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Metodi Matematici per lIngegneria

(Prof. Ugo Gianazza)


Esercizi in preparazione alla I prova in itinere
1
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 9 Novembre 2007

1 Integrali di funzioni trigonometriche


Esercizio 1.1. Calcolare il seguente integrale al variare di n N {0}:
Z 2
eint
dt.
0 5 + 2 cos t
Soluzione 1.1. Poniamo z = eit . Grazie alle formule di Eulero, si ha che cos t = 12 (z + z1 ), pertanto lintegrale
richiesto vale
zn zn
Z Z
dz 1
= 2
dz,
5 + (z + 1/z) iz i z + 5z + 1
dove `e la circonferenza centrata nellorigine di raggio 1 percorsa in verso antiorario.
La funzione integranda

f (z) = z n /(z 2 + 5z + 1) `e singolare per z 2 + 5z + 1 = 0 ovvero nei punti z1 = (5 + 21)/2 e z2 = (5 21)/2,
si tratta di poli semplici. Stabiliamo quali singolarit`a sono contenuteallinterno di . Siha |z2 | = (5 + 21)/2 >
5/2 > 1, quindi z2 non `e interno a . Daltra parte, si ha |z1 | = (5 21)/2. Si ha 5 21 < 2, ovvero |z1 | < 1,
perche 21 > 9, quindi z2 `e interno a . E possibile pertanto applicare la formula dei residui:
Z
1
f (z) dz = 2Res(f ; z1 ).
i
Il calcolo del residuo `e immediato:
zn
Res(f ; z) = lim (z z1 )f (z) = 1
zz1 21
Lintegrale richiesto vale quindi:
2
eint (5 + 21)n
Z
dt = .
0 5 + 2 cos t 2n1 21
Esercizio 1.2. Calcolare il seguente integrale:
Z 2
e5it sin(6t) dt.
0

Soluzione 1.2. Grazie alle formule di Eulero, si ha che e5it = cos(5t) + i sin(5t), pertanto lintegrale richiesto
vale Z 2 Z 2 Z 2
e5it sin(6t) dt = cos(5t) sin(6t) dt + i sin(5t) sin(6t) dt.
0 0 0
Ricordando a questo punto che per m, n N si ha:
Z 2
1 2
Z 
se m = n
cos(mx) cos(nx) dx = cos((m n)x) + cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z 
se m = n
sin(mx) sin(nx) dx = cos((m n)x) cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
sin(mx) cos(nx) dx = sin((m + n)x) sin((m n)x) dx = 0,
0 2 0
1 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

1
si conclude che lintegrale richiesto `e nullo.
Esercizio 1.3. Calcolare il seguente integrale:
Z 2
e3(cos x+i sin x) cos(x) dt.
0

Soluzione 1.3. Posto z = eix = cos x + i sin x, grazie alle formule di Eulero, si ha che cos x = 21 (z + z1 ), pertanto
lintegrale richiesto vale
Z   Z Z Z 3z
1 3z 1 dz 1 3z 2 1 3z 1 e
e z+ = e (1 + 1/z ) dz = e dz + dz,
2 z iz 2i 2i 2i z 2

dove `e la circonferenza centrata nellorigine di raggio 1 percorsa in verso antiorario. Poiche e3z `e olomorfa su
tutto C, si ha che il suo integrale calcolato lungo `e nullo. La funzione e3z /z 2 presenta in z0 un polo doppio.
Si ha pertanto
3z
 
3z 2 1 d 2 e
Res(e /z ; 0) = lim z 2 = 3,
1! z0 dz z
e lintegrale richiesto vale
e3z
Z
1 1
dz = 2iRes(e3z /z 2 ; 0) = 3.
2i z2 2i
Esercizio 1.4. Calcolare il seguente integrale:
Z 2
sin t
dt.
0 2 + sin t
Soluzione 1.4. Si ha:
2 2 2
sin t + 2 2
Z Z Z
sin t dt
dt = dt = 2 2 .
0 2 + sin t 0 2 + sin t 0 2 + sin t
it 1
Posto z = e , grazie alle formule di Eulero si ha sin t = 2i (z 1/z), pertanto
Z 2 Z Z Z Z
dt 1 dz 2i dz 1 1
2 =2 =2 =4 dz = 4 dz,
0 2 + sin t 2+ z1/z iz 4i + z 1/z iz 4iz + z 2 1 z 2 + 4iz 1
2i

dove `e la circonferenza centrata nellorigine di raggio


1 percorsa in verso antiorario. La funzione f (z) =
1/(z 2 + 4iz 1) `e singolare nei punti z1 = i(2 + 3) e z2 = i(2 3), che sono poli semplici. Si ha
|z2 | > 2 > 1, quindi z2 non `e contenuto allinterno di . Invece |z1 | = 2 3 < 1 perche 3 > 1, quindi z1 `e
allinterno della regione di piano complesso delimitata da . Il residuo di f in z1 `e quindi:
1 1
Res(f ; z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 2i 3
Si ha allora: Z
1 4 3
2
4dz = 4 2iRes(f ; z1 ) = ,
z + 4iz 1 3

pertanto lintegrale richiesto vale 2(1 2 3/3).

2 Integrali di funzioni razionali fratte


Esercizio 2.1. Calcolare il seguente integrale:

3x2 6x + 1
Z
dx.
R x4 + 1

2
Soluzione 2.1. Consideriamo la funzione:
3z 2 6z + 1
f (z) = , z C.
z4 + 1

a nei punti corrispondenti a z 4 = 1, ovvero nei punti zk = ei(/4+k/2) per k = 0, 1, 2, 3.


Essa presenta singolarit`
Si tratta di poli semplici, essendo le quattro radici di z 4 + 1 = 0. Si ha che:

2 2 2 2
z0 = (1 + i), z1 = (1 + i), z2 = (1 i), (1 i).
2 2 2 2
Consideriamo il circuito R nel piano complesso
costituito dalla semicirconferenza centrata nellorigine e giacente
nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > 2/2, percorsa in senso antiorario a partire dal punto v = R fino al
punto w = R e dal segmento congiungente w a w. Si osservi che su tale circuito non cadono singolarit` a di
f (z) e inoltre solo z0 e z1 cadono allinterno di esso. Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|2 ) perche il grado del
denominatore `e di due unit` a superiore a quello del numeratore, pertanto al tendere di R + si ha che
lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile calcolare lintegrale tramite la formula dei residui:
Z
f (x) dx = 2i(Res(f ; z0 ) + Res(f ; z1 )).
R

Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente (si ricordi che zi4 + 1 = 0
per i = 0, ..., 3):
z zi z zi
Res(f ; zi ) = lim (z zi )f (z) = lim (3z 2 6z + 1) 4
= (3zi2 6zi + 1) lim 4 4
zzi zzi z +1 zz i (z + 1) (z + 1)
i
3zi2 6zi + 1
=
4zi3
2 2 2
dove si `e tenuto
fatto che 3zi 6zi + 1 6= 0. Nel caso i = 0, 1, osservando che z0 = i, z1 = i,
conto del
z0 + z1 = i 2, z0 z1 = 2 e z0 z1 = 1 si ha:
 2
3z0 6z0 + 1 3z12 6z1 + 1
  
3i 6z0 + 1 3i 6z1 + 1
Z
f (x) dx = 2i + = 2i +
R 4z03 4z13 4iz0 4iz1
   
3i 6z0 + 1 3i 6z1 + 1 3iz1 + 6z0 z1 z1 3iz0 6z1 z0 + z0
= + =
2 z0 z1 2 z0 z1

= (3iz1 z1 3iz0 + z0 ) = (3i(z0 + z1 ) + z0 z1 ) = (3 2 + 2) = 2 2.
2 2 2
Esercizio 2.2. Calcolare il seguente integrale:
Z
x+5
dx.
R (x2 + 10x + 26)(x + 5 6i)2

Soluzione 2.2. Consideriamo la funzione:


z+5
f (z) = , z C.
(z 2 + 10z + 26)(z + 5 6i)2

Essa presenta singolarit`a nei punti corrispondenti a (z 2 +10z +26)(z +56i)2 = 0, ovvero nei punti z1 = 5+i,
z2 = 5 i, z3 = 5 + 6i. Si ha che z1 e z2 sono poli semplici, mentre z3 `e un polo di ordine 2. Consideriamo il
circuito R nel piano complesso costituito
dalla semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano
Im(z) 0, di raggio R > |z1 | = 29, percorsa in senso orario a partire dal punto v = R fino al punto w = R
e dal segmento congiungente w a w. Si osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo
z2 cade allinterno di esso. Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|3 ) perche il grado del denominatore `e di tre unit`
a
superiore a quello del numeratore, pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R

3
tende a 0 e laltro tende allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile calcolare lintegrale tramite la formula dei residui:
Z
f (x) dx = 2iRes(f ; z2 ).
R

Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
z2 + 5 i
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = 2
= = 1/98.
zz2 (z2 z1 )(z2 + 5 6i) 2i(7i)2

Lintegrale richiesto vale pertanto: Z


i
f (x) dx = .
R 49
Esercizio 2.3. Calcolare il seguente integrale:
Z
x+3
dx.
R (x + 3i)(x2 + 6x + 18)

Soluzione 2.3. Consideriamo la funzione:


z+3
f (z) = , z C.
(z + 3i)(z 2 + 6z + 18)

Essa presenta singolarit`a nei punti corrispondenti a (z + 3i)(z 2 + 6z + 18) = 0, ovvero z1 = 3i, z2 = 3 + 3i,
z3 = 3 3i. Si tratta di poli semplici. Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla
semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > |z2 | = 18, percorsa
in senso antiorario a partire dal punto v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a w. Si
osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo z2 cade allinterno di esso. Inoltre, si
ha che |f (z)| = O(|z|2 ) perche il grado del denominatore `e di due unit`a superiore a quello del numeratore,
pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende allintegrale
richiesto.
Calcoliamo i residui di f in z2 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo
seguente:
z2 + 3 3i 1 1 + 2i
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = = = = .
zz2 (z2 + 3i)(z2 z3 ) (3 + 3i + 3i)2 3i 6(2i 1) 30

Lintegrale richiesto vale:


Z
x+3
2
dx = 2iRes(f ; z2 ) = (2 i)
R (x + 3i)(x + 6x + 18) 15

Esercizio 2.4. Calcolare il seguente integrale:


Z
6
dx.
R (x + 2i)(x2 + 9)(x 4i)

Soluzione 2.4. Consideriamo la funzione:


6
f (z) = , z C.
(z + 2i)(z 2 + 9)(z 4i)

Essa presenta singolarit` a nei punti corrispondenti a (z + 2i)(z 2 + 9)(z 4i) = 0, ovvero z1 = 2i, z2 = 3i,
z3 = 3i , z4 = 4i. Si tratta di poli semplici. Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla
semicirconferenza centrata nellorigine e giacente nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > max |z2 |, |z4 | = 4,
percorsa in senso antiorario a partire dal punto v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a
w. Si osservi che su tale circuito non cadono singolarit`a di f (z) e inoltre solo z2 e z4 cadono allinterno di esso.
Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|4 ) perche il grado del denominatore `e di quattro unit`a superiore a quello del

4
numeratore, pertanto al tendere di R + si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende
allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile applicare la formula dei residui.
Calcoliamo i residui di f in z2 e z4 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel
modo seguente:
6 6 6 1
Res(f ; z2 ) = lim (z z2 )f (z) = = = = .
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 )(z2 z4 ) (3i + 2i)(3i + 3i)(3i 4i) 5i 6i (i) 5i
6 6 6 1
Res(f ; z4 ) = lim (z z4 )f (z) = 2 = = = .
zz4 (z4 z1 )(z4 + 9) (4i + 2i)(16 + 9) 6i (7) 7i
Lintegrale richiesto vale
Z
6
dx = 2i(Res(f ; z2 ) + Res(f ; z4 )) = 4/35.
R (x + 2i)(x2 + 9)(x 4i)
Esercizio 2.5. Calcolare il seguente integrale:

3x2
Z
dx.
R x6+1
2
Soluzione 2.5. Consideriamo la funzione f (z) = z3z 6 +1 , z C. Essa presenta singolarit`
a nei punti corrispondenti
a z 6 + 1 = 0, ovvero zi = ei/6+ik/3 , i = 0, ..., 5. Si tratta di poli semplici (inoltre le radici sono due a due
complesse coniugate). Si ha:

3 i 3 i 3 i 3 i
z1 = + , z2 = i, z3 = + , z4 = , z5 = i, z6 = .
2 2 2 2 2 2 2 2
Consideriamo il circuito R nel piano complesso costituito dalla semicirconferenza centrata nellorigine e giacente
nel semipiano Im(z) 0, di raggio R > max |z2 |, |z4 | = 4, percorsa in senso antiorario a partire dal punto
v = R fino al punto w = R e dal segmento congiungente w a w. Si osservi che su tale circuito non cadono
a di f (z) e inoltre solo z1 , z2 e z3 cadono allinterno di esso. Inoltre, si ha che |f (z)| = O(|z|4 ) perche
singolarit`
il grado del denominatore `e di quattro unit` a superiore a quello del numeratore, pertanto al tendere di R +
si ha che lintegrale sul pezzo curvo di R tende a 0 e laltro tende allintegrale richiesto.
Pertanto `e possibile applicare la formula dei residui.
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente (si ricordi che zi6 + 1 = 0
per i = 0, ..., 3):

z zi z zi 3z 2 1 1
Res(f ; zi ) = lim (z zi )f (z) = lim (3z 2 ) = (3zi2 ) lim 6 6 = i5 =
zzi zzi 6
z +1 zzi (z + 1) (z + 1)
i 6zi 2 zi3

dove si `e tenuto conto del fatto che 3zi2 6= 0 per i = 0, ..., 5. Osservando che z03 = i, z13 = i, z23 = i, si ha che
lintegrale richiesto vale:

3x2
Z  
1 1 1
6
dx = 2i(Res(f ; z0 ) + Res(f ; z1 ) + Res(f ; z2 )) = 2i + = .
R x +1 2i 2i 2i

3 Applicazioni del Lemma di Jordan


Esercizio 3.1. Calcolare il seguente integrale:
Z
sin(4x)
dx.
R (x2 2x + 10)(x 5i)
Soluzione 3.1. Consideriamo le funzioni:
e4iz e4iz
g + (z) = = e4iz f (z), g (z) = = e4iz f (z), z C.
(z 2 2z + 10)(z 5i) (z 2 2z + 10)(z 5i)

5
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a (z 2 2z + 10)(z 5i) = 0, ovvero z1 = 1 + 3i, z2 = 1 3i,
z3 = 5i. Si tratta di poli semplici. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano
Im(z) 0 cadono solo le singolarit` a z1 e z3 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel
semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit` a z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore
al grado del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e4ix e4ix
Z Z
sin(4x)
2
dx = 2
dx
R (x 2x + 10)(x 5i) R 2i(x 2x + 10)(x 5i)
e4ix e4ix
Z Z
1 1
= dx dx
2i R (x2 2x + 10)(x 5i) 2i R (x2 2x + 10)(x 5i)
= (Res(g + ; z1 ) + Res(g + ; z3 ) + Res(g ; z2 ))

Calcoliamo i residui di g + e g Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo
seguente:
e4iz1 e4iz1 1 e4i12 e12 4i
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = = = e (2 i).
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 ) 6i(1 2i) 6 2+i 30
e4iz3 e20 e20 e20
Res(g + ; z3 ) = lim (z z3 )g + (z) = = 2 = = (3 2i).
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 ) z3 2z3 + 10 5(3 + 2i) 65
e4iz2 e4iz2 1 e4i12 e12 4i
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = = = e (8 i).
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 ) 6i(1 8i) 6 8+i 390

Pertanto lintegrale vale:


e12 4i
Z
sin(4x)
e (26 13i) e8 (18 12i) e4i (8 i) .

