucrezio,
I,
IV, 1281
3, e
in
Tibullo,
4,
18;
in
Si-
NECA, Nat.
Qtist.,
IV,
latinit al-
lung, annacqu e
comment
dettato cos:
vi
faccia attenzione a
come
quale
calcoli
pi burrascoso le ore e
il
tempo trascorrono.
332. La gocciola scava
la
pietra.
[333*334]
93
In tempi
si
una
storici.
una
fine-
un
Una
cripta fosse
un
si
perato chiudendovi
paziente
quella specie di canga, per obbligare la persona a una perfetta immobilit, mentre dall' alto e per
il
La
333. Nil
334.
era
I
il
ove
il
buon Piavk
come parola
traendolo dal
dramma omo-
nimo, Hernani,
di
Victor
Hugo
(a.
IV), donde
mento
Una forma
sie
le traver-
famoso romanziere
bistrattava dicendo
333.
334. Per
94
Chi l'ha
detto f
[335-34]
335.
La pazienza
alla
dell'uomo.
Guerrazzi, Assedio di Firenze,
Introd.).
La fermezza
raccomanda
di
era virt
romana per
eccellenza;
come Orazio
non
336.
Aequam memento
Servare mentem.
rebus in arduis
(0 di,
in. 11, od. 3, v. 1-2).
cos
Virgilio
male
337.
Tu ne cede
VI,
v.
f,5j.
un domani mi-
338. Durate, et
e di
non
lasciarsi
smuovere
339.
lachrimae volvuntur
[inans.
(Virgilio, Eneide,
lib.
IV,
v. 449).
avversit
peggiori, incoraggia
a sop-
tulisti.
el.
V,
XI,
v. 7).
336. Ricordati di serbare nei gravi frangenti niente serena. 337. Non cedere dinanzi ai malvagi, ma opponiti a loro ardita-
mente.
338. Perseverate, e serbatevi a migliore avvenire. 339. Resta immutato nel suo pensiero, e lascia scorrere
inutil-
mente
le
lacrime.
[34 r "343J
Costanza,
fermezza, perseveranza
95
in senso cristiano,
rivolge
un aureo
libro
cap.
19. v.
16).
Non mancano
pi antico
il
frasi
che ricordino
storici
esempi
di
fermezza.
Il
notissimo
342. Batti
ma
ascolta.
(
XI) che
a'
tempi
che
il
Greci
si
bastone in
e ascoltami.
Euribiade maravigliato
a
di
cotanta mansuetudine,
concesse che
di
suo
talento
il
dicesse.
:
Cos
la
versione
italiana
Marcello
Adriani
giovane
|iv,
suona
Tli-xjov
3100O0V li.
delle Istorie (cap. 60) riproduce in
le
un
di-
greche navi.
Ugualmente celebre
il
343.
Delenda Carthago!
gli storici
romani (PLU-
TARCO, Vita di Catone seniore, 2": Servius, in Virgil., ad Valerio Mas lib. IV, v. 683; Tito Livio, lib. XL1X
:
De
dictis
memor.,
lib.
censore,
tagine
da Car-
dopo
:.ito,
la
distru-
zione di Cartagine:
96
[344-345]
Perci
Ccterum
francesi ed inglesi,
di-
Uno
storico
ci
ha pure conservata
la frase
344. JHic
manebimus optime.
(lib.
V,
cap. 55)
Galli
avevano incendiata
la vecchia
li
Roma,
citt
e molti fra
Senatori
volevano
abbandonare
aveva
his rebus
forte
agmine forum
transirent,
comitio
exclamavit
"
Signifer,
omen ex
plebs
storie,
circumfusa
adprobavit. -
motto sepolto
nelle
antiche
come
(il
Terza
Roma
da Quintino
Sella.
Volle
giorno in cui
Roma
fu
resa
all' Italia,
s'
inalzasse
il
Palazzo
ita-
delle
dell' atto
Guiccioli
nel suo libro su Quintino Sella, voi. I (Rovigo, 1887), pag. 355;
al
quale
scritte
sono riprodotte
di
romano
pugno
1871.
Il
sorgere
mai posto.
motto
modo.
Compagnia
di
cita
come
le
Ges, ha
veramente
[346]
97
suiti,
il
600
e molte altre
in
modo
et ratione
De
la
chiara
1):
omnia
Xon
346.
che
la
e'
Eppur
1*
si
muove
a^ver letto
in ginocchio
Inquisitori,
ste parole
Ma
di
que-
non
si
xvn, comscrittore
il
parendo soltanto
Lo
si
Baretti
conoscono
come
che
prof.
Antonio Favaro,
gli
leggenda, orale o scritta, risalga alla prima met del secolo xvn.
cio sia di
poco posteriore
all'
pu realmente assegnarsi a
del
lui
con
la data,
a quanto sembra,
1645, Be l quale
il
motto famoso
d'Italia, del
ripetuto (ved.
un
articolo
del
si
12 luglio 191
1).
IS Eppur
muove ha
Sii
una piccola
bibliografia,
ma
la
tutti
coloro che se ne
autenticit. Il
primo
dott.
1876. Omettendo
^li
Galileo in generale,
si
occuparono della
A.
Bertolotti
1
Mendico
di
Mantova, del
settembre
et des
866
un
chercheurs
curieux
XXII,
la risposta di
98
[347^
Mathematik und
1897 e
;
I fase, del
quale, a
mia
richiesta, ripetevami
non
esservi
lui
in
nessun
modo
1'
dopo aver
pronunziata
nemente
di
denunziare
Offizio
chiunque
egli
sapesse che
Lo
famoso
Dialogo sopra
trovansi
ripetute
contro la
Padova,
e dal
medesimo
prof.
Favaro
illustrato nelle
Memorie
non deve
Modena,
il
to.
XIX,
alla
muove,
quale, ripetiamolo,
essere
di Galileo
Tribunale n dopo.
Ma
Non
ci
consta;
dopo pronunziata
mitezza
il
di ringraziamento
per
la
della
condanna, indirizzata
Cardinali,
lare
:
aveva applicata
pena
Nei tempi
nostri
avremo da ammirare
1'
eroico
Mac Mahon,
inglese Michael
1'
8 settembre 1855
Biddulph durante
Malakoff dove
le
la
guerra di Crimea,
la torre di
merito
ma
la
(Interm. des cherch. et des cur., 30 mai 1908, col. 800; io juin 1908,
347. Ci sono e
ci
resto.
[348]
99
col.
848) nonch quella del generale Lebrun, testimonio auricolare (Souvenirs des guerres de Crime et d'Italie, Paris, 1889, apag. 158).
il
Essa ricorda
Faremo
invece memoria di
il
un
altro
motto
illustrato
da Casa
Savoia, cio
348.
motto antico
collaboratore
augusta famiglia.
et
Un
dotto
des curieux
in quel
che
si
cela sotto lo
pseudonimo
toujours
di
giornale,
num.
del
les
appelait dj:
semble
dmontrer l'anciennet du
national:
En
avant,
Savoyards!
ai
mente
in grazia di
un episodio
relativo alla
non sar
inutile di ricordare.
i
Sovrani d'
Italia,
Umberto
I e
Margherita, da poco
saliti al
narrava
il
L'ammiraglio
Roma
il
[il
3 gennaio
mare.
Il
dispaccio raggiunse
il
di aver trovato
mare
cauzioni.
richiedevano,
ma
il
mare
impediva
1
l'
semafori segnalavano lo
attivo
tempo
in cielo e in
il
il
ilisj>
in
piedi nel
il
vagone quando
1-
telegramma,
la
lardare
foglio titubante,
preoccupato
per
di
responsabilit di trasportare 4a
far
danno
alla
sua salute.
[349]
lo stato del
al
mare
(e
il
foglio
Re).
La Regina
stese la
mano.
il
Non
e'
telegramma.
trattava e abbass
al
di
s'accorse che
una matita
telegramma
:
al ministro.
le
seguenti
L' ammiraglio
come prova
della fermezza
d'animo
di
Sua
Maest.
il
L' esito
ha dato ragione
Regina
e al valente
il
ma-
facsimile
telegramma comprese
gherita.
349.
frase
nicht.
tedesco
al
dal Principe di
Bismarck
il
Emilia, fu
tefice
IV
dinanzi al pon-
Gregorio
i
VII
narrando
particolari di
un colloquio
fra
Emilio Castelar
il
questa frase
di
si
della
Repubblica
vacanti,
Spagna, e
mise
d'
dovendosi
col
provvedere ad alcuni
vescovati
accordo
Papa per
le
nomine,
[350-351]
Cupidigia, egoismo
che
egli, oltre
ad
dominante nella
Kulturkampf,
il
suo pensiero,
Mattino
di
Napoli,
Va
Repubblica
di
gennaio 1874,
cio assai
la celebre frase.
22.
Cupidigia, egoismo
Il
Vangelo
Terenzio
350.
IV,
se.
1,
v. 6.?7).
(la politica,
Uno
35
1
l'
italiano
Esci di
il'
l,
ci
vo' star
Il
io.
e.
avanti,
poeta di teatro,
XIV.
il
str. 1\.
sonetto del
cht-
finii
tutto
si
riduce, a parer
mio
Mugello),
(Come
disse
un poeta
l,
di
A
E
infatti
dire Esci di
ci
nativo di
Ronta
nel
Mugello era
Pananti.
:
Ma
il
Pananti
non
Otc-toi de l,
50.
Il
[3 5
-354]
ma
:
V,
55).
352.
che
si
Aprs nous
attribuisce alla
le
dluge!
di
March,
Pompadour
triste e
la quale l'avrebbe
la
detta,
XV,
preoccupato dopo
battaglia di
Rossbach
(5
novembre 1757)
ma
353.
ma
di
che
il
Euripide,
Sisifo o
il
Bellerofonte, e
narra
Dione Cassio
XXXVIII)
che
verso medesimo,
Immo
le
me
vivo? .
di
parole di
accus
Roma.
ci-
Non
saranno
:
egoisti che
ceroniano
354.
Non
De
Officiis, lib.
I,
cap. VII,
22).
per
il
Platone
u.vov
( ut
pre-
principio, dice:
xaatc 7/UWV
aiw
Y^Y ovev
( ec^*
L'egoismo camuffato da
tradisce
disinteresse,
si
quando
si
commuove
ma non
appiccarsi
352. 353.
Dopo
di
noi
il
diluvio!
col fuoco.
Me
noi.
[355*359]
Cupidigia, egoismo
103
355.
Nam
quum proximus
[ardet.
lib. I, epist. 18, v. 84).
Movente potentissimo
dell'
egoismo
la cupidigia
del
denaro.
O
il
quanti devoti di
Mammone
crata
fame
dell'oro,
il
Per costoro
solo dio
356.
come
dramma Gounod
Gi
il
Faust, parole
(il
di J.
Barbier
M. Carr, musica
:
di
la
traduzione ita-
liana di
Achille de Lauzires).
357.
I
....L'utile
sovente
come ammonisce
chi detto
vi
il
Luigi Fiac-
Clasio
ma
per
gli
ha maggiore stimolo
:
di
intelligenza di
Figaro
358.
ili
CxSAU
musica
di
Rossini,
:
a. I, se. 3).
Per costoro
1'
359.
Gingillino, 1\
III.
interessarti, se
I04
[3o]
Il
grazioso
notissimo
Credo
di
Gingillino
(str.
32-34) pu
maggiore
al
a dirtel tosto
10 non credo pi
vuogli arrosto
nel burro,
nel
quand'
io n' ho,
il
mosto
;
E molto pi ne l'aspro che mangurro Ma sopra tutto nel buon vino ho fede, E credo che sia salvo chi gli crede.
l'
altro
il
suo figliuolo
il
fegatello;
E E E
possono esser
tre,
due, ed un solo;
il
XVIII,
ott.
115-116).
di simil razza
360. Enrichissez-vous.
che
gli si
attribuisce,
ma
falsandone
il
significato.
Guizot realmente
dei
disse
Camera
di la
Deputati
di
il
un progetto
crediti
Il y a eu
un temps o
nation
et
la
con-
le
pouvoir
sur les
;
sons d'autres.
son
La conqute est accomplie pasVous voulez avancer votre tour, vous avez raine poursuivez donc plus, pour le moment, la conqute des
c'est leur hritage.
afi'oi-
360. Arricchitevi.
[361-363]
Cupidigia, egoismo
voil les
cette
vraies
ardeur de
(Moniteur universel, du 2 mars 1843, pag. 345). Questa dunque riabilitata, ma non egualmente potr
tarsi
1'
riabili-
altra,
forse
meno
cinica,
:
ma
H.
A
362.
pi onorevoli consessi
pu
Giusti
....
Santo Stefano
al
Tira
Ricordate?
quattrino.
72
:
in oggi
ha credito
Lo
sbarazzino,
O
11
Santo Stefano
al
Tira
quattrino.
scetticismo
ma anche
di verit
363. Gli
la
morte
361.
Il
lo6
Chi
Dia
detto?
[364]
23.
Donna, matrimonio
Oh
s' io
fiore di quello
hanno
scritto sulle
Goethe,
invocando:
364.
nell' atto
Das Ewigweibliche.
V del
al
Faust,
il
quale
si
che sale
amore
di
Margherita.
:
Il
Chorus mysticus
allora intuona
un
Das Ewigweibliche
Zieht uns hinan.
e con questo ha termine la mirabile tragedia.
si
fis-
significato di essa.
Udiamo
dei pi geniali
Ruggero Bonghi,
Hor
di
in
un
articolo
della
Domenica
snbcesiv
(Napoli,
ombre o anime
donne:
la
magna
pra tutte
innalza la
Mater
la
Gloriosa.
Fausto
cato
la
una
Mater
"
Gloriosa,
le-
vati
sente,
ti
vien dietro.
364.
Il
femminile eterno.
[365]
Donna, matrimonio
Ed
morto
il
in
un
desiil
derio pi in l e pi in su
ed in cielo dove
pi in l e
pi in su infinito.
Ha
e que-
Vergine
1'
la
vede o, per
meglio
dire la sente,
ella sale.
ha sentore
alto.
Le
raccogliendone
a
lui.
donna
Marie e
la
Mater
altro
l'
Gloriosa,
eterno femminino, e lo
in
rappresentano.
Anche Elena
del
un
momento
idealit a cui
;
non
riesce
mai ad appro-
priarsi tutta
Fausto andato ad
Quivi la
Mater Gloriosa
posa e con
si
libra e sorvola
lass
1'
uomo
attratto senza
infinito
siete
fatti
femminino eterno, leggete il bello studio di Michele Kerbaker L' Eterno femminino e l'Epilogo celeste nel Fausto di Goethe,
:
Pierro) nel
903
lo
Zumbini
saggio dice che esso la pi bella cosa che sul capolavoro del
Goethe abbia
la critica italiana.
Arrigo Boito
fele, parole e
quando
nel
Mesto-
musica
medesimo
(atto
ad Elena
365.
Forma
ideal purissima
e sentenze sulla
donna
ci
i
limiteremo
motti rimasti
sia
vago
di
saperne di pi,
numerose raccolte
speciali,
in
modo
particolare al dilettevole
io8
[366-370]
366.
Un
367.
Les femmes sont extrmes: elles sont meilleures ou pires que les hommes.
(La Bruyre, Les Caractres ou les Moeurs de ce Steele. - Des femmes, 53; d. Servois, Paris, 1865, to.
I,
pag.
188).
con pi precisione
la
domum suam
(Proverbia,
e.
insi-
v.
1).
Ma
per
in
evidenza
buoni,
sui costumi,
dappoich
369. Les
hommes
font les
Le
1'
lois, les
femmes
font les
[murs.
(J.
A. H. de Guidert,
conntable de Bourbon,
a. I, se. 4).
per cui
il
Leopardi invoca
i
aiuto delle
:
donne
noti versi
370.
La
patria aspetta.
(Nelle nozze della sonila Paoli**).
367. Le donne vanno agli estremi: o sono migliori o sono peggiori degli uomini.
368.
La donna
le
la
donna
stolta roviner
con
leggi,
le
donne fanno
costumi.
572]
Donna, matrimonio
09
ai difetti loro, e
i
principalmente alla
;
Qui
classici
sia
momenti
perduti,
1'
per dispetto
altrui,
zufolano
aria
della canzone
di
Duca
nel
melodramma
se.
Rigoletto, di F.
M. Piave, musica
Verdi
(a. Ili,
2):
371.
pensier.
il
fa-
la parafrasi (stavo
:
372.
fie!
plume au vent!
roi s'amuse (atto IV,
dramma
di
Victor Hugo, Le
melodramma
2),
il
che
primi
due
versi,
I,
par-
un vetro
finestra al castello di
Chambord
si
pi non esiste,
ma
hanno
un
dicono rotto
lire. Il
Ja
Luigi
XIV
Mad. de
la
Valvuol
XXII) non
entro pi modesti
disc.
cio al racconto di
Brantme,
(art. Ili:
Dames
galantes
Ih'
l'amour J
la
sovente
la
donna e ben pazzo colui che in lei condonna non che piuma al vento.
no
d un' altra versione
fois,
[373*376]
di
questo aneddoto
Il
me
souvient qu'une
m'estant
all
il
connu
les
miens
la
me
il
voulut monstrer
tout; et m'ayant
escrit
men
la
chambre du Roy,
Tenez,
me monstra un
monsieur,
:
au coste de
la fenestre:
si
Roy mon
:
maistre, en voil
et
y avoit ce mot Toute femme varie. nell' Eneide (lib. IV, v. 569-570)
373.
Femina.
e
il
Tasso
nella
Gerusalemme
liberata (e.
XIV,
ott.
84)
374.
Femmina
Vuole
e disvuole: folle
la parafrasi dei
uom
che sen
fida.
due
- ed
In breve spazio
anco
si
placa
375.
Di pieghevole
e quasi
il
spiga.
so.
2).
medesimo verso
376.
si
Femina
ritrova nel
Petrarca,
il
mero
CXXXI secondo
7 dolce sguardo
di colei m'ancide, ed
autografi.
il
CL
dell'ediz.
[377*38]
Donna, matrimonio
Un
curioso
riscontro
con
versi
dell'
Hugo pu
trovarsi
nel
Filostrato del
Boccaccio
(Parte Vili,
str.
Pag- 253):
e sua bellezza
e
Estima pi
pomposa
;
Ha
La qual quanto
piacevole e vezzosa
1'
apprezza
ho enumerati
in
un
articolo 77
romanzo d'una
1
ro-
manza che
896,
animam ne
crede puellis,
fide.
Namque
che sono
i
est
De muPetro2):
lientm
levitate,
nio Arbitro,
Amleto nelP
esclamazione di
(a. I, se.
name
intitola
la
is
woman!
di
Lorenzo da Ponte
Corte
il
ironicamente consolatoria:
Amanti ; mentre un
tutti
:
altro
drammaturgo
e ropre-
delitti
del
tempo passato,
380. Cherchez la
femme.
J77 Confida la navi- ai Muti, ma non il cuore alle fanciulle; poich l'onda pi sicura della fede donnesca.
378.
fragilit,
la
il
tuo
nome
donna.
380. Cercate
donna.
[381-382]
Ricorderete che
Alessandro Dumas
la
padre, nel
dramma Les
alla Gaite in
prima volta
frase
20 agosto 1864, ha reso popolare questa bocca a un poliziotto parigino, Jackal, che se
ponendola
n' fatto
se. 7
;
:
una mas-
me
Il y a
les affaires
aussitt qu'on
fait
un rapport,
et
Cherchez la
est
femme! On
cherche la
femme
quand
bien?
la
femme
trouve....
Eh On
Qualcuno
1'
Vedasi anche
romanzo omonimo,
vol.
al
I,
ai
cap. 34 e 35.
altri
ha attribuita originariamente
noto Fouch,
1759,
De
di polizia nel
dell'
altri
l'ha
femtnes
abate
Ferdinando GaVI,
v.
liani
ma
:
le origini si
il
hanno a
che in Giovenale,
scrisse
242-243)
Nulla
in
Moverit
Nella Revue des
l'articolo intitolato
Deux Mondes
L'Alpuxarra)
Ch. Didier
(nel-
Le
si
Comment
1'
La Bibbia
fa carico alle
donne
di
condurre
uomo, anche
alla perdizione:
382.
Vinum
et
sa2).
pientes.
Certamente non
I'
e'
astuzia delle
donne
381. La bellezza delle donne mand molti 382. Il vino e le donne fanno apostatare
in
i
malora.
saggi.
[383-386]
Donna, matrimonio
13
383
che
il
tutti,
se vuole, la
donna
la fa.
dramma
giocoso
di
L'Italiana in Algeri,
(a. II, se.
parole di
Angelo Anelli,
musica
Rossini
lei
ultima)
ma
anche quando
sola,
come
il
filosofo
che
384. Mulier
cum
sola cogitat
male
cogitat.
(Publilio Siro, Mimi, n. 335, ed. Wlfflin et Ribbeck; n. M. 27, ed. Meyer).
Soprattutto non
s'
le
riguardano
385.
Pauli ad Corinthios,
I,
cap.
XIV,
v. 34).
come
dice
il
Apost.
(lib. Ili, 6)
il
mo-
ma
punto che
volle
con esso
barbaro uso
di adi-
castrati alla
musica sacra.
Ma
15 avril 1911)
Pierre de Labriolle
le
" Mulieres
etc.
"
un aspect de
e remissivo
la lutte antimontaniste .
Ed un
la
contegno discreto
doveroso per
che
donna
vale
meno
del-
uomo
386.
Major dignitas
est in
sexu
virili.
lib. I, tit 9,
lex
1).
384.
La donna quando pensa da sola, mal pensa. 385. Le donne in chiesa (ossia nelle pubbliche adunanze, nei pubblici
affari)
stiano zitte.
386.
Il
sesso maschile ha
femminile (ossia
prevale
di
114
[387-389]
difficile
di suggerire
387. Il mestiere di
molestar
il
le
femmine,
il
pi
pazzo,
il
pi ladro,
pi arrabbiato me-
stiere di questo
mondo.
L'unica vendetta
possibile,
secondo alcuni,
il
gli
il
matrimonio!
ma
il
un'
arme
il
pericolosa,
come
dito che
etimologisti
coraggio
di
affermare, senz'
dubbio, Prisciano
nella ediz. dell'Hertz,
ai
nelle Institutiones
Grammatic
(lib. I,
mariti.
:
389. Ci-gt
P attribuiscono a PlRON, ma
mari,
lo
fut
bon
mme
en vers
invece di J.
Du
Lorens, bon
et
si
faiseur
il
de
satires,
consquent,
Non
lo
confonda con
tardi, e
Enrico Giuseppe
autore di molti
Du
scritti
irreligiosi.
Questo epigramma fu
:
mediocremente imitato
dall' ab.
Saverio Bettinelli
Oh come ben mia moglie qui si giace Per la sua, per la mia pacel
Un
goziante and
388. Celibe, vuol dire chi conduce vita celeste. 389. Qui giace mia moglie: oh come sta bene qui per
suo e per
il
il
riposo
mio.
[39*39 2 ]
Donna, matrimonio
tomba
di
sua moglie
due
versi
che
gli
fargli
com-
la epigrafe.
Vi assicuro,
ne rido
io.
egli diceva,
come
non
una
:
Era tanto
allegra!
Vedendo che
fare
suoi argomenti
rifiuto,
propose
scrivere
le
....
A ma
E
si
femme, morte
Enfin
!
1896
quando
i
gli
venienti e
rilievo, e
Y Enfin e
mettevano
in
voleva ricorrere
vembre 1896).
Non
meno
e'
il
per lo
traviamenti del
quam
!
uri.
prima
S.
Ma
ci
sono anche
tanti guai
Anzi
tutto, se
si
ascoltano alcuni
le-
scrittori,
game da
amore
fuggito
:
le restrizioni
dell' autore,
tutti
ripetono che
il
391.
Il
matrimonio
dell'
amor
pazzo, dell'
amore
sensuale.
(F. D. (ii /KHKA/.Z1, Epistolario, a cura di G. Carducci, I, le. 421, del 6 otto-
niugali infedelt,
bench:
392.
vivent.
390. Meglio sposarsi che ardere [di concupiscenza]. 392. Pochi ci muojono, molti ci vivono.
1 1
Chi V ha detto?
[393-396]
detto che
si
attribuisce a
Jean de Santeul,
col quale
gli
un marito
si
avrebbe risposto:
Non
che
un male
d'
immaginazione. Peu
cicisbeismo
393.
La pudica
Mattino, v.
749).
1024:
sposa a cui
se' caro,
De
I'
altrui fida
in
tutto
il
Giorno.
non era da
femmes
et
est
de leur rputation
Al marito che
CCV).
trovasse in
tali
XIV
Mi parrebbe peccare di soverchia inversi con quali Victor Hugo d prinnei Chants du crpuscule:
i
395.
Ah!
n'insultez jamais
sait sous
Qui
me
!
[succombe
ma
d' altra parte
:
non
francese
396.
Tue-la.
394. L' onest delle donne spesso significa soltanto l'amore della
loro riputazione e della loro quiete.
395.
Ah
non
insultate
mai
la
396. Uccidila!
397*398]
Donna, matrimonio
il
processo
Le Roy Du-
F aveva
uccisa insieme
all'
Faut-il tuer la femme Alessandro Dumas figlio rispose nel giugno 1872 con un celebre opuscolo L'homme -femme, di cui la conclusione la seguente Ce n'est pas la femme (parla della donna colpevole), ce n'est mme pas une femme elle n'est
un
pas dans
la
conception divine,
elle est
purement animale;
de Can
;
c'est la
c'est la femelle
- tue-la.
nell'
Femme
de Claude
(1'
annunzia gi
Dumas Homme-
femme) per
ma
ne ha errato la
dimostrazione, poich Claudio uccide Cesarina perch ladra e traditrice della patria,
non perch
adultera.
Al Tue-la
les
:
il
Tue-
adultera, e vendicarsi
sul complice,
Dumas
il
stesso
al-
svolge la
tesi
Femme
marito
C'tait l'amant
nella
de
ma femme,
all'
risposta
Homme-femme, pubblicata nel luglio 1872 col titolo: L'homme et la femme, ricordando il processo Le Roy Dubourg, dove
un marito che aveva
coloro
quali
fatto
era
Diane de Lys.
medesimi
A
la
ai
il
consiglio di
si
Dumas
:
sentissero di ripetere a s
Otello
397.
nel
(a.
Come
lirico
la
di
uccider?
Arrigo Borro, musica
il
dramma
Ili,
se.
omonimo
di
Verdi
il
6),
suggerir forse
di-
vorzio
e poi
398.
Le divorce
est le
sacrement de l'adultre.
398.
Il
divorzio
il
1 1
[399-402]
il
come
399
Sulle spalle a
lei
fece sovente
Scender legnate da levare il pelo, Uso che bene spesso e volentieri, Pass poi dai villani ai cavalieri.
(Guadagnali. La lingua di una donna
alla prora, sest.
2).
non
tutte le
donne
si
ribelle-
rebbero
la
all'
nuto a prender
dalla
donna
e bastonato dall'
se.
gr
lui,
atto I,
2),
risponde:
400.
Et
proprio
il
je
veux
qu'il
me
i
batte,
moi
Varii sono
umor come
cervelli
A
rai
;
sbaglie-
con
le
Francesca
401.
....Bella
Come un
Suo
ovvero
dirle
trasporto d'amor.
(Pellico, Francesca da Rimini,
:
402.
come
una
nel
Quanto
bella,
quanto cara!
d' Amore
,
parole di Felici
Rolei
:
mani, musica
Donizetti
Radamcs
400.
io
[403-408]
Donna, matrimonio
I19
403.
Verdi,
a. I. se.
1).
ovvero lagnati col destino che per tua disgrazia la fece tanto bella,
e di' che
:
404.
La
faute en est aux Dieux Qui la firent si belle, Et non pas mes yeux.
un oscuro poeta
tre versi
usando
le
(
parole di
1
del seicento,
Jean de Lixil
gendes
5 80-
ma-
citati.
Puoi lodarne
la
d'Armida,
la
quale
si
405.
Quanto
bella.
ott.
14).
XVI.
melodramma
:
Giovanni Peruzzini,
\a.Jone,
musica
406.
Meno
domestiche
virt,
sia
ripetendo
l'
elogio
ampliss.
4848):
407.
sia
Domum
servavit
lanam
fecit.
lodandola per
la semplicit
dell' acconciatura,
poich
408.
Mulier recte
olet,
(Plauto, Mostellaria,
te
3,
v.
2:M.
404.
La
ma
degli
Dei che
la
fe-
407. Visse in casa filando lana. 408. Di buono sente quella donna che
di
nulla sente.
[409-413]
(confronta con
2, 1, 1]
Mulieres ideo
ma non
quam femina
dives.
v. 460).
tutta,
410.
(Petrarca, Sonetto in morte di M. Laura, num. XLI secondo il Marsand, comincia: L'alto e novo miracol eh' a' d nostri ; ed. Mestica, son. CCLXVIII).
41 li
Confronta pi sotto,
alla str.
versi:
Un
tesor che
non ha
pari
Di bellezza
e di virt.
a chi
:
ha una
donna
perfetta,
come malignamente
dice
Giovenale
uxorem
cui constant
omnia?
v.
(Satira VI,
166).
Ma
una
1'
Ariosto
te
ne insegna
ricetta
sicura
413
A donna non si fa maggior dispetto, Che quando o vecchia o brutta le vien detto.
(Orlando furioso,
e.
XX,
ott. 120).
due notissimi
versetti
biblici,
di
che
si
ripetono ad ogni
:
momento
proposito di matrimonio e
moglie
409. Nulla pi insopportabile di una donna ricca. 412. Chi sopporter una donna che abbia tutte le perfezioni?
[414-4 1 /]
\z\
414.
Os ex
415.
Erimt duo
in carne una.
{Genesi, cap. Ill, vers. 24; - Vang, di S. Matteo, cap. XIX, t. 5: - Vang, di S. Marco,
v. 16; - Id.
Il
(6)
Quod Deus
homo non
separet.
finir
di cui la satira
misogina
si
vale per
raggiungere
donne
fino in teatro
dove esse:
24.
Errore, fallacia dei disegni
insufficienza dei propositi
L* errore cosa
[errare
affatto
est),
umana, come
di
dice
un
trito
adagio latino
il
humanum
ed segno
grande vanit
credere di
dice che
Un
proverbio
toscano
anche
il
417.
f ottica,
v.
il
mondo
piega
che per
le
colpe, ci che
il
per
^\i
una carne
sola.
416. Vengono per ammirare, e per essere loro stesse ammirate. 417. Uualche volta sonnecchia anche il buon Omero.
[418-420]
une
d'
faute.
Duca
20
al
Memorie : Je ne
fus
pas
celui
qui
le
C'est plus
qu'un crime,
dis-je,
A
419.
questa frase
si
pu avvicinare
la
origine nella
moderna
Il
dette da
Corpo Legislativo
qui
del 14 mar-
de
la
France, spcialement
en
ce
concerne l'Allemagne et
l'Italie. Il suo
sieurs, je
En
le
finissant,
mes-
pour
du
bon
nutrire delle
buone
intenzioni,
ma
420. Hell
is
Samuele Johnson,
d'altra parte
IX, come
detta da
lui
in
et senile;
Walter Scott
chap.
7) la cita
moor
(to. I,
Georges Herbert,
la
il
prudentum
(ediz. del
in
questa forma
Hell
is
full
of
418.
419.
Non manca
buone
intenzioni.
[421]
1-3
si
tratti
di
Non
vi tur-
l'
intenzioni e proponimenti .
Non
v'
bene pu essere
moso motto
forse
che no.
di
bizzarro titolo di
un romanzo
blicato nel 19 io
ma
noto che
il
D'Annunzio
di
lo trasse dal
un laberinto fregiante
a
soffitto
d'una
delle
sale
del palazzo
Gonzaga
cui
i
Mantova
tempo
Turchi.
Ma
una vecchia casa a Piacenza, pare sino dal principio del xvn
colo. Il proprietario della casa adott
d'
il
in attesa
monache
di S. Spirito,
a che
egli
costruisse in
quel punto un
3 ottobre
del soffitto
Mantova quanto
della
Ma
ovvio che
motto non
fu inventato
l'altra.
Bisogna
risalire
dal
1495,
cui canti -
come
dice
il
Da-
s'
erano
resi
tanto popolari a
intesi
volte,
alla Corte,
si
forsi
che no
mondo ognor O
Forsi che
forsi
che no ecc.
ed nel Libro Quarto delle Frottole pubblicato a Venezia da Ottaviano Petrucci nel 1504. Addit questa fonte e raccolse queste
notizie
124
[4 22 ]
161 2 e intitolata
:
La
Mamma
Cantatrice. Alla
Mo-
donesa,
che finisce
Forse che
sie
L'Agnesa sa ben
fatti
suoie.
XLII,
disp.
a
,
gine di questo motto nelle vicende della terza spedizione del duca
Vincenzo Gonzaga
la
alla
Turchi (1601),
duca
un laberinto
dopo
1601
Quanto
il
del
lui
duca
il
duca volle
anima
il
ecc.
Ma nello
non crede
stesso fase.
l'
eW A.
esatta
poich
il
motto
medesimo
pubblicati
voi.
si
trova gi in
una
serie di
da esso Novati
nel
Giorn. Stor.
codice dell'Universitaria di
le
pi antiche
sillogi
:
pro-
motto
si
Forse ke Forse ke
Si tratta
Forse ke no
ti
sa tu.
di
diventata famosa,
tutti
ma
XIV.
di
bocche
di
Inoltre anche le
tardi
ti
se
risolvi,
non sempre
fortuna
ti
mostrer
il
medesimo
viso.
il
/ due
susini
di
ClaSIO,
422. Potea,
non
volle, or
[423-427]
125
Per
il
buon
volere
non sempre
esito
:
momento
che
propizio, perch ad
un buon
sappiamo
da
Dante
mal pugna.
e.
(Purgatorio,
XX,
v.
1).
424.
Homo
proponit, sed
Deus
disponit.
lib. I,
(Imitazione di Cristo,
cap.
19, v. 9).
di
Publilio Siro
425.
Homo
semper
Domini
est dirigere
XVI,
v. 9).
Un
una ne pensa
al
la lepre, e
una
il
cane: e
FNLON
dette
nuova forma
V Epiphanie, sur
mais Dieu
le
la vocation des
Gentils
(I er
point,
e alina),
l'homme
s'agite,
mne
.
i
propri
disegni,
potr
Plauto
426.
Oleum
ofjni
et
operam
perdidi.
119).
(J'crnitlus, a. I, se. 2, v.
Di
carla
di
attendere a giudi-
quando
giunta a
fine,
ovvero
427.
En
toute chose
il
faut considrer la
ult.
fin.
Le Renard
Bouc).
424. 426.
dispone.
la
fortuna un'altra.
Ho
perduto l'olio
la
fatica.
alla
line
126
[428-430]
si
le
prime ovvie
:
difficolt,
428.
VI,
v. 126).
Bione
riportato
da Dio-
gene Laerzio
nare
!
(lib.
IV, cap.
Attenti perci a
non largheggiare
dell'
il
di vanti e di
promesse,
non
si
abbia a ripetere
satirico verso
imi-
anche da
Fedro
IV,
fav. 22).
25.
Esperienza
430.
come
dice
Experto
un emistichio
si
crdite.
lib.
di
VIRGILIO {Eneide,
in
altri
XI,
v.
283)
ma
ritrova anche
classici
(S11.10
Ita-
Ars Amandi,
III,
Quam
quam
certo,
428. Facile
la
discesa
i
all'
Inferno.
monti, e nascer un ridicolo topo. 429. Partoriscono 430. Credete a chi ha provato.
-;3 2 ]
Esperienza
127
da alcuni attribuita
al
poeta maccheronico
AMT. de Arena.
Cfr.
La
ha suggerito a Didone
bellissimo esametro
431.
Non
che
Voltaire
Qui ne
2)
tradusse:
compatir aux
maux
qu'il a soufferts?
v.
e meglio ancora
1441
malheur
il
curioso
dimenticando
dell'
di
dantesco
432.
Provando
e riprovando.
(Dante, Paradiso,
e.
Ili, v. 3).
che fu poi
tuita nel
allo
il
isti-
scopo
fare
ca-
indagine
galileiana. Visse
fino al
tre crogiuoli
Provando
e riprovando.
Cimento ecc.
