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LA SENSIBILITA'
Nella sensibilit bisogna differenziare tra la sensibilit propriocettiva e quella
termico-dolorifica. Le fibre che conducono gli stimoli di sensibilit dalla periferia
raggiungono i gangli sensitivi prima di penetrare nel midollo spinale. Le fibre pi grandi,
quelle che convogliano la sensibilit propriocettiva, entrano nei cordoni posteriori per
risalire nel midollo spinale verso il tronco cerebrale dove si incrociano (a livello del bulbo)
formando il lemnisco mediale con la proiezione talamica e corticale.
Le fibre pi piccole che conducono la sensibilit termica e dolorifica entrano dai
gangli nel midollo spinale e si incrociano subito formando fasci spinotalamici che,
risalendo, si fermano nella formazione reticolare del tronco encefalico e poi si proiettano
verso il talamo e la corteccia.
Queste conoscenze anatomiche di base sono fondamentali per la comprensione
delle sindromi neurologiche semeiologiche.
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Sensibilit superficiale:
Sensibilit profonda:
discriminazione tra due punti vicini in regioni omologhe dei due emicorpi
I DISTURBI SENSITIVI
dismetria
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Sindrome talamica: lesioni del talamo comportano oltre ai deficit quantitativi della
sensibilit anche delle alterazioni qualitative, cio la sensibilit percepita come
sgradevole e fastidiosa e questa alterazione qualitativa aggravata da stimoli
sensitivi o emotivi.
Sindrome parietale: lesioni della corteccia sensitiva non danno disturbi soggettivi
ma provocano difetti delle sensibilit complesse nell'emisoma opposto al lato della
lesione (astereognosi, fenomeno di estinzione non percezione dello stimolo
durante la stimolazione di regioni omologhe bilateralemente). Talora lesioni
parietali provocano una lieve emiparesi ed ipotrofia muscolare, condizione
denominata atrofia parietale).
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I SISTEMI DI MOTO
Le vie di moto comprendono la
corteccia con le aree specificamente
deputate a tal compito nelle aree di moto
primarie si trovano i corpi cellulari dei
primi neuroni di moto i cui assoni scendono
fino al midollo spinale (incrociandosi a
livello del bulbo) dove nelle corna anteriori
troviamo il secondo motoneurone.
Quest'ultimo con le sue diramazioni si
mette in contatto con i muscoli e ne stimola
la contrazione evocando il movimento. In
questo sistema i disturbi di moto possono
essere dovuti quindi a:
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Forza muscolare
Coordinazione
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LA SINDROME PIRAMIDALE
Trofismo conservato
Ipertonia ed iperreflessia
Babinski positivo
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Anosmia: perdita
transitoria o permanente
dell'olfatto. Le cause
possono essere numerose:
raffreddore, anemia
perniciosa, intossicazioni
(Pb, tabacco, cocaina),
fratture dell'etmoide,
tumori della piccola ala
dello sfenoide o del lobo
frontale.
Cacosmia: sensazione di
odore sgradevole. un
disturbo raro, spesso
associato ad allucinazioni olfattive.
Anosmia psicogena: riconosce i sapori, ignora odori puri e quelli con una
componente trigeminale.
II: OTTICO
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bitemporale dal momento che sono colpite fibre che si incrociano nel chiasma.
L'emianopsia bitemporale tipica di lesioni sellari quali gli adenomi per esempio.
La papilla del nervo ottico un altro punto da esaminare e pu presentare diversi quadri
semeiologici:
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I sintomi che possono essere determinati da lesioni di questi nervi sono lo strabismo, la
diplopia e, a volta, l'inclinazione compensatoria del capo per riposizionare in asse i bulbi
oculari annullando il disassamento.
Spostando un oggetto fissato dal paziente nella direzione dell'azione del
muscolo paretico la diplopia e la distanza tra le due immagini aumenta. Un'altra regola
che l'immagine pi periferica quella falsa.
Le paralisi complete sono di regola dovute a lesioni dei nervi mentre le paralisi
parcellari sono di regola dovute a lesioni dei nuclei.
La paralisi del III nervo cranico pu essere dovuta alla neuropatia diabetica
(frequente) oppure ad una condizione pi rara e molto pi pericolosa che l'erniazione
dell'uncus al di sotto del tentorio con compressione sul tronco cerebrale. Altre cause sono
le tromboflebiti del seno cavernoso, traumi, tumori e aneurismi carotidei. I sintomi
includono:
Ptosi palpebrale
Deviazione laterale del bulbo per prevalenza del muscolo retto laterale (VI n.c.)
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Nell'esame di motilit coniugata dei due globi oculari bisogna tener presente
che la coniugazione dei movimenti verticali controllata dal mesencefalo mentre quella
laterale dal ponte (frequentemente leso nella sclerosi multipla). Lesioni di questi centri
fanno s che a riposo gli occhi siano in asse con convergenza conservata ma nello sguardo
deviato ci sia un deficit di coniugazione del movimento; in casi pi gravi compare anche il
nistagmo.
Per quanto riguarda la corteccia bisogna ricordare solo che l'area 8 (frontale)
coinvolta nei movimenti saccadici (rapidi e volontari) mentre la corteccia occipito-parietale
interessata nei movimenti lenti (automatici).
V: TRIGEMINO
Il nervo trigemino composto da 3
branche:
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VII: FACIALE
Il nervo faciale porta fibre motrici per i muscoli mimici, fibre per le ghiandole
lacrimali e salivari, e fibre motrici per il muscolo stapedio. Le paralisi del nervo faciale
sono di due tipi, in pi c' una sindrome idiopatica di spasmo faciale:
Paralisi centrale: per incrocio di alcune fibre del faciale la paralisi centrale comporta
deficit muscolari solo nella parte inferiore della faccia.
