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Giulio Barazzetta
a cura di
Massimo Sacchi e Sergio Gianoli nello studio 20 architetti per 20 case Santa Giulia, Brescia
SBG architetti, ha progettato e costruito Mercedes Daguerre dalle Domus romane al museo della città
abitazioni, impianti sportivi, spazi pubblici Giovanni Tortelli, Roberto Frassoni
(www.sbgarchitetti.it). Stazioni
la storia e il restauro
Museo d’arte Iberê Camargo a Porto Alegre
architettonica al corso di laurea magistrale Architetture in terra dell’Africa occidentale
Maddalena d’Alfonso, Marco Introini
in Architettura delle costruzioni. James Morris
È coordinatore del comitato scientifico con un saggio di Suzanne Preston Blier Ville in Svizzera
Mercedes Daguerre
La chiesa di vetro
Case in Giappone Palerm & Tabares de Nava
Provenza, monumenti e città del Rodano
Francesca Chiorino Natura e artificio
(1992); Aldo Favini, architettura e ingegneria
Il Barranco de Santos a Santa Cruz de Tenerife
in opera (2004); Bruno Morassutti Case Latinoamericane
Marco Mulazzani
1920-2008. Opere e progetti (2009) e delle Mercedes Daguerre
mostre itineranti connesse tenute in Italia, Massimo Carmassi
Carlo Scarpa
Svizzera e Spagna. Attualmente è curatore di Recupero, conservazione, restauro
La Fondazione Querini Stampalia a Venezia
sezioni e/o mostre tematiche per la Triennale Un centro culturale nel Mattatoio di Roma
Francesco Dal Co, Sergio Polano
di Milano. Suoi scritti su progettazione Marco Mulazzani
fotografie di Prosdocimo Terrassan
architettonica urbana e costruzione sono Massimo Carmassi
Roma
pubblicati in volumi di riferimento, articoli Un restauro per Verona
La nuova architettura
e contribuiti in «Casabella» e altri periodici La nuova sede universitaria di Santa Marta
Giorgio Ciucci, Francesco Ghio,
di architettura. Maddalena Scimemi
Piero Ostilio Rossi
fotografie di Andrea Jemolo Michele De Lucchi
Il ponte della pace
Carlo Scarpa
Tbilisi, Georgia
Villa Ottolenghi
testi di Marco Biagi, Stefano Bucci,
Francesco Dal Co
Philippe Martinaud, Maurizio Milan
Richard Meier
Cantine secolo XXI
Il Museo dell’Ara Pacis
Architetture e paesaggi del vino
Autori vari
Francesca Chiorino
Pierre-Louis Faloci testi di Ampelio Bucci, Carlo Tosco
Architettura per ricordare
Future Systems, Shiro Studio
Mauro Galantino
Museo Casa Enzo Ferrari
Architettura e vino Modena
Nuove cantine e il culto del vino testi di Fabio Camorani, Giuseppe Coppi,
Francesca Chiorino Piero Ferrari, Andrea Morgante, Deyan Sudjic,
con un saggio di Luca Maroni Mauro Tedeschini, Adriana Zini
La Casa del Jazz a Roma La Casa della Ricerca
Il recupero di Villa Osio, sottratta Centro ricerche Chiesi, Parma
alla criminalità e consegnata ai cittadini Emilio Faroldi Associati
a cura di Guido Ingrao
Cristina Donati
Teatri e luoghi per lo spettacolo Rogers Stirk Harbour + Partners
Orietta Lanzarini Compact City. Nuovo centro civico,
Alberto Muffato Scandicci, Firenze
Ville in Italia dal 1945 Edoardo Milesi
Roberto Dulio Forum Fondazione Bertarelli
Marco Mulazzani
euro 35,00
in copertina foto di
Marco Introini
la chiesa di vetro
di Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini
la storia e il restauro della chiesa di Baranzate
a cura di
Giulio Barazzetta
la chiesa di vetro
di Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini
la storia e il restauro della chiesa di Baranzate
progetto di restauro di
SBG Architetti
prefazione di
Rafael Moneo
testi di
Giulio Barazzetta
Marzia Marandola
Giancarlo Santi
fotografie di
Giorgio Casali
Marco Introini
3
Ringraziamenti Volume realizzato grazie al contributo di:
Desidero ringraziare, in primo luogo, Bruno Morassutti, Franz Graf per l’affiancamento e lo stimolo continuo, AL.FA, Fondazione Aldo Favini e Anna Gatta, Milano
per la fiducia personale e la responsabilità che mi ha sin dal dottorato di Cristiana Chiorino, il cui prezioso Casalgrande Padana, Casalgrande, Reggio Emilia
affidato; Bruno ha innescato e sostenuto con la sua contributo è stato indispensabile. iGuzzini, Recanati, Macerata
presenza questo lavoro sin dall’inizio, e con lui Aldo Gli studi dedicati a Bruno Morassutti a Madrid hanno Progetto Arte Poli, Verona
Favini e Angelo Mangiarotti. Per il continuo contributo come protagonista Carmen Díez Medina, contatto Seregni Costruzioni, Milano
essenziale al progetto Anna Mangiarotti, Enrico Malli essenziale con tutto l’ambiente dell’architettura
e Kinue Horikawa della Fondazione Mangiarotti, madrilena testimoniato qui dal contributo di
Tito Negri e Bernardo Favini che, oltre al progetto Rafael Moneo, che ringrazio sentitamente.
con la Fondazione Aldo Favini e Anna Gatta, In Italia ringrazio particolarmente, per i loro contributi
Sommario
ha sostenuto economicamente la documentazione su ingegneria e costruzione, Tullia Iori e Sergio Poretti,
di tutto questo lavoro. Claudia Conforti e Marzia Marandola.
Indispensabile è stato il contributo della figlia del Gli Archivi Storici del Politecnico di Milano e l’Archivio 7 Prefazione
donatore della parrocchia: Caterina Peduzzi, che con la Progetti dell’università Iuav di Venezia per la Rafael Moneo
sua generosità e insistenza ha innescato la raccolta consultazione diretta e l’utilizzo delle fonti documentarie.
dei fondi per l’appalto; con lei ringrazio qui tutte le Il gruppo di progettazione, la direzione lavori 9 La chiesa di Baranzate, da prototipo a modello
persone e le istituzioni che si sono raccolte per e il cantiere hanno avuto il sostegno di Giulio Ballio
Giancarlo Santi
contribuire al restauro. del Politecnico di Milano con, fra gli altri, la
Ringrazio sentitamente don Carlo Chiesa e Angelo competenza di Ingrid Paoletti. Nel lavoro di SBG
Bonissoni a nome della parrocchia di Nostra Signora Architetti è stato essenziale quello di Sergio Gianoli, 17 Il dispositivo architettonico e costruttivo
della Misericordia di Baranzate, il consiglio parrocchiale sostenuto da Gustavo Zani nell’appalto e nel cantiere, Marzia Marandola
e i parrocchiani, per aver concretamente compreso e quello di Agostino Besana che ha affiancato
il valore universale di un’opera che a loro finalmente quotidianamente Bruno Morassutti e me nel progetto. 29 Il ritorno al futuro di un capolavoro laconico
appartiene. Infine, indispensabile è l’opera di Marco Introini
Giulio Barazzetta
Sono stati attivi sostenitori di questo lavoro e di Giuseppe Baresi, per la raccolta di immagini
Carla Di Francesco, promotrice a suo tempo del vincolo, e testimonianze che permettono questo volume
e Alberto Artioli, soprintendente belle arti e paesaggio di e il cortometraggio ora in lavorazione. 52 Il progetto di restauro
Milano; monsignor Giuseppe Arosio con monsignor Tutto questo non sarebbe stato realizzato in modo SBG Architetti
Giancarlo Santi, preziosi consiglieri; la Curia eccellente senza l’impresa di costruzioni Seregni
arcivescovile di Milano con Giorgio Corbetta e Giovanni Costruzioni srl di Milano, con la direzione di Riccardo 58 Il restauro
Maggi, dell’ufficio amministrativo; Giorgio Capponi per i Moratti; il rivestimento in acciaio e vetro di Progetto
fotografie di Marco Introini
beni culturali e per il progetto Cantieri dell’Arte. Infine, Arte Poli srl di Verona, con il contributo di Albano
gli eredi e i soci di Bruno Morassutti: la moglie Lalla e Paolo Poli e la cura di Riccardo Bazzerla;
Ramazzotti e i figli Sebastiano, Valentina e Antonella , le pavimentazioni di Casalgrande Padana e 93 Cronologia sintetica
Mario Memoli e Gabriella Benevento, sempre presenti. l’illuminazione di iGuzzini. 94 Crediti di progetto
Devo a Francesco Dal Co l’inaugurazione di questo Ringrazio collettivamente qui tutte le persone, 95 Biografie
lavoro su Casabella 721 del 2004 e il suo sostegno le ditte e le competenze che hanno contribuito 96 Bibliografia
giunto sino a promuovere questo volume. al cantiere non potendole citare per esteso.
