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6/9/2014 Edda Poetica > GRMNISML - Il discorso di Grmnir || Bifrst | Biblioteca ||

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LJA EDDA
Lja Edda. Edda poetica o antica
Vlusp. La profezia della Veggente
Hvaml. Il discorso di Hr
Vafrnisml. Il discorso di Vafrnir
Grmnisml. Il discorso di Grmnir
Skrnisml. Il discorso di Skrnir
Baldrs draumar. I sogni di Baldr
Grottasngr. La canzone del Grotti
Svipdagsml. Il discorso di Svipdagr
Schema

GRMNISML - Saggio
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LJA EDDA
GRMNISML
IL DISCORSO DI GRMNIR
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Note
Bibliografia

Titolo Grmnisml, Discorso di Grmnir


Genere Poema gnomico-sapienziale
Voci Monologo
Lingua Norreno
Epoca
Composizione:
Redazione:

X secolo
XIII secolo
Manoscritti
[R] Reykjavk, Stofnun rna Magnssonar. Codex Regius, ms. GKS 2365 4to
[A] Reykjavk, Stofnun rna Magnssonar. Codex Arnamagnanus, ms. AM 748 4to
LJA EDDA
GRMNISML
IL DISCORSO DI GRMNIR
Il poema
Struttura ed et del poema
Le redazioni
Genere e metrica
Edizioni italiane
Il poema
Il Grmnisml, o Discorso di Grmnir la quarta
composizione della Lja Edda. Come il
precedente, anche questo un poema gnomico, ma
mentre il Vafrnisml era un dialogo, in cui due
voci si alternavano a dimostrare la loro sapienza, il
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Grmnir torturato da re Geirrr ( 1882)
Illustrazione di autore non identificato (Wgner 1882).
Grmnisml consiste in un monologo, col quale
inn, celato sotto il nome di Grmnir, svela a re
Geirrr i misteri del mondo divino.
La nuda esposizione della sapienza mitologica viene
anche qui inserita nella cornice di una vicenda.
L'infido Geirrr, divenuto re dopo aver ucciso il
fratello maggiore, rivela una natura assai poco
generosa maltrattando coloro che giungono alla sua
dimora chiedendo ospitalit. il caso di un
misterioso viandante di nome Grmnir, che il re
lega tra due fuochi divampanti per indurlo a
confessare chi sia. Dopo otto giorni di ostinato
silenzio, il prigioniero prende la parola e, in un
lungo monologo, rivela al re e al giovane figlio di
questi, Annarr, tutto quanto vi sia da sapere
sull'universo e sugli di, culminando con l'elenco
dei nomi con i quali Grmnir si fatto conoscere
nel corso dei suoi viaggi, alla fine del quale si scoprir che il viandante lo stesso inn, di cui il re aveva fino ad
allora goduto il favore. Terrificato dall'apparizione, Geirrr balza in avanti per liberare il dio ma cade sulla sua spada
e muore. Il figlio Annarr, di animo giusto e generoso, gli succede.
Struttura ed et del poema
Il testo del poema comprende unicamente il monologo di inn, ovvero le parole pronunciate dal dio della sapienza
a re Geirrr. Il contesto della vicenda viene chiarito invece da due passi in prosa, un prologo in cui si narrano i fatti
per i quali Geirrr era divenuto re e per quali ragioni aveva deciso di torturare cos crudelmente il suo ospite
Grmnir, e un brevissimo epilogo nel quale la narrazione si chiude con la morte del re.
Evidenze linguistiche ci mostrano che le parti in prosa risalgono al XII o XIII secolo. Cio di due o tre secoli
posteriori al poema stesso, che risalirebbe al X secolo.
I passi in prosa furono presumibilmente scritti dal compilatore medievale del manoscritto della Lja Edda, che sent
la necessit di palesare il contesto del monologo di inn, in questo fornendoci un aiuto inestimabile per
l'interpretazione del testo. possibile che il monologo facesse parte in origine di una lunga narrazione in cui si
alternassero parti poetiche e in prosa, ma con il decadere dell'et scaldica e con la progressiva perdita del materiale
orale tradizionale, si rese a un certo punto necessario raccontare, a chi non ne avesse familiarit, l'intera vicenda di re
Geirrr e del suo misterioso ospite.
Le redazioni
Il Grmnisml ci pervenuto in due redazioni: dal Codex Regius e dal Codex Arnamagnanus. Entrambe le versioni
sono complete e le variazioni tra l'uno e l'altro testo minime. Si pensa tuttavia che diverse strofe siano state
interpolate da altri poemi e in effetti ci sono dei passi che paiono inseriti casualmente nel testo, talvolta
interrompendo il flusso del discorso. Si ha l'impressione che alcune di queste strofe provengano da una versione del
Vafrnisml ( il caso per esempio della strofa [40]). Ma tutto questo interessa soltanto il filologo e non inficia il
valore mitologico n la bellezza del poema.
Snorri, nella sua Prose Edda, cita circa venti strofe dal Grmnisml e in altri punti della sua opera fa delle attenti
parafrasi di altri passi del poema. Molte strofe non sono per citate integralmente: ad esempio la lista degli epiteti di
inn riportata da Snorri nella pura sequenza dei nomi, senza le brevi inserzioni esplicative presenti in realt nel
testo originale (Gylfaginning [20]). Per diverse ragioni si pensa che Snorri disponesse di una versione del Grmnisml