2
dx =
R (x 2x + 10)(x 5i) 390
Esercizio 3.2. Calcolare il seguente integrale:
e3ix
Z
dx.
R (x2 + 9)(x 6i)
Soluzione 3.2. Consideriamo la funzione:
e3iz
g(z) = e3iz f (z) = , z C.
(z 2 + 9)(z 6i)

Si ha che il coefficiente per cui g(z) = eiz f (z) `e positivo. La funzione f (z) `e singolare nei punti corrispondenti
a (z 2 + 9)(z 6i) = 0 ovvero z1 = 3i, z2 = 3i, z3 = 6i. Di queste singolarit`a, solo z1 e z3 cadono nel semipiano
Im(z) 0. Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado del numeratore di f , `e
possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e3ix
Z
2
dx = 2i(Res(g; z1 ) + Res(g; z2 ))
R (x + 9)(x 6i)

Calcoliamo i residui di g in z1 e in z3 . Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel
modo seguente:
e3iz1 e9
Res(g; z1 ) = lim (z z1 )g(z) = = .
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 ) 18
e3iz2 e3iz3 e18
Res(g; z2 ) = lim (z z3 )g(z) = = 2 = .
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 ) z3 + 9 27
Pertanto lintegrale richiesto vale:
2ie9 1 e9
 
.
9 2 3

6
Esercizio 3.3. Calcolare il seguente integrale:
Z
sin 4x
dx.
R x2 + 6x + 14

Soluzione 3.3. Ricordando le formule di Eulero si ha che sin 4x = (e4ix e4ix )/(2i). Consideriamo quindi le
funzioni:
e4iz e4iz
g + (z) = = e4iz f (z), g (z) = = e4iz f (z), z C.
z2 + 6z + 14 z2 + 6z + 14

Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a z 2 + 6z + 14 = 0, ovvero z1 = 3 + i 5, z2 = 3 i 5. Si
tratta di poli semplici. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0
cadono solo la singolarit`a z1 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano
Im(z) 0 cade solo la singolarit` a z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado
del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:

e4ix e4ix
Z Z
sin 4x 1
2
dx = dx
R (x + 6x + 14) 2i R (x2 + 6x + 14)
e4ix e4ix
Z Z
1 1
= 2
dx 2
dx
2i R (x + 6x + 14) 2i R (x + 6x + 14)
= (Res(g + ; z1 ) + Res(g ; z2 ))

Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:

e4iz1 e4iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 ) 2i 5
4iz2
e e4iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 ) 2i 5
Pertanto lintegrale richiesto vale:

e12i4 5 e12i4 5
5e4 5
ei12 ei12 5e4 5 sin 12
= =
5 2i 5 2i 5

Esercizio 3.4. Calcolare il seguente integrale:


Z
cos 2x
dx.
R x2 6x + 25

Soluzione 3.4. Ricordando le formule di Eulero si ha che cos 2x = (e2ix + e2ix )/2. Consideriamo quindi le
funzioni:
e2iz e2iz
g + (z) = = e2iz f (z), g (z) = = e2iz f (z), z C.
z2 6z + 25 z2 6z + 25
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a z 2 6z + 25 = 0, ovvero z1 = 3 + 4i, z2 = 3 4i. Si ha
che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit`a z1 . Si
ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano Im(z) 0 cade solo la singolarit` a
z2 . Poiche il grado del denominatore di f `e di due unit`a superiore al grado del numeratore di f , `e possibile
applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:

e2ix + e2ix e2ix e2ix


Z Z Z Z
cos 2x 1 1 1
2
dx = dx = dx + dx
R (x 6x + 25) 2 R x2 6x + 25 2 R x2 6x + 25 2 R x2 6x + 25
= i(Res(g + ; z1 ) Res(g ; z2 ))

7
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
e2iz1 e2iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 ) 8i
e2iz2 e2iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 ) 8i
Lintegrale richiesto vale pertanto:
e6i8 + e6i8 e8 cos 6
=
4 2 4
Esercizio 3.5. Calcolare il seguente integrale:
Z
cos 3x
2 2x + 2)(x2 + 9)
dx.
R (x
Soluzione 3.5. Ricordando le formule di Eulero si ha che cos 3x = (e3ix + e3ix )/2. Consideriamo quindi le
funzioni:
e3iz e3iz
g + (z) = 2 = e 3iz
f (z), g (z) = = e3iz f (z), z C.
(z 2z + 2)(z 2 + 9) (z 2 2z + 2)(z 2 + 9)
Esse presentano singolarit` a nei punti corrispondenti a (z 2 2z + 2)(z 2 + 9), ovvero z1 = 1 + i, z2 = 1 i, z3 = 3i,
z4 = 3i. Si ha che il coefficiente per cui g + (z) = eiz f (z) `e positivo, e nel semipiano Im(z) 0 cadono solo
a z1 e z3 . Si ha che il coefficiente per cui g (z) = eiz f (z) `e negativo, e nel semipiano Im(z) 0
le singolarit`
cadono solo la singolarit` a z2 e z4 . Poiche il grado del denominatore di f `e di quattro unit`a superiore al grado
del numeratore di f , `e possibile applicare il lemma di Jordan, ottenendo che lintegrale richiesto `e:
e3ix + e3ix
Z Z
cos 3x 1
2 2
dx = dx
R (x 2x + 2)(x + 9) 2 R (x 2x + 2)(x2 + 9)
2

e3ix e3ix
Z Z
1 1
= dx + dx
2 R (x2 2x + 2)(x2 + 9) 2 R (x2 2x + 2)(x2 + 9)
= i(Res(g + ; z1 ) + Res(g + ; z3 ) Res(g ; z2 ) Res(g ; z4 ))
Trattandosi di poli semplici, il calcolo del residuo pu`o essere svolto nel modo seguente:
e3iz1 e3iz1
Res(g + ; z1 ) = lim (z z1 )g + (z) = = .
zz1 (z1 z2 )(z1 z3 )(z1 z4 ) 2i(z12 + 9)
e3iz3 e3iz3
Res(g + ; z3 ) = lim (z z3 )g + (z) = = 2 .
zz3 (z3 z1 )(z3 z2 )(z3 z4 ) (z3 2z3 + 2)6i
e3iz2 e3iz2
Res(g ; z2 ) = lim (z z2 )g (z) = = .
zz2 (z2 z1 )(z2 z3 )(z2 z4 ) 2i(z22 + 9)
e3iz4 e3iz4
Res(g ; z4 ) = lim (z z4 )g (z) = = 2 .
zz4 (z4 z1 )(z4 z2 )(z4 z3 ) (z4 2z4 + 2)6i
Pertanto lintegrale richiesto vale:
3e3iz1 e3iz3 3e3iz2 e3iz4
 
+ + 2 + 2
6 z12 + 9 z32 2z3 + 2 z2 + 9 z4 2z4 + 2
Per semplificare questespressione, osserviamo che z12 = 2i, z22 = 2i, z32 = z42 = 9 quindi:
e3iz1 e3iz2 e3i3 (9 2i) + e3i3 (9 + 2i) e3i (9 2i) + e3i (9 + 2i)
+ = = e3
z12 + 9 z22 + 9 (9 + 2i)(9 2i) 85
3i
+e3i 3i
e3i
3 9e
3i
2ie3i + 9e3i + 2ie3i 18 e 4i e
= e = e3 2 2
85 85
2e3
= (9 cos 3 + 2 sin 3)
85
e3iz3 e3iz4 e3iz3 e3iz4 e9 (7 + 6i) + e9 (7 6i) 14e9
+ 2 = + = =
z32 2z3 + 2 z4 2z4 + 2 7 6i 7 + 6i (7 + 6i)(7 6i) 85

8
Allora lintegrale richiesto vale:

2e3 14e9 e3
 

3 (9 cos 3 + 2 sin 3) = (27 cos 3 + 6 sin 3 7e6 ).
6 85 85 255

4 Sviluppi, residui ecc...


Esercizio 4.1. Si consideri la funzione di variabile complessa:
cos z
f (z) = + e1/z .
z3 + 8
Determinare le singolarit`
a della f , classificarle e calcolare il relativo residuo (`e molto utile osservare che la f `e la
somma di due funzioni). Scrivere quindi lo sviluppo di Laurent della f relativo a z = 0, precisandone linsieme
di convergenza.
Soluzione 4.1. La funzione f `e olomorfa in tutti i punti eccettuati quelli per cui z 3 + 8 = 0, ovvero zk =
2ei/3+2k/3 , k = 0, 1, 2, e il punto z3 = 0. Si osservi che per k = 0, 1, 2 si ha zk = 8/zk2 I punti zk , k = 1, 2, 3
sono poli semplici. Ricordando che e1/z `e olomorfa in un intorno di zk e cos zk 6= 0:
(z zk ) (z zk )
Res(f ; zk ) = lim (z zk )f (z) = lim cos z + (z zk )e1/z = cos zk lim
zzk zzk z3 + 8 zzk (z 3 + 8) + (z 3 + 8)
k
cos zk 8 cos zk zk (eizk + eizk )
2
= 2 = =
3zk 3zk 3

Per quanto riguarda z3 si ha che si tratta di una singolarit`a essenziale, infatti cos z/(z 3 + 8) `e olomorfa in un
intorno di 0 e in C \ {0} vale:

X (1/z)k X (1)k
e1/z = 1 + =1+ z k ,
k! k!
k=1 k=1

pertanto Res(f ; z3 ) = 1. Ricordando che:



X z 2n
cos z = (1)n ,
n=0
n!

1 1 1 1 X (1)n 3n X (1)n 3n
3
= 3 = z = z , se |z| < 2,
z +8 8 1 + z8 8 n=0 23n n=0
23(n+1)

Lo sviluppo di Laurent di f relativo a z = 0, che converge se 0 < |z| < 2, `e il seguente:



! !
2n X (1)n
X
nz 3n
X (1)k k
f (z) = (1) z + 1 + z
n=0
n! n=0
23(n+1) k=1
k!
X
X z 2n (1)j 3j X (1)k
= (1)n 3(j+1)
z +1+ z k
n! 2 k!
k=0 n+j=k k=1

X
k
X 1 X (1)k k
= (1) z 3j+2i + 1 + z
k=0 n+j=k
n! 23(j+1) k=1
k!

Esercizio 4.2. Determinare e classificare le singolarit`a di


 
1
exp z1
f (z) = .
z+1
Calcolare il residuo del polo e scrivere lo sviluppo di Laurent relativo a z = 1 precisando linsieme di convergenza.

9
Soluzione 4.2. La funzione presenta singolarit` a in z1 = 1 e z2 = 1. Si ha che z2 `e un polo semplice, in quanto
la funzione f (z)(z z2 ) `e olomorfa in un intorno di z2 . Pertanto il calcolo del residuo porge:
   
1 1
Res(f ; z2 ) = lim f (z)(z z2 ) = lim exp = exp .
zz2 z1 z1 2

Nel punto z1 = 1 la funzione presenta una singolarit`a essenziale: si ha infatti, posto w = (z 1)1 ,

X wn
exp w = 1 + ,
n=1
n!

da cui

!
1 X (z 1)mn
(z 1)m f (z) = (z 1)m + ,
z+1 n=1
n!

che al limite per z 1 diverge per ogni m N. La funzione `e olomorfa in B(1, 2) \ {1}, ovvero nellinsieme
{z C : 0 < |z 1| < 2} e pertanto in tale insieme la serie di Laurent relativa a z = 1 converge.

1 X wj 1 1 X wj X (1)k k
X wj
f (z) = = = (z 1)
(z 1) + 2 j=0 j! 2 1 + z1
2 j=0
j! 2k+1 j=0
j!
k=0
X (1)k j X (1)k
kw
X X
= k+1
(z 1) = k+1 j!
(z 1)kj .
n=0
2 j! n=0
2
k+j=n k+j=n

Esercizio 4.3. Calcolare il seguente integrale, dove C2 (0) indica la circonferenza centrata in z = 0 di raggio
R = 2 e orientata positivamente
e2z 1
Z
2
dz.
C2 (0) 3z(z + 1)

Soluzione 4.3. La funzione integranda, che indicheremo con f (z) presenta singolarit`a in z0 = 0 e z1 = 1. Si
noti tuttavia che
2 e2z 1 2
lim f (z) = lim = ,
z0 z0 3(z + 1)2 2z 3
pertanto 0 `e una singolarit`a eliminabile, e il prolungamento di f in 0 definito da f (0) = 2/3, rende la funzione
olomorfa in C \ {1}. Lunica singolarit` a `e pertanto il polo doppio z1 = 1, che `e interno al cerchio centrato
in 0 di raggio 2. Calcoliamo il residuo di f in z1 , trattandosi di un polo doppio si ha:

d e2z 1
 
1 d
Res(f ; z1 ) = lim (f (z)(z + 1)2 ) = lim
z1 1! dz z1 dz 3z
6e 3e2 + 3
2
1 3e2
 2z 2z

2e 3z 3(e 1)
= lim = = .
z1 9z 2 9 3

Lintegrale richiesto vale allora:

e2z 1 1 3e2
Z
2
dz = 2iRes(f ; 1) = 2i .
C2 (0) 3z(z + 1) 3

Esercizio 4.4. Determinare e classificare le singolarit`a della funzione di variabile complessa

z2 z 3 sin z
f (z) = + .
z3 125i (z + 125i)3

Indicato con il rettangolo di vertici 5, 5 + 5i, 5 + 5i, 5 percorso in senso antiorario, calcolare
Z
f (z) dz.

10
Soluzione 4.4. La funzione `e singolare nei punti z 3 = 125i, ovvero zk = 5ei/6+2ik/3 , k = 0, 1, 2 e z3 = 125i. I
punti z0 = 5ei/6 , z1 = 5ei5/6 e z2 = 5i sono poli semplici per la funzione, mentre z3 `e un polo di ordine 3.
Allinterno del rettangolo cadono solo z0 e z1 . Calcoliamo il residuo di f in questi punti:

z 2 (z z0 ) z 3 sin z z2 1
Res(f ; z0 ) = lim f (z)(z z0 ) = lim 3 + (z z0 ) = 02 =
zz0 zz0 (z 3
125i) (z0 125i) (z + 125i) 3 3z0 3
2 3 2
z (z z1 ) z sin z z 1
Res(f ; z1 ) = lim f (z)(z z1 ) = lim 3 + (z z1 ) = 12 =
zz1 zz1 (z 125i) (z 3 125i) (z + 125i) 3 3z 3
1 1

Lintegrale richiesto vale: Z


i
f (z) dz = 2i(Res(f ; z0 ) + Res(f ; z1 )) = .
3

11
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Ugo Gianazza)
Esercizi di Metodi
2
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 11 Dicembre 2007

5 Serie di Fourier
Esercizio 5.1. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica definita da

4, t [0, [
f (t) :=
2, t [, 2[.

1. Scrivere lo sviluppo di Fourier in forma esponenziale.


2. Studiare la convergenza della serie alla f .
+
X
3. Determinare la somma della serie numerica (1)n cn .
n=

+
X
Soluzione 5.1. 1. Lo sviluppo in serie di Fourier di f in forma esponenziale `e dato da f = cn eint , dove
n=
si ha per n Z \ {0}:
Z 2 Z Z 2  Z Z 2 
1 1 1 1
c0 = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt = 4 dt + 2 dt = (4 + 2) = 3.
2 0 2 0 2 0 2
Z 2 Z Z 2  Z Z 2 
1 1 1
cn = f (t)eint dt = f (t)eint dt + f (t)eint dt = 4eint dt + 2eint dt
2 0 2 0 2 0
 int   int 2 ! n
1 e e 1 1 (1)
= 4 +2 = (2(ein 1) + (e2in ein )) = ,
2 in 0 in in in

giacche ein = ein = (1)n . Pertanto:


+
X 1 (1)n int
f =3+ e .
n=
in
n6=0

2. La serie
+
X 1 (1)n int
S(t) := 3 + e .
n=
in
n6=0

converge alla funzione nel senso dellenergia perche:


Z Z 0 Z
|f (t)|2 dt = |f (t)|2 dt + |f (t)|2 dt = 16 + 4 = 20 < +.
0

Per quanto riguarda la convergenza puntuale:


2 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

12
(a) per ogni t 6= k, k Z, si ha che f `e continua e derivabile in t, e quindi la serie di Fourier calcolata
per t 6= k, k Z converge a f (t);
(b) per t = k, k Z, si ha che f presenta una discontinuit`a di prima specie t, e f 0 (k + ), f 0 (k
esistono entrambe finite. Siamo nel III caso del Teorema di convergenza puntuale, quindi:

f (k + ) f (k )
S(k) = = 3.
2

3. La serie numerica richiesta si ottiene valutando S(t) per t = , e si ha S() = 3.



Esercizio 5.2. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica e pari definita da f (t) = t per t [0, ].
2
1. Scrivere lo sviluppo in serie di Fourier di f ;
2. Studiarne la convergenza;

3. Valutare la somma della serie in t = 0.



a0 X
Soluzione 5.2. 1. La funzione `e pari, quindi f (t) = + an cos nt. Si ha per n N, n 6= 0:
2 n=1
Z Z
1 2
a0 = f (t) dt = f (t) dt = 0
0
1
Z
2 
Z  2

 sin nt  Z sin nt 
an = f (t) cos nt dt = t cos nt dt = t dt
0 2 2 n 0 0 n

2 (1 (1)n )

2 cos nt
= =
n n 0 n2

Pertanto:

2 X (1 (1)n )
f= cos nt.
n=1 n2

Osservando che an = 0 se n = 2k `e pari e an = 4/(n2 ) se n = 2k + 1 `e dispari, si ha:



4X
f= (2k + 1)2 cos ((2k + 1)t).

k=0

2. Si ha che la serie converge alla funzione nel senso dellenergia, perche la funzione `e periodica e limitata.
Per quanto riguarda la convergenza puntuale, posto:

2 X (1 (1)n )
S(t) = cos nt,
n=1 n2

si ha che:
(a) per ogni t 6= k, k Z, si ha che f `e continua e derivabile, quindi vi `e convergenza puntuale
S(t) = f (t).
(b) per ogni t = k, k Z, si ha che f `e continua e presenta un punto angoloso, quindi anche in questo
caso S(t) = f (t).

