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Gestione del reclamo e Soddisfazione del Cliente

La customer satisfaction

La comunicazione efficace

Affrontare il reclamo

Organizzare la gestione dei reclami


La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS

Esercitazione n° 1

QUALI SONO I
BISOGNI DEL
CLIENTE?
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS

• Acquisire un nuovo cliente costa in media 6 volte di più


di mantenerlo

• Solo il 4% dei clienti insoddisfatti reclama, il 95% pensa


di provare altri fornitori

• Circa il 50% dei clienti insoddisfatti si rivolge


effettivamente ad un altro fornitore

• Un cliente insoddisfatto racconta i motivi della sua


insoddisfazione ad altri 8-10 clienti potenziali
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

• Customer Retention: è la percentuale di clienti che


manteniamo, quelli che ripetono l’acquisto presso di
noi

• Customer Loyalty: è la percentuale di clienti leali,


quelli che consapevolmente scelgono di essere fedeli
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

Alta competitività
dell’offerta Cliente Cliente
Mercenario Fedele

Bassa
competitività Cliente Cliente
dell’offerta Prigioniero Precario

Bassa Alta soddisfazione


soddisfazione
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

Alta competitività Cliente Cliente


dell’offerta Mercenario Fedele
Bassa competitività Cliente Cliente
dell’offerta Prigioniero Precario
Bassa Alta soddisfazione
soddisfazione

Il Cliente Fedele è quello che volontariamente decide di


comprare solo da me e
non dai miei concorrenti
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

• Service Recovery: è l’insieme di attività che iniziano


quando l’azienda riceve un reclamo e che terminano
con la piena soddisfazione del cliente che si è
lamentato.

Il disservizio o il reclamo è l’occasione per


sorprendere, soddisfare e fidelizzare il cliente.
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

Insoddisfazione è la non corrispondenza soggettiva tra


quanto percepito dal cliente e le sue aspettative (attese)
iniziali

Disservizio è la non corrispondenza oggettiva tra


quanto promesso (progettato) dal fornitore e la
prestazione erogata
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Alcune definizioni

DISSERVIZIO RECLAMO

Organizzazione Cliente
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS RECLAMO

Il reclamo è la manifestazione (con o senza


lamentela) da parte del cliente di:
•Una insoddisfazione rispetto alle sue aspettative o
•Un disservizio dell’azienda.
Il reclamo può essere accompagnato da
una richiesta di risarcimento
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS La Qualità

La Qualità è l’insieme delle caratteristiche di un


prodotto o servizio che soddisfano le esigenze esplicite
ed implicite del cliente target
date
piacevolmente per scontato
inattese
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS

Esercitazione n° 3

ANALISI DEI BISOGNI


La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS La Qualità

Qualità di prodotto e Qualità di servizio

se un prodotto difettoso
è evidente e oggettivo,

non sempre di un
servizio difettoso
rimane traccia
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Customer Satisfaction

la soddisfazione del cliente è la differenza tra


qualità attesa e qualità percepita.
Qualità
Percepita

Qualità Qualità
Attesa Percepita

Qualità
Percepita
Foot locker
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Qualità Attesa

La Qualità Attesa è quello che ci si aspetta di ricevere in


termini di bisogni espliciti e impliciti.
E’ importante la rilevazione della qualità attesa perché è sui
desideri del cliente che si dovrà progettare il prodotto.

Qualità
Attesa
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Qualità Progettata

La Qualità Progettata è l’obiettivo, quello che l’Azienda


si propone di offrire al cliente.
E’ importante che tutta l’Azienda conosca gli standard
da offrire al cliente (senza togliere un ulteriore livello
di personalizzazione).

Qualità Qualità
Attesa Progettata
Gap di
com prensio
ne
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Qualità Erogata

La Qualità Erogata è quanto realmente si offre al cliente,


quanto siamo stati bravi a mantenere gli obiettivi che
ci siamo dati.

Qualità Qualità
Progettata Erogata

Gap di
realizza
zione
La Customer Satisfaction (CS)

Importanza strategica della CS Qualità Percepita

La Qualità Percepita è quello che il cliente


soggettivamente sente di aver ottenuto.
Per questo è fondamentale chiedere il giudizio del cliente.