97 Referenze iconografiche
Fra tutti gli studiosi e i progettisti incontrati in questi Un ringraziamento finale va a Giovanna Crespi,
anni sono stati fondamentali: Frank Mayer e i suoi esemplare coordinatrice editoriale, a Paola Ranzini
studenti Zhw, con un ringraziamento particolare a e Donatella Caruso per l’impaginazione e la redazione
Stefan Maeder, direttore Zhw 2005, per la sua lucidità. di questo volume.
www.electaweb.com
Note
1 «L’utilità della copertura è maggiore vacillano, i loro fianchi si fendono,
di quella di tutte le altre parti. Essa a poco a poco l’intera costruzione
infatti non soltanto giova alla salute va in rovina», in L.B. Alberti, De re
degli abitanti, che difende dal freddo aedificatoria, libro I, incipit
della notte, dalla pioggia e soprattutto del capitolo XI, edizione italiana
dai raggi cocenti del sole, ma L’architettura. Leon Battista Alberti,
rappresenta un’ottima protezione traduzione di Giovanni Orlandi, con
Veduta notturna della facciata per tutto l’edificio. Senza il tetto, introduzione e note di P. Portoghesi,
6 d'ingresso a sud-est, 1958. 7 il legname si deteriora, i muri Il Polifilo, Milano 1989, p. 41.
la chiesa di baranzate,
da prototipo a modello
Giancarlo Santi
Marzia Marandola
Un limpido processo ideativo coniugato a scelte co- ordite, addolcite da angoli stondati, conduce alla sacre-
struttive originali e sofisticate, ponderate fin nei più mi- stia e alla sala del catechismo.
nuti dettagli, è la condizione segreta dell’essenzialità Quattordici gradini segnano il trapasso dall’oscurità
iconica e dell’apparente semplicità della piccola chiesa appena attenuata artificialmente della cripta, alla luce
parrocchiale di Baranzate: un edificio magistrale per l’u- ferma e soffusa dell’aula, il cui spazio s’impone con iera-
so disinvolto e sorprendente del cemento armato precom- tica semplicità. La struttura è quella dell’aula tetrastila
presso e del calcestruzzo semplice1. ovvero di un grande baldacchino le cui quattro colonne
Un compatto parallelepipedo traslucido s’innalza, angolari, lievemente rastremate, delimitano un rettangolo
come un tempio greco, maestoso e solenne, su un po- minore proporzionale a quello dell’aula e supportano il
dio in pietra dolcemente gradonato: tutt’intorno il terre- piano di copertura, corrugato come un panneggio tessile.
no di pertinenza è delimitato come sagrato da un recin- Questa piccola architettura sacra, preziosa come una
to murario in calcestruzzo con inclusi a vista ciottoli di miniatura, a dispetto della prefabbricazione della coper-
fiume. La facciata principale, compartita in cinque tura che ne soprintende la costruzione, nasce in realtà
campate, delle quali quella centrale funge da porta ce- come prototipo: un modello di chiesa parrocchiale, facil-
rimoniale, è segnalata da una grande croce lignea in- mente ripetibile nelle periferie che crescono velocemente
combente che, addossata al muro di spalla dell’ingres- intorno a Milano e che si vuole dotare di strutture religio-
so alla cripta, introduce un inaspettato disassamento se di presidio.
nella cristallina simmetria del sacro volume. L’accesso A questo obbiettivo sono finalizzate le scelte progettua-
feriale della chiesa, che avviene attraverso la cripta, è li, che approdano a un edificio rapidamente realizzabile,
dunque disassato e modellato da un portale “estruso” composto da elementi prefabbricati prodotti negli stabili-
in cemento, sormontato da un architrave marmoreo in menti industriali di zona, che le locali imprese artigianali
granito rosso dei Vosgi con l’epigrafe dedicatoria Matri di costruzione siano in grado di assemblare facilmente.
Misericordiae. Non si tratta di un semplice portale d’in- Una premessa di progetto analoga a quella posta,
gresso, ma di un vero volume scatolare, svuotato e rab- proprio negli stessi anni (1956-58), a Pier Luigi Nervi
buiato, che si contrappone alla luminosa e piena volu- per il palazzetto dello Sport di Roma, uno dei più felici
metria dell’aula liturgica. Esso ritaglia il podio progetti del geniale ingegnere realizzato per le Olimpiadi
gradonato per l’equivalente di due campate della chie- del 1960. Anche in questo frangente il manufatto nasce
sa ed è penetrato da una sorta di viottolo lastricato che come prototipo di un impianto sportivo capace di cinque-
fiancheggia la vasca d’acqua semiesterna del fonte bat- mila spettatori, riproponibile in tutte le città della Peni-
tesimale posizionato nella cripta. In questo piano semi sola carenti di attrezzature sportive. Anche a Roma, come
Veduta frontale della struttura
della copertura terminata, in primo ipogeo si snoda il percorso avvolto nella penombra che, a Baranzate, l’edificio ideato in elementi prefabbricati,
piano di spalle Bruno Morassutti, stretto da pareti continue cementizie accuratamente virtualmente ripetibile senza difficoltà, resterà un uni-
in fondo a destra in basso Angelo
Mangiarotti, 1957.
Il ponteggio di cantiere nella fase
di posizionamento dei conci delle travi
di copertura, 1958. 17
cum, straordinario per la perfetta coniugazione di for-
ma e di originalissima scelta costruttiva2.
La chiesa di Baranzate fu finanziata da un privato
cittadino, che incaricò del progetto l’architetto Bruno
Morassutti in collaborazione con l’architetto Angelo Man-
giarotti e con l’ingegnere Aldo Favini3. La presenza di un
ingegnere è indizio della singolarità costruttiva che era
richiesta per garantire la potenziale, facile ripetibilità del
manufatto, assimilabile a un prodotto semindustriale.
I progettisti hanno a disposizione un lotto rettan-
golare di 15x30 metri, che suggerisce un’aula longitu-
dinale, con i pilastri perimetrali, in modo da lasciare lo
spazio liturgico quanto più libero dalla struttura. In
pianta la chiesa sviluppa una superficie rettangolare di
28,60x14,35 metri per un’altezza di 10 metri. Il rapi-
do dimensionamento della struttura evidenzia imme-
diatamente come la distribuzione perimetrale dei pila-
stri richieda una struttura molto impegnativa, con
possenti travi di copertura per scavalcare grandi luci.
