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QUELLA DI DANTE
E' QUANTO RISULTA DAL NUOVO 'GRANDE DIZIONARIO
ITALIANO DELL'USO'(= GRADIT).
Distingue, in base alla loro frequenza d’uso, tre gruppi di lessemi(= Ogni minima
unità linguistica avente un significato autonomo (radice, parola, parola
composta):
1) i lessemi marcati nel GRADIT e nel NVdb come FO(= fondamentali, di
altissima frequenza; ca. 2000), circa il 90% delle parole presenti nei testi;
2) i lessemi marcati AU, ca. 3000, quindi il 6% delle parole presenti nei testi,
più usati dei lessemi marcati come CO, ca. 50000, il 4% insieme ai termini
tecnici o di basso uso(obsoleti, aulicismi);
3) i lessemi marcati nel GRADIT e nel NVdb come AD(= di alta disponibilità),
ca. 2500, legati ad atti, oggetti e nozioni della quotidianità, affiorano
raramente nei testi scritti e nel parlato esofasico(cioè quello usato per
comunicare con altri), ma altamente presenti nell’endofasia(= discorso o
linguaggio articolato solo mentalmente). Il lessico centrale di una lingua(core
lexicon), dunque, è dato dai lessemi marcati AD + quelli FO di massimo uso.
Il lavoro di studio coordinato da De Mauro, comunque, ha permesso di
osservare come il 62 %(84% se si considera l’apporto del Trecento) del
vocabolario fondamentale italiano sia emerso nei primi secoli e per di più
della metà dei testi del Duecento. Sicuramente si può affermare che l’insieme
dei lessemi AD è assai più esposto alla variazione diatopica(= variazione
linguistica in rapporto allo spazio) e diastatica(= in rapporto alla condizione
sociale dei parlanti) e, soprattutto, è l’insieme più sensibile ai grandi
mutamenti economico-produttivi e socioculturali che la società italiana ha
conosciuto in tempi recenti. Anche in questo insieme, tuttavia, persiste, per il
58%, l’uso dei vocaboli dei primi secoli. Come sopra accennato, comunque,
più della metà dell’attuale vocabolario fondamentale italiano si è formato nei
primi secoli con un importante apporto dato dal 1300 e solo poco più del 15%
si è formato nei secoli successivi: su 100 parole che occorrono oggi nei testi il
78% circa è costituito da parole risalenti ai primi secoli della storia della storia
linguistica italiana. Un esempio molto importante di testo delle origini è dato
dalla Divina Commedia, se consideriamo la diacronia prospettica (tasso di
sopravvivenza) del lessico che in tale opera compare. Quasi il 70% del
lessico delle origini è scomparso attraverso i secoli dall’uso vivo della lingua.
Si è osservato che per quanto riguarda quest’opera, tuttavia, il tasso di
sopravvivenza dei suoi lessemi è pari all’82% o 84% circa, molto più alto
rispetto al restante lessico delle origini.
SINTESI:
IL
IL LESSICO
LESSICO ITALIANO
ITALIANO OGGI
OGGI IN
IN USO
USO SISI FONDA
FONDA PER
PER LO
LO PIU’
PIU’
SULL’ITALIANO DELLE ORIGINI E IN PARTICOLAR
SULL’ITALIANO DELLE ORIGINI E IN PARTICOLAR MODOMODO
SULL’ITALIANO
SULL’ITALIANO CHE
CHE COMPARE
COMPARE NELLA
NELLA COMMEDIA
COMMEDIA DANTESCA.
DANTESCA.