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MARCO FABIO QUINTILIANO

QUADRO STORICO INTRODUTTIVO Marco Fabio Quintiliano nacque sotto limpero di Tiberio. La sua fanciullezza e la fase adolescenziale videro il susseguirsi al trono imperiale di Caligola e Claudio. Trascorse in Spagna gli anni di governo di Nerone per poi tornare a !oma ric"iamato da Sulpicio #alba. Si afferm$ definitivamente come r%tore grazie a &espasiano c"e lo incaric$ di organizzare una scuola di retorica per riformare un classe dirigente legata ai valori e ai costumi romani messi in dubbio da Nerone. !aggiunse il suo apice e mor' sotto (omiziano. VITA Marco Fabio Quintiliano nacque a Calagurris )ulia Nasica *Spagna+ all,incirca nel -.. Si trasfer' in tenera et/ a !oma dove pot0 seguire lezioni di !emmio 1alemone inoltre pot% conoscere e quindi ascoltare il retore 2fro e il ben pi3 noto Seneca. Finiti gli studi ritorn$ in Spagna dove pot% restarvi fino al 456 in seguito a quella data venne ricondotto a !oma da Sulpicio #alba c"e in quel medesimo anno divenne imperatore del Senato. #iunto a !oma nel 45 vi esercit$ l,avvocatura e soprattutto incominci$ la sua attivit/ di maestro di retorica con molto successo tanto c"e nel 75 &espasiano gli affid$ quella c"e pu$ ben dirsi la prima cattedra statale in assoluto8 l,imperatore gli accord$ un onorario annuo di 9::.::: sesterzi dando un concreto riconoscimento all,importanza dell,arte retorica nella formazione della giovent3 e soprattutto mostrando *discorso questo valido del resto per tutti i Flavi+ d,aver ben compreso l,importanza della retorica come strumento per la formazione del futuro ;ceto dirigente; in relazione alle problematic"e dell,adesione delle coscienze e della creazione del consenso. Nel <: dopo vent,anni d,insegnamento decise di abbandonare l,incarico affidatogli e si dedic$ alla stesura della sua opera pi3 rappresentativa =)nstitutio >ratoria?6 sono invece andate perdute altre due sue opere8 =>razioni? e =(e causis corruptae eloquentiae? *trattato dove esponeva la sua posizione in merito alla decadenza dellarte oratoria dovuta secondo lui allabbandono dei modelli del passato+. Ma se la vita pubblica di Quintiliano fu abbastanza agiata quella privata fu turbata da gravi sventure domestic"e infatti la morte della moglie giovanissima e di due figli c"e da lei aveva avuto turbarono tantissimo la mente del famoso oratore tanto da trovarne un riscontro persino in alcuni brani dell =)nstitutio >ratoria?. (omiziano infine lo incaric$ nel <@ dell,educazione dei suoi nipoti cosa c"e gli valse gli ;ornamenta consolatoria; ovvero il titolo di console nonostante egli non avesse mai rivestito nel corso della propria vita tale professione. Quintiliano mor' intorno al <4 allet/ di circa 49 anni fra i suoi numerosi allievi ebbe 1linio il #iovane e forse Tacito. Remmio Palemone8 grammatico latino del sec. ). Nativo di &icenza visse a !oma dove acquist$ fama come insegnante per la novit/ dei suoi metodi pedagogici *fu il primo tra l,altro a introdurre &irgilio nelle scuole come libro di testo+. STILE (urante il periodo di attivit/ di Quintiliano secondo opinione diffusa le virt3 e i vizi dello stile erano gli stessi di quelli dell,autore. )l dibattito era tra lo stile arcaicoAattico moderno e ciceroniano. Quintiliano fu il promotore di una reazione classic"eggiante vedendo nel corrotto e degenerato linguaggio di Seneca il maggiore responsabile di questa corruzione dello stile contemporaneo. Questa corruzione secondo Quintiliano era anc"e dovuta a una generale decadenza dei costumi e al decadimento delle scuole8 in teoria quindi i rimedi alla corruzione dell,eloquenza erano il risanamento dei costumi e la rifondazione delle scuole secondo i modelli del passato.

