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Il libro si apre con tre episodi di cronaca scelte dall’autrice per illustrare le modalità in cui la
parentela si presenta a fine del XX secolo.
1. Inghilterra, 1995: lo sperma di un uomo viene prelevato dal suo corpo comatoso
(senza consenso esplicitato prima). Alla sua morte, la moglie vorrebbe utilizzarlo per
l’inseminazione artificiale. Inizialmente le viene negato il permesso dalle autorità per
la fertilità inglese e poi anche dalla Corte a cui aveva fatto ricorso. Nel 1997 ottiene
poi il diritto di esportare questo seme in belgio, proseguendo lì la procedura.
2. Israele, anni 90: avviene un intenso dibattito religioso sul tema dell’inseminazione
artificiale che si basa su 3 punti: a) tenere presente la regola ebrea per cui gli uomini
ebrei è proibita la masturbazione, ci si interroga quindi se possano produrre seme.
b)di che natura è la relazione tra donatore e bambino concepito dal suo seme c)qual
è lo statuto di un bimbo così concepito? i rabbini raggiungono una conclusione
peculiare: nel caso in cui non si possa intervenire sull’infertilità maschile il donatore di
sperma non può essere ebreo; non sarà adulterio perché l’adulterio è tra persone
ebree + l’identità del bambino rimane ebrea perché è trasmessa dalla madre.
3. scozia, 1993: Anna si prepara ad un incontro con la madre biologica; si mette in
contatto con un parente e viene a scoprire che sua madre è morta poco prima
dell’incontro. Anche lei aveva cercato di mettersi in contatto con la figlia. Anna riesce
col passare del tempo a instaurare delle relazioni con la sua famiglia biologica.
Esempi che portano a galla diverse domande sulla natura della parentela: può essere
considerata come data e immutabile dalla nascita, o plasmata dalla vita domestica.
CAP. 2 - LA CASA: costituisce e costruisce la parentela e porta con sé significati più ampi.
Spazi in cui si dà forma alle relazioni tra persone, con l’internalizzazione di principi gerarchici
che hanno valore anche fuori dalla sfera domestica. E’ il luogo simbolico della stabilità, ma il
suo potere cambia nella storia.
! PARENTELA per molti è creata dalla processualità della vita domestica. Esplorando l’intimità
delle case si può comprendere meglio l’importanza della parentela in contesti localizzati.
CASE E PARENTELA: la cura qui si crea con la condivisione degli spazi, del cibo e della cura.
E’ un argomento etnografico nuovo, e parte dell’attenzione a questo tema è perché gli
antropologi si accorgono che i modelli appresi nelle società africane male si accostavano ai
nuovi campi della Polinesia e della Malesia: Le case sono coinvolte nella codificazione dei
principi gerarcici che danno forma a relazioni tra persone di generazione, età e genere
diverso.
CASE E FOCOLARI: in molti luoghi il centro simbolico della casa è la cucina. La condivisione
dei pasti è segno distintivo delle persone che vivono insieme. In MALESIA come in altre zone
dell’Asia Sudorientale, le persone sono legate l’una all’altra tramite il riso: la condivisione del
pasto rafforza i legami preesistente e ne crea con altri, tipo i bambini presi in affidamento,
molto diffuso tra i Malesi. Il sangue del bambino si forma progressivamente dopo la nascita
grazie al consumo del cibo della casa in cui viene cresciuto. Altri esempi:
IN PORTOGALLO (ALTO MINHO), PINA CABRAL: la casa è conosciuta come focolare; il fuoco
della cucina ha poteri purificatori, e il processo più sacro è la preparazione del pane. Ogni casa deve
produrre il pane, e la processualità è legata alla riproduzione. La moglie combina impasto della casa
della madre con altra farina, l'impasto viene lasciato riposare con pantaloni o cappello del marito
accanto. Lievitato, viene descritto come vivo. Il sostentamento e riproduzione è associato alla
gravidanza della vergine Maria. IN COLOMBIA, GUDEMAN E RIVERA descrivono come la casa sia alla
base del modello indigeno di economia. La forza viene dalla terra, e il controllo del processo di
estrazione della forza si stabilisce tramite la casa. Utilizzando le risorse per sostenere il lavoro, le
persone hanno controllo dei risultati. I NUER DI EVANS PRITCHARD si definiscono non in lignaggi ma
in residenze condivise.