4X 1
3. In particolare, S(0) = f (0) = /2, concludiamo perci`o che = , da cui si pu`o dedurre
2 (2k + 1)2
k=0

X 1 2
che 2
= .
(2k + 1) 8
k=0

13
Esercizio 5.3. Si consideri la funzione u : R R, 2-periodica che nellintervallo (0, 2] vale


2, t (0, /2)
0, t [/2, )

u(t) :=

3, t [, 3/2)
0, 0 [3/2, 2].

Dopo averne accuratamente disegnato il grafico, calcolare lo sviluppo di Fourier in forma trigonometrica.
P
Studiare quindi la convergenza della serie alla funzione. Infine calcolare la somma della serie numerica n=1 an .
Soluzione 5.3. La funzione `e limitata e periodica, pertanto sviluppabile in serie di Fourier. Si ha per n N\{0}:
!
1 2
Z Z /2 Z 3/2
1 5
a0 = u(t) dt = 2 dt + 3 dt = .
0 0 2
Z 2 Z /2 Z 3/2 !
1 1
an = u(t) cos(nt) dt = 2 cos(nt) dt + 3 cos(nt) dt
0 0
 /2  3/2 !
1 sin(nt) sin(nt) 1
= 2 +3 = (2 sin(n/2) + 3 sin(3n/2))
n 0 n n
1 1 sin(n/2)
= (2 sin(n/2) + 3 sin(n/2 + 2n)) = (2 sin(n/2) + 3 sin(n/2)) =
n n ! n
1 2
Z Z /2 Z 3/2
1
bn = u(t) sin(nt) dt = 2 sin(nt) dt + 3 sin(nt) dt
0 0
 /2  3/2 !
1 cos(nt) cos(nt)
= 2 +3
n n 0 n

1 2 + 3(1)n 2 cos(n/2) 3 cos(2n n/2)


= (2 2 cos(n/2) + 3 cos(n) 3 cos(3n/2)) =
n n
2 + 3(1)n 5 cos(n/2)
=
n
Quindi si ha:

5 X sin(n/2) 2 + 3(1)n 5 cos(n/2)
u= + cos(nt) + sin(nt).
4 n=1 n n
Poiche u `e limitata e periodica si ha che la sua serie di Fourier converge a f in energia. Per quanto riguarda
la convergenza puntuale, poiche u `e continua e derivabile con derivata continua in ogni punto ad eccezione di
t = k/2, k Z, si ha che la sua serie di Fourier converge puntualmente a u(t) per t 6= k/2, e nei punti
t = k/2 converge alla media dei limiti destro e sinistro di u, ovvero converge a 1 per t = 4k e t = /2(4k + 1),
e converge a 3/2 per t = (2k + 1) e t = /2(4k + 3). La somma della serie richiesta si ottiene valutando la
serie di Fourier per t = 0, si ha allora

5 X sin(n/2)
1= + .
4 n=1 n

Esercizio 5.4. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica, pari, definita da


6
t + 3,

t [0, /2]
f (t) :=
12 ( t), t (/2, ).



Tracciare il grafico della f , scrivere lo sviluppo in serie di Fourier della funzione, verificare che converge alla
funzione nel
Psenso dellenergia. Applicare infine luguaglianza di Parseval per calcolare la somma della serie
numerica n=1 a2n .

14
Soluzione 5.4. Poiche f `e pari, si avr`
a:

a0 X
S(t) = + an cos(nt),
2 n=1

dove:
!

2
Z Z Z /2 Z
1 2
a0 = f (t) dt = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt
0 0 /2
Z /2   Z   !
2 6 12
= t + 3 dt + ( t) dt
0 /2
 2 /2    !
2 6 t 12 t2
= + 3t + t
2 0 2 /2
2
 2
2
   
2 3 3 12 12 15
= + + 2 = .
4 2 2 2 8 2
!
1 2
Z Z Z /2 Z
2
ak = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt + f (t) cos(kt) dt
0 0 /2
Z /2   Z   !
2 6 12
= t + 3 cos(kt) dt + ( t) cos(kt) dt
0 /2
  /2 Z /2    Z !
2 6 sin(kt) 6 sin(kt) 12 sin(kt) 12 sin(kt)
= t+3 dt + ( t) dt
k 0 0 k k /2 /2 k
/2 !
2 6   6

cos kt 6   12  cos(kt) 
= sin k sin k +
k 2 k k 0 k 2 k k /2
 
2 6 12
= (cos(k/2) 1) 2 ((1)k cos(k/2))
k2 k
12
= (3 cos(k/2) 1 2(1)k )
2 k2

Allora si ha:

15 12 X 3 cos(k/2) 1 2(1)k
S(t) = + 2 cos(kt).
4 n=1 k2
Posto:
N
15 12 X 3 cos(k/2) 1 2(1)k
SN (t) = + 2 cos(kt),
4 n=1 k2
dato che f `e limitata e periodica, si ha che
Z
|f (t)|2 dt < +,

15
Nel nostro caso si ha:
Z !
Z Z /2 Z
2 2 2 2
|f (t)| dt = 2 |f (t)| dt = 2 |f (t)| dt + |f (t)| dt
0 0 /2
2 2 !
Z /2  Z 
6 12
= 2 t+3 dt + ( t) dt
0 /2
!
3
144
Z Z
2 2
= 2 (w + 3) dw + 2 (t ) dt
0 6 /2
3  !
(w + 3)3 144 (t )3
 
= 2 + 2
6 3 0 3 /2
 
21
= 2 + 6 = 33
2

pertanto la serie converge a f nel senso dellenergia, ovvero:


Z
lim |f (t) SN (t)|2 dt = 0.
N

Per luguaglianza di Parseval si ha:



a20
Z
1 1X 2
|f (t)|2 dt = + a ,
2 4 2 n=1 n

Nel nostro caso si ha:



225 X 2
33 = + an ,
8 n=1

Pertanto la somma della serie numerica vale 39/8.


Esercizio 5.5. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica, definita da
1
f (t) = .
3 + 2 cos t
1. Scrivere lo sviluppo di Fourier di f in forma esponenziale.
2. Verificare il Teorema di convergenza puntuale in t = 0.
Soluzione 5.5. 1. La serie in forma esponenziale `e:
+
X
S(t) = cn eint ,
n=

dove al variare di k Z si ha:



eikt
Z Z
1 1
ck = f (t)eikt dt = dt.
2 2 3 + 2 cos t

Poiche lintegrale del coniugato `e il coniugato dellintegrale, si ha che cn = cn per ogni n N. Pertanto,
dato n 0, si ha:
Z
eikt zn
Z
1 1 dz
cn = dt =
2 3 + 2 cos t 2 |z|=1 3 + z + 1/z iz
Z n
1 z
= dz.
2i |z|=1 z 2 + 3z + 1

16

La funzione
integranda `e singolare nei punti dove z 2 + 3z + 1 = 0, ovvero z1 = (3 + 5)/2, z2 =
(3 5)/2. Verifichiamo
la loro posizione
= {z C : |z| = 1}. Si
rispetto alla circonferenza C1 (0)
ha |z1 |2 = (3 5)2 /4. Poiche 3 5 < 1 (infatti 5 > 2), si ha che (3 5)2 < 1 e quindi |z1 | < 1,
pertanto z1 `e interno a C1 (0). Viceversa, |z2 | = (3 + 5)/2 > 3/2 > 1, pertanto z2 `e esterna. Calcoliamo
il residuo della funzione integranda in z1 . Trattasi di un polo semplice:

zn zn z1n ( 5 3)n
 
Res , z1 = lim (z z1 ) 2 = = .
z 2 + 3z + 1 zz1 z + 3z + 1 z1 z2 2n 5
Pertanto si ha
( 5 3)n 1
cn = cn = cn = , c0 = .
2n 5 5
Dunque:

1 X ( 5 3)n int ( 5 3)n int 1 X ( 5 3)n
S(t) = + e + e = + cos(nt).
5 n=1 2n 5 2n 5 5 n=1 2n1 5

2. Si ha che f C (R), quindi la serie di Fourier di f converge ad f puntualmente per ogni t R. In


particolare, se t = 0 si ha f (0) = S(0) e quindi:

X
!n ! 1+2 z1n
1 1 X ( 5 3)n 1 X 53
= + = 1+2 = n=1 .
5 5 n=1 2n1 5 5 n=1
2 5
Si ha che la serie dellespressione precedente `e una ridotta della serie geometrica di ragione z1 , pertanto:

X X 1 z1
z1n = z1n 1 = 1= ,
n=1 n=0
1 z1 1 z1

Si ha quindi

X 2z1 1 + z1 2 + 2z1 51 1
1+2 z1n =1+ = = = = .
n=1
1 z1 1 z1 2 2z1 5 5 5
Sostituendo nellespressione S(0) il risultato ottenuto si trova proprio f (0).
Esercizio 5.6. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica, pari, definita da f (t) = 3( + t) per t [, 0].
Dopo aver verificato che la f `e sviluppabile in serie di Fourier, scriverne lo sviluppo. Utilizzando poi luguaglianza

X 1
di Parseval, determinare la somma della serie numerica .
n=0
(2n + 1)4
Soluzione 5.6. La funzione `e periodica e limitata, pertanto ad energia finita e dunque sviluppabile in serie di
Fourier. Si ha: Z Z 0 0
( + t)3

2 2
|f (t)| dt = 2 9( + t) = 18 = 6 3 .
3
Essendo f pari si avr`
a

a0 X
S(t) = + ak cos(kt),
2
k=1
con
0
2 0 2 0 6 ( + t)2
Z Z Z 
1 3
a0 = f (t) dt = f (t) dt = 3( + t) dt = =
2
Z Z 0 Z 0
1 2 2
ak = f (t) cos(kt) dt = f (t) cos(kt) dt = 3( + t) cos(kt) dt

0 0
6 0 sin(kt)
 Z 
6 sin(kt) 6 cos(kt) 6
= ( + t) dt = = (1 (1)k )
k k k k k 2

17
Quindi per k 1 si ha che ak = 0 se k = 2n `e pari e ak = 12/(k 2 ) se k = 2n 1 `e dispari. Si ha quindi:

3 12 X 1 3 12 X cos((2n + 1)t)
S(t) = + cos((2n 1)t) = + .
2 n=1 (2n 1)2 2 n=0 (2n + 1)2

Per luguaglianza di Parseval si ha:



a0 2
Z
1 1X 2
|f (t)|2 dt = + ak ,
2 4 2
k=1

ovvero:

9 2 72 X 1
3 2 = + 2 .
4 n=0 (2n + 1)4

La somma richiesta vale pertanto 4 /96.

6 Trasformate di Fourier
Esercizio 6.1. Ricordando che H(t) = 1 per t > 0 e H(t) = 0 per t < 0, si calcoli la trasformata di Fourier
delle funzioni:

f1 (t) = H(t)te3t , f2 (t) = H(t + 2)te3t , f3 (t) = H(t)te3t cos t.

Soluzione 6.1. Consideriamo la funzione f (t) = H(t)e3t , ovvero f (t) = e3t per t < 0 e 0 altrove.
Z Z 0 Z 0
1
fb() = f (t)eit dt = e3t eit dt = e(3i)t dt = .
R 3 i

Poiche f1 (t) = tf (t), si ha:


   
d d 1 i 1
fb1 () = i fb() = i =i =
d d 3 i (3 i)2 (3 i)2

Per quanto riguarda f2 , si ha f2 = t(H(t + 2)e3(t2) e6 ) = te6 f (t 2), da cui:


 
d 1 5i + 2
fb2 () = e6 i e2i = e2i .
d 3 i (3i + )2

Per quanto riguarda f3 , si ha f3 = t(H(t)e3t (eit + eit )/2, da cui f3 (t) = (f1 (t)eit + f1 (t)eit )/2, pertanto:
 
1 b  1 1 1
fb3 () = f1 ( 1) + fb1 ( + 1) = + .
2 2 (3 i( 1))2 (3 i( + 1))2

Esercizio 6.2. Si consideri la funzione f : R R, pari, definita da




t + 4, t [4, 2]
1 t/2, t [2, 0]


f (t) := 1 + t/2, t (0, 2)
4 t, t [2, 4]




0, altrove.

1. Verificare che f `e F-trasformabile.


2. Elencare le principali propriet`
a che si possono ricavare su fb dalla teoria, prima di calcolare fb.
3. Calcolare esplicitamente fb.

18
Z
Soluzione 6.2. 1. f `e limitata e nulla fuori dallintervallo [4, 4], pertanto `e immediato verificare che |f (t)| dt <
R
+, e questo garantisce che f `e F-trasformabile.

2. Alcune propriet`
a della trasformata sono le seguenti:
(a) poiche f `e pari e reale, allora fb `e pari e reale.
(b) per il Lemma di Riemann-Lebesgue, si ha fb C 0 (R) e lim fb() = 0.

(c) poiche f `e nulla fuori da [4, 4], non solo f ma anche tf L1 , quindi anche tf `e trasformabile e si
ha tfb = i d fb. Pertanto d fb C 0 (R), quindi fb C 1 (R).
d d

k f = ik
dk b
(d) il ragionamento precedente pu` o essere iterato: per ogni k N, si ha tk f L1 , da cui td f
d k
dk b
pertanto dk f C 0 (R), quindi fb C k (R). Quindi fb C (R)
3. Un calcolo diretto a partire dalla definizione risulta molto difficoltoso. Un procedimento alternativo `e il
seguente: si osserva che
1 1
f 0 (t) = [4,2] (t) [2,0] (t) + [0,2] [2,4] (t), t 6= 0, 2, 4.
2 2
Inoltre valgono le seguenti relazioni:

[4,2] (t) = [1,1] (t+3), [2,0] (t) = [1,1] (t+3), [0,2] (t) = [1,1] (t1), [2,4] (t) = [1,1] (t3).

Perci`
o si ottiene:
1 1
f 0 (t) = [1,1] (t + 3) [1,1] (t + 1) + [1,1] (t 1) [1,1] (t 3).
2 2
Trasformando membro a membro e osservando dalle tabelle che:
sin
\
f (t t0 ) = fb()eit0 , \(t) = 2
[1,1] , fb0 = i fb,

si ottiene:
 
sin 3i 1 i 1 i 3i
i fb() = 2 e e + e e
2 2
e e3i ei ei
 3i 
sin
= 2 2i i
2i 2i
sin
= 2i (2 sin(3) sin().

e quindi:
2
fb() = 2 sin (2 sin(3) sin ).

