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Soluzione 1.2. Grazie alle formule di Eulero, si ha che e5it = cos(5t) + i sin(5t), pertanto lintegrale richiesto
vale Z 2 Z 2 Z 2
e5it sin(6t) dt = cos(5t) sin(6t) dt + i sin(5t) sin(6t) dt.
0 0 0
Ricordando a questo punto che per m, n N si ha:
Z 2
1 2
Z
se m = n
cos(mx) cos(nx) dx = cos((m n)x) + cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
se m = n
sin(mx) sin(nx) dx = cos((m n)x) cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
sin(mx) cos(nx) dx = sin((m + n)x) sin((m n)x) dx = 0,
0 2 0
1 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it
1
si conclude che lintegrale richiesto `e nullo.
Esercizio 1.3. Calcolare il seguente integrale:
Z 2
e3(cos x+i sin x) cos(x) dt.
0
Soluzione 1.3. Posto z = eix = cos x + i sin x, grazie alle formule di Eulero, si ha che cos x = 21 (z + z1 ), pertanto
lintegrale richiesto vale
Z Z Z Z 3z
1 3z 1 dz 1 3z 2 1 3z 1 e
e z+ = e (1 + 1/z ) dz = e dz + dz,
2 z iz 2i 2i 2i z 2
dove `e la circonferenza centrata nellorigine di raggio 1 percorsa in verso antiorario. Poiche e3z `e olomorfa su
tutto C, si ha che il suo integrale calcolato lungo `e nullo. La funzione e3z /z 2 presenta in z0 un polo doppio.
Si ha pertanto
3z
3z 2 1 d 2 e
Res(e /z ; 0) = lim z 2 = 3,
1! z0 dz z
e lintegrale richiesto vale
e3z
Z
1 1
dz = 2iRes(e3z /z 2 ; 0) = 3.
2i z2 2i
Esercizio 1.4. Calcolare il seguente integrale:
Z 2
sin t
dt.
0 2 + sin t
Soluzione 1.4. Si ha:
2 2 2
sin t + 2 2
Z Z Z
sin t dt
dt = dt = 2 2 .
0 2 + sin t 0 2 + sin t 0 2 + sin t
it 1
Posto z = e , grazie alle formule di Eulero si ha sin t = 2i (z 1/z), pertanto
Z 2 Z Z Z Z
dt 1 dz 2i dz 1 1
2 =2 =2 =4 dz = 4 dz,
0 2 + sin t 2+ z1/z iz 4i + z 1/z iz 4iz + z 2 1 z 2 + 4iz 1
2i
3x2 6x + 1
Z
dx.
R x4 + 1
2
Soluzione 2.1. Consideriamo la funzione:
3z 2 6z + 1
f (z) = , z C.
z4 + 1
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente (si ricordi che zi4 + 1 = 0
per i = 0, ..., 3):
z zi z zi
Res(f ; zi ) = lim (z zi )f (z) = lim (3z 2 6z + 1) 4
= (3zi2 6zi + 1) lim 4 4
zzi zzi z +1 zz i (z + 1) (z + 1)
i
3zi2 6zi + 1
=
4zi3
2 2 2
dove si `e tenuto
fatto che 3zi 6zi + 1 6= 0. Nel caso i = 0, 1, osservando che z0 = i, z1 = i,
conto del
z0 + z1 = i 2, z0 z1 = 2 e z0 z1 = 1 si ha:
2
3z0 6z0 + 1 3z12 6z1 + 1
3i 6z0 + 1 3i 6z1 + 1
Z
f (x) dx = 2i + = 2i +
R 4z03 4z13 4iz0 4iz1
3i 6z0 + 1 3i 6z1 + 1 3iz1 + 6z0 z1 z1 3iz0 6z1 z0 + z0
= + =
2 z0 z1 2 z0 z1
= (3iz1 z1 3iz0 + z0 ) = (3i(z0 + z1 ) + z0 z1 ) = (3 2 + 2) = 2 2.
2 2 2
Esercizio 2.2. Calcolare il seguente integrale:
Z
x+5
dx.
R (x2 + 10x + 26)(x + 5 6i)2
Essa presenta singolarit`a nei punti corrispondenti a (z 2 +10z +26)(z +56i)2 = 0, ovvero nei punti z1 = 5+i,
z2 = 5 i, z3 = 5 + 6i. Si ha che z1 e z2 sono poli semplici, mentre z3 `e un polo di ordine 2. Consideriamo il
circuito R nel piano complesso costituito
dalla semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano
Im(z) 0, di raggio R > |z1 | = 29, percorsa in senso orario a partire dal punto v = R fino al punto w = R
e dal segmento congiungente w a w. Si osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo
z2 cade allinterno di esso. Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|3 ) perche il grado del denominatore `e di tre unit`
a
superiore a quello del numeratore, pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R
3
tende a 0 e laltro tende allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile calcolare lintegrale tramite la formula dei residui:
Z
f (x) dx = 2iRes(f ; z2 ).
R
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
z2 + 5 i
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = 2
= = 1/98.
zz2 (z2 z1 )(z2 + 5 6i) 2i(7i)2
Essa presenta singolarit`a nei punti corrispondenti a (z + 3i)(z 2 + 6z + 18) = 0, ovvero z1 = 3i, z2 = 3 + 3i,
z3 = 3 3i. Si tratta di poli semplici. Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla
semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > |z2 | = 18, percorsa
in senso antiorario a partire dal punto v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a w. Si
osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo z2 cade allinterno di esso. Inoltre, si
ha che |f (z)| = O(|z|2 ) perche il grado del denominatore `e di due unit`a superiore a quello del numeratore,
pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende allintegrale
richiesto.
Calcoliamo i residui di f in z2 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo
seguente:
z2 + 3 3i 1 1 + 2i
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = = = = .
zz2 (z2 + 3i)(z2 z3 ) (3 + 3i + 3i)2 3i 6(2i 1) 30
Essa presenta singolarit` a nei punti corrispondenti a (z + 2i)(z 2 + 9)(z 4i) = 0, ovvero z1 = 2i, z2 = 3i,
z3 = 3i , z4 = 4i. Si tratta di poli semplici. Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla
semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > max |z2 |, |z4 | = 4,
percorsa in senso antiorario a partire dal punto v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a
w. Si osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo z2 e z4 cadono allinterno di esso.
Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|4 ) perche il grado del denominatore `e di quattro unit`a superiore a quello del
4
numeratore, pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende
allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile applicare la formula dei residui.
Calcoliamo i residui di f in z2 e z4 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel
modo seguente:
6 6 6 1
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = = = = .
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 )(z2 z4 ) (3i + 2i)(3i + 3i)(3i 4i) 5i 6i (i) 5i
6 6 6 1
Res(f ; z4 ) = lim (z z4 )f (z) = 2 = = = .
zz4 (z4 z1 )(z4 + 9) (4i + 2i)(16 + 9) 6i (7) 7i
Lintegrale richiesto vale
Z
6
dx = 2i(Res(f ; z2 ) + Res(f ; z4 )) = 4/35.
R (x + 2i)(x2 + 9)(x 4i)
Esercizio 2.5. Calcolare il seguente integrale:
3x2
Z
dx.
R x6+1
2
Soluzione 2.5. Consideriamo la funzione f (z) = z3z 6 +1 , z C. Essa presenta singolarit`
a nei punti corrispondenti
a z 6 + 1 = 0, ovvero zi = ei/6+ik/3 , i = 0, ..., 5. Si tratta di poli semplici (inoltre le radici sono due a due
complesse coniugate). Si ha:
3 i 3 i 3 i 3 i
z1 = + , z2 = i, z3 = + , z4 = , z5 = i, z6 = .
2 2 2 2 2 2 2 2
Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla semicirconferenza centrata nellorigine e giacente
nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > max |z2 |, |z4 | = 4, percorsa in senso antiorario a partire dal punto
v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a w. Si osservi che su tale circuito non cadono
a di f (z) e inoltre solo z1 , z2 e z3 cadono allinterno di esso. Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|4 ) perche
singolarit`
il grado del denominatore `e di quattro unit` a superiore a quello del numeratore, pertanto al tendere di R +
si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile applicare la formula dei residui.
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente (si ricordi che zi6 + 1 = 0
per i = 0, ..., 3):
z zi z zi 3z 2 1 1
Res(f ; zi ) = lim (z zi )f (z) = lim (3z 2 ) = (3zi2 ) lim 6 6 = i5 =
zzi zzi 6
z +1 zzi (z + 1) (z + 1)
i 6zi 2 zi3
dove si `e tenuto conto del fatto che 3zi2 6= 0 per i = 0, ..., 5. Osservando che z03 = i, z13 = i, z23 = i, si ha che
lintegrale richiesto vale:
3x2
Z
1 1 1
6
dx = 2i(Res(f ; z0 ) + Res(f ; z1 ) + Res(f ; z2 )) = 2i + = .
R x +1 2i 2i 2i
5
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a (z 2 2z + 10)(z 5i) = 0, ovvero z1 = 1 + 3i, z2 = 1 3i,
z3 = 5i. Si tratta di poli semplici. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano
Im(z) 0 cadono solo le singolarit` a z1 e z3 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel
semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit` a z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore
al grado del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e4ix e4ix
Z Z
sin(4x)
2
dx = 2
dx
R (x 2x + 10)(x 5i) R 2i(x 2x + 10)(x 5i)
e4ix e4ix
Z Z
1 1
= dx dx
2i R (x2 2x + 10)(x 5i) 2i R (x2 2x + 10)(x 5i)
= (Res(g + ; z1 ) + Res(g + ; z3 ) + Res(g ; z2 ))
Calcoliamo i residui di g + e g Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo
seguente:
e4iz1 e4iz1 1 e4i12 e12 4i
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = = = e (2 i).