Or
quivi
dove non
rivolgersi,
di
ci
non
ri cui
meglio
che
sede dell'esperienza,
e
la
scommesse cercasse
ella
rimettere ciaeffetti
adattando
43
1.
Kos
ho appreso
a soccorrere
gli
sven-
turati.
128
[43 -43 4]
cagioni, e cagioni
ad
effetti
se
non
di
la
geo-
provando e riprovando
inutile di
le riesce talora di
Non
avvertire che
Dante non us
quei due gerundi nel significato che piacque pi tardi agli Acca-
Dante.
e
Vivendo s'impara:
non
si
as-
Pindaro
lipo-
{Olimp.,
I>
'
53*54)
'
altro di
Demostene,
Olintiaca (11):
yP T T -
pu parere pi giusto
occhi sugli errori di
ma
1'
una e
1'
altra sen-
mani ed apre
gli
ieri.
Ma
non
1'
mai
lunque
antichi
:
arte,
qualunque
Saviamente dicevano
gli
434.
Ars longa,
vita brevis.
di Ip-
pocrate, dove,
fiaxpvj,
esse,
in principio, detto
che
Seneca {De
brevitate vita,
Psalm of Life
cos ridusse
Art
is
long,
and time
si
is
fleeting.
La
dicina,
riferisce
:
433-
Il
al
giorno precedente.
la vita breve.
[435-439]
Esperienza
20
difficile.
lit.).
(Il-POCRATK, lor.
L'esperienza
ci
di
nulla,
436.
poich
:
Xil admirari.
(Orazio. Efistola',
lib. I, epist. 6. v.
lk
437.
novum.
esibiste,
cip.
I.
v.
\<>\.
fatti
:
due
Heink
438.
che fanno parte della poesia Ein Jngling liebt ein Mdchen, stampata anche nel Lyrisches Intermezzo.
!
fastidiosa dell'eterno
439.
Laudator temporis
acti.
v.
Ma
sulla
il
lodare
tempi antichi e
il
decadenza
dei
moderni non
cosa d'oggi, e
/io. Il celebre
>.mti
di
l'Era Volgare, o su
torno,
ma
comunemente
\iu
di
bramo.
che pud
dirsi
La
N'.in
vita
breve,
l'arte
lunga,
il
l'
occasion'
difficile.
fuggevole, lo
-intentare pericoloso,
giudicare
I36.
meravigliarsi di nulla.
le.
Xulla nuovo
E un'antica
1
storia
!
che
riti
re
nuova.
54.
tempo p
130
[440-442]
certezza
il
pi
ove
si
rimpiangono
Tasso
2, v.
a Tirsi
440.
....
Il
mondo
invecchia,
E
e
il
invecchiando
intristisce.
Metastasio
nel
Demetrio
441. Declina
Il
il
mondo,
peggiorando invecchia.
una
bellissima pagina su que-
Leopardi ha
mondo
che scriveva
le stagioni
rovescia,
La prima
si
Ne
dicas
quod
fuere,
quam nunc
VII.
:
v.
il).
Quindi n spregiatori
dell' oggi,
n spregiatori
dell' ieri
talvolta
:
e dire
442.
Torniamo
lettera a
all'antico.
in
una
1870
gli
venne offrto
medesimo dopo
la 11101 te di
Mer-
cadante.
Il
Verdi
vi
espone
criteri
giovani
Auguro
troviate un
unum
dotto soprattutto e
444] Le
Esperienza
13
licenze e
belli
gli
errori di
contrappunto
in
si
pos-
talvolta in teatro,
conservatorio
Non
dunque
vero che
danna assoluta
musica
nella lettera
fa
me non
il
paura
la
Florimo,
egli
alle pratiche di
di
svariate maniere.
La
lettera,
che ha
la
Wagneristi (Ancona,
1883), a
Al consiglio
di
Verdi
i
si
atterranno
tutti
coloro per
quali
il
utili
che:
che
la
Talleyrand
dicesse
degli
si
emigrati
tornati
in
Francia dopo
restaurazione: e pi volte
in
Ma
la
frase
si
trova originariamente
una
dk
ai
Panax
realisti
a Mallet
rifugiati
in
du Pan,
scritta
Inghilterra.
personne
M. Du
i
Pan.
della
vol.
II,
durante
Cento Giorni
Depuis
le
les
Bourbons rgnent,
la stessa idea, in
un campo pi
ristretto,
ma
espressa in
lerale,
si
Jamais
che
il
l'exil
ritornello della
1
scritta
da
jKw-Pii-kk;.
alla
Force
re.
I3 2
[445-447]
26.
Fallacia dei giudizi, false apparenze,
regole del giudicare
La prima
il
intende.
Non
fare che
ti
si
possa rivolgere
rimbrotto dantesco:
445.
Or
tu chi
se'
Con
n,
XIX,
v.
70-81).
la ironica
puntata
446.
Ne
sutor
ultra
(o
\judicare].
questo
il
motto
diretto
da Apelle
al ciabattino,
il
quale, avendo
una volta
un quadro
fuori del
rilevato felicemente
di Apelle,
un
difetto
delle
scarpe dipinte in
presumeva poi
di giudicare di cosa
il
che era
suo mestiere.
Ne
parlano Plinio
XXXV,
447.
Non
loqui
lui
disputare di musica
vedi
1
Vili, cap. XI. I.ugd. 1657, pag, 35 a. L'aneddoto ripetuto da Erasmo nei suoi Apophtegniata (lib. VI,
11
NKO, Deipnosoph.,
lib.
446. Che
il
calzolaio
non giudicasse pi
in
su della scarpa.
al di
447.
Non
ti
r44' -45
s;
133
num.
18)
ed
il
di solito
si
poi guardingo a
non giudicare
dalle apparenze
448.
quanta
species!...
(Fedro, Favole,
7:
Vul/is
ad personam
/rabicani).
come
largo
numero
di coloro,
quali:
449.
....Pi dell'essere
Conta
il
parere.
Le memorie
di Pisa,
str. 7).
(Giusti,
l'
autorit
:
non
il
450.
Ognun vede
quel che tu
Machiavelli,
// l'rincipc, cap.
XV III
1.
si tratti
di
apparenze che
:
451. rioni
DO
il
(o
Honni)
soit qui
mal y pense.
na
in
si
- raccolta per
motto dell'ordine inglese della Giarrettiera. Una leggenda la prima volta da Polidoro Virgilio -
il 1347 e il 1349 da Edoardo III onore della contessa di Salisbury, amante del re, - che poi non
sa precisamente quale
fosse
la
quale
in
un ballo
che
lasci cail
un
legaccio di
calza,
o
i
giarrettiera,
re
fu
raccogliere,
le
rimbrottando
cortigiani
mmo, con
Hni o
Honir
non
Ma
oggi che
mente
>pianta apparenza
ria
ma
che
il
cervello
manca.
451, Svergognato
colui
ci
pensa male.
134
[452-454]
Teli,
origine del
creduli.
e
i
dell'
suoi in-
Vedasi
Secondo
altri,
Edoardo III
Crcy (26 ago-
alla battaglia di
la
avendo
fatto legare
ad una lancia
propria giarrettiera
Comunque
in
sia,
che
il
innanzi di questi
E
452.
le
perentorie
Non
c'
scusa,
il
fatto accusa.
// cadetto militare).
(Guadagnoli,
e
possano
ricoprirti di rossore.
ogni
domanda
indiscreta e capziosa
di
Amos
al
453.
Non sum propheta, et non sum filius prophetse sum vellicans sycomoros.
:
(Bibbia,
v.
14).
Il
un
frutto piccolo,
il
cibo prin-
rimasta proverbiale
una
frase
esempio
di
storia,
non
inutile
rievocare
il
anche per
deputato
tempi
24 gennaio 1887
De Renas
come
Il
un attacco
d'Africa.
Carlo
NlCOtXS Di Robii.ant,
453.
Non sono
ma
sono un pastore
che mi cibo di
selvatici.
[455]
135
di trattenersi a
di notizie precise,
ma
presidii d'Africa. Il
al
De Renzis
allora
Parlamento
:
quei dispacci
che
potessero
Mi
rincresce,
onorevole
i
De
Renzis,
ma
non
Me
ne appello
di
nuovo
Camera:
nel
momento
attuale convenga, e
non conviene
giorno dopo,
il
gli
Abissini guidati da
Ras Alula
attaccavano Saati
di
De
Cristoforis
Le
lui
medesimi)
deplorate, e
chiamate parole
alla
Camera
nella discus1'
due o
tre giorni
dopo
annunzio
Almeno
egli si
ammenda: ma
disse parole
disastri di
Amba
Alag,
di
Macall, di Semeiata
tempo
inconsideratezza maggiore, e
non ebbe
il
stro
piemontese di riconoscere
se noi Italiani
proprio errore.
i
Ma
455.
di
abbiamo
allegri.
Francesi
Basterebbe per
Cuor leggero.
Legislativo di Francia, nella
il
me-
guardasigilli Ollidi
domanda
gli fu
di
un primo credito
ostilit
50 milioni per
la Prussia,
la guerra, in
con
nsd
come esempio
les
lit
M.
le
Oui, de ce jour
commence pour
ministres
mes collgues
et
{Oui, gauche).
136
[456-458]
Nous
gauche)
l'acceptons
le
coeur leger
{Vives protestations
M. Baudouin M. Esqtdros
M.
le
attrist.
le
Et
le
sang
et
n'qui-
veuille dire
Se giudicherai con
calma
con equit,
ti
persuaderai
facil-
mente che:
456.
La ragione
il
torto
non
si
dividono mai
con un taglio cos netto che ogni parte abbia soltanto dell' uno.
(Manzoni, / Promessi Sposi, cap.
e
I).
te
che
Voltaire pu
457.
crit l'histoire!
a. I, se.
7).
1766 a
Madame du
fiez-vous
Deffand: Et voil
comme on
facilita
MM.
les
savants!
con
la
condo
la
frase
dantesca,
458.
XXX,
v.
131-432).
457.
Ed
come
si
scrive la storia.
[451-462]
Famiglia
27.
Famiglia
45g.
O
gli
Jean-Franois
:
M armontel
che siano
essi
un quartetto
solo, e senza
commedia
lirica
pu l'uomo vere
:
\o
davvero
anche
la
Bibbia ammonisce
460.
Non
.
est
bonum
esse
hominem solum.
[Genesi, cap.
II.
e pi oltre:
461. \ ae SOU.
e ne d subito
dopo
quia,
min
ceciderit,
non habet
subUiantem
parenti
se,
danno anche
:
delle tribolazioni,
come
Sacre Carte
ammoniscono
Vtimr. di S.
Matteo, cap. \
-
Anche Tacito
morutn
odia.
(Histor.,
lib.
IV, cap.
rima proxi-
Agnolo Doni,
al
poi
Da
e dei Foresi,
n. 8,
c'
fratelli coltelli.
Dove
4>o.
\><i
.
si
.'
Xmi
I
alla
famiglia
Guai a chi
solo.
-
402.
nemici dell'uomo
riti
138
[463-466]
Bella
in
dunque
affetti
domestici, purch
le
titolo
di
in
dialetto veneziano
Giacinto Gallina, rappresentata per la prima volta in Venezia dalla compagnia Moro-Lin nel gennaio 1872. Il suo soggetto la
commedia
imitata
il
Famiglia dell'Antiquario
di
Goldoni.
Con
essa esord
Gal-
figli,
e di essi solo
ho da parlare, poi-
Una
umilmente
/ figli
topi;
Dante
invece
464
Lo
Ogn'erba
si
conosce per
lo
seme.
e.
(Purgatorio,
stesso concetto espresso in
XVI,
:
v.-
114).
un versetto biblico
eius.
filia
(Ezechiele, cap.
XVI,
v. 44).
al
tempo
un verso
latino
466.
che
si
Et sequitur
Rabelais
il
(lib.
concetto
Et
RulK'lais
del
si
sequitur leviter
filia
matris
iter.
una glossa
Corpus juris
e.
Si g 11 is ecc.),
ma
463. Baruffe
in
famiglia.
tale
figlia
anche
batte
la
le
figlia.
orme
della
madre.
[467-470]
Famiglia
139
come molte
Il
da
lui
Varrini
cosi la
traduce in italiano:
Della madre
il
camin segue
(lib.
la figlia.
Anche Orazio
nelle
Odi
IV, od.
4, v.
froces
Latini.
in
L'Alighieri
virt
altro
riconoscano da
li
lei
sola:
467.
risurge per
rami
lui si
VII,
v.
probitate
la d,
e questo vuole
perch da
[Purgatorio,
e.
chiami.
121-123).
Altrove
egli
dice che:
468.
Molte Per
fiate
gi pianser
li
figli
la
VI.
v.
109-110).
l'i-rch
tgli,
ammonisce
padri la Bibbia:
469.
filium.
,rbi, cap.
XIII.
r.
Mi.
altrimenti
le
tgli
chiederanno conto
ai
Non darmel
nSL* Antigone
di
mai.
la
VITTORIO Alfieri
bastone non
V,
se. 6).
'
hi
risparmia
il
ama suo
tglio.
140
[471-474]
libri sapienziali
v.
11).
Giacomo Leopardi
rella nel
1821, quando gi
radicarsi
lei
dice
472.
miseri o codardi
A
si
pu affermare che
473.
come
di
On
dice
il
de quelqu'un.
(a.
Mariage de Figaro
Beaumarchais.
Parmi che, parlando
della famiglia, sia questo
:
il
luogo migliore
474.
La
attribuito
re partie,
pag. 249)
Talleyrand; ma anche
il
altre,
il
Fu
deputato francese
Royer-Collard
legislativo del
18 19,
pag. 529)
in
tal
in
una discussione
stampa
si
si
esprimeva
je puis
il
me
servir
de cette expression.
in
Lo
stesso Royer-Collard
la
marzo 1827
celebre:
ta vie
sua
j'ai
frase
dit
gi diventata
Je
que
en
1819
oui,
471.
La
le le
case dei
tgli:
la
ma-
ledizione della
madre ne sradica
di
fondamenta.
il
figlio
qualcuno.
La
vita privata di
[475"4"8]
141
28.
Fatti e avvenimenti storici
di
ri-
le
gli
quali
si
sogliono
avvenimenti
stessi,
il
significato
il
simbolo morale ed
Comincio
col noto
475.
Magnus ab
Egloga IV,
v. 5).
2.M.
Romani
assaliti
da Arminio nella
Teutoburgo
(a.
La
terzina dantesca:
477.
Ahi
Non
ma
quella dote
XIX,
Che da
allusiva alla pretesa
tida
te prese
il
iDamk.
donazione
di
v.
115-117).
Costantino;
il
convegno
di
Pon-
sacr la Lega
Lombarda, pu
ricordarsi
coi
versi
di
(in
vanni
Bkrchkt:
L'haii giurato. Li
ho
e
si
visti in
Pontida
L'han giurato;
strinser la
</.,
mano
,,.
/fl /.s,v.
n.
rinnova
il
\~<k
mir legioni.
142
[479-480]
la insurrezione
di Sicilia contro
francesi
lebre col
nome
di
Vespro
479.
Se mala
signoria, che
sempre accora
Mora mora
!
(Dante. Paradiso,
In tempi a noi molto pi prossimi abbiamo
e.
Vili,
v.
73-75).
il
grido:
480.
Che
nel
l'
inse
quando
1746
die' principio
Genovesi contro
gli
il
nome
Strascinavano
il
gli
Alemanni
il
5 di-
di
lui
trasporto: vollero
loro
accorso a dar
aiuto
:
per sollevarlo
ricusarono
il
tutti
di
por
mano
all'
abborrito lavoro
alcuni colpi
uno
bastone, e
l'
lasci
correre
incendio
e
dato di piglio ad
un
sasso,
rivolto
compagni,
disse:
Che
:
V inse ?
lampo
furiosa,
a dire,
al
incomincio la zafra)
soldato percussore.
di sassate
accordando
altri,
lanci
una sassata
Il
s
fu questo,
e seguit incontanente
in
una grandine
che mise
fuga
dimento cagionato
sfoderate,
pietre,
dall'
sciabole
di
che
obblig a salvarsi
vi
in
furia.
Gi annottava, n per
il
allora altro
moto
fu
alle
minuto popolo
alta voce:
si
da Portera
allium,
,1
in
piccolo
numero gridando m\
le
animo,
rono per
borgo dei
l.aneri.
pei
la
contrada dei
per
la
480. Che
la
rompo?
[481-482]
143
si-
nai e facchini
al
pubblico
fatto negli
il
Muratori narra
cui
il
(il
volume
usci
nel 1749),
steriori,
nome
ma
le
cronache sincrone, n
genda
di
1888
in
un volume
intitolato Uo-
mini
e libri,
da questi e da
altri
vi
uno o
l'
altro
nome o
soprannome
li
ragazzi ,
non
fa
nomi
f
di sorta (ved.
un
art.
di
nel
Marzocco del
18 agosto
bre
Nondimeno
il
Municipio Genovese
di
commemorativa,
sulla
3,
pure celebre
la
risposta di
EmMAITOKL-JoSKFB Sikyk>:
chi
gli
fatto nei
tristi
anni
di
rore
(M10MI
81
nun meno
dell'.
fitta di
-menti
in
una
Conte de Sgur
l8i. ii.
Ho
\smU>>.
la
Beco
fine
della
Polonia
'
144
[483-485]
di
da Amedeo Rene,
L'ignorance
le
ou
la
mauvaise
foi
ma bouche
mot de
D'abord, avant
l'issue
de
la bataille, j'ai
t presque
mortelle-
ment
un
bless,
et je n'ai
lorsque je
si
me
pareil
mot
il
bouche de
tout Polonais,
le serait
la
mienne.
La
nation
que
je n'tais
pas
le dernier
Polonais, et qu'avec
et
ma
ne devait pas
finir.
come
483.
Noch
di
ist
che fa parte
Dombrowski port
:
in Italia nel
1796 sotto
gli
or-
Bonaparte
Ricordiamo anche
parole,
storiche queste,
Napoleone
una
Moscova.
poco innanzi
fetizzar loro
di aprire
fuoco disse
ai suoi ufficiali,
quasi a pro-
pag. 380).
detti ai quali die' origine la
i
Tra i molti
ri-
altri
sono ricordati
sede pi opportuna.
485.
Il
morbo Il pan
infuria,
ci
manca.
Bandiera bianca.
iA.
I-i
tra ito,
'</.'
in.
ode).
483.
Non
ancora perduta la
il
Polonia.
484. Ecco
sole di Austerlitz.
[486]
145
sono
1849
Ve-
fame
e alla peste.
486.
Cosi
si
Governo negazione
suole chiamare
,
di Dio.
(e
il
governo Borbonico
qualunque
altro che
a quello rassomigli)
statista e
all' illustre
pensatore inglese
Letters to the
W.
E. Gladstone.
Infatti nella
prima
delle
Two
of the
tions
Earl of Aberdeen on the state prosecuNeapolitan Government (con la data del 7 aprile 1 851),
tutti gli onesti, s
lettere
governo Borbonico,
effect of all
legge,
verso
il
principio,
this is
a total inversion of
the moral
and
social ideas.
Law,
is
no
that
it is
the image
God upon
I
earth,
is
its
attribu-
expression
used.
the negation
cui
si
vernment.
cogliere
Da
of God erected into a system of Godesume che Gladstone non fece che raclui in
un giudizio udito da
vero che in
una nota
forma originale
la
Giacomo
se-
Lacaita,
Il
compianto
(XI. VII.
Ma
pur bene
che io
fin
-uno: ed
Gladstone; non fu
primo a
profferirla,
come
tutti
credettero
da quel giorno, e
Ji
la
si
continuato poi
K
del
le
titolo
medesimo
146
[487]
(Bari,
Gius. Laterza e
figli,
frattempo io
gli
edizione
l'
questo libro ed
cui era caduto.
egli
errore
della
Corona
letto
da Vittorio
il
Emanuele
si
al-
io gennaio 1859
dall'
con-
Confortati
esperienza
andiamo
riposando
sull'
amore
le idee
Europa perch
grande per
le
scevra di
pericoli,
trattati,
buon
diritto,
Mas-
sari,
di V. E. di Savoia
(voi. I,
pag. 367),
drammatico
prodotto dal
dell' effetto
grido di dolore.
Si discusso a
lungo se
il
Re
fosse
dovuto a
l'
iniziativa di lui,
o del Ministero, o
suggerimenti del-
alleato di Francia.
La
un
discussione parve
chiusa
quando Pietro
Corona nel
Vayra
Museo
storico della
proposto
al
Re
suo
pugno
e
l'
mutavano completamente
si
il
tono
di
legge
tutta
di
mano
dopo
la
esauriente e documentata
memoria
di
L. C. Boi lea,
//
la
stesso,
prima
(//
in
un
articolo
del
Fanfulla
detta
Domenica,
1880, n. 6
liano narrato da
un
testimonio
oculare),
quindi
nel
volume //
147
Generale Alfonso
I'
La Marmora
non
si
esame:
da
lui in
pugno
di
Vittorio
Emanuele
che
stato
Gino
frase
non
fu improvvisata
da Napoleone
si
li
per
l,
ma
Un
citi
trova nel-
l'opuscolo
Onor
militare,
pubblicato
Il
il
giovanisagli eser-
II.
sottoposto da Cavour
ostilit
a Napoleone III e da
fra
Piemonte e Austria
Vittorio
Emanuele contro
oppressione del
Duca
di
Modena
(ma
Le
circostanze politiche
fu effettivamente
la protesta
presentata con
le
firme di
3000
1'
opinione
nimento.
le
molte
:
ispirate ai gravi
il
avvenimenti
di
ma
prego
lettore di
volerle cercare
invece in
un capitolo che ho
il
dell'
sorte dalla
Grand- Guerra.
148
[488-491]
29.
Fatti
parole
Dal
e'
vivi,
un gran
tratto,
di mezzo
che non
mare:
sentito
e questi proverbi
il
dall'
armamentario
letterario classico e
moderno. Invece
ci
compiac-
ciamo a ripetere
che cosa legge
:
la risposta di
gli
domanda
488.
e la
drammatica
contemporaneo
non
lo fa!
dramma
lui
:
omonimo
gola,
P.
Ferrari
forse la
atto,
si
ma Uberto
primo
corregge
490.
....
Almen
la destra io ratta
Ebbi
al
V,
se. 2).
Si
pu
citare in
491. Spiritus
quidem promptus
est,
caro autem
v. 41
:
infirma.
(Evang. di S. Matteo, cap. XXVI. S. Marco, cap. XIV, v. 38).
-
[492-494]
Fatti e parole
149
ma
il
potere zoppo.
e.
(Orlando furioso,
e
XXV,
ott.
anche
il
Petrarca
Lo
spirito pronto,
ma
la
carne stanca.
{Son. in z-ita di
il
M. Laura, num. CLIY secondo Marsand, com.: Rapido fiume, che d'alpestre
Plauto
492.
Factum
K.Uilularia.
IV.
se.
10.
v. 11).
sentenza dantesca:
493.
....
La dimanda onesta
l'
Si de seguir con
opera tacendo.
e.
iDante. Inferno,
cio a giusta
XXIV.
v.
Tl-'i
risposta di parole
ma
di fatti,
operando com'
Ricordo
>ni
:
in
fine
notissimo
epigramma
del
Giusti a Gino
104.
tra
mano
pi faccende.
492.
Il
fatto quello,
non
si
pu
fare che
non
sia
fatto.
Chi
l'
ha detto?
[495"49~]
30.
Felicit, infelicit
di
495.
Des malheurs
vits le
bonheur
je
se
compose.
et
Il s'explique par
fis
autrefois,
le
second ren-
Des malheurs
(Alph. Karr,
vits le
bonheur
se
compose
Les Gupes,
janvier
chard, 1853, II, 305. Vedi anche dello stesso autore: Les femmes,
chap.
Une
faute de
bon sens
Paris,
Michel
Lvy,
i860,
pag. 207).
Se
si
desse ascolto
al
il
numero
degli infelici,
poich:
496.
francese
ci
riconforta,
497.
On
n'est
jamais
si
heureux,
ni si
malheureux
qu'on s'imagine.
il. a
Rochefoucauld,
4<)v
La
felicit
si
composta
di
disgrazie evitate.
497.
Non
s'
<
mai n tanto
felice
tanto
disgraziato
(pianto
immagina.
[498-500]
Felicit,
iti/ eticit
Piuttosto
l'
uomo
e questa
non
glielo
498.
Quem enim
diligit
Dominus,
corripit.
Ili, v.
12).
l'
antico
filosofo
chiam sacri
gl' in-
499.
Res
1-.
Ann-.
ed.
Seneca, Epigr. IV. v. 9; in Opera omnia, Ruhkopf, Aug. Taur., 1829, voi. IV, p. 402).
il
Ma
di
la
tutti
frase
gli
si
misero ha diritto
al rispetto
animi
Per
disgraziati,
felicit,
ma
un
seicentista
italiano
ha un verso famot
500.
che
Appena
in
vidi
il
.Sol
che n
di
fui privo.
scritto per
un capitolo
in terza
rima
Luigi Tansillo,
donna amata,
e di cui la
nona dice
Oh
Appena
Sol,
E
zioni
al
sera.
Questo capitolo
delle Poesie
XIX
tra le
<ii
nell'edi-
Uriche
!..
trentino
(Napoli,
ma
il
a torto,
Luigi
Groto
lu-
detto
il
Cieco d'Adria,
quale,
di vita.
Ma
le
parole
Hadriana,
din- al
Prologo (ersi
)8.
)Q.
Perocch
Il
il
[501 -504]
l'hora ei [l'autore] si rammarica cercando Per qual demerto suo tosto che nacque, Veduto a pena il d, cieco divenne, Se innanzi al nascer suo non f' peccato.
di
Dal principio
di
Schiller:
501.
I,
primi versi).
ha origine
la
frase popolarissima
bei giorni di
felici
Aranjuez a
ri-
dei quali pi
non
Dante
poema
502.
che di
infelicit
umana
:
s'
Per me si va nella citt dolente, Per me .si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente.
[Inferno,
e. III. v.
1-3).
che
il
e suo pure
altro
verso
503.
Ora incomincian
le
dolenti note.
(Inferno,
e.
V,
v.
2).
e lirico
potremmo
trarre
larghissima
solo queste:
504.
....
Che
al
Mirra,
a. Ili, se. 2.
501.
lieti
vanno
(Trad, del
Al suo termine.
Munii.
[505-507]
Fiducia, diffidenza
153
Poi
la
meravigliosa
:
romanza
di
Fernando
nell' atto
IV,
se. 3
della Favorita
505.
Spirto gentil
Brillasti
Fuggi Larve
d'
ne' sogni
miei
(La Favorita, melodramma di A. Royer e Gustavo Waf.z, trad, dal frane, di F. Jaxnetti, mos. di Donizetti). Chi non
l'
canto
io
num.
.
pava
dalla
le
lagrime e che
dame
nei
loro
palchetti
impallidivano
emozione
506.
e poveri,
porta....
Un
pan chiedendo
agli
uomini
Andrem
un duetto
della
di porta in porta....
Salvatore Cam-
Marano, musica
Verdi
**
31.
Fiducia, diffidenza
nelle
la
1'
e di cui tu
ti
fide.
e.
(DaxTX, Inferno,
e pure di
:
V.
v.
19).
altra
frase,
che spesso
si
ripete a denotare
che gode
154
Chi V ha detto?
[58-5li]
508.
ambo
(Inferno,
le chiavi
XIII, v.
58-5').
Questi,
come
si
sa,
Pier della
Vigna che
pu, in
certi casi,
pi a proposito citare
il
virgiliano:
509.
Fidus Achates.
(Eneide, lib. I, v. 188 e in altri luoghi dello stesso poema).
Il
Nel caso
pu concedersi a
il
chi rac-
verso:
510.
Di pi
direi;
ma
di
men
e.
dir bisogna.
XXVI,
ott. 22)
il
quale
Maganzesi
traditori,
soggiunge
E se non che pur dubito che manche Credenza al ver e' ha faccia di menzogna, Di pi direi ma di men dir bisogna.
;
Do
511
all'
oraziano
Non
Nec,
ego:
namque deos
didici
securum agere
[aevum;
quid miri faciat natura, deos id Tristes ex alto cceli demittere tecto.
si
(Orazio, Satire,
Si cita
lib. I, sat. 5, v.
100-103).
anche isolatamente
il
primo emistichio.
commentatoti
si
509.
Il fido
Acate.
511. Ci creda l'ebreo Apella, non io; poich so che gli clC-i menano vita tranquilla; e se la natura fa talora qualche portento,
non sono
gli
di corrucciati a
mandarlo
[512-514]
Fortuna, fato
55
niente non
il
nome
di
liberti
stevere; vedasi,
ad
Ne
Apella;
;
gli
Romani come
gente su-
quindi
scegliesse
un individuo credulo, un
un nome comune
Giudei
La
non regge.
32.
Fortuna, fato
512.
....
(Petrarca, Sonetto in morte- di M. Laura, num. XXXY secondo il Marsand, comincia: Amor che meco al buon tempo ti stati;
ed. Mestica, son. CCI.Xlli.
il
destino:
513.
Ducunt volentem
li..
fata,
nolentem trahunt.
Epistola-, ep. 107.
Ann. SnttGA,
:
(che talora
si
cita
compendiosamente
sempre
514.
convinto Nerone
fato,
ilil).
della
>
inutilit
di
opporsi
al
ni
CASSIO
occidas,
Delle Istorie,
LXr.
cap. 18):
Licet,
quamplurimos
tarnen
513. Guidano
!
fati
chi
li
gli altri.
"fati
troveranno
la
d<
156
[5
5"5
9]
515.
Non
potes successorem
1'
tuum
occidere.
Benissimo perci
Alighieri
516.
Che giova
IX, v.
<>7.
La
fortuna
ci
1'
avvolge e
ci
:
mena
antico dettato
517.
Fabrum
esse
quemque
fortunse.
che attribuito ad
De
republica ordinando,
il
volte
cieco
Appio Claudio Cieco sulla fede di Sallustio, (epist. II ad C. Caesarem, 1), molte caso soltanto regge destini dell' uomo. Perci niuno
i
gli
518.
Che
Uom
si
convene.
(Petrarca, Sonetto in vita di M. Laura, mini, XXXVI secondo il Marsand. coni.: Se col cieco desir, che'l cor distrugge
,
519.
30).
....
Dicique beatus
136-137).
Si ricordi
l'ammonizione
di
;
Solone
a Creso
XIV, 328
Diogen. VIII, 51
Apost.
XVI,
30;
515. Per quanto tu ne uccida molti, nondimeno non puoi uccidere il tuo successore. 517. Ciascuno artefice della propria fortumi. Non lodare nessun uomo prima della morte.
519.
[520-521]
Fortuna, fato
Juven.
X,
274). che
altri
Anche Sofocle
lice Bellotti)
:
cos
di
Fe-
Per guati
il
mortale
Non
fine.
il
trarca
520.
La
vita el fin e
'1
d loda la sera.
{Canzone in vita di M. Laura, I, 4. secondo il Marsand: nell* ed. Mestica, pag. 25: coni.: Ititi dolce tempo de la prima etade).
di cui
nonostante
l'
il
senso dopo
questo sentimento
1'
che
il 1'
ultimo della
vita,
52 1
che
si
Dio
ti
trova registrato
della Raccolta
sia
ma
che
proverbio
Giusti
materia.
In ogni
il
modo pu
vi
il
esser
divenuto proverbio,
ma non
pensiero
fece
troppo
letterariamente involuto.
del
Giovanni Prati ne
primo verso
1
Canto In morte di Alessandro Manzoni (Firenze, Barbra, stemperandone il concetto in queste due quartine
:
873)
Dio
ti guardi dal d della Che ogni labro, ogni cor Anco fossi il pi giusto,
lode,
ti
il
rammenti
pi prode.
d
:
Su
te
vivo
Che
cara.
Perch
assiepin la bara.
158
[522-526]
Pure
rs2 2.
ai
greci poeti
dobbiamo
la
bella
immagine
....
L'evento
trad, di
Su
le
Il testo
greco
(ivi, v.
meno
sentenziosamente:
'AXX'
il
TjTGi
fisv
xaxa
XX
dif-
dell' Iliade, v.
435;
267
(e
con lieve
Incerto dunque
il
futuro, e
129.
prudenza volle
il
Cielo an-
angustierebbero
la
nell'
tivedere
ognuno appresta
sorte:
523.
Prudens
futuri temporis
exitum
lib. Ili,
cambiamenti repentini
lei
con?
che cosa
e'
di pi capriccioso di
XII, epigr.
10,
v. 2).
Fu
525.
per un capriccio di
iti
che
Una
come
se.
comare, parole di F.
2);
M. Piave, musica
che
altri
raggiunge
....
526.
Un
premio
(Manzoni.
// ('inatti-
Ch'era
follia sperar.
Maggio, ode),
gli
eventi
tempo
futuro.
[527-530]
Fortuna, fato
159
e che
527.
aucuns
les
Racconta
entrando
in
Du Verdier
XI
Ntre-Dame de Clry
fu trattenuto
un povero
per
le regie patenti
en cet endroit
les biens
aucuns
viennent en dormant.
in-
lo stesso
il
aneddoto, attribuendolo
e fa anche
nome
fatto a scale,
la
con
Ma il Ha E
perci
libro di natura
l'entrata e l'uscita:
la vita,
Tocca a loro
a noi
la sepoltura.
{La terra dei morti,
str.
12).
come
facile
il
salire,
facilissimo
pur
troppo anche lo
scendere, ed
529
A'
voli
i
troppo
alti
e repentini
Sogliono
ed anche suol
II. ut'
dirsi
530.
Du
sublime au ridicule
Napoleone
dopo
I,
il
il
ttribuita a
volte,
il
il
e pi precisamente
Mar-
^27.
dormono.
;
ridicolo
non
e'
che un
i6o
[53 ! -533]
MONTEL
que-
forma che
il
Varsavia
riferisce le parole
Napoleone.
esempio
dell' inco-
Napoleone che
test citavo,
meraviglioso
531.
Due Due
meno degno
di
Belisario,
di
ordine
dell'
Belisario.
:
Ma
gli
cadde
in
ma dopo
monaco
Giovanni Tzetza
del
il
LXXXVIII.
Lain
339-348) cos
scrive,
secondo
la versione letterale
temporibus imperator, ad
omnem quadrantem
in stadio
:
cum
explicuis-
obulum date
autem
in-
quem
fortuna
quidem clarum
non excascatum
fecit excaecat
esse, et iterum
ad revocationem
quale
infatti
cadde
in di-
pure
....
la
miseranda
di
Troia di cui
533.
IX.
v.
969).
533.
Ne
j"534"539]
Fortuna, fato
loi
Anche
nelle
guerre
come
nelle
nondimeno
534.
Fu
il
ott.
1).
ovvero,
come osserva
fa dire
il
Machiavelli
Signoria)
(o
per essere pi
eccita
esatti,
i
com'
egli
a uno
suoi
compagni a
ribellarsi alla
Gode,
sia
di
giustamente,
1'
il
vincitore:
si
consola
il
vinto
come pu,
che sopporti
cui fu detto:
Lucano, Farsalia,
il
lib. I. v.
(a. I, se. 6;
pone
Il
mio core
Skneca
che:
maggior
di
mia fortuna.
538.
BC
1.
v.
176).
foia
la
539.
uesto
di
Ubaldo Mari,
Giasoneide
pisano,
un poema stranissimo
intitolato la
La causa
Caton.
del vincitore
Ottona
pu')
togliere
!<
ricche/ze.
non l'animo.
62
([540-541
Grazioso
il
50; ediz.
Mari
le
fu
chi,
nico.
Un
esempio della
sintassi del
1
ad
la se-
non
dell'
pregia di
non
sentire
Abbiamo
confortasse
i
come
il
re
Giasone
dopo
la
sconfitta.
Una
consolazione
si
come
un' altra
Non
rallegrava
DI
Persano
nel telegramma
ufficiale
spedito
al
governo, subito
dopo
l'infelice battaglia di
di
mandante cercava
padrone
getico
confortarsi del
I fatti
l'
Esse
(le
navi italiane)
le
ebbero
al
padrone
delle
(pag. 26).
Anche
l'
il
il
telegramma comunicato
Interno
La
.
si
flotta ita-
liana rimase
Tornando
\incitori
ai
vinti,
qui soprattutto
vede che:
541.
541.