Esercizio 6.3. Calcolare la trasformata di Fourier della funzione f : R C definita da

e5it
f (t) = .
t2 4t + 8

Soluzione 6.3. Posto g(t) = 1/(t2 4t + 8), si ha f (t) = g(t)e5it . Per le propriet`a della F-trasformata, si ha:
f() = g( 5), dove:
Z +
1
g() = 2
eit dt.
t 4t + 8

19
La funzione integranda `e singolare per t2 4t + 8 = 0, ovvero t1 = 2 + 2i, t2 = 2 2i. Per il lemma di Jordan,
si ottiene allora:
eit
 
2iRes

, 2 + 2i se < 0
t2 4t + 8



g() =
eit
 

2iRes 2 , 2 2i se > 0


t 4t + 8
Si ha:
eit eit eit1 ei(2+2i) e(2i+2)
 
Res 2 , 2 + 2i = lim (t t1 ) = = = =
t 4t + 8 tt1 (t t1 )(t t2 ) t1 t2 4i 4i
eit eit eit2 e(2i2)
 
Res 2 , 2 2i = lim (t t2 ) = =
t 4t + 8 tt2 (t t1 )(t t2 ) t2 t1 4i
Pertanto si ottiene:

g() = e2i e2|| ,
2
e il valore in 0 `e determinato per continuit` a (il teorema di Riemann-Lebesgue ci assicura che g `e continua).
Quindi

fb() = e2i(5) e2|5| .
2
Esercizio 6.4. Data la fuzione f : R R definita da
cos 4t cos 2t
f (t) = ,
t2
calcolare fb utilizzando opportunamente le tavole.
Soluzione 6.4. Possiamo riscrivere f nel modo seguente:
cos 4t 1 1 cos 2t 1 cos 2t 1 cos 4t
f (t) = + = .
t2 t2 t2 t2
Per le formule di bisezione, si ha 1 cos 2t = 2 sin2 t e 1 cos 4t = 2 sin2 2t, da cui
 2
sin t sin2 2t

f (t) = 2 .
t2 t2
Dalle tavole si ricava che la trasformata di sin2 (at)/t2 , a > 0 `e
   
a+ [2a,0] () + a [0,2a] (),
2 2
sostituendo nellespressione della trasformata di f si ha il risultato richiesto.
Esercizio 6.5. Data la funzione f : R R definita da
f (t) = e8|t| (1 + 4t2 ) sin(2t),

calcolare fb utilizzando le relazioni fondamentali.


Soluzione 6.5. Si ha:
f (t) = e8|t| sin(2t) + 4t2 (e8|t| sin(2t).
Dalle tavole si ricava che se g(t) = e8|t| , allora g() = 16/(64 + 2 ), inoltre
1 8|t| 2it 1
h(t) = e8|t| sin(2t) = e e e8|t| e2it ,
2i 2i
da cui:  
1 16 16
h() = .
2i 64 + ( 2)2 64 + ( + 2)2
d2
Infine f() = h()
4 d 2 h().

20
Esercizio 6.6. Si consideri f : R C definita da

e4it
f (t) = .
(3 + it)(4 it)

1. Verificare che f `e F-trasformabile.

2. Calcolare fb.
Soluzione 6.6. Si ha:
e4it

1
|f (t)| =
= p .
(3 + it)(4 it) (9 + t )(16 + t2 )
2

Quindi Z Z
1
|f (t)| dt = p dt.
R R (9 + t2 )(16 + t2 )
Tale integrale `e finito, perche f C (R) e allinfinito f `e asintotica a 1/t2 , e ci`o assicura lintegrabilit`a. Per
0

quanto riguarda la trasformata, abbiamo f (t) = g(t)e4it , con g(t) = 1/((3 + it)(4 it)). Perc`o f() = g( 4).
Si ha:
eit eit
Z Z
g() = dt = dt.
R (3 + it)(4 it) R (t 3i)(t + 4i)

la funzione integranda `e singolare in t1 = 3i e t2 = 4i. Calcoliamo il residuo:

eit eit1 e3
 
Res , t1 = =
(t 3i)(t + 4i) t1 t2 7i
eit eit2 e4
 
Res , t2 = =
(t 3i)(t + 4i) t2 t1 7i

Per il lemma di Jordan, si ha:

eit
 
2 3
2iRes , t1 = e se < 0


(t 3i)(t + 4i) 7



g() =
eit
 
2 4


2iRes , t2 = e se > 0


(t 3i)(t + 4i) 7

Infine: 2
3(4)
7 e se < 4


f() = g( 4) =
2 e4(4) se 4


7
Si osservi che `e necessario prestare particolare attenzione alla traslazione di g.

21
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Esercizi in preparazione alla I prova in itinere
3
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 13 Novembre 2007


Esercizio 6.7. Si consideri la funzione di variabile complessa
z 2 sin z3

f (z) = .
(z 2)(z + 2i)
Senza trascurare z , determinare le singolarit`
a di f , classificarle e calcolare i relativi residui.
Soluzione 6.7. La funzione `e singolare in z0 = 0, z1 = 2, z2 = 2i. z1 e z2 sono poli semplici, mentre z0 `e una
singolarit`
a essenziale. Calcoliamo i residui:
4 sin(3/2)
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = (1 i) sin(3/2)
zz1 2 + 2i
4 sin(3/(2i)) 2 sin(i3/2))
Res(f, z2 ) = lim (z z2 )f (z) = = = (1 + i) sinh(3/2)
zz2 2i 2 1+i
Per quanto riguarda z , si ha:
sin(3z) sin(3z)
f (1/z) = = ,
z 2 (1/z 2)(1/z + 2i) (1 2z)(1 + 2iz)
e tale funzione `e olomorfa in un intorno di z = 0, pertanto z `e una singolarit`a eliminabile. Per calcolare il
residuo in z , poniamo:
1
f (1/w) 1 w2 sin(3w) sin(3w)
g(w) = 2
= 2
= 2 .
w w (1/w 2)(1/w + 2i) w (1 2w)(1 + 2iw)
Si avr`
a allora:
Res(f, z ) = Res(g; 0).
Si ha che w = 0 `e un polo semplice per g, quindi:
sin(3w)
Res(f, z ) = Res(g; 0) = lim wg(w) = lim = 3.
w0 w0 w(1 2w)(1 + 2iw)
Essendo infine:
Res(f, z0 ) + Res(f, z1 ) + Res(f, z2 ) + Res(f, z ) = 0,
si ricava che:
Res(f, z0 ) = 3 (1 + i) sinh(3/2) (1 i) sin(3/2).
Esercizio 6.8. Si consideri la funzione f : R R, 2-periodica, definita da

2 se t [, 0[
f (t) =
1 se t [0, [
Dopo aver verificato che la funzione `e sviluppabile in serie di Fourier, scriverne lo sviluppo. Utilizzare quindi
luguaglianza di Parseval per determinare la somma della serie numerica

X 1
.
n=0
(2n + 1)2

(Nota: i coefficienti di indice pari dello sviluppo sono nulli.)


3 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

22
Soluzione 6.8. Proviamo che f L2 (, ).
Z Z 0 Z
kf k2L2 = |f (t)|2 dt = |f (t)|2 dt + |f (t)|2 dt = 4 + = 5 < +.
0

Poiche f L2 (, ), essa `e sviluppabile in serie di Fourier. Calcoliamo i coefficienti dello sviluppo in serie di
Fourier:
1 1 0 1
Z Z Z
a0 = f (t) dt = f (t) dt + f (t) dt = 2 1 = 1
0
1 1 0 1
Z Z Z
ak = f (t) cos kt dt = f (t) cos kt dt + f (t) cos kt dt
0
t=0 t=
2 0 1
Z Z  
2 sin kt 1 sin kt
= cos kt dt cos kt dt = =0
0 k t= k t=0
1 1 0 1
Z Z Z
bk = f (t) sin kt dt = f (t) sin kt dt + f (t) sin kt dt
0
t=0 t=
2 0 1
 
2 cos kt 1 cos kt
Z Z
= sin kt dt sin kt dt =
0 k t= k t=0
2 1
= (1/k cos(k)) + (cos(k)/k 1/k)

1 3
= (2 + 2 cos(k) + cos(k) 1) = (cos k 1)
k k
Ci`o implica che bk = 0 se k `e pari e bk = 6/(k) se k `e dispari.
Osservando che g(t) = f (t) 1/2 `e una funzione dispari (infatti vale 3/2 per t [, 0[ e 3/2 per t [0, [)
si poteva dedurre immediatamente che ak = 0 per ogni k > 0, infatti si ha:
Z Z   Z
1
g(t) cos kt dt = f (t) cos kt dt = f (t) cos kt dt,
2

dove il primo termine `e nullo per disparit`


a. Pertanto si ha

a0 X 1 6 X sin ((2k + 1)t)
f (t) = + ak cos kt + bk sin kt = .
2 2 2k + 1
k=0 k=0

Per la formula di Parseval, si ha:



a20
Z
1 1X 2
|f (t)|2 dt = + ak + b2k ,
2 4 2

ovvero nel nostro caso:



5 1 18 X 1
= + 2 ,
2 4 n=0 (2n + 1)2
da cui si ottiene:

X 1 2
= .
n=0
(2n + 1)2 8

Esercizio 6.9. Calcolare lintegrale lungo la circonferenza di centro lorigine e raggio 2 orientata positivamente
Z  
z sin z 2z
+e dz.
(z i)2

23
Soluzione 6.9. La fuzione e2z `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo. Ci si riconduce quindi allo studio di:
Z
z sin z
f (z) dz, f (z) = .
(z i)2

La funzione f presenta un polo doppio per z0 = i. Tale singolarit`a `e interna a . Trattandosi di un polo doppio
il calcolo del residuo `e:
d d
f (z)(z z0 )2 = lim

Res(f ; z0 ) = lim (z sin z) = sin z0 + z0 cos z0 = sin i + i cos i.
zz0 dz zz0 dz

Applicando la formula dei residui si ottiene allora:


Z
2
f (z) dz = 2iRes(f ; z0 ) = 2( cos i + i sin i) = 2(cos(i) + i sin(i)) = 2ei = 2e.

Esercizio 6.10. Determinare i valori di z C tali che:



2 2
sin(2z) + i cos(2z) = +i .
2 2
Soluzione 6.10. Si ha per h, k Z:

sin(2z) + i cos(2z) = i(i sin(2z) + cos(2z)) = i(i sin(2z) + cos(2z))


= ie2iz = ei/2+i2h e2iz = ei/22iz+2ih
2 2
+i = ei/4+2ik
2 2
da cui si ricava /4 + 2k = /2 2z + 2h e pertanto, posto n = h k, z = /8 + n, n Z.
Esercizio 6.11. Si consideri la funzione u : R R, 2-periodica definita da:

t se t < 0,
u(t) =
se 0 t < .

1. Verificare che u `e sviluppabile in serie di Fourier e calcolarne i coefficienti.


2. Studiare la convergenza puntuale della serie.

3. Utilizzando i risultati dei punti precedenti, calcolare la somma della serie numerica:

X 1
.
(2k + 1)2
k=0

Soluzione 6.11.

1. Si ha che la funzione u `e periodica e |u(t)| `e limitata su [, ], pertanto la funzione `e sviluppabile in serie

24
di Fourier. Calcoliamo i coefficienti dello sviluppo in serie di Fourier:
Z Z 0 Z
1 1 1
c0 = u(t) dt = u(t)eikt dt + u(t)eikt dt
2 2 2 0
Z 0  0
1 1 t2
Z
1 3
= t dt + dt = + =
2 2 0 2 2 2 4
Z Z 0 Z
1 1 1
ck = u(t)eikt dt = u(t)eikt dt + u(t)eikt dt
2 2 2 0
Z 0
1 ikt
Z
1
= teikt dt + e dt
2 2 0
( 0 ) 
teikt 1 0 ikt 1 eikt
Z 
1
= + e dt +
2 ik ik 2 ik 0
0
( )
eik 1 eikt
 
1 1
= + + (1 eik )
2 ik ik ik 2ik
(1)k 1 (1)k
 
1 1
= + + (1 eik )
2 ik k2 2ik
(1)k 1 (1 (1)k ) 1 1 (1)k
= 2
(1 (1)k ) + =
2ik 2k 2ik 2ik 2k 2

2. La funzione u `e di classe C a tratti, per cui la sua serie di Fourier converge a u nei punti di continuit`a
e alla media dei valori destro e sinistro di u nei punti di salto. Nel nostro caso, la funzione `e continua in
ogni punto ad eccezione dei punti xk = 2k, k Z, dove il limite destro vale e il limite sinistro vale 0
(si osservi che nei punti (2k + 1) con k Z la funzione `e continua). Pertanto in 0 la serie di Fourier di
u converge a /2, cioe si ha:

3 X 1 1 (1)k 3 X 1 1 (1)k 1 1 (1)k
= + = +
2 4 2ik 2k 2 4 2ik 2k 2 2ik 2(k)2
kZ\{0} k=1

3 X 1 (1)k
= 2
4 2k 2
k=1

Notiamo che i termini di indice pari della sommatoria sono tutti nulli, per cui si ha:

2X 1
= ,
4 n=0 (2n + 1)2

pertanto la somma richiesta vale 2 /8.

25
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Esercizi in preparazione alla I prova in itinere
4
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 16 Novembre 2007


Esercizio 6.12. Senza trascurare di studiare il comportamento sul bordo, determinare linsieme di convergenza
della serie
+  n
X 1 z2
.
n=1
n2 + log n z + 4i

Soluzione 6.12. Poniamo w = z2


z+4i , an = (n2 + log n)1 . Dal criterio del rapporto, si ha:

an+1 (n + 1)2 + log(n + 1)


lim = lim = 1,
n an n n2 + log n

pertanto il raggio di convergenza `e 1. Se |w| < 1, la serie converge, se |w| > 1 diverge. Se |w| = 1, si ha:
+ +
X 1 X 1
2 + log n
< 2
< +.
n=1
n n=1
n

|z2| 2
Quindi si ha convergenza anche per |w| = 1. Si ha |w| = |z+4i| , per cui |w| < 1 se |z 2| < |z + 4i| ovvero
|z 2| < |z + 4i| , quindi posto z = x + iy, si ha che |w| < 1 se e solo se (x 2)2 + y 2 < x2 + (y + 4)2 , quindi,
2 2

semplificando, y > (3 x)/2.

Esercizio 6.13. Al variare di n N, determinare il valore dellintegrale:


Z 2
eint
dt,
0 2 + cos t

utilizzando metodi di analisi complessa.


Soluzione 6.13. Posto z = eit , si ha grazie alle formule di Eulero cos t = (z + 1/z)/2, pertanto lintegrale diviene:
2
eint 2z n zn
Z Z Z
dz 2
dt = = dz.
0 2 + cos t 4 + z + 1/z iz i z 2 + 4z + 1

dove `e la circonferenza centrata nellorigine di raggio 1 percorsa


in senso antiorario. La funzione integranda
f `e singolare nei punti z 2 + 4z + 1 = 0, ovvero z 1 = 2 + 3 e z 2 = 2 3, che sono poli semplici,
e non
passa per queste singolarit` a. Si ha |z2 | = 2 + 3 > 1, per cui z2 cade allesterno di , mentre |z1 | = 2 3 < 1,
quindi z1 cade allinterno di . Calcoliamo il residuo della funzione integranda in z1 , trattandosi di un polo
semplice si avr`a:
z1n zn
Res(f ; z1 ) = lim f (z)(z z1 ) = = 1
zz1 z1 z2 2 3
Pertanto, dalla formula dei residui si ha:

zn 2 3
Z
2 2
dz = 2iRes(f ; z1 ) = ( 3 2)n .
i z 2 + 4z + 1 i 3
4 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

26
Esercizio 6.14. Si risponda ai seguenti quesiti:

2
X
bk C tali che et =
1. Esistono coefficienti u bk eikt nellintervallo (0, 2)?
u
k=0

cos 3t a0 X
2. Esistono coefficienti ak , bk R tali che e = + ak cos(kt) + bk sin(kt) per t R?
2
k=0

X
bk C tali che sin |t| =
3. Esistono coefficienti u bk eikt nellintervallo (2, 2)?
u
k=


X
4. Esistono coefficienti ak R tali che 1 = ak cos(kt) nellintervallo (1, 1)?
k=1

Soluzione 6.14.
2
1. La funzione u(t) = et `e limitata in [0, 2], pertanto essa `e sviluppabile in serie di Fourier. Indicati con
uk i coefficienti del suo sviluppo di Fourier rispetto alla base {eikt , k Z}, si ottiene che, per ipotesi,
bk = 0 per k < 0. Sviluppando in serie di Fourier rispetto alla base {1, cos kt, sin kt}, si ha:
u

a0 X
u(t) = + ak cos(kt) + bk sin(kt),
2
k=1

e i coefficienti ak , bk C, per le formule di Eulero, sono legati a u


bk da:

a0 = 2b
u0 , (ak ibk ) = 2b
uk , (ak + ibk ) = 2b
uk , k > 0.

