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Introduzione
II. Seneca
IV. Baudelaire
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INTRODUZIONE
Il carpe diem è una locuzione latina, usata per la prima volta da Orazio (poeta
romano) nell’undicesimo componimento del primo libro delle Odi, da allora queste
parole hanno cambiato il loro significato nel corso del tempo e si sono adattate a
vari ambiti diventando un vero e proprio tema riconoscibile.
IL SIGNIFICATO ORAZIANO
DEL CARPE DIEM
Quinto Orazio Flacco fu un poeta romano augusteo, conosciuto
comunemente come Orazio, deve la sua notorietà a livello internazionale
per il concetto che espresse nell’undicesimo componimento del primo libro
delle Odi, ovvero il “Carpe diem”.
L’ode si apre con l'invito a Leuconoe a non chiedere quale fine gli dèi
abbiano stabilito per i due innamorati, infatti questo componimento
verte anche sul tema del futuro, che per la fanciulla è importante da
conoscere, invece secondo Orazio è meglio rinunciare a questa
conoscenza per concentrarsi sul presente. Per Orazio è meglio
rassegnarsi a quello che sarà il destino stabilito dagli dei, per
smorzare l’insostenibilità del futuro immutabile, la fugacità del tempo
e della vita, Orazio si rivolge alla fanciulla Leuconoe ammonendola ad
essere saggia e a fare le poche cose concesse ai mortali per il
godimento della loro breve esistenza.
Orazio la invita quindi a preoccuparsi dell’immediato, poiché è
impossibile per l’uomo preoccuparsi del futuro, infine conclude l’ode
con la più diretta espressione epicurea che consiste in: “Cogli l'attimo
(il presente/l’oggi) e confida il meno possibile sul domani".
SENECA
Lucio Anneo Seneca fu un filosofo, drammaturgo e politico romano vissuto
nel I secolo a.C., egli è una figura molto importante, infatti insieme a
Cicerone, è: l'esponente più illustre della prosa romana, riprende la
filosofia morale antica, rinnovandola con il suo pensiero e infine Seneca è
anche l'unico poeta tragico latino di cui possediamo interamente i suoi
testi.
LORENZO DE MEDICI
Lorenzo De Medici, meglio conosciuto come Lorenzo Il Magnifico, fu la più
importante personalità nel quadro della politica e della cultura della
Firenze rinascimentale, possedeva anche la sensibilità giusta che gli fece
amare e apprezzare sinceramente la cultura, ponendosi egli stesso come
mecenate degli intellettuali a lui contemporanei, ma non disdegnò neppure
di farsi compositore a sua volta, utilizzando i molteplici stili e generi che la
letteratura offre.
L’opera che più di tutte ha reso famoso Lorenzo il Magnifico è il filone dei
canti carnascialeschi (canti carnevaleschi ), nello specifico la composizione
della Canzona di Bacco. Quest’opera detta anche “Il trionfo di Bacco e
Arianna”, è una ballata scritta intorno al 1490 per la sfilata del carnevale, in
essa è contenuta una riflessione sulla giovinezza e il tempo che fugge,
evidenziata nel ritornello:
“Quant’è bella giovinezza/ che si fugge tuttavia/ chi vuol esser lieto sia/ del
doman non c’è certezza”
BAUDELAIRE
Charles Pierre Baudelaire è stato un poeta, scrittore, critico letterario,
critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese. È
considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave
del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore, nonché
anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è
considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale, che
hanno influenzato molti autori successivi (primi fra tutti i "poeti maledetti"
come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud).
C'è poi la poesia “Le vin des amants”, in cui troviamo il tema
dell'ubriachezza di vino.
In questa poesia due temi sono intimamente legati: il vino, simbolo del
piacere, e l'amore, proprio da questo l'aggiunta del nome “les amants” nel
titolo.
Con la connessione del vino e gli innamorati Baudelaire invita questa volta
ad amare senza moderazione, sempre e comunque, “senza riposo né
tregua”. Non a caso ripete spesso la proposizione "senza", che sta a
significare che bisogna godersi la vita e lasciare da parte tutto il superfluo,
senza di esso.
