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L
Tel/fax 06.9065049 - E-mail: info@xpublishing.it a pubblicazione dell’ultimo libro di Graham Hankock, America Before, di cui ci
Direttore Editoriale Adriano Forgione siano occupati nelle news del numero scorso, come era prevedibile, ha scatenato l’er-
(adriano.forgione@xpublishing.it) gersi degli scudi da parte dei divulgatori dello status quo imperante. Addirittura si è
Direttore Responsabile Giuseppe Morelli giunti all’assurdità di voler smentire il libro senza neanche attenderne l’uscita. Ecco il co-
(pino.morelli@xpublishing.it) municato della rivista Archaeology Review, a cura di Carl Feagans, che ha anticipato l’u-
Direttore Artistico e Progetto grafico Alberto Forgione scita e che ha discusso solo quelle poche informazioni che lo stesso Hancock aveva fatto
(alberto.forgione@xpublishing.it) circolare precedentemente all’uscita avvenuta poi il giorno 1 aprile: «Graham Hancock, lo
Amministratore Unico Adriano Forgione pseudoarcheologo/pseudo-storico che ha scritto il già completamente smentito libro “Im-
(amministrazionexp@gmail.com) pronte degli Dei”, ha pubblicato un nuovo saggio. La base della storia narrata da Hancock
Direttore BOOXTORE Mike Plato è a lungo stata quella che una "civiltà perduta", che possedeva una sorta di "alta tecnolo-
(mike.plato@xpublishing.it) gia" (qualunque cosa significhi), ha calcato il suolo del nostro pianeta prima della storia
Segreteria e Abbonamenti (info@xpublishing.it) conosciuta. Naturalmente, una tale civiltà ha lasciato zero prove fisiche. Non resta alcun
(mike.plato@xpublishing.it) artefatto materiale a essa riconducibile. Come ha recentemente osservato Jason Colavito
Traduzioni Mikaela Zanzi (altro grande scettico, n.d.r.) “un bradipo può riuscire a conservare le sue ossa, ma [...] non
rimane un singolo bullone o una vite" di questa misteriosa e, stranamente assente, civiltà.
Articoli scritti da: Non si trovano resti delle loro città o delle loro infrastrutture, ma possiamo trovare i re-
Adriano Forgione, Andrew Collins, Mike Plato, Isabela Herranz, Mark Forster,
Valentina Ferranti, Andrea Baf foni, Stanislao Scognamiglio, sti di vita più fragile relativa a tutti gli altri esseri viventi dello stesso periodo. Quindi, per-
ché Hancock mantiene le sue certezze rispetto a una tale esistenza precedente? Personal-
Stampa
TUCCILLO ARTI GRAFICHE srl mente, ho il sospetto che sia dovuto principalmente al fatto che si guadagna da vivere ven-
Trav. Via P. DONADIO snc dendo mistero ai consumatori desiderosi di esso, proprio come il pescivendolo vive grazie
80024 Cardito (Napoli)
a chi gradisce cibarsi di pesce e frutti di mare. Ma, supponendo che lui stesso creda al-
Distributore esclusivo per l'Italia meno ad alcune delle sue affermazioni, mi piacerebbe analizzare ciò che ha programma-
Pieroni Distribuzione srl - Via C. Cazzaniga, 64 - 20132 Milano
Centr. Tel 02.25823176 to per il suo prossimo libro in una sorta di pre-recensione, esaminando alcuni dei teaser
Editore elencati nel suo sito web. Ho richiesto una copia saggio del libro stesso, e l'editore ha ac-
X Publishing srl cettato di inviarne uno, ma ho la sensazione che potrebbe farlo con grande ritardo, per
Via Francesco D’Ovidio n. 64 - 00137 ROMA
Mensile cui preferisco analizzare ora quanto presente nei suoi video che ne anticipano l’uscita». E
Sped. in A.P.- 45% Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Roma via così a elencare e criticare un paio di punti del libro cui Hancock ha semplicemente ac-
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 434/2008 del 15/12/2008
FENIX esce il 10 di ogni mese (12 numeri l’anno) cennato in modo superficiale nei video, in forma di promozione. Un tale modus operan-
Prezzo di non solo è scorretto, criticando a priori qualcosa che non si è ancora avuto modo di
€ 9,90 (esclusi allegati). Arretrati: €10 ciascuno (tranne i numeri speciali indicati nel- analizzare a fondo, ma sa tanto di “guerra preventiva”. Insomma, la figura di Graham Han-
la pagina degli abbonamenti e arretrati)
cok necessita di mezzucci di questo genere per essere smentita, e questo è spiegabile solo
Finito di stampare il 03 Maggio 2019
• La Direzione Editoriale non è responsabile per il contenuto degli articoli che non ri- con la consapevolezza che il suo modo di fare divulgazione sulle menzogne dello status
specchiano necessariamente il punto di vista della redazione. quo è efficace. A dire il vero Hancock non si focalizza sulle menzogne, bensì su tutte quel-
• Gli articoli, pubblicati o meno, fino a successiva comunicazione, non vengono retribuiti. le scoperte che, spesso sottaciute o sottovalutate volontariamente, se non manipolate al fine
• Gli articoli pubblicati rimangono ad uso esclusivo della redazione per due mesi dalla da-
ta di pubblicazione. di essere inserite in un contesto scientifico “regolare”, sono in grado di dimostrare l’esisten-
• Lettere, fotografie e articoli, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. za di una civiltà preistorica perduta e avanzata. Che poi questo corrisponda con le omis-
• L’editore ha soddisfatto tutti i crediti fotografici. Nel caso gli aventi diritto siano sta- sioni della scienza non è un problema che lo riguarda. La malafede di questo “solone” si
ti irreperibili questi è a disposizione per eventuali spettanze.
vede anche nella introduzione al suo comunicato. Hancock viene additato come autore di
INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Il Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003 ha finalità di garantire che il trattamento
un best seller assoluto, Impronte degli Dei, definito come “ampiamente smentito”. A me,
dei dati personali dei lettori si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e non solo non sembra affatto che sia stato smentito, visto che gli enigmi di cui parla Han-
della dignità delle persone, con particolare attenzione alla riservatezza dell’identità per- cock in quel saggio, particolarmente quelli relativi a Piramidi e Sfinge in Egitto e Tiahua-
sonale. I dati raccolti durante lo svolgimento della nostra attività e dai lettori stessi for-
niti potranno essere trattati per finalità relazionate alla vita produttiva di questa azien-
naco in Bolivia, restano ancora tali, ma questo archeologo esibisce la sua cattiva fede quan-
da. Questi saranno raccolti, archiviati, organizzati per lo più attraverso mezzo informa- do afferma che non esistono pre-esistenze in grado di dimostrare l’esistenza di una tale ci-
tico, sempre rispettando le regole di riservatezza e sicurezza richieste dalla Legge. Il ti- viltà. Gobekli Tepe in Turchia e Gunung Padang in Indonesia, risalenti a oltre 12.000 an-
tolare del trattamento dei dati personali è il legale rappresentante della X Publishing Srl,
Via Francesco D’Ovidio, 64 00137 Roma. Incaricati del trattamento sono dipendenti della
ni fa, però, si guarda bene dal menzionarle, così come fa finta di nulla sulle anomalie geo-
stessa X Publishing Srl. Il conferimento dei dati personali è facoltativo ma la mancata co- logiche della Sfinge di Giza (ovviamente!). Inoltre, fa riferimento a “viti e bulloni” inesi-
municazione degli stessi impedirà fondamentali attività quali l’adempimento di spedizioni stenti, altra classica menzione da cattiva fede, perchè la civiltà perduta di cui parliamo non
agli interessati delle categorie merceologiche di nostra competenza (abbonamenti e ar-
retrati di riviste, libri e allegati). Possono accedere ai dati i soggetti cui disposizioni di
solo era perfettamente inserita in natura, ma non usava la stessa tecnologia che usiamo noi
Legge lo consentano o per ordini di Autorità. La Legge prevede che lettori possono con- oggi. Eppure nessuna citazione a quelle tracce da strumenti giganti e trapani tubolari nei
sultare, modificare, opporsi, cancellare i propri dati su diretta richiesta ai sensi del- graniti presenti nei manufatti associati agli Egizi e ai Tiahuanacoti. Certamente nessuno
l’Art.7 del Codice, il tutto mediante Raccomandata A/R da inviare a X Publishing Srl, Via
Francesco D’Ovidio, 64 00137 Roma. Per maggior informazioni si può visitare il testo com-
troverà mai grattacieli appartenenti ad Atlantide, perchè probabilmente non sono mai esi-
pleto del Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003 sul sito ufficiale dell’Autorità Ga- stiti. Ma le sue tracce ci sono, altrochè, e se ne potrebbe parlare a lungo. Insomma, anco-
rante www.garanteprivacy.it ra una volta i divulgatori prezzolati non hanno perso occasione per dimostrare ciò che so-
no: maestri della confusione.
Adriano Forgione
Scarica FENIX in versione digitale da www.xpublishing.it adriano.forgione@xpublishing.it
Sommario
03 - EDITORIALE- a cura di Adriano Forgione
06 - 12 FENIX News a cura di Adriano Forgione
14 - 20 L’ORIZZONTE DELLA COMETA
di Andrew Collins
22 - 23 AKASHA - Libri di Conoscenza
SSPPECIALE NOTRE DAME DI PARIGI
24 - 30 LE FIAMME DI NOTRE DAME
di Adriano Forgione
32 - 36 L’EREDITÀ ALCHEMICA DI NOTRE DAME
di Isabela Herranza
52 - 53 MOSTRE
54 - 55 AGGIORNAMENTO BOOXTORE
56 - 62 IL MISTERO DEL GESÙ NUOVO
di Stanislao Scognamiglio
64 - 70 IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
di MIke Plato - II Parte
72 - 78 SYMBOLICA
GILGAMESH L’EROE MANCATO
di Valentina Ferranti
80 - 81 IL VIGILANTE
TERRA SANTA, MAI SANTA o SCONSACRATA?
di Mike Plato
ERRATA CORRIGE
Nel numero 126 (Aprile) l’articolo per la rubrica MOSTRE di pagi-
na 53, “La Cripta Celata di Asti”, è stato scritto da PAOLO PONGA
e non da Fabio Bandiera come erroneamente riportato.
Ce ne scusiamo con l’autore e con i lettori
•4
I TEMI DI QUESTO NUMERO
Andrew Collins entra nel cuore dell’enigma relativo alla catastrofe di 12.800
anni fa, quella che avrebbe portato la civiltà prediluviana alla fine, presentan-
do straordinarie prove scientifiche • Adriano Forgione ha discusso l’evento
più sconvolgente del 2019, l’incendio della Cattedrale di Notre Dame di Pa-
rigi, in chiave profetica e metastorica • Isabela Herranz completa il Dossier
Notre Dame con l’Alchimia delle opere della cattedrale • Mark Foerster ini-
zia l’analisi della struttura ipogea a Giza conosciuta come “Trial Passages”, una
copia in scala dei passaggi interni della Grande Piramide, che potrebbero na-
scondere un codice per lo stesso monumento • Andrea Baffoni illustra in
“Sacro e Arte” il significato profondo dello Svastica nell’Arte Contemporanea
con inedite spiegazioni simboliche • Stanislao Scognamiglio presenta, in esclusiva, la sua ricerca
sui glifi incisi sul bugnato di Piazza del Gesù a Napoli, e del loro linguaggio alchemico. A corredo
anche un approfondimento sull’ipotesi “musicale” • Mike Plato continua l’analisi della enigmatica
quanto affascinante conoscenza del Corpo di Luce quale via verso l’eternità dello Spirito • Valenti-
na Ferranti per Symbolica offre, proseguendo il “Ciclo degli Eroi” una splendida trattazione delsi-
gnificato profondo dell’Epopea di Gilgamesh • Per Il Vigilante Mike Plato stavolta ci parla della sua
esperienza di viaggio in Israele e del concetto associatovi di ”Terra Santa” • Buona lettura •
Attenzione!!! Il nostro sito “www.xpublishing.it” è tornato on-line con una nuova veste grafica e
possibilità di acquisti e abbonamenti. Vi Aspettiamo!
5 •
FeniX NEWS
Individuati tre Genomi Denisovani Spose misteriose
Cosmos, 12 Aprile moderni, presente, in una
percentuale particolarmen-
dal cranio allungato in Baviera
S etacciando i genomi
delle popolazioni spar-
te abbondante, nelle perso-
ne delle isole melanesiane
PNAS, 14 Marzo
se per le isole del Sud-Est
asiatico, gli scienziati han-
no trovato echi genetici di
del Sud-Est asiatico e del-
l’Oceania, tanto che il 4-6%
del loro genoma può essere
U n team di ricerca-
tori dell’Istituto di
Archeologia del Cauca-
tre gruppi distinti di omini- ricondotto ai Denisoviani. I so ha scoperto, a Ga-
di, tutti collegati al miste- biologi Murray Cox della murzievskoe, lo schele-
rioso popolo dei Denisova- Massey University in Nuo- tro di una donna dal
ni. Un nuovo studio, pub- va Zelanda, e Herawati Su- cranio turricefalo (in fo-
blicato sulla rivista “Cell”, doyo, dell’Istituto di Biolo- to), che si ritiene abbia
conclude che una di quelle gia Molecolare Eijkman, a vissuto a cavallo tra il IV
popolazioni avrebbe potu- Jakarta in Indonesia, hanno e il VI secolo, vicino al-
to sopravvivere e incrociarsi sequenziato il genoma di la città russa di Nazran.
con gli antenati della Pa- 161 persone che vivono nel- Il suo cranio, fortemen-
puasia in un periodo com- le isole del Sud-Est asiatico te deformato, presenta
preso tra i 15.000 e i e in Nuova Guinea. Con- una evidente forma a
30.000 anni fa. Scoperti frontando con quelli ri- uovo. Questa non è la
per la prima volta nel 2010, scontrati sull’Altai, sono sta- prima volta che gli ar-
i Denisoviani sono un re- ti in grado di identificare cheologi trovano simili
cente “ramo” dell’albero ge- tratti di DNA denisoviano, teschi in Europa. Negli
nealogico umano. La loro ma non tutti erano uguali. ultimi cinquant’anni ne sono stati scoperti diversi, tutti ri-
scoperta è stata possibile ri- Sono stati registrati tre di- salenti a 1.500 anni fa. Dalla loro analisi genomica, i ri-
levando l’esistenza di un mi- versi ceppi. Oltre al gruppo cercatori hanno potuto confermare l’uso di alleanze dei
sterioso genoma nel DNA siberiano, uno risalirebbe a popoli dell’Europa mediorientale. I teschi ritrovati sono
di un antico frammento di circa 283.000 anni fa, e l’al- tutti di donne. Per risolvere l’enigma, è stato esaminato il
osso dentato, trovato nella tro a 363.000 anni fa. Que- DNA di 36 adulti, 14 dei quali femminili con crani alte-
grotta di Denisova, tra le sto vorrebbe dire che i De- rati, provenienti da sei diversi cimiteri bavaresi, compa-
montagne dell'Altaj, nella nisoviani sono riusciti ad at- randoli con campioni di DNA prelevati da un soldato ro-
Siberia meridionale. Lo stu- traversare due passaggi in al- mano e da due donne provenienti dalla Crimea e dalla
dio conferma che il loro to mare: quello che separa il Serbia. Stranamente gli archeologi non hanno trovato nel
DNA è sopravvissuto nel continente asiatico dalle cimitero alcun bambino che mostrasse l’allungamento
genoma degli esseri umani isole del “Sol Levante”, e del cranio. La tecnica utilizzata per allungare la calotta cra-
quello che divide nica a forma di uovo, nota come deformazione cranica ar-
l’Australia dalla tificiale (ACD), può essere applicata solo durante l’infan-
Nuova Guinea. Op- zia quando le ossa si stanno ancora formando. Una tra-
pure, come sostiene dizione che per gli antichi era un segno di bellezza e in-
Alan Cooper dell’U- dicava il rango sociale. Il test del DNA effettuato ha mo-
niversità di Adelaide, strato che i reperti ossei, appartenenti alle donne con la
in Australia, «l’incro- testa conica, avevano una genetica diversa dalle loro con-
cio è avvenuto ai troparti maschili. Tutti i campioni di crani deformati ave-
margini della Terra vano un preciso ceppo di DNA, che codifica gli occhi
del Sole, poi indivi- marroni e i capelli castani, tipico delle zone dell’Europa
dui ibridi si sarebbe- meridionale e sud-orientale. Al contrario, i loro contem-
ro spostati in Nuo- poranei Baiuvari hanno l’indiscutibile codifica dei capel-
va Guinea e succes- li biondi e degli occhi azzurri. Cosa ancor più strana,
sivamente in Au- Inoltre, solo le donne sono state seppellite con artefatti lo-
stralia». Come que- cali, quasi a indicare che si erano adattate a una cultura di
sti gruppi siano en- adozione. Dallo studio pubblicato negli Atti della “Na-
trati in Australia re- tional Academy of Sciences” statunitense si scopre che si
sta, comunque, un tratterebbe di spose immigrate, che si ipotizza siano giun-
mistero. te nell’odierna Baviera nel VI secolo d.C..
•6
Il vaso di una divinità grottesca nella città di Re Davide
FOX-News, 20 marzo Recentemente è stata individuata a Zur Natan la pro-
prietà di un uomo chiamato “Adios”, che faceva parte
G
p
Sea-
li archeologi della
farer Exploration Cor-
oration hanno portato alla
che ha trovato la maschera.
«Ciò cambia le cose e il
modo in cui percepiamo
luce un’antica maschera fu- le antiche culture peruvia-
neraria, risalente probabil- ne». Il dr. Torres fa parte di
mente a migliaia di anni pri- una squadra che lavora per
ma di Cristo. L’artefatto, sot- recuperare oggetti di im-
tile come un foglio di carta, portanza storica e alto va-
è stato trovato a Melbourne lore dal sito ove giace un
Beach, in Florida. E non è galeone spagnolo naufraga-
tutto. La maschera è compo- to, “La Concepcion”. Si
sta da un metallo raro, aven- pensa che la maschera sia
do i test rivelato la presenza stata trafugata dagli spa-
di iridio, elemento extraterre- gnoli e portata sulla nave,
stre proveniente da meteoriti. che poi andò perduta con
La teoria è che l’oggetto sia la maggior parte del resto
stato rubato da predatori di della flotta durante un ura-
tombe spagnoli, e l’oggetto gano nel 1715. I ricercatori
di metallo, probabilmente ritengono che potrebbe es-
un copricapo, facesse parte di un corredo funebre di serci un bottino anche più importante nel sito. « Cre-
una civiltà pre-inca del Perù. La raffigurazione è quel- do sia parte di un corredo saccheggiato da Machu
la di un dio solare o Viracocha. «È una delle prime Picchu», ha detto il dottor Torres, che vorrebbe rega-
prove della capacità dell’uomo di lavorare il metallo lare il manufatto a un museo.
7 •
Ominide sconosciuto scoperto nelle Filippine
Nature, 10 Aprile
ria inizia nel 2010, quando un team guidato da Flo-
rent Détroit, del Museo Nazionale di Storia Naturale
francese, e Armand Mijares, dell’Università delle Filip-
pine, rinvenirono un piede umano, datato a 67.000 an-
ni, nella grotta di Callao. Gli scavi hanno portato alla
scoperta di 12 nuovi elementi tra cui: denti, una se-
zione di femore e diverse ossa di mani e piedi. Fossili
che appartenevano a tre individui diversi, due adulti e
un bambino. Purtroppo, non è stato possibile estrarre
dai campioni alcuna prova genetica e non sono stati
trovati teschi. Gli autori del nuovo studio sospettano
che l’Homo luzonensis fosse soggetto a un processo
evolutivo noto come “nanismo insulare”, in cui le di-
Il nome di Pilato
tra le iscrizioni misteriose di Wadi el-Hudi
Focus, 17 febbraio
dell’Egitto. Risale a un’epo-
•8
Fenix NEWS
ESCLUSIVA FENIX
Quattro Teschi umani in Australia riscrivono la storia?
Dai nostri corrispondenti australiani
Steven and Evan Strong Tutti e quattro i crani senza fronte sono stati trovati nel-
l’Australia sud-orientale. Attualmente si stanno realiz-
N egli ultimi mesi abbiamo avuto modo di vedere e zando scavi e studi nel luogo dov’erano seppelliti e do-
partecipare personalmente alla ricerca su due anti- ve sono stati scoperti. Sono state date disposizioni per
chi teschi australiani che non assomigliano a nulla di test scientifici, relativi a datazione e quant’altro è neces-
quanto conosciuto sinora. Le foto che mostriamo pre- sario per definirne meglio la natura, ma queste possono
sentano crani umani senza fronte. Due fra i principali essere svolte solo con il benestare degli Anziani e la be-
esperti australiani in questo campo hanno impiegato nedizione dei portavoce dei vari clan di Aborigeni.
mesi a ricreare un cranio completo dai frammenti spar- Ciò che è già evidente nella ricostruzione di questo cra-
si che presentiamo in questo rapporto preliminare. Gli nio è che risulta molto più grande di quello degli Ho-
esperi hanno basato la loro ricostruzione su otto reali mo sapiens sapiens (di almeno il 20-30%). Non sap-
segmenti ossei di un teschio, una cinquantina di foto- piamo quanto questo avesse effetti sul loro quoziente in-
grafie di un teschio simile trovato nel luogo di sepoltu- tellettuale.
ra con viso e calotta intatti, e le fotografie dei teschi di Con la replica del cranio di questa specie sconosciuta, il
altri due crani senza fronte nello stesso luogo. Quando prossimo compito è quello di condividere questa sco-
si confronta un cranio di Homo sapiens al cranio rico- perta sensazionale con il pubblico. La prima presenta-
struito senza fronte, emergono nette differenze. Vedia- zione ufficiale è avvenuta a Melbourne il 25 aprile.
mole: Questi teschi, oltre a molte altre anomalie del passato
1. La sommità della fronte/cresta dei Sapiens è di sei “Originale” (così viene definito il passato secondo la vi-
centimetri oltre l’arcata sopraccigliare, i picchi cranici sione degli Aborigeni non mediata dalla colonizzazione
senza fronte sono posti invece a 0,5 cm. Partendo dal- europea), presentano una visione completamente diver-
l’arcata sopraccigliare la calotta cranica si inclina all’in- sa del passato e del nostro immediato futuro. Vi terre-
dietro di circa 170 gradi, quindi continua a retrocedere mo aggiornati.
ulteriormente sino a circa 220 gradi. La forma comples-
siva del cranio è dram-
maticamente diversa
da quanto conosciuto,
e per il 95% per cento
il cervello è posiziona-
to dietro agli occhi.