Le
Il
profit
de l'un
il
est
dommage de
dell'altro.
l'autre.
profitto dell'uno
danno
[542]
Fortuna, fato
163
ispecial
Essais di
ci sia
Montaigne;
In
tal
e questo
fitto
proprio l'industria e
il
le fatiche
altrui.
caso
si
ama
ri-
petere
virgiliano
non
vobis.
di Virgilio, che
(il
il
nome
il
di
Tib.
Claudio Donato
giovane),
cap.
l'
XVII. Virgilio
Xocte
scrive
una notte
Imperatore Augusto
suo
nome
mane:
Divisimi imperium
cum Jove
Caesar habet.
l'
autore, e ne
ri-
niuno sa spiegare
tutti
l'
la curiosit di
tendo dapprima
distico
Hos ego
quindi completa
i
versiculos feci,
alter honores,
:
Sic vos
Sic vos
Sic
Sic
vobis veliera
fertis oves.
33.
Frode, rapina, prepotenza
le
due
arti
onde
si
avvantaggia
il
mal-
ma
fra le
due
la pi trista la
per esempio
il
famoso*
non per
voi.
164
[543-54"]
543.
Mundus
che GiAC.
Aug. de Thou
card.
XVII, Carlo
et
Caraffa,
re di Francia.
summus
religionis derisor,
Qtiandoquidem populus
iste
vult decipi,
Ma
la
prima parte
di
questa frase,
Mundus vult decipi, si trova gi in di Seb. Brants (1494; ed. Zarncke. in latino nei Paradoxa di Seb. Francks
le ediz.).
Talora
all'
non pu per
suo intento
544.
come
Dove
dice
il
forza
l'
inganno.
(a. I, se.
Metastasio
Didone abbandonata
13).
:
memoria
la frase
dantesca
545
XVII,
v.
7).
il
mondo appuzza
- e la bizzarra
:
domanda che
fa a s
mede-
simo
Don
Basilio
546.
nel
Qui diable
est-ce
di
ici?
Barbier de Seville
Beaumarchais (a. Ili, se. io), quando Don Bartolo, mentre il (Unti
d
la lezione di
Don Alonzo
musica a Rosina.
il
Non
si
pu parlare
della prepotenza
senza ricordare
veno:
547
Ragion contra
forza
non ha
loco.
v. 111).
543.
Il
mondo
Inganniamolo dunque.
;5l]
Frode,
rapina, prepotenza
io:
che corrisponde
al
francese:
548.
La
raison
la meilleure.
54g.
citata di
La
ed
attribuita
il
prova
a Bismarck, ma smentita da lui medesimo come Bchmann nelle Gefl. Worte, XXIII. Aufl.. S. 558.
al
Giusto secondo
il
il
voce
comune conserva
ricordo ripetendo
versetto bi-
blico:
Malleo, cap.
v. 34).
XXVII,
v. 32:
v. 24:
- S. Luca.
ovvero,
come
nello
stesso versetto
del
Vangelo
di
S.
Matteo
v.
Salmo
XXI.
19:
Diviserunt
e
sibi
vestimenta mea.
quella
pi di
frequente ripetuta
(sest. 18).
rese popolare
il
Lo Stivale
\erso dant'j
551.
Ira
il
sorco.
e.
I'WTK. Inferno,
XXII.
una lubrica
La
550.
Si
ragioni- del
pi
al
forte
tempre
la
migliore.
diritto.
vesti.
66
[55 2 "554]
552.
Degno
di gloria quei
Anche un epigramma
di
di
Maddaloni,
Un
ladruncolo
io
ieri
iva in prigione,
lui
ed
ci
chiedendo a
Si sa
mi rispondea
altri
553.
Morir denno i plebei furfanti oscuri, Perch i furfanti illustri sien sicuri.
lupo di
Lorenzo
di
Pi-
GNOTTI.
Come esempio
Pasquino
:
di
prepotenza e
si
al
tempo medesimo
vandasatira di
554.
detta a proposito di
rivestite le travi
Panteon per
colonne e
il
baldacchino
dell' aitar
maggiore
in
S. Pietro. Il fatto
il
Papa presente
n'
ha molto contribuito
alla
mancanza
sono
[sic),
che
prima
di
havea
lo
stati
gettati
S. Angelo, col valersi anco del metal antico di cui era sinil
golarmente adornato
tempio
il
di
tutti
gli
motto
di
Pasquino
in
1635
Barbari,
fecero
Barberini.
[555-55"]
Giorno e notte
i6;
ma,
r ambasciatore veneto Contarmi (Le Relazioni delia Corte di Roecc., voi. I, Venezia, 1877, pag. 58). E un diarista contemil
malcontento
Il
meno
di
non
una
rimasta intatta dalle offese dei barbari e poteva dirsi opera vera-
disfatta.
Oggi,
merc
satira,
le
ricerche del
G. Bossi,
sua
si
che fu l'agente
Ber-
34.
Giorno e notte
I.'
ria
Ad
II, ott.
11).
il
\>-
I.
ott.
6):
E
E
Il
dell'
557.
disio
i68
[558-561]
Che paia
Mentre qui
il
si
more.
v. 1-6).
Vili,
il
la dolce
malin-
come apporta-
riposo
558.
Lo giorno
Toglieva
se n'andava, e l'aere
gli
bruno
Dalle fatiche
Pi
per
il
11, v.
1-3).
tristi
il
al
Petrarca
quale
....
559.
La
ruina del
mondo
manifesta.
v. 68-69).
il
560.
Nox
non
e'
XV,
:
v.
1).
c se
la luna,
ci
saranno per
lo
meno
le
stelle
561.
come cantano Faust e Margherita nel dilettino del Faust, di J. Barbier e M. Carr, trad. ital. di Ach. De Lauzire (a. II, se. io). Gounod scrisse in una sua lettera che, vent' anni prima,
in
un giardino a Roma,
musica:
gli
belt, la
Notte d'amor
tutta splendor
la
[52-"
Giorno
notte
F invocazione
(nelle
medesime
scene)
Vogl'
io
Ora dormir
forse
presso alle
sempre
1'
a cui giace
Nuova Anto-
i aprile
se
Ma
562.
non
ci
sono n luna n
stelle,
Era
la
notte e
non
si
vedea lume.
e.
XI., ott.
6).
frequente, che
il
servo
atto III.
se.
Goldoni:
lume.
Era
di
notte e
non
ci
si
vedea,
il
Un
la
livrea
Faceva un minuetto in mezzo al nume. L'altro giorno da me venuto Enea, E m' ha portato un orinai di piume. Cleopatra ha scorticato Marcantonio; Le femmine son peggio del demonio.
Ma
torniamo
sia
alla
notte,
sia
pure notte
oscurissinia e
luta,
purch non
per alcuno la
Notte per
du'
me
funesta!
Otello,
spavent
:
Desdemona adi'
j
melodramma
di
K.
3)
neppure
la
564.
l' Oreste
Vittorio Ai.hkki
romanza
di
(a.
1,
prim
il
Se invece
cielo,
di
si
ricordi
il
principio della
Egidio nel
melodramma
GlO
Chi V ha detto?
[565-569]
Peruzzini,
(a.
La
6)
:
Contessa
d'Amalfi,
musica
di
Errico
Petrella
II,
se.
565.
Fra
rami fulgida
la
luna appare,
il
D'astri
gemmato
sorride
ciel.
E
tere
se la notte
il
non
il
caso di ripe-
coro
566.
Al
Felice
se. 6).
Parlando
di notte e di oscurit
:
il
verso dantesco
567.
V,
v. 28).
Ma
rore
si
un
lieve chia-
il
nuovo giorno
si
annunzia. D'ordi-
benvenuto,
ma
l'
vi
chi pi
ardentemente
:
invocazione terribile
568.
sole,
(Lucia di Lammermoor, melodramma di Salv. Cammarano, mus. di G. Donizetti, a. Ili, se. 2).
sia
569.
consolarmi
affrettati,
!
O
come
nel duetto della
giorno sospirato
di
AI-
G. Donizetti
(se. 8)
Ripete queste
la
quando smarrisce
ragione.
[570-574]
Giovent, veccA
171
35.
Giovent, vecchiezza
La prima 570.
Petrarca
col vers)
all'
informe
linguaggio
dei
bam-
disse di s
571.
Anzi che
tu lasciassi
il
pappo
e
e.
il
dindi.
v. 105).
(Daxte, Purgatorio,
XI,
l'
uomo
oserebbe turbare,
poich
572.
Maxima
si
addice, se non
l'assoluta innocenza,
almeno
la
modestia:
573.
l'i
auto, Asinaria,
a.
V,
se.
I,
v. 6).
H
Cristo,
;i
574.
ad me.
Varco, cap. \
;7-
Al fanciullo dorata
la
massima
sia
rev
verecondo.
fanciulli
vengano a
me
[575*578]
Ma
parire
:
pur troppo col mutarsi dei tempi anch' essa tende a scom-
575.
tutti
Ah!
se. 8) lo
il
Molire
(a. II,
ha detto per
la
prima
ha creato quasi
un proverbio.
Quei bambini, che prima facevano
con
le
la delizia
una
comiche composizioni
di
Gavarni. Veramente
si
se
bambini
ma
alla
mondo
istinti
i
delle sue
vivere sociale e la
ingeniti
sua educazione
della
non ha corretto
bestia
umana;
di
perci
La Fontaine,
ragazzi, scrisse
loro che:
577.
in
....
piti.
una
Deux
Pigeons
(Ihr.
IX,
fable II,
fanciulli
superare
in
senno e
in
578.
come
che
dice
detto nc\V
Inno
Goffredo Mamki
isti.
4); e allora
essi
:
di cui la
prima strofa
ci
sono
pivi
fanciulli!
Giovent, vecchiezza
173
579.
Ora siam
(o
Xoi siamo)
piccoli.
Ma
La
inno di cui non
lo attribuiva a
si
cresceremo.
Difenderemo
libert.
Pietro Roggeri da
i
principale fra
poeti
altri inni
ma
invece da ritenersi
come
sicuro
(D'Ancona
e Bacci nel
Manuale
della letter,
ital., vol.
IV.
composto
Labindo.
nel
1796 per
Modena da Giodi
nome
arcadico
nelle Notizie
Poesie del
Conte
Giozanni
Fan toni fra gli Arcadi Labindo (Milano, per Giovanni Silvestri. M.DCCC. XXIII), a pag. X scrive: Le piazze di Milano e
di
st"
Modena
ultima
lo intesero a predicare la
popolare autorit, ed
in
quelui
citt
ancor rammentasi
la
radunanza
di
ragazzi
da
fatta,
armati
chiam
il
Reggimento
della
ma
ca-
Ma
e ci
si
e neppure nelle
trova,
ma
raccolto
dalla
tradizione, nella
raccolta di
facili
-e, se
per
e lo Sforza
non
Ijibindo (nel
.
Liguria,
articoli
a.
V1I-VIII
V.u.
di
D.
Lucattelli (n.
inno
>tto-
A.
<
(n.
(a.
.
27 del 2 lue
glio);
1
ancora
del
(n.
29. del
16
luglio!
finalmente
Laseri
31
del
30
luglio).
174
Chi
l'
ha
detto ?
[580-582]
Ma,
tant' ,
io preferisco
gli
vedere
bambini
ai
loro giuochi,
uomini
al lavoro,
poich
580.
Chaque ge a
[murs.
(BoiLEAU, Art potique,
c.
Ill, v. 3J4).
Ecco
la
giovent,
lieta,
superba e confidente:
58
Nos quoque floruimus, sed flos erat ille caducus, Flammaque de stipula nostra brevisque fuit.
(Ovidio, Tristia,
lib.
V, eleg. Vili,
v.
19-20).
Dolce
molti
la
il
e per
non
una certa
lieve
commozione
romanza
582.
cantata da Carlo
Oh
V
di
de'verd'anni miei.
dramma
:
ne\V Emani,
III,
lirico di
F.
M. Piave,
musica
G. Verdi (Atto
se. 1)
Oh
Se troppo
S' ora
vi
credei
chiamato sono
soglio,
Al pi sublime
E
Questi sono tra
tista
i
nome mio
far.
cattivi, del
;
noto
libret-
Murano, i8l0-i8;6)
il
quale,
mein
mano
del Verdi,
che
si
valeva di
lui
a preferenza
ogni altro
librettista,
580. Ogni et ha
581.
suoi piaceri, il suo spirito e suoi costumi. Noi pure fiorimmo un giorno, ma quel fiore presto appass. e la nostra fu fiamma di stoppa, fllOCO passeggero.
i
[583]
Giovent, vecchiezza
Il
Piave, conscio
amor proprio,
le fan-
tagliando,
tasie di
Verdi.
El maestro
non
la
voi cussi, e
basta:
quando
lui
il
Piave
altre giusti-
tanto egli
pretendeva a poeta:
bonariet.
i
La me diga
Il
r/oltre
il
Piave,
Due
gli
Foscari,
Macbeth,
viata,
libretti
il
il
il
Simon Boccanegra,
fu
rifatti
rispettivamente da Boito e
Ghislanzoni.
libretto
del
Macbeth
uno
versi.
gustoso
aneddoto.
una rappresentazione
Paolo Ferrari e
dei suoi versi.
Piave,
critiche
Leone
Fortis, che lo
tormentavano
colle
deve dire:
Un
e giunti
al
terzo?...
un quarto'... un quinto
il
? ...
lo
a quel verso,
Fortis e
il
Ferrari,
che
aspettavano
vicenda -
varco,
Il
Un
sesto?...
il
ed ecco
nono,
il
il
settimo!
'
ottavo,
decimo !
quelli
il
duodecimo
il
tredicesimo!...
il
X''
E quella
su<>
i
rispetta
musica del
A
tanto
tutti
:
non per
newano
li
ai
dice,
Chi V ha detto?
[584-5X8]
584.
La plupart
des
hommes
(\..k
emploient
la
premire
cap. 11:
De V homme,
le
altre di-
E
la
a sorreggerli fra
le
585.
Tempra
Il
confidente ingegno.
(Manzoni,
La
Pentecoste, inno,
v.
137-138).
Ma
586.
eccoci
di nostra vita.
e.
I,
(Dante, Inferno,
verso che Dante stesso cos
v.
n.
commenta:
La
primo
sommo
questo arco
nelli
anno {Con-
vito,
anni,
587.
Eheu
fugaces, Postume,
Postume
od.
14,
Labuntur anni.
(Orazio, Odi,
lib. II,
v.
1-2).
ecco
la
5S8.
Gi dello spirto
In ogni vena
sangue.
584.
La maggior
<l'lla
altra miserabile
veloci
gli
5X7. Ohim,
anni!
[589-593]
Giovent,
vecchiezza
La
vecchiezza di G. B.
NfCGOUKl,
di
Che
dell' error
s'avvede,
gelida
S' apre la
tomba
Ecco P uomo
589.
Giunto
sul passo
estremo
Arrigo Borro;
fernale,
come
il
Caronte
in-
che
Dante
chiam:
590.
Vn
Ili, v. 8).
eccolo,
magro compenso
da
:
591.
Magna
egli
fuit
quondam
il
V,
v.
purch
lo
tre vieux.
S
Rochefoucauld, Maximes.
CCCCXXIIli.
:
<
Turpe senex
II
eleg, IX, 1.
le
4).
mila
si
ha da intendere
l'argomento
di
di
chi
milita
sotto
insegne di
Amor',
infatti
amare.
inde era
')2.
>\.
la
riverenza per
.
il
capo canuto.
le in-
Poche persone sanno esser vecchiTurpe il vecchio che vuol ancora militare sotto di Cupido, talpe cosa l'amore nei vecchi.
178
Chi
V lia
ditto?
[594*597]
Non
tutti
facilmente
si
si
addicono ad
si
La
capolavoro di Rossini
pi,
duole che
amanti non
corteggino
e canta
594.
Oh
vecchiaia maledetta!
tutti disprezzata....
Son da
vecchietta disperata
cos crepar.
Mi convien
[Il
Barbiere di Siviglia, parole di Cesare Sterbini, musica di Rossini, a. II, se. 5).
Perci non
mancano
da queste
senili
595.
Oh
le vecchie, le vecchie, le
amico mio,
io.
18).
Portano chi
porta
e lo so
Intanto
e
si
il
tutti,
appressa
giorno in
cui virt
e vizi,
debolezze e
in generale si
preoccupa
596.
Nemo
est
se
annum non
De
putet
pOSSe Vivere.
nulladimeno
povero, per
(Cicerone,
per
tutti,
pel ricco
come per
il
vecchio
come per
il
il
giovane.
Ma
Giacomo Leopardi:
597.
La morte non
da
i
l'uomo
tutti
desiderii.
La vecchiezza
male sommo:
;<)<>.
Nessuno
e tanto
cora un anno.
[598-600]
Giustizili,
liti
17Q
perch priva Y
sciandogliene
i
uomo
di tutti
;
piaceri, la-
gli appetiti
dolori.
36.
Giustizia, liti
1'
598.
di
Unicuique suum.
due
passi,
uno
di
CicediI
:
Tustitia
suum cuique
lib. I, tit. I,
I'
Giustiniano,
suum cuique
:
tri-
li
evangelisti
XX,
:
v. 29).
pure
della Bibbia
la
sentenza
600. Justus ut
palma
amore
florebit.
in
.w,
xci,
%*.
ingiustizia degli
omini, porta
GUGORIO
VII
ce,
morto a Salerno
furono:
10S;.
1.
cui
tgione,
ciascuno
il
suo.
qad che
i
li
'H
rendete
Dio.
la
insto comi-
palina.
i8o
[601-604]
dal card. Nicol d'Aragona Rerum Italicarum Scriptores del Muratori, tom. Ili, p. 348, cap. CX, ove si aggiunge: Quod contra quidam Venerabilis Episcopio respondisse narratur Non potes, Domine, mori in exilio,
Anastasio Bibliotecario,
scritte
nei
et
Chronicon
vol.
di
Ottone
247.
di
Frisinga
nei
Monum. Germ,
l'
hist.,
XX,
p.
pax
osculatae sunt.
(Salmo L.XXXIV, vers.
11).
all'
incontro di
Cicerone
la
giustizia:
Deos
religio,
erga parentes
nominatur.
22).
De
/artitione oratoria, S
pure in
Cicerone
rigidit degli
intransigenti
604.
Summum
jus,
summa
iniuria.
(De ofcs,
lib.
I,
cap.
!<)
601. 602.
e odiai l'iniquit,
la verit si
perci mudici
in esilio.
si
son
O04.
Il
diritto
[bo^-007]
>
tizia,
liti
ma
egli
del resto
legale,
(a.
che gi
se. 5.
si
tro-
Terenzio
IV.
Jus
Il
summum
saepe
summa
est malitia.
dell' Heautontimo-
roumenos
Menandro. da
commedia.
multum.
(Ecclesiaste, lib. VII. cap.
17).
Di
pieno
siffatti
il
apoftegmi od
aforismi
\
giuridici
arcato le
mura
i
diventare popolari e di
comune
seguenti
606.
Audiatur
et altera pars.
gli
frase di
antichi,
non
trova pure
SENECA, Medea,
Qui
a. II.
se. 2,
199-200:
Aequum
statuerit.
haud aequus
fuit.
Dentista:
mediocre,
Sotto
qualche
pretorio
d'un paal
allo spettatore
ed
giudice
(E.
M.
gu, ne:
Za
II,
Rivoluzione fran-
VImpero,
jun., I.e\
/*5 Digest.,
lib.
50,
tit.
17, che
si
in
cita
Ad
impossibilia
nemo
Unetur.
605. 606.
Non
Si
senta anche
altra pai
le
obbligo per
cose impossibili.
[008-611]
608. Error
communis
il
facit jus.
il
Non v'ha
jits,
giurista
ditterio Error,
communis
facit
ma
pochi
nella legge
riati,
3* del Digesto
titolo
De
Arte forense), ed
un
testo di
Paolo;
mundus.
dell'Imperatore
Ferdinando
:
I che fu gi re
d'Un-
ma Giorgio
Hegel
La
la corresse in
questa forma
Fiat justitia
ne pereat mundus.
frase primitiva
pu
considerarsi
come
il
rimasta celebre
ma
citata
poco esattamente:
attribuisce a Robespierre,
ma non
provve-
dimenti favorevoli
cesi, e
negri irriterebbero
disse l'oratore,
la justice, il
fallait
sacrifier
l'intrt
ou
di
les colonies
gli
qu'un principe.
antichi uomini
Proprio
il
stato italiani
Machiavelli
Tipografia
de' Medici
la
nelle
lib.
vii
(Fi-
renze,
di
Cenniniana,
il
1873, voi.
:
I,
pag. 330)
parlando
cit-
Cosimo
vecchio, scrive
Dicendogli alcuni
si
tadini, e
dopo
guastava
tanti
la
citt,
facevasi contra a
uomini dab<
bene, rispose:
giustizia,
le
perisca
il
mondo.
-il 3]
Giustizia,
liti
1S3
nemici
la
amasse pi
medesimo che
mano : le quali di calunniarlo, come uomo che patria e pi questo mondo che
quell' altro .
Cosimo
onori
il
i ottobre
1434.
il
di
Virgilio
verso notissimo:
VI.
v. 630).
La
giustizia divina,
assoluta, ha veramente
poco che
fare
con
la
giustizia
umana. Vi sono
:
una
fiducia illimitata
audace risposta
del
mugnaio
di
Sans-Souci a Federigo
Grande:
613. Oui,
di cui
si
Francois Andrieux
meunier de Sans-Souci,
zionale
il
letto in seduta
Na-
15 germinale dell'anno
forse
V,
ma
I,
narrata
da
Lehmann
to.
1662,
pag. 332)
nfeld
nella
to.
Zeitschr.
Gesell-
schaft,
864,
ria
pag. 297-300.
derico
si
Comunque
i
mugnaio
rso tutti
Il
circondavano
il
suo parco.
uno
Ah
Sire, je
vois
bien qu'il
bon
(Dutens,
;
Mmoires
pag.
Imparate a coltivai
la
giustizia
ed a temere
Berlino.
gli
di.
184
Chi l'ha
detto ?
[61 4-61 5]
Anukjeux doveva
perch ne fece
versi)
:
intu,
la
citato, ultimi
614.
....
On
Il
respecte
un antico
proverbio francese:
ne plaisent qu'
ceux qui
les
V Acadi
una
visita
Sve-
aggiunge:
Une
dont
taire
la
voulant
lors la
Compagnie,
mot _/<?,
se
ceux qui
font,
pour
signifier
blesser quelqu'un.
Ut
615.
che
la
primo Impero
e la
Restau-
quale
1'
stampa o
di
al
governo
di
Carlo
Ma
uomo da
osare tanta
smentito l'aneddoto.
il
padre
giungendo eh'
steva presso di
il
quale
insi-
civile,
si
rispetta
un mulino,
servigi.
ruba una
615.
T.a
Corte
fa delle
sentenze,
non
dei
Giustizia,
liti
1S5
Ai giorni nostri
la ripet in
Italia
il
compianto Lorenzo
Eula
Ma
zialit
La
Bibbia
ci
ha serbato V
616.
Expedit
(vobis) ut
pupillo.
{Vang, di
50).
e miti-
in
tempi pi prossimi
nato
617.
Recordve
Vive anch' oggi nella memoria, non del solo popolo veneziano,
lacrimevole caso di Pietro Faciol
(altri lo
chiamano Pietro
il
uomo
assassinato
per la via.
in
Il
giovane
di
si
pugnale
lama
gli
tanto sopraggiunsero
dicono invece
ih solo
lo
condussero
alla
giustizia.
Dove,
sia
pi
Quaranta
gli
al
Crimi-
che effettivamente
la tortura,
come
si
narra,
strappasse
la
appiccato.
ii
Faciol.
sal
con
fer-
Marco
di
marzo 150;.
e dicesi
che
innanzi
Molay
giustamente) minacciassiparole:
con queste
No
no ghe sar
pivi
Non
vero omicida.
il
come suona
.1
la.
ne,
vero, di
raccomandare
prudenza
ai
povero 1 popolo
tutto.
\oi che
un
nomo muoia
per
il
86
[618-619]
illuminare
con
il
due
tocco
lampade durante
dell' Avemaria,
tutta la notte,
chiesa di S.
della
a' suoi
l' immagine della Madonna, che dall' alto della Marco domina la Piazzetta. Ma lo Stringa, continuatore
Venetia citt
nobilissima ecc.
del
Sansovino,
ricorda
che
l'ori-
un lumicino
ac-
Una
tradizione
simile diffusa
anche
in altre parti
d' Italia e
si
pie consuetudini.
accendere
tali
lampade
Zecca assegnati
alla
La
dalle
come
si
detto, nella
tradizione popolare,
ma non
Raspe
Quaranta), n
si
trova
Diari
del Sanuto.
Per
segnata in tutti
privatedi
cos
detti
et
diverse,
che
altrove. Forse
anno
di quello
comunemente
Alcune
mancano
pi clamorose condanne
l'argomento a un
Altre
seguenti
:
dramma
di
frasi
giudici,
quali
le
due
618.
absolvitur.
11.
ni.ii.if>
Siro, Mimi,
:
et
Ribbeck
si
n. J. 28, ed.
Meyer).
619.
Purch
'1
reo
non
salvi,
il
giusto pera
l'innocente.
(Tasso, Gerusalemme liberata,
e.
II,
ott.
\2).
618.
J.'
la
condanna
del giudice.
G in tizi a,
liti
187
cui
ravvicineremo
:
1'
altro
antitetico
620.
Purch
costei
si
salvi,
il
mondo
liberata,
e.
pera.
XX,
ott. 69).
(Gerusalemme
Come
ma
per
altri
solo imprudente, la
massima
621.
Reprimere
non prevenire.
liberale
La
teoria che
un governo
i
manchi
di
venzione contro
Giuseppe Zanardelli,
in
ad Iseo
stuale
il
3
vi
novembre 1878.
si
Ma
in
veramente
molti punti
pi
questa forma
te-
non
trova,
bench
vi si
accenni abba-
anche
chiaramente, laddove
l'Italia
avevano procac-
biasimo
di
tere piuttosto
e
atti di tutto
quel ministero,
sinceramente democratico, tanto che l'on. Cairoli, che era presidente del Consiglio, nel discorso-programma
di
Pavia del
15 oti
suoi
non
sia
turbato
non
arbitraria
nel prevenire.
Ma
gli
avversari
dell'
on. Zanardelli
ne
fecero
carico Specialmente a
^i
Beri
lui,
dis
i
citato:
le
Dopo
pi
che-
colori
condizioni
della
pubblica sicurezza,
affermano
le
quali
che
rappresentanti
11
dd gOTemo, gH
il
quasi pi
hanno mandato
alla
in
dimenticanza che
dei
tale
Camera
862
al
deputati da
NO
Hu
asoli
il
cpjale negli
min
2 5 febbraio
deputato Boggio
SS
[b2 2-<)2 4]
esprimeva
il
non
la
prevenzione {Atti
Camera dei
il
de-
quale
Cam. dei
deputati,
Il
nostre leggi
voi
non dovete
ma
dovete lasciare
alla libert
tutta
sua applica-
Per
cause
si
citer
ben a proposito
il
verso di
Ovidio
622.
erit.
1,
el.
v. 26).
come
si
in generale
meno
delle
cause,
:
potr, secondo
casi,
623.
Adhuc sub
judice
lis
est.
v.
7 S ).
624.
Roma
di S.
locuta
{est),
causa
finita {est).
che secondo
moni
il Bchmann avrebbe origine da un passo dei SerAgostino (Serm. 131, io): Jam enim de hac
ma
egli
non
il
primo
membro
role di
della frase,
S. Agostino. Osserva
sua opera
cdi/...
Roma
e il
Roma
nella curia
campo
ecclesiastico.
nel
campo
in
si
sottopoquasi a
Devano questioni
supremo appello
alla
Rota Romana,
622.
(>2}.
La causa
La
lite
volerla difendere.
ancora innanzi
lia
giudici-.
finita.
024.
Roma
parlalo,
la
causa
[625-626]
189
dopo
il
di
quanto
dicemmo, che
625.
Les querelles ne dureraient pas longtemps, si le tort n'tait que d'un ct.
(L KociiKFortAULU, Maximes,
S
CCCCXCVI).
37.
Governo, leggi, politica
626. Videbis,
fili
mi,
quam parva
mundus.
comune
opinione che cosi apostrofasse
figlio
il
cancellire svedese
per timore della propria insufficienza, l'ufficio di primo plenipotenziario svedese al congresso di
la
Mnster. Secondo
nescis,
il
Bchmann
An
mi
;
fili,
quantilla prtt-
dentia
mundus regatur
portoghese
il
(o
regatur orbis)
e le
avrebbe dette a
polit,
un
frate
d. apo-
II,
pag. 44).
altre diverse attribuzioni,
Ma
nelle
non mancano
fra le quali
Apophtegmata
di
Von
<
>kSEf.AKK,
di
Baden. Siccome
la
!<>::<..
>2^.
il
torto to-
nna parte
>2>.
Vedrai,
il
tglio
|><>^
mondo.
iQo
Chi l'ha
detto I
[627-629]
la
ciceroniana
suprema lex
De
esto.
3).
(Cicerone,
due
versi
virgiliani
628.
Tu
VI,
v.
852 e 854).
sistema di
governo della
629.
Imperium
et libertas.
Lord Beaconsfield, nel discorso tenuto al pranzo del Lord Mayor il io novembre 1879, disse: One of the greatest of Romans, when asked what were his politics, replied " Imperium
et libertas,
for a British
Ministry. It
shrink.
her
Majesty's advisers
in
do not
D'
allora
il
motto
fu
quasi proverbiale
Inghilterra.
Ma
chi era
Cicerone
nelle Filippiche
time de
republica
libcrtatem
cum
senatus
auctoritatem, populique
Romani
imperiumque
defenderit.
Ma
il
signor
Rolibro
&
e'
Queries,
era
Disraeli
una reminiscenza
del
Churchill,
:
Divi Britannici (London, 1675), che a li Here the two great interests imperium
&
res olim
insociabiles
(saith
la
Tacitus), began
to
incounter
Vita di Agricola di
:
Tacito:
3)
il
627.
La
suprema
delle
leggi
(per essi).
le
628. Ricordati, o
genti
Romano, che
chi
si
perdonare a
(o
superbi.
629. Imperio
anche Ordine)
[630-633]
191
Il
l
sulle
buone
leggi.
La
e gg e
P er quanto
sia
ottima,
commoda omnibus
in
P.
Catone,
Tito Livio,
lib.
XXXIV,
631.
come
del 23
La
legalit^nous tue.
da Viennet
alla
fu detto
Camera
francese
nella seduta
Ma
il
il
Viennet disse
veramente
quetti,
La
i
les
per
svisarono
governo ad
quando
provvedimenti
III. ca;
La buona
la
intendano e
ricordino
633.
Legem brevem
esse oportet,
quo
facilius
ab
imperitis teneatur.
(I..
''4.
Ma
guai poi se
le leggi,
buone o
630. Nessuna legge comoda ugualmente per tutti. 631. La legalit ci uccide. 632. Molte sono le le^gi in unii stato corrottissimo.
633. Occorre che
pratici
la
la
perch pi facilmente
mal
ricordino.
i')2
[634-636]
634.
Le leggi
son,
ma
si
chi
XVI,
v. 97).
(a
rammenta
la
arguta
metatesi
fat-
tane alla
Camera
dall'
on. Mazzarella
Farao, famoso
per
le
sue
interruzioni,
Le mani
o se
la incertezza e
son,
la
ma
chi
volubilit di chi
635.
....A
mezzo novembre
fili
!
Non giugne
tale
si
il
VI,
v. 143-144).
rimbrotto che
il
si
correggevano
le
antiche
e di qui pass
in proverbio di dire
la sera e
guasta
la
sol-
a Milano,
a Venezia, a
Roma,
ecc.
Lo
Dante
citasse per
V appunto
alle
al
novembre
1301.
Buono
non a
in
ma
I
sole parole.
La
Napoleoni:
di
II
il
un discorso detto
:
Camera
di
Commercio
Bordeaux
9 ottobre 1852
636.
L'Empire
c'est la paix.
dalle
guerre
d' Italia,
del
terribili
disastri
del
Kladderadatsch,
giornale
umoristico tedesco,
numero
del
novembre 1852,
la
lo parodiava cos:
serio, a patto
L'empire
la
c'est l'e'pc.
Ma
benvenuta
ai
pace sul
denti,
la
636.
I.'
Impero
la
pace.
[637-638]
193
NaTi-
non
intollerabili
berio, a chi
i
proponeva
:
di
aumentare
balzelli,
diceva
637.
Boni pastoris
glubere.
esse,
ma
Aristide Gabelli
P a g- 3754- col.
a
i
Camera
Finalmente
ci
si
Di questo,
signori,
dobbiamo
ritenere
dobbiamo
tutto,
ancora
cuore.
che
lo
Stato
un
ente
che
pu avere
in
eccetto il
sia
al-
Ma
forse la frase
si
doveva intendersi
in
altro senso,
che
l'
l'
utile
pubblico
sia
deve
il
ogni
caso
mandare innanzi
s'
utile privato,
che
intende limitato
^li
ad amministrare e a rendere
piet
all'
lasciando
uffici
della
iniziativa privata.
che
si
NapO-
La
A
V'.ik
tal
proposito,
alla
parlando
Camera subalpina
stabilire
il
ottobre
il
i860
nella
per autorizzare
reali
Governo
del
Re
ad accettare
per decreti
l'annessione di prodi
italiane alla
n<-
monarchia costituzionale
V. E.
II,
diceva:
i di-
faccio
io,
illusioni,
che
Ma quando
637.
Il
1
non
divorarli
\i-
194
[639]
vi
direi:
ma
se
diplomatici
nell'
non hanno
viscere,
popoli ne hanno.
i
Nel secolo
attuale,
diplo-
diplomatici
le
scorsi parlamentari,
XI,
Roma
Nondimeno
gli
altri.
il
639.
Paga Pantalon.
di
origine.
sec.
Cominciamo
dal
principio del
a impersonare
popolo veVeneziane,
come crede
il
Tassini {Curiosit
il
II,
Venezia,
nome
di Pantalone,
forma
un tempo comunissimo
;
sulle lagune
lui
la chiesa
il
dedicata,
una
sia
per metafora
com'
pi probabile,
si
maschera veneziana
veda, tra
della
Il
un recente
nell'
Pap
Commedia,
Tre-
il
proverbio Pantalon
paga per
che
coric-
tutti
nacque
XV,
al
tempo
i
delle guerre di
contro
Francesi e
di
Turchi,
;
minciarono a rovinare
la
Repubblica
tutti
Venezia
la quale,
in Italia.
Ma
non a
torto
Appunti
sparsero
meno
antiche.
Tra
della
le
satire e caricature,
che
e
si
all'
Repubblica veneziana,
i
rappresenta
da Camgri-
aveva
alloggiati,
corre
loro
dietro,
dando
in
alla portiera:
Chi paga?
serpa:
De
(astio.
io;
le
pag.
167;
cfr.
Ne
esistono varie edizioni, fra cui un' imitazione con disegno molto
diverso, e leggenda in
in
una
figura
un Veneziano qualunque
si
dott.
Ach
Bertarelli in
un Contributo
dicembre 1898.
finisce a
dunque sempre
pagare per
gli
i
egli sa gi
suoi denari,
Ugo Foscolo,
grande erudito ed
ellenista,
mag:
monumento
dei
torchi bodoniani,
640.
Ecco l'epigramma
Che
Lamberti
Uomo
dottissimo? -
Stampa un Omero
Laboriosissimo. -
Commenta?
Traduce? - Oib. -
in
dieci anni
lo finir.
dunque
il
Governo,
ossia....
la
avete
aneli.-
il
diritto
di
sostituirvi
una
frase
latina
196
[641-644]
Ungherese:
1751
della Dieta
miseram
contribuentem plebem
voi. 2,
gravantes
Tyrnavise 1751,
I,
pag. 424).
8,
Ma
gi
io).
Il
Manzoni
chiama invece
642
e
il
Un
Carducci
nome non
ha.
Nel
MDCCCXL
Vili
Giambi ed Epodi)
Ma
la
plebe
vile
Grid: Moriamo.
E E
Ti
tra
'1
'1
fuoco e tra
'1
fumo
e le faville
gittasti
mille.
Ma
egli
due
versi bel-
lissimi
di
Auguste Barbier
(ne
La
Cure)
La grande populace
et la sainte canaille
Se ruaient l'immortalit.
tale
rimembranza
italiano,
gli
quando
ma
uomo
politico dei
nostri
644.
