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RIASSUNTO
Attraverso una batteria di test, stato possibile esplorare diversi aspetti della vita dei nostri preadolescenti italiani; non solo
gli aspetti pi specificatamente individuali, con la fiducia (e la speranza) di trovare uno sviluppo sano e positivo, ma anche
e soprattutto quegli aspetti culturali e familiari, che svolgono un ruolo decisivo soprattutto in questo periodo evolutivo. Gli
interessi che hanno mosso questo lavoro erano, quindi, strettamente legati alla comprensione del loro ambiente familiare e di
quello delle relazione pi estese.
La nostra ricerca ha avuto luogo, dunque, allinterno del contesto italiano e si proposta di delineare una cornice scientifica e
teorica, in grado di dare continuit alle ricerche che ci hanno preceduto, ma soprattutto di rendere giustizia ai nostri
preadolescenti italiani, affinch anche il nostro lavoro possa rappresentare un contributo allinterno del vasto e complicato
stato dellarte.
PAROLE CHIAVE: disturbi internalizzanti ed esternalizzanti, autonomia, aspetti culturali, familiarismo, preadolescenza.
ABSTRACT
Through a battery of tests, it was possible to explore different aspects of the lives of our Italian pre-adolescents; not only the
more specifically individual aspects, with confidence (and hope) to find a healthy and positive development, but also and
especially cultural and family aspects, which play a crucial role especially in this period of evolution. The interests that have
conducted us to this work were closely linked to the understanding of their family environment and that of a more extended
relationship.
Our research took place, therefore, within the Italian context and it was proposed to outline a scientific and theoretical
framework, able to give continuity to the research that preceded us, but especially to do justice to our Italian pre-adolescents,
so that our work can also be a contribution within the vast and complicated state of the art.
KEYWORDS: internalizing and externalizing disorders, autonomy, cultural aspects, familism, preadolescence.
INTRODUZIONE
credevano pi nella parit dei sessi; gli studenti cinesi, invece, tendevano ad attribuire
maggiore enfasi al lignaggio ancestrale e alla discendenza futura; infine, i messicani
mostravano una tendenza intermedia tra i due gruppi. In relazione agli adolescenti messicani
(immigrati di seconda generazione), Marsiglia e collaboratori (2009) affermano che nelle
famiglie messicane lindipendenza adolescenziale scoraggiata, rispetto alla tradizionale
cultura americana, in quanto percepita come minacciosa per lunit familiare. Questi
adolescenti messicani, che vivono tra due culture, quella americana dominante e quella di
origine, possono ricorrere a comportamenti aggressivi come modo per rompere il forte legame
e per raggiungere i loro desiderati livelli di individualit e di separazione rispetto alle loro
famiglie (ivi).
Le famiglie che presentano un elevato livello di familiarismo - quel senso di dovere e di
responsabilit nei confronti della propria famiglia - (Updegraff, McHale, Whiteman, Thayer
& Delgado, 2005), si distinguono per alta unit familiare, interdipendenza tra i membri della
famiglia e alto sostegno sociale (Gaines, Marelich & Bledsoe, 1997). In confronto agli
americani, i messicani tendono ad essere pi orientati verso la famiglia e il familiarismo
stato identificato come un valore importante per loro (Cauce & Domenech-Rodriguez, 2002,
come citato in Marsiglia, Parsai & Kulis, 2009).
Da quanto detto finora segue una precisazione, che riguarda i costrutti di
individualismo
collettivismo,
intesi
come
due
categorie
fondamentali
di
sociale, le abilit, i desideri e le motivazioni possono di certo essere stati sviluppati a partire
da questo confronto, ma tali elementi sono diventati "propriet" del singolo autosufficiente
(Sampson, 1989, come citato in ivi) come base per il suo comportamento. Il senso
dindividualit che accompagna questo costrutto comprende, quindi, un senso di s come
agency, ovvero come responsabile delle proprie azioni (ivi).
Greenfield (2010), tuttavia, scrive di essere daccordo con Raeff circa il valore limitato
di queste concettualizzazioni.
A questo punto della nostra analisi, ritengo, quindi, che sia opportuno rispettare la
complessit della societ moderna piuttosto che ricorrere alluso di stereotipi e di semplicismo
categorico. Oggi, non permetterebbero, infatti, di apprezzare la ricchezza che deriva dalla
globalizzazione e dallintegrazione culturale, che ha, infatti, come conseguenza quella di
rendere i confini tra questi due costrutti pi labili. Rimane, tuttavia, evidente e fondamentale
il loro potere esplicativo.
variabili relative alla societ in generale e al gruppo dei pari in particolare, nonch alla sua
leadership. Per un preadolescente laccettazione da parte dei suoi coetanei forse la priorit.
