Edizione chiusa in redazione alle 22
Sped. in A.P. - D.L.
€ 2 in Italia — Domenica 14 Gennaio 2024 — Anno 160˚, Numero 13 — ilsole24ore.com
Fondato nel 1865
Quotidiano Politico Economico Finanziario Normativo
Domenica
libroterapia
letteratura
come cura
e salvezza
di Edgardo Franzosini
e Sara Boffito —a pagina I
Titoli di Stato, la grande corsa
Mercati
Emissioni record da inizio
d’anno: 82 miliardi. In testa
la Spagna con 22 miliardi
I Governi europei hanno
già raccolto il 6,5%
del fabbisogno annuale
Dieci Paesi e venti titoli sovrani collo-
cati - sette attraverso emissioni me-
diante sindacato e quindi non pro-
grammate sul calendario – per un
ammontare che sfiora gli 82 miliardi.
L’appetito degli investitori non si è
fatto attendere e ha permesso alle
agenzie di finanziamento degli Stati
dell’Eurozona di coprire nei soli dieci
giorni iniziali dell’anno già il 6,5% del
denaro che si prevede siano impe-
gnate a raccogliere in tutto il 2024. Un
segnale incoraggiante per un anno
che non si annuncia certo facile per i
circa 1.250 miliardi da racimolare.
Maximilian Cellino —a pag. 3
lettera al risparmiatore
Sesa scommette
su più servizi
e tecnologia
per la finanza
di Vittorio Carlini —a pag. 13
il voto
Taiwan, vittoria
netta di Lai
Pechino insiste:
«Riunificazione»
Rita Fatiguso —a pag. 5
EPA
Presidente. William Lai Ching-te (a
sinistra) con la vice Hsiao Bi-kim
l’analisi
la politica
dei microchip
garanzia
per taipei
di Giuliano Noci —a pagina 5
Poste italiane
geografie
narrare
la sicilia
per capirla
oltre gli
stereotipi
di Antonio Calabrò
—a pagina IX
lavoro
Contratti: al via i rinnovi
per 10 milioni di addetti
Cristina Casadei —a pagina 6
l’analisi
redditi da redistribuire
di Stefano Manzocchi —a pagina 6
Industria. Nel sistema Confindustria 4,7 milioni di lavoratori hanno il contratto in vigore, pari all’84,5% del totale
Credito, il Sud in crescita
ma il Centro cede (-5,1%)
Banche
In tempi di tassi in risalita è una
sorpresa il Sud che guida la classi-
fica dei crediti erogati: +0,3% in un
anno. Mentre al Centro crolla
(-5,1%) e resta debole al Nord.
Luca Davi —a pag. 2
Docente a Oxford.
Luca Enriques
Tech 24
Utilità domestica
I robot prendono
piede in casa
di Giancarlo Calzetta
—a pagina 19
Reti idriche, incentivi
legati a clima e rinnovabili
i nuovi obblighi I piani di Arera
Polizze catastrofali
per gli immobili Per affrontare siccità e alluvioni
d’impresa sì dell’Authority al nuovo meto-
do tariffario che punta a favorire
o con il 110% la sicurezza degli approvvigio-
namenti. Focus sulla resilienza.
De Angelis e Hazan —a pag. 14 Celestina Dominelli —a pag. 11
La guerra in Medio Oriente
Nuovi raid in Yemen, colpita
base navale degli Houthi
Israele: rete di Hamas in Europa
Proteste. Rogo di bandiere israeliane e Usa dopo gli attacchi contro gli Houthi
l’intelligence americana
La Cia a caccia dei leader di Hamas
353/2003
conv. L. 46/2004,
art. 1, comma 1,
DCB Milano
A tavola con
Luca Enriques
«Il mercato è
il peggior modo
di allocare risorse.
Ad eccezione
di tutti gli altri»
di Paolo Bricco
—a pagina 10
Lunedì
L’esperto risponde
Tabelle millesimali,
condominio al test
—Domani con Il Sole 24 Ore
europa
la mancanza
di un governo
peccato
originale Ue
di Sergio Fabbrini
A volte è un piccolo fatto
che mette in luce
l’esistenza di un grande
problema. Il piccolo fatto è il
seguente. Il presidente del
Consiglio europeo, il belga
Charles Michel, ha da poco
comunicato che si presenterà
alle elezioni per il Parlamento
europeo del prossimo giugno
2024, anticipando così la fine
del suo mandato (novembre
2024). Il grande problema è
che l’Unione europea (Ue) non
dispone di un potere esecutivo
unitario, efficace e
responsabile. Tra il fatto e il
problema c’è un legame. Se
avrete pazienza, spiegherò
perché.
Cominciamo da Michel. Il
presidente del Consiglio
europeo è eletto dai 27 capi di
Governo nazionali, che
costituiscono quest’ultimo, per
2,5 anni rinnovabili per altri
2,5 anni, ogni 5 anni dopo le
elezioni per il Parlamento
europeo. Non potendo essere
ricerca utilitalia riconfermato, Michel ha deciso
di presentarsi alle elezioni di
Acqua, le regole quest’ultimo che si terranno
nel giugno 2024.
spingono —Continua a pagina 8
gli investimenti:
+30% sul 2019 finanza
—Servizio a pag. 11
golden power
da riscrivere
per le banche
di Paolo Gualtieri
Roberto Bongiorni —a pag. 4
I n tempi di guerra e di
contrapposizione
geopolitica, come quelli
attuali, una legge (cosiddetta
Golden power) che consente al
governo di bloccare l’acquisto
EPA
del controllo di una banca o di
un altro intermediario
finanziario da parte di un
soggetto estero, anche se
quest’ultimo è residente e ha il
proprio centro di interessi in
un paese Ue, può apparire non
solo giustificata ma anche
opportuna. L’estensione al
settore finanziario dei poteri
speciali di veto alle
acquisizioni si basa sull’idea,
condivisibile, che il processo
d’intermediazione del
risparmio è strategico per il
Paese.
—Continua a pagina 13
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—Servizio a pag. 4 Servizio Clienti 02.30.300.600
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2 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Primo Piano
Prestiti e investimenti
Il credito cresce
al Sud (+0,3%),
langue al Nord
e cade al Centro
Mappa per regioni. Mezzogiorno controcorrente
con i prestiti alle famiglie. Il rapporto di Banca Ifis
fa emergere il calo dei finanziamenti alle imprese
Luca Davi
I dati sono chiari: i tassi ai massi-
mi stanno frenando la domanda di
credito in Italia. Meno noto però è
che tutto questo non sta avvenen-
do ovunque e con la stessa veloci-
tà. Anzi, del tutto a sorpresa, il
Mezzogiorno sta andando contro-
corrente: trainato dai prestiti alle
famiglie, il Sud Italia sta addirit-
tura registrando un incremento
dello 0,3% degli erogati rispetto
allo scorso anno.
È una mappatura dagli esiti non
scontati, quella offerta dal Market
Watch Npl realizzato da Banca Ifis
per Il Sole 24 Ore. La ricerca, che
analizza l’andamento dei crediti a
imprese e famiglie nel loro com-
plesso – includendo quindi carto-
larizzazioni, cessioni di crediti in
bonis, rilassificazioni e rettifiche di
valore – parte da un dato ampia-
‘ Nel Centro Italia,
lo stock dei prestiti
alle imprese segna
un calo generalizzato
sui 12 mesi: -5,1%
mente condiviso, ovvero un calo
dei prestiti complessivo su base na-
zionale: tra fine giugno 2023 e giu-
gno 2022, la riduzione degli erogati
è del 2,4%, benchè in verità tale
stock sia cresciuto del 5,4% a partire
dal 2018. Gli erogati nel loro com-
plesso insomma scendono anno su
anno, e questo è l’effetto (inevitabi-
le) del confronto con la maxi-inie-
zione di liquidità immessa per far
fronte all’emergenza da Covid 19 (si
veda Il Sole 24Ore dello scorso 15
novembre). Il calo nell’ultimo an-
no, nel contempo, risente del forte
rialzo dei tassi, fattore che ha sco-
raggiato la richiesta di denaro da
parte dell’economia.
Dietro il calo medio dei prestiti
del 2,4%, tuttavia, c’è di tutto: c’è il
-1,5% del Nord Italia e c’è, soprat-
tutto, il -4,7% del Centro. Ma c’è
anche un Mezzogiorno che, a sor-
presa, segna una crescita dello
0,3%. La riduzione dei prestiti in-
somma non è omogenea in tutte le
I numeri
-1,5%
Il Nord
La riduzione dei prestiti non
è omogenea: al Nord Italia il
calo è dell’1,5%
-4,7%
Il Centro
Dietro il calo medio dei
prestiti (-2,4%) pesa il -4,7%
del Centro
+0,3%
Il Sud
A sorpresa il credito al
Mezzogiorno sale dello 0,3%
La fotografia del credito in Italia
Tasso di variazione dei prestiti dei residenti.
Stock a giugno 2023 in miliardi di euro e variazione % rolling sui 12 mesi precedenti
STOCK
ITALIA 1.736
P.A. Bolzano
NORD
26
Molise
3 +1,4
SUD
Campania
77
SUD
Puglia
55
SUD
Sardegna
26
SUD
Basilicata
6 +0,3
aree geografiche. Se al Nord, tutte SUD
le regioni sono in sensibile calo nel
segmento Imprese (con la sola ec- Calabria
19
cezione della provincia di Bolza- SUD
no), le Famiglie, invece, segnano
un tasso di crescita sempre positi-
Emilia Romagna
138
NORD
vo (+0,7%), salvo limitati decre-
menti in Valle d’Aosta, Liguria,
Provincia di Trento. Nel Centro
Sicilia
58
SUD
Italia, lo stock dei prestiti alle Im-
prese segna un calo generalizzato Lombardia
427
sui 12 mesi (-5,1%) e sempre più NORD
elevato della media nazionale,
complice la frenata della domanda Abruzzo
21
di Lazio, Marche e Umbria, mentre SUD
il comparto Famiglie è invece in
crescita (+1%), ad eccezione delle Toscana
96
Marche che segna un -0,8%. E il CENTRO
Sud Italia? Qui la domanda dimi-
nuisce in modo limitato nel seg- Piemonte
110
mento Imprese (-0,6%), grazie al NORD
+1,1% della Campania. Sul fronte
delle Famiglie, i prestiti sono sem- Umbria
18
CENTRO
pre in aumento (+1,8%), con un
tasso di crescita superiore al 2% in
Puglia e Campania. «Questi nu-
Liguria
31
NORD
meri restituiscono con oggettività
la sensazione di vitalità del tessuto Marche
economico italiano, mentre evi- CENTRO
32
denziano la sorpresa positiva del
Mezzogiorno, in cui spicca il dato Veneto
137
della Campania, trainata anche NORD
dagli investimenti della tecnologia
e dell’aerospaziale», spiega Frede- P. A. Trento
19
rik Geertman, Amministratore NORD
Delegato di Banca Ifis.
Il Market Watch di Banca Ifis Friuli Venezia Giulia
31
analizza anche l’andamento della NORD
rischiosità dei crediti, dato che no-
nostante gli allarmi continua a ri- Lazio
401
manere a un livello storicamente CENTRO
basso in tutte le aree geografiche
(dall’1,3% del Centro allo 0,9% del Valle d’Aosta
3 –8,5
NORD
Nord Italia), dopo aver riassorbito
le ampie differenze registrate negli Fonte: Banca Ifis
anni tra il 2011 e il 2014. Il rischio di
un rialzo dei flussi a credito dete-
riorato nei prossimi trimestri è nel-
le attese ma «nulla a che vedere con Controluce
quanto visto durante le grandi crisi
del 2008 e 2012. Le nostre previsio-
ni mettono in conto un aumento del
tasso di deterioramento dello 0,9%
BITCOIN PIACE ALLA SEC, NON ALLE BANCHE CENTRALI
attuale all’1,4% nel 2024, contro il
4,5% del 2013 e il 4,3% del 2009», ag- di Alessandro Graziani
giunge Geertman. Se le famiglie
possono contare su «un basso tasso
di indebitamento privato e livelli di
occupazionali elevati, le imprese
appaiono più capitalizzate e com-
Q uanto tempo servirà
perché le quotazioni del
Bitcoin arrivino a 100.000
dollari? È la domanda ricorrente
petitive con una posizione di liqui- negli ultimi giorni tra i cripto-
dità che le rende in grado di soppor- entusiasti, dopo la storica
tare meglio shock esterni». decisione della Sec (la Consob
Più nel dettaglio, se si guarda americana) di approvare per la
all’andamento dei singoli seg- prima volta il lancio di 11 Etf con
menti economici, il tasso di dete- sottostante Bitcoin su richiesta
rioramento si conferma contenuto dei colossi dell’asset
sia per l’Industria che per i Servizi, management, compreso il leader
mentre rimane più elevato nel globale BlackRock. Dopo oltre
mondo dell’edilizia con un picco dieci anni di “clandestinità”, il
del 4,8% nell’area Centro. Infine, la Bitcoin ottiene oggettivamente la
rilevazione analizza anche la ri- prima legittimazione ufficiale da
schiosità di credito per genere. E parte di un’Autorità di Vigilanza
mette in luce come le donne siano dei mercati - e non di un Paese
ancora “sottoaffidate” da parte del qualunque ma dagli Usa, che
sistema bancario, tanto che le tito- restano tuttora la più grande
lari di prestiti sono il 23% del tota- piazza finanziaria del mondo -
le, pur rappresentando esse il 51% ed entra a pieno titolo tra le asset
della popolazione italiana. Nel class ufficiali di Wall Street.
contempo, l’incidenza delle donne La decisione della Sec è
con prestiti in sofferenza si ferma comunque destinata a far
al 26% mentre il tasso dei volumi discutere anche perché l’industria
in sofferenza sui prestiti (Npl ra- finanziaria americana non era e
tio) alle donne a livello nazionale non è affatto compatta nel
è del 3,8% contro il 6,2% di quello sostenere l’istituzionalizzazione
degli uomini. Numeri che eviden- del Bitcoin, a partire dalle grandi
ziano una minore rischiosità ri- banche. Come dimostrano le
spetto agli uomini. parole del ceo di JP Morgan Jamie
Dimon che, in un’audizione al
© RIPRODUZIONE RISERVATA
https://overpost.org
–12 –10 –8
–6,3
–6
–8,1
–5,6
–6,4
–11,8
–5,8
–11,5
Controluce
L’analisi
della settimana
finanziaria
ilsole24ore.com
Senato Usa, solo un mese fa ha
dichiarato di «associare le
criptovalute a criminali,
trafficanti di droga e evasori
fiscali» aggiungendo che «se fossi
il Governo le bloccherei».
L’opinione della più grande
banca occidentale stavolta non è
stata tenuta in considerazione e la
Sec ha deciso (a stretta
maggioranza, con tre voti a favore
e due contrari) di acconsentire
alle sempre più pressanti
richieste dei grandi asset
manager di Wall Street. «Credo
nel Bitcoin come asset class
d’investimento, non come
valuta», ha dichiarato dopo il
lancio del suo ETF il ceo di
BlackRock Larry Fink. D’ora in
poi, in effetti, sarebbe meglio che
Bitcoin & C. fossero chiamati
cripto-asset e non criptovalute.
Anche perché le banche centrali
globali, senza distinzione tra
https://overday.info
A Patuelli il fiorino d’oro dente dell’Abi. Nelle motivazioni,
Il sindaco di Firenze Dario Nardella Patuelli è descritto come «persona-
a Palazzo Vecchio ha consegnato il lità di grande caratura intellettuale,
Fiorino d’Oro, massima onorificenza che a Firenze ha scritto una pagina
cittadina, ad Antonio Patuelli, presi- importante della sua storia».
Brevi
stime federazione moda
–6
FAMIGLIE
–4 –2
TOTALE
0 +2
IMPRESE
+4
Saldi, avvio debole:
vendite giù dell’8%
La prima settimana dei saldi
invernali delude. Secondo un
monitoraggio sulle imprese
–2,4 associate a Federazione Moda
–3,4 +1 Italia-Confcommercio che
hanno risposto al
+1,9
+0,1 +1,5
questionario sull’andamento
dell’avvio dei saldi invernali,
le vendite hanno registrato
una flessione dell’ 8%.
+0,3 +4
+1,1
+1,1 +2,1
+0,4
–1,4 +2,5
+0,4
–1,9 +1,7
–1,4 +1,4
chiarimento dell’inps
0 I titoli di Stato
–1,1 +1,3
restano nell’Isee
–0,1 Nonostante la legge di Bilancio
–2 +1,4
per il 2024 - che li ha “esentati”
–0,2 fino al tetto di 50 mila euro - i
titoli di Stato e quelli a
–0,7 +1,4
garanzia pubblica rimangono
–0,7 ancora nella dichiarazione
–2,3 +0,8 sostitutiva unica (Dsu) per
ottenere l’Isee. Lo ha chiarito
–1 l’Inps, spiegando che per
–2,7 +1,1 rendere efficace la norma della
finanziaria che “scarica” i titoli
–1,7 statali dall’Indicatore della
–3,8 +1,2 situazione economica
equivalente, serve la modifica
–2,4 del Dpcm del 2013. Quindi
+0,1 la corsa all’Isee - che fa
riferimento all’anno solare
–3,4 2022 -parte ancora con
+0,4
le vecchie regole.
–3,5
–0,4
–3,6
anniversari
–0,8 Il TG5 compie
32 anni di attività
–3,8
–4,1 +0,6 Il TG5 compie 32 anni. Li ha
compiuti ieri, 13 gennaio.
–5,1 «Trentadue anni di credibilità,
–1 equilibrio e modernità
conquistati grazie al lavoro
–5,7 di tutti i giornalisti del tg e al
+0,5 direttore Clemente Mimun
(nella foto) - commenta Pier
–6 Silvio Berlusconi,
+1,3 amministratore delegato
di Mediaset -. Il TG5 è un
patrimonio del nostro Paese,
–0,5
riconosciuto come un punto
di riferimento assoluto
dell’informazione italiana».
Ringrazio tutti i professionisti
che in questi anni lo hanno
reso un vero e proprio servizio
per il pubblico e mando
loro un calorosissimo
abbraccio. Da editori
siamo orgogliosi di un
telegiornale unico e autorevole
come il nostro TG5».
oriente e occidente, non hanno
alcuna intenzione di cedere la
sovranità monetaria. Tanto che
tra le motivazioni ufficiali che
stanno alla base delle Central
Bank Digital Currencies (Cbdc, tra
cui l’euro digitale) c’è proprio il
contrasto alle criptovalute
private. Sono ormai più di 100 i
Paesi che hanno lanciato
progetti-pilota o stanno milano
sperimentando o studiando
l’emissione di valute digitali Redditi, Sala
pubbliche sotto l’egida delle
banche centrali. In fase più
il più ricco in Giunta
avanzata sono quei Paesi, come Il sindaco di Milano Giuseppe
Cina e India, che hanno anche Sala è il più ricco fra i membri
vietato la circolazione delle della sua Giunta con un
criptovalute. In Europa la Bce è al reddito imponibile che supera
lavoro per far partire, in accordo il mezzo milione (esattamente
con la Ue, l’euro digitale tra due 511.437 euro). I redditi sono
anni. Paradossalmente, chi è più stati pubblicati sul sito di
indietro sono proprio gli Stati Palazzo Marino. In un anno
Uniti dove la Federal Reserve - quello del primo cittadino è
che pure sta lavorando al dollaro aumentato di oltre il 450%
digitale - non ha ancora espresso rispetto all’anno precedente,
una posizione chiara su tempi e quando era di 111.741 euro. Il
modalità di emissione, in attesa motivo è che il sindaco, a lungo
di un pronunciamento del manager di spicco di grandi
Congresso Usa. Chissà se ci sarà società, fra l’altro direttore
iz
un’accelerazione dopo l’ok della generale di Telecom
.b
Sec al Bitcoin. e ad di Pneumatici Pirelli,
è andato in pensione.
st
© RIPRODUZIONE RISERVATA
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Primo Piano
Le emissioni
Titoli di Stato, emissioni record:
da inizio anno già 82 miliardi
Mercati. Questa settimana è stata la più affollata di sempre, con 53 miliardi di bond statali: i Governi Ue
hanno già raccolto il 6,5% del fabbisogno dell’intero 2024. La Spagna in prima fila con 22 miliardi
Maximilian Cellino
Dieci Paesi e venti titoli sovrani collo-
cati - sette attraverso emissioni me-
diante sindacato e quindi non pro-
grammate sul calendario – per un am-
montare che sfiora gli 82 miliardi di
euro. I primi giorni dell’anno si sono in
passato rivelati spesso un terreno par-
ticolarmente fertile per i Governi eu-
ropei impegnati a far provvista di de-
naro per finanziare le proprie casse,
pochi però si aspettavano forse un
raccolto così ricco come quello realiz-
zato in questo inizio del 2024: con po-
co meno di 53 miliardi, sottolineano
gli analisti di Unicredit Research, la
settimana appena alle spalle rappre-
senta un record quando si parla di
bond sovrani nell’Eurozona, mentre
un valore simile nei primi 15 giorni
dell’anno si ricorda soltanto nel 2021.
Allora però le condizioni di mercato
erano del tutto differenti, con i tassi a
zero o negativi e le politiche fiscali de-
gli Stati espansive come mai lo erano
state nel passato per fronteggiare
l’emergenza pandemica.
La maxi-domanda da 155 miliardi
registrata dai BTp a 7 e 30 anni, oltre 10
volte il valore effettivamente emesso,
ha fatto giustamente parlare di sé, ma
non rappresenta certo un episodio
isolato. La Spagna, il Paese che da ini-
zio anno ha piazzato la maggior quan-
tità di titoli con quasi 22 miliardi segui-
ta dal Tesoro italiano con «appena» 19
miliardi, ha ricevuto offerte pari a 135
miliardi per il decennale da 15 miliardi.
Perfino il Belgio è stato capace di atti-
rare richieste oltre 10 volte superiori
per il nuovo benchmark a dieci anni da
7 miliardi, anche in questo caso al ter-
mine di un collocamento sindacato.
L’appetito degli investitori non si è
fatto insomma attendere e ha per-
messo alle agenzie di finanziamento
degli stati dell’Eurozona di coprire nei
soli dieci giorni iniziali già il 6,5% del
denaro che si prevede siano impegna-
te a raccogliere in tutto il 2024. Un se-
gnale decisamente incoraggiante per
un anno che non si annuncia certo fa-
cile: per i circa 1.250 miliardi di euro da
racimolare; per le incertezze che cir-
condano ancora l’andamento del-
l’economia, i movimenti delle Banche
centrali e di conseguenza i rendimenti
obbligazionari e – non certo per ulti-
mo – per il progressivo disimpegno
della Bce che con i suoi programmi
espansivi è stata negli ultimi anni di
gran lunga il maggior acquirente di ti-
toli di Stato europei.
Che si sia iniziato con il piede giusto
viene sottolineato anche dagli analisti
di BofA Securities, pronti a segnalare
non tanto la dimensione del fenome-
no (le prime settimane del 2023 si era-
no comunque concluse con colloca-
menti di titoli pubblici europei per
quasi 68 miliardi) quanto la quantità
(e la qualità) degli investitori. «Nono-
stante la concentrazione di colloca-
menti di questa settimana, i libri degli
ordini sono stati consistenti», notano
Erjon Satko e Sphia Salim, strategist
sui tassi di BofA, secondo i quali «la
presenza di offerte significative nelle
operazioni condotte mediante sinda-
cato non è insolita, ma un confronto
tra le dimensioni degli anni precedenti
suggerisce una domanda particolar-
mente sana». A questo si aggiunge co-
me segnale «il restringimento degli
spread e l’appiattimento delle curve a
lungo termine durante la settimana»,
nonostante il «picco» di emissioni.
L’idea di fondo resta quindi che
l’offerta del 2024, pur superiore a
quella già ingente dello scorso anno,
possa essere ben assorbita. «Gli inve-
stitori professionali real money che de-
tengono i titoli con un’ottica di lungo
termine devono continuare a riequili-
brare i portafogli verso il debito in eu-
ro per avere allocazioni più simili a
quelle del periodo precedente all’avvio
delle politiche ultraespansive delle
Banche centrali», assicurano gli anali-
sti di BofA, che temono possibili ten-
sioni sui bond sovrani dell’area euro
135 miliardi
spagna, domanda record
I BTp a 7 e 30 anni hanno raccolto
una domanda da 155 miliardi, oltre
10 volte il valore emesso. La Spagna
ha ricevuto offerte pari a 135 miliardi
Le mani sui BTp
Come è cambiata nel tempo la mappa dei detentori dei titoli di Stato
italiani a medio lungo termine
Tipologia detentore
ITALIANI Banca d'Italia (escluso Qe)
Banche
Altre istituzioni finanziarie (*) 18,5%
Famiglie e imprese
ESTERI Investitori esteri (**)
Eurosistema (Bce)
Totale
Note: (*) comprende i titoli italiani inclusi in fondi di diritto estero
(**) esclude i titoli italiani inseriti in fondi di diritto estero - Fonte: UniCredit Research
fino a metà febbraio a causa di un am- tare in miliardi di BTp e simili che la
montare di emissioni al netto di rim- Bce non riacquisterà dopo i 30 dello
borsi e mancati reinvestimenti Bce
ancora rilevante, ma vedono poi un
calendario meno impegnativo.
Il tema di come sostituire la mano
scorso anno e gli occhi vanno automa-
ticamente a cercare quegli investitori
esteri che si sono timidamente riaffac-
ciati sul debito pubblico italiano negli
«Pnrr fondamentale
dell’Eurotower, impegnata ormai nel
ridurre il proprio bilancio anche attra-
verso il disinvestimento dei titoli di
ultimi mesi e sulla platea retail: fami-
glie, ma anche imprese che nel 2023
hanno realizzato acquisti netti per cir-
per la sostenibilità
Stato acquistati nell’ultimo decennio,
è del resto fondamentale. Le stime de-
gli analisti indicano intorno ai 250 mi-
liardi la domanda che verrà a mancare
ca 100 miliardi, aumentando di un ter-
zo la propria esposizione. E se le ope-
razioni tramite sindacato di questa
settimana hanno gettato un ponte
del debito italiano»
nel 2024 a livello continentale per ef- verso i primi, l’impressione è che per
‘ La forte domanda
degli investitori
fetto del cosiddetto quantitative tighte-
ning e che andrà quindi rimpiazzata
vedere le prime emissioni dedicate ai
risparmiatori - BTp Italia, Futura o Va-
ha reso possibile con nuovi investitori. lore - non dovremo probabilmente Agenzie di rating
il record di emissioni Quando si guarda alla sola Italia, aspettare ancora molto.
da parte degli Stati UniCredit stima in circa 50 l’ammon- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Parla Alvise Lennkh-
Avvio sprint Yunus, responsabile team
emittenti sovrani di Scope
68 82
Titoli di Stato collocati nelle prime due settimane dell'anno. TOTALE TOTALE
Ammontare in miliardi di euro 2023 2024
Sarà un 2024 da vivere sul filo di lana
Austria Belgio Francia Germania Irlanda Italia Olanda Portogallo Slovenia Spagna quello dei governi europei impegnati
21,9 a raccogliere risorse attraverso
20 19 l’emissione di debito: un anno in cui
si dovrà affrontare quello che Scope
15 14 Ratings definisce un «sottile gioco di
12 12 equilibri». L’agenzia - che lo scorso
11
10 9,5 10 novembre è stata inclusa dalla Bce
7 7 7 fra le idonee a operare come istituto
6 esterno di valutazione del credito
5 4 4 4
3 3 2,1 nell’Eurosistema (Eurosystem Credit
2 1,5
0 Assessment Framework, Ecaf) al fian-
0
co di Dbrs, Fitch, Moody’s e S&P -
’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 ’23 ’24 contrappone infatti i benefici che i ti-
Fonte: UniCredit Research toli di Stato ricaveranno dalla dire-
zione delle politiche monetarie alla
continua riduzione del bilancio da
parte dell’Eurotower: due fattori at-
tesi nel corso dell’anno che concor-
reranno a «un ulteriore irripidimen-
to della curva dei rendimenti» e in
questo modo «condizioneranno le
emissioni e avranno un impatto sul
comportamento degli investitori».
Protagonista più attesa sul campo
è l’Italia, che Scope valuta al momen-
to «Bbb+» con prospettive «stabili»,
con il suo debito dalle dimensioni
non certo invidiabili e i tassi ormai da
tempo più elevati di ogni altro Paese
dell’area, Grecia compresa. «L’attua-
zione degli investimenti e delle rifor-
me del piano Next Generation Eu è
fondamentale per la traiettoria di
crescita del Paese e quindi per la so-
stenibilità delle sue finanze pubbli-
che», indica senza mezze misure Al-
vise Lennkh-Yunus, responsabile
del team che segue gli emittenti so-
vrani per Scope Ratings.
La necessità di sfruttare in pieno
la spinta potenziale del Pnrr diventa
secondo l’esperto a sua volta tanto
più importante «in quanto l’aumen-
to dell’onere degli interessi, che se-
condo le nostre previsioni supererà
il 4% del Pil, e le pressioni fiscali deri-
vanti dalla spesa legata all’invecchia-
mento della popolazione sono di fat-
to inevitabili nei prossimi anni». I
due elementi appena ricordati fini-
scono infatti per «ridurre lo spazio
fiscale a disposizione dell’Italia, che
la strategia del mef
Tesoro pronto ad almeno 3 BTp retail
Almeno tre nuove emissioni di
BTp dedicate ai risparmiatori
anche nel 2024. E, mercati
permettendo, non è da esclude-
re che il Tesoro non intenda
sparare la prima cartuccia molto
presto. È questo che si legge e si
capisce tra le righe delle «Linee
guida della gestione del debito
pubblico 2024».