2. Questi esseri hanno
occhi enormi, molto
più grandi degli omi-
nidi e suggeriscono
che questa specie fosse
notturna.
3. Le nostre arcate so-
praccigliari si inarcano
con una leggera de-
pressione al sopra il
naso, tutti e quattro i
crani senza fronte han-
no invece arcate so-
praccigliari che si
estendono oltre quel punto, con un picco al di sopra
del naso che molto prominente e si estende molto più
del nostro.
4. Tra le molte altre differenze, l’omero (l’osso che va
spalla al gomito) appare molto lungo. Un omero uma-
no normale misura circa 30 cm, quello del gibbone è di
35 cm, mentre l’omero di questo ominide misura 43
cm. Quanto resta dell’omero ritrovato misura 15 cm, ma
essendo incompleto, nella sua integrità doveva essere di
45 cm.
9•
Scoperta una nuova regina della V Dinastia a Saqqara
Archeology News, 1 Aprile
• 10
Fenix NEWS
La “Ruota Medicina” di Bighorn era una mappa stellare
WyoFile, 9 Aprile
11 •
Sulle tracce di un tempio sconosciuto nello Yemen
Live Science 19 marzo 2019 riferirsi allo stesso luogo sacro. Il
nome “Khawliy n”, invece, è men-
• 12
REPORTAGE ESCLUSIVO
L’Orizzonte
della Cometa
di Andrew Collins
Recenti scoperte di un cratere sotto i ghiacci della Groenlandia, e l’esistenza di tracce geologiche
associate a uno strato “nero come il carbone”, costituiscono la prova del fatto che 12800 anni fa
i frammenti di un corpo celeste impattarono con il nostro pianeta spazzando via ciò che i miti de-
finiscono “una grande civiltà” prediluviana. Uno scrittore internazionale analizza la questione partendo
dalle più recenti scoperte e attraverso la sua esperienza sul campo con un pioniere del catastrofismo.
I
n tutto il mondo migliaia di miti relazione alle stelle e alla Via Lattea, co-
parlano non solo di un diluvio che me fatto da Robert Bauval nel suo “Il
devastò il mondo durante un’epoca Mistero di Orione”, per arrivare a defi-
precedente del genere umano, ma nire lo Zep Tepi, l’Era degli Dei, con-
anche di una terrificante confla- clusasi esattamente in quel periodo.
grazione, un fuoco cosmico che scaturì Perché gli antichi Egizi, ma anche tutte
dal cielo. Ciò che intriga è che tali mi- le altre civiltà, vollero ricordare quell’e-
ti facciano chiaramente riferimento a vento inglobandolo nei miti?
una civiltà precedente, avanzata e diffu-
sa ovunque sul pianeta, che fu spazzata Un Cratere in Groenlandia
via da tale terribile evento. Analizzan- Quasi certamente questi miti derivano In apertura,
doli in modo multidisciplinare, ciò che da resoconti di ciò che gli scienziati l frammenti della cometa in rotta
emerge è che esso sarebbe avvenuto in- chiamano oggi l’evento di impatto dello di collisione con la Terra.
torno al 10.550/10.800 a.C.. Basti pen- Younger Dryas Boundary (YDB – in Nella pagina a fronte, rendering
sare ai miti egizi, al posizionamento italiano “Confine del Dryas Recente”) del cratere Hiawatha, sotto i
delle piramidi e della Sfinge di Giza in che ebbe luogo circa 12.900 anni fa, ghiacci della Groenlandia.
• 14
subito dopo la fine dell’ultima Era Glaciale. Sino ad
oggi, in ambito scientifico, solo i sostenitori del “Cata-
strofismo” reputavano che questo potesse essere
davvero accaduto, emarginati dalla stessa comunità sci-
entifica cui appartengono. Ma oggi, nuove scoperte sci-
entifiche provano definitivamente che una cometa en-
trò nel sistema solare interno e quando raggiunse il
perielio, il punto più vicino al sole, questa enorme pal-
la di plasma, con un nucleo ghiacciato e una caratter-
istica lunga coda, fu probabilmente disintegrata in
centinaia se non migliaia di piccoli frammenti che
furono poi sparati in rotta di collisione con la Terra.
Una cometa scontratasi con la Terra 13.000 anni fa,
proprio mentre il mondo stava emergendo dall’ultima
Era Glaciale, portandolo a un periodo di migliaia di
anni di temperature gelide e oscurità. Proprio come i
miti descrivono. La teoria scientifica emersa negli ulti-
mi decenni, nota come ipotesi dell’impatto dello
Younger Dryas (Dryas recente, nome dato a un perio-
do anomalo dove il riscaldamento dopo l’ultimo mas-
simo glaciale si è misteriosamente e improvvisamente
invertito per un millennio attorno al 10.800 a.C.) è og-
gi assodata, anche se ci vorrà del tempo al fine di es-
sere accettata definitivamente. La prova definitiva sa-
rebbe stata trovata grazie a un nuovo studio, pubblica-
to su Science Advances nel novembre 2018, con il ti-
tolo “Un grande cratere da impatto sotto il ghiacciaio
di Hiawatha nel nord-ovest della Groenlandia”. La ri-
cerca ha fornito la prova concreta di un evento da im-
patto extraterrestre precedentemente sconosciuto. Per
di più, molti dei ricercatori coinvolti ritengono che
possa essere l’impatto che spiega l’anomalia dello
Younger Dryas di 10.800 anni fa. La ragione per cui il
cratere era ignoto è che si trova sotto la calotta glaciale
in Groenlandia. Fu riconosciuto per la prima volta so-
15 •
L’ORIZZONTE DELLA COMETA
• 16
REPORTAGE ESCLUSIVO
mento della vegetazione regionale e la scomparsa di
artefatti umani. Lo studio ha provato la presenza di
sferule microscopiche formatesi a seguito delle tem-
perature estremamente elevate conseguenziali all’im-
patto del corpo celeste. Lo strato contenente queste
sferule mostra anche concentrazioni di picco di pla-
tino, oro e particelle di ferro nativo raramente pre-
senti in natura. «Tra le sferule più importanti ci so-
no quelle che sono ricche di cromo» ha spiegato
Kennett. Le sferule del sito di Pilauco contengono
un insolito livello di cromo, un elemento che non si
trova nelle sferule d’impatto dell’emisfero settentrio-
nale ma solo in Sud America. «Si scopre che le roc-
ce vulcaniche nelle Ande meridionali possono esse-
re ricche di cromo e queste rocce hanno fornito una
fonte locale per questo componente», ha aggiunto.
«Quindi, gli oggetti cometari devono aver colpito an-
che il Sud America». Oggi non ci sono più dubbi, i
miti dicono la verità e una civiltà umana, quanto
avanzata non possiamo saperlo, potrebbe essere dav-
vero stata spazzata via da questo cataclisma cosmico.
Scenario di disastro
Quando questo accadde, le popolazioni umane es-
istenti in quel momento furono testimoni di oggetti
luminosi simili a meteore che avanzavano nel cielo.
Molti di questi probabilmente esplosero in più fram-
menti che, all’impatto, generarono tempeste e masse
di fuoco consumando tutto ciò che incontravano.
Mentre infuriavano, la cenere risultante si sollevò per
formare nubi spesse nell’atmosfera superiore. Ciò scenario, si ritiene che il lungo periodo di oscurità In alto,
fece sì che il giorno diventasse come la notte, cancel- causato dalla nube di cenere prevalente – il cosiddet- le sferule
lando il sole, la luna e le stelle per diverse settimane, to inverno nucleare - abbia innescato un improvviso microscopiche
forse anche per mesi. Ad accompagnare questo sce- calo di temperature globali che provocò una mini Era ricche di cromo
nario catastrofico probabilmente vi fu un super- Glaciale, nota agli scienziati come l’evento del “Dryas ritrovate nel si-
tsunami, così come terremoti ed eruzioni vulcaniche Recente”. L’inizio di questa ondata di freddo to di Pilauco,
in ogni parte del globo, causatisi quando i più gran- impiegò pochi decenni per giungere al suo massimo Cile.
di frammenti della cometa impattarono con le plac- e durò ben 1300 anni, fino al 9600 a.C. circa, la da-
che continentali sottostanti, facendole oscillare su e ta che segna il nostro ingresso nell’attuale era geolog-
giù in modo disastrosamente critico per tutta la vita ica conosciuta come Olocene.
sulla Terra. I frammenti di cometa che impattarono
con le calotte glaciali nell’emisfero settentrionale Strato ricco di carbone
generarono la vaporizzazione istantanea dell’acqua Questo mi porta al motivo per cui mi recai a Lom-
che queste masse ghiacciate trattenevano. Questo va- mel, in Belgio, in una giornata nuvolosa del settem-
pore salì verso i cieli, già oscurati, in forme di pen- bre 2014. La risposta è che le enormi tempeste di fuo-
nacchi di vapore, che si mescolarono con le nuvole co che imperversarono a seguito dell’impatto della
di cenere in fase di formazione graduale, fino a pro- cometa lasciarono dietro di loro uno strato consid-
durre un intruglio altamente tossico che ricadde al erevole di cenere e detriti conosciuto oggi come
suolo come pioggia acida. Questo acquazzone ve- “Orizzonte di Usselo”. Dapprima notato durante gli
lenoso perenne continuò per giorni se non setti- anni ‘40 nel sito di Usselo, nei Paesi Bassi orientali,
mane, se vogliamo tenere conto dei quaranta giorni e è stato ora trovato in paesi situati in sei diversi conti-
quaranta notti di pioggia menzionate nella narrativa nenti. I luoghi dove questo strato è visibile includono
biblica. Ancora più inquietante è il fatto che i cam- Francia, Inghilterra, Galles, Danimarca, Polonia,
biamenti chimici trovati nei campioni di ghiaccio Bielorussia, Egitto, Siria, Stati Uniti, Canada, Messi-
della Groenlandia indicano che, molto tempo dopo co, Colombia, Venezuela, Cile (quello definito “stra-
l’impatto iniziale avvenuto nel 10.800 a.C., gli incen- to nero opaco” dalla recente ricerca del prof. Kennett
di boschivi, molto probabilmente innescati da con- di cui abbiamo appena parlato) Australia, e Belgio,
tinue eruzioni vulcaniche e forse anche da ulteriori appunto a Lommel. L’orizzonte di Usselo, infatti, è
eventi cosmici, continuarono a tormentare il mondo un denso strato nero, ricco di carbone, con spessore
per almeno altri 700 anni. Oltre a questo terrificante compreso tra 1,5 e 13 cm, che recentemente è stato
17 •
L’ORIZZONTE DELLA COMETA
• 18
REPORTAGE ESCLUSIVO
to e studiato le attività della popolazione di cacciatori- convenzionale tra gli accademici è che lo strato di sab-
raccoglitori che occupò il sito quando si formò bia sbiancato fu causato da forti venti che soffiavano
l’Orizzonte di Usselo, e lo stesso Han Kloosterman. da nord, con lo strato di cenere quale risultato di
Anche se ottantatreenne e costretto su una sedia a un’attività vulcanica localizzata. Si riferiscono qui al-
rotelle, sofferente di cancro alla gola (è morto due an- l’eruzione di Laacher See, un enorme lago formatosi
ni dopo, nel novembre 2016), era ancora acuto come da una caldera vulcanica di 2 chilometri di diametro
un rasoio quando si trattava di discussioni riguardan- situato nella regione della Renania-Palatinato della
ti le complessità e le maggiori implicazioni relative al- vicina Germania. Tuttavia, come sottolinea Klooster-
lo strato ricco di carbone che gli ha portato un man, è noto che l’eruzione di Laacher See è avvenu-
enorme plauso nello studio del Catastrofismo. ta ben 600 anni dopo rispetto alla deposizione dei
materiali carbonici che hanno generato l’orizzonte di
Orizzonte Nero Usselo. Inoltre, l’eruzione di Laacher See fu, molto
Prima del nostro arrivo a Lommel, una scavatrice probabilmente innescata, come tante altre eruzioni in
meccanica aveva tagliato una vasta trincea nel terreno tutto il mondo in quel periodo, dallo spostamento
sabbioso fino a una profondità di circa 2 metri. delle placche continentali sulla scia dell’evento di im-
Questo esercizio aveva rivelato una parete verticale di patto iniziale. Quello che Ferdi Geerts, curatore del
strati geologici risalenti ad almeno 15.000 anni fa. A Lommel’s Museum De Kolonie (Colonia), vuole
metà del muro era visibile un’inconfondibile linea chiarire è che, presenti sul loess sabbioso (il “loess” è
nera ondulata. Era l’Orizzonte di Usselo. Sembrava uno strato omogeneo non consolidato di materiali ge-
così incontaminato che avrebbe potuto essere stato ologici), quando il cataclisma ebbe luogo, vi erano i
lasciato solo pochi anni prima. Abbiamo usato una campi di una popolazione del Paleolitico terminale,
cazzuola per scavare nel livello ricco di carbone rive- una società di cacciatori-raccoglitori nota come “Fed-
lando che esso continua senza interruzione nel man- ermesser”. A Lommel sono stati trovati migliaia dei
to sabbioso, e raccogliendone e manipolandone un loro strumenti e punte di freccia, realizzati con ciot-
campione nelle mie mani mostrò una consistenza toli di selce locale e con quarzite grigia da una vicina A lato,
untuosa, esattamente quello che ci si potrebbe as- fonte di approvvigionamento. Queste persone erano le analisi
poco diverse per aspetto e intelligenza da coloro che dell’Orizzonte
vivono nella regione ancora oggi. Avevano una tec- di Usselo svolte
nologia di utensili in pietra ben sviluppata, vivevano dal dottor Han
in case rotonde temporanee e lasciavano tracce di arte Kloosterman.
altamente simbolica sotto forma di ciottoli levigati In basso,
con sequenze di intagli. Queste pietre lunghe e tas- da sinistra,
cabili, ritiene Ferdi, potrebbero costituire una sorta di l’archeologo
registro o forma di calcolo (una di queste pietre è es- Ferdi Gerts,
posta al Museo De Kolonie di Lommel). La cultura Han Klooster-
di Federmesser prosperò nei Paesi Bassi dell’Europa man e Andrew
continentale nel millennio precedente all’inizio del- Collins discuto-
l’evento di impatto dello Younger Dryas. Eppure gli no dell’Orizzon-
scavi archeologici a Lommel mostrano che subito te di Usselo.
19 •
L’ORIZZONTE DELLA COMETA
dopo l’orizzonte di Usselo le loro stata decimata dall’impatto. In ef- come risposta a ciò che era ac-
attività cessarono, come se fossero fetti, alcune stime suggeriscono caduto, inizia a germogliare in tut-
stati cancellati dal registro geologi- che la popolazione americana si to il mondo la prima architettura
co dopo quell’Orizzonte. Cosa gli ridusse di almeno il 75% in quel monumentale della storia. A
accadde? Furono annientati dal- momento. Insomma, una storia Göbekli Tepe, nell’Anatolia su-
l’evento di impatto? Qualche tem- simile in ogni parte del mondo: le dorientale, a Gunung Padang nel-
po dopo la scomparsa della cul- società indigene soffrirono incredi- la provincia indonesiana dell’ovest
tura di Federmesser una nuova bili perdite di vite umane, sof- dell’Indonesia, e forse persino a
popolazione post-paleolitica, o ferenze aggravatesi a causa delle Stonehenge nell’Inghilterra merid-
meglio, mesolitica, entrò nella sce- condizioni scaturitesi da quel mo- ionale, gigantesche strutture create
na di Lommel, con uno stile dis- mento in poi, con gruppi umani dall’uomo appaiono come
tintivo di fabbricazione di utensili, che dovettero cercare di sopravvi- provenire dal nulla. Il loro scopo,
noti ai paleoantropologi come vere in qualsiasi modo possibile senza dubbio, era quello di assicu-
“Tradizione di Ahrensburg”. per centinaia di anni successivi al- rare la futura stabilità del mondo
Chiaramente, ci sono tutte le ra- l’evento. contrastando, superando e persino
gioni per concludere che i Feder- Il risultato fu un disastro globale appagando le forze soprannaturali
messer non sopravvissero all’im- durato per 1.300 anni e, credo, la ritenute responsabili dell’annienta-
patto, o che se lo fecero furono “spinta catastrofica” che ci ha reso mento virtuale della razza umana.
costretti a trasferirsi in nuovi terri- una specie, come dice Graham Dalla creazione di questa prima
tori a causa del progressivo peggio- Hancock, ammalatasi di una grave architettura monumentale scaturì
ramento delle condizioni dell’Eu- amnesia che ha cancellato quasi un graduale passaggio dall’antico
ropa occidentale in quel momento tutte le tracce di un’antica civiltà stile di vita di cacciatori-raccogli-
storico. dell’antichità preistorica. I soprav- tori a quello che abbraccia
un’ampia agricoltura e allevamen-
A destra, to di animali. Un cambio gener-
il sito atosi quasi certamente perché le
“pre-cometario” molte comunità umane coinvolte
di Gunung nella costruzione e nel manteni-
Padang, mento di queste gigantesche strut-
Indonesia. ture in pietra e terra fossero più
facilmente alimentabili. Ciò, a sua
volta, ha portato all’emergere delle
prime città e, alla fine, all’ascesa
della civiltà stessa. È probabile che
nulla di tutto ciò sarebbe accaduto,
o quanto meno non in questa tem-
pistica, senza la risposta umana di
vissuti conservarono almeno una massa all’evento di impatto ac-
Testimoni dell’evento parte della di quella civiltà distrut- caduto 12.900 anni fa. Quindi,
Mentre nei Paesi Bassi dell’Europa ta, con l’intenzione di trasmetterla per quanto possa sembrare assur-
continentale, le popolazioni dei alle generazioni future. Fu all’in- do, dobbiamo ringraziare questo
Federmesser subirono tutta la domani di questa catastrofe glob- furente cataclisma per l’ascesa del-
potenza dell’evento di impatto del- ale, infatti, che leggende di tutto il la civiltà, mentre i pionieri cata-
la YDB, in Inghilterra fu la cul- mondo iniziano a narrare dei so- strofisti come Han Kloosterman
tura Cresswell a dover assistere a pravvissuti della razza umana che possono essere ringraziati e riveriti
quei terribili eventi. Nell’Europa emersero dalle caverne, dal mondo per aver trovato la pistola fumante
centrale e orientale la tragedia di sotterraneo, dove si nascosero per in grado di dimostrare che questa
affrontare la furia del cataclisma fu sfuggire alla devastazione che stava catastrofe cosmica accadde real-
degli “Swideriani”, mentre in Fran- accadendo all’esterno. Successiva- mente, e che i miti che ne narrano
cia lo fu per la cultura “Magdale- mente queste persone iniziarono a non sono solo storie inventate da-
niana IV”. Nell’Anatolia orientale costruire i primi templi per vanti a un fuoco millenni fa, ma
e nei monti Zagros dell’Iraq set- placare gli dei, che sentivano prob- codificazioni complesse di una
tentrionale e dell’Iran, questa po- abilmente di aver chiaramente irri- memoria collettiva. La comunità
sizione fu occupata dalla cultura tato o abbandonato in qualche scientifica oramai non può più ig-
Zarziana, mentre nel Levante lo modo perché questi avessero de- norare il fatto che il mondo fu
furono comunità appartenenti alla ciso di punire così furiosamente la messo in ginocchio da un impatto
tradizione natufiana che af- razza umana. E questo è davvero cometario avenuto in una storia ge-
frontarono il peso maggiore del- quello che sembra essere successo ologica molto recente e che, a
l’impatto. Nel Nord America fu la all’indomani dell’evento di impat- meno che non agire ora, può ac-
cultura di Clovis che pare essere to dello Younger Dryas. Quasi cadere di nuovo.
• 20
a cura di Mike Plato
O rlandi, da sempre appassionato di storia delle religioni, simbolismo e tradizione ermetica, in que-
sto suo ultimo lavoro da un lato mostra alcune analogie tra il Genius Loci, il culto degli antenati
nell'antica Roma (Lari, Penati, dei Mani e Genius familiaris), le Forme-Pensiero e gli Eggregori; dall'al-
tro, pone degli interrogativi quali spunti di riflessione e di studio. Nelle grandi Tradizioni spirituali del-
l'umanità, qual è il ruolo della Tradizione e cosa viene trasmesso attraverso l'Iniziazione, posto che di
autentica iniziazione si possa parlare? Possiamo ancora parlare di realtà della Tradizione e dell'Inizia-
zione nel XXI secolo? Cosa è cambiato nel modo di intendere Tradizione e Iniziazione dai tempi de-
gli antichi culti misterici ai nostri giorni? Vi sono presenze incorporee e situazioni imponderabili, che
ciascuno di noi riconosce come parte integrante della propria intimità. Rientrano di solito in una sfe-
ra profonda e non condivisibile: la percezione emotiva della presenza protettrice di un defunto ne è
un esempio. Eppure bisogna riconoscere che si tratta di fenomeni condivisi dall'intero genere uma-
no. Tali presenze affondano le proprie radici nei primordi dell'umanità, ben oltre la sua caduca me-
moria. Lo scritto di Orlandi getta luce proprio su quelle origini lontane, sul loro rapporto con le gran-
di tradizioni spirituali dell'umanità e sulla trasmissione iniziatica.
• 22
I libri presentati in questa pagina sono tutti
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Illuminismo Sdesso
Steven Pinker, Mondadori € 40.00, pagg. 636
S ono terribilmente ostile all’Illuminismo, che a mio parere ha condotto l’umanità in una strada sen-
za uscita, senza Dio e orgogliosamente certa di poterne fare a meno. Una civiltà “arhimanica”, fo-
calizzata esclusivamente su conti, bilanci, profitti e perdite e innovazione tecnologica come unica for-
ma di progresso. Ma per altri, il problema attuale resta “materiale”, ovvero: potremo continuare a go-
dere di un minimo di benessere e di sviluppo tecnologico, nonostante il clima impazzito e i bilanci
pubblici vertiginosamente in deficit? Steven Pinker dimostra che questa è un'illusione, un sintomo di
amnesia storica e fallimenti statistici. Guardando infatti alle tendenze e non ai titoli, risulta evidente
che le nostre vite si sono allungate, siamo più sani, più felici, il mondo è più sicuro e più pacifico e que-
sto è vero non solo in Occidente ma dappertutto. Questo progresso non è il frutto del caso: è il risul-
tato di un sistema di valori coerente e stimolante che molti di noi abbracciano senza nemmeno ren-
dersene conto. Questi sono i valori della ragione, della scienza, dell'umanesimo e del progresso. Le sfi-
de che affrontiamo oggi sono formidabili, tra cui disuguaglianza, cambiamenti climatici e tensioni re-
ligiose. Forse non avremo mai un mondo perfetto, ma, grazie alla scienza, possiamo continuare a ren-
derlo migliore.
