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LATINO DI BASE

SILLABE
- Le vocali che non costituiscono dittongo formano ognuna una sillaba → I- ta- li- a; vi-de-o.
- I dittonghi formano una sola sillaba → proe-li-um.
- Quando si susseguono due o più consonanti: la prima forma una sillaba con la vocale che la precede, la seconda con quella che segue
→ an-nus; mag-nus; as-trum ► muta cum liquida
- Il gruppo occlusiva+ liquida rientra sempre nella stessa sillaba: P,B,C,G,T,D + L,R
- Le parole composte si dividono in sillabe secondo gli elementi che le costituiscono →ab- a- vus; sub-i-go .
- Le sillabe si differenziano anche per la quantità : breve / lunga e si distinguono in aperte (terminano con vocale) e chiuse (terminano
con consonante).

ACCENTO
- L’accento non cade mai sull’ultima sillaba (tranne in poche eccezioni) ►legge della baritonesi
- L’accento non risale mai oltre la terzultima sillaba.
- La caduta dell’accento dipende dalla quantità della penultima sillaba: se è lunga→ cade l’accento su essa
li-bér-tas; se è breve →l’accento cade sulla terzultima e non può andare oltre té- ne- bra ►legge della penultima

ALFABETO
Solo le vocali hanno lunghezza: essa non ha solo valore fonetico ma anche di significato. La lunghezza vocalica si è persa dal IV secolo, con il
passaggio al latino ecclesiastico.

LE PARTI DEL DISCORSO


In latino sono otto (in italiano nove) perché manca l’articolo; questo significa che la funzione logica che in italiano è espressa dall’articolo in
latino è espressa con diverse desinenze: i casi. In latino quindi le funzioni delle parole si esprimono tramite sei casi : nominativo (soggetto),
genitivo (specificazione) ; dativo (termine), accusativo (complemento oggetto) vocativo; ablativo (causa, mezzo, modo, compagnia… ).
NOMI
I nomi latini sono divisi in cinque declinazioni, ognuna delle quali ha specifiche desinenze per singoli casi; la desinenza del genitivo è quella che
ci permette di individuare la declinazione di appartenenza del nome.

PRIMA DECLINAZIONE
DECLINAZIONE DESINENZA GEN SING NOM SING GEN SING
prima -ae casa casae
seconda -i dominus domini
terza -is rex regis
quarta -us currus currus
quinta -ei spes spei

CASO SINGOLARE PLURALE


nominativo ros-a ros-ae
genitivo ros-ae ros-arum
dativo ros-ae ros-is
accusativo ros-am ros-as
vocativo ros-a ros-ae
ablativo ros-a ros-is

▲ricorda! nomi con suffisso -ia (amicitia) hanno dativo e ablativo plurale in doppia -i: amicitiis
LE PARTICOLARITÀ DELLA PRIMA DECLINAZIONE
► GENITIVO SINGOLARE in -as (al posto di -ae) per familia quando si trova nell’espressione pater/mater/filius… →pater familias
► DATIVO E ABLATIVO PLURALI in -abus (al posto di -is)per nomi come filia, dea, serva, liberta, asina … quando è necessario distinguerli
dalla forma maschile, appartenente alla seconda declinazione →servabus, filis et filiabus (ai figli e alle figlie)

► Particolarità del numero: i PLURALIA TANTUM  esistono nomi che hanno solo forma al plurale; essi sono tutti nomi femminili e alcuni
nomi propri di città.
Athenae, -arum Atene
divitiae,-arum piacere/i
Syracusae, -arum Siracusa
epulae,-arum banchetto

► In altri casi invece, nomi hanno al plurale un significato diverso rispetto al singolare.
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SINGOLARE PLURALE
acqua,-ae= acqua acquae,-arum = acque termali
fortuna,-ae= sorte fortunae,-arum= ricchezze
littera,-ae= lettera (alfabeto) litterae,-arum= letteratura
opera,-ae= opera, lavoro operae,-arum= operai

VERBI
In latino troviamo quattro coniugazioni per i verbi, anch’esse distinte dalle terminazioni (dell’infinito presente). Ognuna si distingue per la
vocale tematica, cioè l’elemento che congiunge il tema verbale con la desinenza.
I modi dei verbi latini sono otto: indicativo; congiuntivo; imperativo // infinito; participio; gerundio; gerundivo; supino.
CONIUGAZIONE INFINITO ESEMPIO
prima -are laudare
seconda -ē habere, monere
terza -ĕ dicere, legere
quarta -ire audire

INDICATIVO PRESENTE DEL VERBO SUM


Esse è l’infinito presente del verbo sum, che è il modo in cui compare il verbo sul dizionario (>sum= 1 persona sing. Indicativo). È un verbo
intransitivo, quindi non ha forma passiva e ha coniugazione irregolare. Sum può formare predicato nominale e avere funzione di copula, oppure
fungere da predicato verbale; in questo secondo caso è spesso accostato a un complemento di stato in luogo o a un avverbio si stato in luogo.
sum io sono
es tu sei
est egli è
sumus noi siamo
estis voi siete
sunt essi sono

INDICATIVO PRESENTE E INFINITO PRESENTE DELLE QUATTRO CONIUGAZIONIREGOLARI


L’indicativo presente attivo e passivo si formano con tema del presente (che si ottiene togliendo -re dall’infinito presente attivo) + desinenze
attive o passive.
persona desinenze attive desinenze passive
1 sing -o/-m -or/ -r
2 sing -s -ris
3 sing -t -tur
1 plu -mus -mur
2 plu -tis -mini
3 plu -nt -ntur

L’infinito presente si forma aggiungendo le seguenti desinenze:


 -re alla forma attiva (tutte coniugazioni)
 -ri alla forma passiva (1, 2, 4 coniugazione)
 -i alla forma passiva (3 coniugazione)
1 coniugazione 2 coniugazione 3 coniugazione 4 coniugazione
attivo laud-are mon-ēre leg-ĕre aud-ire
passivo laud-ari mon-ēri leg-i aud-iri

LESSICO DI BASE
Nomi 1 declinazione femminili Nomi 1 declinazione femminili / maschili
Avaritia, -ae = avidità advena, -ae m. = straniero
Copia, -ae= abbondanza ara, -ae f. = altare
Cura,-ae= preoccupazione, affanno casa,-ae f. = capanna
Fortuna,-ae= sorte conviva, -ae m. = convitato
Gratia, -ae= favore, ringraziamento forma, -ae f. = forma, bellezza
Iniuria, -ae= ingiustizia, offesa industria, -ae f. = operosità
Pecunia,-ae= denaro nauta, -ae m. = marinaio
Poena,-ae= punizione, pena persona, -ae f. = maschera
Villa, -ae f. = fattoria procella, -ae f. = tempesta

Verbi delle quattro coniugazioni

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Ago – ĕre = fare, spingere
Credo,- ĕre= credere, giudicare
Dico, - ĕre= dire, parlare
Habeo, -ēre= avere, ritenere
Iubeo, -ēre= ordinare, dare ordini
Mitto, - ĕre= mandare
Voco, -are= chiamare

COMPLEMENTI DI STATO IN LUOGO E MOTO A LUOGO


► STATO IN LUOGO: in + ablativo → Ancillae deambulant in villa dominae ( Le ancelle camminano nella villa della padrona)
*particolarità= per i nomi propri di paese, città o piccola isola della prima declinazione lo stato in luogo si indica con un caso ormai
scomparso, ovvero il LOCATIVO >che prevedeva l’ablativo semplice → Sum Athenis, Cumis, Syracusis (Sono ad Atene, a Cuma, a Siracusa).

► MOTO A LUOGO: in (indica ingresso) / ad (indica avvicinamento) + accusativo → Sulla in Africam venit (Silla si reca in Africa) / Piratae ad
oras perveniunt (I pirati giungono sulle coste).
► *particolarità= per i nomi propri di paese, città o piccola isola della prima declinazione il moto a luogo si indica con l’accusativo semplice
→ Venio Romam, Athenas (Vengo a Roma, ad Atene).

COMPLEMENTI DI MOTO DA LUOGO E PER LUOGO


►MOTO DA LUOGO: e/ex [movimento di uscita], a/ab [forma generica, la più usata], de [movimenti dall’altro verso il basso] + ablativo → Persae
e regia remeant (I persiani tornano dalla reggia) , Tullia a Sicilia venit (Tullia arriva dalla Sicilia), Lacrimae de genis cadunt (Le lacrime cadono
dalle guance).

►MOTO PER LUOGO: per+ accusativo →Copiae per Galliam in Italiam perveniunt (Le truppe giungono in Italia attraverso la Gallia).
*particolarità del complemento di moto da luogo: Con nomi propri di città e piccola isola il complemento di moto da luogo è espresso sempre
con l’ablativo semplice. → Venio Roma, Athenis, Syracusis (Vengo da Roma, Atene, Siracusa).

COMPLEMENTI DI MODO E MEZZO


►MODO: cum + ablativo → (cum può essere omesso o interposto tra aggettivo e sostantivo) Copiae cum audacia pugnant (Le truppe
combattono valorosamente).

►MEZZO: ablativo semplice per le cose; per + accusativo per le persone → Domina asina silvam peragrat ( La padrona attraversa il bosco con
un’asina); Liviae per servam epistulam mitto (Mando una lettera a Livia per mezzo di una serva).

COMPLEMENTI DI AGENTE E CAUSA EFFICIENTE


►AGENTE: a/ab+ ablativo → Statuae ab incolis colitur (Statue sono venerate dagli abitanti).

►CAUSA EFFICIENTE: ablativo semplice → Dei providentia terra administratur (La terra è governata dalla provvidenza).

AGGETTIVI
AGGETTIVI FEMMINILI DELLA PRIMA CLASSE
Gli aggettivi latini si dividono in due classi: •prima classe: i femminili seguono la prima declinazione, i maschili e neutri seguono la seconda
declinazione; •seconda classe: femminili, maschili, neutri seguono la terza declinazione.
Esempio della declinazione di un aggettivo femminile della prima classe concordato con un nome della prima declinazione:

singolare plurale
nominativo longa via longae viae
genitivo longae viae longarum viarum
dativo longae viae longis viis
accusativo longam viam longas vias
vocativo longa via longae viae
ablativo longa via longis viis

Sul vocabolario gli aggettivi della prima classe si presentano al maschile (che esce in -us/ -er): esempio per trovare alta devi cercare altus, per
trovare misera devi cercare miser.