Nel 2023 il Mef ha effettuato
due emissioni di BTp Valore
per un ammontare di oltre 35
miliardi e un’emissione di BTP
Italia per quasi 10 miliardi. Il
3
per il decennale da 15 miliardi.
Anche il Belgio è stato capace di
attirare richieste oltre 10 volte
superiori per il nuovo benchmark a
dieci anni da 7 miliardi.
3,1%
17,8%
Dicembre 2022
QUOTA %
70
407
Settembre 2023
MLD € QUOTA %
3%
17%
MLD €
78
393
421 18% 418
8,7% 199 13% 299
20,4% 464 21% 488
31,5% 719 29% 697
2.280 2.374
è anche limitato dai necessari inve-
stimenti green e legati alla transizio-
ne energetica e dall’aumento della
spesa per la difesa».
Per il 2024 Scope Ratings prevede
nel nostro Paese una crescita dello
0,8%, destinata poi a convergere ver-
so l’1% nel triennio 2025-28. Tutto
questo sempre a patto che non inter-
vengano ulteriori shock esterni, che
i tassi d’interesse abbiano davvero
raggiunto i livelli massimi, ma so-
prattutto «che si continui ad attuare
il Pnrr, così come recentemente rivi-
sto e approvato da parte della Com-
missione europea». Allo stesso tem-
po il deficit di bilancio potrà ridursi in
misura soltanto graduale fino a rag-
giungere circa il 3% nel 2027-28. An-
che il saldo primario dovrebbe mi-
gliorare e trasformarsi in un avanzo
dello 0,25% del Pil nel 2025, per poi
salire a circa l’1,5% entro il 2028.
Per effetto delle dinamiche fin qui
delineate e a causa di un onere per
interessi più elevato rispetto al pas-
sato, il deficit italiano è destinato
quindi a mantenersi su un livello vi-
cino o superiore al «fatidico» 3% del
Pil nel medio termine e su questa ba-
se, il rapporto debito/Pil dovrebbe
rimanere sostanzialmente stabile a
circa il 141% nei prossimi anni. Pro-
prio a questo punto si inserisce il te-
ma del nuovo Patto di Stabilità, che
viene incontro ai Paesi con debito
elevato (e quindi anche all’Italia)
quando nel determinare la correzio-
ne dei conti pubblici prevista per il
triennio 2025-2027 permette di ap-
plicare uno «sconto» per tenere con-
to dell’incremento nella spesa per in-
teressi intervenuta nel periodo.
«Se non fosse in grado di ridurre
il proprio deficit fiscale al 3% del Pil
entro il 2028, è probabile che l’Italia
debba affrontare una procedura di
infrazione», avverte tuttavia Len-
nkh-Yunus, andando così dritto al
punto: «In questo caso - aggiunge -
i BTp potrebbero non essere più
idonei a beneficiare del Transmis-
sion Protection Instrument ideato
dalla Bce». E senza uno strumento
politico fondamentale per ridurre
l’eccessiva volatilità e l’instabilità dei
mercati finanziari, quale lo «scudo
anti-spread», per il nostro Paese,
per i suoi titoli e per il loro rating,
inizierebbe un nuovo gioco, stavolta
molto più rischioso.
—Ma.Ce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tesoro non ha invece proposto,
nell’anno appena concluso, un
nuovo BTp Futura.
E per il 2024? Nelle «Linee gui-
da» il Mef annuncia che «valuterà
l’opportunità di effettuare una o
più emissioni di BTP Valore». E
per quanto riguarda il BTp Italia, il
discorso è lo stesso: dato che
scadranno due titoli di questo
tipo per 12 miliardi, le emissioni
nuove potrebbero essere «una o
più». Più difficile, invece, sarà
vedere un nuovo BTp Futura.
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 https://overpost.biz
4 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Primo Piano
La guerra in Medio Oriente
Contro i raid di Usa e Regno Unito. Urla e mitragliatori alzati a Sana’a, la capitale dello Yemen, nelle proteste di piazza organizzate dagli Houthi
Un’altra notte di raid Usa
contro lo Yemen degli Houthi
Azioni mirate. Colpito un sistema radar utilizzato per attaccare i cargo e una base navale
nel Mar Rosso. Wahington: «Interventi per ridurre la capacità dei ribelli di bloccare i trasporti»
Roberto Bongiorni
Mentre la Striscia di Gaza si appresta a
vivere il centesimo giorno di guerra, lo
Yemen ieri ha vissuto il secondo, ed og-
gi potrebbe vivere il terzo. Dopo il gran-
de blitz contro le postazioni dei ribelli
yemeniti Houthi, autorizzato dal presi-
dente americano Joe Biden e scattato
nella notte tra giovedì e venerdì, ieri
l’esercito americano ha nuovamente
colpito obiettivi militari in Yemen, sep-
pur con un raid di gran lunga inferiore
rispetto a quello della notte precedente.
L’obiettivo sarebbe stato un siste-
ma radar utilizzato dai ribelli per sfer-
rare i loro attacchi. Media locali hanno
riferito di un’incursione aerea contro
una base navale del movimento nel
porto di Hodeida, sul Mar Rosso.
«Questo attacco è stato condotto
dalla Uss Carney con missili To-
mahawk da attacco terrestre ed è sta-
to un’azione successiva su un obietti-
vo militare specifico associato agli at-
tacchi effettuati il 12 gennaio per ri-
durre la capacità degli Houthi di
attaccare i trasporti marittimi, com-
presi quelli commerciali», ha dichia-
rato il Comando Centrale Usa.
Anche ieri il movimento sciita so-
stenuto dall’Iran, che dal 2014 con-
trolla la capitale Sana’a e un terzo del
territorio yemenita, non si è fatto inti-
midire ed ha risposto con nuove mi-
nacce: «Questo nuovo attacco avrà
una risposta ferma, forte ed efficace»,
ha detto ad al-Jazeera il portavoce de-
gli Houthi ,Nasruldeen Amer. «Non ci
sono stati feriti, né perdite materiali
né umane», ha aggiunto. Ieri, però, i
ribelli avrebbero lanciato un solo
missile, che ha mancato il bersaglio,
ha precisato la marina Usa.
La Casa Bianca ha ribadito che i
raid sono stati concepiti al fine di ri-
durre la capacità offensiva degli Hou-
thi sul Mar Rosso e dissuaderli dal
continuare i loro attacchi. L’obiettivo
finale è la ripresa del traffico maritti-
mo attraverso Bab al-Mandab, il ca-
nale che collega le acque dell’Oceano
Indiano a quelle del Mar Rosso e quin-
di al canale di Suez. Un braccio di ma-
re attraverso cui transita il 40% del
commercio mondiale via mare.
Biden ha ripetuto di non voler al-
largare il conflitto. Lo stesso ha fatto
il Regno Unito, che ha parlato di raid
limitati. Non è dato sapere se sono il
frutto di una retorica bellicosa per
non mostrarsi vulnerabili, oppure se
facciano sul serio, ma i ribelli yemeni-
ti non sembrano intimiditi.
Una domanda sorge spontanea. Se
gli Houthi continuassero gli attacchi,
gli Stati Uniti avrebbero un piano B?
Se continuassero a colpire le navi, con
basi nascoste tra le montagne difficili
da distruggere con i missili, come rea-
girebbe Washington? Si tratta, que-
st’ultimo, di uno scenario non previ-
sto ma che si doveva prevedere?
Nel terzo millennio le amministra-
zioni americane hanno seguito spesso
lo stesso copione: grandi campagne
militari, o operazioni mirate, seguite
da una mancanza di strategie alterna-
tive o da una pessima gestione nella
fase post conflitto. I ribelli Houthi so-
‘ Il portavoce
degli Houthi, Nasruldeen
Amer: «Siamo pronti
a rispondere
con fermezza»
no una milizia abituata a resistere, an-
che quando la forza militare del nemi-
co è soverchiante, come in questo ca-
so. Hanno dalla loro un territorio
montagnoso, impervio, che rende
lunga e difficile ogni operazione con-
cepita per assestare un colpo davvero
efficace sulle loro capacità offensive.
Gli Usa e il Regno Unito hanno ri-
petuto di non voler allargare il conflit-
to e di non cercare un confronto mili-
tare con l’Iran, ma hanno minacciato
di continuare i raid se gli Houthi con-
tinueranno a lanciare i loro missili.
Per quanto sostenuti militarmente da
Teheran gli Houthi hanno goduto di
una certa autonomia nelle loro deci-
sioni. Politiche e militari.
https://overpost.org
23.843
i civili uccisi a gaza
dalle forze israeliane
Le operazioni militari lanciate da Israele
nella Striscia di Gaza hanno ucciso
almeno 23.843 palestinesi e ne hanno
EPA
Non è ancora chiaro, poi, cosa ac-
cadrebbe se le milizie sciite sostenute
da Teheran, presenti in Siria e Iraq,
dovessero intensificare gli attacchi
contro le basi americane. Nei conflitti
asimmetrici, più passa il tempo, più
crescono le incognite e il pericolo di
un allargamento.
Preoccupato, Biden ha informato
di aver fatto pervenire un messaggio
privato all’Iran in merito agli Houthi:
«L’abbiamo consegnato in privato e
siamo fiduciosi di essere ben prepa-
rati». Ma davanti a un conflitto di que-
sto tipo, imprevedibile e potenzial-
mente esplosivo, essere preparati è
difficile, essere fiduciosi è rischioso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
feriti 60.317. Lo riferiscono i vertici di
Hamas. Le autorità di Gaza sono
preoccupate per la crisi umanitaria:
quasi due milioni di palestinesi sono
stati costretti a lasciare le loro case
La Cia scende in campo
per aiutare a localizzare
i leader di Hamas
La guerra a Gaza
L’obiettivo è convincere
Israele a preferire
interventi chirurgici
La Cia è scesa in campo in forze. Di-
rettamente contro Hamas e subito
dopo l’attacco del 7 ottobre. L’agen-
zia di intelligence statunitense, se-
condo le rivelazioni del New York
Times, avrebbe costituito una task
force per raccogliere informazioni
sui rifugi dei maggiori leader del
gruppo terroristico e quelli in cui
sono detenuti gli ostaggi catturati
nelle azioni contro i kibbutz (nelle
quali sono morti oltre 1.200 israe-
liani). Le informazioni sarebbero
poi condivise con Israele.
Non ci sarebbe stato però un aiu-
to della Cia - secondo le fonti sentite
dal quotidiano newyorchese - nella
individuazione del covo alla perife-
ria di Beirut in cui il 2 gennaio è stato
ucciso Saleh al-Arouri, uno dei lea-
der di Hamas, in un attacco con dro-
ni (mai rivendicato da Israele).
La scelta della Cia ha l’obiettivo
di convincere Israele a cambiare
strategia. Dall’attacco ad ampio
raggio con l’obiettivo di colpire an-
che i militanti di medio livello - in
cui inevitabilmente ci sono molte
perdite tra civili, più o meno coin-
volti con Hamas, compresi i bambi-
ni - a operazioni chirurgiche, mirate
a colpire i leader. Secondo l’intelli-
genza americana, i livelli medi e
bassi dell’organizzazione terrori-
stica sono facilmente rimpiazzabili,
cosa molto più difficile invece per i
rappresentanti della leadership.
Anzi, l’attuale attacco può avere, co-
me conseguenza indesiderata, pro-
prio un maggior consenso per Ha-
mas e una maggiore partecipazione
alle sue attività dei gazei.
Hamas, secondo Israele, conta
tra i 20 e i 25mila militanti. Ne sareb-
bero stati uccisi 8.500, più mille che
hanno perso la vita durante l’attacco
del 7 ottobre. Secondo Hamas l’azio-
ne militare a Gaza avrebbe fatto
quasi 24mila morti.
Ankara torna ad attaccare
basi curde in Iraq e Siria
L’attivismo di Erdogan
Le incursioni sono
una risposta all’uccisione
di nove soldati turchi
Una ritorsione contro i curdi. L’at-
tacco aereo delle forze armate tur-
che lanciato ieri nel nord della Si-
ria e dell’Iraq è una risposta all’uc-
cisione, venerdì, di nove soldati,
ha spiegato il ministero della Di-
fesa di Ankara.
Ieri l’attacco aereo ha distrutto -
secondo il ministero turco - 29
obiettivi tra cui bunker, rifugi e
strutture petrolifere, e ha «neutra-
lizzato», cioè ucciso, una ventina di
militanti curdi. Gli attacchi avreb-
bero colpito Metina, Hakurk, Gara
e Qandil nell’Iraq settentrionale, e
altri bersagli, non specificati, in Si-
ria. L’obiettivo dichiarato era «eli-
minare gli attacchi terroristici con-
tro il nostro popolo e le nostre forze
di sicurezza, e assicurare la sicurez-
za dei nostri confini».
Il giorno prima, alcuni soldati
curdi avrebbero tentato di infiltrar-
si in una base turca - non identifica-
ta - nella zona curda semiautonoma
dell’Iraq, uccidendo nove soldati.
Anche 15 militanti sarebbero morti.
Un attacco simile era stato lanciato
dai curdi il 22 dicembre, con l’ucci-
https://overday.info
Alcune recenti rivelazioni, se-
condo cui Israele sarebbe a cono-
scenza del luogo in cui si sta rifu-
giando Yahya Sinwar, il comandan-
te in capo a Gaza, ma non può colpir-
lo perché si è circondato di ostaggi,
potrebbero essere legate a questa
collaborazione con la Cia. Le fonti
sentite dal New York Times hanno
spiegato che conoscere l’esatta posi-
zione di Sinwar o di Mohammed
Deif, altro importante capo militare,
non significa che sia possibile inter-
venire immediatamente.
Non sembra, però, che Israele ab-
bia intenzione di ridimensionare le
operazioni militari nella Striscia.
Secondo il Wall Street Journal, il go-
verno avrebbe avvertito l’Egitto (che
ha smentito) di nuovi pesanti inter-
venti nell’area meridionale, al confi-
ne con il Paese africano, assicuran-
dolo che non ci saranno danni acci-
‘ Netanyahu avrebbe
informato l’Egitto
dell’intenzione
di occupare il corridoio
al confine con Gaza
dentali. Israele prenderebbe il con-
trollo del valico di Rafah,
posizionando le proprie truppe nel
Corridoio Filadefi, sotto la quale i
palestinesi hanno costruito tunnel
di contrabbando, più volte distrutti
dalle forze militari del Cairo alle
quali era stato affidato il controllo
dell’area. In una conferenza stampa
ieri sera, il premier Benjamin Ne-
tanyahu ha spiegato che in realtà
«nessuna decisione è stata presa»
sul corridoio: «Ci sono diverse op-
zioni». In ogni caso, ha aggiunto,
«nessuno ci fermerà».
Ieri le brigate palestinesi Qas-
sam hanno abbattuto un elicottero
e hanno fatto esplodere un ordi-
gno contro una pattuglia israelia-
na a Khan Younis, colpendo anche
due carri armati Merkava; mentre
Israele ha colpito un’abitazione a
Gaza City facendo 20 morti, e tre
cellule terroristiche nel sud del Li-
bano, sventando un attacco contro
il nord del Paese.
—R.Es.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sione di 12 soldati turchi in due
giorni di combattimento. Anche il
mese scorso Ankara aveva poi lan-
ciato attacchi aerei di ritorsione.
È dal 2019 che la Turchia è atti-
vamente impegnata nel nord del-
l’Iraq e della Siria, per evitare che i
curdi creino proprie basi militari al
confine. Ha quindi lanciato diverse
operazioni militari, le operazioni
“Artigli”, di ampia portata: “Artigli
d’aquila”, “Artigli di tigre”, “Artigli
d’aquila 2” “Artigli lampi e fulmi-
ni”, e, ad aprile 2022, “Chiudere gli
artigli” (Pençe-Kilit). Per Ankara si
tratta di debellare il Pkk, il Partito
dei lavoratori curdi, di ispirazione
un tempo marxista e oggi libertaria
(ispirata al pensiero eco-anarchico
di Murray Bookchin) dichiarato
fuorilegge in Turchia: è dagli anni
80, in realtà, che Ankara cerca di
evitare la nascita di uno Stato o di
una regione autonoma a guida cur-
da nell’area per evitare che alimenti
il separatismo in patria. La presen-
za del Pkk nel kurdistan iracheno è
però autorizzata e anche incentiva-
ta dagli accordi di pace tra turchi e
curdi del 2013-15. Le operazioni so-
no molto contestate dall’opposi-
zione turca, che ha anche denun-
ciato l’uso di armi chimiche e ha
sottolineato l’ipocrisia del presi-
dente Recep Tayyip Erdogan che
ora si candida come mediatore tra
iz
Russia e Ucraina.
.b
—R,Es.
st
© RIPRODUZIONE RISERVATA
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Primo Piano
Il voto che allarma il mondo
Da Taiwan un no
alla Cina: eletto
William Lai Ching-te
Vince il candidato inviso a Pechino. Il partito Dpp (43%) prevale
per la terza volta contro il Kuomintang (33,4%) e il nuovo partito Tpp
Rita Fatiguso
La bella giornata di sole è stata di
buon auspicio per il partito indi-
pendentista Dpp (Democratic pro-
gressive party) che ieri ha incassa-
to la terza vittoria consecutiva
grazie all’ottima performance
(43%) trainata dal ticket William
Lai Ching-te e Hsiao Bi-kim da-
vanti alla quale s’è inchinato anche
il principale competitor, Hou Yu-
ih, candidato del partito naziona-
lista Kuomintang (33,4%), più con-
ciliante con Pechino e strenuo as-
sertore dello status quo.
Non era scontato. Il Dpp ha per-
so un anno fa le amministrative
pagando pegno sulla crisi econo-
mica legata allo strappo economi-
co con Pechino, in perenne frizio-
ne con Washington proprio su
Taiwan. Di fatti il voto giovanile di
protesta è confluito sull’outsider
Ko wen-jie (23,7%), il cui partito
Tpp (Taiwan’s people party), al
debutto, è andato molto bene. E
per questo in Parlamento ora è te-
sta a testa per i seggi tra Dpp (che
ne ha persi almeno 11) e Kuomin-
tang, una cinquantina a testa.
Nel voto presidenziale però il
Dpp ha stravinto in quello che per
la Cina questo è il peggior risultato
perché William Lai è considerato
«un piantagrane, un grave perico-
lo» mentre la faccenda Taiwan è
una questione interna. Hou, al
contrario, che si è dichiarato aper-
to agli scambi con Pechino per al-
L’esultanza dopo la vittoria. Il presidente eletto di Taiwan, Lai Ching-te, con la vice designata, Hsiao Bi-khim
IL TRIONFATORE DELLE ELEZIONI presidenziali
Un medico (con studi ad Harvard) per l’autonomia dell’Isola
Inizia il durissimo lavoro di gover-
no di Taiwan del capofila dell’ala
ultra-indipendentista del Dpp
William Lai Ching-te, 64 anni,
nefrologo con master ad Harvard,
deputato dal 1999, premier dal
2017 al 2019 e, fino a ieri, vice
della presidente uscente
Tsai ing-wen.
Affiancato dalla numero due
Hsiao Bi-kim, il ticket vincitore
con larga maggioranza dei suf-
fragi, per la nomenklatura di
Pechino è solo una coppia di
pericolosi oltranzisti.
Il fortino del potere di Lai, Tainan,
nel Sud del Paese dove è stato
sindaco dal 2010, non l’ha tradi-
lentare le tensioni, a sua volta è
tiepido su un possibile incontro
con il presidente Xi Jinping, ma fa-
vorevole a un rapporto solido con
gli Stati Uniti, anche nella difesa.
«Non sosterremo l’indipenden-
za di Taiwan», ha detto il presi-
dente degli Stati uniti Joe Biden
mentre il segretario di Stato An-
tony Blinken chiamava Lai com-
plimentandosi per l’esempio di
democrazia, al pari del ministro
degli Esteri britannico David Ca-
meron. Gli Usa invieranno tuttavia
una “delegazione non ufficiale” a
Taiwan dopo le elezioni stando a
‘ È ora possibile
che l’orientamento
indipendentista
si radicalizzi: ha avuto la
meglio l’ala massimalista
quanto dichiarato da un funziona-
rio dell’amministrazione america-
na che ha confermato le indiscre-
zioni circolate.
I vincitori continueranno a
muoversi nel solco di Tsai ing-
wen, la presidente in sella per otto
anni e, se possibile, si collocheran-
no ancor più a destra visto che
esprimono l’ala massimalista del
partito. Non si profilava così chia-
ro l’esito nella prima fase dei con-
teggi quando i tre candidati sem-
bravano essersi divisi equamente
le preferenze degli elettori, poi il
sorpasso di William Lai, in gran
to. Lai ha saputo giocare le sue
carte solleticando la tradizionale
inclinazione delle circoscrizioni
meridionali all’indipendenza dalla
Cina continentale e da lì pescherà
i suoi ministri più fidati.
Il 20 maggio, data dell’insedia-
mento, non c’è verso che il nuovo
presidente citi il Consensus
1992 cardine dei rapporti tra
Pechino e Taipei fino al 2016,
anno della sconfitta del partito
nazionalista Kuomintang.
Chi si batte per l’autonomia non
può citare il principio dell’Unica
Cina ribadito a fine anno dal
presidente cinese Xi Jinping per il
quale la riunificazione è una
parte innescato dal massiccio voto
delle circoscrizioni a Sud dell’Isola
storicamente pro-indipendenza.
La linea di Taiwan non cambia,
dunque, semmai si radicalizza an-
cor di più, se possibile, con conse-
guenze facilmente immaginabili.
Resta che Lai & co dovranno pen-
sare anche a risolvere i problemi
del Paese e a riequilibrare la bilan-
cia commerciale, attualmente an-
cora dipendente da Pechino senza
essere ri-orientata verso mercati
alternativi. La diplomazia econo-
mica conterà molto dato che le
scelte saranno legate alle scelte
geopolitiche: mentre a Taiwan le
urne premiavano il Dpp, a
Washington lo stesso segretario di
Stato Usa Antony Blinken - che
aveva incitato la Cina all’equilibrio
durante le elezioni - era impegna-
to a rammendare le relazioni con
Pechino ai minimi termini dal-
l’agosto 2022, a colloquio con il re-
sponsabile dei rapporti interna-
zionali del partito comunista Liu
Jianchao. Il presidente Xi Jinping,
nel suo discorso di Capodanno, ha
affermato che l’unificazione di
Taiwan con la Cina è «un’inevita-
bilità storica». In questo solco,
Chen Binhua, portavoce dell’Uffi-
cio per gli affari di Taiwan del go-
verno cinese, ha espresso «la spe-
ranza che i compatrioti di Taiwan
vedano il grave pericolo dell’isti-
gazione di conflitti attraverso lo
Stretto da parte di William Lai».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
REUTERS
necessità storica con una data, il
2049, centenario della nascita
della Repubblica popolare di Cina.
Anzi, mentre girava il mondo
come una trottola toccando tutti
gli scali tecnici possibili, William
Lai s’è lasciato scappare di non
essere contrario a un riconosci-
mento diplomatico di Taipei da
parte degli Usa che, com’è noto,
nel 1979 in piena Guerra fredda
preferirono Pechino a Taipei pur
di contenere la minaccia russa.
Un proposito, se ripescato, in
grado di far esplodere, inevitabil-
mente, una polveriera globale.
—R.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
xi jinping: «pronti a rafforza-
re le relazioni con l’europa»
La Cina vuole «collaborare con la Ue
per promuovere più strette relazioni
bilaterali nel 2024: nella caotica
Affluenza oltre il 70 per cento. Sostenitori del partito indipendentista Dpp
L’analisi
I microchip garanzia
dello status quo
di Giuliano Noci
T aiwan è un’isola grande
quanto la Sicilia e con circa
23 milioni di abitanti.
Un’isola, però, che sta attirando in
questi giorni le attenzioni del
mondo per le sue elezioni
democratiche. Quali le ragioni di
questo diffuso interesse? Tra le
altre, ve ne sono almeno due che
ne giustificano la presenza sulle
prima pagine dei principali
quotidiani internazionali. In
particolare, Taiwan è in primo
luogo il centro nevralgico
dell’industria globale dei
semiconduttori avanzati (l’80%),
ovvero di componenti ormai
decisivi per le nostre vite e il
funzionamento di molti device
che costellano il nostro tempo.
D’altro canto, Taiwan beneficia di
un posizionamento
assolutamente strategico:
prospicente al Mar Cinese
meridionale è snodo geografico
chiave per il controllo di una
porzione di mare dove transitano
larga parte delle merci in viaggio
tra Asia ed Europa, per un giro
d’affari di quasi 800
miliardi di dollari.
È, in questa prospettiva, quasi
superfluo affermare che le
elezioni di Taiwan rappresentano
un ulteriore tema caldo nel
confronto tra le due super
potenze: Cina e Stati Uniti. Anzi,
proprio in virtù di questa
affermazione è quasi unanime
l’interpretazione, da parte del
mondo occidentale, secondo cui
queste elezioni sono un
referendum sull’indipendenza da
Pechino e una sempre maggiore
integrazione con gli Usa e gli
alleati. Si tratta, in verità, di una
prospettiva assolutamente
parziale che riflette il progressivo
stato d’ansia dell’Occidente
rispetto alla crescente assertività
cinese. I programmi elettorali
dei candidati sono infatti del
tutto coerenti sul fronte della
politica estera.
Tutti e tre i partiti in
competizione propongono infatti
di aumentare gli investimenti
nella difesa militare, avvicinarsi
agli Usa e mantenere lo status
quo, evitando di chiedere
l’indipendenza dalla Cina nella
consapevolezza che questo
rappresenterebbe un’automatica
dichiarazione di guerra da parte
di Pechino.
La vittoria del candidato di
continuità, del Dpp, il partito più
ostile alla Cina, non innesca
dunque alcuna discontinuità
reale sul fronte geopolitico.
Soprattutto non aumenta la
probabilità di una minaccia
imminente di invasione da parte
dell’esercito cinese; per almeno
due ragioni. Proprio l’industria
dei micro-chip rappresenta la
principale polizza per
situazione internazionale, è neces-
sario costruire più ponti». Lo ha
detto il presidente cinese Xi Jinping
(nella foto) incontrando il premier
belga Alexander De Croo a Pechino
reuters
l’indipendenza, quantomeno nel
breve, di Taiwan. Se è infatti vero
che l’ex isola di Formosa è
assoluto e indiscusso centro di
produzione dei semiconduttori
del mondo, è altrettanto vero che
non è autonoma in quanto la
filiera dei circuiti integrati è
transnazionale e si
contraddistingue per una serie di
fasi molto specializzate (di cui la
produzione è una). Soprattutto
l’attività di progettazione è
appannaggio di Usa e Regno
Unito. In altre parole, il fatto che i
produttori taiwanesi non siano
indipendenti ma parte di una
filiera molto articolata rende
altamente improbabile qualsiasi
tentativo di invasione cinese.
Così facendo, infatti, Pechino
non solo non otterrebbe il
controllo di un’industria cruciale
ma si troverebbe a dover
fronteggiare ritorsioni da parte
del fronte occidentale. Occorre in
secondo luogo considerare che
‘ La forte dipendenza
del settore
dalla filiera globale
rende improbabile
un’invasione cinese
l’attuale debolezza economica
cinese, soprattutto la sua incerta
domanda interna, impongono a
Pechino di evitare lo scontro con
l’Occidente da cui dipende in
misura molto rilevante per le
esportazioni che, oggi più che
mai, rappresentano un
indispensabile volano a sostegno
del buon andamento della
manifattura cinese. Il valore
dell’export cinese nel mondo è
infatti di quasi 4mila miliardi di
dollari, una cifra che è due volte il
Pil italiano.
In geopolitica contano tuttavia
anche le emozioni, le tensioni
insite nella classe politica e nella
società. Ed è proprio in virtù di
questa prospettiva che gli Usa
dovrebbero evitare di uscire dal
binario dell’ambiguità strategica,
che ha contraddistinto le relazioni
con Taipei sull’onda della vittoria
di un partito a loro favorevole.
Dovrebbero in particolare evitare,
anche per ragioni elettorali
interne (le elezioni presidenziali
di novembre), di mettere benzina
sul fuoco: avviando un dialogo
troppo stretto con il nuovo
presidente. Anche per la sua
debolezza, Pechino non potrebbe
infatti reggere l’urto al suo
interno e vedere svanito, in un
momento in cui è così debole, il
sogno del ringiovanimento della
nazione. In questo senso, Taiwan
potrebbe corrispondere alla
pistola di Sarajevo della Prima
Guerra Mondiale.
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5
Un conflitto
costerebbe
10mila miliardi
di dollari
I timori degli Usa
I calcoli di Bloomberg
Economics: una catastrofe
superiore alla crisi 2008
Marco Valsania
Diecimila miliardi di dollari, forse
un decimo dell’economia globale in
fumo. Sarebbe il costo, senza conta-
re le incommensurabili tragedie mi-
surata in vite umane, di un conflitto
aperto su Taiwan. Una cifra che
mette in ombra guerre in corso quali
quella in Ucraina, come il conto pre-
sentato da crisi quali la débâcle fi-
nanziaria del 2008 e la pandemia.