Questa scelta imponeva travi di dimensioni elevate e
pesi eccessivi, inadatte alla realtà dei cantieri delle
piccole imprese locali, che dovevano essere necessa-
riamente coinvolte nell’opera. Proprio questo vincolo
sollecita Favini verso una soluzione in grado di sempli-
ficare il cantiere e di rendere l’opera compatibile con
processi costruttivi artigianali. Per ridurre le luci libe-
re, la struttura, una semplice copertura piana, viene
impostata su quattro elementi di appoggio posti ai
vertici di un rettangolo che, minore rispetto a quello di
pianta, abbia l’interasse maggiore di 16,80 metri e
quello minore di 8,25 metri. La posizione in pianta
delle colonne, oltre che finalizzata a ridurre sensibil-
mente le luci, è fissata in modo tale che nelle travi di
copertura i momenti flettenti sugli appoggi uguaglino
in valore assoluto i momenti flettenti in mezzeria4.
Questo equilibrio dei momenti si verifica sia per le tra-
vi principali che per le travi secondarie, portando a
una riduzione apprezzabile degli spessori in copertura.
La struttura definisce lo spazio interno dell’aula
unica, nella quale lo spazio libero è intaccato solo da
quattro colonne in calcestruzzo armato semplice a se-
zione tronco-conica alte 8 metri, rastremate verso l’alto
con un diametro variabile da 60 centimetri alla base
Progetto della struttura, Aldo Favini,
1956: sezione trasversale con distinta fino a 50 centimetri al vertice. L’elemento più comples-
dell'armatura di un concio prefabbricato so e originale dell’opera è la copertura, realizzata su
delle travi secondarie. un’orditura di due travi principali e sei travi secondarie.
Montaggio della copertura, 1957 (da Le due travi principali in cemento armato semplice (se-
sinistra a destra): Mangiarotti sul
ponteggio; infilaggio dei cavi negli zione rettangolare 125x30 centimetri) di lunghezza
elementi a formare le travi (seconda
e terza immagine); Morassutti sul
ponteggio; le travi secondarie
parzialmente montate; posa degli
elementi di copertura fra le travi. 18 19
14,35 metri con una luce di 5,25 metri tra gli appoggi e In cantiere i trenta conci per ogni trave sono messi in de al bloccaggio anche degli appoggi scorrevoli di una delle
3,05 metri di sbalzo, sono gettate in opera e saldate alle opera disponendoli al di sopra di un ponteggio ligneo, travi principali; a questo punto si può passare al disarmo e
quattro colonne di appoggio. Questo sistema principale di poggianti su elementi di travi Alfa (lo stesso sistema uti- allo smontaggio delle opere provvisionali.
due travi supporta un sistema di sei travi secondarie a ele- lizzato per disporre le armature in attesa del getto dei La struttura portante configura l’immagine definitiva
menti prefabbricati cruciformi, le cui sezioni di testata solai tradizionali) e disponendo prima i diciotto conci tra dell’opera, istituendo una perfetta coincidenza con la for-
configurano il fregio sommitale del fronte di ingresso alla le travi principali, questi elementi sono affiancati e pre- ma architettonica. Le pareti esterne di tamponamento,
chiesa. Ognuna delle sei travi è conformata da trenta conci compressi solo dopo aver effettuato il getto delle travi giuntate esclusivamente alle quattro estremità delle travi
prefabbricati in calcestruzzo con sezione a X: la scelta è maggiori. Anche il sistema di travi maggiori in cemento principali, sono realizzate con doppie coppie di lastre di
giustificata dall’esigenza di ridurre il peso delle travi e per semplice ha necessitato di particolari accortezze, richie- cristallo, montate su profilati metallici, opacizzate trami-
consentire il passaggio dei cavi di precompressione5. La dendo per una trave che gli appoggi in corrispondenza dei te l’inserimento, nell’intercapedine, di fogli di polistirolo
conformazione a X infatti garantisce alle travi buona resi- pilastri sottostanti fossero realizzati con carrelli metallici espanso. In questo modo la chiesa durante le ore del
stenza a compressione, a trazione e una non trascurabile a rulli di acciaio, un dispositivo provvisionale che Favini giorno emerge come un enigmatico scrigno prezioso e
capacità di resistere agli sforzi trasversali; tale sezione a X pretendeva fosse lasciato a vista nel progetto finito. Que- opalescente, mentre all’imbrunire le luci interne la tra-
è rinforzata, agli appoggi, da una soletta inferiore e, in sti carrelli dovevano permettere la necessaria mobilità sformano in una luminosa e ieratica lanterna.
mezzeria e agli sbalzi, dall’inserimento di una soletta supe- delle travi principali conseguentemente all’accorciamen-
riore. Non si tratta, in realtà, di conci con diversi profili to delle travi secondarie per azione delle forze di precom- Un recinto murario intercetta l’area di rispetto intor-
resistenti, ma di elementi identici posti in opera alternati- pressione. Nonostante le insistenti richieste di Favini, gli no alla chiesa e rimanda al temenos, lo spazio sacro di
vamente in un verso o nell’altro, ribaltandoli sottosopra, architetti hanno preferito una soluzione architettonica in pertinenza del tempio, protetto da un muro perimetrale,
per resistere perfettamente alle opposte sollecitazioni pre- cui l’annegamento dei carrelli all’interno di un getto ce- che qui esibisce le formelle in pietra della Via Crucis
senti lungo le travi secondarie. Lo stesso concio prefabbri- mentizio trasformasse questo sistema in una sorta di ca- dell’artista Gino Cosentino. Le proporzioni della pianta:
cato è quindi posizionato, in corrispondenza degli appoggi, pitello semplificato che segna l’appoggio tra travi princi- un rettangolo con il lato maggiore doppio del minore, la
con l’estremità rinforzata disposta verso il basso per poi pali e pilastri. rastremazione dei pilastri, la sequenza modulare delle
essere ribaltato sottosopra in mezzeria e agli sbalzi, in Completano il sistema di copertura centottanta tego- partiture di facciata, intessono un consapevole omaggio
modo che la soletta di rinforzo si trovi invece all’estremità loni (91,15x230 centimetri) di spessore 4 centimetri, al proporzionamento che misura gli spazi architettonici
superiore. poggiati da trave a trave, anch’essi prefabbricati. I tego- del mondo classico. Ma questa linea concettuale è perva-
Il disegno di sezione è accuratamente configurato da loni hanno un profilo interno cruciforme che dall’affian- sa da molti e diversi richiami architettonici.
Favini, che in più occasioni ricorda il lento processo che camento di più elementi restituiscono un soffitto dell’au- In Baranzate riecheggiano, come la critica ha più vol-
lo ha condotto alla definizione del profilo cruciforme, par- la a elementi romboidali intradossati. te rilevato, l’insegnamento dei maestri a cui gli architetti
tendo da un profilo a sezione triangolare che nel passag- Vista dall’interno la copertura dell’aula presenta un di- Mangiarotti e Morassutti guardano con ammirazione, le
gio dalla mezzeria all’appoggio avrebbe dovuto ribaltarsi segno geometrico a losanghe, risultato del posizionamento opere dei quali sono meta di visite, o meglio di pellegri-
verticalmente. L’ingegnere rammenta che, mentre elabo- affiancato di tegoloni a intradosso cruciforme e leggermen- naggi di studio. Traspare il mitico magistero di Frank
ra il profilo delle travi secondarie, per studiare meglio la te cuspidati all’estradosso, disposti all’interasse tra le travi Lloyd Wright: un dichiarato omaggio al maestro d’oltreo-
struttura, realizza un tavolo per il suo studio con le gam- secondarie. Il cantiere della chiesa utilizza pochi mezzi e ceano è rintracciabile nella grana materica del muro di
be conformate a X: una forma che riunisce il profilo di persone. I conci e i tegoloni prefabbricati sono trasportati calcestruzzo e ciottoli, così come nel rigore delle propor-
due triangoli, con le aste inclinate a 60 gradi che gli con autocarri e accatastati in cantiere; sollevati da una gru zioni spaziali, dove la lezione classica si fonde con la
servirà per verificare la resistenza e la qualità del profilo essi sono disposti su un ponteggio ligneo temporaneo. Gli tradizione architettonica giapponese8. La nostalgia di
cruciforme adottato sia per le travi che per i copponi di elementi sono alleggeriti in modo da essere sollevati dalla Wright è da attribuire a Morassutti, che in lui riconosce il
copertura6. gru e posizionati da due operai che li mettono in opera, at- suo maestro d’elezione, che incontrerà e seguirà come
Ogni concio lungo 89,5 centimetri, ha dimensioni 57 traverso la posa dei cavi e la sigillatura dei giunti. In segui- devoto fellowship tra il 1949-50, prima nello studio di
centimetri di larghezza e 100 centimetri di altezza per to sono poi gettate in cantiere le due travi principali, di cui Taliesin East, nel Wisconsin, e poi a Taliesin West, in
uno spessore di circa 8 centimetri: queste dimensioni ri- una è lasciata libera di muoversi su appoggi scorrevoli. Infi- Arizona, e al quale resterà legato tutta la vita.
