Introduzione…………………………………………………….2
Capitolo I - Movimentazione e ruolo dell’Operatore Socio
Sanitario…………………………………………………..…….3
Capitolo II - Procedure per contenere il rischio legato alla
movimentazione manuale dei pazienti e assunzione di posture
congrue…………………………………………………….……4
Capitolo III - Posizionamento a letto del paziente: i
decubiti……………………………………………………….….5
Capitolo IV - Mobilizzazione paziente non collaborante:
turnover…………………………………………………….…..10
Capitolo V - Manovra manuale di spostamento verso la testata
del letto…………………………..……………………………..12
Capitolo VI - Trasferimento manuale del paziente dal letto alla
carrozzina e viceversa………………………………..………...14
Capitolo VII - Trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina
con il sollevatore…………………………..…………………...17
Capitolo VIII - Trasferimento paziente dal letto alla
barella………………………………………………………......19
Capitolo IX - Sollevamento paziente caduto a
terra………………………………………………...………..…22
Conclusioni……………………………………..……………...23
Ringraziamenti……..………………..…………………………24
Sitografia……………………………………………………….25
1
Introduzione
2
Capitolo I
Movimentazione e ruolo dell’Operatore Socio
Sanitario
Capitolo II
Procedure per contenere il rischio legato alla
movimentazione manuale dei pazienti e
l’assunzione di posture congrue
4
- Paziente non collaborante: il paziente non può aiutare il
movimento né con gli arti superiori né con gli arti inferiori
(es.: tetra paretico, anziano allettato, paziente in anestesia
generale, in coma, paziente che oppone resistenza alla
mobilizzazione, ecc.).
- Paziente parzialmente collaborante: il paziente può
sfruttare una residua capacità di movimento (es.:
emiplegico, paraplegico, paziente in fase di recupero
funzionale, ecc.).
Durante la movimentazione del paziente, l’operatore deve:
Capitolo III
Posizionamento a letto del paziente: i decubiti
5
- polmoni: si verifica un’alterazione della ventilazione,
perché si produce l’espansione degli alveoli;
- circolazione: viene rallentata in mancanza di movimento
con conseguente insorgenza di flebiti e trombosi;
- scheletro: vengono favoriti i processi di decalcificazione
con comparsa di dolore;
- muscoli: causando ipotrofia (riduzione dello stato di
nutrizione) con riduzione del tono muscolare;
- cute: in quanto, la riduzione della circolazione insieme alla
pressione esercitata dal peso su specifiche zone del corpo,
è causa della comparsa di lesioni da pressione.
Le posture principali utilizzate dall’ Operatore Socio Sanitario
per posizionare il paziente che è in grado di mobilizzarsi
autonomamente sono:
- decubito supino,
- decubito laterale,
- decubito prono.
La parola decubito viene utilizzata in medicina e significa
“posizione che il malato assume a letto”.
Nel decubito supino il paziente viene adagiato con la schiena
sul materasso ed il volto rivolto verso l’alto. Questa posizione
è utilizzata per il mantenimento del riposo e permette una
giusta distribuzione del peso sul materasso, inoltre è una
posizione obbligata per pazienti con traumi alla colonna
vertebrale e al bacino.
Per i pazienti che hanno perso completamente la capacità
motoria anche delle estremità, nel decubito supino ci si avvale
dell’ausilio di cuscini, che devono essere posizionati tra il
corpo della persona e la superfice rigida per evitare che si
formino le lesioni da pressione:
6
- due cuscini devono essere posizionati sotto entrambe le
spalle fino a scendere lungo il bacino: gli arti superiori
devono essere posizionati leggermente allungati e non
completamente distesi perché potrebbero provocare dolore;
- un cuscino va posizionato sotto le cosce fino alle caviglie,
facendo attenzione che i talloni non poggino sui cuscini:
gli ari inferiori devono essere tenuti flessi per ridurre la
tensione che una completa estensione potrebbe provocare;
- un altro cuscino può essere posizionato tra i piedi e la
pediera del letto o utilizzare un archetto per sostenere le
coperte.
7
1) Posizionare due mani con i palmi rivolti verso l’alto sotto
le spalle del paziente, tirare verso se stessi questa parte del
corpo; ripetere l’operazione con il fianco e le gambe.
2) Utilizzare un lenzuolo di trazione posto sotto il paziente.
In seguito al paziente si fa
posizionare le mani
sull’addome e si fa flettere
la gamba opposta al fianco
da raggiungere.
L’operatore si posiziona
con un piede avanti e l’altro
dietro, dalla parte del letto
che il paziente deve
raggiungere, flette le ginocchia, afferra il paziente al bacino e
alla spalla ed effettua la rotazione.
