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IO

CITTADINO
LAVORO SVOLTO DA: SALVATORE SIMONE CLASSE: IB A.S. 2022-2023
GARANZIA DI UNA BUONA
CONVIVENZA TRA CITTADINI
• Per garantire una buona convivenza c’è bisogno di:
-REGOLE:
Insieme di tutte le leggi, le norme, i codici alle quali i cittadini devono sottostare
per una buona convivenza;
-DIRITTI:
In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati
comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari;
-DOVERI:
Obbligo morale di fare determinate cose o concretamente ciò che l’uomo è obbligato a fare,
dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, dallo stato sociale.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPORTANTI
PER ESSERE UN BUON CITTADINO
Solidarietà, volontariato e rispetto per le regole
sembrano essere sempre meno presenti nella
quotidianità delle persone, soprattutto nei giovani.
Eppure rappresentano, insieme ad altre caratteristiche, i
pilastri fondamentali per essere un buon cittadino.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPPORTANTI PER ESSERE UN BUON
CITTADINO
1)NON BUTTARE CARTACCE A TERRA
Perché gettare cose a terra se in tutte le città, grandi o piccole che siano,
sono presenti dei cestini che servono proprio a contenere l’immondizia
che produciamo in modo da smaltirla nel rispetto dell’ambiente? Questo è
uno dei punti meno rispettati partendo dal piccolo pacchetto di patatine
alle grandi buste piene di immondizia, perciò anche un piccolo gesto può
ridurre l’inquinamento.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPPORTANTI PER ESSERE UN BUON
CITTADINO

2)AIUTA SEMPRE CHI E’ IN DIFFICOLTA’


Dalla vecchietta che non riesce ad attraversare la strada, fino alla
signora in stato interessante che fa fatica a portare a casa i sacchetti
della spesa. Quotidianamente è possibile incontrare persone che
hanno bisogno di aiuto e un semplice gesto può cambiare la loro
giornata.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPPORTANTI PER ESSERE UN BUON
CITTADINO

3)PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA VITA DEL


PROPRIO PAESE E DELLA PROPRIA CITTA’
La grandezza di un paese o di una città si misura grazie alla
partecipazione civile e responsabile dei suoi cittadini rispettosi delle
regole e dei diritti. Tutto ciò è molto importante perché è un grande
esempio di civiltà.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPPORTANTI PER ESSERE UN BUON
CITTADINO

4) RISPETTARE TUTTE LE REGOLE E LE LEGGI DEL


PROPRIO STATO
La convivenza civile impone delle regole e senza di esse vivremmo
nel caos e nel disordine più totale, ci sarebbe la sopraffazione dei più
forti sui più deboli e i delitti contro le persone e il patrimonio
dominerebbero la società.
LE 5 REGOLE MORALI PIU’ IMPPORTANTI PER ESSERE UN BUON
CITTADINO

5)AVERE RISPETTO DI OGNI LUOGO E PERSONA


Chiunque deve essere rispettoso di tutti e di tutto ciò che li circonda e
soprattutto delle cose pubbliche, perché appartengo ad ognuno di noi e
rispettandoli rispettiamo anche noi stessi, perciò solo chi rispetta gli altri
e i luoghi che lo circondano si puòdefinire un buon cittadino
consapevole.
I DOVERI INDEROGABILI
PER VIVERE IN UNA SOCIETA’ CIVILE NON SI HANNO SOLO DIRITTI MA SI
DEVONO RISPETTARE TANTISSIMI DOVERI TRA CUI ALCUNI DOVERI CHE
SONO INDEROGABILI CHE SI DIVIDONO IN TRE TIPOLOGIE:

-DI SOLIDARIETA’ POLITICA:


1)DOVERE DI VOTARE
2)DOVERE DI CONOSCERE E RISPETTARE LE LEGGI
3)DOVERE DI DIFENDERE LA PATRIA E DI PRESTARE SERVIZIO MILITARE
OBBLIGATO
4)DOVERE DI FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA E DI OSSERVARE LA
COSTITUZIONE
-DI SOLIDARITA’ ECONOMICA:
1)DOVERE DI PRESTAZIONE PATRIMONIALE (CONTRIBUIRE ALLE SPESE)
-DI SOLIDARIETA’ SOCIALE:
1)DOVERE DI EDUCARE, ISTRUIRE E MANTENERE I PROPRI FIGLI
I DIRITTI DI UN CITTADINO SONO
ALLA BASE DELLA SOCIETA’
•I diritti si dividono in tre categorie:
-DIRITTI CIVILI:
L'insieme delle libertà e delle prerogative garantite alle persone fisiche; la loro violazione può comportare grandi
problemi morali alla comunità e alle persone stesse. Non riguardano solo il singolo individuo, ma possono
estendersi alle organizzazioni di cui il cittadino fa parte.
-DIRITTI POLITICI:
Quei diritti che uno Stato riconosce ai propri cittadini perché essi possano partecipare attivamente alla vita
politica e alla formazione delle decisioni pubbliche di ogni giorno, sempre se in possesso del diritto di voto.
-DIRITTI ECONOMICI E SOCIALI:
Comprendono, oltre ai diritti al minimo esistenziale come il diritto all'alimentazione e a un alloggio adeguato,
anche garanzie per appropriate condizioni di lavoro, il diritto alla sicurezza sociale e all'organizzazione in
sindacati.
I DIRITTI DI UN CITTADINOSONO
ALLA BASE DELLA SOCIETA’
I diritti sono:
-DIRITTO ALLA VITA;
-DIRITTO ALLA LIBERTA’ FISICA, DI
Questi sono fondamentali per
ESPRESSIONE, DI MOVIMENTO, DI PENSIERO, DI una società libera in cui viene
COSCIENZA, DI RELIGIONE; rispettata la dignità e
-DIRITTO ALLA SICUREZZA E AL SOCCORSO
ANCHE SUCCESSIVAMENTE AD UN ARRESTO; l’integrità dell’individuo.
-DIRITTO A TUTTE LE GARANZIE IN CASO DI Senza di essi ci sarebbe solo
PROCESSO;
-DIRITTO ALLA PRIVACY; intolleranza e sopraffazione
-DIRITTO ALLA PROPRIETA’ PERSONALE; del più forte nei confronti dei
-DIRITTO DI RIUNIONE E DI ASSOCIAZIONE;
-DIRITTO AL GIOCO E IL DIVERTIMENTO; più deboli
-DIRITTO ALL’ISTRUZIONE E AL AVORO;
-DIRITTO ALL’ACQUA AL CIBO;
-DIRITTO AL DOMICILIO.
NELLE ALTRE PARTI DEL MONDO VENGONO
SEMPRE RISPETTATI QUESTI DIRITTI?
In Europa Occidentale tutte queste regole, diritti e doveri sono rispettatti, ma nel resto del
mondo nella maggior parte dei casi non sono rispettati. Un esempio molto tragico è quello
dell’ Iran e dell’ Afghanistan dove i diritti di donne e bambini vengono calpestati come la
libertà di espressione, di riunione e di religione.
In Iran: In Afghanistan:
Le donne, così come le persone Lgbti e le Le donne non hanno il diritto all’istruzione e
minoranze etniche e religiose, hanno subìto una all’indipendenza e hanno il divieto di lasciare il paese e
radicata discriminazione e violenza. Alcuni gli vengono negati i
sviluppi legislativi hanno ulteriormente loro diritti fondamentali: non possono lavorare,
compromesso l'esercizio dei diritti sessuali e possedere la terra, avere denaro, dire la loro opinione; non
riproduttivi, il diritto alla libertà di religione e hanno alcun potere decisionale all'interno del nucleo
culto e l'accesso a Internet. familiare e non sono rappresentate a livello istituzionale.
UN FUTURO DA
CAMBIARE
L’AGENDA 2030
-CHE COS’E’:
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai
governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un
grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con
l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli
entro il 2030.
Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno
preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame
e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. ‘Obiettivi comuni’ significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui:
nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.
UN FUTURO DA
CAMBIARE
L’AGENDA 2030

-OBIETTIVI:
ESSERE UN CITADINO DELLA
ROMA ANTICA
-Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava
davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui gli
stranieri erano appunto del tutto privi.
-Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero. La cittadinanza
romana infatti permetteva all’individuo libero di godere di un insieme di diritti che riguardavano
ogni aspetto della vita quotidiana:
poteva votare in assemblee e comizi, sposarsi legalmente e avere quindi figli legittimi che ne
raccogliessero l’eredità, possedere beni, presentarsi alle elezioni e accedere alle cariche pubbliche,
partecipare ai sacerdozi e arruolarsi nella legione. Poteva inoltre dedicarsi a qualsiasi attività
commerciale in territorio romano.
-Nell’ambito della giustizia, il cittadino poteva intraprendere azioni giuridiche davanti a un
tribunale romano, essere assistito dal tribuno della plebe e ricorrere in appello contro le decisioni
dei giudici.
ESSERE UN CITADINO DELLA
ROMA ANTICA
-In epoca imperiale era sufficiente che il cittadino romano di qualsiasi parte dell’impero
pronunciasse le parole Cæsarem appello (Mi appello a Cesare) perché la causa fosse trasferita
direttamente a Roma. Fu questo il diritto invocato da san Paolo, che riuscì perciò a rimandare il
processo di due anni e a portarlo a Roma.
-I cittadini potevano essere puniti unicamente con le frustate e condannati a morte per
decapitazione.
-Tuttavia la cittadinanza comportava anche dei doveri, soprattutto relativi alla tassazione. Per
esempio i cittadini dovevano contribuire alle spese militari con una somma proporzionale alla
loro ricchezza o pagare le tasse di successione destinate a finanziare i pensionamenti delle forze
militari.
-Avevano anche l’obbligo d’iscriversi al censo cosicché lo stato potesse calcolare la classe a cui
appartenevano in funzione della loro agiatezza e ciò aveva ripercussioni sul tipo di voto nei
comizi centuriati.
-Le donne romane erano escluse dalla vita politica e di conseguenza non potevano partecipare a
tutte le attività pubbliche che caratterizzavano la dimensione politica del cittadino.
ESSERE UN CITADINO DELLA
ROMA ANTICA
-Se si parla di diritti dei bambini e delle bambine nell’antica Roma, però, al di là della diversa
considerazione e definizione delle fasce d’età rispetto ad oggi e dei diritti ad esse connessi, va
sottolineata l’importanza che si dava all’istruzione e al gioco.
-Soprattutto nelle famiglie più abbienti, che quindi potevano permettersi precettori o maestri, gli
infanti passavano i primi anni di fanciullezza a studiare, teoricamente e praticamente, con qualche
momento di svago (uno dei giochi più diffusi fra i bambini era quello dei “tali“, degli ossicini che si
tiravano come dadi).
-Ovviamente, la questione cambiava per le famiglie più povere, dove il bambino veniva considerato
piuttosto forza lavoro aggiunta a quella della famiglia.
T HA N K
YOU FOR
YO UR
ATTENTION
SVOLTO DA:
ORE
SIMONE SALVAT
A.S.2022/2023

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