Aggettivi femminili della prima classe


Clara= famosa, chiara misera= infelice, triste
Aliena = altrui, estranea, ostile multa= numerosa, grande
Alta= alta, profonda nova= nuova, recente, straordinaria
Bona= buona, onesta pulchra= bella
Certa= certa, sicura secunda= favorevole
Digna= degna,meritevole Grata= gradita
2 prova in itinere

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CONGIUNZIONI COORDINANTI
COPULATIVE AVVERSATIVE CONCLUSIVE
et, atque,ac, -que e sed, autem ma itaque pertanto
(enclitica)
etiam anche at invece igitur quindi
quoque perfino tamen tuttavia ergo dunque
neque, nec e non, né

DICHIARATIVE DISGIUNTIVE CORRELATIVE


nam, namque (inizio frase) infatti aut (forte opposizione) o non solum.. sed etiam non solo… ma anche
etenim, enim (dopo parola) infatti vel /-ve (alternativa) o et…et e…e
neque(nec)… neque(nec) né… né

COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE
In italiano è un nome, generalmente proprio, che specifica un nome generico per lo più un luogo geografico: esempio la città di Genova, il mese
di marzo…
In latino il complementi di denominazione dipende generalmente da nomi comuni, come “città”, “paese”, “isola”, “fiume”… per riconoscerlo,
possiamo fare la prova e sostituire “di” con “detto/chiamato”. È quindi un’apposizione che specifica il nome generico per caratterizzarlo meglio,
infatti si trova allo stesso caso del nome a cui si riferisce. NB: non ha preposizione.
Insulam Melitam visitabimus= visiteremo l’isola di Malta; Provincia Africa opulenta erat= La provincia d’Africa era ricca.

VERBI
INDICATIVO IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO (-BA)
L’indicativo imperfetto si forma con Tema del presente (T.P)+ suffisso modale temporale -ba + desinenze personali attive o passive (le stesse del
presente).
Il suffisso -ba ricorre nell’imperfetto di tutte e 4 le coniugazioni, quindi per distinguere la coniugazione bisogna osservare la vocale che precede
il suffisso -a- indica che il verbo è della 1°coniugazione, -e- è della 2° o 3°, mentre -ie- è della 4° coniugazione.
INDICATIVO IMPERFETTO DELLA 1° CONIUGAZIONE - laudare
attivo passivo
laudabam io lodavo laudabar io ero lodato
laudabas tu lodavi laudabaris tu eri lodato
laudabat egli lodava laudabatur egli era lodato
laudabamus noi lodavamo laudabamur noi eravamo lodati
laudabatis voi lodavate laudabamini voi eravate lodati
laudabant essi lodavano laudabantur essi erano lodati

INDICATIVO IMPERFETTO DELLA 2° CONIUGAZIONE - monēre


attivo passivo
monebam io esortavo monebar io ero esortato
monebas tu esortavi monebaris tu eri esortato
monebat egli esortava monebatur egli era esortato INDICATIVO IMPERFETTO sum
monebamus noi esortavamo monebamur noi eravamo esortati eram
monebatis voi esortavate monebamini voi eravate esortati eras
monebant essi esortavano monebantur essi erano esortati erat
eramus
INDICATIVO IMPERFETTO DELLA 3° CONIUGAZIONE - legĕre eratis
attivo passivo erant
legebam io leggevo legebar io ero letto
legebas tu leggevi legebaris tu eri letto
legebat egli leggeva legebatur egli era letto
legebamus noi leggevamo legebamur noi eravamo letti
legebatis voi leggevate legebamini voi eravate letti
legebant essi leggevano legebantur essi erano letti

INDICATIVO IMPERFETTO DELLA 4° CONIUGAZIONE - audire


attivo passivo
audiebam io udivo audiebar io ero udito
audiebas tu udivi audiebaris tu eri udito
audiebat egli udiva audiebatur egli era udito
audiebamus noi udivamo audiebamur noi eravamo uditi
audiebatis voi udivate audiebamini voi eravate uditi
audiebant essi udivano audiebantur essi erano uditi

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INDICATIVO FUTURO SEMPLICE ATTIVO E PASSIVO (-BI)
L’indicativo futuro semplice si forma con il Tema del presente + suffisso modale temporale -bi- (per verbi della 1° e 2° coniugazione) / -e- (per
verbi della 3° e 4°) + desinenze personali attive e passive.
1° CON> TP+ voc tem -a- + bo/bi/bu + desinenze. 2° CON> TP+ voc tem -e- + bo/bi/bu + desinenze. 3° CON> TP+ NO voc tem+ a/e + desinenze.
4° CON> TP+ voc tem -i-+ a/e + desinenze

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE DELLA 1° CONIUGAZIONE - laudare


attivo passivo
laudabo io loderò laudabor io sarò lodato
laudabis tu loderai laudaberis tu sarai lodato
laudabit egli loderà laudabitur egli sarà lodato
laudabimus noi loderemo laudabimur noi saremo lodati
laudabitis voi loderete laudabimini voi sarete lodati
laudabunt essi loderanno laudabuntur essi saranno lodati

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE DELLA 2° CONIUGAZIONE - monēre


attivo passivo
monebo io esorterò monebor io sarò esortato
monebis tu esorterai moneberis tu sarai esortato
monebit egli esorterà monebitur egli sarà esortato
monebimus noi esorteremo monebimur noi saremo esortati INDICATIVO FUTURO SEMPLICE sum
monebitis voi esorterete monebimini voi sarete esortati ero
monebunt essi esorteranno monebuntur essi saranno esortati eris
erit
INDICATIVO FUTURO SEMPLICE DELLA 3° CONIUGAZIONE - legĕre erimus
attivo passivo eritis
legam io leggerò legar io sarò letto erunt
leges tu leggerai legeris tu sarai letto
leget egli leggerà legetur egli sarà letto
legemus noi leggeremo legemur noi saremo letti
legetis voi leggerete legemini voi sarete letti
legent essi leggeranno legentur essi saranno letti

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE DELLA 4° CONIUGAZIONE - audire


attivo passivo
audiam io udirò audiar io sarò udito
audies tu udirai audieris tu sarai udito
audiet egli udirà audietur egli sarà udito
audiemus noi udiremo audiemur noi saremo uditi
audietis voi udirete audiemini voi sarete uditi
audient essi udiranno audientur essi saranno uditi

COMPLEMENTO DI CAUSA
si può esprimere in vari modi:
 ablativo semplice> causa interna al soggetto, cioè relativa a condizioni fisiche/psicologiche: romanae pugna fessae= le romane stanche per
la guerra.
 ob/ propter + accusativo> causa esterna al soggetto: magistra discipulas ob digilentiam laudat= la maestra loda le alunne per la diligenza.
 prae+ ablativo> causa impedisce che si realizzi quanto affermato: prae curis ad villam non venio= a causa di preoccupazioni non vengo alla
villa.
 ex/de/ab+ ablativo> causa come origine di qualcosa: ex invidia Tullia laborat= Tullia soffre per l’invidia.

COMPLEMENTO DI FINE
 dativo semplice > Statue dearum aris finguntur= vengono scolpite statue per gli altari delle dee.
 ad/ in + accusativo> Copiae ad patriae custodiam pugnant= le truppe combattono per la difesa della patria.
 genitivo+ causa/gratia> Copiae patriae custodiae causa pugnant= le truppe combattono per la difesa della patria.

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SECONDA DECLINAZIONE
- NOMI MASCHILI E FEMMINILI IN -us : ann-us, i , M. = anno
CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo ann-us ann-i
genitivo ann-i ann-orum
dativo ann-o ann-is
accusativo ann-um ann-os
vocativo ann-e ann-i
ablativo ann-o ann-is
NB: i nomi in -ius presentano doppia i al genitivo singolare, dativo plurale e ablativo plurale: filius ha genitivo singolare filii, dativo e ablativo
plurali filiis.

-NOMI MASCHILI IN -er ►puer,puer-i, M= ragazzo


CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo puer puer-i
genitivo puer-i puer-orum
dativo puer-o puer-is
accusativo puer-um puer-os
vocativo puer puer-i
ablativo puer-o puer-is

►magister,magistr-i, M= maestro
CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo magister magistr-i
genitivo magistr-i magistr-orum
dativo magistr-o magistr-is
accusativo magistr-um magistr-os
vocativo magister magistr-i
ablativo magistr-o magistr-is

-NOMI MASCHILI IN -ir ►vir, vir-i, M= uomo : è l’unico nome in -ir che presenta questa declinazione:
CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo vir vir-i
genitivo vir-i vir-orum
dativo vir-o vir-is
accusativo vir-um vir-os
vocativo vir vir-i
ablativo vir-o vir-is

LESSICO DI BASE
Nomi della 2 declinazione in -us maschili e femminili
animus,-i m.= animo, spirito legatus, -i m.= ambasciatore pŏpulus, -i m.= popolo
dominus, -i m.= signore, padrone, sovrano locus, -i m. = luogo, paese, brano pōpulus, -i f. = pioppo
dolus,-i m.= inganno fagus, -i f. = faggio
equus, -i m.= cavallo oculus, -i m.= occhio, vista
hortus,-i m.= giardino socius, - ii m. = alleato, amico, socio
Nomi della 2 declinazione in -er maschili
ager,agri m.= campo liber, libri m.= libro socer, soceri m.= scuocero
aper, apri m.= cinghiale faber,fabri m.= fabbro

-NOMI NEUTRI IN -um ►bell-um, bell-i, N= guerra


CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo bell-um bell-a
genitivo bell-i bell-orum
dativo bell-o bell-is
accusativo bell-um bell-a
vocativo bell-um bell-a
ablativo bell-o bell-is
Nomi della 2 declinazione neutri
castra,-orum n.= accampamento consilium, -ii n.= saggezza, consiglio, decisione imperium, -ii n.= ordine,potere,regno
ingenium, -ii n.= natura, indole, intelligenza negotium, -ii n.= attività, occupazione otium, -ii n.= tempo libero
proelium, -ii n.= combattimento signum, -i n. = statua, segnale, insegna studium, -ii n.= passione, studio

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PARTICOLARITÀ DELLA 2°DECLINAZIONE
- il sostantivo deus presenta più terminazioni al plurale:
SINGOLARE PLURALE
nominativo deus di, dii, dei
genitivo dei deorum, deum (=genitivo arcaico)
dativo deo dis, diis, deis
accusativo deum deos
vocativo - di, dii, dei
ablativo deo dis, diis, deis

- tre nomi neutri hanno le uscite del nominativo, accusativo e vocativo singolari in -us: pelagus,-i / virus,-i / vulgus, -i. Questi nomi non
hanno il plurale, per il quale si usano altri termini: maria / venea.
- I due nomi filius e genius e i nomi propri in -ius hanno il vocativo singolare in -i al posto che -ie→ fili “o figlio”, geni “o genio”.
- PLURALIA TANTUM> anche nella seconda declinazione li troviamo, i principali sono:
spolia, -orum n. = spoglie, preda di guerra
Argi,-orum m.= Argo
Delphi, -orum m. = Delfi
cibaria, -orum n.= cibo, viveri
hiberna,-orum n.= accampamento invernale
- Nomi con significato diverso dal singolare al plurale:
SINGOLARE PLURALE
auxilium, -ii n.= aiuto auxilia,- orum= truppe ausiliarie
bonum, -i n.= bene bona, -orum = beni, ricchezze
castrum, -i n.= castello castra, -orum = accampamento
hortus, -i m.= orto horti, -orum= giardini
impedimentum, -i n.= ostacolo impedimenta, -orim= bagagli, salmerie
ludus,- i m.= gioco, scuola ludi, -orum= spettacoli, gare

COMPLEMENTI DI LUOGO con nomi propri di città /paese / piccola isola della 2° declinazione
►COMPLEMENTO STATO IN LUOGO: il complemento si esprime con la terminazione in -i, che formalmente indica il genitivo ma è propria
dell’antico caso locativo→ Sum Mediolani, Brindisii; I pluralia tantum si esprimono invece con l’ablativo semplice →Vivo Delphis, Pompeis.