pi antica e meno corrotta di quella a noi tramandata.
Genere e metrica
Il Grmnisml un poema gnomico-sapienziale. Allo stesso genere appartengono anche il Vafrnisml e la Vlusp.
Tuttavia, al contrario degli altri due poemi, che sembrano occuparsi soprattutto del principio e della fine
dell'universo, il Grmnisml si occupa essenzialmente del presente: la sua esposizione riguarda cose come le dimore
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degli di, i loro destrieri, il loro cibo, i nomi delle valchirie, i fiumi cosmici, le creature che abitano il frassino
Yggdrasill, fino alla lunga sequela dei nomi di inn. Le spiegazioni sono minime: il Grmnisml essenzialmente
un'esibizione mnemonica. Buona parte del testo consiste in lunghe liste di nomi propri.
Nel monologo del misterioso ospite, crudelmente torturato da re Geirrr, traspare un'immensa sapienza sulle cose
antiche e sacre del mondo. Dal punto di vista narrativo, vero che il lungo discorso di Grmnir introduce in realt
alla sua ultima esibizione di sapienza, quella che, attraverso il terribile elenco degli epiteti di inn, arriver a svelare
la vera identit di colui che il re ha appeso tra due fuochi. Ma vi anche un sottile monito diretto alle limitazioni
dello spirito umano, alla sua impossibilit di comprendere appieno i segreti del mondo divino: Molto io ti ho detto
| e tu poco ricordi... [52]. Cos dice inn a re Geirrr, prima di predirne l'immediata rovina.
Il metro del Grmnisml il cosiddetto ljahttr o metro strofico, che, come abbiamo detto, legato alla poesia
sentenziosa, ai testi dai contenuti magico-formulari o proverbiali. Nella sua forma canonica il metro strofico
formato da quattro versi, in cui due lunghi, costituiti ciascuno da due semiversi, si alternano a due versi pieni,
formati di un solo semiverso. Tuttavia, il Grmnisml presenta, oltre a strofe dal metro regolare, molte varianti delle
stesse, spesso formate da un numero di versi superiore a quattro e senza una regolare successione di versi lunghi e
pieni. Questo allungamento delle strofe giustificato dal fatto che il testo del Grmnisml formato
essenzialmente di liste di nomi proprie il cui novero esce dai limiti stabiliti dal metro e, poich nella poesia nordica
sono quasi sempre i distici delle semistrofe [helming] a mantenere una sorta di unit sintattica, si rende necessario
dilatare la semistrofa con l'aggiunta di versi e semiversi.
In questa pagina, per ragioni grafiche, i due semiversi che compongono i versi lunghi sono stati spezzati e disposti
su due righe. Cos le strofe risultano organizzate su un numero di righe diverso da quelle originali. Ecco, per
confronto, la versificazione della strofa [3]:
Heill skaltu, Agnarr, allz ik heilan bir
Veratr vera;
eins drykkjar skalt aldregi
betri gjld geta.
Edizioni italiane
Escludendo le strofe scorporate presenti nelle antologie, o quelle citate da Snorri e presenti nelle traduzioni della
Prose Edda, la prima traduzione integrale del Grmnisml quella presente nel libro I canti dell'Edda, a cura di Olga
Gogala di Leesthal, pubblicato nella collana I grandi scrittori stranieri dalla UTET (Torino 1939). Intitolata
Grimnesmal, una traduzione metrica in quartine (o sestine) di endecasillabi alternati a settenari. Sebbene non possa
essere considerata una traduzione letterale, sorretta da un buon corredo di note.
Sei calda, o vampa! e troppo alta sali,
indietro da me, fiamma!
la pelliccia sollevo eppur s'abbrucia;
il mantello mi arde.
Segue la traduzione di Alberto Mastrelli, nel libro L'Edda. Carmi norreni, nella collana Classici della religione,
edita da Sansoni (Firenze 1951, 1982). Intitolata Grimnismal. Il carme di Grimnir, in versi liberi, con le coppie di
semiversi cucite in versi interi. Abbastanza libera, ma rigorosa, fittamente annotata.
Caldo tu sei, o fuoco, e troppo ardente,
allontanati da me, o fiamma!
Arde la mia pelliccia, sebben la tenga sollevata,
e brucia il mio mantello.
Un'altra traduzione, con il titolo tradotto in Canzone di Grimnir, quella fornita da Piergiuseppe Scardigli e
Marcello Meli, nell'antologia Il canzoniere eddico, edito da Garzanti (Milano 1982). Di nuovo versi liberi, sebbene i
semiversi siano finalmente evidenziati, presenta un corredo di note ridotto al minimo e non giustifica molte scelte,
non sempre felici, nella traduzione.
Caldo sei, o incalzante, e davvero troppo grande,
via da me, fuoco!
Il mio panno attaccato alla fiamma; sebbene lo tenga sollevato,
mi brucia il mantello.
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LJA EDDA
GRMNISML
IL DISCORSO DI GRMNIR
Prologo
Grmnir inizia a parlare (1-3)
Descrizione delle dimore divine (4-17)
La Valhll (9-10)
La cucina della Valhll (18)
Lupi e corvi (19-20)
Ancora sulla Valhll (21-26)
I fiumi dell'universo (27-29)
I destrieri degli di (30)
Il frassino Yggdrasill (31-35)
Le valchirie (36)
Il sole e la luna (37-39)
Il sacrificio di Ymir (40-42)
Le cose migliori (43-44)
I nomi di inn (45-50)
Si rivela inn (51-54)
Epilogo
Note