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Lesioni di questi nervi determinano sintomi quali disfagia, disartria (con voce nasale),
voce rauca o bitonale (lesioni dei ricorrenti), paralisi del velo palatino (l'ugola devia evrso
il lato sano, emivelo leso abbassato), assenza del riflesso faringeo (gag reflex).
La sindrome di Wallenberg la causa pi frequente di lesioni di questi nervi.
XI: ACCESSORIO DEL VAGO
Il nervo accessorio convoglia fibre motrici per i muscoli trapezio e
sternocleidomastoideo. I nuclei sono collocati nel bulbo e nel midollo spinale. Lesioni del
nervo si manifestano con incapacit di ruotare il capo dal lato opposto (azione del
sternocleidomastoideo) e scapola alata (scapular winging).
XII: IPOGLOSSO
Questo nervo innerva la lingua e il suo nucleo ha sede nel bulbo. Le paralisi
possono essere periferiche o centrali:
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L'EQUILIBRIO E LA COORDINAZIONE
L'equilibrio la funzione che permette la stazione eretta e la realizzazione di
movimenti armonici. La funzione dell'equilibrio non presente alla nascita ma si sviluppa
e si perfeziona successivamente. I componenti del sistema possono essere schematizzati in:
Effettori motori
TERMINOLOGIA SEMEIOLOGICA
Trattiamo in breve alcuni disturbi spesso citati nella semeiologia dei disturbi di
equilibrio e coordinazione per chiarire i termini che vengono spesso confusi:
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Patologie del labirinto: i disturbi labirintici entrano in diagnosi differenziale con i disturbi
neurologici. Utili criteri di diagnosi differenziale sono che le vertigini labirintiche
Nelle vertigni labirintiche ci sono delle alterazioni posturali che sono dei movimenti
di latero-retro-pulsione (oscillazioni del corpo in stazione eretta), la manovra di
Romberg positiva (chiudendo gli occhi peggiora l'instabilit), marcia a stella
(camminando sul posto a occhi chiusi il paziente si muove attorno al punto di
origine descrivendo figure di stelle con la marcia), la prova degli indici positiva
(protese le mani e gli indici in avanti ad occhi chiusi gli indici si spostano, ad occhi
aperti no).
Atassia dinamica: a occhi aperti la marcia definita a zig-zag (detta anche marcia
da ubriaco), nella marcia a tandem (si chiede di mettere il piede davanti all'altro
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lungo una linea tracciata sul pavimento) il paziente mette i piedi alternamente ai
lati della linea.
La sindrome cerebellare comporta segni a carico degli arti che si manifestano con:
Pendolarit del riflesso: il riflesso evocato si ripete dopo una singola stimolazione
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Vestibolare (ORL)
Cerebellare
Vestibolare
Sensitiva
Marcia a zig-zag
Marcia talloneggiante
Romberg -
Romberg+
Romberg+
Tremore intenzionale,
dismetria, disartria, a volte
nistagmo
Nistagmo, vertigini, no
tremori, no dismetria o
disartria
No termori, no nistagmo,
disturbi della sensibilit
profonda
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Sindrome di Wallenberg: infarto della porzione laterale del bulbo che si manifesta
con segni omolaterali e controlaterali. Omolateralmente si hanno: ipoestesia
dell'emivolto (coinvolgimento del trigemino), paresi faringolaringea (IX e X),
sindrome di Horner (nucleo di Edinger e Westfal del III), incoordinazione.
Controlateralmente si avr un'anestesia termico-dolorifica (interruzione di fibre
spinotalamiche).
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LE FUNZIONI SUPERIORI
AFASIA
Viene definita afasia l'incapacit di comprendere od esprimere il linguaggio in
presenza di sistemi sensoriali, di meccanismi della fonazione ed articolazione e di
coscienza integri. Le afasie quindi coinvolgono le aree telencefaliche deputate al
linguaggio. Queste aree sono:
Afasia motoria: lesioni dell'area di Broca. Comporta espressione non fluente del
linguaggio con uso di frasi semplificate, stereotipie verbali. La comprensione nella
norma, la ripetizione ovviamente alterata.
APRASSIA
L'aprassia l'incapacit di compiere
sequenze motorie intenzionalmente in presenza di
un substrato motorio integro. Laprassia legata a
lesioni delle aree parietali associative (5 e 7 aree
coinvolte nell'organizzazione del movimento) per
le quali esiste la dominanza emisferica (di solito
l'emisfero sinistro). Il disturbo derivante da lesioni
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Esistono diversi tipi di aprassia in cui sono colpiti selettivemente o meno i gesti transitivi o
intransitivi:
Aprassia ideatoria: impossibilit nei gesti transitivi percui si altera l'inizio del
movimento. Il soggetto non capace di decrivere come si fa una certa
manipolazione (spazzolare i denti per esempio). Questa aprassia si deve di solito a
lesioni posteriori dell'area associativa parietale.
AGNOSIA
L'agnosia un disturbo di riconoscimento dell'oggetto in presenza di sistemi
sensoriali integri. Ce ne sono diversi tipi:
Agnosia visiva:
o Per oggetti e colori: lesioni parieto-occipitali dominanti aree 18 e 19 dette
visive secondarie.
o Per volti e spazio: lesioni parieto-temporo-occipitali non dominanti.
LE EMOZIONI
Le emozioni sono fondamentali nei processi di ragionamento e di decisione, e
sono importanti nel rinforzare le esperienze per facilitarne la consolidazione nella
memoria. Il substrato neuroanatomico non ancora del tutto compreso ma il circuito di
Papez al cui si attribuisce questo ruolo parzialmente sovrapposto con il sistema limbico e
quello della memoria. Lesioni di questo sistema comportano alterazioni complesse come
per esempio la lesione bilaterale delle amigdale porta all'incapacit di riconoscere le
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ELETTROMIOGRAFIA (EMG)
L'elettromiografia un insieme di tecniche di esplorazione del sistema motorio,
spesso abbinate alla valutazione della conduzione nervosa mototria (elettroneurografia).