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 ) 6i(1 2i) 6 2+i 30
e4iz3 e20 e20 e20
Res(g + ; z3 ) = lim (z z3 )g + (z) = = 2 = = (3 2i).
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 ) z3 2z3 + 10 5(3 + 2i) 65
e4iz2 e4iz2 1 e4i12 e12 4i
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = = = e (8 i).
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 ) 6i(1 8i) 6 8+i 390
Si ha che il coefficiente per cui g(z) = eiz f (z) `e positivo. La funzione f (z) `e singolare nei punti corrispondenti
a (z 2 + 9)(z 6i) = 0 ovvero z1 = 3i, z2 = 3i, z3 = 6i. Di queste singolarit`a, solo z1 e z3 cadono nel semipiano
Im(z) 0. Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado del numeratore di f , `e
possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e3ix
Z
2
dx = 2i(Res(g; z1 ) + Res(g; z2 ))
R (x + 9)(x 6i)
Calcoliamo i residui di g in z1 e in z3 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel
modo seguente:
e3iz1 e9
Res(g; z1 ) = lim (z z1 )g(z) = = .
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 ) 18
e3iz2 e3iz3 e18
Res(g; z2 ) = lim (z z3 )g(z) = = 2 = .
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 ) z3 + 9 27
Pertanto lintegrale richiesto vale:
2ie9 1 e9
.
9 2 3
6
Esercizio 3.3. Calcolare il seguente integrale:
Z
sin 4x
dx.
R x2 + 6x + 14
Soluzione 3.3. Ricordando le formule di Eulero si ha che sin 4x = (e4ix e4ix )/(2i). Consideriamo quindi le
funzioni:
e4iz e4iz
g + (z) = = e4iz f (z), g (z) = = e4iz f (z), z C.
z2 + 6z + 14 z2 + 6z + 14
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a z 2 + 6z + 14 = 0, ovvero z1 = 3 + i 5, z2 = 3 i 5. Si
tratta di poli semplici. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0
cadono solo la singolarit`a z1 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano
Im(z) 0 cade solo la singolarit` a z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado
del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e4ix e4ix
Z Z
sin 4x 1
2
dx = dx
R (x + 6x + 14) 2i R (x2 + 6x + 14)
e4ix e4ix
Z Z
1 1
= 2
dx 2
dx
2i R (x + 6x + 14) 2i R (x + 6x + 14)
= (Res(g + ; z1 ) + Res(g ; z2 ))
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
e4iz1 e4iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 ) 2i 5
4iz2
e e4iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 ) 2i 5
Pertanto lintegrale richiesto vale:
e12i4 5 e12i4 5
5e4 5
ei12 ei12 5e4 5 sin 12
= =
5 2i 5 2i 5
Soluzione 3.4. Ricordando le formule di Eulero si ha che cos 2x = (e2ix + e2ix )/2. Consideriamo quindi le
funzioni:
e2iz e2iz
g + (z) = = e2iz f (z), g (z) = = e2iz f (z), z C.
z2 6z + 25 z2 6z + 25
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a z 2 6z + 25 = 0, ovvero z1 = 3 + 4i, z2 = 3 4i. Si ha
che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit`a z1 . Si
ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit` a
z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado del numeratore di f , `e possibile
applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
7
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
e2iz1 e2iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 ) 8i
e2iz2 e2iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 ) 8i
Lintegrale richiesto vale pertanto:
e6i8 + e6i8 e8 cos 6
=
4 2 4
Esercizio 3.5. Calcolare il seguente integrale:
Z
cos 3x
2 2x + 2)(x2 + 9)
dx.
R (x
Soluzione 3.5. Ricordando le formule di Eulero si ha che cos 3x = (e3ix + e3ix )/2. Consideriamo quindi le
funzioni:
e3iz e3iz
g + (z) = 2 = e 3iz
f (z), g (z) = = e3iz f (z), z C.
(z 2z + 2)(z 2 + 9) (z 2 2z + 2)(z 2 + 9)
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a (z 2 2z + 2)(z 2 + 9), ovvero z1 = 1 + i, z2 = 1 i, z3 = 3i,
z4 = 3i. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0 cadono solo
a z1 e z3 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano Im(z) 0
le singolarit`
cadono solo la singolarit` a z2 e z4 . Poiche il grado del denominatore di f `e di quattro unit`a superiore al grado
del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e3ix + e3ix
Z Z
cos 3x 1
2 2
dx = dx
R (x 2x + 2)(x + 9) 2 R (x 2x + 2)(x2 + 9)
2
e3ix e3ix
Z Z
1 1
= dx + dx
2 R (x2 2x + 2)(x2 + 9) 2 R (x2 2x + 2)(x2 + 9)
= i(Res(g + ; z1 ) + Res(g + ; z3 ) Res(g ; z2 ) Res(g ; z4 ))
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
e3iz1 e3iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 )(z1 z4 ) 2i(z12 + 9)
e3iz3 e3iz3
Res(g + ; z3 ) = lim (z z3 )g + (z) = = 2 .
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 )(z3 z4 ) (z3 2z3 + 2)6i
e3iz2 e3iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 )(z2 z4 ) 2i(z22 + 9)
e3iz4 e3iz4
Res(g ; z4 ) = lim (z z4 )g (z) = = 2 .
zz4 (z4 z1 )(z4 z2 )(z4 z3 ) (z4 2z4 + 2)6i
Pertanto lintegrale richiesto vale:
3e3iz1 e3iz3 3e3iz2 e3iz4
+ + 2 + 2
6 z12 + 9 z32 2z3 + 2 z2 + 9 z4 2z4 + 2
Per semplificare questespressione, osserviamo che z12 = 2i, z22 = 2i, z32 = z42 = 9 quindi:
e3iz1 e3iz2 e3i3 (9 2i) + e3i3 (9 + 2i) e3i (9 2i) + e3i (9 + 2i)
+ = = e3
z12 + 9 z22 + 9 (9 + 2i)(9 2i) 85
3i
+e3i 3i
e3i
3 9e
3i
2ie3i + 9e3i + 2ie3i 18 e 4i e
= e = e3 2 2
85 85
2e3
= (9 cos 3 + 2 sin 3)
85
e3iz3 e3iz4 e3iz3 e3iz4 e9 (7 + 6i) + e9 (7 6i) 14e9
+ 2 = + = =
z32 2z3 + 2 z4 2z4 + 2 7 6i 7 + 6i (7 + 6i)(7 6i) 85
8
Allora lintegrale richiesto vale:
2e3 14e9 e3
3 (9 cos 3 + 2 sin 3) = (27 cos 3 + 6 sin 3 7e6 ).
6 85 85 255
Per quanto riguarda z3 si ha che si tratta di una singolarit`a essenziale, infatti cos z/(z 3 + 8) `e olomorfa in un
intorno di 0 e in C \ {0} vale:
X (1/z)k X (1)k
e1/z = 1 + =1+ z k ,
k! k!
k=1 k=1
9
Soluzione 4.2. La funzione presenta singolarit` a in z1 = 1 e z2 = 1. Si ha che z2 `e un polo semplice, in quanto
la funzione f (z)(z z2 ) `e olomorfa in un intorno di z2 . Pertanto il calcolo del residuo porge:
1 1
Res(f ; z2 ) = lim f (z)(z z2 ) = lim exp = exp .
zz2 z1 z1 2
Nel punto z1 = 1 la funzione presenta una singolarit`a essenziale: si ha infatti, posto w = (z 1)1 ,
X wn
exp w = 1 + ,
n=1
n!
da cui
!
1 X (z 1)mn
(z 1)m f (z) = (z 1)m + ,
z+1 n=1
n!
che al limite per z 1 diverge per ogni m N. La funzione `e olomorfa in B(1, 2) \ {1}, ovvero nellinsieme
{z C : 0 < |z 1| < 2} e pertanto in tale insieme la serie di Laurent relativa a z = 1 converge.
1 X wj 1 1 X wj X (1)k k
X wj
f (z) = = = (z 1)
(z 1) + 2 j=0 j! 2 1 + z1
2 j=0
j! 2k+1 j=0
j!
k=0
X (1)k j X (1)k
kw
X X
= k+1
(z 1) = k+1 j!
(z 1)kj .
n=0
2 j! n=0
2
k+j=n k+j=n
Esercizio 4.3. Calcolare il seguente integrale, dove C2 (0) indica la circonferenza centrata in z = 0 di raggio
R = 2 e orientata positivamente
e2z 1
Z
2
dz.
C2 (0) 3z(z + 1)
Soluzione 4.3. La funzione integranda, che indicheremo con f (z) presenta singolarit`a in z0 = 0 e z1 = 1. Si
noti tuttavia che
2 e2z 1 2
lim f (z) = lim = ,
z0 z0 3(z + 1)2 2z 3
pertanto 0 `e una singolarit`a eliminabile, e il prolungamento di f in 0 definito da f (0) = 2/3, rende la funzione
olomorfa in C \ {1}. Lunica singolarit` a `e pertanto il polo doppio z1 = 1, che `e interno al cerchio centrato
in 0 di raggio 2. Calcoliamo il residuo di f in z1 , trattandosi di un polo doppio si ha:
d e2z 1
1 d
Res(f ; z1 ) = lim (f (z)(z + 1)2 ) = lim
z1 1! dz z1 dz 3z
6e 3e2 + 3
2
1 3e2
2z 2z
2e 3z 3(e 1)
= lim = = .
z1 9z 2 9 3
e2z 1 1 3e2
Z
2
dz = 2iRes(f ; 1) = 2i .
C2 (0) 3z(z + 1) 3
z2 z 3 sin z
f (z) = + .
z3 125i (z + 125i)3
Indicato con il rettangolo di vertici 5, 5 + 5i, 5 + 5i, 5 percorso in senso antiorario, calcolare
Z
f (z) dz.
