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Capitolo

il
~~~

L'OPERATORE SOCIO-SANITARIO IL RUOLO

(055):

---

I concetti

IL PROFILO DELL'OPERATORE SOCIO-SANITARIO

LA FIGURA E IL PROFILO

individuata la figura dell'operatore socio-sanitario. L'operatore socio sanitario l'operatore che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attivit indirizzata a:

. .

soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in
un contesto sia sociale che sanitario;

favorire il benessere e l'autonomia dell'utente.


OPERATIVI2

I CONTESTI

L'operatore socio-sanitario svolge la sua attivit sia nel settore sociale sia in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario (Fig. 1.1), residenziale o semiresidenziali in ambiente ospedali ero e a domicilio dell'utente. Il settore sanitario Rientrano in questo settore gli ospedali, le cliniche private, le case di cura e tutti i servizi a valenza sanitaria.

Conferenza permanente

per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome

di Trento e Bolzano.

Provvedimento 22/02/200 I, Accordo tra il Ministro della sanit, il Ministro per la solidariet sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'operatore socio-sanitario e per la definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di formazione (pubblicato nella G.U. 19 aprile 2001, n. 91). 2 Ladescrizionedei contestioperativinon deve essere considerataesaustivama finalizzataa permettere

all'operatore di avere un quadro il pi possibile ampio dei servizi e delle strutture all'interno dei quali pu trovarsi a operare. (N.d.A.).

PARTE

PRIMAArea soio~culturale istituzionale e legislativa

Il settore

sanitario

Il settore sociale

I servizi socio-assistenziali e socio-sanitari

Figura

1.1 I contesti operativi

All'interno di queste strutture trovano risposta i bisogni di diagnosi, cura e assistenza delle persone che vi afferiscono per problemi sanitario-assistenziali che si manifestano con carattere di acuzie o che sono corre lati a malattie croniche. Il settore sociale A questo settore appartengono:

. . . .

le comunit alloggio: si tratta di strutture residenziali di dimensioni in genere contenute, che danno ospitalit temporanea o permanente a persone anziane con una scarsa autonomia, ma anche non anziane; in esse trovano risposta i problemi di natura prevalentemente sociale; le case famiglia: sono strutture residenziali a carattere familiare in cui vengono accolti, in genere, bambini e adolescenti, la cui situazione non permette loro di vivere all'interno del nucleo famigliare di origine;
le case protette: rispondono ai bisogni di assistenza di base di persone anziane che non sono

in grado di provvedere alloro soddisfacimento in modo autonomo o i cui famigliari non sono nelle condizioni di dare loro un supporto; i centri educativi occupazionali diurni (CEDO):strutture che trovano collocazione nella rete dei servizi territoriali la cui finalit quella di accogliere persone con problemi di disabilit medio-grave; i servizi domiciliari di base dedicati: sono servizi la cui erogazione avviene al domicilio della persona. La loro finalit quella di favorire l'autonomia della persona cui sono rivolti, oltre che la permanenza nel proprio ambiente di vita. i servizi assistenziali speciali, quali, per esempio, il Servizio di Integrazione Scolastica (SIS). La finalit di questo servizio quella di seguire gli alunni con disabilit fisiche, psichiche, relazionali e sensoriali medio-gravi, gravi e gravissime, allo scopo di favorirne l'inserimento e l'integrazione nel contesto scolastico e sociale di appartenenza.

L'operatore

socio"sanitario

l (OSS): il ruolo CAPITOLO

I servizi socio-assistenziali Ne fanno parte:

e socio-sanitari

. . . .

le residenze sanitarie assistenziali (RSA)di base, di cura e recupero che soddisfano la necessit di prestazioni di carattere sanitario, riabilitativo e sociale di persone non autosufficienti o solo parzialmente autosufficienti e, quindi, temporaneamente o non pi nelle condizioni di rimanere al proprio domicilio. Accanto a quelle citate vanno anche ricordate le RSA con sezioni dedicate a pazienti in stato vegetativo persistente; gli hospice: strutture che accolgono in particolare persone affette da patologie tumorali. In
essi, la persona ospitata viene accompagnata nelle ultime fasi della sua vita supportata adeguato sostegno medico, assistenziale, psicologico e spirituale; da un

I servizi socio-assistenzial e socio-sanitari

l'ospedalizzazione a domicilio: servizio espresso dal distretto sanitorio di base in collaborazione con i servizi territoriali; le case di riposo: ospitano persone anziane autosufficienti, parzialmente autosufficienti e persone totalmente dipendenti che, per motivazioni diverse, non possono essere assistite presso le loro abitazioni. Le prestazioni erogate in queste strutture sono di carattere sociale, sanitario e riabilitativo; i centri diurni delle case di riposo: soddisfano i bisogni di persone anziane con un grado di non autosufficienza che richiede un intervento socio-assistenziale ma che non ancora tale da rendere necessaria una collocazione permanente in una struttura specifica.

iagnosi, cura e assistenza delle he si manifestano con carattere

I concetti
------------------

il

IL CONTESTO RELAZIONALE
------------

~...._--

L'operatore socio-sanitario svolge la sua attivit in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. imensioni in genere contenute, nziane con una scarsa autonolemi di natura prevalentemente iliare in cui vengono accolti, in loro di vivere all'interno del nuli persone anziane che non sono 10mo o i cui famigliari non sono

Glioperatoriprofessionalidedicatiall'assistenza sociale e sanitaria occanto ai quali - attraverso l'attuazione di compitie attivit affidatesecondo il criteriodell'attribuzione- l'operatore
socio-sanitario esplica il suo mandato sono sostanzialmente riconducibili a due categorie: gli operatorjsanUarj,medjcP e non e gli operatorj non sanjtarj.
LE FIGURE SANITARIE NON MEDICHE

Una norma

relativamente

recente4

classifica

le professioni

sanitarie

in quattro

categorie

(Fig.

1.2):

che trovano collocazione nella ~persone con problemi di disarogazione avviene al domicilio a della persona cui sono rivolti,
di Integrazione
l

l. infermieristiche e ostetriche: a) infermiere; b) ostetrica/o; c) infermiere pediatrico;

Scolastica (SIS). e

disabilit fisiche, psichiche, re-

Gli operatori sanitari medici vengono citati solamente per completezza di esposizione nella descrizione

opo di favorirne l'inserimento \za.

degli operatori sanitari, in quanto non sono le figure di riferimento per l'operatore socio-sanitario (055) che sono rappresentate, invece, dall'infermiere e dall'ostetrica. (NdA) 4 Legge IO agosto 2000, n. 251 "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonch della professione ostetrica".

PARTE PRIMA-Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

Infermieristiche

e ostetriche

Prevenzione

Tecnicosanitarie

Riabilitazione

--------

2. tecniche-sanitarie:
area tecnjco-djagnostjca

a) b) c) d)
-

tecnico tecnico tecnico tecnico

audiometrista; sanitario di laboratorio biomedico; sanitario di radiologia medica; di neurofisiopatologia;

area tecnjco-assjstenzjale

a) b) c) d) e)

tecnico ortopedico; tecnico audioprotesista; tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare; igienista dentale; dietista;

3. riabilitazione: a) podologo; b) fisioterapista; c) logopedista;

d) ortottista - assistente di oftalmologia;


D

e) terapista della neuro- e psicomotricit dell'et evolutiva; g) terapista occupazionale; h) educatore professionale;

tecnico della riabilitazionepsichiatrica;

4. prevenzione: a) tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro; b) assistente sanitario.

L'operatore

socio-sanitario

l (055): il ruolo CAPITOLO

-,--~

~-~-

oltre alla professione di infermiere e di ostetrica/o

trattate pi estesamente nella sezione

L'OPERATIVIT - quelle che con maggiore frequenza possono essere "incontrate" dall'operatore so-

cio-sanitario (055) in ambito sanitario sono quelle di: fisioterapista, tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico di laboratorio biomedico, dietista. Il fisioterapistaS l'operatore sanitario che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricit, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita. In riferimento alla diagnosi e alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il fisioterapista: elabora, anche in quipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione e al superamento del bisogno di salute del disabile; pratica autonomamente attivit terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilit motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; propone l'adozione di protesi e ausili, ne addestra all'uso e ne veritca l'efficacia; verifica la rispondenza della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; svolge attivit di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari e in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali. Il tecnico sanitario di radiologia medica6 l'operatore sanitario che responsabile degli atti di sua competenza ed autorizzato a espletare indagini e prestazioni radiologiche. Iltecnico sanitario di radiologia medica abilitato a svolgere in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, su prescrizione medica tutti gli interventi che richiedono l'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare nonch gli interventi per la protezionistica fisica o dosimetria. Il tecnico sanitario di radiologia medica: partecipa alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui opera nel rispetto delle proprie competenze; programma e gestisce l'erogazione di prestazioni polivalenti di sua competenza in collaborazione diretta con il medico radiodiagnosta, con il medico nucleare, con il medico radioterapista e con il fisico sanitario, secondo prG~ocollidiagnostici e terapeutici preventivamente definiti dal responsabile di struttura: responsabile degli atti di sua competenza, in particolare controllando il corretto funzionamento delle apparecchiature a lui affidate, provvedendo all'eliminazione di inconvenienti di modesta entit e attuando programmi di verifica e controllo a garanzia della qualit secondo indicatori standard predefiniti;
-~--

Tecnicosanitarie

---

sione cardiovasco!are;

avoro;

Decreto Ministeriale n. 741 del 14 settembre 1994, "Regolamento concernente

['individuazione della fidella fi-

gura e del relativo profilo professionale del fisioterapista". 6 Decreto Ministeriale n. 746 del 26 settembre 1994, "Regolamento concernente ['individuazione gura e del relativo profilo professionale del tecnico sanitario di radiologia medica"

PARTE

PRIMA.Area socio~culturale

istituzionale

e legislativa

svolge la sua attivit nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in rapporto di dipendenza o libero professionale

Il tecnico di laboratorio biomedico7 l'operatore responsabile degli atti di sua competenza e svolge attivit di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi biomediche e biotecnologiche e in particolare di biochimica, di microbiologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e di istopatologia Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico: svolge con autonomia tecnico-professionale la propria prestazione lavorativa in diretta collaborazione con il personale laureato di laboratorio preposto alle diverse responsabilit operative di appartenenza; responsabile, nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche del proprio operato, nell'ambito delle proprie funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai dirigenti responsabili; verifica la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e standard predefiniti dal responsabile della struttura; controlla e verifica il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvede alla manutenzione ordinaria e all'eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipa alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui opera; svolge la sua attivit in strutture pubbliche e private, autorinate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza o libero professionale.

Il dietista8 l'operatore competente per tutte le attivit finalizzate alla corretta applicazione dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all'attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente. Gli specifici atti di competenza del dietista sono: organizza e coordina le attivit specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare; collabora con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione; elabora, formula e attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilit da parte del paziente; collabora con altre figure al trattai;lento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare; studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutri zionali di gruppi di popolazione e pianifica l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunit di sani e di malati;

. .

-.7

Decreto Ministeriale n. 745 del 26 settembre 1994, "Regolamento concernente l'individuazione della fil'individuazione della fi-

gura e del relativo profilo professionale del tecnico di laboratorio biomedico". 8 Decreto Ministeriale n. 744 del 14 settembre 1994, "Regolamento concernente gura e del relativo profilo professionale del dietista".

L'operatore

socio-sanitario

(055): il ruolo.

CAPITOLO l

'ivate, in rapporto di dipendenza

svolge attivit didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di


alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettivit e di gruppi di popolazione.

e attivit di laboratorio di analisi I particolare di biochimica, di mi, di patologia clinica, di ematolo-

--------.---

L'

operativit
--

LE FIGURE PROFESSIONALI DI RIFERIMENTO


..---------

;tazione lavorativa in diretta col::J alle diverse responsabilit opeempimento delle procedure anai in applicazione dei protocolli di licatori e standard prede finiti dal

accennato, in ambito sanitario, le figure professionali con le quali l'opee rappresentano quindi gli operatori saratore socio-sanitario pi frequentemente si rapporta l'infermiere e l'ostetrica/o. In ambito sociale, innitari di riferimento - sono, prevalentemente, vece, tale figura l'assistente sociale.
-

Come precedentemente

chiature utilizzate, provvede alla coli inconvenienti;


I nell'ambito

L'infermiere9 l'operatore responsabile dell'assistenza generale infermieristica. L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le et e l'educazione sanitaria. L'infermiere:

della struttura in cui

partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettivit; identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettivit e formula i

rizzate secondo la normativa vi-

Tetta applicazione dell'alimenta)llaborazione all'attuazione delle

relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; garantisce la corretta applicazione del1e prescrizioni diagnostico-terapeutiche; agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; svolge la sua attivit professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare in regime di dipendenza o libero-professionale.
L'infermiere

ntazione

in generale e alla diete-

:nico sanitario del servizio di ali,

controlla l'accettabilit da parte


del comportamento ali-

:i disturbi

contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca. Appare molto chiaro sulla base di quanto definito dal profilo citato e considerando le attivit di assistenza e domestico-alberghiere funzionali all'assistenza infermieristica che ]'OSS deve avere nell'infermiere il principale se non l'esclusivo interlocutore. l'infermiere l'unico responsabile dell'assistenza infermieristica che viene erogata ai cittadini. Per poter rispondere di questa responsabilit chiara attribuita dalla legge, deve poter disporre degli operatori che lo aiutano oche si occupano di attivit funzionali all'assistenza infermieristica. all'aggiornamento o Io una delle figure sanitarie pi antiche, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsaL' ostetrica/

.e a soddisfare i bisogni nutrizioei servizi di alimentazione di co-

bilit e presta assistenza al neonato.

:oncernente l'individuazione della fi1edico". :oncernente l'individuazione della fi-

9 Decreto Ministeriale n. 739 del 14 settembre 1994, "Regolamento gura e del relativo profilo professionale dell'infermiere". ]0 Decreto Ministeriale n. 740 del 14 settembre 1994, "Regolamento gura e del relativo profilo professionale dell'ostetrica/o".

concernente concernente

l'individuazione l'individuazione

della fidella fi-

PARTE

PRIMA. Area socio-culturale istituzionale e legislativa

L'ostetrica/o, per quanto di sua competenza partecipa: a interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunit; alla preparazione psicoprofilattica al parto; alla preparazione e all'assistenza a interventi ginecologici; alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile; ai programmi di assistenza materna e neonatale.

L'ostetrica/o, nel rispetto dell'etica professionale, gestisce, come membro dell'quipe sanitaria, l'intervento assistenziale di propria competenza. Contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca. L'ostetrica/o in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza. Svolge la sua attivit in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. L'assistente sociale II un operatore dei servizi sociali il cui indiscutibile ruolo stato normato, abbastanza recentemente, dalla norma citata nella nota Il. L'assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunit in situazioni di bisogno e di disagio e pu svolgere attivitil didattico-formative Svolge compiti di gestione, concorre all'organizzazione e alla programmazione e pu esercitare attivit di coordinamento e di direzione dei servizi sociali. La professione di assistente sociale pu essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro subordinato. Nella collaborazione con l'autorit giudiziaria, l'attivit dell'assistente sociale ha esclusivamente funzione tecnico-professionale

I concetti

.
C ." '. " '.':':"',

LE ATTIVIT E LE COMPETENZE
-------

-.----

LE ATIIVIT Le attivit dell'operatore socio-sanitario


12

sono rivolte alla persona

e al suo ambiente

di vita e sono

riconducibili alle seguenti funzioni:

a) assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero; b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; c) supporto gestionale, organizzativo e formativo.

Il

Legge 23 marzo 1993, n. 84 "Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo

professionale"
12

La lettura delle tre macroattivit come funzioni non contenuta nel protlo ma un'interpretazione de-

gli autori. (NdA)

L'operatore

socio-sanitario

(OS5): il ruolo.

CAPITOLO I

ELENCO DELLE PRINCIPALI

ATIIVIT

PREVISTE

PER L'OPERATORE

SOCIO-SANITARIO

o della famiglia che nella comu-

:nitale femminile;

come membro dell'quipe sanilisce alla formazione del persoltivo al proprio profilo professioente patologiche che richiedono li particolare emergenza. Svolge me di dipendenza o libero-pro-

a) Assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero: assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attivit quotidiane e di igiene personale; realizza attivit semplici di supporto diagnostico e terapeutico; collabora ad attivit finalizzate al mantenimento delle capacit psico-fsiche residue, alla rieducazione, riattivazione e recupero funzionalc; realizza attivit di animazione e socializzazione di singoli e gruppi coadiuva il personale sanitario e sociale nell'assistenza al malato anche terminale e morente; aiuta la gestione dell'utente nel suo ambito di vita; cura la pulizia e l'igiene ambientale.

) normato,

abbastanza

recente-

naIe e di giudizio in tutte le fasi :rsone, famiglie, gruppi e comuidattico-formative. Svolge com:ione e pu esercitare attivit di
"orma autonoma o di rapporto di lria, l'attivit dell' assistente so-

b) Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell'utente; collabora all'attuazione degli interventi assistenziali; valuta, per quanto di competenza, gli interventi pi appropriati da proporre; collabora all'attuazione di sistemi di verifica degli interventi; riconosce e utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione-relazione appropriati in riferimento alle condizioni operative; mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l'utente e la famiglia per l'integrazione sociale e il mantenimento e recupero della identit personale

c) Supporto gestionale, organizzativo e formativo: utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione eliquanto rilevato durante il servizio; collabora alla verifica della qualit del servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini e della loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento; collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attivit sem plici

LE COMPETENZE I e al suo ambiente di vita e sono

DELL'OPERATORE

SOCIO-SANITARIO

Le competenze tecniche In base alle proprie competenze e in collaborazione con altre figure professionali, l'OS5 sa attuare i piani di lavoro. in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli ecc) in grado di collaborare con l'utente e la sua famiglia nel governo della casa e dell'ambiente di vita, nell'igiene e cambio della biancheria; nella preparazione e/o aiuto all'assunzione dei pasti; quando necessario, e a domicilio, per l'effettuazione degli acquisti; nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzatlll'c, nonch la conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l'assunzione dei pasti

;tente sociale e istituzione dell'albo profilo ma un'interpretazione de-

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

Sa curare il lavaggio, l'asciugatura e la preparazione de!materiale da sterilizzare.


Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo i plOtocolli stabiliti Sa svolgere attivit finalizzate all'igiene personale, al cambio della biancheria, all'espletamento delle funzioni fisiologiche, all'aiuto nella deambulazione, all'uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all'apprendimento e mantenimento di posture corrette. In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto in grado di: aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; osservare, riconoscere e riferire alcuni dei pi comuni sintomi di allarme che l'utente pu presentare (pallore, sudorazione ecc.); attuare interventi di primo soccorso; effettuare piccole medicazione o cambio delle stesse; controllare e assistere la somministrazione delle diete; aiutare nelle attivit di animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero e il mantenimento di capacit cognitive e manuali; collaborare a educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi; provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella, carrozzella; collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento; utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell'utente, riducendo al massimo il rischio; svolgere attivit di informazione sui servizi del territorio c curare il disbrigo di pratiche burocratiche; accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi. Le competenze relative alle conoscenze richieste L'OSS conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse. Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati. Riconosce, per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all'utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc. in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per le quali necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche. Conosce le modalit di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all'utente. Conosce le condizioni di rischio e le pi comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione Conosce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari Conosce l'organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali. Le competenze relazionali Sa lavorare in quipe.

Siavvicinae si rapporta con l'utente e con la famiglia,comunicandoin modo partecipativo in tutte le attivit quotidiane di assistenza; sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo. in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente.

L'operatore

socio-sanitario

(OSS): il ruolo.

CAPITOLO l

Iteriale da sterilizzare. .rasporto del materiale biologico )tocolli stabiliti Jio della biancheria, all'espletae, all'uso corretto di presidi, au'e corrette. personale preposto in grado di: ~r il corretto utilizzo di apparec-

Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori Sa sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale. in grado di partecipare all'accoglimento dell'utente per assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse. in grado di gestire la propria attivit con la dovuta riservatezza ed eticit. Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi LA MAPPA DELLE FUNZIONI E DELLE COMPETENZE

omi di allarme che l'utente pu


Nelle pagine successive (pp. divisa per:
14-19)

--

viene riportata la mappa delle funzioni e delle competenze,

sud-

~lizzazione, il recupero e il manmobilizzazione semplici su sincarrozzella; ;uo trasferimento; Il'utente, riducendo al massimo :urare il disbrigo di pratiche bu-

assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero; intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; supporto gestionale, organizzativo e formativo.