L'EMG un'estensione dell'indagine obiettiva clinica neurologica e non deve essere inteso
come un esame di laboratorio nel senso
medico. Essendo un'indagine cruenta e
fastidiosa il numero delle indagini deve essere
ridotto e razionalizzato. Si deve inoltre
ricordare che l'EMG pu interferire con alcuni
esami di laboratorio (aumenta la CK per
esempio) e con l'eventuale biopsia muscolare
se eseguita nello stesso punto (fibrosi).
L'elettromiografia registra
differenze di potenziale registrate e
amplicifate mediante aghi conduttori inseriti
nel ventre muscolare. Nella valutazione
dell'attivit elettrica si valutano i seguenti
punti:
Esame dei singoli potenziali di unit motorie (MUAPs Motor Unit Action
Potentials)
Velocit di conduzione
Bisogna tener presente che i muscoli non sono tutti uguali in termini di caratterristiche
delle unit motorie in quanto diverso il numero di fibre muscolari innervate da un unico
neurone: nel platisma ad esempio ci sono circa 25 fibre muscolari in ogni unit motoria
mentre nel tricipite surale ce ne sono circa 2000 per ogni unit. Pertanto l'attivit motoria
registrata sar diversa anche in funzione del muscolo esaminato.
Il singolo potenziale registrato all'EMG dato dalla somma dei potenziali
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generati dalle singole unit motorie in termini di durata e ampiezza. I valori registrati
vanno confrontati con dei dati normativi nei quali sono considerate normali variazioni del
20% dalla media.
La tecnica consiste nel registrare circa 20 potenziali di contrazione lieve e poi
passare alla valutazione della contrazione
massimale in cui aumenta la frequenza di
scarica (sommazione temporale) e
l'ampiezza dei potenziali (sommazione
spaziale per reclutamento di unit motorie
pi grandi). alla massima contrazione non
si distinguono pi i singoli MUAPs ma si
osserva un'oscillazione del tracciato attorno
alla linea di base (pieno reclutamento).
ALTERAZIONI DELL'EMG
Atrofia miogena:
I rilievi elettromiografici possono
essere:
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ELETTRONEUROGRAFIA
L'elettroneurografia determina la velocit di conduzione nervosa motoria e
sensitiva. Stimolando il nervo per via cutanea si osserva la latenza del potenziale
muscolare. In base alla distanza dal punto di stimolazione e il punto di rilevazione del
potenziale muscolare si calcola la velocit di conduzione. Variando il punto di stimolazioe
lungo il decorso del nervo si possono
ottenere valori di velocit dei singoli
segmenti del nervo.
La velocit di conduzione
sensitiva si ottiene in modo analogo
stimolando le terminazioni sensitive si
misura la latenza tra lo stimolo e il
potenziale generato dal nervo in diversi
punti lungo il suo decorso. Dal momento
che i potenziali sensitivi sono
notevolmente meno ampi di quelli motori
la loro rilevazione richiede talora
estrazioni matematiche per distinguerli
dall'attivit di fondo.
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ELETTROENCEFALOGRAFIA (EEG)
Le informazioni fornite dall'elettroencefalografia possono essere utili per
integrare dati clinici in modo da risolvere quesiti ben definiti. L'EEG deve essere usata nel
constesto clinico completo.
L'EEG registra attivit elettrica encefalica la quale origina sopratutto dalla
materia grigia corticale e, in misura minore, dalla sostanza grigia dei nuclei della base. Le
registrazioni EEG normali differiscono nelle varie fasce di et e nelle diverse fasi di veglia.
EEG NORMALE
L'attivit eletrtica corticale diversa nelle differenti aree corticali e a seconda
che gli occhi siano aperti o meno. Le onde cerebrali:
Onde : 8-13Hz. il ritmo a riposo (ad occhi chiusi) delle aree occipitali. Aprendo
gli occhi il ritmo accelera e
le onde alfa sono sostituite
immediatamente
fenomeno noto come
reazione d'arresto.
EEG PATOLOGICO
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nel sonno:
Punte isolate: scariche isolate di elevata ampiezza, possono essere bi- o tri-fasiche.
Le punte durano circa 100msec (10Hz) e possono essere suggestive per suscettibilit
all'epilessia.
Onde: durano 300msec e spesso associate alle punte. Mentre le punte sono
espressioni di parossismi rapidi le onde frenano l'attivit di punta rallentando il
ritmo EEG generale.
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EPILESSIA
Le crisi epilettiche sono definite come disfunzioni cerebrali transitorie (di
durata variabile da secondi a ore) parossitiche e legate ad una scarica persincrona di una
popolazione di neuroni della corteccia cerebrale. L'epilessia invece una malattia
caratterizzata da ripetizione di crisi epilettiche spontanee. In base alla popolazione
neuronale interessata dalla disfunzione l'epilessia (e le crisi) pu essere distinta in:
La crisi epilettica si caratterizza per una variet di disturbi presenti tutti o in parte:
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LA CRISI EPILETTICA
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rolandiche.
Le crisi di solito compaiono di notte sono rare anche senza terapia e
scompaiono di solito a 10-12 anni cos che la prognosi ottima.
Epilessia parziale a parossismi occipitali:
Di questo tipo di epilessia parziale si conoscono due tipi principali:
Tipo Panayitopopoulos: colpisce a 2-8 anni, le crisi sono notturne e consistono nella
deviazione oculare tonica e vomito. La crisi pu evolvere in convulsioni
generalizzate. Il quadro EEG simile al tipo successivo.