Fango che
sale.
Colombo,
a
che fu
ministro
delle
Finanze,
Milano
i)
[45-64
iq~
del
delle
elezioni
amministrative,
dell' indifferenza
disse,
La popolazione bassa
- sarebbe
il
Carducci.
{il
La
on.
Colombo
in
fango die
dal
Poeta
un vivacissimo articolo
Roma,
in
Confessioni e battaglie,
della stessa imagine egli
II
Ma
IL
Rime
son.
XXXIII:
Dietro
un
ultima terzina
il
Sopra
Che
E
Vero
estremi,
si
sale or non mi resta mio sdegno in vane carte dal palco mortale un d la testa.
fango che
il
gittare
che
1'
onor.
alle
stte,
delle quali
645.
A
.ili
rifar l'Italia
cominciava
il
bisogna disfare
le stte.
Le Mou-
pag. 186).
Ma
in
Italia
partiti,
vanno ogni
d pi
uno sgabello;
non
che
-4<
....
Un
Marcel diventa
ir.
vi,
v.
125-136).
di
grande autorit
politica,
ma non
le,
M. Clau-
dio Marcello,
vincitore di Siracusa,
altri di
C. Claudio Marcello.
di (iiulio
partigiano di Poni'
nemico
lei
:
Cesare,
nomer
democratiche
if) x
d'i
l' l'a
detto?
[647-650]
647.
Government of the
for the people.
people,
by the
people,
Abraham Lincoln,
l'
il
un discorso per
fondamenti
i
tare a Gettysberg I
1863.
giorno, e
versi del
648.
gi gi tremano
mitre e corone;
move
dal claustro
la ribellione.
E pugna
di fra
e predica
sotto la stola
Girolamo
(Inno a Satana, di Enotrio Romani. cio Giosu Carducci).
Savonarola.
sorprese
ci
serbi l'avvenire?
Auguriai
che ha per
parola
d' ordine
649.
con
la fiaccola in
(L.
pugno
e con la scure
650.
1'
a
della
ira.
inno
rivoluzine
francese,
composto
probabilmente
nel
maggio o nel giugno 1790, poich lo cantavano con entusiasmo piv200,000 operai che lavoravano al Campo di Marte per
i
i
di
il
popolo.
[651]
190
il
14 luglio: la musica fu
da Bcourt
col titolo
Carillon national;
la paternit delle
parole
fu rivendicata
il
vie e cantastorie
di
ambulante,
ri-
Comitato
dello
il
primo verso e
Ladre, e
che
forse
non
di coloro
il
ne fanno
risalire
origini
Benjamin Franklin,
le
rispondere con
domandava
novelle della
La-
dre era troppo letteraria per diventare popolare. Nel 1790 proba-
Ca
ira,
La
Malgr
iltanto sotto
il
libert s'tablira,
les tyrans,
tout russira.
che la pi conosciuta:
a
Les Les
aristocrates
ira,
!
aristocrates la lanterne
on
les
pendra
moda
famosi versi
651.
voce pubblica
li
ha falsamente
at-
Diderot,
e pare
che
La Harpe.
Et
ses
mains ourdiroient
les entrailles
du
prtre,
n
tini
le
cingeremo
la
gola alPuI-
[652-653]
Ma
il
dei
Sylvain Marchal.
non avrebbe
fatto che
Del
chiunque ne
poesia
il
sia
1'
autore, egli
mettere
celebre
Jean Mesi.iek,
pubblic un
di
cui Voltaire
scriveva:
Je
voudrais,
;
de mes souhaits
les
je
vou-
drais
que
le
boyaux du derdi
nier prtre.
maggio 1761
le
Est-ce
que
la proposition
honnte d'trangler
amener
les
Questo era
tempo
in cui
anche
cemente che
Assemblea Costituente
Fayette,
ed.
il
20
vol.
febII,
du Gen. La
1837,
pag. 382).
Per
non basterebbe
il
Proudhon
653.
scritta
iluc
La
da
La prima
delle
memorie
:
di
cui
il
compone,
fu
col titolo
Il
Recherches sur
principe
du
droit et
du gouvernment
Si j'avais r-
pondre
question suivante:
je rpondisse,
C'est l'assassinat,
ma
pense serait
:
d'abord comprise
ce
Qu'est*
le vol,
que
la proprit ? ne puis-je
652. L'insurrezione
653. La propriet
il
il
l'urto.
Uovc rito,
leggi, politica
sans avoir
la
que
cette seIl
conde proposition ne
que
la
premire transforme?
conte
Giuseppe
del 3
d'
in data
erano
anche
le lenti
sul naso.
Per
di tutto
tanto dispiacente quanto delle parole dette dal Pyat nel dargli lo
schiaffo
:
Je vous
le
commento
ag-
trov presente
al
fatto:
// ne l'a
pour-
Fu
31 ottobre 1793).
vivamente, allegando
la
mento
il
Brissot in un'opera
giovanile
le vol,
la
le
pu occorrere a
la
ciascuno per
civile,
propriet
in
che
si
estende
superfluo, pur
natura,
pu
esser
ammessa per
Le
1
le riche,
que
di
un
semplice
ravvicinamento \erbale
Il
i
ma
(
le
idee
il
dei
due
scrittori
singolare che
povero
ladri
di
ne punissonsi
cruellement
les
voleurs
li
->i
mori vittima
accuse, che
il
chiarirono
venalit e concussione e
origine a un
notevole
ch<-
concetto medesimo
li
non
1.-
uno
Goethe,
riesse,
h'ntechisation (Goethe's
II.
Sammtliche
Werke,
Leipzig,
Mai
Epigrammatisch) stampato
traduzione
li
gii
n<-\
1773:
ma
giustamente
[654-656]
Critica,
voi.
XVI,
pag.
1 1
5,
1'
annota che
epigramma vuol
essere soltanto
una
metodo
Ben
non poteva
654.
Non bisogna
2).
La
hanno
fatto
un gran
sono
quali
cammino,
non sono pi
il
monopolio
di
pochi
esaltati,
ma
i
difese e discusse
anche da pensatori
le
profondi ed
onesti
masse coscienti
e lavoratrici,
secondo
invocazione finale
del
e
compilato da
Carlo Marx
Federico Engels
di
da prima a Londra
1848, e poi
libro di
Marx
fu per molto
tempo
il
vangelo, le
pandette
anno
fa
un notissimo uomo
di stato disse la
famosa frase:
656. Carlo
Marx
la
stato
mandato
in soffitta.
Fu
sul
il
alla
Camera
che chiudendosi
programma esposto
stesso,
litti
allarme sorto
quando
aveva invitato
al
l'
on. Bissolati
- che
Sono
allora
non accett
-a
il
prender parte
governo, diceva:
il
partito socia-
655.
Proletari
di
unii
paesi,
unitevi.
')6o]
203
ha moderato assai il suo programma, Carlo Marx stato e il resoconto nota a questo punto: Ilamandato in soffitta rit - Rumori - Proteste vivissime all'estrema Applausi al cenlista
tro e a destra,
Le
il
hanno anche
il
loro inno,
(allora semplice7
marzo 1886
altri
X,
n. io)
perio-
dici socialisti
qui specialmente
la
prima strofa:
657.
Su,
fratelli,
su compagne,
fitta
su,
venite in
schiera;
sulla libera
bandiera
splende
il
il
sol dell'avvenir.
ritornello:
658.
cui
il
popolo ha fatto
variante:
si
>
pugnando
morr
1'
altro verso:
659.
>to
tialli
maestro
Ami n ture
1'
(vedi
Tempo
falangi
di
Milano
dd
inno
ufficiale delle
socialiste
L'immagine
660.
Sole dell'avvenire.
uta nella prima strofa dell' inno del
Turati, pare
debba
at-
tribuirsi
a <i.
akihai.di
il
quale
in
una
lettera del 5
ad un indirizzo
in
da una sezione
Mi
il
i
dell'
Internazionale residente
..ne
Campione,
cari
amie.
internazionale dei
ami
oil
Sn/,- dell'air
204
[660]
Ma
e
le idee
camminano
I
1'
Inno turatiano
Bandiera rossa
Y Inno dell'Internazionale.
i
dell'
una n
la
dell' altro
ho potuto
sapere
nomi
degli autori
ma, almeno
come
eccone
la
del partito)
Compagni, avanti
alla riscossa,
Compagni, avanti!
alla riscossa!
!
fiera
!
rossa bandiera
ritornello
;
Pace pace
al
Guerra, guerra
palagi,
all'
alle
chiese!
Non
Che
sia
scampo
fame,
il
odiato borghese
stracci
alla
agli
insult.
nuovo
ha
nome
di
popolare
si
Bandura bianca:
il
nemmeno
di
dire
1'
Con
fede franca
Bandiera bianca
S' innalzer.
Bandiera bianca
s'
innalzer.
la
Evviva
Sul
il
cristianesimo,
liberta
Ir
cosi
accaduti" finora)
die accrescere
il
numero
dei proseliti.
[661-662]
dunque da
consigliarsi a
nessuno
di tentare di arrestarne
661.
Se son piene
la
le carceri,
il
son vuote
le sepolture.
Fu
che
tici
questa
risposta che
XVI.
dette a chi
di
un giorno
gli
disse
carceri
(Gius.
Leti,
Roma
lo
2
il
Di
lui
minar solo
autorit, e
pari in
sue .
le
ordinamento politico
aspetta grandi e radicali riforme, che nulla avranno che fare con
mistificatrici rivoluzioni
politiche,
nelle quali
il
popolo ha ver-
Que-
esperienza
si
1'
hanno
fatta specialmente in
Francia, dove
per non
mme
i
chose.
ALFONSO Karr,
che ne rivendic
la paternit in
titoli di
il
due vo-
lumi
di
pubblicati nel
;
primo
intitolato:
Plus a change...
il
secondo:
chose.
la
7) egli
scrive:
premire
D
j'ai
acqui-
d'un parad
mme
si
chose.
altra sua
open
les
cosi
ira
suis
vantato
di
questa
paternit:
que
je n>
>i
de
u\. - J'aime mieux
voisins,
\i>ti*
\ou.
paix
M
i
DM
.ivoir
de meubles
et qu'ils soient
Pi
m cambia,
pi
2o6
[663-665]
moi.
- En
mme
:
chose
{En fumant,
Paris,
La
663.
popolani del
14), di
Madame Angot
di
(di
(a. I, se.
Clairville, Siraudix
anche
Koning, musica
molto libera
Lecocq.
Citiamo
:
L. Mastriani)
la
Sorte meschina
sorte
meschina
Mutiam governo per qual ragion Per servir sempre - nuovi ladron.
Come
si
cita,
ma non
il
grazioso
ritornello di
intitolata
Salvatore
di
GIACOMO)
664.
vota e gira,
'a storia
essere
sempre chessa.
facile
1'
Ma
non ha da
neppur
arte di goil
vernare se tutti
innocente.
ben
in
Italia
modo comune
di
dire,
cui
il
3='
258
e 442)
ma
non
si
fece.
Il
Pasquino, noto
umo-
663.
664.
Non
K
valeva certo
la
pena
li
l'am-
biare di governo.
Milla e gira,
la
storia
sempre questa.
[665]
sotto
un ombrello
:
al riparo
Governo ladro,
piove!
Ma
nel
vignetta, n essa
non
escludendo che
il
in
caustico motto
non
fu in-
ventato da
se
lui.
ne pu trovare
fonte nientemeno
che in S. Agostino, o
il
quale
il
popolo
dava
delle
la
colpa
ai
cristiani,
com' era
allora di
moda,
della siccit e
lib.
altre
disgrazie
naturali.
Nel De
Ch'itate Dei,
II,
in
IV,
dice:
ortum
est vulgare
proverbium
Pluvia
dfit,
causa Christiani
Del resto se
in Italia ci
prendano con
lui
nell' interessante
vo-
Nelle nostre
il
spesso a turbare
circostanze
1'
regolare
andamento
malcontento verso
ordinamenti che
:
reggono
il
nostro paese,
!
Piove,
governo ladro
la
1'
Sul Gebel
Tripolitania, e
non
sul
Gebel soltanto,
damento propizio
considerata seriamente
di
come un
fatto
provato
Anni
ar-
asciuttore terribile
paese
al
mio
da ognuno
la
attribuite al
nell'
deposizione
Abdul Hamid, ed
paese. Di
funzionari che
si
diceva che
es
scrotal
melah
(i
pantaloni salati
Cui,
tornando
caso
di
scal-
k COM
di
2o8
[666-667]
666. Il
Il
mondo va da
s.
conte
matico e
Vittorio Fossombroni (1754- 1844), insigne mateidraulico, che Pietro Leopoldo nomin soprintendente
Val
di
Chiana
II,
Napoleone apprezz
;
sotto
Ferdinando III
per avere con
libert
Leopoldo
scritti
memorabile
gli
con
opera mantenuta
alla
Toscana
la
commerciale
e,
straniera;
ma
troppo
come ben
disse
il
Capponi, a tran-
nuove idee
ebbe
:
li-
da
s)
il
Tommaseo [Di G.
egli cos
andamento della
civilt italiana in
un quarto di
amena, propria a
Toscani del-
et passata
(e
Dio non
un
modello ; e pi
oltre (pag.
certi
no), paringegnosi
lando della
sogliono, a
le
lasciar
andare
monta,
Parlando dei
sociali e
ci
siamo allondi
primo argomento.
bisogno
una edu-
Massimo d'Azeglio,
Il
ma
non
Il
si
si
fanno gl'Italiani.
Mici Ricordi.
d' Italia che
primo bisogno
d' alti
il
e forti caratteri.
pure troppo
s'
si
polo
fatta l'Italia,
nell'
il
ma non
si
fanno
gl'Ita-
16 febbraio 1896. a
99, che
presenza di
lui
e di altri
a Montecatini, in
un colloquio
fare
1'
di
cui
Se vogliono
un
po'
Italia,
gli
bisoIta-
meno
nel
ignoranti
di
lo
stesso racconto
ripetuto
volume
Americo
[668-670]
209
Scarlatti,
Et ab
/tic
et
ab hoc,
to. I,
pag. 26.
il
Non
si
credo che
il
ora al
mondo.
Si
pu
dire di
no a priori,
mente a quel
quale
ieri
imprecava
i
al
ideale,
con
famosi versi
668.
Impronta
Italia
domandava Roma,
le
Bisanzio essi
che sono
la
;
han dato.
Vincenzo Caldesi
(nei
:
Giambi
ed Epodi)
domani
669.
che sta
(pure fra
La nostra
come
i
patria vile.
ode In morte di Giovanni Cairti
strofe
finale
dell'altra
.
prima
Oh
Sii
maledetta
e la vendetta
tu,
Su
cui
i
onta
s'
dell' oggi
De
LoRK.w."
secoli
abbica.
secolo
SiKCCHETTl
(al
Po-
stuma (XXI)
Ma
Senza un
Di que
cor.
sul
reo letamevigliacchi.
Noi siam
procacciarono, risp
Dguinosa
ironia
nella
(nella
Nova Polemica):
B - noi siam vigliacchi
e
me
il
ne pento. Errai.
sicolo de'
<
'tracchi
que-
-ifiiimiai:
voi
vi
ma
siete
tutti
accorti
forti,
l'orti,
BQ
I."
ili
forti.
Italia
si
costituita
in
nazione una e
<
le
garanzie
col
grido:
'7".
Vittorio Emanuele.
[^7']
Esso
il
noto,
si
preparavano
in
programma
Italia
e Vittorio
Emanuele.
il
Un'
da Garibaldi ad
Agostino Bertani
maggio
da Quarto con
neva
il
seguente periodo
Vittorio
Emanuele
il
volta
ai
non
ricever sfregio.
7
Ugualmente
1'
Mille
maggio
in
Talamone, dove
le
vano preso
Il grido
Italia e Vittorio
Emanuele ;
uf-
ovunque pronunziato da
Ma
la
famoso Decreto
di
i860,
controfirmato
Francesco Crispi,
Sicilia,
col
e che comincia
appunto con
Fin
d' allora
patriotti italiani
compresero che
con
le
la unit e la
li-
soltanto
istituzioni
monartardi
:
chiche
un
doveva pi
diventare
uno
671.
La monarchia
viderebbe.
ci unisce, la
repubblica
ci di-
Tale era
fess per la
il
credo politico di
Francesco
prima volta
in
gio
Camera.
non
di sentimento,
ma
di
buon senso. La
Alpi
monarchia
siccome
il
l'
ramento. Gli
del
alla
stessi concetti
Corona
di
aver violato
plebisciti
con
la
Convenzione
eli
srt-
rrto,
leggi, politica
tembre
Credo che
il
bene d'
Italia
non possa
farsi
che
sotto
e
ci
possa tenere
la
monarchia
ci
ha unito,
il
la repubblica ci
dividerebbe.
bene
d' Italia.
le ire
del par-
Mazziniano
ietter
si
difese
Repubblica e monarchia,
fra
gli
altri
il
lettera
contiene
se-
guente periodo
dividerebbe,
zioni di
Si,
la
monarchia
ci unisce, e la repubblica ci
il
e bisogna
non conoscere
altrimenti.
si
la
Etna
672.
frase
che
Alberto Mario,
infatti
il
di fede
repubblicana
federalista,"
La Lega
della
i
Democrazia (fondata
nel 1880).
Mario che
n con
la violenza
le cospirazioni settarie,
ma
soltanto con
propaganda
alla"
nava
Del Crispi
si
ripetono altre
frasi,
poich
il
suo
stile inci-
La
da
me
ricordata,
ma
ce ne sono pure
meno
/one grigie.
con
la
quale
f r a>%e
egli indic
una conversazione o
intervista
che ebbe
nel
1890
col
[674-676]
naie parigino
tionalits se
il
il
29 settembre
Il
di quell'
anno
La
meurt.
y a sur toutes
les frontires
de tous
frase
les
gli
:
La
ma
come
forse
non
il
Crispi,
ma
altri
per
fece,
a regioni
Agostino Depretis
l'
di Stradella che
salisse
al potere)
anno precedente,
cio
prima che
la Sinistra
po-
litiche portati
chi
non
con noi
contro di noi
la
nuova parola
i
d' ordine
che io rivolgo a
nome
:
La
frase rest,
bench
Ed
egualmente due
Benedetto Cairoli,
il
governo
imponeva
di
espresse
nel
suo
discorso-programma
Pavia
del
15
otto-
Non mancano opposte reminiscenze, ma non importa; non saremo abili, ma soprattutto vogliamo essere onesti. Meglio
bre 1878:
la
sconfitta di
Da
gli
a\-
675.
Saremo
inabili,
ma
siamo
onesti.
che citarono, con poca buona fede, come se fosse una confessioni'
preventiva d'incapacit.
frasi'
che pi non
si
ricorda se
676.
che
il
La
politica delle
mani
nette.
Cairoli disse
ili
greno
Berlino,
con
!'
beffe.
il
le
Fu anche
ministro prussiano
SCHUSHHTZ,
al
tempo
Bismarck
si
medesima
frase nella
Camera Bassa
ha un senso una
significare
22 gennaio 1864,
ma
senza vincoli
di
trattati,
ecc.
Dove
pi sopra ho
accennato ad
elezioni,
avrei
potuto
ram-
Numerantur enim
test fieri
;
sententiae,
non ponde-
quo
it.
nihil est
tam inacquale,
lib. II, ep.
12'.
quam
aequalitas ipsa.
(Plinio
movants. Epist.,
poco
felice
ma
che
:
Bismarck
Indipendenti sempre,
ma
isolati
mai.
il
ministro
degli
Affari
ElULIO ViSCONTI-VeHOSTA,
ziato innanzi alla
fu
.'.
nel suo
discorso-programma pronunil
Camera
direi
dei deputati
26 marzo 1863
_,'nori,
e di cui
la
chili:
una divisa
questa politica,
Indipendenti sempre,
ma
isolati
mai
sol.
IX.
077.
I.a
1
politica
della
si
mano
HI"
roti
-
infatti
contano, non
unente
in
14
Chi
l'
ha detto?
[680-681]
Una
tale politica
forti.
L' Inghilterra
una
volta
ma
sua
anch' essa ha trovato necessario di uscire dal suo riserbo, di concludere delle alleanze, e di scendere in
forte vicina,
campo accanto
alla
con
la
Inghilterra.
:
Secondo alcuni fu
altri
Riccardo Cobden
pi vecchia:
il
secondo
essa molto
Lord Aberdeen
made
(Thirty
The Right
nostro
Hon. B.
Ancora poche
frasi
politica
ecclesiastica
finito.
(che nel
La
migliore delle
:
da Ca-
La
(Il
ago-
uomo con
le
Il
mu-
nente
lo
riconobbe e stringendogli
Il
mano
gli
disse
Frate, libera
la
sua agonia.
Furono
il
le
quella mattina
mandava
alla
ultimo respiro.
Ma
altri
20 febbraio 1890
un
articolo pub-
La formula di Cavour:
chiesto alla marchesa Al-
L'articolo
nella
mia cugina
realmente
le
ultime
parole
pronunziate dal
080.
Intesa
cordiale.
[68
come generalmente
mi
si
Chiesa
essa
disse recisamente
Che
il
mo-
ribondo pronunziava
frasi
altre nel
numero
delle
la storia.
Ed infatti
questa
le altre
pi
Parlamento
poggiando
l'
Roma e apRoma
il
Cavour
s'
Pontefice
con tutta
favorevolmente accolte
non avete
vantavano di essere
di voti,
noi veniamo
ad
offrir velo
in
proclamare nelT
Italia
La massima
:
vedasi fra
di
Conte
Cavour
Xinna Antologia
generale, che fu
la
15 aprile
di
(zio del
capo
quale ne dava
seguente
definizione
La formula
del
Conte
di
Cavour
la semplice appli-
cazione del principio della libert della coscienza nelle relazioni dei
cittadini, e della loro associazione collo Stato in
materia di religione.
risultino
pure nella
e la
// Conte di
Cavour
nata
I,
Nuova Antologia altri due articoli, l'uno Questione Romana, della marchesa Giuassist
seppina Alfieri
Di Cavour, che
suo zio
al
letto di
XXIX.
in
di
C-n-our
Bologna,
1881).
2i6
[682-684]
682.
Le
il
Fu
Lon Gambetta
cos
rispondendo
alla
Camera
per reprimere
discorso:
mene
degli ultramontani,
concludeva
il
suo
intimes du
mon ami
ficiel, 5
Peyrat
Le
mai 1877, pag. 3284). Quest'amico era Alfonso Peyrat, giornalista, fondatore dell' Avenir National, morto nel 1891. Per
lo stesso
Gambetta,
in altra occasione,
alludendo
all'
aiuto che la
alle missioni
article d'exportation.
Le
il
conflitto
lungamente durato
hanno
:
frasi, fra le
683.
elettori
eletti.
dei
cattolici
dalle
urne da
sulle
Vili
legislatura che fu la
l'
prima
del
Regno
formula fu contrapposta
altra Ni-
come
sottotitolo di
Giuseppe Maz-
ai
cattolici italiani
prender parte
f.xpedit.
alle elezioni
politiche attentis
La formula
684.
Non
expedit.
682. 684.
Il
clericalismo,
ecco
il
nemico!
Non
conviene.
fedeli.
Una
Sedis,
f.vpedit
XIX.
Xon
Un
non expedite,
nella
Nuova
fa la storia di
il
di
ulume
elezioni generali
di
domanda
se fosse lecito
la
o no
ai
cattolici
italiani di
accedere alle
urne politiche, e
S.
o riserva
1'
gano
ufficiale del
successivo,
dopo
informazione
questo
la politica
nemmeno una
dappoich
:
ist
Camera Prussiana
Signori
il
18 dicem-
il
litik ist
einbilden,
>cienza
I.a
politica
non
una
come
figurano,
ma
un'arte ),
ora nella
Camera Bassa
il
29 gennaio 1886.
politica
non
un..
-Uta.
2i8
[686-688]
38.
Gratitudine, ingratitudine
prio
merce
poco nota
la gratitudine eh' io
non ho
come
se
non
:
esistesse
dell' ingratitudine
du cur.
Nestore
di Parigi,
un milionario
di spirito,
Roqueplan,
lo scrisse
tri
quale,
quando era
direttore dell'
Opra
sull'
album
ad
:
al-
Qui
oblige s'oblige.
Un
service n'oblige
il
rend. Lu-
gli
assegna
la
data approssimativa
1840.
dei versi
:
Ecco
che
comuni
dell' ingratitudine
687.
Rinfacciare
il
peccato
;
Ma
E
eh' la morale
rinfacciarlo a chi
ti
fa del bene,
da solenne ingrato.
della bella
il
di
Clasio.
frasi
La
storia
ci
conserva diverse
di
vare la ingratitudine
umana,
fra le altre
l'
nemmeno
le
mir OMk.
[689-690]
Gratitudine, ingratitudine
219
et
dictorum memorabilium
V, cap. ni.
b 2
che Publio
maggiore, dispettoso per essere stato citato dai Tribuni della plebe.
e
ritirossi in
exilii
a Linterno
eiusque voluntarii
inferos tulit,
ossa
indignius
aut
moderatius? cineres
suos negavit,
quam
pionis
imam
Sci-
Roma
sensit,
maiorem me-
ille
verecundia.
stantia
De qua ne
queri
enim metu patriam pulsavit, hic quidem - tanta est vera; piet tis con-
nisi
Ho
di
der un obolo
cui
passanti
non
si
conoscono
le
sitori,
gli
ma
pose
in
bocca
il
Verdi
689.
Questa dunque
la
iniqua mercede
Fkam
-
Che
di
III.
Parlando d'ingratitudine
larissima
Il
:
pu anche ricordare
la frase
popo-
a travaill,
il
a travaill pour
le
roi
De
ritornello di
Prusse.
il
si
Maresciallo
Grande od
significava
Di qui
la
frase Travailler
pour
U
l'
ingratitudine,
ri
disgustando dal
coloro che n
lenza
PUHUO
NiK"
il
re
di
i'
[691-694]
691. Ingratus
si
adatti al cas
nostro
che passata
in
tutte le letterature
:
europee sotto
la
forma del
proverbio volgare
39.
Guerra
e
pace
,,,
(\
.,
...
,.,
\ I. v.
sui.
cos
Virgilio apostrofa
lui
la
crudele guerra,
flagello
dei
popoli,
con
il
lo
pi particolarsi
mente mi occuper
sopportano
Ma
la
poche guerre
sareb-
o no coloro che
spese.
in
la
694.
df. i.a Barca, En esta vida lodo et vtrdad. todo mentira, comedia, jorn. scgunda, esc. XXII 1
1.
691. Un solo ingrato nuoce a tutti gl'infelici. 692. Perch semineranno reato e raccoglieranno tempesta. 693. Guerre, orrende guerre.
re.
[695]
Guerra
pace
221
la
iscrizione che
Luigi
XIV
fece
Ultima
che fu tolta via
]>er
ratio
regum
ago-
Federigo
Grande
Ultima rado
dopo
il
1742.
Ma
forse
anche
dette,
il
se
Francisco Ximexs,
gli
di-
simo anno
di vita
il
do-
mandavano ragione
armate e
i
cannoni con
Hc
st
Che
695.
Il
danaro
comune
il
opinione
sin dai
prima Deca di
il
T. Livio,
cap.
che la
detta
comune
Antipatie
done e
Re
Spartano
basti, seguitata.
Imperocch
la
il
Machiavelli
fa col ferro
il
guerra
si
non
non
il
danaro,
ma
nervo
sennonch
la
sentenza
vin-
qnak
in
si
cita,
il
danaro a
fare e a
guerre,
ma
il
che
il
Quinto Curzio
quali- della
IV
e in principio del
VI.
del
la
soltanto
nei
Supplementi
inshemio,
di
lib.
I,
cap.
X.
la
dopo
Borte
Ina
al
n>
Filippo,
mancara
Machiavelli.
Non
la
penaarano cone
il
S^retario fiorentino
222
[696-607]
Rodolfo Agricola
negli
Sprichwrter,
n.
281,
che
scrisse:
I,
nel
Gargantua,
46:
les pe'cunes. Si
rivolte a
il
Luigi
XII
dal
maresciallo
Gian Giacomo
tratt di invadere
Trivulzio, detto
il
Gran
la
Trivulzio,
quando
si
Milanese
Pour faire
con
:
efficacia
queest,
Si l'argent
comme on
paix.
dit, le
nerf de
la
guerre,
il
il est
aussi la graisse de la
la
danaro
le cose.
non soltanto
il
nervo
della guerra
ma
i
il
nervo di tutte
siph.,
52) fra
Demostene,
i
cita
nervi
dopo
(in
di lui
BiONE
upayuocxwv
altri
7, 3, 48).
E, per non
dire di moiri
Gefl.
nelle
Worte,
XXIII.
Aufl.,
:
S.
373), anche
belli
:
Filippiche (V, 2)
Ncrvos
De
Cicerone
nell'orazione
io), che
Lue \X0
(Pharsalia,
lib. I, v.
Su questa massima
tentia
scrisse lo
Inter arma
silent
leges
1631).
697.
attribuito a
I (E. Blaze,
La vie
guadagno
era
696. Tacciono
le
bastone
di
[698-700!
Guerra
pace
223
molte volte
il
il
la
causa per
la
quale combatteva, e
698.
il
perch.
a. 1I>.
Manzoni,
//
Le
il
le
lora ogni
uomo
donne
stesse lo
chiama
la
le storiche
parole
7j
699.
con
le
"H
xv
7:1
TOC.
i
figli
partenti in guerra,
consegnando loro
come narra Plutarco nei Lacaenarum Apophthegmata IXVI): Alia cum filio clypeum traderet
hortari
vellet
:
Fili,
.
inquit, aut
Essi do-
vevano tornare o
fetta per
vittoriosi,
lo
con
lo scudo,
prima cosa
sua
uga
nella battaglia di
dice di s:
700.
Si
morti,
ricordino
:
Leopardi
Fhnlina)
Finch
la
sposa giovanetta
il
fido
Brando cingeva al caro lato, Span dea le nere chiome Sul corpo esangue e nudo
e poi
Quando
Tuttavia
1'
e'
uomo pu andare
:
non
altrimenti
gladiatori che,
non sem-
699. TOO.
con questo o su
(fa
Dopo
lo
224
[701-703]
ma
grido
701.
te salutant.
Svetonio
peratore:
sit.
Emissurus
turi
omnes
pugnam
compulit.
Hoc spedando
classis
et
singula:,
emerserat.
A
nella
s'
ispir
Messalina
(a.
I,
se. 8)
Per quel
S' appresti
d solenne
E
I
gladiatori
S'ammazzino
gladiatori sono
702. (In)
Hoc
signo vinces.
in
cielo nell'
anno 3
2 del-
da quel tempo
lib.
in
poi
I.
cap. 28).
703.
Fra
dell'
Carne da cannone.
i
Pensieri
ili
Giacomo Leopardi
ce n' uno,
si
proposito
amore che ha
il
mondo
pei
torti, in cui
ti
salutano.
Guerra
pace
ai soldati,
che
egli
come
tali
(il
LXXIV,
comm. da
Ild. Della
Napoleone ima
e.
l'
il
dubbio sorgesse
equivoco
una
volta sorto,
si
chiarire
1'
equivoco, se
v' era,
carne da cannone
Lumbroso raccont
(articolo ristampato
nell'Italia
Moderna,
ott.
nel
volume: Attraverso
sull'argomento
gli
al
Masson,
il
il
Masson
rispose
se
1'
negando energicamente
Napoleone sarebbe
stato
una bestia
bestia. Chi
una
dunque
II
attribu
zione disumanar
Lumbroso
asserisce che
politico,
calunniatore fu l'abate
di
de Pradt, scrittore e
leone
I
uomo
gi
elemosiniere
Napo-
uno
e ne fn ricompensato con la
nomina
in
ad arcivescovo
leyrand
il
di Malines.
una sua
che fu
appunto
la frase
:
1'
abate de
si
dimentichi
a.
Le soldat Shakespeare
2 a
,
che nel
parte prima,
IV.
se.
fa
dire a
.
(carne
da polvere)
Anche
la
guerra ha
le
suoi precetti;
non
la
nel solo
guerra
anche
si
potrebbero
C'est magnifique,
o come
altri
mais ce
beau,
dicono:
C'est
F. G.
Balaklava
-tendo
eroica
ma
Cardigan)
alla battaglia di
704.
E magnifico, ma non
19
22 6
[705-707]
un ordine male
inteso, e
da
cui
appena un terzo
la
della brigata.
campagne de
Balaklava
et
Crime ou
les batailles
mmorables de l'Aima, de
d'Inkermann,
Una
notevole sentenza di
Tacito
umane
questa
spera omnes
sibi vindicant,
ad versa uni
27).
imputantur.
Fra
guerre
i
(Vita di Agricola,
tutte le guerre,
civili,
s
le
per
il
1'
accanimento che
nei
combattenti
vi
:
Manzoni
due.
notissimi versi
706.
fratelli
hanno ucciso
(//
fratelli:
vi do.
II).
intorno
ai
quali
al
si
narra
seguente aneddoto.
Tommaso
do
il
;
Grossi,
mandando
risposta
Manzoni un esemplare
:
Y Ildegonda,
ma
in
verso che
precede: I
hanno ucciso
fratelli , a
significare
mode-
stamente che
lui
Manzoni.
Sempre a proposito
si
pu
ripetere la frase di
poeta tragico
(1733.1816):
707.
La tragdie court
tristi
les rues.
Terrore
a uno
dei
giorni del
suoi
amici
Que
les
parles-tu,
La
tragdie court
rues
la vie
de Ducis,
705. Questa cosa ingiustissima segue in ogni guerra, che tutti si arrogano il merito dei prosperi successi, e gli avversi ad OD
solo sono rimproverati.
tragedia corre per le vie.
707.
I.a
Guerra
pace
Z2~
Ma
egli
non aveva
fatto
:
che ripetere
in-
consciamente
il
ritornello di
una mazarinata
La Tragdie
Tristi giorni si quelli del
champs.
!
e tristi
ugualmente
tutti
quelli in cui
una
citt
alle cieche
memoria
la frase
famosa
Camera
conte
Le gouvernement
parvenus sur
communiqu tous
vnements de
la
les
renseignements qui
lui taient
les
Pologne
Au moment
1'
o l'on
crivait, la tran-
Varsavia
infatti
aveva capitolato
Il
dopo due
giorni di
sanguinoso combattimento.
litografia
di
giornale
La Caricature
pubblic una
alle
Crandville e di
la
ramone per
la
quale
la
una comunicazione
ufficiosa
mandata da Cracovia,
ragguagli
delle stragi
nomm
dans
la capitale.
il
tale
argomento
seguente
figlia col
Duci
Praslin.
dopo
lini
di in
ragioni di malcontento,
un accesso
di
follia
gelosa ad uc-
'
ordini
regna a Varsavia.
[709-712]
cider
lei
e quindi s
fa-
serie di anni.
Un
polacco, a cui
il
Le
alla frase
Tacito
709.
Ubi solitudinem
faciunt,
pacem
appellant.
30).
(Vita di Agricola,
che in
altri
710.
Et
le
combat
cessa, faute
de combattants.
Le Cid,
ci
a.
iCouN'Kir.i.K.
IV,
se. 3).
Pu accadere che
ci
non
siano vincitori
ma
vinti, e
la terribile
minaccia
e
Brenno, duce
anno 362
di
Roma,
la
390
taglieggiata
citt
dei
Quiriti
711.
egli
e.
Vae
victis
avrebbe esclamato, se
altri istorici
si
presta fede a
Tito Livio
{Hist., lib.
Y,
48, 9) e ad
romani, come
Floro
(I,
13, 17) e
FSSTO
(p.
Non
712.
Una
393).
riserbate
ai
vinti,
dovevano
ai
giorni no-
fa
un nobile
ma
delmente
le
Fwkk.
l)i-
709.
Dove fanno
la
solitudine,
dicono essere
di
la
pace.
710.
712.
il
combattenti.
711. (inai
Mei
vinti.
vinti
di
ogni salute.
r-
j.j
Guerra
pace
nazionale, rivolgeva
il
6 settembre 1870
(.Iella
Francia,
si
ma
smentita ben
713.
territoire, ni
une pierre
La
notre territoire,
[Journal
officiel del
set-
la
le
la
formula sostenuta da
di
Pur troppo
bi>ogna
farsi
la
farsi valere
temere. Perci
antichi dicevano
714. Si vis
ohe sono forse
parole di
Vkgezio lievemente
[Instit.
modificate:
Qui
19):
anzi
Cicekoxe
dice
addirittura (Phil.,
VII,
6,
si
est.