10
Soluzione 4.4. La funzione `e singolare nei punti z 3 = 125i, ovvero zk = 5ei/6+2ik/3 , k = 0, 1, 2 e z3 = 125i. I
punti z0 = 5ei/6 , z1 = 5ei5/6 e z2 = 5i sono poli semplici per la funzione, mentre z3 `e un polo di ordine 3.
Allinterno del rettangolo cadono solo z0 e z1 . Calcoliamo il residuo di f in questi punti:
z 2 (z z0 ) z 3 sin z z2 1
Res(f ; z0 ) = lim f (z)(z z0 ) = lim 3 + (z z0 ) = 02 =
zz0 zz0 (z 3
125i) (z0 125i) (z + 125i) 3 3z0 3
2 3 2
z (z z1 ) z sin z z 1
Res(f ; z1 ) = lim f (z)(z z1 ) = lim 3 + (z z1 ) = 12 =
zz1 zz1 (z 125i) (z 3 125i) (z + 125i) 3 3z 3
1 1
11
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Ugo Gianazza)
Esercizi di Metodi
2
Dott. Antonio Marigonda
5 Serie di Fourier
Esercizio 5.1. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica definita da
4, t [0, [
f (t) :=
2, t [, 2[.
+
X
Soluzione 5.1. 1. Lo sviluppo in serie di Fourier di f in forma esponenziale `e dato da f = cn eint , dove
n=
si ha per n Z \ {0}:
Z 2 Z Z 2 Z Z 2
1 1 1 1
c0 = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt = 4 dt + 2 dt = (4 + 2) = 3.
2 0 2 0 2 0 2
Z 2 Z Z 2 Z Z 2
1 1 1
cn = f (t)eint dt = f (t)eint dt + f (t)eint dt = 4eint dt + 2eint dt
2 0 2 0 2 0
int int 2 ! n
1 e e 1 1 (1)
= 4 +2 = (2(ein 1) + (e2in ein )) = ,
2 in 0 in in in
2. La serie
+
X 1 (1)n int
S(t) := 3 + e .
n=
in
n6=0
12
(a) per ogni t 6= k, k Z, si ha che f `e continua e derivabile in t, e quindi la serie di Fourier calcolata
per t 6= k, k Z converge a f (t);
(b) per t = k, k Z, si ha che f presenta una discontinuit`a di prima specie t, e f 0 (k + ), f 0 (k
esistono entrambe finite. Siamo nel III caso del Teorema di convergenza puntuale, quindi:
f (k + ) f (k )
S(k) = = 3.
2
Pertanto:
2 X (1 (1)n )
f= cos nt.
n=1 n2
2. Si ha che la serie converge alla funzione nel senso dellenergia, perche la funzione `e periodica e limitata.
Per quanto riguarda la convergenza puntuale, posto:
2 X (1 (1)n )
S(t) = cos nt,
n=1 n2
si ha che:
(a) per ogni t 6= k, k Z, si ha che f `e continua e derivabile, quindi vi `e convergenza puntuale
S(t) = f (t).
(b) per ogni t = k, k Z, si ha che f `e continua e presenta un punto angoloso, quindi anche in questo
caso S(t) = f (t).
4X 1
3. In particolare, S(0) = f (0) = /2, concludiamo perci`o che = , da cui si pu`o dedurre
2 (2k + 1)2
k=0
X 1 2
che 2
= .
(2k + 1) 8
k=0
13
Esercizio 5.3. Si consideri la funzione u : R R, 2-periodica che nellintervallo (0, 2] vale
2, t (0, /2)
0, t [/2, )
u(t) :=
3, t [, 3/2)
0, 0 [3/2, 2].
Dopo averne accuratamente disegnato il grafico, calcolare lo sviluppo di Fourier in forma trigonometrica.
P
Studiare quindi la convergenza della serie alla funzione. Infine calcolare la somma della serie numerica n=1 an .
Soluzione 5.3. La funzione `e limitata e periodica, pertanto sviluppabile in serie di Fourier. Si ha per n N\{0}:
!
1 2
Z Z /2 Z 3/2
1 5
a0 = u(t) dt = 2 dt + 3 dt = .
0 0 2
Z 2 Z /2 Z 3/2 !
1 1
an = u(t) cos(nt) dt = 2 cos(nt) dt + 3 cos(nt) dt
0 0
/2 3/2 !
1 sin(nt) sin(nt) 1
= 2 +3 = (2 sin(n/2) + 3 sin(3n/2))
n 0 n n
1 1 sin(n/2)
= (2 sin(n/2) + 3 sin(n/2 + 2n)) = (2 sin(n/2) + 3 sin(n/2)) =
n n ! n
1 2
Z Z /2 Z 3/2
1
bn = u(t) sin(nt) dt = 2 sin(nt) dt + 3 sin(nt) dt
0 0
/2 3/2 !
1 cos(nt) cos(nt)
= 2 +3
n n 0 n
14
Soluzione 5.4. Poiche f `e pari, si avr`
a:
a0 X
S(t) = + an cos(nt),
2 n=1
dove:
!
2
Z Z Z /2 Z
1 2
a0 = f (t) dt = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt
0 0 /2
Z /2 Z !
2 6 12
= t + 3 dt + ( t) dt
0 /2
2 /2 !
2 6 t 12 t2
= + 3t + t
2 0 2 /2
2
2
2
2 3 3 12 12 15
= + + 2 = .
4 2 2 2 8 2
!
1 2
Z Z Z /2 Z
2
ak = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt + f (t) cos(kt) dt
0 0 /2
Z /2 Z !
2 6 12
= t + 3 cos(kt) dt + ( t) cos(kt) dt
0 /2
/2 Z /2 Z !
2 6 sin(kt) 6 sin(kt) 12 sin(kt) 12 sin(kt)
= t+3 dt + ( t) dt
k 0 0 k k /2 /2 k
/2 !
2 6 6
cos kt 6 12 cos(kt)
= sin k sin k +
k 2 k k 0 k 2 k k /2
2 6 12
= (cos(k/2) 1) 2 ((1)k cos(k/2))
k2 k
12
= (3 cos(k/2) 1 2(1)k )
2 k2
Allora si ha:
15 12 X 3 cos(k/2) 1 2(1)k
S(t) = + 2 cos(kt).
4 n=1 k2
Posto:
N
15 12 X 3 cos(k/2) 1 2(1)k
SN (t) = + 2 cos(kt),
4 n=1 k2
dato che f `e limitata e periodica, si ha che
Z
|f (t)|2 dt < +,
15
Nel nostro caso si ha:
Z !
Z Z /2 Z
2 2 2 2
|f (t)| dt = 2 |f (t)| dt = 2 |f (t)| dt + |f (t)| dt
0 0 /2
2 2 !
Z /2 Z
6 12
= 2 t+3 dt + ( t) dt
0 /2
!
3
144
Z Z
2 2
= 2 (w + 3) dw + 2 (t ) dt
0 6 /2
3 !
(w + 3)3 144 (t )3
= 2 + 2
6 3 0 3 /2
21
= 2 + 6 = 33
2
Poiche lintegrale del coniugato `e il coniugato dellintegrale, si ha che cn = cn per ogni n N. Pertanto,
dato n 0, si ha:
Z
eikt zn
Z
1 1 dz
cn = dt =
2 3 + 2 cos t 2 |z|=1 3 + z + 1/z iz
Z n
1 z
= dz.
2i |z|=1 z 2 + 3z + 1
16
La funzione
integranda `e singolare nei punti dove z 2 + 3z + 1 = 0, ovvero z1 = (3 + 5)/2, z2 =
(3 5)/2. Verifichiamo
la loro posizione
= {z C : |z| = 1}. Si
rispetto alla circonferenza C1 (0)
ha |z1 |2 = (3 5)2 /4. Poiche 3 5 < 1 (infatti 5 > 2), si ha che (3 5)2 < 1 e quindi |z1 | < 1,
pertanto z1 `e interno a C1 (0). Viceversa, |z2 | = (3 + 5)/2 > 3/2 > 1, pertanto z2 `e esterna. Calcoliamo
il residuo della funzione integranda in z1 . Trattasi di un polo semplice:
zn zn z1n ( 5 3)n
Res , z1 = lim (z z1 ) 2 = = .
z 2 + 3z + 1 zz1 z + 3z + 1 z1 z2 2n 5
Pertanto si ha
( 5 3)n 1
cn = cn = cn = , c0 = .
2n 5 5
Dunque:
1 X ( 5 3)n int ( 5 3)n int 1 X ( 5 3)n
S(t) = + e + e = + cos(nt).
5 n=1 2n 5 2n 5 5 n=1 2n1 5
Si ha quindi
X 2z1 1 + z1 2 + 2z1 51 1
1+2 z1n =1+ = = = = .
n=1
1 z1 1 z1 2 2z1 5 5 5
Sostituendo nellespressione S(0) il risultato ottenuto si trova proprio f (0).
Esercizio 5.6. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica, pari, definita da f (t) = 3( + t) per t [, 0].
Dopo aver verificato che la f `e sviluppabile in serie di Fourier, scriverne lo sviluppo. Utilizzando poi luguaglianza
X 1
di Parseval, determinare la somma della serie numerica .
n=0
(2n + 1)4
Soluzione 5.6. La funzione `e periodica e limitata, pertanto ad energia finita e dunque sviluppabile in serie di
Fourier. Si ha: Z Z 0 0
( + t)3
2 2
|f (t)| dt = 2 9( + t) = 18 = 6 3 .
