L’OSSERVATORE ROMANO

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GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLXIV n. 37 (49.552) Città del Vaticano mercoledì 14 febbraio 2024

All’udienza generale dedicata all’accidia Francesco invita a intensificare la preghiera per la pace
MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Non dimenticare chi soffre a causa della guerra Il Pontefice

A
ncora un nuovo appello di Papa France-
sco a non dimenticare «mai la martoriata
Ucraina, la Palestina e Israele che soffro-
a Santa Sabina all’Aventino
tutte le chiese del Paese una raccolta fondi per ora», lo «stupore grato della realtà», la defini-
aiutare» i vicini ucraini. «Di fronte a tante guer- sce il vescovo di Roma. Per lui infatti l’accidia, per l’inizio della Quaresima
re — è il suo invito —, non chiudiamo il cuore a spesso confusa con la pigrizia, vuol far «credere

no tanto... a causa della guerra» e a «intensifica-
re la preghiera, soprattutto per chiedere la pace
nel mondo». All’udienza generale del 14 feb-
braio, Mercoledì delle Ceneri, il Pontefice ricor-
da anche, salutando i fedeli della Polonia, che
«per l’inizio della Quaresima, si tiene oggi in
L’OSSERVATORE SPECIALE
chi ha bisogno. La preghiera, il digiuno e l’ele-
mosina siano la via per costruire la pace».
La catechesi è invece sul tema dell’accidia e si
inserisce nel ciclo dedicato ai vizi e alle virtù ini-
ziato a fine dicembre scorso. Un “demone” che
«vuole distruggere» la «gioia semplice del qui e
che è tutto vano, che nulla ha senso, che non va-
le la pena di prendersi cura di niente e di nessu-
no». E osserva che la «gente “accidiosa” ha un
atteggiamento di noia che contagia».
PAGINE 2 E 3
di José Corvaglia
«O
ggi inizia la #Quaresima, occasio-
ne di conversione e di rinnovamen-
to interiore mediante l’ascolto della
Parola di Dio, la cura dei fratelli che necessitano il
nostro aiuto e la preghiera, soprattutto per otte-
nere il dono della pace nel mondo». Lo ha ricor-
dato stamane Francesco con un post sull’account
@Pontifex, a poche ore dal “pellegrinaggio” qua-
resimale che egli compie nel pomeriggio recan-
dosi all’Aventino: nella chiesa di Sant’Anselmo
inizia la liturgia “stazionale” seguita dalla proces-
sione penitenziale verso la basilica di Santa Sabi-
na, dove il Papa celebra la messa con il rito di be-
nedizione e di imposizione delle ceneri.

L’omaggio del Papa al cardinale Simoni

La (rivoluzionaria)
rivincita della storia

U
n cardinale
“rivoluzio-
nario” sta-
mani in Aula Paolo
VI per testimoniare
la rivincita della sto-
ria. È proprio un “ri-
voluzionario” Erne-
st Simoni che — 95
anni compiuti lo scorso 18 ottobre — è voluto
fortissimamente venire a Roma per iniziare la
Quaresima con il Papa — oggi pomeriggio sarà
all’Aventino per la liturgia delle Ceneri — «in
segno di unità e fedeltà». Per non cedere a
compromessi Simoni ha vissuto circa 28 anni —
dall’arresto nella notte di Natale 1963 (ma an-
che prima non sono mancate le angherie) fino
al 5 settembre 1990 — in catene nelle prigioni
della sua Albania.

FABRIZIO PELONI A PAGINA 2

Il messaggio del Pontefice per la Campagna di fraternità in Brasile

Un cammino di conversione
per superare divisioni, odio e violenza

Fermare
di ANDREA TORNIELLI donne cristiane rifugiatesi nella
PAGINA 8
parrocchia di Gaza, Papa Francesco

I
l cardinale segretario di Stato aveva detto: «Civili inermi sono og-

Pietro Parolin subito dopo il
massacro perpetrato dai terrori-
sti di Hamas lo scorso 7 ottobre 2023
ai danni di pacifiche famiglie israe-
liane aveva definito “disumano”
quell’attacco. Aveva indicato come
prioritaria la liberazione degli ostag-
gi, parlando anche del diritto alla di-
fesa di Israele e indicando il necessa-
rio parametro della proporzionalità.
Martedì 13 febbraio, al termine del-
l’incontro con le autorità italiane, in
occasione dell’annuale incontro per
celebrare i Patti Lateranensi, Parolin
dialogando con i giornalisti ha usato
parole inequivocabili su ciò che sta
accadendo a Gaza. Ha ribadito la
«condanna netta e senza riserve di
ogni tipo di antisemitismo», ma al
tempo stesso ha reiterato la «richie-
sta perché il diritto alla difesa di
y(7HA3J1*QSSKKM( +[!"!$!=!,
la carneficina
Le parole del cardinale Parolin sui 30 mila morti a Gaza
non perdere la speranza». Un invito
a non lasciarsi prendere dallo scon-
forto, dalla presunta ineluttabilità di
una spirale di violenza che non può
mai essere foriera di pace, ma rischia
purtroppo di generare nuovo odio.
Intervistata dal «Fatto quotidia-
no», anche la scrittrice e poetessa
Edith Bruck — che nella primavera
del 1944, tredicenne, venne cattura-
ta nel ghetto ungherese di Sátoral-
jaújhely e deportata ad Auschwitz
— ha espresso posizioni simili. Ha
rivolto critiche severe contro l’at-
Quelle del cardinale e della poe-
tessa ebrea sono parole dettate da
uno sguardo realista sul dramma in
corso. Per la Santa Sede la scelta di
campo è sempre quella per le vitti-
me. E dunque per gli israeliani mas-
sacrati in casa nei kibbutz mentre si
accingevano a celebrare il giorno
della Simchat Torah, per gli ostaggi
strappati alle loro famiglie, come
per i civili innocenti — un terzo dei
quali bambini — uccisi dai bombar-
damenti a Gaza. Nessuno può defi-
nire quanto sta accadendo nella
getto di bombardamenti e spari...
Qualcuno dice: “È il terrorismo, è la
ALL’INTERNO
guerra”. Sì, è la guerra, è il terrori-
smo. Per questo la Scrittura afferma Religio
che “Dio fa cessare le guerre …
rompe gli archi e spezza le lance”
(cfr. Sal 46, 9). Preghiamo il Signo- Sulla strada della croce
re per la pace». All’inizio della
INSERTO SETTIMANALE
Quaresima, mentre continua il ma-
cabro conteggio delle vittime inno-
centi, questo richiamo si fa ancora
più insistente, per invocare che tac-
ciano le armi prima che sia troppo
NOSTRE
tardi per il nostro mondo sull’orlo INFORMAZIONI
dell’abisso. PAGINA 8
Al Cairo si tratta su un cessate-il-fuoco di sei settimane
e sul rilascio degli ostaggi

Israele che è stato invocato per giu-
stificare questa operazione sia pro-
porzionato e certamente con 30 mila
morti non lo è». Il cardinale ha ag-
giunto: «Credo che tutti siamo sde-
gnati per quanto sta succedendo, per
questa carneficina, ma dobbiamo
avere il coraggio di andare avanti e di
tuale primo ministro israeliano, af-
fermando che «ha danneggiato gli
ebrei della diaspora perché ha rida-
to vigore all’antisemitismo che non
è mai scomparso ed ora è aumenta-
to». Bruck ha aggiunto la sua con-
vinzione che con questa politica
non si elimineranno mai i terroristi.
Striscia un “danno collaterale” del-
la lotta al terrorismo. Il diritto alla
difesa, il diritto di Israele di assicu-
Passi avanti
rare alla giustizia i responsabili del nei colloqui
massacro di ottobre, non può giu-
stificare questa carneficina. per la tregua a Gaza
All’Angelus dello scorso 17 di-
cembre, dopo l’uccisione di due PAGINA 4
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024

Udienza generale

Proseguendo le riflessioni sui vizi e le virtù il Pontefice parla dell’accidia ed esorta ad avere «la pazienza della fede»

Per vincere il demone che distrugge

la gioia del “qui e ora”
Un «demone» che vuole distrug-
gere la «gioia semplice del qui e
ora», lo «stupore grato della real-
tà»; e vuol far «credere che è tut-
to vano, che nulla ha senso, che
non vale la pena di prendersi cura
di niente e di nessuno». Così il
Papa ha definito l’accidia all’u-
dienza generale di stamane, 14
febbraio, Mercoledì delle Ceneri,
nell’Aula Paolo VI. Proseguendo il
ciclo di catechesi sui vizi e le virtù,
il Pontefice si è soffermato su que-
I lettori contemporanei
intravedono in queste de-
scrizioni qualcosa che ricor-
da molto il male della de-
pressione, sia da un punto
di vista psicologico che filo-
sofico. Infatti, per chi è pre-
so dall’accidia, la vita perde
di significato, pregare risulta
noioso, ogni battaglia appa-
re priva di senso. Se anche
in gioventù abbiamo nutrito
passioni, adesso ci appaiono
importante e che chiamerei
la pazienza della fede. Benché
sotto la sferza dell’accidia il
desiderio dell’uomo sia di
essere “altrove”, di evadere
dalla realtà, bisogna invece
avere il coraggio di rimanere
e di accogliere nel mio “qui
e ora”, nella mia situazione
così com’è, la presenza di
Dio. I monaci dicono che
per loro la cella è la miglior
maestra di vita, perché è il
luogo che concretamente e
quotidianamente ti parla
della tua storia d’amore con
il Signore. Il demone del-
l’accidia vuole distruggere
proprio questa gioia sempli-
ce del qui e ora, questo stu-
pore grato della realtà; vuo-
le farti credere che è tutto
vano, che nulla ha senso,
che non vale la pena di
prendersi cura di niente e di

C
sta tentazione che spesso viene con-
fusa con la pigrizia. Ecco il testo
della riflessione di Francesco.
ari fratelli e sorelle, buon-
giorno!
Tra tutti i vizi capitali ce
n’è uno che spesso passa
sotto silenzio, forse a motivo
del suo nome che a molti ri-
sulta poco comprensibile:
sto parlando dell’accidia. Per
questo, nel catalogo dei vizi,
il termine accidia viene spes-
so sostituito da un altro di
uso molto più comune: la
pigrizia. In realtà, la pigrizia
è più un effetto che una
causa. Quando una persona
se ne sta inoperosa, indolen-
te, apatica, noi diciamo che
è pigra. Ma, come insegna
la saggezza degli antichi pa-
dri del deserto, spesso la ra-
dice di questa pigrizia è l’ac-
cidia, che letteralmente dal
greco significa “mancanza di
illogiche, sogni che non ci
hanno reso felici. Così ci si
lascia andare e la distrazio-
ne, il non pensare, appaiono
come le uniche vie d’uscita:
si vorrebbe essere storditi,
avere la mente completa-
mente vuota... È un po’ un
morire in anticipo, ed è
brutto.
Davanti a questo vizio,
che ci accorgiamo essere
tanto pericoloso, i maestri di
spiritualità prevedono diver-
si rimedi. Vorrei segnalare
quello che mi sembra il più
La (rivoluzionaria) rivincita della storia
di FABRIZIO PELONI
LETTURA DEL GIORNO
Mt 26, 36.40-41
Allora Gesù andò con loro in un podere,
chiamato Getsemani, e disse ai discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
[…] Poi venne dai discepoli e li trovò
addormentati: E disse a Pietro: «Così, non siete
stati capaci di vegliare con me una sola ora?
Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione.
Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
“martire vivente”, il cardinale
Simoni». E, ha fatto presente
nessuno. Nella vita incon-
triamo gente “accidiosa”,
gente di cui diciamo: “Ma
questo è noioso!” e non ci
piace stare con lui; gente
che ha pure un atteggiamen-
to di noia che contagia. Ec-
co l’accidia.
Quanta gente, in preda
all’accidia, mossa da un’in-
quietudine senza volto, ha sti. Ed è una battaglia che
stupidamente abbandonato non ha risparmiato nemmeno i
la via di bene che aveva in- santi, perché in tanti loro
trapreso! Quella dell’accidia diari c’è qualche pagina che
è una battaglia decisiva, che confida momenti tremendi,
bisogna vincere a tutti i co- di vere e proprie notti della

U
cura”. n cardinale Francesco, oggi «continua a
Si tratta di una tentazione “rivoluzionario” dare testimonianza. E come
molto pericolosa, con cui stamani in Aula lui, tanti, tanti, tanti. Adesso
non bisogna scherzare. Chi Paolo VI per ha 95 anni e continua a
ne cade vittima è come fosse testimoniare la rivincita della lavorare per la Chiesa senza
schiacciato da un desiderio storia. È proprio un scoraggiarsi».
di morte: prova disgusto per “rivoluzionario” Ernest Un cristiano che fa di
tutto; il rapporto con Dio Simoni che — 95 anni compiuti professione il giornalista per il
gli diventa noioso; e anche lo scorso 18 ottobre — è voluto “quotidiano del Papa” non
gli atti più santi, quelli che fortissimamente venire a può che domandarsi come
in passato gli avevano scal- Roma per iniziare la sarebbe stato straordinario
dato il cuore, gli appaiono Quaresima con il Papa — oggi intervistare i cristiani dei primi
ora del tutto inutili. Una pomeriggio sarà all’Aventino secoli, i martiri che si
persona comincia a rimpian- per la liturgia delle Ceneri — riunivano di nascosto nelle
gere il tempo che scorre, e «in segno di unità e fedeltà». catacombe.
la gioventù che è irreparabil- Per non cedere a compromessi Nel nostro tempo, ha
mente alle spalle. su «unità e fedeltà al Papa» ricordato Francesco, è
L’accidia è definita come Simoni ha vissuto circa 28 anni un’esperienza possibile: anche
il “demone del mezzogior- — dall’arresto nella notte di stamani, in Aula Paolo VI, ecco
no”: ci coglie nel mezzo del- Natale 1963 (ma anche prima la straordinaria opportunità di
le giornate, quando la fatica non sono mancate le angherie) parlare con un martire. Perché
è al suo apice e le ore che ci fino al 5 settembre 1990 — in è un dato di fatto che nel
stanno davanti ci appaiono catene nelle prigioni della sua nostro tempo, fin nelle pieghe
La catechesi

monotone, impossibili da vi- Albania. Dove ha continuato il del sanguinoso ’900, i martiri
vere. In una celebre descri- suo servizio di sacerdote sono tornati.
Il racconto

