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ratteristiche narrative e formali che, da una parte, lo accomunano alla produzione innologica, dallaltra, ne fanno per il testo pi interessante fra tutti
quelli che trattano il tema del fanciullo di neve. Il tono serio, lautore
sembra subordinare laspetto divertente del racconto a un fine moralistico ed
esemplare. Egli non approfondisce molto la psicologia dei personaggi ma, a
differenza di tutti gli altri autori di componimenti relativi al motivo del
fanciullo di neve, accentua in maniera determinante la funzione del mare e
la descrizione dei viaggi e delle tempeste. Il tempo della novella infatti
scandito da due viaggi dello Svevo protagonista, che avvengono a distanza
di circa sette anni (ed anche questo un topos favolistico e fiabesco) luno
dallaltro. La presenza-assenza del marito, le sue partenze e i suoi ritorni
spingono il poeta a descrivere particolareggiatamente e con mano felice il
mare. Le descrizioni delle tempeste marine (sia quella vera del primo viaggio, sia quella falsa del secondo) rivestono un valore interamente funzionale
al racconto. Lautore le introduce sia con uno scopo narrativo, in quanto esse intervengono nella vicenda nella misura e nei modi necessari alle peripezie dei personaggi, sia (forse) anche con uno scopo simbolico, utilizzando
lantichissima metafora del mare in tempesta e del naufragio come immagine
dei rischi cui va soggetto luomo nella navigazione della vita.
Nel corso del sec. scorso, sono state pubblicate (a notevole distanza di
tempo luna dallaltra) tre importanti edizioni dei CC, quelle, cio, rispettivamente allestite da Karl Strecker (Berlin, 1926), da Walther Bulst (Heidelberg, 1950) e da Jan Ziolkowski (Tempe [Arizona], 1998, questultima con
trad. inglese a fronte). A queste edizioni si affianca ora degnamente quella
curata da Francesco Lo Monaco, che presenta una attenta e accurata revisione dei testi (fondata, comunque, sulle tre precedenti edizioni or ora menzionate e su una rilettura di Ca), con introd., trad. ital. a fronte (ed la prima volta, se non mi sbaglio, che i CC vengono integralmente tradotti nella
nostra lingua, esistendo finora soltanto sporadiche versioni di questa o di
quella poesia allinterno di antologie della lirica latina medievale, per es.
quella curata da Giuseppe Vecchi e quella, pi recente, curata da Gianna
Gardenal), commento e apparati di vario genere (dei quali si dir fra breve).
Lediz. apprestata da Lo Monaco, apparsa allinizio del 2011 (anche se
nel finito di stampare a p. 322 si indica, come data di pubblicazione, il
gennaio 2010), accresce la consistenza e il valore della serie allinterno della
quale viene a inserirsi, e cio la collana Scrittori latini dellEuropa medievale,
pubblicata dalleditore Pacini di Pisa e diretta da Francesco Stella, di molti
voll. della quale io stesso ho gi avuto modo di riferire sulle pagine di questa stessa rivista [cfr. le recens. a Valafrido Strabone, La visione di Vetti. Il primo viaggio poetico nellAldil, a cura di F. Stella e F. Mosetti Casaretto, Pisa,
2009, in Studi Medievali, 3a serie LII,1 (2011), pp. 412-415; e a Pietro Alfonsi, Disciplina clericalis, a cura di E. DAngelo, Pisa, 2009, Ibid., pp. 420-426;
nonch le notizie bibliografiche su Gervasio di Tilbury, Il libro delle meraviglie, a cura di E. Bartoli, Pisa, 2009, Ibid., pp. 448-449; Guido dArezzo,
mitis. Un trattato di medicina fra XII e XIII secolo, a cura di P. Licciardello e
K. Goehl, Pisa, 2009, Ibid., pp. 459-460; ed Eginardo, Traslazione e miracoli
dei santi Marcellino e Pietro. Storia di scoperte e trafugamenti di reliquie nellEuropa
carolingia, a cura di F. Stella, Pisa, 2009, Ibid., pp. 473-475].
