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Il vulcanesimo secondario

I fenomeni vulcanici non si esauriscono con la fine delle eruzioni ma continuano con lemissione di gas caldi e vapore acqueo, a questi fenomeni si da il nome di vulcanesimo secondario. Lattivit pu essere prolungata nel tempo ( attivit persistente) oppure pu essere caratterizzata da brevi periodi eruttivi ( attivit parossistica). Spesso si alternano tra una fase di attivit e laltra , lunghi periodi di riposo , o quiescenza , durante i quali il vulcano appare spento ( ma in realt non lo ). Nella fase finale della vita di un vulcano si manifestano i fenomeni di vulcanesimo secondario o magnetismo secondario, caratterizzato da emissioni di gas e vapori.

Cos un geyser?
I geyser sono manifestazioni vulcaniche secondarie . Come i vulcani, devono la loro esistenza ai bacini di magma presenti nella litosfera. La nascita di un geyser ha inizio quando lacqua piovana filtra nel terreno e finisce in una regione del sottosuolo ricca di rocce porose. Le rocce circostanti vengono riscaldate da un bacino magmatico, quest acqua non giunge ad ebollizione, ma viene spinta verso lalto. La temperatura aumenta e lacqua si trasforma in vapore. Fuoriesce e porta con s acqua ancora liquida in un getto caldo.

MOFETE
Sono emissioni di anidride carbonica. Questo gas pi pesante dellaria e perci ristagna nello strato daria a diretto contatto con il suolo rendendo difficile la respirazione.

Piccole fessure nel suolo da cui fuoriescono emissioni di acqua calda ,vapore acqueo e anidride carbonica, frequenti vicino a Napoli. Il nome del fenomeno dovuto al vapore che si raffredda e condensatesi forma dei fumi.

Fumarole

Soffioni
Sono un particolare tipo di fumarole; in questo caso il vapore acqueo fuoriesce dal suolo a forti pressioni con temperature dai 120C ai 200C, raggiungono fino ai 20m di altezza e vengono sfruttati per vaporazioni di acido borico e produzione di energia termo-elettrica.

Solfatare
Sono emissioni di vapori caldi (120C) ricchi di composti dello zolfo dal colore giallo che formano cristalli, intorno al loro sbocco in superficie. La pi importante quella di Pozzuoli, situata allinterno del cratere di un vulcano spento.

IL RISCHIO VULCANICO
I principali pericoli derivanti dallattivit vulcanica sono rappresentati dalla caduta di frammenti solidi di dimensioni e temperatura variabili, dallo scorrimento di colate di lava, flussi piroclastici e colate di fango, dallemissione di gas vulcanici, da terremoti, frane, inondazioni, ecc.

Pericolosit e rischio vulcanico sono spesso usati come sinonimi, bench il significato sia diverso. Il rischio dato da tre parametri: pericolosit vulcanica, valore esposto e vulnerabilit.
La pericolosit vulcanica la probabilit che una regione sia interessata da fenomeni vulcanici. Il valore esposto dato dal numero di persone esposte al pericolo. La vulnerabilit la percentuale di valore che si stima verr perduto per effetto di un evento. I vulcani che rappresentano una sorgente di pericolo si trovano anche in Italia.

Il rischio vulcanico in Italia


LItalia una regione instabile con vulcani attivi e numerosi, circondata da una catena di montagne relativamente giovani e quindi ancora in assestamento. Il vulcano a pi alto rischio vulcanico il Vesuvio: le sue eruzioni esplosive potrebbero avere conseguenze disastrose a causa dellelevata urbanizzazione nellarea in cui si trova . Anche lEtna un vulcano a rischio elevato ma la sua attivit, generalmente limitata allemissione di lava, che pi facilmente controllabile da parte dell uomo.

La previsione delle eruzioni


Le eruzioni vulcaniche avvengono di solito in luoghi fissi, cio dove si trovano vulcani attivi conosciuti non solo dagli scienziati ma anche dalla gente del posto. I vulcanologi possono concentrare i loro sforzi sui vulcani attivi e riescono, entro certi limiti, a prevedere le eruzioni vulcaniche, che sono precedute da una serie di fenomeni premonitori (scosse sismiche, formazioni di fessure, fuoriuscita di gas, ecc.). Nel corso di queste manifestazioni possibile dare lallarme e proteggere le popolazioni minacciate. Tuttavia, la migliore prevenzione, quella di non occupare le zone che possono essere coinvolte nelle attivit vulcaniche.