dotte garantiscono, oltre la leggerezza e la manovrabilità ne si effettua la tesatura e il bloccaggio dei cavi mediante L’asciutto e sofisticato dispositivo architettonico, la
di ogni elemento, anche la necessaria rigidezza di inde- quattro martinetti con sistema di precompressione Favini; sua sottile e perturbante coincidenza con il dispositivo co-
formabilità della trave, ovviando al rischio di ovalizzazio- raggiunta la trazione ultima dei cavi questi vengono sigillati struttivo della chiesa di Baranzate rimandano inevitabil-
Veduta del cantiere dalla gru, 1957. ne dell’elemento. Nella fase di prefabbricazione, sui con- con iniezioni di cemento7. Per completare il sistema delle mente, e forse in modo più eclatante, alla lezione di un
In evidenza il solaio di copertura ci sono predisposti i fori con guaine metalliche che, travi secondarie precompresse, sono montate le teste delle altro grande maestro: a Mies van der Rohe, le cui opere
della cripta non ancora gettato
e gli elementi della copertura secondo un andamento variabile, assecondano il passag- travi in corrispondenza dei terminali dei cavi. Infine, assem- sono studiate e visitate ripetutamente dai giovani progetti-
a piè d'opera. gio dei cavi di precompressione. blati tutti gli elementi e definiti i carichi gravanti, si proce- sti. In particolare si impone il confronto con l’unica archi-
Montaggio della copertura, 1957:
elemento posato; tutti gli elementi
posati fra le travi; le travi chiuse
dagli elementi di testata che nascondono
il blocco dei cavi post-tensionati. 20 21
tettura sacra costruita da Mies: la Robert F. Carr Memorial Cha- tabili con i più raffinati prodotti dell’industrial design.
pel of St. Savior, una piccola cappella aconfessionale nel È utile ricordare alcuni dati fondamentali della formazione
campus universitario dell’Illinois Institute of Technology, IIT, a di Favini. Aldo Pio Favini, nasce nel 1916 a Varallo Pombia,
Chicago. All’interno del vasto progetto del campus, che Mies Novara, figlio di un imprenditore edile; nel 1919 si trasferisce
elabora tra il 1939 e il 1958, il minuscolo oratorio può sembra- a Roma, dove nel 1942 si laurea in Ingegneria Civile-Edile con
re marginale: un misuratissimo ambiente devozionale, una sem- il celebre professore Aristide Giannelli. Argomento della sua
plice scatola muraria, che riflette il rigore degli edifici universi- tesi di laurea è il progetto di un ponte sul Tevere. Chiamato alle
Note
tari. Un semplice parallelepipedo laterizio a base rettangolare, armi, nel 1943 passa il confine italiano e, rifugiato in Svizzera,
avvolto da due pareti laterali cieche, con i fronti brevi ritagliati diviene assistente del leggendario professor Gustavo Colonnet- 1 Sulla chiesa si vedano i numerosi e det- mezzerie e rialzati in corrispondenza degli
tagliati saggi di Giulio Barazzetta, che rin- appoggi e degli sbalzi) tesati con il siste-
al centro da pareti vetrate, conforma la cappella che, per le sue ti nel Campo Universitario Italiano presso il Politecnico di Lo- grazio per avermi coinvolto, da più di un ma di precompressione Favini della Stiap
forme sobrie e scatolari, è subito denominata God Box. Oltre che sanna, dove resta fino al 1945 insegnando ai corsi di scienza decennio, nelle tante iniziative scientifiche di Milano; per ogni trave secondaria sono
per la laconicità del volume, ad accomunare le due chiese è delle costruzioni, costruzioni in cemento armato e ponti. Lo- che ha entusiasticamente promosso su stati impiegati 48 ø 5. Si veda C. Castiglia,
anche la modulazione geometrica della facciata, che a Chicago sanna sarà l’occasione di incontro e confronto con personalità Aldo Favini. Per un’aggiornata e precisa di- Su un nuovo tipo di attrezzatura per strut-
esibisce cinque partiture, tre vetrate centrali e due laterali in di spicco, tra cui Ernesto Nathan Rogers, Angelo Mangiarotti e samina dell’opera si vedano S. Poli, Chiesa ture precompresse in «Giornale del Genio
Mater Misericordiae, in G. Barazzetta, R. Civile», 1, gennaio 1954, pp. 3-7.
laterizio. Nella chiesa a Baranzate la stessa modulazione a cin- Silvano Zorzi. Dal 1945 si stabilisce a Milano, dove nel 1956 Dulio (a cura di), Bruno Morassutti 1920- 8 R. Dulio, Ricordo di Frank Lloyd Wright
que è scandita dalle sei travi minori di copertura, che declinano inizia un’autonoma attività professionale. 2008. Opere e progetti, Electa, Milano in G. Barazzetta, R. Dulio (a cura di),
il fronte in campate rettangolari, ribadendo il rettangolo come La sua produzione è concentrata sulla costruzione in ce- 2009, pp. 104-115 (con bibliografia) e G. Bruno Morassutti, cit., pp. 11-17; A.
figura geometrica matrice dello spazio e della struttura dell’edi- mento armato, con una specifica attenzione a quello precom- Barazzetta, Morassutti, Mangiarotti, Favini. Longhi, C. Tosco, Architettura, chiesa e
Milano anni ’50: tecnica e architettura, in società in Italia (1948-1978), Edizione
ficio9. presso. Il magistero di Colonnetti sarà determinante e indiriz-
«Casabella», 721, aprile 2004, pp. 82-91. Studium, Roma 2010.
Le architetture sono per definizione opere collettive, dove i zerà gli interessi e le sperimentazioni del giovane Favini verso 2 Si veda T. Iori , Palazzetto dello Sport 9 La cappella dell’IIT è costruita in late-
contributi di singole arti, tecniche e mestieri si fondono in ma- la precompressione e, come ricorderà lo stesso ingegnere, nel a Roma, un prototipo ripetibile e a buon rizi, ferro e vetro e ha dimensioni di 60
niera indistinguibile: per antica convenzione la paternità viene 1950 Colonnetti lo sollecita a far visita al grande maestro mercato in «Casabella», 782, ottobre piedi di lunghezza, 37 piedi di larghezza
assegnata a chi ha orchestrato l’ideazione e la costruzione, sia Eugène Freyssinet, che però si sottrae all’incontro. Affascinato 2009, pp. 50-65. e 19 di altezza. La parete vetrata a est,
3 Si veda G. Barazzetta (a cura di), Aldo ossia quella del fronte d’ingresso, è tra-
esso architetto o ingegnere o capomastro. Nel caso di Baranza- dal progetto in precompresso, Favini al pari di Riccardo Moran-
Favini. Architettura e ingegneria in ope- sparente, mentre quella posta sul fronte
te il problema si presenta particolarmente inafferrabile, sfuma- di, Silvano Zorzi, Carlo Cestelli Guidi, sarà tra i grandi protago- ra, catalogo della mostra sull’opera di ovest è traslucida. I muri perimetrali in
to e complesso. nisti dell’epoca d’oro delle sperimentazioni costruttive e depo- Aldo Favini (facoltà di architettura civile, laterizi sono sormontati da una copertura
Se per le architetture progettate congiuntamente da Moras- siterà numerosi brevetti per sistemi di precompressione e di campus Bovisa, 20 ottobre-18 novem- piana in lastre cementizie prefabbricate.
