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anno accademico 2010/11

LINGUISTICA
GENERALE
CdL classe 12
Mediazione linguistica e comunicazione interculturale
1
LINGUISTICA GENERALE
a.a. 2010 /2011
Facolt di Lingue e Letterature Straniere
Corso di Laurea in:
MEDIAZIONE LINGUISTICA E COMUNICAZIONE
INTERCULTURALE
(classe 12)
Docente: Prof. Carlo Consani
Dipartimento di Studi Comparati
Tel. 085-4537807; e-mail: <c.consani@unich.it>
2
LINGUISTICA GENERALE
a.a. 2009/2010
Lezioni
marted h. 12,30-14,00 aula 13
venerd h. 12,30-14,00 aula 13
Ricevimenti
Studenti: prima e dopo le lezioni
Laureandi: marted h. 15
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Indicazioni didattiche generali
Crediti attribuiti al corso nel piano di studio: 6
(1 Credito Formativo Universitario [CFU] = 25 ore di attivit
dellostudente, di cui 1/4 di didattica frontale e 3/4 di studio personale)
Ore di lezione frontale del corso: circa 36
Ore di esercitazione previste: circa 12 *
* Dr.ssa M. Coppolella; dr.ssa A. Cericola
4
Scopi, obiettivi, organizzazione
del corso di Linguistica generale
Linsegnamento fa parte delle Attivit Formative di Base
del CdL in Mediazione linguistica e comunicazione interculturale;
si propone far acquisire ai futuri laureati cognizione della
struttura e del funzionamento di una qualsiasi lingua
naturale.
Si tratta di una disciplina di carattere tecnico, nuova per la
maggior parte degli studenti: si consiglia perci la frequenza alle
lezioni e alle esercitazioni.
Il corso sar organizzato in modo da favorire lapprendimento
in itinere delle nozioni teoriche della disciplina.
Saranno organizzate due prove in itinere (questionari
strutturati), riservate agli studenti frequentanti, per verificare il
grado di apprendimento della materia.
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Contenuti del corso di Linguistica generale
Aspetti teorici e metodologici
1) Principi generali caratteristici delle lingue naturali, in particolare:
arbitrariet del segno, carattere articolato del linguaggio).
2) Diversi punti di vista secondo cui possibile esaminare una lingua
naturale (sincronia/diacronia, variabilit diastratica, diafasica e
diamesica).
3) La lingua come sistema di comunicazione.
I suoni del linguaggio e delle lingue
1) I suoni del linguaggio: classificazione, definizione e simbologia (IPA).
2) Rapporti tra i suoni del linguaggio e quelli utilizzati dalle singole lingue:
principi della fonologia praghese, come modello del funzionamento dei
suoni allinterno di un sistema linguistico dato.
Principi di morfologia e di sintassi
Funzionamento degli altri livelli di analisi linguistica, in particolare:
1) del piano morfologico,
2) di quello sintattico,
3) e delle relative inter-connessioni (morfo-fonologia e morfo-sintassi).
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Testi di riferimento
Studenti
frequentanti
G. Graffi - S. Scalise, Le lingue e
il linguaggio. Introduzione alla
linguistica, Bologna, Il Mulino
Materiali illustrati a lezione saranno resi
disponibili per via telematica (sul sito
dell'Ateneo)
Studenti non
frequentanti
G. Berruto, Corso elementare di
linguistica generale, Torino,
UTET
G.C. LEPSCHY, La linguistica del
Novecento, Bologna, Il Mulino.
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attenzione !
Le immagini e gli altri materiali
illustrati a lezione
servono come supporto
per chi frequenta le lezioni
NON
sostituiscono in nessuna maniera
i testi di riferimento
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Cognizioni da acquisire alla fine del corso
o Conoscenza delle principali caratteristiche
tipologiche dei linguaggi naturali;
o conoscenza della fonetica articolatoria e
padronanza della simbologia dellAPI
(alfabeto fonetico internazionale);
o conoscenza del sistema fonologico italiano
a confronto con quello dellinglese;
o conoscenza dei principi strutturali e di
funzionamento dei livelli morfologico e
sintattico.