Lo stile di Quintiliano % molto ordinato perc"% scrivere ordinatamente significava anc"e pensare ordinatamente e questo era uno degli aspetti fondamentali dei suoi insegnamenti6 % quindi ovvio c"e per Quintiliano il recupero di Cicerone % indispensabile in quanto punto di incontro tra ordine e disciplina di stile ric"iesti tra laltro anc"e dalla restaurazione flaviana. Lintento di Quintiliano di evitare una trasmissione di nozioni disadorna e arida e di conferire alla sua esposizione =una certa eleganza? c"e la renda piacevole ed attraente si traduce in un uso relativamente abbondante di figure retoric"e *specialmente similitudini e metafore+ c"e risente indubbiamente delle preferenze dei suoi contemporanei per un modo di esprimersi ornato e poetico. 1ur potendosi infatti definire il suo stile ciceroniano esso presenta per$ anc"e caratteristic"e diverse dovute non solo allevoluzione della lingua ma anc"e al fatto c"e Quintiliano non pu$ non tenere conto dei gusti dei giovani c"e vuole formare ed educare. Bgli "a il pregio di impostare quasi sempre i problemi con esemplare c"iarezza e concretezza e di svolgere la sua trattazione in tono amabilmente discorsivo. Stupisce lassoluta mancanza di prospettiva storica c"e lo induce a riproporre modelli di eloquenza legati alle condizioni storicoCpolitic"e dellet/ repubblicana come se fossero ancora attuali sotto il principato quando loratoria % stata privata quasi completamente della sua fondamentale funzione politica. Stile arcaico/attico: secondo Quintiliano eccessivamente semplice spoglio e disadorno. Stile moderno: fiorito e concettoso caratterizzato dallabbondanza di sententiae. )l difetto principale imputato da Quintiliano a questo stile c"e egli definisce = vitiosum et corruptum dicendi genus % la mancanza del senso della misura nelluso dei procedimenti dell ornatus dovuta alla ricerca sfrenata del consenso da parte del pubblico. Stile ciceroniano: uno stile capace di esercitare un forte impatto emotivo sugli ascoltatori. 2 questa intenzione va ricondotta la sua ;magniloquenza; e l;amplificatio; *la ;dilatazione; di un concetto al fine di farlo apparire pi3 grandioso maestoso o spaventoso+. B presente una sapiente costruzione del periodo prosastico. &iene eliminata la paratassi tipica della prosa arcaica a favore della ipotassi. ) periodi sono ampi e armoniosi basati sullequilibrio e sulla rispondenza delle parti. Differenze tra tile !"intilianeo e ciceroniano: le differenze rispetto al modello ciceroniano si notano nella sintassi meno ampia e distesa pi3 mossa e variata e nella ricerca di una maggiore concentrazione del pensiero di una maggiore rapidit/ e incisivit/. Quintiliano riteneva Cicerone un modello insuperato ma non insuperabile. PENSIERO E #ORALIT$ Lobiettivo primario di Quintiliano nonc"0 fulcro della sua letteratura % leducazione del cittadino con lintento principale di formare un uomo saggio e probo. 2llora formare loratore non significava semplicemente creare una figura destinata alla professione forense ma procedere attraverso leducazione linguistica e retorica alla formazione culturale e morale completa di un perfetto intellettuale collaboratore del principe come ad esempio 1linio il #iovane. Quintiliano dava molta importanza alle primissime fasi dellinsegnamento. 1er questo motivo % considerato ancora oggi un =pedagogista ante litteram?. Bra contro le punizioni corporali c"e fino agli inizi del ventesimo secolo erano ancora in voga nelle scuole italiane. Linsegnamento si basava sullimitazione dei grandi autori del passato soprattutto di coloro rilevanti da un punto di vista scolastico e moralistico. L,oratore perfetto doveva avere secondo il nostro autore una conoscenza a dir poco ;enciclopedica; *filosofia scienza diritto storia+ ma doveva essere oltre c"e un ;tuttologo; anc"e

un uomo onesto ;optima sentiens optimeque dicens; DE)) 9 F.G o come disse gi/ Catone8 ;vir bonus dicendi peritus;. P"nti c%ia&e della rifle ione Q"intilianea: Concezione della retorica ereditata da Cicerone Quintiliano si pone sulla linea di Cicerone per ci$ c"e riguarda la concezione della retorica come scienza c"e non si limita a fornire competenze puramente tecnic"e ma si propone di formare insieme al perfetto oratore il cittadino e luomo moralmente esemplare. Rapporti tra retorica e filosofia Bgli si pone sulla linea isocrateoCciceroniana polemizzando con la pretesa dei filosofi di riservare a s0 leducazione dei giovani e affermando c"e la filosofia % solo una delle scienze c"e contribuiscono alla cultura enciclopedica delloratore. Ostilit verso i filosofi contemporanei =Sono disposto ad ammettere senza difficolt/ c"e molti degli antic"i filosofi non solo impartirono insegnamenti moralmente validi ma vissero anc"e in conformit/ con tali insegnamenti6 invece ai nostri tempi nella maggior parte dei casi si sono celati sotto questo nome i vizi pi3 gravi. Non simpegnavano infatti nella pratica della virt3 e negli studi per essere considerati filosofi ma masc"eravano i loro pessimi comportamenti sotto unespressione austera e un abbigliamento diverso dal comune? *) 1rooem. 