sutti e Mangiarotti la critica sottolinea ripetutamente come sia elementi costruttivi. L’opera di Favini si pone a metà strada tra bre 2004), Clup, Milano 2004. All’interno l’altare è un semplice bloc-
4 Per un approfondimento tecnico si co del peso di 8 tonnellate e mezzo di
esercizio sterile ricondurre parti del progetto a un autore e parti gli studi dei grandi ingegneri che scelgono la via della precom-
vedano M. Marandola, La costruzione in travertino romano, importato dall’Italia.
a un altro, in questo specifico caso l’apporto dell’ingegner Favi- pressione e gli studi su pareti sottili e la prefabbricazione a piè precompresso. Conoscere per recupe- Si veda a riguardo A chapel by Mies
ni emerge invece incontestabile10. È utile menzionare le straor- d’opera di elementi, che trova nel ferrocemento sperimentato rare il patrimonio italiano, Il Sole 24Ore, van der Rohe in «Arts & Architecture»,
dinarie opere costruite da Favini, sia da solo che in collaborazio- da Nervi l’aspetto più celebrato. Milano 2009, pp. 27-36; Realizzazioni January, 1953, vol. 70, 1, pp. 18-19.
ne, per evidenziare come esse siano costantemente Favini concentra il suo interesse su strutture di piccole italiane in cemento armato precompres- Ringrazio Roberto Dulio per avermi se-
so 1962-66, V Congresso Internazionale gnalato l’articolo.
contrassegnate da una folgorante chiarezza costruttiva, matrice dimensioni, o meglio su strutture a elementi prefabbricati ac- del Precompresso (F.I.P.) Roma-Napoli 10 Chiesa a Baranzate presso Milano in
di un’efficacia formale che, allo sguardo esperto, rivela il funzio- curatamente disegnati che in numero ridotto riescono a risol- 1962, Aitec, Roma 1962, pp. 301-304; «Casabella-Continuità», 224, febbraio,
namento statico e i componenti strutturali. Favini è un progetti- vere problemi costruttivi diversi. Il sistema a elementi cemen- A. Favini, Copertura in c.a.p. di una 1959, pp. 19-24. Nell’articolo i proget-
sta di elevatissimo livello, ha alle spalle una carriera professio- tizi prefabbricati per Favini è capace di rispondere bene alla chiesa (Baranzate) in «Giornale del Ge- tisti menzionati sono solo gli architetti
nale che lo assimila ai grandi dell’ingegneria italiana11. struttura di una chiesa, come a Baranzate, ma anche di trasfor- nio Civile», 6, giugno 1960, pp. 3-7. Mangiarotti e Morassutti e non si fa cen-
5 I conci sono prefabbricati nello stabi- no alcuno a Favini, seppur l’aspetto tec-
Progetterà l’elegantissima stazione di servizio carburanti Aquila mare in eleganti spazi basilicali i capannoni industriali, ope- limento di Lodi della Società S.I.C.C. - nico e costruttivo è centrale e illustrato
(1949) a Sesto San Giovanni, oggi demolita, e per Morassutti le rando sulle proporzioni geometriche e sull’accurato disegno Società Italiana Calcestruzzi Centrifugati. con numerose foto di cantiere, disegni
strutture di alcuni riconosciuti capolavori: basti citare la villa dei profili cementizi. La ditta costruttrice è l’impresa Meroni delle componenti strutturali e l’intera re-
Von Saurma (1962-64) a Termini di Sorrento, e in collaborazio- L’ingegnere mostra una predilezione per il sistema trilitico, Giuseppe Beniamino di Bollate. lazione tecnica.
6 G. Barazzetta (a cura di), Aldo Favini. 11 Una documentazione ampia su Favi-
ne anche con Mangiarotti, l’edificio industriale Morassutti a Pa- come testimonia il fronte principale della chiesa di Baranzate,
Architettura e ingegneria, cit., pag. 38. ni e la sua opera progettuale è consulta-
dova (1959) e l’edificio residenziale (1960-62) in via Quadron- dove al pari dei triglifi che scandiscono la trabeazione classica, 7 I conci sono attraversati da sei cavi per bile in www.fondazionefavini.it.
no a Milano. L’opera di Favini, ancora trascurata dagli studi, contrassegnando le teste delle travi, le X delle sei travi cementi- ancoraggio (due cavi superiori da 6 ø 5 e
merita l’attenzione non solo dei tecnici, ma anche degli storici zie cadenzano la facciata, ne compartiscono le campiture e si due cavi inferiori da 6 ø 5 ad andamento
dell’architettura, per i suoi originali esiti formali, coniugati con attestano come segno iconico identitario ed esplicitazione dello quasi rettilineo lungo la trave e due cavi da
La copertura montata dall'interno;
12 ø 5 ad andamento curvilineo inferiori in
sofisticati elementi costruttivi, dove conci di travi sono confron- straordinario dispositivo costruttivo della chiesa. dettagli esterno e interno della testata
delle travi, 1957.
Veduta laterale della struttura della
copertura e il recinto nella campagna,
1957; il montaggio della parete di
22 rivestimento in ferro e vetro, 1958. 23
Veduta diurna esterna da nord-est
a fine lavori, 1958.
Il fronte principale del complesso
di Baranzate – recinto sacro e chiesa –
a fine lavori, 1958. In evidenza la
sequenza degli ingressi e la posizione
degli accessi: recinto, cripta, portone
scorrevole chiuso e scala del sagrato
sono raggruppati attorno al simbolo
della croce, mentre il culmine del
recinto coincide con il pavimento
dell'aula superiore. 24 25
titolo testo
autore testo
Giulio Barazzetta
Il raggio di sole s’infila nell’intervallo fra la trave in I colori cangianti del bianco-diafano e del grigio me-
calcestruzzo e la parete di acciaio e vetro. Si proietta tallico del rivestimento ora raccolgono anche i riflessi
sulla parete di fondo, dietro l’altare, investe le due co- dalla predominante rossa del nuovo pavimento in gres2.
lonne del presbiterio che reggono la copertura. La sottile Una sfumatura che non raggiunge comunque il viraggio
diagonale di luce traccia tutta la facciata interna, attra- rosato della diapositiva Kodachrome scattata da Bruno
versando i rettangoli opalini del rivestimento, fermandosi Morassutti nell’estate del 1958. Così come il tralucere
a distanza di un pannello dal pavimento. degli strati del vetro attuale3 può esser solo vagamente
Lo stesso raggio di sole stacca lo scabro calcestruzzo simile al chiarore del polistirolo di allora.