Si confron-
tino pure
uXV/
linaria (cap.
NONDA
avanti
nella
TUCIDIDE (lib. I, cap. 1241 r, pace bellum mutar it, di Sallustio nella CatiLViilJ - Xam paritur pax bello, parole di EPAMIVita che di lui si legge in Cornelio Nipote, V.
:
lib.
XXL
di
Roma, essendo
detto
il
legati roto.
mani venuti
il
due- loro
Quoto
Fabio Massimo,
Verrucoso e pi
713.
territorio,
230
tardi
il
Temporeggiatore, volto
agli
pacem portamus
ntruni
lui la
episodio
si
vale
il
Tasso
nella
Gerusalemme
liberata,
quando
fa venire
re d'Egitto,
innanzi a Goffredo.
insolenza:
non vuol,
la
guerra s'abbia.
(e. II, ott. 88).
poi imitando
1'
romano, soggiunge
t'
716.
apporto
Tua
della tela pel
all' alzarsi
primo atto
Monti,
dice
a Palamede:
717.
che non
difficile
amano
la
guerra,
;
se
chi lavora,
temono per
col
lui,
pu andare ripetendo
I'
Petrarca
noto verso:
718.
a" Italia,
num. XVI
ile 1-
se
non
dr piuttosto declamando
e Lanciotto
:
719.
....
Ah,
pace,
!
a.
IV,
[720-;
Guerra
parc
231
ovvero canterellando
la
romanza
di
Leonora
di
nel
melodramma La
(a.
Verdi
IV,
se. 6)
720.
a languir.
di
numero
canti
patriottici,
di
molti dei quali sono rimasti popolari dei versi o delle strofe.
Va
innanzi a tutti
il
famoso:
721.
che
il
parole e musica di
Rouget de
(livre
Lisi.e.
le
Histoire des
Girondins
XVI),
della Marsigliese,
ufficiale d'ar-
ripete la storia
tiglieria di
ben nota
di
25 aprile] compose
di
versi e la
musica
questo inno
le
Rouget pass
che
l'
la notte al
gli
clavicembalo studiando
note
ispirazione
il
inspiration sublime,
se reveilla
s'endormit
tte sur
son instrument et ne
la nuit lui
remontrent avec
Il
peine dans
crivit,
les
mmoire comme
les
les
le
trouva
dans
son
jardin, bchant
tilles
ilia,
il
comme
lui
pour
la
musique
capables d'excuter
la
composition de de Lisle.
La
tille
Rouget chanta.
les
la
premire
seconde
L'hymne de
la
la patrie tait
trouv! hlas,
Dietrich
-
l'hymne de
Terreur. L'infortun
foyer du cceui
de son ami
de
la
voix de ses
fille*.
%%l,
Andiamo,
figij
della patria.
'hi I'
ha
(letto ?
[7 2 i]
Le nouveau
commencement
le
Les Marseillais
rpandirent en France en
De
lui
vint le
nom
de Marseillaise
La
vieille
mre de de
pouvante du
Qu'est-ce donc
lui crivait:
nom ?
De
Lisle
comme une menace de mort ses oreilles en fuyant dans des Hautes- Alpes. Comment appelle-t-on cet hymne? demanda-t-il son guide. - La Marseillaise, lui rpondit le paysan. C'est ainsi qu'il apprit le nom de son propre ouvrage. Il tait
retentir
les sentiers
lui. Il
chappa
La Rvolution en dmence ne
Ho
riportato
il
essi
ma
posteriori
in gran parte
scrittore.
st'
hanno fondamento
solo nella
immaginazione dello
egli
compose que-
dal romanzetto di
Lamartine riprodotto
un bel quadro
Reno
il
nome
di
Chant de guerre
fu portato nella sua citt natale, cui pass a Parigi portatovi dai
da
quando
le
guidati
e
alla
da Barbaroux vennero
presa delle Tuileries
Il
il
alla capitale,
cantandolo per
vie
io agosto.
il
maresciallo Jourdan,
vincitore di Fleurus,
fece
il
pi bel-
Avec
Un
altro generale
;
la
un
altro
domandava un
della Marsigliese.
[~22-~
Guerra
pace
235
e quindi
non mi
ci
trattengo, le
critici
mann
Anche
fare
di
Meersburg
(sul
lago di
altre attribuzioni
caso di
buon
Rouget de
ma
di
pu veramente
dire definitiva
De-
lagrave,
1915. -
Ne
dette
nell'articolo
del 9 aprile
19 16).
si
Fra
tengano
presenti anche
primo della a
strofa:
722.
e
il
Amour
sacr de la patrie.
terzo:
723.
che
si
ritrova nel duetto di Masaniello e Pietro nella Muette de Por melodramma di Scribe e Casimir Delavigne, musicato da Auber (a. II, se. 2) e suo capolavoro, che tanta efficacia ebbe sugi
tici,
Non meno
t/u
popolare
della Marsigliese in
Francia lo Chant
Questo
il
Ma
fa-
ria-Gm
himkr
(fratello
Andrea,
la
i
il
poeta
moso morto
celebril'
ili
1794 per
quinta festa
suoi versi al
mi
di poterli
hol,
l'autore del
Giuseppe,
il
quale chiese
onore
lette
strofe e
un
ritornello,
~22.
Annui
1
i-rt,
234
CA*'
l'ha detto?
[,-24-720]
di
gran
moda
e le
bande mi-
francesi diffusero in
Europa
la
seconda Marsigliese.
Il
canto comincia:
724.
La victoire en chantant nous ouvre la barrire, La libert guide nos pas, Et du Nord au Midi la trompette guerrire
A
e
il
La Rpublique nous
appelle,
:
Pour
elle
un Franais
doit mourir.
Ma
gl'innumerevoli canti
un coro
la
triste
battaglia di
Maclodio (1427),
cos comincia:
725.
di
tromba;
A
Eccone
sinistra risponde
nell'atto
uno
II).
squillo.
altri
meno
letterari
e pi popolari
726.
E
la
fioren-
Regno;
si
canta dai CO
724.
l.i
Kberta
ci
guida e dal
ancia....
Guerra
face
2^5
scritti.
Fu
scritto a
cafi
Castelmur (ora
sera del
il
indipendenza
il
e divenne presto
pi popolare fra
nazionali.
Con un poco
di esagerazione e
imitando ci che
disse
pi giustamente delle
Mie Prigioni
una
(v. n.
Lo
sua dolce
cosi
ricordi di
rievoca
Povero Giulio
L'armata
se
ne va - part cantando se
Un
vii sarei,
Forse ritorner -
ma
chi sa quando!
tesoro.
io
Ti aspetter, non pianger, mio Lass nel cielo, se in battaglia Sono ventinov anni che dolente
'
moro.
l'
ho tenuto
mente
la
in
Gino
dal
Lena
Il
e V Addio del
testo
marinaio, tutte e
del
due stampate
fin
1846.
originale
verso:
:
correzioni le volle
il
popolo, e
1'
accett vo-
l'-ntiiri.
Si
ohi
XIX,
in
Ricordi ed
Affetti,
Milano. i<)02;
<i.
il
B, Ki-
ll
ell'///*/ .v/r^/orf
Fiorentino,
1;,
IQO9,
voi.
VI. pag.
1-152: Frane.
Lo
lan1
a.
XXXVII.
D. 34,
Koma, 22
agosto 19
727.
/itti....
silenzio,
la
Pana
/itti....
ronda.
silenzio:
Alt! chi va l!
36
[728-730]
nel ritornello di
nel
alle armi,
composto
di
Toscana
sig.
la
studentesca
gl' ignoti
romana, o come
autori
vi
altri
asserisce,
fra quella
pisana,
del
che
canti
Risorgimento e
che tra
gli
ad
altri inni)
citano,
non
altro
scherzosa-
La Ronda:
Zitto! silenzio! Chi passa l?
Passa la
Ronda
Viva
la
!
Ronda
Viva
l'
Italia,
la libert
728.
il
Si scopron le tombe,
si
levano
morti.
1859
e
scritto nel
mu-
da Alessio
Olivieri.
Torneremo pi
questo
glorioso inno.
729.
Son pronti
I
battaglioni,
i
brandi ed
cannoni
La morte a
fulminar.
campagne
del 1859,
un
composto da
GIUSEPPE Pieri
e musicato da
il
Rodolfo Maltiuzzi.
730.
Delle spade
fiero
lampo
;
la
Fra il rimbombo dei cannoni, elmo in testa, in man Tacciar.... Viva il Re dall'Alpi al mar!
L'
[731-733]
immaginazione
237
il
composto da
Angelo Brof-
Anche
la letteratura
popolo
i
ripete, in
:
musica o no.
ma
sempre con
diletto. Tali
sarebbero
seguenti
731.
Noi pugneremo a
lato,
fato.
Frema o
Vicino a
sorrida
il
te star.
duetto
di
Belisario e
lirica di
Sal;
vatore Cammarano. Belisario, musica di Donizetti (a. I. se. 6) e nel melodramma I Puritani di Carlo Pepoli. musica di V. Bellini
(a. II,
se.
41
l'altro duetto:
732.
Suoni
Io
la
tromba, e intrepido
forte,
la
pugner da
Bello affrontar
morte
Gridando
Un
al
libert!
n.
40.
Intelligenza, genio, spirito, immaginazione
733.
Per correr migliori acque alza le vele mai la navicella del mio ingegno,
I
mar
crudele.
(DAKTB, Purgatorio,
C
di
I,
v.
1-.1).
guerre e
li
umano.
238
[734-737]
Si fa colpa a
dell' intelligenza
l'
Platone
quando
di
famosa definizione
del-
uomo
734.
L'uomo
che in
un bipede implume.
la storiella
Questa definizione, e
tra fonte
vitis,
che
vi
si
collega,
non hanno
al-
dogmatibus
apophthegmatibus ,
(cito la
:
lib.
VI, cap.
dell'
2, 40),
il
traduzione latina
edizione Didot,
Parisiis, 1850, pag. 142) Platone autem definiente, animai bipes sine pennis ("AvGpomc Ion coov Staouv
Homo
est
iiz&poV),
quum
tonis
homo
la
est.
Unde adjectum
Ma
da notarsi che
trova di questo.
altri
Platone o d'
che
sia,
fu
735.
Homo
est
(Boezio,
V, prosa
IV).
Miglior concetto
disse
:
dell'
1'
Alighieri, quando
736.
Non
Nati a formar
angelica farfalla,
Che vola
Degna
alla giustizia
senza schermi?
e.
(Dante, Purgatorio,
di
X,
v. 124-1J6).
1'
che
si
ap
dono divino
che
737.
Sopra
lor vanit
VI,
v. 36).
73;.
1/
uomo
~il]
immaginazione
23g
All' incontro,
al
genio
tutti
s'
inchinano
738.
On
ne chicane pas
le
gnie.
medesimo
le
Victor Hugo,
forse parlando di s
il
genio ha
sue de:
SENECA
739.
y>, tranquill,
XV.
I61.
Seneca per
si
riferisce
ad Aristotile
Problemata, cap.
ia classica
XXX,
1)
Il
miglior
commento
:
sentenza
Genio
rifusa nella
di genio
:
ediz. del
1888 e
uomo
in essa
gli
stretti
rapporti fra
il
genio e
la follia.
favilla,
a prodigiosi resultati
il
con
lieve
fatica,
:
ed
Vangelo ha detto
Ili, v. 8).
cio la
mente divina
altri
si
meno
ne degno;
suolsi
dire che
741.
Hanno
il
(Questa frase, ormai entrata nel dominio della lingua parlata, fu usata
da prima da
Trajano Boccalini
i
in
un suo giudizio
si
sull'
erudito
misto
I.ipsio
bili
cosa cosi
comune a comune
tutti gli
il cervello
nella schieil
na,
come
Italiani,
che
1'
hanno
nel capo,
sempre
738. Dinanzi
al
genio non
si
cavilla.
di
Von vi fu alcun grande ingegno senza un poco 740. Lo spirito spira do\e vuole.
pazzia.
240
Chi
l'
ha detto?
[742-744]
inventar cose nuove e lavorar con la materia cavata dalla miniera del
I,
ragg.
XXIII)
gl'imitatori, fla-
742.
O
lavori,
imitatores, servii
pecus.
I,
[Epistole, lib.
cp.
\%
v.
I'M.
Dei
autori senza
genio inventivo,
743.
la
Il
nuovo non
il
bello, e
Bchmann,
del
il
bello
non
nuovo.
trae origine
da un epigramma
nel
di
che, firmato
X., comparve
:
Vs-
sischen
1792, pag. 71
Auf mehrere Bcher, Nach Lessing. Dein redseliges Buch lehrt mancherlei Neues und Wahres. Wre das Wahr nur neu, wre das Neue nur wahr
!
Il
titolo
di
questo epigramma
si
1760,
12. Juni).
i
A
744.
che
francesi applicano
argutamente
Il
noto verso
di
Voltaire
si
nel
175K per
distogliere dalla
professione
delle
lettere
la
un giovane
di far
sua smania
1'
Fra
le
persone prese
di
mira
in
questa satira
abate Ni-
L'Abb rublet
Au
11
le
bon homme
avait.
:
7|2.
<>
Imitatori,
Bervo gregge.
45-747]
immaginazione
241
II compilait,
compilait, compilait;
On
Ce
le
entendu
dire,
Et nous
Il
pari a quello
di
745.
Une
Emilio de Girardin,
il
29 feb-
braio 1848, annunziava che apriva una colonna del suo giornale
La Presse
ed
il
utili
par
numero
del 2 marzo.
A
7 46.
abbiamo un verso
Ovidio
amatoria,
lib. II, v.
KM.
ri-
Non minor
reperire.
et perficere
f.
rem inventam
quam
107).
mm,
IT ir
Ma
il
genio
oggi parrebbe
conquiste
del
meravigliose, e
Monti:
747.
Che pi
resta? Infrangere
Anche
alla
Morte
il
il
tlo,
E
I
della vita
nettare
in cielo.
ibar con
i\
Giove
.
1;.
Una
idea al giorno.
nume eOM
gi
acquistate.
"
242
[748-752]
il
luogo
sono l'immaginazione e
avrebbe detto
Della prima
Malebranche
che
du
logis.
in fine del-
Voltaire
D-
du
logis.
ci nel
suo trattato
De
la recherche de la vrit',
liv.
II
De
l'imagination,
ma
si
Del secondo
Le Mchant,
a.
IV,
se. 1).
ovvero che
750.
Chacun
dit
et
personne
anche:
751.
Un homme
em-
le quali
troppo
fa-
si
ha.
il
pro-
di spirito sarebbe sovente molto imbarazzato senza compagnia degli sciocchi. 752. Non ci sono sciocchi tanto importun] quanto quelli che lumini
751.
Un uomo
la
dello spirito.
[7 53 ": S]
immaginazione
243
Come
tutte le societ di
l'
impresa di
753.
Nul n'aura de
iMoLiRF., Les
E
di
spirito
comune
754.
d'esprit
la
Talleyil
rand
glio
un discorso pronunziato
in
alla
di
Camera
dei
Pari
24
luil
1821
difesa
della
libert
stampa:
De
nos jours,
a quelqu'un qui a
Voltaire,
plus
d'esprit
que chacun des Directeurs, que chacun des ministres pas venir, c'est Tout-le-monde.
ss, prsents,
retie
sie
nell'idilliaco
romanzo Pierrille
(eh.
XIV):
ce Tout-le-monde
qui
plus
l'esprit
que Voltaire
et plus
Cicerone, affermando
di
sulla
ss.
Nunquam se minus otiosum esse, quam quum otiosus; nee minus solum, quam quum solus esset.
Cicerone scrive
nel
lib.
De
Oiciis ; e lo
I,
17 del
De
plica
Dante giovine
in:
Beatrice nella
XIII
D
ri-
maggiore Affricano
adatta,
con
singolari-
io
nostri
amici.
754.
rs;.
Il
Mai essere
meno
quand
oaioao di
quando
era
in
oato;
meno
solo,
244
Chi
'
ha detto?
[756-758]
cenda, non pi
alla
ai
ma
tale
Amore.
invero
Dante descrive
arti
se stesso
(nella Vita
Nuova).
Le
direttamente alludeva
756.
Tu
Minerva.
v. 385).
del settecento
757.
[Che]
A chi natura non lo volle dire Noi dirian mille Ateni e mille Rome.
(Gio. Agost. Zeviani,
La
I,
Verona,
1770-73, to.
veronese
del
sec.
XVIII
(Nozze Bolognini-Sormani
Un
poeta
si
critico.
Lo
Ze-
sentisse impac-
CORREGGIO
alla celebre
758.
Anch'io sono
pittore.
A proposito
di
che
detto il
(Parma,
Avrebbe del pari a scrivere assai chi volesse andare vagando per
le lettere
del P. Resta,
il
primo
dice,
stup ed esclam
si
io.
Ogni probabilit
di poi
vuole che
come
certo da pi d'
un autor
vero
gli
Evvi stato
la taccia di
chi bonaria-
mente supponendo
cia ingiusta,
altre parole
ci
ha data
superbo, tac-
quand' anche
gli
756. Nulla
dirai
farai
a dispetto di
Minerva.
[759"76o]
immaginazione
245
naturale in chi sente d' essere nato a far cose, per le quali la sor-
il
sia
mai stato
in
Bologna un punto su
cui
non ho
che
vi si
dati,
che
bastino ad asserirlo
od a negarlo, essendo
facile
portasse
fuori
uno
fosse
pur
egli
della
compagnia
della
Gambara,
di
un suo
zio
materno, allorch
Leon decimo
in
sommo
Ma
se
Antonio
ci
se
ne andasse in Bologna
si
resta, e
quadro
dell'
era,
Monte
di
Meyer
dal
il
Pungileoni,
le
stesse
considerazioni
ma neppur ma
egli
dice dove
P. Sebastiano Resta
abbia fatto questo racconto. Forse in una delle sue molte lettere
artistiche sul Correggio,
certamente
in
nessuna
di quelle
pub-
inutile dire
che
il
Vasari nella
non
fa parola di
questo.
altri,
Anche
di
gli
artisti,
anzi essi
pi di
hanno
anche
loro
momenti
di
s medesimi.
domanda
di
Lorenzo Stecchetti,
dc\
cio
OLINDO
detta del
di
iiKKKiNi.
in
un sonetto (VII)
Postuma. Forse
lo ispirava lo
nella canzone
dramma
la.
lirico
che da
canta:
lui trae
Akkic.o BoiTO
II),
quest
^risponde nell'originale
tedesco del
GOKTHl
984
della
Prima
Teli
l'arte,
se.
.
J:
der stris verneint!
bin
d'i
<
i<-i>i
246
[761-762]
Le
tor
esitazioni,
:
le
il
Faust
761.
in
meiner Brust.
I.
Th.
v. 7591.
Racine
e di
Wieland.
Il
primo
nei Cantiques
aveva detto:
!
Mon
Je trouve deux
il
hommes en
Die
moi.
lirico
Wahl
des Herkules:
!
Zwei Seelen, ach, ich fhl' es zu gewiss Bekmpfen sich in meiner Brust Mit gleicher Kraft
41.
Ira, collera, ingiurie, offese, vendetta
1'
762.
Amandosi
e
i
e vivendo
lemme lemme.
L'umor
Jnnifiio. Str. 36).
tipi
(<in -n.
come Veneranda
Taddeo,
quali
:
due
memoria
in
anno,
lemme lemme,
certo,
dieci
doppi
di
7(11.
nel
petto mio.
["63-766]
247
Ma
il
mondo
La
definizione dell'ira
data dal cantore di Laura, nel sonetto che comincia col noto
verso anfibologico:
763.
XIX:
son.
CXCVI
sec.
il
Mesticai.
Ed
reminiscenza
ep. II,
v.
oraziana:
s'
l
infatti
nelle
Epistole
d'
Orazio.
lib. I,
62-63,
e gg e:
Imperat: hunc
frenis,
Troviamo
sione dell'
di
melodrammi accenni
al
:
alla
pas-
animo
passione che
i
pari
dell'
amore, emi-
nentemente
7 '14.
teatrale.
Ricordo
seguenti
Spenta
l'ira nel
mio
petto.
2\.
('ammarano, mus.
765.
Ah!
Infedel,
com'
io vorrei
Ah
non
sei
'Cancellata dal
[f.ii
mio
cor.
Ila
di
tutti
ofusca
il
766.
(fall'
Bouillant Achille.
Bell'atto I, se.
11
amato compiti
e
della Beile
di
Seien* di rinati
atti pieni di
M1.11. h\c
I.'
I.rixivir
irato
si
llw.i v\.
in
musica
Offenbach.
rab-
animo
manifesta
pi modi, negli
bia e
nell' astuta
Armida.
Bollente Achille.
24
[767-77 .]
767.
Tutta negli
atti
dispettosa e trista.
e.
IV.
otl.
74.
ai fieri
Dante
due
piedi
768.
e
ambo
le piote.
e.
{Inferno,
XIX.
v. 120).
anche con
lacrime:
769.
Inde
irae et
lacrymse.
(Giovenale, Sa/ira
I,
v.
168).
L'
uomo
1'
di chi
ha
cui
pu
dire giustamente
il
se.
1).
di
le
minacce: e se desso
un nume, o
Nettuno
ai
si
771.
Quos
TASSO
i
ego....
(Virgilio, Eneide,
lib. I, v.
135).
che
il
mago Ismeno
invo-
cante
demoni
772.
Che
s?
che
s?...
liberata,
e,
{Gerusalemme
Xlll.
'iti.
I'M.
si
ira
manda
demoni
in
guerra
773.
Pera
il
campo
Ogni
le
ire e
il
pianto.
:
(sottintendi
J"
7 7
^r"'
240
Ma
rite le
ira cieca, e
molte volte
il
ir-
sue minaccie.
e
Come
In-
ferno,
(e.
come
Ugo Bassville
del
Munii
I,
v. 3)
lo spirto
d'Abisso se ne parte.
774.
Vota stringendo
giorni nostri
si
la terribil
ugna.
porsi al fatale
andare
Fra
le
uno
stornello di
Francesco Dal-
Maria Antonia:
77
s.
Farmi
le
materasse e
gli origlieri.
le
parole
Toscana
nell'aprile
1859
dopo
la sollevazione di
< P
Disse
di
queste
GIACOMO Leopardi
Gli uomini
rie
nei
suoi Pensieri,
che:
vergognano, non delle ingiuma di quelle che ricevono. Per ad ottenere che gl' ingiuriatori si vergognino, non v' altra via, che di rendere loro il cambio.
si
che fanno,
Ecco un
offesa
:
classilo
esempio
di
invincibile
rancore
per un'antica
777.
Manet
alta
mente repostum
(Y1H011.10, Eneide,
lib.
I.
il
l'aride e la casa
ili
lui pei
famoso giudizio
fra le tre
Dee.
777-
la
memoria
del giudizio
[77's -,~'s o]
Un
degli
altro classico
ammonisce che
delle
donne
il
pianto,
ma
uomini
il
honestum
est, viris
meminisse,
(Tacito,
De moribus Germaniae,
il
XXVII).
Sono
alla
le
ingiurie rimaste
cuore
umano
fonda
di
Rigoletto nel
melodramma omonimo
di
F.
M. Piave,
S,
il
capolavoro musicale
Verdi
8)
779.
vendetta, tremenda vendetta, Di quest' anima solo desio.... Di punirti gi l'ora s'affretta, Che fatale per te tuoner
!
Il
780.
IV,
v. 625).
Essa
la
imprecazione
di
Didone contro Enea. Una leggenda abdove era stato rinchiuso da Cosimo
bastanza diffusa vuole che scrivesse questo verso col suo sangue
sulle
mura
della prigione,
de' Medici,
ma
il
fatto, se
pure
modo ben
Italia-
di
fratello
historiarum
del Grevio,
dici
di
Vili, parte
II). Filippo,
dopo
la rotta di
Montemurlo (1538),
messo
altri
nell'uccisione del
Duca
di
tratti
sarebbe
sua
ucciso con
scritte
le
spada
di
una
delle guardie,
lasciando di
:
mano
778. Conviene
alle
donne
di piangere,
ma
agli
uomini
di ricordare.
!
[781-784]
231
Ma
i
gli
;
mettono
in
dubbio
il
suicidio
attribuisce, dubitarono
anche
lo
FRANCESCO Riccio da
di
serie
Prato, pedante
di
Cosimo
de' Medici.
V,
to.
XIV,
moria qualcosa
di
ai
tempi nostri.
due
versi
IX,
ott. 99).
sono parole
di
Solimano
ferito e fuggitivo
ma
le
bisbigliava al-
l'orecchio di Giulio
per
l'
atten-
poema
vi
:
ha un altro verso
ma non morremo
{Gerusalemme liberata,
inulti.
e. II, ott. 86).
\t_rsi.
....A
me
chiedesti sangue;
il
E
detti
versai.
nella
tra-
gedia
omonima
(a.
V,
se.
13) di
di
784.
Ji'
Tu ammazzi un uomo
le
morto.
,i
sarebbero
famose parole
il
di
Fk
nelle
gli
Fala
brizio
Maramaldo,
mani dopo
rotta di
(iavinaua (3
volle che
foSM condotto
[7^5]
dicendoli tuttavia
animosamente,
chi
a'
gli
ficc,
pugnale e
una
ammazzi
tin
infinita
gli
seguitare
do-
Benedetto Varchi
XI
il
della Storia
Fiorentina, ed
parole
:
il
accenni
queste
nelle
gli
altri
quale
XXIX
me
(ediz.
1552,
to.
II,
risposta
est,
del
tibi
Ferruccio:
Haec non
iniqui
quae
bellum ge-
Sed tu
si
feres.
tentata
riabilitazione
Maramaldo vedansi
due
libri,
uno
;
di
logna,
1881
notevoli confutazioni
voi.
settimanale,
Vili,
p.
di
278
e di
R. Renier
nel Preludio,
anno V,
p.
237), l'altro
Alessandro
Ma
ima santa
ira, cio
il
quella contro
l
il
vizio
e l'ingiustizia,
Salmista
dove dice:
v.
4).
{Salmo IV,
Ma
Dio
;
il
Se
voi siete t -
segni,
che
l'
ira vi
mette
in
785. Adiratevi,
ma
[786-/89]
Libert, servit
253
42.
Libert, servit
786.
invoca col
Monti
787.
cara,
Come
sa chi per
lei
vita rifiuta.
e.
I.
iDantk. Purgatorio,
Stolto perci chi ne fa getto
v.
-72 1.
788.
Alterius non
e
sit,
Onesto verso
nella favola
De
quella
di
no-
un
di
re)
fra le
Esopiane
un ano-
nella ediz.
favole di Fedro,
fu
XXI,
v.
22. Que;
st'anonimo
creduto da
alcuno
I,
fosse
un
certo Galfredo
ma
GUALTIERO [NOUS]
poi arcivescovo di
to.
II,
come
il
il
Binder
Nooui Thesaurus
all'
<
adag.
attribuiscono
verso anzidetto
>\vk\
ma
egli
la
il
suits in
Cambria.
motto medesimo
Il
l'impresa
<li
\ h \
<
verso:
789.
Non bene
Non Non
-i.i
7NX.
7*'.
di
altri
chi
di
s solo.
la
\i
pagare
libert.
2 54
[790-79I]
si
De
LIV,
v.
25 (ed. Hervieux,
Hoc
cseleste
bonum
Tuttavia non mancano coloro che fanno volontario getto di questo tesoro, e
seguono
di
l'
esempio
di
Nemorino
nell'Elisir
d'Amore,
opera comica
il
quale
790.
Vend
aned-
Ronconi)
al
Roma
Gridando
libert dei
Puritani
(gi
cit.
al
num. 732)
libert
in lealt, volle
del pubblico:
Vend
la
lealt,
si
f'
soldato.
si
Ma
triste
loro errore
si
potr
tenato
791.
Tu
Il
proverai
come
e
'1
sa di sale
calle
pane
altrui,
com' duro
salir
e.
Lo scender
Quanti sentirono
accanto
l'
(Dante. Paradiso,
v. 58^>0).
cui
si
pu pone
occupato-
altra sentenza di
Seneca
Omnium quidem
min
eorum
ad alienum ambulant
amare
vitae,
et odisse,
graduili,
res
omnium
XIX).
nemmeno un
in
questa sentenza
[792-795]
Libert,
servit
792. (Villicus)
Ne
1
se,
quam
V.
3).
dominus.
If.
rustica, cap.
1'
Finch
il
soffio
i
di
libert,
ha
vivificato
Europa
civile,
non ebbe
rotto
come 793.
le
dipingeva
il
poeta
O
Cos rampognava
chi
il
'1
sia pi a servir.
gli
il
Berchet
p.
italiani
del suo
tempo
manza Le Fantasie,
V; ed
Manzoni, compiangendo
dissimile
da
lutti,
li
ammonisce
794.
Il
forte
si
mesce
col vinto
1'
nemico;
antico
;
L'un popolo
Oggi
il
le
loro
795.
Muore un Brigante
Pi rettamente
si
Muore un codino
nasce un liberale
politi
Ma
per
1'
1'
in
questa
destini;
si
degno
di
altri
gi
line del
Settecento
1'
Alfieri po-
702.
Il
villano
non penai
'li
256
Chi
l'
ha dettar
[796-798]
XVIII
del Misogallo
(20 no-
vembre 1792,
in Firenze):
s;
tutta la sua
sono attribuite a
mercio
in
ministro del
Comle
Francia nel
75 1
Quesnay
da
Legendre
Il
Gournay soleva
le
ad ogni occasione,
:
ma non
scrisse in
dopo
Adamo Smith
le
cit nella
la libert di coscienza
pu tenere
programma
la
celebre
dubiis libertas, in
omnibus
La
I
fatti
charitas.
Riformati lo dissero
corre
S. Agostino e sotto
il
nome
mai
di lui in-
comunemente
ma
sarebbe inutile
di
non
lo scrisse
l'
n maggior
fondamento ha
l'
attribuiscono a Filippo
variante nella Pa-
ad Theologos Augustan
altri,
Confi
s-
frail
1627
il
1635) da
Rupertus Meldenius,
797. Lasciate fare, lasciate passare! 798. Nello cose necessarie unit, nelle dubbie libert, in tutte
rarit.
[799"8 QI ]
I* ibert,
sen it
e in
forma
non molto
un dottor Gre-
vuole sia
la
dogmatum
il
Ma
fu proprio
:
il
Meldenius o
Francke
il
primo a
dirlo ?
Non ne sono sicuro come non sono Madama Jeanne Roland de la Platire
ai
cui piedi
si
799.
Oh
Libert,
ton
Un'
lenne
:
nom
invece
questa frase
meno
so-
Libert!
si
comme on
ferite;
t'a
joue!
Ma
sanava
come
la lancia di Achille,
gli
che
le
sue stesse
origine,
i
quindi, nonostante
eccessi ai quali
gli
pu dare
vidui
essa
indi-
come per
800.
eh'
il
glese
se. 5
composto da James
dell' Alfred,
l'
l'atto II,
di
dire
pi avanti.
veramente
Inghilterra
della Francia,
non ostante
801.
il
Governo Provvisorio
fran-
La
Libert, l'galit et
la
le
Peuple
O
800.
I
si
commettono
in
tuo
nome
258
[802]
pour devise
et
mot
que
la
France
se doit
il
elle-mme
lo
et
que nos
efforts
sauront
lui
assurer.
Ed
26 febbraio,
stesso
si
Governo Provvisorio
:
di-
sarebbe scritto
Rpublique
quent
le
Dunque
ciale della
il
motto
uffi-
ad essere
motto
ufficiale.
1
Ma
gi nel
848
si
fossero state
ufficiale della di
il
il
motto
l'
tale
idea
molte persone,
ma
a torto,
come
Aulard
due esau-
rienti
(La devise
"
Libert, galit,
blicati nella
et
la
le
ufficialmente per la
in
prima volta
monete da
il
bronzo coniate
nell'agosto 1792 e
opinione
una
des
(voto,
Amis
Droits de l'homme et
deliers,
du
deliberata
il
proponeva
che
dell'
uniforme
dell' esercito
da portarsi
In questi
dal sig.
Aulard
si
suggerisce
come
in-
di
saluto,
blica e privata al
tempo
della Rivoluzione,
in
Tornando
al
motto TJbert,
Francia
$03-804]
vittoriosa V
import
fra le
popolazioni vinte,
le
quali
non
l'
ac-
Una canzone
(ricordata dal
secolo
D'Ancona, Poesia
in
XIX,
Ricordi ed
Affetti,
Milano,
1902) diceva:
venuto lo Francese
Co
'mmano
galit,
Fraternit.
Tu
rrubbi a
mme,
io
rubbo a
tte.
43.
Maldicenza, invidia, discordia, odio
Lasciamo andare
la
piccola maldicenza,
trattenimento
;
dilet-
umana
ne
tnmes
</<
!.\
!{..<
HUtFWH
WXIl.
ma
nisi occasione.
inumano. Di
Mi.
Se
difetti,
altri.
!
K04.
Il
2O
[805-807]
calunnia.
:
Che cos'
la
risposta
805.
La calunnia
Che
un
venticello,
Don Basilio nel Barbiere di Cesare Sterbini, musica di Rossini (a. I, se.
e se
Si6)
ne citano anche
i
altri versi
documenti,
notissimo:
il
en restera toujours
quelque chose.
la
dagli
uni al Vol-
taire,
altri
ai Gesuiti,
da
altri al
la disse nel
Barbiere di Siviglia
lui anteriori. Infatti
(a. II, se. 8), ma riportandola da autorit a Bacone da Verulamio nel lib. Vili, cap. 2,
34
del trattato
De
dignitate et
let
augumento scientiarum,
incerto
1'
scrisse: Sicut
enim
dici so-
Ugualmente
807.
Qu'on me donne six (o deux) lignes crites de la main du plus honnte homme, j'y trouverai de quoi le faire pendre.
state attribuite a
Richeuf.u,
I,
Mmoires
di
M me
de
Motte ville
(vol.
p.
58):
selon
806. Calunniate, calunniate; ne rester sempre qualche cosa. 807. Datemi sei (o due) righe scritte di pugno del pi gran ga-
lantuomo, e
io
ci
[8o8-8li]
261
les
manires
mme du
de l'criture
d'un
homme
on pourrait
faire
le
Ma
F attribuzione discussa.
l'
inferno
l'
invidia, sua
la
sorella carnale,
Dante
che ce
trov
laggi,
le
disse:
808.
Consuma dentro
te
con
la tua rabbia.
{Inferno,
e.
VII,
v. 9).
ma non
si
sa
che:
809.
Non
Nuoce
con
a tutti
l'
invidia
ma
specialmente
ai
tristi
810.
faisons
ne nous
attire
pas
tant de perscution et de
XXIXi.
ed
in
in generale,
ma
pi
specialmente
lettori
di
veramente dovrebbe
dirsi,
ed citazione
cap. 7,7.
III"
Lmo,
eli" io
lib.
IX. cap.
19, 15 e lib.
XXXVI,
Ma
e'
che
tutti
iettare
oc faccia
il
nomo,
nei
dell' Ariosto
<IO.
Il
ci
nostre
buone
qualit.
Ili,
ingiuria.
2 62
[8 1 2 -8 1 5]
812.
La conobbe
Fatto a
al
liste
ineguali et infinite,
Ch'or
la coprono, or no.
(Orlando Furioso,
e.
XIV,
ott. 83).
mena
societ,
;
paesi, per
loro
infatti
xumae
dilabuntur.
(Saijlustius, Bellum Jugurthinnm,
10, 6).
Seneca
di
l'
(Epi-
XCIV,
46), da
M. Agrippa
il
quale riconosceva
e che fu
frequente
anche
i
impresa dei
di ogni
famosi tipografi
olandesi, gli
principi
classico:
a molti attribuita
la paternit,
il
da Filippo
il
Macedone
il
a LUIGI
principio
:
XI
re di Francia,
Da
impla-
natura
;
umana
rebbero incredibili
infatti,
815.
di
questo
mondo
quello
noscersi.
813.
Con
le
la
concordia
le
[8 1 6-8 1 8]
263
44.
Mestieri e professioni diverse
il
mi:
816.