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Vista l'estesa regolazione non difficile immaginare come il sonno sia un processo attivo.
Il sonno non un fenomeno omogeneo e statico ma presenta diverse fasi che si alternano e
sono differenziabili in base all'EEG e alla poligrafia:
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Mioclonie ipniche: scosse muscolari avvertite sopratutto nelle fasi del sonno
leggero
Insonnie
Ipersonnie
Insonnia:
L'insonnia accorpa le difficolt di addormentamento, i frequenti risvegli, il
risveglio precoce e il sonno non ristoratore. Le conseguenze dell'insonnia sono irritabilit,
sonnolenza, disturbi della concentrazione.
Le insonnie sono rare nel bambino e nel giovane ma dopo i 40 anni l'incidenza
aumenta drasticamente. Il sesso femminile colpito pi frequentemente. Le cause
dell'insonnia possono essere:
Disturbi del ritmo: jet lag o lavoro a turni per esempio circa 15% dei casi trova la
causa nel Phase Shift Disorder.
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Painful Legs and Moving Toes: sindrome simile alla RLS ma la sintomatologia
devia verso il dolore e la sensazione di movimento riferita sopratutto alle dita del
piede. Questa condizione frequentemente secondaria a mielopatie.
Ipersonnia idiopatica:
Ipersonnia ricorrente:
Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS Obstructive Sleep Apnea
Syndrome). Questa condizione clinica a causa pi frequente di ipersonnie detta
anche malattia dei grandi russatori. Se non trattata porta a morte ed una causa
non trascurabile di incidenti stradali. Pertanto la OSAS merita una descrizione a
parte.
Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: sono situazioni che possono essere
fisiologiche. La paralisi del sonno compare al risveglio con il sogetto sveglio che si
sente incapace di muoversi. Le allucinazioni ipnagogiche compaiono di solito
alladdormentamento. Entrambe le condizioni sono delle interferenze del sonno
REM con la veglia.
OSAS:
Ci che attualmente viene definito con questo acronimo fu descritto come un
quadro sindromico nel 1955 soto il nome di sindrome di Pickwick che comprende:
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Russamento intermittente
Sintomi accessori:
o Notturni: fame daria, abnorme attivit motoria
o Diurni: xerostomia, cefalea al risveglio, deficit sessuali, deficit cognitivi
Questo quadro il quadro completo, lOSAS comprende anche gli stadi iniziali della
malattia.
Il russamento un fenomeno molto comune nella popolazione ed raramente
patologico di per s. Il picco di insorgenza attorno ai 35-40 anni. Il meccanismo
fisiopatologico dellapnea spiegato dal russamento stesso: mentre linspirazione normale
richiede un gradiente pressorio di -10cmH2O, nel russatore le vie aeree sono ristrette (la
lingua cade indietro e ostruisce le vie aere alte) e il gradiente necessario per linspirazione
del -50cmH2O. La restrizione delle vie aeree intuitivamente faclitata dalla posizione
supina e dallobesit. Lo sforzo inspiratorio frequentemente sveglia il paziente (risveglio
elettrico o clinico) ed la causa della sonnolenza diurna. Le apnee sono dovute
allincapacit di generare il gradiente necessario per inspirazione la quale riprende solo
quando lo stimolo ipercapnico molto forte.
La terapia della sindrome multidisciplinare: dimagramento, C-PAP o BI-PAP
che sono molto efficaci, correzione chirurgica con interventi maxillofaciali, tonsillectomia
(lipertrofia delle tonsille la causa p frequente dellostruzione delle alte vie aeree),
palatofaringoplastica o applicazione di apparecchi odontoiatrici.
Fenomeni motori parosistici:
Le parasonnie, le crisi epilettiche e i disturibi comportamentali della fase REM
fanno parte di questa categoria di alterazioni del sonno.
Nelle parasonnie il fenomeno di maggiore rilevanza il sonnambulismo che
non una patologia, predilige let giovanile e scompare di solito verso i 20-25 anni. Il
sonnambulismo dovuto ad una dissociazione sonno-veglia.
Le crisi epilettiche notturne sono caratterizzate da movimenti stereotipati
involontari che si ripetono pi volte a notte. I movimenti hanno laspetto di aggrapparsi e
di difesa.
Le alterazioni comportamentali del sonno REM (RBD REM Behavior Disorders)
sono caratterizzate dalla mancata perdita di tono in questa fase del sonno. Nel 95% dei casi
il sonno ha caratteri di attacco percui i movimenti del soggetto sono movimenti di difesa.
Questa patologia importante in quanto le persone affette possono ferire, e persino
uccidere, persone vicine durante il sonno. Praticamente, i malati di RBD vivono i loro
sogni. La malattia dimostra una prevalenza per il sesso maschile, pu essere idiopatica o
associata a malattie degenerative (specie il morbo di Parkinson) e a malattie del sistema
vegetativo. Il trattamento si basa su benzodiazepine.
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LE CEFALEE
La cefalea un sintomo frequente con un'ampia diagnostica differenziale. Le
cefalee si distinguono innanzitutto in primarie e secondarie:
Cefalee primarie: il 90% dei casi, non sono sostenute da lesioni cerebrali:
o Emicrania (migrain)
o Tension type
o Cluster headache (cefalea a grappolo)
o Altre
EMICRANIA
Fase prodromica: talvolta ci sono dei prodromi che compiaono poche ore prima
dell'inizio dell'attacco variazioni dell'appetito, sbadiglio per esempio
Fase di cefalea: subentra alla fine dell'aura o dopo un breve intervallo libero. La
cefalea pu essere emicranica o meno. La cefalea si accompagna ai sintomi
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vegetativi.