La stima è di Bloomberg Econo-
mics, preparata citando i rischi di
conflagrazione nel clima creato
dalla maggior aggressività e ambi-
zioni della Cina e dalle sue relazioni
ai ferri corti con gli Stati Uniti, no-
nostante recenti prove di disgelo, a
cominciare dalla ripresa di colloqui
tra vertici militari proprio per scon-
giurare spettri di incidenti ed esca-
lation. Adesso le elezioni a Taiwan,
e il rafforzamento progressivo del-
l’identità nazionale dell’isola che
Pechino non fa mistero di voler as-
sorbire, hanno riacceso i riflettori
sulle tensioni.
Il presidente americano Joe Bi-
den, non a caso, ha colto l’occasione
del voto a Taipei per ammonire la
Cina contro interferenze. E ha fatto
sapere che invierà una delegazione
informale nell’isola per riaffermare
la solidità dei rapporti bilaterali con
Taiwan. L’amministrazione Usa ha
chiarito di seguire con estrema at-
tenzione gli sviluppi, pronta a «ogni
eventualità» in caso di instabilità
post-elettorale.
Un eventuale, proibitivo impat-
to di eventuali conflitti preoccupa
anche le aziende: esperti del Center
for Strategic and International Stu-
dies indicano come il 95% delle im-
prese che richiedono consulenza
esplori scenari segnati da crisi con
al centro l’isola, da blocchi di
Taiwan a parziali o totali invasioni
del suo territorio.
Il conto economico di un simile
dramma considera anzitutto il ruo-
lo cruciale di Taipei nella produzio-
ne di semiconduttori avanzati. In
un segno delle ramificazioni poten-
ziali, globalmente il 5,6% del valore
aggiunto totale deriva da settori in-
centrati su microchip, quasi seimila
miliardi nelle stime targate Bloom-
berg. E la capitalizzazione di mer-
cato dei venti principali clienti del
gigante Taiwan Semiconductor
Manufacturing viaggia sui 7.400
miliardi. Ma in gioco c’è anche di
più: paralisi nello Stretto di Taiwan
bloccherebbe una delle più traffica-
te rotte per il commercio mondiale.
Una guerra, più precisamente,
distruggerebbe il 40% del Pil del-
l’isola. La Cina, per carenza di tecno-
logie taiwanesi, vedrebbe il Pil ri-
dotto del 16,7%. Gli Usa, nonostante
spinte a diversificare forniture, ve-
drebbero limato il 6,7%. Una volta
sommati i colpi sofferti da Corea del
Sud, Giappone e altri paesi asiatici,
il bilancio per l’economia mondiale
lieviterebbe al 10,2%. Parte del costo
è legato a sanzioni globali capitana-
te da Washington e alleati nei con-
fronti dell’invasore cinese. Neppure
una più limitata crisi che comporti
assedi di Taiwan appare trascurabi-
le: il costo annuale è stimato al 12,2%
del Pil per l’isola, all’8,9% per la Cina,
al 3,3% per gli Usa e al 5% per l’eco-
nomia internazionale.
Il Pentagono ha analizzato mol-
teplici scenari di conflitto nella re-
gione, coerenti con giudizi che con-
siderano Pechino oggi il grande av-
versario strategico dell’America.
Anche se di recente è parso conside-
rare una guerra non imminente, né
inevitabile, con blocchi o invasioni
dell’isola da parte della Cina difficil-
mente realizzabili con successo.
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6 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Primo Piano
Il mondo del lavoro
Contratti: Esg e orario
nuove frontiere
Dieci milioni al rinnovo
Occupazione. Per rispettare le tempistiche, nell’industria si lavora in una logica
di continuità tra un accordo e l’altro, come nella chimica e nella meccanica
Cristina Casadei
Il 2024 sarà uno degli anni più impe-
gnativi sul fronte della contrattazione
nel privato: se non verranno rinnovati
rapidamente i contratti del terziario e
del turismo che interessano una platea
di 5 milioni di lavoratori e sono scaduti
da diversi anni, si potrà infatti arrivare
al record di 10 milioni di addetti con i
contratti da rinnovare. I “laboratori” di
innovazione contrattuale dell’indu-
stria, per rispettare le tempistiche e le
scadenze, si stanno già aprendo, in una
logica di maggiore continuità nel dia-
logo tra le parti sociali, tra un contratto
e l’altro, secondo una tradizione ormai
storica nella chimica farmaceutica.
Proprio ragionando sul contesto
economico molto mutevole e com-
plesso per la dinamica inflattiva e i co-
sti energetici, nei giorni scorsi Feder-
chimica, Farmindustria, Filctem,
Femca e Uiltec con un ruolo di parti so-
ciali proattive hanno aggiornato il con-
tratto che scadrà nel 2025, anticipando
una tranche di aumento ai 186mila la-
voratori. Le frontiere su cui si lavora
sono le tematiche Esg (environment,
social, governance), la produttività che
resta sempre il tallone d’Achille, l’inno-
vazione tecnologica e l’intelligenza ar-
tificiale. Oltre all’orario, su cui ci sono
stati già diversi accordi aziendali in
chiave di riduzione a parità di produtti-
vità, come in Leonardo, Lamborghini
o Luxottica e ancora prima in Intesa
Sanpaolo. A livello di contrattazione
collettiva nazionale, già qualcuno, co-
me i bancari Abi, si è esercitato speri-
mentando una prima riduzione. Altri,
come i sindacati dei metalmeccanici
(Fiom, Fim e Uilm), vorrebbero fare
entrare il tema nel negoziato del con-
tratto che scade in giugno.
Le scadenze
L’ultimo dato Istat relativo al terzo tri-
mestre del 2023, rispetto al quale poco
è cambiato se si esclude il rinnovo dei
270mila bancari, parlava di una platea
di 6,7 milioni di lavoratori con il con-
tratto scaduto. Nel 2024, mese dopo
mese, nel sistema Confindustria si ag-
giungeranno circa 4 milioni di lavora-
tori a cui scadranno i contratti, che nel
loro complesso interessano una pla-
tea di 5,5 milioni di addetti. Nell’ulti-
ma tornata, nell’industria si è osser-
vata una forte volontà politica e una
certa puntualità nei rinnovi, al punto
che se guardiamo all’oggi 4,7 milioni
di lavoratori, pari all’84,5% ha un con-
tratto in vigore, mentre 260mila
(4,6%) ha contratti scaduti da non più
di 12 mesi e 200mila (3,6%) attendono
il rinnovo da più di 24 mesi. Mentre
sono in una fase avanzata i negoziati
Terziario, negoziato in stallo per 3,5 milioni di lavoratori
I negoziati
Le diplomazie lavorano
ma manca una data ufficiale
per tentare di chiudere
Le diplomazie del terziario sono al la-
voro per un nuovo tentativo di chiu-
dere i 4 contratti scaduti da ormai 4
anni, per 3,5 milioni di lavoratori, che
Filcams, Fisascat e Uiltucs siglano
con Confcommercio, Confesercenti,
Federdistribuzione e Distribuzione
cooperativa, dopo l’accordo ponte di
un anno fa, che ha portato a 30 euro di
acconto sui futuri aumenti e 350 euro
per il rinnovo del contratto dell’ali-
mentare dove i sindacati chiedono
300 euro di aumento nel quadriennio,
a fine 2023 sono scaduti i contratti di
logistica portuale, autoferrotranvieri,
calzature. A marzo si aggiungerà la
moda (Smi), ma anche la logistica (As-
sologistica, Anita). Poi a giugno sarà la
volta degli oltre 1,5 milioni di me-
talmeccanici (Federmeccanica e Assi-
stal), del milione di lavoratori dell’edi-
lizia (Ance e coop), dell’ospedalità pri-
vata (Aiop). A fine anno toccherà al-
l’energia, con elettrico (Elettricità
futura, Utilitalia, Energia libera),
energia e petrolio, gas acqua, ma an-
che ai servizi ambientali, all’ampio
contratto multiservizi (Anip), a ce-
mento, orafi, grafici e carta.
Il laboratorio meccanico
Nel laboratorio di innovazione conti-
nua dei metalmeccanici, a cui ha dato
forte impulso il cosiddetto Rinnova-
mento contrattuale avviato nel 2016,
sia sul fronte datoriale che su quello
sindacale sono già emersi orienta-
menti chiari, anche se alla scadenza, in
giugno, mancano quasi sei mesi. Le
4 milioni
i lavoratori
Nel sistema Confindustria
quest’anno scadranno i contratti
di 4 milioni di addetti
imprese, durante l’ultima assemblea
di Federmeccanica, hanno lanciato il
contratto Esg per migliorare la soste-
nibilità che è uno dei principali obietti-
vi degli Stati e delle grandi economie,
e un patto per rilanciare la produttivi-
tà, con l’obiettivo di aumentare la
competitività delle imprese. I sindaca-
ti, Fim, Fiom e Uilm, hanno invece lan-
ciato un questionario tra i loro iscritti
per definire meglio i temi della piatta-
forma: tra questi ci sono salario, welfa-
re, parità di genere, salute e sicurezza,
formazione, partecipazione e soprat-
tutto l’orario su cui il settore ha avviato
alcune esperienze pilota di rimodula-
zione e riduzione a livello aziendale.
Sicuramente, però, quello che vale a li-
vello aziendale, soprattutto dove c’è un
livello di produttività particolarmente
alto, non sempre può valere a livello
nazionale. Nelle imprese, racconta Ti-
ziana Bocchi, segretaria nazionale del-
la Uil, con delega alla contrattazione,
«abbiamo incontrato maggiore dispo-
nibilità a ragionare sul tema degli orari
e su come si possono dare risposte alla
conciliazione vita lavoro. In passato
queste risposte si sono concentrate sul
di una tantum, e uno sciopero consu-
mato nel periodo natalizio, lo scorso
22 dicembre. Dato lo stallo negoziale
e l’annuncio dello sciopero, la distri-
buzione cooperativa ha deciso di cor-
rispondere nella busta paga di dicem-
bre, unilateralmente, un nuovo ac-
conto sui futuri aumenti, pari a 30 eu-
ro al livello medio (IV) per un valore
complessivo di 30 milioni.
Si tratta del contratto più piccolo,
in termini numerici, visto che nelle
coop lavorano 57mila persone, il 94%
a tempo indeterminato e circa il 50%
full time, mentre il solo contratto di
Confcommercio interessa 2,9 milioni
di lavoratori, secondo i dati Unie-
mens. Abbassati i toni di fine anno e
dello sciopero, il dialogo è rientrato in
una dialettica negoziale dove le parti
1,85 milioni
sostegno alla genitorialità, oggi c’è bi-
sogno di andare oltre».
Rinnovare a scadenza
Giorgio Graziani, segretario confede-
rale della Cisl con delega alla contrat-
tazione, spiega che «siamo alla vigilia
di una stagione di grande stimolo che
necessita di rilanciare a scadenza la
pratica della contrattazione». Come?
«Rinnovando nel più breve tempo
possibile i contratti scaduti da tempo
che non si giustificano più, come quelli
del terziario e del turismo e cercando
di far procedere con ritmi serrati i ne-
goziati dei contratti che arriveranno a
scadenza». Con ragionamenti amplia-
ti a temi come la produttività e la for-
mazione per evitare che la contratta-
zione si traduca in una pratica esatto-
riale, dove il fulcro è rappresentato
dall’aumento economico e dalla redi-
stribuzione della ricchezza.
Le priorità
Nel privato, Cgil, Cisl e Uil firmano 209
contratti che riguardano 13 milioni e
362mila lavoratori, ossia il 96,6% del
totale. Poi ci sono i contratti firmati da
altre organizzazioni che riguardano
473mila lavoratori, ossia il 3,4% del to-
tale. In generale per Graziani della Cisl
«serve un salto di qualità, un rilancio
vero della pratica contrattuale per dare
sostegno ai salari e alle tutele, tenendo
conto che le discussioni sono ad ampio
raggio e riguardano la partecipazione
su cui abbiamo presentato la nostra
proposta di legge, il salario perché il
dato inflattivo continua a incidere mol-
to sul potere di acquisto delle persone,
ma anche il welfare e l’orario. Tutto
questo dovrà accompagnarsi a mecca-
nismi che rilancino la produttività, an-
che attraverso gli investimenti». Boc-
chi aggiunge che «in Italia si investe
poco sull’innovazione e manca anche
una produttività di sistema. Del tema
però dobbiamo farci carico tutti, per-
ché finora se ne è fatto carico soprat-
tutto il costo del lavoro. Poi va detto che
dagli anni ’90 ormai non si parla più di
politiche industriali nel Paese e questo
lo vediamo soprattutto in un settore
come l’automotive e la siderurgia.
L’unico strumento di politica indu-
striale è stato Industria 4.0 di Carlo Ca-
lenda». L’altro elemento fondamenta-
le sarà la formazione. «Nel contratto
dell’industria metalmeccanica abbia-
mo esperienze significative che hanno
portato alla formazione soggettiva, un
approccio che è stato valorizzato anche
dai bancari - afferma Graziani -. Inve-
stire sulla qualificazione delle compe-
tenze è un investimento in termini di
produttività e di futuro».
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stanno discutendo informalmente
con l’obiettivo di trovare una sintesi,
con una convergenza tra Confcom-
mercio e Confesercenti che hanno già
provato a fare un primo affondo a
metà dicembre. Mancano però anco-
ra date di incontro.
Per Confcommercio il possibile ri-
ferimento è il contratto dei dirigenti,
riparametrando gli aumenti ricono-
sciuti per i diversi livelli. Il riconosci-
mento dell’Ipca non sembra essere in
discussione ma per le imprese va te-
nuto conto sia dell’acconto corrispo-
sto con l’accordo ponte, sia dell’una
tantum. La parte economica, però,
non esaurisce il negoziato che dovrà
essere a 360 gradi. Dal tavolo nego-
ziale, secondo quanto riferiscono le
imprese, dovrebbero essere uscite la
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I meccanici. Per le imprese prioritario discutere di rilancio della produttività e Esg
I contratti dell’industria verso la scadenza
Numero di addetti e percentuale sul totale addetti dei CCNL del Sistema
IN SCADENZA
nel 2024 nel negli ultimi
o oltre 2023 12 mesi
4.100.000 615.000 257.000
73,5% 11,0% 4,6%
Fonte: elaborazioni Confindustria su dati CNEL-INPS (numero di addetti per CCNL
relativi al 2022)
quattordicesima e la tredicesima, ma
ci saranno gli automatismi di istituti
che risalgono a molti anni fa e la fles-
sibilità di cui il settore ha bisogno:
questo significa mettere mano a tur-
ni, meccanismi di definizione degli
straordinari e festivi.
Federdistribuzione ha manifesta-
to ai sindacati la volontà di riprendere
la trattativa, con diverse proposte e
con una maggiore apertura sul fronte
economico. Tra queste c’è l’aggiorna-
mento della classificazione dei lavo-
ratori, per tenere conto dei nuovi ruo-
li e delle professionalità che avanzano
nel retail, con l’avvento delle moder-
ne tecnologie e della digitalizzazione.
Le imprese, inoltre, hanno chiesto di
trovare soluzioni concrete sulla ge-
stione dei cosiddetti picchi stagionali
collaboratori domestici,
in nero più della metà
Sono 1,85 milioni i lavoratori domestici in
Italia: 894mila con contratto regolare
(48,2%), 961mila (51,8%) pagati in nero.
SCADUTI
da 12-24 da oltre
mesi 24 mesi
405.000 201.000
7,3% 3,6%
di vendite che richiedono un’orga-
nizzazione del lavoro particolare.
Dalla Federazione che riunisce la
grandi catene (da Esselunga a Pam
Panorama, Ikea, Metro) spiegano
che non saranno messi in discussio-
ne istituti come la 14esima mensilità,
le ferie, i permessi, gli scatti di anzia-
nità. Però c’è uno spazio che riguar-
da la flessibilità da esplorare. Quan-
to alla parte economica, da Federdi-
stribuzione spiegano che l’indice
Ipca, depurato dei beni energetici,
deve essere interpretato tenendo
conto di uno scenario economico in-
sidioso per il calo dei consumi e con-
siderando le prospettive di rapida
discesa dell’inflazione.
—C.Cas.
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Sono le stime del quinto Rapporto Domi-
na 2023 sul lavoro domestico che sarà
presentato a fine gennaio al Senato, i cui
numeri principali sono stati anticipati dal
segretario generale Lorenzo a Radio24.
L’analisi
DISTRIBUZIOnE
DEL REDDITO
IL NODO
DA SCIOGLIERE
di Stefano Manzocchi
La stagione dei rinnovi
contrattuali si intreccia con le
impetuose trasformazioni di
questi anni. Partiamo da alcuni
punti fermi. La crescita
economica nelle società
avanzate non può che
dipendere dai consumi interni,
sempre più di servizi che però
incorporano beni e tecnologie
dei settori industriali: turismo
e trasporti, per esempio. La
distribuzione del reddito,
quindi, non è solo un tema
imprescindibile di equità e
coesione, ma è un tema di
sviluppo, perché le classi meno
abbienti consumano una quota
maggiore dei loro redditi. Sotto
questo profilo, la costanza con
la quale l’industria italiana ha
chiesto una riduzione del
cuneo fiscale per i redditi da
lavoro dipendente sotto i
35mila euro va nella direzione
di rispondere ad entrambe le
esigenze. Questo è ancor più
rilevante in tempo di elevata e
persistente inflazione.
Un secondo punto fermo è la
contrattazione nazionale, che è
un cardine delle relazioni
economiche e sociali dei
grandi Paesi europei almeno
dal secondo dopoguerra. Nel
nostro Paese le associazioni
più rappresentative
continuano a svolgere un ruolo
fondamentale nell’incrociare
domande e offerte nei diversi
comparti produttivi. Questo
modello di relazioni
industriali, che si sta
progressivamente e talvolta
faticosamente adeguando a
cambiamenti tecnologici,
demografici e organizzativi,
mediante strumenti come la
formazione e il welfare
aziendale, resta un caposaldo
dell’assetto sociale europeo,
in tempi nei quali altri pilastri
si incrinano sotto scosse
di varia natura.
Accanto ai punti fermi, vi
sono aspetti che risentono di
cambiamenti epocali, e che
non basteranno queste poche
righe ad esaurire. Anzitutto, è
difficile immaginare che la sola
contrattazione tra le parti
sociali possa arginare il
fenomeno di concentrazione
della ricchezza che coinvolge
tutte le società avanzate (si
veda l’indagine di Bankitalia
appena pubblicata). Acquistare
un’abitazione è
immensamente più arduo oggi
per una giovane famiglia di
quanto non fosse mezzo secolo
fa, e di questo non può che
farsi carico la politica. I rinnovi
contrattuali non possono poi
prescindere dalla dinamica
della produttività, pena
alimentare a loro volta
l’inflazione e ridurre la
competitività delle nostre
aziende. Il tema della
produttività italiana travalica il
perimetro del mondo
produttivo per estendersi
all’impatto che su di essa
hanno le nostre istituzioni (i
tempi della giustizia civile) e la
nostra amministrazione
pubblica (le cento diverse
autorizzazioni per aprire un
nuovo stabilimento). Sempre
di più poi, la produttività
dipende da investimenti
immateriali e non solo fisici: e
questo moltiplica
l’eterogeneità dei produttori,
non solo delle imprese, ma
anche dei lavoratori il cui
contributo in valore aggiunto
(e, di riflesso, potere
contrattuale) dipende dalle
iz
competenze che possiedono e
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che aggiornano.
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Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13 7
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8 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Politica
governance ue
l’europa in stallo
e la mancanza
di un governo
di Sergio
Fabbrini
—Continua da pagina 1
C on Michel che lascia la presidenza del Consiglio
europeo e con la presidenza della Commissione
europea che verrà assegnata attraverso le
negoziazioni successive alle elezioni del prossimo
giugno 2024, la presidenza dell’Ue verrà esercitata dal
capo di governo del Paese che, a rotazione semestrale,
ha la presidenza del Consiglio dei ministri nazionali, il
premier belga Alexander De Croo (prima delle elezioni)
e quindi il premier ungherese Viktor Orbán (dopo le
elezioni). Così, durante la transizione post-elettorale,
l’Ue verrà presieduta dal suo più acerrimo rivale che
potrà decidere l’agenda dei problemi e le condizioni per
affrontarli. È come dare le chiavi della propria casa al
ladro che vuole svaligiarla. Come è stato possibile? È
stato possibile perché l’Ue è stata fatta a pezzi e bocconi,
secondo un approccio funzionalista preoccupato di
risolvere un problema ma mai di valutare le
conseguenze sistemiche della soluzione individuata.
La presidenza semestrale dell’Ue è un esempio di
questo modo di procedere. Sin dall’inizio, fu introdotta
per coordinare le attività di ministri e capi di Governo
nazionali con lo scopo di far sentire ogni Stato membro
partecipe della nuova “costruzione comunitaria”. In
contemporanea, a partire dal 1974, i capi di Governo
nazionali cominciarono a vedersi informalmente per
affrontare le questioni più divisive, così da sciogliere i
nodi che potevano ostacolare il processo decisionale
comunitario. Le cose, però, cambiarono con
l’affermazione elettorale di leader nazionali euroscettici
e, quindi, con gli allargamenti che si sono succeduti dal
1973 e che hanno accentuato
l’eterogeneità delle leadership
‘ nazionali. Molti nuovi Stati membri
non disponevano delle capacità
tre presidenti organizzative per coordinare il
Ci sono tre lavoro degli Stati membri, in molti
presidenti casi non disponevano neppure
di cui non sono della cultura amministrativa
chiare necessaria per rendere possibile
le gerarchie quel coordinamento. Per di più, il
né la rispettiva passaggio da una presidenza
legittimità semestrale all’altra aveva
a parlare introdotto inevitabili discontinuità
per la Ue nell’azione dell’Ue, avendo ogni
Paese una sua agenda o un suo
interesse da promuovere. Nondimeno, la presidenza
semestrale è rimasta nei trattati, con l’argomento che
essa avrebbe favorito la socializzazione dei nuovi
membri alle pratiche europee, senza mai pensare che
sarebbe potuto avvenire il contrario. A Bruxelles, non si
toglie ma si aggiunge. Infatti, il Trattato di Lisbona
(entrato in vigore il 1° dicembre 2009) avviò la pratica
della “presidenza trio” del Consiglio dei ministri
(costituita dal Paese in carica, da quello che lo ha
preceduto e da quello che seguirà), così da dare una
coerenza di almeno 18 mesi all’agenda europea. E
formalizzò il Consiglio europeo (dei capi di Governi
nazionali), separandolo dal Consiglio dei ministri
(coordinato dalla presidenza semestrale), dotandolo di
un presidente quasi permanente, così da trasformarlo in
un esecutivo collegiale dell’Ue, soprattutto per quanto
riguarda la gestione delle politiche che sono di
competenza dei Governi nazionali da deliberare
all’unanimità. Nel frattempo, la Commissione europea,
con la sua presidenza collegata alle elezioni
quinquennali del Parlamento europeo, ha continuato
ad agire come l’esecutivo comunitario per le
politiche del Mercato unico.
Siamo così giunti al problema. Chi “governa” l’Ue? Ci
sono tre presidenti (del Consiglio europeo, della
Commissione europea, del Consiglio dei ministri), di
cui non sono chiare le gerarchie né la rispettiva
legittimità a parlare a nome dell’Ue. Viktor Orbán può
parlare a nome della maggioranza dei 9,71 milioni di
ungheresi, non già dei 447 milioni di persone che hanno
il passaporto dell’Ue. Ma anche la rappresentanza
dell’Ue, da parte degli altri due presidenti, non è chiara.
Il sofà di Ankara è ancora lì a ricordarci che l’Ue è senza
una voce unitaria e legittima a livello internazionale.
Come se non bastasse, funzioni esecutive sono
esercitate, nei loro rispettivi campi, anche dal
presidente permanente (per 5 anni) del Consiglio dei
ministri economici e finanziari dell’Eurozona
(Eurogruppo) e dal presidente permanente (per 5 anni)
del Consiglio degli affari esteri (l’Alto rappresentante
per la politica estera e di sicurezza). Una panoplia di
cariche presidenziali sotto cui si nasconde (appunto) la
debolezza decisionale dell’Ue.
Eppure, a Bruxelles, le decisioni da prendere non
mancano, con due guerre ai nostri confini, flussi
migratori da regolare, una politica industriale europea
da inventare (come ha spiegato Mario Draghi ai
commissari europei l’altro ieri), un mercato interno da
rafforzare (come ha proposto Enrico Letta), una
transizione ambientale e tecnologica da gestire anche
per i suoi alti costi sociali. Chi guiderà l’autobus europeo
per raggiungere quelle mete?
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Sardegna, Fdi tira dritto
e fa appello alla Lega
Rebus candidature. Uscita pubblica da candidato per Truzzu anche se l’intesa non c’è
ancora. Il Carroccio per ora tace. Schlein: «La mia scelta prescinde dagli altri leader»
ROMA
Mancano ormai poco più di 40 giorni
all’appuntamento elettorale per le
Regionali in Sardegna del 25 febbraio,
ma nel centrodestra non è stata anco-
ra trovata un’intesa sulla scelta di una
candidatura condivisa. Lega e Psd’Az
per il momento hanno risposto con il
silenzio all’appello a sciogliere subito
i dubbi lanciato da Paolo Truzzu, che
è stato indicato con forza da Fdi per la
corsa alla poltrona di Governatore. Ie-
ri l’attuale sindaco di Cagliari e espo-
nente di Fratelli d’Italia, forte dell’ap-
poggio del partito guidato da Giorgia
Meloni, si è rivolto a tutte le forze della
maggioranza, ma soprattutto al Car-
roccio e al partito Sardo d’Azione, che
di fatto ancora sostengono Christian
Solinas, malgrado il presidente
uscente sembri vicino alla rinuncia.
«Il vostro posto è qui, non c’è altro po-
sto dove potreste stare meglio, state al
nostro fianco» ha detto Truzzu nella
sua prima uscita da candidato del
centrodestra, aggiungendo: «Se avete
un dubbio, la cosa che vi chiedo è che
lo sciogliate subito, questo tira e molla
non aiuta nessuno».
Ma almeno fino a ieri sera non è ar-
rivata alcuna risposta. E lo stesso So-
linas non ha fatto il passo indietro che
in molti si aspettavano. Anche se Mat-
teo Salvini, che domani riunirà il con-
siglio federale del Carroccio per di-
scutere dei prossimi appuntamenti
elettorali, non sembra disposto a fare
una crociata sul governatore uscente,
per il quale si potrebbe profilare co-
munque un incarico di peso in Regio-
ne. La partita sembra destinata a
sbloccarsi solo nel momento in cui
sarà stata trovata la quadratura del
cerchio su tutte le caselle per le Regio-
nali 2024. Non a caso ieri Fi, con il vi-
ceministro della Giustizia, Francesco
Paolo Sisto, ha nuovamente sbarrato
I primi 14 mesi del governo Meloni:
50 Dl, 194 testi e risorse pronte al 99,1%
Il bilancio
Cdm riunito 64 volte, 45
le fiducie. Per le opposizioni
è un premierato di fatto
Marco Rogari
Decreti legge quasi a getto continuo,
ricorso ripetuto al voto di fiducia e
Parlamento inondato da una raffica
di provvedimenti. Quello della maxi-
produzione legislativa dei governi,
accompagnato dall’intenso utilizzo
di strumenti che di fatto riducono il
raggio d’azione delle Camere, è un
fenomeno che è ormai in atto da al-
cune legislature e che si è ulterior-
mente accentuato dal momento in
cui è scoppiata l’emergenza Covid.
Nei corridoi di Montecitorio e Palaz-
zo madama c’è chi, soprattutto tra le
opposizioni, lo definisce una sorta di
premierato di fatto. E i primi 14 mesi
del governo Meloni, che punta forte
proprio su una riforma costituziona-
le nel segno del premierato all’italia-
na, sembrano rendere ancora più
marcata questa tendenza. Da quan-
do, il 22 ottobre del 2022, l’attuale
esecutivo di centrodestra ha ottenuto
la fiducia di Camera e Senato a tutto
il 31 dicembre 2023, il Consiglio dei
ministri si è riunito 64 volte e ha ap-
provato, non senza qualche tensione
nella maggioranza e con critiche an-
che taglienti da parte dell’opposizio-
ne, ben 50 decreti legge, 66 decreti le-
il papa stasera in tv da fazio
Questa sera alle 19,30 Papa Fran-
cesco sarà ospite del programma
televisivo di Fabio Fazio «Che
tempo che fa» sul canale Nove.
la strada all’ipotesi di una non rican-
‘ didatura dell’attuale governatore for-
zista della Basilicata, Vito Bardi: «È
tempi stretti stato un eccellente presidente, non c’è
Domani
il consiglio
federale
della Lega
motivo per non consentirgli di conti-
nuare a guidare la Regione».
E anche sul tentativo della Lega di
far rientrare nell’accordo il fattore
”terzo mandato” il ministro degli
Fi: il terzo
mandato Esteri e leder di Fi, Antonio Tajani, si
non è nel è mostrato abbastanza freddo: «Nel
programma di programma di governo non c’è il tema
centrodestra del secondo, terzo, quarto mandato.
È un tema di discussione, ma non è
dirimente per la coalizione». Ma nella
maggioranza, malgrado l’impasse, c’è
chi, come il leader di Noi Moderati,
Maurizio Lupi, professa ottimismo:
alla fine il centrodestra si presenterà
unito alle prossime Regionali.
Anche nelle opposizioni la questio-
ne del terzo mandato fa discutere.
«Quello che succederà andrà bene in
ANSA
gislativi e 78 disegni di legge.