The
right
man
Shakespeare,
dei
altri
vogliono
Austen H. La yard
:
Camera
Comuni
il
15 gen-
naio 1855
would be the
the navy, had
inevitable result
fair
the
two
services, the
army and
to
fill
play,
and
if
we
man
Series, vol.
CXXXVIII,
L'uomo
ha
il
M 7.
hi
Tractant fabrilia
fabri.
lib.
II,
(Orazio, Epistole,
cp.
I,
v.
lib).
male apponendosi
o costretto dalla
gli
si
sorte ad allontanarsene,
scelse
una
via
che non
confaceva.
HO applicarsi
le
818.
te.
I..
H\ii\>,
mus.
Fra
le
diverse arti,
gli
nel
magnificare
quella dell'agricoltore:
l'n
uomo
artefici
capace
al
{rio,
al
posto che
gli
conviene),
tili
2 64
[819-822]
819.
si
bona norint
Agricolas
dice
Virgilio
nelle
Georgiche
(lib.
II,
v.
458-9)
820.
Beatus
ille,
Ut
Orazio
negli
Epodi (ode
il
2, v. 1-4);
ma
dell' agricoltore
che coltiva
1'
merebbe beato
Il
o della Basilicata.
:
Pompeo
il
ai
per
alla
Roma
durante una
metropoli
grano raccolto
Sardegna e
in Affrica
50). Il
motto tradotto
in latino
motto
fornai,
shakespiriana
822.
baker's daughter.
a.
(Shakespeare, Hamlet,
IV,
sc. 5).
say, the
al-
ludendo
alla leggenda,
819.
la loro felicit
gli
come facevano
i
antichi
da ogni debito.
821. Navigare necessit, vivere non necessit.
figlia
di
un fornaio.
[823-825]
265
condo
la
La padrona
lo
che stava
la-
vorando
la pasta,
ne lev un pezzo, e
;
ma
rimproveran-
la figlia
meravigliata
diede ad esclamare
Questo grido
fece venire in
mente a Ges
la civetta, e
motto
si
ripete a
pungere
I sarti
l'
Dante
in
due
similitudini
823.
Aguzza van
le ciglia
Come
e
'1
XV,
v. 20-21).
pi
oltre,
:
nel
Paradiso
le.
XXXII.
v.
140-141)
fa
dire a
S.
Bernardo
Come buon
Che, com'
egli
sartore
fa la
ha del panno,
gonna.
Veniamo
vando
alle
professioni liberali,
Cicerone
fece
insuperbire
avvocati
appro-
chi diceva:
824. Cdant
arma
togae,
cap. XXIl.
cosi
viene
comunemente
di
citato,
lingua. In tutto
Medio Evo
lo studio
e la professione avvocail
ma
mondo cominci ad
fin
tasche,
tanto pi che
da tempo antico
fra
quali
si
825.
Advocatus
k
et
non
latro.
edaao
inni davanti
ui
allori
alla lingua.
266
[826-828]
Infatti
una pseudo-sequenza
di S.
nizzato nel
Sanctus
Yvo
erat Brito
versi registra
anche
1'
Repertorium hymnologicum,
torn. II (Louvain,
num. 18,665,
nel
e(i egli
di pi:
ma
il
Blume
Repertorium
repertorii, Kritischer
valier's
Repertorium Hymnologicum (Leipzig, 1901), a pag. 50 si tratta non di una vera sequenza
versi
i
ma di tre ma contro
satirici,
il
diretti forse
non contro
era
gli
av-
Bretoni
cui
nome
il
spesso
assunto nei
medievali,
di
grassatori e predoni.
I
moderni rincararono
dose, e
mentre
il
Giusti beffeggia
826.
concessa facolt
in jure utroque
l'
Di potere
Gingillar
umanit.
{Gingillino,
I'.
r,
str. 37).
uno
tra
pi fecondi e pi
celebre, di cui
fortunati commediografi
il
francesi,
il
in
una commedia
alla
protagonista
il
cui
nome d
dell'
titolo
avvocato
intrigante,
esclamare
al
di
Monaco:
827.
Quand une
S
civilisation est
vermoulue, l'avocat
a. I, se.
10).
met.
(Sardou, Rabagas,
Arnaldo Fusinato
in
828.
Arte pi misera, arte pi rotta Non e' del medico che va in condotta.
civilt
marcia,
ci
si
mette l'avvocato.
[829-831]
Mestieri
e professioni diverse
267
dei giornalisti
si
pu
dire,
829.
der seinen
Beruf verfehlt
frase che
si
hat.
attribuisce a
Otto von Bismarck, il quale forse non ma disse qualcosa di molto sidi
secondo
lui,
in
Professione
il
quale
almeno,
ha quella
830.
che
dal
il
Congedo
di
:
paga
intera.
fa
minacciare
Granduca
(str.
agli
impiegati prevari-
catori
12)
G' infliggeremo,
in
riga di galera, e
Congedo
Per
le
paga
intera.
belle arti,
anche
se
non
nelle
831.
Kcco
la
Canoro
intiera strofa
:
elefante.
Aborro
in
su la scena
Un
<
canoro elefante,
si
In-
strascina a
pena
Su
le
adipose piante,
per gran
fd
di
E manda
Di bocca un
voci.
|1'\HIM.
/.,;
thae*,
str.
n.
Quindi
stati
melodramma comico
per Ogni
:
di Luigi Ricci
di
sono
di
trasportati a servire
tormentatore
violino
altro
istrumento a corda
*2<).
Il
gazzettiere un
(cio
uomo
(fee
ha
mancato
la
sua
cai
lina
uno spostato).
268
[832-836]
832.
Son Tomaso Scarafaggio Vignajuol di San Quintino, Detto il Sega nel villaggio
Perch suono
Romani,
il
violino.
Vengono
Bolognese
altri lavori
artistici.
Nella prima
di
833.
....
Quell'arte
Parisi.
XI,
v. 80-81).
Che
e
il
alluminare
chiamata in
(Purgatorio,
e.
834.
Ridon
le carte.
(Purgatorio,
e.
XI.
v. 82).
Ma
Che cos'
la fotografia
con frase
felice
Arrigo Boito
in
un madrigale,
scritto
sotto
un
il
sima importanza che ha preso nella vita quotidiana di ogni classe sociale.
Ai
ciclisti si
La frase fu per voce comune e per lungo tempo attribuita a Giosu CARDUCCI; ma nel maggio 1902 il prof. Ottone Brentani
si
rivolse direttamente
all' illustre
il
uomo
chiedendogli di au-
mente:
dalla
Non
vero che la
servito.
allora
[836]
269
la
velocipedista.
'
Ricordo benissimo
d' aver di
sentito
quella
(dir
cosi)
definizione
"
San Lazzaro
gommata.
l era attribuita a
arrotato e
rovesciato dal
:
imponente
' '
Boia
so di pi, e
nem-
meno
so se ci che mi
Rivista Mensile del Touring Club Italiano, giugno 1902, pag. 188).
risponda. Credo
invece
che
la
debba
farsi
risalire
all' illustre
lombardo
di
Andrea Verga,
una
delle
intitolato
qualcosa
poste,
simile in
com-
un sonetto
La
che comparve
per la
Verga era
di Treviglio),
altri
num. 784,
giornali.
del 9 settembre
1893, e
fu
poi riprodotto da
Lo
facile di
ritrovarlo.
LA BICICLETTA
SONETTO
Che gust mo' caven da
la bicicletta
Sonand allegrament
i
campanell?
Spanteghen per strad una sommetta Per sentinn d'ogni sort da quest e quell. Sden, slisen sul cu pagn e bolletta
E
E
di
la
peli.
clic
Dal mezz
in
gi
iti
trusna
vorrcssev di de
no?
Dal mezz
in
Che tacchen lid, oppur gent che Per fa comodamene quell che va
Aprile
I
[837]
Pare che
pubblicista
debba
attribuirsi al
compianto
Romeo Carugati
di
il
quale in
uno
articoli pieni
la firma
Barbagelada.
nella Bicicletta
un numero
della
ma
attribuendola,
non so
Qualcosa
di simile fu detto
il
anche in Francia.
Il
:
febbraio 1869,
Gaulois sentenziava
Les vlocipedistes
questo bi-
roulettes.
Un
abbonato mand
:
devo conside;
rarmi
come un
un
imbecille
? E
la redazione rispose
al
Signore, voi
non
siete
imbecille,
Gaulois ;
ma
tale
da imbecille quando va
in
velocipede .
45.
Miserie della vita, condizione dell' umanit
Non
837.
tutti
pensano che
Tout va le mieux du monde {oppure: Tout est pour le mieux) dans le meilleur des mondes possibles.
principio
me'ta-
il
dottor
Pangloss, professore di
physico-thologo-cosmolo-nigologie. Leibniz
Thodicaa
la tesi
che:
....nisi inter
omnes
mundos
numero
optimus
esset,
Deus nullum
produxisset. Maggiore
il
possibili.
[838-841]
Miserie della
vita,
fra
l'
filosofi
illustri,
Infatti:
838.
Entra l'uomo, allor che nasce. In un mar di tante pene, Che s' avvezza dalle fasce
Ogni affanno a
sostener.
di
(Mktastasio, Isacco, parte II; ediz. Parigi, 1780, to. VII, pag. 410).
839.
vita.
(Olindo Glerrlni, ossia Lok. Stecchetti, Anno nuovo; nelle Rime, pag. 398).
e
altrove
Il
529).
anche pu mettersi
la strofa
francese
841.
On
entre,
on
crie
Et
c'est la vie,
baille,
On
Et
Cosi
il
on
sort.
c'est la mort.
testo vero,
ma
v.
si
hanno
delle
varianti
2
3
Et
voil la vie
crie et
la
v.
v.
On
on sort
mort.
Et voil
E
la
di
Ausoni
di
Chakcei
un album
di soa
cognata nel
firma di
1836;
lo popolari/z
PUX NADAB
scrivendolo con
Edmondo
del
29 ottobre 1863.
84I.
Si
.Mitra,
la
si
'
grida,
ecco
la
vita!
si
sbadiglia,
si
esc--,
morte
272
[842-847]
La
vacuit del
le
mondo
deplorata
chiamano
cose terrene:
omnia
I,
vanitas.
XIII,
v. 8).
(Ecclesiaste, cap.
v. 2, e cap.
cui
pu
avvicinarsi la frase di
Giacomo Leopardi
verso
della
poesia,
stesso
(XXXI
dell' ediz.
Ornai disprezza
Te,
la natura,
il
brutto
E
Anche
il
l'
tutto.
Petrarca
scriveva che
844.
n'aggrada,
anche
845.
La
vita
secondo
il
Marsand,
v.
ed.
Me-
stica, son.
CCXXXI).
Giobbe, che ma-
La
umane
gi contristava
linconicamente osservava
846. Sicut
umbra
847.
Homo
842. Vanit delle vanit, e tutto vanit. 846. I giorni nostri sulla terra passano come un' ombra. 847. L'uomo nato di donna, ha corta vita, e di molte miserie
ricolmo.
condizione dell'umanit
La prima
di
l'
umbra
v.
declinaverunt.
(Salmo CI, vers.
12).
ed anche
il
Salmo CXLIII,
4:
Homo
corrisponde
al
pen-
verso classico
849. Pulvis et
al
umbra sumus.
(Orazio, Odi, b. IV, od.
J,
v.
16).
verso italiano
850. Dalla
cuna
alla
tomba
un breve
passo.
vita del-
Marini. Im
Apre
I'
uomo
al
infelice,
allor
che Dai
sol,
gli
occhi al pianto.
Petra r< a
giacch:
cose
buone
e le belle,
851.
I'kikarc a, Sonetto in vita d M. I.mira, CXC secondo la num. del Marsand, comincia: Chi vuol veder quantunque f uh Natura; son. CCV nell' ed. Mestica).
la riflessione di
Ugualmente malinconica
Goethe:
B52.
Man
lobt
nur einmal
in
der
Welt
a.
I.
lCtmvigo,
sc.
1.
Manto dunque
N'olite
di
starci
possibile
ergo
solliciti
esse in crastiiuim.
.
dke molto
v.
VI,
:
341, e soggiunge:
848.
Siamo polvere ed ombra. , nondo si rive una volta sola. vogliate adunque mettervi in pena
pi
il
domani.
274
Chi l'ha
detto.'
[854-857]
sufficit
diei malitia
sua
ed frase attribuita a
Gambetta
quella
altro, cos
il
guaio capitato a
ugna
dice,
come volgarmente
ovvero,
come
854.
Mihi
XXXVIII,
v. 23).
o anche,
come
dice
Virgilio
(Eneide,
lib.
X,
v. 467).
d come passata
in
proverbio gi
ai
suoi tempi.
Del
di
interrotta
dolori,
guai,
di
lotte;
giovane, Epist.
XCVI,
5).
Plinio
il
prefazione
al libro
XVIII
S. Gi-
rolamo
dili
nel trattato
Adversus Pelagianos
747)
Qu a innel
Voltaire
Mahomet
7)
Ma
di
vie est
un combat
;
cui
Beaumarchais
il
si
fece
un motto
e molti secoli
v.
1)
prima
di tutti
costoro
libro di
aveva detto:
sic
et
ut dies
mercenari!
dies ejus.
Per
cui
857.
....Spesso
da
(V,
forte
il
11
Pi che
il
morire
\i.i
vivere.
ut, Oresti;
a.
IV. so.
2).
854.
Ieri
a me, e oggi a
te.
855, Ciascuno ha fissato il suo giorno. h;i>. Vivere vuol dir combattere.
condizione dell'umanit
27^
Ouesta
la
vera
life.
uno
darviniana
dell'
dell' origine
della
specie.
La
frase
trova gi
:
nel titolo
opera fondamentale di
ln>
Carlo
selection
life,
Darwin
On
the origin
of species
means of natural
the
struggle for
ciples
of population del
altro verso,
Malthus
Un
fa dire
di
commovente ed umano,
di
Virgilio
i
Cartagine dipinti
casi
Troia:
et
mentem
[Eneide,
mortalia
[tangunt.
lib.
I.
v. 462).
a pro-
titolo a
un
bd quadro
Ho
li
che usato
pianto che
fanno.
umane
le
cose
umane
poeta se
tratte
rerum
il
tedio
il
in-
che
in
certi
dolore
misterioso
che piangono
C08
al
il
pianto dell'
prof.
uomo
<1'
ne sentono
in
la
scon-
Attilio
Marchi
e
una notcrella
si
l<
filologica
intitolata
che
Lotta por
la
i
\ita.
tristi gli
Vnche qui
casi
del
inondo hanno
le
loro lacrime,
muovono
animi a compassione.
:;(>
[860-862]
con
XXXI,
fase.
XIX,
1898,
Al verso
l'epicureo
del
la
sentenza del-
Lucrezio:
....
860.
Medio de fonte leporum Surgit amari aliquid, quod in ipsis floribus angat.
(De natura rerum,
lib.
IV,
v.
1125-26).
La
861.
vita contristata
Homo
Plauto
Lupus
homini lupus.
a.
che di
disse in
{Asinaria,
TI,
se.
4,
v.
88),
il
quale per
homo
La forma
volgare
ritrova in
un epigramma
di
Giovanni
>WES
Homo
homini lupus,
23;
ed.
Renouard,
Paris,
in
cui
il
secondo emistichio
si
tolto dal
primo verso
di
Cecilio
[104])
Stazio che
e del resto
non
avOpwno
91).
:
ci
sorprenda
la
862. Maledictus
homo
politico
XV,
del
Vespasiano da
(ediz.
Bisticci nelle
Vite degli
uomini
illustri
suo
tempo
dire
Ispewtt,
860.
.... Di mezzo al fonte Dolce d'amore un non so che d'amaro Sorge che sin tra' fiori ange gli amanti {Marchetti).
861.
S,(>2.
L'uomo
Maledetto l'uomo
confida nel!'
alti
'
nomo.
[863-867]
non
malignit
si
aggiunga
la
dappocaggine e
nullit nostra
:
cui
umana, poich
e per la quale
ORAZIO chiam
....
la
umana
stirpe:
S64.
Fruges consumere
1'
nati.
I,
(Epistole, lib.
ep.
2,
v. 27).
mentre
in
altra
aveva detta
865.
Audax
Japeti genus.
(Odi, lib.
I,
ud.
.5.
v.
21).
si
vanti
866.
ripetendo
l'Akui.
il
frase
del
canto
di
I*e
Ricordanze di
GIACOMO LkO-
quale diceva
Uni passo
^li
anni,
abbandonato, occulto,
;
amor, senza
Qtri
di
vita
ed aspro a forza
:
mi spoglio
di
virtudi,
Per
pessimismo ispirarono
:
al
grande
ro-
se la vita
fu
ci
vw n
tolta? -
E
il-,
mai
Gtnuuum,
4i
B*m*v*mto,
cap. V, in princ.i.
imo
N'iti
di
ieri,
siamo ignoranti.
[cio
per mangiare).
P65.
L'audace
di
<iap<to.
2;8
[868-869]
troppo ottimismo
sono
ispirati
noti
versi
di
Questa la vita! l'ebete Vita che e' innamora, Lenta che pare un secolo, Breve che pare un'ora;
Un
oscillare eterno
Dualismo, poesia
scritta
1863 e
a' suoi
Ma
umane
e
miserie,
viene
il
giorno
scrive fine,
dicono
tre
quanto
sia
breve e
caduca
toria
s'
la gloria
terrena.
Mentre
il
Papa seduto
flabelli
a lato,
altare papale,
neir uscire dalla cappella Clementina in S. Pietro, trova un maestro di cerimonie genuflesso con
in
cima
e
un chierico
appicca
la
il
fuoco,
mentre
la
stoppa
fa
vampa,
il
cerimoniere, alzando
la slessa
canna dice:
Sancte Pater,
le
sic transit
gloria mundi. E
cerimonia, con
medesime
parole,
si
M animano.
mundi!
in
Ignoro
la fonte
<>)
driio
<)
rito
(|uani
citi)
transit gloria
Questo
presso
i
gentili
869.
t'osi
passa
la
gloria del
mondi
[870-871]
Morte-
2:0
solenni trionfi, era usato nel vi secolo pure nella coronazione degli
imperatori greci
ed ugualmente ripetuto
in
molte
altre occasioni
storico-eccles
LXX,
la
che
gli
impediva
di
stare in piedi,
sgorgaron
le
lacrime, quasi
infatti
presago della
di
prossima sua
fine. Il
suo pontificato
non fu che
26
giorni.
o falso che
S. Pietro
il
egli
incoronato
la
in
gli
bruciava
stoppa,
di cues to mondo.
La gloria
nostra non passera mai, perch non abbiamo altra gloria, se non
poi voltatosi
alli
Ambasciatori Giapil
con-
% 46.
Morte
Ordino qui appresso per lingue
delle
alla
frasi
pei
autori
la
non
si
brevi
comune
linguaggio
applicano
morte e a
ci che le appartiene.
:
ina
ci
contenteremo
di
o quattro fra
le
pivi
note,
per esempio:
870.
revertar, ambulo.
ftUte, cap.
XVII.
v. 2.M.
B71.
IV
vjo. *~
\
.
io tutto
ni
non
ritorner.
E meglio un cane
rivo che un
leone morto.
28o
[872-877]
872. In
omnibus operibus
sima
tua, et in
tuis
memorare
novis-
873.
Omnia, quae de
vertentur.
con-
XLI,
v.
13).
Venendo
ai
classici
latini
abbiamo
la
sentenza di
Plauto
874.
....Quem d diligunt
Adulescens moritur.
(Bacchides,
il
a.
IV,
se. 4, v.
78<>-787l.
Mknandro
"Ov
oi Gsoi tpiXoaiv
la pietosa invocazione:
(Eneide,
Didone:
....
876.
vSed
Moriemur
inultae
ire
moriamur,
ait.
Sic, sic
juvat
sub
[umbras.
{Eneide,
lib.
IV,
v. 658-659).
da Ovidio
le
877.
HI,
v.
7).
le
ultimo
line,
non
peccherai in eterno.
dei
[878-882]
Morti
281
Anche
il
878.
che
i
tradussero:
Leva
sii tibi
terra!, di
il
EURIPIDE
{Ai-
ceste, v.
462-463),
ma
testo di
Ovidio, Amores,
68..
la
Da Orazio
trarremo
bellissima immagine:
879. Pallida
Regumque
e
il
[tabernas
od.
4, v.
13-14).
pietoso lamento
880.
Linquenda
Uxor....
tellus, et
domus,
(Odt, lib.
et
II.
placens
od.
14, v. 21-J21.
da Tacito
la
lui
ma
ch'egli
riporta
come parole
Agricola:
881.
vita potior.
33).
LIO Spak/IAN'o
nella
fa
parte
Augusta
dice di
lui
Va moriens qui-
882.
Animula, vagula, blandula. Hospes, comesque corporis, Quae nunc abibis in loca? Pallidula, rigida, nudula
Nec, ut
sia
soles,
dabis jocos.
ricopre.
al
lieve
la
terra che
ti
come
castello dei
re.
la terra, e la casa, e l'amabile moglie. 881. Un'onesta morte migliore d'una vita vergognosa. XK2. O piccola anima, errabonda, scherzosa, ospite e compagni
del corpo,
d'i
consueti sollazzi?
82
[883-885]
FONTENELLE
non
fedele,
nei
ma
gentilissima:
Ma
petite
me,
ma
mignonne,
tu vas!
Tu t'en vas donc, ma fille? Et Dieu sache o Tu pars seulette et tremblotante, hlas Que deviendra ton humeur folichonne ? Que deviendront tant de jolis bats?
!
883.
Memento
mori.
gli
Te-
come
la
di strettissima osservanza,
abate
Ranc
di
nel 1664),
dovevano
l'
ripeterselo
imma-
Anche
v.
la
dell' Ecclesiastico,
.
XXXVIII,
gli
21, dice:
Memento novissimorum
antico
Cosi
uso
di di
presentare nel
diversi
campioni
marmi,
fra
dovevano
non ricorda
es,
versetto del d
delle Ceneri
Memento homo,
Pulvis
quia pulvis
es ecc.,
et in
pulvere m
re^ierteris ? e le parole:
e
sono
tolte di
della
Genesi,
verso
in cui
dice
il
ladrone dell'Aventino:
884.
non
ma
sent le diece.
\lnfcnio,
e XXV.
v.
33).
non
:
di
un morto,
al
contrario di qualcuno
885.
E mangia
e XXXIII.
v.
141).
Costui
tin
infatti
dopo
1300:
ma Dante
devi
mise
lo
stesso
all'
Inferno.
883.
Rammentati che
morire.
[886-889]
Morte
2 8
XVl
secondo
:
la
XX
886.
secondo
il
tempo ormai
(str.
scrisse la
nota sentenza
\Ch *]
Un
meno
noto:
la
vita
ancora.
XI
cantare, ott.
la
13).
Suo
precoce
pure
:
il
sua morte
sera.
ili
cui
si
rammenti)
18)
:
il
GIUSTI
nei
amim
lon-
tana
istr.
spirito
infermo e travagliato
sera.
Non
Il
sia
dimenticato
ed ugualmente dei
Petbasca
il
la
terzina seguente:
888.
ciechi,
madre
si
I.
antica,
il
nome
ini
nostro a pena
ritrova.
v.
IOfr-1
L'ASJOSTO
olire
due o-im:
C.
XVIII,
<,tt
IM).
itaaao
nel celebre
:
episodio
li
(loi ulano
Medoro;
e M
Tasso
la
nota v Bietta
284
Citi
l'ha detto
[89O-896]
890
Dal sonno
alla
morte un
picciol varco.
IX,
ott. 18).
{Gerusalemme
liberata, e.
nonch
versi
morte
di
Clorinda
891.
....In
questa forma
Passa
la bella
di
frequentissimo uso:
892.
Non dee
Muojono
guerra
co'
{Gerusalemme liberata,
XIII,
ott. 39).
893.
le citt,
muojono
regni;
Copre i fasti e le pompe arena ed erba; E l'uom d'esser mortai par che si sdegni.
(Gerusalemme
liberata,
C.
XV.
ott. 20).
In un melodramma del
Metastasio, l'Adriano
in Siria,
si
894.
Difficile
....
Agi' infelici
(
il
morir.
sia la
tutti
i
a.
i.
se. u).
895.
Non
Il
morte
mali
;
un
Che son
(Juasi proverbiale
si
stanchi di
soffrir.
(A.
Ili, se. d.
fatto
il
verso di
VINCENZO Monti:
896.
Oltra
il
ira
nemica.
Bassrille,
e. I, v. 4').
morte di
Ugo
ho
a
fu
scritto
sulla
eresse
nel
suo cimife-
tero al generale
ito
Nugent comandante
una
delle
la
trappe austriache,
morte
istitu
in
Dieci
morendo
sua legatari
eroica citt
il
mo]
sceindardo
re
Ci
Roma
dove l'attendeva
vedova.
Una
delle pi
disperati versi
al
Sempre
.
sarai?...
passo verso
le
la
a . v,
olgiamo
la al
il
alla
memoria
ciamento
interrogazione con
d comin-
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne Confortate di pianto forse il sonno Della morte men duro ?
e
il
diretto, ri-
Un mucchio
'custodi delle sue catene
a un libero spirto?
Il
d"
degli accerchiano
marmi
<[Sepolcr
let-
memoria
di tutti,
quali le seguenti
....
Ahi
sugli estinti
sorge
fiore,
Lodi onorato e
occhi
dell'
uom
cercan moren
Il
Mandano
petti
alla
fuggente luce.
ttant'.im
"vedi pi
che
gli api
2 86
Chi V ha detto?
[901-905]
alla sorella di
An-
Aprimi quella
finestra
fammi veder
la luce.
(Carducci).
901.
egregie cose il forte animo accendono L'urne de' forti, o Pindemonte, e bella E santa fanno al peregrin la terra
Che
Veniamo
al
le ricetta.
,
151.154}.
egli
che
ai
prodi
902.
ci
ha lasciato anche
il
bellissimo detto
903.
il
mondo:
Amore
e morte.
il
(Leopardi. Consalvo).
in principio dell' altra
poeta ripet
canzone.
a un tempo stesso,
la sorte.
s
Amore
Morte
Ingener
Altre
Cose quaggi
il
belle
mondo non
un grande
ha,
non han
le
stelle.
Nelle poesie
di
di
scrittore dei
la
giorni
nostri leggiamo
d
moglie ripudiata
Carloina-
gno. e Napoleone.
La prima
le
giace
904.
Sparsa
trecce morbide
Sull'affannoso petto,
troveremo V
non
di
rado
citata
905.
Nessuno
insulter.
[gofi]
Morte
Per
il
secondo,
tutti
ricordano
:
il
go6.
Dato
il
mortai sospiro
Stette la spoglia
immemore
Orba
di tanto spiro,
La
L'
Manzoni,
//
Ei fu
col quale
bruscamente comincia
ode manzoniana e
si
trova in
D'Ovidio e
Sailer, Discussioni
manzoniane, Citt
ediz.
del
sacri,
le
odi,
da
16 aprile 1814,
il
'T
il
donc.'
Fi:
fase. 193.
di
Danimarca,
scritta dal
Klopstock
1731. e che
il
itra
alemanna
del
De
Giorgi Rertola.
detto,
Lucca
17.^4.
:
deriva/itine,
come ho
me sembra motto
nei
incerta
invece pi probabili mi
sembrano
altre
ma
che
il
Manzoni avrebl
.
attonita
I.a
terra al
nunzio sta
....
Xui
M.-i-
("hiniam
l
la
fronte
al
attor
288
[907-91
1]
Di due commosse frasi sui nostri poveri morti siamo debitori Giovanni Prati che li chiam nel Viaggio notturno:
....
907.
Vengon
con noi
908.
Che
E
909.
morti
al
la fanciulla
lei
trovano ncora
ri-
di
l,
sar pi grato di
Giacomo Zanella:
....
910.
Il
nulla
pi veggenti savj:
Io nella
tomba trover
Teobaldo Ciconi, non meno noti
:
la culla.
(Za veglia,
str.
18).
Sono invece
questi altri
di
poeta drammatico
friulani'.
due
versi
911.
Con
Pare un sogno
che sono
i
morte, eppur
si
muore.
due
composta
Florio.
stampata
nel
1853
in
Fu
ai
[912-915]
Morte
912.
L' mort? l' propri mort? Cossa vceur Sta gran parola che fa tant spavent?
in
un sonetto romanesco
filosofia
L'amore de
morti,
del
19 settembre
giudicava che
913
Xun
o anche
all' altro
cos all'improvviso:
Q14.
....
di
mor
!
Pare na
ma
era vivo
pisano di
in dialetto
Neri TaNFUCIO
(Rinato Fucini)
915.
il
intitolato
La morte 'improvvisa.
Fenesta ca luci ve e
notissimo, di
mo non
antica e
il
luce
napoletana,
primo verso,
si
un' antica
canzone
sulla quale
s&a
fantasticato
assai.
comune opinione
Di Giacomo che
risalga ai
tempi
di
Masaniello, mentre
nel
prima
edizione a
stampa
in
di
Mariano Paolella
la
Napoli reno
Cr)
1854,
il
presente
elegia
sulla traccia di
iiKiSMine dalle
se
donnicciole.
Di Giacomo
ritiene
che
egli fra(piali
.Mai ilo
m
di
GANCI
<
nel secolo
xvi cant
la
pietosa
morte della
Baionetta
arini.
/."
tomone-Marino,
baronessa di Cari
popolare del
012.
V.
morto?
proprio
morto:
chi-
cosa
\u<>l
pam
e
915.
2QO
[916-017]
colo
XVI, Palermo,
:
la
prima
sestina,
la
pi
Segno
ca
Nenna mia
stace malata:
lo dice
s'
:
me
Nennella toia
morta e
atterrata;
sola,
Mo E
la
dorme co
li
muorte accompagnata
.
Bellini.
Certo
dolcissima e
degna
di
lui
ma
il
Luigi Ricci
tane,
I'
stamp come
l'
l'
uno
altro pro-
rossiniani.
Nuova
IV
ser.,
LXV,
i
fase, del
i settembre
stranieri,
1896, p. 117.
Italia,
Fra
ci
pochi
scrittori
meglio conosciuti in
che
hanno
il
ricorderemo in prima
dal suo letto di morte
linea
curato di
scrisse al
Card, de Chtillon
g 16. Je
peut-tre.
lui
e la frase restata,
1'
altra
pure a
attribuita,
ma
paggio
del Cardinale
Bellay,
lui
:
venuto a
nome
di
Dis
mon-
seigneur l'tat o tu
me
vois.
forse.
sipario,
la
farsa finita.
[918-921]
Morte
91
peut-tre.
toi,
Il
est
au nid de
la
pie
Pour
tu ne seras jamais
rideau,
la farce est
joue.
conto,
Ma,
ripeto,
non pi
dell' altro,
si
Domino
moriuntur.
e.
(Apocalisse,
XIV,
v.
13.
si
riconnette
un pi lugubre ricordo,
quello delle stragi di Perugia (20 giugno 1859) e dei solenni funerali
indetti ai
Leone XIII,
il
tali
morti e messa in
cap.
2
a
XVI. vol.
Leti,
I,
Roma
lo
stilo pontificio
dal 1849
al 1870,
ed.,
pag. 386).
la risposta di
Pi autentica sarebbe
Fonteneixe
in
punto
di
morte a
chi
gli
domandava conto
919.
Antoni" Lf.mikrrk
di lui
il
verso:
920.
Caton
se la
donna
si
Socrate l'attendit.
:
BarneveU
si
la.
IV.
F< >W
:
eh'-
nobilmente descrisse
Rien ne trouble
Ba tin; c'est
^>ir
d'un beau
[jour.
v.
14).
[PkiUmom
et
Baucis, pome,
Beati
morti che
se
n<-
ni il"
*>
j
011 la
grazia di Lui)
va.
920. Catone se
21.
la
dette,
la
Socrate
fin
1'
aspett.
-:i
Nulla turba
sua
di
un
\tc\
giorno.
292
[922]
Franois
j>e
Malherbe,
a cagione specialmente della leggenda formatasi di un preteso errore tipografico. I due versi sono
i
seguenti
9 2 2. (Et)
Rose,
elle
M; Du
scritto originariamente
les roses,
Fu
il
mut
testo nella
l'
Ma
in
pare che
l'
lo
smenfatta
tisce la lezione
Provenza
in
un
foglio volante
Et ne pouvoit Rosette
Si
tre
mieux que
les roses
si
chiamava
la
il
Rosa,
ma
pi celebre fra
poesie da
il
lui
composte, furono
scritte
dopo
poeta
vi
suoi
a
(
due
aen.
il
Mainerbe
arata da
L.
per
la
collezione dei
Grands crivains de
la France,
to. I
(Paris,
Dei versi
succitati
e parode,
1
una
sola.
Dei
vari
epigrammi
di
Nicol
1838
in
uffici
0M-
MASKO, uno
di
composto
nel
morte
(anche
Don Robustiano
di
quello
<)22.
le
rose,
lo
spazio di un
,2
5]
Morie
Il
fut bien
de ce monde, o
meilleur
:
les
Ont
le destin
il
Et, bte,
La 923.
cinica frase:
Il
fu detta nel
Barrre), soprannominato
nealla
Fu
egli
stesso
che
un
rinvio del
XVI
s'il n'tait
dalla
Convenzione che:
924.
La
du
di
jour.
periodo del Terrore.
donde a quei
venne
il
nome
Sono
di quel
medesimo tempo
le
parole famose:
montez au
accompagn
ciel.
i>k
EdgEWOKTB
al
Firmont
al
re
XVI
ch'egli
Il
patibolo, pochi
di coloro
maggior numero
che
istorico,
dans
l'histoire,
una
da un giornalista,
<\Kr"
IIi>:
ne attribuiscono invece
l.-.c
la
RETELLE.
Ma
un articolo
G. du Fresne de BeauQuestions
l'an-
[Le mot de
rques,
iti
i'
1
l'ali''
invece
della
frase,
che ha
in
itimonianze contempo)
mo
che
all'
Figlio
ili
San Luigi,
dr|o.
294
6"i
l'ha detto?
[926-927].
Sono pure
citate spesso le
ultime
parole
attribuite a
Wolf-
e gi ricordate al
num. 900:
Mehr
Licht!
la tradizione si
compiaccia di abbellire
le
modestamente
:
disse alla
l'al-
Apri anche
luce
entrare
un poco pi
di
(Macht doch
den zweiten Fensterladen auch auf, damit mehr Licht hereinkomme). Per maggiori ragguagli su questa singolare questione, che
sua piccola letteratura, rimando
ha gi
la
all'
IV. Aufl.,
S. 319.
si
Gi pi sopra ricordammo
le
famoso
pi
nham,
in
mormorando
:
appunto
parole che
si
Ancora luce
vie de pote
'E
gli
di
mesta poesia,
:
momenti
di
Retm
Suisse, to.
LX,
la
au milieu de
Puis
il
novembre 1910, pag. 259): Le mardi, " journe, il demanda: " O est mon Shakespeare?
n. 179,
fit
"Je veux
les
cri
de tous
potes mourants?
r-
"Le
ciel
et la
lumire!
"
C'tait
et
chaud
soleil
927.
ed
in
schnell.
intitolata
di
Got
927.
[92S-93
Nature diverse
295
tinga del
il
mentre
la rapisce
cavallo, a lei
ripete
che paurosa
domanda
quella corsa
sfrenata,
sempre
la
medesima
macabra detta
Burger
di sopra
il
noto
Bchmann. XXIII.
Aufl.. S. 143).
Fra noi
pi fre:
quente
di citarla sotto la
928.
e
fa
il
molto rapidamente
La prima
6)
versione
LeU
vedi
19 13)
- dove
!a
I morti
cai-alcano
Italiana, voi.
LXXI,
929.
di
Shakespeare
frase:
is
here o'erthrown
demenza
di
Amleto,
nel-
VAmleto
Ili,
se.
47.
Nature diverse
La
variet dei
latin. \\
cervelli
umani
.iri-nna
930.
Quot homines
I
tot sententi;!.
Oh
930.
fanti
2cj(>
[93 I- 933]
che
si
legge
nel
in
i,
Formione
di
Terenzio
I,
si
(a. II,
se. 4,
v.
454).
Vedasi anche
lib.
il
Cicerone, De nibus,
vers. 27-28), e
Orazio
(Satire,
II,
sat.
di bella letteratura
(Firenze, 1898), voi. II, pag. 126, e anche a pag. 123. Ciascuno
infatti
si
i
la
tutti questi
1'
umana
l'umano pen:
Latinamente ci
si
Properzio
931.
suae.