Fiabe e Storie.
Hans Christian Andersen, Feltrinelli, € 16.00, pagg. 1056
C onsidero miti, leggende e fiabe un veicolo elettivo di grandi verità esoteriche, a prescindere
dalla volontà dei loro autori di nascondervi conoscenze arcane o dall’ispirazione. Le fiabe di
Andersen, composte e pubblicate in danese fra il 1835 e il 1874, scaturiscono in gran parte dal-
la fantasia originale dell'autore e solo in minima parte dalla materia popolare cui pure, almeno
inizialmente, egli dichiarò di ispirarsi. Il fatto è che Andersen non si limita a ripercorrere e rein-
terpretare il filo della grande tradizione favolistica europea, inaugurata da Basile, fissata da Per-
rault e ulteriormente strutturata da Hoffmann. Dotato di un'inquieta tensione romantica e di
un'autentica consapevolezza borghese, Andersen "cambia radicalmente la prospettiva della fia-
ba". Prima di lui maghi, streghe, gnomi, draghi, fate e orchi erano figure dotate di poteri spe-
ciali, dalla sapienza impenetrabile, misteriosa, ignota al lettore. Andersen, al contrario, opera una
sorta di umanizzazione di animali e cose, mettendo in scena protagonisti di sconsolata umanità,
immergendosi in creature che per il semplice fatto di non esistere in natura sono segretamente
afflitte da un rovello interiore. Questa dimensione complessa, piena, consapevolmente adulta, fa
delle pagine di Andersen un capolavoro della "letteratura pura" e un segreto codice esoterico.
23 •
SPECIALE NOTRE DAME
di Adriano Forgione
Le Fiamme
di Notre Dame
Il tragico rogo di Parigi del 15 Aprile scorso possiede chiavi di lettura profetiche e simboliche. Il tempo e il
luogo in cui si è verificato, e la concomitanza di fatti altrettanto tragici in Terra Santa, apre le porte a scenari
“invisibili” che il nostro direttore ha cercato di sintetizzare in un articolo scritto a caldo subito dopo i fatti.
«N
otre Dame brucia! ». Questo il gri- tiva, e resterà a lungo negli occhi di questa nostra
do del mondo quando lunedì se- generazione. Ma per me e per chi ama leggere i se-
ra, 15 Aprile, nella settimana della gni di ciò che accade, ciò che ha bruciato è il cuo-
Santa Pasqua, un grande incendio re sacro della città dedicata a Iside. Ci sono diver-
ha devastato parte della cattedrale di Notre-Dame si manoscritti nella Biblioteca Nazionale di Parigi,
di Parigi. La grande guglia è crollata davanti agli risalenti al 1402, che contengono raffigurazioni
occhi del mondo e due terzi del tetto sono andati della dea Iside vestita come una nobildonna me-
distrutti, mentre per alcune ore si temuto potesse dievale nell’atto di giungere a Parigi su una nave,
bruciare e crollare l’intera cattedrale: non è stato accolta da nobili ed ecclesiastici, corredati da una
così, e martedì mattina la struttura ha retto, segno didascalia “L’antica Iside, dea e regina degli Egi-
della grande sapienza architettonica dei maestri ziani”. La “Nave di Iside”, visibile in questi disegni
scalpellini di quella che, erroneamente, è chiama- possiede un’impressionante somiglianza con la co-
ta “Età Oscura”. Le opere d’arte conservate nella siddetta “Nave di Parigi” presente nello stemma
cattedrale pare si siano salvate. La procura di Pari- della città francese. Quanto al motivo per cui si
gi ha aperto un’indagine per incendio colposo e, pensava che il nome della città provenisse da que-
nel momento in cui scrivo, la polizia si sta con- sta dea egizia, abbiamo, per esempio, gli scritti di
centrando sull’ipotesi che il fuoco sia cominciato un monaco agostiniano del XIV secolo, Jacques le
per via dei lavori di restauro che erano in corso in- Grant, il quale sosteneva che: «Ai tempi di Carlo
torno alla guglia. Si tratta davvero di un incendio Magno (VIII secolo d.C.) esisteva una città chia-
doloso? mata “Iseos”, così chiamata per la dea Iside che vi
era venerata». Nel 1550 Corrozet pubblicò una
La Città di Iside storia di Parigi intitolata Les Antiquitez, Histoire
Certamente l’incendio di Notre Dame è uno di et Singularitez de Paris, in cui scrisse: «…per quan-
quegli eventi che colpiscono la Coscienza Collet- to riguarda l’imposizione del nome (di Parigi,
In apertura,
una drammatica immagine del
rogo di Notre Dame di Parigi.
Nella pagina a fronte, lo stemma di Parigi
con la barca di Iside e le Api Merovinge.
• 24
n.d.r.), si dice che laddove sorge discepoli per fargli osservare le
St. Germain-des-Pres , ci fosse un costruzioni del tempio. Gesù dis-
tempio di Iside della quale si dice se loro: “Vedete tutte queste co-
che fosse la moglie del grande se? In verità vi dico, non resterà
Osiride o Giove il Giusto. Essen- qui pietra su pietra che non ven-
do la statua di Iside giunta fino ai ga diroccata”. Sedutosi poi sul
giorni nostri, di cui noi ricordia- monte degli Ulivi, i suoi discepo-
mo…Questo posto è chiamato il li gli si avvicinarono e, in dispar-
Tempio di Iside e, per la città vi- te, gli dissero: “Dicci quando ac-
cina, fu chiamato Parisis…che si- cadranno queste cose, e quale
gnifica “vicino al tempio di Isi- sarà il segno della tua venuta e
de”». della fine del mondo”. Le parole
È noto che Iside sia la Dea Vergi- del Messia fanno riferimento a
ne generatrice dello Spirito di Lu- quello che era allora il Tempio di
ce, il divino falco Horus. Questa Gerusalemme, ma sono applicabi-
relazione è stata successivamente riportata nel Cri- li anche a quanto accaduto a Notre Dame. Soprat-
stianesimo con la Vergine Madre che genera il Cri- tutto perché non solo fanno riferimento alla distru-
sto. La chiesa ha una pianta a croce e, vista dagli oc- zione di un tempio ma vengono espresse in un mo-
chi del drone che la stava riprendendo durante il mento che anticipa la Passione e che porterà alla
nefasto evento, la cattedrale è sembrata una enorme Resurrezione e alla Pasqua cristiana. Esattamente il
croce di fuoco. Una tragedia per il patrimonio momento in cui la Cattedrale di Notre Dame ha
mondiale ma, allo stesso tempo, un segno fonda- bruciato. Il riferimento alla sua “venuta e alla fine
mentale dei tempi che stiamo vivendo. Non è in del mondo” nel testo evangelico, inoltre non va sot-
Apocalisse che viene detto che la Vergine (Notre- tovalutato, la croce di fuoco vista dall’alto, come per
Dame) si vestirà di Sole (il Corpo di Luce, il Fuo- la “Donna vestita di Sole” di Apocalisse è segno po-
co Celeste)? È ovvio che il testo biblico fa riferi- tente della Fenice che risorge.
mento all’archetipo dell’anima trasmutata, ma que- Il riferimento al Tempio di Gerusalemme, che il
sti eventi vanno letti anche come segni dei nostri Messia fa in quel passo di Matteo, inoltre, non è af-
tempi da interpretare. Vi sono certamente altri si- fatto separato dal contesto di cui stiamo parlando
gnificati, che possono essere associabili al declino pur volendo applicarlo a Notre Dame di Parigi.
ineluttabile della nostra civiltà. Primo perché il simbolo di Parigi, come detto, è la
“barca di Iside”, quindi la nave di salvezza e “Arca
Collegamenti Profetici dell’Alleanza” essa stessa (B-Arca), come quella che
Per me, che sono incline a leggere “sciamanica- era conservata a Gerusalemme (per alcuni ambien-
mente” gli eventi (scrivo il giorno successivo all’in- ti ebraici è ancora sotto il Tempio). In diversi han-
cendio) quanto accaduto mi ricollega a ciò che dis- no saputo che proprio nello stesso momento in
se il Messia in Matteo 24: «Mentre Gesù, uscito cui bruciava Notre Dame di Parigi nell’Occidente
dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi cristiano, anche la moschea di Al-Aqsa prendeva
25 •
LE FIAMME DI NOTRE DAME
In alto, fuoco, anch’essa partendo dal vengano richiamate in gioco al- sibilità che gli incendi contem-
il crollo tetto, proprio come il tempio go- tre forze. poranei dei templi di Parigi e
della guglia tico francese. Incendio, poi, an- Qualcuno potrà anche storcere Gerusalemme possano essere un
gotica della ch’esso domato. È noto che la il naso, ma non escludo la pos- “rituale”, una sacrificio alle po-
cattedrale. moschea di Al-Aqsa sia situata
A destra, esattamente nel punto in cui si
la notizia di trovava il Sancta Sanctorum del
Newsweek Tempio di Gerusalemme, oltre
che annun- ad essere stata la sede dei cava-
cia il rogo lieri Templari (Poveri Cavalieri
della del Tempio di Gerusalemme),
Moschea di coinvolti proprio nella costru-
Al Aqsa, zione delle cattedrali gotiche at-
a Gerusa- traverso la sapienza portata in
lemme, Europa dopo la conquista di
accaduto in Gerusalemme avvenuta nel 1099
contempora- e anch’essi “terminati” in un ro-
nea a quello go parigino non distante dalla
di Parigi. cattedrale. Quante possibilità ci
sono che due luoghi sacri così
importanti di Oriente e Occi-
dente, associabili alle due reli-
gioni monoteiste, attualmente
protagoniste di una crisi foriera
di eventi che ancora richiama al-
le Crociate, brucino nello stesso
momento e nello stesso modo?
Sarebbe interessante fare questa
domanda a un matematico
esperto in statistiche, ma la ri-
sposta certamente sarebbe: “infi-
nitesimali”. A meno che non
• 26
SPECIALE NOTRE DAME
tenze, proprio come è scritto nel Vangelo di gno- muore». Ora, non abbiamo animali in sacrificio in In alto,
stico di Filippo 14: «Vi sono potenze che danno questo caso, ma l’entità vivente di un tempio o di la croce
questo all’uomo non volendo che egli sia salvo, templi, che sono un’unione di anime e di co- infuocata di
per poter diventare suoi dominatori. Perché se scienze. Che cos’è il tempio se non una allegoria Notre Dame
l’uomo è loro schiavo vengono fatti sacrifici e si of- architettonica dell’Uomo Perfetto, il Vivente in cui visibile
frono animali alle potenze. E ciò che essi hanno Dio dimora, come dimostra Giovanni 2:13 in un dall’alto.
offerto è bensì vivo, ma dopo che l’hanno offerto passo che oltre a legare il Tempio al Corpo Uma-
Cenni Storici zione alla Vergine Maria o meglio, secondo un’usanza che era di-
ventata comune a tutte le cattedrali gotiche di Francia, a Nôtre-Da-
me, ossia a “Nostra Signora”. Da allora la Cattedrale è stata teatro
di numerosi ed importanti eventi di carattere storico-religioso: ma-
27 •
LE FIAMME DI NOTRE DAME
• 28
SPECIALE NOTRE DAME
no questa elucubrazione può essere esagerata, non ta l’Europa verrà colpita, lunga e terribile sarà
va dimenticato quanto accaduto durante la Se- per tutti….poi finalmente verrà la pace ma in po-
conda Guerra Mondiale quando, parallelamente chi ne potranno godere». Non viene fatta alcuna
al conflitto in atto, si svolse una cruenta battaglia menzione a Parigi e a Notre Dame nello specifi-
anche sul piano sottile, con le forze dell’Asse, na- co, ma sappiamo che eventi terroristici sono già
ziste in particolare, che impiegarono la magia avvenuti a Parigi, e la Francia oggi è la nazione
della Thule e le conoscenze astrali delle SS co- più laicizzata e secolarizzata d’Europa, nel senso
mandate da Himmler, influenzato da maghi più negativo del termine, dove il potere è nelle
oscuri come Karl Maria Wiligut (o anche Wei- mani di poteri deviati basati su affiliazione se-
sthor), e le forze del Patto Atlantico che chiese- greta. Non è un caso che proprio lo scorso 24
ro l’intervento, tra gli altri, del mago Aleister marzo, una news rimbalzava dalla Francia in
Crowley per contrastare tali forze in gioco. È ve- questi termini: «Chiese bruciate, vandalizzate,
ro che attualmente non siamo in guerra aperta, rovinate, imbrattate.. La Francia sta conoscendo
ma la lotta, che coinvolge i piani sottili e si ma- un’epoca di violenza contro gli edifici di culto
nifesta attraverso la manipolazione delle coscien- cattolici. Nelle ultime due settimane si sono
ze (non è magia questa?) mediante i dogmi e le consumati almeno nove episodi di vandalismo
contrapposizioni delle fedi monoteiste è già in contro cinque chiese in Francia. Anche Le Figa-
atto da decenni, se qualcuno non se ne è accor- ro ha lanciato l’allarme per i preoccupanti epi-
to. Un conflitto ampiamente profetizzato dal più sodi che prendono di mira la fede. Statue e cro-
controverso veggente nella storia dell’umanità, cifissi sono stati distrutti, chiese incendiate,
che nelle sua quartine ha ben poco lasciato di ostie rovesciate. La Conferenza Episcopale d’Ol-
chiaro, ma quel poco esplica apertamente la con- tralpe si dice preoccupata dall’intensificarsi di
trapposizione tra Islam e Cristianesimo, esatta- atti di violenza contro le chiese. Le autorità lo-
mente le fedi relative ai due templi andati a fuo- cali indagano, per ora non è noto se ci sia un
co. È interessante che una delle sue quartine, ri- collegamento fra gli episodi, anche se il loro cre-
presa anche dal web e circolata viralmente dica: « scere di numero lascia pensare che possa essere
La grande guerra avrà inizio in Francia e poi tut- così». A questo proposito mi viene in mente co-
29 •
LE FIAMME DI NOTRE DAME
In alto,
il rogo sul
tetto della
cattedrale
poco dopo
l’inizio della
tragedia.
sa tramandarono gli Aztechi travisata la Bibbia e si è confusa elevate di cultura e spiritualità,
agli Spagnoli poco dopo la con- la grande mistica in essa conte- di mistica e alchimia (vedi arti-
quista del Messico che segnò la nuta con la manipolazione che colo pag.32). Che nulla hanno
fine della loro civiltà. Tra gli di essa ha fatto il clero cattolico, a che vedere con un’istituzione
eventi che annunciarono il crol- che invece non solo non la cattolica che ne detiene sempli-
lo finale, un anno prima circa comprende nelle sue pieghe cemente il possesso, un po’ co-
dell’arrivo dei Conquistadores, più profonde, ma usa utilitari- me Cenerentola serva delle me-
Moctecuzoma e la sua popola- sticamente i suoi passi come gere. Non meravigliamoci che
zione testimoniarono il passag- strumento di potere sulle ani- con tale mancanza di cono-
gio di una spettacolare cometa me, come dimostra i passo di scenza qualcuno arrivi da fuori
mentre inspiegabili incendi de- Giovanni citato poco sopra. imponendoci la sua cultura.
vastavano i templi di Tenochti- Purtroppo, questo é il risultato Perché noi nel frattempo avre-
tlan. Per me che studio il pas- ottenuto da coloro che vorreb- mo perso la nostra. Ma quella
sato cercando una risposta al bero donare al mondo nuova croce di Fuoco nel buio di Pa-
presente, questi sono campa- conoscenza rifiutando il “Li- rigi resta un segno indelebile di
nelli di allarme che non posso- bro”. Perché così si rifiuta la Resurrezione e Vittoria sulla
no essere trascurati. Tradizione, il Logos, l’anima morte, in un momento di oscu-
dell’Occidente sostituendola rità dell’Occidente e proprio
La Fenice Risogerà? con un progetto di stampo ini- nei giorni della Pasqua. Dalla
Alle immagini di una cattedrale ziatico affiliativo corrotto, che “Donna vestita di Sole” alla “pu-
come Notre Dame, che brucia, sostituisce la Sapienza (Dio) rificazione col Fuoco” («Io vi
l’Islam estremista ha esultato con la macchina (UFO e alie- battezzo con acqua; ma viene
sul web, ma anche in Occiden- ni), in vista della creazione di uno che è più forte di me, al
te si è levato ampio giubilo da una società tecnocratica e tran- quale io non son degno di scio-
parte dei settori più laici e anti- sumana. Dunque, questo è il ri- gliere neppure il legaccio dei
cattolici. Che la gente esulti è il sultato: far sì che la gente espri- sandali: costui vi battezzerà in
risultato non solo della insen- ma giubilo per la distruzione Spirito Santo e fuoco» – Luca
satezza di un potere secolare della nostra stessa eredità. Per- 3:16) leggibili in questa croce
che ha fallito nel guidare spiri- ché Notre Dame non è solo fiammeggiante che scaturisce
tualmente e con valore una so- simbolo del divino femminino, da “Nostra Signora”, i segni
cietà, ma anche di una ingiusti- tempio costruito lì dove si erge- parlano un linguaggio leggibile
ficata politica di attacco alla va una volta una statua di Iside, a chi vuole vedere: «Distrugge-
Bibbia che ha attecchito sulle ma é l’arte della Sapienza, te questo tempio e io lo faro ri-
menti deboli e ignoranti. Si é espressione sophianica di vette sorgere in tre giorni».
• 30
SPECIALE NOTRE DAME
L’Eredità Alchemica
di Notre Dame
di Isabela Herranz
Notre Dame de Paris è una specie di libro aperto agli iniziati, che racconta i segreti della Grande Opera
alchemica. Un’ analisi delle sue “Dimore Filosofali”
“I
l mercoledì 20 di maggio del Quasi tre secoli dopo, nell’autunno del
1640 uscii da questa grande e 1926, veniva pubblicato un libro che si
bella chiesa e, contemplando proponeva anche di interpretare il sim-
attentamente il suo ricco e ma- bolismo di Notre Dame e di altri templi
gnifico portico, la cui struttura è squisi- gotici cristiani come istruzioni in chiave
ta dalla base alla cima delle due alte e di segreti alchemici. SI trattava di Il Mi-
ammirevoli torri, mi sovvennero le os- stero delle Cattedrali. Il suo autore, il mi-
servazioni che vado a spiegare”. Così ini- sterioso Fulcanelli, non solo si ispirava al
ziava Gobineau de Montluisant la nar- lavoro pioneristico di Montluisant, ma
razione di un’esperienza rivelatrice. faceva anche sfoggio di un’immensa eru-
Quel giorno, nella cattedrale, “dopo aver dizione. Questo libro offre una specie di Sopra, allegoria dell’Alchimia.
pregato Dio e la sua santissima Madre”, visita guidata e interpretativa di Notre Nella pagina a fronte, la pianta a
questo filosofo alchimista “seppe” che i Dame de Paris che, sotto l’apparenza or- croce.
portici di Notre Dame erano coperti di todossa, nasconde alcuni contenuti diffi-
geroglifici ermetici. cilmente comprensibili per i non iniziati.
• 32
La Grande Opera nalza una scala con nove gradini che allude alla
La dettagliata analisi di Fulcanelli delle sculture della dottrina dello Pseudo-Dionigi Aeropagita: sono i
cattedrale e di altri elementi architettonici mostra che gradini che devono salire i filosofi prima di rag-
Notre Dame è una rappresentazione emblematica giungere la conoscenza suprema.
della Grande Opera alchemica, che aspirava alla puri-
ficazione e alla trasmutazione dell’essere. Virtù e vizi
Istruito nella cabala linguistica, Fulcanelli inizia a Lo zoccolo del portico centrale presenta due fregi
stabilire una relazione tra “arte gotica” e “argot”, de- sovrapposti ai due lati delle porte. Il fregio supe-
ducendone che questa arte era un linguaggio occul- riore rappresenta la serie delle “virtù”, i cui emble-
to che lui tenta di decifrare: in primo luogo, osserva mi sostengono alcuni personaggi seduti, mentre il
che il medaglione nel mezzo dello zoccolo del por- fregio inferiore evoca i “vizi”. Ricordiamo che nel
tico centrale è un’allegoria dell’alchimia. Ciò signifi- XIII sec. le virtù venivano descritte in contrapposi-
cava che la cattedrale era “marcata” al centro della sua zione ai vizi e ingaggiavano un combattimento in-
entrata principale con il sigillo stesso della filosofia carnato nell’anima del credente. Ordunque, secon-
ermetica. do gli alchimisti questo tema venne affrontato con
Tale allegoria è rappresentata da una figura femmi- grande libertà nella cattedrale parigina.
nile la cui testa tocca il cielo. È seduta e ha due li- Uno dei rilievi della parte sinistra del fregio infe-
bri nella mano destra: uno chiuso e l’altro aperto. riore rappresenta un uomo nei pressi di una fonte
Quello chiuso sarebbe il simbolo dell’esoterismo, che sembra sgorgare dalle radici di un albero. E’ la
il suo aspetto occulto; quello aperto rappresente- rappresentazione della fonte della vita che fuorie-
rebbe il suo aspetto essoterico. Nella mano sinistra sce dalla famosa quercia cava, suggerisce Fulcanelli,
tiene lo scettro dell’arte reale. Davanti ad essa si in- e lo spiega rimettendosi alla terza figura di una del-
33 •
L’EREDITÀ ALCHEMICA DI NOTRE DAME
U
no dei rilievi dello zoccolo di Notre Dame rappresenta un cavaliere disarcionato dalla sua cavalcatura.
Per l’architetto medievale Villard de Honnecourt, questo disegno è il simbolo dell’orgoglio. Tuttavia,
Fulcanelli e altri alchimisti vedevano in esso l’immagine della coobazione, cioè una serie di distillazio-
ni successive destinate a ottenere una maggiore concentrazione. Il cavallo rappresenterebbe così i principi
chimici volatili che abbandonano il cavaliere, immagine dei principi fissi o corpi metallici. La coobazione
estrae lo spirito dal metallo, ossia, mette in fuga il cavallo e fa cadere il cavaliere.
