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La Chiesa Cattolica boccia la bandiera arcobaleno: "E' un simbolo sincretista e new age"

L'agenzia cattolica Fides rilancia la polemica sulla bandiera della pace, scoppiata per la prima volta
nel 2003 quando varie associazioni pacifiste lanciarono l'iniziativa "Pace da tutti i balconi" per
protestare contro la guerra in Iraq.
27 luglio 2008
Valerio Gigante
Fonte: www.adista.it

Bandiera della Pace


34504. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. “L’Arcobaleno: sincretismo o pace?”: è la domanda -
ovviamente retorica - che Fides, l’agenzia di stampa della Congregazione vaticana di Propaganda
Fide, pone, all’interno di un lungo articolo pubblicato il 20 giugno scorso, a tutti quei religiosi,
preti, credenti che nel recente passato hanno scelto di utilizzare questo simbolo nelle manifestazioni
e nelle marce per la pace e di esporlo sugli altari, sugli ingressi e sui campanili delle chiese. “Come
mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera
arcobaleno e non la croce, come simbolo di pace?”, si chiede l’agenzia vaticana. Evidentemente,
spiega l’agenzia, ci si è fatti condizionare dalla “lunga litania degli eventi in cui la Chiesa avrebbe
brandito la croce come simbolo di sopraffazione”; e questo sebbene la Chiesa abbia chiesto
“successivamente in modo inequivocabile perdono per le manchevolezze dei suoi figli”. E poi,
aggiunge Fides, “taluni dimenticano che la storiografia più aggiornata ha ridimensionato quanto la
propaganda anticlericale, soprattutto ottocentesca, aveva orchestrato ad arte”. In ogni caso, “non è il
simbolo della croce in se stesso ad aver bisogno di essere emendato, quanto piuttosto gli
atteggiamenti degli uomini che, guardando a tale segno, possono ritrovare motivo di conversione”.

In ambito cattolico, la polemica sulla bandiera della pace non è nuova. Era scoppiata per la prima
volta all’inizio del 2003, quando p. Alex Zanotelli, l’associazione “Beati i costruttori di pace”,
alcuni missionari, personalità del mondo laico e cattolico, insieme a diverse realtà
dell’associazionismo lanciarono l’iniziativa “Pace da tutti i balconi”, chiedendo a credenti e non
credenti di esporre la bandiera arcobaleno per manifestare la propria opposizione alla guerra in Iraq
(v. Adista n. 71/02 e 19/03). Troppo simile alla bandiera del movimento gay, dissero allora alcuni
esponenti della gerarchia ecclesiastica.

Ora a tornare all’attacco è però un organo di stampa vaticano, che tenta di dare al “no”
all’arcobaleno anche un supporto teorico. Nonostante alcuni credenti vogliano trovare in questo
simbolo la rievocazione dell'episodio biblico del diluvio universale, spiega infatti Fides, “le origini
della bandiera della pace vanno ricercate, nelle teorie teosofiche nate alla fine dell’800. La teosofia
(letteralmente “conoscenza di Dio”) è quel sistema di pensiero che tende alla conoscenza intuitiva
del divino”. Questa corrente di pensiero, sostiene l’agenzia vaticana, “ha rappresentato un vero
momento di rottura con le tradizioni religiose che dominavano precedentemente in Occidente, e ha
permesso a molte filosofie e religioni indiane di divenire negli anni popolari in Europa e Stati
Uniti”. “Potremmo riassumere tale questione con un slogan: non esistono verità assolute. Espressa
in questi termini, la premessa sarebbe tutt’altro che nuova: il relativismo è antico come la filosofia,
se non come l’umanità decaduta”. Tuttavia esistono diverse forme di relativismo, aggiunge
l’articolo di Fides: come la New Age che “si specifica per il suo carattere volontarista. Ciascuno
può, letteralmente, creare il proprio mondo, e ciascun mondo soggettivamente creato avrà la sua
verità, non meno ‘vera’ - e non meno ‘falsa’ - rispetto a quella del mondo creato da un altro”. Si
tratta di “due delle più insidiose visioni della realtà che stanno condizionando la cultura dominante
occidentale”. Ed entrambe possono rivendicare come simbolo la bandiera della pace.

Al di là delle diverse versioni sulla paternità di questo simbolo, spiega infatti Fides, resta il fatto
incontestabile che “La bandiera arcobaleno è una valida sintesi per rappresentare questo
sincretismo”, il simbolo più adatto “a rappresentare un’idea, oggi molto in voga, secondo la quale
non ci sarebbe alcuna verità assoluta: tutte le opinioni hanno la medesima dignità e quindi
meritevoli di spazio”. Inoltre, c’è la vecchia questione: la bandiera arcobaleno con un paio di
piccole differenze rispetto a quella utilizzata dal movimento per la pace “è il simbolo dei movimenti
di liberazione omosessuali”: “fu disegnata - spiega Fides - da un artista di San Francisco, Gilbert
Baker, nel 1978, su richiesta della comunità gay locale in ricerca di un simbolo (a quei tempi il
triangolo rosa non era ancora diffuso)”. In realtà, in Germania, qualcuno l’idea di contrassegnare gli
omosessuali con il triangolo rosa l’aveva avuta diversi anni prima, ai tempi del nazismo.

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