GRMNISML
IL DISCORSO DI GRMNIR



Prologo
Hrauungr konungr tti tv sono; ht
annarr Agnarr, en annarr Geirrr. Agnarr
var x. vetra, en Geirrr viii. vetra. eir
rero tveir bti me dorgar snar at
smfiski. Vindr rak haf t. nttmyrkri
bruto eir vi land ok gengo upp, fundo
kotbnda einn. ar vro eir um vetrinn.
Kerling fstrai Agnar, en karl Geirr. At
vri fekk karl eim skip. En er au kerling
leiddo til strandar, mlti karl einmli
vi Geirr.
Re Hrauungr aveva due figli: l'uno si chiamava
Agnarr, l'altro Geirrr. Agnarr era di dieci inverni,
Geirrr di otto inverni. I due remavano in una barca,
con lenze per piccoli pesci. Il vento li spinse al largo.
Nell'oscurit della notte toccarono terra; scesero e
trovarono una masseria. L trascorsero l'inverno. La
padrona della masseria si prese cura di Agnarr, il
padrone di Geirrr. Giunta la primavera, l'uomo
procur loro un battello. Mentre la donna li guidava
alle spiagge, l'uomo si ferm a parlare da solo con
Geirrr.

eir fengo byr ok kvmo til stva furs
sns. Geirrr var fram skipi; hann hljp
upp land, en hratt t skipino ok mlti:
Faru ar er smyl hafi ik! Skipit rak t,
en Geirrr gekk upp til bjar. Hnom var
vel fagnat; var fair hans andar. Var
Geirrr til konungs tekinn ok var mar
gtr.
[I due fratelli] ebbero un vento favorevole e raggiunsero
la casa del padre loro. Geirrr stava a prua; balz sulla
riva e spinse via la barca dicendo: Vattene dove ti
piglino gli spiriti maligni! Il battello fu trascinato al
largo mentre Geirrr saliva verso le case. Vi venne ben
accolto, ch suo padre era morto. Geirrr venne fatto
re e si fece gran fama tra gli uomini.


inn ok Frigg sto Hliskjlfo ok s um
heim alla. inn mlti: Sr u Agnar
fstra inn, hvar hann elr brn vi ggi
hellinom? En Geirrr fstri minn er
konungr ok sitr n at landi.
inn e Frigg sedevano in Hliskjlfr e da l
scrutavano tutto il mondo. inn disse: Guarda
Agnarr, il tuo figliastro, che genera mostri con una
gigantessa in quella caverna. Invece il mio figliastro
Geirrr ora un sovrano e regna sulla terra.


Frigg segir: Hann er matningr s, at
hann kvelr gesti sna ef hnom ikkja of
margir koma. inn segir at at er in
mesta lygi. au veja um etta ml.
Frigg disse: [Geirrr] cos avaro che al banchetto
maltratta gli ospiti, se gli sembra che vengano in
troppi. inn disse che questa era una menzogna e i
due di fecero una scommessa.


Frigg sendi eskismey sna, Fullo, til
Geirrar. Hn ba konung varaz at eigi
fyrirgeri hnom fjllkunnigr mar, s er
ar var kominn land, og sagi at mark ,
at engi hundr var sv lmr at hann myndi
hlaupa.
Frigg invi la sua damigella Fulla da Geirrr. Ella
invit il re a diffidare di un uomo esperto in
incantesimi, giunto nelle sue terre. E aggiunse che
aveva un segno riconoscimento: nessun cane, per
quanto aggressivo, gli si sarebbe avventato.


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En at var inn mesti hgmi at Geirrr
vri eigi matgr. Ok ltr hann
handtaka ann mann er eigi vildo hundar
ra. S var feldi blm ok nefndiz
Grmnir, ok sagi ekki fleira fr sr, tt
hann vri at spurr. Konungr lt hann pna
til sagna ok setja milli elda tveggja, ok sat
hann ar viii. ntr.
La calunnia pi grande era che Geirrr non fosse
ospitale. Il re fece dunque catturare l'uomo che i cani
non vollero aggredire. Avvolto in un mantello azzurro,
questi disse di chiamarsi Grmnir e non disse altro,
sebbene venisse duramente interrogato. Il re lo fece
torturare affinch parlasse, facendolo sedere tra due
fuochi e l egli rimase seduto per otto notti.


Geirrr konungr tti son x. vetra gamlan,
ok ht Agnarr eptir brur hans. Agnarr
gekk at Grmni ok gaf hnom horn fult at
drekka, sagi at konungr gri illa er hann
lt pna hann saklausan. Grmnir drakk af.
var eldrinn sv kominn at feldrdinn
brann af Grmni.
Re Geirrr aveva un figlio di dieci inverni, che si
chiamava Agnarr, come suo fratello. Agnarr and da
Grmnir e gli porse un corno ricolmo da bere. Disse
che il re sbagliava a torturare un innocente. Grmnir
bevve. Le fiamme si erano avvicinate cos tanto che il
mantello di Grmnir prese fuoco.



Hann kva: Egli disse:
Grmnir inizia a
parlare
1
Heitr ertu, hripur,
ok heldr til mikill;
gngomk firr, funi!
loi svinar,
tt ek lopt berak,
brennomk feldr fyrir.
Sei caldo, o tu che m'incalzi,
e davvero troppo grande!
Vattene da me, o fuoco!
La stoffa si incendiata
nonostante io la scosti,
mi si brucia il mantello!


2
tta ntr
sat ek milli elda hr,
sv at mr mangi mat ne bau,
nema einn gnarr
er einn skal ra,
Geirrar sonr,
gotna lande.
Otto notti
seduto tra i fuochi,
e nessuno mi ha portato cibo.
Tranne uno, Agnarr,
che unico regner,
il figlio di Geirrr,
sulla terra dei Goti.

3
Heill skaltu, Agnarr,
allz ik heilan bir
Veratr vera;
eins drykkjar
skalt aldregi
betri gjld geta.
Salute a te, Agnarr!
Ch per te salute
Veratr invoca.
Per una sola bevuta
mai riceverai
miglior ricompensa!
Descrizione delle
dimore divine
4
Land er heilagt
er ek liggja s
som ok lfom nr;
en rheimi
skal rr vera,
unz um rjfaz regin.
Sacra la terra
ch'io stendersi vedo
agli sir e agli lfar vicina.
In rheimr
vi sar rr
finch non crolleranno gli di.

5
dalir heita,
ar er Ullr hefir
sr um grva sali.
lfheim Frey
gfo i rdaga
tvar at tannf.
dalir si chiama
il luogo dove Ullr ha
costruito per s una corte.
lfheimr a Freyr
donarono in principio
gli di per il suo primo dente.

6
Br er s inn rii,
er bli regin
silfri ko sali;
Valaskjlfr heitir,
er vlti ser
ss i rdaga.
Altra dimora la terza
che gli di soavi
con argento ricoprirono a farne una corte.
Valaskjlf si chiama
quel [palazzo] che costru per s
l'ss al principio dei tempi.

7
Skkvabekr heitir enn fjri,
en ar svalar knego
unnir yfir glymja;
ar au inn ok Sga
drekka um alla daga
gl or gullnom kerom.
Skkvabekkr si chiama la quarta,
l dove possono gelide
onde sopra scrosciare.
L inn e Sga
bevono tutti i giorni,
lieti, in coppe d'oro.


