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Griselda unumile guardiana di pecore che viene scelta come sposa dal signore del
luogo, il marchese Gualtieri di Saluzzo, che la sottopone a prove crudelissime per
tredici anni. Lestrema crudelt del marchese, che tortura la pecoraia per la propria
paura verso le donne, contrapposta allenigmatica saggezza della povera Griselda.
Gualtieri descritto come quasi disumano, esercita il proprio potere in modo vigliacco,
sfruttando il proprio vantaggio gerarchico, ha uninclinazione verso la matta
bestialit, percepibile dalle prime scene, quando fa spogliare la futura sposa davanti
a tutti. Se la matta bestialit del marchese dipende dalla paura per il matrimonio,
Griselda dimostra una fermezza danima e un coraggio che annientano la brutalit e la
violenza a cui sottoposta. Il suo comportamento incomprensibile ed enigmatico: il
suo viso sempre immobile e imperturbabile, non lascia trapelare alcuna inquietudine
e sopporta con fierezza e orgoglio la propria sorte. Nonostante riesca a ingentilire i
suoi modi e a trasformarsi formalmente in domina, a ogni tormento risponde
tenendo a mente linferiorit della sua condizione sociale, tuttavia dimostrando la
superiorit dal punto di vista delle qualit umane (nella conclusione Dioneo la
definisce come uno spirito divino).
Petrarca aveva gi sottolineato che la novella si colloca alla fine dellopera, dove le
norme retoriche impongono di collocare le cose migliori. Griselda rappresenta un
insieme di virt che Boccaccio desidera conservare per la rinascita di una nuova
umanit dopo la terribile catastrofe della peste, contro i protervi e i malvagi (Ser
Ciappelletto e Gualtieri). In quanto somma portatrice della virt, sopra tutti gli altri
personaggi del Decameron, la figura di Griselda stata associata da alcuni critici a
quella di Maria (ricorda anche le figure bibliche di Abramo, cui Dio chiede il sacrificio di
Isacco, e di Giobbe, uomo giusto di cui sempre Dio vuole mettere alla prova la fede e
la costanza), contrariamente a Ser Ciappelletto, associato a Giuda. Lo stesso stile
adottato da Boccaccio differenzia nelle due novelle: ingiurioso, fosco e sarcastico per il
personaggio infernale; elevato, eroico ed encomiastico per quello paradisiaco.
Tuttavia, il significato della figura di Griselda rimane controverso, in quanto potrebbe
rappresentare il polo negativo della femminilit boggacciana, poich rimane
sottomessa. Oltre a ci, rappresenta un esempio di virt smisurato, disumano,
contrapposto alla disumana malvagit del marchese; entrambi compiono gesti
esagerati, privi di senso.
Linterpretazione complessiva resa pi difficile dalla narrazione di Dioneo, il pi
irriverente e lascivo dei narratori, che si discosta dal tema della giornata. Inizialmente
ritiene molto savio il nobile Gualtieri nel suo proposito di non prendere moglie, ma
poi ne stigmatizza la matta bestialit nel trattare Griselda.
Nella figura di Griselda, si nota laspirazione alla conciliazione dei valori cortesi con
quelli della borghesia: gi portatrice delle qualit che caratterizzano il suo ceto sociale
(pazienza, tenacia e sopportazione delle fatiche), diventa pi bella, graziosa, disinvolta
e cordiale a contatto col mondo nobiliare.