Se questo fatto evidente, per esempio, nellincapacit di resistere alle mode del momento,
riusciamo facilmente a comprendere come possa difficilmente reggere pressioni sociali pi
onerose.
necessario, inoltre, fare riferimento alla particolarit del contesto scolastico che
prescrive regole di condotta specifiche.
In tale contesto un bambino o un preadolescente che si sente a disagio o fuori posto nella
classe ha poche possibilit di uscirne, come accadrebbe invece in un sistema di
frequentazione spontaneo, e deve quindi subirne necessariamente tutte le conseguenze, tra
le quali c anche la possibilit di diventare vittima, oppure aggressore (Iudici & de Aloe,
2006, p.14).
La vittima da una parte far esperienza continua della propria fragilit e debolezza,
sperimenter un vissuto di profonda sofferenza, nonch di crudele emarginazione dal gruppo
(Olweus, 1996); il persecutore paradossalmente sperimenter quella stessa emarginazione,
ovvero il rifiuto dei pari a causa della sua aggressivit (Coie, Belding & Underwood, 1988).
Sembra, inoltre, che il sistema educativo scolastico presenti il grosso limite di negare
implicitamente tutti quegli aspetti dei bambini che non sono legati al ruolo di alunni (ivi),
senza che la loro persona assuma di per s alcun rilievo (Iudici & de Aloe, 2006, p. 13).
LA RICERCA
Obiettivi e ipotesi
Il focus del nostro lavoro stato quello di valutare leventuale presenza di disturbi
internalizzanti/esternalizzanti in un campione di preadolescenti (11-16 anni) residenti in
Veneto e di comprendere, conseguentemente, se esista o meno un legame con lautostima. Il
primo obiettivo stato perseguito attraverso lo Strengths and Difficulties Questionnaire
(SDQ; Goodman, 1999), mentre il secondo attraverso la Rosenberg self-esteem scale (RSE;
Rosenberg, 1965, 1979). Per avere un quadro pi articolato e completo apparso utile un altro
strumento, il Cultural Values Survey (CVS; Chia et al, 1994), che ci ha permesso di
comprendere i valori culturali di riferimento dei ragazzi. Infine la Scala sulla famiglia (Lay et
al, 1998) stata utilizzata per osservare il grado di distanza interpersonale del preadolescente
dal gruppo familiare.
Ci aspettiamo di osservare un livello intermedio tra dipendenza e indipendenza dalla
famiglia in quei ragazzi che presentano uno sviluppo nella norma e un buon livello di
autostima e valori culturali e familiari che vertono verso una sostanziale equadistribuzione
delle responsabilit tra i genitori. La nostra cultura pu, infatti, essere considerata
individualista, seguendo quella differenziazione culturale cui facevamo riferimento prima
(Triandis, 2002). , quindi, per questa ragione che immaginiamo di trovare un maggiore
grado di autonomia nel ragazzo rispetto alla famiglia, poich come affemava Sampson (1989)
nelle culture individualiste si pone laccento su pratiche educative che vertono verso
lindipendenza, sullo sviluppo della resilienza, nonch della curiosit a esplorare. In accordo,
quindi, con le ricerche internazionali (Marsiglia, Parsai & Kulis, 2009; Chia et al, 1994), ci
aspettiamo un livello medio di familiarismo (Updegraff, McHale, Whiteman, Thayer &
Delgado, 2005) nei preadolescenti italiani e risposte legate allidea della parit tra i sessi.
Conseguentemente, ci si aspetta un ragazzo pi problematico, con un basso livello di
autostima, che non mostra una adeguata distanza interpersonale dal gruppo familiare e che
presenta valori familiari e culturali meno egualitari in relazione ai compiti e ai doveri di
entrambi i genitori.
Metodo
Partecipanti
Il campione, composto da 173 preadolescenti, di et compresa tra gli 11e i 16 anni (M =
12.39; DS = 1.04), era diviso in 74 maschi (42.8%) e 99 femmine (57.2%), tutti residenti
nella regione del Veneto, nello specifico nella provincia di Treviso; il 94.8% con cittadinanza
italiana, mentre il rimanente 5.2% con cittadinanza estera (albanese, cinese, domenicana,
italo-canadese, kosovara e ucraina). I ragazzi mediamente provenivano da famiglie con livello
socio-economico medio e vivevano per il 30.1% in area residenziale rurale, mentre per il
69.9% in area residenziale urbana.