8
Glasheimr heitir enn fimti,
ars en gullbjarta
Glasheimr si chiama la quinta
in cui splendente d'oro
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Valhll vi of rumir;
en ar Hroptr
kss hverjan dag
vpndaua vera.
la vasta Valhll si trova;
e l Hroptr
sceglie ogni giorno
gli uomini caduti nella mischia.
La Valhll
9
Mjk er aukent
eim er til ins koma
salkynni at sj:
skptom er rann rept,
skjldom er salr akir,
brynjom un bekki strt.
assai riconoscibile
per quelli che vengono a inn,
l'aspetto del salone:
da lance il tetto sorretto,
da scudi il salone coperto,
da corazze le panche son tratte.


10
Mjk er aukent
eim er til ins koma
salkynni at sj:
vargr hangir
fyr vestan dyrr
ok drpir rn yfir.
assai riconoscibile
per quelli che vengono a inn,
l'aspetto del salone:
un lupo appeso
dinanzi all'ingresso occidentale
e si leva l'aquila sopra.

11
rymheimr heitir enn stti,
er jazi bj,
s inn mtki jtunn;
en n Skai byggvir,
skr brr goa,
fornar tptir fur.
rymheimr si chiama la sesta
dove jazi abitava,
quel tremendo jtunn.
Ma ora Skai vi dimora,
pura sposa degli di,
nell'antica dimora del padre.

12
Breiablik ero in sjundo,
en ar Baldr hefir
sr um gerva sali,
v landi
er ek liggja veit
fsta feiknstafi.
Breiablik la settima
l dove Baldr ha
per s innalzato una corte.
In quella terra
dove io so che si trovano
poche rune funeste.

13
Himinbjrg ero en tto,
en ar Heimdall
kvea valda vom;
ar vrr goa
drekkr vro ranni
glar inn ga mj.
Himinbjrg l'ottava
l dove Heimdallr
dicono governi i templi.
L il divino custode
beve nella comoda dimora,
felice, il buon mjr.

14
Flkvangr er inn nundi,
en ar Freyja rr
sessa kostom i sal;
halfan val
hon kss hverjan dag
en hlfan inn .
Flkvangr la nona,
l dove ordina Freyja
i seggi al banchetto.
Lei met dei caduti
sceglie ogni giorno,
e met prende inn.


15
Glitnir er inn tundi,
hann er gulli studdr
ok silfri akr it sama;
en ar Forseti
byggir flestan dag
ok svfer allar sakir.
Glitnir la decima,
incolonnata d'oro
e ricoperta d'argento
Proprio l Forseti
abita l'intero giorno
e appiana ogni contesa.

16
Natn ero en ellipto,
en ar Njrr hefir
sr um grva sali,
manna engill
enn meins vani
htimbroonm hrgi rr.
Natn l'undicesima
l dove Njrr ha
per s innalzato una corte.
Degli uomini sovrano
il vanr immacolato
su imponenti templi regna.


17
Hrsi vex ok h grasi
Vars land vii;
en ar mgr of lzk
af mars baki
frkn at hefna fur.
Cespugli crescono ed erba alta
nella boscosa terra di Varr.
L si far il ragazzo
in groppa ai destrieri
abile a vendicare il padre.
La cucina della
Valhll
18
Andhrmnir
ltri Eldhrmne
Andhrmnir
fa in Eldhrmnir
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Shrmne soinn,
fleska bezt;
en at fir vito
vi hvat einherjar alaz.
Shrmnir bollire,
la carne migliore.
Pochi per sanno,
di cosa gli Einherjar si nutrano.
Lupi e corvi
19
Gera ok Freka
ser gunntamir,
hrigr Herjafr;
en vi vn eitt
vpngfugr
inn lifir.
Geri e Freki
li sazia, avvezzo alla guerra,
Herjafr glorioso.
Ma di solo vino
in armi splendente,
inn vive per sempre.

20
Huginn ok Muninn
fljga hverjan dag
jrmungrund yfir;
umk ek of Hugin
at hann aptr ne komit,
sjmk meirr um Munin.
Huginn e Muninn
volano ogni giorno
sopra la vasta terra.
Paura ho che Huginn
indietro non ritorni,
sebbene ancor pi tema per Muninn
Ancora sulla
Valhll
21
tr und,
unir jvitnis
fiskr fli ;
rstraumr
ikkir ofmikill
valglaui at vaa.
Il und rumoreggia,
nuota di jvitnir
il pesce nell'onda.
Il vortice
si mostra periglioso
al guado della Valhll.

22
Valgrind heitir,
er stendr velli
heilg fyr helgom durom;
forn er s grind,
en at fir vito,
hv hn er i ls lokin.
Valgrind si chiama
quel che s'erge sul campo,
sacro dinanzi alle sacre porte;
antico quel cancello:
e in pochi sanno
come funzioni il chiavistello.


23
Fimm hundru glfa
ok um fjrom tgom,
sv hgg ek Bilskirnni me bugom;
ranna eira
er ek rept vita
mns veit ek mest magar.
Cinquecento stanze
e ancora quaranta
credo vi siano in Bilskrnir, ricca d'archi.
Fra quelle case
che io so avere un tetto
quella di mio figlio la pi grande.

24
Fimm hndru dura
ok um fjrom tgom,
sv hygg ek at Vallhllo vera;
tta hundru einherja
ganga senn r einom durom,
er eir fara at vitni at vega.
Cinquecento porte
e ancora quaranta
credo vi siano nella Valhll.
Ottocento Einherjar
da ciascuna porta usciranno insieme
quando andranno a battersi col lupo.

25
Heirn heitir geit,
er stendr hllo [Herjafrs]
ok btr af lras limom;
skapker fylla
hn skal ins skra mjaar,
knat s veig vanaz.
Heirn si chiama la capra
che si erge sulla sala [di Herjafr]
e bruca le fronde del Lrar.
Il calderone riempir
lei di quel chiaro idromele,
un liquore che non pu mancare.