La fisiopatologia della cefalea idiopatica non nota e per definizione non presente
nessuna anomalia strutturale rilevabile o disturbo del controllo del dolore. Le teorie
correnti ipotizzano un'alterata attivit neuronale corticale che inizia nella corteccia visiva e
diffonde ad altre aree corticali contigue (teoria Spreading Depression). La fase algica della
cefalea spiegata da alterazioni trigeminovascolari da ischemia ed iperemia risultato
dell'alterazione neuronale. La vasodilatazione nella cefalea sembra essere mediata dal CRP
(Calcitonin-Related Peptide) che media la cosidetta infiammazione sterile.
Ogni individuo ha una sua soglia superata la quale suscettibile a cefalee e
questa soglia determinata da una miriade di fattori: genetici, sesso, et, ciclo mestruale,
gravidanze, stress cronico. Dal punto di vista biologico la soglia di cefalea sembra essere
legata al tono noradrenergico centrale e all'efficienza metabolica dei neuroni.
Nel periodo intercritico nei soggetti affetti da cefalee si notano normali
potenziali evocati ma caratteristicamente manca il fenomeno di abitudine a stimoli
coritcali cervello iperreattivo.
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MALATTIE DEMIELINIZZANTI
SCLEROSI MULTIPLA
La sclerosi multipla detta anche sclerosi a placche una malattia cronica
demielinizzante progressiva e imprevedibile nel suo decorso. una patologia
infiammatorio-degenerativa che interessa diverse aree del sistema nervoso.
In Italia la prevalenza molto alta e supera i 30 casi per 100.000 abitanti. La
malattia colpisce soggetti giovani, di solito dopo i 20 anni (rara prima dei 16 o dopo i 60).
Nei rari casi pediatrici l'evoluzione la stessa mentre i casi ad insorgenza tardiva hanno
un'evoluzione lenta con meno ricadute. Predilige il sesso femminile (M/F=1/2).
Le caratteristiche diagnostiche della sclerosi multipla sono:
Sintomatologia:
Alla presentazione i sintomi pi frequenti sono le manifestazioni visive od
oculomotorie (50%), parestesie (40%) e paresi (40%). Nel decorso della malattia i sintomi
oculari si manifestano virtualmente in tutti i pazienti, paresi e parestesie nel 90% e
incoordinazione nell'80%. Altri sintomi frequenti sono l'inccntinenza (60% lungo il
decorso) e sintomi cognitivi (40%).
Attacco e ricaduta:
L'attacco di sclerosi multipla un disturbo neurologico acuto o subacuto che
dura pi di 24h (se dura meno viene detto un pseudoattacco). Viene definito come
ricaduta un attacco separato dal precedente di almeno 30 giorni.
noto come in concomitanza di episodi febbrili la sintomatologia della malattia
peggiora notevolmente, stesse associazioni sono presenti anche con altre turbe
omeostatiche fisiche e psichiche.
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Diagnosi:
Un'accurata diagnosi di importanza cruciale per una corretta terapia e il
presupposto per una corretta diagnosi la mancanza di diagnosi differenziali. L'iter
diagnostico comprende:
Studi neurofisiologici
Ci sono dei segni che sono molto suggestivi di sclerosi multipla e sono dei sintomi di
allarme:
Miochimia faciale: movimenti vermicolari dei muscoli faciali che interessano sia la
porzione superiore che quella inferiore della faccia
Segno di Lhermitte: scossa avvertita lungo la colonna vertebrale alla flessione del
capo (lesioni di C2-C3).
Infiammazione
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Terapia:
La terapia volta a contrastare la flogosi e la perdita assonale evitando le
ricadute. Non essendoci terapia eziologica i presidi terapeutici sono gli interventi
sintomatici e gli interventi cosidetti disease-modifying:
La scelta della terapia in funzione del tipo di malattia, della sua fase e della compliance
del paziente, comunque prima si inizia la terapia meglio . da sottolineare che
nell'ipotesi di diagnosi di sclerosi multipla il paziente va indirizzato ad un centro
specialistico.
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Definizione:
Gli attacchi ishemici transitori sono episodi di una riduzione critica del flusso
cerebrale a valle di una stenosi arteriosa. Allesordio la natura transitoria non pu essere
dedotta infatti viene definito come TIA una comparsa brusca di segni neurologici
completamente reversibili in 24 ore. Di solito i deficit neurologici durano meno di 1 ora.
Allimaging mancano segni di necrosi e non ci sono sequele neurologiche.
Il 25% dei TIA presenta eventi complicanti entro 90 giorni dallevento acuto:
altri TIA o ictus che possono essere disabilitanti e fatali (la maggioranza di questi eventi
avviene nei primi 4 giorni dopo il TIA). Pertanto TIA un fattore di rischio per lictus con
il quale condivide in parte la fisiopatologia. I TIA possono essere considerati come spie di
allarme che permettono la prevenzione dellictus.
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Clinica:
La presentazione clinica del TIA composta da segni neurologici focali a carico
di vari sistemi funzionali:
Nervi cranici: perdita o calo del visus, vertigini rotatorie, diplopia, ipoacusia,
difficolt di deglutizione.
Aterosclerosi dei grossi vasi: complicanze acute della placca (trombosi, embolia)
Diagnosi differenziale:
Entrano in diagnosi differenziale con i TIA:
Ipoglicemia
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Emicrania con aura: di solito la storia personale positiva per episodi antecedenti
Emiparesi post-ictale
Esami complementari:
TC cerebrale: per escludere altre cause rare quali i tumori primitivi e le metastasi,
nonch le MAV (malformazioni arterovenose).