martellinato delle colonne con la sua materia grezza dal-
la diafana luminosa levigatezza che pervade tutta l’aula. La chiesa di Baranzate è un prisma di vetro coperto da
Questo gioco rivela l’essenziale esilità dei sostegni del- cemento armato, alto poco più di 9 metri, largo 14 e lun-
la trave principale. Colonne e trave rustiche, di cemen- go 284, grande quanto una cappella o un oratorio – piut-
to armato ordinario, che sopportano il cassettonato del tosto che quanto una chiesa parrocchiale – appoggiato su
soffitto che si intravede ricamato nell’ombra in secondo un rilievo a 2 metri dal suolo raccordato con il piano di
piano, appoggiato sulla liscia snellezza delle travi prefab- campagna da un pendio erboso. Il suo fragile volume è
bricate, slanciate dal vuoto scavato al di sotto della loro racchiuso in un recinto che delimita lo spazio all’intorno,
lunghezza riempito solo nel luogo dello sforzo necessario largo 30 metri e lungo 60, costruito da un muro sago-
all’incrocio con la trave principale. mato a scarpa verso l’esterno di calcestruzzo e ciottoli a
La parete di vetro opalino è sospesa fra trasparenze. vista, alto 2 metri. Sulla faccia interna questo muro porta
Fessure orizzontali continue la staccano dal pavimento; in le formelle della Via Crucis in pietra, scolpite da Gino
verticale è interrotta in corrispondenza delle colonne, in Cosentino, che circondano la bianca aula liturgica.
alto separata dalla copertura lungo tutte le fiancate, sui Varcata la soglia del muro di fronte alla chiesa ci si
fronti è staccata dal cielo fra le travi. Ciò lascia entrare trova davanti a due scalinate affiancate. A sinistra, una
raggi di luce diretta dove e quando è permesso dal coinci- larga come un sagrato che sale verso l’aula risplendente,
dere delle aperture con il giro del sole. La facciata viene a destra una stretta in discesa che scende verso l’ingres-
decorata così dalle opalescenze e dai riflessi, dalle ombre so in ombra, a fianco della vasca d’acqua dinnanzi al fon-
portate e dalle luci che vi si proiettano, dal comparire dia- te battesimale. Se si entra in chiesa – come si dovrebbe
fano dei diversi strati che compongono il suo rivestimento. – dal basso, si deve salire la scalinata interna per giun-
Animata dal mattino alla sera dal costante automatismo gere sopra all’aula di luce dalla penombra degli ambienti
del giorno, la parete cambia il suo aspetto col variare della inferiori murati dal calcestruzzo. Sotto il tetto, sorretto
luce naturale: velature piatte di nebbie e nubi o luci ta- dalle sole colonne necessarie, animato dal chiaroscuro
glienti dei cieli d’inverno, soffuse nelle afe estive. della sua ombra, l’aula racchiusa da un sipario di luce
Milano 1958.
La cartolina misura poco meno di 11 centimetri per 22,
rapporto 1/2 formato orizzontale. La chiesa di Nostra Si-
gnora della Misericordia a Baranzate è ripresa di fronte,
dal lato di accesso. Il muro del recinto occupa tutto il
lato lungo dell’immagine in basso.
La cella dell’aula, bianca con le sei teste a X del-
le travi in calcestruzzo grigie che si stagliano sul nero
dell’ombra all’interno, sotto la copertura, domina l’im-
magine e arriva a meno di metà della sua altezza. La
ripresa è centrata sulla prima campata destra e inquadra
la croce sull’asse del terzo montante del rivestimento,
dividendo la facciata nei suoi due terzi e segnando an-
che il confine fra l’accesso in basso nel basamento e la
scalinata esterna alla cella superiore.
La cancellata in ferro apre un varco nel muro del re-
cinto, anche qui a cominciare dal suo terzo, lungo un
quarto della sua ampiezza. La cancellata non è dunque
centrata, ma la porta d’ingresso metallica, bugnata dai
chiodi che la decorano, si diparte esattamente dalla sua
metà, coincidendo con l’asse mediano del recinto e con
il centro dell’accesso buio al seminterrato. Questa zona
d’ombra inferiore, sottostante ai due terzi della faccia-
Il complesso di Baranzate in una ta dell’aula superiore splendente del suo rivestimento
cartolina postale (1970); negli anni bianco, si contrappone alla grande porta scorrevole della
ottanta(1985), e negli anni duemila
con in primo piano Bruno Morassutti
(2008).
Facciata d'ingresso a sud-est prima
dei lavori, 2010. 38
Veduta interna diurna dell'aula verso
la facciata sud-est prima dei lavori, 2010.
Note
1 Questo scritto rappresenta il tentati- 9 Cfr. scheda di Roberta Martinis in G. da Giulio Barazzetta come capogruppo e facciata con taglio termico integrale. Tut- Caratteristiche test: 23.11.2011 lavori; Studio Zani: sicurezza; G. Corbetta
vo di una riflessione conclusiva su tale Barazzetta, R. Dulio (a cura di), Bruno con SBG Architetti come ufficio di proget- tavia questi studi hanno tralasciato la glo- Riflessione luminosa RL: 29,4 % e G. Maggi, ufficio amministrativo Arcidio-
esperienza e rimanda necessariamente Morassutti, cit. tazione e coordinamento, Anna Mangia- balità dell’edificio da conservare e il suo Trasmissione luminosa TL: 2,2 % cesi: direzione di progetto e assistenza;
ai testi pubblicati in proposito in «Casa- 10 A. Mangiarotti, L’altra facciata di rotti e Ingrid Paoletti per le tecnologie, Tito uso peculiare, non hanno considerato Riflessione solare diretta RE: 30,8% Seregni Costruzioni srl, Milano: impresa
bella», 721, 2004; «Firenze Architettu- Chicago, in «Casabella», 207, 1955 pp. Negri per le strutture, Giancarlo Chiesa gli aspetti strutturali assieme al carattere Trasmissione energetica diretta TED: 1,6 % generale di costruzioni; Progetto Arte Poli
ra», 1-2, 2014; «Archi», 5, 2014; F. Graf, 51-63. per la progettazione degli impianti. architettonico specifico del rivestimento Fattore solare FS: 6,3 % srl, Verona Immagini: rivestimento.
F. Albani (a cura di), Il vetro nell’architet- 11 Cortometraggio Ritratto di Aldo Favini, 16 L’intero cantiere è stato coordinato della chiesa di Baranzate e al ruolo che Termotrasmittanza vetro Ug: 0,7 W/mqK. Facciata realizzata con struttura in ac-
tura del XX secolo: conservazione e re- 2013, www.youtube.com/watch?v=KJfhh_ dall’impresa generale Seregni Costruzio- il profilo montante vi svolge. L’effettiva 25 Di seguito la cronologia e le tecnolo- ciaio inox AISI 304 pallinatura (shot-pe-
stauro, Accademia di Architettura-U.S.I., DGEZE. ni srl Milano. parte che gioca il montante nell’eserci- gie del rivestimento. ening) a diametro variabile, trattamento
Mendrisio 2011. 12 Cfr. sito http://www.fondazionefavini.it. 17 La rara circostanza della “riscrittura” zio dell’edificio va valutata assieme agli 1956-58 protettivo epossidico trasparente di
2 Appositamente campionato e prodotto 13 Dal vincolo 13.1.2003 Ministero beni ha coinciso recentemente a Milano con altri ponti termici non eliminabili, come Progetto e costruzione del complesso ori- finitura antimacchia. Pannelli: 1° strato
per questo restauro da Casalgrande Pa- e attività culturali L. 22.04.1941 n. 633 la manifestazione della necessità civile tutto il coronamento della facciata in ginale: A. Mangiarotti, B. Morassutti e esterno = vetro extrachiaro temperato
dana spa. e D.L. 03.02.1993 n. 29: «… L’opera è della ricostruzione del Padiglione d’Arte precompresso, considerando inoltre la A. Favini. Pannello di tamponamento ori- 6+6 mm con rigatura acidata sulla faccia
3 Nelle immagini di apertura e chiusura rappresentativa di ricerca strutturale e Contemporanea ricostruito da Ignazio e sua ricorrenza puntuale con la sua bas- ginario di progetto, esecuzione sperimen- esterna e pvb bianco interposto, interca-
dello scritto è compresa la cronologia e spaziale, che sperimenta le più innovative Jacopo Gardella a Milano nel 1996. sa percentuale di presenza nella facciata tale in cantiere, documentato nelle riprese pedine con gas inerte, vetro basso emis-
l’idea di questo edificio. Le fotografie di tecniche costruttive dell’epoca, unite alla 18 Per gli aspetti liturgici e il ruolo di que- rispetto alla grande superficie vetrata, dell’edificio finito e dai resti materiali, as- sivo 6 mm, intercapedine con gas inerte.