~
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. :

I concetti

L'OPERATORE SOCIO-SANITARIO la responsabilit e l'autonomia


---. -------------..-----

(055):

-_.---

le connesse. 'ento personalizzati 'priate per rapportarsi all'utente aIe ecc. ioni dell'utente per le quali necazione dei problemi generali e a prolungato allettamento e imalute, rivolti agli utenti e ai loro lla delle reti informali

L'ambito di attivit dell'OSS costituito, come descritto nel profilo analizzalo, dal settore sociale, dal settore sanitario, dai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, residenziali e semi-residenziali Egli svolge la sua attivit in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. evidente, che per poter espletare al meglio le attivit identificate, dovrebbe essere inserito in contesti organizzativi facilitanti l'integrazione professionale tra i diversi componenti dell'quipe. Per comprendere pi a fondo quali sono i contenuti della responsabilit degli OSS e come questi possano, nei diversi contesti, essere agiti opportuno esplicitare alcune considerazioni:

a frontedei contenuti del profilo- le attivit definitedevono poter essere effettuate in pi e diversificaticontesti appare molto chiaro che l'OSSnon ha e non pu avere una compe-

tenza per poter assistere gli utenti di tutte le strutture. Ci che, invece, deve sapere esprimere la capacit di collaborare con gli operatori professionali (infermiere, ostetrica/o, assistente sociale ecc.) responsabili della presa in caric" e dell'assistenza della persona con problemi la cui natura pu essere sociale, sanitaria, socio-assistenziale o socio-sanilaria; le attivit di assistenza indiretta previste dal profilo possono essere considerate completamente attribuibili all'operatore mentre quelle riconducibili all'assistenza diretta devono essere, invece, ritenute "potenzialmente attribuibili" in quanto necessitano di una valutazione

puntuale e sistematica da parte dell'operatore professionale responsabile dell'assistenza.

13

unicando in modo partecipativo ientemente, coinvolgendo e stianitario, con il malato morente.

13

Vallicella

F, D'Innocenza

M., Leto A, La responsabilit

professionale

dell'infermiere,

in D'Innocenza

M,

Massai D., Rocco G, Sasso L, Silvestro A., Valerio G, Vallicella F, Vanzetta, Procedure diagnostico-terapeutiche e assistenziali, il percorso dell'infermiere tra decisione, responsabilit, eclucaziol1t' e complessit, McGrawHill, Milano, 2005, p 18.

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

I , Competenze
Collaborare con l'utente e la famiglia: .'. nel governo della casa e dell'ambiente di vita, nfll'igiene e cambio biancheria; nella preparazione elo aiuto all'assunzione dei pasti;
per l'effettuazione ambientale Curare la pulizia conservazione Garantire Curare il lavaggio, materiale biologico secondo i protocolli all'espletamento e la manutenzione l'asciugatura sanitario, stabiliti all'igiene all'aiuto personale, al cambio della biancheria, all'uso corretto di di posture degli acquisti, nella sanificazione . di arredi e attrezzature, dei pasti del materiale da sterilizzare il trasporto del nonch la e sanitizzazione

Tipologia

Tecnica

Tecnica Tecnica Tecnica

degli stessi dopo l'assunzione

e la preparazione e dei campioni

la raccolta e lo stoccaggio

corretto dei rifiuti,

per gli esami diagnostici,

Svolgere attivit finalizzate Svolgere attivit finalizzate presidi, ausili e attrezzature, corrette Controllare

Tecnica Tecnica

delle funzioni

fisiologiche nella deambulazione, e mantenimento

all'apprendimento

e assistere la somministrazione

delle diete la socializzazione, manuali al suo trasferimento di mobilizzazione da prolungato

Aiutare nelle attivit di animazione il recupero e il mantenimento Collaborare Collaborare semplici Conoscere allettamento alla composizione

e che favoriscono

Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Cognitiva Tecnica Relazionale

di capacit cognitive e favorire

della salma e provvedere movimenti

a educare al movimento le condizioni

su singoli e gruppi di rischio e le pi comuni sindromi e immobilizzazione in barella, carrozzella in modo partecipativo esaurientemente, comunicando

Provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, Rapportarsi con l'utente e con la famiglia, in tutte le attivit quotidiane coinvolgendo e stimolando al dialogo

di assistenza; sa rispondere

I L____

1________________

quindi evidente che, ferma restando la responsabilit diretta dell'OSS per i singoli atti posti in essere, la responsabilit professionale complessiva dell'operatore professionale responsabile dell'intero processo assistenziale. Il processo di attribuzione delle attivit potenzialmente attribuibili all'operatore socio-sanitario da parte dell'operatore professionale guidato daJla contcstualizzazione di variabili legate 14 all'organizzazione, aJl'operatore socio-sanitario, alla persona assistita, al compito da attribuire.

14 Op. cit, pp. 23-24.

'14

L'operatore socio-sanitario
l (055): il ruolo CAPtTOLO

Tipologia

contenuti
-------------------------~--,

Area disciplinare
~--_.._---

1mbio

Tecnica

......

Elementi di igiene Igiene dell' ambiente e c:omfort domestico-alberghiero Assistenzaalla persona nelle cure igieniche
Assistenza Assistenza Tecniche alla perso na nella mobilizzazione alla perso na nell'alimentazione di animazic generali

Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria

(' tecnico-operativa e tecnico-operativa (' tecnico-operativa

e tecnico-operativa
(' tecnico-operativa (' tecnico-operativa e tecnico-operativa

~aZlone ch la da sterilizzare to del lostic, biancheria, D corretto di di posture Tecnica Tecnica Tecnica

me di assistenza

Principi

ed e lementi

Tecnica 1ecnica

Alcune

abilit
~

r
~--------

Tipologia Gestuale Gestuale Gestuale Gestuale Gestuale Gestuale Gesluale Gestuale Gestuale Gestuale Gl'stuale Gl'stuale Gl'Siuale/comunicativa Gestuale

Il lavaggio sociale de Ile mani L'uso dei guanti La conservazione e l' impiego di detergenti e disinfettanti La detersione e la dis infezione di alcuni materiali non critici La preparazione del materiale alla sterilizzazione La conservazione del materiale sterile La sanificazione Il rifacimento Le cure igieniche dellett o vuoto e del letto occupato par ziali e le cure igieniche totali del la padella, della storta, di un catetere esterno lo spostamento a letto, i trasferimenti posturali,

zazione, rasferimento Ibilizzazione prolungato Izzella o partecipativo ltemente,

Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Cognitiva Tecnica Relazionale

Il posizionamento Il posizionamento,

la deambulazione c on ausili semplici degli alimenti La somministrazione Attivit sem p lici di a nimazione La ricomposizione della salma
~-~ ~------

~ttadell'055 per i singoli atti pooperatore professionale respon"ibuibili all'operatore socio-sanistualizzazione di variabili legate ;sistita, al compito da attribuire. 14

LE VARIABILI RELATIVE AL CONTESTO

ORGANIZZATIVO

Tra queste, particolare significato assumono:

l'utilizzo o meno di una metodologia di pianificazione dell'assistenza e di una efficace modalit di documentazione dei processi assistenziali; la possibilit reale di poter definire e realizzare un adeguato percorso di affiancamento dell'055, oltre che di eventuali interventi di indirizzo sulle attivit effettuate dallo stesso operatore; la presenza o meno di modalit di lavoro strutturate; la disponibilit o meno di procedure, protocolli e piani di lavoro.

PARTE

PRlMA

.Area socio-culturale

istituzionale e legislativa

Competenze Conoscere le principali tipologie di utenti e le problernatiche connesse Conoscere le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento

Tipologia Cognitiva Cognitiva Cognitiva Cognitiva

personal izzati

<

. . .

Riconoscere le situazioni ambientai i e le condizioni d!ll'utente per le quali necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche Riconoscere per i vari ambiti, le dinamiche relazionali approprii1te per rapportarsi all'utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc Riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per le quali necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche Conoscere i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari Aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei pi cOmuni sintomi eli allarme che l'utente pu presentare (pallore, sudorazione ecc) Attui1re interventi di primo soccorso Effettuare piccole medicazione o cambio delle stesse Collaborare a educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi Utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell'utente, riducendo al massimo il rischio Accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi Interagire in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente Sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale

Cognitiva Cognitiva Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Relazionale Relazionale

LE VARIABILI

RELATIVE

ALL'OPERATORE

SOCIO-SANITARIO

L'attenzione

viene posta:

al livello delle conoscenze e delle abilit acquisite nel percorso formativo e/o nelle esperienze di lavoro; al grado di sviluppo del senso di responsabilit; alla presenza di un'efficace comunicazione interpersonale tra operatori.

16

L'operatore

socio-sanitario

l (055): il ruolo CAPITOLO

contenuti
----------

Area disciplinare
".-..--

---------

Tipologia ~)nnesse nto per le quali ate per


)

Elementi di etica Principi generali ed elementi di assistenza mentali

Socio-culturale,
Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Igienico-sanitaria Psicologica Psicologica

istituzionale

e legislativa

e te( nico-operativa e tecnico-operativa e tecl1ico-operativa e tecnico-operativa e tecnico-operativa e tecnico-operativa

Cognitiva Cognitiva Cognitiva Cognitiva

Assistenza di primo soccorso Assistenza alla persona con disturbi Assistenza alla persona con handicap Assistenza alla persona anziana Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori Elementi di sociologia Elementi di psicologia e psicologia appl icata
.---

socio-relazionale

e sociale e sociale

per le che ute, rivolti :orretto

Cognitiva Cognitiva Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Tecnica Alcune abilit

Tipologia
-~-_.._----------

di

La misurazione La misurazione

del peso dell'altezza di piccole medicazioni

Gcstuale Gcstuale G('stualc G('stuale Gcstuale Gcstuale Gcstuale di segni e sintomi comuni alla persona con (agitazione alla persona anziana confusione, affettive, isolamento) Gcstua le/comun icativa G('stua le/com u n icativa alla persona con Gcstuale G(~stuale/com u nicativa ecc.) critiche

La raccolta di escreti e seueti Il confezionamento L'emostasi semplice La medicazione L'applicazione L'applicazione psico-motoria,

Il supporto di base alle funzioni vitali (Basic Life Support - BLS) ente, Tecnica Tecnica Relazionale Relazionale
nelle emorragie di osservazione di piccole ferite di protocolli di tecniche

llato morente sostegno orio

di allarme (pallore, sudorazione

corrette di approccio delirio) (disorientamento, specifiche fisiche)

disturbi mentali in alcune condizioni allucinazione, di tecniche di tecniche critiche


-~---

L'applicazione L'applicazione difficolt

corrette di approccio corrette di approccio

in alcune condizioni

handicap in alcune condizioni cognitive, limitazioni

(difficolt

LE VARIABILI RELATIVE ALLA PERSONA

ASSISTITA

Ci che viene attentamente

valutato riguarda:

'corso formativo e/o nelle espetra operatori.

il livello di complessit connesso al soddisfacimento dei bisogni; le caratteristiche e la numerosit dei fattori di rischio della persona assistita; il livello di comprensione e integrit delle capacit cognitive

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

Competenze
I

Tipologia in quipe
metodologie specifici riducendo di lavoro comuni per mantenere la sicurezza sui serviZi del territorio e curare al massimo il rischio protocolli T ecnica/Relazionale Tecnica/Relazionale Tecnica

Lavorare. Utilizzare Utilizzare dell'utente,

Svolgere attivit di informazione il disbrigo di pratiche delle reti informali Coinvolgere ricreative, Trasmettere le reti informali, culturali dei territori burocratiche Conoscere l'organizzazione

Tecnica Cognitiva
T ecnica/Relazionale

dei servizi sociali e sanitari e quella rapportarsi con.le strutture sociali,

Gestire la propria attivit riservatezza i propri contenuti operativi

ed eticit

Relazionale Cognitiva/Relazionale

l.

..

LE VARIABILI RELATIVE AL COMPITO DA ATIRIBUIRE

Ci che viene considerato dall'operatoreprofessionaleresponsabiledell'assistenza riguarda:

il livello di semplicit del compito; il livello di standardardizzabilit del compito; la presenza o assenza di rischi conelati al compito da effettuare. L'attribuzione completa, parziale, supportata dall'uso di strumenti operativi - procedure, pro-

tocolli, istruzioni operative ecc. - o, di volta in volta, definita delle attivit di assistenza diretta previste dal profilo dell'OSS altro non , quindi, che il risultato della valutazione e dell'analisi delle variabili espresse.

L'operatore

socio-sanitario

I (055): il ruolo CAPITOLO

---~
Tipologia
Tecnica/Relazionale Tecnica/Relazionale Tecnica re a Tecnica Cognitiva T ecnica/Relazionale Relazionale Cogn itiva/Relazionale
Alcune abilit

I
it

Contenuti
-------

Area disciplinare Socio-culturale, Igienico-sanitaria Socio-culturale, istituzionale e legislativa e tec n ico-operativa istituzionale e legislativa

Elementi di etica Metodologia del lavoro sociale e sanitario Elementi di legislazione socio-sanitaria e legislazione del lavoro Elementi di sociologia e psicologia socio-relazionale Elementi di psicologia applicata Rielaborazione dell'esperienza di tirocinio

Psicologica e sociale Psicologica e sociale Socio-culturale, istituzionale

e legislativa

Tipologia
.-------

L'applicazione di procedure L'applicazione di protocolli L'applicazione di linee guida L'applicazione di piani di lavoro L'attivazione di strumenti di supporto sociale L'applicazione della fase di attuazione dei progetti di assistenza personalizzata

Gestualelc omun icativa Gestua le/comu n icativa Gestua le/comu n icativa Gestuale/c omu n icativa Gestuale Gestuale/comu n icativa

sabile dell'assistenza riguarda:

ltuare.
1menti operativi - procedure, prodelle attivit di assistenza diretta .0 della valutazione e dell'analisi

PARTE

PRIMA.Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

-~ L'AMBITO SANITARIO

Stefania un operatore socio-sanitario che da oltre cinque anni lavora presso l'unit operativa generale. L'unit operativa ha 50 posti letto e un turnover elevatissimo In questi anni Stefania una notevole esperienza tanto da essere frequentemente coinvolta dal coordinatore nell'inserimento ratori socio-sanitari neo-assunti.

di Chirurgia ha maturato degli ope-

Una mattina, particolarmente densa di attivit - sei ingressi programmdti, quattro ingressi in urgenza inviati dal pronto soccorso, molti pazienti operati in prima giornata e tutta l'attivit di routine - Stefania e un altro
operatore, come da piano di lavoro, si stanno occupando dell'igiene e cura delle persone e del rifacimento letti e cambio della biancheria. Stefania e il suo collega sono continuamente interrotti durante questa attivit perch ci sono molti campanelli che suonano e tutti gli altri operatori professionali e socio-sanitari in turno quella mattina sono impegnati in altre attivit. In una stanza in cui Stefania entra per posizionare la padella a una signora che ha manifestato il bisogno di urinare, una signora, con un'infusione in corso e altri tre flaconi sul comodino, dice a Stefania che [a fleboclisi quasi finita e chiede se possibile cambiaria e magari aumentarne la velocit per terminarle prima ed essere poi libera di alzarsi dal letto. Stefania, dopo un attimo di incertezza, decide di cambiare ['infusione St'nza chiamare l'infermiere responsabile dell'assistenza ai pazienti di quella stanza che, in quel momento, era occupato nell'assistenza a un paziente appena uscito dalla sala operatoria. Per questo, e anche perch l'aveva visto fare molte volte dagli infermieri, Stefania prende uno dei tre flaconi dal comodino e cambia l'infusione aumentandone la velocit secondo la richiesta della signora. Dopo circa mezz'ora dal cambio dell'infusione la signora suona il campanello con insistenza e chiama a gran voce l'infermiere lamentando un malessere improvviso. L'infermiere che giunge al suo letto le chiede cosa succeele e lei riferisce un improvviso mal di testa e di sentire il "cuore (he batte molto forte". L'infermiere controlla subito l'infusione e si accorge che la velocit troppo elevata in quanto in essa contenuto un farmaco per l'apparato respiratorio che necessita eli essere somministrato a goccia lenta. Rallentata quindi l'infusione e, misurati i parametri vitali, cerca di tranquillizzare la signora spiegandole che i sintomi manifestati sono correlati alla velocit di infusione della fleboclisi e che rallentanelola, come ha fatto, avrebbe assistito alla loro completa scomparsa nell'arco di poco tempo. Dopo essersi accertato che la signora abbia compreso quanto spiegato, l'infermiere invita Stefania in ambulatorio a discutere l'episodio.

DOMANDE

PER L'APPROFONDIMENTO

E LA DISCUSSIONE

Qual stato l'errore eli Stefania? Perch Stefania ha sbagliato? Che cosa avrebbe dovuto/potuto fare Stefania? Quali sono le situazioni che favoriscono il verificarsi di errori eli qUt'sto tipo? Che cosa si potrebbe fare per evitare che errori simili si verifichinol

20

L'operatore socio-sanitario (055) il ruolo CAPITOLO I

~ L'AMBITO

SOCIALE

l~~
l presso l'unit operativa di Chirurgia }. In questi anni Stefania ha maturato Jordinatore ati, quattro nell'inserimento ingressi
-

Il CASO DI PATRIZIA

degli opeinviati

in urgenza

lttivit di routine

Stefania e un altro

~cura delle persone e del rifacimento tivit perch ci sono molti campanelli Irno quella mattina sono impegnati in ,nora che ha manifestato il bisogno di Jmodino, dice a Stefania che la flebone la velocit per terminarle prima ed senza chiamare l'infermiere era occupato nell'assistenza responsaa un pa-

Patrizia un operatore socio-sanitario che ha lavorato per diversi anni in una casa di riposo per persone non autosufficienti. Dopo questa lunga esperienza presso la casa di riposo decide di cogliere l'opportunit offerta dal coordinatore di dedicarsi all'assistenza delle persone anziane a domicilio. Da quattro anni ormai svolge la sua attivit al domicilio delle persone anziane afferenti al servizio di assistenza dlJmiciliare ed molto contenta. Da circa un mese le stata affidata una persona anziana, di 75 anni, con malattia di l'arkinson allo stadio iniziale che vive sola. La signora, a causa della malattia di cui soffre rallentata nei movimenti e per questo riesce con molta fatica nella cura e nell'igiene personale tanto che, a volte, evita di perfino di lavarsi perch la fatica troppo grande. L'assistente sociale responsabile del servizio di assistenza domiciliare, dopo aver v,tlutato il caso, definisce un una al gioll1o, dal luned al venerd piano personalizzato di intervento assegnando cinque ore alla settimana
-

un operatore socio-sanitario, Patrizia, per supporta re la signora nella cura e nell'Igiene personale.

~ri, Stefania prende uno dei tre flaconi la richiesta della signora. )anello con insistenza e chiama a gran he giunge al suo letto le chiede cosa :he batte molto forte". 'oppo elevata in quanto in essa conmministrato a goccia lenta. Rallentata , la signora spiegandole che i sintomi rallentandola, come ha fatto, avrebbe essersi accertato che la signora abbia
I

discutere l'episodio.

Dopo alcune iniziali difficolt di relazione con la signora che appare piuttosto scontrosa perch non riesce a fare tutto da sola e perch la disturba un po' avere "gente estranea che va e viene cb casa", Patrizia riesce a instaurare una buona relazione e a ottenere la massima collaborazione dalla signor,l. La signora cm contenta dell'aiuto di Patrizia che accetta con fatica di farsi aiutarl' da altre persone. Il sabato una sua nie la domenica, infatti, l'aiuta una sua sorella, pi anziana di lei e, quando non pU() quest'ultima, pote. Nessuno per secondo la signora brava e capace come Patrizia tanto che insiste con lei perch vada al domicilio anche il sabato e la domenica. Patrizia spiega alla signora che questo non possibile perch l'intervento deve esser'e discusso e programmato dall'assistente sociale responsabile del servizio. La signora sembra aver compreso quanto spiegato da Patrizia ma di li a qualche giorno ripropone la richiesta. Di fronte all'insistenza della signor,1 e alla modalit simpatica e per certi versi buffa di porsi, Patrizia non riesce a dire di no e si impegna, per qUl'lIa settimana, a recarsi al domicilio anche il sabato e la domenica. La domenica, mentre sta uscendo dalla doccia aiutata da Patrizia la signora inciampa nel tappettino e cade a terra, anche se dolcemente perch sostenuta da Patrizia che ne attutisce la caduta. Oltre a un grande spavento, la signora sembra non aver riportato alcun danno apparente. Il giorno successivo, luned dopo essere recata al domicilio per il consueto intervento, Patrizia comunica telefonicamente l'accaduto all'assistente sociale. Quest'ultima le chiede di poterla incontrare per meglio discutere quanto accaduto.

ONE

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1. 2. 3. 4, 5.

DOMANDE PERL'APPROFONDIMENTO E LA DISCUSSIONE

lesto tipo? ?

Qual stato l'errore di Patrizial Perch Patrizia ha sbagliato? Che cosa avrebbe dovuto/potuto fare Patrizia? Quali sono le situazioni che favoriscono il verificarsi di errori di questo tipol Che cosa si potrebbe fare per evitare che errori simili si verifichino?

21

Capitolo

------

ELEMENTI DI LEGISLAZIONE SOCIO-SANITARIA E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI

_
~ ...
~~ .

.'