Da
non meno
indiscutibile,
che
932.
Mittelalters
1912),
al
n.
50
della lett.
O: Omnia
lett.
nemo
Le
potest,
e al n.
37 della
gli
stro ai confronti
ma non
933.
I."
Adams
of Engl.
Literat.) e
il
Hartlett (Familiar
Quoil
tations)
Bur-
pt. Ill, sect. 3, mem. I, subs. 2; HEYWOOD's Woman killed with kindness, act. I, SC. I; JOHN Donne's Elegy VIII; Geo. Hkkhkkt's /acuta Prudentum; Mar i.i) we. Lust's Dominion, act. Ill, sc. 4; John POKTES De laudibus leg. Angliae, chap. XIX; nonch Cervantes, Don
.scine della 931. Ognuno segue 932. Non tutti possiamo tutto.
il
ma
natura.
933.
[934*936]
Nazioni,
citt,
paesi
29;
XXIII. Xon
chi
si
paremia originale n a
debba
umana
evidenza
1'
abbondanza
e la variet dei
dei
vizi
ma
954.
.... Chi pu vantarsi Senza difetti ? Esaminando i sui Ciascuno impari a perdonar gli altrui.
iMKT.wrAsio. Zmobia,
I!
a. I. se. 3).
fare
con molti
cervelli,
si
appigliano
peggiore dei
partiti, e si lasciano
il
Gusti
i
Che
pi tirano
meno
verit.
;
Ma
Se
i
pi,
48.
Nazioni, citt, paesi
be raccolgo
di
in
in
gran numero
vituperio,
ricordino pi fatrarne
argomento
valore storico,
l6.
ogni
modo:
Le four et
nation.
le contre se
,|;
v
trouvent en chaque
/
comte, sect.
142|.
''
ino
ogni
nazi
Chi l'ha
detto ?
[93 7 -94]
In fondo non mi pare che fosse tanto stupido quel buon bor-
le
937
Le
sita....
tute a peupr:
Na
c dsa, na c dia e an
machina, che
il
mes na
stra.
primo
dal vero intitolati Mac'tte tourineise (1879), satira vivace della bor-
ghesia piemontese di
l'anagramma
di
paese cercato da
nei
Lorenzo Stec:
Postuma,
XXXVII
938.
Conosci tu
il
paese
s' mortali,
fin
del
mese
Non scadon
che poi dovrebbe essere
godi, dove le vigne
agli
si
il
le
cambiali?
di
famoso paese
le
Cuccagna
gi
e di
Ben-
legavano con
salsiccie,
noto anche
XLY
4).
il
paese ideale,
il
940.
Ille
Angulus
ib
n. od.
6,
v.
13-14
questa bene-
non
figura su
citt una casa da una banda, tutte a un dipresso una casa dall'altra, e la strada nel mezzo. porci belli e cotti. 939. Qui passeggiano 940. Quell'angolo di terra mi sorride pi di qualunque altro.
937. Le
i45]
Nazioni,
citt,
paesi
299
ci
italiani in tal
Virgilio salut
col
verso:
94
Salve,
ii, r.
la
frase
942.
{Del)
II
bel paese l,
dove
il
e.
suona.
v. 80).
(Inferno,
XXXIII.
ed
il
Petrarca con
la
94,3.
....
Il
bel paese
Ch'Appennin parte
sec.
il
e'1
mar circonda
di
e l'Alpe.
(Sonetto in
vitti
M. Laura, num.
CXVI
Marsand.
CXIV
sec.
il
Mestica,
com.:
Si
t.
confronti
con
le
parole
dell'
Ariosto (Orlando
furioso,
XXXIII,
ott.
9):
parte, e
La
il
terra
Ch'Apennin
e con quelle del
mare e l'Alpe
serra.
M
terra....
II
944.
Questa
Che natura
dall'altre
ha divisa,
Lo tfewo l'i -.ir a RCA chiama il popolo d'Italia nella famosa >ie a' grandi d' Italia, che comincia: Italia mia, bench, 7
parlar sia indarno lia can/.
XVI
945
frase
maUh m
/'>;
designare
il
popolo
di
Roma.
di
grani
di
uomini.
[946-948]
Ne
946.
diceva
le
lodi
le
note parole
non seconda
giorno
alle
:
truppe
dopo
la battaglia del
l'
Fala
due mondi
di
combat-
accanto
ai
primi soldati, ed
Italia,
stessi
combattemmo
ai
nel-
Italia meridionale,
pi bellicosi,
quando saranno
(Celiai,
raccolti sotto
voi.
dicendo
tere
il
cos
let-
L' Italia
dunque
1'
non
che
ci attesta,
di pili
robusta
tempra
nasceano; e
le
le
piante, nello
pur sempre
forza
il
stesse,
tempo
le
disnaturi a
malvagio cultore
che pensa
E
(in
all' Italia
Mignon
nella lirica
III,
i)
omonima
di
GOETHE
chiedendo:
947.
Che nell'opera
di
(la
(a.
1.
BC.
t>).
parole
MICHELE Carr
di
Ambr. Thomas
/miika)
stato
imitati)
nella patetica
gentile
romanza
:
di
cui
le
indegne della
melodia
948.
Non
conosci
il
ha
ciel?
947. Conosci tu
il
^li
aranci?
Ebbe
1'
il
vanto di essere
la
terra della
949.
....Harmonie! Harmonie! Langage que pour l'amour inventa le gnie! Qui nous vins d'Italie et qui lui vins des cieux
!
(Musset, Le Saule, fragment, I, nelle Premires J>osies. - E anche in Lucie, lgie, nelle Posies nouvelles).
:
Anche
nell'opera bufta
>
950.
e del resto
Viva
il
magico inno
Mf.r-
951.
Il
La
terra dei
il
fiori,
poeta aggiunge
voto eh'
ella
dell'armi, poich
priarsi le parole
all' Italia
che
il
ma
95--
Italia giace
X ulla
1
apprese
)ai
se.
1).
Si
pad
fare per
l'
Italia
ma
enza importanza.
le
ci<>^ ch<-
parole
953
Ricca
L'Italia,
ma
ricca assai.
949,
dell'amore,
ci
vru'sti
dall' Ita
302
<
[954"955]
Rosmunda
:
Prati
Una
cena di Alboino
celia.
re)
L'
Italia,
conquistatrice del
tutte le arti del
mondo
durante
antichit ro-
mana, museo
di
i
nella civilt
moderna per
paese molto povero: soprattutto essa soffre d' npcutiiosite, deficienza di danaro, deficienza di capitali. Cos uno dei pi acuti
sociologi italiani, Francesco S. Nitti, gi presidente del Consiglio,
in
un suo famoso
libro
La
1904,
concetto pessimistico
pensando che
Nitti,
ha
una
sosta,
movimento
ri-
954.
....
Italia
Assunta novella
(G.
tra le genti.
Carducci, Cadore, ultimi
versi).
la disse
il
Italia e vie' pi si
sarebbe compiaciuto
dopo Vittorio
Veneto
955.
eh'
il
La grande
titolo e la
1
Proletaria
frase
si
mossa....
Barga
il
prima
26 novembre 191
guerra di Libia].
Il
discorso fu pubblicato
nel giornale
Im
Tri-
buna
per
del 27
nichelli di
il
che manda
mondo
suoi lavoratori
mondo
che pi ne
luog<
1
stimava
ma
ora
la
patria
ha trovato
pan
parta raduta
Nazioni,
citt,
paesi
Perlustriamo velocemente
la patria
adendo
Napoleone
e
1865, pronunziato
al
15 feb-
Corpo Legislativo
parvero in
fu-
convenzione
di
settembre.
Le parole
l'
imperiali che
Italia sprezzanti,
e oltraggiose per
italianit
del Piemonte,
rono rilevate da
e
Tommaso
Villa,
nel
giornale
torinese
il
Le Alpi,
13 marzo,
scriveva:
Io
dell'Italia, e
segnatamente
all'
con
fatti,
imperatore straniero
il
Sire,
voi errate
avrete
XIV,
les
p. cxLirr e
Ecco
il
membres pars de
de faibles
liens
un petit tat
situe
c'est
un
grand pays qui, s'levant au-dessus des prjugs locaux et mprisant des excitations irrflchies
nesi del settembre), transporte
(si
hardiment au cur de
Pninsule
sa capitale, et la place
citadelle
culla dell'
Indipendenza
italiana,
udremo
157
souma
fieuj
d'Gianduja,
sola fama.
fieuj
</'
Na
eh'
il
(ianteatro
(tujn, in dialetto
piemontese, di
Cesare Scotta.
1868.
cantata
al
d'Angtnnea
la
sera del
cosi
15 febbraio
in di
^to poeta,
noto
li
un'altra
annone,
la
lmuduiride.
ritornello
ai
siamo
l'irli
di
304
[958-959]
958.
Cantoma,
Crioma,
Ciuciand a
la douja,
Aussand
i
el
goblot,
E vi va Gianduja E so Giandujot.
Gianduia,
la
maschera
caratteristica torinese,
una trasformavil-
latino di
mano
xvm
i
dall' orditolo
venuta secondo
a
altri
i
Genova dove
ma non
se
poterono produrre
alla condizione,
non
teatro,
che
le
fosse cambiato
il
a quello del
!
Doge
d'allora (1802-5),
cos Gi-
auspici
del
a Genova,
cui laboriosi
D'ogni costume e pien d'ogni magagna. Perch non siete voi del mondo spersi ?
(Danti., Inferno,
e.
XX XI II.
v.
ISMO),
Ai genovesi corno
virgiliano
in
generale
ai
liguri
si
applica l'emistichio
958. Cantiamo, gridiamo, bevendo al boccale, alzando suoi Gianduiotti Evviva Gianduia e
i
il
bicchiere:
[960-963]
.Vazioni,
citt,
paesi
305
960. Adsuetum(w<?)
malo Ligurem.
(Virgilio. Georgiche,
lib. II, v. 168).
che per deve intendersi per assuefatto alla fatica, e alla vita misera,
al
mal
fare,
s'
interpreta.
Passiamo
la
nebbia),
anche ammirare
il
cielo,
961
di
Osa
lombarde l'abbiamo
di
melodramma
Temistocle So(a.
IV.
che comincia:
O
e dove sono
i
seguenti versi:
962.
frese'
O
Uno
963.
che
il
fra questi
Vago
Eupili mio.
La
vita rustica
(str. 5)
:
Che
il
(str.
prima):
beato terreno
960.
Il
3o6
Chi l'ha
detto f
[964-967]
L' upili
il
cui
sponde
Parini
lontano da gareggiare in
soprattutto col
cui
dimensioni
d' Italia,
col
il
massimo lago
la
Virgilio rivolgeva
nota apostrofe
Dante
965.
A
in cui
Lamagna
e.
Sovra
ha nome Benco.
[Inferno,
XX,
v. 61-63).
anche
le
frasi
famose.
retta inter-
interpretala
buona
il
una
superba
1'
s'
apre
altra
ne presero
politica dei
dalla passione
ma
Lamagna "
Ili, pag.
1
nell'
II, pag. 5
sgg..
sgg.
del
Gemma
a Catullo
:
Garda
la
966.
Non
i
lasceremo
Lombardia senza un
cui
abitanti
il
mare.
penisole
<
isole.
[968]
Nazioni,
citt,
paesi
307
si
vuol
far risalire al
(e.
V,
ott.
Con
Certamente
tra
il
Tassoni o
altri
per
lui,
fece
un giuoco
1'
di
parole
mangia-fagiuoli (magna-fasoeu
Phaselus, che da tutu
citt di
gli
in
dialetto) e
appellativo di
Magna
antichi storici
concordemente
ras-
dato alla
Cremona per
la
il
Mora
la prua, le
mura
fianchi (A.
liane,
Anno
1895, p. 257).
968.
1'
ma
la
non
leonessa d Italia
'
dietro a la pendice
fertili
di
spade.
Niobe guerriera de
,
le
mie contrade,
Ritorniamo ora
esso,
punta settentrionale
di
da Riva,
la
risalendo \<tso
Rovereto
della
stende a monte
ricino a
Chiusa
VeiMMK
ra
MtPt-IDO
3o8
[969-970]
969.
....
XII,
v. 4-6).
questo con
il
figlio di
Dante,
di
di quella
nome rovina. La
il
dal villaggio di
tradizione,
non
anche
presso
meno
Slavini e
la
iscrizione,
molto discussa,
la ruina, ecc.
la
sua bel-
lezza, per le
veda E. Lorenzi,
dili-
le
varie opinioni
si
noti che
il
Lorenzi so-
vuol riconoscere la ruina dantesca nella frana del Cengio rosso che
sta nella stessa valle, pi a settentrione,
si
poco a monte
di
Rovereto
il
.
nella
Lectura Dantis)
regione dove
La
ci
e patriottica popolazione,
dopo lunga
lei
divisa diceva di s
970.
non
Tirolesi.
\
Clementin o V
N ni ti
celebra
comico.
Il
sonetto comincia
al
governo, o Morocchesi.
per accidente
valli sol
non
Tirolesi.
Nazioni,
citt,
paesi
309
Infatti la citt di
Quanto
al
guerre napoleoniche.
si
otto volumi
di
delle
Rovemano,
1826-183
:
1), e
nemmeno
la
nei
due
di
Prose e Poesie
circol per
molto tempo
in copie a
prima
Lettere inedite di
dementino Vannetti
(Rovereto,
all'ah.
Frane. Pederzani
Il
di Villa
Sottochiesa,
1869).
nome
di
luogo
ogni
modo
pi generale e pi indeterminato
non
di creazione
recente,
come
nero.
Xe
uno
scritto
Sull'uso
della parola
nella rivista
e la prima autorit
Pro Cultura, Luglio-Settembre 1913, pag. 250 e segg., da lui invocata il naturalista Pier Andrea
Mai noti,
Con
il
ma
l'on.
Giuseppe
Makcora,
971.
Trentino nostro.
lui dette nella tornata del 27 luglio 1905, commemorando Ettore Socci che: " Milite della patria, , nel 1866, ap-
parole da
pena ventenne, sulle balze del Trentino nastro, con Garibaldi "
.Itti
Sess. 1904-5,
voi.
).
La
frase
ma
si
fu invece rilevata
da alcuni
trentini re-
Roma
(piali
affrettarono a telegrafare al
Marcora
in
termini:
le
nobili ^esta di
mandano
Trentini residenti in
'
'
Il
3 IO
Chi l'ha
detto ?
[97 2 ]
,l'
il
quale
si
disse
molto
come
fu-
Camera
giornale
italiana.
l'
Le
trattative
non
rono n brevi n
facili
e finalmente
comunicato
dell' ufficioso
di
Vienna Fremdenblatt
del
italiani del
giorno successivo),
annunciava che
il
governo
italiano,
dopo
di avere
ir-
inteso
il
presidente, della
Camera che
redentista,
in
ma
Austria-Ungheria
affrett
ad esprimere colla
lealt
che lo
Roma
il
sincero rincrescisi
mento
era
quale essendo
commemorando
animo del
il
il
del
estranei,
alla
I'
madre
patria restituito ,
Italia
com'
egli
il
Depretis obblig
le
ma-
scherarne le ragioni vere, non furono accettate che con decreto del
27 novembre.
Sorvoliamo
si
dica
il
W-
come
le
ingrata
memoria
della con-
Lombardo-Veneto
gli
(il
primeva
istituiva le
nuove sottoprefetture,
;
ufficialmente
il
nome
di
Venezia)
ricordiamoci
54-56)
972.
(
Adige bagna,
il
Chiudon....
975]
paesi
311
del
mare: eccoci
dove
Sempre
Siamo
Rotta dal vento nell'adriaco lido l'onda del mare, e par che pianga.
(G. B. NiccoLixi,
Antonio Foscarini,
tragedia,
sulle rive dell'
a. II. se. S.
974.
come
disse
Amarissimo Adriatico.
Gabriele d'Annunzio. L'
in
ii gennaio
si
1908
al
Teatro
Argentina
Roma
alla
Nave
di
il
romana
il
e da un
gruppo
ammiratori e
il
di
amici
tra gl'invitati
ministro Rava.
Ai
brindisi
i
primi,
navi risalendo
fiumi perch
le
nuove, continu:
pagni, ho la mia
gioia
l'
Assaporo con
insolita larghezza e
pi attivi fermenti.
stilla
Ma
il
fe-
una
Roma,
all'
in
compagnia
di
buoni
italiani
d'ogni
terra,
beve da
Roma
:
ama-
Roma,
Silvio
la
fece
un casus
in
belli dell'
amarissimo Adriatico
cos narra
Ghelli
1916, a pag. Il 6)
di chiedere la testa
punto
dell'
l'amaro!... Richiesto
:
il
d'Annunzio
del signifi-
ancora buoni
italiani
in
Italia,
polmone
glia vita
della
moderna
Italia .
Qui su unto
(tolette
Mfge
dal
mare
in
una
lesta
di
colori
975-
La gran mendica.
312
[97 6]
com'
pi volte
il
dicata
capolavoro di
al
Goffredo Mameli,
cademia data
Genova, dopo
armistizio
mata dal
colera.
La
nuove
(e
l'
porta degnamente
tempo
domini
imperio dei
sul
buoni Veneziani.
principio
al
donde questo
aveva
tolto
il
epiteto di
buoni? Venezia
del sec.
XV
la
con
le
Friuli e
la
Coche
prima essere
giuramento
di fedelt
legava al Patriarca.
di
per deliberare
fu
dapprima deciso
di
que' tempi in Valle, borgo intorno a due millia da Pieve [di Cadore] - narra mons.
dorino,
voi. I,
Giuseppe Ciani
a quella
sedenti in Consiglio
mossero concordi
pregato ed invocato
cui erano
si
non pi
discussioni,
non dispareri;
levossi
un grido unanime:
976.
e
Eamus ad bonos
a'
Venetos.
:
Eamus ad
:
bonos
Veneto*
andiamo
buoni Veneziani.
Uno
la
de' Consiglieri,
spalancata una
(grid con voce
guardavano
piazza
Eamus
e
il
popolo,
di
che
eamus ad bonos
in
Venetos
il
uno
degli
1420.
buoni Veneziani.
Nazioni,
citt,
paesi
313
dall'illustre filo-
e nel
la
V Alleanza di Milano, del 23 agosto 1863, Museo di Famiglia, pure di Milano, stessa data) e salutiamo
977. Fedele di
Roma.
l'
stria
noto che
in
Italia
l'
imperatore d'Au-
del
agosto
1'
181 8,
il
titolo
di
Citt
fedelissima
un nuovo
stemma con
Ma
In un indirizzo
triestine
al dit-
tatore Garibaldi,
ai Il
del luglio
i860,
le
donne
scrivevano:
dispotismo austriaco
dopo
tenza a spegnerne
! (//
documenti, Torino.
in
quell'
anno medesimo
Marche
sima
ed
utilissimo
il
mantenere buone ed
si
attive corrisponfa
dice,
si
meno fedelisrace.
illustr.
da L. Chiala,
voi.
di
Di questa insofferenza
<l<po
il
Trieste
Italia,
Giosu Carducci,
mix
c<
quale nel-
(XXVU
febbr.
Poeta,
su
'1
tricolore
di
Che da
r.a
!<
spiagge
<!'
Istria
da l'acque
Salvore
fedele di
letta -
Roma,
com'
Trieste,
mi mand.
alla
Quest'ode
detto in
stampa
e amici
in
tennero
in
Bologna per
il
festeggiare
l'ottantesimo
(leggi
r
.
llu^'" era
n. ito
usc
subito
in
fu
riprodotta nelle
Rime munti
314
[978]
definitiva,
pag. 716.
La
il
frase naturalmente
la
fama
del Carducci e la venerazione di cui fin d' allora era circongl' irredenti
;
dato fra
17 giugno 1905
il
prof. Gia-
como Venezian
di presentargli
fu
incaricato
medaglia
d'
oro offertagli
si
ove
il
dopo che
re-
Venezian
ebbe presentata
la
medaglia accennando a un
scritto della
indica
come
il
Poeta sorse
in piedi
esclamando
!
No,
citt austriaca
La
:
La. fedele di
Roma!
E aggiunse
tutta l'anima
pensiero di Trieste
gli
Ma
tanta era la
commozione
furono
troncate da
uno scoppio
Mi-
Ed
infatti Trieste
smentito
il
il
Cum
latini simus,
di Trieste
Unguani ignoramus
si
theutonicam, protesta
agli
Comune
volevano imporre
nuovamente
nel
1524: quia
ci-
omnes
cives et
idioma italien m
Per
la
Universit
11).
Italiana di
Trieste,
discorso. Trie-
1902, pag.
non
978.
No
nel ritornello di
Lasse
pur
fu premiata in
di Trieste nel
1893
mu-
Trieste
come
1'
ultimo
fu cantala per
Nazioni,
citt,
paesi
le
vie
come una
sfida
sotto
naso dei
poliziotti.
Il
ritornello
i
completo :
i
canti e
subii
:
che
fazzi
pur dispeti
Xo
storiografo triestino
illustre giurista
il
(1774-1842),
considerato
Trieste.
precursore
La
le
canzonetta
edizioni Ri-
dal Piazza
ed.
Risorgimento,
1920), a
pag. 53.
berto
Manzi
scritto
La canzone
della italianiti
in Austria
(ne
La
La
Il
can-
Dalmazia
di
1'
adatt e
1'
adott contro
nemico comune.
nome
e'
Rossetti .
Fiume con
Peretti,
si
ecc.
Quando non
gli
un nome prosodiacamente
a
sostituibile,
modificano
ultimi
Zara
che
la
fazzi
pur
la
spia
Ne
patria de
Paravia
!
>>
tolgo questi
altri
due
versi,
che
anche pi popolari:
979.
di
Un
Venezia/i triestin.
due
lizia
austriaca.
ch<
non
ostanti-
non capi o
3l6
[980-983]
finse di
non capire
la guerra,
1'
durante
in Italia fu
stampato
Deghe
Se sfadiga,
ma
se va
Che a
Trieste se sar,
il
novembre
gi
del
1918;
ma
il
po-
aveva
vaticinato,
da 22 anni dormiva
Lasciamo ora
le
tre
Venezie,
ma
prima
di entrare
nella
Italia
:
centrale, incontriamo
Rovigo,
980.
Qui
tra l'Adige e
Scheletro di
citt,
di
il
principio di
Adria verso
il
1726, episodio
due
citt
pale.
versi
di
Parma
981.
Tondet
et
Y, ep.
:
13, v. 8).
982.
Reggio giocondo
citt
Modona
feroce.
e. Ili,
(Orlando Furioso,
e quest' ultima vituperata dal
il
ott. 39).
pita,
la
e.
chiama
983.
Il
Citt fetente.
Tassoni, bench modenese, era pochissimo tenero della sua
citt
come
lo
prova
il
eh' egli
compose
in
961.
l'arma,
[984-987]
Nazioni,
citt,
paesi
'
odio di
lei,
notissimo in
Modena
cita in
il
diverse lezioni pi o
meno
esatte
ma
vero testo
seguente:
Modena una citt di Lombardia. Che nel pantan mezza sepolta siede, da capo a piede Ore si suol sm
Chi
Il
s'
via.
A. Ba-
ratti
liani,
Modena, So-
si
citt
Modena
a'
peso
dell'
imprecazione dantesca
984.
l,
dove
il
e.
suona.
v.
(Dante, Inferno,
1'
XXXIII,
7^80).
che
;
985.
Ogn'uom
Del no per
denar vi
si
fa ita.
e.
(Inferno,
(cio si) e
l'
XXI,
v.
41-42).
tempi.
Sanesi,
Mi Dante
986.
a pochi
la
Or
fu
giammai
Sanese?
121-122).
(Tente
vana come
la
(Inferno,
e
con amara
ironia
rivolge dicendo
987.
se' s
grande,
l'ali,
E
e intatti
nome
{Inferno,
e.
i
si
spande!
v.
1-3).
XX VI.
fiorentini in tutti
3 18
[988-992]
988.
Le Grazie han
nel
serti e
amabile idioma.
il
carme
di
Ugo Foscolo,
Le Grazie (secondo
Ai
fiorentini
si
ed
che
Toscana
e che
Vittorio Alfieri,
de' Classici Italiani,
chiamava
989.
(
questo verso
Edmondo De Amicis
pub-
fece
titolo di
un suo volume
si
blicato nel
1905),
990.
Fiorentino
t'odo.
v. 11-12).
XXXIII,
991.
Botoli ringhiosi.
gli
chiama Dante
aretini
XIV,
v. 46-47).
un antico commentatore
perch
et
fiorentino
1'
annota, che
Dante
si
cos
li
chiama
hanno maggiore
richiede alle
forze loro;
cane non
magno
furon
Ma
il
botoli...;
baiano,
lor signori
non
li
rimangono
dall' abbaiare, e
dopo
le battiture
che non essendo battuti {Sermoni evangelici, ed. 1857, pag. 180).
Per
le
Romagnc, me
la lever
ricordando soltanto
una
delle
992.
Dunque
ti
lascio, o
(I'ki.i
Rimini
diletta.
a.
V, bc,
2).
[993*995]
Nazioni,
citt,
paesi
319
che
si
ripete
anche per
celia
dovendo
coli'
lasciare
apostrofe carducciana:
993.
Salve,
Umbria
Nume
Clitumno!
iCarducci. Alle fonti del Clitumno, nelle
Odi barbare).
e passiamo a volo sulle vicine Marche, dove noteremo
il
994.
il
Le Ricordanze.
molto pi lusinghiero
intra
seguito:
una gente
e spesso
Zotica,
vii
cui
nomi
strani,
Argomento di riso e di trastullo. Son dottrina e saper che m' odia e fugge, Per invidia non gi, che non mi tiene
:
Monaldo Leopardi,
(in
era
odiosissimo
di lui.
ed odiosissimo
una
lettera
Marianna Brighenti del 1830); l'altro fratello Carlo desiderava che un terremoto la distruggesse perch gli abitanti andassero a
incivilirsi
altrove
Eccoci a
Roma, dove
ai
tutto
dovrebbe sorridere
simo ancora
melodramma
cantano
Norma,
in
di
F.
Romani, musica
:
di
V.
un famoso duetto
Vieni in
Roma, ah
vieni, o cara,
Dove
Molte
frasi,
Roma,
Marco Besso
rdiz..
Roma
e il
Papa nei
modi
di dire
(mova
Roma,
1904). pi Tolta
320
[996-997]
Noi ricorderemo
soltanto
pi noti degli
che
classici
scrittori
996.
come
tri
Roma
la disse
seterna.
lib.
Tibullo {Carmina,
:
la
chiamarono anche
Aurea Roma
prima
;
ma
al-
inter urbes
Divum domus (AUSON., Clarae Urbes I) Roma pulcherrima (ViRG., Georg., 2, 534) Roma dea terrarum gentiumquc (Mart., Epigr., 12, 8); Roma s?iperba (Propert., ed. Tauchnitz, 3, 11, 60); Roma beata (Horat., Od., 3, 29, II); Roma princeps urbium (HR., Od., 4, 3, 13); Roma fero (Hr., Od., 3, 3, 44); Roma caput orbis terrarwn (Liv., Hist., I, 16); Roma
;
.'
Hist.,
18,
io)
Roma septemgemina
mundi
Hist., 2, 32)
;
(Statuts, Silv.,
1,
2,
191)
Roma
caput
Aug., cap.
regit orbis
ab Augusto
si
(SVETON.,
1'
aggiunta
frena rotundi,
leggevano in giro
corona d'oro
seminata di
gemme
che Diocleziano
Re
di
Roma
si
nel medio
cita
dove
come
fonte la
tardi sulle
monete
del Senato
Romano. Fu
rado II (102 4- 103 9) nelle bolle d'oro e fu mantenuto come impresa del Sacro
Romano
1'
Roma.
del truci-
Roma
ispir
ombra
Che
Ma vive e rugge, e
Roma
il
(/* morte di
Ili, v.
7-1
996.
eterna.
ooo]
'otti,
citt,
paesi
321
Byrox
la
chiam
998.
The Xiobe
la diceva:
roi.
of nations.
str.
mentre Gilbert
fosse la vita a
Roma
:
versi di
G. G.
Bf.t.li
999
A
in
'
sto paese
ggi tutt'er
lo
busilli
scrocco e ff orazzione.
La Sala
nzignor Tesoriere.
aspirazioni politiche degli Italiani su
Le
frasi.
Roma,
designata capi-
dal
Cominciamo
dal
1000.
che fu
Roma
il
o morte.
come
non meno
infelice di
MenGiu-
tana. L'ordine
Garibaldi,
minciava
la
forinola
Italia e
Vittorio Emanuel,:,
Roma
<
o Aforte.
Ma
queste ultime
si
parole
suo disegno.
1
860, tocca
il
ricordi gloriosi,
in
Max-
all'
impresa
di
Roma, ed apertamente
ed a seguirlo.
a dar
di
poich a quel
delle nazioni.
2\
3^2
Chi
l'Ita
detto?
[1001-1002]
bellicoso appello,
sclam
Roma
Morte;
Morte.
pi volte
Generale, - o
Roma
e questo
d'un
picciotto o d'
il
dunque
casa
si
legge
in
della
piazza Vittorio
Emanuele,
secondo
la
pronunziate da Ga(Biagi,
quando
vi
Il
si
Roma
Ma
a
fin
Roma,
difficile,
dopo
nuovo
era di restarci
per
in Firenze, la legge
re
Vittorio Emanuele
in
lasci Firenze,
dopo una
187
1
visita a
Roma
le
il
2 luIl
glio
fra
indescrivibili
pubblica
gioia.
depu-
e
le
in
egli
avrebbe
ci siamo
in
solenni parole
A Roma
potentissima
il
tatti
31 dicembre 1K70
dal
ufficiali
Re
ringraziarlo
essere
accorso
i
in
Roma
desolata
dalla
in
inonda-
zione
del
Tevere;
le
ma
io
giornali del
tempo riportano
forma
un poco diversa
siamo a
Roma:
ed
toglier .
parlato
(n.
344), e
la
frase:
1002.
Roma
conquista intangibile.
[l002]
orti,
citt,
paesi
che
s'
Umberto
per
I in risposta
il
Roma
20 settem
bre 1886,
XVI
Italia
Rendo
con tutta
crifizi
omaggio
alla
memoria
di coloro,
cooperarono
fonda
il
Umberto
si
ri-
corda che gi
una
lettera del
Roma
frase ricorder
che
il
Carducci chiudeva
il
del
voto
tutto
spetto del
Si,
(i
mondo, o Re,
lo diceste
Roma,
conquista intangibile.
Re, conquista
intangibile del
popolo
italiano,
per s e per la
libert di tutti .
industriale di Milano,
delle medagliette di
gibile.
bronzo con
lupa e
il
motto
Roma
intan-
e di gabellarle ai minchioni
come medaglie
del
fimera Pvepubblica
Romana
ci
1798.
Il
bello
fu che diversi
le
musei archeologici
presero
stamparono
!
delle
memorie, annunziandole
Roma
al-
Italia?
Lo
sulla
questione di diritto,
glio
il
acconciato
fatto compili;
Comunale
di
Roma,
Mah-
tiki:,
tato
la
Roma,
di
nella
seduta del
21
febbraio
1919, discutendoci
proposta
festeggiamenti
-'o
il
internazionali
per
commemorare
di
il
Roma
al-
l'
Italia,
pronunci un dise
e
conni)'
mi,
anche
Martii
le
clericale
pi
intraasi-
Pan
ministra/ione
comunale ad apprestare
commemorazione dell'anno
324
[1003-1006]
prossimo,
di
ma
a far
ogni carattere anticlericale che non avrebbe ragion d' essere, poich,
egli
il
vano
l'
1003.
perch
Povera breccia
essi
di
un piccolo muro.
gli
stessi
Papato
La
frase
rimase famosa: e
il
proprie idee.
Il
discorso
zo
nel quad.
1650
del 15
marzo 1919
(pag. 514)
entro un articolo
editoriale intitolato
Una
munale di Roma,
giovane deputato,
polemica.
Il
scritto
come
s'
immagina,
in senso sfavorevole al
ma
testo della
Scendiamo ancora
salutiamo
1'
1004.
Abruzzo
forte e gentile.
come si sogliono chiamare le tre provincie d" Abruzzo dopo che Primo Levi, direttore della Riforma, pubblic con lo pseudonimo
di
Primo un volume
in riva al
di bozzetti intitolato
gentile,
giamo
1005.
Sterminator Vesevo.
(G. Leopardi,
La
e
Ginestra, ode).
che
e,
come
tutti
capiscono,
il
monte Vesuvio;
la
non
las<
le
la citt affascinatrice, e
con
lei
parole
1006.
che sono
tana,
il
Addio mia
titolo e
il
bella Napoli.
[ioo7J
notti,
citt,
paesi
celebre
lui edita;
ma
si
tria
salutando
isola di
Sardegna e
suoi
:
forti
abitatori,
per
V antico proverbio
VII, ep.
24.
2>.
comune presso
spaccio
al
lib.
:
gli
antichi
Romani
XX,
dopo
il
berio
Sempronio Gracco
577
di
Roma)
immenso numero
autorit di Livio
schiavi.
all'
quella di Plutarco
Vita Romuli)
il
degna,
ma
i
ai
motto,
perch
Toscani
da Sardi,
citt
di Lidia, si
diceano discen-
dere. Io
letterali derivazioni
<
preporre a quelle
pi
stentato,
le
piali
cor soccorso
come
nostri
nazionali
fecero
finora,
af-
schiavi della
uomo
straordinario
[Napoleone
I] siigli
degna
assai
vicina.
" Non
lo
niego, e^li
diceva,
ossi
giammai
Ro"
sapevano che
ambnon
6)
YA
in
verit io
cittadini
le file
Iliesi
di
<|uei
Balar,
quel
loro
cipiglio
di libert
da
non avriano
il
buon pro
nel recarsi
,1
tristo
dell'altro),
326
[1008-1009]
sbaraglio
stati
mala vendita:
ma
per
aver sen-
a preferenza di tanti
altri
uomo
e venale. Cosi
il
barone
eli
Giuseppe
Capolago,
Manno
1840,
il
nella Storia
to.
I,
di
(ediz.
pag. 91).
le cui
Rivalichiamo
chiavi,
secondo un
illustre
trovarsi
nostra
il
azione nel
e
Mar Rosso
ci
vero
il
che deve
riconoscere
essere
Mediterraneo.
Ma
il
che nel
la
Mar Rosso,
tela
pi vicino
Mediterraneo,
ci
possiamo trovare
conduca ad una
efficace tu-
Tale
1008.
Le
Mar
Ricor-
Rosso.
Rivalichiamo, dunque,
il
mare, ed
eccoci
in Francia.
di nulla pi
dob-
biamo maravigliarci;
si
1009.
En France
roba sua;
di
Ma
non
una
delle
tante
frasi,
pi
9 meno argute,
crifa.
cui gli
voluto affibbiare
di
Infatti
nei
Mmoires
si
I'ikkkk
Lenkt
i
Midland
et
l'oujoulat,
il
pag, 413)
duca de
La ROCHEFOUCAULD,
volte
questa
4
otto*
impossibile.
oi o- 1 oil]
Nazioni,
citt,
paesi
327
bre
rino,
1650 un abboccamento
il
Maza-
cardinale
del
condusse
seco alla
messa
carrozza
il
il
quali era
disse sor-
ridendo
que
car-
mme
la
lui repartit le
duc de
Roche-
Tout
arrive.
in
chiamare
1010.
La grande
Nation.
la
Napoleoni: Bonaparte us
cia, del
frase in
un suo proclama
al
Po-
Hlne, sotto
rivendic al suo grande zio la paternit di questa frase in una lettera scritta a
scita di
Rouher
I.
il
il
Napoleone
Tuttavia essa
trova gi in GrOKTHX,
Un,n
1795 e
una
<!
1
lettera di
GltTSEPPS DI
Maimkk
al
Che
Francesi
si
superiore a tutti
gli
non
cosa d'oggi:
ion.
il
resta
titolo di
una raccolta
di
l'inni-,
dajAC. BoiroaJtnus.
titolo
d'Ila
nel
La
r.
meori (pianto
amori vivissimi. Quanti nel lasciarla non hanno mentalmente ripetuto le storiche parole:
Le gesta
fatt<-
[1012-1014]
101
2.