3
Essendo f pari si avr`
a
a0 X
S(t) = + ak cos(kt),
2
k=1
con
0
2 0 2 0 6 ( + t)2
Z Z Z
1 3
a0 = f (t) dt = f (t) dt = 3( + t) dt = =
2
Z Z 0 Z 0
1 2 2
ak = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt = 3( + t) cos(kt) dt
0 0
6 0 sin(kt)
Z
6 sin(kt) 6 cos(kt) 6
= ( + t) dt = = (1 (1)k )
k k k k k 2
17
Quindi per k 1 si ha che ak = 0 se k = 2n `e pari e ak = 12/(k 2 ) se k = 2n 1 `e dispari. Si ha quindi:
3 12 X 1 3 12 X cos((2n + 1)t)
S(t) = + cos((2n 1)t) = + .
2 n=1 (2n 1)2 2 n=0 (2n + 1)2
ovvero:
9 2 72 X 1
3 2 = + 2 .
4 n=0 (2n + 1)4
6 Trasformate di Fourier
Esercizio 6.1. Ricordando che H(t) = 1 per t > 0 e H(t) = 0 per t < 0, si calcoli la trasformata di Fourier
delle funzioni:
Soluzione 6.1. Consideriamo la funzione f (t) = H(t)e3t , ovvero f (t) = e3t per t < 0 e 0 altrove.
Z Z 0 Z 0
1
fb() = f (t)eit dt = e3t eit dt = e(3i)t dt = .
R 3 i
Per quanto riguarda f3 , si ha f3 = t(H(t)e3t (eit + eit )/2, da cui f3 (t) = (f1 (t)eit + f1 (t)eit )/2, pertanto:
1 b 1 1 1
fb3 () = f1 ( 1) + fb1 ( + 1) = + .
2 2 (3 i( 1))2 (3 i( + 1))2
18
Z
Soluzione 6.2. 1. f `e limitata e nulla fuori dallintervallo [4, 4], pertanto `e immediato verificare che |f (t)| dt <
R
+, e questo garantisce che f `e F-trasformabile.
2. Alcune propriet`
a della trasformata sono le seguenti:
(a) poiche f `e pari e reale, allora fb `e pari e reale.
(b) per il Lemma di Riemann-Lebesgue, si ha fb C 0 (R) e lim fb() = 0.
(c) poiche f `e nulla fuori da [4, 4], non solo f ma anche tf L1 , quindi anche tf `e trasformabile e si
ha tfb = i d fb. Pertanto d fb C 0 (R), quindi fb C 1 (R).
d d
k f = ik
dk b
(d) il ragionamento precedente pu` o essere iterato: per ogni k N, si ha tk f L1 , da cui td f
d k
dk b
pertanto dk f C 0 (R), quindi fb C k (R). Quindi fb C (R)
3. Un calcolo diretto a partire dalla definizione risulta molto difficoltoso. Un procedimento alternativo `e il
seguente: si osserva che
1 1
f 0 (t) = [4,2] (t) [2,0] (t) + [0,2] [2,4] (t), t 6= 0, 2, 4.
2 2
Inoltre valgono le seguenti relazioni:
[4,2] (t) = [1,1] (t+3), [2,0] (t) = [1,1] (t+3), [0,2] (t) = [1,1] (t1), [2,4] (t) = [1,1] (t3).
Perci`
o si ottiene:
1 1
f 0 (t) = [1,1] (t + 3) [1,1] (t + 1) + [1,1] (t 1) [1,1] (t 3).
2 2
Trasformando membro a membro e osservando dalle tabelle che:
sin
\
f (t t0 ) = fb()eit0 , \(t) = 2
[1,1] , fb0 = i fb,
si ottiene:
sin 3i 1 i 1 i 3i
i fb() = 2 e e + e e
2 2
e e3i ei ei
3i
sin
= 2 2i i
2i 2i
sin
= 2i (2 sin(3) sin().
e quindi:
2
fb() = 2 sin (2 sin(3) sin ).
Esercizio 6.3. Calcolare la trasformata di Fourier della funzione f : R C definita da
e5it
f (t) = .
t2 4t + 8
Soluzione 6.3. Posto g(t) = 1/(t2 4t + 8), si ha f (t) = g(t)e5it . Per le propriet`a della F-trasformata, si ha:
f() = g( 5), dove:
Z +
1
g() = 2
eit dt.
t 4t + 8
19
La funzione integranda `e singolare per t2 4t + 8 = 0, ovvero t1 = 2 + 2i, t2 = 2 2i. Per il lemma di Jordan,
si ottiene allora:
eit
2iRes
, 2 + 2i se < 0
t2 4t + 8
g() =
eit
2iRes 2 , 2 2i se > 0
t 4t + 8
Si ha:
eit eit eit1 ei(2+2i) e(2i+2)
Res 2 , 2 + 2i = lim (t t1 ) = = = =
t 4t + 8 tt1 (t t1 )(t t2 ) t1 t2 4i 4i
eit eit eit2 e(2i2)
Res 2 , 2 2i = lim (t t2 ) = =
t 4t + 8 tt2 (t t1 )(t t2 ) t2 t1 4i
Pertanto si ottiene:
g() = e2i e2|| ,
2
e il valore in 0 `e determinato per continuit` a (il teorema di Riemann-Lebesgue ci assicura che g `e continua).
Quindi
fb() = e2i(5) e2|5| .
2
Esercizio 6.4. Data la fuzione f : R R definita da
cos 4t cos 2t
f (t) = ,
t2
calcolare fb utilizzando opportunamente le tavole.
Soluzione 6.4. Possiamo riscrivere f nel modo seguente:
cos 4t 1 1 cos 2t 1 cos 2t 1 cos 4t
f (t) = + = .
t2 t2 t2 t2
Per le formule di bisezione, si ha 1 cos 2t = 2 sin2 t e 1 cos 4t = 2 sin2 2t, da cui
2
sin t sin2 2t
f (t) = 2 .
t2 t2
Dalle tavole si ricava che la trasformata di sin2 (at)/t2 , a > 0 `e
a+ [2a,0] () + a [0,2a] (),
2 2
sostituendo nellespressione della trasformata di f si ha il risultato richiesto.
Esercizio 6.5. Data la funzione f : R R definita da
f (t) = e8|t| (1 + 4t2 ) sin(2t),
20
Esercizio 6.6. Si consideri f : R C definita da
e4it
f (t) = .
(3 + it)(4 it)
2. Calcolare fb.
Soluzione 6.6. Si ha:
e4it
1
|f (t)| =
= p .
(3 + it)(4 it) (9 + t )(16 + t2 )
2
Quindi Z Z
1
|f (t)| dt = p dt.
R R (9 + t2 )(16 + t2 )
Tale integrale `e finito, perche f C (R) e allinfinito f `e asintotica a 1/t2 , e ci`o assicura lintegrabilit`a. Per
0
quanto riguarda la trasformata, abbiamo f (t) = g(t)e4it , con g(t) = 1/((3 + it)(4 it)). Perc`o f() = g( 4).
Si ha:
eit eit
Z Z
g() = dt = dt.
R (3 + it)(4 it) R (t 3i)(t + 4i)
eit eit1 e3
Res , t1 = =
(t 3i)(t + 4i) t1 t2 7i
eit eit2 e4
Res , t2 = =
(t 3i)(t + 4i) t2 t1 7i
eit
2 3
2iRes , t1 = e se < 0
(t 3i)(t + 4i) 7
g() =
eit
2 4
2iRes , t2 = e se > 0
(t 3i)(t + 4i) 7
Infine: 2
3(4)
7 e se < 4
f() = g( 4) =
2 e4(4) se 4
7
Si osservi che `e necessario prestare particolare attenzione alla traslazione di g.
21
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Esercizi in preparazione alla I prova in itinere
3
Dott. Antonio Marigonda
22
Soluzione 6.8. Proviamo che f L2 (, ).
Z Z 0 Z
kf k2L2 = |f (t)|2 dt = |f (t)|2 dt + |f (t)|2 dt = 4 + = 5 < +.
0
Poiche f L2 (, ), essa `e sviluppabile in serie di Fourier. Calcoliamo i coefficienti dello sviluppo in serie di
Fourier:
1 1 0 1
Z Z Z
a0 = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt = 2 1 = 1
0
1 1 0 1
Z Z Z
ak = f (t) cos kt dt = f (t) cos kt dt + f (t) cos kt dt
0
t=0 t=
2 0 1
Z Z
2 sin kt 1 sin kt
= cos kt dt cos kt dt = =0
0 k t= k t=0
1 1 0 1
Z Z Z
bk = f (t) sin kt dt = f (t) sin kt dt + f (t) sin kt dt
0
t=0 t=
2 0 1
2 cos kt 1 cos kt
Z Z
= sin kt dt sin kt dt =
0 k t= k t=0
2 1
= (1/k cos(k)) + (cos(k)/k 1/k)
1 3
= (2 + 2 cos(k) + cos(k) 1) = (cos k 1)
k k
Ci`o implica che bk = 0 se k `e pari e bk = 6/(k) se k `e dispari.
Osservando che g(t) = f (t) 1/2 `e una funzione dispari (infatti vale 3/2 per t [, 0[ e 3/2 per t [0, [)
si poteva dedurre immediatamente che ak = 0 per ogni k > 0, infatti si ha:
Z Z Z
1
g(t) cos kt dt = f (t) cos kt dt = f (t) cos kt dt,
2
Esercizio 6.9. Calcolare lintegrale lungo la circonferenza di centro lorigine e raggio 2 orientata positivamente
Z
z sin z 2z
+e dz.
(z i)2
23
Soluzione 6.9. La fuzione e2z `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo. Ci si riconduce quindi allo studio di:
Z
z sin z
f (z) dz, f (z) = .
(z i)2
La funzione f presenta un polo doppio per z0 = i. Tale singolarit`a `e interna a . Trattandosi di un polo doppio
il calcolo del residuo `e:
d d
f (z)(z z0 )2 = lim
Res(f ; z0 ) = lim (z sin z) = sin z0 + z0 cos z0 = sin i + i cos i.
zz0 dz zz0 dz
3. Utilizzando i risultati dei punti precedenti, calcolare la somma della serie numerica:
X 1
.