Il campione stato scelto allinterno di ununica scuola media-inferiore, lIstituto
Comprensivo Casteller di Paese (TV). I ragazzi si presentavano cos distribuiti allinterno
delle classi: il 31.8% (55) frequentava la prima media, il 44.5% (77) la seconda, mentre il
23.7% (41) frequentava la terza media.
Procedure
Gli alunni sono stati adeguatamente informati dai loro insegnanti, circa la loro
successiva e non obbligatoria partecipazione alla ricerca e della esigenza di coinvolgere anche
le loro famiglie, a partire dallovvio consenso informato che ci permetteva di includere il
ragazzo nel nostro progetto.
La ricerca si divideva in due fasi: nella prima fase veniva data ai ragazzi una
preliminare batteria di test che conteneva una scheda relativa ai dati anagrafici, lInventory of
Parent and Peer Attachment (IPPA; Armsden & Greenberg, 1987), la Scala sulla Famiglia
(Lay et al, 1998), la Rosenberg self-esteem scale (RSE; Rosenberg, 1965, 1979), il Lugo
Steidel and Contreras Attitudinal Familism Scale (Steidel & Contreras, 2003) e, infine, lo
Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1999). Nella seconda fase della
ricerca stato dato ai ragazzi un ulteriore plico di questionari, contenente il Cultural Values
Survey (CVS; Chia et al, 1994), il Children Depression Inventory (C.D.I.; Kovacs, 1984), e,
per ultimo, l Adolescent Self-Consciousness Questionnaire (ASC-Q; Rankin, Lane, Gibbons
& Gerrard, 2004), oltre a una busta contenente i questionari dei genitori.
Purtroppo, la partecipazione dei genitori ha disatteso le nostre aspettative.
Strumenti
Per gli obiettivi della mia tesi stato indispensabile selezionare solo quattro questionari
tra quelli effettivamente utilizzati, in linea con i miei interessi scientifici.
La Rosenberg self-esteem scale (RSE; Rosenberg, 1965, 1979) stata usata per
misurare il livello di autostima dei preadolescenti. La scala si compone di 10 item e il giudizio
espresso lungo un continuum a 4 punti che va da fortemente daccordo a fortemente in
disaccordo.
La RSE dimostra un coefficiente di Cronbach di .92, indicando eccellente coerenza
interna. L'affidabilit test-retest per un periodo di due settimane rivela correlazioni di .85 e
.88, indicando stabilit eccellente.
Lo Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1999) si compone di 25
item contenenti descrizioni di attributi comportamentali positivi e negativi; essi prevedono
una risposta su una scala Likert a 3 punti: da Non vero (0 punti), Parzialmente vero (1
punto) ad Assolutamente vero (2 punti). Tuttavia, per i cinque item che descrivono
comportamenti positivi (7, 11, 14, 21, 25) necessario rovesciare il punteggio.
Diversi studi hanno confermato la struttura fattoriale inizialmente ipotizzata da
Goodman (1999), costituita da cinque item per ogni sottoscala, oppure una simile ad essa
(Goodman, 2001), ma altre ricerche hanno mostrato che tale struttura non adatta. Dickey e
Blumberg (2004) hanno, quindi, proposto una struttura alternativa a tre fattori, due dei quali
considerano i Disturbi Internalizzanti e Esternalizzanti, e un terzo che raccoglie gli item che
delineano Comportamenti di Natura Positiva. Gli Autori includono nella sottoscala dei
Comportamenti Prosociali gli item 1, 4, 7, 9, 11, 14, 17, 20; nella sottoscala dei Disturbi
Internalizzanti gli item 3, 6, 8, 13, 16, 19, 23, 24; e infine, nella sottoscala dei Disturbi
Esternalizzanti gli item 2, 5, 10, 12, 15, 18, 21, 22, 25. Nel nostro lavoro noi faremo
riferimento a questultimo modello che stato validato anche su campione italiano (Di Riso et
al, 2010).
Il Cultural Values Survey (CVS; Chia et al, 1994) si propone di indagare i valori sociali
e culturali di riferimento del nostro campione di preadolescenti. Si compone di 45 item,
distribuiti in 7 sottoscale principali. Le risposte sono date utilizzando una scala Likert a 5
punti, che va da Estremamente importante fino a Per niente importante, passando da
posizioni intermedie.