9.+ LA RETORICA SECONDO QUINTILIANO Quintiliano non considerava la retorica come un difetto come un puro apprendimento di regole ma uneducazione umanistica in profondit/ c"e formava luomo in vista di quella c"e i greci c"iamavano paideia e i romani humanitas8 una specie di cultura generale unita alla finezza del sentire e del ragionare. Leducazione retorica si identifica quindi con una cultura vasta e dominata lontana dalloscurare o camuffare la verit/ funzionale al concetto da esprimere. Bscludere la retorica dal discorso non significa essere sc"ietti e spontanei ma finire nella goffaggine e nellincolta rozzezza. Leducazione retorica % anc"e educazione del gusto e dello stile c"e permette di valutare e apprezzare gli autori della letteratura. Come osserva Mic"ael &on 2lbrec"t nella sua =Storia della letteratura latina?8 =2lla scuola di Quintiliano lBuropa moderna "a imparato a pensare e a parlare autonomamente?. Ma lBuropa moderna "a anc"e ereditato da Quintiliano lidea c"e ogni educazione non pu$ rinunciare alla formazione umanistica quel particolare curriculum c"e va dallo studio della grammatica alla stilistica alla letteratura fino alla storia e alla filosofia. INSTITUTIO ORATORIA )l suo capolavoro C dedicato a &itorio Marcello *personaggio in vista alla corte di (omiziano+ per l,educazione del figlio #eta C % l, Institutio oratoria *<-C<4 d.C.+ ;La formazione dell,oratore; c"e compendia l,esperienza di un insegnamento durato vent,anni *dal 7: al <: ca+. Lopera era un programma di formazione culturale e morale c"e doveva seguire il futuro oratore sin dall,infanzia. )l titolo dell,opera proviene dallo stesso autore da un,espressione contenuta in una lettera al suo editore Trifone posta a premessa dell,opera. Sia in questa lettera sia nel proemio del primo libro Quintiliano presenta il suo trattato come ric"iesto e atteso da molti spiegando c"e circolava sotto il suo nome unArs Rhetorica ricavata dagli appunti delle sue lezioni da lui non autorizzata. Lopera % un vero e proprio manuale sistematico di pedagogia e di retorica in 9F libri pervenutoci integro. Nella sua organicit/ e nel carattere spiccatamente e minutamente precettistico di molte parti % assai simile a unArs *ossia un manuale scolastico+.

)l ) libro *precetti pedagogici+ fa parte a s0 trattando di problemi vari di pedagogia relativi all,istruzione ;elementare; *una novit/ assoluta nel panorama culturale antico+8 dalla scelta del maestro al modo di insegnare i primi elementi di scrittura e lettura dalla questione se sia pi3 utile l,istruzione pubblica o privata al modo di riconoscere e invogliare le capacit/ dei singoli discepoli e cos' via. )l )) *scuola di retorica+ invece c"iarisce la didattica del r%tore consiglia la lettura di autori ;optimi; n0 troppo antic"i n0 troppo moderni esorta gli scolari ad impostare le loro declamazioni attinenti alla vita reale *e c"e puntassero comunque alla ;sostanza delle cose;+ con un linguaggio semplice ed appropriato. ) libri dal ))) al &)) trattano della ;inventio; e della ;dispositio; cio% lo studio degli argomenti da inserire nelle cause e l,arte di distribuirli6 ) libri dall,&))) al E dell, ;elocutio; ovvero della scelta dello stile e dell,orazione. )l E libro insegna i modi di acquisire la ;facilitas; cio% la disinvoltura nell,espressione *prendendo in esame gli autori da leggere e da imitare Quintiliano inserisce qui un famoso eHcursus storicoCletterario sugli scrittori greci e latini I di uguali meriti I preziosa testimonianza sui canoni critici dell,antic"it/8 ma i giudizi "anno un carattere esclusivamente retorico+. L,E) libro parla della ;memoria; e dell,;actio; cio% dell,arte di tenere a mente i discorsi e di porgerli. )l E)) *la parte ;longe gravissimam; ;di gran lunga pi3 impegnativa; dell,opera+ presenta infine la figura dell,oratore ideale8 le sue qualit/ morali i principi del suo agire i criteri da osservare.