Una mole di 194 provvedimenti, ai
quali, come emerge dall’ultima foto-
grafia scattata dal dipartimento per
il Programma di governo, vanno ag-
giunti altri 16 decreti legislativi deli-
berati definitivamente dopo essere
stati esaminati in via preliminare nei
Consigli dei mesi precedenti. Il tutto
è stato accompagnato da una costan-
te “blindatura” dei testi in Parlamen-
to: dalla banca dati di palazzo Mada-
ma emerge che i voti di fiducia sono
arrivati a quota 45, avvicinandosi ai
53 dell’intero mandato dell’esecutivo
Draghi e superando il “Conte 1” (15) e
il “Conte 2” (39). Una strategia, molto
criticata dalle opposizioni, a partire
dal Pd, ma considerata quasi obbli-
gata dal governo per le varie emer-
genze con cui è stato costretto a fare
i conti, a cominciare da quelle legate
ai conflitti in corso, alla crisi energe-
tica e alla corsa dell’inflazione. Le de-
cisioni prese in Cdm hanno portato,
tra l’altro, all’approvazione di due
leggi di bilancio, alla stretta al Reddi-
to di cittadinanza, alla riforma della
giustizia, al taglio del cuneo, e hanno
permesso l’avvio della riforma fisca-
le, la nascita di Quota 103 (ora corret-
ta in “Quota 103 contributiva”) e di
‘ aprire la strada all’autonomia diffe-
renziata, su cui la prossima settima-
ARRETRATO na si dovrà pronunciare l’Aula del Se-
Sbloccati 8,17 nato. Il governo ha poi confermato il
miliardi legati sostegno all’Ucraina anche con l’in-
a decreti vio di nuovi aiuti militari, ma anche
attuativi “favorito” il no del Parlamento alla
ereditati ratifica del Mes e ha di fatto effettuato
da precedenti una mezza marcia indietro sul pre-
governi lievo sugli extraprofitti.
https://overpost.org
Non è la prima intervista di Fazio al
Papa. La precedente intervista
risale al 6 febbraio 2022, quando il
programma andava in onda su Rai3:
in quell’occasione le parole di
ogni caso perché non ho mai chiesto
nulla per me e mai lo chiederò» fa sape-
re il presidente Dem dell’Emilia Roma-
gna, Stefano Bonaccini. Ma ad agitare
le acque è soprattutto la candidatura
per la Basilicata: dal M5S arriva un sec-
co no al metodo delle primarie di coali-
zione proposto dal Pd per unire le for-
ze. In sospeso resta poi la decisione del-
la segretaria Dem, Elly Schlein, su una
sua candidatura per le europee: «Non
c’è nessuna novità su questo fronte»,
ha glissato ieri la leader del Pd. Che, in
visita ad Avezzano accompagnata dal
candidato presidente per il “Patto per
l’Abruzzo” Luciano D’Amico, ha chiari-
to: la scelta prescinde dalle valutazioni
di altri leader. Un chiaro riferimento a
Giorgia Meloni, fortemente tentata a
partecipare alla corsa elettorale per le
europee, che non ha ancora deciso.
—M.Rog.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la scoperta
A Paestum
trovati
due templi
di stile dorico
La campagna di scavo a Pae-
stum ha portato alla luce due
templi greci di stile dorico: si
tratta di un ritrovamento che
costituisce una scoperta nella
scoperta, gettando una nuova
luce sulle origini e lo sviluppo
urbanistico della polis
e dell’architettura della
Magna Grecia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un’azione che, secondo palazzo
Chigi, si è mantenuta in linea con i
propositi dell’esecutivo. I provvedi-
menti legislativi deliberati dal Consi-
glio dei Ministri, nel 67,2% dei casi,
hanno riguardato 6 punti del pro-
gramma di Governo: politiche fiscali
e finanziarie (32 testi, pari al 16,9%),
pubblica amministrazione (27 testi),
Giustizia, sicurezza, legalità e politi-
che migratorie (21), Made in Italy,
cultura e turismo (19) ed Europei-
smo, atlantismo e Riforme istituzio-
nali (14 provvedimenti ciascuno). Ma
in Parlamento gli strumenti utilizzati
in chiave “premierato di fatto” hanno
spesso fatto storcere il naso. Soprat-
tutto il continuo utilizzo dei decreti
legge, in alcuni casi in versione om-
nibus (nonostante le sollecitazioni
del capo dello Stato a rispettare
quanto previsto dalla Costituzione),
hanno indotto il Comitato della legi-
slazione di Montecitorio, con l’avallo
del presidente della Camera, ad av-
viare un’apposita indagine conosci-
tiva. Ma palazzo Chigi difende i risul-
tati ottenuti. A cominciare da quelli
sull’uso delle risorse messe in cam-
po. Soprattutto grazie all’utilizzo di
norme in gran parte “autoapplicati-
ve”, sono state rese disponibili, se-
condo il monitoraggio della Presi-
denza del consiglio, risorse per
102,58 miliardi sui 103,52 (il 99,1%)
previsti per gli esercizi finanziari
2022-23. Che salgono a 110,77 miliar-
di considerando anche gli 8,17 mi-
liardi sbloccati dall’esecutivo attuan-
do disposizioni legislative approvate
durante la scorsa legislatura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
https://overday.info
Francesco a Che tempo che fa
furono seguite da 6,7 milioni di
telespettatori pari al 25.41% di
share, con un picco di 8,7 milioni
e del 32.3%.
Studenti in calo
di 115mila unità
ma organico
docenti stabile
L’anno scolastico
La conferma delle attuali
dotazioni consentirebbe
di salvare 8.300 classi
Claudio Tucci
La macchina per l’avvio del nuovo
anno scolastico, il 2024/25, si è
messa in moto; con il ministro del-
l’Istruzione e del merito, Giuseppe
Valditara, che è voluto partire dagli
organici. Con la scelta (ora al vaglio
del Mef) di confermare l’attuale
dotazione di docenti, nonostante
a settembre le prime stime parlino
di una riduzione di circa 115mila
studenti, frutto amaro di una de-
natalità che attanaglia il Paese.
La conferma per ogni Regione
delle attuali dotazioni di prof con-
sentirebbe di salvaguardare circa
8.300 classi; a testimonianza, ha
sottolineato il ministro Valditara,
«della scelta di andare avanti sulle
innovazioni in atto che puntano a
una maggiore personalizzazione
degli apprendimenti e a contrasta-
re la dispersione». Venendo ai nu-
meri, resi noti dai vari resoconti
sindacali dopo aver incontrato nei
giorni scorsi i tecnici del Mim, a
settembre cesseranno il servizio
oltre 21mila docenti. L’organico dei
docenti sarà costituito da poco più
di 800mila posti: 620mila cattedre
comuni, 50mila di potenziamento,
oltre 126mila di sostegno. Il nume-
ro di posti attivabili in organico di
fatto è fissato in 14.142. Le deroghe
per i posti di sostegno si contano a
parte: a oggi sono circa 120mila.
Aumentano poi i posti destinati
alle classi in deroga costituite con
un numero ridotto di alunni (ri-
spetto ai limiti di legge) in quanto
situate in aree di disagio o in zone
in via di spopolamento. I posti a tal
fine disponibili salgono a 6.727
(quest’anno sono stati 6.004). Se-
condo prime stime, alle superiori
sarà possibile attivare in deroga
3.478 classi. In base poi al decreto
Caivano le scuole delle Regioni
comprese in Agenda Sud potranno
attivare ulteriori classi in deroga al
numero minimo di alunni, ferma
restando la consistenza del con-
tingente previsto. Sempre per im-
plementare Agenda Sud il ministro
Valditara ha firmato un decreto
che assegna più di otto milioni di
euro a 14 reti di scuole statali delle
Regioni Abruzzo, Basilicata, Cala-
bria, Campania, Molise, Puglia,
Sardegna e Sicilia per l’assunzione
di nuovo personale docente fino
alla fine dell’anno scolastico. Per
effetto di queste risorse, già da
questo mese ciascuna scuola inte-
ressata potrà disporre di cinque
docenti aggiuntivi.
Sempre in tema di personale,
grazie alla collaborazione con Mef
e NoiPa, è stata avviata la procedu-
ra di emissione straordinaria ren-
dendo così disponibile il paga-
mento delle supplenze brevi anco-
ra pendenti per un volume finan-
ziario pari a circa 300 milioni di
euro. L’esigibilità dei pagamenti
sarà a partire dal 18 gennaio e ri-
guarderà tutti i ratei pregressi del
2023, compresi gli emolumenti del
mese di dicembre che sono stati
autorizzati dalle scuole. Si sta poi
lavorando per arrivare a una solu-
zione strutturale che risolva defi-
nitivamente il problema della re-
golarità temporale dei pagamenti.
Il Mim, assieme alle scuole, è al
lavoro anche per accelerare la pro-
roga dei contratti temporanei a ol-
tre 3mila assistenti amministrativi
e tecnici impegnati a supporto del-
l’attuazione del Pnrr (arriveranno
nuove risorse). Per i collaboratori
scolastici, invece, la legge di Bilan-
cio 2024 ha già prorogato dal 1°
gennaio al 15 aprile 2024 i contratti
iz
attivati dalle scuole nell’ambito del
.b
Pnrr e di Agenda Sud.
st
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po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Economia e politica internazionale
Primarie repubblicane,
per Haley un primo test
per la sfida a Trump
Nel gelo dell’Iowa. I caucus aprono la corsa alla nomination: la candidata,
in vantaggio su DeSantis, prova a togliere consensi all’ex presidente
Marco Valsania
D
onald Trump arriva in
netto vantaggio nei
sondaggi all’appunta-
mento con la notte dei
caucus dell’Iowa, che
inaugura la corsa alla nomination
repubblicana alla Casa Bianca. La
vera battaglia, domani, è così per il
secondo posto e il diritto a presen-
tarsi quale credibile alternativa al-
l’ex presidente durante il resto del-
le primarie: Nikki Haley spera di
sopravanzare Ron DeSantis, forte
di consensi che, nelle inchieste
d’opinione, alla vigilia l’hanno vi-
sta superare il rivale con percen-
tuali vicine al 20% contro il 13%.
Le incognite, però, sono molte sui
risultati dell’Iowa e delle sue assem-
blee di partito che offrono il test ini-
ziale della forza dei candidati e delle
loro campagne. A cominciare da svi-
luppi per nulla politici, quelli del te-
muto grave maltempo: i caucus si
prospettano come i più gelidi della
storia, con bufere nel weekend se-
guite da temperature che si avvicine-
ranno ai 30 gradi centigradi sottoze-
ro. Abbastanza da limitare la parteci-
pazione e gettare scompiglio nelle
previsioni. Questo potrebbe avere un
impatto tra gli elettori di Trump,
spesso più anziani, e premiare chi di-
mostrerà di avere un’organizzazione
sul campo più capillare e solida.
‘ Sarà il New Hampshire,
Stato più indipendente
e meno ideologico,
a fornire indicazioni
più nette il 23 gennaio
Maltempo a parte, Trump ha co-
struito un vantaggio che pare insor-
montabile, con circa il 54% dei con-
sensi anche nei sondaggi più recen-
ti. L’ex ambasciatrice alle Nazioni
Unite Haley ha oscillato tra il 16 e il
più incoraggiante 20% e il governa-
tore della Florida DeSantis tra il 18%
e il 13 per cento. Poco potrebbe cam-
biare nelle ultime ore, con gli eventi
delle campagne paralizzate dalle
condizioni atmosferiche. E poco
sembra aver cambiato l’ultimo, du-
ro, dibattito televisivo a due - De-
Santis e Haley - proprio in Iowa, nel-
la capitale Des Moines, la scorsa set-
timana mentre Trump prendeva in-
vece parte a una town hall con gli
elettori. Oltre tre quarti dei probabili
partecipanti ai caucus ha indicato di
avere già compiuto la propria scelta.
La popolarità di Trump ha forti
radici nello Stato rurale e patria di
elettori evangelici e ultra-conserva-
tori, che qui costituiscono fino a due
terzi degli iscritti repubblicani. In
passato soltanto il 15% dei parteci-
panti ai caucus - repubblicani o de-
mocratici (che quest’anno saltano
l’Iowa e non hanno primarie com-
petitive con la ricandidatura del
presidente Joe Biden) - si è definito
moderato o liberal.
DeSantis da parte sua punta a
farsi strada in questo stesso eletto-
rato trumpiano, offrendosi come
portabandiera conservatore più co-
erente e preparato e senza la distra-
zione degli scandali e dei processi.
Haley conta invece su un’immagina
più flessibile e moderata, compresi
impegni internazionali a fianco del-
l’Ucraina e contro la Russia. Simili
posizioni potrebbero però alla fine
limitare la sua presa nei 1.657 cau-
cus organizzati nello Stato da un
partito dove fanno presa posizioni
più isolazioniste.
L’esito, qualunque sia, potreb-
be lasciare traccia nei prossimi ap-
puntamenti. Il 23 gennaio tocca al
New Hampshire, con primarie che
vedranno la partecipazione di un
elettorato più indipendente e me-
no ideologico.
Haley è oggi in ascesa nello Stato,
facendo ipotizzare che almeno qui
possa sfidare Trump. Recenti son-
daggi la vedono tra il 26% e il 32%,
mentre Trump ha tra il 39% e il 46%
dei consensi. Risultati incoraggianti
nelle iniziali contese per la nomina-
tion possono rivelarsi decisivi per il
futuro delle campagne dei rivali in-
terni di Trump, che appare altrimenti
difficile da battere nelle successive
tappe negli Stati più grandi a partire
da Nevada a South Carolina, in feb-
braio. Nei giorni scorsi dalla corsa si
è già ritirato l’ex governatore del New
Jersey, Chris Christie, il più critico
dell’ex presidente, facendo ipotizza-
re che i suoi sostenitori passino ad
Haley. Christie non ha tuttavia ap-
poggiato nessuno dei candidati, con-
siderandoli troppo deboli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
danimarca, la regina abdica
a favore del figlio frederik X
La Danimarca volta pagina. L’annuncio
della regina Margrethe che a fine 2023
aveva comunicato in diretta tv l’inten-
EPA
Termometro a -30. Bufere di neve nella capitale Des Moines e in tutto l’Iowa
9
zione di abdicare, oggi lascerà ufficial-
mente il regno al figlio Frederik (nella
foto), che diventa re e capo di Stato di
Danimarca, Groenlandia e Isole Faroe,
con il nome di Frederik X
Brevi
REGNO UNITO
Il sindaco di Londra:
«Brexit disatrosa»
Il divorzio britannico dalla Ue
«non sta funzionando» e ha
avuto gravissime ripercussioni
sulla crescita e sull’occupazione
nel Regno Unito. Lo ha
affermato il sindaco di Londra, il
laburista Sadiq Khan (nella foto),
invocando legami più stretti con
Bruxelles tramite un «nuovo
accordo» per evitare ulteriori
contraccolpi in futuro. Un
rapporto, commissionato dal
comune di Londra alla società
Cambridge Econometrics
afferma che l’economia del
Regno Unito ha perso 140
miliardi di sterline (più di 160
miliardi di euro) a causa della
Brexit. Mentre con l’uscita dalla
Ue sarebbero stati creati 1,8
milioni di posti di lavoro in
meno. E il Pil sarebbe inferiore
del 6% rispetto ai livelli che
avrebbe avuto se il Paese fosse
rimasto nell’unione doganale
e nel mercato unico. Se il leader
del partito laburista, Keir
Starmer, sembra intenzionato
a tenere la Brexit fuori dalla
campagna elettorale in vista
delle politiche che si
svolgeranno nella seconda metà
di quest’anno, Khan da tempo
cavalca il dossier delle
conseguenze negative della
Brexit anche nella sua campagna
verso il voto di maggio, per
conquistare un terzo mandato.
Ucraina
Il ministro francese
Séjourné a Kiev
Il nuovo ministro degli Esteri
francese Stéphane Séjourné
(nella foto) ha incontrato ieri a
Kiev il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky ribadendo
il sostegno di Parigi nella
resistenza contro l’invasione
decisa dalla Russia di Vladimir
Putin. Nella notte di venerdì le
forze russe hanno lanciato un
attacco missilistico sull’Ucraina
nel corso del quale sono stati
usati 40 missili e droni.
Stati Uniti
Stop Boeing 737 Max 9
in attesa di controlli
La Faa, l’agenzia americana
per l’aviazione civile ha
annunciato che tutti gli aerei
Boeing 737 Max 9 dovranno
restare a terra a tempo
indefinito finché non saranno
completate le ispezioni e
forniti più dati sul distacco
di un portellone avvenuto di
recente in un volo della
Alaska Airlines. «Per la
sicurezza dei viaggiatori
americani, la Faa mantiene
a terra i Boeing 737 Max 9
finché non saranno condotte
ispezioni esaustive e
operazioni di manutenzione
e fino a quando i dati così
raccolti non saranno rivisti»,
ha sottolineato l’agenzia. E in
Giappone ieri un volo interno
della All Nippon Airways è
stato costretto a tornare
all’aeroporto di partenza per
una crepa sul finestrino della
cabina di pilotaggio del
Boeing 737-800.
10 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13

Commenti Luca Enriques. Il professore, che insegna a Oxford, crede nella crasi fra la politica e il diritto:
A tavola con «È una finzione che l’interprete del diritto e il magistrato siano neutrali politicamente»

«Il mercato ‘‘
La crisi del 2008
nasce nelle
è il peggior banche perché
erano sottoposte
a un mix tossico
modo di allocare di Stato
e mercato

le risorse mondo»), ha sperimentato la avversione italiana al

mercato in due contesti. All’università. E poi da
commissario alla Consob, dal 2007 al 2012. «La

Ad eccezione
cultura giuridica italiana è intrisa di formalismo e di
sospetto verso le libere transazioni e le libere
negoziazioni fra individui. La convinzione è che il
diritto stia sopra a tutto. Il comparativista Rodolfo
Sacco diceva: “In Italia il professore di diritto non ha

di tutti gli altri» Illustrazione di IvaN Canu

ancora abdicato”. Vale anche oggi. In Italia i giuristi,
come i magistrati, continuano a decidere quello che si
può fare e quello che non si può fare ben oltre i limiti
posti dalle leggi scritte».
Oltre a questa centralità auto-assegnata e
verticalizzante della cultura giuridica italiana,
esistono poi le spinte contro il mercato: «Due cose mi
hanno stupito del periodo in Consob. La prima è che
avevo spesso l’impressione che i miei colleghi
cercassero di capire quali interessi materiali o politici
determinassero le mie valutazioni sui casi trattati,
mentre invece io operavo davvero solo con la logica e
con quello che, poco o tanto che sia, so del diritto e del
mercato. La seconda cosa che mi ha colpito è la
permanenza di strani automatismi. Nel 2008 la crisi si
diffuse a tutta la finanza. La Consob vietò le vendite
allo scoperto. Io votai sistematicamente contro
l’estensione temporale di questa misura. Non
funzionava, ma serviva a dire: anche la Consob fa la
sua parte per combattere la crisi finanziaria».
A Roma, quindi, Enriques ha vissuto per diversi anni.
Prima nell’ambiente gerarchico, lento e allora
vagamente monacale della Banca d’Italia. Poi in
quello della Consob, molto più esposto alle influenze
della politica e ai condizionamenti di gruppi, salotti,
reti che si vedono e reti che non si vedono: «Non
sono mai finito su Dagospia. Anche se la leggevo tutti
i giorni per essere informato. Non frequentavo la
Paolo Bricco concupiscenza estetica ed emotiva verso il popolo). Da Bologna a Oxford. mondanità, anche se a dire il vero nessuno mi
Con un bisnonno come Federigo – matematico, le Luca Enriques è professore di diritto societario invitava», dice sorridendo.
“superfici di Enriques” sono sistemi di equazioni oggi all’Università di Oxford. Dopo la laurea in legge all’ateneo Luca si arrende: la cotoletta alla milanese è davvero
usate per le stampanti a tre dimensioni – e un nonno felsineo, ha lavorato in Banca d’Italia. È stato consigliere troppo grande. Il cameriere maschera la delusione e
del ministero dell’Economia e finanze e, dal 2007 al
come Giovanni, ingegnere e dirigente industriale alla la porta via. Il lavoro di Enriques – fra operatività
2012, commissario della Consob
Olivetti di Adriano, amico di Italo Calvino e di Guido come in Banca d’Italia e alla Consob e ricerca
Piovene, oltre che dei ragazzi di Via Panisperna scientifica – mette in luce, quasi trascendendo dal
Franco Rasetti e Emilio Segrè. diritto all’epifenomeno sociale e alla antropologia, la

«Q
uando ero un giovane Di antipasto lui prende una tartare di manzo con non applicabilità in Italia di alcuni meccanismi
professore associato di tuorlo di quaglia. Io, invece, scelgo della salsiccia di con l’assorbimento del metodo economico. Nella classici con cui, negli Stati Uniti, si vivifica
diritto commerciale, Bra su crostone di pane. Nessuno dei due beve vino. doppia dimensione della riflessione analitica e della l’economia attraverso la nuova imprenditorialità.
scrissi un articolo Soltanto acqua gassata. Di sicuro, in un Paese come operatività delle scelte. «Dalla fusione fra la mia «Quasi tutte le clausole dei contratti del venture
sostenendo l’Italia a forte matrice cattolica e ad altrettanto intensa passione per il diritto e la mia vocazione politica, capital americano in Italia sono nulle», spiega. Le
l’opportunità di intonazione statalista nella doppia versione post- nacque la mia aspirazione a entrare nella pubblica parti in cui viene negoziato più potere o meno
eliminare le regole sul comunista e post-fascista, Enriques è eversivo perché amministrazione. Nel 1995 ho vinto un concorso rischio per chi finanzia, rispetto al fondatore
capitale sociale. Un appartiene a una fra le più piccole delle minoranze: i come coadiutore in Banca d’Italia. Sono stato dell’impresa, non andrebbero bene: «Questo, dal
decano della mia materia la definì una tesi eversiva». pro mercato. «Il mercato è il peggior modo di allocare assegnato alla segreteria particolare del direttorio. Il punto di vista culturale, accade in ossequio alla
Siamo vicino alla Bocconi, alla Madonnina, uno dei le risorse. Ad eccezione di tutti gli altri», afferma governatore era Antonio Fazio. Il direttorio era repulsione di fondo a che la libertà individuale possa
posti dove si continua a mangiare cucina milanese. rimodellando il vecchio detto churchilliano sulla composto da Tommaso Padoa-Schioppa, Pierluigi portare ad accordi considerati squilibrati, per
Luca Enriques, che per qualche mese insegna in Via democrazia. E aggiunge: «La crisi del 2008 nasce nelle Ciocca, Vincenzo Desario. Io preparavo i documenti esempio in applicazione del divieto del patto leonino
Sarfatti, non ha nulla di eversivo. È un professore di banche perché le banche erano sottoposte a un mix per le attività internazionali di Padoa-Schioppa. fra soci nella ripartizione di utili e perdite».
Oxford, dove vive nello stesso isolato in cui abitava tossico di Stato e mercato». Grazie a Padoa-Schioppa ebbi l’aspettativa per l’anno Arrivano i caffè. L’ultima forma del rifiuto della
Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli. È una delle Al Galvani di Bologna – liceo di destra, buona di master ad Harvard. Ed è a Boston che ho imparato i natura del mercato nella cultura e nella società
menti giuridiche italiane più brillanti e con il miglior borghesia cattolica e repubblicana, biciclette per rudimenti dell’economia. Amo i classici della Law and italiana riguarda la «fallimentarizzazione del diritto
posizionamento internazionale. Il suo prossimo andare a scuola – Enriques militava nella sinistra Economics, come Ronald Coase e Oliver Williamson. societario». Dice Enriques: «La crisi d’impresa è un
libro è Società costituite all’estero. Trasferimento della indipendente: «Non ho mai avuto la tessera del Pci. A un certo punto in Banca d’Italia lavorai con Ciocca, fenomeno naturale. Le imprese possono andare bene
sede all’estero (con Federico Mucciarelli). È stato Leggevamo Norberto Bobbio. Dicevamo, con un certo che aveva aperto un ufficio Law and Economics per o male. Se vanno male, i creditori restano
bambino e adolescente nella Bologna degli anni atteggiamento, di essere lib-lab. Collaboravamo con studiare le riforme necessarie all’Italia per rimanere insoddisfatti. In Italia questo non è mai stato accettato
Settanta e Ottanta, ma non richiama in alcun modo la Fgci. Ma non eravamo comunisti. Al liceo avevo all’interno dell’euro, non disponendo più della leva come un dato fisiologico. Adesso il codice della crisi
la città eversiva e narcotica, eccitata e pericolosa grande passione politica. All’università è stata della svalutazione competitiva. Desario era una ha introdotto degli obblighi organizzativi che
degli Indiani Metropolitani, del Dams di Umberto naturale la scelta di giurisprudenza, a Bologna. Ho persona rocciosa. Carismatica. Si era formato nella l’imprenditore deve osservare per dimostrare che, se
Eco, del disegnatore Andrea Pazienza e dello sempre creduto nella crasi fra politica e diritto. Il durezza delle ispezioni della Banca Privata le cose poi vanno male, ha fatto tutto il possibile per
scrittore Pier Vittorio Tondelli. diritto è il precipitato delle scelte politiche. È una Finanziaria di Michele Sindona e del Banco far fronte a tensioni nascenti e difficoltà incipienti. Ma
Luca ha la geometria e la strutturazione che derivano finzione che l’interprete del diritto e il magistrato Ambrosiano di Roberto Calvi». imporre per legge l’avversione al rischio mortifica
dall’appartenenza a una delle ultime famiglie siano neutrali politicamente». Squilla il suo telefono per un reminder: come l’idea stessa di fare impresa. Io chiamo tutto ciò l’Opa
borghesi del Novecento italiano, un tempo in cui la Come portata principale, Enriques sceglie una suoneria per questo ha un pezzo dei Deep Purple. Le dei commercialisti sulla corporate governance». E,
cultura e la politica, la cifra civile e l’impresa erano un cotoletta alla milanese di vitello, con ratatouille per porzioni alla Madonnina sono molto abbondanti. La mentre sorridendo dice questo sui commercialisti,
tutt’uno: ci sono gli Enriques di Bologna, come ci sono contorno. Il cameriere non è proprio convinto della cotoletta alla milanese di Luca quasi sborda dal piatto. che sono una delle ossature della società
stati i Pirelli di Milano, gli Agnelli di Torino, i Costa di divergenza dalla ortodossia delle patate al forno, ma Enriques, che non si sottrae all’attualità («al di là della e del potere italiano, mi chiedo se tanti anni fa non
Genova. Oggi proprietari della casa editrice Zanichelli. sembra risollevato quando io chiedo invece disputa su Mediobanca fra il management e avesse ragione quel barone del diritto che definiva
Ieri protagonisti di una vita famigliare da romanzo l’ossobuco con la purea. «Questo va bene», dice. Caltagirone e alle prese di posizioni pubbliche della “eversive” le idee di un professore pro mercato che
classico fra Giorgio Bassani (ma senza tragedie La visione del diritto e la politica come parti di un più Meloni, sono favorevole alla lista del Consiglio di abita a Oxford vicino alla casa di Tolkien.
individuali) ed Elsa Morante (ma senza ampio perimetro culturale comune si è poi evoluta amministrazione, uno strumento diffuso in tutto il © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Imprese & Territori
Idrico, dal climate change
alle rinnovabili: l’Arera
incentiva la sostenibilità
La regolazione. Via libera dell’Authority al nuovo metodo tariffario che punta
a favorire la sicurezza degli approvvigionamenti. Focus sulla resilienza
Celestina Dominelli
ROMA
L
a premessa è chiara: gli
eventi estremi collegati al
cambiamento climatico, a
cominciare dai fenomeni
siccitosi e dalle alluvioni che
stanno colpendo anche l’Italia, ren-
dono sempre più necessari interventi
di ammodernamento e potenzia-
mento delle reti e delle infrastrutture
idriche. Da qui la scelta dell’Autorità
per l’energia, le reti e l’ambiente di
introdurre una serie di novità con
una doppia mossa a fine 2023 che, da
un lato, ha fissato il nuovo metodo
tariffario per i prossimi 6 anni, e, dal-
l’altro, ha ampliato il perimetro della
regolazione della qualità tecnica del
servizio idrico. Con l’obiettivo di in-
trodurre alcuni criteri guida che re-
cepiscono, come detto, l’esigenza di
potenziare gli investimenti destinati
a fronteggiare gli effetti delle criticità
meteoclimatiche.
Il faro sul climate change
Così, con una prima delibera, l’Auto-
rità presieduta da Stefano Besseghini
ha messo a punto un nuovo indicato-
re (M0-resilienza idrica) che si ag-
giunge ai sei già esistenti ammessi al
meccanismo di incentivazione (dal-
l’M1 che misura le perdite idriche al-
l’M6 sulla qualità dell’acqua depura-
ta) e che introduce una maggiore at-
tenzione sui temi della sicurezza degli
approvvigionamenti idrici ma anche
un preciso focus su aspetti relativa-
mente nuovi come il riuso delle acque
reflue. In modo da favorire, in primis,
un potenziamento delle interconnes-
sioni tra le infrastrutture, che più ri-
sultano collegate e meno sono sog-
gette a rischi di fornitura, ma anche
Idrico. Novità in campo per la regolazione del settore
Le mosse dell’Arera
Il nuovo macro-indicatore
Con la delibera 637
l’Autorità per l’energia, le reti
e l’ambiente ha aggiornato e
arricchito la regolazione
della qualità tecnica del
servizio idrico per migliorare
le criticità legate al climate
change: è stato così
introdotto il nuovo macro-
indicatore “M0-resilienza
idrica” volto a monitorare
l’efficacia del sistema
degli approvvigionamenti
rispetto alle sollecitazioni
collegate agli eventi
meteoclimatici.
per spingere i distributori idrici, spesso
non direttamente responsabili nel-
l’approvvigionamento - perché l’ac-
qua viene trasferita da un altro sog-
getto che si rifornisce a sua volta - ad
adottare tutte le misure necessarie a
garantire la sicurezza del processo.
