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Introduzione
Questo breve documento espone in modo sintetico l’approccio classico alla risoluzione di problemi di meccanica lagrangiana.
mX mX 2 1
T (q̇) = T (ẋ, ẏ) = q˙i = (xi + yi2 ) + IG θ̇2 (2)
2 i 2 i 2
∂ ∂
ẋG = x+ R cos(θ) = ẋ − Rθ̇ sin(θ) (3)
∂x ∂θ
L’energia potenziale nel caso in cui le uniche forze agenti siano di natura elastica
kX kX 2
V 1 (q) = V 1 (x, y) = qi = (xi + yi2 ) (4)
2 i 2 i
X
V 2 (q) = mg (xi + yi )1 (5)
i
1 chiaramente, come anche nel potenziale elastico, qualora il corpo avesse una o più coordinate invarianti, sarà xi ∨ yi = 0
1
1 X 1 X
V 3 (q, q̇) = V 3 (r, R, θ̇) = − mθ̇2 qi2 = − mθ̇2 (ri2 + Ri2 ) (6)
2 i
2 i
L=T −V (7)
X d ∂L ∂L X d ∂L X ∂L
− = 0 =⇒ = (8)
dt ∂ q̇h qh dt ∂ q̇h qh
h h h
d ∂L ∂L
=
dt ∂ q̇ ∂q
1 1
..
. (9)
d ∂L = ∂L
dt ∂ q̇h qh
spesso le coordinate generalizzate rispetto alle quali bisogna derivare sono (q, q̇) = (x, θ, ẋ, θ̇).
2
2 Posizioni di equilibrio e stabilità
Usualmente una volta scritta la lagrangiana del sistema considerato, si passa allo studio delle eventuali posizioni di equilibrio,
del loro numero e all’analisi della loro stabilità, la quale spesso è legata ad un certo parametro λ = k ∈ Iδ (x0 ).
∂V
=0
∂V i ∂x
= (10)
∂qi e.g.
∂V = 0
∂θ
Per cui annullando tali derivate si trovano le posizioni di equilibrio del sistema (x1 , ..., xn , θ1 , ..., θn ). Solitamente si hanno
delle posizioni di equilibrio le cui coordinate sono ben note, mentre per altre bisogna imporre delle condizioni, e.g. si hanno
p
due posizioni equivalenti con xi,i+1 = 0, cos(θ)i,i+1 ̸= 0, sin(θ)i,i+1 = k, λ = (q ̸= 0), cos(θ)i > 0 e cos(θ)4 < 0. Queste due
q
posizioni esistono solo se
p q
0< (= λ) ≤ 1 ⇒ λ≥ . (11)
q p
Facciamo ora un esempip più esteso. Vogliamo studiare la stabilità di un dato sistema le cui derivate parizali ∂qh V sono
∂z V = 2kz + kR cos(θ) − 2mg = 0
(12)
∂θ V = −kR[z + R cos(θ)] sin(θ) + 2mgR sin(θ) = 0
Al variare del parametro λ = mg/kR ∈ [0, +∞) si studino le posizioni di equilibrio del sistema, il loro numero e la stabilità.
(Ci soffermiamo solo sul trovare le prime 2 richieste, ovvero identifichiamo le posizioni di equilibrio del sistema e ne indichiamo
il numero, lo studio della stabilità è descritto nel paragrafo successivo). Per cui avremo
1
2kR z + cos(θ) − λ =0
2
(13)
sin(θ) [2mgR − kR(z + R cos(θ))] = 0
sin(θ) = 0 ⇒ θ1 = 0 ∨ θ2 = π (14)
Per cui cos(θ1 ) = 1 mentre cos(θ2 ) = −1, per cui avremo dalla seconda equazione z1 , z2
cos(θ3,4 )
z3,4 + −λ=0 (17)
2
cos(θ3,4 )
z3,4 = λ − (18)
2
3
mentre sul coseno abbiamo la seguente condizione
Per cui
1
0 < cos(θ3,4 ) ≤ 1 ⇒ 0<λ≤ (22)
2
Essendo l’hessiano una matrice quadrata n × n ne calcoliamo il determinate e la traccia (se si tratta di una 2 × 2) altrimenti
è necessario inserire ulteriori condizioni per determinare la natura del punto considerato. Quindi
In questo modo si trova la stabilità dei punti, rispettando eventuali condizioni al variare di parametri come λ mostrato nel
paragrafo precedente.
4
3 Frequenze delle piccole oscillazioni attorno ad una posizione di equilibrio
stabile
Come ultimo punto, si vuole studiare la frequenza ω delle piccole oscillazioni attorno ad una posizione di equilibrio stabile.
Pertanto una volta trovata una posizione di equilibrio stabile come nel paragrafo precedente e aver sostituito i dati numerici
(k, m, . . .) che spesso vengono forniti dalla traccia, si passa allo studio dell’equazione secolare
Per farlo è necessario calcolare la matrice hessiana dell’energia cinetica Tij , ovvero
In seguito si calcola l’equazione secolare come in Equazione (26) e risolvendo un polinomio di secondo grado si trovano le
frequenze delle piccole oscillazioni associate alle due soluzioni distine dell’equazione
ω+ ∧ ω− (28)