SEVERO GIUDIZIO SU SENECA X, 1, 125-131 2l termine della rassegna sugli scrittori latini troviamo questo complesso ed articolato giudizio su Seneca. Quintiliano pur riconoscendogli alcune qualit/ positive pronuncia un giudizio decisamente negativo sul suo stile8 Seneca % infatti l,esponente pi3 rappresentativo di quel corruptum dicendi genus c"e il retore cerca di contrastare in nome di un ritorno al modello ciceroniano. ) difetti di tale stile alla moda c"e suscita l,entusiasmo dei giovani inesperti sono individuati principalmente nella mancanza del senso della misura6 viene inoltre espressamente rilevato l,abuso delle sententiae. Si pu$ notare peraltro c"e la condanna dello stile concettoso % espressa con uno stile nervoso e spezzato c"e ricorda curiosamente proprio quello senecano8 si veda in particolare *alla fine del passo+ la clausola abrupta *in quanto contravviene alla legge dei cola crescenti+ quod voluit effecit. Ex industria Senecam in omni genere eloquentiae distuli propter vulgatam falso de me opinionem qua damnare eum et invisum quoque ha!ere sum creditus" #uod accidit mihi dum corruptum et omni!us vitiis fractum dicendi genus revocare ad severiora iudicia contendo$ tum autem solus hic fere in mani!us adulescentium fuit" %&'() #uem non equidem omnino *na!ar excutere sed potiori!us praeferri non sine!am quos ille non destiterat incessere cum diversi si!i conscius generis pIacere se in dicendo posse qui!us illi placerent diffideret" Ama!ant autem eum magis quam imita!antur tantumque a! illo deflue!ant quantum ille a! antiquis descenderat" %&'+) ,oret enim optandum pares ac saltem proximos illi viro fieri" Sed place!at propter sola vitia et ad ea se quisque dirige!at effingenda quae poterat$ deinde cum se iactaret eodem modo dicere Senecam infama!at" %&'-)Cuius et multae alioqui et magnae virtutes fuerunt ingenium facile et copiosum plurimum studii multa rerum cognitio in qua tamen aliquando a! his qui!us inquirenda quaedam manda!at deceptus est" .ractavit etiam omnem fere studiorum materiam$ %&'/)nam et orationes eius et poe&0lataet epistulae et dialogi feruntur" In philosophla parum diligens egregius tamen vitiorum insectator fuit" 1ultae in eo claraeque sententiae multa etiam morum gratia legenda sed in eloquendo corrupta pleraque atque eo perniciosissima quod a!undant dulci!us vitiis" %&23) 4elles eum suo ingenio dixisse alieno iudicio$ nam si aliqua contempsisset si prava non concupisset si non omnia sua amasset si rerum pondera minutissimis sententiis non fregisset consensu potius eruditorum quam puerorum amore compro!aretur" %&2&) 4erum sic quoque iam ro!ustis et severiore genere satis firmatis legendus vel ideo quod exercere potest utcumque iudicium" 1ulta enim ut dixi pro!anda in eo multa etiam admiranda sunt eligere modo curae sit quod utinam ipse fecisset$ digna enim fuit illa natura quae meliora vellet$ quod voluit effecit" Trad"zione 5arlando di ogni tipo di stile ho rinviato di proposito la menzione di Seneca perch6 si 7 diffusa la falsa opinione che io lo condanni e addirittura che lo a!!ia in odio" #uesto mi 7 capitato mentre mi sforzavo di correggere riportandolo a criteri di gusto pi8 rigorosi un modo di esprimersi corrotto e rovinato da difetti di ogni genere" A quell9epoca del resto si pu: dire che fosse il solo autore letto dai giovani" %&'() Io non mi proponevo certo di strapparlo dalle loro mani ma non tolleravo che fosse anteposto ad autori pi8 validi contro i quali egli si era costantemente accanito perch6 rendendosi conto di quanto il suo stile fosse diverso dal loro du!itava di poter piacere a chi apprezzasse quegli autori" ;el resto i giovani lo amavano pi8 di quanto non lo imitassero e tanto risultavano peggiori di lui quanto egli era stato inferiore agli antichi" %&'+) Sare!!e stato

desidera!ile infatti che lo eguagliassero o almeno che gli si avvicinassero" Invece egli piaceva soltanto per i suoi difetti e ciascuno si sforzava di riprodurre quelli che riusciva a imitare< quindi vantandosi di parlare come Seneca lo screditavano" %&'-) Egli e!!e d9altronde molti e notevoli pregi un ingegno pronto e feconde grandissimo impegno vasta cultura anche se talvolta in questo campo fu messo fuori strada da coloro a cui affidava ricerche su determinati argomenti" %&'/) Si occup: inoltre di quasi tutti gli am!iti di studio$ di lui si tramandano orazioni poesie lettere e dialoghi" 5er quanto riguarda la filosofia fu poco accurato ma seppe attaccare i vizi in modo egregio" Si trovano in lui molte massime eccellenti molte parti anche che vale la pena di leggere per ragioni morali< per: nel modo di esprimersi 7 quasi completamente guasto e risulta tanto pi8 