Poiche la funzione `e reale, si deve avere ak , bk R, inoltre essendo u


bk = 0 per k < 0, si ottiene ak + ibk = 0
da cui ak = 0 e bk = 0 per k > 0, quindi u(t) u b0 . Poiche u(t) non `e costante in (0, 2), si conclude che
non esistono coefficienti u bk che soddisfino la condizione richiesta.
2. La funzione f (t) = ecos(3t) `e limitata, inoltre si ha ecos(3(t+2)) = ecos(3t) , pertanto f (t + 2) = f (t) `e
periodica di periodo 2. Pertanto essa `e sviluppabile in serie di Fourier. Inoltre `e di classe C , pertanto
la sua serie di Fourier converge puntualmente a f in ogni punto t R. Definiti:
1 1 1
Z Z Z
a0 = f (t) dt, ak = f (t) cos(kt) dt, bk = f (t) sin(kt) dt,

si ha che tali coefficienti soddisfano alla condizione richiesta.


3. Le funzioni eikt , k Z sono periodiche di periodo 2. Daltra parte si ha sin | /2| = sin(/2) = 1
mentre sin | /2 + 2| = sin(3/2) = 1 quindi tale funzione non `e periodica di periodo 2, pertanto
non esistono coefficienti a0 , ak , bk con la propriet`a richiesta.
4. la funzione f (t) 1 per t (1, 1) `e limitata, pertanto `e sviluppabile in serie di Fourier e, anzi, si ha che
tutti i suoi coefficienti di Fourier ad eccezione di a0 sono nulli e a0 = 1. Per lunicit`a dello sviluppo in
serie di Fourier, si ha che non esistono coefficienti con la propriet`a richiesta.
Esercizio 6.15. Calcolare lo sviluppo in serie di Fourier di

u(t) = cos2 (t) sin(2t).

Soluzione 6.15. La funzione `e limitata e periodica di periodo 1, infatti sin(2(t + 1)) = sin(2t + 2) = sin(2t),
e cos2 ((t + 1)) = cos2 (t + ) = ( cos t)2 = cos(t) per cui sviluppabile in serie di Fourier. Ricordando che
cos(2) = 2 cos2 1, si ottiene
1 1 1 1 1
u(t) = (cos(2t) + 1) sin(2t) = cos(2t) sin(2t) + sin(2t) = sin(4t) + sin(2t).
2 2 2 4 2

27
Si ha dunque

a0 X
u(t) = + ak cos(2kt) + bk sin(2kt),
2
k=1

con ak = 0 per k N, b1 = 1/2, b2 = 1/4, bk = 0 per k > 2.


Esercizio 6.16. Calcolare lo sviluppo in serie di Fourier del segnale u 1-periodico, che vale e4t nellintervallo
(0, 1). Calcolare

X 1
.
4 + k2
k=

Soluzione 6.16. Il segnale `e periodico con T = 1 e limitato, quindi sviluppabile in serie di Fourier. Si ha
= 2/T , da cui = 2. I coefficienti dello sviluppo in serie di Fourier sono dati da (k Z):
1 1 1 1
e2(2ik)t
Z Z Z 
1
ck = u(t)ei2kt dt = e4t ei2kt dt = e2(2ik)t dt =
T 0 0 0 2(2 ik) 0
e2(2ik) 1 2 + ik e2(2ik) 1 2 + ik e4 [cos(2k) + i sin(2k)] 1 2 + ik e4 1
= = = =
2(2 ik) 2 4 + k2 2 4 + k2 2 4 + k 2
Posto ak = ck + ck e ibk = ck ck , si ottiene per k N, k > 0:

e4 1 2 e4 1 k e4 1
a0 = , ak = , bk = .
2 4 + k2 4 + k2
Per lidentit`
a di Parseval si ha: Z T
1 X
|u(t)|2 dt = |ck |2 ,
T 0 k=

Nel nostro caso si ha:


1
e8 1
Z
, e8t dt =
0 8
 4 2  4
2 X
X X e 1 1 e 1 1
|ck |2 = = ,
2 4 + k2 2 4 + k2
k= k= k=

Pertanto la somma richiesta vale:


e8 1 4 2 (e4 1)(e4 + 1) 4 2 e4 + 1 e2 + e2
= = = = coth(2).
4
8 (e 1) 2 8 4
(e 1) 2 4
2 e 1 2 e2 e2 2
Esercizio 6.17. Calcolare lintegrale:
Z
(2 sin 2t + 4 cos 4t)(4 sin 4t + 4 cos 4t) dt.
0

Soluzione 6.17. Posto x = 2t, lintegrale richiesto diventa:

1 2
Z
(2 sin x + 4 cos 2x)(4 sin 2x + 4 cos 2x) dx.
2 0
Ricordando a questo punto che per m, n N si ha:
Z 2
1 2
Z 
se m = n
cos(mx) cos(nx) dx = cos((m n)x) + cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z 
se m = n
sin(mx) sin(nx) dx = cos((m n)x) cos((m + n)x) dx = ,
0 2 0 0 6 n
se m =
Z 2
1 2
Z
sin(mx) cos(nx) dx = sin((m + n)x) sin((m n)x) dx = 0,
0 2 0

28
lintegrale richiesto si riduce a: Z 2
1
16 cos2 x dt = 8.
2 0

Esercizio 6.18. Si consideri lo sviluppo in serie di Fourier del segnale 4-periodico:


+
X
u(t) = 3 6sinc2 (k/2) cos(kt/2),
k=1

che vale 3|t| in (2, 2). Scrivere lo sviluppo di Fourier di u(t) in forma esponenziale e calcolare le serie
+
X +
X
6sinc2 (k/2) cos(k/2), (6)2 sinc4 (k/2).
k=1 k=1

Si calcoli lo sviluppo di Fourier della funzione 2-periodica v che coincide con u nellintervallo (, ).
Soluzione 6.18. Si ha, posto T = 4 e = 2/T = 1/2:
 2
1 T /2
Z 2 Z 2
3 t2
Z
1 3
c0 = u(t) dt = 3|t| dt = t dt = = 3.
T T /2 4 2 2 0 2 2 0
1 T /2
Z Z 2 Z 0 Z 2 
1 3
ck = u(t)eikt dt = 3|t|eikt/2 dt = teikt/2 dt + teikt/2 dt
T T /2 4 2 4 2 0
Z 2 Z 2  Z 2 ikt/2 ikt/2 Z 2
3 ikt/2 ikt/2 3 e +e 3
= te dt + te dt = t dt = t cos(kt/2) dt
4 2 0 2 2 0
(0 0
2 Z 2 ) 2
6((1)k 1)

3 sin(kt/2) sin(kt/2) 3 cos(kt/2)
= t dt = 2
=
2 k/2 0 0 k/2 2 k /4 0 k 2

Si osservi che per k N, k > 0:



k
12((1) 1) 0 se k = 2n, n N
2c0 = a0 = 6, bk = ck ck = 0, ak = ck +ck = = 24 1
k 2 se k = 2n + 1, n N.
(2n + 1)2

sin2 (x)
Daltra parte, ricordando che sinc2 (x) = , si ritrova:
(x)2

0 se k = 2n, n N
6sinc2 (k/2) = 24 1
se k = 2n + 1, n N.
(2n + 1)2
La funzione u(t) = 3|t| `e continua in t = e regolare a tratti in (2, ), pertanto la sua serie di Fourier
converge puntualmente in t = a u(). Si ha allora:
+
X
u() = 3 = 3 6sinc2 (k/2) cos(k/2),
k=1

pertanto
+
X
6sinc2 (k/2) cos(k/2) = 0.
k=1

Tale calcolo poteva essere fatto direttamente ricordando che cos(k/2) vale 0 se k `e dispari e 1 se k `e pari, ma
sinc2 (k/2) vale 0 se k `e pari.
Sfruttando luguaglianza di Parseval, si ha:

1 T /2 a2
Z
1X 2
|u(t)|2 dt = 0 + (ak + b2k ),
T T /2 4 2
k=1

29
nel nostro caso si ha:  2
2
9 t3
Z
1 2
9t dt = = 12 2 ,
4 2 4 3 2
da cui:
 
X 36
(6)2 sinc4 (k/2) = 2 12 2 2 = 6 2 .
4
k=1
1
Si osservi che u(t) = 2 u(2t), pertanto (posto t/2 = x):
Z T /2 Z 2 Z Z
1 1 1 1
cuk = u(t)eikt dt = u(t)eikt/2 dt = u(2x)eikx 2dx = 2 u(x)eikx dx = 2cvk ,
T T /2 4 2 4 2

ovvero i coefficienti di Fourier di v sono met`


a di quelli di u.
Esercizio 6.19. Calcolare gli sviluppi in serie di Taylor centrati in 0 delle funzioni:
2
e3z 1
f (z) = , g(z) = arctan(2z).
z2
d 1
(Sugg.: ricordare che dz arctan z = 1+z 2 )

Soluzione 6.19. Si ha:



2 X (3z 2 )n X 3n 2n
e3z = 1 + =1+ z ,
n=1
n! n=1
n!
pertanto:

X 3n 2(n1) X 3n+1 2n
f (z) = z = z .
n=1
n! n=0
(n + 1)!
Si ha:

1 X
2 n
X
= (z ) = (1)n z 2n ,
1 + z2 n=0 n=0

pertanto, integrando termine a termine, e ricordando che g(0) = 0:



X (1)n 2n+1
arctan(z) = z ,
n=0
2n + 1

e quindi

X (1)n 22n+1 2n+1
g(z) = z .
n=0
2n + 1

Esercizio 6.20. Calcolare lo sviluppo in serie di Fourier dei seguenti segnali periodici:

1 per t (2k 1, 2k), k Z
u(t) =
1 per t (2k, 2k + 1), k Z

1 per t (4k 2, 4k), k Z
v(t) =
1 per t (4k, 4k + 2), k Z

0 per t (4k 2, 4k), k Z
w(t) =
1 per t (4k, 4k + 2), k Z

Soluzione 6.20. Tndicati con Tu , Tv , Tw i periodi di u, v, w rispettivamente, si ha Tu = 2, Tv = 4, Tw = 4 da


cui u = 2/Tu = , v = w = /2. Tutti questi segnali sono periodici e limitati, per cui `e possibile calcolarne
lo sviluppo in serie di Fourier.

30
Notiamo che u e v sono dispari (ovvero u(t) = u(t) e v(t) = v(t) per ogni t R). Per quanto riguarda u
si ha (n N, n > 0):

au0 = aun = 0
Z Tu /2 Z 1 Z 1  1
2 cos(nt)
bun = u(t) sin(nu t) dt = u(t) sin(nt) dt = 2 sin(nt) dt = 2
Tu Tu /2 1 0 n 0
1 (1)n
= 2 ,
n
da cui bun = 0 per n pari e bun = 4/((2j + 1)) se n = 2j + 1, j N. Lo sviluppo in serie di Fourier risulta quindi:

4X 1
u(t) = sin((2j + 1)t).
j=0 2j + 1

Osserviamo inoltre che v(t) = u(t/2), pertanto i coefficienti di Fourier di v sono gli stessi di u:
Z Tv /2 Z Tu Z Tu /2
1 iv nt 1 itu /2 1
cvn = v(t)e dt = u(t/2)e dt = u(x)eiu x dx = cun .
Tv Tv /2 2Tu Tu Tu Tu /2

Quindi si ha:

4X 1  
v(t) = sin (2j + 1) t .
j=0 2j + 1 2

Osserviamo infine che w(t) = (v(t) + 1)/2, pertanto si avr`a v(t) = 2w(t) 1 e perci`o:

1 2X 1  
w(t) = + sin (2j + 1) t .
2 j=0 2j + 1 2

Esercizio 6.21. Sia il rettangolo di vertici 2 + 23 i, 2 + 23 i, 2 2i, 2 2i percorso in senso antiorario.


Calcolare
12z 5 z 4
I
1
dz.
2i z6 + 1
Soluzione 6.21. Posto
12z 5 z 4 z 4 (12z 1)
f (z) = 6
= , z C,
z +1 z6 + 1
si ha che f (z) `e singolare per z 6 + 1 = 0, ovvero z 6 = ei(+2k) , k Z, quindi si hanno le singolarit`a zk =
ei/6+ik/3 , k = 0, ..., 5. Tali singolarit`
a sono due a due complesse coniugate e si ha:

3 1 3 1
z0 = +i , z1 = i, z2 = +i ,
2 2 2 2
e z3 = z2 , z4 = z1 = i, z5 = z0 . Si tratta di poli semplici, il cui residuo vale:
z zk 12zk 1 1
Res(f, zk ) = lim (z zk )f (z) = lim z 4 (12z 1) = =2 ,
zzk zzk (z 6 + 1) (zk6 + 1) 6zk 6zk

dove si `e sfruttato il fatto che zk6 + 1 = 0 e zk4 (12zk 1) 6= 0.


Calcoliamo il residuo allinfinito . Posto:
1 1

f (1/z) z 4 12 z 1 1 12 z
g(z) = = 1 = ,
w2 z6 + 1 z 1 + z6

si ha (osservando che 0 `e un polo semplice per g)

Res(f, z ) = Res(g, 0) = lim zg(z) = 12.


z0

31
Per quanto riguarda la posizione delle singolarit`a di f , si ha che z0 , z2 , z3 , z4 , z5 sono tutte contenute allinterno
di , mentre z1 = i giace allesterno (come ovviamente z ). Si ha allora dalla formula dei residui:

12z 5 z 4
I
1
dz = Res(f, z0 ) + Res(f, z2 ) + Res(f, z3 ) + Res(f, z4 ) + Res(f, z5 )
2i z6 + 1
 
1 i
= (Res(f, z1 ) + Res(f, z )) = 2 12 = 10 .
6i 6

Esercizio 6.22. Sia la circonferenza di centro 3i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
I
z
2 2
dz.
(z 2z)(z 4z + 13)

Soluzione 6.22. Poniamo:


z
f (z) = , z C.
(z 2 2z)(z 2 4z + 13)

La funzione f `e singolare per (z 2 2z)(z 2 4z + 13) = 0, ovvero per z0 = 0, z1 = 2, z2 = 2 + 3i, z3 = 2 3i.


Si ha che z0 `e singolarit`a eliminabile, mentre z1 , z2 , z3 sono poli semplici. Una singolarit`a zk , k = 0, 1, 2, 3 cade
allinterno di se e solo se si ha: |zk 3i|2 < 52 . Pertanto le singolarit`a che cadono allinterno di sono solo
z0 , z1 e z2 . Di queste, z0 `e eliminabile e pertanto il suo residuo `e nullo, le altre sono poli semplici.
1 1
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = lim = .
zz1 z 2 4z + 13
zz1 9
1 1 1
Res(f, z2 ) = lim (z z2 )f (z) = lim = = .
zz2 zz2 (z z1 )(z z3 ) 3i 6i 18
Per la formula dei residui si ha:
I
z i
dz = 2i(Res(f, z1 ) + Res(f, z2 )) = .
(z 2 2z)(z 2 4z + 13) 9
Esercizio 6.23. Sia la circonferenza di centro 4 e raggio 2, calcolare:
Z
5
z + ea i
dz.
e

Soluzione 6.23. Non `e restrittivo supporre 0 Im(a) < 2, infatti, ea+i2k = ea per ogni k Z. Poniamo
fa (z) = 5/(ez + ea i), z C e studiamone le singolarit`a. La funzione fa (z) `e singolare nei punti dove ez = ea i,
ovvero ez = ea ei3/2+i2k , k Z, quindi per zk = a + i(3/2 + 2k), k Z. Si tratta, come risulter`a dal seguente
calcolo, di poli semplici:
z zk 5 5i
lim (z zk )fa (z) = 5 lim = z = a
zzk zzk (ez + ea i) zk a
(e + e i) e k e

Pertanto Res(fa , zka ) = 5i/ea .