(2k + 1)2
k=0
Soluzione 6.11.
24
di Fourier. Calcoliamo i coefficienti dello sviluppo in serie di Fourier:
Z Z 0 Z
1 1 1
c0 = u(t) dt = u(t)eikt dt + u(t)eikt dt
2 2 2 0
Z 0 0
1 1 t2
Z
1 3
= t dt + dt = + =
2 2 0 2 2 2 4
Z Z 0 Z
1 1 1
ck = u(t)eikt dt = u(t)eikt dt + u(t)eikt dt
2 2 2 0
Z 0
1 ikt
Z
1
= teikt dt + e dt
2 2 0
( 0 )
teikt 1 0 ikt 1 eikt
Z
1
= + e dt +
2 ik ik 2 ik 0
0
( )
eik 1 eikt
1 1
= + + (1 eik )
2 ik ik ik 2ik
(1)k 1 (1)k
1 1
= + + (1 eik )
2 ik k2 2ik
(1)k 1 (1 (1)k ) 1 1 (1)k
= 2
(1 (1)k ) + =
2ik 2k 2ik 2ik 2k 2
2. La funzione u `e di classe C a tratti, per cui la sua serie di Fourier converge a u nei punti di continuit`a
e alla media dei valori destro e sinistro di u nei punti di salto. Nel nostro caso, la funzione `e continua in
ogni punto ad eccezione dei punti xk = 2k, k Z, dove il limite destro vale e il limite sinistro vale 0
(si osservi che nei punti (2k + 1) con k Z la funzione `e continua). Pertanto in 0 la serie di Fourier di
u converge a /2, cioe si ha:
3 X 1 1 (1)k 3 X 1 1 (1)k 1 1 (1)k
= + = +
2 4 2ik 2k 2 4 2ik 2k 2 2ik 2(k)2
kZ\{0} k=1
3 X 1 (1)k
= 2
4 2k 2
k=1
Notiamo che i termini di indice pari della sommatoria sono tutti nulli, per cui si ha:
2X 1
= ,
4 n=0 (2n + 1)2
25
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pertanto il raggio di convergenza `e 1. Se |w| < 1, la serie converge, se |w| > 1 diverge. Se |w| = 1, si ha:
+ +
X 1 X 1
2 + log n
< 2
< +.
n=1
n n=1
n
|z2| 2
Quindi si ha convergenza anche per |w| = 1. Si ha |w| = |z+4i| , per cui |w| < 1 se |z 2| < |z + 4i| ovvero
|z 2| < |z + 4i| , quindi posto z = x + iy, si ha che |w| < 1 se e solo se (x 2)2 + y 2 < x2 + (y + 4)2 , quindi,
2 2
26
Esercizio 6.14. Si risponda ai seguenti quesiti:
2
X
bk C tali che et =
1. Esistono coefficienti u bk eikt nellintervallo (0, 2)?
u
k=0
cos 3t a0 X
2. Esistono coefficienti ak , bk R tali che e = + ak cos(kt) + bk sin(kt) per t R?
2
k=0
X
bk C tali che sin |t| =
3. Esistono coefficienti u bk eikt nellintervallo (2, 2)?
u
k=
X
4. Esistono coefficienti ak R tali che 1 = ak cos(kt) nellintervallo (1, 1)?
k=1
Soluzione 6.14.
2
1. La funzione u(t) = et `e limitata in [0, 2], pertanto essa `e sviluppabile in serie di Fourier. Indicati con
uk i coefficienti del suo sviluppo di Fourier rispetto alla base {eikt , k Z}, si ottiene che, per ipotesi,
bk = 0 per k < 0. Sviluppando in serie di Fourier rispetto alla base {1, cos kt, sin kt}, si ha:
u
a0 X
u(t) = + ak cos(kt) + bk sin(kt),
2
k=1
a0 = 2b
u0 , (ak ibk ) = 2b
uk , (ak + ibk ) = 2b
uk , k > 0.
Soluzione 6.15. La funzione `e limitata e periodica di periodo 1, infatti sin(2(t + 1)) = sin(2t + 2) = sin(2t),
e cos2 ((t + 1)) = cos2 (t + ) = ( cos t)2 = cos(t) per cui sviluppabile in serie di Fourier. Ricordando che
cos(2) = 2 cos2 1, si ottiene
1 1 1 1 1
u(t) = (cos(2t) + 1) sin(2t) = cos(2t) sin(2t) + sin(2t) = sin(4t) + sin(2t).
2 2 2 4 2
27
Si ha dunque
a0 X
u(t) = + ak cos(2kt) + bk sin(2kt),
2
k=1
Soluzione 6.16. Il segnale `e periodico con T = 1 e limitato, quindi sviluppabile in serie di Fourier. Si ha
= 2/T , da cui = 2. I coefficienti dello sviluppo in serie di Fourier sono dati da (k Z):
1 1 1 1
e2(2ik)t
Z Z Z
1
ck = u(t)ei2kt dt = e4t ei2kt dt = e2(2ik)t dt =
T 0 0 0 2(2 ik) 0
e2(2ik) 1 2 + ik e2(2ik) 1 2 + ik e4 [cos(2k) + i sin(2k)] 1 2 + ik e4 1
= = = =
2(2 ik) 2 4 + k2 2 4 + k2 2 4 + k 2
Posto ak = ck + ck e ibk = ck ck , si ottiene per k N, k > 0:
e4 1 2 e4 1 k e4 1
a0 = , ak = , bk = .
2 4 + k2 4 + k2
Per lidentit`
a di Parseval si ha: Z T
1 X
|u(t)|2 dt = |ck |2 ,
T 0 k=
1 2
Z
(2 sin x + 4 cos 2x)(4 sin 2x + 4 cos 2x) dx.
2 0
Ricordando a questo punto che per m, n N si ha:
Z 2
1 2
Z
se m = n
cos(mx) cos(nx) dx = cos((m n)x) + cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
se m = n
sin(mx) sin(nx) dx = cos((m n)x) cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
sin(mx) cos(nx) dx = sin((m + n)x) sin((m n)x) dx = 0,
0 2 0
28
lintegrale richiesto si riduce a: Z 2
1
16 cos2 x dt = 8.
2 0
che vale 3|t| in (2, 2). Scrivere lo sviluppo di Fourier di u(t) in forma esponenziale e calcolare le serie
+
X +
X
6sinc2 (k/2) cos(k/2), (6)2 sinc4 (k/2).
k=1 k=1
Si calcoli lo sviluppo di Fourier della funzione 2-periodica v che coincide con u nellintervallo (, ).
Soluzione 6.18. Si ha, posto T = 4 e = 2/T = 1/2:
2
1 T /2
Z 2 Z 2
3 t2
Z
1 3
c0 = u(t) dt = 3|t| dt = t dt = = 3.
T T /2 4 2 2 0 2 2 0
1 T /2
Z Z 2 Z 0 Z 2
1 3
ck = u(t)eikt dt = 3|t|eikt/2 dt = teikt/2 dt + teikt/2 dt
T T /2 4 2 4 2 0
Z 2 Z 2 Z 2 ikt/2 ikt/2 Z 2
3 ikt/2 ikt/2 3 e +e 3
= te dt + te dt = t dt = t cos(kt/2) dt
4 2 0 2 2 0
(0 0
2 Z 2 ) 2
6((1)k 1)
3 sin(kt/2) sin(kt/2) 3 cos(kt/2)
= t dt = 2
=
2 k/2 0 0 k/2 2 k /4 0 k 2
sin2 (x)
Daltra parte, ricordando che sinc2 (x) = , si ritrova:
(x)2
0 se k = 2n, n N
6sinc2 (k/2) = 24 1
se k = 2n + 1, n N.
(2n + 1)2
La funzione u(t) = 3|t| `e continua in t = e regolare a tratti in (2, ), pertanto la sua serie di Fourier
converge puntualmente in t = a u(). Si ha allora:
+
X
u() = 3 = 3 6sinc2 (k/2) cos(k/2),
k=1
pertanto
+
X
6sinc2 (k/2) cos(k/2) = 0.
k=1
Tale calcolo poteva essere fatto direttamente ricordando che cos(k/2) vale 0 se k `e dispari e 1 se k `e pari, ma
sinc2 (k/2) vale 0 se k `e pari.
Sfruttando luguaglianza di Parseval, si ha:
1 T /2 a2
Z
1X 2
|u(t)|2 dt = 0 + (ak + b2k ),
T T /2 4 2
k=1
29
nel nostro caso si ha: 2
2
9 t3
Z
1 2
9t dt = = 12 2 ,
4 2 4 3 2
da cui:
X 36
(6)2 sinc4 (k/2) = 2 12 2 2 = 6 2 .
4
k=1
1
Si osservi che u(t) = 2 u(2t), pertanto (posto t/2 = x):
Z T /2 Z 2 Z Z
1 1 1 1
cuk = u(t)eikt dt = u(t)eikt/2 dt = u(2x)eikx 2dx = 2 u(x)eikx dx = 2cvk ,
T T /2 4 2 4 2
e quindi
X (1)n 22n+1 2n+1
g(z) = z .
n=0
2n + 1
Esercizio 6.20. Calcolare lo sviluppo in serie di Fourier dei seguenti segnali periodici:
1 per t (2k 1, 2k), k Z
u(t) =
1 per t (2k, 2k + 1), k Z
1 per t (4k 2, 4k), k Z
v(t) =
1 per t (4k, 4k + 2), k Z
0 per t (4k 2, 4k), k Z
w(t) =
1 per t (4k, 4k + 2), k Z
30
Notiamo che u e v sono dispari (ovvero u(t) = u(t) e v(t) = v(t) per ogni t R). Per quanto riguarda u
si ha (n N, n > 0):
au0 = aun = 0
Z Tu /2 Z 1 Z 1 1
2 cos(nt)
bun = u(t) sin(nu t) dt = u(t) sin(nt) dt = 2 sin(nt) dt = 2
Tu Tu /2 1 0 n 0
1 (1)n
= 2 ,
n
da cui bun = 0 per n pari e bun = 4/((2j + 1)) se n = 2j + 1, j N. Lo sviluppo in serie di Fourier risulta quindi:
4X 1
u(t) = sin((2j + 1)t).
j=0 2j + 1
Osserviamo inoltre che v(t) = u(t/2), pertanto i coefficienti di Fourier di v sono gli stessi di u:
Z Tv /2 Z Tu Z Tu /2
1 iv nt 1 itu /2 1
cvn = v(t)e dt = u(t/2)e dt = u(x)eiu x dx = cun .