In questo modo, a fronte di un in-
dicatore esplicito, gli operatori
avranno un obbligo di mantenimen-
to e miglioramento rispetto al nodo
della resilienza che l’Arera potrà
quindi misurare a monte in modo da
decidere se incentivare o meno i ge-
stori. E gli effetti di questo intervento
si vedranno nel giro di un paio di an-
ni: entro aprile, l’Autorità riceverà in-
fatti i piani degli interventi degli ope-
ratori con una descrizione delle mi-
sure che saranno messi in campo per
raggiungere l’obiettivo della resilien-
za idrica e tra due anni i risultati sa-
ranno misurati per valutare il rag-
giungimento dei target.
La virata verso la sostenibilità
Insomma, la strada è tracciata. E la
decisione dell’Autorità di ampliare i
macro indicatori ai quali è associato
il meccanismo con cui il regolatore
decide premi e penalità è stretta-
mente legato all’altra delibera ap-
Stefano
Besseghini
È presidente
dell’Autorità
per l’energia,
le reti e l’ambiente
dall’agosto 2018
‘ Le novità del settore
saranno presentate
il 30 gennaio a gestori
e associazioni
di consumatori
Il metodo tariffario
Insieme all’ampliamento
degli indicatori, l’Arera ha
approvato anche il nuovo
metodo tariffario idrico per il
quarto periodo regolatorio
2024-2029 che avrà la
durata di sei anni e che mira
a favorire la sicurezza degli
approvvigionamenti idrici e,
allo stesso tempo, a
promuovere una maggiore
cooperazione nei diversi
livelli di pianificazione.
L’approvazione segue
un’ampia consultazione con
tutti i soggetti interessati.
provata nelle scorse settimane, nella
quale è contemplato il nuovo meto-
do tariffario per il settore che ingloba
quel meccanismo. Entrambe le deli-
bere saranno presentate il prossimo
30 gennaio, a Milano, a una vasta
platea di operatori e associazioni dei
consumatori.
Tornando al nuovo metodo tarif-
fario, la prima novità è la durata: non
più quattro ma sei anni secondo
un’impostazione che però conferma
quanto fatto dall’Arera sul fronte del-
la regolazione del settore. Un lavoro
che è cominciato nel 2012, con i primi
interventi, e che ha consentito di
mettere a punto un modello solido,
in grado di funzionare bene anche
durante la pandemia e capace di
tracciare e monitorare tutte le di-
mensioni legate al miglioramento
della qualità del servizio.
Ora, partendo dalle ultime novità
legate al nuovo macro indicatore,
l’Autorità ha introdotto delle leve ta-
riffarie per spingere gli operatori ad
agire sulle infrastrutture in modo da
aumentare la resilienza contro gli
eventi avversi. Non solo, con il meto-
do tariffario ora in vigore, sono stati
altresì previsti degli incentivi per sti-
molare una riduzione degli oneri per
l’acquisto dell’energia che hanno un
peso significativo sui costi totali de-
gli operatori. In che modo? Valoriz-
zando il ricorso a forme di genera-
zione alternativa, come le rinnovabi-
li, ma anche l’autoproduzione. Con
un doppio risultato a valle. Perché,
così facendo, gli operatori migliora-
no la sostenibilità economica dei lo-
ro bilanci e, al tempo stesso, si eman-
cipano dalle dinamiche di costo delle
commodity impattate dal contesto
internazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AGF
Il costo dell’energia
Tra gli elementi di novità
introdotti dall’Authority
nella messa a punto del
nuovo metodo tariffario,
figura l’aggiornamento
della componente a
copertura del costo
dell’energia elettrica.
L’Arera punta a privilegiare
il ricorso da parte degli
operatori a forme di
generazione alternativa,
come le fonti rinnovabili, o
l’utilizzo di sistemi
di autoproduzione
dell’energia.
63,1 euro
L’investimento medio pro capite nel settore idrico
Investimenti realizzati dai gestori industriali
Euro/Ab.
70
60
50
40 38,2 38,6 39,3
35,2 36,1
32,9
30
2012 ’13 ’14 ’15 ’16
Fonte: Utilitatis su dati gestori
Acqua, la spinta dei gestori
sugli investimenti: balzo
del 30% dal 2019 a oggi
Il check di Utilitalia
ROMA
P er capire quanto la regolazione
abbia agito da stimolo spin-
gendo gli investimenti nel-
l’idrico, basterebbe partire da un da-
to, messo ben a fuoco nell’ultima fo-
tografia sul settore, contenuta nel
“Blue Book 2023” e firmata dalla
Fondazione Utilitatis e da Utilitalia,
che evidenzia come dal 2012, anno in
cui l’Arera ha messo in campo i primi
provvedimenti di aggiornamento
tariffario, si sia registrata una pro-
gressiva crescita di questo indicato-
L’investimento pro capite
È l’investimento medio pro capite
realizzato nel 2023 dai gestori indu-
striali nel settore idrico secondo la
rilevazione della Fondazione Utilitatis
63,1
56,1
53,9
48,7
46,6
’17 ’18 ’19 ’20 ’21 ’22/’23
re, passato da una media pro capite
di 32,9 euro a 63,1 euro nel 2023. Ol-
tre il 90% di incremento, insomma,
e il 30% in più considerando solo gli
ultimi cinque anni. A conferma che
la scelta dell’Autorità di puntare via
via su alcuni indicatori legati alla
qualità del servizio ha prodotto un
sostanziale avanzamento del com-
parto che ha accolto positivamente
anche le ultime novità regolatorie,
come spiega al Sole 24 Ore Filippo
Brandolini, presidente di Utilitalia,
la federazione in cui siedono oltre
450 aziende operanti nei servizi
pubblici dell’acqua, dell’ambiente,
dell’energia elettrica e del gas.
«Il “pacchetto” delle misure adot-
tato da Arera per il quarto periodo re-
golatorio idrico rafforza le condizio-
11
e di Utilitalia. Il dato del Sud, dove è
ancora accentuato il divario infra-
strutturale rispetto al Nord, mostra
l’aumento più marcato tra le macroa-
ree e tocca i 76 euro per abitante.
ni alla base delle capacità realizzative
del sistema industriale e di un mi-
glioramento continuo del servizio,
confermando una road map in cui
innovazione, efficienza, qualità, so-
stenibilità e resilienza ai cambia-
menti climatici rappresentano le
principali direttrici d’azione».
Certo, come ricorda anche la foto-
grafia della federazione, i passi
avanti da fare sono ancora diversi.
Perché le criticità, soprattutto al Sud,
non mancano sia in relazione al-
l’operatività degli enti di governo
dell’ambito - gli organismi chiamati
alla programmazione e alla gestione
delle risorse idriche sul territorio -
sia rispetto all’elevata frammenta-
zione gestionale, oltre che alla diffu-
sa presenza di gestioni in economia,
ai quali fanno capo più di 8 milioni di
abitanti. Ma gli indicatori della qua-
lità del servizio mostrano un miglio-
ramento come sottolineano, tra l’al-
tro, i dati sulle perdite di rete (dal
44% circa del 2016 al 41% dell’ultima
rilevazione). Sulle quali si è concen-
trata la prevalenza della spesa dei
gestori, in base a quanto riportato
dal rapporto coordinato dalla diret-
trice della Fondazione Utilitatis,
Francesca Mazzarella: il 22% del to-
tale degli investimenti programmati
per il 2020-2023 seguiti da quelli per
la qualità dell’acqua depurata (18%)
e dagli interventi per l’adeguamento
del sistema fognario (14%). Investi-
menti che ora, dopo le ultime delibe-
re dell’Authority, dovranno accele-
rare anche su altri versanti.
«Per quanto l’impostazione di fon-
do risulti sostanzialmente conferma-
ta, a beneficio di quella necessaria sta-
bilità di framework che il settore ora-
mai da diversi anni riesce a esprimere
- conclude Brandolini - le recenti mi-
sure hanno introdotto importanti ele-
menti di cambiamento. Se da un lato,
sarà quindi importante verificare le
modalità attuative di queste novità,
certo è che la regolazione ha accom-
pagnato in questi anni e continuerà ad
accompagnare lo sviluppo infrastrut-
turale e qualitativo del settore idrico».
—Ce.Do.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
Imprese & Territori
Moda
MSGM. Sfilata in metropolitana (M1)
Il fascino del classico,
che lega le generazioni
e proietta nel futuro
Sfilate di Milano. Emporio Armani e Fendi confermano il continuo dialogo
tra passato e contemporaneità, Msgm e Jordanluca colgono lo spirito del tempo
Angelo Flaccavento
P
er uno di quei capovolgi-
menti tipici della moda, in
questo momento non c’è
nulla di più nuovo, di più
propulsivo e dirompente del
classico, rinnegato fino a pochi anni
fa come retrogrado, noioso, appan-
naggio esclusivo di “cumenda”, ma-
gari con la panza, burocrati opachi,
farisei delle magnifiche sorti e pro-
gressive. Invece no: in questo esatto
momento – la puntualizzazione cro-
nologica è d’obbligo – il progresso
passa dai capisaldi irrinunciabili, dai
pilastri inamovibili e dai codici fami-
liari. Questo vuol dire ritorno al sarto-
riale, certo, ma anche riscoperta di
tutto quel che tanto piace a chi in veri-
tà la moda non la segue, e magari la
sdegna, ereditando guardaroba in-
tramontabili da avi elegantissimi. In-
vero, va detto, i classici di nuova gene-
razione sono fuori registro, perenne-
mente incastrati nella convergenza di
maschile e femminile che è l’asse por-
tante del presente.
Guida coriacea, ma silenziosa, di
questo movimento è Silvia Venturini
Fendi. Con la traslitterazione dei clas-
sici e la loro risignificazione, il diret-
tore creativo del menswear e degli ac-
cessori della maison romana lavora
praticamente da sempre, in una ma-
niera personalissima che corrisponde
Slowear valorizza quattro anime
Rilanci
La visione dell’ad Braga
U na collezione all’insegna del
modern tailoring, quella dei
marchi Slowear. Un recupero
della tradizione sartoriale dei brand,
sviluppato su forme contemporanee
e modelli iconici dell’abbigliamento
maschile. Una stagione che inaugura
un nuovo corso, in cui le collezioni dei
quattro brand (Incotex, Montedoro,
Glenshirt e Zanone) sono coordinate
come un unicum: tessuti, materiali,
coloriture e volumi, si fondono per
dare vita a insiemi di stile.
Emblematiche del mix tra dna e fu-
turo – alla base del rilancio guidato da
Fendi. Abbinamenti e tagli insoliti
al suo carattere, sedizioso dietro l’ap-
parenza garbata ma ritrosa. La colle-
zione, percorsa da un sentimento di
gita in campagna e seguente ritorno
in città, potrebbe idealmente avere
come icona di riferimento la regina
Elisabetta fuori porta a Balmoral, con
il fazzoletto in testa, l’impermeabile e
la gonna a pieghe. I kilt in effetti non
mancano, e così i larghi bermuda con
il cavallo così basso da sembrar sotta-
ne, mescolati alle polo e alle field jac-
ket dai volumi compatti, con il tocco
di luccicanza del lurex che è ormai di-
ventato, a sua volta, un classico. Nel-
l’oscillare tra otium e negotium, tra
pelli scattanti e rigori talari, gli acces-
sori introducono una nota pigra e in-
dolente, con tanto di borsa siesta che
all’occorrenza funge da cuscino.
Lavora sui classici anche Neil Bar-
rett, designer dal tratto intonso e dalla
mirabile precisione, che immagina un
incontro tra generazioni. Il guardaro-
ba classico, da nonno, muta allora nei
dettagli, nelle proporzioni, nei tessu-
ti, e quel che era vecchio appare nuo-
vo. È classico nella sartorialità, ma
abrasivo nel tono dell’espressione
l’idioma di Jordanluca, marchio lon-
dinese che ha da qualche anno ha
scelto Milano per sfilare e che questa
stagione si produce in una prova ma-
tura, tesa, proiettata verso un brillan-
te futuro. La malinconia di Federico
Cina si fa asciutta, ma vibra sempre di
Total look. L’intramontabile tartan
Emporio Armani. Prova eccelsa
sentimento, mentre Massimo Gior-
getti sceglie il mezzanino della stazio-
ne della metropolitana di Porta Vene-
zia, inaugurata nel 1964, come luogo
della sfilata MSGM, e omaggia Franco
Albini, che la progettò, usando a mo’
grafica la sagoma degli inconfondibili
corrimano. La collezione oscilla tra
dinamismo urbano e pigrizia dome-
stica, tra lunghi cappotti e maglionci-
ni imbottiti, con condimento di lucci-
chii vari, ma i diversi elementi non si
combinano in maniera armonica, e
alla fine l’omaggio ad Albini e alla mi-
lanesità frenetica, così acuto e tempe-
stivo, rimane inespresso.
Da Emporio Armani, infine, è
tempo di mare in inverno, sotto la tor-
re di un faro nero che lampeggia in
passerella: sentori atlantici ed ele-
ganza da traversata, grandi cappotti
e cerate, e gli inevitabili cappelli a bu-
stina, ma anche suit con bluse dello
stesso tessuto e ricami che ricordano
le concrezioni lasciare dal mare aper-
to sulle chiglie delle navi.
È un Armani in forma smagliante
quello qui all’opera, che trova una
puntura asciuttezza nell’espressione
e che, con inveterato radicalismo,
mette gli stessi abiti, riproporzionati,
anche addosso alle donne, perché la
riscoperta dei classici non può e non
deve essere unidirezionale, ma un ve-
ro e fluido dialogo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Piero Braga, amministratore delegato
di Slowear – la parte outerwear di
Montedoro: anche per l’autunno-in-
verno 24-25 torna il modello Franchi-
gia, reinterpretazione della field jac-
ket ideata originariamente per il
brand dal designer Walter Albini, e
che quest’anno è proposta tra le altre,
in una versione imbottita in velluto
mano cashmere. Incotex, conosciuto
come il brand dei “migliori pantaloni
al mondo”, continua la sua esplora-
zione nella proposta di un abito sarto-
riale, che “trasferisce” nel capospalla
il valore tecnico e i tessuti più amati
dagli estimatori del marchio, che pro-
segue il il percorso sul Seamless, il
pantalone senza cuciture laterali.
—G.Cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
valextra e lo spirito dei viaggi
Il marchio di pelletteria per l’A-I 24-25
propone The Exceptional Objects, una
collezione di borse e piccola pellette-
ria elegante e funzionale, legata al dna
Brevi
ricerca
Ten C mostra
la doppia anima
La collezione autunno-inverno
24-25 di Ten C, disegnata da
Alessandro Pungetti, è
focalizzata sulla ricerca di
nuovi trattamenti e tinture
artigianali che donano ai capi
un effetto vissuto, rendendoli
unici. Si può inoltre dire che in
questa collezione Ten C
esprime una sorta di doppia
anima, dove il mondo urbano e
quello militare si uniscono a
quello più sofisticato e poetico
creato dall’alchimia degli
assemblaggi di tessuti e
I l bello della moda – o almeno il
tinture. L’artigianalità e la
manualità si legano alla
trasformazione della materia e
del colore, conferendo ai capi
spessore e tridimensionalità,
oltre all’aspetto vissuto. Tra i
colori spiccano nero, antracite,
ghiaccio e verdi sottobosco.
evoluzione
Lardini e il futuro
dell’eleganza
Partendo da lavorazioni da
atelier in un’ottica che sfida il
superfluo in favore di una
connessione più profonda con
la vita urbana, Lardini rompe
con le convenzioni tradizionali
e apre nuove prospettive al
menswear e ai canoni
dell’eleganza maschile.
L’individualità diventa un
elemento fondamentale,
poiché ogni combinazione di
capi è unica e permette
all’uomo di esprimere la
propria personalità attraverso
l’abbigliamento (nella foto,
cappotto over lenght in panno
militare rosso con gilet in pura
lana non trattata).
marchi storici
Canali e il fascino
delle materie nobili
L’abilità sartoriale di Canali
trova la sua massima
espressione nel guardaroba
Double che si popola di nuovi
elementi ribadendo l’autorità
del marchio – nato nel 1934 –
nell’impiego di questa
tecnica per l’abbigliamento
maschile. Questa complessa
abilità sartoriale per dare vita
a capi realizzati a mano in
cashmere o lana, sfoderati
con cuciture invisibili, viene
ora applicata a scarpe e
accessori oltre che ai
capispalla, giacche-camicia e
«I
pantaloni che offrono
un’interpretazione
contemporanea dell’abito
formale. Nell’esclusivo
montgomery taupe (nella
foto) anche gli alamari sono
rivestiti in tessuto double,
dimostrazione della maestria
e della capacità di ricerca e
innovazione del marchio.
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
di Valextra, che ha ridisegnato i suoi
modelli per renderli ancora più resi-
stenti a mode e tendenze. Nella foto,
la borsa a mano Milano Large, realiz-
zata nel nuovo pellame Millepunte
Dolce&Gabbana, il nero
torna simbolo di sobrietà
Le sorprese sono nei dettagli
Oltre gli influencer ro e le sorprese sono nei dettagli,
sartoriali e di stile».
Richiamo alla qualità Il riferimento è ai tagli delle
giacche, più corti o più lunghi, alle
camicie che diventano dolcevita
Giulia Crivelli di seta – in alcuni casi bianca –,
alle scarpe, che da sneaker «con
suo tratto più distintivo – è di es-
sere in costante movimento e
trasformazione. Ci sono i cicli, cer-
to, esistono gli eterni ritorni, per
enormi suole di carroarmato»
mutano in scarpe basse e lucide,
stringate come le più classiche
delle derby inglesi, ma con brio,
perché anche in questo caso si ri-
usare un’espressione più lettera- conoscono piccoli ma fondamen-
ria, ma è innegabile che a ogni sta- tali adattamenti nelle forme.
gione e forse pure più velocemente Sollecitati sul tema del giorno, il
di così, la moda dimentichi il suo ruolo (forse) in crisi degli influen-
passato più prossimo per abbrac- cer, nella moda e non solo, Dome-
ciare un futuro altrettanto vicino, nico Dolce e Stefano Gabbana tor-
innamorandosi di una nuova sé, nano al concetto che ricorre in ogni
per così dire. È un processo affasci- racconto delle loro collezioni, che
nante e, sì, bellissimo. Per una vol- si tratti di pret-à-porter o di alta
ta però, dopo aver sentito Domeni- moda: la competenza. «Noi per
co Dolce e Stefano Gabbana rac- primi siamo impegnati a ritrovare
contare cosa li ha ispirati per la col-
lezione uomo del prossimo
inverno, viene quasi da sperare che
la moda rallenti, che faccia un’ec-
e far ritrovare il piacere delle belle
immagini, delle campagne di co-
municazione su carta. Da diverse
stagioni lavoriamo solo con gran-
cezione al suo procedere per conti- dissimi fotografi e modelle, altro
nui strappi. Perché le parole dei che selfie o reel improvvisati: la
due stilisti-imprenditori si sono moda bisogna saperla fare, ma an-
concentrate su un problema del- che raccontare. Le persone non de-
l’oggi che meriterebbe una rifles- vono essere influenzate, devono
sione da parte di tutti, non solo del- poter conoscere e scegliere».
la moda. Parliamo della necessità © RIPRODUZIONE RISERVATA
di cura e qualità di ciò che si fa, di
autenticità e di competenza, qual-
siasi sia l’ambito in cui ci si muove.
«Abbiamo chiamato la collezio-
ne Sleek, una parola inglese che si
può tradurre con elegante, ma che
ha un suono più deciso, originale,
persino allegro rispetto a elegant –
raccontano Domenico Dolce e Ste-
fano Gabbana –. In oltre 40 anni di
lavoro abbiamo amato, poi respin-
to e di nuovo adottato e infranto
ogni canone conosciuto di stile ed
eleganza, ma non abbiamo mai ri-
nunciato a costruire una collezione
partendo da materiali eccelsi, mani
esperte e cura dei dettagli».
Circa 60 i look in passerella
(tanti per quasi tutti, insolitamen-
te pochi per Dolce&Gabbana), ca-
ratterizzati dal nero. Stessa scelta
di colore dominante fatta, non può
essere un caso, per la collezione di
alta moda presentata a Milano un
mese fa (si veda Il Sole 24 Ore del 14
dicembre): «Nella nostra storia il
nero ha sempre avuto un ruolo im-
portante, abbiamo fatto però in-
numerevoli incursioni nel colore.
Per questa collezione non abbia- Scenografia. La passerella del Metro-
mo avuto dubbi: tutto parte dal ne- pol si è arricchita di scale e gradini
Corneliani cresce e punta
a 15 negozi diretti in Cina
Lusso tiva, al netto delle uscite abbiamo
assunto 35 persone, più di quante ne
Focus sulla formazione avessimo preventivato – continua
Brandazzo –. Si tratta principal-
mente di operai, anche senza espe-
Marta Casadei rienza». Da qui l’esigenza di «creare
una scuola interna per formare
l 2023 è stato un anno in li-
nea con le nostre aspettati-
ve e manteniamo l’obiettivo
di ricavi a 100 milioni di euro nel
nuove leve in collaborazione con gli
istituti formativi di Mantova».
L’azienda sta accelerando sul
business internazionale con un fo-
2025. C’è stato anche un importante cus sulla Cina: «Abbiamo in pro-
salto a livello di reddività». gramma l’apertura di 15 negozi di-
È soddisfatto Giorgio Brandazza, retti entro il 2026 e, in contempora-
amministratore delegato di Corne- nea, apriranno 4 negozi in franchi-
liani, azienda di abbigliamento ma- sing di cui due quest’anno». ùTra
schile di fascia alta che esporta
l’85% dei 75 milioni di euro di ricavi
nel 2023. Corneliani, che ha sede nel
mantovano e oltre 90 anni di storia
alle spalle, sta crescendo dopo un
i mercati promettenti anche il Me-
dio Oriente, con in testa Emirati e
Arabia Saudita (verrà inaugurato
un monomarca a Riyadh nel secon-
do semestre). Tra le priorità del-
periodo di rilancio seguito alla crisi, l’azienda – che lo scorso anno ave-
al “salvataggio” con un finanzia- va lanciato la capsule Circle di Paul
mento pubblico-privato e, nel 2021, Surridge – c’è anche la sostenibili-
alla costituzione di una newco con tà: «Va oltre la collezione, è un pila-
due soci: Investcorp al 51% e Invita- stro del nostro Dna. Quest’anno
lia al 49 per cento. presenteremo il primo bilancio di
Agli indicatori economici positivi sostenibilità».
iz
nel 2023 si sono affiancati dati occu- www.ilsole24ore.com/moda
.b
pazionali in crescita: «Per far fronte Le foto della collezione Corneliani
dell’aumento della capacità produt-
st
© RIPRODUZIONE RISERVATA
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
Finanza & Mercati
Lettera al risparmiatore
La scommessa di Sesa:
più servizi e tecnologia
per il mondo finanziario
Gruppo hi tech. La società prosegue nelle acquisizioni per spingere il business
Focus su sicurezza cibernetica e data science. Rischio inflazione sui margini
di Vittorio Carlini
T
ra le tabelle delle presenta-
zioni dei dati di bilancio ce
ne è sempre qualcuna più
interessante delle altre. Co-
sì è anche per Sesa. Il grup-
po, di cui la Lettera al risparmiatore
ha sentito i vertici, a fine della prima
metà dell’esercizio 2023-24 (31 otto-
bre scorso) ha pubblicato la divisione
dell’Ebitda per segmenti d’attività.
L’articolazione è la seguente: la Di-
stribuzione a valore aggiunto (Vad) e
il Software and system integration
(Ssi) pesano rispettivamente il 51 e
40,1% del totale. Il rimanente 8,9% del
Mol è generato, invece, dal Business
services. In generale, rispetto allo
stesso periodo del 2018-19, si nota, da
una parte, l’incremento dell’inciden-
za relativa del Ssi e del Business servi-
ces; e, dall’altra, la diminuzione del
peso del Vad. La dinamica, eliminan-
do l’effetto stagionalità, è confermata
a livello di intero esercizio. Il bre-
akdown dell’Ebitda del 2022-23 è così
costituito: la Distribuzione a valore
aggiunto e il Software and system in-
tegration valgono il 52 e 40,5% del to-
tale. Il Business services, dal canto
suo, incide per il 7,5%. Nel 2017-18 il
Vad aveva generato il 64,3% del Mol e
l’Ssi il 32,7%. Il Busines services, inve-
ce, si doveva accontentare del 3%. In-
somma: al netto che la redditività - in
valore assoluto - di tutte le divisioni è
salita, Ssi e Business Services (Bs)
hanno accelerato di più. Si tratta di un
andamento che, nel medio periodo, è
confermato? La risposta è positiva. La
società, detto che l’obiettivo è espan-
dersi in tutte le aree d’attività, prevede
che, nell’arco di 3-5 anni, la divisione
dell’Ebitda potrebbe essere la se-
guente: circa il 40% appannaggio del
Vad; intorno al 45% per l’Ssi e il 15% da
ricondursi al Business services. In
particolare, quindi, il Busines services
dovrebbe fare da “lepre” tra le aree
d’attività di Sesa.
Il Business services
Già, il Business services. Ma di cosa si
tratta? In quest’ambito, in linea di
massima, il gruppo - che va ricordato
è un acquisitore seriale - riconduce le
soluzioni hi tech proprietarie, e i ser-
vizi, per il mondo delle istituzioni fi-
nanziarie: dalle banche alle assicura-
zioni fino alle Sgr. Prodotti utili, ad
finanza
golden power da riformare per le banche
di Paolo Gualtieri
—Continua da pagina 1
e che le banche vanno tutelate
perché gestiscono infra-
strutture critiche (basti pen-
sare al sistema dei pagamenti e a
quello di regolamento e compen-
sazione delle negoziazioni dei ti-
toli dello Stato e delle aziende)
utilizzano e sviluppano tecnolo-
gie cruciali come l’intelligenza ar-
tificiale e posseggono tantissimi
dati sensibili relativi a persone e
imprese: la sicurezza di questi da-
ti e delle infrastrutture è vitale per
il funzionamento dell’economia e
della società stessa.
Tuttavia, la norma interna, che
prende le mosse dal Regolamen-
to Ue 2019/452 con il quale è
stata data la possibilità agli Stati
membri di adottare regole re-
strittive per gli investimenti
10,5 milioni
esempio, all’informatizzazione della
tesoreria oppure al supporto del we-
alth management. Di recente, poi,
Sesa ha allargato l’offerta con le piat-
taforme - sempre digitali - a soste-
gno delle cartolarizzazioni. Il focus,
quindi, è essenzialmente sul mondo
della finanza. Seppure, in ipotesi,
l’azienda valuta la maggiore espan-
sione nel settore delle utility (dove,
peraltro, è già presente in maniera li-
mitata). Ciò detto, il Business servi-
ces, per l’intero 2023-24, dovrebbe
arrivare a generare il giro d’affari di
circa 120 milioni (erano 84 l’esercizio
precedente). L’Ebitda margin dal
canto suo, dopo l’accelerata dello
scorso esercizio, è previsto stabiliz-
zarsi intorno al 13%.
La frenata economica
Tutto facile come bere un bicchiere
d’acqua, quindi? La realtà è più com-
plicata. Il risparmiatore ricorda che,
in scia alle politiche monetarie re-
strittive, le economie di diversi Paesi
(soprattutto in Europa) hanno frena-
to. Un contesto dove le imprese pos-
sono congelare gli investimenti nel-
l’Information technology e, quindi,
impattare attività di società come Se-
sa. Il gruppo, invitando ad un’analisi
più articolata, non condivide la con-
siderazione. La società, viene ricor-
dato, è focalizzata sul B2B. In altre
parole: i clienti sono essenzialmente
imprese, distretti industriali o istituti
finanziari. Tutte realtà che, al di là di
eventi congiunturali, sono contrad-
distinti dal trend di lungo periodo e
strutturale della digitalizzazione
dell’attività. In tal senso, è l’indica-
zione, possono guardarsi le dinami-
che dell’It. Da un lato nel 2023, con il
settore globale previsto in rialzo del
3,5%, i devices (su cui Sesa non è fo-
focus
Rischio di credito
Al 31/10/2023 il Gruppo
vanta crediti correnti verso
i clienti per 519,266 milioni.
Di questi: 430,273 sono a
scadere. Quelli scaduti da 0
a 360 giorni sono circa 81,9.
Oltre 360 giorni sono, infine,
6,9 milioni.
esteri e che a partire dal 2023 ha
stabilizzato il regime transitorio
introdotto durante la pandemia
Covid, è in contraddizione con gli
obiettivi Ue di conseguire in
tempi ravvicinati un maggior
grado di integrazione finanziaria
in Europa e pone un problema di
coordinamento di non poco
conto tra l’esercizio dei poteri
speciali e la disciplina di vigilan-
za prudenziale. Lo sviluppo
atteso e auspicato dell’industria
bancaria e finanziaria europea
vede la creazione nell’area euro
di meccanismi comuni di tutela
dei depositanti e un processo di
concentrazione tra banche di
diversi paesi in modo da costitui-
re dei campioni europei capaci di
investire adeguatamente nelle
nuove tecnologie, per migliorare
i servizi alle imprese e ai rispar-
calizzata) sono calati; ma, dall’altro,
il segmento dei software per l’impre-
sa salirà. Detto diversamente: i mer-
cati di riferimento del gruppo, indica
l’azienda, rimangono solidi. Non so-
lo. La società, come mostra la sua
storia, rimarca di essere in grado di
sovraperformare, anche grazie al-
l’M&A, l’andamento degli stessi mer-
cati di sbocco. Quindi Sesa non vede
particolari problemi sul tema in og-
getto.