CASA E MATRIMONIO: Lévi Strauss ci dice che i principi di scambio sono alla base dei
matrimoni, delineati astrattamente rispetto all’esperienza vissuta di parentele e matrimoni: lo
scambio si esprimono tramite l’accoppiamento di principi opposti (caldo freddo, maschio
femmina ecc). Il suo lavoro sulla casa però si distanzia dalla posizione strutturale. Ci dice
che la casa è un’istituzione sociale da intendere nel suo contesto storico culturale. Le
case nobiliari europee ad es. sono entità con nomi che possiedono ricchezze e proprietà:
istituzioni sociali che si perpetuano con matrimonio e discendenze. Ci parla di modello di
società di case: forma sociale tra quelle regolate per parentela e quelle per classe.
MATRIMONIO MALESE le coppie appena sposate non vanno a vivere in una casa loro finché non
hanno figli; vivono un po’ coi genitori e la casa viene modificata per accomodare. In MADAGASCAR
invece, Bloch studia gli Zafimaniry e dice che lo sposalizio e la costruzione della casa fanno parte
dello stesso rituale: casa viene costruita dal marito dopo il fidanzamento, ed è stabilita con
l’accensione del focolare. La fertilità della coppia è l’elemento decisivo di una casa stabile. E’ con la
nascita dei bambini che viene modificata (anche nei materiali, con materiali più resistenti). Matrimonio
di successo reso evidente da bambini e casa decorata e bella.
BAMBINI: il centro della casa è spesso legato alla presenza dei bambini in Malesia ad
esempio il legame è tangibile seppellendo la placenta nel terreno della casa. Case e bambini
sono fisicamente connessi. La relazione tra i bambini che crescono nella stessa casa è di
fratelli, anche se non lo sono biologicamente (questione affidamento).
DISTINZIONE SOCIALE DELLA CASA: comprendere la casa porta in evidenza delle
soggettività che la vivono. Bourdieu descrivendo le case dell'Algeria anni 50 ci dice che i
ruoli di genere sono iscritti nella vita domestica. Casa come una serie di opposizioni:
uomini e donne, fuori e dentro, luce e buio. Le parti più basse associate a donne e animali,
luogo di intimità e procreazione, sonno e morte. La parte rialzata invece uomini e ospiti,
camino, telaio, cibo, luce. Queste opposizioni si replicavano poi anche fuori dalla casa. Dice
che i significati sono internalizzati con il movimento corporeo: uomo verso l’esterno della
casa, donna verso l’interno.
CASE E STORIA: la naturalizzazione delle gerarchie connette casa e mondo esterno. I
progetti coloniali coinvolgono tentativi di trasformazione sociale totale. Alle FIJI così come in
altri luoghi case e sanificazione sono state oggetto di molte attenzioni da parte dei coloni.
Regolazioni sulla collocazione delle case, sulla spazzatura, su dove tenere animali e su
quante persone possono occupare una casa con l’obiettivo di migliorare l’igene.
IMPOSIZIONE DI STANDARD MODERNI di ordine era un modo per estendere la sorveglianza
sulla popolazione. EGITTO, XIX SEC: le popolazioni dei villaggi dovevano essere in uno
spazio fisso, monitorate nelle attività, nei modelli delle case ecc. Case pianificate e
standardizzate. GORALE, POLONIA, FRANCES PINE: la relazione in mutamento tra case e
stato. Le case sono fonte di identità personale e famigliare, associate a dei nomi. Nomi di
famiglia conosciuti solo dai locali. Case al centro della vita spirituale, fonte di stabilità:
probabilmente per la marginalità politica del luogo. Si crea quindi un sistema per cui
vengono applicati comportamenti e valori diversi in base a con chi devono interagire.
DUE TIPI DI PERSONA: Mauss ci dice che la comprensione di essere una persona si forma in
contesti particolari, in connessione con la parentela e la proprietà. Il concetto di persona ha
quindi una storia sociale. INDIANI PUEBLO: la persona non può essere separata dal clan;
ANTICA ROMA: il ruolo sociale è assunto legalmente, il cittadino ha diritti e doveri in quanto
persona legale; I FILOSOFI GRECI aggiungevano a questo un significato morale, quindi
portatrice di coscienza; CON LA CRISTIANITA’ la persona morale ha qualità metafisiche,
concetto sviluppato poi nella moderna filosofia europea.
Dumont parla di persona legale e filosofica, sostiene che il sistema delle caste indiane
può insegnarci cose su di noi. La società tradizionale indiana è fondata sulle gerarchie,
mentre in occidente l’individuo è quasi sacro, la società soffusa di individualismo. In india
invece la persona è implicata nell’ordine generale e gerarchico.
! La carsten si chiede se si può mettere in discussione questa dicotomia tra pers.
occidentale individuale e non occ. divisa e olistica, portando degli esempi.