• 34
SPECIALE NOTRE DAME
IL VESCOVO ERMETISTA
I
l vescovo di Notre Dame, Guglielmo di Auverne, oc-
cupò la sede episcopale di Parigi dal 1288 alla sua
morte. Venne nominato vescovo a Roma e in seguito
ricoprì la cattedra di teologia dell’Università di Parigi. E’
una realtà storica che i lavori della cattedrale ebbero
una decisa spinta sotto il suo mandato e che il grosso
dell’opera venne terminato poco dopo la sua morte
(1249). Secondo P. C. François Daunou (1761-1840),
nella sua Storia letteraria della Francia, questo vescovo
conosceva a fondo le opere dedicate a Ermete Trisme-
gisto e si appassionò delle scienze occulte. Il suo ma-
noscritto, De fide et
de legibus, dimostra
di aver studiato libri
di magia, stregoneria
e alchimia, le quali in-
dicava come “magia
naturale”. Grazie a
lui, altri personaggi –
anche se fittizi come
Claude Frollo, l’arci-
diacono alchimista di
Notre Dame nel fa-
moso romanzo di Vic-
tor Hugo – potevano
godersi la cattedrale
perdendosi in questo
guazzabuglio magico
scritto sulla pietra.
35 •
L’EREDITÀ ALCHEMICA DI NOTRE DAME
N
ella sua brama di svelare agli occhi del vi- rispetto alle interpreta-
sitatore di Notre Dame gli enigmi alche- zioni ermetiche di Ful-
mici del tempio, Fulcanelli lo prende per canelli, scrittori quali
mano ne Il Mistero delle Cattedrali: “Se, spinti Victor Hugo, Cyrano
dalla curiosità, o per distrarsi dall’ozio di un gior- de Bergerac e Goethe
no d’estate, salite per la scala a chiocciola che gli diedero credito. Nel
conduce alle parti alte dell’edificio… Giungendo risultato finale ebbe
nei pressi dell’asse mediano del maestoso tempio, grande influenza il ve-
osserverete, nell’angolo entrante della torre set- scovo Guglielmo di Pa-
tentrionale, nel mezzo di un corteo di chimere, rigi, che si presume fos-
l’impressionante rilievo di un grande vecchio di se il grande artefice dei
pietra. È lui, l’alchimista di Notre Dame”. È facile misteri alchemici di
identificare il presunto alchimista dal berretto Notre Dame. Si può ar-
frigio che adorna la sua testa e che “è negligen- gomentare che ciascu-
temente collocato sui suoi lunghi capelli con grandi ric- parte aquila, immagine no dei simboli presi in
cioli”. Il saggio, avvolto nella cappa leggera da la- del principio volatile, e esame sia “polivalente”
boratorio, si appoggia con una mano alla balaustra, in parte leone, il princi- e che ognuno li inter-
mentre accarezza con l’altra la barba folta e setosa. pio fisso. Ci troviamo, preti come vuole. Le in-
Non medita, osserva. Il berretto frigio indossato dal quindi, davanti al sim- terpretazioni alchemi-
grande anziano costituiva un talismano protettore. bolo della congiunzio- che forse non dimostra-
Era anche un segno distintivo degli iniziati e tale co- ne dei due principi. no in maniera assoluta
stume risaliva a molto tempo prima, probabilmen- L’ultimo medaglione è che gli alchimisti influi-
te ai Misteri Eleusini, in cui sulla testa dell’adepto ve- in mano a un uomo e rono con le loro dottri-
niva posto un berretto rosso mentre veniva pro- rappresenta una figura ne sul programma scul-
nunciata una formula rituale. Questo berretto sa- geometrica che evoca toreo della cattedrale,
rebbe diventato in seguito un simbolo massonico e l’immagine dell’atanor. ma suggeriscono la pos-
segno supremo di iniziazione. Inoltre, l’uomo ha in sibilità che sia accaduto
mano una pietra: l’a- proprio così.
A destra,
la Salamandra,
simbolo
del fuoco
alchemico.
All’estrema
destra,il rilievo
di Adamo ed
Eva e l’Albero
della conoscen-
za del bene e
del male.
• 36
MISTERI EGIZI
Trial Passages
Un Messaggio
Nella Pietra
Alla luce delle recenti anomalie riscontrate all’interno della Grande Piramide, Mark Foster presenta
un’analisi più approfondita dei “Passaggi di Prova”, o “Trial Passages”, della Piana di Giza,
accompagnandoci in un avvincente viaggio alla scoperta dei corridoi, delle stanze e dei segreti
ancora nascosti nella Grande Piramide
A
un tiro di schioppo dalla Piramide di Cheope Il Pozzo
giace una serie di passaggi molto bizzarri che Gli egittologi ci dicono che il padre di Khufu (Cheope),
non sono noti al pubblico, eppure hanno Snefru, costruì entrambe le piramidi giganti a Dahshur
sconcertato alcune delle più grandi menti che prima che iniziassero i lavori sulla Grande Piramide. Sia
abbiano mai esplorato Giza. Questi corridoi secondari la Piramide Rossa che la Piramide Inclinata contengono
si trovano a circa 87 metri a Est della Grande Piramide camere e passaggi interni complessi, ma non ci sono pas-
e sono scavati nella roccia desertica dell’altopiano. saggi di prova relativi a questi edifici. Inoltre, perché non
Quando furono esaminati per la prima volta da Howard ne abbiamo trovati neppure connessi con la seconda e la
Vyse e John Perring nel 1840, si pensò che fossero cor- terza piramide a Giza? Cosa accadrebbe se i “Trial Pas-
ridoi di una piramide o di una tomba abbandonate, for- sages” avessero qualche altro scopo che non è stato pre-
se persino di una quarta piramide sussidiaria. Tuttavia, in so in considerazione?
seguito, W. Flinders Petrie notò che i passaggi sembrava- Prima di procedere su questa rotta studiamo i corridoi
no essere una copia molto precisa di quelli che si trova- con più attenzione. Mark Lehner, nel suo libro, “The
no all’interno della Grande Piramide. Petrie credeva che Complete Pyramids”, mette a confronto i passaggi all’in-
fossero stati costruiti prima che iniziassero i lavori nella terno della Grande Piramide con i “Trial Passages” e
Piana, quasi fossero un tentativo di simulare il “layout” concorda con la sorprendente somiglianza. Come Petrie,
dei passaggi interni della Grande Piramide. Per tale ra- riconosce che questi corridoi sono chiaramente una spe-
gioni furono definiti “Trial Passages”, ovvero “Passaggi di cie di copia in prospettiva dei passaggi della Grande Pi-
Prova”. Per convenzione e per non confonderli con gli ramide. Larghezze, altezze e angoli rispecchiano il siste-
altri corridoi di cui parleremo in questo lungo articolo, ma che si trova all’in-
li chiameremo sempre con il loro nome originale, quel- terno della Piramide In Apertura
lo usato in inglese da Petrie. La prima domanda che ci di Cheope. Abbia- la Piramide di Cheope e la
poniamo è: era davvero questo il loro scopo? Perché non mo un Corridoio localizzazione dei “Trial Passages”
ne abbiamo scoperti altri collegati a nessuna delle pira- Discendente, un sulla Piana di Giza.
midi della IV Dinastia o a qualsiasi altra piramide? Corridoio Ascen-
• 38
dente, l’inizio della Grande Galleria e l’inizio del pas-
saggio della Camera della Regina. Per aggiungere ul-
teriore peso all’idea che abbiamo a che fare con una
replica della Grande Piramide, il passaggio ascenden-
te dei “Trial Passages”, là dove incontra il passaggio in
discesa, si contrae esattamente come nella Grande Pi-
ramide, come se fosse predisposto ad accogliere un
blocco di pietra, anche se non ne è stata trovata trac-
cia. Perché i costruttori si sarebbero dati la briga di ag-
giungere questa funzione?
Petrie, nel suo lavoro “The Pyramids and Temples of
Gizeh”, aveva sottolineato che esiste anche un passag-
gio che corrisponde alla parte superiore del pozzo tro-
vato nella Grande Galleria della Grande Piramide.
Tuttavia, in questo caso, la posizione non è in alcun
modo simile e quella del modello preso a riferimen-
to. Torneremo a guardare questo dettaglio più avanti.
Questione di precisione
Lasciando da parte per il momento la questione del
pozzo, i passaggi rimanenti hanno un rapporto così
stretto con quelli della Grande Piramide che Petrie ha
concluso: «La somiglianza sotto tutti gli altri aspetti
è sorprendente, persino all’inizio del corridoio della
39 •
TRIAL PASSAGES - UN MESSAGGIO NELLA PIETRA
Mancanza di prove
Ho affermato che i “Trial Passa-
ges” sembravano essere unici e che
non è stato mai trovato un singolo
esempio di tunnel simile, connes-
so a qualsiasi altra piramide co-
struita in Egitto. Se fosse stata una
pratica normale nell’Antico Egitto,
mi sarei aspettato di trovarne di si-
mili connessi con le piramidi del-
la IV Dinastia a Dahshur o per la
Seconda Piramide di Giza. A me-
no che, nuove prove non si pre-
sentino nel prossimo futuro, do-
vremo presumere che questi pas-
In alto, saggi siano un’anomalia che non
Al Ma’mun ha nulla in comune con le altre pi-
entra nei cu- ramidi. Inoltre, non riesco a com-
nicoli della prendere il motivo per cui gli an-
piramide di tichi Egizi abbiano pensato a si-
Giza. mili passaggi segreti nel costruire i
In basso, loro monumenti. Anzi, possiamo
raffronto tra dire che non ci sono prove che
i cunicoli dei suggeriscano che sia così. Se ipo-
Trial Passa- tizzassimo che la Grande Pirami-
ges (sopra) e de sia stata la prima ad essere co-
quelli della struita dagli architetti dell’Antico
Piramide di Egitto potrei supporre che possa-
Cheope. no essere una serie di passaggi ne-
cessari per abbozzare una prima
Camera della Regina e alla con- progettati come copie di quelli in- costruzione di prova. Tuttavia, l’e-
trazione per tenere i tasselli nel terni della Grande Piramide, ma gittologia ci dice questo non è pos-
Corridoio Ascendente della Pira- che piuttosto avessero un’altra fun- sibile e che prima della Grande
mide… L’insieme di questi passag- zione, finora sconosciuta. Piramide ne furono costruite altre,
gi è molto fluido e ben definito, le
differenze medie nelle dimensio-
ni sono minime nella muratura».
Da questo possiamo accertare che
è stato impiegato un grande sforzo
per duplicare i passaggi interni
della Grande Piramide sul pavi-
mento del deserto a breve distanza
dalla piramide stessa. Inoltre, il fat-
to che le differenze nei “Trial Pas-
sages” siano quasi identiche a
quelle presenti nella Grande Pira-
mide (i cui passaggi sono molto
apprezzati da Petrie per la loro ac-
curatezza), aumenta la probabilità
che le due strutture siano state ese-
guite dallo stesso costruttore e che
l’alto grado di precisione fosse un
requisito per entrambe le serie di
passaggi.
Dopo aver esaminato brevemente
il layout e le caratteristiche dei
“Trial Passages”, passiamo ora al
loro scopo. Ho intenzione di
avanzare l’ipotesi in questo artico-
lo che tali passaggi non siano stati
• 40
MISTERI EGIZI
tutte con passaggi interni complessi e diverse camere, no del monumento e non verso l’interno. Non pos-
ma senza corrispondenti passaggi di prova, edifica- so presentare le argomentazioni qui, ma, in breve,
ti per simulare progettualmente la loro disposizio- non ha assolutamente senso che Al Ma’mun lo ab-
ne interna. In secondo luogo, avrei potuto accetta- bia impiegato per entrare nella Grande Piramide. È
re la possibilità che fossero passaggi di prova, se da tempo risaputo che l’ingresso originale della Gran-
fossero stati costruiti in muratura. Il fatto è che de Piramide, in cima al Corridoio Discendente, sia
non lo sono, essendo scavati nella roccia viva del- stato sempre aperto e che i graffiti risalenti all’epoca
la Piana mentre quelli della Grande Piramide so- romana all’interno del sotterraneo attestano quanto
no edificati in muratura. Non riesco a compren- questo sia vero. Quindi, se l’ingresso era sempre stato
dere il vantaggio di scolpire simili passaggi nella aperto, perché avrebbe avuto bisogno di scavarvi un
roccia solida, quando se ne stanno costruendo al- tunnel? Inoltre, il fatto che abbia trovato l’incrocio dei
tri all’interno della Grande Piramide, usando un due corridoi, quello Ascendente e quello Discen-
metodo completamente diverso. Sicuramente l’e- dente, al suo primo tentativo, è incredibile da un
sperienza acquisita non sarebbe funzionale. punto di vista della statistica. Il fatto che questa con-
giunzione profonda all’interno della piramide sia ef-
La Chiave fettivamente compensata da una differenza di circa 7
Mi rendo conto che buona parte del Corridoio Di- metri e mezzo a est dal centro, rende questa storia an-
scendente della Grande Piramide sia stato scavato nel- cora più incredibile. In parole povere, questa versione
la roccia sottostante, ma se rappresentava solo un ten- del racconto non ha alcun senso. Tuttavia, se si ipo-
tativo di pratica architettonica, perché eseguire altret- tizza invece che Al Ma’mun fu costretto a scavare il
tanti passaggi nella roccia quando quelli del monu- suo tunnel al fine di portare fuori dal monumento In basso,
mento sarebbero stati costruiti in muratura? La con- qualcosa che era troppo grande per passare attraverso gli ingressi ai
trazione del Corridoio Ascendente rispetto ai “Trial il Corridoio Discendente, allora gli eventi iniziano Trial Passages.
Passages” da sola dovrebbe smontare questa ipotesi e ad avere molto più senso. Tuttavia, interpretando la Foto © M.
farci capire che qualcosa non quadra. Un simile sca- storia delle esplorazioni di Al Ma’mun in questo mo- Forster.
vo del substrato roccioso avrebbe richiesto un grande
sforzo e l’esperienza acquisita in questo sforzo sa-
rebbe stata certamente inutile con le pietre scavate e
poste all’interno della Grande Piramide.
Pertanto, suppongo che questi passaggi non abbiano
mai potuto funzionare come tunnel di prova. È più
probabile che siano stati etichettati come tali. Se que-
sto è vero, allora quale altra possibile funzione avreb-
bero potuto ricoprire?
Sono certamente d’accordo sul fatto che i “Trial Pas-
sages” dovessero rappresentare il layout interno della
Grande Piramide. Le lunghezze utilizzate dai grandi
costruttori potrebbero anche convincerci che siamo
di fronte a una rappresentazione della Grande Pi-
ramide in scala ridotta. Ma cosa accadrebbe se fos-
sero stati edificati per qualcuno che, in grado di ri-
solvere “l’enigma” della Grande Piramide, lo po- do, emerge un nuovo problema. Come scoprì l’inizio
tesse fare in un secondo momento? Perché ciò del Corridoio Ascendente che conduceva alle came-
funzionasse, non dovevano essere lasciati dubbi su re superiori della Grande Piramide?
quale fosse la chiave che i suoi progettisti volevano Torniamo all’inizio del racconto e guardiamolo con
lasciare, e ciò sembra adattarsi a ciò che vediamo occhi nuovi. Al Ma’mum sarebbe entrato nella Gran-
all’interno dei “Trial Passages”. Qualcuno si è da- de Piramide dall’ingresso originale. Si sarebbe trovato
to molto da fare per costruirli, il tutto apparente- nel Corridoio Discendente e da lì si sarebbe avven-
mente senza motivo, a meno che non custodissero turato nella Camera Sotterranea. L’ingresso al Corri-
un preciso indizio scolpito nella pietra. doio Ascendente era coperto in quel momento con
un architrave di pietra, posizionato sul soffitto del
Il Califfo Corridoio Discendente. Questo architrave era indi-
La storia ci insegna che fu il califfo Al Ma’mun il pri- stinguibile dagli altri blocchi che formano il soffitto
mo a scoprire i blocchi di granito che bloccavano l’e- del passaggio alla Camera Sotterranea, tanto che li na-
stremità inferiore del passaggio ascendente all’interno scondeva insieme allo stesso passaggio. Prima di aver
della Grande Piramide. rimosso questo architrave, entrare all’interno della
Un lavoro di Ralph Ellis ha dimostrato come molto Grande Piramide sarebbe stata un’esperienza molto
probabile il fatto che il tunnel che Al Ma’mun scavò simile ad entrare nella Piramide Rossa di Dahshour.
nella Grande Piramide (e che oggi è usato dai turisti Si sarebbe dovuto andare giù, molto in basso lungo
per entrarvi), sia stato ottenuto scavando verso l’ester- il Corridoio Discendente prima di emergere in una
41 •
TRIAL PASSAGES - UN MESSAGGIO NELLA PIETRA
• 42
MISTERI EGIZI
per le altre piramidi. Al Ma’mun ha fatto la sua parte
e l’umanità è progredita verso la fase successiva del
“puzzle”. Prima di arrivare alla prossima parte dell’e-
nigma, vorrei considerare la strana “mappa” degli in-
terni della Grande Piramide che ci è rimasta. A mio
parere, i “Trial Passages” sono semplicemente un gio-
co di parole scolpito nella pietra. Un’ipotesi che
combacia perfettamente con ciò che sappiamo del-
la cultura dell’Antico Egitto. Nei testi egizi ci im-
battiamo in una varietà di giochi di parole che so-
no stati deliberatamente inseriti negli incantesimi,
come anche nei passi del “Libro dei Morti” e in al- In alto, nel
tri scritti funerari. Sembra che gli Egizi amassero cerchio la
inserirli in modo “drammatico”. Uno degli innu- localizzazione
merevoli esempi è indicato dal dr. Ogden Goelet delle linee
nel “Papiro di Ani”, capitolo 147 (parlando di Osi- parallele nel
ride): «Quello purificato dal tuo proprio efflusso Corridoio
che l’architrave nascosto era simile alle altre grandi (Setau) contro (R) cui il nome di Rosetau fu fat- Discendente,
pietre del soffitto, quindi perfettamente camuffato. to». La parola Rosetau (l’antico nome per indicare un indizio
Ma con questo stratagemma sarebbe stato in grado di Giza) suona molto simile al binomio «contro l’ef- lasciato dai
capire quale pietra fosse in realtà l’architrave e non flusso (R-Setau)», che si riferisce ai fluidi uscenti costruttori.
una semplice lastra di copertura. Forse, Al Ma’mun dal corpo di Osiride, resi in tal modo innocui. In basso,
non usò questo metodo e forse esaminò semplice- L’esempio è tratto da un testo che risale al 1250 a.C. il blocco di
mente tutti i blocchi, uno a uno finché non indivi- circa, ma ci sono numerosi di esempi simili in tutta granito che
duò quello giusto. La verità è che non lo sapremo la letteratura egizia, compresi i “Testi delle Piramidi”, chiude il
mai, ma è molto interessante notare che era possibile incisi sulle pareti della V Dinastia a Saqqara. È evi- passaggio alla
per lui localizzare l’ingresso in tal modo, se avesse stu- dente che questo tipo di giochi di parole avesse una parte inferiore
diato abbastanza attentamente i “Trial Passages” e sta- funzione precisa. Se alcuni di essi sono stati sapien- del Corridoio
bilito la connessione tra le linee disegnate e la super- temente pensati per migliorare la potenza della sin- Ascendente.
ficie piatta della roccia inclinata esattamente con lo gola linea di testo, come abbiamo osservato prima, al- Foto © M.
stesso angolo sul loro soffitto. Per sottolineare ulte- tri erano molto più semplicemente di uso quotidia- Forster.
riormente questo punto bisogna menzionare che lo no, sovrapposti l’uno sull’altro talvolta anche con un
scopo delle linee segnate all’interno della Grande Pi- effetto umoristico. A questo punto c’è da chiedersi: e
ramide deve ancora essere discusso in modo definiti-
vo, quindi trovo probabile che siano lì solo a questo
scopo, cioè come indizio da cui partire per prendere
le misure, al solo scopo di localizzare il Corridoio
Ascendente nascosto. Una volta trovato l’architrave, Al
Ma’mun lo rimosse.
Giochi di parole
Il blocco del Corridoio Ascendente sembra essere sta-
to progettato per incuriosire. I costruttori hanno la-
sciato volutamente un indizio sulla pietra. Una volta
che questo indizio sarebbe stato decifrato e l’architra-
ve rimosso, avremmo scoperto, però, con grande sor-
presa che il passaggio risultava ostruito. Come avrem-
mo reagito in tal caso? Al Ma’mun cercò di aggirare
l’ostacolo, cosa che probabilmente nessuno di noi
avrebbe fatto. In un primo momento provò a scavare
attraverso i tappi di granito, ma la pietra era molto du-
ra e avrebbe perso troppo tempo. Così, decise di in-
tervenire sul più morbido calcare che li circondava,
riuscendo finalmente a violare quel luogo gelosa-
mente celato. Il resto è storia. Dobbiamo ringraziare
Al Ma’mun per averci rivelato le meraviglie delle ca-
mere superiori della Grande Piramide. Senza di lui,
probabilmente ci verrebbe insegnato che il monu-
mento non ha stanze al suo interno e che l’unica ca-
mera è quella sotterranea scavata nella roccia, come
43 •
TRIAL PASSAGES - UN MESSAGGIO NELLA PIETRA
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di Andrea Baffoni
Il Sacro
e L’Arte
SVASTICA
Immanenza Invisibile nell’Arte Contemporanea
Una disamina dalla presenza celata, nell’arte contemporanea, dello svastica qua-
le principio e origine, all’interno di una visione che supera i limiti scientifici e
indaga il cosmo in modo simbolico e interiore.