Qualità Qualità
Erogata Percepita

Gap di
com unicazi
on e
La Comunicazione efficace

Gli assiomi della comunicazione

1) Non è possibile non- comunicare


2) Esiste un livello di contenuto e un livello di
relazione nella comunicazione
3) La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura nella sequenza di eventi
4) La comunicazione può essere arbitraria o analogica
5) Le interazioni sono simmetriche o complementari
La Comunicazione efficace

COSA e COME comunichiamo

1) Non è possibile non comunicare

EMITTENTE CANALE RICEVENTE


La Comunicazione efficace

COSA e COME comunichiamo

1) Non è possibile non comunicare

RICEVENTE CANALE EMITTENTE

F e e d b a c k
La Comunicazione efficace

Gli assiomi della comunicazione

2) Esistono due piani principali di significato che il


ricevente percepisce:
- di contenuto (informazioni ed esperienze)
- di relazione (identità e ruoli)
La relazione classifica il contenuto ed è
metacomunicazione
La Comunicazione efficace

COSA e COME comunichiamo

messaggio

EMITTENTE CANALE RICEVENTE

F e e d b a c k
La Comunicazione efficace

Gli assiomi della comunicazione

3) La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura


della Comunicazione Non Verbale:
- I conflitti relazionali sono basati su una punteggiatura
(comunicazione non verbale) conflittuale
- Ogni interlocutore vede il proprio comportamento come
causato dall’altro e quasi mai come causa del
comportamento dell’altro
La Comunicazione efficace

COSA comunichiamo messaggio

contenuto

emozione

relazione
La Comunicazione efficace

Pragmatica della comunicazione

5) Tutti gli scambi di comunicazione possono essere:


- Simmetrici (l’interlocutore tende a rispecchiare il
comportamento dell’altro creando un’interazione
simmetrica)
oppure
- Complementari (un interlocutore è in posizione
superiore, l’altro in posizione inferiore)
La Comunicazione efficace

COME comunichiamo CANALE

VERBALE

PARAVERBALE

NON VERBALE
La Comunicazione efficace

COSA e COME comunichiamo

VERBALE contenuto

emozione
PARAVERBALE
NON VERBALE
relazione
La Comunicazione efficace

COSA comunichiamo emozione

Le principali emozioni universali sono:


1. Rabbia
2. Paura
3. Gioia
4. Sorpresa
5. Disgusto
6. Tristezza

La gioia è contagiosa
La Comunicazione efficace

Comunicazione Verbale e Non Verbale

VERBALE PARAVERBALE NON VERBALE

di persona
al telefono C. N. V.
scritta secondo la PNL
La Comunicazione efficace

Comunicazione Verbale e Non Verbale

Paraverbale Non verbale


Aspetti - Timbro di voce - Tratti somatici
statici - Pronuncia - Abbigliamento
- Trucco, acconciatura
Aspetti - Tono della voce - Puntualità
dinamici - Volume - Contatto fisico
- Velocità di eloquio - Postura
- Pause - Orientazione
- Sospiri, colpi di tosse… - Sguardo
- Slang e dialetto/ lingua - Espressioni del viso
italiana - Distanza interpersonale
- Gestualità
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

statico PARAVERBALE

Timbro di voce:
Il timbro di voce è una caratteristica personale, alla quale
attribuiamo erroneamente tratti di personalità.
Es. una voce bassa o alta con sfumature diverse per uomini
o donne.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

statico PARAVERBALE

Pronuncia:
La pronuncia può descrivere la propria origine regionale
oppure non italiana.
L’assenza di pronuncia tende ad attribuire un maggior grado
di istruzione.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico PARAVERBALE

Tono di voce:
La modulazione della voce può sottolineare alcuni concetti
ritenuti importanti.
La variazione del tono di voce mantiene l’attenzione su
quanto viene detto.
Es. Tono grave, solenne, dolce, affettuoso, preoccupato,
minaccioso, arrogante, ecc.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico PARAVERBALE

Volume della voce:


Il volume tende ad essere associato sia al stato emotivo che
alla sicurezza in sè.
Anche variazioni di volume possono mettere in risalto
alcuni passaggi, ma risulta aggressivo se usato troppo
spesso.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico PARAVERBALE

Velocità di eloquio e pause:


La velocità di eloquio troppo elevata o troppo lenta
suggerisce insicurezza o incertezza (es. paura di essere
interrotti con domande).