zione il monaco Evagrio seppure torturato, costretto ai Il cardinale Ernest Simoni “cose”: «Convertiamo ancora
rappresenta così questa ten- lavori forzati nelle miniere e racconta, già con lo sguardo, di più i nostri cuori in questo
tazione: «L’occhio dell’acci- nelle fogne. E anche una storia rivoluzionaria. Non periodo speciale di
dioso è continuamente fisso condannato a morte. ha — non ha mai avuto — Quaresima. Annunciamo con
alle finestre, e nella sua Papa Francesco, stamani, parole di rancore o vendetta tutto noi stessi il Vangelo per
mente fantastica sui visitato- durante l’udienza generale, ha per coloro che lo hanno tenuto la salvezza delle anime. Solo
ri [...] Quando legge, l’acci- presentato nuovamente al in catene per 28 anni. Non ha Gesù può donarci la vita
dioso sbadiglia spesso ed è mondo — restano rimpianti per una vita fatta di eterna e la risurrezione».
facilmente vinto dal sonno, indimenticabili le sue lacrime carcere, stenti, clandestinità, Esattamente quello che
si stropiccia gli occhi, si in Albania nel 2014, torture. Simoni ha perdonato continua a testimoniare, da
sfrega le mani e, ritirando ascoltando le parole di immediatamente i suoi quasi 68 anni, come sacerdote.
gli occhi dal libro, fissa il Simoni, e poi la sua scelta di aguzzini, senza “ma”. Portando nel cuore la
muro; poi di nuovo rivol- crearlo cardinale nel 2016 — la Per questo con la sua memoria delle Eucaristie
gendoli al libro, legge anco- forza rivoluzionaria e rivoluzionaria testimonianza celebrate clandestinamente in
ra un poco [...]; infine, chi- attualissima dei martiri: «Tutti “provoca” senza scappatoie un cella. E ringraziando
nata la testa, vi pone sotto il noi abbiamo letto, abbiamo mondo alle prese con guerre e Francesco «con tutto il cuore
libro, si addormenta di un sentito le storie dei primi ingiustizie. per le sue parole e il suo
sonno leggero, finché la fa- martiri della Chiesa, che E cosa risponde un martire a omaggio ai martiri della
me non lo risveglia e lo furono tanti» ha detto. «Ma un’intervista? Chiesa d’Albania». Adesso
spinge a occuparsi dei suoi anche oggi — ha aggiunto — ci Non ha tempo da perdere in che i violenti sistemi ideologici
bisogni»; in conclusione, sono tanti martiri in tutto il chiacchiere. Va al “dunque”. A del primo “Stato ateo al
«l’accidioso non compie con mondo... forse più che agli «L’Osservatore Romano» mondo” sono crollati, la
sollecitudine l’opera di inizi... E oggi mi permetto di stamani il cardinale Simoni ha testimonianza di un martire
D io»1. salutare in modo speciale un dichiarato, semplicemente, tre condannato e umiliato è
mercoledì 14 febbraio 2024
fede, dove tutto appariva
buio. Questi santi e queste
sante ci insegnano ad attra-
versare la notte nella pazien-
za accettando la povertà della
fede. Hanno raccomandato,
All’udienza generale di mercoledì
14 febbraio, nell’Aula Paolo VI,
erano presenti i seguenti gruppi.
Dall’Italia: Pellegrinaggio dei
Chierichetti della Diocesi di
Bolzano-Bressanone, con il
Vescovo Ivo Muser; Religiosi
dell’Ordine dei Servi di Ma-
ria; Parrocchia Maria Ausi-
liatrice, in Chioggia; Parroc-
chia San Leonardo da Porto
Maurizio, in Roma; Scuola
Militare Teuliè, di Milano;
Associazione Motor Terapia,
di Lecce; Scuole Salesiane
del Veneto; Fraternità di Mi-
sericordia, di Gravina di Ca-
sotto l’oppressione dell’acci-
dia, di tenere una misura di
impegno più piccola, di fis-
sare traguardi più a portata
di mano, ma nello stesso
tempo di resistere e di per-
veramente la rivincita della
storia.
Durante l’udienza Francesco
ha poi incontrato bambini e
adolescenti ricoverati nel
reparto di neuro-oncologia
pediatrica dell’Istituto
nazionale dei tumori di
Milano. «Sono i nostri
“pazienti speciali”, con la loro
vitalità ed energia, a dare forza
e speranza a noi medici e ai
genitori» confida Maura
Massimino che guida questo
singolare pellegrinaggio.
Valentina e Iacopo, genitori di
Alessandro, parlano
dell’ospedale come di «una
seconda casa, nella quale
abbiamo creato legami
fortissimi». Hanno un altro
figlio, Pietro, «e il terzo è in
arrivo». Il segreto per avere la
forza di combattere la malattia
di un figlio — dicono — è «il
senso di famiglia che deve
coinvolgere tutti, medici e
personale sanitario in testa».
Rinnovando una tradizione
che dura da oltre vent’anni, gli
I gruppi presenti
tania; Consiglio nazionale
dei Dottori Commercialisti e
degli Esperti Contabili;
Coordinamento Circoli pen-
sionati e anziani, di Trento;
Inner Wheel club, di Cosen-
za; Istituto nazionale dei tu-
mori, di Milano; Liceo Mar-
coni, di Pescara; Scuola
“L’Arca”, Istituto Tirinnanzi,
di Legnano; Scuola “D on
Luigi Monza” di Cislago;
Istituto Aldo Moro, di Sutri;
Scuola Gianna Beretta Mol-
la, di Corbetta; gruppi di fe-
deli da Pojana Maggiore;
Monopoli; Merano; Castroli-
bero.
L’OSSERVATORE ROMANO
@Pontifex
La fede, tormentata dalla
prova dell’accidia, non
perde di valore. È anzi la
vera fede, l’umanissima
fede, che nonostante tutto,
nonostante l’oscurità che la
acceca, ancora umilmente
crede. #UdienzaGenerale
(14 febbraio)
severare appoggiandoci a
Gesù, che mai abbandona
nella tentazione.
La fede, tormentata dalla
prova dell’accidia, non per-
de di valore. È anzi la vera
fede, l’umanissima fede, che
nonostante tutto, nonostante
l’oscurità che la acceca, an-
cora umilmente crede. È
quella fede che rimane nel
cuore, come rimane la brace
sotto la cenere. Sempre ri-
mane. E se qualcuno di noi
cade in questo vizio o in
una tentazione di accidia,
cerchi di guardarsi dentro e
di custodire la brace della
fede: così si va avanti.
1 EVAGRIO PONTICO, Gli
otto spiriti della malvagità, 14.
alunni delle quinte elementari
dell’Istituto primario “Arca”
di Legnano, in provincia di
Milano, sono venuti a vivere il
Mercoledì delle Ceneri con il
Papa.
Con il vescovo Ivo Muser,
hanno partecipato all’udienza
generale circa 1.300
chierichetti — accompagnati
da alcuni sacerdoti e
responsabili dell’associazione
Gioventù cattolica altoatesina
— della diocesi di Bolzano-
Bressanone.
Erano presenti in Aula Paolo
VI un’ottantina di allievi della
Scuola Militare “Teulié”, liceo
classico e scientifico
dell’Esercito italiano con sede
a Milano. Nel pomeriggio
visiteranno i Musei vaticani.
Particolarmente significativo —
proprio nel giorno della “festa
degli innamorati” — l’incontro
con il Papa per quattro
“giovani” coppie che hanno
celebrato da poco i 60 anni di
vita insieme: i coniugi Casardi,
Sili Cavour, Bacis e Bado.
Coppie di sposi novelli.
Gruppi di fedeli da: Slo-
vacchia, Repubblica Ceca,
Croazia, Slovenia.
Dalla Polonia: Parafia pw.
Najświętszej Maryi Panny w
Koniemłotach; nauczyciele z
II Liceum Ogólnokształcące-
go w Końskich; pielgrzymi z
województwa świętokrzyskie-
go; pielgrzymi indywidualni
z kraju i zagranicy.
De France: Paroisse Notre
Dame de l’Assomption,
d’Ormesson-sur-Marne; Au-
mônerie de l’enseignement
SEGUE A PAGINA
Non dimenticare chi soffre
a causa della guerra
L’appello a intensificare la preghiera per la pace
All’inizio della Quaresima, tempo «di conver-
sione e di rinnovamento interiore... nella cura
dei fratelli che più necessitano», Papa France-
sco ha rilanciato l’appello a non dimenticare
«mai la martoriata Ucraina, la Palestina e
Israele che soffrono tanto... a causa della guer-
ra» e a «intensificare la preghiera, soprattutto
per chiedere la pace nel mondo». Lo ha fatto al
termine della catechesi, salutando i fedeli di
varie nazionalità presenti nell’Aula Paolo VI.
L’udienza generale si è poi conclusa con il can-
to del Pater Noster e la benedizione.
Porgo un caloroso benvenuto ai pelle-
grini di lingua francese venuti dal Bel-
gio e dalla Francia, in particolare il
gruppo dei giovani della Diocesi di
Créteil, accompagnato dal loro Vesco-
vo.
Vi invito, all’inizio di questa Quare-
sima, a combattere il vizio dell’accidia
con l’entusiasmo della fede, fiduciosi
nella potente presenza di Gesù in
noi.
Dio vi benedica tutti!
Do il benvenuto a tutti i pellegrini
di lingua inglese che partecipano all’u-
dienza di oggi, specialmente ai gruppi
provenienti da Inghilterra, Galles, Ni-
geria, Corea e Stati Uniti d’America.
All’inizio di questo tempo di Quaresi-
ma, invoco su tutti voi la gioia e la pa-
ce di nostro Signore Gesù Cristo. Dio
vi benedica!
Rivolgo un cordiale saluto ai pelle-
grini di lingua tedesca, in particolare
ai chierichetti della Diocesi di Bolza-
no-Bressanone, accompagnati dal loro
Vescovo Mons. Ivo Muser. Nella Qua-
resima che oggi iniziamo siamo chia-
mati a convertirci dai vizi per ritornare
ad una vita in armonia con Dio e i fra-
telli. La grazia del Signore ci accom-
pagni in questo cammino!
Saludo cordialmente a los peregri-
nos de lengua española. Hoy, Miérco-
les de ceniza, comenzamos la Cuares-
ma. Los invito durante este tiempo a
acompañar a Jesús en el desierto con
I saluti
la oración, el ayuno y la limosna, dan-
do testimonio de la fe con alegría y
humildad. Que Dios los bendiga y la
Virgen Santa los cuide. Muchas gra-
cias.
Saluto cordialmente i fedeli di lin-
gua portoghese. Iniziamo oggi il no-
stro cammino quaresimale verso la Pa-
squa. Siamo chiamati al deserto. Attra-
verso le pratiche del digiuno, l’elemo-
sina e la preghiera, Gesù ci invita alla
conversione. Che Dio ci accompagni e
ci benedica in questo percorso!
Saluto i fedeli di lingua araba. All’i-
nizio della Quaresima, vorrei augurare
8 a tutti voi che essa sia un tempo di ve-
pagina 3
ra conversione e di rinnovamento inte-
riore nella fede, nella speranza e nella
carità. Il Signore vi benedica tutti e vi
protegga sempre da ogni male!
Saluto cordialmente i polacchi. Per
l’inizio della Quaresima, si tiene oggi
in tutte le chiese del vostro Paese una
raccolta fondi per aiutare l’Ucraina.
Di fronte a tante guerre, non chiudia-
mo il nostro cuore a chi ha bisogno.
La preghiera, il digiuno e l’elemosina
siano la via per costruire la pace. Di
cuore, benedico voi e le vostre fami-
glie!
Rivolgo un cordiale benvenuto ai
pellegrini di lingua italiana.
In particolare, agli studenti del Li-
ceo Marconi di Pescara, dell’Istituto
“Aldo Moro” di Sutri e della scuola
“Gianna Beretta Molla” di Corbetta.
Saluto con affetto i bambini ospiti del-
l’Istituto Nazionale Tumori di Milano,
accompagnati dai familiari e dagli
operatori sanitari. Accolgo con grati-
tudine i membri dell’Associazione
“Motor Terapia” di Lecce, che aiutano
le persone con diversa abilità moto-
ria.
Tutti noi abbiamo letto, abbiamo
sentito le storie dei primi martiri della
Chiesa, che furono tanti. Qui, dove
adesso sorge il Vaticano, c’è un cimite-
ro e molti che erano stati giustiziati so-
no qui sepolti; scavando, se ne trovano
le tombe. Ma anche oggi ci sono tanti
martiri in tutto il mondo: tanti, forse
più che agli inizi. Ci sono tanti perse-
guitati per la fede. E oggi mi permetto
di salutare in modo speciale un “mar-
tire vivente”, il Cardinale Simoni. Lui,
da prete, da Vescovo, ha vissuto 28 an-
ni in carcere, nelle carceri dell’Albania
comunista, la persecuzione forse più
crudele. E continua a dare testimo-
nianza. E come lui, tanti, tanti, tanti.
Adesso ha 95 anni e continua a lavora-
re per la Chiesa senza scoraggiarsi.
Caro fratello, ti ringrazio della testi-
monianza. Grazie.
Il mio pensiero infine è per i giova-
ni, gli anziani, gli ammalati e gli sposi
novelli. Oggi inizia la Quaresima, di-
sponiamoci a percorrere questo tempo
come occasione di conversione e di
rinnovamento interiore nell’ascolto
della Parola di Dio, nella cura dei fra-
telli che più necessitano. E non dimen-
tichiamo mai la martoriata Ucraina, la
Palestina e Israele che soffrono tanto.
Preghiamo per questi fratelli e sorelle
che soffrono a causa della guerra. An-
diamo avanti nel processo di conver-
sione, nell’ascolto della Parola di Dio,
nella cura dei fratelli che necessitano e
andiamo avanti nell’intensificare la
preghiera, soprattutto per chiedere la
pace nel mondo.
A tutti voi la mia benedizione!
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024

Al Cairo si tratta su un cessate-il-fuoco di sei settimane e sul rilascio degli ostaggi A Palazzo Borromeo

Passi avanti nei colloqui Il tradizionale incontro

per la tregua a Gaza
TEL AVIV, 14. Un cessate-il-fuoco
di sei settimane con un rilascio di
ostaggi in mano ad Hamas in
cambio di detenuti palestinesi.
Sono questi i termini su cui si sta
discutendo al Cairo, dove sono
giunti ieri il direttore della Cia,
William Burns, il premier del
Qatar, Mohammed bin Abdel-
rahman Al-Thani, il capo del-
l’intelligence egiziana, Abbas
Kamal, i vertici del Mossad, Da-
vid Barnea, e dello Shin Bet, Ro-
nen Bar, nonché — per la prima
volta — Ophir Falk, un consiglie-
re molto ascoltato di politica
Si rischia un «massacro» di palestinesi
I timori delle Nazioni Unite
per un attacco via terra a Rafah
TEL AVIV, 14. Potrebbe portare
al «massacro» una possibile
offensiva via terra di Israele
contro la città di Rafah, a sud
di Gaza. Lo afferma Martin
Griffiths, sotto-segretario
Onu per gli Affari umanitari,
ribadendo che «la comunità
internazionale ha avvertito
delle pericolose conseguenze
di qualsiasi invasione di terra a
Rafah». Pertanto, conclude
Griffiths, «il governo di Israe-
le non può più ignorare questi
appelli».
Al contempo, l’Ufficio Onu
per gli Affari umanitari
(Ocha) rende noto di non aver
ricevuto alcuna comunicazio-
ne da parte di Israele in merito
a un piano per evacuare l’area
di Rafah. Qualora ciò accades-
se, sottolinea l’Ocha, le Nazio-
ni Unite «non parteciperebbe-
estera nell’ufficio del premier
israeliano, Benyamin Neta-
nyahu; mentre la delegazione di
Hamas è guidata da Khalil al-
Hayya, vice del leader a Gaza,
Yahya Sinwar.
I colloqui, che dureranno tre
giorni, sono «positivi», riferi-
scono media egiziani che citano
fonti vicine al negoziato. Anche
il «Times of Israel» parla di
«progressi relativamente signifi-
cativi». L’obiettivo sarebbe di
raggiungere un risultato concre-
to prima che scatti l’annunciata
operazione militare di Israele a
terno di un tunnel nella Stri-
scia. Le immagini risalgono al
10 ottobre e sono state girate,
ha dichiarato il portavoce del-
l’esercito israeliano, Daniel
Hagari, «da una telecamera di
sicurezza installata» in una
galleria sotterranea. Il video «è
stato scoperto durante le ope-
razioni di un’unità speciale» e
mostra Sinwar che «fugge con
i suoi figli e con una delle sue
mogli».
La storia della piccola Sameera, arrivata da Gaza e ora in cura presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze
Voci inascoltate: chiedono pace, giustizia e umanità
di IBRAHIM FALTAS*
Rafah, dove si sono ammassate
ormai centinaia di migliaia di ri-
fugiati palestinesi. Si dovrebbe
perciò procedere alla stesura di
«una bozza finale» per uno stop
ai combattimenti temporaneo
con la garanzia di ulteriori trat-
tative per arrivare poi a una fine
permanente.
Intanto, secondo il «Wall
Street Journal», che riprende
fonti egiziane, Israele ha prepa-
rato un piano, già presentato al
Cairo, che prevede l’evacuazio-
ne dei civili lungo la costa di Ga-
za, con l’individuazione di 15
luoghi in ognuno dei quali ci do-
vrebbero essere 25.000 tende e
strutture mediche, dalla punta
sud di Gaza City fino ad al-Ma-
wasi, a nord della città di Rafah.
I relativi costi — sempre secondo
il quotidiano newyorchese — per
Israele dovrebbero essere coper-
ti da Usa e altri Paesi arabi.
A testimonianza della tensio-
ne che si respira nei rapporti tra
la Casa Bianca e Netanyahu c’è
poi la notizia dell’«Huffington
Post», secondo cui gli Stati Uni-
ti starebbero indagando riserva-
tamente su possibili crimini di
guerra compiuti da Israele, non-
ché su violazioni di leggi inter-
nazionali.
In Italia, invece, è passata alla
Camera, con l’astensione del cen-
trodestra, una parte della mozio-
ne presentata dal Partito demo-
cratico che prevede l’impegno del
governo a lavorare per un «cessa-
te-il-fuoco umanitario a Gaza».
Un risultato al quale si è arrivati
anche grazie a una telefonata tra
il presidente del Consiglio, Gior-
gia Meloni, e il segretario del Pd,
Elly Schlein, e dopo che il mini-
stro degli Esteri, Antonio Tajani,
aveva detto che «Israele sbaglia,
sta provocando troppe vittime ci-
vili». Fermo restando «che Israe-
le è stata vittima di una carnefici-
na», ora «la reazione è spropor-
zionata», ha aggiunto, denun-
ciando il «prezzo troppo alto»
pagato dalla popolazione «che
nulla ha a che fare con Hamas».
con la stessa sofferenza e con la stessa
speranza.
tra Italia e Santa Sede per l’anniversario
dei Patti Lateranensi
Provvidenze per la famiglia, in particolare l’as-
segno unico, scuola paritaria, Imu e fine vita;
oltre a una panoramica sugli scenari interna-
zionali in particolare sulle crisi in atto, dall’U-
craina al Medio oriente: questi i principali temi
affrontati ieri pomeriggio, martedì 13 febbraio,
nel corso dei positivi colloqui a Palazzo Borro-
meo tra la delegazione della Repubblica italia-
na e quella della Santa Sede, in occasione del
tradizionale incontro per celebrare gli anniver-
sari dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) e
dell’Accordo di modifica del Concordato (18
febbraio 1984).
Al termine dell’appuntamento il cardinale
Pietro Parolin, segretario di Stato, si è fermato
a rispondere alle domande dei giornalisti, rife-
rendo alcune delle tematiche di cui si è parlato.
Tra queste anche la recente Dichiarazione d’in-
tenti, dello scorso 8 febbraio, che sancisce un
accordo tra le due parti per la nuova sede del-
l’Ospedale pediatrico romano Bambino Gesù
nell’area dell’ex noscocomio “Forlanini”. Infi-
ne il porporato ha reso noto che si è accennato
al prossimo Giubileo del 2025, nella duplice
consapevolezza che i tempi sono stretti ma an-
che che c’è da entrambe le parti la volontà di
collaborare per il bene comune.
Accolti dall’ambasciatore Francesco Di Nit-
to, per la Santa Sede, oltre al cardinale Parolin,
erano presenti i cardinali Matteo Maria Zuppi,
arcivescovo di Bologna e presidente della Con-
ferenza episcopale italiana (Cei), e Paul Emil
Tscherrig, nunzio apostolico in Italia; gli arci-
vescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Se-
greteria di Stato, Paul Richard Gallagher, se-
gretario per i Rapporti con gli Stati e le Orga-
nizzazioni internazionali, e Giuseppe Baturi,
segretario generale della Cei. Sono intervenuti
anche i cardinali Giovanni Battista Re, decano
del Collegio cardinalizio, Leonardo Sandri,
fratello da tre giorni non hanno notizie
dei loro cari rimasti a Gaza. A tante sof-
Gianfranco Ravasi e Claudio Gugerotti.
Per parte italiana, insieme al presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla
presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia
Meloni, erano i presidenti del Senato, Igna-
zio La Russa, della Camera dei deputati, Lo-
renzo Fontana e della Corte costituzionale
Augusto Barbera; e alcuni esponenti del Go-
verno, tra i quali il vice presidente Antonio
Tajani, ministro degli Esteri, e il sottosegreta-
rio di Stato alla presidenza del Consiglio, Al-
fredo Mantovano.
DAL MOND O
Nessun processo per la morte
di Luca Attanasio
Non ci sarà il processo per la morte dell’am-
basciatore italiano Luca Attanasio, il carabi-
niere Vittorio Iacovacci, uccisi con l’autista
nella Repubblica Democratica del Congo il
22 febbraio 2021. Il gup di Roma ha, infatti,
disposto il non luogo a procedere per difetto
di giurisdizione legato alla immunità diplo-
matica nei confronti di due funzionari del
Pam accusati di omicidio colposo.
Rimpasto di governo in Perú
La presidente del Perú, Dina Boluarte, ha ef-
fettuato ieri un rimpasto nel governo guidato
dal premier Alberto Otárola, sostituendo i
ministri dell’Economia, della Difesa, dell’E-
nergia e miniere, e dell’Ambiente.
Israele ed Egitto, in seguito agli accordi
di Camp David del 1978. Questi accordi

