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DOCENTE: Daniele Novara DO MROI

MATERIA: General Osteopathic Treatment (GOT)


ORE D’INSEGNAMENTO: 20 ore
PROGRAMMA/CONTENUTI:
v 1. Introduzione all’osteopatia;
v2 Cenni teorici di GOT;
v3 Pratica
General Osteopathic Treatment
GOT

Branca strutturale
Il Trattamento Generale Osteopatico (TGO o GOT nella dizione anglosassone) è un
metodo ideato dall'Osteopata inglese John Martin Littlejhon che, basandosi sul
profondo studio della biomeccanica e della fisiologia del corpo umano, mise a
punto una serie di "manovre" con lo scopo di migliorare la qualità dei movimenti.

Consiste in mobilizzazioni passive, ritmiche e ripetute dei vari segmenti articolari


del corpo eseguite in una sequenza ben definita; si possono abbinare anche
manovre sui tessuti molli e manipolazioni classiche di Trattamento Manipolativo
Osteopatico.

E' un metodo globale e dolce che non presenta particolari controindicazioni e che
ben si adatta ai pazienti di tutte le età.
Il Trattamento Generale Osteopatico è un approccio metodologico alle articolazioni
del Pz che non prende in considerazione la DISFUNZIONE o LESIONE OSTEOPATICA,
ma mira a liberare eventuali restringimenti articolari con mobilizzazioni o
pompages articolari. Permette pertanto di preparare l’articolazione ad eventuali
test e correzioni più specifiche.

Le tecniche GOT vengono introdotte inizialmente in Gran Bretagna e poi in Europa


da J.M. Littlejohn e John Wernham. Il GOT consiste nella mobilizzazione delle
articolazioni con manovre a bassa velocità e grande ampiezza. L’obiettivo del GOT è
ripristinare la mobilità articolare e ridurre la tensione dei tessuti molli adiacenti
all’articolazione sottoposta alla mobilizzazione, oltre che favorire il drenaggio dei
tessuti molli, aumentando i meccanismi propriocettivi e facilitando un miglior
equilibrio biomeccanico.
“Un sistema di trattamento che si avvale delle risorse
naturali del corpo in ambito correttivo per regolare le
condizioni strutturali allo scopo di stimolare
l’adeguata preparazione e distribuzione dei fluidi e
delle forze all’interno dell’organismo, promuovendo
la cooperazione e l’armonia nel meccanismo
corporeo”
Tom Dummer

Dummer riteneva che quasi tutte le


condizioni patologiche derivassero
dall’interferenza e/o dall’ostruzione del
flusso sanguigno (arterioso e venoso),
della linfa e dell’apporto nervoso.
Stabilizzazione Ritmo
Conoscenza
dell’anatomia

Conoscenza
della GOT Routine
biomeccanica General Osteopathic treatment
articolare