I
l recente studio condotto da Costanza Bondi in tro, la definizione di “artista dell’anima”, usata per la
merito al simbolo dello svastica (Svastica. Simbolo prima volta a Parigi da Gustave Soulier, in una confe-
sacro universale Women@Work, pubblicato da XPu- renza tenuta il 6 dicembre 1894 (3). Non un diretto ri-
blishing, 2018) ha richiamato le molteplici implicazio- ferimento, ma certamente Soulier aveva ben presente
ni culturali espresse da tale immagine nel corso di mil- il Poème de l’âme, pubblicato nel 1881 da Louis Janmont,
lenni, aprendo contestualmente a nuove riflessioni e idealista cattolico lionese, attraverso cui si descriveva il
sostanziali attente verifiche. In particolare, ha indiriz- cammino terrestre dell’uomo con riferimento stretto
zato l’interesse generale verso la verifica degli effetti alla condizione spirituale.
esplicitati nella cultura artistica contemporanea, sugge- Tale insistenza sul mondo dell’invisibile era frutto
rendo una possibile incidenza negli ambiti delle avan- della convergenza di differenti stimoli culturali, facen-
guardie storiche e principiando ad una ricognizione si- ti capo alla capitale francese, già epicentro del Reali-
stematica delle medesime. smo e crogiuolo di tutte le influenze che in quegli an-
Questione da cui prendere le mosse è il tema del sim- ni andavano condensandosi in Europa. In virtù, tutta-
bolo, in particolare riferito alla fervida stagione creati- via, del principio per cui “ad ogni azione corrisponde
va sviluppatasi nella Francia di fine Ottocento, non a una reazione uguale e contraria” (4), il poeta belga
caso tradotta dagli storici come Simbolismo. Una ten- Emile Verhaeren, in un articolo del 1887 dedicato a
denza in cui confluirono elementi di varia cultura: dal Fernand Khnopff, scriveva:
rifiuto della modernità alla ricerca dell’arcaico, unito al
culto del divino attraverso testi mitologici, Teosofia e “L’evoluzione verso il simbolismo è avvenuta dapprima quasi in-
indagine esoterica. consapevolmente, poi si è gradualmente consolidata attraverso la
Figura chiave fu Joséphin Péladan, fondatore dell’Or- reazione diretta al naturalismo” (5).
dine della Rosa-Croce del Tempio e del Santo Graal e
ideatore dei Salon de la Rose+Croix organizzati a Parigi È lecito domandarsi da dove arrivi questa reazione, ma
fra 1890 e 1897, che in un articolo scagliato contro il è ancora Péladan a individuare con chiarezza uno dei
Salon del 1883, e più ampiamente in contrapposizione fattori chiave, senza dubbio quello più vicino all’evol-
al naturalismo imperversante, sosteneva come il vero vere della società tecnologica: la fotografia. Nel testo
scopo dell’arte dovesse essere, prima di tutto, “rende- precedentemente citato, La Décadence esthétique, affer-
re visibile l’invisibile” (1), principio ripreso qualche an- mava infatti:
no dopo da Paul Klee.
Così, essendo di per sé il simbolo un “ponte tra il mon- “La fotografia a colori che verrà inventata in futuro potrà otte-
do sensibile e quello extrasensoriale” (2), tutta l’arte nere gli stessi risultati – migliori, anzi – di 2300 quadri su
sviluppatasi in tale ambito poté operare non più per di- 2488 esposti qui […] mi si fa passare per visionario. Che im-
retta relazione con la natura esterna, ma indagando la porta! […] domani i fotografi vi eguaglieranno, anzi, vi supere-
parte insondabile dell’animo umano. Ne derivò, peral- ranno”.
• 46
Dunque, a meno di trent’anni dal Pa-
villon du Réalisme, l’ondata verista che
aveva contribuito a scardinare l’as-
setto “pompier” (6) dell’arte ufficia-
le, stava scemando in una sterile ri-
dondanza. Il puro naturalismo aveva
assolto il proprio compito inoltre, la
parallela diffusione in Europa delle
teorie di Helena Blavatsky, trasferita-
si a Londra nel 1890 e fondatrice nel
1875 a New York della Società Teo-
sofica, spingeva gli artisti a indagare
il mondo dell’invisibile recuperando,
in un primo momento, la dimensio-
ne del mito (Gustave Moreau, Ar-
nold Böklin), per poi orientarsi ver-
so una condizione maggiormente ar-
cana.
1
Astrazione cosmica
Un tale insieme di fattori, unito al merata. Pionieri della tecnica come remote e allusivi, nella sua stessa di-
processo di sintetizzazione icono- Charles Tellier (Amiens, 1828 - Pari- mensione segnica, alla ritmicità ci-
grafica, portò velocemente alla defi- gi 1913) presentavano alle expo uni- clica dell’universo, ovvero: il “mo-
nizione di una consapevolezza del- versali le prime scoperte tecnologi- vimento cosmico nel suo continuo
l’Io, manifestando il problema del che sull’energia solare. Anche la ce- divenire” (9).
rapporto tra interno ed esterno nel- lebre Statua della Libertà, inaugurata
la più ampia relazione tra uomo e nel 1886 e realizzata dagli europei Dal disco solare al cerchio
cosmo. Frédéric Auguste Bartholdi, autore Per Claude Monet il sole è l’elemen-
Lo svastica, in tale processo, si rive- del progetto, e Gustave Eiffel, che si to che principia l’analisi atmosferica
la pertanto come principio invisibi- occupò della struttura di sostegno, del paesaggio. Opera cardine è Im-
le, ma presente in tutta la rivoluzio- presentava sulla sommità della testa pressione. Levar del sole, dipinto a Le
ne estetica che dal Simbolismo por- una corona ispirata ai raggi del sole Havre nel 1872 ed esposto due anni
ta alla nascita dell’Astrattismo. In secondo una chiara simbologia eso- dopo alla prima mostra impressioni-
un trittico del 1910, intitolato Evo- terica (8). sta (10), cui era complementare il di-
luzione, il trentottenne Piet Mon- Il sole diviene l’archetipo cui artisti, pinto Impressione. Calar del sole, pre-
drian interpreta il processo di cre- filosofi e scienziati guardano, il fine sentato più tardi, nel 1979, alla quar-
scita esistenziale attraverso tre figu- galattico dove spazio e tempo con- ta mostra impressionista (FOTO2).
re femminili i cui simbolismi geo- fluiscono. Principi parimenti espres- L’artista tenta di coglierne il dato
metrici permettono di accedere alla si dallo svastica fin dalle epoche più sensibile, scavalcando la problemati-
conoscenza come immersione nella
luce spirituale (FOTO 1).
È dunque l’immaginario cosmico
a rompere definitivamente i ponti
col passato, interpretato a vario tito-
lo tra empirismo e speculazione filo-
sofica. D’altra parte, la Francia di fi-
ne Ottocento maturava una nuova
scienza astronomica in grado di mo-
dificare radicalmente la cognizione
del rapporto tra uomo e universo.
Nel 1876, Marytin e Gautier costrui-
vano per l’Osservatorio di Parigi un
telescopio di nuova concezione ca-
pace di mostrare una quantità di stel-
le mai sospettata prima, superato
qualche anno più tardi da quello del-
l’Osservatorio di Nizza (1880)(7).
Comprendendo che il visibile è pri-
ma d’ogni cosa energia, si individua-
va nel sole la fonte di tale forza sco-
prendo la possibilità di essere inca- 2
47 •
IL SACRO E L’ARTE
3
ca paesaggistica senza preoccuparsi ostensorio i cui raggi coinvolgono e
della sua dimensione astrale, esclu- stravolgono l’intero paesaggio,
sivamente trattandolo in qualità di mentre in La notte stellata (1889), il
fonte della luce (11). Già pochi an- cielo si trasforma in un turbine con-
ni dopo, tuttavia, accantonato il da- tinuo di moti astrali dove ogni cor- ed è ancora il tema del disco solare
to scientifico, Vincent Van Gogh, po celeste agisce come un catalizza- a catalizzare tale svolta. Tra i primi
perviene ad una spiritualizzazione tore di energia capace di piegare a manifestare tale superamento c’è
della natura dove gli astri assumono l’ambiente circostante (FOTO 3). František Kupka, artista influenza-
caratteristiche fuori dal comune. Il primo decennio del Novecento to dall’occultismo e parimenti inte-
Nel Seminatore (1888), il disco solare vede dunque la trasformazione del- ressato alle scoperte scientifiche.
si staglia in cielo come un possente la pittura da iconica ad aniconica, Tra 1911 e 1920, dopo opere dal
forte carattere simbolico come L’o-
rigine della vita del 1903, porta avanti
una serie dal titolo Printemps cosmi-
que II in cui, riunendo forme astrali
come pianeti e stelle, dà vita ad una
sorta di danza metafisica di corpi
celesti, come a voler anticipare ipo-
tetiche visioni di un qualche futuro
viaggiatore cosmico (FOTO 4).
Pressoché contestualmente, anche
l’artista Robert Delaunay incentra
la sua ricerca in una serie di lavori
dedicati all’analisi del sole e della
luna dal titolo Formes circulaires, so-
leil et lune, trascinando l’occhio del-
lo spettatore in una dimensione
astratta dove gli unici riferimenti
sono il colore e la forma, essen-
zialmente tradotta in andamento
circolare (FOTO 5).
Il cerchio è il disco solare, più in
generale l’elemento cosmico, il rit-
mo dell’universo, la forma perfet-
ta cui tendere, metafora della cicli-
cità dell’essere universale. Richiama
le forme femminili, il ventre mater-
4 no che a sua volta è metafora del
Regressus ad uterum, trovando spon-
• 48
L’universo astratto che Kandinskij manifesta intorno agli
anni Dieci, dettagliatamente spiegato nello Spirituale nel-
l’arte, riguarda pertanto la possibilità di esprimersi in pit-
tura secondo canoni ispirati all’universo delle note. Artisti
a lui coevi, quali Kupka o il lituano Čiurlionis, coniugano
le due arti nel tentativo di materializzare le dinamiche del
cosmo. Il colore e la forma non rispondono ad elementi
di rappresentazione, ma a ritmi di purezza esistenziale te-
si a spingere la pittura verso la celebrazione del mondo
astratto.
Una semplificazione formale che trova specifica evidenza
in quella smaterializzazione della luce attuata parallela-
mente da Robert Delaunay, e anticipata in Italia dalle
esperienze di Romolo Romani e Luigi Russolo. Quest’ul-
timo, in particolare, nel testo Al di là della materia (1938),
affermava:
“Nella pittura i corpi non sono presi nella casualità qualunque del
loro apparire nel mondo, ma secondo un ritmo […]. Ed è questo
ritmo che forma l’armonia dell’opera pittorica […] sarà arte nuova
solo quella che riuscirà a trovare una forma nuova, definita e finita,
per arrivare all’infinito e indefinito dell’emozione spirituale”.
da nei futuristi italiani e in particolare nel Mercurio che “Il suono musicale arriva direttamente dall’anima. E vi trova subi-
passa davanti al sole (1914), con il quale Giacomo Balla to un’eco, perché l’uomo ha la musica in sé”.
manifesta la volontà di giungere alla definizione di una
ricerca capace di unire, attraverso la correlazione tra
scienza e misticismo, l’unità dell’opera quale anticipa-
zione della “ricostruzione futurista dell’universo” (12)
(FOTO 6).
“ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come
ciò che è in basso”.
49 •
IL SACRO E L’ARTE
7
Appare evidente come lo svastica, già torno al quale si muove l’insieme e a Ma se tale visione resta ancorata alla
espressione di quel principio erme- cui si ricongiungono le mani, riporta- dimensione paesaggistica, quella di
tico di relazione tra cielo e terra, te di contorno, come a sancire l’unio- Enrico Prampolini guarda definitiva-
rappresenti una sorta di aura nascosta ne indissolubile fra dimensione mate- mente oltre i confini della Terra. Un
agli occhi dei più, ma affatto celata nei riale e spirituale al di là di tempo e spa- dipinto come Maternità cosmica, del
circoli teosofici, antroposofici e, più zio. 1930, idealizza il viaggio interplaneta-
generalmente, vicini a riflessioni eso- Dunque a un’analisi più approfondi- rio mettendo in relazione la forma
teriche che emergevano nell’arte pro- ta, e soffermandoci proprio nel de- sferica del globo terrestre al ventre
ducendo quella mutazione verso l’a- cennio degli anni Venti, si vede come gravido della donna. Il ritorno al
strattismo, le cui premesse erano state quel principio di unione tra cielo e grembo materno da intendere come
ampiamente espresse dalle correnti terra continui a interessare gli artisti, “ritorno all’origine cosmica” e totale
simboliste. gradualmente spostando sempre più immersione nel mondo ultraterreno.
Ciò emerge con chiarezza nel singola- l’attenzione verso dimensioni di L’uomo che si addentra nello spazio
re tavolinetto per sedute medianiche unione fra materialità e spiritualità. compie un viaggio verso i primordi
che il toscano Ernesto Thayaht realiz- Ed è ancora il Futurismo a suggeri- dell’universo fino all’incontro con la
za ad intarsio intorno al 1923, espo- re un tale percorso quando si avvia Madre eterna. Si anticipa quel proces-
nendolo alla mostra di Arti applicate sulla strada della nuova stagione ae- so di trasformazione linguistica verso
di Monza (FOTO 7). ropittorica. Un’interpretazione atmo- una vera e propria poetica dello spa-
Già aderente al movimento futurista, sferica della realtà che spinge gli arti- zio incarnata, poi, dall’esperienza di
il giovane esprime nella propria ricer- sti alla riflessione sul superamento Lucio Fontana (FOTO 8).
ca le costanti simbolico-esoteriche dei limiti fisici. In definitiva si può ben affermare che
fin’ora analizzate, ma in questo caso In Umbria, Gerardo Dottori insiste il percorso di cambiamento per giun-
portando all’evidenza del suo operato sulla forma circolare del Lago Trasi- gere all’abbandono della figurazione,
proprio lo svastica. Al centro del ta- meno come idealizzazione della natu- passi attraverso l’acquisizione del sim-
volo, infatti, emerge appunto tale sim- ra secondo un nuovo punto di vista. bolo come elemento paradigmatico,
bolo, in orientamento solare, quasi Dall’alto, egli interpreta quello che è per poi oltrepassarne i limiti spingen-
impartendo a tutta la composizione la un naturale bacino idrico come uno do l’opera d’arte oltre i confini del-
propria forza evocativa. Un perno at- specchio su cui il cielo si riflette. l’oggetto. E forse la cosa più singola-
• 50
Da Moreau a Gauguin a Klimt (cat. della mo-
stra Ferrara Palazzo Dei Diamanti e Roma
Galleria Nazionaled’Arte Moderna, 2007),
Ferrara Arte Editore, Ferrara 2007, p. 5.
4 - Principio di azione e reazione, III legge
della dinamica.
5 - Emile Verhaeren, Un peintre simboliste, in
“L’Art moderne”, Parigi, 27 aprile 1887.
6 - Era l’appellativo usato per l’arte accade-
mica, così definita in riferimento, talvolta,
agli elmi delle eroiche figure classici, come
similitudine a caschi di pompieri, o agli stes-
si pompieri in servizio durante le mostre
dei Salons ufficiali, o ancora riferendosi a
rappresentazioni pittoriche pompose e re-
toriche.
7 - Cfr. Barbara Larson, La nuova astronomia
e il cosmo in espansione: il cielo visto dalla Francia
8 alla fine dell’Ottocento, in Cosmos (cat. della
Mostra, Venezia 2000), Bompiani, Milano
re che ne deriva è la consapevolezza che a stimolare tale 2000, p. 87.
processo fu paradossalmente la liberazione del pensiero 8 - La statua rappresenta la dea Ragione, ispirandosi a mo-
scientifico. Si può in un certo senso dire che sul finire del delli storici come Iside o Semiramide, la cui torcia simbo-
diciannovesimo secolo l’Europa riparte da dove si era fer- leggia il sapere massonico, cui Bartholdi era legato. Cfr.
mata dopo la condanna di Giordano Bruno. Ed è l’indagi- Corrado Augias, I segreti di New York, Mondadori, 2010, cap.
ne sul cosmo l’elemento cardine di questa trasformazione, 1.
con il sole a fungere da ponte tra un passato da recupera- 9 - Cfr. Lo svastica in quanto archetipo, in Bondi, Morucci, cit,
re nella sua sfera più intima e un futuro ancora da com- p. 55.
prendere. 10 - Cfr. John Rewald, La storia dell’impressionismo, Monda-
dori 1976, pp. 276-276.
NOTE 11 - Da ricordare che il termine impressionismo fu conia-
1 - Articolo ristampato nel 1888 con il titolo La Décadence to proprio in riferimento a tale opera e a quelle sposte nel-
esthétique, in “L’Art ochlocratique”, vol. I, Parigi. la prima mostra impressionista, ibidem, pp. 276-285.
2 - Cfr. Introduzione, in Costanza Bondi, Marco Morucci, 12 - È il manifesto firmato con Fortunato Depero nel
Svastica. Simbolo sacro universale, Women@Work, Perugia, 1915, il cui presupposto è considerare l’attività artistica in
2018. relazione ogni aspetto della vita umana in rapporto diretto
3 - Cfr. Geneviève Lacambre, Il simbolismo, in Il Simbolismo. con il cosmo, unire saldamente cielo e terra.
51 •
Mostre
Il PERCORSO DEI SEGRETI DELL’OSPEDALE DI MILANO
di Sara Cariglia
S
embra un santuario. Un templio affrescato. Eppure cropoli: «Ci occupiamo del recupero e dello studio di re-
ogni manoscritto, ogni testo, ogni scaffalatura che lo sti umani. I nostri calcoli parlano di circa 150mila pazienti
abita dal Medioevo a oggi, ha vissuto per seicento an- qui seppelliti» chiarisce Mirko, antropologo Labanof, il
ni chiuso a chiave in uno scrigno tanto prezioso quanto quale confessa quanto studiare il profilo biologico di due
sconosciuto. Che, se fino a fine Settecento, era riservato al milioni di elementi ossei sia stato (ed è, poiché gli studi so-
consiglio d’amministrazione dell’Ospedale Maggiore di no ancora in corso d’opera) un lavoro lunghissimo. «D’al-
Milano, atto a decretare le sorti di pazienti e policlinico, tra parte abbiamo dovuto riportare in superficie ogni sin-
oggi è adibito ad archivio. Un archivio firmato Cà Granda. golo osso, lavarlo, studiarlo e siglarlo. Oscillano dal 1200
Un tesoro immobile e impenetrabile, forse, solo in attesa al 1850» precisa lo studioso, spalancando uno dei tanti
dell’agognato 2018 per spalancare una volta per sempre le chiusini che si affacciano alle camere sepolcrali e illumi-
proprie porte al grande pubblico e condurlo in uno dei nando con una lanterna le cataste di femori, crani, fibule e
meandri storici e artistici più attraenti di Milano. bacini, disseminati qua e là a due metri di profondità. «Ab-
Che fossero proprio le Sale Capitolari dell’ospedale più an- biamo rinvenuto addirittura bottiglie e frammenti di ve-
tico della città – oggi sede de La Statale – a custodire in stiti che sono perfettamente conservati grazie al microcli-
pregevoli boiserie migliaia di faldoni, per qualcosa come ma che da sempre pervade il camposanto» chiarisce l’e-
tre chilometri lineari di scaffalatura, proprio non ce lo si sperto, come a scardinare l’idea secondo cui il sepolcreto
aspettava. Che fossero proprio i suoi armadi blindati a te- sia “morto” nel Seicento. È proprio il caso di dire sotto
nere sottochiave le nobilissime firme imperiali di Napo- mentite spoglie, poiché a oggi sono diverse le dimostra-
leone Bonaparte o di Maria Teresa D’Austria o, le decine e zioni che attestano che a riposare nella cripta furono le os-
decine di lettere in pergamena sottoscritte da Parini e Leo-
pardi, era pressoché inimmaginabile. Così come non era
pensabile che un ospedale, per quanto antico, costruito
nel 1637 dal Richini, potesse accogliere (da circa un anno)
la biblioteca medica più senior d’Europa, composta da
100mila volumi e corredata da 29mila immagini. O anco-
ra, un caveau sotterraneo tempestato da quasi mille ritratti
dei benefattori del Policlinico: «Di solito sono i musei ad
accogliere patrimoni così ingenti non gli ospedali. Eppure
qui abbiamo Segantini, Pitocchetto, Hayez, Carrà. Ma che
senso ha possederli se poi sono costretti a vivere dietro le
quinte?» reclamava Paolo Galimberti, direttore dell’unità
beni culturali del Policlinico, l’ottobre scorso, quando il
progetto in auge era ancora in fase embrionale. Un pro-
getto che, a distanza di un anno, sembra essere germoglia-
to e aver dato vita al Percorso dei segreti della Cà Granda.
La Cripta
• 52
Europa proprio in quegli anni. Ed è sempre l’equipe di an-
tropologia forense a essersi impegnata a ricostruire il pro-
filo biologico delle spoglie, ristabilendone (per quanto
possibile) sesso, età, etnia, ma anche patologie: «Nel Sei-
cento tubercolosi e sifilide erano le malattie più diffuse
ma nelle camere sepolcrali abbiamo trovato stranamente
anche un caso di lebbra – continua l’antropologo – Inso-
lito, dato che Milano all’epoca era dotata di un apposito
lebbrosario».
Anche se a dire il vero la malattia più temuta dai milanesi
era la peste: «Ne erano terrorizzati, tanto che i medici le-
gali dell’epoca si chiamavano Catelani. Erano delle specie
di detective; il loro lavoro li portava a visitare le case in cui
si era consumata la morte sospetta al fine di eseguire del-
le sorte di autopsie. Ecco spiegato il perché nella cripta ab-
biamo recuperato un cranio tagliato» fa luce Mirko del
Una statua nella cripta Labanof, alludendo a quella lunga sequenza di trivella-
COME ARRIVARE: • ArSe - Il Percorso dei Segreti della Cà Granda - Policlinico di MILANO, Via Francesco Sforza 32. Il Percorso, composto dalle Sale
del Capitolo e dalle Catacombe, è aperto martedì, giovedì, venerdì, domenica dalle 19.50 in occasione di Cinema Bianchini.- mercoledì, sabato dalle
19.30 in occasione di Cena al Museo - domenica dalle 12 in occasione di Pranzo al Museo, martedì alle 19.50, mercoledì alle 20.30, giovedì e venerdì
alle 19.50, sabato alle 10.30 e dalle 15 alle 21, domenica alle 17 e alle 19.50. Per info: Telefono : 02-92965790 - Assistenza via whatsapp: Scrivi al
3331704695 Email : arse@milanocard.it
53 •
“il vostro libraio di fiducia...”
