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Università Bocconi

Anno Accademico 2022-2023

Scienza delle Finanze


Cleam –classe 8

Imposta sul reddito delle persone fisiche


Alessandra Casarico
Entrate pubbliche

 Entrate correnti
• Imposte
• Tasse
• Contributi sociali
Le imposte
Imposte dirette: colpiscono una manifestazione immediata
della capacità contributiva (IRPEF, IRES).
 Imposte personali: tengono conto della situazione
personale del contribuente.
 Imposte reali: prescindono dalla situazione personale del
contribuente e fanno riferimento esclusivo all’esistenza di
una certa materia imponibile.
Imposte indirette: colpiscono una manifestazione mediata della
capacità contributiva attraverso indici legati ad un
comportamento (es. consumo per l’IVA) o ad atti specifici (es.
trasferimenti di proprietà per l’imposta di registro).
Le imposte: definizioni (1)

 Presupposto: situazione di fatto alla quale la legge ricollega l’obbligo


di pagare l’imposta.

 Base imponibile (B): traduzione quantitativa del presupposto (valore


a cui si commisura l’imposta).

 Aliquota (t): quota di imposta per unità di base imponibile.

 Debito d’imposta (T): T = t x B


Le principali imposte del sistema tributario italiano

• IRPEF
• IRES
• IRAP
• Imposte sulle attività finanziarie
• IVA
Imposta sulle persone fisiche

Articolo 53:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in
ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività
Imposta sulle persone fisiche
Equità verticale e orizzontale

Il disegno di un’imposta sui redditi delle persone fisiche dovrebbe


essere coerente con due criteri redistributivi:
• Equità verticale: individui con diversa capacità contributiva
dovrebbero essere trattati fiscalmente in modo diverso. In
particolare, individui con maggiore capacità contributiva
dovrebbero pagare imposte più elevate.
• Equità orizzontale: individui con uguale capacità contributiva che
compiono differenti scelte economiche dovrebbero pagare le
stesse imposte.

• Principio della capacità contributiva vs principio del beneficio


Misurare l’equità verticale

Consideriamo:
 il reddito y: base imponibile rilevante per l’applicazione dell’imposta
personale;
 il debito d’imposta T=t(y).
Definiamo:
 Aliquota media: percentuale di y che l’individuo paga come imposta, la
indichiamo con tme:

 Aliquota marginale: variazione del debito d’imposta alla variazione unitaria


o infinitesimale del reddito, indicata con t’(y) o t’:
𝜕𝜕𝜕𝜕 𝜕𝜕𝑡𝑡(𝑦𝑦)
𝑡𝑡 ′ 𝑦𝑦 = =
𝜕𝜕𝜕𝜕 𝜕𝜕𝜕𝜕
Misurare l’equità verticale

• Sistema progressivo: sistema fiscale in cui, al crescere del


reddito, il debito d’imposta cresce più che proporzionalmente
• Sistema proporzionale: sistema fiscale in cui, al crescere del
reddito, il debito d’imposta cresce proporzionalmente. Tutti i
contribuenti pagano la stessa quota del loro reddito
• Sistema regressivo: sistema fiscale in cui, al crescere del
reddito, il debito d’imposta cresce meno che
proporzionalmente
Secondo molti studiosi l’equità verticale richiede la tassazione
progressiva: individui con maggiore capacità contributiva
dovrebbero pagare imposte proporzionalmente più elevate
Misurare l’equità verticale

Imposta progressiva/Sistema progressivo:


 l’aliquota media aumenta all’aumentare del reddito
 l’aliquota marginale è maggiore dell’aliquota media
 Imposta proporzionale/Sistema proporzionale:
 l’aliquota media è costante all’aumentare del reddito
 l’aliquota marginale è uguale all’aliquota media
 Imposta regressiva/Sistema regressivo:
 l’aliquota media diminuisce all’aumentare del reddito
 l’aliquota marginale è minore dell’aliquota media
Le imposte: progressività
Per piccole variazioni di y, aliquota media crescente vuol dire che
la derivata dell’aliquota media rispetto a y è positiva:
𝑡𝑡(𝑦𝑦)
𝜕𝜕𝑡𝑡𝑚𝑚𝑚𝑚 𝜕𝜕
𝑦𝑦
= >0
𝜕𝜕𝑦𝑦 𝜕𝜕𝜕𝜕

 1
=  2 ( yt '−t ( y ) ) > 0
y 

1
=  (t '−t me ) > 0
 y

Per y>0, la disuguaglianza è vera se e solo se t’>tme.


