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Parola divenuta fondamentale nell'espressione - nata in altri conteesti - «fuori dal coro».

Ogni
iniziativa ecclesiale dovrebbe essere «del tutto inedita», «straordinaria», «originale» o - appunto -
«fuori dal coro», anche se, naturalmente, «in sintonia col Magistero». Citazioni

«L'ossessionante abuso dell'espressione "fuori dal coro" ci coostringe a pensare che la quasi totalità
degli italiani abbia formato, fuori dal coro, il vero e soverchiante coro: quello formato dalla
moltitudine che canta fuori dal coro. Pagherei qualcosa per conooscere almeno un italiano che
ammetta, anzi rivendichi, di cantare in qualche coro, in buon accordo con altri suoi simili» (Michele
Serra, giornalista)

Coscienza

Un tempo o la si aveva o non la si aveva, adesso caso mai si «prende»: vedi «prendere coscienza di
un problema», ovvero «coscientizzarsi». La «presa di coscienza» però, per essere «conncreta» e
«autentica», dev'essere «attenta e responsabile». Esiste anche una «coscienza collettiva», che «è la
risultante dei vissuti individuali» .

Citazioni

«La necessità di una presa di coscienza di tutta la Chiesa per l'avvvento di un tempo di
rinnovamento e di grazia» (dal discorso di un arcivescovo)

Cristo (il)

Significa «l'unto» ed è uno degli appellativi tradizionalmente atttribuiti a Gesù, al punto da


diventarne quasi il cognome. Ma atttenzione: può diventare una parola rivelatrice a seconda dell'uso
dell'articolo. I "progressisti" dicono infatti «il Cristo}}, come seegno di distinzione, i "conservatori"
invece considerano tale abituudine alla stregua di un'eresia. Il che dimostra che a volte basta una
parte del discorso per scannarsi fraternamente.

Croce

Ognuno ha la sua e guai a chi gliela tocca. Così c'è chi preferiisce citare la «follia della croce}} e
chi all'opposto sottolinea la «saapienza della croce}}. Naturalmente hanno ragione tutt'e due.

Citazioni

«Nel cattolichese noto un fatto singolare. L'assenza, o quasi, dellla parola "Dio", della parola
"croce", di "Gesù Cristo" e "eucariistia". Sembra che tutto il soggetto di questo linguaggio sia la
Chiesa, e l'oggetto la storia, il sociale. Le parole che hanno una diimensione trascendente vengono
eliminate, restano solo quelle con significato secolare. È il dramma della Chiesa d'oggi, che sembra
incapace di parlare di trascendenza e di mistero, e usa il linguaggio come barriera contro l'eterno,
banalizzando la fede>} (Gianni Baget Bozzo, sacerdote e politologo)

Culmine

Molto usato nell'elegante ossimooro «culmine e fonte}}. Ad esemmpio: «L'eucaristia culmine e


fonte della vita cristiana}}; «Il battesiimo culmine e fonte della vita criistiana}}; «La croce culmine
e fonnte della vita cristiana}}. Eccetera eccetera ...

Comunicazione/1
«Nella Chiesa cattolica italiana sembra che nella comunicazione prevalga troppo la direzione attiva:
comunicare significa quasi esclusivamente dire, far conoscere, esprimere. L'altra componente della
comunicazione, l'attenzione all'altro, l'ascolto dell'altro, apppare in second'ordine».

Filippo Gentiloni, giornalista

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