►COMPLEMENTO MOTO A LUOGO: i nomi di città, plurali e singolari, si esprimono con l’accusativo semplice (come per la 1°
declinazione)→Contendo Mediolanum, Delphos.

►COMPLEMENTO MOTO DA LUOGO: si esprime con l’ablativo semplice→ Venio Mediolano (vengo da Milano)

►COMPLEMENTO MOTO PER LUOGO: per+ accusativo→ Vehor per Mediolanum (percorro Milano)

Per i nomi di città delle altre declinazioni non c’è distinzione tra singolare e plurale e i complementi di luogo si esprimono così:
STATO IN LUOGO MOTO A LUOGO MOTO DA LUOGO MOTO PER LUOGO
ablativo semplice accusativo semplice ablativo semplice per+ accusativo

GLI AGGETTIVI DELLA PRIMA CLASSE


Gli aggettivi latini si dividono in due classi; gli aggettivi della prima classe seguono la 1° declinazione per i femminili e la 2° declinazione per i
maschili e i neutri e si dividono in due gruppi:
→aggettivi con nominativo in -us/ -a / -um (bonus, bona, bonum)

AGGETTIVI IN -us, -a, -um ►bonus, bona, bonum


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo bon-us bon-a bon-um bon-i bon-ae bon-a
genitivo bon-i bon-ae bon-i bon-orum bon-arum bon-orum
dativo bon-o bon-ae bon-o bon-is bon-is bon-is
accusativo bon-um bon-am bon-um bon-os bon-as bon-a
vocativo bon-e bon-a bon-um bon-i bon-ae bon-a
ablativo bon-o bon-a bon-o bon-is bon-is bon-is

→aggettivi con nominativo in -er /-(e)ra / -(e)rum (pulcher, pulchra, pulchrum)


Gli aggettivi in -er/-era/-erum si comportano come i sostantivi in -er della 2°declinazione: alcuni conservano la -e-, altri no. Per sapere se un
aggettivo mantiene la -e- bisogna verificare la forma del nominativo femminile singolare > se contiene la -e-, allora la vocale sarà presente in
tutta la declinazione.

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AGGETTIVI IN -er, -era, -erum ►miser, misera, miserum
singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo miser miser-a miser-um miser-i miser-ae miser-a
genitivo miser-i miser-ae miser-i miser-orum miser-arum miser-orum
dativo miser-o miser-ae miser-o miser-is miser-is miser-is
accusativo miser-um miser-am miser-um miser-os miser-as miser-a
vocativo miser miser-a miser-um miser-i miser-ae miser-a
ablativo miser-o miser-a miser-o miser-is miser-is miser-is

LA CONCORDANZA DELL’AGGETTIVO
In latino l’aggettivo concorda sempre in genere, numero e caso con il nome a cui è riferito: quindi per capire l’aggettivo legato bisogna cercare
un nome o un pronome che si trovino nello stesso caso, genere e numero  amicus carus, amicis caris …
Bisogna però fare attenzione perché la concordanza nome-aggettivo non comporta sempre identità di uscite, infatti gli aggettivi possono
presentare terminazioni diverse  Agricola sedulus humum aridam patienter colit.

Aggettivi della prima classe


alienus, -a, -um = estraneo carus,-a, -um =caro, costoso gratus, -a, -um= gradito, piacevole, riconoscente
ater, -a, -um = nero, scuro clarus, -a, -um= famoso, chiaro incertus, -a, -um= incerto, pericoloso
beatus, -a, -um = sereno diversus, -a, -um= separato, contrario laetus, -a, -um= lieto, sereno, felice, abbondante
captivus, -a, -um= prigioniero fessus, -a, -um= stanco publicus, -a, -um= pubblico, ufficiale, dello Stato

AGGETTIVI E I PRONOMI POSSESSIVI


Aggettivi e pronomi possessivi si declinano come gli aggettivi della prima classe , sul modello di bonus, -a, -um si flettono:
meus, mea, meum “mio”; tuus, tua, tuum “tuo”; suus, sua, suum “suo”.

Invece sul modello di pulcher, pulchra, puclchrum si flettono:


noster, nostra, nostrum “nostro”; vester, vestra, vestrum “vostro”.

POSSESSIVI DI 1° E 2° PERSONA
Si usano indifferentemente con valore riflessivo (riferiti al soggetto della frase) o non riflessivo (riferiti a un elemento diverso dal soggetto).

POSSESSIVO DI 3° PERSONA
Ha solo valore riflessivo quindi si riferisce solo al soggetto della frase di cui fa parte  matrona ornamenta sua ostendebat (la matrona mostrava
i suoi [nel senso di propri] ornamenti).

AGGETTIVI PRONOMINALI
In latino esistono gli aggettivi pronominali, che pur avendo le stesse uscite degli aggettivi della prima classe presentano le desinenze tipiche dei
pronomi nel genitivo (-ius) e nel dativo (-i); i più frequenti sono
alius, alia, aliud “un altro, far i molti” nullus, -a, -um “nessuno”
alter, altera, alterum “l’altro, fra i due” solus, -a, -um “solo”
neuter, neutra, neutrum “nessuno dei due” totus, -a, -um “tutto nel suo insieme”
ullus, ulla, -um “alcuno” unus, -a, -um “unico, uno solo”

AGGETTIVO SOSTANTIVATO
Come in italiano, anche in latino gli aggettivi possono essere sostantivati, quindi assumere funzione di sostantivi ed essere usati da soli, senza
nome. Il loro uso ricorre soprattutto in 3 casi:
1. con aggettivi neutri
bonum il bene // iustum il giusto // malum il male // bona le cose buone, i beni // iusta le cose giuste // mala le cose cattive, i mali

2. con aggettivi che indicano nomi di persona o identificano classi di individui


amicus/ amica // boni gli onesti // docti i sapienti

3. in espressioni dove è identificabile il sostantivo sottinteso


dextra/laeva la mano destra/sinistra

LA FUNZIONE ATTRIBUTIVA E PREDICATIVA DEGLI AGGETTIVI


Come in italiano, anche in latino l’aggettivo ha funzione attributiva, quando si collega direttamente a un nome e lo qualifica; di solito sta prima
del nome →Magni animi sunt in bonis viris (negli uomini onesti ci sono animi grandi).

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VERBI IN -ĭo
I verbi in -ĭo, o a coniugazione mista, hanno caratteristiche sia della 3° che della 4° coniugazione; il tema del presente è in ĭ breve (non lunga
come nella 4°) e la coniugazione di indicativo presente, imperfetto e futuro semplice è uguale a quella dei verbi della 4° coniugazione MA la 2°
persona singolare del presente passivo ha come desinenza -ĕris (non -iris)
VERBI: accipio (ricevere) , adicio (aggiungere), capio (prendere), conficio (portare a termine)
INDICATIVO PRESENTE dei verbi in -ĭo
attivo passivo
cap-i-o io prendo cap-i-or Io sono preso
cap-i-s cap-i-eris
cap-i-t cap-i-tur
cap-i-mus cap-i-mur
cap-i-tis cap-i-mini
cap-i-unt cap-i-untur

INDICATIVO IMPERFETTO dei verbi in -ĭo


attivo passivo
cap-i-ebam Io prendevo cap-i-ebar Io ero preso
cap-i-ebas cap-i-ebaris
cap-i-ebat cap-i-ebatur
cap-i-ebamus cap-i-ebamur
cap-i-ebatis cap-i-ebamini
cap-i-ebant cap-i-ebantur

INDICATIVO FUTURO SEMPLICE dei verbi in -ĭo


attivo passivo
cap-i-am Io prenderò cap-i-ar Io sarò preso
cap-i-es cap-i-eris
cap-i-et cap-i-etur
cap-i-emus cap-i-emur
cap-i-etis cap-i-emini
cap-i-ent cap-i-entur

COMPLEMENTI
COMPLEMENTI PREDICATIVI
-DEL SOGGETTO
►in italiano: è un nome/aggettivo che si riferisce al soggetto, indicandone una qualità o condizione, che completa il significato del predicato
verbale. È retto dai verbi appellativi (chiamare, dire..) / elettivi (scegliere, nominare…) / estimativi (ritenere, giudicare …) / effettivi (rendere,
fare…) / copulativi (nascere, vivere…).
►in latino: si esprime in caso NOMINATIVO. È retto dagli stessi verbi da cui è retto in italiano→ Lydia amica nostra putatur (Lidia è ritenuta
nostra amica).

-DELL’OGGETTO
►in italiano: è un nome/aggettivo che riferisce al complemento oggetto, indicandone una qualità o condizione che completa il significato del
predicato verbale. È retto sempre dagli stessi verbi.
►in latino: si esprime in caso ACCUSATIVO → Cicero Antonium inimicum ducit (Cicerone giudica Antonio un rivale).

COMPLEMENTI DI COMPAGNIA E UNIONE


In latino i complementi di compagnia (persone) e unione (cose) si esprimono con cum+ablativo (come il complemento di modo)→Marcus cum
amico deambulat (Marco passeggia con un amico).
Quando è retto da verbi che significano ‘combattere’ la preposizione CUM va resa ‘contro’→ Nostri cum barbaris bellum gerunt (I nostri
conducono una guerra contro i barbari).

COMPLEMENTO DI ARGOMENTO
Quando è introdotto dalla preposizione ‘di’ può essere confuso con il complemento di specificazione, per distinguerli basta ricordarsi che il
complemento di argomento è introdotto da verbi come parlare, dire, raccontare, trattare … e si può sostituire il ‘di’ con ‘che parla di/ a proposito
di’. In latino viene reso con de + ablativo; se indica il titolo di un’opera o di un libro si può trovare il nominativo semplice. →multi philosophi de
sapientia scribebant (molti filosofi scrivevano della saggezza)/ Liber De Amicitia scribitur a Cicerone (il libro Sull’Amicizia è scritto da Cicerone).

COMPLEMENTO DI MATERIA E QUALITA (p 260)


Il complemento di materia indica in italiano la sostanza /elemento di cui è composta una cosa e si esprime in latino con
 Aggettivo corrispondente declinato
 e/ex, de + ablativo > Valeriae armilla aurea/ex auro est= il braccialetto di Valeria è d’oro.
Il complemento di qualità indica in italiano le caratteristiche morali o materiali di qualcuno o qualcosa e in latino si esprime con:

9
 ablativo semplice per qualità fisiche > Caesar fuit excelsa statura= Cesare fu di alta statura
 genitivo/ ablativo per qualità morali
 genitivo se indica peso, numero, misura > Signum magni ponderis erat= La statua era di gran peso.

COMPLEMENTO DI LIMITAZIONE
In italiano indica in quale ambito ed entro quali limiti è valido quello che si afferma, in latino si esprime co l’ablativo semplice e si trova vicino a
verbi/ aggettivi che indicano superiorità o eccellenza > Valentinianus vir sententia mea eruditus fuit= Valentiniano a mio parere fu un uomo
erudito.