Nella scala definita Family Solidarity (Solidariet Familiare) rientrano gli item 1, 2,
3, 4, 5, 6, 10 e 18. Nella scala definita Executive Male (Predominio Maschile) gli item 28,
30, 32, 36, 37, 38, 43, 44 e 45. La sottoscala Conscience (Coscienza) composta dagli item
8, 14, 19, 20, 21, 22, 23 e 24. La scala denominata Equality of the Sexes (Parit dei Sessi)
comprende gli item 27, 29, 31, 33, 34, 35 e 39. La sottoscala Temporal Farsightedness
(Lungimiranza Temporale) include gli item 11, 12, 15 e 17. La scala Independence
(Indipendenza) gli item 7, 9, 13, 16, 25 e 26. E, infine, la sottoscala Spousal Employment
(Responsabilit Coniugali) si compone degli item 40, 41 e 42. Come affermano gli stessi
Autori, questo questionario stato progettato con item che si riferiscono a diverse aree come
la famiglia, i ruoli legati al genere, i rapporti allinterno del matrimonio, l'istruzione e il
successo (ivi).
La Scala sulla Famiglia (Lay et al, 1998) presenta un tentativo di valutare le differenze
individuali in relazione ai costrutti di allocentrismo e idiocentrismo, in riferimento alla
famiglia, che in genere la categoria ingroup pi saliente nella vita degli individui. Gli Autori
precisano che questa contrapposizione allocentrism-idiocentrism deve essere distinta da una
preoccupazione generale verso gli altri, nonch dalla interazione con questi ultimi, poich fa
riferimento a quel senso di appartenenza nei confronti del proprio ingroup. La Scala si
compone di 21 item e laccordo espresso su una scala che va da Per niente a
Moltissimo. Gli item 3, 6, 15, 18, 19 e 21 sono reversibili (Rosabal-Coto, 2004), per cui
devono essere ricodificati nel momento della codifica.
RISULTATI
Affidabilit strumenti
Innanzitutto, stata analizzata laffidabilit degli strumenti utilizzati. Questa qualit
stata misurata attraverso lAlfa di Cronbach, che un indice di coerenza interna basato
sulla media delle correlazioni tra gli item della scala e che si esprime con un valore
compreso tra 0 e 1, dove 0 corrisponde a una coerenza nulla e 1 a una coerenza perfetta.
L misura, quindi, il grado di omogeneit e di coerenza delle risposte ai singoli item.
Riguardo alla Rosenberg Self-esteem Scale (RSE; Rosenberg, 1965, 1979) e al nostro
campione di 173 preadolescenti abbiamo trovato un di Cronbach di .84 (=.80, molto
buono), quindi molto alto. La versione italiana (Prezza, Trombaccia & Armento, 1997) di
questo strumento, validata statisticamente su pi di mille soggetti mostra lo stesso valore
alfa di Cronbach.
In relazione allo Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ), abbiamo
precedentemente accennato al modello a tre fattori cui faremo riferimento nella nostra
ricerca (Dickey & Blumberg, 2004). Per la scala dei Comportamenti Prosociali abbiamo
trovato un di .64; per quella dei Disturbi Esternalizzanti un di .62 (=.60, sufficiente).
importante ricordare che il valore di dipende dal numero di item pertanto possibile
accettare come validi valori intorno al .60 per scale composte da meno di 10 item. Le tre
scale sono, a tal proposito, composte da 8 item ciascuna. E infine, per la scala dei Disturbi
Internalizzanti abbiamo trovato un di .72 (=.70, buono).
Sul Cultural Values Survey (CVS; Chia et al, 1994) necessario fare una premessa.
Lutilizzo di questo strumento allinterno del contesto italiano si configura come una
ricerca preliminare: il lavoro, dunque, potrebbe risentire di aspetti culturali di cui la backtranslation dallinglese non ha tenuto conto; ci potrebbe spiegare alcuni valori alfa di
Cronbach non adeguati. La scala Family Solidarity (Solidariet Familiare) presenta un
di .81; Executive Male (Predominio Maschile) un uguale a .74; Conscience
(Coscienza) un uguale a .80; Equality of the Sexes (Parit dei Sessi) un di .60;
Statistiche descrittive
Successivamente, stata fatta unanalisi delle statistiche descrittive sul campione
totale di adolescenti che ci ha permesso di sintetizzare i nostri dati.