I concetti

IL DIRITTO IN POCHE PAROLE


-------..---------

Ogni Stato ha un suo ordinamento giuridico, costituito dall'insieme delle norme giuridiche che si dato che permette ai cittadini la convivenza e lo sviluppo di ci che, nell'insieme, viene definita societ Pi semplicemente si pu parlare di diritto come il complesso ddle leggj dj uno Stato. Il diritto in senso oggettivo il complesso deIIe norme gjurjdjche che detti/lJo come jl soggetto sj deve comportare Per chiarezza necessario per ricordare che si parla di diritto anche in senso soggettivo indicando la riconosciuta e tutelata necessU dej soggetU dj esprimere djrUU,owero prop jnteressj che la legge riconosce. In altre parole, quando si parla di diritto soggettivo si intende l'insieme dei diritti e doveri di cui il soggetto titolare.
LE FONTI DEL DIRITTO

Siparla di fonti di produzione del diritto facendo riferimento a quelle forze che creano le norme; cio: il Parlamento, che ha propria la funzione di produrre le leggi; il Capo dello Stato e il Governo, che lo possono fare con delega del Parlamento o, in caso di urgenza, con propria responsabilit; altri organi amministrativi statali, con efficacia pi limitata; regioni, comuni, che sono autorizzati dallo Stato a emanare leggi o regolamenti in campi, materie e ambiti territoriali predefiniti.
utile ricordare che le norme aventi come fonti organi statali hanno potere e conseguenze diversificate. In sintesi, se si dovesse realizzare una scala gerarchica fondata sulla tipologia della regola/legge, si avrebbero Costituzione e leggi costituzionali, la legge per eccellenza che contiene i principi generali relativi al funzionamento dello Stato e i diritti e doveri dei cittadini. L'inderogabilit a questa legge si traduce in un limite fondamentale nella produzione, da parte di chi ne ha la prerogativa, delle altre leggi: queste dovranno necessariamente rispettarne i principi. A tale riguardo previsto nella Costituzione un organo, la Corte costituzionale. con il compito di controllare "sulle controversie relative alla legittimit costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge, dello Stato e delle regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e

PARTE

PRIMAArea socio-culturale istituzionale e legislativa

su quelli tra lo Stato e le regioni, e tra le regioni; sulle accu~e promosse contro il Presidente
I con il potere di delegittimaree quindi rendella Repubblica,a norma della Costituzione",

dere inefficace una legge giudicata incostituzionale; leggi ordinarie, sono quelle emanate dal parlamento,2 organo a cui la costituzione affida il compito legislativo; decreti legge del Governo, che possono essere emanati in caso di necessit e urgenza; hanno valore di legge ordinaria, ma devono essere convertiti dal Parlamento, pena la decadenza, entro 60 giorni; decreti legislativi, ovvero leggi delegate: vengono adottate dal Consiglio dei Ministri sulla base di una formale delega adottata dal Parlamento con apposita legge in cui sono indicati in generale i principi a cui deve ispirarsi il Governo nella produzione della legge Negli ultimi anni, l'azione riformatrice dei Governi, che ha coinvolto la pubblica amministrazione, si realizzata utilizzando questo mezzo. evidente l'utilit di questo sistema, laddove si devono realizzare riforme che implicano regolamenti, che riguardano questioni tecniche, difficilmente adotta bili dal Parlamento; regolamenti governativi: sono atti amministrativi aventi forza normativa. Sono deliberati dal Consiglio dei Ministri ed emanati come Decreti del Presidente della Repubblica, previo parere del Consiglio di Stato; regolamenti ministeriali e prefettizi: sono atti formalmente amministrativi e aventi forza normativa, emanati rispettivamente dai ministri e dai prefetti; statuti regionali ordinari; leggi regionali adottate dai Consigli regionali per quelle materie stabilite dalla Costituzione; regolamenti regionali; regolamenti provinciali; regolamenti comunali: sono atti formalmente amministrativi, aventi forza normativa, emanati dai comuni nelle materie previste dalla legge (per esempio, igiene e sanit, edilizia e polizia locale). L'elenco riportato, redatto sulla base della gerarchia della norma, permette di evidenziare le seguenti regole: una norma di grado superiore pu modificare quella di grado inferiore; non pu verificarsi il contrario; due norme di pari grado possono modificarsi sulla base di un criterio cronologico: quella pi recente quella che ha valore.
I SOGGETIIDELDIRITIO La capacit giuridica, cio la capat di essere portatore di obl)/ighi e titolare di diritti, spetta a tutte le persone fisiche. Le persone fisiche vengono intese come tutti gli uomini noli vivi senza alcuna distinzione di sesso, razza, credo religioso o politico. La capacit giuridica spetta anche alle persone giuridiche, cio a enti od organismi che si sono organizzati per prefissati scopi e possono contrarre obbligazioni attraverso i loro organi

Art. 134 della Costituzione.


2

Artt 70 e 77 della Costituzione.

Elementi di legislazione socio-sanitaria e organizzazione 2 dei servizi CAPITOLO

;e promosse contro il Presidente re di delegittimare e quindi renmo a cui la costituzione affida il in caso di necessit e urgenza; ,ti dal Parlamento, pena la decao:dal Consiglio dei Ministri sulla 'posita legge in cui sono indicati ,duzione della legge. Negli ultimi pubblica amministrazione, si lesto sistema, laddove si devono ) questioni tecniche, difficilmente

La personalit l'attitudine a diventare soggetto di diritti come persona sia fisica sia giuridica:la persona fisica l'acquista con la nascita, quella giuridica tramite riconoscimento effettuato da una pubblica autorit

FONTI

DEL DIRITTO

Sono il cuore di un ordinamento

giuridico:

da esse n,lscono

le prescrizioni

che l'ordinamento

riconorme

nosce come proprie. Ciascun ordinamento giuridico stabilisce possano essere riconosciute come appartenenti all'ordinamento Costituzione: massima fonte sulle fonti. Essa legittima le fonti del diritto che appartengono Contiene i criteri per individuare piLI importanti,
FONTI PRIMARIE

le regole affinch determinate stesso. del diritto.

tutti i processi di produzione all'ordinamento. Determina,

e detta le regole per la produzione,

mediante

le

fonti previste, delle norme giuridiche

per, solo quelli

per adottare, cio, gli atti fonte primari.

orza normativa. Sono deliberati sidente della Repubblica, previo Ite amministrativi e aventi forza .ti;
tterie stabilite dalla Costituzione;

Leggi di revisione Leggi costituzionali

costituzionale

e leggi costituzionali. previste per la modificazione di regioni, province e comuni.

di rango legislativo

Leggi di amnistia e indulto.

Leggi ordinarie.
Decreti legislativi Delegazione Il referendum e decreti legge. dei poteri necessari in caso di guerra. delle Camere al Governo abrogativo. parlamentari.

ivi, aventi forza normativa, ema)io, igiene e sanit, edilizia e po-

I regolamenti

Gli statuti delle regioni speciali e delle regioni ordinarie. La legge regionale. FONTISECONDARIE Tutti gli atti fonte subordinati agli atti primari. Il sistema costituzionale delle fonti secondarie aperto delle fonti lasciata alla disponibilit dei soggetti titolari di potest nor-

orma, permette di evidenziare le o inferiore; non pu verificarsi il


n criterio cronologico: quella pi

nel senso che la definizione mative primarie.

PRIMA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE


'blighi e Utolare di diritti, spetta a

rUvivi senza alcuna distinzione di 1 anche alle persone giuridiche, )copi e possono contrarre obbli-

Prima dell'emanazione della legge 833/783 non esisteva nel nostro paese un Servizio Sanitario Nazionale. Ilcomplessodelleleggiche regolamentavanoi servizisanitari erano fondamentalmente divisi in:
leggi riguardanti la sanit pubblica; leggi riguardanti i servizi ospedali eri

--

Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del servizio

sanitario

nazionale"

25

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

In sintesi ai ricorda il secondo Testo Unico delle Leggi Sanitarie (TULLSS)4; la legge 132/68,5 che ha islituito l'Ente Ospedaliero, quale ente pubblico il cui compito istituzionale era quello di provvedere al ricovero e alla cura degli infermi. Per l'importanza che queste due norme hanno avuto, e per l'impronta organizzativa dato ai servizi sanitari, opportuna una breve e mirata disamina.
TESTO UNICO DELLE LEGGI SANITARIE

che hanno

la seconda raccolta delle leggi sanitarie che si realizzata nel nostro ordinamento,6 con essa si coordinano in un unico documento di riferimento tutte le norme promulgate che riguardano la sanit; ci pu richiedere un coordinamento tra le norme in modo da assicurare una coerente organicit tra di esse e, per questo, sono il frutto di un'esplicita delega al Governo da parte del Parlamento. Molte indicazioni che sono contenute in questa raccolta non sono pi applicabili per modifiche intervenute con leggi successive.
L'ASSISTENZA OSPEDALIERA: DALL'ISTITUZIONE DELL'ENTE OSPEDALE AI GIORNI NOSTRI

Con la legge 132 del 19687 lo stato pone ordine in una materia assai importante quanto poco regolamentata: l'assistenza ospedaliera pubblica. Infatti nell'art. 1 della citata norma si dichiara che: "L'assistenza ospedaJjera pubblica svolta afavore di tutti l cittadini italiani e stranieri esclusivamente dagJj enti ospedalieri". Quindi, con estrema chiarezza, si indicano quali sono gli altri enti che possono, a precise condizioni, svolgere la medesima opera: ospedali psichiatrici, istituti per malattie mentali, istituti a carattere scientifico, case di cura private. In sintesi, la norma regolamenta:

l'ente ospedaliero; la struttura e l'amministrazione degli enti ospedalieri; i requisiti e la classificazione degli ospedali; la programmazione ospedaliera; le disposizioni finanziarie per gli enti ospedalieri; l'ordinamento dei servizi e del personale; le case di cura private Il provvedimento che si sta esaminando, per la complessit della materia regolamentata, ha dato facolt al Governo di emanare pi norme sulla base delle generali indicazioni in esso contenute; da ci ne derivano:

R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del Testo Unico delle Leggi Sanitarie". Legge 12 febbraio 1968, n. 132 "Enti ospedali eri e assistenza ospedaliera" Il primo stato realizzato con il R.D. 1 agosto 1907, n. 636 "In ciascuna regione, a decorrere dalla data di entrata in vigore della disciplina di riorganizzazione ospedaliera di cui al presente articolo, e comunque entro un triennio dall'entrata in vigore del decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, cessano di avere efficacia le disposizioni di cui alla legge 12 febbraio 1968, n. 132, e al DPR 27 marzo 1969, n. 128, nonch le disposizioni del D.P.R. 27 marzo 1969, n. 129"

lementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

ente pubblico il cui compito istigliinfermi.


mpronta organizzativa '1a. che hanno

D.PR. 27 marzo 1969, n. 128 "Ordinamento interno dei servizi osped,llieri"; ] D.PR. 27 marzo 1969, n. 29 "Ordinamento interno dei servizi di assislenza delle cliniche e degli istituti universitari di ricovero e cura"; D.P.R 27 marzo 1969, n. 130 "Stato giuridico dei dipendenti degli enli ospedalieri"

:1 nostro ordinamento,6 con essa )rme promulgate che riguardano 1l0do da assicurare una coerente a delega al Governo da parte del n sono pi applicabili per modifi-

Ora, pur ben sapendo che per effetto di quanto sancito all'articolo 48 del D.Lgs. 30 dicembre 1992,n. 502 "Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'(Jrticolo l della legge 23 ottobre 1992, n. 421", che esplicitamente abroga le norme delegate citate, pare opportuno soffermarsi sul D.P.R. 128/69, poich indica con molta precisione come devono essere organizzati gli ospedali,e tale impronta organizzativa ancora permane in molte strutture ospedaliere. Gli ospedali devono assicurare servizi igienico-organizzativi; servizi di diagnosi e cura; servizi amministrativi generali. l servizi igienico-organizzati vi, affidati alla Direzione Sanitaria, oggi identificabile con la Direzione Medica di Presidio Ospedaliero,8 comprendevano i seguenti servizi: segreteria; ufficio statistica e organizzazione sanitaria; archivio cartelle cliniche e biblioteca medica; servizi di assistenza sanitaria e sociale; ufficioper la programmazione dei servizi del personale sanitario, sanitario ausiliario, tecnico ed esecutivo addetto ai servizi sanitari.
Le funzioni dell'ufficio per la programmazione dei servizi del personale sanitario, sanitario ausiliario, tecnico ed esecutivo addetto ai servizi sanitari oggi sono state assorbite dai Servizi lnfermieristici. l Servizi Infermieristici sono nati in molte realt regionali con l'emamzione delle leggi regionali attuative della seconda riforma sanitaria9 Con la legge 251/2000 IOsi d un riferimento non pi regionale ma nazionale sull'istituzione dei Servizi Infermieristici e, in particolare, sulla loro funzione nella gestione, sviluppo della risorsa infermieristica ma anche degli operatori che assicurano attivit di supporto per raggiungere l'obiettivo di un'ineludibile personalizzazione dell'assistenza.

;PEDALE

AI GIORNI NOSTRI

::Issai importante quanto poco re. 1 della citata norma si dichiara ,Jttadini italiani e stranieri esclusi,i indicano quali sono gli altri enti l: ospedali psichiatrici, istituti per vate. In sintesi, la norma regola-

della materia regolamentata, ha generali indicazioni in esso con-

I concetti
-------------

LA NASCITA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE


--------------

L'articolo 32 della Costituzione della Repubblic.a Italiana cos recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'indMduo

interesse della colletti-

vit e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno pu essere obbliga/o a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

:gi Sanitarie" liera"


disciplina di riorganizzazione ospetrata in vigore del decreto legislativo li alla legge 12 febbraio 1968, n. 132, marzo 1969, n. 129" 8 Cfr. articolo4 D.Lgs. 502/92 9 Ci si riferisce al D.Lgs. 502/92 IO Legge lO agosto 2000, n. 251 "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, bilitazione, della prevenzione nonch della professione ostetrica".

tecniche, della ria-

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

Per rendere effettivo tale enunciato nel 1978,Il dopo una lunghissima discussione parlamentare, stata varata una delle pi importanti riforme per il nostro Paese, che istituisce il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) I contenuti di suddetto provvedimento sono stati ispirati anche da altri principi costituzionali, oltre a quello gi citato:

il primato della persona umana (art. 2); 12 la pari dignit sociale dei cittadini e la loro uguaglianza di fronte alla legge (art. 3); 13
il fondamento dello Stato sulle autonomie locali e il relativo decentramento (art. 5); 14 la competenza legislativa e amministrativa delle regioni in materia di assistenza sanitaria e ospedaliera (artt. 117 15/118)

Questa importante riforma ha determinato il definitivo tramonto del sistema mutualistico basato sul principio assicurativo obbligatorio tutti i cittadini italiani in quanto tali hanno diritto ad avere tutelato il loro diritto alla salute attraverso le prestazioni erogate dal SSN. La legge 833178 indica anche con quale struttura concretizzare detto diritto alla tutela della salute: tale configurazione organizzativa prevede un'articolazione a livello centrale, regionale e locale. il territorio in particolare stato suddiviso in unit orglllizzative territoriali denominate USL, cio il complesso dei presidi, degli uJJci e i selVizi dei singoli comuni o associati e delle comunit montane, i quali in un ambito territorialedeterminato assolvono ai compiti del SSN Sulla base dei principi generali delineati dalla legge 833178 in ogni regione si sono promulgate le leggi regionali di attuazione con scelte organizzative non omogenee. Le USLsi sono articolate in Distretti Sanitari di Base, quali strutture tecnico-funzionali per l'erogazione dei servizi di primo livello e di pronto intervento.
ORGANI DELL'UNIT SANITARIA LOCALE

L'Unit Sanitaria Locale (USL)nella originaria impostazione dettata dalla legge 833178 doveva essere una struttura operativa dei comuni e delle comunit montane.16

I]

Legge 23 dicembre

1978, n. 833 "Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale"

12

"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni

sociali ove si svolge la sua personalit, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidariet politica, economica e sociale." 13 "Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale f' sono eguali davanti allei legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni persol1dli e sociali. compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitanclo di fatto la libert e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." 14 "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali: attua nei servizi che dipendono dallo Stato il pi ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione .alle esigenze dell'autonomia e del decentramento." 15 "La potest legislativa esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione, nonch dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali ()" 16 Le comunit montane sono unioni di comuni, enti locali costituiti con leggi regionali tra i comuni montani e parzialmente montani, appartenenti anche a province diverse, allo scopo di promuovere la valorizzazione delle zone montane, l'esercizio associato delle funzioni comUlldli, nonch la fusione di tutti o parte dei comuni associati (D Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 27).

28

Elementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

19hissima discussione parlameno Paese, che istituisce il Servizio

Gli organi previsti

erano da uno o pi consigli comunali);

he da altri principi costituzionali,

l'Assemblea generale (costituita il Comitato di Gestione; il collegio dei revisori.

ronte alla legge (art 3);13 ) decentramento (art 5);14 materia di assistenza sanitaria e )nto del sistema mutualistico bani in quanto tali hanno diritto ad erogate dal SSN. zare detto diritto alla tutela del1a )ne a livel10centrale, regionale e nizzative territoriali denominate i comunj o assoaU e delle comu }no aj compjtj del SSN in ogni regione si sono promulm omogenee. Le USLsi sono aronali per l'erogazione dei servizi

Gi in fase di prima applicazione queste strutture si sono rilevate mas:odontici apparati burocratico-amministrativi dove difficilmente si riusciva a individuare un chiaro responsabile dei risultati. Per questo gi nel 1986, con la legge n. 4 "Disposizioni transilorie nel1'attesa del1a riforma istituzionale delle USL",si ritenuto opportuno modificare l'assetto organizzativo attraverso: soppressione dell'assemblea generale: le relative competenze sono state attribuite al consiglio comunale o all'assemblea delle comunit montane, o all'associazione intercomunale se nell'USLafferivano pi comuni; riduzione dei membri dcl comitato di gestione (4 o 6), eletti dall'organo di cui al punto I), tra candidati aventi esperienze di amministrazione e direzione documentate. In modo pi determinato si interviene con il D.L 35 del 6 febbraio 1991, con il quale si trasforma la gestione della sanit da assembleare a uni personale, nel senso di un solo Direttore con assoluti poteri gestionali a cui coincide anche per un'enorme responsabilit. Il Paese in quel periodo stava attraversando una gravissima crisi economica, ma anche istituzionale, legata a gravi fatti di corruzione che innescarono radicali cambiamenti di carattere strutturale coinvolgenti il settore pubblico, tra cui anche la sanit. Il diritto alla tutela del1a salute, tradotto magistralmente con la legge 833 del 1978, non si discute ma necessario un utilizzo razionale delle risorse, non pi illimitate, pena l'impossibilit di sostenere il sistema sanitario pubblico Tutto ci trover definizione nella legge 421 del 1992,] 7 che d mandato al Governo di ridare una nuova organizzazione a: pubblico impiego; sanit; sistema previdenziale; finanza locale.

~ttata dal1a legge 833/78 doveva ntane.16

azionale". ;ia come singolo sia nelle formazioni ::Jveriinderogabili di solidariet polilegge, senza distinzione di sesso, di ali e sociali compito della Repubjo di fatto la libert e la uguaglianza :ttiva partecipazione di tutti i lavora-

Per quanto riguarda la sanit il nuovo assetto viene determinato con il D.Lgs.502/92,18 successivamente modificato con il D.Lgs. 517/93.19 Il Piano Sanitario Nazionale costituisce il fondamentale strumento attraverso cui si individuano gli obiettivi che il SSN deve perseguire Dal PSN dovrebbero discendere i piani sanitari regionali.

)mie locali; attua nei servizi che diJa i principi ed i metodi della sua le.
petto della Costituzione, nonch dei ionali (...)." Jn leggi regionali tra i comuni mondIo scopo di promuovere la valorizali, nonch la fusione di tutti o parte 17 Legge 23 ottobre 1992, n. 42] "Delega al Governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanit, di pubblico impiego, di previdenza e di tnanza territoriale" 18 D.Lgs 30 dicembre 1992, n. 502 "Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n 421" 19 D.Lgs. 7 dicembre 1993, n. 517 "Moditcazioni al D.Lgs 30 dicembre 1992, n. 502, recante riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'art. I della legge 23 ottobre 1992, n. tU I ".

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

DALLA PRIMA ALLA SECONDA RIFORMA DEL SSN Le principali modifche strutturali apportate dai decreti delegati 51)2e 517 sono le seguenti:

le USLdiventano aziende dotate di personalit giuridica pubblica, autonomia organizzativa, amministrativa, contabile, gestionale e tecnica; si riduce il numero delle USL, che dovrebbero coincidere di norma con l'articolazione provinciale; i grossi ospedali vengono scorporati dall'Azienda USLper diventare Aziende governate con le stesse modalit delle Aziende USL; gli organi delle USL diventano il Direttore generale e il Collegio dei revisori. Il Direttore generale si avvale del Direttore amministrativo, Direttore sanitario e dei servizi sociali. Il Sindaco o la conferenza dei sindaci esaminano i bilanci con pos~,ibilitdi formulare proposte; all'interno delle USL,gli ospedali che non vengono trasformati in Aziende diventano presidi dell'USL

Sulla base delle indicazioni contenute nei decreti delegati, ('gni regione ha emanato le rispettive leggi regionali di attuazione per l'organizzazione del Servizio Sanitario Regionale. Con la riforma del 1992, conosciuta anche come seconda riforma del SSN, si introduce il

concettodi Azienda: le USLsi trasformanoin aziende attraverso le quali si realizzano - direttamente o indirettamente - le fnalitpropriedel ServizioSanitarioNazionale.