COMPLEMENTO DI VANTAGGIO/ SVANTAGGIO


In italiano indicano a favore /a danno di chi avviene l’azione espressa nel verbo. In latino si esprimono con il dativo. Talvolta per rendere il
vantaggio si usa pro+ablativo  non canimus surdis (non cantiamo per i sordi), Plancius pro filio supplicabat (P. supplucava per il figlio).

COMPLEMENTI DI TEMPO
►DETERMINATO (quando? Tra quanto? Entro quando?): ablativo semplice proximo anno Livia remeabit (il prossimo anno Livia tornerà)
►CONTINUATO (per quanto? Da quanto? Da quando?): per (anche omesso) + accusativo volsci per multos annos bellum gerunt

AGGETTIVI DI POSIZIONE CON FUNZIONE PREDICATIVA


Gli aggettivi che indicano una posizione nello spazio e nel tempo possono avere a seconda del contesto funzione attributiva o predicativa.
medius (-a, -um)= il centro di / infimus- imus = ai piedi di / intimus = la parte più interna di / summus= la cima di / estremus= la fine di.

PREPOSIZIONI COSTRUITE CON L’ACCUSATIVO

preposizione caso significato funzioni


in ACCUSATIVO verso, per, durante moto a luogo / tempo continuato
ABLATIVO In, dentro, durante, contro stato in luogo/ tempo determinato
sub ACCUSATIVO Sotto, dietro, presso, durante Moto a luogo
ABLATIVO Sotto, dietro, durante Stato in luogo
super ACCUSATIVO Su, sopra, durante
ABLATIVO Sopra, riguardo
coram
ABLATIVO davanti a Stato in luogo
pro
ABLATIVO davanti a/ in favore di / al posto di Stato in luogo/ Vantaggio/ svantaggio
sine
ABLATIVO senza esclusione

IMPERATIVO PRESENTE E FUTURO


l’imperativo in latino ha due tempi, presente e futuro, ed entrambi si formano nel seguente modo: tema presente+ desinenze imperativo.
L’imperativo passivo non viene quasi mai usato

Imperativo attivo
1 CONIUGAZIONE- laudare (a) 2 CONIUGAZIONE- monere (e)
presente presente
2 sing laud-a loda! 2 sing mon-e esorta!
2 plu laud-ate lodate! 2 plu mon-ete esortate!
futuro futuro
2 sing laud-ato loderai! 2 sing mon-eto esorterai!
3 sing laud-ato loderà! 3 sing mon-eto esorterà!
2 plu laud-atote loderete! 2 plu mon-etote esorterete!
3 plu laud-anto loderanno! 3 plu mon-ento esorteranno!

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3 CONIUGAZIONE- legere (e/i/u) 4 CONIUGAZIONE- audire (i)
presente presente
2 sing leg-e leggi! 2 sing aud-i odi!
2 plu leg-ite leggete! 2 plu aud-ite udite!
futuro futuro
2 sing leg-ito leggerai! 2 sing aud-ito udirai!
3 sing leg-ito leggerà! 3 sing aud-ito udirà!
2 plu leg-itote leggerete! 2 plu aud-itote udirete!
3 plu leg-unto leggeranno! 3 plu aud-iunto udiranno!

IMPERATIVO sum
presente futuro
es sii esto sarai
esto sarà
este siate estote sarete
sunto saranno

INDICATIVO PERFETTO ATTIVO


L’indicativo perfetto latino in italiano può corrispondere a tre tempi: il passato remoto, il passato prossimo, il trapassato remoto. Si forma con tema perfetto (3°
voce del paradigma, togliendo la desinenza -i dalla prima persona singolare dell’indicativo perfetto) + desinenze> -i, -isti, -it, -imus, -istis, -erunt.
tema perfetto laudav- / monu- / leg- / audiv- + INDICATIVO PERFETTO sum
laudav-i fu-i io fui, sono (fui) stato
laudav-isti fu-isti
laudav-it fu-it
laudav-imus fu-imus
laudav-istis fu-istis
laudav-erunt fu-erunt
=io lodai /esortai/lessi/udii, ho (ebbi) lodato/esortato/letto/ udito

Dal tema del perfetto non si può risalire automaticamente al tema del presente, quindi alla 1 persona del presente indicativo con cui il verbo
appare sul dizionario; un aiuto per trovare il verbo sul dizionario può essere quello di conoscere le uscite del perfetto più frequenti:
-avi per la 1° coniugazione laudavi►laudo
-ui per la 2° coniugazione timui►timeo
-si/-xi per la 3° coniugazione scripsi►scribo : perfetto sintagmatico, l’aggiunta di -s alla radice del verbo determina alcuni mutamenti fonetici→
 p, b + s= ps scribo>scripsi // c, g + s = x dico> dixi // t, d + s= ss o s ludo>lusi // n+s = ns maneo>mansi.
-ivi per la 4° coniugazione finivi►finio.
-identici al presente defendo,is►defendi, ere
-con apofonia (=alternanza vocalica della vocale radicale; cambiano la vocale e la quantità vocalica) spesso con la 3° coniugazione vīdeo► vĭdi
ăgo►ēgi
-con raddoppiamento si ripete la consonante iniziale della radice, a cui si aggiunge ĕ oppure la vocale della radice mordeo►momordi
curro►cucurri

*INDICATIVO PERFETTO PASSIVO


l’indicativo perfetto passivo si forma : participio perfetto (preso dalla 4° voce del supino+ -us, -a, -um// -i, -ae, -a, concordato al nominativo con
in soggetto) + indicativo presente di sum [NB: lo stesso procedimento si usa per il Piuccheperfetto e per il Futuro anteriore].
Multi legiornarii Romani vulnerati sunt (molti legionari romani furono feriti).
laudatus, -a, -um laudati, -ae, -a
sum io fui/sono stato lodato sumus
es estis
est sunt
NB: laudatus sum va tradotto con il passato remoto passivo o con il passato prossimo passivo, quindi nonostante la somiglianza con l’italiano
‘sono lodato’, è solo apparente. ‘Sono lodato’ in latino è laudor.

La forma passiva impersonale


Ovvero forma passiva dove non c’è soggetto la troviamo con i verbi intransitivi, che ammettono solo la forma passiva impersonale espressa in
latino con la 3° persona singolare e resa in italiano con il ‘si’.
Ad arma ventum est (Si giunse allo scontro armato).

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PARTICIPIO PERFETTO
Il participio in italiano è un modo indefinito che presenta due tempi, presente e passato. In latino ha tre tempi, presente, perfetto e futuro; esso
si forma togliendo dal tema del supino (4° voce del paradigma) la desinenza -um e aggiungendo -us, -a, -um :
Si usa come in italiano come aggettivo, come nome o come complemento predicativo.

1 CONIUGAZIONE laudare 2 CONIUGAZIONE monere 3 CONIUGAZIONE legere 4 CONIUGAZIONE audire


laudat- us, -a, -um monit- us, -a, -um lect- us, -a, -um audit- us, -a, -um
lodato/lodata

DATIVO DI POSSESSO
Per esprimere il possesso o l’appartenenza in latino si usa spesso sum+dativo, usato soprattutto per esprimere il possesso di cose astratte. Per
quelle concrete si usa di più habeo/possiedeo.
Iuliae filius est letteralmente ‘A Giulia è un figlio’ ; = Giulia ha un figlio
 dativo (Iuliae) > diventa soggetto ;
nominativo (filius)> diventa complemento oggetto
verbo sum (est) > diventa verbo avere.

TERZA DECLINAZIONE
La maggior parte dei nomi latini appartiene alla 3° declinazione; solitamente si dividono i nomi in 3 gruppi :
- 1 GRUPPO: Maschili/ femminili / neutri imparisillabi con una sola consonante prima dell’uscita -is del genitivo singolare.
- 2 GRUPPO: Maschili / femminili / neutri parisillabi e imparisillabi con due consonanti prima dell’uscita -is del genitivo singolare.
- 3 GRUPPO: Neutri parisillabi e imparisillabi in -e, -al, -ar.
Per stabilire a quale gruppo appartengono i nomi li dividiamo in due grandi categorie: •parisillabi= stesso numero di sillabe al nominativo e
genitivo singolare > ci-vis (nom), ci-vis (gen) •imparisillabi= genitivo singolare ha una sillaba in più rispetto al nominativo singolare > lex (nom),
le-gis (gen).
Per declinare un nome della 3° declinazione bisogna ricavarne il tema, cioè la parte della parola che non cambia nel corso della flessione (a parte
nel nominativo singolare) togliendo dal genitivo singolare la desinenza -is.
orator-is (gen sing) > orator è il tema.
NB: i nomi che hanno il tema in consonante (come laus, laudis) hanno il genitivo plurale in -um; i nomi che hanno il tema in vocale hanno il
genitivo plurale in -ium.

singolare plurale
masch. e femm. neutro masch. e femm. neutro
nominativo s /tema tema es a/ia
genitivo is is um/ium um/ium
dativo i i ibus ibus
accusativo em =nominativo es =nominativo
vocativo =nominativo =nominativo =nominativo =nominativo
dativo e/i e/i ibus ibus

TERZA DECLINAZIONE – 1° gruppo


Nomi imparisillabi con una sola consonante prima dell’uscita -is del genitivo singolare: canis, canis/ iuvenis, iuvenis / panis, panis / senex, senis/
vates, vatis. Di questo gruppo fanno parte anche i sostantivi pater,patris/ mater,matris / frater, fratris.
Le caratteristiche di questo gruppo sono:
 Ablativo singolare in -e
 Genitivo plurale in -um
 Nominativo, accusativo, vocativo plurale neutro in -a.