Quindi, la derivata è positiva (c’è progressività) se t’>tme.
Le imposte proporzionali: esempio

Individuo A: yA= 100 Individuo B: yB= 200

T = 0,3 y (T = debito d’imposta; y = reddito; t = aliquota costante che si


applica a y)

TA = 30; TB = 60
30
=
tA = 0,3 =
t A' 0,3
100
60
=
tB = 0,3= t B' 0,3
200

Imposta proporzionale
Come ottenere la progressività?

La progressività dell’imposizione fiscale può essere ottenuta in 3 modi:


1) Per scaglioni
2) Per deduzione
3) Per detrazione
Progressività per scaglioni
Si identificano scaglioni successivi di reddito e sulla parte di reddito propria
dello scaglione si applicano aliquote specifiche crescenti al crescere del reddito

Scaglioni di reddito Aliquota


0-15.000 23%
15.001-28.000 25%
28.001-50.000 35%
Oltre 50.000 43%
Progressività per scaglioni
Progressività per scaglioni: esempio I

Il Signor A ha un reddito di 50.000 euro.


L’imposta pagata da A con yA=50.000 è pari a:
 TA = 0,23x15.000 + 0,25x13.000 + 0,35x22.000 = 3450+3250+7700=14400
 Aliquota media: 14.400/50.000 = 28,8%
 Aliquota marginale: 35%
 L’aliquota marginale è superiore all’aliquota media
=> l’imposta è progressiva
Progressività per scaglioni: esempio II

Riprendiamo i dati precedenti


L’imposta pagata da A con yA= 100mila è pari a:
 TA = 0,23x15 + 0,25x13 + 0,35x22+0,43x50 = 3,45+3,250+7,7+21,5=35,9
 Aliquota media: 35,9/100 = 35,9%
 Aliquota marginale: 43%
L’imposta pagata da B con yB= 200mila è pari a:
 TB =0,23x15 + 0,25x13 + 0,35x22+0,43x(200-50) = 3.450+3.250+7.700+64.500=78,9
 Aliquota media: 78,9/200 = 39,45%
 Aliquota marginale: 43%

L’imposta è progressiva
Progressività per deduzione

Si deduce un ammontare d dal reddito y.

T = t (y-d) (ricorda: T = debito d’imposta; y = reddito; t = aliquota costante che si


applica a (y-d))

Dimostriamo che l’aliquota media tme è inferiore a quella marginale t’:

t( y − d ) td
tme = =t−
y y
t’=t > tme
Esempio

Aliquota unica pari al 40% (t=t’=40%) con deduzione fissa d= 10


yA= 100
TA= 40% x (100-10)=36
Aliquota media: 36/100 = 0,36 = 36%
Aliquota marginale: 40%
yB= 200
TB= 40% x (200-10)=76
Aliquota media: 76/200 = 38%
Aliquota marginale: 40%
L’imposta è progressiva
Progressività per detrazione

T = ty – f
Nella detrazione, prima calcolo ty, poi sottraggo la detrazione di importo f.
Dimostriamo che l’aliquota media è inferiore a quella marginale:

ty − f f
t me = =t−
y y

t’=t > tme

Si noti che deduzioni e detrazioni danno la stessa aliquota media se f/y=td/y,


cioè se f=td.
Esempio

Aliquota unica pari al 40% (t=t’=40%) con detrazione fissa f= 4


yA= 100
TA= 40% x 100-4=36
Aliquota media: 36/100 = 0,36 = 36%
Aliquota marginale: 40%
yB= 200
TB= 40% x 200-4=76
Aliquota media: 76/200 = 38%
Aliquota marginale: 40%
L’imposta è progressiva
Meglio deduzioni o detrazioni?
Considerazioni di equità
• Dal punto di vista dell’equità verticale, le detrazioni d’imposta sono
più eque delle deduzioni
• Il valore di una deduzione (td) aumenta con l’aliquota d’imposta
• Le detrazioni invece sono di uguale importo per tutti i redditi e
perciò sono più progressive
• In Italia per alcune detrazioni l’importo decresce al crescere del
reddito, rafforzando ulteriormente la progressività
• Attenzione però al problema dei contribuenti incapienti:
• Contribuenti per i quali l’onere d’imposta è nullo o inferiore all’importo delle
detrazioni spettanti