deleterio in quanto 7 pieno di difetti seducenti" %&23) 4orresti che avesse parlato seguendo il proprio ingegno ma attenendosi al gusto di altri" Infatti se avesse rifiutato alcune cose se non si fosse prefisso o!iettivi s!agliati se non avesse amato tutto ci: che era suo se non avesse s!riciolato la sostanza degli argomenti con frasette troppo !revi otterre!!e approvazione sulla !ase del consenso dei dotti piuttosto che dell9amore dei ragazzini" %&2&)1a anche cos= dev9essere letto da studenti gi provetti e sufficientemente temprati da uno stile pi8 rigoroso se non altro perch6 pu: comunque esercitare il loro senso crf&ico" 1olto infatti in lui come ho detto 7 degno di approvazione molto anche di ammirazione purch6 si a!!ia cura di scegliere< e volesse il cielo che l9avesse fatto egli stesso>Il suo talento infatti avre!!e meritato che si proponesse o!iettivi pi8 validi$ ci: che si propose seppe realizzarlo"

QUINTILIANO: IL PROCESSO EDUCATIVO Concetto di ed"cazione 1rima di esaminare qual % stato il programma formulato da Quintiliano per la preparazione del futuro oratore % bene illustrare quale sia stato il suo concetto deducazione nella situazione storica in cui egli visse6 Tale concetto era espresso su tre diverse prospettive8 #BNB!2LB8 perc"0 abbraccia tutti gli aspetti dellumanit/6 )NTB#!2LB8 perc"0 deve formare tutto luomo6 JN)T2!)>8 perc"0 tutte le varie parti delleducazione concorrono ad un fine unitario8 la personalit/ delleducando6 Princi'io fondamentale della 'eda(o(ia di Q"intiliano Ledu !"#$%e & u% '($ e))$ $%*#%u$ e +(!du!,e C>NT)NJ>8 perc"0 il processo educativo nell,uomo parte dalla =culla? cio% sin dalla tenera et/ e lo accompagna non solo fino al compimento degli studi ma alla sua maturit/ ed anc"e alla vecc"iaia per non dire fino agli ultimi giorni della sua vita6 #!2(J2LB8 perc"0 leducazione deve procedere adeguando le difficolt/ alle successive fasi di sviluppo del discente6 )n merito a questo principio Quintiliano formul$ un efficace esempio8 =Come un vaso dalla bocca stretta difficilmente si riempie se vi servi il liquido in abbondanza perc"0 finisce col traboccare mentre si riempie se il liquido vi viene versato a poco a poco e addirittura a goccia a goccia e cos' si deve agire con le menti dei piccoli? D9G. (a questesempio % implicito c"e leducazione % anc"e un processo molto lento. Le .$%*# de,,edu !"#$%e )l processo educativo di Quintiliano prevede due parti essenziali8 =leducazione morale e leducazione intellettuale?6 il loro sviluppo viene affidato a quelle c"e erano le istituzioni tradizionali delleducazione romana8 la =famiglia? e la =scuola?. L! .!/#+,#! La prima fase delleducazione del fanciulloDFG era affidata alla famiglia nella quale Quintiliano riconosce anc"e s0 contro tradizione lefficacia della madre anc"e nel campo della cultura. Lambiente familiare aveva il compito di impartire una prima formazione morale ritenuta da Quintiliano basilare ed essenziale per la formazione delluomo e quindi delloratore e inoltre quello di curare un corretto apprendimento del linguaggio con la precauzione di tenere lontano dalle orecc"ie e dalle labbra del fanciullo ogni linguaggio poco pulito. La preoccupazione di Quintiliano era quella di non trascurare questo primo periodo della vita perc"0 il fanciullo fin dalla nascita osserva ascolta e tenta con limitazione di riprodurre le espressioni degli altri conservando fortemente quelle impressioni c"e tanto sono pi3 cattive tanto pi3 restando tenaci nellanimo del fanciullo. Quindi si pu$ capire come sia fondamentale per Quintiliano il possesso di una buona moralit/ degli adulti c"e stanno affianco dei fanciulli6 Nellindicare gli adulti egli si riferisce non solo ai genitori ma a tutti gli altri c"e gli sono a contatto come le nutrici gli sc"iavi e soprattutto i pedagog"i. I, /!e)*($

1er Quintiliano latto educativo non % un processo naturale bens' un atto intenzionale c"e deve essere affidato a c"i sappia guidare il minore nella sua ascesa verso la maturit/8 questa figura % quella del maestro. Figura necessaria non solo come tecnico del sapere ma anc"e come uomo capace di instaurare un nuovo rapporto educativo fondato sul reciproco senso di stima e affetto6 il maestro dice Quintiliano tratti i suoi discepoli sempre come piccoli uomini e loro lo considerino un genitore spirituale un modello a cui gli alunni si propongono di imitare. >ccorre c"e il maestro sappia contemperare la sua autorit/ con la benevolenza6 autorit/ fondata sul fatto c"e sia il maestro ad impostare e giudicare leducazione. Jno degli aspetti nei quali si esprime la comprensione c"e egli ebbe del fanciullo e quello c"e concerne i premi e i castig"i8 =Fin dai primi anni si comincino a lodare i suoi tentativi e lo si ricompensi con opportuni premi6 quando qualcosa non va il maestro trovi il modo pi3 efficace per rendere consapevoli i discepoli del loro torto ma in modo di non scoraggiarli e stimolarli a far meglio9D-G. B ovvio c"e in questa raffigurazione del maestro Quintiliano disconosce luso dei castig"i in genere e particolarmente dei castig"i corporali8 inutili e offensivi per la dignit/ del minore. La figura del maestro c"e egli descrive esprime tutta la sua fede nellatto educativo8 sia il buon maestro donesti costumi e abbia una solida cultura sia fermo nei suoi principi e abbia fede negli ideali sia ottimista sulla natura degli uomini e sullefficacia del proprio magistero educativo sia affabile e modesto e si lasci guidare dallaffetto per la propria opera. )l maestro afferma Quintiliano deve conoscere anc"e la psicologia dei suoi alunni per permettergli la comprensione del discepolo e adeguare lopera educativa alla sua personalit/ e al suo particolare momento psicologico. La didattica F!)# de,,#)*(u"#$%e Quintiliano sa c"e ogni et/ "a le sue condizioni e riconosce c"e fino a sette anni il fanciullo non deve ancora essere sottoposto ad uno sforzo eccessivo perc"0 ci$ potrebbe condurre a fargli odiare lo studio. )l primo studio a cui il fanciullo dovr/ dedicarsi % quello del leggere e dello scrivere lacquisto di una buona pronuncia laccostamento alle prime forme di calcolo e allesercizio della memoria ma sotto forma di giuoco cos' come per linsegnamento delle lettere dellalfabeto Quintiliano suggerisce c"e esso sia condotto mediante giuoc"i fornendo al bambino lettere davorio o daltro materiale adatto mediante al quale egli giocando impari lalfabeto. 1er lapprendimento della scrittura consiglia di far tracciare al fanciullo le lettere su tavolette dargilla sulle quali siano gi/ incise le lettere da scrivere6 in questo modo il fanciullo si allener/ a seguirne il tracciato con lo stilo6 tal esercizio abituer/ alla forma e a scrivere rapidamente. Quando il fanciullo avr/ imparato da s0 a tracciare i segni dellalfabeto gli si daranno dei modelli da copiare8 dapprima parole e quindi frasi. Quando il fanciullo avr/ appreso a leggere e a scrivere passer/ alle scuole del grammatico *letteratura in #recia+ e quindi a quella del retore. I, 0!,$(e de,,! ) u$,! Nellantica !oma il dilemma era su c"i doveva controllare e dirigere leducazione ma Quintiliano non si preoccupa delle finalit/ c"e potrebbe conseguire la scuola statale o quella privata ma piuttosto dei migliori risultati c"e pu$ conseguire leducazione scolastica nella sua collettivit/ nei confronti delleducazione individuale. Qui Quintiliano esalta il valore educativo della scuola come comunit/6 linsegnamento individuale % soltanto istruzione6 la scuola intesa come piccola societ/ % 9

invece vera educazione vera formazione nella quale lalunno apprende a vivere socialmente si abitua a trattare con i suoi simili aiuta laccrescere dei rapporti interumani. Jno degli argomenti c"e Quintiliano adduce a sostegno della sua tesi sulla superiorit/ dellinsegnamento pubblico su quello privato % il fatto c"e la scuola sveglia il senso della emulazione tra condiscepoli6 in merito a ci$ egli applicava un sistema c"e dava molto profitto8 divideva gli alunni in vari gruppi e fissava secondo la loro capacit/ lordine di parlare e c"i faceva progressi era posto pi3 in alto nella graduatoria. La classifica si rifaceva ogni trenta giorni per tenere sempre desta lemulazione cos' i perdenti speravano di essere vincitori e il vincitore cercava di non farsi togliere il primato. Conclude Quintiliano c"e questa emulazione eccitava pi3 delle esortazioni del maestro. I, '($+(!//! d# )*ud# Nella scuola del grammatico era previsto lo studio della grammatica ritenuta da Quintiliano fondamento stabile per la formazione del futuro oratore6 studiata non soltanto per conoscere le regole della lingua o per c"iamare meglio il senso dei testi ma penetrando nei suoi misteri vi si scopriranno mille finezze c"e non soltanto acuiscono lintelligenza ma coltivano lerudizione e la scienza pi3 profonda. >ltre alla grammatica per Quintiliano le discipline c"e il futuro oratore deve studiare erano la musica la geometria lastronomia la storia la filosofia la retorica e la conoscenza del diritto civile della recitazione dei costumi e della religione dello stato in cui vive. Lo studio della musica perc"0 Quintiliano dic"iara unorazione "a una struttura musicale6 una struttura armonica c"e "a la sua efficacia nellimpressionare gli animi analogamente a quellottenuta con gli strumenti musicali. !itiene necessaria per loratore anc"e la