1° GRUPPO homo, hominis, m. uomo LESSICO DI BASE:


CASO SINGOLARE PLURALE imperator,imperatoris m.= comandante, generale
nominativo homo homin-es pietas, pietatis f.= devozione, rispetto
genitivo homin-is homin-um religio,religionis f.= superstizione, religiosità
rex, regis m. = re
dativo homin-i homin-ibus labor,laboris m. = fatica
accusativo homin-em homin-es caput, capitis n.= capo, vita,cima, origine
vocativo homo homin-es genus, generis n.= genere, nascita, stirpe
ablativo homin-e homin-ibus

1° GRUPPO nomen,nominis, n. nome


CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo nomen nomin-a
genitivo nomin-is nomin-um
dativo nomin-i nomin-ibus
accusativo nomen nomin-a
vocativo nomen nomin-a
ablativo nomin-e nomin-ibus

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TERZA DECLINAZIONE – 2° gruppo
Nomi parisillabi maschili e femminili + imparisillabi maschili, femminili, neutri con due consonanti prima dell’uscita -is del genitivo singolare. Le
caratteristiche di questo gruppo sono:
 Ablativo singolare in -e
 Genitivo plurale in -ium
 Nominativo, accusativo, vocativo plurale neutro in -a
Vi appartengono anche sostantivi imparisillabi con una sola consonante prima di -is, quasi tutti col nominativo monosillabico (e tema in vocale):
2° GRUPPO gens, gentis, f. popolo
LESSICO DI BASE:
CASO SINGOLARE PLURALE
ars,artis f.= arte, tecnica, professione
nominativo gens gent-es civis, civis f/m.= cittadino/a
genitivo gent-is gent-ium gens,gentis f.= popolo
dativo gent-i gent-ibus urbs, Urbis f. =città
accusativo gent-em gent-es
vocativo gens gent-es NB!: i nomi neutri sono pochi:
lac,lactis = latte
ablativo gent-e gent-ibus mel,mellis= miele

2° GRUPPO os,ossis, n. osso


CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo os oss-a
genitivo oss-is oss-ium
dativo oss-i oss-ibus
accusativo os oss-a
vocativo os oss-a
ablativo oss-e oss-ibus

TERZA DECLINAZIONE – 3° gruppo


Ci sono solo nomi neutri che terminano in -e, -al, -ar al nominativo singolare e sono pari/imparisillabi con tema della vocale in -i. Le caratteristiche
di questo gruppo sono:
 Ablativo singolare in -i
 Genitivo plurale in -ium
 Nominativo, accusativo, vocativo plurale neutro in -ia
3° GRUPPO animal,animalis, n. animale
CASO SINGOLARE PLURALE LESSICO DI BASE:
nominativo animal animal -a altare, altaris= altare
genitivo animal -is animal -ium conclave, conclavis= camera
cubile, cubilis= giaciglio
dativo animal-i animal -ibus lacunar, lacunaris= soffitto
accusativo animal animal -ia vactigal, vactigalis= imposta, tassa
vocativo animal animal -ia cervical, carvicalis = cuscino
ablativo animal -i animal -ibus

TERZA DECLINAZIONE- PARTICOLARITA’


Alcuni nomi hanno una flessione parzialmente irregolare:
 bos, bovis ha il plurale irregolare
nominativo boves
genitivo boum
dativo bobus
accusativo boves
vocativo boves
ablativo bobus

 femur, femoris si delina regolarmente ma al genitivo singolare preferisca la forma feminis a quella regolare femoris; al plurale presenta anche
forme antiche come femina (nom), feminum (genitivo), feminibus (dativo).
 iecur, iecoris (fegato) presenta forme alternative da altri due termini, iecinor-, iociner-
 suus, suis (porco) ha al dativo e ablativo plurali le forme subus/ suibus.
 vis, roboris (vigore) non ha una sua forma per il genitivo e dativo singolari, quindi prende in prestito quello del sostantivo robur (forza fisica),
declinato rispettivamente roboris (gen), robori (dat).
 Particolarità del numero: PLURALIA TANTUM (solo plurale)> Alpes, ium f. = Alpi / moenia, ium n.= cinta muraria; SINGOLARIA TANTUM (solo
singolare)> suppellex, suppellectilis f. = suppellettili / vesper, vesperis m.= sera
 Nomi con significati diversi tra singolare e plurale:

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SINGOLARE PLURALE
aedis, is f. = tempio aedes, ium = casa
Finis, is m.= confine Fines, ium= territorio
Pars, partis f. = parte Parte, ium= partiti, fazioni

INDICATIVO PIUCCHEPERFETTO ATTIVO


Esprime un rapporto di anteriorità nel passato e corrisponde al trapassato prossimo italiano. Si costruisce con tema del perfetto + suffisso -era-
+ desinenze attive.

1 CONIUGAZIONE 2 CONIUGAZIONE 3 CONIUGAZIONE 4 CONIUGAZIONE


laudav- eram io avevo lodato monu- eram io avevo esortato leg- eram io avevo letto audiv- eram io avevo udito
laudav- eras monu- eras leg- eras audiv- eras
laudav- erat monu- erat leg- erat audiv- erat
laudav- eramus monu- eramus leg- eramus audiv- eramus
laudav- eratis monu- eratis leg- eratis audiv- eratis
laudav- erant monu- erant leg- erant audiv- erant

INDICATIVO PIUCCHPERFETTO sum


fu-eram io ero stato
fu-eras
fu-erat
fu-eramus
fu-eratis
fu-erant

*INDICATIVO PIUCCHEPERFETTO PASSIVO


Si forma per tutte le coniugazioni: participio perfetto + indicativo imperfetto del verbo sum.

laudatus, -a, -um laudati, -ae, -a


eram io ero stato lodato eramus
eras eratis
erat erant

INDICATIVO FUTURO ANTERIORE ATTIVO


Si forma : tema del perfetto + suffisso -eri- (-er- alla 1° persona sing.) + desinenze attive.

1 CONIUGAZIONE 2 CONIUGAZIONE 3 CONIUGAZIONE 4 CONIUGAZIONE


laudav- ero io avrò lodato monu- ero io avrò esortato leg- ero io avrò letto audiv- ero io avrò udito
laudav- eris monu- eris leg- eris audiv- eris
laudav- erit monu- erit leg- erit audiv- erit
laudav- erimus monu- erimus leg- erimus audiv- erimus
laudav- eritis monu- eritis leg- eritis audiv- eritis
laudav- erint monu- erint leg- erint audiv- erint

INDICATIVO FUTURO ANTERIORE sum


fu-ero io sarò stato
fu-eris
fu-erit
fu-erimus
fu-eritis
fu-erunt

*INDICATIVO FUTURO ANTERIORE PASSIVO


Per tutte le coniugazioni si forma: participio perfetto (tema supino) + indicativo futuro di sum.

laudatus, -a, -um laudati, -ae, -a


ero io sarò stato lodato erimus
eris eritis
erit erunt

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PARTICIPIO PRESENTE
Si forma aggiungendo al tema del presente il suffisso -nt- e le desinenze degli aggettivi della seconda classe.
1° coniugazione> laud- ans, antis // 2° coniugazione> mon-ens, entis // 3° coniugazione> leg-ens, entis //4° coniugazione > aud-iens, ientis //
coniugazione mista > cap-iens, ientis.
PARTICIPIO PRESENTE 1° coniugazione
singolare plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
laud-ans lodante, che loda laud-ans laud-antes laud-antia
laud-antis laud-antis laud-antium laud-antium
laud-anti laud-anti laud-antibus laud-antibus
laud-antem laud-ans laud-antes laud-antia
laud-ans laud-ans laud-antes laud-antia
laud-anti/e laud-anti/e laud-antes laud-antibus

AGGETTIVI DELLA SECONDA CLASSE


Gli aggettivi della seconda classe seguono la terza declinazione per tutti e tre i generi e vengono divisi in tre gruppi:
A- aggettivi e tre uscite > M- er/ F- is / N -e
Hanno il tema in -r-, la vocale -e che precede la r scompare in tutti i casi tranne al nominativo singolare.
celeber, celebris, celebre celebre
singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nom celeber celebr-is celebr-e celebr-es celebr-es celebr-ia
gen celebr-is celebr-is celebr-is celebr-ium celebr-ium celebr-ium
dat celebr-i celebr-i celebr-i celebr-ibus celebr-ibus celebr-ibus
acc celebr-em celebr-em celebr-e celebr-es celebr-es celebr-ia
voc celeber celebr-is celebr-e celebr-es celebr-es celebr-ia
abl celebr-i celebr-i celebr-i celebr-ibus celebr-ibus celebr-ibus

B- aggettivi a due uscite > M,F -is / N -e


hanno tema in vocale -i
fortis, forte
singolare plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
nom fort-is fort-e fort-es fort-ia
gen fort-is fort-is fort-ium fort-ium
dat fort-i fort-i fort-ibus fort-ibus
acc fort-em fort-e fort-es fort-ia
voc fort-is fort-e fort-es fort-ia
abl fort-i fort-i fort-ibus fort-ibus

C- aggettivi a un’uscita > M, F, N -l / -r / -s / -x


felix, felicis
singolare plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
nom felix felix felic-es felic-ia
gen felic-is felic-is felic-ium felic-ium
dat felic-i felic-i felic-ibus felic-ibus
acc felic-em felix felic-es felic-ia
voc felix felix felic-es felic-ia
abl felic-i felic-i felic-ibus felic-ibus

PROPOSIZIONE CAUSALE CON L’INDICATIVO


In italiano è una subordinata che esprime la causa di quello che è affermato nella reggente; in latino si distingue in due tipologie:
 causale soggettiva o obliqua
- causale oggettiva o reale> una causa che risulta oggettivamente vera o è ritenuta tale da chi parla; essa ha il verbo al modo indicativo
ed è introdotta da congiunzioni che hanno significato di ‘poiché’, ‘dato che’, ‘perché’ …
→ quod; quia; quoniam; quandoquidem; siquidem; propterea quod.

PROPOSIZIONE TEMPORALE
In latino la proposizione temporale può avere il verbo all’indicativo o al congiuntivo; queste sono quelle con l’indicativo e sono le più frequenti.
cum/ ut / ubi= quando; cum primum/ ut primum/ ubi primum/ simul ac/ statim ut= non appena, appena (che);
antequam/priusquam= prima che (di); postquam= dopo che; quamdiu/donec/ quoad/ dum= finché; * dum= mentre;
Dum cives moenia defendunt, hostes arcem expugnabant= mentre i cittadini difendevano le mura, i nemici espugnavano la rocca.

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*uso di dum: quando accompagna l’indicativo presente va tradotto con “mentre”> dum proelium conseritur… “mentre la guerra divampava…”
Quando invece accompagna un altro tempo si traduce con “finchè”> dum Romae permansi… “finchè rimasi a Roma…

QUARTA DECLINAZIONE
La quarta declinazione si caratterizza per ►nominativo singolare in -us (masc/femm) e -u (neutri); ►genitivo singolare in -us.
MASCHILI e FEMMINILI -fructus,fructus, m. frutto
CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo fruct-us fruct-us
genitivo fruct-us fruct-uum
dativo fruct-ui fruct-ibus
accusativo fruct-um fruct-us
vocativo fruct-us fruct-us
ablativo fruct-u fruct-ibus

NEUTRI -cornu, cornu, n. corno


CASO SINGOLARE PLURALE
nominativo corn-u corn-ua
genitivo corn-us corn-uum
dativo corn-u corn-ibus
accusativo corn-u corn-ua
vocativo corn-u corn-ua
ablativo corn-u corn-ibus

QUARTA DECLINAZIONE- PARTICOLARITA’


1. Il sostantivo femminile domus,-us ha declinazione particolare:
- genitivo singolare: domus MA ANCHE domi , che indica l’antico caso locativo, quindi “a casa”/ “in patria”. Domi si trova anche in
espressioni come domi bellique e domi militiaeque= “in pace e in guerra”.
- dativo singolare: domui MA ANCHE domo; domo compare anche all’ablativo singolare ed essi sono le forme più usate.

2. Alcuni nomi hanno mantenuto per il dativo e ablativo plurale la forma -ubus anzi che -ibus; sostantivi che terminano in -cus come
arcus, lacus, specus…
3. Alcuni nomi sono usati solo all’ablativo singolare in -u, in alcune espressioni come: issu consulis “per ordine del console”; hortatu ducis
“per esortazione del comandante”; minor natu “minore d’età”.

