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GIUSEPPE ARCIMBOLDO

(Milano, 5 aprile 1527 – Milano, 11 luglio 1593)


ALLEGORIE DELLE QUATTRO
STAGIONI
Giuseppe Arcimboldi, Primavera, 1563. Olio su
tavola, 67 x 51 cm. Vienna, Kunsthistorisches
Museum.
Giuseppe Arcimboldi, Estate, 1563. Olio su tavola,
67 x 51 cm. Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Giuseppe Arcimboldi, Inverno, 1563. Olio su tavola,
67 x 51 cm. Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Giuseppe Arcimboldi, Autunno, 1573. Olio su
tavola, 67 x 51 cm. Parigi, Musée du Louvre.
… ed altri ritratti che rivelano il gusto manierista
per il fantastico e il bizzarro.
La rappresentazione naturalistica di età manierista si orienta,
dunque, verso l’eccentrico e il fantasioso. Flora e fauna si
trasformano nei celebri ritratti di Arcimboldo.
La “natura morta reversibile” di Arcimboldo dal titolo “Ortolano” (1590), mostra
proprio questo caso: se un volto composto da verdure viene ruotato di 180°, non
riusciamo più a riconoscere i tratti umani perché prevale il riconoscimento dei
semplici vegetali raggruppati in una ciotola.
RITRATTO DI RODOLFO II COME VERTUMNO, 1590, OLIO SU
TAVOLA.
DIO LATINO DELLE MUTAZIONI PERIODOCHE E DELLE STAGIONI, DOTATO DEL
DONO DI TRASFORMARSI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO (IL NOME DERIVA DAL
LATINO VERTERE, CAMBIARE)

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