Le pause possono dare enfasi a un concetto, ma possono


invitare gli altri ad intervenire.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico PARAVERBALE

Slang, forme dialettali:


L’utilizzo di forme dialettali o del dialetto viene spesso letto
come bassa competenza linguistica e perciò basso grado di
istruzione.

In alcuni casi è utilizzato per conferire più vicinanza alla


relazione.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

statico NON VERBALE

Aspetti relativamente statici ma modificabili dalla persona


danno informazioni maggiori.
L’ abbigliamento è l’esempio più significativo.
Altri aspetti sono: l’acconciatura, il trucco, gioielli o
piercing, tatuaggi.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Puntualità:
Arrivare a un appuntamento, consegnare
un documento,
fare una telefonata in lieve o pesante
ritardo, perfettamente puntuali o in
anticipo, può dipendere da cause esterne,
ma …
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Puntualità:
… Ma quello che si percepisce è: distanza
relazionale, mancanza di rispetto,
disorganizzazione, attenzione al cliente,
qualità del servizio, pignoleria, eccessiva
ansia
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Distanza interpersonale:
L’uomo si muove tra i suoi simili
con un proprio spazio personale
che difende in caso di minaccia o
aggressione con un comportamento
di
attacco o fuga.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Contatto fisico:
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Postura: il corpo
La postura include il modo di muoversi, di camminare, lo
stare seduti o in piedi.
La postura può essere aperta o chiusa e così il busto può
piegarsi indietro o in avanti.
Il rilassamento posturale in contesti informali è sintomo di
confidenza, in contesti formali, di scarso interesse.

Amy Cuddy CNV


Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Postura: mani e braccia


Mostrare i palmi delle mani crea fiducia e credibilità agli
occhi di chi ascolta.
Incrociare le braccia può essere dovuto a molti fattori, quasi
sempre è interpretato come chiusura nei confronti di sé.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

L’Orientazione è l’angolazione del corpo dei due


interlocutori: faccia a faccia, fianco a fianco, inclinato a
90°.
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

L’orientamento dello sguardo è il principale mezzo di


CNV per stabilire una relazione e per comunicare:
- attenzione/ noia
- intimità/ estraneità
- amicizia/ ostilità
- dominanza/ sottomissione
- simpatia/ antipatia
- sincerità/ falsità
Verbale, Paraverbale e Non Verbale

dinamico NON VERBALE

Espressioni del volto:


Le principali espressioni sono geneticamente
predeterminate e riconoscibili da qualunque cultura.
I cenni del capo invece hanno anche una connotazione
culturale.
La Comunicazione efficace

Comprensione

La comprensione avviene quando abbiamo decodificato


correttamente il messaggio analizzando:
• La Comunicazione Verbale
• La Comunicazione Non Verbale
La Comunicazione efficace

Comprensione

Migliorare la comprensibilità:
• considerare il bagaglio culturale del destinatario
• contestualizzare ai fatti
• utilizzare frasi attive anziché passive
• evitare troppe subordinate
• allineare la comunicazione verbale e CNV
• richiedere un feedback di comprensione
La Comunicazione efficace

Richiedere un feedback

Hai compreso?
Ti è chiaro?
Mi dici le cose che non ti sono chiare?
Domande?
Mi piacerebbe ricevere delle domande
Vorrei avere un tuo feedback
Cosa ne pensi?
Ti dispiacerebbe ripetermelo con parole tue?
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo

L’Ascolto attivo è una strategia per aumentare la


comprensione. Le tecniche sono:
• Manifestazione di interesse
• Richiedere informazioni
• Parafrasare
• Ripetere parole o frasi
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo 1 Manifestare Interesse

• ridurre le distrazioni e i rumori di fondo (es. giocare con il


tappo a molla della penna)
• utilizzare gli intercalare (“capisco”, “certo”, “sì”, “già”
…)
• guardare negli occhi l’interlocutore, dare segni di assenso
• prendere appunti
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo 2 Richiedere Informazioni