Marco Introini (2010-15) documentano scelta di un linguaggio formale essenziale sta chiesa nel rinnovamento del Concilio che rappresenta il problema principale semblaggio di due lastre di vetro industriale 2° strato = vetro basso emissivo 6 mm,
i lavori di restauro della parrocchia di e fondato sull’uso della luce, con esito di Vaticano II si rinvia al testo di monsignor in termini energetici e di irraggiamento, colato “rigato” con sezione a prismi, in- intercapedine con gas inerte. 3° strato =
Nostra Signora della Misericordia di Ba- grande interesse per la definizione dello Giancarlo Santi e ai suoi studi di seguito infine la casistica della possibilità della frammezzate da un pannello di polistirene vetro basso emissivo 6 mm, intercape-
ranzate e hanno accompagnato il tempo spazio sacro… elencati: G. Santi, Arte e artisti al Con- formazione di condensa, la sua localiz- espanso a bassa densità di colore bianco. dine con gas inerte. 4° strato = interno
del cantiere. Una ripresa metodica che … L’edificio si configura come il primo cilio Vaticano II. Preparazione, dibattito, zazione, la sua incidenza effettiva nelle Spessore circa 5 cm. vetro extra-chiaro temperato stratifica-
ha ricalcato espressamente i punti di ri- modello di chiesa su cui è stato speri- prima attuazione in Italia, Vita e Pendie- condizioni ambientali, i mezzi per porvi 1979-80 to con vetro bugnato 6+6 mm rigatura
presa che appartengono alla tradizione mentato l’uso di strutture in c.a. prefab- ro, Milano 2014; G. Santi, L’architettura rimedio consentiti dal progetto architet- Riprogettazione e ricostruzione del ri- acidata sulla faccia esterna e pvb bianco
iconografica di quest’opera, stabilita dal bricate … la particolarità risiede nella delle nuove chiese in Italia, Comunità di tonico e dai nuovi impianti. vestimento. Aggiunta del campanile: B. interposto. Spessore circa 7 cm.
lavoro di Giorgio Casali in stretta colla- qualità spaziale generata dalla tecnica Bose, Magnano 2012; G. Santi, Nuove 23 Ricostruito da Cristiana Chiorino Morassutti e A. Favini con A. Mangiarot- 26 Le riprese fotografiche notturne di
borazione con Mangiarotti e Morassutti costruttiva con cui è stata realizzata la chiese italiane (1861-2010). Sette lezio- nella tesi di dottorato sopra citata, docu- ti. Il rivestimento originario abbattuto nel Giorgio Casali della chiesa sono state
durante tutta la costruzione (1957-58), struttura portante… ni, Vita e Pensiero, Milano 2011. mentato dalle riprese dell’edificio finito e 1979, sostituito nel 1980 con pannello effettuate con banco ottico e apparec-
altri scatti del cantiere e opera conclusa … Il valore dell’originale edificio detto 19 In Iuav Università di Venezia, Archi- dai frammenti “archeologici” rintraccia- composto da vetro retinato, materassino chiature luminose di studio. Come è fa-
sono le diapositive 24x36 e 6x6 di Bruno anche “chiesa di vetro”, è esaltato an- vio Progetti, fondo Giorgio Casali. bili nel recinto fino al termine di questo di poliuretano/polietilene, lastra di poli- cilmente rilevabile dalla ripresa centrale
Morassutti. Entrambi conservati in Iuav che dal contesto entro cui tale opera è 20 I disegni originali del progetto architet- cantiere e testimoniato dal resoconto di carbonato alveolare. La struttura della dell’“interno giorno” in cui il cielo, fra il
Archivio Progetti, fondo Casali e fondo inserita: la chiesa sorge rialzata rispetto tonico del 1957 e del cantiere del 1958, Enrico Malli, collaboratore dei due autori facciata profili di ferro rivestita di alluminio bianco del rivestimento e la copertura,
Morassutti. al piano di campagna ed è circondata nonché del campanile del 1985, che sono dal 1955 al 1960 e, sino alla sua scom- anodizzato naturale. Spessore circa 5 cm. appare nero. L’immagine che ne risulta
4 Rapporti proporzionali: 1/2 pianta del- da un muro in c.a. rivestito con pietre a conservati in Iuav Università di Venezia, parsa nel 2015, dell’architetto Mangia- 2006-08 rende splendente il bianco dei pannelli
la chiesa e del recinto, 2/3 larghezza/ vista che delimita la zona sacra. Lungo Archivio Progetti, fondo Bruno Morassutti, rotti, guida essenziale nell’esame dei Progetto architettonico e supervisione all’interno così come accentua la diafa-
altezza, 1/3 altezza/lunghezza. tale muro è collocata una Via Crucis di si confrontano qui con quelli prodotti dal campioni e in genere nell’affiancamento del restauro (Progetto). G. Barazzetta, na trasparenza del materiale illuminato
5 Per l’ingegneria strutturale di questo grande suggestione eseguita contempo- progetto 2006-08 e dal progetto esecuti- alla progettazione esecutiva e alla dire- S. Gianoli, SBG Architetti: architettura; dall’interno nell’“esterno notte”. Per ren-
edificio rimando al testo in questo volu- raneamente alla costruzione e in armo- vo appaltato per il cantiere terminato nel zione lavori. A. Mangiarotti, I. Paoletti: tecnologia; T. dere “vero” questo effetto che è proprio
me dell’ingegnere Marzia Marandola, in nia con essa dallo scultore Cosentino… marzo 2015 (cfr. cronologia). 24 Dal primo campione a tre stati e due Negri: strutture; G. Chiesa, M. Maistrello: dell’iconografia di questo edificio, soddi-
generale a M. Marandola, La costruzione … Negli anni ottanta è stata aggiunta su 21 Il nuovo impianto di trattamento camere, non prodotto, gennaio 2011. impianti; con la supervisione degli autori sfacendo anche la richiesta di maggiore
in precompresso. Conoscere per recu- progetto degli stessi autori la torre cam- dell’ambiente è stato progettato conside- Glassferr srl: A. Mangiarotti, B. Morassutti e A. Favi- illuminazione interna, si è aggiunta la
perare il patrimonio italiano, Il Sole24O- panaria, realizzata sul fianco destro del rando come fattore di dimensionamento Dimensioni: 90 x 270 x 5 cm 2,43 mq ni. Il pannello di rivestimento con filtri striscia luminosa nella trave di bordo del
re, Milano 2009. prospetto e in posizione distaccata, con- le rilevanti prestazioni di schermatura pannello basso-emissivi, composto dalla giustap- rivestimento. La realizzazione ha richie-
6 Cfr. Die gute form, Basel 1949, oggi in sistente in una leggera struttura in ferro e isolamento del nuovo rivestimento in Peso: 65 kg/mq 160 kg pannello posizione di camere, dalla sommatoria di sto attente sperimentazioni sul posto,
Max Bill’s view of things, die gute Form: a pianta quadrata … e in piena sintonia rapporto alle condizioni d’utilizzo, verifi- Costo: 320 €/mq 780 €/pannello strati, di trattamenti superficiali del vetro anche dell’illuminazione dal basso, che
An Exhibition 1949, Zurich, 2014. con il carattere della chiesa…». cate assieme agli utenti nel suo corrente Caratteristiche test: 13.12.2010 interno con imitazione serigrafica del po- si sono effettuate con l’aiuto di iGuzzini
7 http://www.dailymotion.com/videox2bx 14 Si segnalano il lavoro di ricerca a esercizio. Modi e tempi della frequenza Riflessione luminosa RL: 35,6 % listirene originario. Campionato e testato illuminazione spa, fornitore degli appa-
145_ritorno-al-futuro-1985-film-comple- Ginevra condotto da Franz Graf con la d’uso dei suoi spazi sono stati registrati Trasmissione luminosa TL: 5,6 % ma non posato in opera, approvato nel recchi illuminanti posti in opera.
