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e cos’è norma.
Qualora questa carenza non venisse sanata per
Tipi di bisogno di aiuto per svolgere le normali attività quotidiane. Esistono diverse tipologie di disabilità sensoriale. La più comune
è la cecità, seguita da altre forme di ipovisione. L’udito è la terza forma più diffusa, seguita dalla sordità. L’olfatto e il gusto
sono meno comuni, ma non per questo meno importanti.
disabilità • disabilità motorie. I portatori di disabilità motorie sono quelli che hanno difficoltà a muoversi autonomamente a causa di
problemi fisici o motori. Si tratta di persone che spesso necessitano di ausili per la deambulazione, come carrozzine o
stampelle, e che hanno bisogno di un ambiente adeguato per svolgere
• disabilità intellettive. I portatori di disabilità intellettive hanno un quoziente intellettivo (QI) inferiore alla media. Possono
avere difficoltà nell’apprendimento, nella comunicazione e nell’interazione sociale. Hanno spesso problemi ad orientarsi nello
spazio e nel tempo, e a capire il significato delle cose.
• disabilità psichica. I portatori di disabilità psichica sono persone che hanno subito un danno al cervello, dovuto a traumi,
malattie o incidenti, che ha provocato difficoltà nell’esecuzione di alcune funzioni cognitive, emotive e sociali. In genere
queste persone necessitano di un supporto costante per poter condurre una vita autonoma. La disabilità psichica può essere
Le cause di disabilità possono essere di natura:
Disabili
quindi, appartenente alle categorie
protette:
• chi ha una minorazione fisica, psichica o
sul
sensoriale nonché una disabilità
intellettiva con una conseguente riduzione
della capacità lavorativa superiore al 45%;
diritti
• due ore di permesso giornaliero retribuito per il padre o per la madre di un bambino disabile fino
al terzo anno di età del piccolo, oppure un’ora (sempre retribuita) se il genitore lavora fino a sei ore
al giorno;
• tre giorni di permesso retribuito al mese, sempre per il padre o per la madre del bambino disabile,
dopo che il figlio ha compiuto i 3 anni ed anche dopo che è diventato maggiorenne. I tre giorni
al
possono essere richiesti pure dai parenti e dagli affini fino al terzo grado sempre ché questi
garantiscano assistenza in via esclusiva e continuativa;
• 10 o 11 mesi di congedo parentale prolungato per i genitori con un figlio disabile di non più di 8
anni di età. Il congedo può arrivare a 3 anni se il figlio è affetto da un handicap grave (accertato
lavoro
dall’apposita commissione dell’Asl) e non è ricoverato in un centro specializzato. Al genitore spetta
il 30% della retribuzione;
• due anni di congedo retribuito anche frazionabile per uno dei genitori, anche adottivi, o – dopo il
loro decesso – ad un fratello o ad una sorella della persona disabile che ha bisogno di continua
assistenza;
• prepensionamento del lavoratore disabile o di chi assiste una persona con disabilità, purché abbia
almeno 63 anni di età, non percepisca una pensione diretta, abbandoni qualsiasi tipo di attività
lavorativa e maturi entro il 31 dicembre 2019 almeno 30 anni di contributi (36 per le mansioni
gravose) con uno sconto massimo di due anni per le madri [4]. Chi presta assistenza (i caregiver
familiari) possono chiedere la pensione anticipata per il coniuge, parte dell’unione civile o parente
di primo grado convivente della pensiona invalida
• precedenza nell’assegnazione della sede di lavoro
Lo studente disabile e la sua famiglia hanno diritto ad alcune agevolazioni che interessano l’istruzione e l’educazione
del ragazzo. Nello specifico:
• l’istituto scolastico deve agevolare l’integrazione del disabile elaborando un profilo dinamico dell’alunno ed
un piano educativo personalizzato, verificando i progressi dello studente;
• esonero delle tasse scolastiche per gli alunni iscritti dal primo al terzo anno dell’istruzione secondaria di secondo
grado. Le altre tasse possono essere oggetto di esonero in base al reddito. In caso di invalidità superiore ai due
terzi, c’è l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie, anche se alcuni atenei possono disporre la stessa
misura per una disabilità inferiore;
diritti a • i Comuni devono garantire agli studenti che frequentano dalla materna fino alle medie il trasporto da casa a
scuola e viceversa, mentre per chi frequenta le superiori o l’università il trasporto è affidato alle Province;
scuola
• le scuole devono garantire un’assistenza di base, mentre ai Comuni spetta quella specialistica, per l’autonomia e la
comunicazione fino alle medie. Dalle superiori in poi, il compito ricade sulle Province. Nei casi in cui occorra
personale paramedico o psicosociale, l’assistenza dovrà essere a carico delle Asl;
• gli ospedali devono disporre di apposite sezioni scolastiche distaccate per i bambini disabili ricoverati anche in
regime di day hospital;
• gli studenti disabili hanno diritto all’istruzione domiciliare quando devono essere sottoposti a delle terapie
domestiche che impediscono di frequentare la scuola per non più di 30 giorni;
• la scuola deve mettere a disposizione dei ragazzi disabili i sussidi didattici e le attrezzature necessari
all’integrazione dello studente. Fino alle medie, i Comuni devono garantire gli arredi necessari, mentre per le
superiori questi saranno a carico delle Province;
• gli studenti disabili hanno diritto a partecipare alle visite didattiche accompagnati dall’insegnante di sostegno o,
nella scuola secondaria di secondo grado, da un compagno di classe disponibile.