Riportiamo, quindi, nella Tabella 1 i valori delle medie e delle deviazioni standard
relative al nostro campione di preadolescenti, rispetto agli strumenti utilizzati.
Nella validazione italiana (Di Riso et al, 2010) dello SDQ a tre fattori sono state
trovate medie e deviazioni standard non troppo dissimili dal nostro campione di
riferimento; anche se nel nostro campione si osservano qualitativamente dei punteggi
leggermente inferiori per quanto riguarda i disturbi internalizzanti ed esternalizzanti, e
superiori invece per quanto riguarda i comportamenti prosociali. Eventuali differenze tra i
due studi potrebbero essere imputate sia alla numerosit del campione sia alla diversa et
di riferimento.
In relazione alla Scala sulla Famiglia, possibile attuare un confronto tra la media e
la deviazione standard ottenute dal nostro campione di preadolescenti italiani e quelle
osservate da un imponente studio attraverso una significativa analisi multiculturale (Keller
et al, 2006).
Rispetto a questa ricerca possibile osservare una differenza rispetto alla numerosit
del nostro campione (N=173). Aspetti culturali e caratteristiche del campione possono
spiegare le differenze nella media e nella deviazione standard. possibile anche osservare
che un contesto culturale (Berlino) pi vicino a quello italiano riporta valori (M=62.6 e
DS=10.5) molto simili a quelli riportati dal campione da noi esaminato (M=66.12 e
DS=13.06). Questo risultato potrebbe giustificare il peso delle variabili culturali nel
mediazione svolto dallautostima rispetto linsorgere del disturbo (Kong & You, 2013).
In Tabella 3 possibile anche osservare che il punteggio nella sottoscala relativa alla
Solidariet Familiare e alla Coscienza del CVS aumenta linearmente al punteggio nella
RSE, a conferma del fatto che il familiarismo e i valori culturali rappresentano una
caratteristica saliente e un possibile fattore protettivo per i nostri preadolescenti.
Infine, lautostima aumenta linearmente al punteggio nella sottoscala relativa alla
Parit dei Sessi del CVS.
I Comportamenti Prosociali misurati attraverso lo SDQ correlano positivamente con
la Scala sulla Famiglia e con le sottoscale relative alla Solidariet Familiare, alla
Coscienza, alla Lungimiranza Temporale e alla Parit dei Sessi del CVS; mentre correlano
negativamente con la sottoscala Predominio Maschile del CVS. Inoltre, i comportamenti
prosociali correlano negativamente con le altre due scale dello SDQ, confermando la
relazione tra comportamenti socialmente positivi, autostima e disturbi internalizzanti ed
esternalizzanti (Laible, Carlo & Roesch, 2004).
La scala dei Disturbi Internalizzanti dello SDQ correla negativamente con la Scala
sulla Famiglia e con la sottoscala relativa alla Solidariet Familiare del CVS, a conferma
del ruolo di protezione svolto dai fattori familiari (Resnick et al, 1997); mentre correla
positivamente con la scala dei Disturbi Esternalizzanti dello SDQ, confermando lipotesi
della compresenza di disturbi di internalizzazione e di esternalizzazione (Lavigne et al,
1998).
Infine, la scala dei Disturbi Esternalizzanti dello SDQ correla negativamente con la
Scala sulla Famiglia e con le sottoscale relative alla Solidariet Familiare e alla Parit dei
Sessi; mentre correla positivamente soltanto con la sottoscala relativa al Predominio
Maschile del CVS.
Una discussione pi articolata, ma allo stesso tempo sintetica di quanto osservato
attraverso lanalisi statistica sar oggetto delle Discussioni, che avranno lobiettivo di dare
un senso narrativo a quanto espresso.
DISCUSSIONE
Lo scopo di questa lavoro stato quello di ideare una cornice entro la quale fosse
possibile comprendere lo sviluppo del preadolescente in questo periodo storico e allinterno
del contesto culturale italiano. Per fare ci stato indispensabile un cambiamento di
prospettiva, per cui genitori e figli sono visti coabitare una societ che con i suoi aspetti
culturali impone in qualche modo le sue leggi.
Un valore culturale di primaria importanza stato trovato nel concetto di
familiarismo che si riferisce ai forti sentimenti di lealt, dedizione e di reciprocit specifici
del sistema familiare e di attaccamento ai membri della famiglia (Heller, 1976). Tale concetto
fa riferimento a un tipo particolare di relazioni familiari, sia nucleari che estese, caratterizzate
da forte identificazione e solidariet tra i familiari (ivi).