Aperte (come/cosa/quando/quanto/perché?) permette una


gamma molto ampia di risposte
Chiuse consente una gamma ristretta di risposte (preferisci a o
b?, domande tipo si/no)
Retoriche opinioni/giudizi posti sotto forma di domanda (per
verificare o confermare il nostro punto di vista)
Giustificative spiego anche il motivo per cui ho posto la
domanda
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo 2 Richiedere Informazioni

Aperte (come/cosa/quando/quanto/perché
perché Per quale motivo?)
Chiuse consente una gamma ristretta di risposte (preferisci a o
b?, domande tipo si/no)
Retoriche opinioni/giudizi posti sotto forma di domanda (per
verificare o confermare il nostro punto di vista)
Giustificative spiego anche il motivo per cui ho posto la
domanda
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo 3 Parafrasare

 Ripetere quanto detto con parole proprie (Quindi è successo


che…, Mi sta dicendo che il mio collega ha fatto così e così, è
corretto?)
 Riassumere (Se ho capito bene i fatti sono: ….,
riepilogando: è andata in questo modo, ho capito bene?)
La Comunicazione efficace

Ascolto attivo 4 Ripetizioni

Significa ripetere esattamente una parola o un pezzo di frase


detta dal cliente:
- Se devo essere sincera questa cosa mi fatto molto arrabbiare,
perché all’inizio il suo collega mi era sembrato disponibile
- Disponibile …
- Ma sì e poi invece ho aspettato, aspettato e non mi ha più
richiamata
- Non l’ha più richiamata
Esercitazione n° 4

Ascolto il reclamo raccontato dal collega (5’)


Affrontare il reclamo

Fidelizzare il cliente

La fidelizzazione è data dall’aver gestito


al meglio le fasi di vendita:

• La relazione
• L’analisi dei bisogni
• La soddisfazione del cliente
• Assistenza post- vendita
• Soluzione di problemi e reclami
Affrontare il reclamo

Soluzione di problemi e reclami

Il cliente insoddisfatto è la peggior pubblicità, ma il


reclamo gestito bene rafforza la fiducia del cliente
nell’azienda e nella persona con cui ha parlato.
Se il cliente ha la possibilità di reclamare, non avrà il
bisogno di parlare male di noi con altri clienti.
Affrontare il reclamo

Soluzione di problemi e reclami

Possiamo non avere le competenza tecnica, ma è importante


assumersi la responsabilità di:
• Comprendere la natura del reclamo
• Gestire la relazione anche in caso di conflitto
• Accompagnare il cliente da chi è competente

Gli schiacciatori non parlano dell’alzata


Affrontare il reclamo

Soluzione di problemi e reclami

Assumersi la responsabilità consente di:


• Apparire credibile e responsabile
• Comprendere meglio quel cliente
• Conoscere meglio il nostro prodotto/servizio
Affrontare il reclamo

Il reclamo

Il cliente che porta un problema desidera avere


soddisfazione a due livelli:

a livello di contenuto a livello di relazione


(risolvere il problema) (sentirsi accettato)
Affrontare il reclamo

Il reclamo

Gli errori più comuni:


 pensare che il cliente abbia ragione a priori
 pensare di avere ragione a priori
 ritenere che lo scopo del colloquio sia
stabilire chi ha ragione
 farsi coinvolgere emotivamente
 dare la colpa agli altri
 sottovalutare il problema
Affrontare il reclamo

Il reclamo

IL CLIENTE DIFFICILE: L’ AGGRESSIVO


 L’aggressivo è arrabbiato, insoddisfatto, minaccia ed
accusa.
 Comunica a livello emotivo
 E’ necessario un buon auto-controllo per ascoltarlo in modo non
altrettanto emotivo
L’obiettivo di chi ascolta è di calmarlo.
Finché lo scambio rimane a livello emotivo
è difficile affrontare il problema in termini propositivi
Affrontare il reclamo

Il reclamo

IL CLIENTE DIFFICILE: IL NON COLLABORATIVO

Passivo, timido, introverso: va guidato


con domande aperte e chiuse

Freddo ed esigente: occorre assumere


un atteggiamento professionale senza
apparire bruschi e distaccati
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

•Dimostrare attenzione e interesse


 Concentrarsi ed eliminare distrazioni
 Esprimere interesse, attenzione riflessiva mentre si
ascolta
 Cercare di mettersi nei panni dell’altro e comprendere
realmente il suo punto di vista
 Cenni di assenso, piccoli commenti, sorrisi serviranno a
far esprimere l’interlocutore
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

