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Il diritto penale islamico

Non presenta una distinzione netta tra peccato e reato, dato il carattere religi
oso dell'intero sistema giuridico. Di conseguenza, il diritto penale fa la sua a
pparizione come disciplina relativamente autonoma solo verso il XII secolo dell'èg
ira.
I reati penali si possono distinguere in tre grandi categorie:
*Alla prima appartengono i reati espressamente puniti dal Corano e dalla Sunna.
Prendono il nome di reati "hudud " sono i più gravi e il giudice ha nei loro rigua
rdi un potere discrezionale molto limitato. Contro questi reati la religione nas
cente viene difesa con durezza: la flagellazione e la pena di morte colpiscono i
reati contro Allah, quali l'apostasia, la bestemmia o l'adulterio. Pene corpora
li severe vengono applicate a reati gravi come il furto o il brigantaggio. Quest
i reati vengono sempre perseguiti d'ufficio, perché rivolti contro Dio e lo stato è
il vicario di Dio sulla terra.
*Alla seconda categoria appartengono i delitti di sangue,ovvero,i reati "qisas"
Anche qui le pene sono determinate dal Corano e dalla Sunna, quindi, la discrezi
onalità del giudice è limitata. Essi sono puniti con la legge del taglione, la quale
- a discrezione della vittima o della sua famiglia - può essere sostituita dal pr
ezzo del sangue o dl perdono. Nel ricorso al taglione si può osservare come il giu
dice islamico (ma questo è tipico dei diritti primitivi) non tiene conto della vol
ontarietà dell'atto, ma si limita a impedire la vendetta sorvegliando l'equa appli
cazione della pena del taglione o, se la parte accetta, del pagamento del prezzo
del sangue.
Il giurista occidentale tende a trovare eccessiva una discrezonalità che oscilla t
ra una pena grave come il taglione e il perdono. Quest'ultima alternativa risult
a più compresibile ricordando che il dirito islamico classico non teneva conto del
la volontarietà dell'ato. In caso di incidente, per esempio, il perdono è una soluzi
one equa.
*La terza categoria di reati ,detti "tazir" comprende quei comportamenti che, di
epoca in epoca, sono stati considerati nocivi alla buona convivenza sociale, ma
per i quali né il Corano, né la Sunna prevedono pene specifiche. La loro punizione
ricade quindi nell'ambito della discrezionalità del giudice. Risulta perciò difficil
e fissarne con precisione la fattispecie, perché variano di luogo in luogo e di ep
oca in epoca. Le si può individuare soprattutto ex negativo: i reati che non sono
né hudud né qisas sono tazir.
Nei reati tazir la pena è applicata discrezionalmente dal giudice, secondo un prin
cipio di individualizzazione cui i diritti occidentali giungeranno solo più tardi.
Le sanzioni sono ancora però ancora quelle tipiche di uno Stato non strutturato a
mministrativamente: prigione, fustigazione, confisca dei beni, ammonimento del g
iudice e così via, fino alla sanzione sociale consistente nel togliere in modo ign
ominioso il turbante al colpevole (che era infatti simbolo esterno dello status
sociale di chi lo portava).
Discrezionalità non significa necessariamente arbitrarietà. Un tempo essa era indisp
ensabile a causa della vaghezza dei confino che definivano il reato: in questo v
asto ambito, il giudice - che doveva essere dotto e pio - valutava caso per caso
come decidere. E' chiaro che se il giudice non è né dotto né pio, ma lo strumento di
una dittatura, l'elemento deterrente insito nelle pene coraniche diviene uno str
umento di repressione politica.
La parte tecnico-giuridica dell'originario diritto islamico è carente di molte noz
ioni che vengono ritenute essenziali per un diritto penale occidentale: esso ign
ora infatti le nozioni di tentativo, di recidiva, di cumulo delle pene e di circ
ostanze attenuanti o aggravanti. L'elemento che più differenzia il diritto penale
islamico dagli altri è l'assenza di considerazioni dell'elemento soggettivo: ai fi
ni dell'applicazione della pena è sufficiente il risultato materiale, sia esso vol
uto o no. Ovviamente, non sono considerati punibili il minore (che nel diritto i
slamico è l'impubere, e di conseguenza la donna diviene punibile prima dell'uomo)
e gli incapaci d'intendere e di volere o per follia o per intossicazione.

SCHEMA

I vari tipi di reato si distinguono in base alla fattispecie, alla prova richies
ta e alla punizione prevista:
-Reati hudud: adulterio, diffamazione, apostasia, brigantaggio, uso di bevande a
lcoliche, furto, ribellione.
-Reati qisas: omicidio volontario con un'arma, omicidio volontario, omicidio per
fatto involontario, omicidio indiretto, lesione corporale volontaria, lesione c
orporale involontaria.
-Reati tazir: sodomia; importazione, esportazione, trasporto, produzione o vendi
ta di vino; reati minori (disobbedienza al marito, insulti a terzi); diserzione;
appropriazione indebita, falsa testimonianza; evasione fiscale; vari reati mino
ri; reo recidivo per un reato tazir; usura, corruzione, violazione dei doveri de
rivanti da negozi fiduciari.

La natura personale del diritto islamico spiega eventi incompatibili coi diritti
occidentali: ad esempio, il perseguimento dei nemici dello Stato islamico anche
entro i confini di un altro Stato. Ciò tuttavia non va visto solo come giustifica
zione dell'assassinio politico. Infatti, solo la personalità del diritto rese poss
ibile una rapidissima espansione territoriale senza scontri con le popolazioni s
ottomesse. Un esempio concreto si è avuto nelle terre di al-Andalus, quando nella
penisola iberica convivevano arabi, ebrei e cristiani usando norme romane, germa
niche e islamiche.

Un diritto di origine religiosa non può che imporsi a fedeli di una sola religione
mentre i diritti contemporanei basati sulla filosofia laica possono costituire
un compromesso accettabile per tutti, in una società pluralista. E' la radice del
conflitto: in una società tradizionale c'è una sola religione, cemento della solidar
ietà nazionale o tribale; nella società occidentale la regola è la pluralità delle relig
ioni, ivi compreso l'ateismo.

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