Per gli scopi della mia tesi pu essere utile richiamare gli studi di Knight e Sayegh
(2009): ci che emerge sul familiarismo la necessit di riconsiderare il suo tradizionale
effetto positivo, come in realt determinato non solo dal contesto culturale, ma anche dai
soggetti cui ci rivolgiamo. Lo studio di Marsiglia, Parsai e Kulis (2009), per esempio, mostra
come per degli adolescenti messicani di seconda generazione che vivono negli Stati Uniti le
richieste familiari di interdipendenza possano promuovere comportamenti aggressivi o di
aperta ribellione. A tal proposito sembra confermata la nostra ipotesi, secondo la quale
unadeguata distanza dallambiente familiare sia in grado di promuovere uno sviluppo nella
norma e rappresenti un fattore di protezione rispetto linsorgere della psicopatologia. Tale
ipotesi deve essere sempre supportata non solo dal contesto culturale, ma anche dai
cambiamenti sociali relativi a ogni sviluppo storico.
Dallo studio delle correlazioni emerso che i disturbi internalizzanti e esternalizzanti
diminuiscono conseguentemente allaumento del punteggio nella Scala sulla Famiglia.
Difatti, precedentemente stato possibile osservare, grazie allanalisi delle statistiche
descrittive, una M=66,12 e una DS=13,06 nella Scala sulla Famiglia.
Sembra, inoltre, che il nostro campione esprima valori familiari in grado di indirizzare il
stato possibile avere quel particolare feedback che ci aspettavamo e che avrebbe reso il
quadro della attuale preadolescenza pi completo.
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Deviazione Standard
13,06
Family Scale
66,12
RSE
30,92
5,30
SDQ Prosocial
11,86
2,42
SDQ Intern
4,02
3,14
SDQ Extern
4,60
2,61
33,58
4,39
CVS Conscience
29,76
5,42
20,21
4,91
28,60
3,47
15,04
2,70
7,47
1,85
CVS Independence
22,88
2,95
Femmine
DS
DS
Df
RSE
31.89
4.74
30.2
5.59
2.10
171
.038
SDQ Prosocial
11,53
2.70
12.10
2.17
-1.49
133.07
.139
SDQ Intern
3,5
3.10
4.41
3.13
-1.88
167
.062
SDQ Extern
4,81
2.47
4.45
2.71
.87
167
.388
CVS-Family Solidarity
34.19
4.13
33.13
4.55
1.57
166
.119
CVS-Conscience
30.36
5.42
29.31
5.41
1.24
166
.216
CVS-ExecutiveMale
22.28
5.07
18.66
4.19
4.93
135.92
<.001
28.38
3.34
28.76
3.57
-.712
166
.477
CVS-TemporalFarsightedness
15.49
2.65
14.70
2.71
1.88
166
.061
CVS-SpousalEmployment
7.53
1.99
7.43
1.75
.35
166
.729
CVS-Independence
23.03
3.11
22.77
2.83
.56
166
.578
Family Scale
65.63
13.02
66.49
13.14
-,425
169
.671
Family Scale
RSE
SDQ -Prosoc
SDQ
Intern
SDQ
Extern
CVS-Family
Solidarity
CVSConscience
CVSExecutive
Male
CVSEquality of
the Sexes
CVSTemporal
Farsightedn
ess
CVSSpousal
Employment
CVSIndependen
ce
,400**
,440**
-,267**
-,263**
,560**
,450**
-,032
,253**
,311**
,003
,005
,359**
-,575**
-,506**
,353**
,209**
-,110
,176*
,083
-,085
,081
-,229**
-,376**
,350**
,283**
-,252**
,218**
,201**
,051
,070
,542**
-,235**
-,086
,132
-,079
-,029
,046
,003
-,179*
-,098
,252**
-,187*
-,085
,085
,139
,708**
,016
,397**
,575**
-,043
,390**
,144
,269**
,687**
-,003
,545**
-,317**
,136
,103
,242**
,371**
-,050
,146
,034
,465**
,055
RSE
SDQ Prosoc
SDQ Intern
SDQ Extern
CSV-Family
Solidarity
CSV-Conscience
CSV-Executive Male
CSV-Equality of the
Sexes
CSV-Temporal
Farsightedness
CSV-Spousal
Employment
CSV-Independence
1
LEGENDA: correlazioni lineari negative
correlazioni lineari positive