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contenuti
10
Linguistica
Ital. linguistica
Fr. linguistique
Ingl. linguistics
Ted. Sprachwissenschaft
Alla base di tutte queste denominazioni c il
termine lingua dal lat. lingua (corrispondente
al gr. gltta da cui glottologia).
** Atteggiamento metalinguistico
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Quando nato linteresse per
losservazione delle lingue
1) Riflessioni prescientifiche
Uruk III (Mesopotamia, 3200 a.C.:
primi dizionari bilingui)
Bibbia (1200-600 a.C.)
Grecia classica ed ellenistica
(Platone, Aristotele, Stoici)
Mondo latino e medioevo
Rinascimento
Nel secolo dei lumi (XVIII secolo)
12
Possibili inizi della linguistica
come disciplina autonoma
2) Riflessioni scientifiche e paradigmi
Inizi del 1800 (linguistica storico-
comparativa)
I Neogrammatici (1880-1910)
Lo strutturalismo (1916: Cours de
linguistique gnrale di F. de Saussure)
N. Chomsky e la grammatica generativo-
trasformazionale (1957-).
13
Una possibile definizione di
linguistica
Linguistica:
<<la disciplina che affronta
tutte le questioni connesse
con lo studio
del linguaggio
e
della comunicazione>>.
14
Termini e concetti
Lingua/lingue e linguaggio
La/e lingua/e: fa riferimento ad una qualsiasi
lingua naturale, impiegata da una comunit di
parlanti.
Il linguaggio: fa riferimento alla capacit di
comunicare attraverso un sistema di segni
simbolici, tipici della specie homo sapiens
sapiens.
Il secondo termine sopraordinato e inclusivo
rispetto alla/e lingua/e ed il suo impiego dipende
dalla convinzione che tutte le lingue naturali, pur
nelle loro specificit, hanno delle caratteristiche
comuni che le includono nel linguaggio umano.
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Che cosa significa affrontare in maniera
scientifica la linguistica?
Significa porsi di fronte ad una qualsiasi lingua o produzione linguistica,
anche della propria lingua materna, con atteggiamento di osservazione
scientifica consapevole (atteggiamento metalinguistico).
Esempi
Suoni: volevo/vorrei; buono/bolle; smaccato/stupido;
pino/piede; bullo/buono.
Frasi: non volevo disturbare la lezione
osservazione ingenua: 1 frase, 5 parole dotate ciascuna di significato
autonomo;
ma volevo contiene tre elementi, a loro volta dotati di significato
autonomo
vol- - ev- -o
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La lingua come sistema e struttura
Lessemi
SEMANTICA
SINTASSI
Morfemi
MORFOLOGIA
Suoni
FONETICA/FONOLOGIA
Il solido che simboleggia la lingua non statico, bens
sottoposto ad una serie di spostamenti e di variazioni
causate da elementi sia interni che esterni al sistema
stesso (cfr. immagine successiva).
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diacronia
asse del tempo
asse diatopico
variazioni nello spazio
Variazioni:
diafasiche (situzionali)
diastratiche (sociali)
diamesiche (dip.dal mezzo)
La lingua come
sistema
Parametri di variazione delle lingue
naturali
18
Il sistema in sincronia
arrivista umile
desideroso modesto
bramoso parco
ambizioso
ambiguo curioso
ambigenere facoltoso
ambivalente gustoso
ambire vanitoso
19
sincronia diacronia
variabilit nel tempo
indoeuropeo *!bh- (attorno)
latino ambitiosus < amb-i-tio < amb-ire
na-tio
cogn-i-tio
persona desiderosa di qualcosa
persona ambiziosa (con connotaz. negativa)
arrivista umile
desideroso modesto
bramoso parco
ambizioso
ambiguo curioso
ambigenere facoltoso
ambivalente gustoso
ambire vanitoso
-6000
0
1300
1500
2000
i
t
a
l
i
a
n
o
asse
del tempo
20
Variabilit diatopica
Linguistica geografica
Studia le variazioni nello spazio
fisico
Si occupa dei confini linguistici
tra variet diverse (come i dialetti
e le lingue)
Disegna gli atlanti linguistici
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Carta di atlante linguistico
22
Variabili dia-fasiche,
Dia-stratiche, dia-mesiche
Queste sono le variabili oggetto di studio della
sociolinguistica.