ro ad alcuna evacuazione for-
zata e non volontaria».
Intanto, l’Egitto sta raffor-
zando la sicurezza al confine
con la Striscia di Gaza, dispie-
gando maggiori truppe e mez-
zi nel nord Sinai. Il Cairo in-
fatti, oltre a temere l’ingresso
in massa di profughi di palesti-
nesi, teme un’estensione del
conflitto tra Hamas e Israele
sul proprio territorio. Come ri-
ferito alla Cnn da funzionari
della sicurezza egiziana, il raf-
forzamento del confline è una
misura «precauzionale».
Dal canto suo, ieri l’esercito
israeliano ha diffuso un video
che mostra il leader di Hamas
a Gaza, Yahya Sinwar, all’in-
S
ono trascorsi 130 giorni dal 7 otto-
bre e da 130 giorni la Terra Santa è
sconvolta dall’inferno della guer-
ra.
Abbiamo ascoltato i numerosi appelli
di Papa Francesco che non smette di
pregare per tutti i Paesi in guerra e im-
plora di salvare vite umane. Sua Santità
fa sentire la sua voce autorevole e pater-
na perché questa guerra deve essere
sconfitta.
Il diritto assoluto e primario alla pace
dovrebbe avere una sola voce, la voce
dell’umanità intera e unita. Invece pre-
vale la voce assordante della guerra.
Dal 29 gennaio sono arrivate in Italia
più di cento persone da Gaza. Sono arri-
vati bambini e adulti, sono arrivate per-
sone, ognuna di loro con una storia par-
ticolare. Tutti però con le stesse paure,
Ho incontrato i bambini arrivati al-
l’ospedale Bambino Gesù di Roma e al
Meyer a Firenze. Sameera ha 15 anni, è
minuta e delicata, quando racconta la
sua storia ha la maturità e la determina-
zione di una donna adulta. Grazie a Dio
i suoi problemi fisici sono curati e risolti.
È arrivata in compagnia di sua madre e
di suo fratello di 12 anni. La mamma ha
il viso scavato e gli occhi tristi e profon-
di. Ha lasciato a Sameera il compito di
presentare la loro storia familiare: hanno
lasciato a Gaza il padre e tre sorelle. Fi-
no ad allora, prima del loro arrivo in Ita-
lia avevano affrontato insieme la guerra,
le difficoltà, le paure. La possibilità di
poter far partire metà della famiglia per
far curare Sameera è stata vista come
un’opportunità di vita, è stata una scelta
di vero amore. Sameera, sua madre e suo
ferenze si aggiunge la preoccupazione
per chi è rimasto. Sameera, nonostante
l’affettuosa accoglienza, non riesce a
mangiare perché vorrebbe avere vicino
suo padre e le sue sorelle.
Altri bambini, arrivati con uno dei
genitori, mi hanno chiesto di riunire le
loro famiglie. Non chiedono altro per-
ché non ci sono segnali che questo orro-
re della guerra finisca presto. Non han-
no speranza di sopravvivenza nella loro
terra di origine ma, pur di poter stare
tutti insieme, sarebbero disposti a torna-
re a Gaza!
Purtroppo le mediazioni e le trattati-
ve per una tregua umanitaria sono bloc-
cate e nella zona di Rafah, la via d’uscita
verso l’Egitto, si sono dirette 1,4 milioni
persone con la speranza di ricevere aiuto
e protezione. Va tutelata la pace fra
rendono Rafah l’unica strada per torna-
re a vivere, per la salvezza di altri esseri
umani ancora e per dare ai bambini la
possibilità di riunire il proprio nucleo
familiare. La comunità internazionale
deve almeno garantire a queste vite la
possibilità di salvarsi, assicurando alla
zona di Rafah la protezione da attacchi
e bombardamenti.
Le voci di tutti i bambini, di ognuno
di loro e in ogni angolo della terra, devo-
no essere ascoltate. Sono voci di vite fra-
gili e indifese che implorano chi ha il po-
tere di fermare la guerra, la morte, la di-
struzione. Ancora una volta queste voci
non riescono a superare il muro del si-
lenzio di adulti sordi, indifferenti al be-
ne e distratti dal male.
*Vicario della Custodia di Terra Santa