•Non fermarsi alle parole


 Cogliere tutti gli aspetti non verbali che facilitano la
comprensione del significato del messaggio
 Dal tono di voce, pause, sospiri, colpi di tosse ecc. si
colgono molti stati d’animo e pensieri non espressi a parole
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

•Cogliere la struttura base della comunicazione ascoltata


 Scrivere o schematizzare con parole chiave i punti
essenziali espressi
 Riassumere mentalmente le linee guida del discorso
 Fare periodicamente mentalmente il punto della
situazione
 Se necessario chiedere chiarimenti man mano che la
conversazione procede
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

• Mantenere la calma e lasciarlo sfogare


 Il cliente ha bisogno di esprimere il suo punto di vista, le
sue emozioni
 Comprendere che il cliente possa essere arrabbiato e che
non ce l’ha con noi
 Non parlare dall’aspetto emotivo del cliente (es. “si
calmi!”; “non è il caso di arrabbiarsi”)
 Non svalutare l’importanza del disguido, dimostrare
comprensione ed empatia (“capisco”; “immagino”)
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

• Trattenersi dalle reazioni emotive


 Cercare di capire le ragioni delle proprie reazioni
emotive che rischiano di far perdere il controllo della
situazione
 Evitare personalizzazioni e segni prematuri di disaccordo
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

• Gestire il silenzio
 Gestire spazi di silenzio per permettere all’altro di
sviluppare argomenti e fare proposte
 Rispettare situazioni di timidezza e introversione
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

• Portare la discussione su un piano tecnico


 Chiedere di farsi spiegare esattamente i fatti
 Ricapitolare i fatti utilizzando eufemismi (es. tradurre
problema in inconveniente)
 Cercare una soluzione
Affrontare il reclamo

Gestione del reclamo

SE IL PROBLEMA NON PUÒ’ ESSERE RISOLTO SUBITO


DITE AL CLIENTE COSA PENSATE DI FARE
contenuto
PER GIUNGERE AD UNA SOLUZIONE SODDISFACENTE.

PRENDETE IMPEGNI PRECISI E AGGIORNATE IL CLIENTE


SU QUELLO CHE STATE FACENDO, NON relazione
ASPETTATE CHE SIA IL CLIENTE A RICHIAMARE.

Esercitazione n° 5
La Comunicazione efficace

Negoziare con il cliente

Forte interesse
verso sé stessi
Competere Collaborare

Nessun riguardo verso la Interesse verso la


Cercare il
controparte controparte
compromesso

Evitare
Poco riguardo per
i propri interessi
Essere
i conflitti
altruisti

“Fare la
guerra”
La Comunicazione efficace

Negoziare con il cliente

Forte interesse
verso sé stessi
Competere Collaborare

Interesse verso la
controparte
LA NEGOZIAZIONE LA NEGOZIAZIONE
DISTRIBUTIVA INTEGRATIVA
La Comunicazione efficace

La negoziazione distributiva

Fasi della negoziazione distributiva:


1. Preparare la strategia
2. Scambiare informazioni
3. Fare concessioni
4. Chiudere la trattativa
Obiettivo - Ascolto
Offerta - Chiusura
La Comunicazione efficace

La negoziazione distributiva

1. Preparare la strategia
• Quali informazioni abbiamo e quali mancano
• Qual è il potere delle parti: quali sono punti di forza e di
debolezza miei e della controparte
• I vincoli: tempo e risorse a disposizione
• L’obiettivo minimo e ideale da raggiungere
• Stabilire la propria proposta d’apertura
• Valutare il rischio di mancato accordo

“Il processo di Norimberga" di Yves Simoneau


La Comunicazione efficace

La negoziazione distributiva

2. Scambiare informazioni:
• Acquisire le informazioni rilevanti
• Svalutare o vendere al meglio l’oggetto della trattativa
• Acquisire potere negoziale (comunicare una bassa importanza
per il mancato accordo)
• Esporre la propria proposta di apertura

"Era mio padre" di Sam Mendes


La Comunicazione efficace

La negoziazione distributiva

3. Fare concessioni
• Capire se la controparte è disposta a negoziare
• Decidere se fare o non fare concessioni
• Preparare una scaletta di concessioni a partire dalla propria
offerta
La Comunicazione efficace