La terapia per la disabilità
• Alla persona con disabilità: un percorso psicologico può essere utile per potenziare e favorire un aumento
del livello di salute psicofisica. Ad esempio, la possibilità di potenziare le proprie abilità sociali può portare
benefici nella creazione di una rete sociale stabile e di supporto, andando a favorire i legami amicali e a non
sentirsi isolati, esclusi o soli. La possibilità di sperimentarsi nello spazio clinico può essere utile per elaborare
ciò che la disabilità porta con sé sul piano emotivo, dando così la possibilità al paziente/cliente di dare un
significato nuovo alla propria persona, in un’ottica evolutiva e potenziale. In ultimo, ma non per importanza,
c’è la possibilità di favorire attraverso la terapia psicologica, lo sviluppo dell’autonomia. L’autonomia riguarda
l’espressione dello sviluppo umano, la crescita, ed è fondamentale per ognuno di noi. Per le persone che
portano con sé una forma di disabilità, il trovare l’indipendenza diviene una sfida continua, quotidiana, tra i
propri limiti e punti di forza; conoscersi, conoscere le proprie risorse, non solo i propri limiti, è uno degli
obiettivi e della terapia psicologica.
• Non per tutti i tipi di disabilità è applicabile e utile un percorso psicologico, penso ad esempio a disabilità
intellettive gravi o ad alcuni tipi di disabilità sensoriale. In questo caso sono più adatti percorsi di terapia volti
alla riabilitazione o interventi educativi o psicoeducativi mirati. In questi casi la terapia psicologica può essere
raccomandata per i caregivers.
La legge 5 febbraio 1992 n. 104, più nota come
legge 104/92, è il riferimento legislativo "per
l'assistenza, l'integrazione sociale e
i diritti delle persone handicappate". Principali
destinatari della Legge 104 sono dunque i
cittadini disabili, ma non mancano riferimenti
Cos'è la anche a chi vive con loro, spesso caregiver di
queste persone. Il presupposto è infatti che
legge 104 l'autonomia e l'integrazione sociale si
raggiungono garantendo alla persona in stato di
handicap e alla sua famiglia adeguato sostegno.
E questo supporto può essere sotto forma di
servizi di aiuto personale o familiare, ma si può
anche intendere come aiuto
psicologico, psicopedagogico, tecnico.
QUALI • AGEVOLAZIONI FISCALI
CURE E RIABILITAZIONE
La legge 104 stabilisce le modalità con le quali devono essere
garantiti alcuni servizi alle persone con disabilità alle quali sia
stato riconosciuto lo status di handicap. Vediamo i principali
interventi socio-sanitari previsti
Sindrome di down
• Alterazione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma
21 in più, da cui il nome “trisomia 21”.
• Segni fisici- il bambino affetto da sindrome di Down presenterà una
bassa statura, testa rotondeggiante, collo grosso, fronte bassa, mani
corte e tozze, lingua grossa (macroglossia) e una plica cutanea
“epicanto” all’angolo interno delle palpebre (che conferisce loro un
aspetto vagamente orientale, da ciò il nome “mongolismo”).
Sintomi
i ragazzi affetti da sindrome di Down sono più soggetti a cardiopatie,
leucemie, Alzheimer, miopia, strabismo, ipoacusia (problemi all’udito),
apatia, ipotonia (notevole diminuzione del tono muscolare).
Per quanto riguarda lo sviluppo, le tappe evolutive vengono raggiunte
un po’ in ritardo.
• Questi ragazzi hanno maggior predisposizione a malattie infettive, la
loro pelle si mostra secca e ci può essere l’insorgenza di alopecia
(perdita di capelli), a livello dello stomaco invece ci può essere una
stenosi (restringimento) duodenale o del piloro (valvola che regola la
fuoriuscita dallo stomaco al duodeno).
Riflessione personale
• L’atteggiamento della gente nei confronti dei disabili, spesso non è positivo, infatti
molti non li considerano e li trattano come se non fossero persone come tutti le altre.
Altre volte, invece, l’atteggiamento è troppo positivo e si basa più sulla pietà che
sull’affetto.
• Bisogna capire che un disabile, anche se con qualche problema mentale è un nostro
fratello, che sicuramente può darci moltissimo: sia competenza, sia amore, calore,
affetto e umanità. La nostra società non favorisce l’interazione dei disabili, infatti
ancora esistono pregiudizi, limitazioni strutturali e barriere architettoniche che
impediscono a troppi disabili l’opportunità di vivere con il frutto delle loro
competenze e limita loro la mobilità e la visibilità. I politici dovrebbero offrire più
fondi alle pensioni per disabili, per il loro accesso al lavoro e per abitazioni più
confortevoli e accessibili. Tutte queste non sono solo spese, ma anche il contributo
necessario per una società più democratica e solidale.