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R
mercoledì 14 febbraio 2024
religio
Il senso della Quaresima nel ricordo del Mercoledì delle Ceneri celebrato da Giovanni Paolo II con i giovani a San Callisto nell’Anno santo della Redenzione
«Quo vadis?», 40 anni dopo la stessa domanda
di PAOLO RICCIARDI*
I
l Mercoledì delle Ceneri del
1984 per me rimarrà unico
nella storia. A distanza di
quarant’anni ho percezione
che quell’evento con Giovanni Pao-
lo II ebbe un sapore tutto particola-
re, profetico, immediato, che permi-
se al Papa di aprire il cuore anche a
me. La gioventù romana era stata
convocata per l’inizio Quaresima in
un posto originale: i prati sopra le
Catacombe di San Callisto. L’invito
era di certo pensato per prepararci
al primo raduno mondiale che si sa-
rebbe celebrato un mese dopo, dal-
l’11 al 15 aprile. Il Papa infatti aveva
voluto, al culmine dell’Anno Santo
della Redenzione, quello che passò
alla storia come il preludio delle
Giornate mondiali della gioventù: il
Giubileo dei giovani. Per noi era
un’assoluta novità. In quegli ultimi
anni ci eravamo abituati a ben altri
raduni, quelli calcistici, che ci videro
esultanti nel 1982 per la vittoria
mondiale dell’Italia e nel 1983 per lo
scudetto della Roma. Eravamo scesi
Nel Regno Unito raccolta fondi contro la povertà
«Big Lent Walk»
CHARLES DE
I N C A M M I N O
SULLA STRADA DELLA CROCE
in piazza a sventolare bandiere, in
quel “delirio” collettivo che solo il
pallone sa suscitare. Ma essere chia-
mati dal Papa no, era proprio una
novità.
Ricordo che, con pochi amici dei
gruppi giovanili, ci muovemmo a
piedi (la nostra parrocchia era vici-
no alle catacombe) per ritrovarci im-
mersi in una folla di nostri coetanei.
Era il 7 marzo, un bel sole, anticipo
di primavera, con le giornate che
già si allungavano. Non ricordo
molto di quella celebrazione. Sicu-
ramente fu particolare ricevere in
tanti le ceneri avvicinandoci alle
transenne e sedersi sul prato senza
un ordine preciso. Fu però il “dopo-
messa” che mi rimane ancora nel
cuore, quando alcuni giovani, pre-
parati, fecero alcune domande a
Giovanni Paolo II che, con la sua
straordinaria capacità di dialogo con
le nuove generazioni, rispose con un
discorso a braccio. Intanto calava la
sera e il cielo della città si confon-
deva con la terra della via Appia
creando quelle atmosfere che solo
Roma sa concedere ogni tanto.
L’OSSERVATORE ROMANO pagina I
Un libro del vescovo di Asti Ospedale da campo
PECHPEYROU NELLE PAGINE II E III
«Dio, dove sei finito?»
SIMONE CALEFFI NELLE PAGINE II E III
Tra i rifugiati in Sud Sudan
MASSIMO FUSARELLI A PAGINA IV
S U L L E V I E D E L M O N D O
La messa alle Catacombe
di San Callisto, 7 marzo 1984
Iniziò raccontando di sé, ricor- Roma dei primi cristiani, come la ripetere oggi — quando vide in noi
dando quando era giovane sacerdo- troverà visitando le prime basiliche. «il desiderio di essere cristiani, pie-
te studente a Roma. E io lì a imma- Lì, secondo l’espressione che userà namente cristiani, profondamente
ginare il Papa ventiseienne, che im- nel libro-intervista Dono e Mistero cristiani, cristiani in Cristo», perché
para l’italiano, tra le lezioni all’An- (Lev, 1996), «imparerà Roma». non si potrebbe essere altrimenti
gelicum e lo studio in collegio e Per tutto questo tempo ho con- cristiani se non in Cristo. Un invito
che, forse la domenica pomeriggio, servato nel cuore l’atmosfera di quel (o un ritorno) all’Essenziale. A Co-
con qualche compagno lui che imprime le sue orme non sul
o da solo gira per la marmo ma nei cuori.
Città eterna sulle tracce Oggi, all’inizio della Quaresima
del vero cristianesimo «Quo vadis?» è la domanda che faccio che ci prepara al Giubileo del 2025,
tra chiese, monumenti, di nuovo a Gesù ma che anche lui rivolge quelle parole di quarant’anni fa mi
strade, statue, senza es- risuonano forti, pur in un contesto
sere pienamente soddi- a me, perché ora, come indegno così diverso rispetto al 1984. Sento
sfatto, come fossero in- successore degli apostoli, io riprenda che «Quo vadis?» è la domanda che
dizi di una “caccia al te- faccio di nuovo a Gesù ma che an-
soro” che spingono con speranza la strada della croce che lui rivolge a me, perché ora, co-
sempre a un oltre. Fin- me indegno successore degli aposto-
ché, un giorno, arriva li, io riprenda con speranza la stra-
sull’Appia antica, da- da della croce, del dono di me stes-
vanti a una chiesetta; vi entra, vede Mercoledì delle Ceneri. Mancava so. È la domanda che siamo chia-
il marmo a terra con le impronte una settimana al mio compleanno, mati a fare ora ai nostri giovani, ro-
che una tradizione-leggenda vuole ai miei 16 anni. Oggi credo che sia mani e del mondo — «Dove vai,
fossero dei piedi del Signore, tradi- stato uno dei più bei regali ricevuti giovane?» — indicando loro che la
zione resa ancor più famosa in tutto quando ancora non pensavo a una via che conduce alla vita è sempre
il mondo dal romanzo Quo vadis? di possibile vocazione e mi addentravo la stessa, ieri, oggi e sempre: è Cri-
un suo connazionale, Henryk Sien- curioso nel fascino del Vangelo. Og- sto.
kiewicz. E poi si avvia verso le ca- gi comprendo cosa diceva ancora il
tacombe e lì, finalmente, trova la Papa quella sera — e come mi sento *Vescovo ausiliare di Roma
pagina II mercoledì 14 febbraio 2024
In rete
a cura di FABIO BOLZETTA
R
religio
Si ispira all’enciclica «Fratelli tutti»
la campagna quaresimale della Chiesa in Brasile
Amicizia sociale
di CHARLES DE PECHPEYROU
È
l’amicizia sociale il tema
scelto dalla Chiesa cattolica
in Brasile per la Campagna
di fraternità della Quaresi-
ma 2024, il cui motto, Voi siete tutti fra- pettorale simile a quella che usava a
telli e sorelle, è ispirato al Vangelo di
Matteo e all’enciclica di Papa France-
sco Fratelli tutti. In questa occasione,
come ogni anno, il Pontefice ha fatto
giungere un messaggio ai fedeli del
paese. Secondo monsignor Ricardo
Hoepers, vescovo ausiliare di Brasília
e segretario generale della Conferen-
za episcopale (Cnbb), il tema e il
motto della campagna — giunta alla
sessantesima edizione — «riflettono
la preoccupazione dell’episcopato
brasiliano di approfondire la fraterni-
tà come strumento di contrasto al
processo di divisione, odio, guerra e
indifferenza che segna non solo la
società brasiliana ma il mondo inte-
ro». Durante la Quaresima, prosegue
il presule, «la Campagna di fraterni-
tà, che si inserisce nel cammino peni-
tenziale della Chiesa cattolica, pro-
pone anche un invito alla conversio-
ne, all’amicizia sociale e al riconosce-
re che Dio ci vuole
tutti fratelli e sorel-
le».
Il manifesto della La Campagna di fraternità, che si inserisce
campagna, realizzato nel cammino penitenziale della Chiesa,
da due giovani di
Brasília, presenta propone anche un invito alla conversione
l’ambientazione del- e al riconoscersi come fratelli
la comunità come
una casa, uno spazio
dove i fratelli e le so-
relle sono accolti per
condividere il cibo e la vita. Il tavolo
attorno al quale si riuniscono tutti —
uomini, donne, bambini, giovani, an-
ziani, persone disabili, di ogni origi-
ne — «fa riferimento al sacramento
dell’amicizia di Dio con l’umanità»,
sottolinea la Conferenza episcopale:
«Il più grande simbolo comunitario
è la celebrazione della fede attorno a
una tavola, con pane, vino e comu-
nione». Il cibo sulla tavola ricorda i
pasti condivisi da Gesù con i disce-
poli in Terra santa. Le finestre indi-
cano una casa aperta alle sfide del
mondo e della realtà. Al centro della
scena c’è Papa Francesco, con il suo
L’OSSERVATO
Online i sussidi della Cei per la Quaresima
«La carità, che accorcia le distanze tra i
coordinamento dell’Ufficio liturgico
nazionale. Sul sito
fratelli e rende attenti alle necessità dei https://liturgico.chiesacattolica.it è possibile
poveri; la preghiera, che nel frastuono accedere al materiale che comprende anche le
ritaglia spazi di silenzio e irriga l’esistenza melodie per i salmi responsoriali per il
dell’uomo; il digiuno, che ordina i sensi e tempo di Quaresima, per la Settimana santa
contribuisce a dare il giusto valore alle e il Triduo pasquale. Il testo del sussidio —
cose». Sono i tre impegni a cui invita, per il introdotto dalle «coordinate storiche» che
tempo di Quaresima e Pasqua, monsignor ricordano le prime testimonianze di questo
Giuseppe Baturi, segretario generale della tempo dell’anno liturgico che risalgono al IV
Conferenza episcopale italiana, nel testo di secolo — sottolinea l’invito a riscoprire il
presentazione dei sussidi elaborati con il sacramento del battesimo e il cammino di
Nel Regno Unito Cafod e Sciaf hanno organizzato una singolare raccolta fondi
Duecento chilometri a piedi
contro la povertà nel mondo
P
ercorrere duecento chilo- web (familiari, amici, colleghi, aggregarsi a un gruppo», prosegue
metri a piedi in quaranta compagni di scuola) è invitato a Roper: «Si cerca di creare uno spi-
giorni, da soli oppure con contribuire all’iniziativa impegnan- rito di comunità».
i familiari o i compagni di dosi a versare online una somma L’aspetto collettivo si vede an-
classe, per contribuire alla lotta tra i dieci e i duecento euro. Ov- che dalla partecipazione di nume-
contro la povertà nel mondo: si viamente gli stessi partecipanti rose scuole, come la Thomas Bec-
chiama Big Lent Walk (Grande mar- possono contribuire al finanzia- ket Catholic School di Northam-
cia quaresimale) la raccolta fondi mento. «Sulla propria pagina ogni pton, la St. Mary’s Catholic Pri-
proposta in Gran Bretagna dalla singolo walker è invitato a pubbli- mary School di Ulverston, oppure
Catholic Agency for Overseas De- care foto per far vedere a che pun- la St. Thomas of Canterbury
velopment (Cafod), organismo di to del tragitto si trova, indicare il School di Gillingham. «C’è pure
aiuto allo sviluppo inter- chi partecipa alla marcia
nazionale collegato alla accompagnato dal pro-
Conferenza episcopale di prio cane», nota il re-
Inghilterra e Galles, insie- I ricavi della colletta guidata dalla Cafod sponsabile.
me allo Scottish Catholic permetteranno di aiutare le comunità «Siamo convinti che
International Aid Fund un mondo giusto, libera-
(Sciaf), in Scozia. L’in- di pescatori in Liberia mentre lo Sciaf to dalla povertà, sia pos-
tento del progetto è di ha deciso di dedicarsi alle donne e alle ragazze sibile — sottolineano la
coinvolgere quante più Cafod e lo Sciaf, facenti
persone possibile, siano in Rwanda vittime di violenza di genere parte della rete di Caritas
bastone da passeggio. Questa imma- esse giovani o anziane, Internationalis — e per-
gine, osservano i vescovi, «rappresen- sportive o meno. Per par- tanto vi invitiamo a unir-
ta colui che assume i propri limiti e tecipare bisogna andare vi a noi nel mettere in
propone al mondo l’amicizia sociale sulla pagina internet dedicata (ht- numero di chilometri percorsi e pratica la vostra fede in questa
attraverso la sua enciclica Fratelli tut- tps://walk.cafod.org.uk/) e creare spiegare il motivo per il quale si è Quaresima. Il denaro raccolto par-
ti». Il Pontefice indossa una croce il proprio profilo. Sulla pagina impegnato a partecipare all’inizia- tecipando alla Big Lent Walk ci con-
personale vengono indicati i chilo- tiva», spiega al nostro giornale sentirà di continuare a combattere
suo tempo l’arcivescovo brasiliano metri percorsi e la somma ottenuta Neil Roper, responsabile dell’ini- la povertà globale e di lavorare at-
Hélder Câmara, che partecipò alla poco a poco, giorno dopo gior- ziativa per la Cafod. Insomma, fa- traverso partner locali esperti per
fondazione della Cnbb nel 1952, fau- no. re di tutto per mobilitare e inco- apportare un cambiamento reale
tore insieme ad altri di quella che Ma come si raccolgono appunto raggiare gli eventuali donatori. L’i- alla vita delle popolazioni dei pae-
successivamente sarebbe stata chia- le donazioni? L’idea è semplice: al dea è di creare uno spirito di squa- si del sud del mondo». I ricavi
mata «l’opzione preferenziale per i fine di “incoraggiare” i camminato- dra tra i camminatori, per incorag- della colletta guidata dalla Cafod
poveri». ri che si sono lanciati nell’avventu- giarsi a vicenda. «Chi si trova da permetteranno di aiutare le comu-
Il manifesto, infine, invita a parte- ra, qualunque visitatore del sito solo può liberamente decidere di nità di pescatori a nutrire le loro
cipare alla colletta nazionale di soli-
darietà che si svolgerà il 24 marzo,
Domenica delle Palme. La raccolta
servirà ai fondi di solidarietà diocesa-
ni e nazionali che permettono il fi-
nanziamento di centinaia di progetti La domanda dell’uomo incredulo nell’ultimo libro del vescovo di Asti
sociali in tutto il Brasile.
Le origini della Campagna di fra-
ternità risalgono agli anni Sessanta
Se Dio non è morto, dov’è finito?
del secolo scorso, quando l’allora
amministratore apostolico di Natal, di SIMONE CALEFFI panorama biblico scrive nel suo La re lì a piagnucolare perché tutto va
monsignor Eugênio de Araújo Sales, speranza non è ottimismo. Note di fiducia male, e neanche a sorridere stupida-
«M
organizzò a livello regionale una col- entre provo a riflette- per cristiani disorientati: «L’esempio di mente perché tutto andrà comun-
letta a favore delle opere sociali ed re sulla complessità Geremia ci mostra come la vera spe- que bene; non ci invita ad aspettare
apostoliche dell’arcidiocesi, sullo della nostra realtà, at- ranza non abbia niente a che fare che Dio distrugga questo mondo
tingo a esperienze e ricordi di in- con l’ottimismo. Per difendere l’au- per farne un altro».
contri con realtà missionarie in al- tentica speranza, Geremia non ha Dal profeta alla contemporaneità,
cune giovani Chiese. Esperienze cessato di subire la persecuzione di il passo è breve. La sfida è dire il
che mi pare possano suggerire qual- coloro che se ne facevano i campio- Vangelo con le parole di oggi, come
cosa anche a noi Chiesa antica del- ni, di quanti diceva- indicato nel secondo
l’Occidente. La freschezza della lo- no “Non abbiate capitolo. Perché Cristo
ro vita ci può aiutare a ritornare agli paura, andrà tutto sia annunciato, si deve
esordi dell’esperienza cristiana, a ri- bene!” mentre il pro- produrre il contagio
scoprire la bellezza del Vangelo, a feta annunciava di- della fede che in realtà
non perdere la speranza in un pos- sgrazie su disgrazie. guarisce da veleni e ma-
sibile mondo migliore». Marco Pra- La speranza cristiana lattie (capitolo quarto).
staro, vescovo di Asti, nell’introdu- non richiede ottimi- Tale diffusione, che
stampo delle campagne promosse zione al suo Dio dove sei finito? Inquie- smo, richiede corag- scaturisce da un’evan-
dall’istituzione tedesca Misereor. As- tudini e interrogativi su una Chiesa che di- gio. (…) Alla speran- gelizzazione nuova, sa-
sunta poi dalle varie Chiese partico- viene minoranza (San Paolo, Cinisello za è necessario il co- rà possibile solo e in
lari in Brasile, la campagna «è diven- Balsamo, 2023, pagine 176, euro 16) raggio perché, per quanto la comunità cri-
tata espressione di comunione, con- fa leva anche sul suo trascorso di poter sperare, spera- stiana saprà essere at-
versione e condivisione» della Chiesa prete torinese fidei donum nella dioce- re veramente, biso- traente (quinto capito-
nazionale nel 1964, proprio grazie al- si keniana di Maralal per condurre gna accettare di ri- lo). Il cristianesimo cre-
lo slancio dato da monsignor Câma- il lettore a non disperare quando nunciare all’illusione, sce per attrazione, non
ra. Da allora, sottolinea la Cnbb, considera la situazione del cattolice- alle false speranze». per costrizione, come
«tutti abbiamo un ricordo grato di simo che, per lo meno in Europa, Anche se, almeno nel panorama ita- spesso hanno ricordato con diverse
quei sessant’anni: un manifesto, il te- langue. liano, la cristianità sembra essere fi- parole i pontefici contemporanei.
sto o la musica di un inno, una pre- Per corroborare il discorso, dopo nita (ed è questa la novità, per altro Sicuramente la fede autentica è
ghiera, un’esperienza vissuta durante la prefazione dell’arcivescovo di To- non nuovissima), non si esaurisce la capace di attrarre quando l’uomo
una campagna che ci ha commosso e rino, Roberto Repole, monsignor speranza del cristiano: «Quando il pensa al senso della vita. Se tutto fi-
ci ha aiutato a crescere nella fede e a Prastaro cita alcune riflessioni di mondo attorno a noi ci fa paura, la nisce con la morte, quale significato
seguire Gesù». Adrien Candiard che attingendo al speranza cristiana non ci dice di sta- ha l’esistenza umana? Di fronte a
ORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024 pagina III

conversione mediante le opere della Nuovo sito per la pastorale della salute ogni persona affinché venga promossa una
penitenza e, soprattutto, della carità. Ed della diocesi di Acqui cultura più sensibile al dolore, alla sofferenza,
evidenzia come la liturgia ci esorti a vivere In coincidenza con la XXXII Giornata alla malattia e al lutto. Le diverse sezioni del
un «tempo esigente» con sobrietà ed mondiale del malato, che si celebra ogni portale online offrono una presentazione delle
essenzialità, «a sentire, come Israele in anno l’11 febbraio, l’Ufficio per la pastorale cappellanie e dei servizi di volontariato, dei
Egitto, “il peso della schiavitù” di questo della salute della diocesi di Acqui, in temi di bioetica, della spiritualità e della
tempo in cui si scatenano conflitti che Piemonte, ha inaugurato il nuovo sito web. formazione. Fra le notizie in apertura del sito
pretendono di condannare all’irrilevanza il Raggiungibile all’indirizzo viene ricordata la XXXII Giornata mondiale
Dio della pace; ci sollecita ad alzare lo www.pastoraledellasaluteacqui.it ne presenta del malato dal tema “Non è bene che l’uomo
sguardo verso l’Amore che solo può dare gli ambiti di impegno a partire dalla missione sia solo” (Genesi, 2, 18).

R
risposta di futuro al desiderio di liberazione nell’incontro con i malati e le loro famiglie,
che vive nel cuore di ogni uomo». con gli operatori, le strutture sanitarie e con
religio

Sostegno dei cattolici tedeschi agli agricoltori colombiani

Coltivare
rispettando il Creato

famiglie in Liberia, mentre lo Sciaf
ha deciso di dedicarsi alle donne e
alle ragazze in Rwanda vittime di
violenza di genere. Inoltre le due
organizzazioni stanno lavorando
insieme per rispondere alla deva-
stante crisi alimentare in Etiopia:
«Anni di siccità causati dalla crisi
climatica hanno fatto sì che molte
famiglie non siano più in grado di
farcela — indicano gli organizzatori
— ma il vostro sostegno significa
che stiamo lavorando con le perso-
ne adesso, fornendo acqua, cibo di
emergenza e assistenza sanitaria».
questo ultimo nemico, la persona
oggi pare totalmente disorientata.
Potrebbe aiutare una catechesi,
un’omelia? Risponde Prastaro: «Fra
le molte occasioni di predicazione,
ne esiste una che merita particolare
attenzione, soprattutto perché gene-
ralmente l’assemblea è composta da
Con dieci sterline, a esempio, è
possibile comprare quattro palme
per proteggere il territorio dalle
condizioni meteorologiche estreme
causate dalla crisi climatica. Ne
bastano 26 per acquistare strumen-
ti necessari alla costruzione di orti
rialzati per proteggere le verdure
dalle inondazioni. Con 185 sterline
si può offrire a una persona un
corso di due settimane sui temi
della coltivazione del cibo e dell’a-
dattamento alle condizioni climati-
che estreme.
Non è la prima volta che nel
PILLOLE DI PAROLA
Essere polvere:
fragilità e consolazione dell’uomo
di MARCO PAVAN
Regno Unito viene organizzata la
Grande marcia quaresimale: l’ini-
ziativa risale infatti al 2021. I ricavi
permisero allora di finanziare pro-
getti di aiuto per la distribuzione
dell’acqua. «Negli anni passati si
contavano diverse centinaia di mi-
gliaia di partecipanti alle campa-
gne di solidarietà, che hanno per-
messo di raccogliere tra le 400.000
e le 500.000 sterline», indica Neil
Roper, sicuro che i walker sapranno
ancora sollecitare con fervore la
generosità della comunità cattolica
britannica. (charles de pechpeyrou)
È
destinata a sostenere le piccole male, una delegazione di Misereor si è
aziende agricole in Colombia recata in Colombia per incontrare alcu-
la campagna di solidarietà e di- ni agricoltori. Erano presenti in partico-
giuno indetta per la Quaresima lare il presidente, monsignor Stephan
2024 da Misereor, l’organizzazione della Burger, arcivescovo di Freiburg im Brei-
Conferenza episcopale tedesca che si de- sgau nonché capo della Commissione
dica alla cooperazione internazionale. per le questioni di sviluppo della Confe-
L’iniziativa, che sarà avviata ufficialmen- renza episcopale tedesca, e il direttore
te domenica 18 febbraio con una messa generale, don Pirmin Spiegel. I respon-
celebrata a Ludwigshafen, in Renania- sabili hanno visitato diverse aziende
Palatinato, mira a porre l’attenzione sul agricole della diocesi di Pasto, i cui pro-
tema dell’agricoltura sostenibile e del- prietari saranno presenti alla messa di
l’importanza di un’alimentazione sana, inaugurazione in Germania. Ad esem-
basata su prodotti coltivati secondo me- pio la piantagione di caffè biologico di
todi rispettosi dell’ambiente. Nel pre- Oweimar Viveros, proprietario di due
sentare la campagna, Misereor spiega in ettari di terreno situati in alta montagna.
particolare quanto, nel paese sudameri- «Puoi trattare la terra con prodotti chi-
cano, conti la produzione di piante legu- mici, dissotterrarla e cercare di ottenere
minose, a cominciare dal fagiolo, uno de- il massimo rendimento dai frutti che at-
gli alimenti più consumati in Colombia tualmente si vendono bene sul mercato
per il suo alto valore nutri-
zionale, e ovviamente quel-
la del caffè, esportato in tut-
to il mondo. Il principale
beneficiario della campa-
gna sarà la diocesi di Pasto,
città situata in una valle an-
dina a 2.500 metri d’altitu-
dine, capoluogo del dipar-
timento di Nariño, che si
impegna in tal senso con
metodi di coltivazione al-
ternativi.
«Con la campagna 2024
condividiamo il desiderio
di un mondo giusto senza
fame e un maggiore inte-
resse per una dieta equili-
brata. Una buona alimen-
tazione per tutti richiede diversità, dal mondiale — osserva Viveros, con il quale
campo di coltivazione fino al nostro si è intrattenuto Spiegel — oppure puoi
piatto, e una distribuzione più equa», liberartene e cercare di intervenire deli-
afferma Misereor: «Ecco perché soste- catamente per mantenere l’equilibrio di
niamo i diritti dei piccoli agricoltori, che
producono circa il 70 per cento del cibo
milioni di microrganismi da disturbare
il meno possibile». Per l’agricoltore co-
mondiale e possono garantire una dieta
stabile ed equilibrata», prosegue l’orga-
lombiano non è stato facile scegliere
questa strada, anche perché alcuni abi-
nizzazione, ispirandosi a quanto sottoli- tanti del suo villaggio non capivano per-
neato da Papa Francesco nella sua enci- ché voleva abbandonare il sistema pre-
clica Laudato si’ al numero 129: «Perché cedente, più redditizio. Senza il soste-