conoscenza della geometria *distinta in scienza dei numeri e scienza delle figure+ perc"0 in quel periodo a !oma si avevano scarse cognizioni di questa disciplina. Quintiliano accenna alla necessit/ delle conoscenze astronomic"e6 egli ne tratta come unestensione della geometria perc"0 % questa c"e insegna come i movimenti degli astri siano certi e regolari. La storia % per Quintiliano un genere analogo alla poesia6 essa non serve per dimostrare ma per narrare per conoscere e meditare i pi3 nobili fatti c"e lantic"it/ ci "a tramandato. )l futuro oratore deve conoscere la filosofia e particolarmente la filosofia morale la quale comprende anc"e il diritto civile. Quintiliano ritiene c"e i problemi della filosofia per quanto concerne leducazione sono di competenza delloratoria e c"e soltanto per motivi storici essi siano stati trattati quasi in esclusiva dai filosofi. 1ertanto Quintiliano pur ritenendo c"e loratore non deve trascurare i filosofi lo invita a trarne solo ci$ c"e gli % utile e non accettarne le conclusioni strettamente tecnic"e c"e sono astratte e assai lontano dalla realt/. Quintiliano ritiene opportuno lo studio anc"e della recitazione per la quale consiglia allalunno di prendere lezioni da qualc"e attore non per fare il commediante ma per apprendere e ben pronunciare le parole ad usare il giusto tono della voce e a gestire in modo adeguato il discorso. Ma a c"e servono si c"iederanno alcuni tali discipline *come ad esempio saper riconoscere i suoni di una cetra+ per difendere una causa o reggere unassembleaK Quintiliano esamina questa necessit/ e risponde c"e tali discipline giovano a formare loratore anzi loratore perfetto colui c"e in nessuna sua parte % manc"evole. Bgli a tal proposito formula un esempio8 =come api c"e compongono dai succ"i di mille fiori diversi quel miele il cui sapore luomo non % capace di imitare?FD@G. La partecipazione delleducando a questo atto educativo viene riconosciuta libera e attiva suggerendo allalunno di approfondire per conto proprio gli argomenti studiati a scuola con altri libri ed altro materiale utile a c"iarire ed estendere gli stessi argomenti. Let/ del passaggio dal grammatico al retore dipende dal livello del sapere tratto dagli studi6 passer/ in altre parole quando ne sar/ capace. 1ertanto i professori di retorica cominceranno il loro insegnamento l/ dove % arrivato quello del grammatico. F

Nella scuola del retore il minore impara a comporre e lesercizio % il mezzo necessario per questapprendimento. Lesercizio del comporre per Quintiliano comprende due problemi8 =Come e c"e cosa comporre?. Bgli tratta del primo nel cap. E e ))) e del secondo nel E e &. Come comporre occorre dice Quintiliano c"e lesercizio sia sorretto dal metodo6 bisogna abituare gli alunni a non scrivere molto ma diligentemente e accuratamente. >gni componimento deve avere tre qualit/8 essere corretto c"iaro e ornato *adeguato+. Lesercizio del comporre non potrebbe avere alcunefficacia se non si sapesse c"e cosa comporre6 lo scrivere % frutto di studio e di preparazione ma lesercizio del comporre "a bisogno di una guida c"e % data dalla lettura. )n quanto agli argomenti da scegliersi per lesercizio del comporre Quintiliano comincia con il suggerire di tradurre dal greco al latino esercizio molto usato dai grandi oratori. Bsercizio assai utile gli autori greci infatti sono ricc"i derudizione e molta arte portano alleloquenza. #iover/ poi il volgere le poesie in prosa perc"0 fa s' c"e le cose dette nei versi si possono esprimere in prosa con termini diversi. Quintiliano consiglia anc"e di parafrasare orazioni latine perc"0 questesercizio esige una lettura attentissima c"e non faccia trascurare nulla del testo6 consiglia anc"e di rifare pi3 volte in forme diverse lo stesso componimento specialmente quello c"e parli di cose semplicissime perc"0 in tal caso % pi3 difficile trovare diverse forme despressione. Come esercizi di composizione indica inoltre le tesi il confutare o lapprovare le sentenze. )nfine nella stesura finale degli scritti bisognava effettuare il lavoro di correzione e come miglior metodo per attuarlo era quello di riporli per qualc"e tempo perc"0 diceva Quintiliano spesso non si % in grado per motivi affettivi nei confronti del proprio lavoro di giudicarli adeguatamente6 quando invece si lascia scorrere del tempo lautore non "a pi3 =quellaffetto paterno? verso i suoi scritti e li legge come se fossero lavori di un altro ed % pertanto pi3 sereno nel giudicarli. Nel concludere queste note possiamo affermare c"e tutti i suoi principi riflessioni intuizioni e consigli sul modo di studiare si racc"iudono in una sola figura8 quella del maestro. B quando nel finale del suo testo egli dice c"e se la sua opera forse non potr/ dare ai giovani una grande utilit/ almeno potr/ incitare la loro buona volont/ egli traccia nella figura del buon maestro c"e ci "a descritto il proprio ritratto. L! ) u$,! )e $%d$ Qu#%*#,#!