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IUSB - facoltà di GIURUSPRUDENZA – corso di ECONOMIA POLITICA a.a.2003/04 prof. R. MARTINA prof. M.

PAGANO
Esercitazione n.8 – Oligopolio - dott. I. GRASSI

Esercizio 1: Equilibrio di Cournot ed equilibrio di Stackelberg con imprese identiche


In un mercato due imprese hanno la stessa tecnologia descritta dalla funzione di costo
Ci = qi i=1,2. La curva di domanda di mercato è data da P = 10 − Q , dove Q = q1 + q 2
rappresenta la quantità totale prodotta nel mercato.
a) determinare la quantità prodotta e il prezzo di mercato nel caso le due imprese
competano alla Cournot.
b) determinare la quantità prodotta e il prezzo di mercato nel caso le due imprese
competano alla Stackelberg.

Soluzione

a) Anche nel caso di concorrenza alla Cournot l’obiettivo dell’impresa è massimizzare i


propri profitti. Nel modello di Cournot la variabile strategica è la quantità, e le imprese
agiscono simultaneamente.
La funzione obiettivo della prima impresa è:
π 1 = p ⋅ q1 − C1 ⇒ π 1 = (10 − q1 − q 2 )q1 − q1
Massimizzando:
∂π 1 9 − q2
= 0 ⇒ 10 − 2q1 − q 2 − 1 = 0 ⇒ q1 =
∂q1 2

Che rappresenta la funzione di reazione dell’impresa 1, che indica la quantità che massimizza il
profitto dell’impresa 1, per ogni quantità prodotta dall’impresa 2.
9 − q1
Analogamente la funzione di reazione dell’impresa 2 sarà q 2 =
2
L’equilibrio di Cournot-Nash è dato dal sistema tra le due funzioni di reazione:
 9 − q2
q1 = 2
 ⇒ q1 = q 2 = 3
q = 9 − q1
 2 2
da cui si ricava il prezzo di equilibrio p = 10 – 3 – 3 = 4

b) Anche nel caso di concorrenza alla Stackelberg l’obiettivo dell’impresa è massimizzare i


profitti. Nel modello di Stackelberg la variabile strategica è la quantità, e le imprese
agiscono sequenzialmente: una delle due imprese (in questo caso la 1, detta leader) sceglie

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per prima la quantità da produrre, l’altra (in questo caso la 2, detta follower) osserva la
quantità prodotta da 1 e decide cosa fare.
Massimizzando il profitto dell’impresa follower si ottiene la funzione di reazione di
9 − q1
Stackelberg. In questo caso sarà: q 2 =
2
L’impresa leader massimizza il proprio profitto conoscendo la funzione di reazione
dell’impresa follower. In questo caso avremo:
 9 − q1 
π 1 = p ⋅ q1 − C1 ⇒ π 1 = 10 − q1 − q1 − q1
 2 

Massimizzando:
∂π 1
= 0 ⇒ 10 − 2q1 − 4,5 + q1 − 1 = 0 ⇒ q1 = 4,5 ⇒ q 2 = 2,25
∂q1

Q = q1 + q 2 = 6,75 ⇒ p = 10 − 6,75 = 3,25

Esercizio 2: Ripetizione generale


2 1

La tecnologia di un’impresa è descritta dalla funzione di produzione Q = K ⋅ L . Siano 3 3

w = 1 e r = 2 rispettivamente i costi del lavoro e del capitale.


a) Determinare i rendimenti di scala della funzione di produzione
b) Calcolare la funzione di costo totale dell’impresa
c) Ipotizzando che l’impresa agisca da monopolista in un mercato la cui funzione di
domanda è data da P = 10 − Q , determinare la quantità prodotta dall’impresa, il
prezzo di mercato e il profitto dell’impresa.
d) Calcolare la perdita di benessere del consumatore rispetto al caso della concorrenza
perfetta.
e) Nello stesso mercato entra una seconda impresa la cui tecnologia è descritta dalla
funzione di costo C 2 = 2q 2 , determinare la quantità prodotta dalle due imprese, il
prezzo di mercato e il profitto delle due imprese nel caso in cui esse competano alla
Cournot.
f) Determinare la quantità prodotta dalle due imprese, il prezzo di mercato e il profitto
delle due imprese nel caso in cui esse competano alla Stackelberg e l’impresa
entrante agisca da follower.

