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Assunti di base delle

scienze sociali:
Lezione 2. Percorsi
delle scienze sociali
Positivismo
Positivismo
 Corrente di pensiero filosoficoUK e Francia prima metà
del XIX secolo.
 Derivazione: Illuminismo
 Proposta positivista invece che fede nella ragione, fede
nella scienza
 Scienza come sapere assoluto:
 Il metodo scientifico è unico per tutti i fenomeni (naturali e
sociali)
 Le scienze naturali esatte (fisica e matematica) modello
metodologico ideale
 Spiegazione dei fenomeni attraverso il raggiungimento di
leggi generali dopo l’osservazione (ragionamento
induttivo)causa-effetto
Positivismo sociologico: origini
 La sociologia nasce nella prima metà del XIX
secolo termine coniato da Auguste Comte
(filosofo positivista francese)
 Sociologia: disciplina che si occupa di studiare il
mutamento e l’evoluzione delle forme di
convivenza sociale
 Comte la definì “fisica sociale” e poi
“sociologia”la vita sociale degli uomini è il
risultato di una convergenza di forze interagenti in
modo tale da produrre una particolare sequenza di
comportamento.
Positivismo sociologico: origini

 La sociologia nasce quindi con il positivismo e ne sposa


inizialmente:
a) Il monismo metodologicometodo di osservazione induttivo
indipendentemente dall’oggetto di studio;
b) Esiste una realtà oggettiva che l’osservatore arriva a
conoscere in maniera oggettiva tramite il metodo delle
scienze naturali;
c) La società evolve verso forme più complesse influenza
Darwiniana (1859): ha esposto sistematicamente
(oggettivamente) l’idea che il genere umano è
irrevocabilmente parte della natura e soggetto alle medesime
leggi di sviluppo, evoluzione e selezione
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim
 Parte dal positivismo e ne fonda la pratica
empirica
 La sociologia è una disciplina autonoma da
psicologia ed economia perché queste non
tengono abbastanza conto dell’influenza
della collettività (es. le istituzioni)
 il pensiero, la percezione, l’azione sono il
frutto di rappresentazioni collettive la
società è una realtà che esiste
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim
 Le scienze naturali studiano “cose” presenti nella realtà
esterna al soggetto
 Le “cose” della sociologia sono i FATTI SOCIALI “modi
di agire, di pensare, di sentire, che presentano la proprietà
di essere al di fuori delle coscienze individuali” (es. il ruolo
di genitore, la lingua italiana, ecc.) I fatti sociali hanno le
stesse proprietà delle “cose” nel mondo naturale
 non dipendono dalla volontà dell’uomo,
offrono resistenza al suo intervento,
lo condizionano e lo limitano
seguono proprie regole che la ricerca scientifica può
scoprire
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim
 La conoscenza della società avviene tramite
l’osservazione induttiva dei fatti socialiricerca di
relazioni causa-effetto
 Un fatto sociale può essere spiegato solo da altri fatti
sociali
 In sociologia è difficile fare esperimenti per stabilire le
cause di un fenomenoquindi bisogna ricorrere al
metodo comparativo (variazioni concomitanti o
correlazioni):
- Movimento parallelo di una serie di valori presentati da
due fenomenila concomitanza di due fattori è
sufficiente a stabilire una legge
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim

 Metodo induttivo per la sociologia:


1) Definizione scientifica del fatto che voglio
studiare raggruppare in fatti in base al
loro carattere esteriore comune e
oggettivo
2) Osservazione tramite la variazione
concomitante di fatti sociali
3) Scoperta della legge
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim
 Indagine di un fenomeno: il suicidio
 Definizione scientifica è un atto commesso consapevolmente quindi non è
un fatto sociale?
https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/29/news/coronavirus_
suicida_ministro_finanze_assia_thomas_scha_fer_germania-
252640703/
Invece lo è perché le sue cause sono sociali e lo dimostra tramite il metodo delle
variazioni concomitanti:
- Osserva le statistiche ufficiali: il numero dei suicidi è come se fossero
osservazioni del fenomeno, manifestazioni oggettive
- Vede che non c’è una correlazione tra le varie popolazioni e certi stati
psicopatologici es. il numero di malati mentali è superiore nelle donne, ma gli
uomini si suicidano più delle donne
- Vede invece che c’è una correlazione tra alcuni fattori sociali (l’appartenenza
religiosa, lo stato civile, la presenza di figli, lo stato di crisi economica) e il
numero di suicidi
 Legge: la causagrado di integrazione sociale; l’effettose il grado è basso:
suicidio
Positivismo sociologico: la “pratica” di Émile
Durkheim

Leggi e teorie
(basso grado di integrazione socialepropensione al
suicidio)

Induzione deduzione
(es. posso prevedere che chi rimane vedovo è
più propenso al
suicidio)
(Definizione e osservazione delle statistiche)
Neo-positivismo
 A partire dal XX secolo il positivismo è passato sotto un
processo continuo di revisione.
 La più importante revisione è quella proposta dal
positivismo logico ad opera del movimento chiamato
“circolo di Vienna” (Schlick, Carnap, Hahn, Neurath, Frank)
 Il ragionamento scientifico si basa su enunciati logici
obiettivo fondare linguaggio scientifico unico per ogni
disciplina
 Principio di verificabilità: quanto una legge o una teoria ci fa
conoscere è vero se troviamo riscontro empirico (se
riusciamo a dimostrarla osservando la realtà)
 Una volta verificata una legge è immutabile (determinismo)
Verso un ragionamento deduttivo….
Post-positivismo
 Seconda metà del XX secolo
 Alcune scoperte scientifiche come la radioattività (i Curie), la
teoria dei quanti (Plank), la teoria della relatività hanno
messo in luce che gli oggetti di indagine non sono omogenei
e sempre prevedibili;
 Alla legge deterministica si sostituisce la legge probabilistica
 I modi per rilevare certi fenomeno possono essere molti e
diversi a seconda di come si posiziona l’osservatore
molteplici teorie per lo stesso fenomeno
 Una teoria non è mai definitivamente valida è sempre
esposta ad una possibile falsificazione
 Ragionamento deduttivo l’osservazione empirica, la
percezione della realtà, non è una fotografia immobile e
oggettiva, ma dipende dalla teoria, dalla finestra mentale del
ricercatore.

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