%$ Quintiliano esalta il valore educativo della scuola come comunit/8 linsegnamento individuale % soltanto istruzione vi si appagano i mediocri c"e non sono capaci di assurgere alla funzione del maestro. Linsegnamento collettivo % invece vera educazione vera formazione. Linsegnante del singolo discepolo si limita ad illustrare la scienza6 linsegnante della comunit/ "a nelluditorio numeroso lo stimolo ad esprimere tutta la propria umanit/ pronta a svelarsi quando sente di essere intesa e ad incontrarsi con lumanit/ degli altri. La scuola pubblica % una piccola societ/ nella quale lalunno apprende a vivere socialmente. B nella scuola come comunanza c"e si apprende il senso comune. Nella scuola il discepolo trae motivo di miglioramento non solo dal maestro ma anc"e dai condiscepoli ed egli impara cosi anc"e a comprendere come sia utile ad ogni individuo lapporto dellintelligenza e della laboriosit/ degli altri. )l confronto con i condiscepoli evita intanto c"e lisolamento faccia languire la mente e la conduca al buio o al contrario c"e la gonfi di una tronfia superbia. Bgli non si preoccupa dunque della finalit/ c"e potrebbe conseguire la scuola collettiva come scuola statale e particolarmente delle finalit/ politic"e prospettate dai suoi predecessori ma piuttosto dei migliori risultati c"e pu$ conseguire leducazione scolastica nei confronti delleducazione individuale. La scuola per Quintiliano % vista nella sua complessit/ e in questa complessit/ egli scopre un valore formativo particolare anzi forse il vero mezzo formativo8 % a scuola c"e ci si forma davvero uomini % a scuola c"e il maestro pu$ diventare davvero un educatore. Quintiliano comprende il valore educativo della scuola vedendo in essa la vera e lunica istituzione educativa6 e sente c"e la scuola va al di la delle parti c"e la compongono e delle attivit/ c"e vi si svolgono perc"0 unifica tutto in un significato nuovo in un nuovo valore.

Bgli esamina gli argomenti c"e si possono addurre contro o in favore o contro a ciascuna soluzione. )nnanzi tutto le conseguenze morali. )n famiglia certamente % pi3 facile curare la moralit/ c"e non a scuola dove tra la turba dei fanciulli ve ne saranno certamente di peggiori e di maggiormente portati al vizio. B Quintiliano dic"iara a questo punto c"e se risultasse c"e le scuole giovano agli studi ma nuocciono alla morale sarebbe preferibile saper vivere onestamente pi3 c"e parlare bene6 le due cose sono in verit/ inseparabili ma se pur si potessero separare meglio non essere oratore c"e non essere vir bonus. Quintiliano intende difendere la scuola6 sul piano dei pericoli morali la famiglia e la scuola sono sullo stesso piano. 2nzi a rifletterci bene la scuola in se stessa non pu$ essere causa od occasione dimmoralit/8 se lo % % perc"0 la famiglia manda a scuola minori gi/ viziati gi/ corrotti e non % quindi a scuola c"e prendono questi mali ma nella scuola li portano. La mediazione educativa % opera per Quintiliano della cultura6 essa % lanima essenziale del processo formativo. Quintiliano % dunque per una scuola di cultura *e non poteva essere diversamente dato il fine particolare c"e si prefiggeva+ ma bisogna rilevare due importanti osservazioni8 la prima % c"e egli "a un senso vivo della cultura una cultura dinamica formativa6 la seconda % c"e Quintiliano sente il valore della partecipazione attiva del discepolo alla scuola. La cultura per Quintiliano non % un arido sapere o una mnemonica erudizione ma il frutto dellesperienza delluomo. Bssa ci serve perc"0 ci mostra la strada c"e "anno percorso coloro c"e ci "anno preceduto e ci facilita pertanto linizio della strada c"e dobbiamo percorrere noi. )n quanto al numero delle discipline egli le prevede varie perc"0 ritiene c"e tutte le scienze debbano essere conosciute dalloratore. La duttilit/ intellettiva non far/ avvertire noia e stanc"ezza e favorir/ un apprendimento proficuo e consistente. La cultura % dunque per Quintiliano come una ricc"ezza da accumulare per servirsene al bisogno. N$*e8 D9G )nstitutio >ratoriae ) ) DFG indicato nell)nstitutio oratoria con il termine di =puer? fino alla scuola di grammatico mentre per gli alunni di retorica utilizza =adulescens?6 in ogni modo il pi3 usato sar/ =Luvenis? per indicare tutti i minori a cui la sua opera % destinata D-G )nstitutio >ratoriae ) ) F: D@G )nstitutio >ratoriae ) E 7

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