Terapia:
Prevenzione secondaria:
o Antiaggreganti: aspirina 300mg o ticlopidina 250mg x 2, salvo casi di TIA di
origine embolica
o Anticoagulanti orali: dicumarolici in TIA da emboli
ICTUS CEREBRALE
Linfarto cerebrale deriva da unocclusione arteriosa da parte di una trombosi o
di un embolo (cardiaco, arterioso o dellarco aortico). Laterosclerosi la prima causa di
ictus dopo i 45 anni. Le sedi pi frequenti di trombosi sono le carotidi, la comunicante
anteriore e le arterie vertebrobasilari. Il meccanismo trombotico o embolico deve essere
accompagnato da uninsufficienza dei circoli collterali d supporto.
Levento ischemico non si appalesa immediatamente e la TC negativa nelle
prime 6 ore. Successivamente (6-36 ore) il focolaio ischemico dimostra i segni di necrosi
diventa macroscopicamente pallido e molle. Solo dopo si definiscono le reali dimensioni
del focolaio e compare (costantemente) un edema perilesionale. Dopo alcuni mesi, al posto
dellarea infartuata, rimane solo una cavit cistica.
La zona perilesionale, detta penombra ischemica, un territorio di
ipoperfusione ma non di necrosi e questo territorio pu essere salvato dal recupero della
perfusione cerebrale mediante la rivascolarizzazione e i mezzi di neuroprotezione.
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Le embolie cardiache sono una causa frequente di ictus cerebrale in et <40 anni
e sono responsabili del 20% degli eventi. Le cause di embolia cardiogena possono essere
varie: fibrillazione atriale, infarto miocardico, valvulopatie, embolie paradosse,
endocarditi. Lesordio dei sintomi improvviso con deficit neurologico evidente subito,
talora la presentazione dellictus prende la forma di un attacco epilettico.
Alcuni fattori indirizzano lipotesi patogenetica verso la trombosi o verso
lembolia. Depongono per trombosi: precedenti TIA, ictus in evoluzione, grandi
dimensioni, assenza di fattori di rischio per embolia. Depongono ivece per lipotesi
embolica: assenza di storia di TIA, deficit neurologico improvviso e completo, infarto di
piccole dimensioni, presenza di fattori predisponenti allembolia.
Ci sono dei fattori predisponenti generali per gli eventi ischemici (embolici e
trombotici): contraccettivi orali, dissecazione (di solito traumatica) di arterie cerebrali,
arteriti, policitemia vera, coagulopatia, diverse malattie genetiche.
Diagnosi:
La diagnosi di infarto cerebrale si pone in presenza di:
La certezza diagnostica data dagli studi di neuroimaging che differenzia tra ictus
ischemico e quello emorragico (di pertinenza neurochirurgica). Nellinfarto
ischemico la TC normale nelle prime ore e successivamente la lesione appare
ipodensa con ledema perilesionale. AllRM linfarto appare iperintenso in T2, in T1
si visuaizza bene linfarto emorragico per la presenza di sangue.
Forme cliniche:
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Terapia:
Le Stroke Units sono di fondamentale importanza nella gestione del paziente
con ictus cerebrale in quanto coinvolgono esperti sia nella terapia medica che nella
riabilitazione. I principi di terapia sono:
Correzione dellipossia
EMORRAGIE CEREBRALI
Le emorragie cerebrali sono dei sanguinamenti nel parenchima cerebrale
associate al versamento ematico negli spazi ventricolari e subaracnoidei. Le cause sno
principalmente le MAV nel giovane e lipetensione arteriosa nellanziano. La sede tipica
quella putaminale. Le emorragie del tronco cerebrale sono il 5% del totale ma sono
gravissime.
La presentazione clinica comprende:
TC: evidenzia subito lemorragia (lRM no) e, col mezzo di contrasto, la sua origine
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MALATTIE DEGENERATIVE
DEI SISTEMI DI MOTO
SLA: SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA
La SLA una malattia contemporanea sia del 1 che del 2 neurone di moto
caratterizzata da sclerosi degenerativa del sistema motorio via piramidale, nuclei motori
cranici e corna anteriori del midollo spinale. La clinica dominata dalla spasticit (lesione
del fascio corticospinale) e da segni di lesione dei motoneuroni periferici.
I due sessi sono colpiti in uguale misura, lesordio avviene solitamente a 50-60
anni. Generalmente la SLA una malattia sporadica ma esistono dei casi famigliari.
Esistono diverse forme cliniche della SLA:
Forma comune: 50% dei casi. Esordisce agli arti superiori, progredisce interessando
gli arti inferiori e, infine, il settore bulbare. La prognosi di 2-3 anni.
Forma bulbare: 30% dei casi circa. La malattia debutta con i segni di
compromissione bulbare e levoluzione p rapida e la prognosi peggiore.
Forma pseudopolineuritica: 20%. Esordisce agli arti inferiori con ipotrofia e segno
di Babinsky positivo (segni da lesione del 1 motoneurone) associati ad areflessia
profonda (da lesioni del 2 motoneurone). Mancano deficit sensitivi.
Clinica:
Le caratteristiche cliniche della SLA sono:
Atrofia muscolare degli arti superiori: lamiotrofia inizia dai muscoli distali e
progredisce prossimalmente fino allaspetto di mano scheletrica. Lipotrofia
meno marcata agli arti inferiori.
Babinsky positivo
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AMIOTROFIE SPINALI
Sindrome post-polio:
Questa una sequela tardiva dellinfezione acuta da enterovirus della
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poliomielite. La sindrome si manifesta nel 20-80% dei pazienti con esiti di poliomielite. La
manifestazione clinica la ripresa dellipotrofia muscolare in territori non interessati
precedentemente dalla polio. I criteri diagnositici sono:
I sintomi presentati dal malato sono aspecifici: affaticabilit, dolore articolare, mialgie, ma
i rilievi clinici ed anamnestici permettono di porre la diagnosi, confermata con EMG e
biopsia muscolare che mostreranno caratteristiche specifiche della malattia.