• Se le detrazioni spettanti non sono rimborsabili, la progressività si


riduce e la capacità delle detrazioni di realizzare l’equità verticale è
inferiore
Progressività

Basta solo uno dei tre strumenti (scaglioni, deduzione, detrazione) per
garantire la progressività dell’imposta.
Tuttavia, in molti sistemi fiscali questi tre strumenti sono congiuntamente
presenti
T= aliquote per scaglioni x (Y-d)-f
Definire il reddito imponibile:
La definizione del reddito-entrata di Haig-Simons
Quale reddito dovrebbe essere tassato?
• In base al principio di comprehensive income (reddito entrata) di Haig-
Simons le risorse tassabili sono date dal potenziale di consumo
dell’individuo durante l’anno
• Consumo potenziale annuo: consumo totale durante l’anno, più ogni
incremento di ricchezza
Il reddito imponibile è quanto un individuo può consumare nel corso
dell’anno senza intaccare il patrimonio iniziale
Aspetti positivi
1. Compatibile con equità verticale: coloro che hanno più risorse pagano
più imposte indipendentemente dalla forma in cui ricevono queste
risorse
2. Compatibile con equità orizzontale: individui con risorse identiche
pagano la stessa imposta indipendentemente dalla forma in cui le
ricevono
Definire il reddito imponibile:
La definizione del reddito-entrata di Haig-Simons
Difficoltà
1. Definire la potenzialità di consumo o capacità contributiva di un
contribuente
Definire il reddito imponibile:
1. Deviazioni dovute a considerazioni sulla capacità
contributiva
Spese che non sono frutto di una scelta personale e che vanno al di là del
controllo del contribuente, ma che influiscono sulla sua capacità contributiva
ESEMPIO: Spese mediche: a parità di reddito, chi deve sostenere queste spese
avrà una capacità contributiva inferiore
• Introduciamo delle deduzioni per spese mediche per tenere conto
dell’effettiva capacità contributiva del contribuente
• Ci allontaniamo dal comprehensive income
Definire il reddito imponibile:
2. Deviazioni dovute ai costi per la produzione del reddito

• Alcune spese non sono per il consumo, ma piuttosto riflettono il


costo che si sostiene per “guadagnarsi da vivere ”
• Qualsiasi costo “ammissibile” sostenuto per svolgere un’attività
dovrebbe essere dedotto dall’imponibile
• Difficoltà nella definizione dei costi “ammissibili”
Definire il reddito imponibile:
3. Deviazioni dovute a esternalità
• Un’ulteriore ragione per deviare dal principio di Haig-Simons è la
correzione di esternalità
• Ridurre le imposte su determinate spese concedendo delle deduzioni dal
reddito può produrre benefici per la società
Esempi
Erogazioni liberali/donazioni per la ricerca o per le associazioni no profit
• Le erogazioni liberali sono probabilmente fornite in misura insufficiente
perché i singoli non tengono conto delle esternalità positive generate, ad
esempio, dall’attività di ricerca
• In molti sistemi tributari le erogazioni liberali possono essere dedotte dal
reddito imponibile
Definire il reddito imponibile:
4. Deviazioni legate alle spese per la casa
Il valore catastale dell’abitazione principale è deducibile dal reddito complessivo
soggetto a tassazione personale (Irpef per l’Italia), di fatto escludendo dalla
tassazione il reddito (in natura) legato al possesso della prima casa
Gli interessi passivi sul mutuo ipotecario contratto per acquistare la prima casa
sono detraibili dall’imposta personale: c’è quindi un sussidio per l’acquisto della
casa
Il canone di affitto non è fiscalmente deducibile (solo detrazioni selettive e
forfettarie).
 Disparità di trattamento tra proprietari e affittuari
Possibile giustificazione di questa agevolazione fiscale che allontana dalla nozione
di comprehensive income: la proprietà dell’abitazione può generare esternalità
positive attraverso un maggiore spirito civico dei proprietari e maggiore cura
dell’abitazione stessa. L’evidenza empirica a questo riguardo non è conclusiva
La scelta dell’unità impositiva

Qual è l’unità impositiva appropriata?