Prendono in considerazione gli effetti e le
variazioni indotti nelluso delle lingue da:
1) fattori situazionali e ambientali;
2) collocazione socio-economica del
parlante;
3) mezzo impiegato (scritto/orale/
nuovi media).
23
Esempio di Variabilita diafasica,
Diastratica, diamesica
consuetudine costume costumanza abito vezzo
assuefazione tradizione esercizio
abitudine
moda voga uso usanza pratica vizio
andazzo mania piega tran tran dirizzone
24
La lingua come
sistema di comunicazione
(Da F. de Saussure, Cours, p. 21)
25
La lingua come
sistema di comunicazione
(Da F. de Saussure, Cours, p. 22)
26
La lingua come
sistema di comunicazione
Cl. E. Shannon e M. Weaver
27
La lingua come sistema di
comunicazione secondo R. Jakobson
Roman Jakobson 1959
contesto
f. referenziale
emittente messaggio destinatario
f. emotiva f. poetica f. conativa
............................
contatto
f. ftica
codice
f. metalinguistica
rosso = elementi
blu = funzioni
1 2 3
4
5
6
28
caratteri del segno linguistico
biplanarit
29
biplanarit del segno
arbor
immagine
acustica
concetto
signi
signiant
signicato
signicante
F. de Sassure, Cours de linguistique gnrale, 1916
30
biplanarit del segno
L. Hjelmslev, Prolegomena,
1943
piano
dellespressione
piano del
contenuto
Il segno linguistico
inteso come funzione
di interdipendenza tra
piano dellespressione e
piano del contenuto.
31
biplanarit del segno
L. Hjelmslev, Prolegomena, 1943
Il segno linguistico, oltre che come
funzione che lega il piano dellespressione
e quello del contenuto, STA anche a
rappresentare qualcosaltro, vale a dire la
sostanza o materia.
Questultima in s amorfa, inaccessibile
alla conoscenza ed analizzabile con gli
strumenti della fisica o della psicologia.
Nel momento in cui il linguaggio
rappresenta la materia amorfa, la fornisce
di una forma specifica.
32
biplanarit del segno
Lopposizione tra sostanza e forma si proietta sulla
funzione segno, producendo cos la seguente articolazione:
piano
dellespressione
piano del
contenuto
sostanza
dellespressione
forma
sostanza
del contenuto
forma
33
caratteri del segno linguistico
arbitrariet
34
35
caratteri del segno linguistico
livelli di arbitrariet
36
livelli di arbitrariet del segno 1
Ad un primo livello arbitrario il rapporto tra:
parole e cose

Si tratta di unarbitrariet di carattere
extralinguistico, gi individuata nellantichit
classica da alcuni filosofi greci e passata poi nel
mondo latino e nella tradizione medievale.
elementi del
lessico di una
lingua
oggetti e
concetti della
realt esterna
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livelli di arbitrariet del segno 2
Ad un secondo livello arbitrario il rapporto
tra:
signifiant e signifi
significante e significato
concetto e immagine acustica

Si tratta di unarbitrariet di carattere
esclusivamente linguistico, enunciata da
F. de Saussure, Cours (1916).
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livelli di arbitrariet del segno 3
Ad un terzo livello arbitrario il rapporto
tra:
sostanza e forma
del contenuto del contenuto
Si tratta di unarbitrariet che fa riferimento
alla concezione del segno linguistico di
Hjelmslev (1943) ed in particolare alla
doppia opposizione sostanza/forma e
contenuto/espressione.
39
livelli di arbitrariet del segno 3
Un esempio di arbitrariet del rapporto tra sostanza del contenuto e
forma del contenuto rappresentato dalle denominazioni del legno
in alcune lingue europee moderne.
danese
tedesco francese italiano
trae
skov
Baum
arbre albero
Holz bois
legno
bosco
Wald
fort
foresta
legna
D
a
H
j
e
l
m
s
l
e
v
1
9
4
3
40
livelli di arbitrariet del segno 3
Un altro esempio di arbitrariet del rapporto tra sostanza del
contenuto e forma del contenuto rappresentato dalle
denominazioni di due colori fondamentali in latino e in
italiano.
opaco lucido
latino
ater niger
italiano
nero
latino
albus candidus
italiano
bianco
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livelli di arbitrariet del segno 4
Ad un quarto livello arbitrario il rapporto tra:
sostanza forma
e
dellespressione dellespressione
Si tratta di unarbitrariet che fa ancora
riferimento alla concezione del segno linguistico
di Hjelmslev (1943) e alla doppia opposizione
sostanza/forma e contenuto/espressione.