Fenomeno UFO Il Peccato Originale nel pensiero moderno Il Labirinto nel mondo antico
Riccardo Gramantieri AA.VV. Giancarlo Germanà
ILa visione dei dischi volanti fu qualcosa Accogliamo con grande favore la ri- Con il termine labirinto indichiamo
di socialmente rilevante durante i pri- cerca sul tema del peccato originale, un percorso che da un punto di ac-
mi decenni del dopoguerra americano. affidando la redazione dei contributi cesso conduce ad un centro attra-
psicologi e psicoanalisti come Leon Fe- sui singoli momenti e figure a storici verso una serie di circonvoluzioni, in
stinger, Carl Gustav Jung e Wilhelm Rei- della filosofia che sono esperti nei di- genere sette, con andamento pendo-
ch formulano le loro teorie sul caso; si versi settori. Ad emergere è una plu- lare (ambagi), che rendono necessa-
assiste al boom editoriale della fanta- ralità di interpretazioni del male, del- rie almeno tre inversioni nel percor-
scienza. Il libro si concentra su quello la libertà dell'uomo e di Dio, che ridi- so. Il labirinto, formato da meandri e
che qui viene chiamato il “decennio lungo” degli ufo, e cioè il segna e arricchisce il profilo della filosofia moderna e del- spirali, divenne rappresentazione dell'andata e del ritor-
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Pistis Sophia Viaggio iniziatico nei mondi interiori I Misteri del Tempo e dello Spazio
G.R.S. Mead Gareth Knight Brad Steiger
Pistis Sophia è un vangelo gnostico Spiegando la differenza tra magia e misti- Steiger ha compilato una raccolta
scritto in lingua copta probabilmen- cismo, religione naturale e rivelata, moni- straordinaria di casi tra i più scon-
te nella seconda metà del III secolo. smo e teismo, la visione di Dante, il pote- certanti relativi al paranormale. Par-
Come altri vangeli gnostici contiene re dell’alfabeto ebraico e i molti altri ele- la di episodi UFO, Bigfoot, poltergeist,
una rivelazione segreta di Gesù risor- menti che fondano la magia cabalistica fantasmi, manufatti misteriosi, viaggi
to ai discepoli in assemblea (inclusa cristiana, Knight consente il recupero di nel tempo e molti altri argomenti di
Maria Maddalena, la Madonna, e Mar- una tradizione vitale che è parte inte- casi inspiegabili dedicati a chi cerca
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di correnti religiose che definisce che hanno accompagnato l’evoluzione sono tra di loro? ll volume ne affronta la
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ché esse si definiscano «dualisti- punto di vista iconografico, ci fa viaggia- l’attenzione sulla critica del cristianesimo
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grande studioso Ioan Petru Culianu, lo variegato percorso che l’ha portato a un tempo in cui tutti gli uomini erano dei. Essi,
aveva detto nel suo capolavoro "Eros viaggiare dagli Stati Uniti in Ecuador e però, abusarono talmente della loro divinità
e magia nel Rinascimento": il in Perù, dove vive attualmente, alla che Brahma, signore degli dei, decise di pri-
"Picatrix" e il "De Radiis", benché scoperta dei segreti del curanderismo varli del potere divino e di nasconderlo in un
proibite e circolanti in maniera occul- e delle piante sacre dell’Amazzonia. posto dove fosse impossibile trovarlo. Brah-
ta, erano le opere che più avevano Rituali, percorsi iniziatici e guarigioni ma, a quel punto, disse: "Ecco ciò che faremo
influenzato il pensiero e i sogni dei miracolose, per quelli che vogliano della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel
grandi del Rinascimento, Marsilio Ficino e Pico della intraprendere tale sentiero. suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli
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Cos’è lo gnosticismo Daimon Dalla Nigredo alla conquista dell’Albero
Ezio Albrile Claudio Marucchi della Vita Iole de Simone .
Lo gnosticismo è una via di salvezza gran- L'Autore ci racconta, senza veli, come Dopo aver introdotto il lettore alla
diosa,quanto sconosciuta. Si parte dal- trasformare la propria coscienza e il Qabbalà e all'Alchimia, con il Sèfer Bet
l’inganno che forze ostili hanno tessuto proprio corpo in un laboratorio sempre entriamo nel dettaglio della prima fase
intorno all’uomo: gli hanno fatto credere all'opera. Dalla meditazione alla magia alchemica, la Nigredo, e specifichiamo
di essere la «misura di tutte le cose», ma cerimoniale, dalle esperienze di altera- meglio l'Albero Sefirotico, o Albero della
in realtà è niente più che un escremento. zione della percezione all'erotismo ma- Vita, così come la tradizione, cabalistica
Il mondo esclude Dio, mentre Dio mette fi- gico-mistico e alle possessioni dionisia- ebraica ed ermetica, lo ha fatto arrivare
ne al potere che il mondo esercita sull’uo- che, un lungo e affascinante viaggio lun- fino a noi. La Qabbalà è una scienza molto
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Il Segreto Celato
nel Bugnato
di Stanislao Scognamiglio
• 56
Il Bugnato della Chiesa del Gesù Nuovo presenta un enigma cui in molti hanno cercato di dare
soluzione. Sulle bugne piramidali della sua facciata misteriosi glifi chiedono di essere interpretati.
L’autore presenta la sua teoria, sebbene non escluda la possibilità che, tale codice simbolico
possa essere dotato di una fiunzione comunicativa “a più livelli”
L
a presente indagine non vuole togliere vali- la Chiesa del Gesù, è ancora attualissimo, perché
dità alle precedenti ipotesi sul mistero che si ha per fine la reintegrazione con l’Uno, e risulte-
cela dietro i glifi incisi nelle bugne della fac- rebbe ostico a chi fa della disgregazione, della se-
ciata rinascimentale della Chiesa del Gesù parazione, dello scontro, l’unica dialettica possibi-
Nuovo della omonima piazza di Napoli. Al con- le: la trasmutazione alchemica infatti, comporta, di
trario, vuole essere un contributo per chiarire pro- riflesso, attraverso una sottile corrispondenza tra
babilmente il messaggio profondo e universale che Microcosmo e Macrocosmo, la tendenza di cia-
Novello da San Lucano, quasi sconosciuto archi- scun individuo, inteso come monade di una appa-
tetto del XV secolo ha inteso lasciare, nell’intera ar- rente diversità, a riconquistare il primato dell’unità
chitettura dell’edificio che fu la dimora della fami- e della condivisione. Ecco perché, in questo spiri-
glia Sanseverino, principi di Salerno. to, ho cercato di mettere assieme il puzzle di una
Il significato profondo di ciò che l’artista voleva ricerca che si perde nella notte dei tempi.
esprimere è per forza di cose, scritto in linguaggio
ermetico, per ovvia necessità di protezione dall’In- Accenni sulla Geometria Sacra
quisizione, per il suo contenuto che all’epoca sa- Qualunque osservatore si trovi a passare e ad os-
rebbe risultato eretico, e per proteggerlo da errate o servare, dal basso verso l’alto, la facciata del Gesù
strumentali interpretazioni che, in mano a chi non Nuovo, non può fare a meno di pensare ad una di-
addentro alla materia, potrebbe utilizzare in ma- stesa di piramidi, quindi all’Egitto. Ma la relazione
niera impropria proprio contro se stesso. L’Alchi- tra l’ex Palazzo Sanseverino ora Gesù Nuovo, non
mia e le altre scienze “tradizionali” indagano la na- è strettamente di causa-effetto. Se vogliamo fare dei
tura profonda dell’uomo e, a causa della delicatez- parallelismi con la piramidi e l’armamentario sim-
za della questione, rischiano di alterarne l’equili- bolico che essa porta con sè, dobbiamo necessa-
brio. Ma, secondo mia personale lettura, il messag- riamente fermarci perché finiremmo fuori strada e
gio alchemico e, di conseguenza, del bugnato del- inevitabilmente su un piano molto di moda oggi,
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IL SEGRETO CELATO NEL BUGNATO
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LUOGHI DI POTERE
strano sulle facce laterali delle incisioni, glifi, co-
La Tradizione “magica” del Gesù Nuovo muni in verità, in altri edifici, ma che qui paiono
Veniamo quindi alla Chiesa del Gesù Nuovo. La assumere un valore simbolico molto rilevante. Sul-
leggenda popolare, legata al Palazzo dei Sanseveri- l’interpretazione di questi segni si sono scritti di-
no, vuole che esso sia una sorta di dimora male- versi saggi e articoli, alcuni dei quali ne spiegano
detta perché, nel corso della sua storia si sono mol- il significato ricorrendo alla tradizione ermetica
tiplicati crolli e successive ricostruzioni. (da me privilegiata), altri si sono affidati allo spiri-
Si dice infatti che il bugnato, che compone la mae- tismo e alle profezie apocalittiche.
stosa facciata, sia stato realizzato in forma pirami- Una teoria molto interessante consiste in quella
dale perché le bugne appuntite avrebbero allonta- elaborata da Vincenzo De Pasquale (vedi box),
nato gli spiriti maligni e convogliato l’energia po- che, assieme a un musicologo e un matematico,
sitiva all’interno del palazzo e sui suoi abitanti, ma avrebbe ricavato dai glifi uno spartito musicale,
per un errore interpretativo, gli operai avrebbero poi eseguito. La teoria fu presa molto in conside-
montato le bugne non secondo l’ordine prestabili- razione dai media nel 2010, probabilmente per
to dai capomastri, invalidando e addirittura capo- l’originalità e per il suo costrutto, apparentemente
volgendo l’effetto magico sortito: crolli e sfortune inattaccabile. De Pasquale asseriva che i glifi fos-
infatti hanno funestato sia il palazzo che i princi- sero lettere dell’alfabeto aramaico che avrebbero va-
pi, loro antichi proprietari. In realtà, i crolli sono lore di annotazione musicale. In effetti, Novello
da attribuire proprio all’intervento dei lavori suc- da San Lucano, l’architetto del Palazzo Sanseveri-
cessivi all’acquisto del palazzo da parte dei Gesui- no fu, come del resto lo è stato per tantissimi ec-
ti, che lo trasformarono nella attuale Chiesa del clettici artisti dell’epoca rinascimentale, anche
compositore. A lato,
Ho voluto verificare la sua teoria, perché, vaghi ri- una visione
cordi e le conoscenze acquisite nel campo mi da- del “campo di
vano, dopo una prima osservazione superficiale, la piramidi” sul
certezza che i segni in questione non fossero lette- bugnato della
re aramaiche! Ho così raffrontato i simboli con cia- facciata del
scuna lettera dell’alfabeto aramaico. Gesù Nuovo
Quindi, per correttezza, ho verificato se potesse di Napoli.
trattarsi di una derivazione dell’aramaico, il “man-
daico”, cioè una lingua anch’essa semitica e di de-
rivazione fenicia, parlata tra il Tigri e l’Eufrate, e
da quanto si evince, le lettere di quell’alfabeto, che
sono una variante “arrotondata” dell’aramaico, non
corrispondono né ai simboli, né ai glifi adiacenti,
successivi, superiori o inferiori presenti sul bu-
gnato.
Sempre seguendo il ragionamento di De Pasquale,
la composizione musicale, sarebbe scritta sul bu-
gnato. Ma allora le incisioni-glifi che si trovano al-
l’altezza della base dell’edificio non appartengono
alla composizione?
I “pappamonte”.
Perduta un po’ la consistenza, anche se metodo-
Gesù Nuovo. Infatti andando ad intaccare le strut- logicamente valida, della teoria di De Pasquale,
ture e le proporzioni geometriche dell’edificio, ho affrontato la teoria cosiddetta dei “Pappa-
consequenziali e ineluttabili sono stati i crolli. In monte”, ovvero letteralmente, “coloro che spacca-
quanto alle vicende nefaste dei Sanseverino, sono no la pietra dal monte”, secondo cui alcuni scal-
imputabili a mortali e prevedibilissimi fatti che li pellini che ricavavano massi da lavorare dalle ca-
vede al centro di una lotta di potere a carattere po- ve delle montagne, essendo lavoratori “a cottimo”,
litico-ecclesiastico, un genere di conflitto comu- avrebbero contrassegnato le bugne per dimostra-
nissimo in ogni epoca. re a fini remunerativi il lavoro svolto. Ma gli stu-
Ma torniamo al bugnato. La caratteristica di que- di che ho condotto sulle “gilde” muratorie mi
sto motivo architettonico consiste nell’essere for- fanno affermare con certezza che al singolo scal-
mato da bugne, cioè pietre opportunamente lavo- pellino era vietato esprimersi in qualunque ma-
rate, in genere a forma di parallelepipedo, usato co- niera, e il “marchio” apposto sulla pietra stava a
me decorazione soprattutto nelle facciate delle for- “siglare” il lavoro da parte del capomastro, come
tezze. Ma le bugne del Gesù Nuovo sono uniche abbiamo visto, esecutore della volontà dell’archi-
nel loro genere perché, non solo piramidali, mo- tetto e talune volte architetto egli stesso.
59 •
IL SEGRETO CELATO NEL BUGNATO
A destra,
i marchi
apposti sulle
bugne del
monumento.
In basso, il
Palazzo dei
Diamanti a
Ferrara.
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LUOGHI DI POTERE
Nelle immagini pubblicate ho rinvenuto un elen- In alto,
co di elementi chimici (allora comprendevano an- alcuni segni
che elementi che oggi assegniamo alla chimica or- alchemici
ganica) che funziona proprio come una tavola pe- presenti sul
riodica “ante litteram”, cioè a ogni elemento corri- bugnato
sponde un simbolo grafico, non tenendo conto ov- come rilevato
viamente di peso atomico e di altre caratteristiche dall’autore.
che solo la modernità ha scoperto. Ma i simboli al-
chemici e chimici usati in laboratorio, erano, fino al-
la vigilia della tavola periodica, pressoché identici,
seppur potendo variare significativamente da autore
ad autore. L’annotazione degli elementi fondamen-
tali era, però, uniforme in ciascun autore. È bene
specificare che alcuni simboli potevano anche indi-
care “operazioni” da effettuare e non l’elemento in
se stesso. Così, se confrontiamo lo schema dei segni
“chimici” con qualche glifo inciso nelle bugne, ve-
dremo che corrispondono precisamente. Nello spe-
cifico, “Acqua” “Aceto” e “Stagno”.
Voglio chiarire che l’ipotesi da me tracciata, sebbe-
ne rigorosa, può perfettamente incastrarsi e sovrap-
porsi alla teoria dello spartito musicale. Quest’ul-
tima, nonostante le debolezze di diverso ordine
che la caratterizzano, dimostra, come anche il sot-
toscritto intende fare, che, attraverso il suo ricono-
scimento come linguaggio superiore, che si serve,
nel caso della tradizione esoterica, di rapporti nu-
merici e proporzioni indicanti la possibile intera-
zione tra Cosmo e Uomo, il messaggio provenien-
te dall’Arte si completi con la musica e con la ri-
cetta alchemica, pratica indicante il perseguimento
di quell’armonia spirituale da raggiungere.
C
ome afferma l’autore ne alchemica dei segni. Ecco le ne trovata la chiave di inter-
dell’articolo, non tutti i sue sintetiche risposte per i let- pretazione?
segni sembrano essere tori di FENIX. V.D.P.: «Avendo passato buona
associabili a lettere ara- parte della mia vita a Piazza del
maiche e quindi appartenenti al Adriano Forgione: La presen- Gesù quei segni li conoscevo be-
codice musicale. Esistono glifi, za dei segni sul bugnato del ne. Avevano sempre stimolato la
ad esempio, a forma di clessidra Gesù Nuovo era un fatto no- mia curiosità. Dopo i miei studi
del tutto estranei a questa scrit- to. Si credeva potessero essere in iconologia ho iniziato un per-
tura. Nonostante ciò reputiamo i segni lasciati da corporazioni corso di ricerca che mi ha porta-
che l’ipotesi dello spartito possa o gilde. to a trovare la chiave di interpre-
essere comunque interessante da Gennaro De Pasquale: «Erano tazione quali note di uno sparti-
approfondire. Abbiamo contat- credenze radicate. Sono stati gli to musicale all’inizio degli anni
tato il professor Vincenzo De stessi Gesuiti, sin dal cambio 2000. Durante un viaggio in
Pasquale, storico dell’arte, stu- d’uso del Palazzo Sanseverino a Ungheria nel 2005, mostrai le
dioso di simbologia e autore chiesa, ad alimentare questa leg- mie conclusioni preliminari al-
della decodificazione del codice genda». l’amico musicologo Lòrant Réz,
musicale sul bugnato della allora docente all’Università
Chiesa del Gesù Nuovo a Na- A.F.: I simboli sul bugnato Eszerhàzy, che le trascrisse in
poli. Una soluzione affascinan- sono diversi ma si ripetono. successione contraria, applican-
te, che si affianca alla spiegazio- Come si è reso conto di aver- do la nota Legge di Vitruvio sul-
61 •
IL SEGRETO CELATO NEL BUGNATO
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SCIENZA SACRA
di Mike Plato
seconda parte
Il Corpo di Gloria
e l’Eternità
L’evoluzione dell’uomo è una continua accumulazione di luce, in antitesi all’evoluzione
darwiniana, accumulazione che ha per scopo finale la restaurazione del corpo glorioso,
smembrato e originante il tempo. La caduta può tradursi in una risalita, il compito supremo
dell’uomo
• 64
I
n Oratio de Hominis Dignitate, Pico della Mi- stare se stesso e la sua condizione originaria per-
randola sostenne che Adam fosse stato creato in duta. Secondo Origene, Adamo, in quanto “figu-
uno stato intermedio dell’essere, libero di salire ra” di Cristo per contrarietà, sarebbe stato sepolto
o di scendere, di elevarsi o di degradare, in una proprio là (Calvario) dove Cristo successivamente
condizione sospesa tra la ricchezza e la miseria on- versò il suo sangue per redimerlo.
tologica, tra la vita eterna e la morte eterna, tra l’al-
bero della vita e quello della sperimentazione del- Restaurazione del corpo glorioso
la duale separativo. Volendo usare un eufemismo, Il Darwinismo è in totale opposizione alla rivela-
se ipotizziamo che le acque di sopra siano il se- zione biblica, perché non conosce né contempla la
condo piano dell’edificio divino, lo shamaim o caduta da uno stato ontologico sovrumano. Se leg-
mondo di mezzo il primo (a sua volta diviso in set- giamo Atti 3:21, si nota come i “figli della resurre-
te livelli o piani-pianeti), e le acque di sotto dell’u- zione” siano certi che, essendo l’essere primordiale
niverso materiale il piano-pianeta Terra, secondo il caduto, occorra un ripristino, un’apokatastasis:
Mirandolese, Adam nasce al primo piano e ha li- «Egli dev’esser accolto in cielo fino ai tempi della
bertà di scelta di elevarsi al secondo o degradare al restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio
“piano Terra”. In sostanza, Adam sarebbe un essere fin dall’antichità, per bocca dei suoi santi profeti».
astrale, secondo Pico, un essere-anima, libero di Quindi, laddove per il darwinismo la freccia del
pneumatizzarsi oppure di condensarsi in senso tempo indica evoluzione (ciò in antitesi persino
materico. Ma Genesi non dice esattamente questo, con certa scienza che postula l’entropia), per i Figli
e Pico sembra partire dal secondo Adam, quello di Dio indica regresso, affondamento nella materia
“formato” in Genesi 2:7 e non “creato” ad immagi- periferica, allontanamento inesorabilmente pro-
ne (pneumatico, glorioso, androgino) in Genesi gressivo dal centro, condensazione implacabile del
1:27. Quindi, secondo il Bereshit, il primissimo corpo glorioso. Quindi, occorrerebbe un ritorno
Adam nasce al secondo piano e non nel regno di alla condizione gloriosa primordiale, un volgersi al-
mezzo, come il secondo Adam (nato simbolica- l’indietro, una restaurazione di una qualità persa
ma che può essere riconquistata e ripristinata. Ec-
co la “parola perduta” dei Massoni, la cui vera iden-
tificazione sfugge agli stessi massoni. Ecco i tre ver-
setti già citati nella prima parte del presente studio:
«E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella
gloria che avevo presso di te prima che il mondo
A sinistra,
Pico della
Mirandola
A destra,
Il manifesto
di Pico:
De Hominis
Dignitate.
65 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
A fianco, fosse (Giovanni 17:5) … La gloria nio sugli spiriti buoni e cattivi e degli Enti prevaricatori, le tre pa-
Adam Glorioso e futura di questa casa sarà più sull’universo con le sue creature. role di potenza che lo stesso
Adam Astrale. grande di quella di una volta, di- Egli, in quanto puro spirito, leg- Creatore gli aveva conferito e che
Sotto, ce Yhwh degli eserciti (Aggeo geva i pensieri e le operazioni di- gli consentivano di poter opera-
Martinez 2:9) … Dio ristabilì Giobbe nel- vine. Anche Adamo crea un es- re ogni cosa. Adam viene privato
de Pasqually. lo stato di prima, avendo egli sere spirituale senza il consenso del corpo di luce e esiliato nella
pregato per i suoi amici; accreb- divino, e crea Eva, essere spiri- dimensione materiale. Adamo si
be anzi del doppio quanto tuale racchiuso in un corpo di pente della sua prevaricazione e
Giobbe aveva posseduto (Giob- materia. Inoltre Adam scaglia la bontà divina accorda lui la
be 42:10)». Il cabalista cristiano contro il Creatore, su istigazione possibilità di Riconciliazione,
Martinez de Pasqually scrisse un
trattato eloquente sul tema in og-
getto, certamente facendo leva
sulle teorie cabalistiche dell’A-
dam Qadmon, nell’ottica di una
sua personale reinterpretazione:
“Trattato della Reintegrazione
degli Esseri”. Secondo De Pa-
squally, tutta la Creazione deriva
dall’immaginazione di Dio. I
primi essere emanati da Dio ave-
vano piena autonomia e libero
arbitrio. A seguito del loro pec-
cato d’orgoglio poichè tentati
dalla loro stessa potenza, pensa-
rono di emanare esseri a loro vol-
ta, ma senza il consenso divino.