La negoziazione distributiva

4. Chiudere la trattativa
• Riepilogare gli accordi per entrambe le controparti
• Formalizzare l’accordo (per iscritto, con un testimone, una
stretta di mano…)
• Chiudere positivamente la relazione (“io sono soddisfatto
dell’accordo, lo sei anche tu?”)
La Comunicazione efficace

La negoziazione integrativa

L’immagine che meglio rappresenta la


negoziazione integrativa
è quella in cui le parti
si alzano dalle loro sedie,
ai due lati opposti del tavolo,
per sedersi l’una affianco all’altra
in modo da collaborare
La Comunicazione efficace

La negoziazione integrativa VANTAGGI

• producono soluzioni di qualità superiore


• hanno minori probabilità di arenarsi o rompersi
• ciascuna parte si sente artefice dell’accordo raggiunto
• permette di scoprire delle soluzioni creative che nessuna
delle parti avrebbe potuto raggiungere
• migliora i rapporti tra le parti presenti e futuri

Esercitazione n° 7
Organizzare la gestione dei reclami

Perché i clienti non reclamano …

… con il fornitore?

Paradossalmente è necessario facilitare l’emergere


del reclamo. Il cliente che reclama ci da la possibilità
di:
•Essere recuperato
•Migliorare i nostri servizi per gli altri clienti
•Impedire una pubblicità negativa
Organizzare la gestione dei reclami

Marketing del reclamo

•Interpretare come reclamo qualunque


insoddisfazione del cliente e capirne i motivi
•Rendere facile per il cliente capire dove con chi e
come reclamare
•Gestire efficacemente il momento in cui verrà fatto
•Misurare la fedeltà del cliente (Customer Loyalty)
Organizzare la gestione dei reclami

Marketing del reclamo

Retention e fidelizzazione della clientela sono indici della


soddisfazione del cliente.

Per quanto riguarda la retention (la capacità di mantenere i


clienti acquisiti) dobbiamo anche considerare che acquisire
un nuovo cliente costa di più che mantenere un cliente già
acquisito.
Organizzare la gestione dei reclami

Marketing del reclamo

la retention si misura:

Clienti finali – Clienti nuovi


Cr =
Clienti iniziali

Ottenendo un valore compreso tra 0 e 1


Posso moltiplicare per 100 e ottenere il valore %
Posso moltiplicarlo per il n° di clienti per ottenere il valore di
retention ponderato
Organizzare la gestione dei reclami

Marketing del reclamo

la soddisfazione del cliente (Customer satisfaction) si può


misurare in maniera diretta e indiretta.

Il Coefficiente di fedeltà all’azienda, lo posso stimare


moltiplicando il coefficiente di retention e il coefficiente di
customer satisfaction

Cf = Cr x Cs
Organizzare la gestione dei reclami

Customer
Marketing del reclamo Satisfaction

La soddisfazione del cliente è la condizione necessaria


affinché il cliente acquisti anche nel futuro ed è un
indicatore molto affidabile sulle vendite future.
La Cs può essere misurata in maniera:
- Diretta
- Indiretta
Organizzare la gestione dei reclami

Customer
Marketing del reclamo Satisfaction

Misurazione diretta della Cs


Attraverso questionari che misurano aspetti rilevanti di
prodotto e servizio sulla totalità dei clienti oppure a
campione:
 Telefonici
 Intervista diretta
 Su carta
 Via internet
Organizzare la gestione dei reclami

Customer
Satisfaction
Esercitazione n° 8

Definiamo un questionario di Customer satisfaction


Organizzare la gestione dei reclami

Customer
Marketing del reclamo Satisfaction

Misurazione indiretta della Cs


Accorpando differenti indicatori:
 incremento di fatturato per cliente
 tempi di attesa/ di consegna
 tempo impiegato dal cliente per ottenere il prodotto
 percentuale di resi
Organizzare la gestione dei reclami

Customer
Marketing del reclamo Satisfaction

Misurazione indiretta della Cs


 percentuale di reclami (con sistema di raccolta reclami stabile)
 marketing per passaparola
 “Mi piace” sulla pagina Facebook
 commenti si Trip Advisor
 ecc.

Foglio Excel

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