Gruppo di Amaltea (o interno), di cui fanno parte Metis, Adrastea, Amaltea e Tebe. E’ la sorgente delle polveri che formano il sistema di anelli del pianeta; Gruppo Principale (o dei Satelliti Medicei o galileiani), di cui fanno parte Io, Europa, Ganimede e Callisto. Questi quattro satelliti sono gli unici a possedere una forma sferoidale. Restano circa 84 lune, spesso considerate più asteroidi che veri e propri satelliti. Otto di questi non sono più stati osservati dopo la scoperta e sono ritenuti persi. Il 14 aprile di quest’anno è partita la Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE), una sonda che esplorerà ulteriormente Giove e i suoi satelliti tra il 2032 e il 2033. Io Io è un satellite naturale di Giove. Il suo nome deriva da quello di Io, amante di Zeus. Fu scoperto da Galileo Galilei nel gennaio 1610. La superficie di Io presenta un particolare colore giallo, dovuto alla massiccia presenza di zolfo. Io è, infatti, un satellite che presenta un’attività geologica molto intensa. Europa Europa fu scoperto da Galileo Galilei nel gennaio 1610 (insieme a Io, Ganimede e Callisto). Anche il suo nome deriva dalla mitologia greca; Europa era infatti una delle amanti di Zeus. Lo studio più dettagliato di questo satellite fu fornito dalla sonda Galileo, che nel corso di otto anni compì una missione in orbita intorno a Giove. Ganimede Il satellite Ganimede è il più grande tra i satelliti di Giove e addirittura supera per dimensioni Mercurio. Prende il nome da Ganimede, giovinetto amato da Zeus. Si ritiene che a circa 200 km dalla superficie si trovi un oceano di acqua salata, compreso tra due strati di ghiaccio. E’ inoltre l’unico satellite del Sistema Solare che possiede un campo magnetico proprio. Callisto Callisto è un satellite composto principalmente da rocce e ghiacci, ma si pensa possegga uno strato di acqua liquida sotto la superficie. Il suo nome, come gli altri satelliti di Giove è quello di una delle amanti di Zeus. Curiosità Giove è un pianeta conosciuto fin dall’antichità. La prima civiltà ad osservarlo fu quella assiro-babilonese, che riuscì persino a calcolarne il periodo sinodico (periodo di rivoluzione). Giove ruota molto velocemente, riuscendo in meno di 10 ore a compiere un giro completo su sé stesso. A causa delle sue dimensioni e composizione si ritiene una stella ‘fallita’. Se avesse avuto l’opportunità di accrescere la sua massa infatti, il suo nucleo avrebbe ospitato le condizioni necessarie alla fusione nucleare.