Adieu,
che sono
lasciare
il
le
Maria Stuart
nel
14 agosto 1561
disc.
terra di Francia
I versi:
dames
illustres,
III).
O ma
La
sono invece
li
patrie
!
plus chrie
di
un
giornalista,
G.
Meusmer de Querlon,
che
Nat. Biogr.,
XXXVI,
p. 389).
il
Di
non
frasi italiane
mio taccuino
:
epigrammi
di
Vittorio Alfieri
1013.
Sempre
Coi
insolenti
Re
impotenti
battenti
;
Sempre
Coi
ridenti
:
Re
Talor valenti
Ma
ognor serventi,
Sangue-beventi,
Regi stromenti.
L'Alfieri ne
tiporta alle
fece l'epigrafe al
d' analtro
un
epigramma
num. Vili
e la data del
1014.
Tutto
l'anno, e nulla
sanno;
Men
inai
ti
danno.
io
ti
rivedr
[1015-1017I
Natami,
citt,
paesi
329
meno
agri ricordi
come
crede,
Victor Cousin
1015.
La
des casermes.
e poi la
spavalda frase di
Bismarck
il
dell' attitudine
fronte alla
Germania:
1016.
Wir Deutsche
il
nido
dell' uccellacelo
di
cosi
ingrata
1017.
L'Aquila grifagna
porta.
Im-
sono
versi
di
Lumi Alamanni.
Narra
il
Ruscelli (Le
prese
sco
I,
illustri,
ediz. di
dopo
la
pace di Crespi,
Carlo
>
V: aveva l'Alamanni
di
all'
di Cesare,
Francesco intendeva
Imperatore,
riconciliarlo
Comparso Luigi
dinanzi
fece
alla
attentissimo,
<
Ih:
Questi erti
di
pronunciati
dal
Monarca
(piasi
.1
speri
mentale
alacrit
non
lo
come poeta
quale proprio
diaconi
vecchi
il
fa
mentire; avere
.ere
scritto
scritto
pieno di sdegno e
1015. la Prussia, il paese classico delle scuole e delle cai 1016. Noi tedeschi temiamo Iddio, ma nient' altro nel mondo.
330
[lOl8]
di
Firenze, 1859,
Ma
veramente
uccel di Giove
Che per pi
origini della
to.
I,
fase.
Monuments
di
gli
1'
et
Heuzey, Arbassorilievo
un
artigli posati
schiena
di
di
due
leoni
addossati, e
in
cui
stemma
Sirpourla. Il
al
monumento che
av. Cr.,
Entemina, cio
XL secolo
sembra essere
il
docia) che pass poi nella iconografia dei Bizantini e degli Arabi,
e finalmente nel blasone degli imperatori germanici.
Il
crollo dell'
impero austriaco
grande
vit-
toria dell'ottobre
molte
frasi
che
all'
Austria
riferiscono.
il
Alcune
tuttavia
non possono
essere dimen-
come
re
famoso
Mattia CORVINO
Hunyadi,
d'Ungheria
443-1 490)
Nam
alludendo
ai
quae Mars
alijs,
dat
tibi
regna [Venus
i
molti
fortunati
matrimoni
l'
con
(piali
principi
I.
i
d'Absburgo
e pi specialmente
Imperatore Massimiliano
nuovi
territori
seploro
di
ricchissimi
Tth Bla
nel
le
guerre
le
facciano
ti
Austria.
gli
Venere
la
dona quei
di
regni che
aldi
conquistano per
mano
Marte.
019-1020]
Nazioni,
citt,
paesi
pest,
l'attribuzione
non ha fondadi
:
mento
primo emistichio
!
da Ovidio
Bella grant
alii
Protesilaus amet.
(Heroides, epist. XIII.
v. 84).
e che
il
motto
1019.
si
Felix Austria.
sopra un
sigillo
trova gi
del
(ved. Krschner,
fr
iisterr.
Gesch.,
49,
Di un
altro
sovrano austriaco,
il
imperatore
Federico
III detto
I.
il
motto nascosto
nelle sigle
A. E.
O.
I".
il
Lambecio furono
suo palazzo
in
dall'
quali
ma
quella che
Explicatio autem
egli
sentenzi
hujus simboli
est
haec :
poteva anche
tursi
in
Is/
Oester reich
allora, altre se
dorer quanto
mondo
ma
che
tavano
1011
poca propriet. i
L'Austria sar
le
mondo
sigle
A.
E.
L O V.
di
comparvero per
Ail). iti) II
la
incoronazione
(predecessore di Federico
HI nell'impero)
e allora erano
piegate:
1
Vivat.
storico
"ili
FXAMCESCQ l'M.Vkv,
occasione del
e
il'
uomo
Boemia,
nel
1
nel
in
Europa divulgato
848
Parlamento
di
1019. Austria
(elice.
332
[1021-1023]
Francoforte, pi oltre: Si
1
Dieu
faudrait l'in[venter.
Ma
egli
un epilogo
il
ammenda
mia
Il
Devo con-
mio sbaglio
nella
eh' io
stato, lo con-
francamente,
quello
di
confidare
saviezza
nella
:
della nazione
etc.,
tedesca.
Si l'Autriche
data
La frase da un momento
ho detto
allora
in cui io riteneva
in
fer-
mamente che
la giustzia
avrebbe regnato
questa confederazione
di popoli liberi .
1022.
e
John
Bull.
collettiva
rimasto
come designazione
del
popolo inglese
scrittore, nel
dopo
1727
che
John Arbuthnot
(1667-1735), medico e
pubblic una History of John Bull nella quale riun cinque opuscoli satirico-politici pubblicati
JOHN
quale
Bull,
morto
il
1628,
il
1023.
God
Ma
un
.
1822 da
Richard Clarke {Account of the National intliem) sembra destituita di ogni fondamento ma nemmeno si
:
possono contrapporre
meglio fondate, n
Henry Cakey
come
di
questione
sua
dell'ottobre
1745.
L'inno
medesimo contende
102
1.
Se l'Austria non
lalvj
re.
esistesse,
bisognerebbe inventarla.
1023. Dio
il
ri 024-1026]
Nazioni,
citt,
paesi
3.1
dell' Inghilterra
1024.
e che
(1
non un coro
Mali.f.t
dell' Alfred di
James Thomson
nel
scritta
1740
in
collaborazione con
David
il
(in
fine,
a. II,
se.
5),
e rap-
Buckinghamshire
l* agosto
1741.
la
quasi certo
di
lui
il
che
la
cantata di
morte
Mallet
:
tentasse di rivendicare
essa
La musica
Il
della cantata.
come
dell' intiera
produzione, di Arne.
fanno
il
che
it
will
be the
hymn
1025.
fu detto
England
da
il
is
John BRIGHT
un discorso
mingham
18 gennaio 1865;
ma
fu
pure
detto e
si
dice che
P Inghilterra una
Napoleoni-:,
infatti
secondo
ed.
all'
il
libro di
vol.
1888,
II.
21-122),
egli
O'
Mean
mede-
simo:
You were
me
meant
that
all
commerce, which
gi
tree
antica,
poich
cosi
chiamava
la
metropoli
1024. 1025.
Sii
I.'
potente,
Britannia!
La
dei
Inghilterra la
madre
parlamentare).
1026. Nazione
di
bottegai.
334
L'hi
l'ha chtto?
[1027]
nel suo
Independent Advertiser
del
1748
ugualmente
Adamo
Smith
7iations
nella
ugualmente a Napo-
leone
si
altra frase
ma
di
Curieux
(voll.
IX,
X, LX)
della
En-
gland!
affannarono a ricer-
care documenci sulla tradizione della perfdia dell' Inghilterra. Diversi articoli si seguirono, specialmente nell' Abendblatt
der Frank-
furter Zeitung, e
nel
l'
autore di uno di
essi,
il
signor Adolf
Bowski che
numero
del 5 febbraio
perfide
Royaume
England
New
York. doVe
io
egli ri-
me
eh' egli
non conosceva,
la
me ne
posso
quali
valessi nella
V ha
Non
le
per riprodurre
numerose
citazioni antiche e
moderne
valgono a
stabilire
Il
era antica.
prof.
W.
Alison Phillips
in
nella
Edinburgh Review
titolo
rifacendo la storia della politica inglese dal sec. XVIil in poi. Li-
mitandoci alla storia della frase nella forma oggi tradizionale, di-
remo che
se
ne posson rintracciare
le
fonti in
Bossvkt che
ini
cessible
aux Romains,
la
foi
du Sauveur y
est
aborde
(4''
s.,
III, 32).
il
modo
fosse ^i conosciuta.
Ma
la frase
eli
venne popolare
1'
in
Francia solsi
Inghilterra
un alle
la
governo
inglese
\eiso
Napoleone.
Allora
la
[l028-i02o]
">,
citt,
parsi
335
si
XlMNEZ
su L're rpu-
Que nos
fastes s'ouvrant
les
Marquent
Cfr. Interni., vol.
jours de la victoire.
LX,
l'antipatia della
una
tradizionale ami-
poich anteriormente
ostili
all'
il
Inghilterra,
Ne
dava un
saggio
signor
nel fase.
224-225
1920,
LXXV,
P a8- 334 un sonetto estemporaneo fatto con rime obbligate dal famoso improvvisatore Tommaso Sgricci la sera del 9 marzo 1825
in
una conversazione,
fabbrica
un Inglese pestando
un mortaio
Cor di volpe, di falco unghie, d' insano Leone il fiel, membri di cane, un vano
Teschio d' asino....
Xel Parlamento
italiano fu
il
il
deputato
Ferdinando Petruccf.m.i
della Gattina
amica
del
:
d'Italia.
Camera
L' Inghilterra al
i860
imped l'intervento
terrnppe:
<
francese
in
Sicilia; e l'on.
Petruccelli in-
la
tola
amica
ben diverso
da quello
fired,
il<i
Papa
S.
GrKKOOUO
Magno
).
quale
il
attribuiscono
paiole:
Xon Angli
Non Aneli
sed Angeli.
>2>i.
111:1
Angeli.
33
[1030-1031]
ma
egli
avrebbe detto,
(circa
l'anno 574) a
:
Roma
Non
fuissent Christiani .
di
nel Faust,
V immortale capolavoro
Goethe, che
s'incontra
la frase:
della Cantina). Il
Wir kommen
Dem
erst aus Spanien zurch schnen Land des Weins und der Gesnge.
ma
non meno
lieto
il
Porto-
se vero che:
1031.
Il
Le Jour
di
et la
Nuit
(parole di
A. Vanil
testo
II,
se. 5)
Les Portugais
Sont toujours
gais,
Au
Non
versi
neppure questi,
!
ma
in
un'operetta
non
Volgiamoci
era svisceratissima amica della Francia. Alla ammirazione dei francesi per la
Cosaccheria
di
pochi anni
fa,
aveva preluso
Volturi
:.
II.
1030.
I.a
Spugna,
il
bel
[1032- 1 034]
nl >
c ittn> Paesi
337
1032. C'est
lumire.
(E/ilre
ii
Napoleone
I. vari
famosa che
si
1033.
Dans cinquante
caine ou cosaque.
Essa
si
legge nel
Memorial de Sainte-Hlne
I,
del
Conte de Las
il
Cases.
Ma
Napoleone
3 aprile
1816
le varie probabilit di
gli
una liberazione da
S. Elena, pi specialmente
moi contre
les
l'tat
actuel des
V Europe
rigi,
rpublique
renvers
(sic)
voil
pourtant les
hommes d'Etat
qui m'ont
I).
(ediz.
il
di
Pache
ai
singolare
differente,
dieci,
come
testo,
cos
singolarissima poi
dei
cinquant' a.nm
dovuta certamente a
rimandare
di
quarant' anni
il
giorno
compimento
di
una
politiche.
Ma
istituzione
il
si
un
come
Memoriale di
sono
i
libri
pi
noti
meno
de Sainte-Hlne
In ogni
Non
questa soluzione.
modo
la profezia
accenna a
realizzarsi
ma
con grande
jx>ich
ritardo e in
egli
non
.aveva previsto
il
1034.
1032.
E
2J
dal
ci
viene la luce.
sani repubblicana
Europa
cosacca.
338
[103 5- 1036]
come
di
lo
frase
Scgur.
il
Quando
alla
Pietro
il
Grande
sotto
grandi principi e
grandi riforme
C'est
il
un
aux pieds
Il
d'argile . Osservava a
tal
proposito
Conte
Sgur:
disait
l'emphatique Diderot,
la
Russie n'tait
a laiss durcir
et elle s'est
Pur troppo
si
visto
tempi
nostri
che quel che pareva bronzo era proprio creta. Del resto noto che P immagine del colosso dai piedi d' argilla risaliva alla Bibbia,
alla statua gigantesca
quale
Veglio del monte Ida che pure nella parte inferiore tutto di ferro
salvo che
Si
'1
e.
XIV,
v.
no).
Pure a
Napoleone
si
saque
ma
a torto;
se
[0 le Tartare].
del Principe
mai essa
DE Ligne.
Cos l'Hertslet
il
Un
seguente, che
attribuisce al
march.
ASTOLPHE de CUSTINE
1036.
Le gouvernement
assassinio.
[1037- 1 039]
Narioni,
ritta,
paesi
339
si
l'assassinat, c'est
notre
Magna
inviato del-
dell'
imperatore Paolo
di
Chamfort,
gi ricordata al
num.
1'
53. Evidentemente
:
1'
una
si
ispir all'altra.
Antichissima
altra frase
1037.
La Turchia,
i
il
grande malato.
di
considerando
numerosi esempi
mann
una
intitolata
Der
Tiirk
ist
l'altra
ambedue
Bamberga
Albert Povsel.
di
Il
malato per ha
andarsene, e neppure
il
1038.
si
non sempre
antichi.
Forse
la
liil
menzione pi antica
bro Vili, cap. 28:
n' in
Zenobio
tutti
ma
il
continente nero.
Ed
anche a noi
la
la
Libia
famosa
1039.
come
sima
sta,
d'amore.
detto nella
ai
canzone-marcia patriottica
libica. I reni, di
<
A
<
Tripoli, popolaris>k vi
1
'<
r<
>.
pubblicifacile
sono
pi
tristi
che
si
possano immaginare,
la fortuna della
ma
lo
spunto
e indovinato della
musica fece
canzone. La musica
di
nuovo dall'Africa?
340
I0 4]
era di
d' allora
sconosciuto
nel
mondo
risenda,
la
Gea
della
GaPer
incaric di lanciarla.
storia,
ecco
le
tricolore
Benigno
il
Tripoli,
Sar italiana -
al
rombo
del
cannon
49.
Orgoglio, ambizione, vanit, presunzione
Esempio famoso
Valentino,
di
ambizione
la
Cesare Borgia:
1040.
Aut
Di questa
frase,
sopra i motti e disegni d' arme e d' amore che comunemente chia-
mano imprese
per
di
1'
anima e
:
il
motto
e la figura
essa
dicendo
Aut
Cessar,
aut
nihil,
volendo
:
dire,
che
si
voleva cavar
la
maschera e
e
far
ammazzato
si
in
Romano
disse che
il
motto
con questo
distico:
factis et
nomine Csar,
fuit.
Aut
1040.
nihil,
[1040]
341
il
motto fu
nelle
argutissimo,
da generoso, ecc.
si
hanno molte
edizioni cinquecentiste.
sotto la rappresentazione di
del
globo
mondo,
scrive
il
nome
Aut
(Paris,
1891). Anton
et vitiis
Maria
Graziarti nel
illustrium virorum et
di
fminarum
:
Nominis
omen
secutus,
superbum
vcxillis
Aut
nazarius versiculis
haud tarnen
Aut
nihil
quidni
nihil.
Ouum
le
da notarsi che
Cancellieri
le
nella Lettera al
Ciampi sopra
(neW Effemeridi
da ambo
letterarie di
parla della
parti
il
suddetto motto.
Ma
il
Cancellieri
fu
tratto in errore,
il
gli
amatori sotto
nomignolo
1'
di
Regina
quanto
pensa
Yriarte, di
M.
non contiene
affatto quel
:
come
le
seguenti
Cum nomine
Jar ta
est
alea.
romana
Sermoneta: vedansi un
nel l'un-
articolo di
Yriarte.
re
di
cui
la
appunto dedicata
alla
spada
di
Borgia.
di
Anche
Alpi che
Giulio
ULCO,
il
/'/A,-
C*U
cap.
XI)
primo
in
secondo a
Roma. Ma
primeggiare, anche in un
umano sentimento questo di voler campo modesto: per cui svariate sono le
le
condizioni e
verso il 1840). famosissimo artista comico, soddisfare alla propria vanit, dicendo:
34 2
CM
l'
ha detto?
[i
041 -1042]
04 1.
Mi
la
Secondo
Vedova
fu
il
pi igno-
rante
uomo
del
mondo
si
con un libro
trovada,
sotto al
braccio, sclamando:
Dwina Commedia
Ugualmente
si
teatrale fiorentino,
il
esclamasse un
;
giorno
primo impresario
e subito
si
gittima
soggiungendo
;
non
altrimenti, a
pittore triestino
F. Malacrea, vissuto
nella
stava abbozzando
al colore
delle
di
frutta,
un graprispose:
polo
di ribes,
si
abituale
freddezza
i
fiori
viene prima
.
le
frutta
Come sono
genda,
si
tente re di Spagna,
Carlo V,
il
la leg-
vantava che
il
Sole.
cita
Non
si
conoscono
le
origini
questa frase.
Il
Bchmann
lib.
Erodoto
(//ist.,
la
VII.
storia della
ti do.
ricorder che
il
Guarini
la
Pastor
ug-
chiama
Utera
figlia
il
Sol tramonta:
se.
mi Don
Carlos
(atto
I.
6),
cos
fa
parlare
Fi-
lippo
Di.-
Sonne- gehl
in
unici-.
343
parole
da Giovenale
1043.
fortunatam natam
me
consule
1
Romam.
v.
Satira X.
al
troppo audace
superbe parole:
Che
me
pugnasti.
e.
IV, or
di orgoglio
1045.
1046. Piace a
dette dall' onor.
il
me
e basta.
in
AGOSTINO Depretis
(2* tornata)
all'
Parlamento rispondendo
30 gennaio 1884
alla
Io credo di
poter affer-
mare
Camera
all'
quanto
al
nu
tolii
di
:
ma piare a me
VII. pag.
il
Dei
poeta
la-
tino che
1047-
Feriuntque
summos
in.
11.13).
1043. IO47.
<
I.
fortunata
folgori
Roma,
il
mio coni
alti.
colpiscono
monti pi
344
[1048-105
1]
e la
morte
di
un superbo,
:
colpito dalla
mano
pinta dall'
Ariosto
1048.
XLVI.
ott.
140).
Rodomonte
il
poema
v.
XII,
952) e la morte
Turno:
a proposito di
Rodomonte, non
il
in proverbio
titolo di
una commedia
di
Plauto
la
quale narra
le
ge-
nome
La
titolo
gara delle
mondane
moderna espressa
nel
scultorio dato
da Guglielmo
Thackeray
migliori romanzi,
1050.
Vanity
Fair.
il Thackeray tolse a un racconto di Buwan della The Pilgrims Progress (1678-1684). A conforto dei vanitosi pu osservare che
1051.
La
si
la
vanit ne lui
Maxime,
lV;
tenait
compagnie.
(]
\
lluiiiFinh
i.i>.
Anche Seneca
pione,
dice:
Tolle
anibitioneiii
et
fastuosos
spiritili,
millos habebis nec Platones, nec ('atones, nec Scaerolas, Dec Sci
nec Fabricios.
1050.
1051.
La La
fiera
della
vanit.
se
la
virt
vanit non
le
tenesse compagnia.
345
Dalle
ste altre
Massime
due
di
gi citate del
La Rochefoucauld
:
traggo que-
argomento
affine
XXXIV
1.
1053.
Quelque bien qu'on nous dise de nous, on ne nous apprend rien de nouveau.
Olili.
propri difetti,
altri,
si
le
prori-
prie colpe
pu
petere
il
motto biblico
v.
23).
non vid
Un
1055.
VOI,
ilippo
Argenti, cosi
beffato
scava dinanzi
fargli
a
la
se
la
ocieca
<
ila
l'aomo
al
punto da non
vedere
imminente ro\ina
\.
18).
dell'orgoglio,
degli altri.
non
ci
lagneremmo
non
ci
di quello
ci
dicano
di
noi stessi,
diranno
superbia
34"
[io5;-iobo]
50.
Ostinazione, ricredersi, pentirsi
Non doveva
diceva che
essere facile a
di
Don
quale
il
MANZONI
1057.
ne aveva po-
ripetuto
1058.
ha
la faccia
Lo
giurai, la vincer.
:
franca di cantare
Mi
lascio reggere -
mi
fo guidar.
Ma
mi toccano - dov' il mio debole, .Sar una vipera - e cento trappole Prima di cedere - far giocar.
se
(//
Sii univi,
il
Cos
ma specialissimamente poi quando ha torto. Pai LO FaMBRI, Il mfoni/ classica commedia finisce
la
di
iti
Settimana
pri
(a.
ma
vi si
aggiunge:
La
il
una massima
di cui l'inferiore
deve ricordarsi
sciupi-, e
superiore mai.
[lo6l]
Ostinazione,
ricredersi, pentirsi
347
Non mancano
gli
esempi
storici di ostinazione,
:
uno
dei pi
non
sint.
dei Gesuiti, al
della
papa Clemente
la
Compagnia. Ved.
Lorenzo Ricci, ultimo Generale XIV, che lo sollecitava a una riforma Vita del Sommo Pontefice Clemente XIV
il
P.
s ig.
Marchese CaraCCIOLI
che avevano eglino
Vedeva
in fine,
non pi
esi-
toch
la
Chiesa stessa
si
riforma in ci che
XIV
parlando
al
gli
samente
Egli
un
successore,
ma non
di fede
gli
i
spirito,
diventano
reputazione
:
che godevano
aveva abbagliati
Si
il
fu
1773.
D'
altra parte
il
ma
anche so-
Compagnia,
XIV
et les Jsuites,
il
breve
di
soppressione
les
Le procs contre
traner en longin
beaucoup plus
:
les
les
accuss eux-mmes
fut alors
on rsolut de
les
Ce
qu'on exhuma
paroles,
presque sacramentelles,
lans la
que tous
les
Pres de l'Inet
il
tait
la
de
l.ur
vie.
Ed
in
nota asking-
man
sur Clment
XIV.
qaj attribue au
P. Kicci ce
mot
ino
come MBO.
non siano
allatto.
348
[1062]
clbre.
Le Gnral des
pape Clment
XIV,
mato anche da
de
altri istorici].
la
bouche
Clment XIII,
lorsqu'en 1761
lui
Cardinal de Rochechouart,
On
voulait
un suprieur
pour
les
Jsuites
franais
alors le
Pape, rsistant
ces innovations proposes, s'cria: Qu'ils soient ce qu'ils sont ou qu'ils ne soient
plus!
si
In luogo
la frase
di
pi laconica
1062.
Se no,
no.
costituzione
1'
aragonese.
Finch l'Aragona
form un regno
le Cortes,
distinto,
molto
ristretta,
che
si
sugli affivi
avvenimento
di conser-
lui
il
giuramento
gli
vare intatti
loro fueros,
di
o privilegi, e in ricambio
fedelt.
prestavano
si
giuramento condizionato
servito
il
Fa formula
nell'
di cui
il
sarebbe
incoronare
novello re,
:
cos riportata
que
juntos podemos
mas que
os,
no
(cio,
Noi, che
in-
siamo
tanto
quanto
voi,
re,
I
e che
riuniti
siamo pi
che
rispet-
potenti di voi, vi
terete
i
facciamo nostro
it no,
a condizione
nostri
in
privilegi;
no).
in
fueros
aragonesi
:
furono
con
soppressi
parte da Carlo
V,
parte da Filippo
si
V ma
non
in
anche perch
testo quale
al
comunemente
si
riporta,
non corrisponde
il
tempo
quale
la
I193
il
1213.
Un
autore spagnuolo,
Quinto, ha
scritto
tic tos
su
antifu
la
suddetta formula
termini,
inventala,
non precisamente
nefjli
stessi
dal
giure
[1063]
Ostinazione,
ricredersi, pentirsi
349
consulto francese
Francesco Hotman,
e alterata poi a
si cita.
mano
mano
comunemente
tale
Ma
non-
mento deve
avere, ipotesi
:
carattere altiero
Fuero Juzgo
seras
(stampato per
titolo:
la
Codicis
legum Wisigothorum
si
XII) Rey
en's.
si
f-
dres derecho, et
eris
si
non
fecieres derecho,
facis,
recte facis,
no,
si
autem non
trovano
non
parole, Se no,
nei
fasti
risorgimento, poich
lettera di
gi
come
epigrafe
della
famosa
Un
italiano e
il
se
no,
no degli Aragonesi
n^W Appello
concor-
dia dell'opere ecc. in Scritti editi e inediti, ed. Daelli, voi. IX,
pag. 243)
il
Daniele Manin
:
Io
cir-
repubblicano, pianto
vessillo unificatore.
l'
Vi
si
rannodi, lo
l'
Italia sia, e
Italia sar.
l'
Casa
di Savoia:
:
Fate
Italia, e
se no,
no.
ai
il
costituzionali dice
Pensate a fare
non ad ingrandire
Piemonte:
no.
siate Italiani e
non mu-
nicipali,
Il
partito nazionale, a
mio
avviso, dovrebbe
accetto
la
l'
casa
Italia.
no .
mto
alle sfide
1063.
Jamais
'
Camera
di
BUOKNIO
interpel-
Rotjher, ministro
stato,
rispondendo
alle
numerose
003
350
I0 64]
Roma,
disse:
Maintenant j'ar-
au dilemme
le
pape a besoin de
Rome
et l'Italie
ne peut s'en
de
la
passer.
(
Nous dclarons que l'Italie ne s'emparera pas Vif mouvement et applaudissements prolongs) Jamais
.
Rome
France
ne supportera une
telle
demandera
l'Italie
clair?
(Notiveaux ap-
gli
il
erano state quasi suggerite da uno dequale nella seduta precedente, aveva
Thiers,
Dans aucun
cas, je
ne vous abandonne-
pape.
Que
par
je sois
Rome,
Civita-vecchia ou
mme
les
Tou
lon,
aucun
cas,
ni
par
moyens
moraux
quale
il
imperatore
all'
si
volle rallegrare
con Rouher
per
di
ma
rimprovero:
En
politique,
(P.
De La
Gorce, Histoire
pag. 314;
du Second Empire,
V,
me
edit.
Paris 1903,
Mon
Journal,
to. I er ,
pag. 236).
Uno
stornello di
cos rintuzzava la
Giammai, signore
1'
una parola
snella
Un
d la nota e
altro la cancella.
:
E
E
e*
Tutte
in
onta
le
Tutte
ci che
Il
vie
conducono a
tre
Parigi.
doveva vedersi
infatti
anni dopo
la
F ali.v
1064.
(ili
064]
Ostinazione,
ricredersi, pentirsi
351
I!
generale
De
Failly la sera
medesima
della battaglia di
Mentana
novembre 1867), ne avvisava il suo governo con un primo telegramma da Roma che non fu pubblicato. Invece il Moniteur
(3
rsel del
comandante
in
di spe-
dizione a
Roma, con
frasi
:
la
quale
termina
con queste
Le 6 novembre,
la
population romaine a
fait
aux troupes un
accueil triompha!.
dtaill.
Notre prsence
Rome
tait
urgente pour
la
sauver
je
Nos
fusils
per
la
In
modo
la
detta
forse
senza cattive
intenzioni,
Italia
d' indignazione in
poi-
svolgevano
le
Roma,
Jules Favre faceva una violenta diatriba contro la politica illiberale e antiumanitaria del gabinetto
feeaio
Dopo rumorose
la
parola e continua:
....
Nos
troupes
soutiennent
le
corps
pontifical
avec
le-
leurs
hommes comme
la
faux du nioissoneur
Interruptions).
l'ai
si
Une
WRK. De
impression:
le
triste
ruption
[Bruit}.
les
ncessits de la guerre,
35 2
[1065-1066]
de
la
destruction
des
hommes (Nouveau
terruptions)
Oui, l'motion a t
telle
en
Italie qu'il
n'y a eu qu'un
cri
E
cia
:
veramente
gli
ma
tre
anni dopo
fucile
le
De Failly,
champ
de
bataille.
:
Ma
un errore
codesta frase
dal
si
De
i
Failly
8 novembre.
Ma
s
si
sa
bene che
la verit,
poco
come poco
role
stessa,
essi
rispettava
vinti
anche se
Il
feriti,
disse
campo
di battaglia era
Mentana
francesi
non ardirono
entrare,
e per
quella notte
ne dormirono fuori.
perci inesatta pure la tradizione che vuole che
fosse spedito
il
famoso
te-
legramma
da Mentana
villa
la sera
il
medesima
il
del 3, e che
il
una
presso
paese
De
Failly
1'
avrebbe
scritto.
La
storia
parlamentare
francese
ci
serba memoria
anche
:
di
1066.
Se soumettre ou
se dmettre.
nel conflitto sorto in Fran-
Essa fu detta da
cia nel
Leone Gambetta
Mac-Mahon,
Il
il
1877
il
tra la
parte,
il
Presidente
De
Broglie-Fourtou e
Senato dall'altra.
106;
Tutte
le
campo
di
battaglia.
067-1068]
Ostinazione,
ricredersi, pentirsi
353
la situazione e
fait
Quand
la
France aura
le
enten-
elezioni generali)
gabinetto
De
Broglie,
Procu-
Repubblica
per
il
suo discorso,
precisamente per
rimasta celebre: e
della
Gambetta,
Senna
come imputato
tembre a
tre
Repub1' 1 1
condannato
e
in
contumacia
ti'
set-
mesi
di prigione
2000
fianchi
ammenda.
Ma
Charles-Lolis
avrebbe detto
de FUYCINET
il
il
quale
in
Adam
un
Je
mot
si
- disse ridendo
dire che
Gambetta, -
je
lui ferai
sort.
E non
esempi
la
pu
fatta
iL' Opinion,
journal de
(ili
la semaine,
citati
17 janvier
tutti
sarebbero
quale nasce
tratti
quando
si
quando
si
tratti del
male. Le pa-
role di
Medea
1067.
....Video meliora
proboque:
lib.
Deteriora sequor.
(Ovidio. Metamorfosi,
li
VII. v. 30-21).
cui
si
ha
la
PETRARCA
lo
..Veggio
meglio ed
{('timone in
al
Titti
peggior m'appiglio.
\\l
secondo
e
il
(|uelli
dd FOSCOLO,
Alla ragion,
ili'
Do
ma
corro ove
.il
lode
piace.
COI
,<,-.
Veggo
il
meglio e l'approvo;
ma
Regno
il
peggio.
354
(/lJ
t' /l "
detto?
[10O9-1072]
assai
comune, bench
tuonino contro
:
la
moCicerone
i
scrive
1069. Cujusvis hominis est errare; nullius, nisi insipientis, in errore perseverare.
(Filippica XII,
2).
scolastico che
pi cercano
1070. Errare
humanuni
est,
bolicum.
La prima
tore
(
il
redi
Anneo Seneca
il
non
si
sa
;
il
pronome, ed
il
padre
filosofo)
Melchior de Pot.tgnac,
V,
r.
59.
Invece
Pope
scriveva:
1071.
To
err, is
human;
to forgive, divine.
p. II,
(Essay on Criticism,
verse
325).
Non
bene
:
dunque
banzosamente
1072.
Quod
scripsi, scripsi.
{Vang, di
S.
v.
22).
come Filalo
assai
dati,
>
medesime
si
usano
sovente
alle
come perentorio
Giovanni
rifiuto
di
mutare
col
nome
XXIII,
e che
ma
errore.
il
perseverare nel
male invece
107 1. Errare umano, dimenticare divino. 10" 2. Quel che scrissi, scrissi.
[1073-1075]
Ostinazione,
ricredersi, pentirsi
dopo
la
Papa Martino
nalis;
se rips i,
chiedeva che
le
parole scrittevi,
ma
la
Signoria Fiorentina
rispose
scripsi.
inutile
il
Ma
a chi
non vuol
sentirla:
Ben
non
ostinato se
1
e'
egli
come
gli
che
1074.
Os habent,
et
13 e
Salmo
(XXXIX
v.
1<>).
quando non
si
il
torto
anche talvolta
1075.
L'amour propre
fait
CCCXLVm).
riconoscere
il
savio non
esita a
il
proprio errore
giudizio e
le
al-
lora
sa
mutale opportunamente
:
proprio
proprie
decisioni
IO74.
Hanno
bocca,
ma non
parleranno; hanno
ocelli,
ma non
di
vedranno.
107;.
L'amor proprio
fa che noi non troviamo altre persone buon sen-o che quelle che la pensano come noi.
356
Chi
l'Ita
detto?
[1076-1080]
1076.
....Variano
saggi
A
e
l'
lor pensieri.
a.
I.
se. 5),
uomo,
se
ha
fallato,
il
deve riconoscere
il
suo
errore e
desiderio non
la
ma
giustzia,
quale ha detto
1077.
Nolo mortem
XXXIII.
v.
11).
Si
ha
offesi,
non
per a mo'
1078.
S'io ho fallato, perdonanza chieggio: Quest' altra volta so eh' io far peggio.
Margutte nel Morgante Maggiore
si
una
di
Lru;i
Pulci
mista :
XIX,
ott.
100); piuttosto
meas
v.
7).
ne memineris [Domine].
{Salmo
XXI \
copra
il
la
migliore confessione
di
del fallo,
come
si
Sonnambula
se. 8):
FELICE R"-
\iani
(musica di V. Bellini,
Ili,
1080.
Il
Ve
lo dica
il
suo rossore.
si
laiil
come
gi osservava
cui
1077.
Non
ma
che
si
ritragga dalla
sua via e viva. 1079. Non ti ricordare, o Signore, de' n delle arie Ignorance.
delitti della
mia giovine
081-1083]
Ostinazioni-,
ricredersi, pentirsi
1081.
Maggior
difetto
men vergogna
(Dante. Inferno, e
lava.
XXX.
v.
142).
cio anche
sufficiente a
lavare un
errore pi grave.
Il
si
famosa
non emo.
Atticae, lib.
I,
e.
S '"
risposta di
Demostene
alla cortigiana
Laide
la
quale
gli
dramme come
come Aulo
di
Demo-
\Mxa\ii\tiT9.
1083.
e la traduzione latina di
legge.
j> si
greco:
\I'roNANMHMATAMHM<>XANO<riN
e
come
si
vede restava
la
medesima, tanto
se letta
da desila
;i
sinistra,
quanto da
sinistra a destra.
IO82. \<>n pago cosi cam un pentimento. 10N3. Lava anche tuoi peccati, non soltanto
i
la
faccia.
358
[1084-1086]
61.
Ozio, industria, lavoro
La
frase,
ai
meridionali, del
derivi
il
giovane,
il
quale nel
Vili
delle Epistole (ep. 9), scrisse: illiid iners qitidem juci inesse.
oratore,
Nil agere
Ma
il
rimprovero
poi giusto
meridionali
glio
Io non vo-
male compensata,
di aver letto
Europa lavorano
di pi.
Ricordo
una
nella
tale
lord Palmerston.
Ho
di
sare
riposo nelle
campagne napoletane, mi
un giorno a Firenze:
l
Il dolce
far niente
degli Italiani,
almeno
dove
io
bile piegare
nostro contadino o
il
cosi
dini.
vostri
conta-
il
Si di
in
da Napoli
pag. 74
W.
Goethe
di
nella
Giustino Fortunato, a
dell' ediz.
Napoli 191 7.
2)
Ecco
rimbrotta
la
1085.
Ciurma sdraiata in vii prosopopea, Che il suo beato non far nulla ostenta.
gli
ma
l'Apostolo minacci
oziosi
di
farli
digiunare, poich:
1086. Si quis
(S.
non
l'nuli.
mi ThessaloMicenses,
cp.
3,
v.
10>
.1086.
nemmeno
mangi.
fi
087]
Ozio,
industria, lavoro
359
Queste parole
verbio
di S.
comune
tra gli
simo
. S.
Paolo
mezzo
alle fatiche
non aveva
pane
di
nessuno n essere
di
aggravio ad
alcuno,
di molti
ma
ma
si
Invece
essi se
ne valgono
ma
con
tutt' altro
intendimento.
Lavoro
di
Cento, e scritto
dall'
Chi
usammo
vincere
cos largamente,
il