26
Eikyrnir heitir hjrtr,
er stendr hllo Herjafrs
ok btr af Lras limom;
en af hans hornom
drpr i Hvergelmi,
aan eigo vtn ll vega.
Eikyrnir si chiama il cervo
che si erge sulla sala di Herjafr
e bruca le fronde del Lrar.
Dalle sue corna
cadono gocce in Hvergelmir,
da cui prendono le acque ogni via.

I fiumi
dell'universo
27
S ok V,
Skin ok kin,
Svl ok Gunnr,
Fjrm ok Fimbulul,
Rn ok Rennandi,
Gipul ok Gpul,
Gmul ok Geirvimul,
r hverfa um hodd goa,
S e V,
Sekin ed Ekin,
Svl e Gunnr,
Fjrm e Fimbulul,
Rn e Rennandi,
Gipul e Gpul,
Gmul e Geirvimul,
questi scorrono accanto ai tesori divini.
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yn ok Vin,
ll ok Hll,
Gr ok Gunnorin.
yn e Vin,
ll e Hll,
Gr e Gunnrin.

28
Vna heitir enn,
nnor Vegsvinn,
rija jnuma,
Nyt ok Nt,
Nnn ok Hrnn,
Sl ok Hri,
Sylgr ok Ylgr,
V ok Vn,
Vnd ok Strnd,
Gjll ok Leiptr,
r falla gumnom nr,
en falla til heilar hean.
Vna si chiama l'uno,
il secondo Vegsvinn,
il terzo jnuma,
Nt e Nt,
Nnn e Hrnn,
Slr e Hr,
Sylgr e Ylgr,
V e Vn,
Vnd e Strnd,
Gjll e Leiptr,
questi scendono presso gli uomini
e precipitano poi nel regno dei morti.


29
Krmt ok rmt
ok Kerlaugar tvr,
r skal rr vaa
hverjan dag
er hann dma ferr
at aski Yggdrasils,
vat sbr
brenn ll loga,
heilg vtn hla.
Krmt e rmt
e i due Kerlaugar,
questi deve rr guadare
ogni giorno
quando in consiglio si reca
al frassino Yggdrasill,
poich sbr
arde tutto di fiamme,
ribollono le sacre acque.
I destrieri degli
di
30
Glar ok Gyllir,
Gler ok Skeibrimir,
Silfrintoppr ok Sinir,
Gsl ok Falhfnir,
Gulltoppr ok Lttfeti,
eim ra sir jm
dag hvernn,
er eir dma fara
at aski Yggdrasils.
Glar e Gyllir,
Gler e Skeibrimir,
Silfrintoppr e Sinir,
Gsl e Falhfnir,
Gulltoppr e Lttfeti,
su questi destrieri cavalcano gli sir
ogni giorno
quando si recano al consiglio
presso il frassino Yggdrasill.

Il frassino
Yggdrasill
31
rjr rtr
standa rj vega
undan aski Yggdrasils;
Hel br undir einni,
annarri hrmursar,
rijo mennzkir menn.
Tre radici
si estendono in tre direzioni
sotto il frassino Yggdrasill;
Hel sotto l'una dimora,
sotto l'altra i giganti di brina,
sotto la terza gli esseri umani.


32
Ratatoskr heitir korni,
er renna skal
at aski Yggrdrasils;
arnar or
hann skal ofan bera
ok segja Nhggvi nir.
Ratatoskr si chiama lo scoiattolo
che correr
sul frassino Yggdrasill;
dell'aquila le parole
dall'alto porter
e le riferir a Nhggr in basso.


33
Hirtir ero ok fjrir,
eirs af hfingar
gaghlsir gnaga:
Dinn ok Dvalinn,
Dneyrr ok Durarr.
Ci sono poi i cervi, quattro
che i pi alti ramoscelli (?)
tendendo il collo brucano.
Dinn e Dvalinn,
Dneyrr e Durarr.

34
Ormar fleiri
liggja under aski Yggdrasils
en at uf hyggi hverr svira apa:
Ginn ok Minn,
eir ero Grafvitnis synir,
Grbakr ok Grafvllur,
Ofnir ok Svafnir
hygg ek at skyli
meis kvisto m.
Pi serpenti
stanno sotto il frassino Yggdrasill,
di quanto credino gli insavi;
Ginn e Minn
(sono figli di Grafvitnir),
Grbakr e Grafvllur,
Ofnir e Svafnir
io credo che per sempre
ne roderanno le fronde.

35
Askr Yggdrasils
drgir erfii
Il frassino di Yggdrasill
deve patire
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meira enn menn viti:
hjrtr bitr ofan,
en hlio fnar,
skerer Nhggr nean.
pi di quanto gli uomini sappiano:
il cervo lo bruca in alto,
da un lato marcisce
lo rode Nhggr da sotto.

Le valchirie
36
Hrist ok Mist
vil ek at mr horn beri,
Skeggjld ok Skgul,
Hildi ok ri,
Hlkk ok Herfjtur,
Gll ok Geirlul,
Randgr ok Rgr
ok Reginleif;
r bera einherjom l.
Hrist e Mist
voglio che mi portino il corno,
Skeggjld e Skgul,
Hildi e ri,
Hlkk e Herfjtur,
Gll e Geirlul,
Randgr e Rgr
e Reginleif,
agli Einherjar portano birra.
Il sole e la luna
37
rvakr ok Alsvir,
eir skolo upp hean
svangir sl draga;
en und eira bgm
flo bl regin
sir, sarnkol.
rvakr e Alsvir,
da qui devono trascinare
faticosamente il sole;
ma sotto i loro petti
nascosero gli di
sir, un riparo di ferro.

38
Svalinn heitir,
hann stendr slo fyrir,
skjldr, sknanda goi;
bjrg ok brim
ek veit at brenna skolo
ef hann fellr fr.
Svalinn si chiama
quel che si leva davanti al sole,
scudo, dinanzi alla divinit splendente;
monti e mari
lo so che brucerebbero
se da l cadesse.