QUINTA DECLINAZIONE
La quinta declinazione si caratterizza per ►nominativo singolare in -es ►genitivo singolare in -ei. Gli unici nomi della quinta che hanno
declinazione completa al singolare e plurale sono dies (f., indica un giorno fissato, un lasso di tempo, una data) e * res; gli altri nomi vengono
usati solo al singolare.
res,rei, f. cosa
CASO SINGOLARE PLURALE *res, combinato con alcuni aggettivi, ha significati
nominativo r-es r-es particolari: res frumentaria= approvigionamento; res
genitivo r-ei r-erum futurae= futuro; res gestae= le gesta; res militaris=
dativo r-ei r-ebus l’arte della guerra; res novae= mutamenti politici,
accusativo r-em r-es rivoluzione; res divina= sacrificio.
vocativo r-es r-es
ablativo r-e r-ebus

IL DOPPIO DATIVO
il doppio dativo è l’uso combinato di due dativi, uno di fine e l’altro di vantaggio, retti dallo stesso verbo> Pausanias venit Atticis auxilio “Pausania
venne in aiuto /dat. di fine) agli Attici (dat. di vantaggio).

IL PARTICIPIO FUTURO
In italiano non esiste, in latino si forma togliendo al tema del supino (4° voce del paradigma) la desinenza -um e aggiungendo il suffisso -urus, -
ura, -urum. Esso ha sempre valore attivo e lo possiedono tutti i verbi che hanno il supino. Insieme al nome a cui è abbinato rende l’idea di
qualcosa sul punto di essere fatta, di avere intenzione o essere destinato a fare qualcosa.

1 CONIUGAZIONE 2 CONIUGAZIONE 3 CONIUGAZIONE 4 CONIUGAZIONE


laudat-urus, -ura, -urum monit-urus, -ura, -urum lect-urus, -ura, -urum audit-urus, -ura, -urum
che loderà

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PARTICIPIO FURUTO – LA FUNZIONE NOMINALE
come i participi presente e passato, anche quello futuro può essere usato come nome, aggettivo, complemento predicativo dell’oggetto o
predicato nominale.
 Se ha funzione di aggettivo (funzione attributiva) : si traduce con una proposizione relativa
Puer lecturus= il ragazzo che leggerà/ che sta per leggere/ che ha intenzione di leggere/ che è destinato a leggere.
 Se ha funzione di sostantivo (funzione sostantiva): si traduce con un pronome dimostrativo usando “colui/colei che”
Futura ignoramus = ignoriamo le cose future.

I PRONOMI PERSONALI DI 1° E 2° PERSONA


In latino i pronomi personali di 1° e 2° persona hanno declinazione propria:
1 PERSONA 2 PERSONA
singolare plurale singolare plurale
nominativo ego nos tu vos
genitivo mei nostri, nostrum* tui vestri, vestrum *
dativo mihi nobis tibi vobis
accusativo me nos te vos
ablativo me nobis te vobis

*nostrum/ vestrum: si usano per indicare il tutto di una parte (genitivo partitivo), multi vestrum “molti di voi”.
nostri/ vestri: in tutte le altre specificazioni, memoriam vestri servabimus “conserveremo la memoria di voi”.

IL PRONOME PERSONALE DI 3° PERSONA


Il pronome personale di 3° persona ha forme diverse, a seconda che sia :
 riflessivo
genitivo sui di se stesso/a/i/e
dativo sibi a se stesso
accusativo se se stesso
ablativo se con se stesso
 non riflessivo
ricorre alle forme del pronome determinativo is, ea, id oppure al dimostrativo ille, illa, illud
is, ea, id – egli, ella, esso- essa
singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo is ea id ii eae ea
genitivo eius eius eius eorum earum eorum
dativo ei ei ei iis iis iis
accusativo eum eam id eos eas ea
ablativo eo ea eo iis iis iis

▲espressioni del possesso con eius, eorum, earum: il genitivo di is, ea ,id, cioè eius, si usa per esprimere possesso riferito a un possessore di 3°
persona che NON è il soggetto della frase di cui fa parte. > Hercules Diomedem et equos eius interfecit = Ercole uccise Diomede e i suoi [di D., che non
è il soggetto della frase] cavalli.
Se invece il possesso è riferito al soggetto della frase, si usa il possessivo suus, sua, suum, che solo valore riflessivo. > Lebienus oppidum Cingulum
sua pecunia aedificavit = Labieno aveva fatto edificare la città di Cingoli con il suo [di L., che è soggetto] denaro.

I PRONOMI- AGGETTIVI DETERMINATIVI


Essi sono tre: 1- is/ea /id = egli/ella/esso oppure colui/colei/ciò; 2- idem/eadem / idem= stesso/stessa, medesimo, identico; 3-ipse/ ipsa/
ipsum= stesso, proprio lui/lei, in persona.

▲differenza tra ipse e idem: IPSE dà enfasi, sottolinea con forza un termine e significa “egli stesso”, “proprio lui”> Imperator ipse cum suis militibus
pugnat ( il comandante in persona combatte con i suoi soldati). IDEM indica identità rispetto un altro termine già citato in precedenza > Idem
consul cum suo exercitu pugnat (il medesimo console [di cui si è parlato prima] combatte con il suo esercito).
Tutti quanti presentano il genitivo singolare di tutti e tre i generi in -ius; dativo singolare in -i; e possono essere sia aggettivi che pronomi.

idem, eadem, idem – stesso, medesimo


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo idem eadem idem iidem eaedem eadem
genitivo eiusdem eiusdem eiusdem eorundem earundem eorundem
dativo eidem eidem eidem iisdem iisdem iisdem
accusativo eundem eandem idem eosdem easdem eadem
ablativo eodem eadem eodem iisdem iisdem iisdem

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ipse, ipsa, ipsum – stesso, proprio lui
singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo ipse ipsa ipsum ipsi ipsae ipsa
genitivo ipsius ipsius ipsius ipsoum ipsarum ipsoum
dativo ipsi ipsi ipsi ipsis ipsis ipsis
accusativo ipsum ipsam ipsum ipsos ipsas ipsa
ablativo ipso ipsa ipso ipsis ipsis ipsis

I PRONOMI- AGGETTIVI DIMOSTRATIVI


Come in italiano, anche in latino i dimostrativi precisano un elemento della frase indicandone la posizione nello spazio e nel tempo; essi sono:
- hic, haec, hoc >questo, questa, ciò
- iste, ista, istud > codesto, codesta, codesta cosa
- ille, illa, illud > quello, quella, quella cosa

hic, haec, hoc – questo


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo hic haec hoc hi hae haec
genitivo huius huius huius horum harum horum
dativo huic huic huic his his his
accusativo hunc hanc hoc hos has haec
ablativo hoc hac hoc his his his

iste, ista, istud – codesto


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo iste ista istud isti istae ista
genitivo istius istius istius istorum istarum istorum
dativo isti isti isti istis istis istis
accusativo istem istam istud istos istas ista
ablativo isto ista isto istis istis istis

ille, illa, illud – quello


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo ille illa illud illi illae illa
genitivo illius illius illius illorum illarum illorum
dativo illi illi illi illis illis illis
accusativo illum illam illud illos illas illa
ablativo illo illa illo illis illis illis

IL PRONOME RELATIVO
Il pronome relativo in latino è qui, quae, quod e segue questo schema:

qui, quae, quod – che, il quale


singolare plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
nominativo qui quae quod qui quae quae
genitivo cuius cuius cuius quorum quarum quorum
dativo cui cui cui quibus quibus quibus
accusativo quem quam quod quos quas quos
ablativo quo qua quo quibus quibus quibus

PROPOSIZIONE RELATIVA PROPRIA


La proposizione relativa è introdotta da pronomi e avverbi relativi e può presentare il verbo all’indicativo (quando esprime un fatto certo), o al
congiuntivo. Come in italiano ,anche in latino può essere anticipata da un sostantivo o da un pronome che funziona da antecedente.
Ignis in aede Vestae, neglegentia virginis quae non custodierat, extinctus est= il fuoco nel tempio di Vesta, per la trascuratezza della vergine che non lo
aveva custodito, si spense.
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▲QUOD può essere sia pronome relativo che congiunzione. È pronome relativo quando nella reggente è presente un antecedente al neutro
singolare > Germanorum princeps, non venit ad pacis colloquium, quod cum Caesare statuerat = Il capo dei Germani non andò al colloquio di pace che aveva
fissato con cesare.
È invece congiunzione se non c’è alcuna concordanza e quindi troviamo una proposizione causale> Cicero se in otium constituit, quod fessus erat=
Cicerone si ritirò a vita privata poiché era stanco.

PROLESSI DELLA PROPOSIZIONE RELATIVA


Spesso la relativa precede la reggente in latino; è una costruzione chiamata prolessi, cioè anticipazione della relativa e si rende in italiano
posticipando la relativa che in latino precede la reggente.
Quod exemplum Regulus praebuit, carum est nobis= è prezioso per noi l’esempio che diede Regolo.

IL NESSO RELATIVO
certe volte il pronome relativo è all’inizio della frase ma non introduce una subordinata relativa, bensì crea un legame più stretto con quello che
si è detto in precedenza. Esso viene chiamato nesso relativo e si rende in italiano con una congiunzione tipo “e”, “ma”, “dunque”.
Caesar naves solvit; quae in crastinum ad Galliam pervenerunt= Cesare sciolse le navi, queste il giorno dopo giunsero in Gallia.

PRONOMI, AGGETTIVI E AVVERBI INTERROGATIVI


 Quis? Quid? È il pronome interrogativo più usato e significa “chi?” “che cosa?”; esso ha forma comune per maschile e femminile, e una
forma diversa per il neutro.
Quis ignorat Catonis severitatem? Chi non conosce la severità di Catone?

quis? quid?- chi? che cosa?


singolare plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
nominativo quis quid qui quae
genitivo cuius cuius rei quorum quarum rerum
dativo cui cui rei quibus quibus rebus
accusativo quem quid quos quae
ablativo quo qua re quibus quibus rebus

 Qui? Quae? Quod? È l’aggettivo interrogativo corrispondente e si declina come il pronome relativo [qui, quae, quod].
In quo anno C.T. Harsa tribunus fuit? In quale anno fu tribuno C.T. Arsa?
 Uter? Utra? Utrum? È sia pronome che aggettivo e viene usato in latino perché esistevano tre forme: singolare, plurale, e duale (=due,
una coppia); esso viene infatti usato per indicare una cosa o una persona tra due. Si declina come un aggettivo della seconda classe.
Uter consul venit? Quale dei due consoli verrà?

AVVERBI:
 Cur? Quare? = perché? Cur si usa solo nella domanda, mentre nella risposta si usa quod, quia, quoniam.
 Quando? = quando? Usato solo nella domanda
 Ubi? = dove, può avere sia valore relativo che valore interrogativo, come in italiano.
Ubi vivis? Dove vivi?