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Soluzione

a) Si dimostra facilmente che i rendimenti di scala sono costanti.

b) Applicando la condizione di tangenza tra isoquanto e isocosto si ottiene:


r 2L 2
MRTS = ⇒ = ⇒L=K
w K 1
Sostituendo nella funzione di produzione si ottiene Q = K
Sostituendo nell’isocosto si ottiene: C = 2K + L ⇒ C = 3Q

c) La funzione di profitto dell’impresa è


π = P ⋅ Q − C = (10 − Q )Q − 3Q = 10Q − Q 2 − 3Q
Massimizzando si ottiene:
∂π
= 10 − 2Q − 3 = 0 ⇒ Q = 3,5 P = 6,5 ⇒ π = 6,5 ⋅ 3,5 − 3 ⋅ 3,5 = 12,25
∂Q

d) In concorrenza perfetta P = Cmg. In questo caso quindi P = 3 ⇒ Q = 7


Il surplus del consumatore è dato dall’area compresa tra la curva di domanda e il prezzo,
ossia della differenza tra quanto il consumatore è disposto a spendere e quanto
effettivamente spende. Essendo la curva di domanda lineare basterà calcolare l’area di un
triangolo:

SC conc =
(10 − 3) ⋅ 7 = 24,5
2

SC mon =
(10 − 6,5) ⋅ 3,5 = 6,125
2
La perdita di surplus del consumatore è pari quindi a 18,375

e) Concorrenza alla Cournot:


La funzione obiettivo (il profitto) della prima impresa dipende adesso anche dalla quantità
prodotta dall’impresa concorrente:
π 1 = P ⋅ Q1 − C1 = (10 − Qtot )Q1 − 3Q1 = [10 − (Q1 + Q2 )]Q1 − 3Q1 = 10Q1 − Q12 − Q2 Q1 − 3Q1
Analogamente per la seconda impresa si avrà:
π 2 = P ⋅ Q2 − C 2 = (10 − Qtot )Q2 − 2Q2 = [10 − (Q1 + Q2 )]Q2 − 2Q2 = 10Q2 − Q22 − Q2 Q1 − 2Q2
Massimizzando il profitto della prima impresa rispetto alla quantità da essa prodotta (che
nel modello di Cournot è la variabile strategica), si ottiene la funzione di reazione, che
indica la risposta ottima dell’impresa 1 rispetto alla quantità prodotta dall’impresa 2:
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∂π 1 7 − Q2
= 0 ⇒ 10 − 2Q1 − Q2 − 3 = 0 ⇒ Q1 =
∂Q1 2

Analogamente per la seconda impresa si avrà:


∂π 2 8 − Q1
= 0 ⇒ 10 − 2Q2 − Q1 − 2 = 0 ⇒ Q2 =
∂Q2 2

L’equilibrio di Cournot – Nash è dato dall’intersezione delle due curve di reazione:


 7 − Q2  8 − Q1 
7− 
Q1 = 2  2  6 8−2
 ⇒ Q1 = ⇒ 4Q1 = 14 − 8 + Q1 ⇒ Q1 = = 2 ⇒ Q2 = =3
Q = 8 − Q1 2 3 2
 2 2
La quantità totale prodotta dal mercato sarà quindi Q = 5 e il prezzo P =10 – 5 = 5
I profitti delle due imprese saranno rispettivamente π 1 = P ⋅ Q1 − 3Q1 = 5 ⋅ 2 − 3 ⋅ 2 = 4 e
π 2 = P ⋅ Q2 − 2Q2 = 5 ⋅ 3 − 2 ⋅ 3 = 9

q1

funzione di reazione
dell'impresa 2

funzione di reazione
dell'impresa 1
2

3 q2

4
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f) Concorrenza alla Stackelberg:


Nel caso di concorrenza alla Stackelberg l’impresa leader sceglie per prima la quantità da
produrre, l’impresa follower osserva la scelta della leader e massimizza i suoi profitti
scegliendo la propria quantità di conseguenza. Per risolvere tali problemi bisogna ragionare
per backward induction (induzione retrospettiva) risolvendo prima il problema di
massimizzazione del follower, e solo in seguito quello del leader.
In questo caso il follower è l’impresa 2.Il suo profitto sarà:
π 2 = P ⋅ Q2 − C 2 = [10 − (Q1 + Q2 )] ⋅ Q2 − 2Q2
Che massimizzato darà:
∂π 2
= 0 ⇒ 10 − Q1 − 2Q2 − 2 = 0
∂Q2

Da cui otteniamo la funzione di reazione di Stackelberg dell’impresa 2:


8 − Q1
Q2 =
2
La differenza fra questa funzione di reazione e quella di Cournot del punto e) consiste nel
fatto che in questo caso la quantità prodotta dall’impresa 1 è un dato osservabile: è proprio
attraverso tale quantità che il leader influenzerà la produzione del follower.
Quindi nel determinare il proprio output l’impresa leader considererà la reazione del
follower, che va internalizzata nella funzione del profitto dell’leader. Ossia:
  8 − Q1   12 − Q1 
π 1 = P ⋅ Q1 − CT1 = [10 − (Q1 + Q2 )] ⋅ Q1 − 3Q1 = 10 −  Q1 + Q1 − 3Q1 =  Q1 − 3Q1
  2   2 

Che massimizzato darà:


∂π 1
= 0 ⇒ 6 − Q1 − 3 = 0 ⇒ Q1 = 3
∂Q1

Sostituito nella funzione di reazione del follower si avrà Q2 = 2,5


La quantità totale prodotta nel mercato sarà quindi pari a Q = q1 + q2 = 5,5, e il prezzo sarà
P = 10 – 5,5 = 4,5
Il profitto dell’impresa 1 sarà:
π 1 = P ⋅ Q1 − C1 = 4,5 ⋅ 3 − 3 ⋅ 3 = 4,5
Il profitto dell’impresa 2 sarà:
π 2 = P ⋅ Q2 − C 2 = 4,5 ⋅ 2 − 2 ⋅ 2 = 5

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E’ interessante rappresentare graficamente la quantità prodotta e il prezzo nelle diverse


forme di mercato, per evidenziarne il confronto:

pMono
=6,5

pCour=5
pStack
=4,5

pConc
=3

=3,5 qCour
qMono =5 q Conc
=7
q
qStack
=5,5

Esercizio: Calcolate il benessere del consumatore nei vari tipi di mercato.

Esempio: La concorrenza basata sul prezzo nel caso di prodotti differenziati

I mercati oligopolistici hanno sempre un certo grado di differenziazione dei prodotti.


Si considerino due imprese, ognuna con un costo fisso pari a 20 euro e un costo variabile
nullo.
Le curve di domanda delle due imprese saranno:
Domanda dell’impresa 1: q1 = 12 − 2 p1 + p 2

Domanda dell’impresa 2: q 2 = 12 − 2 p 2 + p1

Dove p1 e p2 sono i prezzi che le due imprese praticheranno e q1 e q2 le quantità che le due
imprese venderanno. La quantità venduta da ciascuna impresa diminuisce quando essa
pratica un prezzo più alto o quando l’impresa rivale pratica un prezzo più basso.