Per semplicit` a, poniamo xa = Re(a) e ya = Im(a). Studiamo quali singolarit`a cadono allinterno di , osservando
che |zk 4|2 = (xa 4)2 + ((3/2 + 2k) + ya )2 .
Se |xa 4| > 2, ovvero xa < 4 2 o xa > 4 + 2, si ha |zk 4| > 2 quindi allinterno di non cadono
a, quindi lintegrale richiesto `e nullo. Poiche il residuo in zk `e sempre e5ia , si ha che se su non cadono
singolarit`
singolarit`
a, lintegrale `e pari a:
Z
5 X 10
z a
dz = 2i Res(fa , zk ) = a Na ,
e +e i |zk 4|<2
e

a che cadono allinterno di . Studiamo perci`o, al variare di k Z:


dove Na `e il numero di singolarit`

(xa 4)2 + (3/2 + 2k + ya )2 < 4 2 .

32
 2  2
xa 4 3 ya
+ + +k < 1.
2 4 2
xa 4 3 ya 3 7
A questo punto poniamo x
a = 2 e ya = 4 + 2 ottenendo che per 0 ya < 2 si ha 4 ya < 4, e la
disequazione:
2a + (
x ya + k)2 < 1.
Condizione necessaria perche tale disequazione sia soddisfatta `e che ( ya + k)2 < 1, ed essendo 34 ya < 74 , ci`
o
implica necessariamente che se k, xa , ya soddisfano la disequazione, allora 3/4 + k < 1 e 7/4 + k > 1 pertanto
k {2, 1, 0}.
 2 2 
3 ya xa 4
Nel caso k = 0, si ha: |z0 4| < 2 2a
+ <1
x ya2 + + < 1.
4 2 2
 2  2
2 2 xa 4 1 ya
Nel caso k = 1, si ha: |z1 4| < 2 x a + (ya 1) < 1 + + < 1.
2 4 2
 2  2
xa 4 5 ya
Nel caso k = 2, si ha: |z2 4| < 2 x 2a + (
ya 2)2 < 1 + + < 1.
2 4 2
Si ha dunque: Posto Q = {z C : 3/4 Im(z) < 7/4}, B0 = {z C : |z| < 1}, B1 = {z C : |z i| < 1},
B2 = {z C : |z 2i| < 1}, a=x a + i
ya si ottiene:
   
Q ((B0 B2 ) \ B1 ) (B2 \ (B0 B2 )) = Q (B2 \ B1 ) (B2 \ (B0 B2 )) Na = 1.
a
 
Q (B0 B2 ) B1 Na = 2.
a
Q \ (B0 B1 B2 ) Na = 0.
a

Q (B0 B1 B2 ). Si osservi che Q (B0 \ B1 ) = . Nel caso particolare


Lintegrale non esiste se a
a R, ovvero ya = 0, si ha che |z2 4| > 2. La discussione diventa:
2 2

 
xa 4 9 xa 4 7
|z0 4| < 2 + <1 < |xa 4| < 7.
2 16 2 16 2
2 2

 
xa 4 1 xa 4 15
|z1 4| < 2 + <1 < |xa 4| < 15.
2 16 2 16 2
Pertanto, si ha (ricordando a = xa R)

20ea se |a 4| < 7
2




non esiste se a = 4 7


2


Z
5
z + ea i
dz = 10ea se 7 < |a 4| < 15
e
2 2
non esiste se a = 4 15


2




0
se |a 4| > 15.
2
Esercizio 6.24. Calcolare il seguente integrale:
Z +
1
dt.
1 + 9t4

Soluzione 6.24. Consideriamo la funzione:


1
f (z) = , z C.
1 + 9z 4

33

3 i(2k+1)/4
Si ha che f presenta singolarit` a per 9z 4 +1 = 0 ovvero per z 4 = 91 ei(2k+1) , k Z, quindi per zk = 3 e ,
k = 0, 1, 2, 3. Si tratta di poli semplici, il calcolo del residuo `e immediato:
z zk 1 zk
Res(f, zk ) = lim (z zk )f (z) = lim 4 = 3 = .
zzk zzk (1 + 9z 4 )
(1 + 9zk ) 9 4zk 4

Si ha che z0 e z1 hanno parte immaginaria strettamente positiva, mentre le loro coniugate z3 e z2 hanno parte
immaginaria strettamente negativa. Fissato R > maxk |zk |, consideriamo il circuito R costituito dallarco
di circonferenza centrato nellorigine passante per R e R e giacente nel semipiano dei complessi con parte
immaginaria strettamente positiva, orientato in senso antiorario, e dal segmento reale congiungente R a R.
Z
f (z) dz = 2i(Res(f, z0 ) + Res(f, z1 ))
R

Si ha che, per R lintegrale di f sul pezzo curvo tende a zero perche il grado del denominatore di f e di
quattro unit`
a superiore a quello del numeratore, e laltro tende allintegrale richiesto. Pertanto:
Z +
1  z
0 z0  6
4
dt = 2i = ,
1 + 9t 4 4 6

ricordando le definizioni di z0 e z1 .

34
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Correzione Esercizi I prova in itinere
5
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 4 Dicembre 2007


Esercizio 6.25.


1. Sia 1 la circonferenza di centro i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez+2
I  
+ cos(5z) dz
1 z 2 + 4z + 5

2. Sia 2 la circonferenza di centro 2i e raggio 5 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez+1
I  
+ cos(5z) dz
2 z 2 + 2z + 5

3. Sia 3 la circonferenza di centro 3i e raggio 10 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez1
I  
+ cos(10z) dz
3 z 2 2z + 10

4. Sia 4 la circonferenza di centro 4i e raggio 20 orientata in senso antiorario. Calcolare:
ez2
I  
+ cos(20z) dz
4 z 2 4z + 20

Soluzione 6.25.

1. La funzione cos(5z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito chiuso
`e nullo.
ez+2 ez+2 ez+2
I   I   I I  
+ cos(5z) dz = + cos(5z) dz = dz.
1 z 2 + 4z + 5 1 z 2 + 4z + 5 1 1 z 2 + 4z + 5

Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez+2
f (z) = .
z2 + 4z + 5
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 + 4z + 5 = 0, ovvero z1 = 2 + i, z2 = 2 i. Per studiarese
cadono allinterno di 1 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 1 . Si ha |z1 i| = 2 < 5
pertanto z1 `e interna a 1 , mentre |z2 i| = | 2 2i| = 8 > 5, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 1 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1

ez1 +2 ei
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 2i
5 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

35
Per la formula dei residui, si ha:
ez+2
I  
+ cos(5z) dz = 2iRes(f, z1 ) = ei .
1 z 2 + 4z + 5

2. La funzione cos(5z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito chiuso
`e nullo.
ez+1 ez+1 ez+1
I   I   I I  
+ cos(5z) dz = + cos(5z) dz = dz.
2 z 2 + 2z + 5 2 z 2 + 2z + 5 2 2 z 2 + 2z + 5
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez+1
f (z) = .
z 2 + 2z + 5
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 + 2z + 5 = 0, ovvero z1 = 1 + 2i, z2 = 1 2i. Per studiarese
di 1 . Si ha |z1 2i| = 1 < 5
cadono allinterno di 2 , andiamo a calcolare la loro distanzadal centro
pertanto z1 `e interna a 2 , mentre |z2 2i| = | 2 4i| = 20 > 5, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 2 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 +1 e2i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 4i
Per la formula dei residui, si ha:
ez+1
I  

+ cos(5z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e2i .
2 z 2 + 2z + 5 2

3. La funzione cos(10z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo.
ez1 ez1 ez1
I   I   I I  
+ cos(10z) dz = + cos(10z) dz = dz.
3 z 2 2z + 10 3 z 2 2z + 10 3 3 z 2 2z + 10
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda
ez1
f (z) = .
z 2 2z + 10
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 2z + 10 = 0, ovvero z1 = 1 + 3i, z2 = 1 3i. Per studiare se
cadono allinterno di 3 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 3 . Si ha |z1 3i| = 1 < 10
pertanto z1 `e interna a 3 , mentre |z2 3i| = |1 6i| = 37 > 10, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 3 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1
ez1 1 e3i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 6i
Per la formula dei residui, si ha:
ez1
I  

+ cos(10z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e3i .
z 2 2z + 10 3

4. La funzione cos(20z) `e olomorfa su tutto C, pertanto il suo integrale esteso ad un qualunque circuito
chiuso `e nullo.
ez2 ez2 ez2
I   I   I I  
+ cos(20z) dz = + cos(20z) dz = dz.
4 z 2 4z + 20 4 z 2 4z + 20 4 4 z 2 4z + 20

36
Studiamo le singolarit`
a della funzione integranda

ez2
f (z) = .
z 2 4z + 20
Esse corrispondono alle soluzioni di z 2 4z + 20 = 0, ovvero z1 = 2 + 4i, z2 = 2 4i. Per studiare se
cadono allinterno di 4 , andiamo a calcolare la loro distanza
dal centro
di 4 . Si ha |z1 4i| = 2 < 20
pertanto z1 `e interna a 4 , mentre |z2 4i| = |1 8i| = 65 > 20, pertanto z2 `e esterna. Si poteva
arrivare allo stesso risultato disegnando sul piano complesso la circonferenza 4 e le due singolarit`a. z1 `e
un polo semplice, calcoliamo il residuo della fuzione integranda in z1

ez1 2 e4i
Res(f, z1 ) = lim (z z1 )f (z) = = .
zz1 z1 z2 8i
Per la formula dei residui, si ha:

ez2
I  

+ cos(20z) dz = 2iRes(f, z1 ) = e4i .
z 2 4z + 20 4

Esercizio 6.26.

1. Si consideri il segnale reale u1 3-periodico definito nellintervallo [0, 3) da:



1 t [0, 1)
u1 (t) = 0 t [1, 2)
1 t [2, 3)

Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:

X sin( 2 k) cos( 2 k)
3 3
.
k
k=1

2. Si consideri il segnale reale u2 4-periodico definito nellintervallo [0, 4) da:



1 t [0, 1)
u2 (t) = 0 t [1, 3)
1 t [3, 4)

Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:

X sin( k) cos( k)
2 2
.
k
k=1

3. Si consideri il segnale reale u3 5-periodico definito nellintervallo [0, 5) da:



1 t [0, 1)
u3 (t) = 0 t [1, 4)
1 t [4, 5)

Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:

X sin( 2 k) cos( 2 k)
5 5
.
k
k=1

37
4. Si consideri il segnale reale u4 6-periodico definito nellintervallo [0, 6) da:

1 t [0, 1)
u4 (t) = 0 t [1, 5)
1 t [5, 6)

Dopo aver verificato che il segnale `e sviluppabile in serie di Fourier e averne disegnato il grafico, scriverne
lo sviluppo in forma esponenziale e trigonometrica. Calcolare infine:

X sin( k) cos( k)
3 3
.
k
k=1

Soluzione 6.26. Sia u uno dei segnali dellesercizio, detto T il suo periodo, poniamo = 2/T . u `e limitato e
periodico quindi sviluppabile in serie di Fourier. Sia 0 t T . Si ha u(t) = u(T t) per periodicit`a. Dal
grafico, oppure per calcolo diretto, si ottiene poi u(T t) = u(t). Quindi u(t) = u(t). Il segnale pertanto `e
pari, quindi nel suo sviluppo in serie di Fourier tutti i coefficienti dei termini seno sono nulli. I coefficienti nello
sviluppo esponenziale sono (k Z):
T T /2
1 1
Z Z Z
1 1 2
c0 = u(t) dt = u(t) dt = dt = .
T 0 T
T /2 T 1 T
Z T Z T /2
1 1 ikt
Z
1 1
ck = u(t)eikt dt = u(t)eikt dt = e dt
T 0 T T /2 T 1
 ikt 1
1 e 1 eik eik
= = (eik eik ) =
T ik 1 ikT ik2
sin(k)
= .
k
Notiamo che ck = ck Nello sviluppo trigonometrico si ha (k N):

4 sin(k)
a0 = 2c0 = , ak = ck + ck = 2ck = 2 , bk = 0.
T k
Si ha dunque:

2 X sin(k) ikt 2 X 2 sin(k)
u(t) = + e = + cos(kt).
T k T k
k6=0 k=1

Nella fattispecie si ha:


2 2 2 2 2 2
1 = = , 2 = = , 3 = = , 4 = = ,
T1 3 T2 2 T3 5 T4 3
e quindi:

2 X sin(2k/3) 2ik/3t 2 X 2 sin(2k/3)
u1 (t) = + e = + cos(2k/3t)
3 k 3 k
k6=0 k=1

1 X sin(k/2) ik/2t 1 X 2 sin(k/2)
u2 (t) = + e = + cos(k/2t)
2 k 2 k
k6=0 k=1

2 X sin(2k/5) 2 X 2 sin(2k/5)
u3 (t) = + e2ik/5t = + cos(2k/5t)
5 k 5 k
k6=0 k=1

1 X sin(k/3) 1 X 2 sin(k/3)
u4 (t) = + eik/3t = + cos(k/3t)
3 k 3 k
k6=0 k=1

38
Poiche u `e regolare a tratti, la sua serie di Fourier in t converge a t nei punti di continuit`a e alla media tra il
limite destro e il limite sinistro di u nei punti di discontinuit`a. Nel nostro caso, in t = 1 il segnale u `e discontinuo
e si ha
lim u(t) = 0, lim u(t) = 1.
t1+ t1

Pertanto per t = 1 la serie converge a 1/2, perci`o:



1 2 X 2 sin(k)
= + cos(kt),
2 T k
k=1

da cui
 
X sin(k) 1 1 2 T 4
cos(kt) = = .
k 2 2 T 4T
k=1

Nella fattispecie si ha:



X sin( 2 k) cos( 2 k)
3 3 1
=
k 12
k=1

X sin( 2 k) cos( 2 k)
= 0
k
k=1

X sin( 2 2
5 k) cos( 5 k) 1
=
k 20
k=1

X sin( 3 k) cos( 3 k) 1
=
k 12
k=1

Esercizio 6.27. Trovare le radici in campo complesso delle equazioni:


1. z 3 + 8i = 0, ez 1 = i
2. z 3 8i = 0, ez + 1 = i
3. z 3 27i = 0, ez + 2 = 2i

4. z 3 + 27i = 0, ez 2 = 2i
Soluzione 6.27.

z 3 + 8i = 0 z 3 = 23 (i) = 23 ei/2+2k zk = 2ei/6+2k/3 , k = 0, 1, 2


z0 = 2ei/6 , z1 = 2ei/2 , z2 = 2ei7/6

z0 = 3 i, z1 = 2i, z2 = 3 i
3
z 8i = 0 z 3 = 23 i = 23 ei/2+2k zk = 2ei/6+2k/3 , k = 0, 1, 2
z0 = 2ei/6 , z1 = 2ei5/6 , z2 = 2ei9/6 = 2ei3/2 = 2ei/2

z0 = 3 + i, z1 = 3 + i, z2 = 2i
z 3 + 27i = 0 z 3 = 33 (i) = 33 ei/2+2k zk = 3ei/6+2k/3 , k = 0, 1, 2
z0 = 3ei/6 , z1 = 3ei/2 , z2 = 3ei7/6
3 3
z0 = ( 3 i), z1 = 3i, z2 = ( 3 i)
2 2
z 3 27i = 0 3 3
z =3 i=3 e 3 i/2+2k
zk = 3ei/6+2k/3 , k = 0, 1, 2
z0 = 3ei/6 , z1 = 3ei5/6 , z2 = 3ei9/6 = 2ei3/2 = 2ei/2
3 3
z0 = ( 3 + i), z1 = ( 3 + i), z2 = 3i
2 2

39
1
ez 1 = i ez = 1 i z = log(|1 i|) + iarg(1 i) = log 2 + i(/4 + 2k), k Z
2
1
ez + 1 = i ez = 1 + i z = log(| 1 + i|) + iarg(1 + i) = log 2 + i(3/4 + 2k), k Z
2
1
ez + 2 = 2i z
e = 2 2i z = log(| 2 2i|) + iarg(2 2i) = log 8 + i(3/4 + 2k), k Z
2
1
ez 2 = 2i z
e = 2 2i z = log(|2 2i|) + iarg(2 2i) = log 8 + i(/4 + 2k), k Z
2

Esercizio 6.28. Determinare la somma e il raggio di convergenza delle serie di potenze:


+ +
X 2n1 z n X X 3n1 z n X
, 2nz 2n2 , , 3nz 3n3
n=0
n! n=1 n=0
n! n=1

+ +
X 4n1 z n X X 5n1 z n X
, 4nz 4n4 , , 5nz 5n5
n=0
n! n=1 n=0
n! n=1

Soluzione 6.28. Sia a {2, 3, 4, 5} e consideriamo:



X an1 z n 1 X an z n 1 X (az)n eaz
= = =
n=0
n! a n=0 n! a n=0 n! a

e il suo raggio di convergenza `e r = .