42
livelli di arbitrariet del segno 4
Un esempio di arbitrariet del rapporto tra sostanza dellespressione
e forma dellespressione rappresentato dallorganizzazione dei
vocoidi anteriori e posteriori nei sistemi fonologici dellitaliano e
dellinglese.
italiano inglese
vocoidi
anteriori
/i, e, !, (a)/ /i, ", e, , a/
vocoidi
posteriori
/u, o, !, (a)/ /u, #, ", $/
43
ricapitolazione argomenti
della 1 settimana
parole chiave
linguaggio comunicazione
struttura/sistema circuito della com.
assi di variazione elementi e funzioni
[dia-cronico/-topico/-fasico/ [emittente, destinatario, contesto,
-stratico/-mesico] messaggio, contatto, codice]
segni linguistici
biplanarit
arbitrariet (4 livelli)
[prescientico, Saussure, Hjelmslev]
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caratteristiche del
linguaggio
doppia articolazione
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La doppia articolazione
Il principio della doppia articolazione del linguaggio
stato formulato dal linguista francese Andr Martinet,
esponente dello strutturalismo. Egli ha mostrato che
tutte le unit del linguaggio possono essere ripartite in
due tipi principali:
1) Unit di I articolazione
dotate di significato autonomo
2) Unit di II articolazione
non dotate di significato autonomo
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La doppia articolazione
gatto, leggessi, incomparabilmente
lessemi
gatt-o, legg-ess-i, in-compar-a-bil-mente
monemi/morfemi
[g, a, t, o, l, e, s, i,...] suoni
/g, a, t, u, l, s, i,.../ fonemi
compatto/diffuso, grave/acuto, ...
tratti distintivi
I
II
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La doppia articolazione
La doppia articolazione si basa su alcuni principi che spiegano il
funzionamento interno dello schema precedente:
attraverso la segmentazione si spezza la catena
dellenunciato, idealmente continua, in elementi o unit
successive dei diversi livelli di articolazione;
la segmentazione applicata a ciascun livello arriva ad unit che
non possono essere ulteriormente divisibili senza con ci
passare al livello inferiore: si tratta delle unit minime di
ciascun livello;
ognuna delle linee dello schema precedente rappresenta un
distinto livello danalisi linguistica;
i diversi livelli danalisi presentano un carattere
gerarchico, in altre parole ciascun livello costituisce con i
propri elementi il materiale del livello superiore.
48
La doppia articolazione
Il principio di economia che caratterizza il funzionamento del linguaggio:
Inventario
aperto
Inventario
chiuso
testi (illimitati)
frasi (illimitate)
lessemi (numerosissimi)
monemi/morfemi (numerosi)
suoni ( 100)
fonemi ( 40)
tratti distintivi (12)
I
II
49
La doppia articolazione
Alcune conseguenze della doppia articolazione del linguaggio.
Le unit minime di ciascun livello sono limitate e
ricorrenti; quanto pi basso il livello gerarchico
considerato tanto pi limitato il numero delle sue unit
minime:
12 tratti distintivi (secondo Jakobson)
circa 40 fonemi (nella maggior parte delle lingue)
100 suoni del linguaggio
monemi/morfemi (numero alto, ma comunque
chiuso)
lessemi (lista potenzialmente aperta).
Corollario: il principio di economia lelemento che
maggiormente caratterizza il funzionamento del linguaggio.
50
Altri Caratteri delle
lingue naTurali
equivocit
51
equivocit delle
lingue naturali
Nonostante che il linguaggio sia un
codice che associa significati
concettuali a significanti acustici, nelle
lingue storiche pu accadere che le
corrispondenze tra concetti e immagini
acustiche non siano sempre
biunivoche.
