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RISONANZA MAGNETICA
Principi elementari di fisica
________________________
1) stampare il testo;
N.B. Affinché abbia luogo il fenomeno fisico della RMN è necessario che
lo spin sia diverso da zero.]
(diapositiva 3)
µ =γ I
dove µ è il momento magnetico, γ la costante giromagnetica (di
Larmor) e I lo spin.
N = 2I + 1.
Per I = ½ N = 2. Dove N rappresenta il numero di orientamenti
possibili e I lo spin.
[I protoni non sono fissi ma oscillano attorno alle linee di forza del
campo; questo particolare movimento prende il nome di precessione.
Durante la precessione l’asse di rotazione del protone (µ ) ruota
descrivendo un “cono” (questo movimento ricorda, per analogia, il moto
di precessione dell’asse di una trottola attorno alle linee di forza del
campo gravitazionale terrestre).
ω 0 = γ B0/2π
dove ω 0 rappresenta la frequenza (MHz), γ la costante di Larmor
(MHz/Tesla) e B0 l'intensità del campo magnetico (Tesla).
ν =ω 0
N.B. I protoni, prima dell’impulso RF, precedono fuori fase per due
motivi: 1) perché risentono dei campi magnetici locali – più o meno
intensi – prodotti dalle molecole vicine; 2) perché a B 0 sono aggiunti, per
l’esatta localizzazione spaziale del segnale, tre gradienti di campo.
tra i due: la tartaruga, più lenta, sarà in ritardo rispetto alla lepre. Se in
questo preciso istante (TE/2) “ordiniamo” loro di tornare indietro
(impulso a 180°) il divario tra i due si ridurrà progressivamente e, dopo
un tempo pari al doppio dell’intervallo fra lo start e il “dietro front” (TE),
lepre e tartaruga giungeranno insieme alla linea di partenza (eco).
Più precisamente:
• le immagini con TR e TE brevi (300 < TR < 600 ms; 10 < TE < 30
ms) sono T1 pesate;
• quelle con TR e TE lunghi (TR > 1800 ms; TE > 80 ms) sono
dipendenti dal T2;
• quelle con TR lungo (TR > 1800 ms) e TE breve (10 < TE < 30 ms)
dipendono dalla densità protonica (DP).
23)
Tabella 1. Tempi di rilassamento longitudinale (T1) e trasversale (T2) ottenuti con apparecchio
impiegante un magnete da 0.5 Tesla. La differenza tra sostanza bianca e grigia è molto più spiccata in T1.
Tessuti T1 T2
L’unico inconveniente dell’uso clinico delle SE-T2p è dato dai lunghi tempi
di acquisizione.]
(diapositiva 27)
pendenza del gradiente – cioè dalla variazione del campo magnetico (G)
per unità di lunghezza – e dall’ampiezza di banda, in altri termini dalla
variazione dello spettro delle frequenze contenute nell’impulso RF di
eccitazione. In particolare: lo spessore del piano selezionato è
direttamente proporzionale all’ampiezza di banda e inversamente
proporzionale alla pendenza del gradiente.]
(diapositiva 30)
TR, dalle dimensioni della matrice (N) e dal numero di acquisizioni (Nex).
Dal valore del TR dipende, come sappiamo, la “pesatura” delle immagini,
dalle dimensioni della matrice la risoluzione spaziale, dal Nex – infine – il
rapporto segnale/rumore.
Spesso è molto difficile per il paziente stare sdraiato per lungo tempo. E’
evidente, quindi, la necessità di utilizzare – per migliorare il comfort del
paziente – sequenze caratterizzate da brevi tempi di acquisizione (fast
imaging).]
(diapositiva 34)
35)
dove il termine “fattore turbo” indica il numero di echi generati per ogni
TR.]
(diapositiva 37)
[Il contrasto delle immagini ottenute con questa sequenza (FSE o TSE) è
molto simile a quello delle SE classiche. Esistono, tuttavia, differenze
semeiologiche (a causa del differente schema di acquisizione) – specie in
T2 – che debbono, per evitare problemi interpretativi, essere conosciute.
L’aspetto più rilevante, dal punto di vista tecnico, è costituito dal fatto
che l’iniziale impulso di eccitazione è sempre minore di 90° (angolo di
deflessione o flip-angle < 90°).
in T1;
N.B. Il parametro T2* tiene conto sia delle disomogeneità del campo
magnetico locale (interazione spin-spin) sia delle disomogeneità del
campo magnetico statico.]
(diapositiva 43)
• “La risonanza magnetica semplice” – Traduzione italiana del volume “MRI made easy”. Autore: Prof. Dr.
Hans H. Schild Lt. Oberarzt im Institut fur Klinische Strahlenkunde des Klinikums der Johann-
Gutenberg-Universitat, Mainz. Schering AG Berlin/Bergkamen – 1990.
• “Pulse Sequences”. Autore: Alberto Saurini – Clinical Application Specialist GE Medical System. Atti del
Corso: “La diagnostica per immagini in RM” – 2,3,4 maggio 2002 – Rieti.
• “Quando, dove e perché si usano le sequenze in neuroradiologia”. Autori: Zarrelli N., Miscio G., Sala M.,
Scarabino T. Servizio di Neuroradiologia I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni
Rotondo (FG). Atti del Corso: “La diagnostica per immagini in RM” – 2,3,4 maggio 2002 – Rieti.
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• “RM encefalo”. Autori: Miscio G., Cisternino G., Mazza A. e Zarrelli N. Servizio di Neuroradiologia
I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo (FG). Atti del Corso: “La diagnostica
per immagini in RM” – 2,3,4 maggio 2002 – Rieti.
• “Manuale di tecnica di risonanza magnetica: il contributo delle scuole italiane e dell’industria”. A cura
di Andrea Villa. La Radiologia medica – Radiol Med 91 (Suppl. 1 al n. 5) – 1996. Edizioni Minerva
Medica – Torino.
• “La tomografia a risonanza magnetica” – 349/371. In: Radiologia Elementi di tecnologia. A cura di
Roberto Passariello – Idelson Gnocchi (terza edizione) – giugno 2000.
• “Principi fisici della risonanza magnetica e sequenze di acquisizione” – 457/470. In: Manuale di
neuroradiologia diagnostica e terapeutica. A cura di G. Scotti, S. Pieralli, C. Righi e F. Triulzi. Masson,
1998 Milano.
• “Il PEI della risonanza magnetica” – 141/169. Autori: T. Tartaglione, A. Carriero, R. Manfredi, A. Meduri e
P. Marano. In: Diagnostica per Immagini – volume 1° A cura di P. Marano. Casa Editrice Ambrosiana,
1992 Milano.
• “Anatomia per immagini integrate del neurocranio e dell’encefalo” – 171/198. Autori: C. Colosimo, C.
Delli Pizzi, A. Fileni, M. Moschini e P. Marano. In: Diagnostica per Immagini – volume 1° A cura di P.
Marano. Casa Editrice Ambrosiana, 1992 Milano.
• “La risonanza magnetica” – 170/252. Autore: Renato Nessi. In: Le basi della diagnostica per immagini.
Schering SpA, 1998.
• “Compendio di RM – cranio e rachide”. A cura di: G. Dal Pozzo e G. Pellicanò. Unione Tipografico-
Editrice Torinese, 2001 Torino. CD-ROM
Bibliografia Elettronica