Sia a {2, 3, 4, 5} e consideriamo:

X
X
ana
anz =a n(z a )n1
n=0 n=0

Posto w = z a , si ha:

!  
X
ana
X
n1
X d n d X
n d 1 a a
anz =a nw =a w =a w =a = =
n=0 n=0 n=0
dw dw n=0
dw 1w (1 w)2 (1 z a )2
P a n
e il suo raggio di convergenza `e quello della serie geometrica n=0 (z ) , quindi si deve avere |z a | < 1 e quindi
r = 1.

Esercizio 6.29. Sia 1 il rettangolo di vertici 3/2 i4/3, 3/2 + i4/3, 1/2 + i4/3, 1/2 i4/3, orientato in
senso antiorario. Calcolare
3z 3
I
I1 := 2
dz
1 sin z

Sia 2 il rettangolo di vertici 4/3 i/2, 4/3 + i3/2, 4/3 + i3/2, 4/3 i3/2, orientato in senso antiorario.
Calcolare
2z 3
I
I2 := 2
dz
2 sin z

Sia 3 il rettangolo di vertici 4/3 i3/2, 4/3 + i/2, 4/3 + i/2, 4/3 i3/2, orientato in senso antiorario.
Calcolare
4z 3
I
I3 := 2
dz
3 sin z

Sia 4 il rettangolo di vertici 1/2 i4/3, 1/2 + i4/3, 3/2 + i4/3, 3/2 i4/3, orientato in senso antiorario.
Calcolare
5z 3
I
I4 := 2
dz
4 sin z

40
Soluzione 6.29. Da sistemare

Studiamo la funzione:
z3
f (z) = , z C.
sin z 2
Sar`
a utile in seguito osservare che f presenta le seguenti simmetrie:

(z)3 (iz)3 z3
f (z) = = f (z), f (iz) = = i = if (z).
sin (z)2 sin (iz)2 sin(z 2 )
2 2
Lafunzione f presenta singolarit`
a nei punti dove sin(z ) = 0, ovvero per z = k, k Z ovvero per
zk = k con k 0, per zk = k con k 0, per wk = i k con k < 0 e per wk = i k con k < 0. La
singolarit`a z0 = 0 `e eliminabile, infatti limz0 f (z) = 0. Allinterno di 1 cadono: z1 , z2 , w1 , w1 . Allinterno
di 2 cadono: z1 , z1 , w1 , w2 . Allinterno di 3 cadono: z1 , z1 , w1 , w2 . Allinterno di 4 cadono: z1 , z2 ,
w1 , w1 .
Nella fattispecie z
1 = 1, z2 = 2, z1 = z1 = 1, z2 = 2, w1 = iz1 = i, w2 = iz2 = i 2, w1 = w1 = i,
w2 = w2 = i 2.
Grazie alle simmetrie di f , si ha in particolare per ogni C:

lim (z + )f (z) = lim (z )f (z) = lim (w )f (w) = lim (w )f (w) = lim (z )f (z)
z z w w z
lim (z i)f (z) = i lim (iz )f (z) = i lim (w )f (iw) = lim (w )f (w) = lim (z )f (z)
zi iz w w z

Tali singolarit`
a sono poli semplici:

(z z1 )z 3 (z 1)((z 1) + 1)3
lim (z z1 )f (z) = lim (z 1)f (z) = lim 2
= lim
zz1 z1 z1 sin(z ) z10 sin((z 1 + 1)2 )

w(w + 1)3 w(w + 1)3


= lim 2
= lim
w0 sin((w + 1) ) w0 sin(w 2 + 2w + )

w(w + 1)3 w(w + 1)3


= lim = lim
w0 sin(w 2 + 2w) w0 sin(w 2 ) cos(2w) + cos(w 2 ) sin(2w)

(w + 1)3 1
= lim sin(w2 ) sin(2w)
=
w0 cos(2w) + cos(w ) 2 2
w w


(z z2 )z 3 (z 2)((z 2) + 2)3
lim (z z2 )f (z) = (z
lim 2)f (z) = lim 2
= lim
zz2 z 2 z 2 sin(z ) z 20 sin((z 2 + 2)2 )

w(w + 2)3 w(w + 2)3
= lim = lim
w0 sin((w + 2)2 ) w0 sin(w2 + 2 2w + 2)
3
w(w + 2) w(w + 2)3
= lim = lim
w0 sin(w 2 + 2 2w) w0 sin(w 2 ) cos(2 2w) + cos(w 2 ) sin(2 2w)

(w + 2)3 2 2 1
= lim = =
w0 sin(w2 ) 2 sin(2 2w) 2 2
w cos(2 2w) + cos(w ) w

Dai calcoli precedenti, sfruttando le simmetrie di f , otteniamo i residui:


1 1
Res(f, z1 ) = Res(f, z1 ) = , Res(f, w1 ) = Res(f, w1 ) = .
2 2
1 1
Res(f, z2 ) = Res(f, z2 ) = , Res(f, w2 ) = Res(f, w2 ) = .

41
Si poteva procedere anche nel seguente modo alternativo:
ricordiamo il seguente criterio: sia f (z) = h(z)/g(z), e sia z0 un punto per cui si abbia h, g olomorfe in un
intorno di z0 , h(z0 ) 6= 0, g(z0 ) = 0, g 0 (z0 ) 6= 0. Allora si ha:

z z0 h(z0 )
Res(f, z0 ) = lim (z z0 )f (z) = lim h(z) = 0 .
zz0 zz0 g(z) g(z0 ) g (z0 )

Osserviamo che, nel nostro caso si ha f (z) = h(z) 3 2 0


g(z) con h(z) = z , g(z) = sin(z ) olomorfe. Inoltre g (z) =
2 0 0 0
2z cos(z ) = g (z) e g (iz) = 2iz cos(z) = i2z cos(z) = ig (z). Si ha:

h(z1 ) = 1 h(z1 ) = 1 h(z2 ) = 2 2 h(z2 ) = 2 2
g 0 (z1 ) = 2 g 0 (z1 ) = 2 g 0 (z2 ) = 2 2 g 0 (z2 ) = 2 2

h(w1 ) = i h(w1 ) = i h(w2 ) = i2 2 h(w2 ) = i2 2
g 0 (w1 ) = 2i g(w1 ) = 2i g 0 (w2 ) = i2 2 g 0 (w2 ) = i2 2

g(z1 ) = g(w1 ) = 0, g 0 (z) = 2z cos(z 2 ), e si ha g 0 (z1 ) = 2 cos() = 2, g 0 (w1 ) = 2i cos() =


2i. Dal criterio precedente si ha allora:
1 1
Res(f, z1 ) = Res(f, z1 ) = , Res(f, w1 ) = Res(f, w1 ) = .
2 2
1 1
Res(f, z2 ) = Res(f, z2 ) = , Res(f, w2 ) = Res(f, w2 ) = .

Dal teorema dei residui si ha:
Z
I1 = 3 f (z) dz = 3 2i(Res(f, z1 ) + Res(f, z2 ) + Res(f, w1 ) + Res(f, w1 )) = 3i(1 + 2 + 1 + 1) = 9i
1
Z
I2 = 2 f (z) dz = 2 2i(Res(f, z1 ) + Res(f, z1 ) + Res(f, w1 ) + Res(f, w2 )) = 2i(1 1 + 1 2) = 6i
2
Z
I3 = 4 f (z) dz = 4 2i(Res(f, z1 ) + Res(f, z1 ) + Res(f, w1 ) + Res(f, w2 )) = 4i(1 1 + 1 2) = 12i
2
Z
I4 = 5 f (z) dz = 5 2i(Res(f, z1 ) + Res(f, z2 ) + Res(f, w1 ) + Res(f, w1 )) = 5i(1 + 1 + 1 + 2) = 15i
2

Esercizio 6.30.

1. Sia u1 un segnaleZ reale 4-periodico i cui coefficienti a5 , b5 valgano entrambi 2.


4
E possibile che u2 (t) dt = 4?
Z 4 0
1 4
Z
Sapendo che u2 (t) dt = 16, determinare u(t) cos(t) dt.
0 4 0
2. Sia u2 un segnaleZ reale 3-periodico i cui coefficienti a3 , b3 valgano entrambi 2.
3
E possibile che u2 (t) dt = 3?
Z 3 0
1 4
Z
2
Sapendo che u2 (t) dt = 12, determinare u(t) cos( t) dt.
0 4 0 3
3. Sia u3 un segnaleZ reale 5-periodico i cui coefficienti a7 , b7 valgano entrambi 2.
7
2
E possibile che u (t) dt = 5?
Z 5 0
1 5
Z
2 4
Sapendo che u (t) dt = 20, determinare u(t) cos( t) dt.
0 5 0 5

42
4. Sia u4 un segnaleZ reale 6-periodico i cui coefficienti a2 , b2 valgano entrambi 2.
6
E possibile che u2 (t) dt = 6?
Z 6 0
1 6
Z
4
Sapendo che u2 (t) dt = 24, determinare u(t) cos( t) dt.
0 6 0 3
Soluzione 6.30. Se un segnale reale periodico di periodo T `e sviluppabile in serie di Fourier, e si ha

a0 X
u(t) = + ak cos(2k/T t) + bk sin(2k/T t),
2
k=1

allora vale luguaglianza di Parseval:


T
a20
Z
1 1X 2
u2 (t) dt = + ak + b2k
T 0 4 2
k=1

Pertanto se esistono due coefficienti ak , bk tali che


Z T
1 1 2
u2 (t) dt < (a + b2k ),
T 0 2 k

luguaglianza di Parseval non pu` o essere verificata. Nel nostro caso:


4
1. 41 0 u21 (t) dt = 1, 21 (a25 + b25 ) = 4, quindi non `e possibile.
R

R3
2. 13 0 u22 (t) dt = 1, 21 (a23 + b23 ) = 4, quindi non `e possibile.
R5
3. 15 0 u32 (t) dt = 1, 21 (a27 + b27 ) = 4, quindi non `e possibile.
R6
4. 16 0 u22 (t) dt = 1, 21 (a22 + b22 ) = 4, quindi non `e possibile.
Sempre dalluguaglianza di Parseval, si deduce che se k > 0 `e un intero fissato, si ha:
T
a2
Z
1 1 1 X
u2 (t) dt (a2k + b2k ) = 0 + a2k + b2k
T 0 2 4 2
k=1,k6=k

RT
In particolare, se esiste k > 0 tale per cui T1 0
u2 (t) dt = 21 (a2k + b2k ), allora si deve avere ak = bk = 0 per ogni
quindi, in particolare, per ogni k 6= k
k 6= k,
Z T
1
u(t) cos(k2/T t) dt = 0.
T 0

Nel nostro caso, tale fenomeno si verifica per tutti e quattro i segnali considerati, pertanto i quattro integrali
richiesti sono tutti nulli.

43
Metodi Matematici per lIngegneria
(Prof. Giuseppe Savare)
Correzione Esercizi II prova in itinere
6
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 28 Gennaio 2008


Esercizio 6.31. Si calcolino le trasformate di Fourier dei seguenti segnali:
 8it 
d e
u0 (t) := , u1 (t) := e8t rect(4t + 2), u2 (t) = sign(t)e6|t| .
dt 1 + 25t2
 2it 
d e
v0 (t) := , v1 (t) := e4t rect(2t + 1), v2 (t) = sign(t)e2|t| .
dt 1 + 9t2
 6it 
d e
w0 (t) := , w1 (t) := e6t rect(4t 2), w2 (t) = sign(t)e5|t| .
dt 1 + 16t2
 4it 
d e
z0 (t) := , z1 (t) := e2t rect(2t 1), z2 (t) = sign(t)e3|t| .
dt 1 + 4t2
Soluzione 6.31. Dati a, b R, b 6= 0, sia
e2ait
 
d
u(t) := .
dt 1 + b2 t 2
Si ha u(t) = h0 (t) con
e2ait 1 1 1 2ait
h(t) = = 2 e2ait = e g(t).
1+b t2 2 b 1 2 b2

b + t2
) = 12 g(f a), osservando che h(t) `e, a meno
Dalle tavole si ricava g(f ) = be|2f |/b , pertanto si ottiene h(f b
di una costante, una modulazione di g(t). Dalla formula di trasformazione della derivata:
2
u ) = 2 if e2|(f a)/b| .
(f ) = 2if h(f
b
Nel nostro caso:
2 2 if 2|f +4|/5
u
0 (f ) = e , posto a = 4, b = 5.
5
2 2 if 2|f +1|/3
v0 (f ) = e , posto a = 1, b = 3.
3
2 if |f 3|/2
w0 (f ) = e , posto a = 3, b = 4.
2
z0 (f ) = 2 if e|f 2| , posto a = 2, b = 2.
Dati a, k R, k > 0, consideriamo ora v(t) := eat rect(kt + k/2) e poniamo g(t) := rect(kt + k/2). Si ha
che g(t) = 1 se e solo se 1/2 kt + k/2 1/2, altrimenti `e nulla. Ci`o implica che g(t) = 1 se e solo se
(1 + k)/2k t (1 k)/2k, altrimenti `e nulla e dunque g(t) = ((1+k)/2k,(1k)/2k) (t). Si ha quindi
+ (1k)/2k t=(1k)/2k
e(a2if )t
Z Z 
at 2if t (a2if )t
v(f ) = e g(t)e dt = e dt =
(1+k)/2k a 2if t=(1+k)/2k
(a2if )(1k)/2k (a2if )(1+k)/2k
e e
=
a 2if
6 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`
a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

44
Ci`
o implica che:
e3(4if )/4 e5(4if )/4
u
1 (f ) = , posto a = 8, k = 4.
8 2if
e(2if )/2 e3(2if )/2
v1 (f ) = , posto a = 4, k = 2.
4 2if
Dati a, k R, k > 0, se consideriamo ora v(t) := eat rect(kt k/2) e poniamo g(t) := rect(kt k/2). Si ha
che g(t) = 1 se e solo se 1/2 kt k/2 1/2, altrimenti `e nulla. Ci`o implica che g(t) = 1 se e solo se
(k 1)/2k t (k + 1)/2k, altrimenti `e nulla e dunque g(t) = (k1)/2k,(k+1)/2k) (t). Si ha quindi

+ (k+1)/2k t=(k+1)/2k
e(a2if )t
Z Z 
at 2if t (a2if )t
v(f ) = e g(t)e dt = e dt =
(k1)/2k a 2if t=(k1)/2k
(a2if )(k+1)/2k (a2if )(k1)/2k (a2if )/2
e e e
= = (e(a2if )/2k e(a2if )/2k )
a 2if a 2if
e(a2if )/2 
= sinh (a 2if )/2k .
2(a 2if )

Ci`
o implica che:
e(3if )5/4 e(3if )3/4
w
1 (f ) = , posto a = 6, k = 4.
6 2if
e(1if )3/2 e(1if )/2
z1 (f ) = , posto a = 2, k = 2.
2 2if
Dato a > 0, consideriamo ora

w(t) = sign(t)ea|t| = H(t)eat H(t)ea(t)

Posto g(t) = H(t)e5t , si ha w(t) = g(t) + g(t) e dalle tavole si ricava

1 a 2if
g(f ) = = 2
a + 2if a + 4 2 f 2

Poiche la trasformata di g(t) `e g(f ) per le formule di cambiamento di scala, si ottiene:

a 2if a + 2if 4if


w(f
)= 2 = 2 .
a2 + 4 2 f 2 a + 4 2 f 2 a + 4 2 f 2
Nel nostro caso:
4if
2 (f ) =
u , posto a = 6.
36 + 4 2 f 2
4if
v2 (f ) = , posto a = 2.
4 + 4 2 f 2
4if
2 (f ) =
w , posto a = 5.
25 + 4 2 f 2
4if
z2 (f ) = , posto a = 3.
9 + 4 2 f 2
Esercizio 6.32.

1. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 10] il cui grafico
`e costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (4, 9), (7, 9), (10, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.

45
2. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 13] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (5, 4), (9, 4), (13, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
3. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 7] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (3, 2), (5, 2), (7, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.
4. Si consideri il segnale v lineare a tratti, continuo, nullo al di fuori dellintervallo [1, 16] il cui grafico `e
costituito dai segmenti congiungenti i punti (1, 0), (6, 10), (11, 10), (16, 0). Calcolare la trasformata di
Laplace di v e dedurne la trasformata di Fourier.

Soluzione 6.32. 1. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = 3(1,4) (t) 3(7,10) (t) per t
/
{1, 4, 7, 10}, e v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
Z 4 Z 10
Lv 0 (s)

1 3
Lv(s) = = 3est dt 3est ds = 2 (e4s es e10s + e7s )
s s 1 7 s
3es 3s 9s 6s
= 2 (e 1e +e )
s
Il segnale v `e assolutamente integrabile e causale, quindi il dominio di Lf contiene il semipiano immaginario
e si ha:
3e(2if ) 6if
v(f ) = Lv(2if ) = (e 1 e18if + e12if )
(2f )2

2. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = (1,5) (t) + (9,13) (t) per t
/ {1, 5, 9, 13}, e
v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
5 13
Lv 0 (s)
Z Z 
1 st st 1
Lv(s) = = e dt + e ds = 2 (e5s es e13s + e9s ).
s s 1 9 s

Il segnale v `e assolutamente integrabile e causale, quindi il dominio di Lf contiene il semipiano immaginario


e si ha:
e(2if ) 8if
v(f ) = Lv(2if ) = (e 1 e24if + e16if )
(2f )2

3. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = (1,3) (t)+(5,7) (t) per t


/ {1, 3, 5, 7}, e v 0 (t) L2 (t)
`e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
Z 3 Z 7
Lv 0 (s)

1 1
Lv(s) = = est dt + est ds = 2 (e3s es e7s + e5s ).
s s 1 5 s

Il segnale v `e assolutamente integrabile e causale, quindi il dominio di Lf contiene il semipiano immaginario


e si ha:
e(2if ) 4if
v(f ) = Lv(2if ) = (e 1 e12if + e8if )
(2f )2

4. Il segnale `e continuo e regolare a tratti. Si ha v 0 (t) = 2(1,6) (t) 2(11,16) (t) per t
/ {1, 6, 11, 16}, e
v 0 (t) L2 (t) `e lunica primitiva causale di v. Quindi dalla formula:
6 16
Lv 0 (s)
Z Z 
1 2
Lv(s) = = 2est dt + 2est ds = 2 (e6s es e16s + e11s ).
s s 1 11 s

Il segnale v `e assolutamente integrabile e causale, quindi il dominio di Lf contiene il semipiano immaginario


e si ha:
2e(2if ) 10if
v(f ) = Lv(2if ) = (e 1 e30if + e20if )
(2f )2

46
Esercizio 6.33. Risolvere i seguenti problemi di Cauchy in avanti (per t > 0):
1. u(iv) (t) 42 u(t) = 16, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
2. u(iv) (t) 252 u(t) = 25, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
3. u(iv) (t) 81u(t) = 9, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
4. u(iv) (t) 16u(t) = 4, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.
Soluzione 6.33. Consideriamo lequazione per a, b 6= 0:

u(iv) (t) a2 u(t) = b, u(0) = u0 (0) = u000 (0) = 0, u00 (0) = 1.

Indicata con U(s) la trasformata di u(t), si ha:


b
s4 U(s) su00 (0) a2 U(s) = ,
s
da cui si ottiene:
s2 + b s2 + b X
U(s) = = , u(t) = H(t) Res(U(s)est , sk ),
s(s4 a2 ) s(s2 a)(s2 + a)
p
dove la sommatoria
p `e estesa
p alle singolarit`a di U. Osserviamo che tali singolarit`a sono date da 0, |a| se
a = b, e da 0, |a|, i |a| se a 6= b. In tutti i casi si tratta di poli semplici, `e possibile pertanto applicare la
formula di Heaviside. Se a = b, dopo aver semplificato il fattore comune, si ha che la derivata del denominatore
`e 3s2 a:
1 1
 
1 H(t) p
u(t) = H(t) + e |a|t + e |a|t = (cosh( |a|t) 1).
a 2a 2a a
Se a 6= b, si ha che la derivata del denominatore risulta 5s4 a2 :
b a i|a|t b a i|a|t b + a |a|t b + a |a|t
 
b
u(t) = H(t) 2 + e + e + e + e
a 4a2 4a2 4a2 4a2
 
H(t) ba p b+a p
= b + cos( |a|t) + cosh( |a|t) .
a2 2 2
Nel nostro caso:
1. u(iv) (t) 42 u(t) = 16, si ottiene ponendo a = 4, b = 16 e la soluzione `e:
 
3 3 5 5
u(t) = H(t) 1 + e2it + e2it + e2t + e2t
16 16 16 16
H(t)
= (8 + 3 cos(2t) + 5 cosh(2t)) .
8

2. u(iv) (t) 252 u(t) = 25, si ottiene ponendo a = b = 25 e la soluzione `e:


 
1 1 5t 1 5t H(t)
u(t) = H(t) + e + e = (cosh(5t) 1).
25 50 50 25

3. u(iv) (t) 81u(t) = 9, si ottiene ponendo a = b = 9 e la soluzione `e:


 
1 1 1 H(t)
u(t) = H(t) + e3t + e3t = (cosh(3t) 1).
9 18 18 9

4. u(iv) (t) 16u(t) = 4, si ottiene ponendo a = b = 4 e la soluzione `e:


 
1 1 1 H(t)
u(t) = H(t) + e2t + e2t = (cosh(2t) 1).
4 8 8 4

47
Esercizio 6.34. Calcolare:
  d 
H(t) cos(4t) + sin(4t) H(t)e4t , 4 (t 6) rect(t)
dt
  d 
H(t) cos(5t) + sin(5t) H(t)e5t , 4 (t 8) rect(t)
dt
  d 
H(t) cos(3t) + sin(3t) H(t)e3t , 4 (t 4) rect(t)
dt
  d 
H(t) cos(2t) + sin(2t) H(t)e2t , 4 (t 2) rect(t)
dt
Soluzione 6.34. Sia a > 0 e consideriamo:
  Z t
at
H(t) cos(at) + sin(at) H(t)e = H(t) (cos(as) + sin(as))ea(ts) ds
0
Z t
= eat H(t) (cos(as) + sin(as))eas ds
0
Z at
eat
= H(t) (cos(z) + sin(z))ez dz
a 0
Z at Z at
eat
= H(t) [sin(z)ez ]at
0 sin(z)e z
dz + sin(z)ez dz
a 0 0
H(t)
= sin(at),
a
quindi si ha:
  H(t)
H(t) cos(4t) + sin(4t) H(t)e4t = sin(4t)
4
  H(t)
H(t) cos(5t) + sin(5t) H(t)e5t = sin(5t)
5
  H(t)
H(t) cos(3t) + sin(3t) H(t)e3t = sin(3t)
3
  H(t)
H(t) cos(2t) + sin(2t) H(t)e2t = sin(2t).
2
Sia a > 0 e consideriamo:
d  d 
g(t) := 4 (t a) rect(t) = 4 (t a) rect(t)
dt dt
= ([(a1),a] (t) [a,a+1] (t)) rect(t)
= rect(t (a 1/2)) rect(t) rect(t (a + 1/2)) rect(t)
Si ha allora:
g(f ) = e2i(a1/2)f sinc2 (t) e2i(a+1/2)f sinc2 (t),
e antitrasformando:
g(t) = 4(t (a 1/2)) 4(t (a + 1/2)),
nel nostro caso si ha a = 2, 4, 6, 8 si ottiene quindi.
2 2 2 2
Esercizio 6.35. Posto u1 (t) = u2 (t) = et e4t e u3 (t) = u4 (t) = et e9t , calcolare:
Z + Z + Z + Z +
u1 (t)e8it dt, u2 (t)e4it dt u3 (t)e6it dt, u4 (t)e12it dt.

Calcolare i seguenti integrali:


Z + Z + Z + Z +
dt dt dt dt
, , , .
(16 + t2 )2 (4 + t2 )2 (9 + t2 )2 (25 + t2 )2

48
2
Soluzione 6.35. Poniamo g(t) = et , g = g e consideriamo per a > 0 il segnale u(t) = g(t) g(at) e calcoliamo:
Z +
1 1
u
(b) = u(t)e2bit dt = g(b) g(b/a) = g(b) g(b/a)
a a

Si ha allora: Z +
1 (16+4) 1
a = 2, b = 4 u1 (t)e8it dt = e = e20 .
2 2
Z +
1 (4+1) 1
a = 2, b = 2 u1 (t)e4it dt = e = e5 .
2 2
Z +
1 (9+1) 1
a = 3, b = 3 u1 (t)e6it dt = e = e10 .
3 3
Z +
1 (36+4) 1
a = 3, b = 6 u1 (t)e12it dt = e = e40 .
3 3
Dato a > 0, per la formula di Plancherel si ha:
Z + Z + 
2 + 4af
Z
dt a|2f | 2
2 2 2
= e df = 2 2
e df = 3 .
(a + t ) a a 0 2a

Quindi:
Z + Z + Z + Z +
dt dt dt dt
2 2
= , 2 2
= , 2 2
= , 2 2
= .
(16 + t ) 128 (4 + t ) 16 (9 + t ) 54 (25 + t ) 250

Esercizio 6.36. Calcolare il seguente limite:


Z +
` := lim sin(2f t)2 sinc2 (t) dt.
f +

Soluzione 6.36. Si ha:


+ 2
e2itf e2itf
Z 
` := lim sinc2 (t) dt
f + 2i
Z +
1
= lim (e4itf + e4itf 2)sinc2 (t) dt
4 f +
Z + Z + Z +
1 2 4itf 2
= lim e 4itf
sinc (t) dt + e sinc (t) dt 2 sinc2 (t) dt
4 f +
Z +
1 [2 (2f ) + sinc
[2 (2f ) 2
= lim sinc sinc2 (t) dt
4 f +

Si ha che sinc2 L1 (R), per cui al limite i primi due addendi si annullano. Applicando poi Plancherel:
Z + Z +
1 2 1 1
`= sinc (t) dt = rect2 (t) dt = .
2 2 2

49
Metodi Matematici per lIngegneria
(Proff. Ugo Gianazza - Giuseppe Savare)
Promemoria
7
Dott. Antonio Marigonda

Pavia, 16 Novembre 2007


X zn
ez = cos z + i sin z =
n=0
n!
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche

eiz + eiz ez + ez
cos z = = cosh iz cosh z = = cos iz
2 2

eiz eiz ez ez
sin z = = i sinh iz sinh z = = i sin iz
2i 2

sin z eiz eiz e2iz 1 sinh z ez ez e2z 1


tan z = = iz = = i tanh(iz) tanh z = = = = i tan(iz)
cos z e + eiz e2iz + 1 cosh z ez + ez e2z + 1

cos z eiz + eiz e2iz + 1 cosh z ez + ez e2z + 1


cot z = = iz = = i coth(iz) coth z = = z = = i cot(iz)
sin z e eiz e2iz 1 sinh z e ez e2z 1

cos2 z + sin2 z = 1 cosh2 z sinh2 z = 1

cos(z1 z2 ) = cos z1 cos z2 sin z1 sin z2 cosh(z1 z2 ) = cosh z1 cosh z2 sinh z1 sinh z2

sin(z1 z2 ) = sin z1 cos z2 cos z1 sin z2 sinh(z1 z2 ) = sinh z1 cosh z2 cosh z1 sinh z2

tan z1 tan z2 tanh z1 tanh z2


tan(z1 z2 ) = tanh(z1 z2 ) =
1 tan z1 tan z2 1 tanh z1 tanh z2

cot z1 cot z2 1 coth z1 coth z2 1


cot(z1 z2 ) = coth(z1 z2 ) =
cot z2 cot z1 coth z2 coth z1

7 Antonio Marigonda, Dipartimento di Matematica F. Casorati, Universit`


a di Pavia, Ufficio E22,
email: antonio.marigonda@unipv.it

50
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche

cos(2z) = cos2 z sin2 z = 2 cos2 z 1 = 1 2 sin2 z cosh(2z) = cosh2 z + sinh2 z = 2 cosh2 z 1 = 1 + 2 sinh2 z

sin(2z) = 2 sin z cos z sinh(2z) = 2 sinh z cosh z

2 tan z 2 tanh z
tan(2z) = tanh(2z) =
1 tan2 (z) 1 + tanh2 (z)

cot2 (z) 1 coth2 (z) + 1


cot(2z) = coth(2z) =
2 cot z 2 coth z

z  r r
1 + cos z z  1 + cosh z
cos = cosh =
2 2 2 2
r r
z  1 cos z z  1 cosh z
sin = sinh =
2 2 2 2
r r
z  1 cos z sin z 1 cos z z  1 cosh z sinh z 1 cosh z
tan = = = tanh = = =
2 1 + cos z 1 + cos z sin z 2 1 + cosh z 1 + cosh z sinh z
z  r r
1 + cos z 1 + cos z sin z z  1 + cosh z 1 + cosh z sinh z
cot = = = coth = = =
2 1 cos z sin z 1 cos z 2 1 cosh z sinh z 1 cosh z

       
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
cos z1 + cos z2 = 2 cos cos cosh z1 + cosh z2 = 2 cosh cosh
2 2 2 2
       
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
cos z1 cos z2 = 2 sin sin cosh z1 cosh z2 = 2 sinh sinh
2 2 2 2
       
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
sin z1 + sin z2 = 2 sin cos sinh z1 + sinh z2 = 2 sinh cosh
2 2 2 2
       
z1 + z2 z1 z2 z1 + z2 z1 z2
sin z1 sin z2 = 2 cos sin sinh z1 sinh z2 = 2 cosh sinh
2 2 2 2

sin(z1 z2 ) sinh(z1 z2 )
tan z1 tan z2 = tanh z1 tanh z2 =
cos z1 cos z2 cosh z1 cosh z2

sin(z2 z1 ) sinh(z2 z1 )
cot z1 cot z2 = coth z1 coth z2 =
sin z1 sin z2 sinh z1 sinh z2

2 cos z1 sin z2 = sin(z1 + z2 ) sin(z1 z2 ) 2 cosh z1 sinh z2 = sinh(z1 + z2 ) sinh(z1 z2 )

2 sin z1 sin z2 = cos(z1 z2 ) cos(z1 + z2 ) 2 sinh z1 sinh z2 = cosh(z1 + z2 ) cosh(z1 z2 )

2 cos z1 cos z2 = cos(z1 z2 ) + cos(z1 + z2 ) 2 cosh z1 cosh z2 = cosh(z1 z2 ) + cosh(z1 + z2 )

51
Funzioni goniometriche Funzioni iperboliche

1 t2 z  1 + t2 z 
cos z = , t = tan cosh z = , t = tanh
1 + t2 2 1 t2 2
2t z  2t z 
sin z = , t = tan sinh z = , t = tanh
1 + t2 2 1 t2 2
2t z  2t z 
tan z = , t = tan tanh z = , t = tanh
1 t2 2 1 + t2 2

1 t2 z  1 + t2 z 
cot z = , t = tan cot z = , t = tanh
2t 2 2t 2

52

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