In altre parole, la riforma riguarda l'assetto organizzativo del SSN; non vengono minimamente intaccati i principi che hanno ispirato la realizzazione della prima riforma del 1978. L'organizzazione, e quindi la macchina, subisce una proforda innovazione tanto da introdurre la specificazione di Azienda sanitaria: i bilanci, come ogni azienda che vuole sopravvivere e svilupparsi, devono essere per lo meno in pareggio; l'amministratore si assume con pienezza la responsabilit delle scelte strategiche compiute, sia che portino a uno sviluppo dell'azienda sia a una sua involuzione. In questo secondo caso, il direttore potr essere rimosso da chi gli ha conferito il mandato e riposto la fiducia, ossia la regione. L'ASLsi configura come ente strumentale della regione, dotato di personalit giuridica pubblica. La nomina del Direttore generale viene adottata dalla giuntClregionale su proposta del Presidente della stessa. Le regioni disciplinano neJl'ambito della propria competenza le modalit organizzative e di funzionamento dell'ASL, prevedendo, tra l'altro a) l'articolazione delle ASLlocali in distretti; b) il finanziamento delle ASL; c) le modalit di vigilanza e controllo Le strutture attraverso le quali le ASL provvedono all'erogazione deJl'assistenza sanitaria sono: i dipartimenti di prevenzione (come modificato dal D.Lgs.229/99); i distretti sanitari di base; i presidi ospedalieri non costituiti in aziende ospedaliere; le aziende ospedaliere
DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE

Il dipartimento di prevenzione struttura operativa dell'unit sanitaria locale che garantisce la tutela della salute coJlettiva. Persegue obiettivi di promozione della salute, prevenzione deJle ma-

2 Elementi d.ilegislazione socio-sanitaria e organizzazione dei servizi CAPITOLO

i 502 e 517 sono le seguenti: bblica, autonomia organizzativa, jj norma con l'articolazione projiventare Aziende governate con legio dei revisori. Il Direttore gelitario e dei servizi sociali. Il Sin)ssibilit di formulare proposte; nati in Aziende diventano presidi
,

lattiee delle disabilit, miglioramento della qualit della vita, attraverso interventi di prevenzione voltia individuare e rimuovere le cause di nocivit e malattia di origine ambientale, umana e animale. In sintesi, le funzioni garantite dal dipartimento di prevenzione sono le seguenti a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie; b) tutela della collettivit dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; c) tutela della collettivit e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari ccnnessi agli ambienti di lavoro; d) sanit pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale; e) tutela igienico-sanitaria degli alimenti; g) tutela della salute nelle attivit sportive; h) contribuzione alle attivit di promozione della salute e di prevenzione delle malattie cronicodegenerative in collaborazione con gli altri servizi e dipartimenti aziendali.
DISTRETII SANITARI DI BASE O

sorveglianzae prevenzionenutrizionale;

ogni regione ha emanato le ri-

;ervizio Sanitario Regionale riforma del SSN, si introduce il

so le quali si realizzano - diretta'io Nazionale. del SSN; non vengono minimaella prima riforma del 1978. L'orlovazione tanto da introdurre la da che vuole sopravvivere e svi)re si assume con pienezza la rea uno sviluppo dell'azienda sia a essere rimosso da chi gli ha con,tato di personalit giuridica publta regionale su proposta del Preopria competenza le modalit oro:

Per quanto riguarda i distretti, essi sono articolati con criteri dettati dalla regione; comunque, ogni distretto dovrebbe costituire riferimento per non meno di 60 000 abitanti. In sintesi, la funzione preminente di questa struttura dell'ASL quell,I di assicurare i servizi di assistenza primaria relativi ad attivit sia sanitarie sia socio-sanitarie, nonch i seguenti servizi: a) assistenza specialistica ambulatoriale; b) attivit o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze; c) attivit o servizi consultoriali per la tutela della salute dell'infanzia, della donna e della famiglia; d) attivit o servizi rivolti a disabili e anziani; e) attivit o servizi di assistenza domiciliare integrata; O attivit o servizi per le patologie da HIVe per le patologie in fase terminale. Il responsabile del distretto un direttore nominato dal Direttore generale tra i dirigenti dell'Azienda ASL

sazione dell'assistenza sanitaria 29/99);

PRESIDI

OSPEDALIERI

NON COSTITUITI

IN AZIENDE

OSPEDALIERE

3anitaria locale che garantisce la :lla salute, prevenzione delle ma-

Nell'ambito delle ASLpossono essere presenti degli ospedali che non posseggono le caratteristiche previste dalla legge per poter diventare Aziende ospedaliere a se stanti. In questo caso, tali strutture sanitarie costituiscono dei presidi ospedalieri che, a differenza delle Aziende Ospedaliere, sono gestiti dalla medesima direzione che dirige l'Azienda Sanitaria Nelle unit sanitarie locali nelle quali sono presenti pi ospedali, questi possono essere accoqJJti ai fini funzionali ed previsto per queste strutture un medico responsabile denominato Dirigente (oggi Direttore medico di Presidio ospedaliero) con funzioni proprie della figura dell'ex direttore sanitario dell'ospedale; gli vengono infatti attribuite funzioni igienico-organizzative. Il dirigente medico e il dirigente amministrativo di presidio concorrono, secondo le rispettive competenze, al conseguimento degli obiettivi fissati dal Direttore generale. bene ricordare, inoltrc, che a tutti i presidi

PARTE

PRIMA8Area socio-culturale

istituzionale

e,Jegislativa

attribuita autonomia economico-finanziaria dell'unit sanitaria locale


AzIENDE OSPEDALIERE

con contabilit separata all'interno del bilancio

Per quanto riguarda gli ospedali trasformati, con decreto ministcriale su proposta della regione, in aziende ospedaliere, queste sono governate dagli stessi organi previsti per le ASL Sono organi dell'azienda il Direttore generale e il Collegio sindacale Il Direttore generale responsabile della gestione complessiva dell'ASL, nomina i responsabili delle strutture operative dell'azienda ed coadiuvato, nell' esercizio delle proprie funzioni, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Tutti i poteri di gestione, nonch la rappresentanza dell'uniL'1sanitaria locale, sono riservati al Direttore generale al quale compete in particolare, anche attraverso l'istituzione di un apposito servizio di controllo interno, verificare, mediante valutazioni comparative dei costi, i rendimenti e i risultati, la corretta ed economica gestione delle risorse attribuite e introitate nonch l'imparzialit e il buon andamento dell'azione amministrativa. Gli aspiranti alla carica di Direttore generale devono essere in possesso del diploma di laurea e di esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende, strutture pubbliche o private, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilit delle risorse umane, tecniche o finanziarie. Ilrapporto di lavoro del Direttore generale esclusivo e regolato da un contratto di diritto privato. Per quanto riguarda i compiti del Collegio sindacale (vedi schema a pagina successiva), questi possono essere in sintesi cosi identificati: verificare l'amministrazione dell'azienda sotto il profilo economico; vigilare sull'osservanza della legge; accertare la regolare tenuta della contabilit e la conformit jel bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; effettuare periodicamente verifiche di cassa; riferire almeno trimestralmente alla regione, anche su richi,.::stadi quest'ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi fondato sospetto di gravi irregolarit

LA TERZA RIFORMA DEL SSN (RIFORMA TER O Bl!"DI) Il processo riformatore riguardante il SSN non si esaurito (un la riforma dettata dal D.Lgs. 502/517. A sei anni di distanza, il governo prodi ottiene dal PlIlamento una nuova delega per modificare l'assetto organizzativo dettato dalla seconda riforma che, poi, si realizzer con il governo D'Alema e con il ministro della sanit Bindi. Il Parlamento approva una legge delega che contiene oltre ai principi a cui si deve riferire la nuova riforma. anche indicazioni per realizzare altri importanti provvedimenti: Testo Unico delle leggi sanitarie; Riordino della medicina penitenziaria; Ridefinizione dei rapporti tra Universit e SSN.

Elementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

~parata all'interno del bilancio


i- -------

. I

IJ .
GIUNTA Individua

. ..
generale

.
---.------

REGIONALE

:riale su proposta della regione, l previsti per le ASL indacale. siva dell' ASL,nomina i responesercizio delle proprie funzioni,
j sanitaria locale, sono riservati averso l'istituzione di un appoli comparative dei costi, i rendi,e attribuite e introitate nonch

il Direttore

Svolge attivit di indirizzo e coordinamento (programmazione) Attribuisce finanziarie le quote di risorse nei casi

Esercita i poteri sostitutivi previsti

I
DIRETTORE GENERALE Ha tutti i poteri di gestione Ha rappresentanza dell'USL Ha un rapporto di lavoro privato di durata quinquennale rinnovabile

in possesso del diploma di lauamministrativa in enti, aziende, onomia gestionale e diretta reato da un contratto di diritto pri-

lema a pagina successiva), que\omico; jel bilancio alle risultanze dei li-

DI RETTORE

AMMI N ISTRA TIVO

COLLEGIO

DEI REVISORI delle leggi

Laureato in discipline giuridiche o economiche con esperienza quinquennale di direzione

Vigila sull'osservanza

Verifica la regolare tenuta della contabilit Esamina il bilancio preventivo Accerta trimestralmente la consistenza di cassa Pu fare ispezion e controlli

assunto dal Direttore generale con contratto privato


Dura in carica fino alla cessazione del Direttore generale

~sta di quest'ultima, sui risultati se vi fondato sospetto di gravi

Coordina

i servizi amministrativi COORDI/\lATORE DEI SERVIZI SOCIALI Coordina i servizi sociali delegati dai comuni alle USL

Partecipa alla responsabilit del Direttore generale e d parere obbligatorio nelle materie di competenza

JDI)
CONSIGLIO DEI SANITARI
'

m la riforma dettata dal D.Lgs. rlamento una nuova delega per che, poi, si realizzer con il goo approva una legge delega che mche indicazioni per realizzare

maggioranza edaaltrioperatori
sanitari laureati e non una componente infermieristica Ha funzioni di consulenza tecnico"sanitaria D parere obbligatorio generale al Direttore

composto da medici in

DIRETTORE SANITARIO Medico Assunto dal Diretlore generale con contratto privato Dura in carica fino alla cessazione del Direttore genprale Coordina i servizi sanitari Partecipa alla responsabilit del Direttore generalp e d parere obbligatorio nelle' materie di competenza ~ l

-L

--

---------------

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e.Jegislativa

PRINCIPI

E CRITERI

DIRETTIVI

DI DELEGA

Ancora una volta non si mettono in discussione i principi ispiratiJri della prima riforma realizzata nel 1978: si coglie invece l'esigenza di una nuova riformulazioneorganizzativa del sistema che dovrebbe tradurre questi principi in prestazioni sanitarie equamente accessibili, efficaci ed erogate con efficienza e appropriatezza Ci in una condizione sexiale in cui le risorse disponibili non sono infinite. In particolare si vogliono realizzare le seguenti fnalit: a) perseguire la piena realizzazione del diritto alla salute e dei principi e degli obiettivi previsti dagli articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833; b) completare il processo di regionalizzazione e verificare e completare il processo di aziendalizzazione delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale; c) regolare la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati al fine del raggiungimento degli obiettivi di salute determinati dalla programmazione sanituria; d) garantire la libert di scelta e assicurare che il suo esercizio da parte dell'assistito, nei confronti delle strutture e dei professionisti accreditati e con i quali il Servizio Sanitario Nazionale intrattenga appositi rapporti, si svolga nell'ambito della programmazione sanitaria; e) realizzare la partecipazione del cittadini e degli operatori sanitari alla programmazione e alla valutazione dei servizi sanitari; f) dare piena attuazione alla carta dei servizi anche mediante verifiche sulle prestazioni sanitarie nonch la pi ampia divulgazione dei dati qualitativi ed economici inerenti alle prestazioni erogate; g) razionalizzare le strutture e le attivit connesse alla prestazione di servizi sanitari, al fine di eliminare sprechi e disfunzioni; h) perseguire l'efficacia e l'efficienza dei servizi sanitari a garanzia del cittadino e del priLCipio di equit distributiva; i) definire linee guida al fine di individuare le modalit di controllo e verifica, da attuare secondo il principio di sussidiari et istituzionale e sulla base anche di appositi indicatori, dell'appropriatezza delle prescrizioni e delle prestazioni di prevenzione, di diagnosi, di cura e di riabilitazione, in modo da razionalizzare l'utilizzazione delle risorse nel perseguimento degli scopi di cui alla lettera a); I) potenziare il ruolo dei comuni nei procedimenti di programmazione sanitaria e socio-sanitaria a livello regionale e locale; m) prevedere tempi, modalit e aree di attivit per pervenire a un'effettiva integrazione a livello distrettuale dei servizi sanitari con quelli sociali; n) ridefinire il ruolo del Piano Sanitario Nazionale, nel quale sono individuati gli obiettivi di salute, i livelli uniformi ed essenziali di assistenza e le prestazioni efficaci e appropria te da garantire a tutti i cittadini a carico Lei Fondo Sanitario Nazionale; demandare ad appositi organismi scientifici del Servizio Sanitario Nazionale l'individuazione dei criteri di valutazione qualitativa e quantitativa delle prestazioni sanitarie, disciplinando la partecipazione a tali organismi delle societ scientifiche accreditate, anche prevedendo sistemi di certificazione della qualit; o) riordinare le forme integrative di assistenza sanitaria; p) stabilire le modalit e i criteri per il rilascio dell'autorizzaziiJne a realizzare strutture sanitane; q) detnire un modello di accreditamento rispondente agli indirizzi del Piano Sanitario Nazionale; r) definire, ai fini dell'accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private, standard minimi di strutture, attrezzature e personale, che assicurino tutti i servizi necessari derivanti dalle funzioni richieste in seguito all'accreditamento

34

Elementi di legislazione socio-sanitaria

e organizzazione

dei servizi CAPITOLO2

PRIMA E DOPO LA RIFORMA TER: CHE COSA CAMBIA?

tori della prima riforma realizzata me organizzativa del sistema che mente accessibili, efficaci ed ero,ociale in cui le risorse disponibili ;nti finalit: :i principi e degli obiettivi previsti
ompletare il processo di azienda-

sintesi si cerca ora di puntualizzare i principali cambiamenti apportati dalla riforma Sindi, In estrema attraverso un confronto con quanto invece era previsto nelle precedenti disposizioni. anche

D.Lgs. 229/1999 Articolo 1 Si individuano le prestazioni da assicurare


al cittadino contestualmente alla determinazione delle risorse finanziarie a disposizione del SSN nel rispetto del DPEF.

D.Lgs. 502/1992

al fine del raggiungimento degli :lria; io da parte dell'assistito, nei conquali il Servizio Sanitario Naziola programmazione sanitaria; mitari alla programmazione e alla
e verifiche sulle prestazioni sanied economici inerenti alle presta-

I livelli di assistenza con i necessari finanziamenti sono stabiliti con il PSN, in coerenza con il finanziamento assicurato al SSN.

Il governo esprime pareri sui PSR quando Il Ministero della sanit esprime pareri sugli questi vengono emanati come LR, come per schemi di piano sanitario regionale in qualsiasi altra legge regionale. relazione alla coerenza degli stessi con le scelte di politica sanitaria nazionale. in carenza di piano sanitario regionale si nomn un commissario per l'attuazione del PSN. Articolo 3 Le USL si costituiscono in Aziende con personalit giuridica e autonomia imprE\f1ditoriale. L'organizzazione e il funzipnamento vengono del iberati dal Direttore generale con atto aziendale. Viene istituito il Collegio di Direzione che dovr coadiuvare il Direttore generale per il governo delle attivit cliniche, la programmazione sanitaria, la formulazione di programmi di formazione e per l'attuazione dell'attivit intramuraria libero-professionale. L'USL azienda dotata di personalit giuridica, autonomia organizzativa, , ammin,istrativa, palrimoniale, contabiJe . gestionale e tecnica. Non previsto tale Collegio.

lzione di servizi sanitari, al fine di


anzia del cittadino e del principio

'ollo e verifica, da attuare secondo di appositi indicatori, dell'approme, di diagnosi, di cura e di riabi)rse ne] perseguimento degli scopi mazione sanitaria e socio-sanita-

un'effettiva integrazione a livello


,ono individuati gli obiettivi di sazioni efficaci e appropria te da ga\ale; demandare ad appositi orgauazione dei criteri di valutazione inando la partecipazione a tali or:ndo sistemi di certificazione della

Il Sindaco o la Conferenza dei sindaci


possono richiedere alla regione di recedere dal contratto con il Direttore generale.

Non prevista tale importante

prerogativa.

Non risulta tale precisa specificazione. Si definiscono le prestazioni socio-sanitarie, con la distinzione tra prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria. Articolo 6 Con decreti interministeriali si fissano ogni tre anni le linee guida per la stesura dei rapporti con le Universit per l'individuazione delle strutture universitarie per lo svolgimento delle attivit assistenziali e la formazione specialistica. Le regioni direttamente stipulano con le universit dei protocolli di intesa.

ione a realizzare strutture sanitazzi del Piano Sanitario Nazionale; pubbliche e private, standard mi, tutti i servizi necessari derivanti

(segue)

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionaI~ e legislativa

(continua)

Articolo 12
La dirigenza sanitaria viene collocata in un ruolo unico, con un' articolazione diversificata a seconda dei livelli di responsabilit: appena assunto; dirigente di struttura complessa. Il dirigente sottoposto a verifica, gli incarichi hanno durata dai cinque ai sette anni, rinnovabili. Il rapporto dei dirigenti esclusivo, con prerogativa di realizzare attivit professionale in seno all'azienda. Si prevede la formazione continua del personale per aggiornare le conoscenze professionali. L'organizzazione dipartimentale costituisce il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attivit delle aziende sanitarie. Non vi il rapporto esclusivo. La dirigenza era collocata su due livelli, il primo con l'unzioni di supporto, il secondo di direzione.

con 5 anni di anzianit;

Articolo 13
Non era prevista.

Articolo 14
Le regioni nelle ristrutturazioni della rete ospedaliera dovevano tener presente il modello organizzativo dipartimentale.

importante ribadire che la terza riforma ha ben chiarite quali sono i suoi principi ispiratori, che si riportano riassunti nello schema che segue. Come successo per le altre modifiche organizzative del SSN, le regioni hanno dovuto, nella loro sempre pi rilevante autonomia, riprogettare i diversi servizi sanitari regionali. L'elemento unificatore, a garanzia del rispetto dei diritti costituzionalmente sanciti, risultano essere gli accordi stato-regioni sui livelli uniformi ed essenziali di assistenza. Con detto provvedimento, emanato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e approvato dalla Conferenza stato-regioni. si identificano le prestazioni sanitarie che devono essere uniformemente garantite in tutto il Paese. Ogni regione potr solo implementare tali livelli con risorse individuate nei propri bilanci Con questo meccanismo si voluto evitare di creare differenti servizi sanitari, uno per regione, oltre che garantire a tutti i cittadini il diritto sancito dall'articolo 32 della Carta costituzionale il diritto alla tutela della salute. Nel D.Lgs. 229/99 il distretto cos caratterizzato articolazione territoriale con una popolazione non inferiore a 60000 abitanti; i servizi di assistenza primaria dovranno essere organizzati in forma dipartimentale; vengono assicurate l'erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, nonch le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria delegate dai comuni

Elementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

-"

PRINCIPI

ISPIRA TORI

DEl

D.LGS.

229/99

~ra collocata su due livelli, 'unzioni di supporto, il secondo

Dignit della persona Soddisfazione Appropriatezza Economicit del bisogno di salute rispetto alle esigenze nell'impiego delle risorse Equit di accesso

pporto

esclusivo.

. .

DIRETTORE
Adotta l'atto

GENERALE

aziendale delle

. responsabile della gestione complessiva Nomina i responsabili strutture operative

lo strumento attraverso il quale si individuano le strutture operative; si disciplinano le attribuzioni del Direttore amministrcltivo, sanitario, di distretto, di presidio, di dipartimento e dei dirigenti responsabili di struttura

ista.

. coadiuvato dal Direttore amministrativo, dal Direttore sanitario e si avvale del Collegi!> di direzione

composto da:
Direttore Direttore Direttore Direttore Direttore amministrativo sanitario di distretto di dipartimento di presidio

Ile ristrutturazioni della rete ovevano tener presente ~anizzativo dipartimentale.

