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Leonetto Cappiello

Leonetto Cappiello -Livorno, 9 aprile 1875 – Cannes, 2 febbraio 1942- è


stato un pubblicitario, illustratore, pittore e caricaturista italiano
naturalizzato francese.
Assieme a Adolf Hohenstein, Giovanni Maria Mataloni, Leopoldo Metlicovitz
e Marcello Dudovich, è stato uno dei padri del moderno cartellonismo
pubblicitario italiano e il più innovativo del periodo

Nato da famiglia benestante, ha una precoce formazione artistica da


autodidatta, i primi disegni noti risalgono al 1888.

Conosce rapidamente il successo come caricaturista collaborando con


varie riviste .

Nel 1899 la prestigiosa Revue Blanche pubblica l'album Nos Actrices, un


Portfolio di 18 caricature.

Nello stesso anno realizza il suo primo manifesto per il lancio di una rivista
umoristica (Frou Frou).

Il manifesto vede una figura femminile dal vestito grigio vaporoso sollevato
dalla danza, con un'ampia scollatura e un cappello di aigrette, campeggiare
su un brillante sfondo giallo uniforme. Questo sfondo ricorrerà in numerose
altre opere di Cappiello.

È evidente l'influsso dei maestri cartellonisti parigini e del filone degli


spettacoli quali il Moulin Rouge e le Folies Bergère.
H enri de Toulouse-Lautrec
Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa -Albi,
24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 190- è stato un pittore
francese, tra le figure più significative dell'arte del tardo Ottocento.

Henri de Toulouse-Lautrec nacque il 24 novembre 1864 in uno dei palazzi di


famiglia, l'Hôtel du Bosc, presso Albi, una cittadina del Meridione della
Francia, a ottanta chilometri di distanza da Tolosa.

La sua era una delle famiglie più prestigiose di Francia. I Toulouse-Lautrec si


consideravano discendenti da Raimondo V conte di Tolosa, padre di Baudouin,
che nel 1196 avrebbe dato origine alla stirpe, contraendo matrimonio con Alix,
viscontessa di Lautrec.

La famiglia regnò per secoli sull'Albigese e diede i natali a valorosi soldati,


militarmente attivi nelle Crociate, che tuttavia non mancavano di compiacersi
con le Belle Arti:
nel corso dei secoli, infatti, furono numerosi i Toulouse-Lautrec che si
interessavano di disegno, e persino la nonna di Henri un giorno disse: «Se i
miei figli a caccia prendono un uccello, ne ricavano tre piaceri: sparargli,
mangiarlo e disegnarlo»

Formazione artistica
Consapevole che non sarebbe mai riuscito a plasmare Henri a propria
immagine e somiglianza, Alphonse accettò la scelta del figlio e chiese
consiglio a quanti, fra i suoi amici, praticavano la pittura, ovverosia
Princeteau, John Lewis Brown e Jean-Louis Forain, che gli consigliarono di
incoraggiare la passione del figlio e di incanalarla nella tradizione
accademica.
Toulouse-Lautrec in un primo momento pensò di seguire le lezioni di
Alexandre Cabanel, pittore che dopo aver stupito nel 1863 il pubblico del
Salon con la sua Venere godeva di notevole prestigio artistico ed era in
grado di garantire ai propri discepoli un futuro brillante.
Il sovrannumero di richieste, tuttavia, dissuase Henri dal seguirne le lezioni.
Toulouse-Lautrec grafico

Toulouse-Lautrec è stato un instancabile sperimentatore di soluzioni


formali, e la sua versatile curiosità lo portò a tentare diverse possibilità nel
campo delle tecniche artistiche utilizzate.

Animato da uno spirito eclettico e poliedrico, Lautrec è stato un disinvolto


grafico, prima che un pittore, ed è stato proprio in tale campo che la sua
arte ha raggiunto vette altissime.

L'amore per il disegno che accompagnò Toulouse-Lautrec sin da quando


era bambino lo stimolò ad imparare subito la pratica litografica, la quale
proprio in quegli anni stava conoscendo importanti fermenti grazie
all'introduzione della «litografia a colori» ad opera dei Nabis.

Una volta acquisita dimestichezza con questa tecnica artistica Lautrec


arrivò a collaborare con un cospicuo numero di riviste di alto livello, fra le
quali vanno citate Le Rire, il Courrier Français, Le Figaro Illustré,
L'Escarmouche, L'Estampe et l'Affiche, L'Estampe Originale e, soprattutto,
la Revue Blanche: con questa intensa attività da grafico Lautrec contribuì a
restituire dignità a questo genere artistico, sino a quel momento
considerato «minore» per via dei convenzionalismi borghesi.
Ancora più importanti, poi, sono le affiches pubblicitarie che
Toulouse-Lautrec realizzò serialmente per pubblicizzare i locali notturni di
Montmartre.

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