Infine, l’operatore deve curare l’allineamento delle spalle, del
bacino e delle gambe del paziente. Deve porre la scapola e la
spalla a contatto con il letto in avanti. Questa procedura riduce
il rischio che il peso del corpo gravi direttamente
sull’articolazione e favorisce un corretto posizionamento del
braccio sottostante. Le braccia devono essere leggermente
flesse per proteggere la funzionalità dell’articolazione del
gomito. Il braccio superiore va sostenuto con un cuscino che
lo mantenga in posizione più elevata della spalla. Il braccio
inferiore giace sul materasso e può anche essere piegato verso
l’alto ad angolo retto.
Per evitare che il paziente ruoti verso la posizione supina,
l’operatore deve posizionare un cuscino piegato lungo l’asse
9
Capitolo IV
Mobilizzazione paziente non collaborante:
turnover
10
Infine, le modalità di esecuzione del passaggio dal decubito
supino a quello prono, sono:
1) gli operatori sono posizionati ai lati del
letto e spostano il paziente verso il
bordo del letto;
11
Capitolo V
Manovra manuale di spostamento verso la
testata del letto
13
Capitolo VI
Trasferimento manuale del paziente dal letto
alla carrozzina e viceversa
14
(infilando le braccia sotto le ascelle e afferrando le braccia
del paziente).
15
Per eseguire correttamente questa procedura occorrono due
operatori. Un operatore afferra gli arti superiori del paziente
con presa crociata: appoggia un ginocchio dietro lo schienale
mantenendolo piegato. L’altro operatore afferra le ginocchia
del paziente in posizione accovacciata e mentre il primo
operatore solleva di poco il paziente l’altro spinge il bacino
del paziente verso lo schienale.
16
Capitolo VII
Trasferimento del paziente dal letto alla
carrozzina con il sollevatore
17
far tornare il paziente in posizione supina, distendere il
ginocchio precedentemente piegato;
far girare il paziente dall’altro lato con la stessa tecnica;
recuperare la parte di telo che si era precedentemente
ripiegata sotto il paziente e distenderlo completamente;
riposizionare l’assistito in posizione supina;
assicurarsi che addome, schiena e braccia del paziente
siano all’interno del telo;
far passare le cinture della parte inferiore del
telo fra le gambe del paziente;
avvinare il sollevatore al letto accertandosi che
le gambe del sollevatore passino sotto di esso
(se necessario sollevare il letto);
bloccare il sollevatore;
Capitolo VIII
Trasferimento paziente dal letto alla barella
19
disposizione degli operatori: il primo
operatore con braccia ben ferme afferra
il paziente sotto la testa e sotto le
spalle: il secondo operatore afferra il
paziente sotto il dorso e sotto il bacino
e il terzo operatore sostiene gli arti e parte del bacino del
paziente;
al via dato da un operatore si solleva il paziente e lo si
porta camminando verso la barella. Nel sollevare il
paziente gli operatori devono flettere le gambe.
Questa manovra può essere eseguita anche avvalendosi del
lenzuolo su cui è adagiato il paziente. Sono necessari 4
operatori, si renderà necessaria la presenza di un quinto in
caso di lesioni al cranio o del collo. Le fasi corrette da
eseguire sono:
scalzare il lenzuolo dal letto;
gli operatori, 2 per lato, si portano al
bordo del letto del paziente
trascinandolo con il lenzuolo;
affiancare la barella in pari alla testata
del letto e avvicinare i due bordi;
frenare la barella e il letto e portarli allo
stesso livello;
due operatori si pongono al lato del letto vuoto,
appoggiano un ginocchio sul letto e afferrano il lenzuolo
scalzato, il più vicino possibile al paziente;
anche gli altri due operatori
si pongono al lato della
barella afferrano il lenzuolo
scalzato il più vicino
possibile a paziente;
il quinto operatore, ove
fosse necessario, si colloca alla testa della barella e
mantiene in asse la colonna cervicale;
viene effettuato il passaggio (trazione/spinta).
20
La stessa tecnica descritta precedentemente, si utilizza se si ha a
disposizione un telino ad alto scorrimento. In questo caso si pone
il telo ad alto scorrimento sotto l’emilato del paziente, dal lato
del trasferimento. Si effettua il trasferimento e si rimuove il telo.
I vantaggi dell’utilizzare il telino sono:
21
Capitolo IX
Sollevamento del paziente caduto a terra
22
Conclusioni
23
Ringraziamenti
24
Sitografia
www.infermieritalia.com
www.filippocorali.com
www.nurse24.it
www.pianetaoss.it
www.operatoresociosanitario.net
www.appuntioss.it
www.physioss.it
25