INTEGRAZIONE

SSN-SSR

) quali sono i suoi principi ispira successo per le altre modifiche mpre pi rilevante autonomia, ricatore, a garanzia del rispetto dei ,tato-regioni sui livelli uniformi ed )n decreto del Presidente del Con, si identificano le prestazioni sa)aese. Ogni regione potr solo im. Con questo meccanismo si vaIe, oltre che garantire a tutti i citle: il diritto alla tutela della salute. e a 60000 abitanti; ti in forma dipartimentale;
a riJevanza sociale, nonch le pre~

Il SSN costituito: dal complesso delle funzioni e delle attivit dei SSR; i livelli di assistenza costituiscono il sistema di garanzia per i cittadini ed elemento unificante del sistema. Il PSN lo strumento di raccordo e di armonizzazione elaborato dal governo centrale con il consenso delle regioni

Tutto ci si realizza con /'identificazione

dei livelli di assistenza essenziali

---

----

I concetti

CONFIGURAZIONE GIURIDICA DELLE IPAB


------------

Gli enti pubblici possono essere classificati con differenti criteri, uno dei quali li individua come enti locali istituzionali e territoriali (regioni, province, comuni). I primi comprendono le Istituzioni di Assistenza e Beneficenza (IPAB). In sintesi le IPAB sono: Jondazionj, in quanto insieme di beni vincolati al raggiungimento ziali e di beneficenza; di petrticolari fini assisten-

,
PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e le~islativa DEI RIFERIMENTI NORMATIVI primo esempio di legislazione sanitaria

QUADRO RIASSUNTIVO

1806 Regolamento napoleonico:

R.D.1 agos.to 1907 n. 636: primo TULLSS

R.D. 27 luglio 1934 n. 1265: seF=ondo

Legge 12 febbraio 1968 n. 132: Istituzione de Il'Ente Ospedale

D.P.R. 128/69: Ordinamento interno dei Servizi Ospedalieri

D.P.R. 130/69: Stato giuridico dei dipendenti degli Enti Ospedalieri

Legge 23 dicembre 1978: istituzione del SSN

D.P.R. 761/79: stato giuridico dei dipendenti del SSN

D.M. 30/1/82: norme concorsuali per i dipendenti del SSN

D.P.R. 821/84: attribuzione del personale non medico del SSN

Legge 421/92: delega al governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di

pubblico impiego

sanit

previdenza

finanza locale

D.Lgs. 229/93 D.Lgs. 247/93 D.Lgs. 470/93 D.Lgs. 546/93 Riforma del pubblico impiego

D.Lgs. 502/90 D.Lgs.517/93

D.Lgs. 503/92

D.Lgs. 504/92

Seconda riforma della sanit

Riforma del sistema previdenziale

Riforma del sistema di finanza locale

Elementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

\ TIVI ji legislazione sanitaria ,.Emanazione di'un testo unico

Legge 419/98

TULLSS

Razionalizzazione Modifica del D.Lgs. 502/92

Riordino Medic~na penitenziaria'

Non emanato per scadenza dei termini


ell'Ente Ospedale

D.Lgs. 229/99

D.Lgs. 230/99

Terza riforma del SSN

R. 130/69: Stato giuridico dei ~ndentl degli Enti Ospedalieri


azjende dj elargjzjone economjca, in quanto i beni di cui dispongono sono solo un mezzo per il raggiungimento dei loro fini; enU autarchjcj, cio dotati di potere di autoregolamentazione; enU mora]j, ovvero dotati di personalit giuridica e, in quanto tali, soggetti di diritto.

~ del SSN

D.P.R. 821/84: attribuzione del personale non medico del SSN

La disciplina di riferimento, per le strutture esistenti, la legge n. 6972 del 1890, anche se", come vedremo in seguito tale dispositivo risulta formalmente abrogato. Non molto agevole realizzare una classificazione che riesca esaurientemente ad accogliere
~

ogni sviluppo che si prodotto dalle originarie Istituzioni in denaro Istituzioni Istituzioni Istituzioni

IPAB,

senza questa pretesa ~ossiamo annoverare:

~ionalizzazione 3.teriadi

che provvedono all'assistenza e beneficenza dei nullatenentl mediante elargizioni o generi di prima necessit; con finalit socio-sanitarie di ricovero e cura; educative con finalit educative nei confronti dell'infanzia 1Jbandonata; che inglobano pi finalit brevemente puntualizzate.

CENNI SULL'ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO DELLE IPAB

n principiodell'autonomiaamministrativadelle IPAB sancito dalla legge di riferimento gi citata del 1890 n. 6972, che prevede:
1Za

finanza locale

un'autoregolamentazione per quanto riguarda il funzionamento dell'ente; un pieno rispetto della volont manifestata dai fonda tori per quanto riguarda la composizione e il funzionamento degli organi di amministrazione e di rappresentanza, purch questa non sia contraria a superiori disposizioni di legge a tutela dell'interesse collettivo.

3/92

D.Lgs. 504/92

sistema dale

Riforma del sistema di finanza locale

bene chiarire il significato del termine tavola dj Iondazjone, spesso citato nei documenti riguardanti le IPAB; con questo termine si intende il documento in cui contenuto 1'atto di volont, da cui l'istituzione trae origine, del benefattore. In questa carta, inoltre, sono contenuti il fine e le modalit di funzionamento della struttura. Cosa diversa , invece, lo statuto che regola in dettaglio la vita dell'ente fissando precise regole di funzionamento ed espressione dell'autonomia di cui portatore.

,
PARTE PRJMA

Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

In buona sostanza, le tavole di fondazione precedono lo statuto dal quale discendono le modalit di funzionamento per raggiungere le finalit contenute nelle gi citate tavole, comprese le modalit organizzative per quanto concerne gli organi ammini:;trativi.
LE NUOVE AZIENDE DEI SERVIZI ALLA PERSONA

Nel 2000 stata approvata un'importf\ntelegge, la n. 328 dell 8 novembre, "Leggequadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", con la quale si delega il governo a emanare un decreto legislativo recante una nuova eIsciplina delle IPAB, ora regolamentate dalla legge 17 luglio 1890, n 6972, e successive modilicazioni, sulla base dei seguenti principi

definire l'inserimento delle IPAB che operano in campo sojo-assistenziale nella programmazione regionale del sistema integrato di interventi e servizi sociali; prevedere, nell'ambito del riordino della disciplina, la trasformazione della forma giuridica

delle lPAB al finedi garantirel'obiettivodi un'efficaceed efficientegestione, assicurando autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica compatibile con il mantenimento della personalit giuridica pubblica Tale decreto delegato stato emanato il4 maggio 2001 e porta il n. 207 "Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, a norma cicll'articolo lO della legge 8 novembre 2000, n. 328". importante annotare che con l'entrata in vigore di questo decreto vengono abrogate le norme contenute nella disciplina fino a ora eliriferimento per le IPABe cio la legge 17 luglio 1890, n. 6972 In sintesi, la normativa in questione riguarda tutte le IPAB,collocando queste nel quadro della realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, in accordo a quanto sancito dall'articolo I della legge 8 novembre 2000, n. 328 gi citata. Alle regioni spetta l'imcombenza di disciplinare le modalit di concertazione e cooperazione dei diversi livelli istituzionali tra IPABe altre istituzioni, per raggiungere l'importante obiettivo di un'efficace programmazione con un uso razionale delle risorse disponibili Si precisa, inoltre, che le istituzioni riordinate, sulla base delle nuove disposizioni, in aziende di servizi o in persone giuridiche private, conservano i diritti e gli obblighi anteriori al riordino. Per il personale vi sono delle regole di garanzia che sanciscono che l'attuazione del riordino non costituisce causa di risoluzione del rapporto di lavoro; ciper il personale dipendente che alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo abhia in corso un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Ilpersonale dipendente, infine, conserva i diritti derivanti dall'anzianit complessiva maturata all'atto del riordino. Un'importante novit prevista per le strutture che svolgono direttamente attivit di erogazione di servizi assistenziali alla persona, che sono tenute a trasformarsi in aziende pubbliche di servizi alla persona e ad adeguare i propri statuti alle previsioni della legge in commento entro due anni dall'entrata in vigore del presente decreto legislativo Tale imperativo derogabile in particolari casi definiti puntualmente. Detteaziende di servizi alla persona assumono queste caratteristiche: 1. L'azienda pubblica di servizi alla persona non ha fini di lucro, ha personalit giuridica di diritto pubblico, autonomia statutaria, patrimoniale, contabilE',gestionale e tecnica e opera con criteri imprenditoriali. Essa informa la propria attivit di gestione a criteri di efficienza, efficacia ed economicit, nel rispetto del pareggio di bilancio da perseguire attraverso l'equilibrio dei costi e dei ricavi, in questi compresi

i trasferimenti

Elementi di legislazione socio-sanitaria

e organizzazione

dei servizi CAPITOLO2

.atuto dal quale discendono le monelle gi citate tavole, comprese le ..istrativi.

2.

All'azienda pubblica di servizi alla persona si applicano i principi relativi alla distinzione dei poteri di indirizzo e programmazione dai poteri di gestione Gli statuti disciplinano le moda-

lit di elezione o nomllla degl1 orgalll dI Governo e di dIreZIone e l 10"0 poten, nel nspetto delle disposizioni del presente capo. della sua autonomia, l'azienda pubblica di servizi alla persona pu porre in es3. Nell'ambito

:11'8 novembre, "Legge quadro per xiali", con la quale si delega il godisciplina delle IPAB, ora regolajificazioni, sulla base dei seguenti

;ocio-assistenziale rvizi sociali; sformazione della fficiente gestione, :cnica compatibile

nella programforma giuridica assicurando aucon il manteni-

sere t1Jttigli atti e i negozi, anche di diritto privato, funzionali al perseguimento dei,propri scopi istituzionali e all'assolvimento degli impegni assunti in sede di programmazione regional. In particolare, l'azienda pubblica di servizi alla persona pu ((istituire societ o istituire fondazioni di diritto privato al fine di svolgere attivit strumentali a quelle istitllzionali nonch di provvedere alla gestione e alla manutenzione del proprio pa:rimonio L'eventuale affidamento della gestione patrimoniale a soggetti esterni avviene in base a criteri comparativi di scelta rispondenti all'esclusivo interesse dell'azienda.
Gli statuti disciplinano i limiti nei quali l'azienda pubblica di servizi ali) persona pu estendere la sua attivit anche in ambiti territoriali diversi da quello regionale o infraregionale di appartenenza. Di queste neo aziende viene stabilito che avranno quale organo di govcmo il Consiglio di amministrazione e il presidente, nominati in base allo statuto dell'ente. eli organi di governo dell'azienda pubblica di servizi alla persona esercitano le funzioni diindirizzJ, definendo gli obiet-

orta il n. 207: "Riordino del sistema la dell'articolo lO della legge 8 no:a in vigore di questo decreto vendi riferimento per le IPAB e cio la collocando queste nel quadro della ciali, in accordo a quanto sancito di concertazione e cooperazione ggiungere l'importante obiettivo di 3e disponibili elle nuove disposizioni, in aziende ~ gli obblighi anteriori al riordino. ;cono che l'attuazione del riordino i per il personale dipendente che bbia in corso un rapporto di lavoro :rva i diritti derivanti dall'anzianit )no direttamente attivit di eroga-

tivi e i programmi di attivit e di sviluppo,

verificano la rispondenza dei risultati dell'attivit amattribuite dallo statuto. Provvede alla:

ministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Il Consiglio di amministrazione esercita le funzioni

nomina del direttore; definizione di obiettivi, priorit, piani, programmi e direttive generali per l'azione amministrativa e per la gestione; individuazione e assegnazione al direttore delle risorse umane, materiali ed economico-finanziarie da destinare al raggiungimento delle finalit identificate; approvazione dei bilanci, verifica dell'azione amministrativa e della gestione e dei relativi risultati e adozione dei provvedimenti conseguenti; approvazione delle modifiche statutarie e dei regolamenti interni. Un ruolo chiave viene assunto, nella gestione dell'Azienda, dal neo costituito Direttore, nominato dal Consiglio di amministrazione, anche dall'esterno dell'azienda, sulla base della valutazione del curriculum professionale esibito e con atto motivato. Il rapporto di lavoro del Direttore regolato da un contratto di diritto privato di durata determinata e comunque non superiore a quella del Consiglio di amministrazione che lo ha nominato. Eventualmente il contrattJ rinnovabile. La responsabilit del Direttore relativa al raggiungimento degli obie!tivi programmati dal Consiglio di amministrazione e comprende la gestione diretta dell'organizzazione della struttura nonch del personale Per quanto riguarda il rapporto di lavoro dei dipendenti delle aziende pLbbliche di servizi alla persona, questa legge contiene precise indicazioni: deve avere natura privatistica ed disciplinato previa istituzione di un autonomo comparto di contrattazione colletti'/l. I requisiti e le modalit di assunzione del personale sono determinati dal regolamento dell'ente che viene approvato dalla regione.

asformarsi in aziende pubbliche di )ni della legge in commento entro o. Tale imperativo ratteristiche: lCro, ha personalit giuridica di dile, gestionale e tecnica e opera con :estione a criteri di efficienza, effi) da perseguire attraverso l'equili.1. derogabile in

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

I concetti

LE RESIDENZE EXTRAOSPEDALIERE
--------

Le residenze extraospedaliere si pongono come risposta ai bisogni assistenziali delle persone portatrici di handicap fisici e psichici, degli anziani e dei sogget~i non autosufficienti che non possono, per motivi di ordine sanitario ecJi carattere sociale, essere assistiti al proprio domicilio. Per far fronte a queste necessit sono disponibili nel nostro Pae5l~diverse strutture che offrono diversitcati livelli di assistenza e, quindi, in relazione ai problemi degli ospiti, possibile identificare la seguente tipologia di residenzialit extraospedaliera: residenza assistenziale; strutture riabilitative per portatori di menomazioni psichiche e sensoriali;

residenzesanitarie assistenziali (RSA).


LE RESIDENZE ASSISTENZIALI

Rientrano in questa tipologia strutture come le case di riposo, le case albergo e le comunit alloggio, in cui la componente sanitaria pressoch irrilevante, tanto che si pongono fuori dal
SSN;

previsto che le eventuali necessit infermieristiche e mediC'1csiano soddisfatte con il personale di pari funzioni operante nei distrettisahitti di competenza territoriale.
LE STRUTTURE RlABILITATIVE PER PORTATORI DI MENOMAZIONI FISICHE, PSICHICHE E SENSORIAU

La principale tnalit di queste strutture quella di recuperare e curare menomazioni fisiche, psichiche e sensoriali attraverso un'adeguata assistenza sanitaria. Sono tipiche le degenze post-acuzie ospedaliere, in cui il paziente, superato il momento acuto della patologia, ha bisogno di un'assistenza sanitaria tnalizzata al recupero delle potenzialit residue. [n tali strutture saranno inoltre possibili gli interventi diagnostici e terapeutici, e quindi avranno disponibilit di personale appartenente al ruolo sanit3rio.
LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA) Se si volesse dare una detnizione delle RSA si potrebbe definirle come presidi che offrono assistenza a soggetti non autosuftcienti, anziani e no, con esiti di patologie fisiche psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio; queste sono strutture in grado di assicurare un "livello medio" di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa accompagnata da un "livello alto" di assistenza tutelare e alberghiera, modulate in base al modello assistenziale adottato dalle regioni e provincie autonome. inoltre stato assodato che le RSA deve no essere considerate come strutture proprie del SSN, e come tali la competenza relativamente all'organizzazione rimane alla regione che la esercita tenendo conto delle compatibilit economiche e normative complessive. Le RSA si differenziano comunque dalle strutture riabilitati ve per il minor impegno sanitario che viene richiesto in funzione dei bisogni degli ospiti. interessante rilevare come attraverso atti del Ministero della Sanit sia stato proceduralizzato l'ingresso degli anziani nelle RSA. Il passaggio obbligato quello della valutazione espressa dall'unit valutativa geriatrica territoriale, costituita a livello distrettuale e composta da personale medico, infermieristico e di assistenza sociale. I requisiti organizzativi previsti per le RSA sono i seguenti valutazione multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei problemi/bisogni sa-

nitari, cognitivi, psicologici e sociali dell'ospite al momento dell'ammissione e periodicamente; .;

la

Elementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

IERE
-------

bisogni assistenziali delle persone :tti non autosufficienti che non pos:re assistiti al proprio domicilio. Per :;e diverse strutture che offrono di:mi degli ospiti, possibile identifi-

stesura di un piano di assistenza individualizzato corrispondente ai bisugni identificati; lavoro degli operatori deputati all'assistenza secondo le modalit e le IOJgichedell'quipe interdisciplinare; raccolta dei dati delle singole valutazioni multi dimensionali tale da p'~rmettere il controllo continuo delle attivit delle RSA;

coinvolgimento della famigliadell'ospite;

personale medico, infermieristico, di assistenza alla persona, di riabilitazione e di assistenza sociale in relazione allc dimensioni e alla tipologia dclle prestazioni et'OJgate.
secondo quanto indicato dal progetto Obiettivo anziani 1992, la gestione della struttura RSA dovrebbe essere realizzata da infermieri dirigenti; ci alla luce delle positve e moltepliciesperienze internazionali
LA LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO PER LE RSA: APPROFONDIMENTI

:he e sensoriali;

),

le case albergo e le comunit al-

tanto che si pongono fuori dal SSN; :he siano soddisfatte con il perso. :nza territoriale.
Il FISICHE, PSICHI CHE E SENSORIAU

Aregolamento e riferimento per le RSA sono state emanate molte norme e date indicazioni con diversi studi elaborati da gruppi di lavoro. In sintesi, e al solo scopo di un apprc.t)ndimento, si citano: Legge Il marzo 1988, n 67 "Disposizioni per ]a formazione naldellostato (leggefinanziaria 1988), articolo 20"; del bilancio annuale e plurien-

e curare menomazioni fisiche, psila. Eiente, superato il momento acuto zata al recupero delle potenzialit i diagnostici e terapeutici, e quindi tario.

D.M,29 agosto 1989,n. 321 "Regolamento recante criteri generali per la programmazione degli interventi e il coordinamento tra enti competenti nel settore dell'edilizia sanitaria in riferimento al piano pluriennale di investimenti, ai sensi dell'art. 20, commi 2 e 3, della legge finanziaria Il marzo 1988, n. 67"; D,P.C.M.22 dicembre 1989, "Atto di indirizzo e coordindmento dell'attivit amministrativa delle regioni e province autonome concernente la realizzazione di sti'Lltturesanitarie residenziali per anziani non autosufficienti non assistibi!i a domicilio o nei servizi semiresidenziali"; Accordo sindacale Ministero della Sanit l Il l 1 I 991 ;
-

irle come presidi che offrono assiji patologie fisiche psichiche, sen~ in grado di assicurare un "livello compagnata da un "livello alto" di assistenziale adottato dalle regioni )no essere considerate come strutall'organizzazione rimane alla remiche e normative complessive. ive per il minor impegno sanitario iella Sanit sia stato proceduraliz~quello della valutazione espressa distrettuale e composta da perso-

Ministero della Sanit, Gruppo di Lavoro sulla tutela della salute degli an:'iani, doc. 31/5/1991; P.O. Tutela della salute degli anziani, approvato da Camera e Senato 3()1 1/1992; Ministero della Sanit, Linee Guida relative al progetto: Tutela della salute degli anziani; Centro Studi Ministero della Sanit: La gestione delle RSA, Modelli e Costi; Ministero della Sanit, Linee Guida n. 1/1994 del 30/3/1994; Decreto Ministero della Sanit, 15/4/1994; Legge 23 dicembre 1994, n. 724 "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica"; D.P.R. 14 gennaio 1997, "Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, irt materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attivit sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private" Sempre con uno scopo di approfondimento si cita la delibera della Giunta della Regione Veneto in cui si applicano le disposizioni menzionate oltre a quelle particolal'i di programmazione della stessa regione; si tratta del provvedimento recante "Determinazione degli Standard organizzativi-gestionali e strutturali sulle RSA per anziani e persone non autosufficienti di cui alla LR. 28/91, art. 4 e LR. 39/93 art. 6, comma 6". In questa deliberazione, oltre che indicare quanto descritto in epigrafe, si specifica che le RSA possono essere di tre tipi: indirizzo riabilitativo funzionale, riabilitativo menta]e e di base, Per ciascuna previsto uno standard di personale, nonch un coordinatore preferibilmente di estrazione infermieristica.

ti validati dei problemi/bisogni sadell'ammissione e periodicamente;

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

Interessante poi citare quanto descritto come gamma di servizi che la RSAdeve offrire ai SU ospiti: il servizio alberghiero; l'assistenza socio-sanitaria; le attivit di riabilitazione; le attivit ricreative, culturali e occupazionali; l'assistenza infermieristica diurna e notturna e l'assistenza medica di base; l'assistenza psicologica; la cura della persona.

I concetti
-

LEGGI SANITARIE DI GRANDE JRILEVANZA


---..-----

LEGGE 13 MAGGIO 1978,

N. 180

"Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori" Ha modificato radicalmente l'impostazione preesistente relativamente alla cura dei pazienti cor problemi mentali, passando da un'impostazione custodialisti'~a a una pi moderna e umana con cezione del malato di mente come individuo con problemi di salute al quale necessario appli care delle cure senza ledere la sua dignit. La legge 180/78 si pone l'obiettivo di superare il sistema manicomiale e detta delle precist regole per l'applicazione del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) partendo dal principio c0stituzionale che nessuno pu essere obbligato a trattamenti ~;anitari se non nei casi definiti dall legge. Nell'applicazione del TSO pu essere richiesta la collaborazione dell'OSSo

LEGGE22 MAGGIO1978, N. 194

"Norme per la tutela sociale della maternit e sull'interruzione volontaria della gravidanza' Ha introdotto nel nostro Paese la piena legittimit della pratica dell'aborto, sia terapeutico che volontario. La legge regola menta in dettaglio i limiti entro i quali possibile esercitare questa pratica. Nella legge inoltre prevista la possibilit per gli operatori di esercitare l'obiezione di coscienza. Tale possibilit esonera l'operatore dal prendere parte direttamente all'intervento; per poter essere esercitata, questa prerogativa deve essere manifestata attraverso formale dichiarazione di obiezione. In ogni caso, la volont espressa di obiezione non solleva dal dovere di assistere la donna prima e dopo l'intervento. Difficilmente questa prerogativa potr riguardare l'OSS che assai probabilmente assister la donna prime c dopo e non durante l'intervento abortivo.