Il Creatore non può leggere nel-
le cause seconde, se non attra-
verso il pensiero dell’essere spiri-
tuale buono o cattivo, o dell’a-
ziona buona o cattiva. Esso non
può ignorare l’essere pensante
demoniaco che tenta i minori
spirituali e perciò ha scelto degli
Eletti che facciano seguire al-
l’uomo le sue leggi. Dio punisce
gli spiriti prevaricatori facendoli
cadere nel mondo fisico della
materia apparente, soggetta al
tempo. Adamo (Adam Kadmon),
il primo uomo, assume il domi-
• 66
SCIENZA SACRA
anche perché il peccato non era dipeso dalla sua
volontà diretta. In generale, nel mondo esoterico,
l’apokatastasis è vista come un pieno ritorno allo
stato edenico, ma ciò è solo parzialmente vero in
quanto l’eden si lega all’Adamo astrale, laddove il
primo Adam glorioso (Genesi 1:27) gode di uno
stato superiore a quello edenico. E’ questo Adam
che va restaurato in ultima analisi, non quello ede-
nico di Genesi 2: 7-8. E’ questo Adam a rappre-
sentare il “Graal perduto” della tradizione templa-
re-graaliana. E’ questo Adam a rappresentare l’Arca
perduta. Se in diverse tradizioni l’Apokatastasis è il
ristabilimento di un ordine perduto, di un regno
perduto, di un universo degradato, di un’unione
con Dio perduta, nella tradizione essa è la reinte-
grazione dell’Immagine e somiglianza attraverso la
riconquista del corpo glorioso ed indistruttibile,
che Dio ci ha tolto e che solo Dio può rioffrirci:
«siedi alla mia destra finchè ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi…tra santi splendori, dal seno del- duto. Allusione a questo evento archetipico è pre- Sopra, Seth fa
l’Aurora, oggi ti ho generato…tu sei (sarai) sacer- sente anche nella scena della crocifissione: «Poi lo “a pezzi” il
dote eterno al modo di Melkizedek» (Salmo 110) crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sor- corpo glorioso
… E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche te su di esse quello che ciascuno dovesse prende- di Osiride.
lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha re» (Marco 15:24). La veste (vedere la veste dai mil- Sotto,
sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tut- le colori di Giuseppe, in ebraico “Ketonet Happa- il Purusha che,
ti (1 Corinzi 15:28)». Quell’ “in tutti” non ha il sim”), simbolo del corpo di luce, viene fatta a pez- sacrficandosi,
senso di “in tutti gli esseri” ma “in tutti i Figli di zi, i quali si disperdono nel regno materiale, ognu- si divide in
Dio”. Solo le particole del corpo glorioso di Ada- no vincolato a mille morti e rinascite. Il dramma mille esseri.
mo possono essere reintegrate, come evincesi dalle del Golgotha non è altro che la riproposizione del
parole enigmatiche di Paolo: «Invece molte sono dramma del Corpo dilaniato dagli Arconti. Dram-
le membra, ma uno solo è il corpo (1 Corinzi ma che troviamo in molteplici miti e rivelazioni, a
12,20) … Invece molte sono le membra, ma uno testimonianza di una verità archetipica. Nella ca-
solo è il corpo (1 Corinzi 12:27) … poiché siamo bala, cito il sistema di Isaac Luria, il più avanzato
membra del suo corpo (Efesini 5:30)». della storia dell’esoterismo ebraico. Adam Qad-
mon si disgrega o deframmenta in mille scintille
Il corpo “spezzato” e “smembrato”, che comunque devono trovare un vaso carneo per
ovvero “Sacrificato” esprimersi, poi rettificarsi (tikkùn) attraverso il gil-
La corporeità spirituale (pneumatica) è quindi gul (ruota delle reincarnazioni). Qui la dispersio-
perduta ma potenzialmente riaccessibile. Perché ne dello sperma umano è una figura della disper-
Paolo parla di membra? Evidentemente, la cono- sione della luce primordiale, in realtà una ripro-
scenza del corpo di gloria da parte dei protocri- posizione microcosmica, cosicchè dovere dell’ini-
stiani era legata a quella di un suo smembramen- ziato cabalista è non disperdere il seme, ma rite-
to originario, ad un suo “farsi a pezzi”, al divider- nerlo. Questo topos cabbalistico ha pesato sulle
si in particole, ad una sua pentecoste primordiale. speculazioni adamiche successive nonchè, in gran
Non è un caso che il termine “Paraclito”, lo spiri- parte attraverso la mediazione di Jacob Bohme e
to promesso dal Cristo, è anagramma di “partico- del böhmismo e dei cosiddetti Padri Svevi (Oetin-
la”. Questa verità esoterica non risulta solo dagli ger in particolare), sulla filosofia dell’idealismo e
insegnamenti di Paolo ma anche dai Vangeli: «Poi,
preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede lo-
ro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato
per voi; fate questo in memoria di me». (Luca
22:19). Il pane è “pan”, in greco “intero”, allusione
al corpo di gloria integro. Gesù lo spezza per te-
stimoniare dello smembramento del corpo di luce
alle origini: “agnello immolato fin dalle origini”
(Apocalisse 13:8). Questo corpo è smembrato (da-
to) per dare la vita ai Figli di Dio. Quel rito non
serve solo a ricordare il sacrificio dell’uomo Gesù
2000 anni fa, ma per ricordare, ovvero “rimembra-
re” (opposto di smembrare) il corpo di gloria per-
67 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
• 68
SCIENZA SACRA
echi nel mito del dio frigio Attis che si evira (come
nel mito osirideo, Osiride perde il fallo). La verità è la
stessa ovunque: un corpo o essere glorioso esploso in
mille gocce di luce o frammenti (membra), e insieme
a lui ogni cosa: la verità, la lingua promordiale. Da
qui, esotericamente, il concetto storico di “diaspora”
ebraica, ovvero la dispersione del popolo ebraico
(simbolo vivente della divina figliolanza) avvenuta du-
rante i regni di Babilonia e sotto l’impero romano; e
ancor più la teoria scientifica del Big Bang che po-
stula l’espansione a partire da una singolarità (mona-
de). Un mito vivente dello smembramento fu il pro-
feta messianico Mani, iniziatore dello gnosticismo
manicheo, giustiziato dal potere e fatto in mille pez-
zi, dispersi in tutte le quattro direzioni cardinali. Il
mondo parrebbe nato da un omicidio mistico. E in
effetti, è ciò che rivela il Cristo quando dice in Gio-
vanni 8:44: «voi che avete per padre il diavolo, e vo-
lete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato
omicida fin da principio e non ha perseverato nella
verità». Per questo i Figli della Luce costituiscono
una Chiesa, dal gr. Ekklesia, ovvero “accorpamento”
di anime. Per questo un sinonimo di “smembramen-
to” è “smantellamento”. Il mantello è da sempre un
simbolo del corpo di gloria. Con questo smembra-
mento, l’uomo cadde nella dualità dell’albero della
conoscenza. Egli lotta per essere reintegrato nell’eter-
nità della non dualità.
Il carro di Ezechiele,
il Cocchio di Elia e il Merkavah
Nel testo biblico, al Corpo di Gloria non si accenna
solo attraverso il Kavod di Dio, ma anche attraverso il Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pez- In alto,
concetto di Carro o Cocchio (termine che non a ca- zi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, il carro-trono
so contiene “occhio”, altrosimbolo del corpo glorio- e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giorda- noto come
so). Ezechiele contemplò una visione di gloria, che no». Tanto il carro dei Cherubini che quello di Elia Merkavah.
Dio gli mostrò sul carro dei cherubini (Siracide sono denominazioni del concetto cabalistico noto
49:8): «Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal come Merkavah (dalla radice prima citata Rekev), una
settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuo- corrente che deriva da visioni estatiche come quella
co, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scor- citata di Ezechiele o dalla letteratura degli Hekaloth
geva come un balenare di elettro incandescente … (palazzi) riportanti storie di ascese a “palazzi celesti”
Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le o al Carro-Trono di Dio. Uno dei testi principali di
ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli es- questa tradizione è la Maase Merkavah (Opera del
seri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano … Carro). Gli iniziati si definiscono “cavalieri della
Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve Merkavah”. Il nome merkavah (nel senso di “carro”)
come una pietra di zaffiro in forma di trono e su ricorre 44 volte nel testo biblico - più che altro nel si-
questa specie di trono, in alto, una figura dalle sem- gnificato di un normale carro-cocchio materiale, e
bianze umane. Da ciò che sembrava essere dai fian- sebbene il concetto della Merkavah sia associato alla
chi in su, mi apparve splendido come l’elettro e da visione di Ezechiele, la parola, come visto, non viene
ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come scritta esplicitamente in Ezechiele 1. Un saggio rab-
di fuoco. Era circondato da uno splendore il cui bino afferma: «Molti hanno dissertato sulla merka-
aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi bah senza mai vederla» (Tosefta Megillah 3[4]:28.).
in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto Come, per legge delle corrispondenze, molti hanno
della gloria del Signore» (Ezechiele 1:4-28). Elia vie- trattato degli Ufo (carri) senza mai vederne uno. Ora,
ne rapito in un carro di fuoco, come descritto in 2 Re i cabalisti non dicono “salire sul carro”, ma si defini-
2:11: «Mentre camminavano conversando, ecco un scono “Yordei Merkavah- coloro che discendono nel-
carro di fuoco (Rekev Esh) e cavalli di fuoco si inter- la merkavah”. L’ascesa è legata ad una discesa, ad un
posero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cie- penetrare all’interno dei levelli della coscienza. Ciò ri-
lo. Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, manda alle giuste parole di Gesù che ci insegnava a
cocchio d’Israele e suo cocchiere». E non lo vide più. scendere per salire, ad umiliarsi per esaltarsi. Vi è una
69 •
IL CORPO DI GLORIA E L’ETERNITÀ
A lato, disputa significativa tra gli storici cioè Cavalieri della Merkavah. Se- senza la Merkavah, in generale,
Eliseo vede se questi temi di “ascesa” e “unio- condo la letteratura della Merka- non si può lasciare né la materia
Elia essere ne” fossero il risultato di una qual- vah, è impossibile ascendere ai set- né l’astrale con i suoi sette cieli o
rapito da Dio che influenza esterna, in genere te piani del Palazzo astrale senza limiti. Senza il veicolo adatto,
in un Carro di gnostica, o una evoluzione natura- Merkavah e andare oltre i guardia- certe soglie non possono essere
fuoco trainato le delle dinamiche religiose dell’e- ni di ogni piano. Trattasi evidente- trascese e certi campi vibratori
da cavalli. braismo rabbino e cabalistico. Di- mente di acquisire una potenza vi- non possono essere penetrati, pe-
In basso, versi movimenti di misticismo bratoria senza la quale è impossi- na la distruzione. Nelle loro vi-
il medesimo ebraico e, successivamente, stu- bile passare ad un campo sephi- sioni, i mistici della Merkavah
concetto tro- denti della Cabala si sono con- rotico vibratorio superiore. L’Ar- entrano nei reami celesti e viag-
vasi nel mito centrati sui passi del Libro di Eze- conte rappresenta anche il “limite” giano attraverso i sette stadi del-
di Santa chiele, cercando i significati na- o “muro” che necessita di una l’ascesa mistica. Tale viaggio è
Claus. scosti e i segreti della Corpo glo- qualità vibratoria per essere supe- pieno di grandi pericoli e l’adep-
rioso di Adam, in quello che si rato. Ciò accade, per la legge delle to non solo deve aver eseguito
pensa fosse un linguaggio metafo- corrispondenze, anche in “terra”. una preparazione elaborata di
rico dei versetti in questione. Un Occorrono velivoli adatti per vola- purificazione, ma deve anche co-
esiguo numero di testi rinvenuti a re sulle basse o più elevate altitu- noscere gli incantesimi appro-
Qumran indicano che anche i Fi- dini. Un aereo di linea non può priati, i sigilli e i nomi angelici
gli della Luce della comunità del sfondare il muro dell’atmosfera necessari per superare le severe
Mar Morto erano coinvolti nell’e- terrestre. Un sub, con semplice guardie angeliche, come anche
segesi della merkabah e nella ri- tuta da sommozzatore, non può sapere navigare tra le varie forze
cerca del Corpo di Gloria. Erano scendere negli abissi. Per analogia, all’opera internamente ed ester-
namente ai palazzi (Heikhalot).
Tale ascesa celeste si ottiene con
la declamazione di canti e con
l’uso teurgico dei nomi segreti di
Dio, che abbondano nella lette-
ratura Heikhalot. Lo Zutarti
Hekalot, in particolare, si focaliz-
za sui nomi segreti di Dio e le lo-
ro potenze. L’esodo dall’Egitto,
assume così, il senso simbolico
di un passaggio dall’universo ma-
teriale a quello pneumatico attra-
versando il deserto astrale con
tutti i suoi ostacoli (continua).
• 70
di Valentina Ferranti
Simbolica
Gilgamesh
l’Eroe Mancato
L’Epopea di Gilgamesh è il più antico poema epico della storia dell’umanità.
In questo articolo viene analizzato il significato anagogico e iniziatico del poema
paragonandolo alla Odissea e alle gesta di Ulisse- Perché Gilgamesh fallisce?
Che messaggio ci giunge dall’antichità?
I
l ciclo degli eroi è iniziato con Ulisse, figura centra- senza eroica, Gilgamesh fallisce perché resta molteplice,
le nella cultura occidentale che si contrappone a mentre l’eroe omerico trova l’Uno nell’amore-talamo
quella dell’eroe mesopotamico Gilgamesh, la cui nuziale di Penelope, riunificando la separazione. Gil-
storia forgia come metallo, mai trasformato in oro eter- gamesh lo cerca fuori da sé e non abbatte il suo ego in-
no, tutta la simbologia che dal vicino Oriente antico è feriore. Ulisse è l’eroe che individua nell’unione con Pe-
passata all’Occidente, poi cristianizzatosi. nelope la vita eterna e facendo questo rispetta il volere
L’uomo ha in sé il sentire dell’eroe essendo sia Ulisse degli Dei. Come asserito nel primo articolo di questo
che Gilgamesh, eroi indiscussi le cui imprese sono ra- ciclo, l’unione amorosa-alchemica riassume in sé il crea-
dicate nelle viscere della mente e prototipi di ogni figu- to. Ma questa differenziazione non esclude la verosi-
ra eroica. Ma mentre Ulisse corona, davvero, la sua es- miglianza insita in tutte le storie mitiche che narrano
degli eroi. Ci aiuta a scoprirli il grande mitologo Joseph
Campbell, tracciando il ciclo costitutivo che li rappre-
senta tutti, al di là delle oggettive differenze culturali. Il
contesto di differenziazione storico-geografico cade di
fronte al principio archetipico insito nelle storie sapien-
ziali che descrivono le gesta di questi uomini per metà
divini (livello mitologico e/o simbolico) di tutti gli eroi.
Joseph Campbell nel suo straordinario “L’Eroe dai Mil-
le Volti” asserisce che «La parabola convenzionale
dell’avventura dell’eroe costituisce la riproduzione
ingigantita della formula dei riti di passaggio: sepa-
razione-iniziazione-ritorno…». Ma, mentre nell’O-
dissea la parabola è chiara, nell’Epopea di Gilgame-
sh qualcosa si incrina e l’anodos (l’ascesa) non riesce.
Per comprenderlo, ecco narrata la storia dell’eroe del-
la terra tra il Tigri e L’Eufrate.
Il Sacro femminino
Gilgamesh fu creato da dalla dea Aruru, e ne è il figlio
divino, ma sua madre carnale è Ninsun “Signora muc-
ca selvaggia” regina che vive ad Uruk sebbene anch’essa
condsiderata dea. Padre dell’eroe è Lugalbanda. Gilga-
mesh è per due terzi dio e per un terzo uomo. Furono
• 72
le grandi divinità a donargli le sue nosca il divino tempio di Ishtar, di du attua una trasformazione sim-
caratteristiche eroiche. Shamash, il Anu e soprattutto il forte re Gilga- bolica. Il cibo di cui si nutre, pa-
Sole, il giusto che tutto vede, lo fe- mesh. Ed è sempre lei che avverte ne (nutrimento spirituale), vino
ce bello e lo aiutò nelle sue im- Enkidu che Gilgamesh già lo ha (unione col divino) e l’olio con
prese; Adad (dio della tempesta) visto in sogno e quindi l’attende. cui si unge sono elementi sacrali
gli infuse il coraggio. Aruru lo rese Sarà Ninsun ad ascoltare il sogno e trasmutativi. Ora Enkidu è di-
forte come nessuno. Anu, Enlil e del figlio Gilgamesh e a confessa- ventato Uomo. Si sta così prepa-
Ea lo dotarono di comprensione gli che “la meteora della sostanza rando ad incontrare Gilgamesh e
profonda. Ma Gilgamesh non era di Anu” che aveva sognato, l’aveva l’incontro sarà burrascoso.
un Re giusto di fronte al suo po- fatta lei stessa per spronarlo ed ave-
polo, era arrogante e lussurioso. re un fratello che mai l’avrebbe ab- Lotta tra Fratelli
Anu, “il Grande Sopra” padre de- bandonato. Enkidu è il compagno Venuto a sapere che Gilgamesh
gli dei del firmamento, e gli dei per te, confessa Ninsun ascoltan- esige lo “ius primae noctis” con
tutti, udirono il lamento degli abi- do un altro sogno del figlio. Intan- ogni sposa del suo regno e per
tanti di Uruk e chiesero ad Aruru to la sacra prostituta fa da tramite e questo il popolo eleva lamenti, de-
di creare un essere suo pari, un racconta ad Enkidu i sogni di Gil- cide di opporsi al re e vietargli que-
cuore tempestoso per un cuore gamesh. È il veicolo che collega sta pratica, lo farà con queste paro-
tempestoso. Per questo la grande l’inconscio di Gilgamesh a quello le: «Sono venuto a mutare l’ordi-
madre creatrice forgiò un altro es- di Enkidu. In questa prospettiva i ne antico, poiché sono io il più
sere immergendo le mani nell’ac- due sono la stessa persona e sono forte». In questa asserzione c’è la
qua e prelevando dell’argilla. la stessa sostanza, per questo potenza del cambiamento. La leg-
Quindi la lasciò cadere e il nobile Ninsun afferma che Enkidu è ge caotica del re va distrutta e rico-
Enkidu prese forma e vita. Ma stato creato per spronarlo, è la struita. Possiamo dire che alcune
mentre Gilgameh è un Re dalle ve- parte in nuce che attiva la ricerca parti dell’eroe Gilgamesh-Enkidu
sti raffinate, il suo riflesso appena dell’eroe verso il percorso inizia- vanno annientate. La parte giusta Nella pagina a
creato è un selvaggio il cui corpo è tico, l’attivatore. E sempre la pro- prenderà il sopravvento su quella fronte,
ricoperto di peli. stituta lo spinge ad alzarsi da ter- ingiusta. I due si incontreranno ad Gilgamesh.
In basso, tavolet-
La storia narra come la nuova crea- ra e seguirla presso i pastori, e Uruk. Enkidu impedirà a Gilga- ta VI del poema
tura vagasse con le bestie senza far- sempre lei gli porge vivande. In mesh di entrare nella casa della conservata al
si domare, fino a quando un cac- questo passo dell’epopea Enki- sposa, i due quindi lotteranno co- British Museum.
ciatore, presso una pozza d’acqua,
lo vide e ne fu terrorizzato. Per
questo corse a lamentarsi col padre
asserendo che lo strano uomo, dis-
simile da tutti e dalla forza sovrau-
mana, aiutava la selvaggina a fuggi-
re. Il padre gli consigliò di recarsi
dal re di Uruk, l’invincibile Gilga-
mesh, affinché acconsentisse a
portare al Enkidu una donna del
tempio dell’amore. Così fu ed il
cacciatore tornò alla pozza d’ac-
qua con colei che doveva mostrare
a Enkidu “la sua arte di donna”.
Per quanto si possa cedere al bi-
nomio etnocentrico, per cui Gil-
gamesh rappresenta la cultura ed
Enkidu la natura, qui il passaggio
non è dall’uomo naturale a quello
culturale ma semmai dall’ignoran-
za alla gnosi. Ed il passaggio avvie-
ne tramite il femminino sacro (la
prostituta sacra appartiene al tem-
pio di Ishtar). È la donna che con-
duce-Porta nel mondo spirituale.
È la sacra Ierodula. Una volta avve-
nuta l’unione carnale, è proprio la
prostituta sacra che lo invita a se-
guirla (gli animali selvaggi non lo
riconoscono più) affinché lui co-
73 •
Simbolica
guardiano della soglia che va ab-
battuto per varcare il confine del
conosciuto. Il gigante ricorda la
prima tappa del viaggio di Ulisse
con Polifemo, protetto da Posei-
done, così come Humbaba è pro-
tetto dal dio Enlil (Marduk), guar-
diano dei destini nell’Enuma Eli-
sh (il sacro poema). I due eroi si
addentrano nella “selva oscura”,
abbattono un Cedro, poi ne divel-
gono altri sette, fino ad arrivare al-
la casa del gigante. Shamash li pro-
tegge. Humbaba parla con Gilga-
mesh cerca di muoverlo a pietà
nel tentativo di sopravvivere alla fu-
ria dei due eroi. Sarà Enkidu a
convincere il re a compiere il gesto
estremo. Dopo il delitto, i due
pongono il corpo del guardiano
di fronte agli dei. Ma Enlil si in-
furierà.
Gilgamesh compiuta l’impresa si
lava, getta via gli abiti sporchi, ne
mette di nuovi e regali. È diventa-
to più bello e di questo cambia-
In alto, me tori, ma Enkidu cederà, am-
statuetta di mettendo la supremazia di Gilga-
Enkidu da Tell mesh. I due eroi alla fine si ab-
Asmar (Museo bracciano e si uniscono nella fra-
del Louvre).
A destra, Enki- tellanza. Le due parti divergenti
du e il Toro sono integrate. Ora il cammino
Celeste. iniziatico può essere intrapreso.
Ed ecco che uniti nell’intento, de-
cidono di recarsi presso il Paese
dei Viventi, dove vive Humbaba il
gigante a guardia della Foresta di
Cedri. Partono per l’avventura poi-
ché si sentono deboli, mesti e op-
pressi dall’inerzia. Il cammino ini-
ziatico prende forma. Sarà Nin-
sun ad indicargli la strada per inol-
trarsi nella foresta che rappresenta
simbolicamente la selva oscura
dell’anima. Quest’avventura si fon-
de a quella spirituale e la loro im-
presa trascende l’orizzonte del
quotidiano. Gilgamesh vuole l’e-
ternità, vuole imprimere il suo no-
me glorioso nelle memorie dei
posteri, poiché come gli ricorda
Enkidu: «Una vita che duri in
eterno, non è il tuo destino».
L’eroe è disperato per questo, e le
lacrime che sgorgano sul viso re-
gale commuoveranno Shamash,
guardiano del Paese dei Viventi.