In una sintetica Introduzione (pp. 1-12) il curatore fa il punto in maniera
ineccepibile sulle principali problematiche gravanti sulla raccolta poetica mediolatina, sulla sua consistenza e sulla sua struttura (se di struttura pu discorrersi per una silloge quale i CC). In particolare, lo studioso si sofferma
su alcuni snodi nevralgici concernenti i CC, ovvero la questione relativa allorigine della raccolta (con la discussione della sotto-questione riguardante
lesistenza postulata da alcuni critici di una Ursequenzensammlung) e,
soprattutto, il dato concernente la suddivisione tematica della silloge (della
quale si gi detto qualcosa allinizio di questa nota). Quanto a questultimo
aspetto, Lo Monaco propone una suddivisione (o, se si preferisce, una aggregazione) dei CC in otto categorie e, per la precisione: carmi religiosi
(CC 1, 2, 4, 5, 8, 13, 36, 44, 47, 77-83), narrativi (CC 6, 14, 15, 20, 24,
30A, 35, 42), politici (CC 3, 11, 16, 19, 25, 26, 38, 41), amatoria (CC 27,
28, 39, 40, 48, 49), didascalico-musicali (CC 10, 12, 21, 30, 37, 45), com-
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memorativi (CC 7, 9, 17, 33, 43), vernalia (CC 22, 23), morali (CC 18),
mentre in una categoria a parte, giustamente, vengono assemblati gli excerpta
(CC 29, 31, 32, 34, 46, 50-76). Ci che sembra emergere scrive quindi
Lo Monaco al termine della propria proposta di suddivisione anche nella
distribuzione tematica dei CC, lassenza di una polarizzazione fra sacro e
profano, aspetto su cui si spesso soffermata la tradizione critica legata ai
carmina. Anche i carmina amatoria [...] in realt possono avere un tasso di allegorizzazione tale da diminuire drasticamente il loro apparente contenuto
di profano erotismo. Il fine dellinsieme poteva insomma effettivamente essere, come suggerito da ultimo da Ziolkowski [...], loraziana combinazione
di delectatio e utilitas, con tutto ci che pu comportare la connessione col
modello oraziano nellorganizzazione stessa della raccolta, la quale si presenta
sempre meno come il goliards songs book visto da Breul [...] 1 e diventa
sempre di pi il prodotto di un conoisseur di poesia (assai probabilmente anche un esperto di musica) che struttura una raccolta personale (p. 4). Alla
luce di queste considerazioni (che io trovo ineccepibili e pienamente condivisibili), lo studioso si sofferma quindi sulle caratteristiche generali di ciascuna categoria di testi da lui individuata, proponendo brevi esemplificazioni
(che verranno poi ampliate in sede di commento) da questo o da quel componimento, per concludere, infine, che i CC si rivelano come una raccolta europea (p. 12: conclusione, questa, che ritengo perfettamente consequenziale al discorso che Lo Monaco andato via via sviluppando nelle sue
dense pagine introduttive).
Allintrod., della quale si detto or ora, segue la proposizione di due
utilissime tabelle. La prima di esse (Tabella 1, pp. 13-14) comprende lelenco, in ordine alfabetico per sigle, di tutti i mss. che, oltre al fondamentale
Ca, ci hanno tramandato testi contenuti nei CC (con lindicazione di essi,
accanto alla sigla del ms. e alla sua denominazione). Strettamente correlata
alla prima tabella, la seconda (Tabella 2, pp. 15-17) fornisce, per ciascuno dei
CC (qui secondo lordine col quale i singoli pezzi si susseguono nella raccolta), informazioni relative alla forma, alla notazione neumatica (ove presente) e alla tradizione ms. (al di fuori del ms. Ca). La Bibliografia (pp. 1826), redatta allamericana (sistema autore-anno), comprende complessivamente 105 titoli (ma molte altre indicazioni bibliografiche si ricavano dal
commento). Commento (pp. 26-72) che risulta molto ampio e puntuale, indicando, carme per carme, il cod. o i codd. che hanno tramandato il testo,
la forma metrica (questultima secondo il sistema escogitato da E. DAngelo,
Sistema tassonomico metricologico - Ritmi Latini. Terminologia, tassonomia, classificazioni della versificazione ritmica mediolatina, in Poesia dellAlto Medioevo europeo: manoscritti, lingua e musica dei ritmi latini. Atti delle euroconferenze per il
Corpus dei ritmi latini (IV-IX sec.) (Arezzo, 6-7 novembre 1998; Ravello, 9-12 settembre 199), a cura di F. Stella, Firenze, 2000, pp. 75-104, che
sta pian piano subentrando, nella prassi odierna degli studiosi e degli editori
di testi ritmici mediolatini, al ben noto sistema alfa-numerico ideato, a suo
tempo, da Dag Norberg], la presenza o no della notazione neumatica, informazioni, queste, cui segue il commento vero e proprio. Non riesco per
francamente a comprendere perch il commento in questione sia stato stampato prima del testo e della trad. ital. e non, come viene fatto di consueto
e come pi corretto e di maggior buon senso, dopo.
Il testo lat. dei CC, accompagnato dalla trad. ital a fronte (pp. 74-277),
stato ricostruito da Lo Monaco, come si gi accennato, sulla base delle
precedenti edizioni di Strecker (1926), Bulst (1950) e Ziolkowski (1998),
nonch alla luce di una nuova rilettura del ms. Ca. Lo Monaco, per, non
presenta tutti i CC, ma elimina completamente testo e trad. dei 27 metra
boeziani (CC 50-76). La scelta effettuata dallo studioso potrebbe avere un
senso e anche essere condivisa, se egli, per, avesse eliminato anche gli
excerpta virgiliani (CC 34), oraziani (CC 46), staziani (CC 29, 31, 32) e venanziani (CC 22), cosa che per, egli non ha fatto (questi ultimi testi compaiono infatti allinterno del vol., accompagnati, a fronte, da traduzioni italiane recenti, non a firma dello stesso Lo Monaco). Potrebbe per trattarsi
1. Il riferimento a The Cambridge Songs. A Goliard Songs Book of the XIth Century, edited by K. BREUL, Cambridge, 1925.
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