NEUROPATIE
Le neuropatie compongono un vasto capitolo della neurologia e possono essere
distinte diverse forme in base al quadro clinico:
Areflessia profonda
Deformit ossee
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ND del tronco: ipoestesie della faccia anteriore del tronco. Entra in diagnosi
differenziale con mielopatie nelle quali per la distribuzione sulla faccia
posteriore del tronco.
Da insulina
Neuropatia cranica: il nervo pi colpito il IIIo con ptosi, deviazione dello sguardo
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verso lesterno e midriasi. Nel 50% dei casi presente un dolore periorbitale. Spesso
si associano altri deficit a carico del Vo, VIo, IVo e VIIo.
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ROT conservati
Assenza di fascicolazioni
MIOPATIE GENETICHE
Distrofie muscolari progressive:
Sono le miopatie genetiche pi frequenti e si distinguono in base alla tipologia
di ereditariet in X-linked, autosomiche recessive e autosomiche dominanti.
Distrofie muscolari X-linked:
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gestione.
BMD: il quadro pi lieve con esordio a 5-15 anni, lenta progressione e minore
gravit dei sintomi. A lungo andare comporta deformit ossee e retrazioni
muscolari. Classicamente si accompagna alla facies miopatica poco espressiva e
poco vivida a causa dellipostenia.
Distrofia di Emery-Dreifuss: una malattia rara legata allX (locus Xp28) con
esordio infantile e interessamento del muscolo cardiaco. La sopravvivenza
possibile fino a 40-60 anni. Il tratto caratteristico la contrattura in flessione a livello
dei gomiti.
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MIASTENIA GRAVE
La miastenia grave caratterizzta da una progressiva affaticabilit allimpegno
muscolare protratto. dovuta ad una alterazione di trasmissione di impulsi a livello della
placca neuromuscolare. Linsorgenza bimodale: nei giovani e a circa 65 anni. presente
unassociazione rilevante con il timoma. La patogenesi autoimmune autoanticorpi antirecettore per acetilcolina (anti-ACh-R) sono dosabili nel 90% dei casi. Timomi o iperplasia
follicolare del timo documentabile nel 10% dei pazienti.
Lesordio dell malattia spesso oculare con ptosi e deficit di oculomozione
misti (non rispettano linnervazione) e fluttuanti. Successivamente vengono interessati i
muscoli della testa e del collo e ci si traduce nella fatica di parlare; poi compare
linteressamento dei muscoli respiratori e di quelli spinali.
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La diagnosi si basa clinicamente sulla distribuzione tipica dei deficit e sul tipico
peggioramento serale della sintomatologia. Al sospetto clinico si effettuano: il test con
antiacetilcolinesterasi, dosaggio degli autoanticorpi, anticorpi anti-Musk, EMG
(contrazione sempre pi lieve con stimolazione ripetuta) e TC o RM torace per la
valutazione del timo.
Esistono diverse forme cliniche di miastenia grave (MG):
MG oculare pura (tipo I): i sintomi si limitano al distretto oculare senza estensione
della sintomatologia ad latri territori per 2 anni almeno. La prognosi favorevole.
Immunoglobuline endovena
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DEMENZE
La demenza una sindrome da declino cognitivo e riduzione delle abilit
sociali tali da compromettere le attivit quotidiane (declino funzionale) in assenza di
disturbi di coscienza e di durata maggiore di 6 mesi. Il declino cognitivo coinvolge pi di
una funzione oltre alla memoria: attenzione, percezione, orientamento, linguaggio,
funzioni esecutive, pensiero astratto, capacit viso-spaziali. La demenza un disturbo
progressivo, talora trattabile.
Linquadramento diagnositco della demenza pone alcuni probelmi come la
diagnosi differenziale con linvecchiamento fisiologico, linquadramento delle condizioni
che presentano compromissione di una singola capacit, la diagnosi delle forme iniziali,
limportante comorbidit.
Il concetto di MCI (Mild Cognitive Impairment) stato cognato per porre rimedio
ad alcuni di questi probelmi e sta a indicare una condizione di declino cognitivo che non
ancora inquadrabile come demenza ed fisiologico o parafisiologico. Le sue caratteristiche
diagnostiche sono:
stato dimostrato che soggetti con MCI tendono a progredire verso la demenza di tipo
Alzheimer che diventa clinicamente evidente nel 50% dei casi gi dopo 48 mesi.
CLASSIFICAZIONE DELLE DEMENZE
Le demenze sono classificabili in base alla causa in:
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Demenze trattabili: sono casi in cui la demenza un sintomo di una malattia di base
trattabile:
o Depressione
o Disturbi metabolici, endocrini o carenziali
o Ematoma subdurale
Dal punto di vista epidemiologico il 50% delle demenze sono malattie di Alzheimer, il 15%
dono demenze vascolari, nel 13% la natura mista e nel 9% la causa sono altre malattie
degenerative (sopratutto Parkinson).
DELIRIUM
Il delirium (confusione mentale, stato confusionale acuto) definito come:
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Fase intermedia: disorientamento spazio-temporale, deficit di memoria moderatograve, anomie, giri di parole, parafrasie, deficit di comprensione del linguaggio,
aprassia dellabbigliamento, alterazioni
percettive (deliri, allucinazioni),
comparsa di segni extrapiramidali
(come nel Parkinson), bradicinesia.
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IDROCEFALO NORMOTESO
una dilatazione ventricolare senza ipertensione endocranica. I sintomi sono:
Aprassia della marcia: marcia frontale con il piede che sembra calamitato a terra
Esami di laboratorio
Test neuropsichici
Stanno comparendo dei farmaci sperimentali per le demenze primarie (dispensati nei
centri specialistici). Farmaci sintomatici che rallentano il decorso o arrestano la malattia
sono: tacrina, donepezil.