PROPOSIZIONE INTERROGATIVA DIRETTA


In latino è una proposizione indipendente che si riconosce dal punto interrogativo al fondo e presenta generalmente il verbo al modo indicativo.
Quis te verberavit? Chi ti ha picchiato?
L’interrogativa diretta semplice è formata da due (o più) proposizioni che si escludono a vicenda :
prima parte seconda parte
utrum (non si traduce) an “o” Utrum ad forum mecum venies an domi manebis? Verrai al foro con me o resterai a casa?
-ne (enclitica, non traduco) an “o” Mihi scribesne an non? Mi scriverai o no?
niente an “o” Somnio an vigilo? Sogno o son desto?
Essa può essere di tre tipi:
►reale> esprime un’incertezza o dubbio e ignora a risposta; questa si forma col -ne: Veniesne mecum Romam? Verrai a Roma con me?
►retorica> chi pone la domanda sottintende già una risposta, che può essere:
+ AFFERMATIVA: introdotta da nonne (forse non?) Nonne patrias leges cognoscis? Non conosci forse le leggi della patria ?
-NEGATIVA : introdotta da num (forse ?)

VERBI DEPONENTI
I verbi deponenti sono quei verbi, sia transitivi che intransitivi, che hanno forma passiva e significato attivo.
1° coniugazione: -ari > hortari= esortare
2° coniugazone: -eri> veneri =temere

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3° coniugazione: -i> proficisci = partire
4° coniugazione: -iri> largiri= elargire

TRADURRE PARTICIPIO PERFETTO DEI VERBI DEPONENTI


Il participio perfetto dei verbi transitivi attivi ha valore passivo [victus “vinto”]. Il participio perfetto di quelli intransitivi non esiste in latino. Per
i verbi deponenti invece:
 participio perfetto dei deponenti transitivi ha valore attivo: secutus “che aveva/ha seguito”
 anche il participio perfetto dei deponenti intransitivi ha valore attivo: profectus “partito”
 alcuni participi perfetti dei verbi deponenti hanno anche valore di participio presente: arbitratus “che crede, che ha creduto”; ratus
“che pensa, che ha pensato”; usus “che usa, che ha usato”…
 alcuni participi perfetti dei verbi deponenti hanno sia valore attivo che passivo: adeptus “che ha ottenuto, che è stato ottenuto”;
comitatus “che ha accompagnato, che è stato accompagnato”…

VERBI SEMIDEPONENTI
I verbi semideponenti sono così chiamati perché presentano forma attiva e significato attivo, nei tempi derivati dal presente, e forma passiva
con significato attivo, nei tempi derivati dal perfetto. Essi sono:
audeo"osare" confido ”confidare”
gaudeo "gioire" diffido “diffidare”
fio, “essere fatto”, “divenire” fido “fidarsi”
soleo„essere solito”

L’INFINITO
L’infinito è un modo che in latino esprime l’idea verbale in sé e non indica né persona né numero; a differenza dell’italiano ha tre tempi: il
presente (vedi sopra), il perfetto e il futuro.
INFINITO PERFETTO INFINITO FUTURO
ATTIVO laudav-isse
ATTIVO laudaturum/ -am/ -um
tema perfetto+ suffisso -isse avere lodato part. futuro all’accusativo + laudaturos/-as/ -a
PASSIVO laudatum/-am/-um esse stare per lodare
part. perfetto all’accusativo + laudatos/-as/ -a
esse (infinito di sum) PASSIVO laudatum iri
esse supino in -um + iri stare per essere lodato
essere stato lodato

LA PROPOSIZIONE INFINITIVA
→In italiano esistono 3 tipi di proposizione infinitiva:
►soggettive> hanno funzione di soggetto nel periodo (è probabile che piova) e sono introdotte da verbi impersonali;
►oggettive> hanno funzione di complemento oggetto del verbo della reggente (vedo che vi siete impegnati);
►dichiarative> spiegano un elemento della reggente, solitamente sono introdotte da un pronome dimostrativo o un nome tipo ‘opinione’,
‘pensiero’ (ti dico questo: che sono stanco).
→In latino tutti questi tipi si esprimono nello stesso modo, che prendono nome di infinitive [soggettive o oggettive]:
l’infinitiva soggettiva è introdotta da:
 verbi impersonali> constat (è noto), oportet (è opportuno), licet (è lecito)…
 espressioni impersonali > pulchrum est, iustum est, mos est (è costume)…
l’infinitiva oggettiva è retta da:
 verbi di dire> dico, adfirmo, nego … • verbi di sentimento> doleo, spero…
 verbi di volontà> iubeo, permitto… • verbi di opinione> credo, puto, iudico…

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CONGIUNTIVO
PRESENTE
Il congiuntivo presente si forma dal tema del presente, più l’aggiunta del suffisso -a- (-e- nella 1° coniugazione) e le desinenze attive e passive:
CONGIUNTIVO PRESENTE ATTIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laud-e-m (che) io lodi mon- ea-m leg-a-m aud-ia-m
laud-e-s mon- ea-s leg-a-s aud-ia-s
laud-e-t mon- ea-t leg-a-t aud-ia-t
laud-e-mus mon- ea-mus leg-a-mus aud-ia-mus
laud-e-tis mon- ea-tis leg-a-tis aud-ia-tis
laud-e-nt mon- ea-nt leg-a-nt aud-ia-nt

CONGIUNTIVO PRESENTE PASSIVO


1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laud-e-r (che)io sia lodato mon- ea-r leg-a-r aud-ia-r
laud-e-ris mon- ea-ris leg-a-ris aud-ia-ris
laud-e-tur mon- ea-tur leg-a-tur aud-ia-tur
laud-e-mur mon- ea-mur leg-a-mur aud-ia-mur
laud-e-mini mon- ea-mini leg-a-mini aud-ia-mini
laud-e-ntur mon- ea-ntur leg-a-ntur aud-ia-ntur

IMPERFETTO
Il congiuntivo imperfetto si forma aggiungendo al tema del presente il suffisso -re- e le desinenze attive e passive; in pratica per ottenere il
congiuntivo imperfetto basta aggiungere le desinenze attive o passive all’ infinito del verbo → dicere + desinenza attiva= dicerem/ dicere +
desinenza passiva= dicerer.
Il congiuntivo imperfetto si rende in italiano con il congiuntivo imperfetto o con il condizionale presente.
CONGIUNTIVO IMPERFETTO ATTIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laud-a-re-m (che) io mon-e-re-m leg-e-re-m aud-i-re-m
lodassi/ loderei
laud-a-re-s mon-e-re-s leg-e-re-s aud-i-re-s
laud-a-re-t mon-e-re-t leg-e-re-t aud-i-re-t
laud-a-re-mus mon-e-re-mus leg-e-re-mus aud-i-re-mus
laud-a-re-tis mon-e-re-tis leg-e-re-tis aud-i-re-tis
laud-a-re-nt mon-e-re-nt leg-e-re-nt aud-i-re-nt

CONGIUNTIVO IMPERFETTO PASSIVO


1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laud-a-re-a (che) io fossi mon-e-re-r leg-e-re-r aud-i-re-r
lodato/ sarei lodato
laud-a-re-ris mon-e-re-ris leg-e-re-ris aud-i-re-ris
laud-a-re-tur mon-e-re-tur leg-e-re-tur aud-i-re-tur
laud-a-re-mur mon-e-re-mur leg-e-re-mur aud-i-re-mur
laud-a-re-mini mon-e-re-mini leg-e-re-mini aud-i-re-mini
laud-a-re-ntur mon-e-re-ntur leg-e-re-ntur aud-i-re-ntur

Congiuntivo presente e imperfetto di SUM


CONGIUNTIVO PRESENTE CONGIUNTIVO IMPERFETTO
s-im (che) io sia es-sem/ forem (che) io fossi/sarei
s-is es-ses/ fores
s-it es-set/ foret
s-imus es-semus
s-itis es-setis
s-int es-sent/forent

Congiuntivo esortativo
Talvolta il congiuntivo in latino può essere usato in una proposizione principale per esprimere una preghiera, un’esortazione, un consiglio… e si
rende con il corrispettivo congiuntivo italiano; per riconoscere e sottolineare il suo valore esortativo si usa il punto esclamativo. La negazione
del congiuntivo esortativo si esprime con ne e si traduce con “non”+ infinito.
Amemus patriam! Amiamo la patria! // Ne difficilia optes! Non desiderare cose ardue!

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PERFETTO
Il congiuntivo perfetto corrisponde al congiuntivo passato italiano e alla forma attiva si forma con tema del perfetto [3° voce]+ suffisso -eri- +
desinenze.
CONGIUNTIVO PERFETTO ATTIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laudav-eri-m (che) io monu-eri-m leg-eri-m audiv-eri-m
abbia lodato
laudav-eri-s monu-eri-s leg-eri-s audiv-eri-s
laudav-eri-t monu-eri-t leg-eri-t audiv-eri-t
laudav-eri-mus monu-eri-mus leg-eri-mus audiv-eri-mus
laudav-eri-tis monu-eri-tis leg-eri-tis audiv-eri-tis
laudav-eri-nt monu-eri-nt leg-eri-nt audiv-eri-nt

La forma passiva è perifrastica e si forma aggiungendo al participio perfetto del verbo concordato il congiuntivo presente di sum:
CONGIUNTIVO PERFETTO PASSIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE cong. pres. Sum
laudatus,-a, -um (che) io monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um sim
sia stato lodato
laudatus,-a, -um monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um sis
laudatus,-a, -um monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um sit
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a simus
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a sitis
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a sint

PIUCCHEPERFETTO
Il congiuntivo piuccheperfetto attivo si forma dal tema del perfetto [3° voce]+ suffisso -isse- + desinenze personali. Si traduce con il congiuntivo
trapassato o condizionale passato italiani. Nisi erravisses, te non reprehendissem= se tu non avessi sbagliato, io no ti avrei rimproverato.
CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO ATTIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE
laudav-isse-m (che) io monu-isse-m leg-isse-m audiv-isse-m
avessi/avrei lodato
laudav-isse-s monu-isse-s leg-isse-s audiv-isse-s
laudav-isse-t monu-isse-t leg-isse-t audiv-isse-t
laudav-isse-mus monu-isse-mus leg-isse-mus audiv-isse-mus
laudav-isse-tis monu-isse-tis leg-isse-tis audiv-isse-tis
laudav-isse-nt monu-isse-nt leg-isse-nt audiv-isse-nt

La forma passiva è perifrastica e si forma aggiungendo al participio perfetto del verbo concordato il congiuntivo imperfetto di sum:
CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO PASSIVO
1° CONIUGAZIONE 2° CONIUGAZIONE 3° CONIUGAZIONE 4° CONIUGAZIONE cong. imperfetto Sum
laudatus,-a, -um monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um essem
(che) io fossi stato/sarei
stato lodato
laudatus,-a, -um monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um esses
laudatus,-a, -um monitus,-a,-um lectus, a, -um auditus, -ae, -um esset
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a essemus
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a essetis
laudati,-ae, -a moniti, -ae, -a lecti, -ae, -a auditi, -ae, -a essent

Congiuntivo perfetto e piuccheperfetto di SUM


CONGIUNTIVO PERFETTO CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO
fu-eri-m (che) io sia stato fu-isse-m (che) io fossi/sarei stato
fu-eri- s fu-isse-s
fu-eri-t fu-isse-t
fu-eri-mus fu-isse-mus
fu-eri-tis fu-isse-tis
fu-eri-nt fu-isse-nt

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LA PROPOSIZIONE FINALE
Come in italiano la proposizione finale in latino esprime il fine o intenzione della proposizione principale; la si può rendere sia in maniera esplicita
con “affinché” / “perché” + congiuntivo, sia in maniera implicita con “per”/ “a”/ “con lo scopo di”+ infinito.
►può essere affermativa o negativa e quindi essere introdotta da particelle diverse:
 affermativa→ ut/ uti e si traduce con “affinché+ congiuntivo”/ “per+ infinito”; Dux vigilat ut ad hostem mature perveniat = Il
comandante vigila per giungere / affinché giunga dal nemico al tempo opportuno.
 negativa→ ne e si traduce con “affinché non + congiuntivo”/ “per non + infinito”; Haec dico ne error oriatur= Dico queste cose, affinchè
non nasca l’errore.
Per coordinare due finale di cui la seconda è negativa si usano le congiunzioni:
 neque o nec se la finale è positiva; Pompeius suos disposuit ut impetum exciperent neque se loco moverent= Pompeo dispose i suoi
affinchè sostenessero l’attacco (…) e non si allontanassero (…).
 neve o neu se è negativa;
►oppure può avere il congiuntivo presente o imperfetto. I casi si possono riconoscere così:
 congiuntivo presente→ se il tempo della reggente è un presente o un futuro;
 congiuntivo imperfetto → se il tempo della reggente è un tempo passato.