39
Skll heitir lfr,
er fylgir eno skirleita goi
til varna viar;
en annarr Hati,
hann er Hrvitnis sonr,
s skal fyr heia bri himins.
Skoll si chiama il lupo
che insegue la divinit splendente
al riparo tra i boschi;
ma un secondo, Hati;
(lui di Hrvitnir il figlio)
preceder la chiara sposa del cielo.
Il sacrificio di
Ymir
40
r Ymis holdi
var jr um skpu,
en r sveita sr,
bjrg r beinom,
hamr r hri,
en r hausi himinn.
Dalla carne di Ymir
fu la terra formata,
dal sangue i mari,
montagne dalle ossa,
alberi dai capelli
e dal cranio il cielo.

41
En r hans brm
gero bli regin
migar manna sonom;
en r hans heila
vro au in harmgo
sk ll um skpu.
Con le sue ciglia
fecero gli di gentili
Migarr per i figli degli uomini;
e dal suo cervello
furono le impetuose
nuvole tutte create.


42
Ullar hylli hefr
ok allra goa
hverr er tekr fyrstr funa;
vat opnir heimar
vera um sa sonum,
er hefja af hvera.
Di Ullr ha il favore
e di tutti gli di
chi tocca per primo il fuoco;
poich visibili si fanno le case
dei figli degli sir,
una volta tolti i calderoni.
Le cose migliori
43
valda synir
gengo rdaga
skblani at skapa,
skipa bezt,
skrom Frey,
ntom Njarar bur.
I figli di valdi
andarono al principio
a forgiare Skblanir,
nave propizia
per il luminoso Freyr,
il benedetto figlio di Njrr.


44
Askr Yggdrasils,
hann er ztr via,
en Skblanir skipa,
inn sa,
en ja Sleipnir,
Il frassino Yggdrasill
il migliore degli alberi
e Skblanir delle navi,
inn degli sir,
e dei cavalli Sleipnir,
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Bilrst bra,
en Bragi sklda,
Hbrk hauka,
en hunda Garmr.
Bilrst dei ponti
e Bragi degli scaldi,
Hbrk dei falchi,
e dei cani Garmr.
I nomi di inn
45
Svipom hefi ek n ypt
fyr sigtva sonom,
vi at skal vilbjrg vaka;
llom som
at skal inn koma
gis bekki ,
gis drekko at.
Il volto ho innalzato
dinanzi ai figli degli di vittoriosi,
con ci si dester la sospirata salvezza;
per tutti gli sir,
e questo verr
sulla panca di gir,
nella taverna di gir.

46
Htomk Grmr,
htomk Gangleri,
Herjan ok Hjlmberi,
ekkr ok rii,
ur ok Ur,
Helblindi ok Hr;
Fui chiamato Grmr,
fui chiamato Gangleri,
Herjan e Hjlmberi,
ekkr e rii,
ur e Ur,
Helblindi e Hr;

47
Sar ok Svipall
ok Sanngetall,
Herteitr ok Hnikarr,
Bileygr, Bleygr
Blverkr, Fjlnir,
Grmr ok Grmnir,
Glapsvir ok Fjlsvir;
Sar e Svipall
e Sanngetall,
Herteitr e Hnikarr,
Bileygr, Bleygr
Blverkr, Fjlnir,
Grmr e Grmnir,
Glapsvir e Fjlsvir;


48
Shttr, Sskeggr,
Sigfr, Hnikur,
Alfr, Valfr,
Atrr ok Farmatr;
eino nafni
htomk aldregi,
sz ek me flkom fr.
Shttr, Sskeggr,
Sigfr, Hnikur,
Allfr, Valfr,
Atrr e Farmatr;
con un nome soltanto
non mi chiamo mai
quando io tra le genti viaggio.


49
Grmne mik hto
at Geirrar,
en Jlk at smundar,
enn Kjalar,
er ek kjlka dr;
rr ingom at,
Viurr at vgom,
ski ok mi,
Jafnhr ok Biflindi,
Gndlir ok Hrbarr me goom;
Grmnir son chiamato
presso le genti di Geirrr,
e Jlkr presso le genti di smundr,
e poi Kjalarr,
perch tirai una slitta,
rr nelle assemblee
Viurr nelle battaglie,
ski e mi,
Jafnhr e Biflindi,
Gndlir e Hrbarr tra gli di;


50
Sviurr ok Svirir
er ek ht at Skkmmis,
ok dula ek ann inn alda jtun,
er ek Mivinis vark
ins mra burar
orinn einbani.
Sviurr e Svirir
sono chiamato presso Skkmmir,
e ingannai quell'antico jtunn
quando io stesso divenni
del prode figlio di Mivinir
il solo uccisore.

Si rivela inn
51
lr ertu, Geirrr!
hefr ofdrukkit;
miklo ertu hnugginn,
er ert mno gengi,
llom einherjom
ok ins hylli.
Ubriaco tu sei, Geirrr!
Troppo tu hai bevuto.
Di una gran cosa ti sei privato
se lo sei del mio aiuto;
e del favore di inn
di tutti gli Einherjar!


52
Fjl ek r saga,
en ftt um mant;
of ik vla vinir;
mki liggja
ek s mns vinar
alklan dreyra drifinn.
Molto io ti ho detto
e tu poco ricordi;
ti ingannano gli amici;
la spada giacere
io vedo del mio amico
tutta sporca di sangue.


53
Eggman val
n mun Yggr hafa;
Un cadavere ucciso di spada
ora questo avr Yggr.
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itt veit ek lf um liit;
far ro dsir,
n knttu in sj,
nlgaztu mik ef megir!
So che la tua vita trascorsa.
Avverse ti sono le dsir:
Ora puoi tu inn vedere,
avvicnati a me, se ne hai forza!


54
inn ek n heiti,
Yggr ek an ht,
htomk undr fyrir at,
Vakr ok Skilfingr,
Vfur ok Hroptatr,
Gautr ok Jlkr me goom,
Ofnir ok Svafnir,
er ek hygg at ornir s
allir af einom mr.
inn ora io chiamo,
Yggr un tempo avevo nome;
chiamato undr ancor prima,
Vakr e Skilfingr,
Vfur e Hroptatr,
Gautr e Jlkr tra gli di,
fnir e Svfnir,
i cui pensieri vengono
tutti da me soltanto!