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Se entrambe le imprese praticano il prezzo contemporaneamente, ciascuna impresa


effettuerà la propria scelta considerando fisso il prezzo dell’impresa concorrente, come nel
modello di Cournot, dove la variabile strategica era la quantità

Il profitto dell’impresa 1 sarà:


π 1 = p1 q1 − CT1 = p1 (12 − 2 p1 + p 2 ) − 20 = 12 p1 − 2 p12 + p 2 p1 − 20
Da cui differenziando:
∂π 1
= 0 ⇒ 12 − 4 p1 + p 2 = 0
∂p1

Che ci permette di ottenere la funzione di reazione dell’impresa 1, che rappresenta il prezzo


che massimizza il profitto in funzione del prezzo scelto dall’impresa 2:
12 + p 2
p1 =
4
Ragionando analogamente è possibile ottenere la funzione di reazione dell’impresa 2:
12 + p1
p2 =
4
L’equilibrio di Nash si situa nel punto di intersezione fra le due curve di reazione:

 12 + p 2 12 + p1
 p1 = 4
12 +
⇒ p1 = 4 ⇒ p1 = 4 = p 2

 p = 12 + p1 4
 2 4

Funzione di reazione dell’impresa 2


P1

Funzione di reazione dell’impresa 1


4
Equilibrio di Nash

4 P2

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La quantità prodotta da ciascuna delle due imprese sarà pari a:


qi = 12 − 2 pi + p j = 12 − 8 + 4 = 8

E il profitto per entrambe le imprese sarà:


π i = pi qi − CTi = 4 ⋅ 8 − 20 = 12

Collusione
Le due imprese potrebbero decidere di colludere, ossia di accordarsi per fissare un prezzo
più alto per entrambe, che permetta di aumentare i profitti.
In questo caso le due imprese si comportano come un monopolista la cui funzione di
profitto sarà la somma dei profitti delle due singole imprese. Invece di scegliere
indipendentemente i prezzi esse decidono di chiedere lo stesso prezzo che sarà il prezzo che
massimizza i profitti di entrambe.
π T = π 1 + π 2 = (12 − p ) p − 20 + (12 − p ) p − 20 = 24 p − 2 p 2 − 40
Che massimizzato darà:
∂π T
= 0 ⇒ 24 − 4 p = 0 ⇒ p = 6
∂p
La quantità prodotta da ciascuna delle due imprese sarà pari a:
qi = 12 − 2 pi + p j = 12 − 12 + 6 = 6

E il profitto per entrambe le imprese sarà:


π i = pi qi − CTi = 6 ⋅ 6 − 20 = 16

Colludendo le due imprese riescono ad ottenere profitti più alti.

Quello collusivo però non è un equilibrio di Nash: entrambe le imprese hanno infatti
incentivo a deviare dall’accordo, ossia incrementerebbero i loro profitti se defezionassero.
Ipotizziamo ad esempio che l’impresa 2 decida di deviare dall’accordo collusivo e di fissare
il prezzo pari a 4, la quantità venduta sarebbe:
q 2 = 12 − 2 p 2 + p1 = 12 − 8 + 6 = 10

Il profitto:
π 2 = p 2 q 2 − CT2 = 4 ⋅ 10 − 20 = 20
Mentre la quantità venduta dall’impresa 1 sarebbe:
q1 = 12 − 2 p1 + p 2 = 12 − 12 + 4 = 4

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E il suo profitto:
π 1 = p1 q1 − CT1 = 6 ⋅ 4 − 20 = 4

Deviando dall’accordo collusivo l’impresa 2 riesce ad incrementare i propri profitti a danno


dell’impresa 1. Ovviamente lo stesso discorso vale per l’impresa 1: quello collusivo non è
quindi un equilibrio stabile1.

È possibile inserire all’interno di una tabella tutto ciò:

Impresa 2
Collude Non Collude
Impresa 1 Collude 16, 16 4, 20
Non Collude 20, 4 12, 12

Colludere (fissare p = 6) e Non Colludere (fissare p = 4) rappresentano le possibili azioni,


in corrispondenza delle quali si individuano i profitti (payoff ) possibili.
Quello illustrato è il classico esempio noto in teoria dei giochi come dilemma del
prigioniero, dove non colludere è per entrambe le imprese strategia dominante: qualunque
sia l’azione dell’altra impresa, sarà conveniente fissare un prezzo pari a 4 perché il profitto
ottenuto sarà più alto.

1
Il discorso cambierebbe se il gioco, ossia la decisione del prezzo da porre, fosse ripetuto, cioè se le imprese dovessero
effettuare la propria decisione ogni periodo di tempo, per esempio ogni anno.

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