LA PROPOSIZIONE COMPLETIVA VOLITIVA


In italiano le completive volitive esplicitano l’oggetto di un comando, una preghiera, un invito e hanno la stessa struttura delle oggettive e
soggettive. In latino sono introdotte da ut/uti nella forma affermativa > opto ut beatus sis= desidero che tu sia felice; e da ne alla forma negativa> ne
facerem mihi suasisti= mi hai convinto a non agire.
Il verbo è al congiuntivo •presente→ se il verbo della reggente è presente o futuro, •imperfetto→ se il verbo della reggente è al passato.
Le completive volitive dipendono da verbi che esprimono volontà, intenzionalità, esortazione, comando… possiamo trovare verbi come opto,
oro, peto, quaero, persuadeo, desidero, concedo, video.
COME SI TRADUCE IN ITALIANO?  si può tradurre sia in forma esplicita, con che+ congiuntivo, che in forma implicita, con infinito preceduto da
di/ a. M. Calidus censebat ut Pompeius in suas provincias perveniret= Marco Calido era del parere che Pompeo tornasse nelle sue province // Ego vos oro ut
reditum legatorum expectetis = Vi prego di attendere il ritorno degli ambasciatori.

CUM NARRATIVO
Il costrutto cum+congiuntivo è molto frequente nei testi latini; questo tipo di struttura instaura con la reggente una relazione temporale che si
basa su un rapporto di anteriorità o contemporaneità, regolato dalla consecutio temporum. Il Cum narrativo può avere diversi valori a seconda
del contesto:
1.temporale> Agesilaus, cum ex Aegyoto reverteret, decessit= Agesilao, tornando / mentre tornava dall’ Egitto, morì.
2.causale> cum sis mortalis… = Essendo/ poiché sei mortale…
3.concessivo> Regulus, cum ab amicis retineretur… = Regolo, pur essendo/ sebbene fosse/ anche se era trattenuto…
4.avversativo.
In italiano si può quindi rendere in modo esplicito o implicito [--> con il gerundio/ participio o infinito passato preceduto da per o dopo].

Valori di CUM in latino:


 cum+ ablativo> complemento modo / compagnia / unione.
 cum+ indicativo> proposizione temporale, “quando”.
 cum+ congiuntivo> cum narrativo con valore causale/ temporale/concessivo / avversativo.
 cum+ tum> congiunzione coordinante che si traduce con “non solo… ma anche”/”sia… sia”.

LA PROPOSIZIONE CONSECUTIVA
La consecutiva è una subordinata che indica la conseguenza di quello che viene affermato nella reggente; essa è introdotta da ut (“che”, “da”) e
ut non (“che non”, “da non”) e ha il verbo al congiuntivo •presente→ se la conseguenza sussiste nel presente •imperfetto o perfetto→ se la
conseguenza è riferita al passato.
Spesso la consecutiva è anticipata da elementi come gli avverbi ita (così), sic, tam (tanto), adeo, eo (a tal punto); un pronome-aggettivo
correlativo is, ea, id che si trducono con “tale”, talis (tale), tantus (tanto grande), tot (tanto).
Ita paravit copias, ut facile vinceret= Preparò le trupe in modo da vincere facilmente.

La consecutiva è l’unica proposizione di quelle che abbiamo visto finora che non è sottoposta alla consecutio temporum e quindi i suoi verbi
esprimono un valore assoluto, quindi collocano l’azione nel presente o nel passato senza stabilire una relazione temporale.

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LA PROPOSIZIONE COMPLETIVA DICHIARATIVA INTRODOTTA DA ut E ut non
In italiano si presentano con la forma ‘Accade che /di …’ ; in latino la completiva dichiarativa introdotta da ut e ut non completa il senso della
reggente dichiarando un avvenimento/ un fatto e ha il modo congiuntivo. Si traduce quindi in italiano □in forma esplicita: ‘che’ + indicativo/
congiuntivo □in forma implicita: ‘di’ + infinito.
In genere dipende da queste categorie di verbi:
 verbi che indicano un fatto > fit ut, accidit ut… (accadde che)
 verbi che indicano un risultato > sequitur ut, accedit ut… (da ciò consegue che)
 espressioni formate da nome/aggettivo/avverbio + sum > mos est ut (è usanza), satis est ut (è sufficiente che)
►Accidit ut Verres veniret Lampsacum (accadde che Verre giungesse a Lampsaco).

→distinguere completiva dichiarativa e completiva volitiva=


- dichiarative corrispondono a una dichiarazione e dipendono da verbi legati all’idea di accadere; usano la negazione ut non [Accidit ut
Athenienses vellent]
- volitive esprimono volontà o comando e dipendono da verbi legati a questo significato; usano la negazione ne [Vos oro ut adhibeatis].
→funzioni di ut:
UT + INDICATIVO
 temporale [ut pervenit= non appena arrivi]
 modale [ut facis= come fai]
UT + CONGIUNTIVO
 finale (negazione ne)= affinché, per…
 consecutiva (negazione ut non)= così tanto da…
 completiva volitiva (negazione ne)= che/ di…
 completiva dichiarativa (negazione ut non) = che/ di…

LA PROPOSIZIONE INTERROGATIVA INDIRETTA


Esprimono una domanda o un dubbio in maniera indiretta , quindi non sono segnalate dal punto di domanda; in latino hanno sempre il verbo al
congiuntivo.
□interrogative indirette semplici: sono introdotte dagli stessi pronomi/avverbi /aggettivi interrogativi di quelle dirette; senza tali elementi si
usano le particelle -ne (enclitica) o num, che vengono tradotte con ‘se’.
Quaero servarisne in eo fidem= Ti chiedo se tu abbia mantenuto fiducia in lui.

□interrogative indirette retoriche: introdotte da nonne (se non) per formulare una domanda la cui risposta è affermativa (+); introdotte da num
(se forse) se la risposta è negativa (-).
Quaero, nonne id effecerit = domando se egli non ha forse fatto ciò.

LA PROPOSIZIONE RELATIVA IMPROPRIA


In italiano la proposizione relativa che assume valore finale/ temporale/ causale/ concessiva /consecutiva/ condizionale si definisce relativa
impropria; in latino hanno il verbo al congiuntivo ed equivalgono a:
 relative finali> Romani miserunt […], qui regis specularentur= i romani inviarono [ambasciatori] per osservare/ che osservassero;
 relative consecutive > Lucius neque is est, qui terreatur= Lucio non è tale da lasciarsi spaventare;
 relative causali > Me, qui vigilavissem, somnus… = un sonno [mi prese], poiché avevo vegliato;
 relative condizionali > Qui videret, diceret= Se qualcuno/ chi vedesse, lo dica… ;
 relative concessive > Qui est […], quem numquam viderit ?= Chi è […] , pur non avendolo mai visto?

IL PARTICIPIO CONGIUNTO congiunto: concordato con un termine da cui dipende


participio latino (presente / perfetto/ futuro) assoluto: ablativo assoluto> costrutto autonomo espresso in ablativo

In latino quando il participio fa parte di un costrutto autonomo (e non è quindi presente in una subordinata causale / temporale/ ipotetica/
concessiva/ finale) si trova espresso in ablativo + combinato con un nome/pronome in ablativo, costituendo un participio assoluto, che si chiama
ablativo assoluto.

PARTICIPIO CONGIUNTO AL PRESENTE (laudans/ laudantes)


Ha sempre significato attivo e sta in rapporto di contemporaneità con la reggente; si traduce con un gerundio presente o con una subordinata
esplicita o implicita. Legati veniunt auxilium implorantes = gli ambasciatori arrivano per chiedere aiuto.

PARTICIPIO CONGIUNTO AL PERFETTO (laudatus/ laudati)


Ha significato passivo con verbi transitivi attivi; significato attivo con verbi transitivi deponenti; esprime un’azione anteriore rispetto alla reggente
e si può rendere in itaiano con un participio passato [classiarii, perterriti… = i soldati, atteriti]; con un gerundio passato [Caesar vinctus = Cesare,
essendo stato incatenato…]; o con una proposizione corrispondente in forma esplicita o implicita [trasgressus Hiebrum= dopo aver attraversato
l’Ebro].

PARTICIPIO CONGIUNTO AL FUTURO (laudaturus/ laudaturi)


Ha sempre significato attivo ed esprime posteriorità rispetto alla reggente. Per tradurlo si usa una perifrasi con il gerundio (essendo sul punto
di/ avendo intenzione di…) oppure con una causale o temporale introdotta da ‘quando sta/ stava per…’.
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ABLATIVO ASSOLUTO
È un costrutto latino in cui il participio è usato con valore assoluto, cioè non ha legami morfosintattici con la reggente; esso è formato da:
soggetto (nome/propone) diverso da quello della reggente+ particpio (presente/perfetto) > entrambi in ablativo e concordati

L’ablativo assoluto equivale a una proposizione che ha valori diversi (temporale/ causale/ ipotetico…);
○l’ablativo assoluto con il participio presente esprime contemporaneità e ha valore attivo e in italiano si rende con il gerundio presente o con la
subordinata equivalente.
►Tarquinio regnante…= mentre regnava Taqruinio/ regnando Tarquinio…
○l’ablativo assoluto con il participio perfetto esprime anteriorità e in italiano è reso con il gerundio passato, il participio passato o con la
subordinata.
►rex, portis clausis, exclusus est= il re, poichè le porte erano state chiuse/ essendo state chiuse le porte/ chiuse le porte, rimase fuori.

→riconoscere l’ablativo assoluto se c’è:


 combinazione di ablativo di un nome/pronome+ ablativo di un participio> extincta flamma ‘estinta la fiamma’;
 posizione isolata, perché di solito si trova tra due virgole oppure seguito dalla virgola se è a inizio del periodo;
 posizione iniziale

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