to-ita_shortfilms. tesi di dottorato di Cristiana Chiorino e il in un rilievo condotto assieme alla par- Riflessione solare diretta RE: 28% suo aspetto esterno da migliorare per
8 Cfr. G. Barazzetta, Costruzione e pro- progetto di Bruno Morassutti con Frank rocchia che ha costituito la base condi- Trasmissione solare diretta TED: 3,2 % l’eccessiva predominante verde. Struttu-
getto nelle opere di Angelo Mangiarotti, Mayer, docenti e studenti della Zhw di visa di una progettazione non pedisse- Fattore solare FS: 9,7 % ra del rivestimento non a taglio termico
Bruno Morassutti e Aldo Favini, in La Winterthur, entrambi conclusi nel 2004 quamente normativa e performativa. La Termotrasmittanza vetro Ug: 0,7 W/mqK prodotta in officina, taglio termico solo il
concezione strutturale: ingegneria e che sono stati assunti come materiali di produzione di energia, alimentata dalla Al campione finale a quattro strati tre ca- telaio dei pannelli composta in profilati di
architettura in Italia negli anni cinquanta base del progetto. fonte rinnovabile dell’acqua di falda, è mere, in opera dal 2014. acciaio zincato e verniciato, montata a
e sessanta, Torino, 2013, in «Casabella», 15 Si rinvia ai crediti per il dettaglio di stata dimensionata per il consumo ne- Progetto Arte Poli srl: secco in cantiere. Spessore circa 7 cm.
812, 2012, e il volume G. Barazzetta, progettisti e collaboratori, ma sostanzial- cessario all’uso discontinuo attuale e a Dimensioni: 90 x 270 x5 cm 2,43 mq 2012-15
R. Dulio (a cura di), Bruno Morassutti, mente il gruppo di progettazione è stato quello futuro derivante dalla configura- pannello Progetto architettonico e supervisione del
1920-2008. Opere e progetti, Milano composto da Bruno Morassutti con An- zione dei nuovi spazi aggiunti. Peso: 89 kg/mq 216 kg pannello restauro (Costruzione: appalto e cantie-
2009. gelo Mangiarotti e Aldo Favini, affiancati 22 Vari studi hanno proposto soluzioni di Costo: 320 €/mq 900 €/pannello re). S. Gianoli, SBG Architetti: direzione
Inizio lavori, il solaio Campionature, lo stato Campionature, il nuovo Campionature, la nuova bocchetta Campionature, pulitura Campionature, pulitura
dell'aula, 2012. del rivestimento, 2011. rivestimento, 2012. perimetrale, 2013. e trattamento della e trattamento della trave
trave di bordo, 2013. di bordo, 2013.
7 8 9 10 11 12
La struttura della copertura Montaggio della struttura Montaggio della struttura Montaggio dei pannelli Montaggio dei pannelli Montaggio dell'illuminazione,
e quella del rivestimento, 2013. del rivestimento, 2013. del rivestimento, 2013. del rivestimento, 2014. del rivestimento, 2014. 2014.
13 14 15 16 17 18
Campionature, attacco al basamento Campionature, attacco al basamento Attacco al basamento Montaggio dei pannelli del Albano Poli e don Carlo Chiesa Montaggio dei pannelli
del nuovo rivestimento, 2012. del nuovo rivestimento, 2012. del nuovo rivestimento alla rivestimento all'interno, 2014. in cantiere, 2013. del rivestimento
fine dei lavori, 2014. all'esterno, 2014.
19 20 21 22 23 24
Don Carlo e don Fabio Posa del pavimento, fornitura Posa del pavimento, fornitura Riprese in cantiere, 2014. L'esterno a opera finita, 2014. Don Carlo Chiesa, Massimo Bazzerla, Albano
con Andrea Seregni e Riccardo ad hoc Casalgrande Padana, 2014. ad hoc Casalgrande Padana, 2014. Poli, in cantiere a opera finita, 2014.
Moratti in cantiere, 2013.
25 26 27 28 29 30
Posa del pavimento, Dettaglio d'angolo bocchette, Il fonte battesimale Il rivestimento precedente Il campione del nuovo rivestimento, Facciata laterale esterna est,
dettaglio di bordo, 2014. luci Disano e pavimento in restauro, 2013. il restauro, un pannello 2014. il doccione, 2014.
Casalgrande Padana, 2014. superstite, 2011.
31 32 33 34 35 36
Monsignor Giancarlo Santi, Enrico Malli in visita La sistemazione dell'altare, Facciata e giardino sul retro, Angolo sud-est della facciata La chiesa di vetro nell'immagine
don Carlo Chiesa, don Fabio Riva, al cantiere, 2013 2014. estate 2015. principale, febbraio 2015. di Armin Linke per la
Giulio Barazzetta a opera finita, comunicazione di Mi-Art 2010.
2014.
il progetto di restauro
SBG Architetti
B A
C 5
6
0 5m
C
4
D D
3
2
BB DD
93
1956-58 direzione lavori strutture Angelo Mangiarotti nasce a Milano e pubblicato nel 1987, a Milano. come direttore tecnico
Progetto e costruzione Tito Negri il 26 febbraio del 1921. Nel evidenziano le caratteristiche Dal 1961 al 1968 progetta la dell’impresa di costruzioni Ing.
del complesso originale sicurezza 1948 si laurea in architettura al intrinseche di ogni oggetto, poiché casa di Termini di Sorrento, la Mario Tamburini sino al 1956. Nel
Studio Zani Politecnico della stessa città. solo una progettazione "oggettiva" fabbrica Aperol a Padova, il 1956 inizia l’attività professionale
architettura condominio di via Fallopio a in proprio a Milano sino al 2000.
Negli anni 1953-54 svolge attività è in grado di evitare prevaricazioni
Angelo Mangiarotti, supervisione Padova, un edificio industriale a Nel 1988 presenta il suo lavoro al
professionale negli Stati Uniti nei confronti della propria utenza
Bruno Morassutti Giulio Barazzetta, Anna Longarone, il condominio le Collegio degli ingegneri e
partecipando, tra l’altro, al per diventare invece riconoscibile
strutture Mangiarotti, Enrico Malli concorso per il "Loop" di Chicago. collettivamente. Il linguaggio Fontanelle a San Martino di architetti di Milano in una
Aldo Favini impresa generale di costruzioni Durante questo periodo incontra architettonico diventa Castrozza, un edificio per il conferenza pubblica.
Seregni Costruzioni srl, Milano Frank Lloyd Wright, Walter l’espressione di un nuovo rapporto concorso In/Arch “Domosic”. Tra il 2003 e il 2006 il suo lavoro
1979-80 Dal 1969 al 1980, con lo studio è oggetto di studio con tesi di
rivestimento Gropius, Mies van der Rohe e tra uomo e ambiente, mentre
Riprogettazione e ricostruzione Morassutti & Associati Architetti laurea alla facoltà di architettura
Progetto Arte Poli srl, Verona Konrad Wachsmann. nell’attività di designer
del rivestimento. (B. Morassutti, M. Memoli, G. civile del Politecnico di Milano,
Immagini Nel 1955, di ritorno dagli Stati Mangiarotti riserva un ruolo molto
Aggiunta del campanile Gussoni, G. Benevento), si dedica dove viene realizzata la mostra
Uniti, apre uno studio a Milano importante alla ricerca plastica.
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96 97
Questo volume è stato stampato per conto di Mondadori Electa spa
presso lo stabilimento Mondadori Printing spa, Verona nell’anno 2015