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Descrivere le principali qualità e caratteristiche del Grande Dizionario Italiano dell’Uso.

Il Dizionario per l’uso è il Dizionario nel senso stretto del termine: è la raccolta di lemmi in base a
determinate caratteristiche e la scelta dei lemmi di una lingua, tra i 50mila e i 100mila, è molto
complessa.

Le componenti principali dei dizionari dell’uso sono tre: il lemmario, la marche d’uso e le
informazioni grammaticali.

Tra i vari dizionari dell’uso troviamo il Grande dizionario italiano dell’uso (GRADIT), ideato e
diretto da Tullio De Mauro (1932-2017). Il GRADIT focalizza la sua attenzione principalmente su
sistemi ampi di marche d’uso ed è il più vasto vocabolario d’uso della lingua italiana ad oggi.

Esso è stato pubblicato prima in sei volumi nel 1999, poi in seconda edizione nel 2007, in otto
volumi.

Il GRADIT ci permette di accedere istantaneamente alla marca d’uso di un vocabolo tramite delle
sigle: RE, se il lemma è utilizzato in ambito regionale, DI se utilizzato in ambito dialettale, LE se
letterario o ES se è un esotismo, TS sta, invece, per termine scientifico.

Il GRADIT si concentra anche sulla frequenza d’uso di un vocabolo: il lessico fondamentale,


espresso con FO, è formato da circa 2mila voci che sono molto frequenti e costituiscono il 90%
delle parole utilizzate nei discorsi o nei testi della lingua italiana. Il lessico ad alto uso (AU)
comprende 2500 voci che formano il 6% del lessico complessivo ed, infine, troviamo il lessico ad
alta disponibilità (AD), composto da 1900 lemmi, utilizzati raramente nella lingua italiana, ma
conosciuti a tutti parlanti. Il lessico comune, CO, composto da circa 55mila parole, utilizzate,
perlopiù, da persone con un medio-alto grado di istruzione. Infine, troviamo il lessico di basso uso,
BU, che comprendere 32mila vocaboli e sono raramente presenti nel parlato o nello scritto. Il resto
delle parole italiane si possono racchiudere in parole utilizzate in ambiti specifici, che appartengono
a una lingua speciale o in ambito regionale o dialettale.

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