Individui o famiglie?
• Individuo: tassazione pura su base individuale non prevede alcun
riferimento alla struttura familiare
• Famiglia: tassazione pura su base familiare richiede cumulo dei redditi che
poi sono sottoposti a imposizione
Scelta rilevante solo se l’imposta personale è progressiva
In caso di imposta proporzionale non c’è differenza
La scelta dell’unità impositiva
Esempio
• Due genitori Y1=20.000; Y2=85.000 + due figli senza reddito
• Y= 105.000

A) IMPOSTA PROPORZIONALE (t=t’=20%)

⇒Individuale: T=T1+T2=0,2(85.000) + 0,2(20.000)= 0,2(105.000)= 21.000 = familiare


La scelta dell’unità impositiva

È meglio applicare una tassazione su base individuale o su base familiare?


Criteri di scelta:

• Migliore indicatore della capacità contributiva


• Incentivi a comportamenti elusivi sull’intestazione del reddito
• Neutralità nei confronti della struttura economica familiare
• Neutralità nei confronti della scelta di costituire un vincolo familiare
• Effetti sull’offerta di lavoro
La scelta dell’unità impositiva

 Vantaggi della base familiare:


 migliore indicatore della vera capacità contributiva
 neutrale rispetto all’intestazione del reddito (con la base individuale c’è
invece un incentivo a intestare il reddito al coniuge con reddito minore)
 neutrale rispetto alla struttura economica della famiglia (a parità di reddito
complessivo della famiglia, la base individuale penalizza invece le famiglie
monoreddito)

 Vantaggi della base individuale:


 neutrale rispetto agli incentivi di formazione di una famiglia (la base
familiare crea invece disincentivi fiscali alla costituzione di un vincolo
familiare rispetto alla semplice convivenza)
 neutrale rispetto alle decisioni di offerta del lavoro (con la base familiare ci
possono invece essere effetti negativi sull’offerta di lavoro)
La scelta dell’unità impositiva
Immaginate di essere i consiglieri economici di un governo che
vorrebbe disegnare un sistema fiscale che soddisfi tre principi:
o Progressività: aliquota media aumenta all’aumentare del
reddito
o Equità orizzontale tra famiglie: famiglie con redditi uguali
pagano imposte uguali
o Equità orizzontale rispetto al matrimonio: l’imposta è
indipendente dalla scelta degli individui di sposarsi o no
È possibile raggiungere questi tre gli obiettivi nello stesso tempo?
La scelta dell’unità impositiva
Il problema dell’“imposta sul matrimonio”
Scaglioni in euro Aliquota marginale t’
Fino a 20000 10%
da 20000 a 80000 20%
Oltre 80000 30%
Unità impositive alternative e loro implicazioni

In presenza di tassazione progressiva:


• Tassazione su base individuale
• Viola equità orizzontale tra famiglie: famiglie con uguale reddito
complessivo pagano imposte diverse
• Tassazione su base familiare
• Viola equità orizzontale rispetto al matrimonio: coppie di conviventi
a parità di reddito complessivo pagano meno imposte rispetto a
coppie sposate
• Via d’uscita: tassazione proporzionale
• Viola la progressività e l’equità verticale
E’ possibile eliminare l’imposta sul matrimonio?

• Deduzioni per le coppie sposate rispetto ai contribuenti single


potrebbero eliminare/ridurre l’imposta sul matrimonio o
addirittura trasformarla in un sussidio
• Ma nessun insieme di deduzioni può rendere l’imposizione su
base familiare neutrale nei confronti della scelta di sposarsi (che
è il terzo requisito che la nostra imposta ipotetica doveva
soddisfare)
• Disincentivi all’offerta di lavoro del secondo percettore di
reddito derivanti dalla tassazione familiare sono
quantitativamente più importanti di quelli legati alla scelta di
contrarre o meno matrimonio
Quale unità impositiva in pratica?

• In Italia si applica la tassazione su base individuale. La tassazione su base


familiare è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte nel 1976, ma si tiene
conto delle caratteristiche dei nuclei familiari attraverso le detrazioni
• Altri paesi (e.g., Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Svizzera)
adottano la tassazione familiare con forme di income splitting, riducendo
l’impatto della progressività sul cumulo dei redditi (e favorendo le famiglie in
cui c’è distribuzione diseguale dei redditi tra percettori come Matteo e Anna)
• Gli Stati Uniti hanno un sistema fiscale basato sul reddito familiare (con
deduzioni per coppie sposate).

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