In questa poesia quindi ritroviamo anche una correlazione con il pensiero e
lo stile di vita di Orazio, soprattutto ricordando il suggerimento di Orazio a
Taliarco e la condanna al non vivere con pienezza, ma troviamo anche una
differenza notevole che consiste nello stile di vita che i due poeti esaltano,
per Baudelaire la vita va vissuta senza moderazione in modo
estremamente intenso come se ogni giorno fosse l’ultimo, mentre per
Orazio questo modo di vivere era comunque deleterio e la vita andava
vissuta con moderazione pur assaporando tutti i piaceri della vita.
L’attimo fuggente è un film diretto da Peter Weir nel 1989 con protagonista
Robin Williams. Egli impersona un insegnante di letteratura, John Keating,
che viene trasferito in un collegio maschile. John è un professore
anticonformista, che ha una visione di didattica e di insegnamento che va al
di là dell’ordinario. John vuole insegnare ai suoi ragazzi a cogliere la rosa
quando è il momento, a vivere la propria vita momento per momento,
senza rimpianti, perché ogni istante che passa è un attimo che non tornerà
più indietro. Tutto è sfuggente, per questo molte volte crediamo che la vita
sia breve, in realtà siamo solo noi che non sappiamo viverla al meglio, e che
viviamo la vita nella paura e nella speranza quando andrebbe vissuta
soltanto cogliendo la palla al balzo.
Questa pellicola ripercorre per la maggior parte il carpe diem oraziano
soprattutto nei punti del “come vivere la vita”, ma con una attenta analisi
possiamo anche notare che viene ripresa la visione di Seneca per la
fugacità del tempo, infatti per John la vita non è breve ma mal vissuta
proprio come per Seneca, ciò si distacca dalla visione di Orazio in cui la vita
è breve a prescindere e proprio per quello deve essere vissuta al meglio.
Nel “il prezzo di una vita” un ragazzo che passa le sue giornate nell’ozio più
totale si imbatte in un negozio misterioso, dove è possibile vendere la
propria vita, il proprio tempo o la propria salute. Convinto di non avere
davanti a sé anni degni di essere vissuti, accorgendosi anche del basso
prezzo a cui può venderli, decide di darne via la maggior parte, tenendosi
solo tre mesi. Quello che non sa è che dovrà passarli sorvegliato da Miyagi,
una ragazza che lo terrà d'occhio ventiquattro ore su ventiquattro e che gli
farà rivalutare tutta la sua vita.
In questo fumetto giapponese il protagonista rimane inizialmente deluso
del prezzo a cui la sua vita può essere venduta 10 000 yen/l’anno
l’equivalente di 70 euro/l’anno, perciò viene scoraggiato e solo dopo aver
venduto quasi tutta la sua vita, rimanendo con solo 3 mesi riesce a
comprendere davvero cosa significa vivere. Vivrà quest’ultimo periodo di
vita con Miyagi una ragazza che lo accompagnerà fino alla fine della sua
vita, egli vivrà intensamente questi 3 mesi di vita, proprio come avrebbe
dovuto vivere tutta la sua vita prima di venderla, e se ne renderà conto
quando provando a vendere la sua vita si accorgerà che ora il valore annuo
è aumentato notevolmente. La svolta finale si ha quando il protagonista si
accorge che la cosa che ha più valore per lui è la ragazza con il quale ha
passato questo tempo, e decide quindi di vendere gli ultimi mesi rimasti,
tranne 3 giorni, per poter eliminare il debito della ragazza che potrà vivere
questi 3 giorni insieme a lui.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Consultando tutte queste interpretazioni è facilmente formulabile anche
una mia interpretazione sul carpe diem, ma più che cambiare il suo
significato vorrei concentrarmi sul capire se sia applicabile a tutti questo
modo di vivere.
FINE
Prodotto da: Lucantonio Aiello