LEGGE SUGLI STUPEFACENTI(TESTO UNICO D.P.R.

9 OTTOBRE 1990, N. 309)

Nel nostro Paese vige una classificazione delle sostanze ritenute stupefacenti o psicotrope. Tale classificazione riportata in sei tabelle. L'uso terapeutico di queste sostanze classificate in dette tabelle regolamentato per legge ed importante sapere che, a differenza degli altri prodotti farmaceutici, questi sono soggetti a un controllo sull'uso effettuato attraverso l'annotazione in appositi registri, approvati dal Ministero della Sanit, della vita del farmaco, compreso il nome della persona alla quale stato somministrato. L'OSS, che pu svolgere attivit di trasporto di queste sostanze, deve controllare che la quantit dichiarata dal farmacista e quella annotata nel registro di accompagnamento coincidano.

Fa

lementi di legislazione

socio-sanitaria

e organizzazione

2 dei servizi CAPITOLO

:rvizi che la RSA deve offrire ai suoi

LEGGE-QUADRO

PER L'ASSISTENZA,

L'INTEGRAZIONE

SOCIALE E I DIRITTI DELLE PERSONE

HANDICAPPATE (LEGGE

FEBBRAIO

1992,

N. 104)

una legge di grande rilievo

che dichiara

che la nostra Repubblica

a medica

di base;

1LEVANZA
------

>ri"

a) garantisce il pieno rispetto della dignit umana e i diritti di libert e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famigliel, nella scuola, nel lavoro e nella societ; b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungi mento della massima autonomia possibile e la partecipazicJle della persona handicappata alla vita della collettivit, nonch la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; c) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonch la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; d) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. Sulla base di questi presupposti ordina la materia anche attraverso precisi strumenti definizione e la certificazione dell'handicap riferimento essenziale per l'integrazione delle persone con difficolt nclla struttura
LEGGE-QUADRO PER LA REALIZZAZIONEDEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI

vamente alla cura dei pazienti con a a una pi moderna e umana consalute al quale necessario applimanicomiale e detta delle precise io (TSO) partendo dal principio co:mitari se non nei casi definiti dalla Jorazione dell'OSSo

come la sociale.

E SERVIZI SOCIALI(LEGGE 8 NOVEMBRE 2000,

N. 328)

one volontaria della gravidanza" ca dell'aborto, sia terapeutico che quali possibile esercitare questa eratori di esercitare l'obiezione di parte direttamente all'intervento; nanifestata attraverso formale diobiezione non solleva dal dovere : questa prerogativa potr riguare dopo e non durante l'intervento

un'importante legge-quadro, quindi identitca le linee generali d'interventJ, a cui ne seguiranno altre attuative. La legge concretizza il dettato costituzionale di assicurare Jlle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, al tne di promuovere la qualit della vita, pari opportunit, non discriminazione e diritti di cittadinanza, nonchc prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di disabilit, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficolt sociali e condizioni di non autonomia, i n coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione. Le prime leggi attuati ve dei principi contenuti nella legge 328/2000 sono D.Lgs. 4 maggio 2001, n. 207 "Riordino del benetcenza, a norma dell'articolo IO della D.M. 21 maggio 2001, n. 308 "Regolamento nizzativi per l'autorizzazione all'esercizio semiresidenziale, a norma dell'articolo Il sistema delle istituzioni put:bliche di assistenza e legge 8 novembre 2000, n. 328"; concernente 'Requisiti minimi strutturali e orgac'ei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e della legge 8 novembre 2000, n. 328"'.

BRE 1990,

N. 309)

ute stupefacenti o psicotrope. Tale ueste sostanze classificate in dette a differenza degli altri prodotti farIto attraverso l'annotazione in ap;1farmaco, compreso il nome della Igere attivit di trasporto di queste 1acista e quella annotata nel regi-

Quanto tn qui indicato rappresenta le norme generali di riferimento per qualsiasi aspirante dipendente da una pubblica amministrazione Per quanto riguarda specitcatamente le normative concorsuali per i dipendenti del SSN, queste sono state riformulate attl'averso l'emanazione del D.P.R. 27 marzo 2001 n. 220 Regolamento recante "Disciplina concorsuale del personale non dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale".

Capitolo

IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

I concetti
-

LA RIFORMA DEL PUBBLICO IMPIEGO

Prima della grande riforma intercorsa nel decennio 199012000, il regime vigente per quanto ri~ guarda il pubblico impiego era sostanzialmente regolato da fonti unilaterali: nasceva da un atto

autoritario

quello della Pubblica Amministrazione

che era in una posizione di supremazia ri~

spetto al dipendente inteso come servitore dello Stato. Non c'era una distinzione, molto forte nel privato, tra l'organizzazione dell'azienda~impresa e la gestione del personale Da questa impo~ stazione derivata un'assoluta divaricazione tra le condizioni di dipendente dall'impresa privata e quelle di dipendente dalla Pubblica Amministrazione. Con una legge dt'lega votata nel 1992, sulla spinta di una grave crisi istituzionale, politica e finanziaria, stato dato mandato al Parla~ mento di correggere questa situazione I decreti legislativi successivi hanno corretto profonda~ mente questa originaria imposta zio ne Il primo atto delegato fu il D.Lgs. 29/92 a cui ne segui~ rano altri; per consuetudine comunque si parla genericamente di questo decreto includendovi tutte le numerose correzioni intervenute con pari mezzo normativo. Ma qual , in definitiva, l'oggetto di questa rivoluzione? Si modificano le fonti a cui fare rife~ rimento: il rapporto di lavoro non nasce pi da un atto autoritativo nazionile ma da un contratto individuale. Al pari del privato, il rapporto di lavoro viene disciplinato dal contratto e assume ri~ levanza per la disciplina del rapporto lo Statuto dei Lavoratori (legge 300170). Prima di tutto ci, i contratti dei pubblici dipendenti dovevano essere emanati sotto forma di legge (Decreti del Presidente della Repubblica) Cambia, quindi, la fonte di disciplina di costituzione del rapporto e il fCJndamento, che non pi autoritativo (supremazia della Pubblica Amministrazione): vi la costituzione di un rapporto paritario tra amministrazione e dipendente Ne deriva una serie di conseguenze che si vedranno in sintesi. La privatizzazione del rapporto del pubblico dipendente non implica Ulla totale cancellazione della disciplina pubblicistica: verr mantenuto in tale ambito tutto ci che riguarda l'organizza~ zione della Pubblica Amministrazione. Quali sono alcune conseguenze di una siffatta condizione? Il fondamento di molti atti (carichi di lavoro, trasferimenti dei dipendenti ecc), che rientrano nella gestione del rapporto di lavoro e non nell'organizzazione come qui intesa, devono essere trattati con i principi e le regole dell'area privatistica. Gli atti di cui si sta parlando non sono atti di imperio, ma fondati su un rapporto di tipo con~

PARTE PRIMA.Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

trattuale. Se l'atto amministrativo doveva trovare motivazione per poter essere emesso nella legge che lo giustifica, ora non pi: un atto in cui l'amministrazione determina un'eccedenza di personale non dovr essere motivato, a meno che questa sia richiesta dal contratto. Cambia anche la sindacabilit di questi atti: gli atti amministrativi sono generalmente impugnabili per tre vizi: eccesso di potere; violazione della legge; incompetenza. Gli atti di cui si sta parlando diventano lmpugnabili per vio,azione di legge della norma contrattuale, ma anche per violazione degli obblighi di correttezza e buona fede. Cosi un'amministrazione che dichiari un'eccedenza di personale dopo avere effettuato dei carichi di lavoro con metodologia non corretta sar sicuramente indagabile dal giudice del lavoro per violazione degli obblighi contrattuali.
IL LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Fino al 1993 il modellodi contrattazione collettiva,validoper il settore del pubblicoimpiego,si distingueva profondamente da quello vigente nel settore privato, soprattutto con riguardo all'effcacia del contratto collettivo, condizionata, nel pubblico impiego, alla ricezione del contenuto dell'accordo in un decreto presidenziale Il decreto legislativo del 1993, in linea con il processo di graduale avvicinamento economico e normativo fra settore pubbJico e settore privato, ha uniformato i modelli di contrattazione collettiva in modo tale che anche nel pubbJico impiego il contratto collettivo sia fonte immediata di disciplina del rapporto di lavoro e non pi una semplice tappa del procedimentodi formazione dell'atto amministrati'lOdi ricezione (D.Lgs.3 febbraio 1993, n. 29). La contrattazione collettiva, in coerenza con il settore privato, disciplina la durata dei contratti collettivi nazionaJi e integrativi, la struttura contrattuale, i rapporti fra i diversi livelli (D.Lgs.4 novembre 1997, n. 396, art. I). Sono previsti, nell'ambito della Pubblica Amministrazione, autonomi livelli di contrattazione collettiva, integrativa, nel rispetto dei vincoli di bilancio. Le pubbJiche amministrazioni non possono sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi integrativi in contrasto con quanto stabilito nei "tetti" di spesa previsti dai contratti nazionali o che comportino erogazioni non coerenti con gli strumenti di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione. Le clausole difformi S0l10nulle e non possono essere applicate. stato altres istituito un organismo, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), dotato di personaJit giuridica e sottoposto alla vigilanza della Presidenza del ConsigJio dei Ministri, cui attribuita la rappresentanza obbligatoria delle amministrazioni pubbliche nella contrattazione collettiva (D.Lgs.3 lebbraio 1993, n. 29, art. 50).
L' ASSUNZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La modalit ordinaria di assunzione presso un ente pubblico quella del pubblico concorso. infatti del tutto evidente che questa modalit quella che pi dovrebbe garantire rispetto alle capacit dell'assunto. In altre parole la modalit attraverso la quale possibile assumere i pi competenti. possibile comunque attribuire incarichi o supplenze attraverso la sottoscrizione di contratti a tempo determinato anche attraverso modalit diverse dal pubblico concorso. Tali modalit selettive sono delineate nel D.Lgs. 30/03/200 I, n. 165, recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche".l

--

--

Pubblicato nella G.U. 9 maggio 2001, n. 106, S.O.

Il lavoro

nelle pubbliche

amministrazioni

CAPITOLO3

per poter essere emesso nella legge determina un'eccedenza di persosta dal contratto. Cambia anche la mente impugnabili per tre vizi:

In sintesi le modalit concorso pubblico

selettive

possono

concretizzarsi

con

aperto a tutti per esami;


.

per titoli;

)lazione di legge della norma conza e buona fede. Cos un'amminieffettuato dei carichi di lavoro con ldice del lavoro per violazione de-

per titoli ed esamI; per corso-concorso; . . . . , per selezione medIante lo svolgImento dI prove volte all'accertamento della professlonahta richiesta; mediante l'avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento che siano in possesso del tito]o di studio richiesto dalla normativa vigente al momento della pubblicazione dell'offerta di lavoro o anche mediante chiamata numerica degli iscritti nelle apposite liste costituite dagli appartenenti alle categorie protette. Quanto in sintesi delineato sancito dal D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487, "Regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalit di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi"2 11concorso pubblico deve svolgersi con modalit che ne garantiscano l'imparzialit, l'economicit e la celerit di cspletamento Per quanto riguarda i requisiti generali per la partecipazione ai concorsi, il decreto gi citato, indica i seguenti requisiti generali: cittadinanza italiana Ta]e requisito non richiesto per i soggetti appartenenti all'Unione europea, fatte salve le eccezioni di cui al D.P.CM. 7 febbraio 1994, pubblicato nella G.U. del15 febbraio 1994, serie generale n. 61; et non inferiore agli anni 18;3 idoneit fisica all'impiego. L'amministrazione ha facolt di sottoporre ,I visita medica di controllo i vincitori di concorso, in base alla normativa vigente.

. i] settore del pubblico impiego, si ItO, soprattutto con riguardo all'ef)iego, alla ricezione del contenuto ) del 1993, in linea con il processo ubblico e settore privato, ha uniformche nel pubblico impiego il con) di lavoro e non pi una semplice ivo di ricezione (D.Lgs. 3 febbraio ,ettore privato, disciplina ]a durata attuale, i rapporti fra i diversi livelli mbito della Pubblica Amministra, nel rispetto dei vincoli di bilancio. ,ede decentrata contratti collettivI a previsti dai contratti nazionali o i programmazione annuale e pluno nulle e non possono essere apa rappresentanza negoziale delle ica e sottoposto alla vigilanza della sentanza obbligatoria delle ammifebbraio 1993, n. 29, art. 50).

Non possono accedere agli impieghi nonch coloro che siano stati destituiti

coloro che siano esclusi dall'elettorato


5

politico

attivo,4

o dispensati dall'impiego

presso una Pubblica Ammi-

nistrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero siano stati dichiarati decaduti da un impiego statale, ai sensi dell'art. 127, primo comma, lettera d), del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello stato, approvato con D.P.R. lO gennaio 1957, n. 3.

2 Pubblicato
3

nella G. U. 9 agosto

1994, n 185, SO

La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni

non pi soggetta a limiti di et, salvo

quella del pubblico concorso. jovrebbe garantire rispetto alle ca1 quale possibile assumere i pi ~nze attraverso la sottoscrizione di 'se dal pubblico concorso. Tali morecante "Norme generali sull'ordibbliche".1

deroghe dettate dai regolamenti delle singole amministrazioni dovute alla natura del servizio o a oggettive necessit dell'amministrazione in base a quanto disposto dall'art. 3, com ma 6, legge 15 maggio 1997, n. 127. 4 Pena accessoria che consegue a determinate condanne e comporta la perdita del diritto di voto, di essere eletto e di ogni altro diritto politico, di ogni pubblico ufficio o incarico di pubblicci servizio, di ogni titolo, grado o dignit accademiche e degli stipendi, delle pensioni, degli assegni a carico dello Stato (art. 28 CP) 5 Rimozione da un incarico, un ufficio, anche come pena o sanzione disciplinare, conseguente per esempio: ad atti che rivelino mancanza del senso dell'onore e del senso morale, atti gra\'emente in contrasto col dovere di fedelt, grave abuso di autorit o fiducia, dolosa violazione dei doveri d'uffcio che abbiano arrecato grave danno allo Stato, illecito uso di somme o distrazione delle stesse, grave insubordinazione ecc., che consiste nella rimozione dall'impiego. Nei casi in cui nei confronti di un pubblicu dipendente penda procedimento penale o disciplinare per motivi particolarmente gravi egli pu essere kmporaneamente allontanato dal servizio con temporanea privazione dello stipendio, salvo l'assegno alimentare.

49

PARTE

PRIMA Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

Salvo che i singoli ordinamenti non dispongano diversamente sono equiparati ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica Ogni specifica amministrazione pubblica pu indicare requisiti particolari per poter partecipare e accedere alla prova pubblica
IL BANDO DI CONCORSO E LE PROCEDURE CONCORSUALI

Il bando di concorso il primo di una serie di atti che, nel complesso, formano un vero e proprio procedimento amministrativo, e contiene notizie e informaziOi indispensabili per poter partedpare al concorso: il termine e le modalit di presentazione delle domande; l'avviso per la determinazione del diario e la sede delle prov:; scritte e orali ed eventualmente pratiche; materie oggetto delle prove; votazione minima richiesta per l'ammissione alle prove orali; requisiti soggettivi generali e particolari richiesti per )'ammssione all'impiego; titoli che danno luogo a precedenza o a preferenza a parita di punteggio, i termini e le modalit della loro presentazione; le percentuali dei posti riservati al personale interno e le percentuali dei posti riservati a favore di determinate categorie; citazione della legge IOaprile 1991,n. 125,che garantisce pa l'iopportunit tra uomini e donne per l'accesso al lavoro (D.P.R.9 maggio 1994, n. 487, art. 3) Coloro che intendono partecipare al concorso devono presentare la domanda di ammissione, in carta semplice, nei termini e nei modi indicati dal bando. Non pi richiesta l'autenticazione della firma in calce alla domanda (legge 15 maggio 1997,n. 127, art. 3) Tutta la documentazione praticamente autocertificabile ai sensi del D.P.R.28 dicembre 2000, n. 445, "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa"6 L'Amministrazione nomina una commissione esaminatrice con componenti differenti in base al posto messo a concorso; la commissione un organo collegiale che, nella prima riunione, stabilisce modalit e criteri di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi attribuiti alle singole prove. rIdiario delle prove scritte deve essere comunicato ai singoli candidati almeno quindici giorni prima dell'inizio delle prove medesime. Tale comunicazione pu essere sostituita dalla pubblicazione nella G.U. della Repubblica - 4a serie speciale - Concorsi ed esami. In base alla valulazione degli elaborati scritti sono ammessi alle prove orali coloro che abbiano riportato una votazione non inferiore al minimo stabilito. Ai candidati che conseguonc l'ammissione alla prova orale, questa deve essere comunicata con l'indicazione del voto riportato in ciascuna delle prove scritte. L'avviso per la presentazione alla prova orale deve essere dato ai singoli candidati almeno venti giorni prima di quello in cui essi debbono sostenerla Le prove orali devono svolgersi in un'aula aperta al pubblico e, al termine di ogni seduta a esse dedicata, la commissione giudicatrice forma l'elenco dei candidati esaminati, con l'indicazione dei voti da ciascuno riportati, che sar affisso nella sede degli esami (D.P.R.9 maggio 1994, n. 487, artt. 9-16)

6 Pubblicato nella G.U. 20 febbraio 2001, n. 42, S.O.

50

a
~nte sono equiparati ai cittadini gli

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

luisiti particolari per poter parteci-

lplesso, formano un vero e proprio oni indispensabili per poter parte-

,ve scritte e orali ed eventualmente

rali; nissione all'impiego; it di punteggio, i termini e le mopercentuali dei posti riservati a fa)ari opportunit 3). tra uomini e donne

Al termine delle prove si forma lizza l'esito con un'atto dell'Amministr,uione solitamente costitUito da una Delibera della graduatoria. I candidati dichiarati vincitori sono invitati ad assu~ ere servizio in vIa provvISOrIa, con rIserva dI accertamento del possesso del reqUiSIti prescrIttI categoria per il quale ~r la nomina e sono assunti in prova nel proflo professionale di qualifica c' vincitori La durata del periodo di prova differenziata in ragione della complessit delle ~sultano professionali richieste. Qualora il vincitore assuma servizio, pt:r giustificato motivo, ~restazioni con ritardo sul termine prefissa togli, gli effetti economici decorrono dal giorno di presa di servimaggio] 994, n. 487, art. 17). L'ingiustificato ritardo nella presa di servizio motivo zio (D.P.R.9 di decadenza dell'incarico Quanto fin qui indicato rappresenta le norme generali di riferimento per qualsiasi aspirante dipendente da una Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda specificatamente le normative concorsuali per i dipendenti del SSN, queste sono state riformulate att~averso l'emanazione del D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220 Regolamento recante "Disciplina concorsLlale del personale non dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale"? Questa nuova discliplina, emanata dopo] I anni di attesa, solamente parzialmente raccordata con quanto contenuto nell' Accordo 7 aprile 1999. Con l'entrata in regime dell'accordo contrattuale relativo alli biennio economico 2000-200 I, si modifica la precedente declaratoria con inserimento, nei profili professionali del livello economico
B super (Bs),dell'operatore
~

socio-sanitario.
~~ ~

Accordo Contratto collettivo nazionale

20 settembre

2001 Sanit stipulato

entare la domanda di ammissione, lon pi richiesta l'autenticazione 7, art. 3). Tutta la documentazione re 2000, n. 445, "Testo unico delle ntazione amministrativa"6 ~con componenti differenti in base ~ialeche, nella prima riunione, stalli, da formalizzare nei relativi ver'e. Il diario delle prove scritte deve i prima dell'inizio delle prove meolicazione nella G.U. della Repubtazione degli elaborati scritti sono 1Zionenon inferiore al minimo sta8rale, questa deve essere comunive scritte. e dato ai singoli candidati almeno llico e, al termine di ogni seduta a i candidati esaminati, con l'indicadegli esami (D.P.R.9 maggio 1994,

di lavoro integrativo

del CCNI. del personale del comparto

il 7 aprile 19998 DEClARATORIE DELLE CATEGORIE E PROFILI SUPER

CATEGORIA 8 LIVELLO ECONOMICO OPERATORE SOCIO-SANITARIO Svolge la sua attivit sia nel settore sociale che in quello sanitario cio-sanitario residenziali e non residenziali,
-

in servizi di tipo 'ocio-assistenziali e al domicilio


-

e so-

in ambiente ospedaliero

dell'utente.

Svolge la

suaattivit su indicazione
posti all'assistenza

ciascuna secondo le proprie competenze


socio-sanitario di vita;

degli operatori professionali presecondo il critesono rivolte alla persona e al suo

sanitaria e a quella sociale, e in collaborazione

con gli altri op(:ratori,

rio del lavoro multi professionale. Le attivit dell'operatore ambiente di vita, al fine di fornire: a) b c) assistenza diretta e di supporto

alla gestione dell'ambiente

intervento igienico sanitario e di carattere sociale; supporto gestionale, organizzativo e formativo.

