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(1) Per le grandi linee di alcuni di questi nodi e per un orientamento alla loro
soluzione, cfr. i miei L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, saggio
introduttivo a Plinio Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, 3a
ed. it. accresciuta, Cristianità, Piacenza 1977, pp. 7-50; La "lezione
italiana". Premesse, manovre e riflessi della politica di "compromesso storico"
sulla soglia dell’Italia rossa, Cristianità, Piacenza 1980; e "Rifondazione
democristiana", rinnovamento dell’egemonia dei "cattolici democratici" e
rinascita del movimento cattolico, in Cristianità, anno XXI, n. 215-216,
marzo-aprile 1993.
(2) Cfr. P. Corrêa de Oliveira, Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo,
trad. it., Edizione de L’Alfiere, Napoli 1970.
(3) La "tradizione con la "t" minuscola" va distinta con cura — pur nel
riconoscimento dell’analogia formale — da quella con la "t" maiuscola, cioè da
quella di cui è questione nella teologia cattolica in relazione alla Rivelazione
e alle sue modalità: su quest’ultima, cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica,
nn. 75-79; sulla prima, la "tradizione con la "t" minuscola", cfr. Juan Vásquez
de Mella y Fanjul, Apologia della tradizione, in Cristianità, anno XV, n. 141,
gennaio 1987; P. Corrêa de Oliveira, Tradizione, famiglia e proprietà, ibid.,
anno VI, n. 34-35, febbraio-marzo 1978; e, sinteticamente benché senza l’uso del
termine, lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1880, secondo cui "una
società è un insieme di persone legate in modo organico da un principio di unità
che supera ognuno di loro. Assemblea insieme visibile e spirituale, una società
dura nel tempo: è erede del passato e prepara l’avvenire. Grazie ad essa, ogni
uomo è costituito "erede", riceve dei "talenti" che arricchiscono la sua
identità e che sono da far fruttificare. Giustamente ciascuno deve dedizione
alle comunità di cui fa parte e rispetto alle autorità incaricate del bene
comune"; sulla "tradizione" in genere, quindi su quanto vi è di simile fra
Tradizione e tradizione, cfr. Josef Pieper, Perché la tradizione (I), in Studi
Cattolici, anno XX, n. 181, marzo 1976, pp. 163-169; e Idem, Perché la
tradizione (II), ibid., anno XX, n. 182-183, aprile-maggio 1976, pp. 255-259.
(4) Cfr. Gilberto de Mello Freire, Além do Apenas Moderno. Sugestões em torno de
Possiveis Futuros do Homen, en Geral, e do Homen Brasileiro, en Particular, José
Olympo, Rio de Janeiro 1973.
(5) Cfr. Gv. 17, 16-18.
(6) Cfr. Karl Löwith, Significato e fine della storia. I presupposti teologici
della filosofia della storia, trad. it., Edizioni di Comunità, Milano 1962,
soprattutto pp. 197-214 e 279-283.
(7) Cfr. card. Henri de Lubac S.J., La posterità spirituale di Gioacchino da
Fiore, vol. I: Dagli Spirituali a Schelling, e vol. II: Da Schelling ai nostri
giorni, in Idem, Opera Omnia, voll. 27 e 28, trad. it., Jaca Book, Milano 1982 e
1984.
(8) Gv. 3, 8.
(9) Cfr. il mio Il "problema politico italiano" e il "problema politico dei
cattolici italiani": no al "fronte popolare" versione anni 1990, in Cristianità,
anno XXI, n. 223, novembre 1993.
(10) Cfr. Mt. 23, 23; e Lc., 11, 42.