Tv Tv /2 2Tu Tu Tu Tu /2
Quindi si ha:
4X 1
v(t) = sin (2j + 1) t .
j=0 2j + 1 2
Osserviamo infine che w(t) = (v(t) + 1)/2, pertanto si avr`a v(t) = 2w(t) 1 e perci`o:
1 2X 1
w(t) = + sin (2j + 1) t .
2 j=0 2j + 1 2
31
Per quanto riguarda la posizione delle singolarit`a di f , si ha che z0 , z2 , z3 , z4 , z5 sono tutte contenute allinterno
di , mentre z1 = i giace allesterno (come ovviamente z ). Si ha allora dalla formula dei residui:
12z 5 z 4
I
1
dz = Res(f, z0 ) + Res(f, z2 ) + Res(f, z3 ) + Res(f, z4 ) + Res(f, z5 )
2i z6 + 1
1 i
= (Res(f, z1 ) + Res(f, z )) = 2 12 = 10 .
6i 6
Esercizio 6.22. Sia la circonferenza di centro 3i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
I
z
2 2
dz.
(z 2z)(z 4z + 13)
Soluzione 6.23. Non `e restrittivo supporre 0 Im(a) < 2, infatti, ea+i2k = ea per ogni k Z. Poniamo
fa (z) = 5/(ez + ea i), z C e studiamone le singolarit`a. La funzione fa (z) `e singolare nei punti dove ez = ea i,
ovvero ez = ea ei3/2+i2k , k Z, quindi per zk = a + i(3/2 + 2k), k Z. Si tratta, come risulter`a dal seguente
calcolo, di poli semplici:
z zk 5 5i
lim (z zk )fa (z) = 5 lim = z = a
zzk zzk (ez + ea i) zk a
(e + e i) e k e
32
2 2
xa 4 3 ya
+ + +k < 1.
2 4 2
xa 4 3 ya 3 7
A questo punto poniamo x
a = 2 e ya = 4 + 2 ottenendo che per 0 ya < 2 si ha 4 ya < 4, e la
disequazione:
2a + (
x ya + k)2 < 1.
Condizione necessaria perche tale disequazione sia soddisfatta `e che ( ya + k)2 < 1, ed essendo 34 ya < 74 , ci`
o
implica necessariamente che se k, xa , ya soddisfano la disequazione, allora 3/4 + k < 1 e 7/4 + k > 1 pertanto
k {2, 1, 0}.
2 2
3 ya xa 4
Nel caso k = 0, si ha: |z0 4| < 2 2a
+ <1
x ya2 + + < 1.
4 2 2
2 2
2 2 xa 4 1 ya
Nel caso k = 1, si ha: |z1 4| < 2 x a + (ya 1) < 1 + + < 1.
2 4 2
2 2
xa 4 5 ya
Nel caso k = 2, si ha: |z2 4| < 2 x 2a + (
ya 2)2 < 1 + + < 1.
2 4 2
Si ha dunque: Posto Q = {z C : 3/4 Im(z) < 7/4}, B0 = {z C : |z| < 1}, B1 = {z C : |z i| < 1},
B2 = {z C : |z 2i| < 1}, a=x a + i
ya si ottiene:
Q ((B0 B2 ) \ B1 ) (B2 \ (B0 B2 )) = Q (B2 \ B1 ) (B2 \ (B0 B2 )) Na = 1.
a
Q (B0 B2 ) B1 Na = 2.
a
Q \ (B0 B1 B2 ) Na = 0.
a
33
3 i(2k+1)/4
Si ha che f presenta singolarit` a per 9z 4 +1 = 0 ovvero per z 4 = 91 ei(2k+1) , k Z, quindi per zk = 3 e ,
k = 0, 1, 2, 3. Si tratta di poli semplici, il calcolo del residuo `e immediato:
z zk 1 zk
Res(f, zk ) = lim (z zk )f (z) = lim 4 = 3 = .
zzk zzk (1 + 9z 4 )
(1 + 9zk ) 9 4zk 4
Si ha che z0 e z1 hanno parte immaginaria strettamente positiva, mentre le loro coniugate z3 e z2 hanno parte
immaginaria strettamente negativa. Fissato R > maxk |zk |, consideriamo il circuito R costituito dallarco
di circonferenza centrato nellorigine passante per R e R e giacente nel semipiano dei complessi con parte
immaginaria strettamente positiva, orientato in senso antiorario, e dal segmento reale congiungente R a R.
Z
f (z) dz = 2i(Res(f, z0 ) + Res(f, z1 ))
R
Si ha che, per R lintegrale di f sul pezzo curvo tende a zero perche il grado del denominatore di f e di
quattro unit`
a superiore a quello del numeratore, e laltro tende allintegrale richiesto. Pertanto:
Z +
1 z
0 z0 6
4
dt = 2i = ,
1 + 9t 4 4 6
ricordando le definizioni di z0 e z1 .
34
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Correzione Esercizi I prova in itinere
5
Dott. Antonio Marigonda
1. Sia 1 la circonferenza di centro i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez+2
I
+ cos(5z) dz
1 z 2 + 4z + 5
2. Sia 2 la circonferenza di centro 2i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez+1
I
+ cos(5z) dz
2 z 2 + 2z + 5
3. Sia 3 la circonferenza di centro 3i e raggio 10 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez1
I
+ cos(10z) dz
3 z 2 2z + 10
4. Sia 4 la circonferenza di centro 4i e raggio 20 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez2
I
+ cos(20z) dz
4 z 2 4z + 20
Soluzione 6.25.
1. La funzione cos(5z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito chiuso
`e nullo.
ez+2 ez+2 ez+2
I I I I
+ cos(5z) dz = + cos(5z) dz = dz.
1 z 2 + 4z + 5 1 z 2 + 4z + 5 1 1 z 2 + 4z + 5
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez+2
f (z) = .
z2 + 4z + 5
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 + 4z + 5 = 0, ovvero z1 = 2 + i, z2 = 2 i. Per studiarese
cadono allinterno di 1 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 1 . Si ha |z1 i| = 2 < 5
pertanto z1 `e interna a 1 , mentre |z2 i| = | 2 2i| = 8 > 5, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 1 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 +2 ei
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 2i
5 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it
35
Per la formula dei residui, si ha:
ez+2
I
+ cos(5z) dz = 2iRes(f, z1 ) = ei .
1 z 2 + 4z + 5
2. La funzione cos(5z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito chiuso
`e nullo.
ez+1 ez+1 ez+1
I I I I
+ cos(5z) dz = + cos(5z) dz = dz.
2 z 2 + 2z + 5 2 z 2 + 2z + 5 2 2 z 2 + 2z + 5
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez+1
f (z) = .
z 2 + 2z + 5
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 + 2z + 5 = 0, ovvero z1 = 1 + 2i, z2 = 1 2i. Per studiarese
di 1 . Si ha |z1 2i| = 1 < 5
cadono allinterno di 2 , andiamo a calcolare la loro distanzadal centro
pertanto z1 `e interna a 2 , mentre |z2 2i| = | 2 4i| = 20 > 5, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 2 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 +1 e2i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 4i
Per la formula dei residui, si ha:
ez+1
I
+ cos(5z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e2i .
2 z 2 + 2z + 5 2
3. La funzione cos(10z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo.
ez1 ez1 ez1
I I I I
+ cos(10z) dz = + cos(10z) dz = dz.
3 z 2 2z + 10 3 z 2 2z + 10 3 3 z 2 2z + 10
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez1
f (z) = .
z 2 2z + 10
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 2z + 10 = 0, ovvero z1 = 1 + 3i, z2 = 1 3i. Per studiare se
cadono allinterno di 3 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 3 . Si ha |z1 3i| = 1 < 10
pertanto z1 `e interna a 3 , mentre |z2 3i| = |1 6i| = 37 > 10, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 3 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 1 e3i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 6i
Per la formula dei residui, si ha:
ez1
I
+ cos(10z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e3i .
z 2 2z + 10 3
4. La funzione cos(20z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo.
ez2 ez2 ez2
I I I I
+ cos(20z) dz = + cos(20z) dz = dz.
4 z 2 4z + 20 4 z 2 4z + 20 4 4 z 2 4z + 20
36
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez2
f (z) = .
z 2 4z + 20
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 4z + 20 = 0, ovvero z1 = 2 + 4i, z2 = 2 4i. Per studiare se
cadono allinterno di 4 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 4 . Si ha |z1 4i| = 2 < 20
pertanto z1 `e interna a 4 , mentre |z2 4i| = |1 8i| = 65 > 20, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 4 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 2 e4i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 8i
Per la formula dei residui, si ha:
ez2
I
+ cos(20z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e4i .
z 2 4z + 20 4
Esercizio 6.26.
Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:
X sin( 2 k) cos( 2 k)
3 3
.
k
k=1
Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:
X sin( k) cos( k)
2 2
.
k
k=1
Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:
X sin( 2 k) cos( 2 k)
5 5
.
k
k=1
37
4. Si consideri il segnale reale u4 6-periodico definito nellintervallo [0, 6) da:
1 t [0, 1)
u4 (t) = 0 t [1, 5)
1 t [5, 6)
Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:
X sin( k) cos( k)
3 3
.
k
k=1
Soluzione 6.26. Sia u uno dei segnali dellesercizio, detto T il suo periodo, poniamo = 2/T . u `e limitato e
periodico quindi sviluppabile in serie di Fourier. Sia 0 t T . Si ha u(t) = u(T t) per periodicit`a. Dal
grafico, oppure per calcolo diretto, si ottiene poi u(T t) = u(t). Quindi u(t) = u(t). Il segnale pertanto `e
pari, quindi nel suo sviluppo in serie di Fourier tutti i coefficienti dei termini seno sono nulli. I coefficienti nello
sviluppo esponenziale sono (k Z):
T T /2
1 1
Z Z Z
1 1 2
c0 = u(t) dt = u(t) dt = dt = .
T 0 T
T /2 T 1 T
Z T Z T /2
1 1 ikt
Z
1 1
ck = u(t)eikt dt = u(t)eikt dt = e dt
T 0 T T /2 T 1
ikt 1
1 e 1 eik eik
= = (eik eik ) =
T ik 1 ikT ik2
sin(k)
= .
k
Notiamo che ck = ck Nello sviluppo trigonometrico si ha (k N):
4 sin(k)
a0 = 2c0 = , ak = ck + ck = 2ck = 2 , bk = 0.
T k
Si ha dunque:
2 X sin(k) ikt 2 X 2 sin(k)
u(t) = + e = + cos(kt).
T k T k
k6=0 k=1
38
Poiche u `e regolare a tratti, la sua serie di Fourier in t converge a t nei punti di continuit`a e alla media tra il
limite destro e il limite sinistro di u nei punti di discontinuit`a. Nel nostro caso, in t = 1 il segnale u `e discontinuo
e si ha
lim u(t) = 0, lim u(t) = 1.
t1+ t1
da cui
X sin(k) 1 1 2 T 4
cos(kt) = = .
k 2 2 T 4T
k=1
4. z 3 + 27i = 0, ez 2 = 2i
Soluzione 6.27.
39
1
ez 1 = i ez = 1 i z = log(|1 i|) + iarg(1 i) = log 2 + i(/4 + 2k), k Z
2
1
ez + 1 = i ez = 1 + i z = log(| 1 + i|) + iarg(1 + i) = log 2 + i(3/4 + 2k), k Z
2
1
ez + 2 = 2i z
e = 2 2i z = log(| 2 2i|) + iarg(2 2i) = log 8 + i(3/4 + 2k), k Z
2
1
ez 2 = 2i z
e = 2 2i z = log(|2 2i|) + iarg(2 2i) = log 8 + i(/4 + 2k), k Z
2
+ +
X 4n1 z n X X 5n1 z n X
, 4nz 4n4 , , 5nz 5n5
n=0
n! n=1 n=0
n! n=1
Posto w = z a , si ha:
!
X
ana
X
n1
X d n d X
n d 1 a a
anz =a nw =a w =a w =a = =
n=0 n=0 n=0
dw dw n=0
dw 1w (1 w)2 (1 z a )2
P a n
e il suo raggio di convergenza `e quello della serie geometrica n=0 (z ) , quindi si deve avere |z a | < 1 e quindi
r = 1.
Esercizio 6.29. Sia 1 il rettangolo di vertici 3/2 i4/3, 3/2 + i4/3, 1/2 + i4/3, 1/2 i4/3, orientato in
senso antiorario. Calcolare
3z 3
I
I1 := 2
dz
1 sin z
Sia 2 il rettangolo di vertici 4/3 i/2, 4/3 + i3/2, 4/3 + i3/2, 4/3 i3/2, orientato in senso antiorario.
Calcolare
2z 3
I
I2 := 2
dz
2 sin z
Sia 3 il rettangolo di vertici 4/3 i3/2, 4/3 + i/2, 4/3 + i/2, 4/3 i3/2, orientato in senso antiorario.
Calcolare
4z 3
I
I3 := 2
dz
3 sin z
Sia 4 il rettangolo di vertici 1/2 i4/3, 1/2 + i4/3, 3/2 + i4/3, 3/2 i4/3, orientato in senso antiorario.
Calcolare
5z 3
I
I4 := 2
dz
4 sin z
40
Soluzione 6.29. Da sistemare
Studiamo la funzione:
z3
f (z) = , z C.
sin z 2
Sar`
a utile in seguito osservare che f presenta le seguenti simmetrie:
(z)3 (iz)3 z3
f (z) = = f (z), f (iz) = = i = if (z).
sin (z)2 sin (iz)2 sin(z 2 )
2 2
Lafunzione f presenta singolarit`
a nei punti dove sin(z ) = 0, ovvero per z = k, k Z ovvero per
zk = k con k 0, per zk = k con k 0, per wk = i k con k < 0 e per wk = i k con k < 0. La
singolarit`a z0 = 0 `e eliminabile, infatti limz0 f (z) = 0. Allinterno di 1 cadono: z1 , z2 , w1 , w1 . Allinterno
di 2 cadono: z1 , z1 , w1 , w2 . Allinterno di 3 cadono: z1 , z1 , w1 , w2 . Allinterno di 4 cadono: z1 , z2 ,
w1 , w1 .
Nella fattispecie z
1 = 1, z2 = 2, z1 = z1 = 1, z2 = 2, w1 = iz1 = i, w2 = iz2 = i 2, w1 = w1 = i,
w2 = w2 = i 2.
Grazie alle simmetrie di f , si ha in particolare per ogni C:
lim (z + )f (z) = lim (z )f (z) = lim (w )f (w) = lim (w )f (w) = lim (z )f (z)
z z w w z
lim (z i)f (z) = i lim (iz )f (z) = i lim (w )f (iw) = lim (w )f (w) = lim (z )f (z)
zi iz w w z
Tali singolarit`
a sono poli semplici:
(z z1 )z 3 (z 1)((z 1) + 1)3
lim (z z1 )f (z) = lim (z 1)f (z) = lim 2
= lim
zz1 z1 z1 sin(z ) z10 sin((z 1 + 1)2 )
(w + 1)3 1
= lim sin(w2 ) sin(2w)
=
w0 cos(2w) + cos(w ) 2 2
w w
(z z2 )z 3 (z 2)((z 2) + 2)3
lim (z z2 )f (z) = (z
lim 2)f (z) = lim 2
= lim
zz2 z 2 z 2 sin(z ) z 20 sin((z 2 + 2)2 )
w(w + 2)3 w(w + 2)3
= lim = lim
w0 sin((w + 2)2 ) w0 sin(w2 + 2 2w + 2)
3
w(w + 2) w(w + 2)3
= lim = lim
w0 sin(w 2 + 2 2w) w0 sin(w 2 ) cos(2 2w) + cos(w 2 ) sin(2 2w)
(w + 2)3 2 2 1
= lim = =
w0 sin(w2 ) 2 sin(2 2w) 2 2
w cos(2 2w) + cos(w ) w
41
Si poteva procedere anche nel seguente modo alternativo:
ricordiamo il seguente criterio: sia f (z) = h(z)/g(z), e sia z0 un punto per cui si abbia h, g olomorfe in un
intorno di z0 , h(z0 ) 6= 0, g(z0 ) = 0, g 0 (z0 ) 6= 0. Allora si ha:
z z0 h(z0 )
Res(f, z0 ) = lim (z z0 )f (z) = lim h(z) = 0 .
zz0 zz0 g(z) g(z0 ) g (z0 )
Esercizio 6.30.
42
4. Sia u4 un segnaleZ reale 6-periodico i cui coefficienti a2 , b2 valgano entrambi 2.
6
E possibile che u2 (t) dt = 6?
Z 6 0
1 6
Z
4
Sapendo che u2 (t) dt = 24, determinare u(t) cos( t) dt.
0 6 0 3
Soluzione 6.30. Se un segnale reale periodico di periodo T `e sviluppabile in serie di Fourier, e si ha
a0 X
u(t) = + ak cos(2k/T t) + bk sin(2k/T t),
2
k=1
R3
2. 13 0 u22 (t) dt = 1, 21 (a23 + b23 ) = 4, quindi non `e possibile.
R5
3. 15 0 u32 (t) dt = 1, 21 (a27 + b27 ) = 4, quindi non `e possibile.
R6
4. 16 0 u22 (t) dt = 1, 21 (a22 + b22 ) = 4, quindi non `e possibile.
Sempre dalluguaglianza di Parseval, si deduce che se k > 0 `e un intero fissato, si ha:
T
a2
Z
1 1 1 X
u2 (t) dt (a2k + b2k ) = 0 + a2k + b2k
T 0 2 4 2
k=1,k6=k
RT
In particolare, se esiste k > 0 tale per cui T1 0
u2 (t) dt = 21 (a2k + b2k ), allora si deve avere ak = bk = 0 per ogni
quindi, in particolare, per ogni k 6= k
k 6= k,
Z T
1
u(t) cos(k2/T t) dt = 0.
T 0
Nel nostro caso, tale fenomeno si verifica per tutti e quattro i segnali considerati, pertanto i quattro integrali
richiesti sono tutti nulli.
43
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Correzione Esercizi II prova in itinere
6
Dott. Antonio Marigonda
44
Ci`
o implica che:
e3(4if )/4 e5(4if )/4
u
1 (f ) = , posto a = 8, k = 4.
8 2if
e(2if )/2 e3(2if )/2
v1 (f ) = , posto a = 4, k = 2.