Modalit di accesso al livello economico 8 super (8s): dall'esterno: nel rispetto dell'arI. 15, comma 2 del CCNL 7 aprile 1999; dall'interno: arI. 17 del CCNL 7 aprile 1999.
(segue)
.. ---"-----. --------

7 Pubblicato nella G. U. 12 giugno 8 Pubblicato nella G.U. 24 ottobre

200 I, n. 134, S.O. 2001, n. 248, SO

,
PARTE PRIMA.Area socio~culturale istituzionale e legislativa
~ ~~.~ '--

(continua)

Requisiti culturali e professionali

per l'accesso

al livello economico

13super (Bs):

dall'esterno: per l'operatore socio-sanitario: specifico titolo conseguito a seguito del superamento del corso di formazione di durata annuale, previsto dagli artt. 7 e 8 dell'accudo provvisorio tra il Ministro della Sanit, il Ministro della Solidariet Sociale e le regioni e prOVII1Leautonome di Trento e Bolzano del18 febbraio 2000; dall'interno: per l'operatore socio-sanitario, ai sensi dell'art. 4: dalla categoria 13,livello iniziale, con specifico titolo conseguito a seguito del superamento del [1 corso di formazione di durata annuale, previsto dagli artt. 7 e dell'accordo provvisorio tra il Ministro della Sanit, il Ministro della solidariet sociale e le regi(JIli e province autonome di Trento e Bolzano del18 febbraio 2000; dalla categoria A, con cinque anni di anzianit di servizio nella categoria e il possesso dello specifico titolo di cui al punto precedente.
TITOlO 119

Disciplina del rapporto di lavoro Capo I Classificazione del personale Art. 4


Modifiche e integrazioni alla categoria B: operatore socio-sanitario

1. A integrazione dell'art. 19 del CCNL 7 aprile 1999 istituito il plofilo dell'operatore socio-sanitario, inserito nella categoria 13,livello economico Bs. Di conseguenza l'allegato 1 al CCNL del7 aprile 1999,
dove sono ricomprese le declaratorie della relativa categoria e dei profili modificato dall'allegato 1 al presente CCNL. 2. Il profilo di operatore tecnico addetto all'assistenza, inserito nella cltegoria 13livello iniziale considerato a esaurimento con l'istituzione, nelle dotazioni organiche di ciascuna azienda, del profilo dell'operatore socio-sanitario. 3. Le aziende provvedono con oneri a proprio carico alla istituzione nclla dotazione organica del nuovo profilo ritenuto necessario sulla base delle proprie esigenze organizzative. 4. Alle selezioni per la copertura dei posti di operatore socio-sanitarie, sono ammessi gli operatori tecnici addetti all'assistenza sino alloro completo esaurimento, in possesso dello specifico titolo di operatore socio-sanitario. Per i passaggi dalla posizione economica 13alla posizione Bs si applicano le procedure previste dall'art. 15, comma 2 del CCNL 7 aprile 1999. 5. Per il primo biennio dal termine di cui al comma 2, possono, altrc<;. partecipare alle selezioni interne di cui al comma 4 anche i dipendenti collocati in categoria A, in posscsso dello specifico titolo di ope-

,,'me illci"~;,"il",,,c c'"q''' ,"'.; di "p"i",,,


l ~_.~

saggio degli operatori tecnici addetti all'assistenza

rmte";o,,,", """" Ilm",,,,"o I, r,imitdi p,,,~ in quanto a esaurimento.


-~

9 Accordo 20/91200 parto Sanit stipulato

l, Contratto collettivo il 7 aprile 1999

nazionale

di lavoro

integra t ivo del CCNL del personale

del com-

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

I~ncet~_~~__~

ico 8 super (8s):


seguito del superamento del corso di :cordo provvisorio tra il Ministro della }vince autonome di Trento e Bolzano

_ :.

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE


---

PUBBUCHEAMMINISfRAZIONIE I PROWEDIMENTIDISCIPliNARI
-p --,--~~-

~guito a seguito del superamento del e 8 dell'accordo provvisorio tra il Mi~gioni e province autonome di Trento ella categoria e il possesso dello spe-

disciplinari, nel diritto civile, in parte importato anche nella Pubblica Amp~r provvedimenti istrazione con la privatizzazione del rapporto di lavoro, si intendono le sanzioni adottate dal ;;;ore di lavoro per punire il lavoratore in caso di inadempimento alle obbligazioni inerenti la estazione lavorativa prevIste m lmea generale dal codice CIvIle, m relazione alla trasgressIOne ~~i fondamentali obblighi incombenti su] prestatore di lavoro (arI. 2106 cc) Essi ,sono: l'obb,ligo diusare la diligenza richiesta dalla natura della prestaZIone (obbl1go di d/l1ge'l17.a), I obblIgo di 'osservare le disposizioni per l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore" e dai suoi collaboratori (obbligo dI obbedIenza) e l'obbligo di non trattare direttamente o indirettamente affari in concorrenza con l'imprenditore e di non divulgare le notizie attinenti i sistemi produttivi adottati nell'azienda in maniera da recare a essa pregiudizio (ohbligo di fedelt) (artt.
2104

e 2105 c.c.). Lesanzioni in caso di violazione degli obblighi menzionati (nonch di tutti quelli collaterali)sono l'ammonizione, la multa, la sospensione, oltre illicenzidmento discip]inare o IO per mancanze. . . . .
Le disposiziom normatlvo-regolamentan e contrattualI a CUISI fa nfe) Imento per definire 11 codice di comportamento dell'operatore socio-sanitario, come dipendenlf di Pubblica Amministrazione, sono rappresentate da:
.'

'0 lale

Decreto del 28 novembre 2000 Il, Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
ore socio-sanitario
profilo dell' operatore socio-sanitario, 'allegato 1 al CCNL del7 aprile 1999, iei profili modificato dall'allegato 1

amministrazioni; D.Lgs. n 165 del 200 112in materia di responsabilit disciplinare; L'Accordo 19/4/2004, Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del Servizio sanitario nazionale parte normativa, quadriennio 2002-2005, e parte economica, biennio 2002-2003.13

la categoria B livello iniziale consi:he di ciascuna azienda, del profilo e nella dotazione organica del nuovo inizzative.
l'io sono ammessi gli operatori tecnici ~sso dello specifico titolo di operatore losizione Bs si applicano le procedure

res'r, partecipare alle selezioni inter possesso dello specifico titolo di Ope-

, ferma rimanendo la priorit di pasle saurimento.


-~-~
.

ativo del CCNL del personale

del com-

iO Enciclopedia del Diritto, Wolters Kluwer Italia Professionale S.p.A Professionale Il Pubblicato nella G.U. IO aprile 2001, n. 84 12 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. In particolare l'arI. 54 detnisce quanto segue: I. Il Dipartimento della funzione pubblica, sentite le confederazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 43, detnisce un codice di comportamento dei dipendenti delle puhbliche amministrazioni, anche in relazione alle necessarie misure organizzative da adottare al tne di assicurare la qualit dei servizi che le stesse amministrazioni rendono ai cittadini. 2. Il codice pubblicato nella Gazzetta Uftciale e consegnato al dipendente all'atto dell'assunzione. 3. Le pubbliche amministrazioni formulano all' ARAN indirizzi, ai sensi dell'artico'o 41, comma I e dell'articolo 70, comma 4, aftnch il codice venga reu~pito nei contratti, in allega tu. e perch i suoi principi vengano coordinati con le previsioni contrattuali in materia di responsabilit disciplinare. 4. Per ciascuna magistratura e per l' Avvocatura dello Stato, gli organi delle associazioni di categoria adottano un codice etico che viene sottoposto all'adesione degli appartenenti alla magistratura interessata. In caso di inerzia il codice adottato dall'organo di autogoverno. 5. L'organo di vertice di ciascuna Pubblica Amministrazione veritca, sentite le tJlganizzazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 43 e le associazioni di utenti e consumatori, l'applicabilit del codice di cui al comma I, anche per apportare eventuali integrazioni e specitCuioni al fine della pubblicazione e dell'adozione di uno specitco codice di comportamento per ogni sll1gola amministrazione 6. Sull'applicazione dei codici di cui al presente articolo vigilano i dirigenti resplJr1sabili di ciascuna struttura. 7. Le pubbliche amministrazioni organizzano attivit di formazione del personale per la conoscenza e la corretta applicazione dei codici di cui al presente articolo. i3 Pubblicato nella G.U. 15 giugno 2004, n. 138, SO

PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa 1


j

In sintesi, il D.Lgs. 165/200 l, prevede: Art. 54. Codice di comportamento. (..)

2. Il codice pubblicato nella Gazzetta Ufficialee consegnato al dipendente all'atto dell'assunzione. (...) Art. 55. Sanzioni disciplinari e responsabilit. l. Per i dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, resta ferma la disciplina attualmente vigente in materia di responsabilit civile, amministrativa, penale e contabile per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche 2. Ai dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, si applicano l'articolo 2106 del codice civile e l'articolo 7, commi primo, quinto e ottavo, della legge 20 maggio 1970, n 300]4 3. Salvo quanto previsto dagli articoli 21 e 53, comma I, e ferma restando la definizione del doveri del dipendente ad opera dei codici di comportamento di cui all'articolo 54, la tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni definita dai contratti collettivi. 4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio ordinar:1ento, individua l'ufficio competente per i procedimenti disciplinari. Tale ufficio, su segnalazione del capo della struttura in cui il dipendente lavora, contesta l'addebito al dipendente medesimo, istruisce il procedimento disciplinare e applica la sanzione. Quando It-sanzioni da applicare siano rimprovero verbale e censura, il capo della struttura in cui il dipendente lavora provvede direttamente.
-1il

7. Sanzioni disciplinari. a) Le norme disciplinari relative alle sanzioni,

b) c) d)

e)

g)

h)

alle infrazioni in reldzionc alle quali ciascuna di esse pu essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, elevono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti. [,se devono applicare quanto in materia stabilito da accordi e contratti di lavoro ove esistano. Il datore di lavoro non pu adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito a sua difesa. Il lavoratore potr farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. (11)4,non possono essere disposte sanzioni disciplinari che comportino mutamenti definitivi del rapporto di lavoro; inoltre la muIta non pu essere disposta per un importo superiore a quattro ore della rctribuzione base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per pi di dieci giorni. In ogni caso, i provvedimenti disc~plinari pi gravi del rimprovt:ro verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione pc r iscritto del fatto che vi ha dato causa. Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la facolt di adire l'autorit giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare pu promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo dell'associazione alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione, tramite l'ufficio provinciale delldvoro e della massima occupazione, di un collegio di conciliazione ed arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal direttore dell'ufficio del lavoro. La sanzione disciplinare resta sospesa fino allJ pronuncia da parte del collegio. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall'mvito rivoltogli dall'ufficio del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio di cui di comma precedente, la sanzione disciplinare non ha effetto. Se il datore di lavoro adisce l'autori la giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del giudizio. Non putenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione.

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

:nato al dipendente all'atto dell'as-

5. ogni provvedimento disciplinare, ad eccezione del rimprovero verbale, deve essere adottato previa tempestiva contestazione scritta dell'addebito al dipemiente, che viene sentito a sua difesa con l'eventuale assistenza di un procuratore ovvew di un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. Trascorsi inutilmente quindici giorni dalla convocazione per la difesa del dipendente, la sanlione viene applicata nei successivi quindici giorni 6 Con il consenso del dipendente la sanzione applicabile pu essere l'idotta, ma in tal caso

erma la disciplina attualmente viva, penale e contabile per i dipenno l'articolo 2106 del codice civile .e 20 maggio 1970, n 300.14 :: ferma restando la definizione del nento di cui all'articolo 54, la tipo1dai contratti collettivi. lmento, individt;a l'ufficio compesnalazione del capo della struttura ndente medesimo, istruisce il prole sanzioni l.1aapplicare siano rimi il dipendente lavora provvede di-

non pi 'suscettibile di impugnazione

'.

7. Ove i contratti collettivi non prevedano procedure di conciliazione, entro venti giorni dall'applicazione della sanzione, il dipendente, anche per mezzo di un procuratore o dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato, pu Impugnarla dinanzi al collegio arbitrai e di disciplina dell'amministrazione in cui lavora. 11collegio emette la sua decisione entro novanta giorni dall'impugnazione e l'amministrazione vi si conforma. Durante tale periodo la sanzione resta sospesa. (...) Art 56. Impugnazione dette sanzioni disciplinari. Se i contratti collettivi nazionali non hanno istituito apposite procedure di conciliazione e arbitrato, le sanzioni disciplinari possono essere impugnate dal lavoratore davanti al collegio di conciliazione dicui all'articolo 66, con le modalit e con gli effetti di cui all'articolo 7, commi sesto e settimo, della legge 20 maggio 1970, n. 300.15
LE FASI DELL' ATIIVAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE

lazione alle quali ciascuna di esse pu ~,devono essere portate a conoscenza 'sse devono applicare quanto in mate,ciplinare nei confronti del lavoratore lverlo sentito a sua difesa. Jciazione sindacale cui aderisce o con604, non possono essere disposte sanorto di lavoro; inoltre la multa non pu etribuzione base e la sospensione dal ero verbale non possono essere appli,er iscritto del fatto che vi ha dato causa. oro e ferma restando la facolt di adire na sanzione disciplinare pu promuo:ione alla quale sia iscritto ovvero con:1lavoro e della massima occupazione, Jppresentante di ciascuna delle parti e .ccordo, nominato dal direttore dell'uf~ pronuncia da parte del collegio. l'invito rivoltogli dall'ufficio del lavoro,

Nessun procedimento disciplinare, a eccezione del rimprovero verbale, pu essere adottato senza previa tempestiva contestazione scritta dell'addebito al dipendente. L'attivazione dell'azione disciplinare compete al dirigente di struttura che abbia avuto notizia di fatti rilevanti da un punto di vista disciplinare, commessi da personale del quale responsabile, previa valutazione della rilevanza dei medesimi fatti, anche a seguito di accertamenti sommari; entro il termine massimo di dieci giorni da quando ne venuto a conoscenza, dovr: a) contestare direttamente i fatti addebitati nel caso in cui ritenga che la sanzione da applicare non sia superiore alla censura; b) inoltrare rapporto all'Ufficio di disciplina per i fatti da contestare al dipendente dandone contestuale comunicazione all'interessato, e fornendo una sintetica descrizione delle circostanze in base alle quali ritiene che la sanzione da applicare sia superiore alla censura.

L'Ufficio,nell'ipotesi di cui al punto b) e il dirigente della struttura interessata nell'ipotesi di cuial punto a), dovranno entro 20 giorni dalla ccnoscenza dei fatti, procedere alla contestazione. Per il rimprovero verbale non occorre esperire preventivamente procedimento disciplinare. La contestazione degli addebiti deve contenere: la descrizione precisa e circostanziata dei fatti imputati alla responsabilit e le relative modalit di rilevazione o accertamento; l'avvertenza che il dipendente pu anche inviare controdeduzioni scritte.

al comma precedente, la sanzione dit giudiziaria, la sanzione disciplinare


jecorsi due anni dalla loro applicazione.
15

Cfr. nota 14.

PARTE

PRIMA Area socio-culturale

istituzionale

e legislativa

pu essere tssata prima che siano trascorsi5 giornilavoratividalla contestazione del fatto che

La convocazione per l'audizione del dipendente, che dovr essere inviata per iscritto, non .

vi ha dato causa. All'incontro fissato per la difesa il responsabile dell'Uftcio,'iferisce in presenza del dipen_ dente i fatti oggetto della contestazione. Il dipendente svolge oralmente la propria difesa, eventualmente anche per il tramite del soggetto che lo assiste, e ha per ultimo la parola. Il responsabile dell'Uftcio pu rivolgere domande in merito ai fatti e alle circostanze che risultano dagli atti del procedimento e chiedergli chiarimenti in mel'ito agli assunti difensivi. Il responsabile dell'Uftcio sentito l'interessato, nonch avuta cognizione delle eventuali controdeduzioni scritte, previ ulteriori accertamenti istruttori di completamento ove necessari, irroga la sanzione disciplinare da comminare o la chiusura del procedimento qualora ritenga insussistenti gli elementi di contestazione. Trascorsi inutilmente 15 giorni dalla convocazione per la dif,~sadel dipendente, la sanzione viene applicata nei successivi 15 giorni. L'esito del procedimento notificato per iscritto al dipendenle, e al responsabile della struttura di appartenenza del medesimo. Il dipendente pu accedere a tutti gli atti istruttori preliminari riguardanti il procedimento a suo carico che hanno portato alla contestazione dell'addebito. Infrazioni e sanzioni art. 28 CCNL Criteri di irrogazione La sanzione deve essere determinata nel rispetto dei principi di gradualit e di proporzionalit, e in relazione ai seguenti criteri: intenzionalit del comportamento, grado di negligenza, imprudenza e imperizia dimostrate, tenuto conto anche della prevedibilit dell'evento; rilevanza degli obblighi violati; responsabilit connesse alla posizione di lavoro occupato dal dipendente; grado di danno o pericolo causato dall'amministrazione, agli utenti o ai terzi, ovvero rilevanza del disservizio creato; presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, con particolare riguardo ai precedenti comportamenti, riscontrati anche verso gli utenti; eventuale condivisione di responsabilit con altri lavoratori che abbiano concorso nel determinare la mancanza.
Qualora con un solo atto siano state commesse pi infrazioni si applica la sanzione pi grave.

Effetti del procedimento disciplinare L'applicazione di sanzioni disciplinari, oltre agli effetti propri dovuti alla sanzione stessa pu produrre effetti sul riconoscimento di incentivi di produttivit e qualit della prestazione individuale, nonch ai tni della progressione orizzontale, nella misura e con le modalit previste dalle disposizioni contrattuali e organizzative che li regolano.
Impugnazioni Con il consenso del dipendente, la sanzione applicabile pu essere ridotta, ma in tal caso questa non pi suscettibile di impugnazione. Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate:

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

fr essere inviata per iscritto, non Tidalla contestazione del fatto che o, riferisce in presenza del dipennente anche per il tramite del sog-

a) davanti al Giudice del Lavoro competente per territorio, previo tentati\'o obbligatorio di conciliazione; b) davanti all'Arbitro Unico con le modalit previste dal successivo art. 23; c) davanti al Collegio Arbitrale di disciplina con le regole previste dal CCI\! quadro.

In ogni caso, il lavoratore deve inoltrare l'istanza d'impugnazione entro 20 giorni dal ricevimento della nota di sanzione; decorso inutilmente tale termine la sanzione diviene definitiva.
Ricorso all' Arbitro Unico Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate deferendo la decisione a un Arbitro Unico, scelto di comune accordo tra gli appartenenti a una delle categorie di cui all'art. 5 comma 4 del CCN-quadro ovvero designato con le modalit previste dall'art. 3 del med'2simo CCN-quadro. La designazione dell'arbitro e l'eventuale ricusazione dell' Arbitro sorteggiato ai sensi dell'art. 3 del CCNL-quadro sono di competenza del Direttore generale munito di ampia facolt di conciliare e transigere. La richiesta del lavoratore deve essere comunicata ali' Azienda nel termine previsto all'art. IO dell'Accordo, con raccomandata a/r recante una sommaria esposizione dei fatti e delle ragioni a fondamento della richiesta.
CONNESSIONE FRA PROCEDIMENTO PENALE E DISCIPLINARE E LORO EFFETTI

to ai fatti e alle circostanze che rimerito agli assunti difensivi.

Ita cognizione delle eventuali conmpletamento ove necessari, irroga edimento qualora ritenga insussidifesa del dipendente, ente, e al responsabile la sanzione della strut-

nari riguardanti il procedimento a


).

di gradualit

e di proporzionalit,

nprudenza e imperizia dimostrate,

dal dipendente; agli utenti o ai terzi, ovvero rile-

:olare riguardo ai precedenti comri che abbiano concorso nel deter-

mi si applica la sanzione pi grave.

Ai sensi dell'art. 25, comma 8 del CCNL, il procedimento disciplinare deve essere avviato anche nel caso in cui sia connesso con il procedimento penale Espletata la fase della contestazione degli addebiti, il procedimento rimane sospeso fino alla sentenza definitiva. La sospensione del procedimento disciplinare disposta anche ove la connessione con procedimento penale emerga nel corso del procedimento disciplinare stesso. Il procedimento disciplinare, sospeso in attesa della sentenza penale definitiva, deve essere riattivato entro 180 giorni dalla data in cui l'Ufficiosia venuto a conoscenza di tale sentenza, altrimenti si estingue o deve essere riattivato nel minor termine di 90 giorni, nel caso previsto dall'art. 32 quinquies comma 4 L 97/2001. A tale fine l'Azienda effettua le dovute comunicazioni all'Ufficio senza ritardo. L'esito del procedimento disciplinare rimane indipendente da quello del procedimento penale con cui sia connesso, fatto salvo quanto previsto dall'art. 653 c.P.P. Qualora l'Azienda venga a conoscenza di fatti che possono dare luogo a una sanzione disciplinare solo a seguito di una sentenza definitiva di condanna, il procedimento disciplinare avviato dal responsabile dell'Ufficio mediante contestazione degli addebiti. entro 20 giorni dalla data di conoscenza della sentenza. Anche in tale caso l'Azienda effettua le dovute comunicazioni all'Ufficio senza ritardo.