PERSONA UNITA NON OCCIDENTALE: la Fortes ci parla della persona TALLENSI (GHANA);
essere una persona è qualcosa di orientato esternamente. La nascita è l’inizio di un
processo che porta alla persona completa. Solo dopo lo svezzamento, quando possiede un
fratello, il bambino è visto come una persona potenziale. Nella morte, dopo la morte, la
persona può essere accertata: deve aver vissuto abbastanza a lungo da sposarsi e aver
figli, ottenere relazioni sociali. Gli uomini soltanto diventano persone complete, ed è un
LAVORO che dura tutta la vita: gli uomini hanno uno YIN che dipende dal padre, è un
destino. Ciò che connette gli individui sono legami patrilineari, ciò che li divide sono quelli
materni. Le donne infatti sono sempre collegate tra lignaggio paterno e quello del marito; la
loro identità è meno unita al gruppo, più individuata di quella maschile.
HONG KONG ANNI 70: le donne non possono diventare persone complete; hanno nomi
comuni e stereotipati che vanno a perdere con l’età, diventando mamma di o nonna di. Gli
uomini acquisiscono invece nomi con ruoli e responsabilità, sono quindi più individuabili.
! non c’è correlazione tra genere, persona e parentela. Per i Tallensi l’individualità è una
forza che divide il lignaggio (donne), ad Hong Kong l’espressione di capacità individuali è
fondamentale e le donne non possono.
LA PERSONA DIVISIBILE: la Strathern sottolinea una distinzione tra la persona melanesiana
e quella occidentale. IN MELANESIA le persone sono concepite sia come individui che come
DIVIDUI: contengono quindi in loro una società generalizzata. Le singole persone sono
considerate come microcosmi sociali. La pubertà e i riti di iniziazione hanno come scopo il
tirare fuori le relazioni sociali da dentro le persone. Le interazioni sono registrate in ogni
persona e possono cambiare. La differenza con l’occidente si vede nel contrasto tra regali e
scambi di merci. Il dono è basato sulla relazione tra persone, l’altra nella simmetria tra
oggetti. La premessa di un’economia basata sul dono è l’espansione delle relazioni
sociali, i regali diventano persone, perché sono relazioni. In occidente le persone
possiedono sé stesse e i prodotti, anche le persone diventano merci.
PERSONE OCCIDENTALI UNITE: Diane Blood. Comparato alla donazione di organi: nella
donazione tra parenti viventi i medici esprimono preoccupazione per l’aumento dei legami.
Questi legami “incestuosi” creati in questo modo sono diversi quando l’organo trapiantato
viene dal corpo di un donatore morto. Il problema è la creazione di nuovi legami tramite
la donazione. I parenti del deceduto possono voler stabilire contatti con il ricevente; senso
di immortalità e continuità che si ritrova anche nelle somiglianze dei bambini con parenti
morti. I dottori vogliono limitare la formazione dei legami in quanto le persone di solito
limitano i propri legami di parentela piuttosto che estenderli.
Carsten riporta un caso di donna che cerca il proprio padre biologico, che una volta
rintracciato rifiuta di riconoscerla. La ragione di ricerca degli adottati è quasi sempre
identitaria: capire chi si è. La mancanza di genitori biologici in occidente occupa un posto
importante, diverso ad esempio dalla Malesia: queste conoscenze non cambiano il senso di
identità di una persona. In occidente, solo sapere di essere adottati mette in discussione la
propria identità.
SOSTANZA IN INDIA: McKim Marriott, Inden, Nicholas anni 70. Il pensiero indiano mostra un
monismo sistemico: codice e sostanza sono inseparabili. La condotta altera la sostanza, e
le transazioni interpersonali coinvolgono il trasferimento delle qualità morali. Jonathan Parry
ci parla del corpo indiano: corpo e anima fusi, le persone sono divisibili e in costante
mutamento. Lo scambio di particelle è sempre in atto. Ci dice però che è in contrasto con il
senso identitario e l’idea che una persona cambia è in contrasto con la casta che non
si può cambiare: allora propone un modello in cui monismo e dualismo sono entrambi
presenti, sia in India che in Occidente. Il fluire di sostanze femminile lega mamme e figli,
quelle maschili padri e figli. C’è quindi legame di sostanza.
! Non c’è distinzione tra proprietà fisiche e morali della persona. La persona ha limiti
corporei fluidi e permeabili, anche se è integra. Il genere quindi è nelle sostanze, diverse per
uomini e donne. Uomini e donne possono comportarsi come tali, le loro attività diverse
hanno a che fare con le differenze corporee, di sostanza.