Controllo Correlazione
Armonia
PARTE PRATICA
Arto inferiore
Passaggio 1
Operatore: ai piedi del lettino paziente disteso supino sul lettino.
Azione: contattare le caviglie del paziente e imprimere leggere trazioni
cranio/caudali con un movimento ritmico e continuo. Articolare in rotazione
interna e rotazione esterna subito dopo compiere movimenti di Abduzione e
Adduzione. (si può compiere anche con paziente prono)
Passaggio 2
Operatore: ai piedi del lettino paziente
disteso decubito supino.
Azione: la mano più craniale contatta la
caviglia la mano caudale a livello
dell’astragalo, entrambe trazionano l’arto
inferiore e in seguito imprimono dei
movimenti oscillatori in abduzione e
adduzione.
Passaggio 3
Operatore: si sposta a lato del lettino.
Azione: la mano interna e più caudale mantiene la caviglia del paziente,
quella più craniale appoggiata sul ginocchio. Imprime una flessione di
ginocchio massima con una successiva flessione d’anca.
Mettere la mano interna a livello del cavo popliteo, la mano craniale sulla
SIAS dell’iliaco corrispondente e mobilizzare l’anca in flessione e rotazione
esterna. Compiere movimenti circolari.
Passaggio 4
Operatore: a lato del lettino.
Azione: mano craniale sul ginocchio del
paziente, mano caudale sulla zona calcaneare.
Articolare il ginocchio in flessione astensione,
da fuori verso dentro con un movimento
rotatorio e armonico. Ripetere nel senso
opposto.
Passaggio 5
Operatore: a lato del lettino.
Azione: riportare l’arto appoggiato sul lettino mantenendo l’anca del paziente
in abduzione e rotazione esterna, fino all’estensione naturale del ginocchio.
Passaggio 6
Operatore: a lato del lettino.
Azione: il ginocchio del paziente omolaterale all’operatore, flesso e stabilizzato
contro il tronco, le mani dell’operatore si pongono sulla porzione posteriore delle
creste iliache fino alle SIPS. Aiutandosi con il ginocchio indurre dei movimenti
oscillatori che portano il bacino in anteriorità/posteriorità.
Passaggio 7
Paziente prono
Operatore: a lato del lettino
Azione: portare in flessione di 90° il ginocchio del paziente, ponendo la
mano craniale a livello del sacro, mobilizzare la gamba rispetto la coscia in
circonduzioni interne/esterne.
Passaggio 9
Paziente prono
Operatore: a lato del lettino
Azione: mano caudale contatta la SIAS controlaterale e mano craniale
monitora la zona lombare. Portare in posteriorità il bacino con la mano
caudale. La mano craniale può opporre una leggera resistenza a livello
lombare.
PARTE PRATICA
Arto superiore e
torace
Passaggio 1
Operatore: a lato del lettino
Azione: prendere l’arto superiore omolaterale del paziente e assicurandosi di
fissarlo saldamente al tronco, impugnarlo sotto l’articolazione del gomito.
L’altra mano si pone a piatto sul margine costale antero laterale. Indurre
movimenti oscillatori di trazione arto superiore – spinta sull’emitorace verso
dentro/basso/dietro. Ripetere l’operazione dalla prima alla decima costa.
Indurre poi nello specifico una abduzione dell’arto superiore omolaterale,
mobilizzando come in precedenza il costato omolaterale.
Passaggio 2
Operatore: al lato del lettino
Azione: il paziente è supino sul lettino, si aggrappa al moncone della spalla
dell’operatore. L’operatore ponendo le mani a cavallo della testa omerale
induce delle trazioni antero posteriori.
Riportare il braccio del paziente fissato nel cavo ascellare e muovere la testa
dell’omero con circonduzioni passive.
Passaggio 3
Operatore: a lato del lettino
Azione: prendendo la mano del paziente per la porzione tenare (primo dito),
indurre circonduzioni anteriori e posteriori a braccio completamente passivo.
Passaggio 4
Paziente Prono
Operatore: a lato del lettino
Azione: indurre delle oscillazioni del sacro con una mano, con l’altra
monitorare i vari segmenti vertebrali. Se esercito una pressione verso il
lettino con la mano craniale, posso indirizzare il movimento nel punto
prestabilito.
Passaggio 5
Paziente prono
Operatore: a lato del lettino
Azione: la mano esterna si pone anteriormente al moncone della spalla,
stabilizzando tutto l’arto superiore. Indurre delle estensioni della scapolo-
omerale e di tutto l’emitorace corrispondente, mentre l’altra mano
monitora a livello del rachide dorsale
Passaggio 6
Paziente prono
Operatore: a lato del lettino
Azione: con gli avambracci incrociati esercitare una forza in allungamento
sulle cifosi (craniale a livello dorsale e caudale a livello sacrale).
PARTE PRATICA
Cervicale
Passaggio 1
Operatore: alla testa del paziente
Azione: con il palmo delle mani a livello della temporo-mandibolare (ATM),
avvolgere posteriormente con entrambe le mani la cervicale. Senza
comprimere eccessivamente il padiglione auricolare esercitare delle
trazioni (scivolando sulla cute) dal basso verso l’alto.
Passaggio 2
Operatore: in piedi alla testa del paziente
Azione: una mano posta posteriormente alla nuca contatta la zona occipitale e
induce una inclinazione del capo. L’inclinazione sarà opposta all’altra mano
che contatta il moncone della spalla. La mano sulla spalla effettuerà delle
spinte caudali, mentre mantiene l’inclinazione del capo (side bending).
Passaggio 3
Operatore: in piedi alla testa del paziente
Azione: una mano posta sull’occipite porta in flessione il capo, l’altra mano
posta a livello sternale induce delle spinte verso basso dietro.
Passaggio 4
Operatore: in piedi alla testa del paziente
Azione: incrociando le mani e ponendole a contatto con le spalle del
paziente, portare in flessione il capo appoggiandolo sugli avambracci.
Dalla massima flessione, mobilizzare in inclinazione destra e sinistra. (presa
a coppa)
Passaggio 5
Operatore: in piedi alla testa del paziente
Azione: una mano si pone posteriormente all’occipite/cervicale alta, l’altra
mano contatta il frontale (bozza frontale) controlaterale. Indurre piccole
flessioni/estensioni delle tratto cervicale alto con movimenti combinati di
rotazione.
Grazie dell’attenzione!

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