Epilogo
Geirrr konungr sat ok hafi sver um kn
sr, ok brugit til mis. En er hann heyri at
inn var ar kominn, st hann upp ok
vildi taka in fr eldinom. Sverit slapp r
hendi hnom, visso hjltin nir. Konungr
drap fti ok steyptiz fram, en sverit st
ggnom hann, ok fekk hann bana. inn
hvarf . En Agnarr var ar konungr lengi
san.
Re Geirrr sedeva con la spada sulle sue ginocchia,
sguainata a met. Quando egli ud che era venuto
inn, si alz con l'intenzione di togliere inn dal
centro dei fuochi. La spada gli cadde di mano, l'elsa
verso il basso. Il re mise un piede in fallo e cadde in
avanti, la spada lo trafisse ed egli mor. inn allora
scomparve. E Agnarr fu re per lungo tempo.



NOTE
Prologo Mentre il testo del Grmnisml - che consiste nel monologo di inn - in poesia, il prologo e l'epilogo sono
in prosa (si tratta di interpolazioni pi tarde di due o tre secoli rispetto alla datazione del testo, il quale risale al X secolo).
Il padrone e la padrona della masseria nel testo originale sono indicati con le parole karl e kerling: i termini indicano due
appartenenti alla classe degli uomini liberi, per quanto non di stirpe nobile (cfr. medio inglese carle persona comune).
2 (g) Difficile localizzare questa terra dei Goti [Gotna lande]. Il Gtland principalmente una regione della Svezia
occidentale, toponimo che presuppone la forma antica Gautar come designazione del popolo che la abitava. Da essi si
sarebbero mossi, intorno al I secolo, genti destinate a formare il popolo germanico orientale dei Goti, distinto in Ostrogoti
e Visigoti (Manganella 1979), a cui il testo potrebbe ancora riferirsi. Senza dimenticare che con Goti si intendeva spesso,
in maniera generica, il complesso meridionale dei popoli germanici.
3 (c) Veratr Dio degli uomini epiteto di inn.
4 (d) rheimr casa della forza il nome del territorio celeste posseduto da rr. Nella Prose Edda, il suo nome,
tuttavia, rvangar campi della forza (Gylfaginning [21 | 47] | Skldskaparml [25]). Vi sorge la dimora del dio,
Bilskrnir, descritta alla strofa [24].
5 (d-f) Era usanza degli antichi Scandinavi di fare un dono al bambino quando metteva il suo primo dente, usanza che
sembra si sia conservata in Islanda fino a tempi molto recenti. Per il suo primo dente, Freyr avrebbe ricevuto in dono
l'intero mondo degli elfi [lfheimr], dettaglio che non ha riferimenti in altri testi.
6 (d-f) Valaskjlfr la reggia di inn. L' ss che la costru per s all'inizio dei tempi dunque lo stesso inn.
8 Hroptr, epiteto di inn.
10 Perch la formula d'apertura di questa strofa identica a quella della strofa precedente, entrambi i manoscritti (sia il
Codex Regius che il Codex Arnamagnanus) la scrivono qui in forma abbreviata.
11 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [23 {33}]).
12 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [22 {32}]).
13 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [27 {37}]).
15 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [32 {39}]).
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17 (b) Seguendo la lezione dei migliori interpreti del testo, abbiamo tradotto Vars land vii con nella boscosa terra di
Varr, dal norreno vir bosco (cfr. inglese wood). Alcuni studiosi ritengono tuttavia che la parola vii vada intesa come
nome proprio: in Vii, terra di Varr (Bellows 1936). La difficolt di tale interpretazione sta nel fatto che questo
toponimo non compare in altre fonti mitologiche.
18 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [38 {44}]).
19 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [38 {45}]). (c) Herjafr Padre degli eserciti, epiteto di inn.
20 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [38 {46}]).
21 Questa strofa tra le pi difficili da interpretare di tutto il poema, sulla quale sono stati versati i proverbiali fiumi
d'inchiostro. Letta in progressione con le strofe successive (essendo la [23] un'interpolazione), sembra narrare la difficile
ascesa in cielo degli Einherjar [21], che quindi attraversano i cancelli di Valgrind [22] e quindi accedono nella Valhll [24].
(c) Il und tonante probabilmente un fiume che rende difficoltoso l'accesso alla Valhll. (b-c) Il nome jvitnir
lupo del popolo un hpax legmen, non comparendo in nessun altro testo conosciuto; gli studiosi tendono a
interpretarlo come un appellativo di Fenrir, ma questo non spiega la kenning pesce di jvitnir, della quale non si
comprende il significato. Secondo l'elegante ipotesi di Eysteinn Bjrnsson, il nome jvitnir sarebbe invece un epiteto di
Heimdallr. Il termine vitnir, infatti, prima di specializzarsi nel senso di lupo, significava letteralmente [colui che ha] i
sensi aguzzi (da vit sensi). Analogamente j-, come prefisso nei nomi maschili, pu fungere da accrescitivo.
Interpretato in questo modo, il nome jvitnir pu adattarsi perfettamente a Heimdallr, del quale appunto si diceva fosse
in grado di scorgere qualsiasi cosa fino a cento leghe di distanza, e di percepire il rumore dell'erba che cresce sulla terra o
quello della lana sul dorso delle pecore. In quanto al pesce di jvitnir, secondo Eysteinn, sarebbe appunto il ponte
Bifrst, alla cui estremit Heimdallr sta eternamente di vedetta. Per giustificare la sua asserzione, lo studioso nota che in
norreno (ma anche in islandese moderno) la coda del pesce e la testa del ponte sono indicate con la medesima parola, sporr
(cfr. brar spori l'estremit del ponte, in Sigrdrfuml [16]). L'intera strofa descriverebbe l'ascesa degli Einherjar lungo il
ponte arcobaleno, il quale permette loro di scavalcare i fiumi cosmici che scorrono in cielo, di cui il und forse ipostasi