Dopo un sacrificio, l’eroe gli chie-
de aiuto, il dio glielo accorda e li
arma. Humbaba rappresenta il
• 74
mento si accorge la dea Ishtar. La dea dell’amore, la padre Anu chiedendogli il Toro del Cielo per di-
nata gloriosa, lo vuole come marito e gli chiede di struggere il Re di Uruk. Se il padre degli dei, dio del
concederle il seme del suo corpo. Gilgamesh la umi- firmamento, non glielo concederà, lei gli mette di
lia, la rimprovera, le ricorda che ha sentimenti effi- fronte una minaccia: «…spezzerò le porte dell’inferno
meri e che ha trasformato i suoi amanti in animali. È e spezzerò le spranghe e farò confusione tra le genti
quello che fa la dea Circe nell’Odissea con i compa- che abitano sopra e quelle delle profondità inferio-
gni di Ulisse, ma l’eroe greco non la denigra, l’af- ri…». Il grande terrore per gli dei è in agguato e que-
fronterà e si renderà degno dei suoi insegnamenti an- sta paura è riassumibile nell’inversione dell’ordine da
che grazie all’aiuto di Hermes (l’erba Moly). Per que- loro imposto! Ciò che è stato stabilito dagli dei nel
sto, l’eroe greco onorerà Circe e accetterà di vivere con tempo primigenio è immutabile, anche gli eroi non
lei per un anno. Gilgamesh no. Ma il suo rifiuto è possono invertirlo! Anu le concede il Toro del Cielo
funzionale all’attuarsi di un’altra prova. Purtroppo che simboleggia la siccità settennale inviata dalla dea
per Gilgamesh le prove sono tutte fallimentari poi- per il rifiuto di Gilgamesh.
ché egli non si abbandona ai voleri della dea, non la I due eroi Gilgamesh-Enkidu riescono però ad ucci-
combatte come uomo valoroso ma la caccia e questo dere il toro, ma gli dei non possono perdonare la lo-
comporterà una semi-iniziazione. Gilgamesh non ro voglia di supremazia! Anu annuncia che uno dei
mette mai in dubbio la sua forza e questo lo farà ar- due dovrà morire. Shamash si rifiuta ma Enlil al suo
retrare; Ulisse è invece dubbioso e questo gli per- rifiuto insorge. Sole e tempesta si scontrano. Enkidu
metterà di abbattere l’ego inferiore. Gilgamesh di con- è colui che ha spronato Gilgamesh ad uccidere
trasto, non guarderà mai il suo ego inferiore fino in Humbaba, quindi lui dovrà morire. Ha peccato di
fondo, sebbene verserà lacrime come fece Ulisse. Nel Hibrys (orgoglio e tracotanza). L’eroe, che rappre-
manifestare il loro dolore e la loro assordante nostal- senta simbolicamente l’altra parte di Gilgamesh, In besso,
gia, i due eroi sono accomunati. Ma Ulisse sa dove essendo i due un solo ente e della stessa sostanza, il dio Sole
dirigerla, Gilgamesh no, vaga alla ricerca di qualcosa vede in sogno il suo destino. Parti dell’eroe ver- Shamash, che
appare nel
che gli dei, lo hanno avvertito, non raggiungerà mai. ranno annientate per permettere all’eroe stesso di Poema in aiuto
Ishtar irata per l’affronto di Gilgamesh si recherà dal affrontare altre imprese trasformanti. di Gilgamesh.
75 •
Simbolica
Verso Utnapishtim sentazioni del guerriero affiancato L’eroe cammina su un ponte im-
Nel poema indipendente “Enki- dall’animale, simbolo di regalità, maginario. Non può tornare in-
du e gli Inferi”, versione accadica e collegato al pianeta sole, aspetto dietro perché non sarà mai quello
XII tavoletta aggiunta all’epopea simbolico che indica, in questo che fu prima, ma ancora non sa
(recensione di Ninive), Enkidu caso, lo stesso Gilgamesh che come si trasformerà il suo essere.
non si ammala, ma scende vivo abbatte se stesso e cerca la tra- L’eroe pertanto continua a cam-
nell’oltretomba per riportare in su- sformazione che mai avverrà in minare nell’oscurità, grida, vive la
perficie degli oggetti lasciati cadere forma definitiva. paura fino a quando vinto il terro-
da Gilgamesh. Qui la funzione Giunge a Masu ai grandi monti, i re, giunge l’alba. Lì, nel giardino
simbolica è evidente, infatti gli og- Guardiani del Sole che nasce, degli Dei, lì c’è Shamash, il dio
getti fatti precipitare sono un tam- muore e rinasce. Tanto alti sono i del sole che gli parla (nell’Epopea
buro e una misteriosa bacchetta, picchi delle vette, quanto inquie- ha la stessa funzione di Atena per
elementi del rituale sciamanico, tante la terra che li sostiene poiché Ulisse) e lo avverte dicendogli che
aspetto cardine della trasmutazio- giunge fino agli inferi. I guardiani non troverà mai la vita che deside-
ne. Ed è chiaro che per sciamane- sono terrificanti, simbolo dell’in- ra, l’immortalità. Ma l’eroe rispon-
simo si intende la sapienza di “co- certezza di forme e regole che il de che in quel momento vuole so-
lui che sa” e che sa attraversare i mondo, al di là dei confini cono- lo contemplare la luce del sole.
mondi. Ogni cammino iniziatico sciuti, ci getta di fronte. Essi sono E così continua a vagare fino ad
prevede la discesa nel mondo ter- metà uomini e metà scorpioni. Il incontrare, sulla riva del mare, la
rifico e sotterraneo, la morte che mondo, ora, è liminale, non ha velata Siduri-sabit, l’ostessa, colei
consente la rinascita. Ma nell’E- forme definite, è immaginifico, che fa il vino. La dea sbarra l’uscio
popea di Gilgamesh appena lo vede arri-
si assiste ad una vare ma Gilgamesh le
drammatizzazione narra le sue imprese.
di una mancata ini- Lei resta perplessa
ziazione-risalita. ma ascolta la richie-
A destra, Enkidu rimane in- sta di Gilgamesh e gli
raffigurazione trappolato nel regno risponde:
di Gilgamesh di Irkalla-Ereskigal, «Gilgamesh, perché
ed Enkidu che
uccidono
regina delle tenebre. erri in questo modo?
Humbaba. Una parte dell’eroe La vita che stai cer-
non riesce a risalire, cando, mai la trove-
fallisce nell’integrare rai.
la parte luminosa Quando gli dei crea-
con la parte di tene- rono l’uomo,
bra. Gilgamesh si di- inflissero all’umanità
spera per la morte dell’amico-fra- proprio come il mondo che si tro- la morte,
tello, e vorrà intraprendere il viag- verà ad affrontare Ulisse. Gilgame- e conservarono la vita nelle loro
gio che lo condurrà alla ricerca sh implora le strane creature e con mani.
dell’immortalità, della sapienza coraggio, poiché possono uccide- Riempiti la pancia o Gilgamesh;
ancestrale che lo trasporterà ai re solo con lo sguardo, espone il giorno e notte divertiti;
confini della terra. Ed i confini motivo del suo viaggio: conoscere procurati ogni giorno una piace-
della terra sono luogo degli dei. Utnapishtim per accedere al se- vole occasione.
Vuole recarvisi perché ha paura greto della vita e della morte. I Giorno e notte sii allegro e spen-
della morte e necessita di trovare guardiani stupiti dal suo coraggio, sierato;
Utnapishtim, archetipo del Noè in quanto nessuno è mai giunto che i tuoi vestiti siano belli,
biblico, “il Lontano”, colui che ha fin lì, lo lasciano passare. La porta i tuoi capelli puliti, il tuo corpo la-
trasmutato la sua essenza mortale, della montagna si apre, Gilgame- vato.
e grazie agli dei è divenuto im- sh vi entra e segue il cammino del Ama il piccolo che prende la tua
mortale, virtuoso ed eterno. Colui Sole fino a quando non lo avvol- mano.
che insieme a sua moglie è so- gerà il buio, percepibile agli occhi Fa’ che tua moglie sia felice con-
pravvissuto al diluvio universale. come nero assoluto e simbolico, tro il tuo petto».
Lo cerca a Dilmun, nel giardino nulla era più visibile, né dietro né Il consiglio di Siduri è edonistico,
benedetto dal tempo senza tempo, davanti a sé. In quel momento l’e- Gilgamesh non l’ascolta e questo
il giardino del Sole. Qui il viaggio roe non esiste più, la sua essenza gli permetterà (forse) di proseguire
non è più geografico ma pura- precedente è svanita e quella futu- il cammino. La divina ostessa, do-
mente spirituale. Gilgamesh arriva ra deve ancora formarsi. È la fase li- minatrice dei venti, abitante nella
al passo montano, lotta e uccide minale del percorso, quella che se- solitudine del mare, altro non è se
dei leoni. Questo passo dell’Epo- condo J. Campbell è riassumibile non Circe e Calipso. Tutte e tre di-
pea ci regala le più belle rappre- nei riti d’iniziazione-passaggio. morano terre di confine e sono
• 76
delle guardiane. Le ini- La Morte Gilgamesh
ziatrici omeriche sono fi- di Gilgamesh e il leone.
glie di Helios, Siduri Nell’Epopea è sempre il
abita il territorio del so- femminino sacro che in-
lare Shamash. Tutte so- dica la via, così come
no “nascoste”, velate. In- nell’Odissea. Siduri gli
torno alla grotta di Cali- consiglia di cercare il
pso cresce la vite che barcaiolo Urshanabi, tra-
simboleggia l’Albero del- mite cui potrà attraversa-
la Vita, cioè di quella co- re le acque che non pos-
noscenza superiore che sono essere toccate, ed
solo la dea può donare, arrivare sulla riva, a Dil-
poiché rappresenta la vi- mun dove vive colui che
ta eterna, appannaggio ha vinto il diluvio ed è,
del femminino sacro. La per volere degli dei, dive-
Vite, Albero che connet- nuto immortale. Utnapi-
te il cielo e la terra e su- shtim gode di vita eterna
blima l’unione del mi- insieme a sua moglie.
crocosmo e del macroco- L’elemento maschile
smo, l’Uno. Tutte e tre non è se non attraverso
preparano liquidi e cibo. quello femminile. Gilga-
Circe i suoi filtri, Cali- mesh questo lo ignora,
pso offre a Ulisse l’Am- ignora la sapienza della
brosia, il cibo degli dei, dea. Il barcaiolo-traghet-
Siduri prepara il vino tatore gli accorda il pas-
elemento trasmutativo, saggio e Gilgamesh po-
fuoco vitale. Tutte lo trat- trà affrontare l’oceano, la
tengono o vorrebbero cui massa d’acqua rap-
trattenerlo con loro (non presenta la pura alterità,
sappiamo se Gilgamesh lo sconosciuto, l’astrale,
si fermerà per un perio- il luogo dell’altrove sim-
do presso Siduri poiché bolico, dove gli uomini
l’epopea nelle sue edi- non hanno possibilità di
zioni frammentate, spes- essere e dimorare. Ma
so non è di facile lettura). Gilgamesh ha combattu-
Tutte inizieranno l’eroe, to e superato numerose
lo istruiranno indican- prove e le porte ora sono
dogli il cammino e il aperte. Ora è a Dilmun,
cammino ha a che fare la terra spirituale del vi-
con le acque di un ocea- vente. Utnapishtim lo
no (elemento femminile interroga, gli chiede il
e animico) da attraversa- motivo della sua straor-
re per giungere, Ulisse dinaria e inattesa venuta.
da Tiresia e Gilgamesh Gilgamesh risponde:
da Utnapishtim. «Voglio interrogarti sui
Interessante notare come vivi e sui morti. Come
l’oceano sia, a livello sim- potrò incontrare la vita
bolico, il luogo dove, an- che sto cercando?»
che nel Rg-Veda, ha ori- Dopo che Utnapishtim
gine l’Amrita, il liquore gli narra del diluvio, que-
dell’immortalità e solo sti si convincerà grazie al-
la dea può guidare i va- l’intercessione della mo-
lorosi attraverso la mas- glie e gli farà “tentare la
sa d’acqua connessa prova”. Ed ecco che gli
con la vita eterna. Cir- svela il segreto della pian-
ce-Calipso-Siduri sono ta dell’eterna giovinezza,
infatti divinità che rias- nascosta sotto le acque.
sumono in sé la dea an- Gilgamesh va e miraco-
cestrale, ne sono ema- losamente la trova, la af-
nazioni. ferra. Ora può altruisti-
77 •
Simbolica
In alto, mento che ogni ordine istituito da-
tavola del gli dei, nonostante lo sforzo osti-
Diluvio, nato dell’eroe Gilgamesh, si com-
conservata al
British pie. Un serpente, simbolo del rin-
Museum. novamento e quindi dell’eterno ci-
In basso, una clo della rinascita, avverte un odore
fase del irresistibile e, sotto gli occhi dell’i-
restauro di gnaro e disattento re di Uruk, di-
una delle tavole
cuneiformi con vorerà la sacra pianta dell’eterna
parti del giovinezza. Così è stabilito una vol-
Poema di ta per tutti dagli dei, l’ordine costi-
Gilgamesh. tuito mai verrà rovesciato. Gilgame-
sh si farà seppellire vivo con la fa-
miglia affogando nelle acque del
fiume Eufrate che fece deviare allo
scopo. Resterà il Grande tra gli uo-
mini, colui al quale il creatore dei
destini, Enlil, ha regalato la sovra-
nità, poiché una vita che duri in
eterno non era nel suo destino. In
questo osserviamo tutta la diversità
dell’eroe omerico e di quello del-
l’antica Epopea. Gilgamesh com-
batterà ostinatamente per superare
i limiti umani e la morte, Ulisse de-
sidera essere uomo a fianco della
sua sposa, è umile e accetta il de-
camente far ringiovanire i vecchi di acqua fresca e vi si bagna. Sonno e stino che gli dei gli hanno asse-
Uruk e lui stesso. Così ritorna alla distrazione sono due stati che col- gnato. L’eroe greco abbatte il suo
porta da cui era venuto, rientra nel gono come sortilegio sia Ulisse ego inferiore e rivendica la gloria
mondo conosciuto. Al riparo per che Gilgamesh, due momenti in del suo destino umano. Solo co-
la notte, dopo aver a lungo cammi- cui gli eroi lasciano che il loro de- sì attraverserà i mondi, perché so-
nato si ferma presso un pozzo di stino si compia. È in quel mo- lo così è l’iniziato.
• 78
di Mike Plato
IL VIGILANTE
Israele, Terra Santa, mai Santa o Sconsacrata?
O
gni uomo della Via sente il richiamo ebraica, vediamo che si parla, nel Sepher Yetsirah,
della Terra di Israele, facendovi pellegri- del «Palazzo santo» o «Palazzo interiore», che è il
naggio almeno una volta nella vita, esat- vero «Centro del Mondo», nel senso cosmogonico
tamente come almeno una volta nella vi- di questo termine; e vediamo anche che tale «Palaz-
ta deve pellegrinare tra templi d’Egitto e cattedrali di zo santo» ha la sua immagine nel mondo umano
Francia. Ogni uomo sulla Via si sente come un israe- nella residenza in un certo luogo della Shekinah,
lita che esoda dall’Egitto del materialismo capitalisti- che è la «presenza reale» della Divinità. Per il popo-
co e del razionalismo positivista per entrare nella Ter- lo d’Israele, la residenza della Shekinah era il Ta-
ra Santa dei Padri e prescelti di YHWH, ovvero in bernacolo (Mishkan), che, per tale ragione, era con-
tutt’altro ordine di idee. Ma è proprio così? Un gran- siderato il «Cuore del Mondo», perché era effettiva-
de iniziato del ‘900, Renè Guenon, scrivendo in mente il centro spirituale della sua tradizione. Que-
Simboli della Scienza Sacra dei Templari come sto centro, d’altronde, all’inizio non fu assoluta-
Guardiani della Terra Santa, affermava che un conto mente un luogo fisso; quando si tratta di un popo-
è vederla in senso essoterico –«per i Cristiani come lo nomade, come in questo caso, il suo centro spiri-
per gli Ebrei, sembra proprio che “Terra santa” non tuale deve spostarsi con esso, rimanendo tuttavia lo
designi nient’altro che la Palestina”- altro è vederla stesso nel corso dello spostamento. La residenza del-
la Shekinah divenne fissa soltanto il giorno in cui fu
costruito il tempio. Il Tabernacolo della Santità di
Jehovah è la residenza della Shekinah, è il Santo dei
Santi come il cuore del Tempio, che è a sua volta il
centro di Sion (Gerusalemme), come la santa Sion è
il centro della Terra d’Israele, come la Terra d’Israe-
le è il centro del mondo» [La Kabbale Juive, I, p.
509]…Questa «Terra santa» per eccellenza, è il «pae-
se supremo», secondo il senso del termine sanscrito
Paradesha, di cui i Caldei hanno fatto Pardes e gli
Occidentali Paradiso; è infatti il «Paradiso terrestre»,
punto di partenza di ogni tradizione, che ha al suo
centro la fonte unica da cui partono i quattro fiumi
che scorrono verso i quattro punti cardinali». Ed ec-
comi a parlare del mio primo viaggio in Israele, do-
in senso esoterico interiore, ovvero nel senso che la po averlo percorso idealmente attraverso studi e ri-
reale Terra Santa è l’anima. Guenon partiva dalla cerche sul testo biblico, su testi cabalistici, sui Van-
convinzione che diversi ordini si fregiavano di tale at- geli sinottici e gnostici, sui rotoli di Qumran. Posso
tributo, pur non legandosi alla Terra di Israel, cosic- dire con certezza, forse anche scontatamente, che l’I-
chè si intuisce che Terra Santa è qualcosa di interio- srael di oggi non è quello di ieri, quantomeno negli
re come i concetti archetipici di Tempio e di Regno itinerari del turismo spirituale. Si va in Israele per gli
di Dio. Il buon Guenon scriveva: «Terra santa è de- Itinerari sacri, ma poi si scoprono la terra, i deserti, i
signazione che si incontra nelle tradizioni di tutti i parchi. Fa un bellissimo effetto entrare in Gerusa-
popoli, e si applica essenzialmente sempre a un cen- lemme, molto più che a Tel Aviv certamente. Noti
tro spirituale la cui localizzazione in una regione de- immediatamente un tipo di pedoni alquanto bizzar-
terminata può d’altronde, secondo i casi, venir inte- ri per i nostri canoni: ebrei russi ortodossi con il col-
sa letteralmente o simbolicamente, o in entrambi i bacco pure con 40 gradi, ebrei ortodossi e ultraorto-
sensi …Se consideriamo per esempio la tradizione dossi con i tipici “payot” (treccine laterali), cappelli
• 80
bizzarri e vesti lunghe a tal punto di un popolo che è il più reli- senza nascita e morte. Per-
da lasciare scoperte le gambe cal- gioso della terra, senza se e sen- correre la Via Dolorosa o
zate, Rebbe e praticanti Yiddish, za ma, e al contempo è il meno visitare il Santo Sepolcro a
Chassidim, Lubavitch. Ce n’è per spirituale. Non può essere spiri- Gerusalemme, o la Nati-
tutti i gusti. Ebreo non significa tuale un popolo che crede ad un vità a Betlemme suscita di
essere israeliano. L’ebreo resta Adamo creato carnale in una ter- certo forte emozione, ma
ebreo a prescindere da dove viva, ra materiale. Non può essere spi- non genera alcuna riso-
ma resta motivo d’orgoglio essere rituale un popolo che focalizza nanza spirituale per via del
ebrei in Israele. La gente di Israele tutta la sua ossessione sull’osser- mercimonio spudorato in
vive la religione in ogni istante. Il vanza di una moltitudine di pre- tutti i siti sacri della cri-
loro Shabbat è Shabbat, non cer- cetti, limitandosi quindi ad una stianità, assaltati da un tu-
to la nostra domenica da bagordi. sfera “morale” della religione an- rismo ferocemente consu-
Tutto si ferma, cessa ogni attività, ziché alla restaurazione di una mistico e da una catena di
tutto tace. I laici ebrei sentono la condizione gloriosa perduta che montaggio delle visite che non
loro religione infinitamente più essi non conoscono (a parte limi- consente alcuna meditazione o
dei laici cattolici. La sentono den- tate frange cabalistiche), in questo contemplazione da raccoglimen-
tro e impregna le loro vite, secon- assomigliando stranamente alla to. Gli unici siti che suscitano im-
do dopo secondo. Da questo Libera Muratoria (Massoneria) patto spirituale profondo sono
punto di vista, al confronto, la no- che eleva templi alla virtù e scava l’orto del Getsemani, pur limitato
stra società è profana, laica, mate- fosse al vizio, ma null’altro. Il po- da una chiesa del ‘900, e Qum-
rialista, non credente. La religione polo ebreo vive la religione in mo- ran, il teatro d’azione dei nostri
nostra si limita alla preghierina
per chiedere qualche beneficio ili-
co, ad una gita occasionale a mes-
sa, a pasque e natali conditi di ab-
buffate, talvolta in casa e talvolta
fuori porta. Per il resto, nulla. Tut-
tavia, credo che l’ebraismo ufficia-
le e letterale dal mio punto di vi-
sta non abbia proprio idea di
Adami gloriosi, di Figli dell’Uo-
mo, di cadute angeliche, di mon-
di vibratori superiori, di sacerdoti
dell’Altissimo, di messia iperuma-
ni, di nuove creazioni ecc. Ciò
che il cristianesimo ha raccolto di
verticale di una certa tradizione,
pur a livello letterale, nell’ ebrai- do infinitamente più sentito e amici Esseni. Il meglio di sé, Israe-
smo manca totalmente. L’ebreo è partecipato della nostra civiltà oc- le lo offre nella sua natura pri-
interessato ad essere un buon cidentale. Ma se dobbiamo bada- mordiale, nei contrasti tra deserto
ebreo qui, sulla terra, a rispettare i re ad una dimensione più assiale, e aree di verde, nel cratere noto co-
613 precetti, a recitare lo Shema e gli ebrei svaniscono nel nulla più me Wadi Ramon che consente
le preghiere quotidiane, a pentirsi indistinto. Resta fermo che non un tuffo in un’ipotetica remota
delle malazioni quotidiane, a fare c’è popolo sulla terra che sia così preistoria, nel deserto di Sodoma
una buona vita secondo i dettami compatto e identificato dalla reli- con i suoi canyon e i suoi scor-
della Torah letterale, a sognare la gione. Ed è ciò che gli ha per- pioni, nel parco oasi di El Avdat.
ricostruzione del Tempio esterio- messo di sopravvivere alle nazioni. E’ paradossalmente proprio in
re perduto. Ma non gli interessa La loro terra è in qualche modo questa natura primordiale che il
del post-mortem, dei mondi, del- anche la nostra per via del Cristo, cuore si apre allo spirito e a Dio,
le cadute e delle risalite, delle tra- ebreo della tribù di Giuda nel in quanto ideale terra di incontro
smutazioni. L’uomo resta uomo, suo lato umano, e non più ebreo con il centro divino in noi. Non
vincolato ad incolmabile distanza o mai ebreo nel suo aspetto so- ho visto Dio nel Muro del pianto
con Dio. E’ gia difficile ad un cri- vrumano. La genealogia del van- dei rabbini imploranti e lamento-
stiano laico o religioso accettare gelo di Matteo e il Logos senza si, ma nell’aridità naturale. Eppu-
tutto questo, ma letteralmente im- genealogia del prologo di Gio- re, passeggiare di giorno e di not-
possibile ad un cristiano ermeti- vanni illuminano sulla doppia na- te nella vecchia Gerusalemme
co che nota una stringente e tura del Cristo e delle anime che dentro le mura resta esperienza
soffocante consacrazione israelita appartengono al suo corpo. Dop- che ogni uomo dovrebbe fare per
al letteralismo biblico, nell’inco- pia natura sconosciuta all’ebrai- immergersi in una storia che un
scienza totale della dimensione smo, come sconosciuto è quel tempo aveva un senso e vedeva
nascosta della realtà. Il paradosso Melkizedek senza generazione e Dio camminare con gli uomini.
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