La System integration
Ma non è solo questione di Business
services o di rischi macroeconomici.
Il gruppo, oltre al Bs, ha altre due aree
d’attività. La prima, settore storico
facente capo a ComputerGross, è la
cosiddetta Value added distribution
(Vad). Cioè: la distribuzione informa-
tica a valore aggiunto B2B. La secon-
da, invece, è il Software sytem inte-
gration (Ssi). Vale a dire: l’offerta di
sistemi informatici su misura per so-
cietà, utilizzando i prodotti dei grandi
vendor It. Ebbene: proprio rispetto a
quest’ultimo fronte, Sesa focalizza gli
sforzi - tra le altre cose - su cyber se-
curity e cloud computing. Oltre, poi,
che nel data science. In particolare,
c’è attenzione - in maniera trasversa-
le - rispetto alle soluzioni di Artificial
intelligence (Ai). Un esempio? Le ap-
plicazioni di Ai a sostegno della sicu-
rezza cibernetica per le imprese.
Quelle imprese le quali, sempre nel
Ssi, sono servite anche in Europa. Il
gruppo, va ricordato, ha due piatta-
forme hi tech paneuropee. Una è per
la cybersecurity tra Spagna, Germa-
nia ed Italia. L’altra, invece, riguarda
l’engineering (progettazione a favore
della produzione aziendale) ed è arti-
colata tra diversi Paesi: dal mercato
domestico alla Spagna fino alla stessa
Germania e Romania.
La volontà - evidentemente - è
rafforzare l’attività esistente. Senza,
tuttavia, escludere la possibilità di
creare, anche attraverso l’M&A, ulte-
riori business paneuropei. Ad esem-
pio, nel data science o Digital green.
Ciò detto, riguardo alle prospettive
sull’intero 2023-24, il Software and
system integration dovrebbe cresce-
re intorno al 20% rispetto all’anno fi-
scale precedente.
Dall’Ssi al Vad. Quest’ultima area,
per l’appunto, è l’attività storica del
gruppo. La società, a ben vedere, sul
miatori in termini di qualità e
costo, e di competere con i colos-
si mondiali del credito soprattut-
to statunitensi, che, per merito
delle maggiori dimensioni e di
modelli di business più articolati,
mostrano una redditività sensi-
bilmente superiore a quella delle
banche del vecchio continente.
L’ingerenza politica nel libero
funzionamento del mercato po-
trebbe costituire un ostacolo allo
sviluppo delle banche e delle altre
aziende del settore finanziario in
un contesto in cui diviene essen-
ziale raggiungere una dimensione
operativa internazionale per sfrut-
tare le economie di scala e di rete.
Le operazioni di aggregazione tra
importanti imprese creditizie e
finanziarie, soprattutto se tran-
sfrontaliere, comportano studi dei
mercati e analisi economiche e
posizione finanziaria netta
La Posizione finanziaria netta, alla metà
dell’esercizio 2023-24 (31/10/2023),
è positiva per 189,5 milioni. Il dato
tuttavia, al netto dei debiti figurativi
Il gruppo Sesa in numeri
SEMESTRI A CONFRONTO
Dati in milioni al 31/10/2023 e 2022
0 500
Ricavi
Ebitda
93,4 113,3
Utile dopo le tasse normalizzato
45,9 50,1
RICAVI PER SEGMENTO DI BUSINESS
Dati in % sul totale del primo semestre al 31/10/ 2023 e 2018
0 10 20 30
Software e system integration 21,9 22,5
Value added distribution
Business services
1,2 8,0
EBITDA PER SEGMENTO DI BUSINESS
Dati in % sul totale del primo semestre al 31/10/ 2023 e 2018
0 10 20 30
Software e system integration 37,5 40,1
Value added distribution
Business services
2,9 8,9
RAPPORTO TRA CIRCOLANTE E RICAVI
In % il rapporto tra net working capital e ricavi
-1,00 -0,75 -0,50 -0,25 0,00
I trim 2022-23
II trim 2022-23
III trim 2022-23
IV trim 2022-23
-0,6
I trim 2023-24
II trim 2023-24
Le acquisizioni
Sesa è un acquisitore seriale.
Dal 2025 ha realizzato ben 69
operazioni di M&A. Tra Gennaio
e dicembre 2023, invece, lo
shopping ha riguardato 13
realtà (60 milioni di ricavi). Si
tratta di un’attività che prose-
gue? La risposta è positiva. Il
gruppo guarda a tutte le aree di
giuridiche approfonditi e costosi. Il
processo autorizzativo previsto
dalle regole di vigilanza è fondato
su elementi di natura tecnica e
richiede la stima degli effetti del-
l’aggregazione sulla redditività
della combined entity, sulla sua
solidità patrimoniale, sul profilo di
rischio atteso, che dipende dal
modello di business scelto, e sul-
l’assetto organizzativo e di gover-
nance che ne scaturirà. Inoltre, nel
caso di aggregazioni tra banche di
paesi diversi, è necessaria la stima
delle conseguenze che la combina-
zione determinerà sui servizi ai
clienti, individuali e imprese, delle
varie entità coinvolte e delle impli-
cazioni sulla trasmissione della
politica monetaria e sul finanzia-
mento degli Stati.
Tutto il lavoro tecnico necessa-
rio a pianificare, costruire e nego-
ziare un’importante aggregazione
rischia di essere vanificato da un
atto, l’esercizio dei poteri speciali,
che è connotato da amplissima
discrezionalità, giustificata dalla
legati in grande parte ad esborsi futuri
conseguenti all’attività di Merger &
Acquisition, è di 10,5 milioni. Al di à
della specificazione riguardo alla
contabilizzazione, qual è la dinamica
1000 1500
2022-23 2023-24
1.311,70 1.501,60
40 50 60 70
2018-19 2023-24
69,5 76,9
40 50 60 70
2018-19 2023-24
51 59,6
0,25 0,50 0,75 1,00 1,25
0,4
0,8
0,8
0,3
1,2
business, seppure è più facile
possa concretizzarsi l’M&A nel
Ssi o nel Business Services
vista la maggiore frammenta-
zione di queste due aree
d’attività. In linea di massima il
gruppo realizza operazioni bolt
on e di medie piccole dimensio-
ni (Ebitda compreso tra 1 e 5
milioni).
natura degli interessi tutelati.
La norma dovrebbe essere
cambiata perché non v’è solo una
questione di compatibilità del
regime italiano sui poteri speciali
con la tutela delle libertà di stabili-
mento e di circolazione dei capita-
li garantite dall’ordinamento
europeo, ma vi è anche un tema di
coerenza con gli obiettivi di inte-
grazione del sistema finanziario
europeo e con l’interesse a svilup-
pare e rafforzare ulteriormente le
banche, le compagnie di assicura-
zione, gli intermediari di mercato
e le infrastrutture di rete del no-
stro Paese. Il vincolo applicato ad
aziende del settore finanziario
appartenenti all’Unione europea
dovrebbe essere rimosso, però
sarebbe opportuno farlo nell’am-
bito di un’iniziativa coordinata tra
i diversi paesi per evitare che
soggetti ostili possano sfruttare il
comportamento di governi di Stati
appartenenti all’Ue che opportu-
nisticamente si distanziano dalla
maggioranza, come sta facendo in
13
della Posizione finanziaria netta per
fine esercizio? Sesa risponde che,
vista la stagionalità del business, la
casa netta è prevista come di consue-
to salire rispetto al 31/10/2023
fronte in oggetto guarda a verticali di
business simili a quelli degli altri set-
tori. Così c’è il focus su cyber security,
cloud computing e data science. In
particolare, poi, una priorità riguarda
la sottosezione del Digital green. Si
2000 tratta di un’attività in cui sono ven-
duti differenti prodotti: dalle tecno-
logie per l’efficienza energetica
aziendale fino alle soluzioni di do-
motica (sempre nell’ energy efficien-
cy) o gli inverter dei pannelli solari.
Nel 2022-2023 il business in oggetto
è valso circa 300 milioni. Rispetto al-
l’esercizio in corso il giro d’affari del
Digital green dovrebbe, in linea di
massima, mantenersi tale. Più nel
suo complesso, invece, il Vad, sempre
sull’intero 2023-24, è previsto cresce-
re tra un’alta singola cifra ed una bas-
sa doppia cifra percentuale.
80 Il nodo inflazione
Ciò detto il risparmiatore guarda an-
che ad un altro aspetto: l’inflazione.
Vero! Il rialzo degli oneri è in frenata.
Tuttavia, il timore - soprattutto, visto
che Sesa è realtà labour intensive, ri-
spetto al costo del lavoro - è di assi-
stere alla riduzione delle marginalità.
Il gruppo, pure conscio del tema, dice
di essere in grado di gestirlo. In pri-
mis perché, viene sottolineato, c’è
un’attenta gestione delle dinamiche
salariali anche, e soprattutto, grazie
alla presenza di un articolato welfare
aziendale. Inoltre perché, afferma
sempre Sesa, la strategia è quella
80 d’investire su una forza lavoro giova-
ne da formare e fare crescere all’in-
terno dell’azienda. Infine perché, an-
che a seguito delle suddette attività,
il gruppo è stato capace di fare cresce-
re, più che proporzionalmente, il va-
lore aggiunto rispetto ai costi opera-
tivi. Il che consente al gruppo, come
indicato nella presentazione degli ul-
timi dati semestrali, di stimare un
range di crescita dell’Ebitda a fine del
2023-24 tra +15 e +20%.
Sennonché c’è un ulteriore ele-
mento che può impattare la redditi-
vità (in questo caso netta). Il rialzo
dei tassi che, a fronte dei circa 320
1,50
milioni di debito lordo al
31/10/2023, implica l’incremento
degli oneri finanziari passivi.
In effetti, afferma Sesa, l’utile net-
to, a differenza che nel passato, nel
primo semestre del 2023-24 è salito
meno dell’Ebitda. Un trend conse-
guente, per l’appunto, all’incremento
degli oneri finanziari passivi. Al di là
di ciò però, viene sottolineato, da un
lato i tassi hanno raggiunto il livello
massimo e dovrebbero scendere; e,
dall’altro, il gruppo ha messo in atto
un efficientamento operativo della
struttura finanziaria. Quindi il feno-
meno, che potrà proseguire nella se-
conda metà del 2023-24, è previsto
successivamente rientrare.
In un simile contesto, quali allora
le prospettive sull’intero anno fiscale
in corso? La società, su questo tema,
conferma l’outolook. Tra le altre co-
se: 3,2-23 miliardi di ricavi e 240-250
milioni di Ebitda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il DOSSIER
Tutte le “Lettera al
Rispamiatore” sul sito del Sole
nella sezione Finanza & Mercati
ilsole24ore.com
questo periodo l’Ungheria. Il tema
dei poteri speciali è trasversale
rispetto alle questioni economi-
che, di politica estera e di difesa e
perciò riporta all’attenzione la
necessità di una modifica dei
trattati Ue che vada a definire un
sistema a cerchi concentrici, con
Paesi più integrati tra loro politi-
camente, giuridicamente ed eco-
nomicamente e altri meno.
In tempi complessi come quelli
attuali è opportuno ricercare
alleanze e cooperare all’interno
dell’Ue per individuare punti di
equilibrio che, da un lato, permet-
tano al nostro sistema finanziario
di svilupparsi e competere effica-
cemente nei mercati mondiali a
beneficio delle imprese e dei
cittadini e, dall’altro, impediscano
a organizzazioni controllate da
governi di paesi ostili o che non
rispettano i principi fondanti
della nostra democrazia di impos-
sessarsi di infrastrutture, tecnolo-
gie e dati critici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14
Norme & Tributi
Assicurazioni
Calamità. Dopo un dibattito durato anni, dal 2024 scatta l’obbligo di assicurazione per imprese (non agricole) e per immobili ristrutturati post sisma con il Superbonus
Polizze obbligatorie su immobili
delle imprese o con Superbonus
Catastrofi naturali. Ancora molti punti da chiarire: tra gli eventi coperti mancano i danni da grandinate
eccezionali. La copertura sugli edifici ristrutturati riguarda le zone sismiche e attende un Dm attuativo
Paolo De Angelis
Maurizio Hazan
p
olizze assicurative obbli-
gatorie per i rischi cata-
strofali sugli immobili per
rimediare alla mancata
copertura volontaria da
parte dei proprietari mentre i cam-
biamenti climatici rendono più fre-
quenti e distruttivi i danni da eventi
meteo estremi. Dopo anni di di-
scussioni sul tema il legislatore fi-
nalmente si è mosso con la mano-
vra economica di fine 2023, intro-
ducendo l’obbligo di assicurare gli
immobili utilizzati dalle imprese e
quelli che hanno fruito del Super-
bonus 110% in zone sismiche. Chi si
attendeva un obbligo generalizzato
potrà rimanere deluso. Anche per-
ché le nuove norme, pur se di por-
tata più limitata, danno luogo a va-
rie incertezze applicative.
Immobili delle imprese
La legge di Bilancio 2024 (la n.
213/2023, articolo 1, commi da 101
a 112) ha introdotto, in capo alle
imprese con sede legale o stabile
organizzazione in Italia, l’obbligo
di stipulare, entro il 31 dicembre
2024, contratti assicurativi a co-
pertura dei danni da eventi natura-
li catastrofali. C’è dunque poco
meno di un anno per mettersi in
regola, ma per poterlo fare sembra
di fatto necessario che i ministeri
dell’Economia (Mef) e delle Impre-
se (Mimit) emanino un decreto at-
tuativo: a dispetto dell’ambiguità
letterale della norma (che sembra
demandare al Dm meri compiti di
eventuale specificazione contenu-
tistica), sono in gioco elementi es-
senziali ai fini della delimitazione
oggettiva della copertura (quali le
modalità di individuazione degli
eventi calamitosi e catastrofali
compresi nella copertura).
Si possono mettere alcuni punti
piuttosto fermi:
O l’obbligo non riguarda le impre-
se agricole, cui si applica la discipli-
na del Fondo mutualistico nazio-
nale per la copertura dei danni ca-
tastrofali meteoclimatici stabilita
dalla legge di Bilancio 2022;
O oggetto della copertura sono i
danni direttamente causati (a ter-
reni, fabbricati, impianti, macchi-
nari e attrezzature industriali e
commerciali di proprietà dell’im-
presa) da sismi, alluvioni, frane,
inondazione e esondazioni.
Non rientrano dunque nel peri-
metro di copertura eventi naturali
diversi, quali i fenomeni grandi-
nigeni che pure hanno causato,
negli ultimi anni, notevolissimi
danni. La necessità di una diretta
riferibilità causale sembra esclu-
dere, del resto, che danni cagiona-
ti da grandine, pur se occorsi in
concomitanza ad un sisma o a una
inondazione, possano esser ri-
compresi in garanzia.
La più spiccata particolarità del-
la nuova norma sta nella previsio-
ne, accanto all’obbligo di assicu-
rarsi in capo alle imprese, di un ob-
bligo a contrarre a carico delle
compagnie assicurative che copro-
no i rischi connessi agli eventi na-
turali (tutte quelle che, in base al-
l’articolo 2 del Codice delle assicu-
razioni, sono attive nel ramo 8
Danni). Questo dovere di accettare,
a condizioni di premio «propor-
zionali al rischio», le proposte di
polizza loro rivolte dai clienti atte-
sta la funzione sociale di queste
nuove coperture e riecheggia l’ob-
bligo a contrarre della Rc auto. Con
una serie di complesse problemati-
che assuntive, anche in vista della
probabile necessità di rendere di-
sponibili, a chi le richieda, soluzio-
ni di garanzia limitate ai soli rischi
catastrofali previsti dalla norma
(senza il forzoso abbinamento con
altre diverse coperture su eventi
naturali già oggi presente sul mer-
cato). La violazione o l’elusione
dell’obbligo a contrarre comporta
peraltro l’applicazione di severe
sanzioni pecuniarie.
A fronte delle possibili difficoltà
risarcimenti con clausole vecchie
Il giudice può condannare l’assicurato
Tre nuovi obblighi assicurativi
hanno visto la luce a fine anno: per
rischi catastrofali sugli immobili di
imprese e su quelli con Superbo-
nus in zona sismica, più l’esten-
sione della Rc auto ai veicoli fermi
in aree private. Quest’ultima
immediatamente operativa,
essendo imposta dal legislatore
comunitario.
L’impatto pratico per il mercato e
per gli assicurati è tutt’altro che
trascurabile anche perché le
nuove norme danno luogo a seri.
dubbi applicativi. Neanche una
riga di chiarimenti è sin qui giunta
mentre le polizze per quei rischi
nell’affrontare un rischio non age-
volmente sostenibile, il comma 103
prevede che lo si possa assumere
anche in regime di coassicurazione
o ricorrendo a un consorzio tra
compagnie. D’altra parte, data la
natura dei rischi catastrofali (bassa
probabilità di realizzazione - pur
con le varie eccezioni causate dai
cambiamenti climatici - e alta in-
tensità di danno), con il comma 105
- nella sua versione definitiva - il
legislatore ha dettato principi di
natura tecnica per tutelare la capa-
cità assuntiva del mercato assicu-
rativo e riassicurativo nazionale,
salvaguardando la sostenibilità
economico-finanziaria del sistema
assicurativo. Con un richiamo, pe-
raltro a misure prospettiche di ade-
guamento di premi e regole risarci-
torie nel rispetto delle norme di vi-
‘ I cambiamenti climatici
aumentano i rischi:
per legge la Sace coprirà
il 42,5% alle imprese,
con franchigia al 15%
continuano a essere stipulate e
rinnovate con modalità identiche
o quasi al passato. Per ora occorre
riferirsi alle (caute) interpretazioni
di associazioni di categoria. Ma se
per gli eventi catastrofali il merca-
to dovrà fornire, con i decreti
attuativi, risposte adeguate anche
a chi a inizio 2025 sia ancora
assicurato con vecchie polizze ,
per la Rc auto il problema è più
serio. Capire se l’obbligo copre un
rischio e quale sia la operatività
delle deroghe può incidere sull’in-
dividuazione di chi deve risarcire.
—M.H.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13
15 miliardi
le garanzie statali per sace
Sace, sulla base di una garanzia che
impegna a carico del bilancio dello
Stato 5 miliardi di euro per ciascuno
degli anni 2024, 2025 e 2026, svolge-
ANSA
Telefisco, dall’Irpef
ai bonus alla riforma:
chiarimenti in arrivo
In agenda il 1° febbraio
il convegno
D all’Irpef al superbonus,
dalla riforma fiscale ai
controlli, dalle misure per
le imprese alla novità sull’Iva.Te-
lefisco 2024 prenderà in esame
tutte le novità di quest’anno e
porterà un’ondata di chiarimenti
in materia fiscale. Che daranno
indicazioni importanti per con-
tribuenti, imprese e professioni-
sti. Per i professionisti, poi, sarà
possibile fare il pieno di crediti
formativi arrivando fino a quota
12. Ma andiamo con ordine.
Telefisco 2024 garantirà
chiarimenti su tutte le novità.
Con le relazioni degli esperti del
Sole 24 Ore e le risposte di En-
trate, Gdf e Mef.
La trentatreesima edizione
dell’evento gratuito (nella sche-
da sotto è riportato il program-
ma) si svolgerà in diretta giovedì
1° febbraio. I lavori potranno es-
sere seguiti in presenza nella se-
de centrale nell’Auditorium Aru-
ba, all’interno del campus di Data
Center, Via S. Clemente 53 –
Ponte San Pietro (Bergamo) da
dove trasmetteranno gli esperti
del Sole e nelle altre sedi orga-
nizzate sul territorio (sul sito di
Telefisco l’elenco). Oppure po-
tranno essere seguiti in strea-
ming sul sito di Telefisco.
gilanza prudenziale europea – seb- Due le formule a disposizio-
bene non direttamente richiamate
– ma di certo riconducibili al fra-
mework normativo Solvency 2. Il programma
Nella stessa direzione va inter-
pretato il comma 108, in forza del
quale la Sace - sulla base di una ga- TELEFISCO BASE
ranzia statale che impegna a carico DIRETTA 1° FEBBRAIO
del bilancio dello Stato 5 miliardi di
euro per ciascuno degli anni 2024, O Le novità su Iva e fattura
2025 e 2026 – svolge il ruolo di elettronica, i forfettari,
riassicuratore di ultima istanza, la digitalizzazione
intervenendo con una copertura dei processi
fino al 50% degli indennizzi cui le Benedetto Santacroce;
compagnie di assicurazione sono O Gli adempimenti Iva,
tenute a fronte del verificarsi degli la dichiarazione e i controlli
eventi di danno: a fronte di un dan- Simona Ficola;
no di 100 euro, tenuto conto della O L’Irpef e le nuove regole
(eventuale ma non necessaria) sugli adempimenti
franchigia del 15%, la compagnia o Alessandra Caputo;
il sistema assicurativo interver- O Il welfare aziendale e i premi
rebbe per il 42,5%, trasferendo l’ul- di produttività
teriore 42,5% alla Sace. Si realizza Michela Magnani;
dunque un aumento della capacità O Le novità sui bilanci
assuntiva del sistema mutualistico e l’Oic 34
pubblico-privato, tenuto conto Barbara Zanardi;
dello stanziamento pubblico. O Le novità per sindaci
L’inadempimento dell’obbligo di e revisori
assicurarsi potrà pregiudicare l’as- Nicola Cavalluzzo;
segnazione di contributi, sovven- O Il concordato preventivo
zioni o agevolazioni di carattere fi- biennale
nanziario a valere su risorse pub- Dario Deotto;
bliche, anche con riferimento a O Le nuove regole
quelle previste in occasione di su accertamento e Statuto
eventi calamitosi o catastrofali. del contribuente
Antonio Iorio;
Immobili con 110%
Al principio di questa sanzione pa-
O L’adempimento
collaborativo
re richiamarsi l’altro obbligo di co- Sergio Pellegrino;
pertura di rischi catastrofali, inse- O Le novità del contenzioso
rito nell’articolo 2, comma 2 del Dl tributario
212/2023: quello per i contribuenti Laura Ambrosi;
che fruiranno del Superbonus del O Terzo settore e sport:
110% riconosciuto fino al 31 dicem- regole Iva e semplificazioni
bre 2025 nei comuni in territori Gabriele Sepio;
colpiti da eventi sismici (successivi O Le novità per le imprese
al 1° aprile 2009), per i quali sia sta- Luca Gaiani;
to dichiarato lo stato di emergenza. O Gli sconti Ires, l’addio
Tali contribuenti avranno un anno all’Ace e la sanatoria
di tempo, dalla fine lavori, stipulare dei magazzini
una polizza a copertura dei danni Roberto Lugano;
causati da calamità naturali ed O Le novità sulle operazioni
eventi catastrofali. Qui la norma straordinarie e l’impatto
non dà indicazioni circa il tipo di della delega
evento (non necessariamente un Primo Ceppellini;
terremoto) oggetto di garanzia: O Le novità sulla crisi
parla solo di «danni cagionati ai re- d’impresa e l’impatto
lativi immobili da calamità naturali della delega
ed eventi catastrofali verificatisi sul Giulio Andreani;
territorio nazionale». Ma stabilisce O Il punto: Gli sconti edilizi
che Mef e Mimit emanino un Dm fra scadenze e tagli
(non specificando entro quando). e le regole sugli affitti
Ci si attende che il Dm specifichi in- Luca De Stefani,
nanzitutto il perimetro oggettivo di Giorgio Gavelli
tale garanzia e le conseguenze del O Il punto: Il percorso verso
suo inadempimento. i bilanci di sostenibilità
© RIPRODUZIONE RISERVATA
rà il ruolo di riassicuratore di ultima
istanza, intervenendo con una
copertura fino al 50% degli inden-
nizzi - al netto del 15% di franchigia
- cui le compagnie sono tenute.
ne per chi vorrà partecipare al
convegno (proprio le combina-
zioni dei riconoscimenti dei
crediti formativi potranno
portare, come detto in prece-
denza, a quota 12).
Telefisco Base darà diritto a
seguire gratis in diretta i lavori e
a ricevere crediti formativi (otto
per commercialisti e consulenti;
otto per i tributaristi Ancit, An-
cot, Int e Lait e quattro per i tri-
butaristi Lapet) e di inviare que-
siti al forum dell’Esperto. Telefi-
sco Plus, al costo di 39,99 euro e
di 29,99 per gli abbonati al Sole
digitale, consentirà di seguire i
verso
telefisco 2024
Appuntamento
mercoledì 17
gennaio alle 15,30
sul sito del Sole
con Dario Deotto
lavori in differita, oltre che di as-
sistere alla diretta del 1° febbraio
se ci si è preventivamente regi-
strati, ricevendo anche in questo
caso otto crediti. A questo si ag-
giungono due webinar il 7 feb-
braio (tre ore e tre crediti per
commercialisti e consulenti) e il
14 febbraio (un’ora e un credito
per commercialisti e consulenti).
Poi accesso gratis a Nt + Fisco dal
1° al 29 febbraio.
Info: telefisco.ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giancarlo Attolini,
Angela Moliterni
O Il punto: La delega fiscale:
sanzioni e riscossione
Livia Salvini, Luigi Lovecchio
O Il punto: Le novità
sulla fiscalità internazionale:
residenza, impatriati, Cfc
e global minimum tax
Antonio Longo, Marco Piazza
O Le interviste:
Franco Roscini Vitali,
Roberto Lenzi,
Guglielmo Maisto
O I commenti:
Raffaele Rizzardi
TELEFISCO PLUS
7 FEBBRAIO
Reddito d’impresa, bilanci
e concordato: le novità
per il 2024
O La scissione mediante
scorporo: focus civilistico
e fiscale
Angelo Busani;
O Le cripto-attività:
trattamento fiscale
e adempimenti
Valentino Tamburro;
O Le novità sull’antiriciclaggio:
titolare effettivo e indici
di anomalia 2024
Valerio Vallefuoco;
O Il reddito d’impresa:
i principali interpelli 2023
Franco Vernassa;
O Le nuove regole
sull’accertamento:
come difendersi dai rilievi Iva
Anna Abagnale;
O Oic 34 e bilanci, le unità
di contabilizzazione
e le vendite con resi
Andrea Vasapolli;
O Il concordato preventivo
biennale: come rispondere
e lo spazio per i professionisti
Carla Bellieni;
O Il lavoro autonomo:
Isa, determinazione
del reddito e forfait
Lorenzo Pegorin
TELEFISCO PLUS
14 FEBBRAIO
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Aggiornamento con
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l’Esperto risponde online
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Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N. 13
Sport 24
Calcio italiano al bivio
tra format da rinnovare
e modelli più sostenibili
I tavoli delle riforme. Serie A, Serie B e C, e le altre componenti del sistema
sono chiamate ad approvare le proposte per l’assemblea federale, l’11 marzo
Marco Bellinazzo
R
isorse e funzioni. Le rifles-
sioni ripartite sulla riforma
del calcio italiano - eterna
risorgiva del dibattito pub-
blico sul più seguito sport
nazionale - non possono prescindere
da questi due macro-argomenti. An-
zi. Nei tavoli di lavoro in cui si discute-
rà di format dei campionati, numero
delle squadre professionistiche, in-
terventi infrastrutturali, fiscalità e al-
tro, si dovrebbe in verità muovere
proprio da qui: come aumentare i ri-
cavi del comparto e redistribuirli in
maniera più equa; e quale funzione,
in virtù di più efficaci meccanismi pe-
requativi, sono chiamate a svolgere le
singole Leghe nell’ottica di un unico
ecosistema sportivo-industriale.
Fissati questi due capisaldi, le scel-
te su definizione del perimetro tra
professionismo e dilettantismo, ruolo
dei campionati, composizione e nu-
mero dei club, applicazione delle nuo-
In quattro stagioni per le società
perdite superiori a 4 miliardi
Bilanci in rosso
Tra pandemia e alti costi
T ra la stagione 2018/19 e quella
2021/22, il calcio italiano pro-
fessionistico ha perso circa 4
miliardi, 3,6 miliardi nelle tre annate
colpite dalla pandemia e la Serie A ha
“contribuito” per il 75 per cento. Il
fatturato complessivo che prima
della crisi sanitaria globale toccava
quota 3,9 miliardi, nelle tre stagioni
pandemiche è stato mediamente di
3,5 miliardi (con un apporto delle
plusvalenze da calciomercato medio
di 630 milioni, rispetto ai 900 della
stagione 2018/19).
Se i ricavi hanno sostanzialmente
tenuto, al di là della contrazione do-
vuta principalmente alla chiusura de-
gli stadi, i costi sono comunque au-
mentati: dai 4,1 miliardi pre-pande-
mia a una media di 4,5 miliardi nei tre
campionati successivi, il 75% dei quali
ascrivibile a ingaggi e ammortamenti
dei cartellini (la Serie A da sola ha spe-
so in media 3,8 miliardi all’anno).
La diagnosi dei mali dal Calcio ita-
liano Spa è nota: un mix deleterio tra
difficoltà cronica di crescere e incapa-
cità di tenere le spese sotto controllo.