4 2if
Dati a, k R, k > 0, se consideriamo ora v(t) := eat rect(kt k/2) e poniamo g(t) := rect(kt k/2). Si ha
che g(t) = 1 se e solo se 1/2 kt k/2 1/2, altrimenti `e nulla. Ci`o implica che g(t) = 1 se e solo se
(k 1)/2k t (k + 1)/2k, altrimenti `e nulla e dunque g(t) = (k1)/2k,(k+1)/2k) (t). Si ha quindi
+ (k+1)/2k t=(k+1)/2k
e(a2if )t
Z Z
at 2if t (a2if )t
v(f ) = e g(t)e dt = e dt =
(k1)/2k a 2if t=(k1)/2k
(a2if )(k+1)/2k (a2if )(k1)/2k (a2if )/2
e e e
= = (e(a2if )/2k e(a2if )/2k )
a 2if a 2if
e(a2if )/2
= sinh (a 2if )/2k .
2(a 2if )
Ci`
o implica che:
e(3if )5/4 e(3if )3/4
w
1 (f ) = , posto a = 6, k = 4.
6 2if
e(1if )3/2 e(1if )/2
z1 (f ) = , posto a = 2, k = 2.
2 2if
Dato a > 0, consideriamo ora
1 a 2if
g(f ) = = 2
a + 2if a + 4 2 f 2
1. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 10] il cui grafico
`e costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (4, 9), (7, 9), (10, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
45
2. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 13] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (5, 4), (9, 4), (13, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
3. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 7] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (3, 2), (5, 2), (7, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
4. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 16] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (6, 10), (11, 10), (16, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
Soluzione 6.32. 1. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = 3(1,4) (t) 3(7,10) (t) per t
/
{1, 4, 7, 10}, e v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
Z 4 Z 10
Lv 0 (s)
1 3
Lv(s) = = 3est dt 3est ds = 2 (e4s es e10s + e7s )
s s 1 7 s
3es 3s 9s 6s
= 2 (e 1e +e )
s
Il segnale v `e assolutamente integrabile e causale, quindi il dominio di Lf contiene il semipiano immaginario
e si ha:
3e(2if ) 6if
v(f ) = Lv(2if ) = (e 1 e18if + e12if )
(2f )2
2. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = (1,5) (t) + (9,13) (t) per t
/ {1, 5, 9, 13}, e
v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
5 13
Lv 0 (s)
Z Z
1 st st 1
Lv(s) = = e dt + e ds = 2 (e5s es e13s + e9s ).
s s 1 9 s
4. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = 2(1,6) (t) 2(11,16) (t) per t
/ {1, 6, 11, 16}, e
v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
6 16
Lv 0 (s)
Z Z
1 2
Lv(s) = = 2est dt + 2est ds = 2 (e6s es e16s + e11s ).
s s 1 11 s
46
Esercizio 6.33. Risolvere i seguenti problemi di Cauchy in avanti (per t > 0):
1. u(iv) (t) 42 u(t) = 16, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
2. u(iv) (t) 252 u(t) = 25, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
3. u(iv) (t) 81u(t) = 9, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
4. u(iv) (t) 16u(t) = 4, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
Soluzione 6.33. Consideriamo lequazione per a, b 6= 0:
47
Esercizio 6.34. Calcolare:
d
H(t) cos(4t) + sin(4t) H(t)e4t , 4 (t 6) rect(t)
dt
d
H(t) cos(5t) + sin(5t) H(t)e5t , 4 (t 8) rect(t)
dt
d
H(t) cos(3t) + sin(3t) H(t)e3t , 4 (t 4) rect(t)
dt
d
H(t) cos(2t) + sin(2t) H(t)e2t , 4 (t 2) rect(t)
dt
Soluzione 6.34. Sia a > 0 e consideriamo:
Z t
at
H(t) cos(at) + sin(at) H(t)e = H(t) (cos(as) + sin(as))ea(ts) ds
0
Z t
= eat H(t) (cos(as) + sin(as))eas ds
0
Z at
eat
= H(t) (cos(z) + sin(z))ez dz
a 0
Z at Z at
eat
= H(t) [sin(z)ez ]at
0 sin(z)e z
dz + sin(z)ez dz
a 0 0
H(t)
= sin(at),
a
quindi si ha:
H(t)
H(t) cos(4t) + sin(4t) H(t)e4t = sin(4t)
4
H(t)
H(t) cos(5t) + sin(5t) H(t)e5t = sin(5t)
5
H(t)
H(t) cos(3t) + sin(3t) H(t)e3t = sin(3t)
3
H(t)
H(t) cos(2t) + sin(2t) H(t)e2t = sin(2t).
2
Sia a > 0 e consideriamo:
d d
g(t) := 4 (t a) rect(t) = 4 (t a) rect(t)
dt dt
= ([(a1),a] (t) [a,a+1] (t)) rect(t)
= rect(t (a 1/2)) rect(t) rect(t (a + 1/2)) rect(t)
Si ha allora:
g(f ) = e2i(a1/2)f sinc2 (t) e2i(a+1/2)f sinc2 (t),
e antitrasformando:
g(t) = 4(t (a 1/2)) 4(t (a + 1/2)),
nel nostro caso si ha a = 2, 4, 6, 8 si ottiene quindi.
2 2 2 2
Esercizio 6.35. Posto u1 (t) = u2 (t) = et e4t e u3 (t) = u4 (t) = et e9t , calcolare:
Z + Z + Z + Z +
u1 (t)e8it dt, u2 (t)e4it dt u3 (t)e6it dt, u4 (t)e12it dt.
48
2
Soluzione 6.35. Poniamo g(t) = et , g = g e consideriamo per a > 0 il segnale u(t) = g(t) g(at) e calcoliamo:
Z +
1 1
u
(b) = u(t)e2bit dt = g(b) g(b/a) = g(b) g(b/a)
a a
Si ha allora: Z +
1 (16+4) 1
a = 2, b = 4 u1 (t)e8it dt = e = e20 .
2 2
Z +
1 (4+1) 1
a = 2, b = 2 u1 (t)e4it dt = e = e5 .
2 2
Z +
1 (9+1) 1
a = 3, b = 3 u1 (t)e6it dt = e = e10 .
3 3
Z +
1 (36+4) 1
a = 3, b = 6 u1 (t)e12it dt = e = e40 .
3 3
Dato a > 0, per la formula di Plancherel si ha:
Z + Z +
2 + 4af
Z
dt a|2f | 2
2 2 2
= e df = 2 2
e df = 3 .
(a + t ) a a 0 2a
Quindi:
Z + Z + Z + Z +
dt dt dt dt
2 2
= , 2 2
= , 2 2
= , 2 2
= .
(16 + t ) 128 (4 + t ) 16 (9 + t ) 54 (25 + t ) 250
Si ha che sinc2 L1 (R), per cui al limite i primi due addendi si annullano. Applicando poi Plancherel:
Z + Z +
1 2 1 1
`= sinc (t) dt = rect2 (t) dt = .
2 2 2
49
Metodi Matematici per lIngegneria
(Proff. Ugo Gianazza - Giuseppe Savare)
Promemoria
7
Dott. Antonio Marigonda
X zn
ez = cos z + i sin z =
n=0
n!
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche
eiz + eiz ez + ez
cos z = = cosh iz cosh z = = cos iz
2 2
eiz eiz ez ez
sin z = = i sinh iz sinh z = = i sin iz
2i 2
cos(z1 z2 ) = cos z1 cos z2 sin z1 sin z2 cosh(z1 z2 ) = cosh z1 cosh z2 sinh z1 sinh z2
sin(z1 z2 ) = sin z1 cos z2 cos z1 sin z2 sinh(z1 z2 ) = sinh z1 cosh z2 cosh z1 sinh z2
50
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche
cos(2z) = cos2 z sin2 z = 2 cos2 z 1 = 1 2 sin2 z cosh(2z) = cosh2 z + sinh2 z = 2 cosh2 z 1 = 1 + 2 sinh2 z
2 tan z 2 tanh z
tan(2z) = tanh(2z) =
1 tan2 (z) 1 + tanh2 (z)
z r r
1 + cos z z 1 + cosh z
cos = cosh =
2 2 2 2
r r
z 1 cos z z 1 cosh z
sin = sinh =
2 2 2 2
r r
z 1 cos z sin z 1 cos z z 1 cosh z sinh z 1 cosh z
tan = = = tanh = = =
2 1 + cos z 1 + cos z sin z 2 1 + cosh z 1 + cosh z sinh z
z r r
1 + cos z 1 + cos z sin z z 1 + cosh z 1 + cosh z sinh z
cot = = = coth = = =
2 1 cos z sin z 1 cos z 2 1 cosh z sinh z 1 cosh z
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
cos z1 + cos z2 = 2 cos cos cosh z1 + cosh z2 = 2 cosh cosh
2 2 2 2
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
cos z1 cos z2 = 2 sin sin cosh z1 cosh z2 = 2 sinh sinh
2 2 2 2
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
sin z1 + sin z2 = 2 sin cos sinh z1 + sinh z2 = 2 sinh cosh
2 2 2 2
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
sin z1 sin z2 = 2 cos sin sinh z1 sinh z2 = 2 cosh sinh
2 2 2 2
sin(z1 z2 ) sinh(z1 z2 )
tan z1 tan z2 = tanh z1 tanh z2 =
cos z1 cos z2 cosh z1 cosh z2
sin(z2 z1 ) sinh(z2 z1 )
cot z1 cot z2 = coth z1 coth z2 =
sin z1 sin z2 sinh z1 sinh z2
51
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche
1 t2 z 1 + t2 z
cos z = , t = tan cosh z = , t = tanh
1 + t2 2 1 t2 2
2t z 2t z
sin z = , t = tan sinh z = , t = tanh
1 + t2 2 1 t2 2
2t z 2t z
tan z = , t = tan tanh z = , t = tanh
1 t2 2 1 + t2 2
1 t2 z 1 + t2 z
cot z = , t = tan cot z = , t = tanh
2t 2 2t 2
52