avuti alla sanzione stessa pu proalit della prestazione individuale, con le modalit previste dalle di-

Sospensione cautelare Lacommissione di gravi infrazioni, che menomino l'affidabilit del dipendente, pu comportare la sospensione cautelare cos come previsto dal CCNLvigente, dalle Leggi 55/90 e 97/200 I, nei seguenti casi: in corso di procedimento disciplinare, a discrezione dell'Azienda; in corso di procedimento penale, d'ufficio, se colpito da misura restrittiva della libert personale o a discrezione dell'Azienda per reati gravi; in corso di procedimento penale se rinviato a giudizio per fatti direttamente attinenti al rap-

,sere ridotta, ma in tal caso questa

,
PARTE pRIMA-Area socio-culturale istituzionale e legislativa

porto di lavoro comunque tali da comportare, se accertati, l'applicazione della sanzione disciplinare del licenziamento. La sospensione cautelare, in corso di un procedimento disciplinare pu essere disposta dal responsabile dell'Ufficio, su proposta del Direttore generale, qualora con la contestazione degli addebiti, in relazione alla gravit dell'infrazione attribuita, si accerti la possibilit di punire il dipendente con la sanzione della sospensione dal servizio e dalla retribuzione. In tale caso, onde consentire all'Azienda di meglio effettuare gli accertamenti istruttori necessari, il dipendente allontanato dal servizio per un periodo non superiore a 30 giorni La sospensione d'ufficio, disposta in ragione di un procedimento penale, pu anche essere protratta, come sospensione discrezionale, dopo che sia venuta meno la restrizione della libert personale del dipendente, sino alla sentenza definitiva, qualora ricorrano le condizioni di cui al comma precedente. Sussiste comunque, l'obbligo di sospensione cautelare nei casi di sottoposizione a procedimento penale secondo quanto previsto dall'art 4 septies Legge 55/90, nonch dall'art. 4 Legge 97/200 l. In sintesi si possono puntualizzare nel seguente modo le fasi di un ipotetico procedimento disciplinare:
FASI PROCEDIMENTO DISCIPLINARE: segnalazione all' Azienda; contestazione degli addebiti; convocazione per la difesa; irrogazione sanzione.
FASI A GARANZIA DEL LAVORATORE:

pubblicitdel codicedisciplinare(art.7 Sanzionidisciplinari Legge 20/5/70 n. 300): af-

fissione in luogo accessibile a tutti; tipicit delle fattispecie sanzionate; tempestivit e specificit della contestazione; il lavoratore entro 5 giorni pu presentare le sue difese s,:ritte e orali; proporzionalit tra fatto e sanzione: vedere contrattazione collettiva.
SANZIONI rimprovero verbaJe;

censura; multa;
sospensione; Jiccnziamen to.

DOVERI DEL PUBBLICO DIPENDENTE I doveri dei pubblici dipendenti hanno regole generali comuni a tutti i dipendenti e regole particolari relative a ciascun settore di attivit della Pubblica Amministrazione. Questa materia ha le sue regole nella Costituzione, in diverse leggi e altri atti normativi, nei codici civile e penale, nei contratti collettivi. In particolare, si possono identificare le seguenti fonti di riferimento: l. Costituzione: art. 97 in merito al dovere della Pubblica Amministrazione di garantire il buon andamento e l'imparzialit del suo agire;

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLo

, l'applicazione

della sanzione di-

art. 28 : "i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblicI sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili ed amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilit civile si estende allo Stato ed agli enti pubblici". 2. Il D.Lgs.165/0 l Testo Unico sul pubblico impiego: Detta norme g~nerali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche: art. I finalit: eftcienza, razionalizzazione, ottimizzazione delle risorse umane; art. 2 fonti: disposizioni codice civile e altre disposizioni sui rapporti di lavoro nell'impresa, fatte salve le disposizioni presenti nel decreto; art. 51: disciplina del rapporto di lavoro secondo quanto disposto dall'art. 2; art. 52: disciplina delle mansioni; art. 53: disciplina dell'incompatibilit; art. 54: codice di comportamento che detta alcuni principi a. il principio di imparziaJit, che impone al dipendente pubblico di assicurare parit di trattamento tra i cittadini che vengono in contatto con l'ammiristrazione; b. il principio di efficienza, che impone di dedicare la giusta qualit di tempo ed energie allo svolgimento delle proprie funzioni, impegnandosi ad adempierle nel modo pi efficiente nell'interesse dei cittadini; c. il principio di responsabilit, connesso all'assunzione dei rispettivi compiti; d. ti principio di cura dei beni e riservatezza delle informazioni dell'amministrazione; e. il principio di collaborazione con i cittadini e gli utenti dei servizi; f. il principio di semplificazione, che impone di favorire la semplificazione dell'attivit amministrativa a favore di cittadini e imprese e quello di sussic iariet, che impone di favorire l'esercizio di funzioni da parte dell'autorit funzionalmente pi vicina ai cittadini interessati. art. 55: sanzioni disciplinari e responsabilit che prevede che per i dipendenti pubblici "resta ferma la disciplina attualmente vigente in materia di responsabilit civile, amministrativa, penale e contabile...". Applicazione dell'art. 2106 e art. 7, commi 1,5,8 della L. 300170. 3. Le disposizioni del codice civile. 4. Le disposizioni dei contratti collettivi.
Innanzitutto bisogna precisare che il dipendente pubblico un prestatore di lavoro subordinato, cio colui che a norma del 2094 CC si obbliga mediante retribuziol1t, a collaborare nell'impresa prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprendi tore. Gli elementi caratteristici del rapporto di lavoro subordinato sono:

;ciplinare pu essere disposta dal ualora con la contestazione degli lccerti la possibilit di punire il dila retribuzione. In tale caso, onde truttori necessari, il dipendente mi imento penale, pu anche essere a meno la restrizione della libert 'a ricorrano le condizioni di cui al one cautelare nei casi di sottoport. 4 septies Legge 55/90, nonch
si di un potetco procedimento di-

linari - Legge 20/5170 n. 300): af-

scritte e orali; Jne collettiva.

a tutti i dipendenti e regole partinistrazione. Questa materia ha le tivi, nei codici civile e penale, nei uenti fonti di riferimento:
1e di garantire il buon andamento

l. la dipendenza e la direzione dell'imprenditore: elementi che si estrinsecano nel potere dire ttivo del datore di lavoro e che determinano in buona sostanza gli obblighi e i doveri a cui deve soggiacere il lavoratore; 2. a norma del21 04 secondo comma CC, il prestatore deve osservare le disposizioni per ]'esecuzione e per]a disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali dipende gerarchicamente; 3. il potere direttivo presente anche nell'art. 2086 CC, che consiste nel potere di precisare di volta in volta il contenuto della prestazione lavorativa; 4. la prestazione viene determinata all'inizio del rapporto con la stipula del contratto individuale non potendo la prestazione essere indeterminata ai sensi dell'art. 1418 CC;

1
PARTE PRJMA

Area socio-culturale istituzionale e legislatva

5. il potere direttivo poi strettamente connesso al potere disciplinare di cui all'art. 2106 c.c.; 6. il dovere di obbedienza l'estrinsecazione dei poteri di direzione. Ilmancato rispetto da parte del lavoratore alle direttive del datore determina un inadempimento dell'obbligazione che pu portare alla risoluzione del contratto.
OBBLIGO DI DILIGENZA

L'art. 2104 c.c. stabilisceche ilprestatore deve uSarela diligenzarichiestadalla natura dellaprestazione dovuta, dall'interesse dell'impresa e dctquello superiore della produzione nazionale.
OBBLIGO DI FEDELT

L'art. 2105 c.c. impone gli obblighi di fedelt e quindi di non concorrenza e di segretezza. Per esempio divieto di realizzare profitti personali attraverso percentuali o regali da terzi in modo particolare nel pubblico impiego ex art. 97 Cost. obblighi di imparzialit L'intensit dell'obbligo di fedelt varia a seconda delle mansioni divenendo pi ampio con il grado assunto.
ALTRI DOVERI

Tra i doveri del datore di lavoro da ricordare, oltre all'ohbligazione sopra citata, l'iscrizione del dipendente alle associazioni sociali obbligatorie (Infortuni, Previdenza) e l'adozione di misure per garantire la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori ai sensi del D.Lgs. 626/94 e sue modifiche. In particolare risulta, come dall'art. 5 della norma citata, obbligatorio l'uso dei dispositivi individuali di protezione 16oltre che il sottoporsi ad accertamenti utili per verificare lo stato

16

Obblighi dei lavoratori

Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e del a propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli elTetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forliti dal datore di lavoro. 2. in particolare i lavoratori a) osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lovoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; b) utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonch i dispositivi di sicurezza; c) utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; cl) segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al pleposto le deficienze dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), nonch le altre eventuali condi/ioni di pericolo di cui vengono a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle loro competenze e possibilit, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; e) non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; J) non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre che nun sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; g) si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti; h) contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorit competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro. 17 Contenuto della sorveglianza sanitaria l. La sorveglianza sanitaria effettuata nei casi previsti dalla normati\'a vigente

Il lavoro nelle pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

3ciplinare di cui all'art. 2106 CC. zione. Ilmancato rispetto da part~ empimento dell'obbligazione che

"l ccertamento richiesto dal datore di lavoro per verificare l'eventuale dfpendente, ai sensi dell'art. 5 della legge 300170.18

d. salute del lavoratore, come dall' art. 16 del pari provvedimento. AI pilri risulta obbligatorio
17

inidoneit all'impiego

del

za richiesta dalla natura della preDre della produzione nazionale.

concorrenza e di segretezza. Per

centuali o regali da terzi in modo


parzialit. sioni divenendo pi ampio con il

zione sopra citata, l'iscrizione del videnza...) e l'adozione di misure i ai sensi del D.Lgs. 626/94 e sue itata, obbligatorio l'uso dei dispo:amenti utili per verificare lo stato

~lla propria salute e di quella delle alli effetti delle sue azioni o omissioni, )rniti dal datore di lavoro. lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai tensili, le sostanze e i preparati peri:h i dispositivi di sicurezza; a loro disposizione; preposto le deficienze dei mezzi e dizioni di pericolo di cui vengono a combito delle loro competenze e possinotizia al rappresentante dei lavora-

Le disposizioni dei contratti collettivi Il personale delle aziende sanitarie articolato in 3 grosse categorie che costituiscon~ aree contrattuali: la djrjgenza medIca, la dmgenza non medica (sanItana, professlollale c ammmlstratlva) e il personaledel comparto, che raggruppa tutte le figure professionali non dirigenti. Il rapporto di lavoro regolato da contraW dj lavoro, che sono di due tiJi. I) contratti collettivi' stipulati tra sindacati e parte pubblica; 2) contratti individuali, stipulati tra i neo assunti e l'azienda che li assume Per quanto riguarda i contratti collettivi, esistono due livelli di contr;:lttazione: il livello nazionale, da cui deriva il contratto collettivo nazionale; il livello di contrattazione cosddetta "integrativa", che si svolge a livello di azienda sulle materie previste dai contratti collettivi nazionali e produce il contratto integrativo aziendale. Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL)della Sanit detta le regole del rapporto di lavoro, valevoli per tutti gli enti e aziende del comparto di contrattazione "Sanil"; il contratto colletLivointegrativo aziendale (CCIA) estremamente importante perch individua e regola, fra le altre cose, le risorse e i meccanismi per l'incentivazione del personale, la programmazione della formazione, le politiche dell'orario di laVoro e dello straordinario, i criteri per le carriere del personale. In questo modo, ogni azienda arriva praticamente a definire una propria "politica del personale". L'Azienda sanitaria, al pari delle altre amministrazioni pubbliche, a scguito della privatizzazione del rapporto di lavoro, opera con i poteri del privato datore di lavolo, secondo quanto disposto dall'art. 2, comma 3 e dall' artA del D.Lgs. 165/2000. Al personale del comparto si applicano in materia di responsabilit disciplinare le norme comportamentali indicate dai contratti collettivi, nonch le disposizioni dettate dagli artt. 2104,2105, 2106 c.c., dall'art. 7 commi I, 5, 8 della Legge 300170, dal D.Lgs. 165/200 I e successive modifiche e integrazioni In sintesi, i doveri possono essere puntualizzati: il dovere di diligenza (obbligo di adempiere con puntualit e cura alle proprie mansioni per un massimo rendimento delle stesse); il dovere di fedelt (volont di agire nell'interesse dell'ente da cui il lavoratore dipende per evitare danni all'ente stesso);

i di sicurezza o di segnalazione o di
10n sono di loro competenza atori; ovvero

)osti, all'adempimento di tutti gli ober tutelare la sicurezza e la salute dei

'.vavigente.

2. La sorveglianza di cui al comma I effettuata d:1 medico competente e compi ende: a) accertamenti preventivi intesi a constatare l'assenza di contro indicazioni all,lvoro cui i lavoratori sono destinati, ai fini della valutazione della loro idoneit alla mansione specificil; b) accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneit alla mansione specifica 3. Gli accertamenti di cui al com ma 2 comprendono esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati alla valutazione del rischio ritenuti necessari dal medico competente. 18 Accertamenti sanitari Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneit e sulla infumit per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermit pu essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli IstitUti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Il datare di lavoro ha facolt di far controllare la idoneit fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico

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PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

l'osservanza del segreto d'uftcio; la rettitudine (mantenimento di un comportamento l'esclusivit; l'obbedienza; la produttivit.

corretto),

Il Decreto del 28 novembre 2000 (Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni) esplicita anche aspetti legati al non utilizzo, d fini privati, di materiale o attrezzature di cui il dipendente stesso pu disporre per ragioni d'uftcio e, salvo i casi d'urgenza, il divieto di utilizzo di linee telefoniche dell'uftcio per esigenze personali Rientrano in questo codice disposizioni inerenti il divieto di accettare regali e altre uti1ite modalit di rapporti con il pubblico

DIRITTI DEL PUBBLICO DIPENDENTE


Accanto ai doveri e alle responsabilit vi sono, naturalmente, ulla serie di diritti del dipendente, stabiliti sempre dalle norme e dai contratti. Di seguito vengollo descritti i principali diritti, partendo da quelli di carattere pi generale. Il diritto alla retribuzione La retribuzione l'obbligo princip.1le del datore di lavoro quale corrispettivo dell'obbligazione lavorativa del dipendente. Il rapporto di lavoro , infatti, connotato dall'onerosit e da un nesso funzionale tra prestaziont? lavorativa e controprestazione economica. Il diritto ai cosiddetti trattamenti economici accessori. Sono sempre prestazioni in danaro, ma non periodiche, collegate alla produttivit individuale, collettiva (la cosiddetta incentivazione) o allo svolgimento di attivit disagiate o pericolose (le cosiddette indennit). Il diritto alla mansione. Consiste nel diritto di esercitare le funzioni proprie del profilo professionale posseduto La riforma del pubblico impiego (D.Lgs. n. 165/0 l art. 52), prevede, infatti, che il lavoratore deve essere adibito: alle mansioni per le quali stato assunto; alle mansioni considerate equivalenti nell'ambito della classitcazione professionale; alle mansioni corrispondenti alla qualitca superiore, purch questa sia stata successivamente conseguita per effetto dello sviluppo professionale, di concorsi o selezioni; alle mansioni immediatamente superiori, nel caso di vacanza del posto in organico o di sostituzione del dipendente assente per motivi diversi da !le ferie, per tempo determinato. L'assegnazione a mansioni superiori comporta sempre il diritto alla relativa differenza di stipendio. Ma in nessun caso, a differenza che per il privclto, l'assegnazione alle mansioni superiori pu divenire detnitiva; in questo, non c' stata. privatizzazione.
DIRITII LEGATI AI CONGEDI PARENTALI

La tutela della maternit costituisce per il nostro legislatore un obbligo costituzionale art. 37 Cost. che, dopo aver sancito il principio di parit di trattamento retributivo tra uomini e donne, afferma che le condizioni di lavoro devono consentire alla donna l'adempimento della sua essenziale funzione familiare, assicurando alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione. Le disposizioni in materia di tutela della maternit e della paternit che nel tempo si sono succedute sono state recentemente raccolte in.unico testo il D.Lgs. 151/01.

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Il lavoro ne1le pubbliche

amministrazioni

3 CAPITOLO

DI SCIOPERO IL DIRl1TO

E I DIRITTI SINDACALI

to dei dipendenti delle pubbliche , a fini privati, di materiale o atj'ufficio e, salvo i casi d'urgenza, ~personali jj accettare regali e altre utilit e

ma serie di diritti del dipendente, o descritti i principali diritti, partle del datore di lavoro quale corJporto di lavoro , infatti, connoe lavorativa e controprestazione

noto che, a seguito de1la privatizzazione del rapporto di del] lavoro nelL'art. pubblico impiego, applica 970). 28de1l0 Statutosi estende anche a quest'ultimo lo Statuto del lavoratorI (legge n 3~0 impiego la tutela glUrIsd1Zl0naie (posslbIllta dI rIcorrere al gIUdice) del lIbero eserClal pubblico dell'attivit sindacale e del dmtto dI sCIopero I smdacatl possono, mfalll, rIcorrere al gIudIce '0 ~I ntro l'eventua1e comportamento antisindacale del datore di lavoro pubblico LO Lo Statuto dei lavoratori ha anche importato ne1la Pubblica Amministrazione ulteriori diritti collegati alla libert .individuale e sindacale del lavoratore la libert di opinione, il dirittodi associazione e di attI vIta smdacale e I dmttl collegati (dI assemblea, dI affIssione, a permessI retrIbuiti e non ecc); diritti che sono stati meglio specificati nei contratti collettivi nazionali di lavoro. Per quanto riguarda, in particolare, il diritto di sciopero, si tratta di un ciiritto previsto dalla costituzione (art. 40) e attualmente regolamentato con la legge n. 146 del 1990 Questa legge ha dettato le regole per rendere l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubbliciessenziali, compatibile con i diritti fondamentali di tutti i cittadini, tutelati dalla Costituzione, tra i quali anche il diritto alla salute. A questo fine le pubbliche amministrazioni concordano con i sindacati e le associazioni degli utenti le prestazioni indispensabili che devono comunque essere assicurate in caso di sciopero; preveJendo, di conseguenza, obblighi di preavviso de1l0 sciopero e di preventiva informazione all'utenza.
IL DIRITTO ALLE FERIE

empre prestazioni in danaro, ma :iva (la cosiddetta incentivazione) idette indennit). nzioni proprie del profilo profesL 165/0 I art. 52), prevede, infatti, :lassificazione professionale; rch questa sia stata successivale di concorsi o selezioni; canza del posto in organico o di ,lIe ferie, per tempo determinato. I diritto a1la relativa differenza di :Ito,l'assegnazione alle mansioni , privatizzazione.

Ildiritto a fruire di ferie annuali assicurato, nel nostro ordinamento, dal com ma 3 dell'art. 36 della Costituzione, dall'art. 2109 del codice civile, da numerose leggi ordinarie e speciali, nonch dalla contrattazione collettiva. In base al CCNL, le ferie devono essere godute entro aprile dell'anno successivo o al massimo a giugno per eventuali situazioni critiche. Il dipendente ha diritto a 15 giornidi ferie estive e il restante periodo dovr essere concordato. LA RESPONSABILIT CIVILE, PENALE E AMMINISTRATIVA Dallaviolazione dei propri doveri pu derivare una responsabilit a carico del dipendente di tre tipi:civile,penale e amministrativa. ]. Laresponsabilit civile si ha quando il dipendente, esercitando le propl'ie funzioni, causa ad altri un danno ingiusto. In questo caso tanto il dipendente, quanto l'amministrazione, sono obbligati a risarcire il danno; se paga l'amministrazione, Jovrpoi riv1lersisul dipendente. Bisogna per dire che non in tutti i casi scatta l'obbligo di risarcire il danno, ma solo quando il danno provocato dal dipendente derivi dal suo comportamento doloso o gravemente colposo, Il comportamento doloso si ha quando il dipendente ha voluto il comportamento illegale posto in essere; il comportamento colposo si ha quando il dipendente ha agito con imprudenza, negligenza, imperizia non ammissibile. 2. La responsabilit penale sorge quando il dipendente commette reati a causa o nell'esercizio delle sue funzioni. comunque penalmente responsabile il dipendente che commette reato per disposizione di un superiore, in quanto la legge vieta espressdmente al dipendente di eseguire l'ordine contrario alla legge penale. noto che gran parte delle norme penali sono descritte nel codice penale; una parte di questo codice specificamente dedicata ai reati commessi da chi pubblico dipendente ed

m obbligo costituzionale art. 37 J retributivo tra uomini e donne, ma l'adempimento della sua esno una speciale e adeguata propaternit che nel tempo si sono Lgs. 151/0 l.

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PARTE PRIMA

Area socio-culturale istituzionale e legislativa

esercita una pubblica funzione (ilcodice parla di pubblici ufficiali e di incaricati di pubblico servizio) Tra i reati di cui si sente pi parlare vi sono il pecuJato, la cuncussione, la corruzione, l'abuso di uftcio, la rivelazione di segreti d'ufficio, il rifiuto di atti di ufficio, l'interruzione di pubblico servizio. 3. La responsabilit amministrativa quella che sorge nei confronti del1a Pubblica Amministrazione e si articola nelle due forme della responsabilit disciplinare e del1a responsabilit contabile. un'ulteriore forma di responsabilit verso l'amministrazione nasce quando l'amministrazione riceveun danno da]comportamentocontrarioai doveri,tenuto dal dipendente:si tratta della cosiddetta "responsabilit per danno erariale". Da questa responsabilit nasce un procedimento svolto non dal1'amministrazione interessata, ma dalla Corte dei Conti.

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