Le cure dovrebbero essere quindi una
naturale conseguenza, anche se i go-
verni continuano ad avere un approc-
cio, nel migliore dei casi indifferente,
negli altri demagogicamente penaliz-
zante, nei confronti di un comparto
industriale e culturale che continua a
produrre numeri di grande rilievo.
Il calcio tricolore tuttavia palesa da
anni anche una sorta di idiosincrasia
al cambiamento. Il presidente della
Figc Gabriele Gravina in queste setti-
mane ha rilanciato un processo di ri-
forme, facendo pressioni sulle Leghe
e le altre componenti (ciascuna in
possesso in materia di un diritto di
ve regole sul lavoro sportivo e sul vin-
colo, gestione dei vivai, eccetera, do-
vrebbero discendere di conseguenza.
Altrimenti rischia tutto di ridursi a
uno sterile tira e molla tra interessi par-
ticolari: è chiaro, ad esempio, che il con-
flitto tra i 4/5 grandi club a cui farebbe
comodo una riduzione della Serie A da
20 a 18 o 16 squadre (al netto dei diritti
tv domestici già ceduti per i prossimi
anni) e le altre compagini del massimo
campionato tricolore è insanabile, sen-
za una visione d’insieme sul futuro.
Da un lato, infatti, Juve, Inter, Mi-
lan, Napoli e Roma, devono fare i conti
con un calendario che i nuovi modelli
di Coppe europee - con la Super-
Champions a 36 - hanno ingolfato e,
inoltre, avrebbero convenienza a divi-
‘ È cruciale la definizione
delle funzioni assegnate
alle singole Leghe
e la conseguente
ripartizione delle risorse
veto secondo le attuali regole).
Al centro delle discussioni di que-
ste settimane c’è il numero eccessivo
delle squadre professionistiche nella
Penisola: 100, di cui 60 in Serie C. Un
record mondiale, in effetti, come si
evince dai dati del ReportCalcio 2023.
A parte la Russia che nel 2022 annove-
rava nei primi tre livelli 95 squadre,
dopo l’Italia le nazioni che ospitano
più squadre professionistiche sono:
Argentina con 74, Messico con 72,
Gran Bretagna e Nigeria con 68, se-
guite da Portogallo e Brasile con 60.
La Spagna ne ha 42, la Francia 40 (an-
che se la Ligue 1 è scesa a 18 squadre da
quest’anno) e la Germania 36.
‘ Nella Penisola
il record mondiale
di 100 squadre
professionistiche
(10 anni fa erano 130)
La questione dell’eccessivo nume-
ro di club professionistici peraltro
dovrebbe tener conto anche della
presenza nel calcio dilettantistico,
della Serie D, una quarta categoria
composta da un organico standard di
162 squadre suddivise in 9 gironi
(quest’anno le iscritte sono 5 in più),
spesso a caccia della promozione
in Serie C con budget (e relative per-
dite da appianare) del tutto simili, se
non più alti rispetto a quelli della ca-
tegoria superiore. In caso di taglio
delle società di Serie C, non potrebbe
non esserci un impatto su questa re-
altà che andrebbe affrontato, magari
rispolverando quel concetto di semi-
professionismo che, al di là dei rispet-
tivi perimetri, potrebbe rappresenta-
re una camera di compensazione per
accompagnare i passaggi tra due
mondi tanto diversi.
—M. Bel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5,6 miliardi
L’indebitamento complessivo
Nella stagione 2021/22 l’indebitamento
aggregato del calcio professionistico è
cresciuto di 239 milioni su base annua,
toccando un livello mai raggiunto prima
dersi con meno soci la torta dei diritti
tv; dall’altro lato, però, gli altri club -
che hanno la maggioranza dei 14 voti
in assemblea - non hanno alcun moti-
vo per sacrificare il proprio posto in
Serie A con relativo assegno tv (di fatto
azzerato nelle categorie inferiori).
Dentro questa e altre contraddizioni
è perciò ristretto lo spazio di manovra
del presidente Lorenzo Casini e del-
l’ad Luigi De Siervo.
D’altro canto, la Serie B soffre da
tempo una condizione di mero cam-
pionato di passaggio, come lo scorso
dicembre ha rimarcato il presidente
Mauro Balata, parlando «di una Lega
colpita da una struttura dei campio-
nati che ci vede ultimi nel mondo dal
punto di vista del turnover ma soprat-
tutto da una asimmetria che crea
squilibrio tra squadre promosse e
quelle retrocesse».
In vista dell’incontro fissato l’11
marzo dal presidente della Figc, Ga-
briele Gravina - in cui si profila l’aboli-
zione del cosiddetto diritto d’intesa per
le cifre
2 mln
Spettatori in Serie C
Nella stagione 2021/22
in Serie C si sono disputate
1.185 partite di campionato
con una media spettatori di
1.726 e un totale di
2.045.466
1,8 mln
Spettatori in Serie D
Nella stagione 2021/22
(dati Reportcalcio 2023) in
Serie D si sono disputate
3.161 partite, con una
media spettatori di 583 per
gara (rispetto ai 450 nella
stagione 2020-2021 e ai
769 del periodo pre COVID-
19), per un totale pari a
1.844.630. Per quanto
concerne gli ascolti tv su
Sportitalia 33 eventi hanno
registrato una media per
gara di 219.926 spettatori
Getty Images
Inter-Juventus. le singole componenti - e delle riunioni
Le due capoliste della Serie A si sfide- che si susseguiranno nelle prossime
ranno il 4 febbraio a San Siro. Lo scorso settimane, sulla graticola è finita la Se-
anno hanno perso, rispettivamente, 85 e rie C, con i suoi 60 club (fino a 10 anni fa
123 milioni
erano 90). Sulla Lega Pro sembrano
convergere le richieste di una netta
sforbiciata per l’insostenibile peso fi-
nanziario del professionismo.Nella
stagione 2021/22 le società delle terza
serie hanno incassato mediamente 3
milioni e ne hanno speso 5, con un ros-
so intorno ai 2 milioni. Non c’è dubbio
che il livello basso degli introiti e lo
squilibrio economico persistente co-
Più risposte
e più servizi!
Scopri
di più:
15
Basket: Dubai in Eurolega
Dalla stagione 2024/25 un club di
Dubai potrebbe sbarcare nell’Eu-
rolega di basket, in cambio di un
contributo di 150 milioni. I 13 club
azionisti voteranno a febbraio
stringa le proprietà a rimpinguare le
casse per consentire la continuità
aziendale. Prima di operare un taglio
netto - che peraltro dovrebbe essere
coniugato anche con una riorganizza-
zione della Serie D - andrebbe soppe-
sato il ruolo che queste società svolgo-
no nelle comunità territoriali a tutela
del patrimonio sportivo, culturale e
formativo (con la legge di Bilancio del
2022 è stato introdotto l’apprendistato
sportivo per i giovani dai 15 ai 23 anni).
Un ruolo che l’attuale presidente della
Lega Pro, Matteo Marani ha rivendica-
to (come l’ex presidente Francesco
Ghirelli, dimessosi circa un anno fa do-
po che il suo progetto di riforma non
aveva raggiunto il quorum).
Se le resistenze al cambiamento
insite nel sistema calcistico italiano
possono essere superate solo attra-
verso una governance che coniughi
mission definite e condivise per i sin-
goli tornei è indispensabile, come
detto, anche che ciò si accompagni a
una migliore ripartizione delle risor-
se. E per far crescere queste ultime
non si può che far leva su stadi più
moderni e redditizi, centri sportivi di
qualità, norme a difesa dei vivai
(quelle attuali non lo sono) e la ricerca
di nuove fonti di proventi, come una
percentuale sulla raccolta delle scom-
messe. Un’aspirazione legittima dei
club come ha riconosciuto il ministro
per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi
che ha chiesto in cambio un piano in-
dustriale alla Serie A: «Gli organizza-
tori degli eventi sportivi italiani non
possono essere esclusi dalla catena
del valore, che fino a oggi va a benefi-
cio dello Stato, del montepremi e dei
concessionari. Credo che questa mi-
sura possa essere introdotta attraver-
so il decreto di riordino del settore».
Nell’ultima stagione la raccolta di
puntate sul calcio tricolore ha supera-
to i 13 miliardi con circa 2 miliardi di
gettito fiscale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Dott. Stefano Chia, con studio in
Cagliari, Via Tasso nr. 7, nominato
con decreto del Tribunale di Cagliari
R.G.V.G. nr. 2085/2023 in qualità di
Liquidatore della Società CP Futura Srl
In Liquidazione
Informa tutti i potenziali interessati
che, nell’ambito della liquidazione
della società intestata, si procederà
alla vendita della struttura alberghie-
ra “Baja Romantica” in Bosa (OR).
Invita tutti gli interessati a invia-
re una manifestazione d’interes-
se, per importi di valore superiore
a € 2.750.000,00 (duemilionisette
centocinquantamila/00) entro il gior-
no 15 (quindici) febbraio 2024, all’in-
dirizzo PEC chia.stefano@pec.it
Le trattative presuppongono la pre-
stazione di idonee garanzie da parte
degli interessati.
16
Nòva 24
Frontiere
Il segreto
del successo
è la comunità
dei precursori
Early adopter. Da Mc Donald’s a Segway, le storie
di impresa mostrano quanto siano importanti
i primi utilizzatori di soluzioni d’avanguardia
Giampaolo Colletti
«F
orse all’inizio
abbiamo sotto-
valutato la cur-
va di apprendi-
mento». È to. Dopo il fallimento la rete viene
quanto raccontano i due fratelli Ri-
chard e Maurice McDonald a quel-
l’imprenditore Ray Kroc che
avrebbe poi scalato l’azienda e ac-
quisito la catena di fast food più
nota al mondo. È una delle scene
cult della pellicola “The founder”.
Siamo nella contea di San Bernar-
dino, nell’assolato sud-est della
California. Nel lontano 1948 sulla
Quattordicesima Strada apre il pri-
mo speedee-service, piccolo chiosco
da fast food col cibo preparato in
sacchetti da portare via o da con-
sumare in piedi. Hamburger a soli
15 centesimi di dollaro. Un’idea ac-
colta all’inizio con prudenza. Ma
quello scetticismo lascia presto il
posto a un dilagante entusiasmo.
Ecco, quello è il momento nel quale
l’impresa si consolida e quel sen-
tiero ancora poco battuto diventa
un’autostrada di opportunità. Fa-
cile a dirsi, più difficile a farsi. Per-
‘ Consapevolezza per
andare oltre le nicchie.
Moore: «C’è un burrone
tra gli utenti precoci
e il grande pubblico»
ché quel momento si raggiunge
superando un burrone. Lo sa bene
Dean Kamen, settantaduenne in-
gegnere e prolifico inventore ame-
ricano, oggi detentore di quasi
mille brevetti. Nel 2001 l’intuizio-
ne geniale: il prototipo di un mez-
zo di trasporto a trazione elettrica
per la locomozione individuale.
Prende il nome di Segway ed è un
monopattino intelligente in grado
di girare con semplici movimenti
del corpo da parte del passeggero-
guidatore. Che idea per quei tempi,
pensa Kamen. Dopo l’accoglienza
positiva dalla stampa, la vendita
stimata di 50mila pezzi si chiude
con soli 6mila esemplari venduti.
Emergono errori di progettazione,
problemi di stabilità, l’impossibili-
tà a percorrere le scale, la presenza
di batterie che si esauriscono in
poco tempo. Il prodotto cade in
quel burrone tanto temuto ma
spesso sottostimato. Oltre il dan-
no, la beffa: quindici anni dopo
una start up cinese di robotica ri-
vale di Segway acquisisce la socie-
tà e dalle ceneri lancia uno scooter
più bilanciato, più piccolo, più agi-
le. Dalla mobilità per strada alla
mobilità nelle comunicazioni. Iri-
dium è stato il dispositivo satelli-
tare di Motorola, realizzato con un
investimento da sei miliardi di
dollari. L’idea all’epoca era genia-
le: anziché costruire decine di mi-
gliaia di stazioni radio base senza
riuscire a garantire copertura ade-
guata alle aree meno popolate, si
mandano in orbita 77 satelliti a
bassa quota per coprire l’intero
pianeta. Ma anche il dispositivo
precipita nel burrone: le comuni-
cazioni satellitari faticano a fun-
zionare all’interno degli edifici. C’è
poi l’ingombro di questi portatili e
l’altissimo costo dell’abbonamen-
ricomprata per soli 25 milioni di
dollari. «È la prova che cadere nel
burrone può fare molto male», af-
ferma Geoffrey Moore, uno dei più
noti esperti di tecnologia al mon-
do, autore del bestseller da oltre un
milione di copie rieditato in Italia
col titolo «Oltre il burrone», per
Roi Edizioni.
Questo professore di inglese
laureato in letteratura americana
aveva capito tutto: bisogna com-
prendere lo scarto che intercorre
tra gli early adopter – ossia tra i pri-
mi utilizzatori delle soluzioni al-
l’avanguardia – e la comunità al-
largata dei fruitori. Da lì passa il
successo o l’insuccesso di un pro-
dotto, di un servizio, di una solu-
zione, persino di un’azienda. Per
Moore quella linea di demarcazio-
ne sta racchiusa in un burrone nel
quale cadono le convinzioni auto-
referenziali, quando non ci si met-
te in ascolto dei clienti. «Conoscere
le dinamiche di acquisto permette
di formulare strategie per intercet-
tare i clienti più scettici e arrivare
al pubblico mainstream. Qualun-
que prodotto innovativo inizial-
mente viene apprezzato, comprato
e diffuso da un ristretto gruppo di
utilizzatori precoci. Ma tra questa
categoria e la maggioranza precoce
il percorso è in salita: è in quel bur-
rone che finiscono moltissime
aziende, giocandosi il successo»,
precisa Moore. Serve consapevo-
lezza per andare oltre le nicchie.
Alla base del suo pensiero c’è la tesi
quasi lapalissiana di Tolstoj: tutte
le idee che hanno enormi conse-
guenze sono sempre le più sempli-
ci. Un inno alla semplicità ripreso
da Kevin Roose sul New York Ti-
mes con il fortunato concetto di ef-
fetto frictionless, ossia senza attrito.
«Voi premete il pulsante, noi fac-
ciamo il resto». È lo slogan coniato
nel 1888 da George Eastman, fon-
datore della Kodak e inventore di
quella che sarebbe diventata la pri-
ma fotocamera per non professio-
nisti. Questo imprenditore statu-
nitense aveva un’ossessione: met-
tersi in ascolto dei clienti. Il tempo
gli avrebbe dato ragione. Per de-
cenni Kodak si sarebbe imposta sul
mercato con quella 126 Instamatic
passata alla storia. Ma crogiolarsi
non conviene e l’azienda lo avreb-
be capito col tempo sulla sua pelle.
Steven Sasson, uno dei suoi inge-
gneri, costruisce negli anni 70 la
prima fotocamera digitale portati-
le, ma il vertice sceglie di non can-
nibalizzare i profitti che stava otte-
nendo. Un errore clamoroso sotto-
valutare nuove opportunità perché
il burrone sta anche nella routine.
Lo dice anche un vecchio adagio ci-
nese: «La tana del coniglio astuto
ha sempre tre uscite».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Innovazione. La distanza tra gli early adopter, i primi utilizzatori di una soluzione, e il grande pubblico determina il successo o
l’insuccesso di un prodotto o di una azienda, secondo Geoffrey Moore
La Ue punta alla trasparenza
per la gestione dei cookie
Digitale
Regole
Rocco Panetta
L a Commissione europea ha da
poco introdotto la bozza del
cosiddetto cookie pledge, una
proposta legislativa mirata a rego-
lamentare la profilazione degli
utenti su internet tramite cookie.
Questa iniziativa, basata sull’ade-
sione volontaria delle aziende, mi-
ra a migliorare la chiarezza e la tra-
sparenza nella gestione dei cookie.
Il principio guida della bozza è
affrontare il problema delle infor-
mazioni poco rilevanti e poco chia-
re nei cookie banner. La proposta
vuole eliminare quelle situazioni
per cui l’utente è chiamato a sce-
gliere, ad esempio, tra la profilazio-
ne secondo il consenso o secondo
l’interesse legittimo dell’azienda.
Quest’ultima opzione, infatti, non
ha mai avuto una base giuridica va-
lida, ingannando molti utenti negli
ultimi anni. La Commissione pun-
ta, inoltre, a ridurre la cookie fatigue,
limitando la riproposizione di ban-
ner simili a una volta l’anno e con-
sentendo l’uso di applicazioni terze
per gestire le preferenze dei dati.
Ma l’aspetto cruciale da regola-
re è senza dubbio il cosiddetto pay
or leave, ossia la scelta tra pagare
per accedere al sito o abbandonar-
lo. Questa dinamica sta emergen-
do più frequentemente sul web,
poiché il business model basato
sulla profilazione degli utenti per
la pubblicità è diventato progressi-
vamente insostenibile. La transi-
zione verso un sistema a paga-
mento, simile a quanto avvenuto
recentemente per i social media, è
dunque una risposta alla diminu-
zione della redditività della pub-
blicità. Sul punto la Commissione
mira a fare chiarezza nei banner,
con spiegazioni concise su come il
sito monetizza attraverso la profi-
lazione e l’indicazione di alternati-
ve come gli abbonamenti. Una no-
vità importante, in tal senso, ri-
spetto a quanto abbiamo visto fi-
nora negli ultimi anni, sarà
l’obbligo per i siti di offrire una ter-
za via, con una pubblicità meno in-
vasiva, in aggiunta alle versioni a
pagamento e con profilazione
pubblicitaria. In tal senso, il comi-
tato dei garanti europei della pri-
vacy, l’Edpb, propone come alter-
nativa quello della pubblicità con-
testuale, legata al contesto in cui è
fruita, rappresentando un com-
promesso tra la pubblicità mirata
e quella generalista. Sul punto si
attende anche il provvedimento
della nostra Autorità Garante della
privacy, proprio per le pratiche dei
giornali che sono stati tra i primi
ad adottare la modalità pay or lea-
ve, di per sé non illecita e che, anzi,
in qualche modo, ha visto una
‘ La proposta della
Commissione mira
a regolamentare
la profilazione
degli utenti su internet
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N. 13
città Amazzoniche
Un gruppo di archeologi - guida-
to dal Centro per la Ricerca
Scientifica francese - ha trovato
nell’Ecuador orientale tracce di
una città risalente a 2.500 anni
apertura della Corte di Giustizia
europea nella sentenza di luglio.
Questo intervento diventa più
cruciale considerando l’incertezza
sull’approvazione del regolamento
e-Privacy della Ue, ormai fermo al
palo da anni. È triste dover denota-
re, in questo caso, l’inadeguatezza
del legislatore europeo che, partito
col piede giusto, alza bandiera bian-
ca davanti a un lavoro che doveva
vedere la luce in concomitanza con
l’entrata in vigore del Gdpr, ormai
sei anni fa. La proposta attuale è,
peraltro, solamente una misura
tampone, dato l’approccio volonta-
rio, e contribuirà all’attuale fram-
mentazione normativa tra gli Stati
membri, con la conseguenza che
ogni Autorità Garante continuerà a
procedere in modo autonomo, il
che non è la soluzione cui si dovreb-
be aspirare per aziende e utenti.
A ciò si aggiunga che Google ha
già iniziato la sua fase di test per un
sistema cookie-less, con una previ-
sta entrata in vigore, in modo defi-
nitivo, nella seconda metà dell’an-
no. Il sistema non autorizzerà, by
default, cookie di terze parti, ga-
rantendo più privacy per gli utenti,
ma senza avere un impatto sulla
raccolta pubblicitaria. Ma non è
detto che la cosa finisca qui. Una
scelta di default in tal senso a livel-
lo di browser, specialmente ve-
nendo da Google, potrebbe aprire
la via a provvedimenti da parte
dell’Antitrust, con possibili profili
di abuso di posizione dominante
se gli altri attori della pubblicità
dovessero risentirne.
Al momento la Commissione
prevede ulteriori confronti con le
aziende, con l’obiettivo di presen-
tare una versione finale al Consu-
mer summit di aprile 2024.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
fa. Lo studio, pubblicato su
Science, cambia la storia del-
l’Amazzonia. Sinora si era ritenu-
to che le popolazioni antiche
nella regione vivessero come
nomadi o in piccoli insediamenti.
contaminazioni
La colpa
non è
di Threads
ma nostra
di Luca Tremolada
S ono due settimane che
“sfoglio” e posto cose su
Threads, l’app di Mark
Zuckerberg rivale di X che da
alcune settimane ha aperto
anche in Europa. E da alcune
settimane non credo a quello
che leggo. Una premessa:
frequento i social dal 2009, a
volte li giudico il male assoluto
ma sono diventati uno
strumento di lavoro e quindi li
uso. L’arrivo di Threads è stato
accolto con incomprensibile
ottimismo. E non dai più
giovani quelli che dovrebbero
essere più ingenui ma dalla
Generazione X, da chi è entrato
orgogliosamente negli anta. C’è
chi per esempio si è
scandalizzato del linguaggio,
della parolacce, degli insulti, e
di avere come followers
persone indesiderate che
postano foto in abiti succinti.
Ho letto anche di appelli alla
Jovanotti di colleghi giornalisti
e non per renderlo un social
migliore. Del tipo, pubblicità
progresso: “Dai ragazzi,
facciamo i bravi, questa volta
usiamo in modo consapevole il
social”. Forse vittime della
propaganda del marketing di
Mark Zuckerberg o stanchi della
confusione del socialmedia
anarco-capitalista di Elon Musk
c’è chi ha davvero creduto in un
social “padronale” più aperto,
benpensante e progressista e di
buone maniere, migliore e
anche più pulito?
Approfondendo ho scoperto
grazie a un articolo di Wired US
che questa sindrome da «Alice
nel Paese delle meraviglie» non
è solo italiana. Ci sono utenti di
Threads disperati per la
sporcizia della loro timeline che
hanno scritto post con i loro
desiderata in termini di persone
da seguire e argomenti di cui
dibattere. Proprio così come
avrebbe fatto mia mamma negli
anni Novanta alla prese con i
primi social network. È dovuta
intervenire Seine Kim di
Instagram e Threads per
spiegare che gli appelli
all’algoritmo non hanno nessun
effetto sui post che gli utenti
visualizzano. C’è voluto nel
2024 l’intervento di un
portavoce per ricordare che i
social network funzionano
attraverso un algoritmo che
viene personalizzato per ogni
utente in base a una serie di
parametri, come gli account e i
post con cui si interagisce.
Queste interazioni si estendono
sia a Threads che a Instagram,
dal momento che la nuova
piattaforma è un’estensione
dell’Api del servizio di
condivisione delle foto di Meta.
Tradotto – è proprio il caso di
dirlo – siamo sostanzialmente
noi a influenzare l’algoritmo
quando mettiamo like,
rispondiamo ai commenti o ci
soffermiamo su una fotografia.
I meccanismi dell’engagement
funzionano anche su Threads
che da questo punto di vista
non si dimostra molto diverso
dagli altri social. Forse anche
per questo non ci trovate
nessuno di nuovo. Dati non ce
ne sono ma negli Stati Uniti
dove è partito da tre mesi
sembra mancare all’appello la
Generazione Z. I giovani non ci
sono. Ci siamo solo noi. A
iz
stupirci come nulla sia
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cambiato.
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Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N. 13
Viaggi 24
Weekend
Per le vie
di Breslavia
tra arte, politica
e musica
Mitteleuropa. Le sorprese della città: edifici
barocchi e d’avanguardia, i segni di una storia
sofferta, le sale dove risuonano le note di Brahms
Enrico Marro
S
e amate la magia degli
scorci di Praga o l’energia
della piazza di Cracovia,
ecco una perla poco co-
nosciuta della Mitteleu-
ropa, al confine e allo stesso tempo
al centro di tutto: Wrocław o, come
diciamo in Italia alla tedesca, Bre-
slavia. Storicamente contesa tra
Germania, Polonia, Boemia, Prussia
e Impero austro-ungarico, la terza
città polacca è un centro geometrico
d’Europa aperto al mondo, equidi-
stante (300 km) da Berlino e da Pra-
ga. Un piccolo capolavoro gotico
dove si trova di tutto, dalla più anti-
ca birreria del continente (fondata
nel 1332, lì alzarono i boccali tra gli
altri Goethe e Chopin) a un polo tec-
nologico all’avanguardia. Una città
d’acqua, ricamata da 120 ponti sul-
l’Oder, il “fiume dell’ambra” che na-
sce in Moravia, scivola in Polonia,
quindi sconfina in Germania per
morire dolcemente sul Baltico.
Il cuore della città è la medievale
piazza del Mercato, una delle più
grandi d’Europa, progettata a fine
Duecento dopo l’invasione mongo-
la. Un enorme rettangolo da quasi
3,8 ettari con due municipi: quello
gotico (iniziato nel 1299 e finito tre
secoli dopo) accanto a quello otto-
centesco. In mezzo, la fontana di
cristallo spuntata nel 2000. Una de-
lizia per occhi e palato che spazia
dal Manierismo al Barocco, dal Mo-
dernismo al Gotico: è sempre piena
di vita tra ristoranti, boutique, mu-
sei e birrerie come - appunto - la
mitica Piwnica Świdnicka del 1332,
tutta da visitare prima di abbando-
narsi in un mare di luppolo.
Il centro di Breslavia venne rico-
struito dopo il sanguinoso assedio
di tre mesi dell’Armata
Rossa alla città, che si
arrese ai sovietici
solo il 6 maggio
1945. Annessa
alla Polonia e
svuotata dai te-
deschi per vo-
lere di Stalin,
Wrocław venne
“ripopolata” a
forza con i polac-
chi delle regioni
orientali, quelle a lo-
ro volta annesse al-
l’Unione Sovietica (con città
come Leopoli e Brėst). Morale: parte
degli abitanti di Wrocław arriva
dalle attuali Ucraina o Bielorussia.
Furono trasportati a forza in mi-
gliaia su vagoni merci, come ricorda
il bellissimo Depot History Centre,
il museo storico della città ospitato
nella rimessa dei bus MPK (già culla
di Solidarność).
A proposito: cosa c’entrano i mo-
vimenti anticomunisti con le centi-
naia di statuette di nani che popola-
no la città? Negli anni Ottanta Bre-
slavia è stata la culla di Alternativa
Arancione, movimento di protesta
non violento destinato a diventare
celebre. Per evitare arresti e perse-
cuzioni gli “arancioni” sfoggiavano
una controcultura nonsense, fatta
di graffiti di nani e assurdi flashmob
adorati dai giovani. Fu un successo:
da Wrocław i silenziosi murales coi
nani dilagarono nel resto della Po-
lonia e poi in Cecoslovacchia, Un-
gheria e persino in Ucraina, allora
sovietica. Per ricordare Alternativa
Arancione, da vent’anni a Breslavia
spuntano un po’ ovunque le statue
dei nanetti. Oggi sono centinaia: di-
vertentissime da cercare, soprattut-
to per chi ha bambini al seguito.
Ma torniamo al centro. Unica
macchia barocca in mezzo a tanto
gotico è l’Università, dove trovia-
mo l’Aula Leopoldina, gioiello
del 1731 tutto trompe-l’œil,
ma soprattutto l’Oratorio
Mariano: fu costruito
nel 1728 come cappel-
la, ma presto diventò
una sala da concerto
dall’acustica impec-
cabile dove si esibi-
rono di persona
Paganini, Liszt,
Grieg, Berlioz, Ro-
bert e Clara Schu-
mann. Nel 1879 in
quell’enorme salone
barocco Brahms rice-
vette una laurea hono-
ris causa in filosofia (e
ringraziò a suo modo
componendo l’Ouverture
accademica). Suggestiva, poi, la
cosiddetta Isola con la Cattedrale
San Giovanni Battista.
Se vi piace il Novecento non do-
vete perdere la grandiosa Centen-
nial Hall, patrimonio Unesco, co-
struita nel 1913 nell’allora tedesca
Breslavia per celebrare il centenario
della vittoria su Napoleone. La sua
cupola (69 metri di diametro) fu la
prima nella storia a “battere” quella
del Pantheon di Roma. Oggi
può accogliere fino a
10mila persone e
ospita di tutto, dai
concerti alle parti-
te di basket, dal
volley alla boxe.
Accanto ecco
il modernista
Four Domes Pa-
vilion, con il più
grande Museo di
Arte Contempora-
nea del Paese: tra le ol-
tre 21mila opere spiccano
alcuni capolavori di Fangor.
Subito fuori troviamo il Giardino
Giapponese e gli show delle splen-
dide fontane musicali aperte nel
2009 coi loro trecento getti d’acqua.
Capitolo a parte è quello del “Pa-
norama della Battaglia di
Racławice” (1794), che racconta la
vittoria degli insorti polacchi sul-
l’esercito russo: si tratta di un enor-
me dipinto lungo 120 metri e alto 15
che viene esposto all’interno di una
struttura circolare, “abbracciando”
lo spettatore. Fu ultimato nel 1894
dopo nove mesi di lavoro e sette
quintali e mezzo di pittura. Simbolo
dell’orgoglio polacco, è stato ria-
perto al pubblico nel 1985, dopo es-
sere stato sprangato dai sovietici
Trionfo barocco. Qui sopra l’Aula Leopoldina nell’Università di Breslavia:
interamente affrescata, rappresenta il più grande interno barocco esistente
in Polonia. A sinistra l’interno del castello di Książ, a un’ora di auto dalla città
Chopin e Goethe a tutta birra.
Qui sotto l’ingresso della Piwnica Świdni-
cka, birreria del 1332 che trabocca di storia.
