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Il presente lavoro nasce dal desiderio di condurre lattenzione dei lettori verso
la produzione musicale di raffinati musicisti del nostro tempo ai quali non
sempre stata riservata la dovuta considerazione. La difficolt da parte del
pubblico e degli addetti ai lavori di orientarsi nelle molteplici e variegate
proposte compositive disponibili nonch di recepire linguaggi complessi (spesso
dichiaratamente lontani dalla sensibilit del pubblico), ha determinato una
frattura fra il passato e il presente della musica. Nella voragine della grande
crisi della musica moderna1 sono stati eclissati brani ricchi dinteresse,
ricerche compositive oneste e scrupolose, personalit dindiscusso valore
artistico. Il breve saggio vuole rendere omaggio ad un compositore, Bruno
Bettinelli, il quale ha sempre cercato il valore della musica pi che quello della
fama, in una ricerca linguistica del tutto personale e originale, adottando il
violino, con la sua ricca storia e la sua letteratura, quale strumento privilegiato
nel suo lungo percorso devoluzione stilistica.
Le considerazioni fatte sui brani presi in esame non vogliono essere lanalisi di
un qualche parametro costitutivo musicale. Lobiettivo semplicemente quello
di guidare e stimolare lascolto (o lesecuzione) di opere non facilmente
reperibili; una sorta di programma di sala dettagliato di un ipotetico concerto
interamente
dedicato
alla
musica
per
violino
di
Bruno
Bettinelli.
di
metodologia
compositiva
dellautore
riferita
allo
strumento
ringraziamento
particolare
alla Signora
Silvia
Bianchera,
raffinata
con
cui
ha
messo
disposizione
manoscritti,
appunti
Titolo italiano di un noto saggio a cura di Gerald Abraham e Martin Cooper; The new Oxford
history of music, X, the modern age (1890 1960); Oxford University Press, 1974; (trad. It. a
cura di Riccardo Bianchini); Feltrinelli Editore, Milano 1974;
Introduzione
Il 10 novembre 2004 era stato organizzato un concerto in onore del M Bruno
Bettinelli alla Sala Puccini del Conservatorio G. Verdi di Milano; un evento
interamente dedicato a lui. Un tributo dovuto al valore del compositore non
oscurato, per una volta, dalle incredibili qualit di docente. Veniva chiamato,
infatti, il Maestro dei Maestri2 per aver insegnato a tutti i pi grandi musicisti
italiani: Claudio Abbado, Bruno Canino, Aldo Ceccato, Azio Corghi, Riccardo
Chailly, Francesco Degrada, Giancarlo Facchinetti, Edoardo Farina, Armando
Gentilucci, Riccardo Muti, Angelo Paccagnini, Maurizio Pollini, Uto Ughi, Bruno
Zanolini e tanti altri.
Quella sera si doveva evidenziare il valore della sua musica, le sue doti
creative e le sue raffinate risorse compositive. In programma erano previste
opere molto differenti per organico, genere e stile, volendo suggerire al
pubblico la migliore chiave di lettura di un autore che non ha mai voluto
sostare troppo a lungo su un unico linguaggio: sempre alla ricerca di nuove
forme
tecniche
espressive,
sempre
pronto
sperimentare
percorsi
alternativi.
Il concerto si apre con Sintesi per pianoforte del 1974, brano caratterizzato
dallesplicita
finalit
didattica,
concepito
come
un
viaggio
tra
tecniche
il
Trio
per
violino,
violoncello
pianoforte
del
1991,
lavoro
rappresenta il momento
DARIO PISASALE, Catalogo tematico delle opere di Bruno Bettinelli, Tesi di laurea
allUniversit Ca Foscari di Venezia, Facolt di Lettere e Filosofia, Corso di laurea specialistica
in Musicologia e Beni Musicali, 2005;