dell'atmosfera percorsa dai venti e vibrante del rombo del tuoni evidentemente uno dei pi difficili da guadare. [SAGGIO]
(Bjrnsson 2000)
23 La presenza di questa strofa [23] sulla sala Blskirnir di rheimr, nel bel mezzo di una sezione di strofe incentrate
sulla Valhll [21-26], fa pensare a un'interpolazione. N basta a giustificarla il parallelismo nel numero delle porte e delle
stanze tra la sala di Blskirnir (23) e la sala di Valhll descritta nella strofa successiva [24]. interessante che Snorri, pur
citando entrambe le strofe, lo fa in contesti diversi: cita la [23] nel capitolo in cui tratta di rr (Gylfaginning [21]) ma la
[24] molto pi avanti, quando racconta del Ragnarkr (Gylfaginning [40]).
24 La difficolt del calcolo che hndru in norreno significava originariamente centoventi e solo in seguito questa
parola venne usata per cento. Dunque, se si intende l'hndru di centoventi, seicentoquaranta sono le porte della Valhll
e novecentosessanta gli Einherjar che usciranno da ciascuna di esse (640 x 960 = 614400); se si intende l'hndru di
cento, cinquecentoquaranta sono le porte di Valhll e ottocento gli Einherjar che usciranno da ciascuna di esse (540 x 800
= 432000). Considerazioni legate alla durata del ciclo della precessione degli equinozi indicherebbero nel secondo calcolo le
cifre corrette (De Santillana ~ Von Dechend 1969), anche se i filologi preferiscono in genere attenersi al valore tradizionale
di hndru come centoventi.
25 e 26 (b) Casa di Herjafr presumibilmente una kenning per indicare la Valhll.
27-28 Il novero dei fiumi cosmici abbastanza confuso, l'ortografia dei nomi varia nei manoscritti del Grmnisml.
Oltretutto nella sua opera Snorri riprende alcuni di questi nomi di fiumi, dandone due elenchi tra loro assai differenti
(Gylfaginning [4 | 39]). Per un approfondimento sui fiumi cosmici, si veda il capitolo apposito [MITI]. Secondo Sophus
Bugge, le strofe [27-30] sarebbero in blocco un'interpolazione (Bugge 1867); altri editori che pure hanno accettato il
passaggio, hanno invece espunto dei versi.
29 (g) L'sbr Ponte degli sir ovviamente il ponte Bilrst (secondo Snorri, Bifrst), l'arcobaleno che unisce la terra
al cielo. Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [15 {22}]). (h) Non si capisce perch il ponte vada a fuoco se vi
transiti rr: forse vi un riferimento a un mito che non conosciamo [MITI].
33 Alcuni studiosi, tra cui Sophus Bugge, pensano che questa strofa possa essere interpolata. Snorri, che pure riporta
integralmente le due strofe successive [34-35], di questa fa soltanto una parafrasi (Gylfaginning [16]) ma senza aggiungere
nulla di nuovo. (b) I pi alti ramoscelli, che i cervi brucherebbero, sono soltanto una traduzione ipotetica (Bellows
1936): nel manoscritto originale il testo non molto chiaro.
34-35 Queste strofe sono citate da Snorri (Gylfaginning [16 {15-16}]), anche se in senso inverso rispetto al loro ordine nel
Grmnisml. L'ordine Snorri appare essere pi logico, rispetto a quello tramandato dal poema.
36 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [36 {42}]).
37-41 Secondo Mllenhoff queste strofe sarebbero state interpolate ed Edzardi sospetta che esse possano venire
addirittura da una versione pi antica del Vafrnisml (si confronti Grmnisml [40] con Vafrnisml [21]). Snorri
parafrasa le strofe 37-39 (Gylfaginning [11]) e cita direttamente le strofe 40-41 (Gylfaginning [8 {11-12}]).
39 (e) Hrvitnir un appellativo di Fenrir. (c) In alcune traduzione il semiverso til varna viar al riparo tra i
boschi viene emendato in til Jarnviar al bosco di ferro, con riferimento alla localit mitica di Jarnvir, il bosco dagli
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alberi di ferro dove dimorano le streghe. (f) Chiara sposa del cielo [heia bri himins] una kenning per indicare il
sole. In norreno, sl femminile.
40-41 Come detto, queste due strofe sono citate da Snorri (Gylfaginning [8 {11-12}]).
42 Il senso di questa strofa non affatto chiaro.
44 Questa strofa citata da Snorri (Gylfaginning [41 {49}]).
45 Ora Grmnir cessa la sua esibizione di sapienza e torna, d'un tratto, alla realt immediata. Legato tra i fuochi, egli alza
il capo a rivelare chi sia. La sequela di nomi che enumera, oltre a continuare in qualche modo il contenuto gnomico-
sapienziale del poema, prelude alla rivelazione finale, chi sia davvero il viandante che Geirrr, in spregio alle sacre regole
dell'ospitalit, sta torturando. I nomi che egli elenca in una serie di fittissime strofe sono infatti gli heiti di inn.
46-49 Il canone degli heiti di inn viene citato da Snorri in una lunga sequenza (Gylfaginning [20 {30}]), privata delle
parti discorsive che nel poema interrompono l'enumerazione dei nomi. La maggior parte di questi epiteti si riferiscono
evidentemente a miti che non conosciamo, di cui anzi qua e l si fa qualche oscuro accenno (ad esempio deve essere esistito
un mito dove inn, sotto il nome di Jlkr, si rec presso le genti di un certo smundr; oppure di quando, sotto il nome
di Kjalarr, fu costretto a tirare una slitta). Per approfondire gli epiteti di inn, si veda [SAGGIO].
Epilogo Dopo che inn ha cessato di parlare e il suo lungo discorso si chiuso, una piccola, tragica chiusa in prosa,
conclude il poema.
Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA


Lja Edda
VAFRNISML

Lja Edda
SKRNISML

Archivio: Biblioteca - Guglielmo da Baskerville


Sezione: Fonti - Nab-kudurri-uur
Area: Germanica - Brynhilldr
Traduzione e note della Redazione Bifrst.
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Creazione pagina: 07.01.2005
Ultima modifica: 27.08.2014

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