A sinistra, uno dei nanetti di Breslavia
Esperti degli spazi dalla
terra alle stelle, ci
perdiamo nello spazio
dalla terra alla testa
_
Wisława Szymborska
per quarant’anni, ed è stato finora
visitato da 4 milioni di persone,
compresi molti bambini.
Breslavia è collegata con voli di-
retti da Roma, Milano, Torino, Bo-
logna, Treviso, Pisa, Napoli, Brindi-
si e Palermo. Ma gli slow traveller
più saggi sceglieranno l’auto per
gustarsi i gioielli della Bassa Slesia
non lontano dalla città. Per esem-
pio, il fiabesco Castello di Książ o
l’incredibile Chiesa della Pace di
Świdnica, la più grande in Europa in
legno, patrimonio Unesco (assieme
a quella di Jawor): fuori è spoglia e
frugale come una casa contadina
tedesca del Seicento, dentro si rive-
la un’esplosione trionfale di Baroc-
co in cui il legno riesce a “imitare”
perfettamente marmo, oro e bron-
zo. Così incredibile che nel 2016 la
volle visitare persino il Dalai Lama.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
17
«Happy days» a Milwaukee
In occasione dei 50 anni dall’arrivo
della serie televisiva in Italia, itinera-
rio nella cittadina del Wisconsin
dove erano ambientate le avventure
di Fonzie & Co.
www.ilsole24ore.com/viaggi
oggetti ed esperienze
Dalla Puglia a Venezia,
negli hotel dove
l’artigianato è il vero lusso
Se la sostenibilità e il mantenimento del genius loci
sono obiettivi prioritari degli alberghi
contemporanei di alto livello, la valorizzazione
dell’artigianato è uno strumento molto efficace per
raggiungerli. Anzi, alcuni hotel italiani ne sono
diventati ambasciatori, sostenitori, custodi,
impiegando nelle ristrutturazioni le migliori
maestranze locali – fabbri, falegnami, stuccatori – o
scegliendo manufatti d’eccellenza.
Nel 2008, Giovanna Palimodde, proprietaria di Su
Gologone, un hotel di grande fascino tra le
montagne della Barbagia, ha convertito le vecchie
scuderie dei cavalli da passeggio in botteghe per gli
artigiani della zona. L’iniziativa è poi evoluta in un
brand di tessuti, ceramiche, tappeti, ricami fatti a
mano su disegno dell’albergatrice-artista. Su
Gologone è così diventato portavoce delle
tradizioni barbaricine raccontate dagli stessi
artigiani che si alternano in hotel per mostrare agli
ospiti, perlopiù internazionali, come si svolgono gli
Contrasti. antichi mestieri sardi ed eventualmente insegnarli,
con 15 corsi sulla lavorazione di materiali tipici
L’enorme Piazza
del Mercato come la lana, il sughero e l’orbace.
di Breslavia (3,8 Il legame con il territorio e la comunità locale è
ettari), progettata fondamentale anche per Borgo Egnazia in Valle
a fine Duecento: d’Itria, sede del prossimo G7 (13-15 giugno). Fin
accoglie i due dall’apertura nel 2010, lo stile della vacanza
municipi della proposto è quello della vita di un paese pugliese,
città. A fianco, le
con feste in piazza, luminarie e panzerotti preparati
opere di Fangor
(1922-2015) al momento, giocattoli fatti con le pale di fico
al Museo di arte d’India e bijoux con noccioli di olive. Negli anni i
contemporanea, proprietari Aldo e Camilla Melpignano hanno
il più grande creato e rafforzato una rete di collaborazioni: «Gli
della Polonia ospiti si innamorano delle ceramiche, dei ricami,
(21mila pezzi) degli oggetti che scoprono da noi e spesso chiedono
di andare a trovare gli artigiani che li hanno
realizzati per portarsi a casa un pezzo di Puglia»,
racconta Aldo. Da queste esperienze nascono la
bottega e una nuova associazione, che
presenteranno in primavera, con lo scopo di
custodire e promuovere le arti, le tradizioni, la
storia di quell’angolo di Puglia diventato glamour
proprio grazie alla sua autenticità. Di
«mecenatismo contemporaneo» parla invece
Elisabetta Fabri, presidente di Starhotels, per
spiegare “La Grande Bellezza”, progetto lanciato nel
2019 in collaborazione con l’Osservatorio dei
Mestieri d’Arte (Oma) e la Fondazione Cologni, che
organizza anche la biennale di alto artigianato
Homo Faber a Venezia (l’edizione di quest’anno si
terrà dal 1° al 30 settembre): l’iniziativa prevede
incontri con i maestri, mostre negli hotel del
gruppo, commissione di oggetti progettati da
designer famosi, borse di studio e un premio legato
all’ospitalità. Queste nuove forme di filantropia
rivelano un cambiamento nel ruolo che gli hotel
possono svolgere nel loro contesto urbano e
sociale: non più solo luoghi dove trascorrere
lussuose vacanze, ma soggetti attivi nel connettere i
turisti alla cultura locale. È da questi presupposti
che Carlo e Michela Babini, proprietari di Londra
Palace a Venezia, The Place a Firenze e il nuovo
Borgo dei Conti in Umbria (aprirà a giugno), hanno
creato la fondazione The Place of Wonders per
promuovere l’artigianato nei luoghi in cui si
trovano gli hotel: lo fanno organizzando itinerari
tra atelier e aziende artigianali, dalla fonderia
artistica alla sartoria upcycling a Venezia, dalla
fabbrica di cristallo al laboratorio di scagliola a
Firenze, ma anche producendo una collezione di
manufatti e con donazioni, anche degli ospiti, per
finanziare borse di studio e apprendistati per i
giovani che vogliono diventare orafi e vetrai. Infine,
l’abbinamento turismo-artigianato è tra le
esperienze proposte da Place of Charme, gruppo
toscano di quattro stelle che propone la visita a un
laboratorio di pelletteria (anche da remoto con
visore 3D) e incontri con ceramisti, pittori e altri
Pantheon artisti tra le colline del Chianti.
polacco. —Sara Magro
Sopra, la Centen- © RIPRODUZIONE RISERVATA
nial Hall, patrimo-
nio Unesco,
costruita nel 1913
per il centenario
della vittoria su
Napoleone. La sua
cupola (69 metri)
fu la prima
nella storia
a “battere” quella
del Pantheon
di Roma
Fatto a mano. La Moleria Locchi di Firenze partecipa al
progetto The Place of Wonders
18
Arredo Design 24
Weekend
L’evoluzione di stufe e camini
tra gusto estetico ed efficienza
Riscaldamento. Sono diventati elementi d’arredo moderni e funzionali, dalle linee pulite e minimaliste,
che rispettano tutti i criteri della sostenibilità pur senza tralasciare il legame romantico con la tradizione
Camilla Colombo
S
e non ci fosse stato il cami-
no in marmo contro cui
Rossella O’Hara, all’inizio
di “Via col vento”, scaglia
un vaso per sfogare la sua
rabbia di innamorata delusa, dando
avvio a un divertente scambio di bat-
tute con Rhett Butler, la storia fra i
due sarebbe stata la stessa? Quanto
ha contato quell’arredo nel comporre
la trama di uno dei romanzi e dei film
più famosi del cinema americano?
Come opere d’arte funzionali, i ca-
mini hanno superato secoli e mode e
anche oggi, nel segno della sostenibi-
lità, sanno porsi al centro della stanza
per dare un twist al soggiorno fra il
nostalgico, il minimalista e l’acco-
gliente. Il modello Gyrofocus di Fo-
cus, creato nel 1968 dal fondatore
dell’azienda Dominique Imbert, è
stato il primo focolare sospeso e gire-
vole a 360° al mondo ed è diventato
un’icona del design internazionale
premiato in diverse occasioni. Il mo-
dello vetrato è parte di una collezione
che comprende altri pezzi storici
convertiti in focolari eco-efficienti,
Domofocus ed Ergofocus con pan-
nello di vetro curvato scorrevole, cer-
tificati Ecodesign.
La certificazione cinque stelle è il
fil rouge di numerose soluzioni per il
riscaldamento che si muovono nella
direzione di un minor spreco di risor-
se (il legno), una ridotta dose di in-
quinamento e una maggiore potenza
di riscaldamento in più ambienti per
consumi energetici inferiori.
La novità 2024 di maisonFire por-
ta in esclusiva sul mercato italiano
una versione innovativa e scenogra-
fica del caminetto Alisa, ora disponi-
bile in verticale con vetro frontale al-
to un metro e mezzo. La famiglia di
caminetti elettrici a led Alisa, con il
suo gioco di luci colorate, immerge
in un’atmosfera romantica, offren-
Inserto.
Thermorossi,
caminetto a pellet
Esprit Infinity,
ventilato
e canalizzabile
A tutto tondo.
Focus, focolare
Gyrofocus vetra-
to, il primo focola-
re sospeso e
girevole a 360°
Tea time.
La Nordica, stufa
a legna Emiliana
con focolare
in ghisa
do una visione del fuoco frontale,
angolare o trifacciale.
Palazzetti arricchisce la sua gam-
ma di punta, i focolari a legna Wtx,
con il nuovo Ecomonoblocco Wtx 80
che racchiude tutte le peculiarità in-
novative su cui investe l’azienda: la
qualità dei materiali, le tecnologie per
una combustione efficiente con il mi-
nimo impatto ambientale, i rivesti-
menti tailor-made. La conformazio-
ne della camera di combustione, in-
sieme alla gestione dell’aria combu-
rente, garantisce un abbattimento
delle polveri che certifica Wtx 80 cin-
que stelle di prestazione ambientale,
mentre l’interfaccia con l’app Palaz-
zetti ne permette un uso consapevole,
pur restando seduti sul divano.
Anche l’inserto Esprit Infinity di
Thermorossi presenta una predispo-
sizione wifi e una certificazione cin-
que stelle: si tratta di un caminetto a
pellet, ventilato e canalizzabile, dota-
to di bruciatore autopulente brevet-
tato Pelletpower e di cassetto di cari-
camento con finiture in cristallo a
scomparsa, perfetto sia in città sia in
una seconda casa in montagna.
La famiglia Stûv 22, mescolando
attentamente estetica e tecnica, gioca
con i vetri a scomparsa, dando forma
a monoblocchi in diversi formati e in
versione mono e bifacciale. Questi
modelli sono concepiti per ottimizza-
re le potenzialità del fuoco, integran-
dosi al contempo in progetti decora-
tivi in cui ogni singolo dettaglio è cu-
rato, dal basamento alla cornice agli
arredi circostanti.
Colleghe dei camini, le Kakelofen
di tradizione austriaco-tedesca, ov-
vero le stufe in maiolica, sono dispo-
nibili sia a legna sia a pellet. Nel primo
caso, rientra Emiliana di La Nordica
che, oltre a garantire alti rendimenti
e basse emissioni (è certificata cinque
stelle), ha dimensioni contenute per
un’installazione versatile e un cer-
chio in ghisa levigata al top della stufa
Monocolore.
Sopra, Stûv, monoblocco 22 con vetro
a scomparsa verticale. Sotto, MCZ, stufa
a pellet Mako, con tecnologia Core
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N. 13
intrigo per san valentino mutinA e cattelan in fiera
Per San Valentino Ludovica Ma-
scheroni propone Intrigo, pouf di
imbottito e rivestito in velluto di
Mutina parteciperà ad Arte Fiera
2024 (dal 2 al 4 febbraio a Bolo-
gna) con un progetto espositivo
seta color porpora, con struttura speciale dedicato a Maurizio
in legno e basamento in ottone. Cattelan, intitolato Because.
Panorama
in legno e alluminio
Per la collezione Thonet
A blocchi.
Palazzetti, focola- il nuovo tavolo 1545
re a legna
Ecomonoblocco
Wtx 80; può La collezione di tavoli 1500 di Thonet si
interfacciarsi con arricchisce del nuovo modello 1545,
la app Palazzetti particolarmente indicato per rendere accoglienti
gli spazi interni. Il suo punto di forza? Oltre a
poter essere collocato in qualsiasi ambiente, sia
residenziale che privato, la disposizione delle
gambe consente di aggiungere le sedie anche agli
angoli del tavolo: la soluzione perfetta per poter
accogliere comodamente gli ospiti.
Stile classico. Il nuovo tavolo 1545 si presenta solido e allo
Gruppo Piazzetta,
stesso tempo elegante. Il piano sembra essere
stufa a legna E928
C, che richiama sospeso sulle gambe di legno o alluminio, che si
le Kakelofen restringono leggermente verso il basso, sono
di un tempo, collegate fra di loro per mezzo di una traversa e
con rivestimento formano un angolo di 45 gradi con il piano
in maiolica conferendo così al mobile un aspetto morbido e
accogliente. Il nuovo posizionamento delle gambe
consente maggior libertà di movimento rispetto ai
tavoli con gambe dritte e permette di aggiungere
facilmente sedie e ospiti anche agli angoli del
In verticale. tavolo. Le gambe trasmettono un’immagine
MaisonFire, dinamica e leggera. Questo tavolo trova
caminetto a led collocazione nelle sale da pranzo e nel soggiorno
Alisa. Nella versio- di casa, ma anche in accoglienti reception o
ne Deluxe, impiega
ambienti di ristorazione.
vera legna, prove-
niente dalle Anche se questo modello è stato pensato per gli
foreste dello interni privati, su richiesta, è comunque possibile
Yorkshire e integrare nel piano in maniera discreta, tecnologie
appositamente multimediali e cablaggi di ogni tipo: i cavi vengono
trattata fatti passare attraverso la traversa sotto al pian o e
sono nascosti nelle gambe. È possibile scegliere la
finitura delle gambe in alluminio: lucidate, cromate
o verniciate a polveri nere oppure bianche.
—G.U.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Thonet. Il tavolo 1545 è disponibile in diverse forme
(rotondo, rettangolare, quadrato)
paola lenti
per riscaldare cibi e bevande con il ca-
lore naturale del fuoco. Pod, il salotto informale
Anche Piazzetta, con la collezione
di stufe a legna E928, conferma l’im-
pegno per una maggiore efficienza
è anche per l’outdoor
energetica dei prodotti, soddisfacen-
do i requisiti del decreto 7 novembre Pod è la nuova serie di sedute firmata Paola Lenti
2017, numero 186. L’installazione del che – con i suoi grandi cuscini, i rivestimenti che
Sistema Multifuoco, in versione plus richiamano confortevoli maglioni di lana e con le
più potente e direzionata, permette sue forme morbide e generose – induce a
un riscaldamento a ventilazione for- momenti di piacevole relax. La serie, adatta sia
zata dal basso, canalizzabile in più per interni che per l’outdoor, si compone di una
ambienti, per un calore uniforme dal poltrona lounge e di una “piattaforma”, che può
pavimento al tetto. Disponibile anche diventare un divano con l’uso di schienali o
il sistema di accumulo Heat Storage, cuscini d’appoggio.
che prolunga l’effetto del calore an- La seduta della poltrona è vicina a terra,
che dopo lo spegnimento della stufa. garantendo un tocco informale. «Suggerisce –
La gamma Premium Line di stufe a notano dall’azienda – quell’idea di comfort
pellet, inoltre, nasce con dispositivo “scomposto” che Paola Lenti ricerca da sempre».
wifi di serie, per accensioni e spegni- La poltrona Pod è rivestita in Costa Inglese, una
menti programmabili con l’app My maglia realizzata con un’inedita tessitura a due
Piazzetta sia quando si è a casa sia colori che enfatizza il motivo a “coste” tipico di
quando si è fuori. questa lavorazione, mentre la piattaforma è
Infine, la novità in pellet di MCZ disponibile in Maglia Rasata o ciniglia Tao:
con tecnologia Core che permette una novità per l’esterno, esclusive Paola Lenti,
combustione più pulita e sostenibile realizzate in Rope, filato tecnico completamente
e un abbattimento del 40% delle riciclabile, resistente all’acqua, ai raggi
emissioni di polveri sottili rispetto ai ultravioletti, alle muffe e ai batteri. Le
limiti europei (certificazione cinque imbottiture sono in fibra di poliestere Aerelle
stelle aria pulita) e del 55% rispetto al- blue, ricavata dal recupero delle plastiche
la direttiva Ecodesign. Basata sui monouso, lavorate attraverso un processo
principi della gassificazione e protet- industriale certificato con etichetta Ecolabel Eu e
ta da tre brevetti, Core è stata svilup- verificato nella tracciabilità secondo il Grs
pata all’interno di MCZ ed è il punto di (Global recycled standard).
arrivo della ricerca aziendale orienta- —Emiliano Sgambato
ta ad avvicinare la fiamma del pellet © RIPRODUZIONE RISERVATA
alla piacevolezza visiva del fuoco a le- Sergio Chimenti
gna. Con questa nuova tecnologia la
combustione è ottimizzata, il vetro ri-
mane pulito più a lungo, la quantità di
cenere generata minima e ciò che re-
sta viene eliminato con un braciere
autopulente, che si attiva automati-
camente. Il modello Mako, in partico-
lare, presenta un design ispirato al
gusto minimale nordico, privo di fori
di ventilazione frontali e con dissipa-
iz
zione del calore attraverso una griglia
.b
in ghisa posta nella parte superiore. Informale. Sedute basse e confortevoli caratterizzano le
sedute della Serie Pod di Paola Lenti.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
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er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N. 13
Tech 24
Weekend
Iniziata l’invasione dei robot
nati per governare le nostre case
Consumer Electronic Show. Tantissima intelligenza artificiale in vetrina al Ces, la fiera dell’elettronica
più grande del mondo. Tra le novità l’arrivo di piccoli automi domestici multifunzione
Giancarlo Calzetta
LAS VEGAS
C
ome ogni anno, il Ces di
Las Vegas si conferma
essere un concentrato
di tecnologie passate,
presenti e potenziali
che lanciano chi si aggira tra i pa-
diglioni in un turbinio di emozioni
tra lo stordimento e l’euforia. Lo
stand di LG quest’anno ha mostra-
to Q9 AI Agent, un robot che po-
trebbe diventare una pietra milia-
re. Sebbene, infatti, in molte case
si trovino dei veri e propri robot
come quelli da cucina o che spaz-
zano e lavano i pavimenti, Q9 AI
Agent appartiene a una razza di-
versa: i robot multifunzione. Ma
per davvero. Dotato di due gambe
che terminano con due ruote, di-
mostra un grande equilibrio men-
tre si muove per la casa e le sue
forme arrotondate e tenere sono
pensate, assieme ai due occhioni
luminosi e stilizzati, per allonta-
nare quanto più possibile dall’im-
maginario collettivo le figure degli
androidi che popolano i film di
fantascienza, i quali immancabil-
mente impazziscono e si rivoltano
contro gli esseri umani.
Sulla palla è il caso di dirlo c’è
anche il rivale Samsung che sem-
pre al Ces ha annunciato una nuo-
va versione di Ballie, il robot che
funge da assistente domestico
con Intelligenza Artificiale. Si
tratta di un piccolo robot ruotante
che grazie all’intelligenza artifi-
ciale è in grado di percepire e rico-
noscere le persone che gli sono
intorno, controllare elettrodome-
stici ed accessori connessi, trova-
re soluzioni o chiamarci in caso di
problemi. Siamo dentro al una vi-
sione di casa connessa e mossa
dall’intelligenza artificiale. Visio-
ne che è stata presentata a Las Ve-
gas e che vede Ballie come agente
tuttofare connesso a tutti i dispo-
sitivi della casa.
Ma perché dovremmo portarli
in casa? Perché, in effetti, sono ca-
paci di fare delle cose utili e molto
concrete. Innanzitutto, possono
funzionare da antifurto semoven-
te. Mentre siamo fuoricasa posso-
no pattugliare l’abitazione e aller-
tarci in caso di intrusioni e durante
i loro giri possono anche monito-
rare la temperatura degli ambienti
ed eventualmente agire sui termo-
stati per riportarle negli intervalli
a cui siamo abituati, oppure può
giocare con gli animali domestici
e inviarci delle foto di quello che
accade mentre siamo lontani. Infi-
ne, possono interfacciarsi con
molti elettrodomestici e attivarli
in caso di necessità: se il gatto ro-
vescia a terra della terra da un vaso
per fiori, questi possono attivare il
robot spazza pavimenti e far pulire
il misfatto. Non è poi difficile pre-
vedere una evoluzione ancora più
utile nel settore del supporto alla
terza età: oltre a pattugliare la casa
quando sia assenti, può avvisare
parenti e amici in caso di incidenti
domestici o malori.
Nel frattempo, Celestron ha
portato la robotica a nuovi livelli
per quello che riguarda l’osserva-
zione astronomica. Celestron Ori-
gin, infatti, è un telescopio com-
pletamente automatizzato che ba-
sta piazzare all’aperto per render-
lo pienamente operativo. Una
volta acceso, infatti, lui si occuperà
in autonomia di allinearsi con il
cielo e capire dove si trova. A que-
sto punto, sulla sua app proporrà
Q9 AI AGENT.
La produzione in
massa del Q9 AI
Agent di Lg po-
trebbe segnare
l’inizio di una
nuova era in cui
robot ed esseri
umani iniziano a
convivere e a
collaborare,
riconoscendo alle
macchine il diritto
di muoversi
liberamente nelle
case per accudire
persone, animali e
altri oggetti.
Purtroppo non
abbiamo ancora
una data
una serie di oggetti
spaziali che sarà
possibile mostrare
tramite la sua tele-
camera astronomica
incorporata e in pochi
minuti ci fornirà immagini
riprese direttamente dal no-
stro giardino di casa, mentre noi
saremo al caldo sul divano. E tor-
nando a parlare di supporto alle
Intelligenza artificiale generativa,
dall’avatar all’influencer virtuale
Le novità di Nvidia
Gaming
Luca Tremolada
N ell’estate del 2009, Peter Moly-
neux, un visionario game desi-
gner di Lionhead Studios, pre-
sentò sul palco di Microsoft a Los An-
geles “Project Milo”. Si trattava di un
bambino virtuale, con un’età appros-
simativa di undici anni. Attraverso un
dispositivo chiamato Kinect, collega-
to alla console Xbox 360, Milo era in
grado di ascoltare e osservare, ri-
spondendo e reagendo a ciò che acca-
deva fuori dallo schermo. Il suo crea-
tore lo definì una sorta di intelligenza
artificiale emotiva, segnando la prima
volta che un videogioco comunicava
in modo così diretto con il giocatore.
Tuttavia, il progetto non fu completa-
to, essendo troppo avanzato per le
tecnologie dell’epoca.
Venticinque anni dopo, all’inizio
dell’era dell’intelligenza artificiale
generativa, Nvidia ha presentato al
Consumer Electronic Show di Las Ve-
gas una serie di strumenti che pro-
mettono di generare migliaia, se non
milioni, di personaggi simili a Milo. La
società, fondata da Jensen Huang e
con una capitalizzazione di oltre mille
miliardi di dollari grazie al boom del-
l’AI, mira a dare vita e realismo ai per-
sonaggi non giocabili (NPC) nei vide-
19
Ma la causa viene prima
dell’effetto. O è solo il
nostro modo di vedere il televisori trasparenti
tempo. E il libero
arbitrio?
Sembrano acquari. Il primo televi-
sore Oled trasparente e wireless,
con risoluzione 4K è della coreana
_ LG. Sulla palla c’è naturalmente
Il Protagonista (Tennet) anche Samsung.
Panorama
gadget
Anche R1 prova a sfidare
gli antichi telefonini
R1 di Rabbit è un dispositivo che sembra uscito negli
anni Ottanta con però dentro una intelligenza
artificiale generativa che ascolta, vede e sa usare le
app. Siamo dalle parti di Pin Ai, gadget che dialogano
e usano come interfaccia la voce. Si tratta di una
nuova nuova ondata di hardware AI based che quindi
consentirà la realizzazione di qualche cosa di nuovo.
‘ Parliamo di un progetto di una startup la Rabbit nato
con la collaborazione della svedese Teenage
Frontiera Engineering. Ha un touchscreen da 2,88 pollici sul
Questi lato sinistro e una rotella per lo scorrimento analogico
elettrodomesti sulla destra. Sopra la rotella c’è una fotocamera che
potranno può ruotare di 360 gradi.Costa 199 dollari e i preordini
essere sono aperti anche in Italia. L’ambizione non è piccola:
connessi vogliono rendere obsoleti gli smartphone.
con i nuovi —L.Tre.
ecosistemi © RIPRODUZIONE RISERVATA
di intelligenza
artificiale
Rabbit.
La startup ha
aperto i pre-ordini
anche in Italia.
Il prezzo di questo
dispositvo anima-
to dell’intelligenza
artificiale
è di 199 dollari
Ballie musica
Samsung
È un robot sferico
del produttore L’altro modo di suonare
coreano
progettato per la chitarra con una app
vivere in casa e
connettersi agli
elettrodomestici Esistono da tempo app per smartphone per
svolgendo più imparare a suonare uno strumento musicale Ezy
persone che affron- da chi abbiamo funzioni Guitar nasce da una idea di una startup italiana
tano l’avanzare del davanti e in- Visual Note selezionata Ice per andare al Consumer
tempo, Exilor Luxot- viarlo a dei mi- Electronic Show di Las Vegas. In pratica, Visual Note
tica ha presentato ni-altoparlanti è composto da una centralina che applicata alla
Nuance Audio, un ele- nelle astine tarati chitarra e collegata ad una app, consente attraverso
gante paio di occhiali ros- per colpire le nostre Led luminosi, che corrono dietro le corde dello
Garmin Hrm-fit
si o neri che fornisce un aiuto a orecchie. In questo mo- Garmin la definisce
strumento, di segnalare come posizionare le dita per
chi inizia ad avere problemi di udi- do, sarà più facile sentire la prima fascia suonare il proprio brano preferito o fare una scala o
to. Grazie a una matrice di micro- chiaramente in ambienti rumorosi pensata per un esercizio. Con lo stesso metodo, Ezy Guitar offre
foni installati sulla montatura, o chi parla con voce sottile. le donne. un approccio ancora più semplice per
può isolare il suono che proviene © RIPRODUZIONE RISERVATA Caratterizzata accompagnare gli accordi di base ed eseguire le
da un design proprie canzoni preferite. —L.Tre.
a tripla clip, si © RIPRODUZIONE RISERVATA
aggancia ai
reggiseni
sportivi dotati di
bande elastiche
a medio
e alto sostegno
e spessore
ogiochi, e a generare avatar in grado rà un videogioco popolato di perso-
di dialogare e interagire tramite intel- naggi animati dall’AI. Tuttavia, l’in- Ezy Guitar. L’app è disponibile su App Store e Google Play
ligenza artificiale generativa. telligenza artificiale generativa pro-
Una demo presentata già a mag- mette di ridurre i costi di produzione
Samsung Music
gio, realizzata in collaborazione con e i tempi di prototipizzazione, auto- Frame
recensione
la startup Convai e utilizzando la sui- matizzando alcune funzioni. Questo
te Avatar Cloud Engine for Games In occasione del CES 2024, Sony ha altoparlante Xbox deve ripartire
(ACE for Games), mostra un dialogo
naturale tra un giocatore e il proprie-
tario di un locale di ramen. A diffe-
renza dei personaggi secondari tra-
dizionali nei videogiochi, spesso le-
presentato un nuovo sistema per la
creazione di contenuti spaziali, for-
mato da un visore XR di alta qualità,
mirando agli studi cinematografici e
videoludici nella realizzazione di
personalizzabile è
supportato dagli
algoritmi
dell’intelligenza
artificiale e
dal gioiello Hi-Fi Rush
Ci sono giochi grandi senza idee. E progetti
fornisce un suono
gnosi e limitati nel dialogo, questi contenuti 3D di alta qualità. piccoli coraggiosi e originali. Hi-Fi Rush di
surround se
nuovi strumenti permettono agli svi- L’impressione è che proprio dal- collegato tramite
Tango Gameworks è una piacevole sorpresa. È
luppatori di creare avatar con espres- l’industria del videogioco nasceranno Q-Symphony ai TV un action alla Devil May Cry o alla Bayonetta in
sioni del volto guidate da fonti audio, i primi esperimenti in grado di coniu- e ai soundbar stile cartonish, un prodtto onesto e frizzante con
riconoscimento vocale automatico e gare intelligenza artificiale generati- Samsung una idea, quella cioè di mettere insieme Rhythm
capacità di interazione in tempo rea- va e realtà virtuale. Il fenomeno attua- game e combat systems. Per dirla più dritta si
le, senza uno script rigido. le degli influencer virtuali è solo un tirano mazzate a tempo di pop e rock, si
Resta da valutare il costo di inte- indizio di ciò che sta emergendo nei premono combinazioni di tasti a ritmo
grazione di queste tecnologie sul- laboratori del gaming. ascoltando la musica. Il risultato è un videogioco
l’hardware, ovvero quanto consume- © RIPRODUZIONE RISERVATA giovane-giovane, esilarante a tratti, che rilassa
come un onesto disco di musica leggera. Hi-Fi
Rush è disponibile su Xbox Game Pass o in
formato standalone a 29,99 euro. —L.Tre.
nuance audio © RIPRODUZIONE RISERVATA
(essilorLuxottica)
Progettati per i
consumatori con
difetti uditivi lievi o
moderati, Nuance
Audio eliminerà
quella barriera Videogame.
psicologica che Hi-Fi Rush è
ostacola l disponibile
’adozione degli su Xbox Game
apparecchi Pass o in formato
La demo di Nvidia presentata al Ces. La presentazione del software Avatar Cloud acustici standalone
Engine for Games (ACE for Games) tradizionale a 29,99 euro
20 Il Sole 24 Ore Domenica 14 Gennaio 2024 – N.13

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