persone lontane dalla vita della fede
e della Chiesa: si tratta dei funerali
(…). Molte persone vi partecipano,
soprattutto per esprimere vicinanza
alla famiglia del defunto. Tuttavia,
al di là di ciò, sono persone che si
trovano a confrontarsi con il miste-
ro della morte e spesso si trovano
smarrite perché non sanno come fa-
re. Talvolta l’intensità dei sentimen-
ti di dolore o la rabbia verso un dio
generico, le rende angosciate e tri-
sti. Queste persone, in quel mo-
mento così particolare, si attendo-
no, anzi hanno diritto, a ricevere
una parola che le aiuti a trovare un
senso a ciò che è loro accaduto. Ec-
co perché bisogna portare una pa-
rola che parli della fede e della spe-
ranza cristiana nella risurrezione».
Se così non fosse, veramente la co-
munità cristiana si meriterebbe l’a-
natematismo dell’autore (nel capi-
tolo settimo “Denaro, case e chie-
se”): «Guai alla Chiesa se dimentica
di annunciare la risurrezione di Ge-
sù che sempre innesta nella storia
degli uomini speranza e fiducia nel-
la venuta del Regno dove ha stabile
dimora la pace e la giustizia».
«P
olvere tu sei e verso
la polvere tornerai!»
(Genesi, 3, 19). La
condizione umana nel suo com-
plesso è descritta, in modo pla-
stico e poetico, da queste cele-
bri parole, riprese anche nella
liturgia delle Ceneri: l’uomo,
tratto dalla polvere (Genesi, 2,
7), verso la polvere ritorna, al
punto che la polvere stessa (la
caducità e l’essere effimero)
sembra segnare i due estremi —
l’alfa e l’omega — del suo esse-
re.
A prima vista, le parole che il
Signore dice all’uomo dopo la
trasgressione (cfr. Genesi, 3, 8-19)
suonano come una condanna, la
cui eco attraversa tutta la Scrit-
tura al punto di poter affermare
che uno dei tratti specifici del-
l’autocoscienza dell’“uomo bibli-
co” è proprio il sapere di essere
polvere e soffio (cfr. Salmi, 39,
6.7.12; 62, 10; 94, 11). Così, a
esempio, Abramo si definisce
«polvere e cenere» di fronte al
Signore (Genesi, 18, 27), utilizzan-
do un binomio — basato su un
gioco di parole in ebraico — che
ritroviamo ripetuto più volte (a
esempio in Giobbe, 30, 19), e il
salmista, a nome del popolo, af-
ferma senza indugio che Dio
«ricorda che noi siamo polvere»
e «soffio» (Salmi, 103, 14.15; cfr.
anche Qoelet, 3, 20; 12, 7), una
memoria a cui corrisponde quel-
la dell’uomo penitente che si co-
sparge il capo di polvere (Giosuè,
7, 6; Lamentazioni, 2, 10; cfr. Isaia,
47, 1; Michea, 1, 10).
Le parole di Genesi, 3, 19, si
possono però anche intendere
come dichiarazione di un limite
strutturale, la cui consapevolezza
costituisce il proprium dell’uomo
e, se così si può dire, la sua mas-
sima consolazione: infatti l’accet-
tazione del limite e della morta-
lità si accompagna alla scoperta
che Dio stesso è «colui che sol-
leva dalla polvere» (1 Samuele, 2,
8; 1 Re, 16, 2; Salmi, 113, 7; cfr.
Isaia, 26, 5; Salmi, 7, 6), espressio-
ne che apre al mistero della Ri-
surrezione di Cristo, dove la
«polvere» viene finalmente vinta
e riscattata (cfr. Giobbe, 19, 25).
gno continuo della diocesi di
Pasto, la sua famiglia proba-
bilmente non sarebbe stata in
I responsabili di Misereor hanno visitato grado di sostenere questo
diverse aziende agricole della diocesi cambiamento di paradigma.
«Ci è voluta molta pazienza —
di Pasto i cui proprietari saranno presenti ricorda il responsabile della
alla messa di inaugurazione in Germania pastorale rurale, Rafael Jura-
do — perché gli agricoltori
non cambiano le loro abitudi-
ni così velocemente».
La delegazione di Misereor
continui a essere possibile offrire occu- si è recata anche da Claudia Burbano,
pazione, è indispensabile promuovere che da qualche anno ha convertito la sua
un’economia che favorisca la diversifi- piccola azienda agricola ai principi
cazione produttiva e la creatività im- agro-ecologici. In precedenza suo mari-
prenditoriale. Per esempio, vi è una to coltivava solo agavi, utilizzando ferti-
grande varietà di sistemi alimentari agri- lizzanti e pesticidi che contribuivano al-
coli e di piccola scala che continua a nu- l’erosione del terreno e privavano altre
trire la maggior parte della popolazione piante di sostanze nutritive. Ora invece,
mondiale, utilizzando una porzione ri- su un solo mezzo ettaro, Claudia ha
dotta del territorio e dell’acqua e produ- piantato numerosi alberi da frutto, or-
cendo meno rifiuti». I piccoli agricolto- taggi, erbe aromatiche e ha perfino crea-
ri, sottolinea l’organizzazione cattolica to un piccolo vivaio per le piante di caf-
tedesca, «hanno bisogno di accesso e fè: tutto ciò di cui ha bisogno la sua fa-
controllo su terra, acqua e semi. E deve miglia per vivere e accogliere ospiti per
essere data loro l’opportunità di com- condividere una gustosa zuppa tradi-
mercializzare i propri prodotti a livello zionale, che gli stessi visitatori tedeschi
locale». hanno potuto assaporare in occasione
In occasione della campagna quaresi- della loro visita.
pagina IV L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024

«Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite
e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità.
Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia... Curare le ferite, curare le ferite...
E bisogna cominciare dal basso»

R religio O S P E D A L E D A C A M P O

fosse riservata ai nostri figli? Lo tol- improbabili. A chi stanno a cuore ve-
leriamo per tanti, per troppi nel ramente? Si avvicinano le elezioni in
mondo. O non vediamo? Sud Sudan, temo che non cambierà
Nel campo visitiamo una delle molto per loro e per troppi altri.
povere tende di plastica dove vive la Le sere mi fermo con i frati dopo
mamma di un nostro confratello di la semplice cena, così come pochi
qui. Povera e sola, malata, ci acco- giorni fa a Nairobi con due di loro, e
glie nel buco che condivide con altri. mi parlano del Sudan, da cui son
Mi sembra, sotto il sole cocente, di dovuti fuggire. La guerra civile in
entrare nella tenda sotto le querce di corso ha svuotato Khartoum perché
Mamre e di vedere la visita di Dio in i ribelli hanno occupato case, anche
mezzo a tanto squallore e precarietà, quella del vescovo e la nostra, pren-
perché il sorriso di questa maman tut- dendo tutto e di più. Un’altra guerra
to illumina, anche le povere cose che dimenticata ormai che ha prodotto
può offrirci con gesto squisito. La sa- sette — ho detto sette sì, avete capito
pienza dei poveri dà un senso anche bene — milioni di profughi, una lun-
a questo angolo di inferno, voluto ga scia di disperazione. Sono ovun-
dalla violenza e dall’egoi-
smo di pochi.
Mi raccontano i frati
che in un altro campo si- Eppure, il contatto anche solo un po’
mile a questo la convi- più da vicino con le persone dà il senso
venza tra persone di tri-
bù diverse è molto diffi- della forza e resistenza di cui sono ricchi,
cile, persino tra i cristia- dell’amore per la vita, del senso religioso
ni. È meglio celebrare la
messa ogni volta per un che fa percepire loro la presenza di Dio
gruppo diverso; l’incon-
Appunti di viaggio da Sud Sudan e Sudan tro tra loro, infatti, po-

D io
trebbe essere pericoloso.
Provo un dolore acuto. Non capisco que negli stati limitrofi e non sanno
come l’origine da un antenato comu- quando potranno rientrare. La lotta
ne — di questo parlano gli anziani per il potere tra il presidente ancora
durante l’iniziazione di un ragazzo in carica, che controlla solo una par-

anche nell’inferno
che diventa un uomo — possa creare te del paese, e i ribelli è all’ultimo
un gruppo talmente chiuso e scate- sangue e interessi internazionali an-
nare una violenza senza fine. Certo, che qui la sostengono o almeno non
queste tribù si sono combattute nei la fermano. Basta pensare all’oro di
secoli e la memoria è viva. Pensiamo cui il Sudan è ricco. L’Africa è sem-
di MASSIMO FUSARELLI* Le condizioni delle strade sono abitassero un mondo parallelo, tutto alla nostra storia in Europa! In Sud pre il campo di battaglia di interessi
impossibili e il traffico e l’inquina- loro. Non ci vuole molto a capire che Sudan e non solo, il tribalismo è una insaziabili, senza occhi e cuore per i

S
udan e Sud Sudan sono ter- mento altrettanto. Eppure, tutti po- sono ragazzi di strada, abili loro delle cause principali della guerra in- popoli che la abitano. Invisibili.
re affascinanti, con lunghe polano questo caos come immoti, malgrado nell’adattarsi e organizzar- finita che è sempre accucciata alla Eppure, il contatto anche solo un
radici nella storia, sin dal procedendo a piedi, discutendo, ri- si. Ne ho visti tanti nei paesi dell’A- soglia di questo popolo e ne impedi- po’ più da vicino con le persone dà il
tempo dei faraoni. Quando dendo, animando le strade di un merica Latina come in Siria, nelle Fi- sce lo sviluppo. senso della forza e resistenza di cui
sono arrivato all’aeroporto di Juba, chiassoso e vivace ritrovarsi. Alla fi-lippine e altrove, ma qui la loro con-
capitale del Sud Sudan, il vento cal- ne, bisogna pur vivere e qui le perso- dizione appare ancora più precaria,
do che lo sferza mi ha fatto quasi ne sanno farlo. forse per l’indigenza che respira ogni
ascoltare gli echi di quelle voci. Non Arrivato alla nostra casa, un breve strada e ogni edificio. Sembra che
solo. Immediatamente ho potuto ve- riposo e poi fuori con i miei fratelli,facciano parte del paesaggio, come
dere con i miei occhi e toccare con le a visitare i luoghi del quartiere dove se non fosse possibile diversamente.
mie mani le situazioni di oggi. siamo, per non perdere la luce del Si raccolgono in luoghi dove c’è an-
Appena sbarcati, la precarietà mi cora meno igiene che
viene incontro da ogni lato. Tutto nel resto della città e
appare fragile e provvisorio, dagli formano come un luo-
impianti, ai controlli, agli ambienti. Nel campo profughi di Wau, a nord go appartato e difeso.
Come un velo di sfinimento sembra di Juba, visitiamo una tenda di plastica Sono fin troppo facile
rallentare tutto. Per me europeo que- preda di ogni tipo di
sto sa subito di inefficienza e noncu- dove vive la mamma di un nostro appetito. I miei fratelli
ranza, ma guardato e ascoltato me- confratello: povera, sola, malata, ci accoglie entrano in contatto
glio riconosco che è la traccia, lo con essi, li raccolgono,
stigma direi, di lunghi secoli di vio- nel buco che condivide con altri cercano di curare le lo-
lenze e soprusi, di schiavitù, che han- ro ferite, specialmente
no generato una sorta di rassegnata le ulcere alle gambe e
assuefazione a lasciar scorrere tutto impotenti assistono
quasi da sé. In realtà mi accorgo su- giorno che resta. Dopo le 17 è meglio puntualmente alla morte precoce di
bito che la gente qui fatica molto. non avventurarsi fuori, soprattutto alcuni. Sembrano non interessare a
Tutti corrono, portano qualcosa. Le da soli. Vediamo tante persone, in- nessuno e questo ne fa un’icona do-
donne sulle loro teste con esercizi crocio sguardi curiosi e struggenti, lente di questo che è il paese più gio-
impossibili di equilibrismo, gli uomi- ricevo il saluto dei bambini che ci in- vane al mondo, funestato da una
ni tirando o trascinando pesi impen- seguono gridando allegramente mu- guerra tribale che si trascina da anni,
sabili. Quanti bambini e ragazzi af- zungu, cioè uomo bianco. Non è il senza soluzione prevedibile.
follano la strada, si insinuano tra le più bel benvenuto? L’occhio mi va Un conflitto che ha distrutto sen-
auto per vendere le più piccole cose subito a bambini e ragazzi che evi- za pietà interi villaggi, come abbia- Usciti dai campi, in un altro gior- sono ricchi, dell’amore per la vita,
o chiedere una moneta. Lo sanno fa- dentemente vivono sui bordi delle mo visto nella diocesi di Wau, a no posso avvicinarmi alla realtà degli del senso religioso che fa percepire
re, con i loro occhi dignitosi e dolci. strade, corrono e si muovono quasi nord di Juba. Solo poche le parroc- orfani, un altro frutto amaro e terri- loro la presenza di Dio anche nell’in-
chie rimaste precariamente in piedi. bile della guerra. Sono tanti, non li ferno in cui vivono loro malgrado.
Migliaia i profughi fuggiti dai villag- puoi contare. Molti di essi hanno vi- Del resto, possono forse immaginare
gi, da dove li hanno cacciati i soldati sto e subito di tutto. I loro corpi altro? E noi vogliamo veramente
dell’etnia opposta, della tribù nemi- scarni, avvolti da povere stoffe, par- pensare e volere altro per loro? Que-
ca. Il campo profughi presente nella lano di tutto questo. Non sono come ste e altre domande mi seguono
nostra parrocchia ci fa vedere a occhi i nostri bambini, apparentemente quando riprendo l’aereo e non mi la-
@oss_romano - LA DOMANDA DEL VANGELO nudi la loro condizione. Scacciati aperti e felici. Si ritraggono, ti stu- sciano tranquillo. Il loro futuro è de-
dalle proprie terre, privati di tutto e diano, soprattutto ti guardano, come cisivo anche per il mio, per il nostro.
Mercoledì 14 febbraio - Mc 6, 1-6. 16-18 costretti a vivere in questa prigione a da lontano, dagli spazi interiori or- Siamo tutti Africa e lo saremo sem-
La gioia, non la malinconia, questa è la proposta di Gesù. Che si scontra cielo aperto da almeno otto anni. I mai svuotati dal dolore. Eppure, oc- pre di più.
con il nostro vittimismo e narcisismo. La Quaresima è l’occasione per de- bambini fino a questa età non hanno cuparsi di loro non è facile; diversi
centrarci. Ma cosa o chi dobbiamo mettere al centro? mai messo piede fuori dal campo. vogliono specularci sopra attirando *Ministro generale
A. M. Possiamo immaginare se questa sorte finanziamenti per progetti spesso dell’Ordine francescano frati minori
mercoledì 14 febbraio 2024 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

Dopo il rinvio delle elezioni, vietate le manifestazioni e bloccato Internet Etiopia: I drammatici dati relativi al 2023