Uno dei pochi interventi efficaci consiste nel deviare le colate laviche verso zone non abitate. La deviazione pu avvenire creando ostacoli costituiti da terrapieni, oppure raffreddando il fronte della lava con grandi quantit dacqua. Quando le colate sono molto grandi, questi interventi non sono pi efficaci e rimangono solo misure di difesa passive, cio il trasferimento della popolazione in pericolo verso luoghi sicuri.

Come proteggersi?

Il Vesuvio il pi pericoloso vulcano attivo in Italia. Deve la sua fama alla storica eruzione del 79 D.C che distrusse completamente in circa due giorni le citt romane di Pompei, Ercolano e Stabia , di cui rimane una vivida descrizione nelle lettere di Plinio il giovane. Ma il Vesuvio molto pi vecchio. Secondo i pi recenti studi la sua attivit iniziata 300000 anni fa. Lanalisi dei materiali espulsi dal vulcano in questo lunghissimo periodo porta a identificare tre principali tipi di attivit. 1- Attivit effusiva. Relativamente tranquilla, caratterizzata da colate di lava, espulsione di ceneri e scorie. Questa attivit ha caratterizzato gli ultimi tre secoli di vita del vulcano e si ritiene conclusa con lultima eruzione avvenuta nel 1944. 2- Attivit media esplosiva. Con esplosioni di media potenza, eiezione di scorie e pomici, formazione di nubi ardenti. Due esempi tipici di questa attivit sono leruzione di Polenna del 472 D.C. e quella del 1631 3-Attivit forte esplosiva. Caratterizzata da forti eruzioni esplosive, con sollevamento di colonne di gas, lava e ceneri oltre i 10 Km, ricaduta di ceneri, formazione di nubi ardenti e caduta di materiali piroclastici sui fianchi del cratere come nelleruzione del 79 D.C. Dopo la modesta eruzione del 1944 il Vesuvio a riposo. La fase terminale del condotto craterico ostruita da un notevole tappo di lava consolidata. Se il vulcano dovesse rientrare in attivit entro 10 o 20 anni, leruzione massima attesa sar simile a quella verificatasi nel 1631. Se il periodo di attesa dovesse prolungarsi molto di pi potrebbe verificarsi una sorta di replica delleruzione PLINIANA DEL 79 D.C.

LETTERA DI PLINIO IL GIOVANE


Nel 79 d.C. Plinio il Giovane descrisse in due lettere a Tacito leruzione del Vesuvio che provoc una delle pi famose catastrofi naturali della storia,, quella di Ercolano e Pompei.

Caro Tacito,
mi chiedi di scriverti della morte di mio zio Plinio il Vecchio, affinch tu possa tramandarla ai posteri pi adeguatamente.[] Egli sal in un sito donde poteva essere meglio osservato tale fatto straordinario: una nube stava sorgendo e non era chiaro allosservatore da quale monte si innalzasse (si seppe, poi, essere il Vesuvio), il cui aspetto tra gli alberi sassimilava soprattutto al pino.[] La cenere pioveva sulle navi,sempre pi calda e densa quanto pi esse si avvicinavano; e si vedevano gi pomici e ciottoli anneriti e bruciati dal fuoco e spezzati, poi un passaggio e la spiaggia bloccata dai massi proiettati dal monte.[]

Gi altrove faceva giorno, ma l era notte, pi scura e fitta di ogni altra notte; ancor che molte fiamme e varie luci la rompessero.[]

Mio zio sostenuto da due servi si leva e spira; dal momento che il vapore che aumentava gli imped, cos come io penso, il respiro e gli serr lo stomaco.[]
Cadeva gi della cenere, non per ancora fitta; mi volto e vedo sovrastarmi alle spalle una densa caligine. Devio per non essere travolto dalla folla che mi viene dietro.[] Avresti udito i gemiti delle donne, le urla dei bambini, le grida dei mariti; gli uni cercavano a gran voce i padri, gli altri i figlioli, gli altri i consorti; chi commiserava la propria sorte; chi quella dei suoi. Vi erano coloro che con immaginari e bugiardi spaventi accrescevano i veri pericoli. Molti, erano quelli che, bugiardi, ma creduti, dicevano di venire da Miseno e che esso era una rovina e (completamente) incendiato. N mancavano quelli che, per timore della

morte, la invocavano. Molti supplicavano gli dei;


molti ritenevano che non ve ne fossero pi e che quella notte dovesse essere lultima notte del mondo.

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