Ci provoca diverse forme e gradi di
ambiguit ed equivocit.
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equivocit delle
lingue naturali: omonimia
Omonimia: compresenza di significati diversi, non
reciprocamente derivati o collegati, per lo stesso
significante.
riso
1) azione del ridere;
2) tipo di cereale.
pianta
1) albero;
2) mappa;
3) pianta del piede.
casco
1) copricapo protettivo;
2) infruttescenza del banano;
3) apparecchio utilizzato dalle pettinatrici per
asciugare i capelli;
4) 1 persona di cascare (antiquato, regionale).
53
equivocit delle
lingue naturali: polisemia
Polisemia: compresenza per lo stesso significante
di significati diversi, reciprocamente derivati per
processi metonimici o metaforici.
corno
1) protuberanza sulla testa di molti animali;
2) strumento musicale, dalla
tipica forma ricca di
circonvoluzioni;
3) cima aguzza di una moltagna.
54
Alcune dicotomie dello
strutturalismo
Nel testo del Cours di Saussure sono
enucleabili alcune dicotomie, cio
alcune coppie definitorie di
concetti che si escludono a
vicenda:
sincronia ~ diacronia
paradigma ~ sintagma
langue ~ parole.
55
56
sincronia % diacronia
Il rapporto tra questi due tipi di analisi viene illustrato
nel Cours con il seguente esempio:
sing. plur.
ags. f"t % f"ti A
f"t % fti (metafonesi) B
medio ingl. f"t % ft (caduta delle voc. n.) C
ingl. mod. foot % feet D
56
57
sincronia % diacronia
A
B
C
D
f"t stato sincronico di lingua f"ti
f"t fti
f"t ft
foot feet
cambi
diacronici
57
sincronia % diacronia
In conseguenza di quanto appena visto, Saussure
sostiene il primato della sincronia sulla
diacronia:
solo in sincronia possibile cogliere il sistema
linguistico e la struttura delle relazioni che ne
collegano gli elementi;
in diacronia, invece, possibile cogliere solo la
variazione nel tempo dei singoli elementi.
Poich compito fondamentale della linguistica per
Saussure lo studio del sistema della lingua, ne
consegue che lo studio sincronico deve logicamente
precedere quello diacronico.
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paradigma(tica) % sintagma(tica)
Lattivit paradigmatica e quella sintagmatica
rappresentano i due momenti fondamentali della
codificazione linguistica, ed entrano in gioco nella
formulazione di qualsiasi enunciato, dal pi semplice (un
solo lessema) al pi complesso (testo).
Nella codificazione di una parola come cane ['kane] il
parlante, sia pure in maniera inconscia, prima seleziona i
4 suoni che compongono la parola e poi li combina nella
catena del parlato.
p i
k a n e
r a
paradigmatica
sintagmatica
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paradigma(tica) % sintagma(tica)
corre
mangia
il bambino dorme nella sua cameretta
il cane
la sorella
Gli elementi dellasse paradigmatico sono
presenti solo virtualmente e nella mente del
parlante e perci sono caratterizzati da un
rapporto in absentia.
Gli elementi dellasse sintagmatico, che invece
effettivamente compaiono in un dato enunciato
sono caratterizzati da un rapporto in praesentia.
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Langue % Parole
Nella visione saussuriana (strutturalistica) della linguistica e
del suo oggetto di studio (le lingue naturali), necessario
fare distinzione fra:
langue, cio il sistema sociale, sopra-individuale della
lingua;
parole, cio ogni atto linguistico del singolo individuo.
La langue il luogo della conservazione e della
trasmissione della lingua da una generazione allaltra;
rappresenta perci laspetto statico del sistema.
La parole invece il luogo delle innovazioni che possono
affermarsi ed essere assunte dalla langue, che ne viene cos
modificata. La parole rappresenta laspetto dinamico del
sistema linguistico.
61
alcuni corollari del
paradigma
strutturalistico
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Nelle tre dicotomie appena esaminate i
poli che occupano una posizione di
preminenza nel paradigma strutturalistico
sono:
1) la sincronia
2) lattivit paradigmatica (selezione)
3) la langue.
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