L’Onu in apprensione strage Oltre 1.300 i migranti morti

per la democrazia senegalese
DAKAR, 14. «Siamo profonda-
mente preoccupati per la situa-
zione di tensione in Senegal a
seguito della sospensione delle
elezioni presidenziali previste
per il 25 febbraio», così ha esor-
dito la portavoce dell’Alto
commissario delle Nazioni
Unite per i diritti umani, Liz
Throssell, nel discorso da lei te-
nuto ieri a Ginevra. In partico-
lare, inquietano le «segnalazio-
ni di un uso non necessario e
sproporzionato della forza
contro i manifestanti, nonché
di restrizioni dello spazio civi-
co».
Infatti, si stima che «in tutto
il Paese, almeno tre giovani so-
no stati uccisi durante le prote-
ste e almeno 266 persone sa-
rebbero state arrestate, com-
presi dei giornalisti». Un ap-
pello forte, questo, volto a tute-
lare i diritti umani e a preserva-
re quella «lunga tradizione di
democrazia» che ha fatto del
Senegal uno degli Stati più sta-
bili dell’intero continente afri-
cano.
«Rispettare e garantire i di-
ritti umani, compresi i diritti al-
la libertà di espressione, asso-
ciazione e riunione pacifica»,
in altre parole: «rispettare il di-
ritto di protestare», come ha ri-
badito il segretario generale
dell’Onu, António Guterres.
Un monito che sembra sia sta-
to ignorato dalle autorità sene-
galesi, dal momento che, pro-
prio ieri, la grande protesta an-
nunciata dalla nuova piattafor-
ma Aar sunu élection (Proteggia-
mo le nostre elezioni) è stata
vietata perché «rischia di per-
turbare gravemente» il traffico,
secondo quanto si legge in una
lettera della prefettura recapi-
tata ai rappresentanti dell’or-
ganizzazione. Inoltre, nel me-
desimo giorno, è stato bloccato
l’accesso a Internet in tutto il
Pese, una restrizione alla quale
Dakar era già ricorsa e che è
stata ampiamente condannata
dalle principali organizzazioni
di difesa dei diritti umani, se-
negalesi e internazionali.
Dal canto suo, l’Alto com-
missario delle Nazioni unite
per i diritti umani, Volker Türk,
«invita il governo a garantire
che il dialogo nazionale sia il
più ampio possibile», mentre il
segretario di Stato degli Usa,
Antony Blinken, esorta il presi-
dente Macky Sall a «ristabilire
il calendario elettorale, in con-
formità con la Costituzione».
di civili
nell’Amhara
ADDIS ABEBA, 14. Un rapporto
della Commissione dei diritti
umani etiope (Ehrc) ha denun-
ciato l’uccisione sommaria da
parte delle forze governative di
decine di civili nella regione
settentrionale di Amhara.
Quarantacinque civili, pre-
cisa la Ehcr, sono «stati uccisi
in modo extragiudiziale» a fi-
ne gennaio nella città di Mera-
wi, nella zona del Nord Go-
jjam, perché ritenuti sostenito-
ri delle milizie nazionaliste lo-
cali, note come Fano, con le
quali il governo federale etiope
è in aperto conflitto dopo il lo-
ro rifiuto di entrare a fare parte
dell’esercito nazionale, che
uno dei presupposti dell’ac-
cordo di Pretoria (novembre
2022), che ha posto fine alla
sanguinosa guerra nella regio-
ne del Tigray.
Si teme, però che le vittime
nell’Amhara possano essere di
più. L’Ehrc riferisce infatti che
altri 18 civili sarebbero stati uc-
cisi mentre si nascondevano
dopo avere lasciato le loro ca-
se, a seguito di uno scontro a
fuoco il 20 gennaio scorso tra
le forze di sicurezza governati-
ve e le forze armate locali.
al largo della Tunisia
TUNISI, 14. Morti in mare o
scomparsi nel tentativo di rag-
giungere l’Europa dalla Tuni-
sia: questa la tragica fine che,
nel 2023, è toccata a più di
1.313 migranti. A diffondere i
dati, ieri, è stato il Forum tuni-
sino per i diritti sociali ed eco-
nomici, precisando che si trat-
ta di «una cifra mai raggiunta
prima» per la Tunisia, per di
più equivalente a «circa la me-
tà dei morti e dei di-
spersi nel Mediterra-
neo» nel corso del-
l’anno passato.
Solo la settimana
scorsa, ad esempio, i
corpi senza vita di 13
migranti sudanesi sal-
pati da porto di Sfax
sono stati ritrovati a
largo di Monastir,
mentre continuano le ricerche
di altre 27 persone che erano a
bordo del loro stesso barco-
ne.
Degli oltre 1.300 migranti
morti o dispersi nel 2023, ha
spiegato il Forum, almeno
due terzi provenivano dall’A-
frica sub-sahariana. Le loro
partenze dalla Tunisia sono
aumentate, infatti, dopo che a
febbraio del 2023 il presidente
tunisino, Kaïs Saïed, ha defi-
nito la migrazione irregolare
nel Paese come una minaccia
demografica per la Tunisia.
Ieri, intanto, il ministro
dell’Interno tunisino, Kamel
Feki, ha avuto un colloquio
telefonico con il suo omologo
italiano, Matteo Piantedosi.
Al centro della conversazione,
informa Tunisi, «i programmi
di partenariato tra i due Paesi,
in particolare nei settori della
lotta contro l’immigrazione ir-
regolare e la criminalità orga-
nizzata». Entrambi i ministri
hanno inoltre sottolineato «la
necessità di una cooperazione
continua per facilitare il ritor-
no volontario dei migranti ir-
regolari» nei rispettivi Paesi
d’origine, «con l’assistenza
delle pertinenti organizzazio-
ni delle Nazioni Unite».

La guerra in Ucraina Per Teheran sono atti di terrorismo e sabotaggio Per la gestione dell’emergenza migratoria

Dal Congresso degli Usa primo sì ai fondi per Kyiv
Affondata una nave russa
nel Mar Nero
KYIV, 14. Le forze ucraine
hanno rivendicato oggi di
avere colpito con droni e
affondato una nave da sbar-
co della marina militare
russa — la Caesar Kunikov
— nel mar Nero. Al mo-
mento dell’attacco, informa
lo stato maggiore dell’eser-
cito di Kyiv, la nave si
trovava «nelle acque
territoriali dell’Ucrai-
na», vicino ad Alupka,
in Crimea. Il giornale
«Ukrainska Pravda»
ha precisato che la
Caesar Kunikov è usa-
ta «dalle forze armate
di Vladimir Putin per
trasportare missili e
droni per attacchi al-
l’Ucraina». Il Cremlino
abbattuto nella notte una
decina di droni ucraini so-
pra il territorio della regio-
ne di Belgorod e di Voro-
nej, sul Mar Nero, vicino al
confine ucraino. Lo ha fatto
sapere il ministero russo
della Difesa in un comuni-
cato.
Intanto, dopo una mara-
Iran: esplosioni in un gasdotto La Camera Usa approva
l’impeachment di Mayorkas
TEHERAN, 14. «Atti terroristici condotti da sabotatori». È la rico-
struzione fornita dalle autorità di Teheran di quanto accaduto alle
prime ore di oggi in almeno due punti della principale rete di ga-
sdotti iraniani, colpiti da diverse esplosioni.
WASHINGTON, 14. La Came-
ra degli Stati Uniti ha votato
Il direttore del Gas Strategic Center, Saeed Aghli, ha riferito alla a favore dell’avvio di una
tv di Stato che le deflagrazioni — per le quali al momento non sono procedura di impeachment
segnalati feriti — sono avvenute nei pressi di Boroujen, nella provin- nei confronti del segretario
cia di Chaharmahal e Bakhtiari, e a Safashahr, nella provincia di alla Sicurezza nazionale,
Fars, nel sud-ovest del Paese: «Gli incendi — ha spiegato — sono sta- Alejandro Mayorkas, in rela-
ti contenuti e attualmente non ci sono problemi nel trasferimento zione alla gestione dell’emer-
del gas», ad eccezione di alcuni villaggi vicini ai punti interessati. genza migratoria al confine
Le esplosioni giungono in un momento particolarmente delicato con il Messico. I voti favore-
per le tensioni regionali legate alla guerra a Gaza e quando dalla Re- voli sono stati 214, i contrari
pubblica islamica arriva anche la notizia della condanna a cinque 213. La risoluzione non è vin-
anni e quattro mesi di carcere dello zio di Mahsa Amini, la giovane colante e il suo iter al Senato
di origini curde morta il 16 settembre 2022 mentre era sotto custodia è incerto, ma è la prima volta
della polizia con l’accusa di non aver indossato correttamente il ve- che un membro dell’ammini-
lo. L’uomo, Safa Aeli, è stato accusato tra l’altro di «raccolta di in- strazione Usa riceve la misu-
formazioni e collusione contro la sicurezza nazionale». ra in quasi 150 anni.
L’impeachment, approva-
to dopo che il primo voto la
scorsa settimana era fallito,
viene letto dagli analisti co-
L’Unicef lancia un appello per 68.000 bambini me un segnale forte dell’ala
conservatrice dei Repubbli-
In Nepal è ancora emergenza cani contro le ultime politi-
che adottate in materia mi-
gratoria.
Subito dopo il voto, il
presidente Joe Biden ha par-
lato di una decisione senza
merito, legata a «meschini
giochi politici». Nessun de-
mocratico ha appoggiato
l’impeachment di martedì,
mentre tre repubblicani — i
rappresentanti Ken Buck,
Tom McClintock e Mike
Gallagher — hanno votato
no.
Mayorkas ha sempre di-
chiarato di non essere re-
sponsabile dei flussi record
di migranti registrati nella
parte meridionale degli Stati
Uniti, attribuendoli invece ai
problemi di un sistema del-
l’immigrazione che il Con-
gresso negli anni non è stato
in grado di risolvere.

non ha al momento com-

mentato la notizia.
Poche ore prima tre civili
sono rimasti uccisi in un
bombardamento russo su
Selydove, vicino a Donetsk,
nell’est ucraino. Lo hanno
reso noto le autorità locali,
precisando che i missili
hanno colpito nove condo-
mini e un ospedale della
città, situata a circa venti
chilometri a ovest della li-
nea del fronte. Secondo la
stessa fonte, tra i morti ci
sarebbe anche un bambino.
Circa un centinaio di pa-
zienti dell’ospedale danneg-
giato sono stati trasferiti in
altri nosocomi. Selydove,
che prima della guerra con-
tava circa 21.000 abitanti, si
trova alla periferia della cit-
tà di Donetsk, occupata
dalle forze militari russe dal
2014.
L’esercito russo ha invece
tona notturna, il Senato
statunitense ha approvato
(70 a 29) un disegno di leg-
ge da 95 miliardi di aiuti
per Ucraina, Israele, popo-
lo palestinese e Taiwan,
senza alcuna misura per il
confine col Messico. La
quota maggiore, 60 miliar-
di, è destinata a Kyiv. A fa-
vore hanno votato tutti i
democratici tranne due e 22
repubblicani, cinque in più
di quelli che avevano ap-
provato anche i precedenti
voti procedurali.
Si tratta di «un’assistenza
americana che avvicina la
pace giusta in Ucraina e ri-
pristina la stabilità globa-
le», ha commentato il presi-
dente ucraino, Volodymyr
Zelensky. Ma il futuro del
provvedimento resta ancora
incerto alla Camera, dove
maggiore è la presa dei re-
pubblicani.
per il terremoto di tre mesi fa
KATMANDU, 14. A oltre tre
mesi dal terremoto di magni-
tudo 6,4 che ha colpito il Ne-
pal occidentale il 3 novembre
scorso, sono almeno 68.000 i
bambini delle aree disastrate
che hanno bisogno di assi-
stenza umanitaria urgente. È
l’appello dell’Unicef, che ri-
corda come la metà delle ol-
tre 150 vittime registrate sia
rappresentata da bambini.
Il terremoto, con epicentro
nel distretto di Jajarkot della
provincia di Karnali, ha inol-
tre danneggiato case, scuole,
strutture sanitarie e infra-
strutture per l’approvvigiona-
mento idrico, interrompendo
i servizi essenziali per i più
piccoli. Circa 900 gli edifici
scolastici distrutti o grave-
mente lesionati.
In totale circa 200.000
persone hanno a tutt’oggi bi-
sogno di aiuto per ricostruire
le loro vite. E, dopo un rigi-
do inverno, migliaia di bam-
bini «stanno ancora affron-
tando il trauma della perdita
dei propri cari: il loro svilup-
po è a rischio, poiché hanno
perso, tra l’altro, i loro beni,
le loro case e le loro scuole»,
ha dichiarato Alice Akunga,
rappresentante dell’Unicef in
Nepal. «Uno dei modi mi-
gliori per ripristinare un sen-
so di normalità per i bambini
è quello di riportarli a scuola
e all’apprendimento», ha
proseguito la rappresentante
del fondo dell’Onu per l’in-
fanzia che invoca una mobili-
tazione internazionale per re-
perire al più presto i fondi
necessari per continuare a
fornire aiuti salvavita.
L’arcivescovo Balestrero sulla finanza globale
All’insegna dell’inclusione
GINEVRA, 14. Lavorare insieme per costruire un’architettura fi-
nanziaria internazionale «inclusiva e innovativa», adatta «alle
esigenze e alle priorità» dei Paesi in via di sviluppo, all’insegna di
quella solidarietà che rimane il fondamento dell’impegno comu-
ne a favore di chi ha «lottato con le sfide finanziarie per decenni».
È l’auspicio espresso dall’arcivescovo Ettore Balestrero, osserva-
tore permanente della Santa Sede presso l’ufficio delle Nazioni
Unite e le altre Organizzazioni internazionali di Ginevra, interve-
nuto ieri alla 75ª sessione esecutiva del Consiglio per il commercio
e lo sviluppo dell’Unctad, la conferenza ad hoc dell’O nu.
Nel rivolgere un invito ad intensificare gli sforzi per affrontare
le debolezze strutturali dell’architettura finanziaria globale, che
contribuiscono ad aggravare diseguaglianze e conseguenze della
crisi del debito, il nunzio apostolico ha richiamato la necessità di
un approccio etico allo sviluppo, per «servire gli interessi dei po-
poli e il bene comune». Ciò, ha aggiunto, implica una «effettiva
partecipazione» dei Paesi più poveri ai processi decisionali, facili-
tandone l’accesso ai mercati e cogliendo anche l’opportunità di
«riconciliare» le priorità ambientali con quelle dello sviluppo.
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024

A colloquio con Virginia Volterra

Nello sguardo di chi parla

La poesia nella lingua dei segni italiana
di ENRICA RIERA dagli anni Novanta sono sta-
nella lingua dei segni. «Nel quest’ultimo caso — chiosa
2021 — spiega la ricercatrice
te analizzate le poesie nella ancora Virginia Volterra —

È
una lingua, una —, per un’iniziativa della
lingua dei segni italiana e da non parliamo di traduzione
lingua a tutti gli ef- allora è nato un grande inte-
Banca d’Italia nell’ambito tout court, ma di adattamento.
fetti, e non una me- resse intorno a essa, tanto
della Settimana internaziona- Le poesie più belle, a mio
ra forma di comu- che, man mano, sono au- le delle persone sorde, la parere sono sicuramente
nicazione o un codice priva- mentati gli artisti sordi se-
poetessa Rosaria Giuranna quelle che nascono in Lis e
to. È la Lis — la lingua dei gnanti e si sono sviluppate
creò una poesia in Lis e l’a- nelle quali, a ogni modo, si
segni italiana, non a caso — anche altre forme d’arte co-
nalizzammo. Comprendem- rintracciano moltissimi mec-
verso la quale, col tempo, me, ad esempio, il visual ver-
mo che la poesia tende a di- canismi poetici della lingua
grazie anche alla mag- re dimostrando, ma parlata. Motivo per cui dal-
giore consapevolezza soprattutto fa sì che l’analisi del 2021 (il lavoro fu
della comunità segnante, lo sguardo di chi os- firmato anche da Tiziana
sono cambiati atteggia- L’utilizzo delle mani, delle spalle serva si allarghi dalle Gulli, Rosaria Giuranna e
menti e percezioni. Oggi e del resto del corpo non è affatto mani del segnante al Chiara Bonsignori) emerse
ne esiste un formale rico- resto del corpo per- un principio ormai consoli- Joan Miró, «Visioni» (1935)
noscimento a livello legi- un elemento extra-linguistico, ché tutto, testa, bu- dato: la ricerca non assume
slativo, che la tutela e la bensì una sua intrinseca particolarità. sto, occhi, espressioni più come base di partenza la altre modalità». Non più, 1880, aveva imposto una pe-
promuove, e gli esperti, facciali, intervengono lingua parlata e scritta per pertanto, relegata a uno sta- dagogia che escludeva il ri-
per studiarla, hanno an- A oggi resta indietro soltanto nella tessitura del te- spiegare le lingue dei segni tus inferiore rispetto all’ita- corso ai segni. E, in definiti-
che interrotto quella pra- chi continua a guardare senza vedere sto poetico». — ribadisce Volterra —, ma liano e non più considerata va, come già si diceva, ne ha
tica di assimilazione alle Così le poesie pos- viceversa lo studio delle lin- una sorta di “pantomima”, la preso coscienza la comunità
lingue scritte e parlate. sono, più in partico- gue segnate offre diversi Lis è ed è sempre stata real- delle persone sorde che per
Come a dire che la Lis è lare, nascere in Lis spunti teorici e metodologici mente una lingua. Lo dice il lungo tempo alla Lis non ha
la Lis, con le sue caratte- (basti pensare alle allo studio delle lingue par- mondo scientifico, che pure attribuito, influenzata dalle
ristiche e le sue peculiarità: nacular», spiega Virginia Vol- Sette poesie in lingua dei segni di late». evidenzia come «negli ultimi “imposizioni” del mondo al-
l’utilizzo delle mani, delle terra, filosofa e ricercatrice Giuseppe e Rosaria Giuran- Non solo. La Lis, infatti, dieci anni la comunicazione tro, l’importanza che in real-
spalle e del resto del corpo dell’Istituto di Scienze e Tec- na, commentate da Elena «può aiutare, anche con le degli udenti stia diventando tà avrebbe meritato. A oggi
non è affatto un elemento nologie della cognizioni — Pizzuto e Tommaso Russo, o poesie, quei bambini, solo sempre più visiva» e nell’evi- resta indietro, molto indie-
extra-linguistico, bensì una Cnr di Roma. allo spettacolo di Gabriele per fare un esempio, che non denziarlo si allontana dal tro, al contrario, soltanto chi
sua intrinseca particolarità. Volterra è autrice di nu- Caia Pa-pa-pa del 2009) op- sono sordi ma hanno diffi- monito «il gesto uccide la continua a guardare senza
Una lingua, la Lis, che ha merosi studi e indagini sulla pure venire tradotte dalla coltà a parlare: le poesie in parola», che, col Congresso vedere. Senza vedere la poe-
in sé, dunque, una vera e Lis, tra questi anche alcuni, lingua parlata e scritta nella Lis — afferma la ricercatrice internazionale sull’educazio- sia, la poetica, nello sguardo
propria poeticità. «A partire per l’appunto, sulla poesia lingua dei segni italiana. «In — può aiutarli a esprimersi in ne dei sordi di Milano del di chi parla.

