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04 gennaio 2024 15:14

Caso Pozzolo (FdI), sugli spari a Capodanno la


vittima smentisce il deputato: "Non ho mai
toccato l'arma" | Presentata la querela in
procura
Il giovane ferito conferma la testimonianza di un poliziotto presente alla festa: "Pozzolo ha tirato
fuori la pistola ed è partito il colpo". E ai pm ribadisce di non avere maneggiato l'arma

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Luca Campana, il 31enne che la notte di Capodanno è rimasto ferito da un proiettile esploso dalla
pistola di Emanuele Pozzolo, ha presentato una querela contro il deputato di Fratelli d'Italia in
procura a Biella.

Si sono così cristallizzate le condizioni di procedibilità per l'applicazione del reato di lesioni.
L'uomo, attraverso il suo avvocato, ha smentito la ricostruzione dell'incidente fatta dal
parlamentare: "Non è andata come dice lui, io non ho mai raccolto da terra quell'arma, né l'ho
toccata". Versione che poi ha ribadito davanti ai pm.

La festa a Rosazza e il colpo partito dalla pistola di Emanuele


Pozzolo
Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, era
alla festa familiare, allargata anche ai parenti degli agenti. In tutto una trentina di persone. Il cenone
nei locali della Pro Loco di Rosazza era finito, avevano sparecchiato e alcuni se n'erano già andati.
Il deputato di Fratelli d'Italia Pozzolo aveva atteso la mezzanotte in casa con la famiglia, e alla Pro
Loco si è presentato intorno all'una e un quarto. Con sé il mini-revolver da cui è partito un colpo
che ha ferito il 31enne.

Il testimone: "Il deputato Pozzolo ha tirato fuori l'arma ed è


partito il colpo"
La ricostruzione di quegli attimi resta da chiarire. Secondo quando riporta Repubblica, ai
carabinieri il deputato di Fratelli d'Italia ha riferito che "la pistola è caduta in terra, quel ragazzo
(Campana, ndr.) l'ha raccolta ed è partito lo sparo". Versione smentita però sia dal racconto della
vittima, sia da quello di diversi testimoni presenti alla festa. Uno, in particolare, quello di un agente
di polizia, combacia con la testimonianza del giovane ferito. "Pozzolo è arrivato a fine serata - ha
raccontato l'agente -: era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e
all'improvviso è partito lo sparo".
Cosʼè la North American arms LR22, la "mini-pistola" del deputato di FdI
Emanuele Pozzolo

Withub
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"Altri spari alla festa prima dell'arrivo di Pozzolo"


Quello partito dall'arma di Pozzolo, tuttavia, non sarebbe l'unico colpo esploso durante la festa di
Rosazza. L'ipotesi, riportata da Repubblica, emerge dagli ambienti della polizia penitenziaria in
Piemonte. Alla cena avrebbero partecipato diversi agenti, con amici e parenti. Alcuni di loro, alla
mezzanotte, si sarebbero allontanati per esplodere botti e fuochi d'artificio. Pare che qualcuno abbia
preso la sua pistola e abbia sparato in aria. Uno scenario che dovrà ora essere verificato dalla
procura di Biella. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze di chi era alla festa e stanno
cercando di stilare la lista completa dei presenti, per capire in particolare quante fossero le persone
armate.
Tra le persone finora sentite da magistrati e militari, non risulterebbero il sottosegretario Delmastro
e nemmeno la sorella Francesca, sindaca di Rosazza, che aveva affittato proprio i locali della Pro
Loco per la festa con familiari e la scorta del fratello, i cui componenti avevano portato anche i
propri parenti, per restare tutti insieme la sera della vigilia. Andrea Delmastro al momento dello
sparo, come lui stesso aveva dichiarato anche ai giornali subito dopo i fatti, era già a qualche
centinaio di metri di distanza, alla sua auto, per sistemare alcune borse con avanzi del cenone,
pronto a rincasare con la propria famiglia. La sorella invece aveva raccontato di essere andata via da
un po', dopo avere aiutato a sparecchiare, anche per la necessità di badare al proprio cane.

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Caso Pozzolo, deputato sospeso da FdI. Il


ferito presenta querela: "Non ho sparato io"
Politica
04 gen 2024 - 15:10
©Ansa

L’uomo rimasto ferito la notte di Capodanno ha ribadito ai pm di non aver mai toccato l'arma e,
mentre si attendono gli esiti del test sulla polvere da sparo, il partito guidato dalla presidente del
Consiglio Giorgia Meloni prende i primi provvedimenti nei confronti del parlamentare. I risultati
dello Stub arriveranno dal Ris di Parma, che non ha però i vestiti di Pozzolo, negati dal deputato in
forza dell'immunità parlamentare
Non accenna a placarsi il caso di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia proprietario della
pistola da cui, la notte di Capodanno, è partito un colpo che ha ferito uno dei partecipanti alla festa
alla Pro loco di Rosazza, Luca Campana, genero di un agente di scorta di Andrea Delmastro,
sottosegretario alla Giustizia. Mentre si attendono gli esiti del test sulla polvere da sparo, arriva la
decisione di Giorgia Meloni: "Ha sbagliato. Io ho chiesto che venga deferito alla commissione dei
probiviri di FdI indipendentemente dal lavoro che fa l'autorità competente e che nelle more del
giudizio sia sospeso da FdI". Campana è stato ascoltato in procura, ha negato di aver maneggiato la
pistola nel momento in cui è partito lo sparo e ha presentato una querela: si sono così cristallizzate
le condizioni di procedibilità per l'applicazione del reato di lesioni. La querela è rivolta contro il
deputato Emanuele Pozzolo.