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Sincopali:
o Riflesse neuromediate
o Ipotensive
o Cardiogene
o Cerebrovascolari
Non sincopali:
o Reali:
stati confusionali
disturbi metabolici
intossicazioni
TIA
Epilettici
o Apparenti:
Cataplessia
Disturbi psichiatrici
SINCOPI
Non esiste una definizione univoca di sincope, quella pi usata parla di una
transitoria perdita di coscienza con perdita di controllo posturale e caduta.
Le sincopi sono molto comuni e la valutazione iniziale include: anamnesi ed
esame obiettivo, misurazione della pressione arteriosa in orto- e in clino-statismo, ECG e
test del massaggio del seno carotideo. Eventuali approfondimenti diagnostici saranno
specialistici: valutazione cardiologica (tilt-test, elettrofisiologia, imaging), neurologica
(EEG, Doppler TSA, imaging cerebrale, tilt-test). Nonostante la larga gamma di esami
strumentali possibili lutilit diagnostica maggiore attribuita allesame clinico che
fornisce da solo il 50% della diagnosi. Lanamnesi deve focalizzarsi su:
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crisi epilettica
Esordio graduale
No sequele postcritiche
Sincope convulsiva:
La comparsa della convulsione durante un episodio sincopale dovuta al
superamento della soglia anossica cerebrale (15 secondi) che esita in una decorticazione
acuta di cui i fenomeni motori convulsivi.
Sincope nellanziano:
La diagnosi di sincope nellanziano pu essere difficile per la presentazione
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aspecifica e la difficolta nella raccolta della storia clinica, nonch per laumentata
prevalenza di malattie e di terapie che possono essere causa di sincope. Nellanziano
quindi bisogna tener presente che sotto i 65 anni il 50% delle sincopi sono vasovagali
(neuromediate), sopra i 65 anni il 42% degli episodi sono cardiogeni e il 31% sono
vasovagali.
Ipotensione ortostatica:
La presentazione della sincope ipotensiva comprende: annebiamento della
vista, sonnolenza, giramento di testa, confusione, dolore al collo.i sintomi regrediscono
sdraiandosi oppure effettuando manovre di compressione sugli arti o sulladdome.
Strumentalmente lipotensione ortostatica definita come calo sistolico 20mmHg e
diastolico 10mmHg entro 3 minuti dal passaggio in ortostatismo o durante il tilt-test ad
un angolo di almeno 60. Lipotensione ortostatica un effetto collaterale di molti farmaci:
antiiertensivi, vasodilatatori, alcool, antidepressivi, sedativi, narcotici e molti altri.
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Coma lieve: detto stupor. Il paziente pu essere risvegliato con stimoli leggeri.
ESAME CLINICO
Lesame clinico di un paziente in coma molto usato in incidenti stradali e nel
pronto soccorso o nella rianimazione in urgenza. Si esaminano:
Coscienza:
Respirazione:
Motricit somatica
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da apnea.
Tutti questi tipi di respiro patologici non sono sufficienti alla ventilazione e il paziente
deve quindi essere assistito.
Pupille:
Le pupille possono essere midratiche o miotiche, simmetriche o asimmetrcihe
(anisocoria) e possono reagire variamente alla luce:
Dimensione delle pupille: di solito nei comi strutturali presente la midriasi mentre
nei comi metabolici le pupille sono di solito miotiche. Pi le pupille sono miotiche e
meno reattive alla luce pi profondo il coma.
Anisocoria: un diverso diametro pupillare dovuto a effetto massa sul III o nervo
cranico che si impegna nel foro del tentorio per erniazione emisferica. Lanisocoria
un segno di deterioramento rostro-caudale ed unemergenza neurochirurgica.
Movimenti oculari:
Deviazione delgi occhi verso il lato sano in un emiplegico indica una lesione
emisferica, la deviazione verso il lato plegico invece si ha in presenza di lesioni
pontine.
Motricit somatica:
La motricit somatica pu essere inquadrata come:
Risposta finalistica
Decorticazione
Nessuna risposta
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Riflesso fotomotore.
COMI METABOLICI
Nei comi metabolici viene interessata sopratutto la corteccia. Le cause possono
essere numerose: anossia, coma epatico, uremico, diabetico, tossico eccetera. Clinica:
Frequenti mioclonie
La gravit del coma metabolico dipende dalla causa e dalle condizioni cliniche generali del
paziente. Spesso reversibile con la rimozione della causa di base. La prognosi peggiore
quella del coma post-anossico.
COMI STRUTTURALI
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Risoluzione
Mutismo acinetico assenza di coscienza con ripresa della vigilanza. Non un coma
dal momento che si recupera la vigilanza. Deriva da lesioni frontali (arteria
cerebrale anteriore) e provoca abulia e acinesia deficit completo di iniziativa.
Lammicamento alla minaccia conservato in questo coma vigile.
MORTE CEREBRALE
La diagnosi di morte cerebrale permette di interrompere lassistenza e di
procedere con il prelievo degli organi. La diagnosi di morte cerebrale richiede: eziologia
stabilita, reversibilit esclusa, coma, apnea, assenza di riflessi del tronco. La conferma
strumentale si basa sulla registrazione EEG che mostra silenzio cerebrale e sulla
registrazione dei potenziali evocati. In casi dubbi angiografia, Doppler o scintigrafia per
stabilire la mancanza di flusso ematico cerebrale.
Mentre laccertamento di morte per arresto cardiaco richiede 20min di
registrazione ECG piatta, laccertamento della morte cerebrale pi complesso: una
commissione di 3 medici (anestesita, neurologo e antomopatologo/medico legale) accerta
in almeno 3 osservazioni ripetute nellarco di 6 ore i seguenti fattori:
Incoscienza
Losservazione dura 6 ore per soggetti di et superiore a 5 anni, in et 1-5 anni la durata
deve essere di 12 ore e in neonati 24 ore.
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