In «L’ebreo errante» i risultati di una ricerca interdisciplinare coordinata dall’Università di Pisa

di GIOVANNI CERRO
Miti che offuscano l’umanità gato a girovagare sino alla fine
dei tempi: «Io mi fermerò e ri-

N
essuno più di Furio poserò», gli dice Gesù, «tu in-
Jesi — germanista, ar- tive su un mito europeo, a cura mita, avvertono le autrici e gli Paris, confratello di Roger e po, allorché nel 1602 viene vece dovrai andare». La Breve
cheologo e storico dell’italianista Fabrizio Fran- autori dei saggi: in età roman- continuatore del suo lavoro, pubblicata in tedesco la Breve descrizione risente dell’influenza
delle idee, morto tragicamente ceschini e della germanista Se- tica, ad esempio, ha assunto il viene introdotto un particola- descrizione e racconto di un ebreo di della Riforma, tanto che a
a 39 anni nel 1981 — ha denun- rena Grazzini (Roma, Edizio- significato di rivolta contro re decisivo, che non si trova nome Ahasverus. Lo scritto ha narrare la storia di Ahasverus
ciato i pericoli della “macchi- ni di Storia e Letteratura, l’autorità, per poi divenire, so- direttamente nel testo, ma in per protagonista un calzolaio sarebbe il vescovo e teologo
na mitologica”. Nessuno più 2023, pagine 498, euro 28), prattutto dopo la Shoah, una una delle vignette che accom- di Gerusalemme, Ahasverus luterano Paul von Eitzen. Evi-
di lui ha insistito sul contra- che rende pubblici i risultati categoria della riflessione filo- pagna il manoscritto: qui Car- appunto, che si è espresso a dente è l’insistenza sull’identi-
sto, già individuato da Károly di un progetto di ricerca coor- sofica. tafilo è rappresentato in modo favore della condanna a morte tà ebraica di Ahasverus, sul
Kerényi, tra «mito Gli articoli raccolti nel quasi caricaturale come un di Gesù, gridando Crucifige. senso di estraneità che lo ac-
genuino» e «mito volume sono concordi nel- uomo anziano, di bassa statu- Non solo: Ahasverus ha impe- compagna nelle sue peregri-
tecnicizzato», vale l’affermare che l’origine del nazioni: porta i capelli lunghi,
a dire tra il raccon- mito dell’ebreo errante è da è solito camminare scalzo e in-
to che nasce spon- rintracciarsi nelle cronache dossare soltanto un mantello,
taneamente dall’es- medievali, compilate in Il volume, a cura di Franceschini e Grazzini, scandaglia anche d’inverno.
sere umano e quel- area inglese nella prima i meccanismi di funzionamento e la persistenza nel tempo Questa sintetica ricostru-
lo che invece viene metà del Duecento. Nei zione mostra come le storie le-
costruito artificio- Flores Historiarum Roger of della “macchina mitologica” che ha alimentato gate all’ebreo errante si siano
samente per rag- Wendover, monaco bene- le più svariate forme di antisemitismo. costruite l’una sull’altra, man-
giungere scopi po- dettino dell’abbazia di St tenendo una base comune, ma
litici. Da una parte, Alban, riporta la storia di «Oggi quel mito ha perso molta della sua forza. venendo arricchite con aspetti
il mito può rivelarsi Cartafilo, custode al servi- C’è il rischio, però, che altri prendano il suo posto» sempre nuovi, caratteristici dei
un elemento bene- zio di Ponzio Pilato. Se- differenti contesti geografici,
fico per il progresso condo questo resoconto, sociali e culturali in cui erano
della civiltà, dall’al- mentre Gesù veniva trasci- di volta in volta riproposte.
tra, può trasformar- nato fuori dal palazzo del Un complesso processo di
si in uno strumento governatore della Giudea, ra, con la barba folta, il naso dito a Gesù di fermarsi e ripo- stratificazione che si è alimen-
di barbarie e di Cartafilo lo avrebbe colpi- prominente, una gobba ben sare davanti a casa sua, inti- tato di elementi provenienti
morte, come nel ca- to con un pugno sulla visibile, un mantello logoro, mandogli di non attardarsi tanto dalla cultura popolare,
so dei totalitarismi schiena, ammonendolo con un cappello posto sulle spalle lungo il percorso verso il Gol- quanto dalla cultura dotta e
novecenteschi, e in queste parole: «Vai più ve- e una zappa in mano. Que- gota. Per questo è stato obbli- che ha consentito al mito del-
particolare del na- loce, Gesù! Vai, perché ti st’ultima è il simbolo di l’ebreo errante una circo-
zionalsocialismo. attardi?». Gesù avrebbe Caino, anch’egli costret- lazione e una diffusione
Tra le “macchine quindi replicato: «Io vado, to, dopo l’uccisione del amplissime, dall’Europa
mitologiche” più ma tu aspetterai fino al mio fratello Abele, a vagare settentrionale e centrale
efficaci vi sono ritorno». Da allora Cartafi- senza posa sulla terra. all’area mediterranea.
quelle che hanno lo attende la seconda venu- Si comprende come sia Oggi quel mito ha perso
alimentato le più ta di Gesù ed è condanna- ormai prossima l’identi- molta della sua forza. C’è
svariate forme di Max Fabian, «Ahasver (già Emigranti) (1913) to a un perpetuo e ciclico ficazione di Cartafilo il rischio, però, che altri
antisemitismo: dal- processo di ringiovanimen- con un ebreo. È ciò che prendano il suo posto,
l’accusa del sangue (studiata dinato dall’Università di Pisa. to: ogni volta che raggiunge i avviene in una cronaca come scrivono Fabrizio
da Jesi in un saggio del 1973) Il libro si compone di quasi cent’anni, torna all’età che stilata nel monastero ci- Franceschini e Serena
allo stereotipo dell’ebreo capi- trenta contributi e privilegia aveva al momento della pas- stercense di Santa Ma- Grazzini: «Sono ormai
talista avido, fino all’immagi- un’impostazione interdiscipli- sione di Cristo. Dopo la croci- ria della Ferraria, nell’o- moltitudini gli erranti e le
ne dell’ebreo errante, che non nare, in cui indagini storiche, fissione, si sarebbe convertito dierno territorio caserta- erranti che rischiano di
trova requie sulla terra a causa antropologiche, filosofiche, al cristianesimo, assumendo il no, laddove si parla essere trasformati in spet-
della grave colpa di cui si sa- letterarie, filologiche e artisti- nome di Giuseppe e divenen- esplicitamente di uno tri, in forza di miti nega-
rebbe macchiato. che concorrono a far emergere do un uomo pio e dotto. «Judaeus», che non tivi e ghettizzanti o di
A scandagliare i meccani- la dimensione simbolica del Se ancora in Roger of Wen- può morire fino alla pa- calcoli cinici che ne offu-
smi di funzionamento e la mito dell’ebreo errante e la dover, Cartafilo non è un rusia. scano l’umanità». Le
persistenza nel tempo di que- sua capacità di permeare la ebreo, ma un pagano, ben Tuttavia, la sistema- “macchine mitologiche”
sta “macchina mitologica” è cultura europea nel lungo pe- presto la sua figura inizierà ad tizzazione del mito del- sono tuttora in azione.
ora un corposo volume dal ti- riodo. Non sempre tale mito è assumere tratti peculiari. Nel- l’ebreo errante risale a Israel Becker, «Mother and I Per questo occorre tenere
tolo L’ebreo errante. Nuove prospet- stato declinato in senso antise- la Chronica majora di Matthew quasi quattro secoli do- on the Balcony of Our Home» (1975) sempre la guardia alta.
mercoledì 14 febbraio 2024
Al MAXXI una mostra sul rapporto tra architettura e individuo
La forma
della cura
di MARIO PANIZZA
L’
architettura di Al-
var Aalto può esse-
re interpretata e,
soprattutto, divul-
gata percorrendo molti itinera-
ri: sicuramente attraverso l’in-
venzione delle forme che ac-
compagnano il rapporto tra i
volumi esterni e la configura-
zione degli spazi interni; oppu-
L’opera di Alvar Aalto è senza dubbio
una delle più fertili per guidare
la formazione di chi vuole “fare l’architetto”.
E mette in luce il valore primario delle soluzioni
che pongono al centro il benessere della persona
re ponendo in relazione l’opera
costruita con la natura circo-
stante e, in termini più estesi,
con l’intero ambiente; ma, an-
che, rivolgendo l’attenzione al-
l’uso dei materiali, raccoglien-
do nella loro modellazione la
versatilità plastica della loro na-
tura; inoltre, estraendo dalla ri-
cerca del tipo abitativo la speri-
Mario Panizza, «Casa per vacanze di Muuratsalo» (particolare)
mentazione costante sull’im-
pianto distributivo, sia per la
residenza che per il posto di la-
voro. E queste sono solo alcune
delle possibili chiavi interpreta-
tive; molte altre possono emer-
gere con pari evidenza, sia in ri-
ferimento alla cultura del “mo-
derno” che alla tradizione arti-
stica scandinava, figurativa, ma
anche musicale. Possiamo af-
fermare che l’opera di Aalto è,
senza dubbio, una delle più fer-
tili per guidare la formazione di
chi vuole “fare l’architetto”.
La Mostra, in corso al MA-
XXI di Roma fino al 26 mag-
gio 2024, concentra l’attenzio-
ne sul rapporto tra l’architettu-
ra e l’individuo, sottolineando
il valore primario delle soluzio-
ni che pongono al centro il be-
nessere della persona. È sicura-
mente un’operazione impor-
tante, soprattutto oggi che sia-
mo sempre più coinvolti dai se-
gnali chiassosi di opere archi-
tettoniche che sembrano ante-
porre a tutto la pubblicità e
l’autocelebrazione. È opportu-
no infatti che un museo scelga
di esporre realizzazioni che
spieghino come soddisfare le
esigenze umane e possano esse-
re interpretate attraverso i codi-
ci e i parametri dell’architettura
sociale.
La mostra presenta progetti
che abbracciano temi dai riferi-
menti dimensionali anche mol-
to distanti: dagli oggetti di ar-
redamento fino a interi quartie-
ri, indicando la continuità e la
coerenza di un lavoro, appunto
quello dello Studio di Alvar,
Aino ed Elissa, che non ha mai
smarrito la determinazione di
porre la condizione umana al
centro delle valutazioni sull’ar-
chitettura e sul design.
Sono esposte undici opere,
tutte note anche se mancano al-
cune delle principali. Ma non
importa, perché il tema della
mostra non è quello di una re-
trospettiva completa; è piutto-
sto quello di una divulgazione,
quasi didascalica, che incuriosi-
sca il visitatore e lo accompagni
attraverso disegni, plastici, foto
Capiamo che la cultura di studiare e governare
la natura della materia, mostrata sempre con cura
ed evidenza, costituisce l’aspetto
che più di ogni altro cattura l’attenzione sul progetto
e dettagli reali. Il materiale è
presentato con l’intento di far
capire i principi ispiratori del
progetto ed evidenziare l’essen-
zialità formale delle soluzioni.
Tutti gli arredi, presentati in al-
cuni casi anche nella loro scom-
posizione per parti, descrivono
soprattutto la sapienza nell’uso
del legno. Apprendiamo, in
L’OSSERVATORE ROMANO
modo del tutto intuitivo, come
sia possibile curvarlo e, grazie a
questo accorgimento, giungere
alla semplificazione e riduzione
del numero dei pezzi compo-
nenti. Capiamo che la cultura
di studiare e governare la natu-
ra della materia, mostrata sem-
pre con cura ed evidenza, costi-
tuisce l’aspetto che più di ogni
altro cattura l’attenzione sul
progetto.
Le soluzioni costruttive di
Aalto, riviste con gli occhi di
oggi, affollati costantemente
dalla ricerca della sostenibilità,
ci fanno scoprire che l’attenta
armonia formale, direttamente
orientata all’eliminazione delle
parti inutili, quelle che appe-
santiscono e aggravano i consu-
mi dell’opera, segna in modo
del tutto naturale la strada ver-
so il contenimento energetico.
La geometria delle finestre di
Villa Mairea, che permette di
catturare la luce anche quando
gli ultimi raggi del giorno non
incidono più sulla parete dell’e-
dificio, non indica forse la stra-
da virtuosa, capace di favorire
la riduzione delle occasioni di
inquinamento? E ancora, l’on-
da dal ritmo irregolare del sof-
fitto della sala per le conferenze
nella Biblioteca di Vii-
puri non offre una solu-
zione naturale per evita-
re l’amplificazione so-
nora senza, per questo,
dover rinunciare a tra-
smettere la voce anche a
chi è lontano dall’orato-
re?
Sono considerazioni
note, alle quali però
questa mostra aggiunge
la concretezza di poter
vedere sullo stesso pia-
no espositivo, costruito
su laterizi forati, i mate-
riali delle diverse fasi
del progetto: dagli ela-
borati ai mattoni veri e
propri usati per la co-
struzione.
Girando tra le opere
esposte si scoprono an-
che alcuni temi specifici
che pongono in stretta
relazione l’architettura
degli Aalto con il mo-
dello di vita finlandese.
Uno in particolare invi-
ta a soffermarsi sulla cu-
ra capace di garantire
una buona condizione di vita e
di sviluppo dei più piccoli: l’e-
dilizia prescolare. In Finlandia
l’istituzione degli asili sostiene
una ricerca, rivolta alla proget-
tazione degli spazi per l’infan-
zia, che promuova anche una
produzione industriale di arre-
di specifici per la scuola e per le
strutture pediatriche.
L’architettura può e deve
avere infatti un compito forma-
tivo e quando antepone a tutto,
come nel caso di queste opere,
il benessere dell’individuo, può
rendere concreta e stabile la
collaborazione tra il progettista
e l’utente.
pagina 7
PERCORSI TRA ARTE E FEDE
Gian Lorenzo
Bernini,
«Colomba dello
Spirito Santo»
(Gloria
della Cattedra
di San Pietro,
1666)
In memoria dell’armonia
L’espressione della spiritualità nei secoli
di ARIANNA MED ORO Nel linguaggio dell’arte del bacino
del Mediterraneo occidentale fra IX e VI
«E
Dio disse: Facciamo secolo a.C., volatili di specie diverse
l’uomo a nostra immagi- compaiono sia come vere e proprie ipo-
ne, a nostra somiglian- stasi o come compagni dell’anima del
za». Papa Francesco, ci- defunto. Dal VI secolo a.C. in poi, spe-
tando Romano Guardini, ricorda agli cie differenti fra loro accompagnano la
artisti che «lo stato in cui si trova l’ar- figura umana divenendo un comple-
tista mentre crea è affine a quello del mento di specificazione della medesima,
fanciullo e pure del veggente». vero e proprio tramite e messaggero fra
Saper rintracciare nella mappa della cielo e terra. Con analoga funzione di
nostra memoria, la meraviglia primigenia messaggero di pace fra Dio e gli uomi-
del bambino, di colui che «a ogni modo ni, la colomba compare nell’antico Te-
dà un segno, un colore a cui riconoscere stamento a consegnare a Noè un ramo-
sempre ciò che vide una volta» (Pascoli), scello d’ulivo dalla riguadagnata terra-
sembra dunque essere il presupposto per ferma.
poter comprendere le straordinarie possi- Nei testi biblici le menzioni sono, di
bilità dell’arte, attraverso la quale ci è fatto, molteplici: dal Cantico dei Cantici in
dato di poter percepire in modo intuitivo cui «colomba» è scelto come appellativo
per la Sulammita, alla scelta del pro-
feta Osea di paragonarvi Israele, alla
suggestione del nome stesso del pro-
L’uomo sceglie per l’uomo feta Giona (Yonàh cioè colombo/a).
solo se ispirato da Dio: l’immagine Nel Vangelo è lo Spirito Santo a
manifestarsi sotto le sembianze di
si fa memoria della meraviglia primigenia colomba durante il battesimo di Ge-
dell’atto della creazione e in essa sù nel Giordano.
La rappresentazione della colomba
si manifesta la dimensione umana prosegue in epoca medievale, sia nel
dello spirituale ruolo di «descrizione visuale» dello
Spirito Santo, che, anche, al fine di
significare l’ispirazione divina, come
nel caso di una raffigurazione del IX
secolo, in cui essa fa la propria com-
e primigenio, per l’appunto, il mondo parsa accanto a Gregorio Magno. Anco-
dello spirito, dell’invisibile, di Dio. ra: la colomba realizzata da Gian Loren-
L’unità di misura della distanza esi- zo Bernini e realizzata fra il 1656 e il
stente, da un lato fra la mente di colui 1665 per l’Altare della Cattedra di San
che alle immagini dà vita e dall’altro di Pietro, illumina il magistero petrino e
chi le osserva, è data quindi dalla capa- con esso la Chiesa tutta. Lo Spirito San-
cità di attingere alla spiritualità dell’uo- to giunge, raffigurato — non a caso sul-
mo medesimo: «per rendere visibile il l’unica vetrata presente nella Basilica Va-
mistero della forza propria di un’opera ticana — a coronamento della cattedra, di
d’arte sono necessarie le mani dell’arti- cui il 22 di questo mese ricorre la festa
sta» (Papa Francesco). liturgica.
L’opera d’arte si determina costante- La colomba campeggia sull’apertura
mente, in virtù di un ininterrotto com- verso l’esterno e porta luce: quella effet-
promesso fra le suggestioni visive, sele- tiva del giorno, creata da Dio per l’uomo
zionate dall’artista che “produce” imma- e che filtra attraverso la vetrata, in quan-
gini e l’effetto che le medesime sono de- to apertura della Basilica verso il creato e
stinate a suscitare sugli osservatori. quella salvifica dello Spirito Santo, che
Della scelta intuitiva che l’artista com- promana ed è sostanza della Cattedra
pie fra la moltitudine dell’esistente che lo medesima: entrambe alimentate dall’uni-
circonda, è uno splendido esempio il ca- ca consapevolezza fondante, come ci ri-
so delle raffigurazioni di volatili nella corda la Genesi, in virtù della quale
storia dell’arte figurativa. Le prime im- «Dio creò l’uomo a sua immagine; a im-
magini di questa specie animale fanno la magine di Dio lo creò».
propria comparsa sin dal XIV secolo a.C., L’uomo sceglie per l’uomo solo se
in associazione al tema assai diffuso del ispirato da Dio: l’immagine si fa memo-
disco solare. La dimora delle vie del cie- ria della meraviglia primigenia dell’atto
lo, inaccessibile all’uomo, diventa sinoni- della creazione e in essa si manifesta la
mo di una identità fra la capacità di in- dimensione umana dello spirituale, che
nalzarvisi tramite le ali e la possibilità come ci ricorda Papa Francesco «sembra
concreta di accedere ad un mondo “al- così partecipare della passione generativa
tro” preclusa, di fatto, all’uomo, quanto- di Dio (…) Ipse harmonia est. Lo Spirito è
meno nel corso della propria esistenza. quello che fa l’armonia».
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 febbraio 2024