Campana: "Non ho toccato la pistola"


"Assolutamente no. Non è andata come dice Pozzolo. Io non ho mai toccato quella pistola,
figuriamoci se l'ho raccolta dal pavimento", aveva già detto Campana secondo quando riportato
da Il Messaggero. Il parlamentare da sempre ha detto agli investigatori di non "essere stato lui a
sparare" aggiungendo: "Forse si è ferito da solo, mentre prendeva l'arma che era caduta a terra".

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Le indagini
Sul caso le indagini proseguono, tra i numerosi testimoni tutti ascoltati e l'attesa per l'esito dello
Stub, l'esame per la presenza di polvere da sparo su mani e vestiti, ma non è ancora chiaro perché il
deputato di FdI, durante i saluti che era passato a fare verso l'1.30 ai festeggiamenti di Capodanno,
abbia estratto la mini-pistola che aveva con sé. Nonostante il porto d'armi, il comportamento viene
se non altro visto come incauto, prima che pericoloso. Gli esiti dello Stub arriveranno dal Ris di
Parma, che non ha però i vestiti di Pozzolo, negati dal deputato in forza dell'immunità parlamentare.
Le testimonianze sono state acquisite tutte dalla procura di Biella e dai carabinieri, che si stanno
occupando del caso, ma resta riserbo perché proprio dai dettagli gli inquirenti cercheranno di
ricostruire quanto accaduto quando il deputato di Fdi è arrivato dalla sua residenza nel paese
accanto, Campiglia Cervo, dove aveva festeggiato. Sarebbe stato lui, secondo alcuni presenti, ad
aver tirato fuori l'arma, mostrandola. Tra le persone sentite da magistrati e militari, non
risulterebbero il sottosegretario e nemmeno la sorella, Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza,
che aveva affittato i locali per la festa con familiari e la scorta del fratello, i cui componenti avevano
portato anche i propri parenti. Andrea Delmastro al momento dello sparo, come lui stesso aveva
dichiarato subito dopo i fatti, era già a qualche centinaio di metri di distanza, alla sua auto, per
sistemare alcune borse con avanzi del cenone, pronto a rincasare con la propria famiglia. La sorella
invece aveva raccontato di essere andata via da un po', dopo avere aiutato a sparecchiare.
approfondimento
Pozzolo, come funziona l'immunità parlamentare invocata dal deputato

La polemica sul consigliere della corte dei Conti


Le prossime ore saranno decisive anche per il consigliere della corte dei Conti Marcello Degni,
finito nella bufera per alcune prese di posizione sui social: "Potevamo farli sbavare di rabbia sulla
cosiddetta manovra blindata - ha scritto nei giorni scorsi - e gli abbiamo invece fatto recitare
Marinetti". Parole definite dal centrodestra "gravi, faziose e inopportune". E anche dal Pd qualche
voce si è alzata: "Nessuna reticenza a dire che è sbagliato, libertà e senso delle istituzioni devono
convivere", ha scritto sui social il senatore Filippo Sensi. Le toghe si sono mosse: l'Associazione
magistrati della Corte dei Conti ha deferito Degni al collegio dei probiviri "per aver violato il codice
di condotta". In particolare, l'articolo che, "fermo il diritto alla piena libertà di manifestazione del
pensiero", impone al magistrato di ispirarsi "a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare
dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa". Nelle prossime
ore, i social di Degni saranno esaminati in un'adunanza straordinaria del Consiglio di presidenza
della Corte dei Conti, l'organo di autogoverno. L'iter prevede il confronto con il consigliere
"imputato".

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Caso Pozzolo, il ferito Luca Campana


denuncia il deputato: ecco cosa cambia ora
di Cesare Giuzzi

Il genero dell’agente di scorta del sottosegretario Delmastro si è presentato in Procura


accompagnato dal suo avvocato e ha sporto querela contro il parlamentare proprietario dell’arma da
cui è partito il colpo: «Non ho mai preso in mano quella pistola»

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DAL NOSTRO INVIATO


BIELLA — Ha presentato querela contro il deputato Emanuele Pozzolo, il 31enne Luca Campana
ferito da un colpo sparato dalla pistola del parlamentare di Fratelli d’Italia la notte di
Capodanno. Il ferito, accompagnato dall’avvocato Marco Romanello, si è presentato nella mattinata
di giovedì 4 gennaio alla procura di Biella dove è stato anche sentito dal pubblico ministero.

La versione di Campana

Campana è stato ascoltato a sommarie informazioni testimoniali e ha rilasciato dichiarazioni


riguardo a quanto è avvenuto nella sede della Pro loco di Rosazza. Stando a quanto finora
ricostruito sembra che il 31enne sia stato colpito da distanza piuttosto ravvicinata, mentre si
trovava in piedi insieme ad altre persone accanto al deputato Pozzolo.
Campana ha ribadito di non avere mai visto la pistola, di essere stato ferito alla coscia sinistra
frontalmente senza neppure rendersi conto di quanto stava accadendo e di avere solo udito lo
scoppio dello sparo.

Le ipotesi di reato

Con la presentazione della querela da parte del ferito i magistrati biellesi potranno procedere nei
confronti di Emanuele Pozzolo non solo per esplosioni pericolose e omessa custodia dell’arma,
reati procedibili d’ufficio, ma anche per l’ipotesi di lesioni personali. Reato che era stato
comunque valutato dalla Procura fin dalle prime ore del primo gennaio ma per il quale era
necessaria la querela della parte lesa.

Chi c’era al veglione, quella sera

Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Teresa Angela Camelio, stanno ancora ultimando la lista
delle persone presenti durante il veglione di Capodanno per avere una ricostruzione più precisa di
quanto accaduto al di là delle prime dichiarazioni rilasciate quella notte. Successivamente verrà
valutato dalla procura se richiedere una consulenza balistica per ricostruire la traiettoria dello sparo.

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