Il messaggio del Pontefice in occasione della Campagna di fraternità in Brasile
Un cammino di conversione
per superare divisioni, odio e violenza
Un cammino di «conversione al
Vangelo di Nostro Signore Gesù Cri-
sto» per superare «ogni divisione,
indifferenza, odio e violenza»: è que-
sto, secondo Papa Francesco, l’itine-
rario suggerito alla Chiesa brasilia-
na dalla Campagna di fraternità
per la Quaresima 2024, lanciata
ufficialmente oggi, Mercoledì delle
Ceneri. In occasione dell’iniziativa —
celebrata a livello nazionale per la
prima volta sessant’anni fa — il Pa-
pa ha inviato il messaggio che pub-
blichiamo di seguito in una nostra
traduzione italiana dal portoghese.
Cari fratelli e sorelle
del Brasile,
Mentre iniziamo, con digiuno,
penitenza e preghiera il cam-
mino quaresimale, mi unisco ai
miei fratelli della Conferenza
Nazionale dei Vescovi del Bra-
sile in un inno di rendimento di
grazie all’Altissimo per i 60 an-
ni della Campagna di Fraterni-
tà, un itinerario di conversione
che unisce fede e vita, spiritua-
lità e impegno fraterno, amore
a Dio e amore al prossimo, spe-
cialmente a chi è più fragile e
bisognoso di attenzione. Que-
sto percorso è proposto ogni
anno alla Chiesa in Brasile e a
tutte le persone di buona vo-
lontà di questa amata nazione.
Quest’anno, con il tema
“Fraternità e Amicizia Socia-
le” e il motto “Voi siete tutti
fratelli e sorelle” (cfr. Mt 23,
8), i vescovi del Brasile invita-
no tutto il popolo brasiliano a
percorrere, durante la Quare-
sima, un cammino di conver-
sione basato sulla Lettera En-
ciclica Fratelli tutti, che ho fir-
mato ad Assisi, il 3 ottobre
2020, vigilia della memoria li-
turgica di San Francesco.
Come fratelli e sorelle, sia-
mo invitati a costruire una ve-
ra fraternità universale che fa-
vorisca la nostra vita in società
e la nostra sopravvivenza sulla
Terra, nostra Casa Comune,
senza mai perdere di vista il
Cielo dove il Padre ci acco-
glierà tutti come suoi figli e fi-
glie.
Purtroppo nel mondo ve-
diamo ancora molte ombre,
segnali della chiusura in se
stessi. Perciò, ricordo il biso-
gno di allargare la nostra cer-
chia per arrivare a quelli che
spontaneamente non sentia-
mo parte del nostro mondo di
interessi (cfr. Fratelli tutti, n.
97), di estendere il nostro
amore a “ogni essere vivente”
(ibidem, n. 59), vincendo fron-
tiere e superando “le barriere
Una preghiera ecumenica in San Pietro
sarà presieduta domani dal cardinale Koch
In memoria
dei martiri copti di Libia
della geografia e dello spazio” Si celebra domani, 15 feb- dal Dicastero per la promo-
(ibidem, n. 1). braio, la prima commemora- zione dell’unità dei cristiani —
Auspico che la Chiesa in zione nella Chiesa cattolica di cui il porporato è prefetto —
Brasile ottenga buoni frutti in dei ventuno martiri copti di è prevista la partecipazione di
questo cammino quaresimale Libia, il cui inserimento nel un coro copto. In San Pietro
e formulo voti affinché la Martirologio Romano è stato saranno portate per la venera-
Campagna di Fraternità, an- annunciato l’11 maggio scorso zione le reliquie dei 21 martiri
cora una volta, aiuti le perso- da Francesco durante l’icon- offerte al Santo Padre dal pa-
ne e le comunità di questa tro in Vaticano con Sua Santi- triarca della Chiesa copta or-
amata nazione nel loro pro- tà Tawadros II, Papa d’Ales- todossa. Dopo la celebrazio-
cesso di conversione al Vange- sandria e Patriarca della Sede ne, alla Filmoteca Vaticana si
lo di Nostro Signore Gesù di San Marco. Per l’occasione terrà la proiezione del docu-
Cristo, superando ogni divi- il cardinale Kurt Koch, presie- mentario I 21: la potenza della fe-
sione, indifferenza, odio e vio- derà alle 17 una preghiera ecu- de, realizzato, con il patrocinio
lenza. menica nella cappella del Co- di Tawadros II, nel villaggio
Affidando questi voti alle ro della basilica di Vaticana. natale dei martiri, uccisi in Li-
cure di Nossa Senhora Apare- All’iniziativa, organizzata bia il 15 febbraio 2015.
cida, e come pegno di abbon-
danti grazie celesti, concedo
volentieri a tutti i figli e le fi-
glie dell’amata nazione brasi-
liana, in modo particolare a
quelli che s’impegnano per la
fraternità universale, la Bene-
dizione Apostolica, chiedendo
che continuino a pregare per
me.
Roma, San Giovanni
in Laterano,
25 gennaio 2024,
Festa liturgica
della conversione
di San Paolo Apostolo.
FRANCESCO

Udienza generale Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione

CONTINUA DA PAGINA
public de la Paroisse Saint-
Gilles, de Bourg-la-Reine;
Ensemble scolaire Isaac de
l’Etoile, de Poitiers; Lycée
Montalembert, de Courbe-
voie; Pastorale des Jeunes
du Diocèse de Creteil, avec
S.E. Mons. Dominique
Blanchet; Foyer de Charité,
de Chateauneuf-de-Galau-
re.
From England: Students
and teachers from St.
Anne’s Catholic High
School for Girls, Enfield.
From Wales: Students and
staff from St. John Baptist
Church in Wales High
School, Aberdare.
From Nigeria: “Sought
O ut”, group from Lagos.
From South Korea: A group
of pilgrims from Seoul.
I gruppi presenti
3 From The Republic of China
(Taiwan): Taiwanese pilgrims
from the Diocese of Taipei.
From the United States of
America: Pilgrims from Saint
Ignatius Parish, Ignacio,
Colorado.
Aus der Bundesrepublik
Deutschland: Pilgergruppen
aus den Pfarrgemeinden:
Mariä Himmelfahrt, Für-
sten zell;St. Laurentius,
Künzing; St. Andreas, Pars-
berg; Pilgergruppe aus: Fri-
dolfing (Diözese Mün-
chen); Lise-Meitner-Ge-
samtschule Rheinhausen,
Duisburg; Theologie im
Fernkurs, Würzburg.
Aus der Republik Österreich:
Pilgergruppe aus der Diö-
zese Eisenstadt.
Aus der Provinz Bozen - Re-
publik Italien: Ministranten
der Diözese Bozen-Brixen
in Begleitung von Bischof
Ivo Muser.
Uit het Koninkrijk België:
Zusters Dominicanessen
van Sittard (Sorelle Dome-
nicane di Sittard).
De España: Parroquia San
Francisco de Asís, de Santa
Cruz de Tenerife; Instituto
Maestro Juan Rubio, de La
Roda; Colegio de Nuestra
Madre del Buen Consejo,
de León; Colegio San José
de la Montaña, de Cheste;
Instituto Luis Cobiella,
Candido Marante, y Escue-
la ManoloBlahnik, Isla de
La Palma; grupo Amigos
sin fronteras, de Yecla.
De México: Instituto Car-
los Dickens, de Córdoba.
De Portugal: Escola Mi-
guel Torga, de Bragança;
Escola Emídio Garcia, de
Bragança.
per la tutela dei minori e la Pontificia Università della Santa Croce
Al servizio di un impegno comune
Un Accordo di collaborazio-
ne tra la Pontificia Commis-
sione per la tutela dei mino-
ri (Pctm) e la Pontificia
Università della Santa Cro-
ce, nella comune missione di
prevenzione degli abusi e
tutela dei minori e adulti
vulnerabili propria della
Chiesa universale, è stato
firmato a Casa Santa Marta
mercoledì scorso, 7 feb-
braio.
Ad apporre le firme
sono stati il cardinale
dei Frati minori Seán
O’Malley, presidente
della Pctm, e il rettore
dell’Università, Luis
Navarro.
Il porporato ha spie-
gato che «questa intesa
si inserisce nel tessuto
di accordi di collabora-
zione che la Commissio-
ne firma con altri enti eccle-
siali per portare avanti la
sua missione, per cui siamo
grati alla Santa Croce per la
sua generosità in questo pro-
getto».
Da parte sua il rettore ha
commentato: «Siamo con-
tenti di essere al servizio di
uno sforzo cruciale e comu-
ne all’interno della Chiesa e
la Santa Croce vuole fare la
sua parte».
Nello specifico, l’Univer-
sità potrà ospitare iniziative
legate alla missione della
Pctm (art. 2) oltre a favorire
l’organizzazione di seminari,
corsi di formazione per do-
centi, studenti e personale
non docente, nonché attività
di formazione permanente
per il personale della
Commissione o stage
per i dottorandi presso
la stessa Pctm (art. 5).
Le due istituzioni pre-
vedono di redigere an-
nualmente una relazione
sulle iniziative svolte,
che potrà essere resa
pubblica attraverso i ri-
spettivi canali.
La collaborazione ha
una validità triennale e
potrà essere rinnovata.

Lutto NOSTRE INFORMAZIONI Nomina episcopale in Perú

nell’episcopato
S.E. Monsignor Paul-Siméon
Ahouanan Djro, arcivescovo
francescano di Bouaké, in Costa
d’Avorio, è morto ieri, martedì 13
febbraio, dopo una breve malat-
tia. Il compianto presule era na-
to a Bingerville, in arcidiocesi di
Abdjan, il 19 dicembre 1952, ed
era divenuto sacerdote dell’ordi-
ne dei Frati minori il 19 luglio
1981. Nominato vescovo di Ya-
moussoukro il 6 dicembre 1995,
aveva ricevuto l’ordinazione epi-
scopale il 16 marzo 1996. Pro-
mosso coadiutore dell’arcidioce-
si di Bouaké il 12 gennaio 2006,
era succeduto per coadiuzione il
successivo 23 settembre.
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza l’Eminentissi-
mo Cardinale Stanisław Dziwisz,
Arcivescovo Metropolita emerito
di Kraków (Polonia).
Il Santo Padre ha accettato la ri-
nuncia al governo pastorale della
Diocesi di Srijem (Serbia), presen-
tata da Sua Eccellenza Monsignor
Đuro Gašparović.
Gli succede Sua Eccellenza
Monsignor Fabijan Svalina, finora
Vescovo Coadiutore della medesi-
ma Diocesi.
Il Santo Padre ha accettato la ri-
nuncia all’ufficio di Vescovo Ausi-
liare dell’Arcidiocesi di Strasbourg
(Francia), presentata da Sua Eccel-
lenza Monsignor Gilles Reithin-
ger.
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo della Diocesi di Chiclayo
(Perú) Sua Eccellenza Monsignor
Edinson Edgardo Farfán Córdova,
O.S.A., trasferendolo della Prelatu-
ra territoriale di Chuquibambilla.
Edinson Edgardo Farfán Córdova
vescovo di Chiclayo
Nato il 21 settembre 1974 a Tambo Grande,
territorio dell’arcidiocesi di Piura, è entrato
nell’Ordine agostiniano nel 1998 e ha emes-
so la professione religiosa l’11 gennaio 2003.
Ha studiato Filosofia nel Seminario mag-
giore dell’arcidiocesi di Trujillo e Teologia
presso l’Universidad Católica Boliviana di
Cochabamba, ottenendo la licenza in Teo-
logia spirituale e Pedagogia. Ordinato pre-
sbitero il 26 luglio 2008, è stato coordinato-
re della Commissione internazionale di co-
municazioni e pubblicazioni dell’O rganiz-
zazione degli agostiniani dell’America Lati-
na (2006-2014); vicario parrocchiale di San-
ta Ana di Cala Cala, nell’arcidiocesi boli-
viana di Cochabamba (2007-2008); vicario
parrocchiale di San José Obrero, docente di
Teologia e direttore spirituale nel Semina-
rio maggiore, diocesi di Chulucanas, Perú
(2009-2010); maestro dei prenovizi dell’O r-
dine agostiniano (2011-2012); parroco di
Nuestra Señora di Montserrat, arcidiocesi
di Trujillo, Perú (2012-2013); docente di
Teologia presso l’Universidad Católica de
Trujillo Benedicto XVI, Perú (2013-2015);
priore e maestro dei professi dell’O rdine
agostiniano (2013-2017); parroco di Santa
Rita de Casia, Trujillo, Perú (2015-2018); vi-
cario episcopale per la Vita consacrata nel-
l’arcidiocesi di Trujillo, Perú (2017-2018);
segretario generale dell’O rganizzazione
degli agostiniani dell’America Latina (2015-
2019). Il 24 aprile 2018 è stato nominato am-
ministratore apostolico ad nutum Sanctae Se-
dis della prelatura territoriale peruviana di
Chuquibambilla, e il 7 dicembre 2019 ne è
stato nominato vescovo prelato, ricevendo
l’ordinazione episcopale il 4 gennaio 2020.