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A ppia

Self- Portrait

Electa
PARCO
ARCHEOLOGICO
DELL'APPIA
ANTICA
Il

Appia
Self- Portrait ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

a cura di
R ita Paris

con
N unzio G iustozzi
B artolom eo M azzotta
Ilaria Sgarbozza

Electa
Sommario mlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

5 M ito e seduzione dell'A ppia ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA


R ita P a r is

lO Labruzzi, Corot, i prim i fotografi.


L'im m agine dell'A ppia tra Sette e O ttocento
Ila r ia S g a r b o z z a

16 La fotografia archeologica e la V ia A ppia


B a r to lo m e o M a z z o tta

22 Fotografi, A rchivi, Collezioni, Fondi


B a r to lo m e o M a z z o tta

26 A ppia, self-portrait.
Lo sguardo dei fotografi contem poranei
N u n z io G iu s to z z i

42 Tra l'età sepolta e il "D opostoria".


L'A ppia A ntica nel cinem a
D a n ie la A n g e lu c c i

48 A lbum
La fotografia archeologica
e la Via Appia

B artolom eo M azzotta
La nascita della fotografia archeologica è strettam ente legata all'origine della
fotografia stessa, com e riproduzione oggettiva della realtà. La capacità di ripro-
durre fedelm ente la realtà, infatti, assiem e all'im m ediatezza della riproduzione
del soggetto, hanno perm esso alla fotografia di affiancare da subito alcune disci-
pline scientifiche tra cui l'archeologia. N el 1839 J.F.D . A rago, direttore dell'O s-
servatorio di Parigi, nel presentare all'A ccadem ia delle Scienze di Francia una
relazione che illustrava la validità scientifica della dagherrotipial, disse che il
nuovo strum ento avrebbe perm esso di docum entare in poco tem po i m ilioni di
geroglifici che ricoprivano i tem pli egiziani, operazione che altrim enti avrebbe
com portato l'utilizzo di centinaia di disegnatori im piegati per oltre venti anni.
La nuova tecnica di riproduzione m ostrò quindi, im m ediatam ente, la possibilità
di legarsi all'archeologia: già nel novem bre del 1839, infatti, i pittori parigini H .
V ernet e F. G oupil- Fesquet, durante un viaggio in Egitto, riuscirono col dagher-
rotipo a riprodurre diverse im m agini tra cui alcune vedute delle piram idi-. Il
legam e fotografia-archeologia si accrebbe con l'introduzione della tecnica della
calotipia, presentata sem pre nel 1839 e brevettata nel 1841 da W .H . FoxTalbot,
che, grazie al negativo su carta, perm etteva lavori più rapidi ed econom ici e,
soprattutto, la possibilità di riprodurre più copie dell'originale.
L'opportunità di fissare, in pochi m inuti e con m olti particolari, im m agini
di un paesaggio, di un luogo, di un m onum ento fece del m ezzo fotografico lo
strum ento ideale per ricercatori e viaggiatori. N acquero così i libri fotografici di
carattere archeologico-paesaggistico, prim o fra questi l'edizione di M . du Cam p
che assiem e a G . Flaubert viaggiò tra il 1849.e il 1851 lungo il N ilo e il bacino
del M editerraneo'', cui seguì nel 1854 il prim o vero e proprio libro di fotografia
archeologica a cura di J.B. G reene, anch'esso dedicato ai m onum enti del N il0 4 .
La prim a docum entazione fotografica al servizio esplicito dell'archeologia fu
rappresentata, invece, dai due volum i sui m onum enti di G erusalem m e5 editi nel
1856 da A . Salzm ann; l'A ccadem ia francese di Belle A rti aveva chiesto, infatti,
al fotografo di com provare, attraverso le im m agini fotografiche, l'autenticità de-
gli schizzi di alcuni m onum enti redatti dall'archeologo L. Coignard.
V erso la m età degli anni cinquanta del X IX secolo l'introduzione del col-
Iodio e della carta album inata diedero una svolta decisiva all'afferm azione del-
la fotografia, perm ettendo di ottenere im m agini di m igliore qualità rispetto a
quanto avveniva in precedenza. V erso il 1880 la fotografia fece un ulteriore passo
in avanti grazie all'introduzione di un nuovo m ateriale da ripresa: la lastra di

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gelatina-brom uro d'argento, che può essere considerata com e la diretta antenata
della pellicola fotografica. Il rapido sviluppo tecnologico della fotografia, avve-
nuto in quegli anni, le perm ise di superare nettam ente le altre tecniche di docu-
m entazione fino ad allora in uso, quali soprattutto lo schizzo a china e il dipinto.
Significativa in proposito è la testim onianza del reverendo A .A . Isaacs che nel
1857 dalla Palestina, fino ad allora nota attraverso i disegni dell'esploratore fran-
cese Felix de Sauley, scrisse "N oi poniam o continuam ente attenzione a osservare
i luoghi che visitiam o, com parandoli con le note e i riferim enti di M r. D e Sauley,
riscontrando spesso quanto la m atita possa essere traditrice e ingannevole, m en-
tre un fac-sim ile del luogo possa essere realizzato con l'aiuto della fotografia".
La funzione storico-docum entaria della fotografia archeologica può esse-
re riconosciuta in due precise categorie iconografiche: le fotografie turistiche
realizzate com e m ezzo di suggestione visiva e quelle eseguite com e pura do-
cum entazione scientifica. Poiché l'attività di scavo archeologico è un'azione
distruttiva, appare indispensabile docum entarla in m odo accurato; il m ezzo
fotografico rappresenta, infatti, uno strum ento d'indagine, docum entazione,
restauro, analisi ed è m olto utile pertanto ai fini della tutela archeologica. Per
fotografie turistiche, invece, si intendono le im m agini realizzate a favore di
quel pubblico di viaggiatori che si m uoveva in Italia tra la fine dell'O ttocento e
gli anni trenta del N ovecento e che, grazie allo strum ento fotografico, avevano
la possibilità di docum entare le proprie esperienze, i luoghi e i m onum enti in-
contrati. M olte spedizioni fotografiche ottocentesche, più che essere m osse da
un preciso carattere scientifico, avevano il fine di com binare il viaggio al pro-
fitto; si producevano im m agini che andavano a soddisfare la grande richiesta
europea di conoscenza, la curiosità per i m onum enti dell'antichità, il gusto per
l'esotico, il collezionism o. I m onum enti venivano, quindi, ripresi con l'intento
di creare un repertorio di vedute, spesso a prescindere da un'indagine scientifica
e conoscitiva. La fotografia di tipo turistico è com unque utile agli studi sto-
rici e archeologici in quanto se il soggetto fotografato è un m onum ento o un
luogo antico collocato in un contesto m utato rispetto all'osservatore m oderno,
l'im m agine in sé acquista una valenza storico-docum entaria, è ricordo, testi-
m onianza e quindi fonte e docum ento.
Per soddisfare le esigenze dei viaggiatori e dei collezionisti nacquero le
prim e ditte specializzate in riproduzioni fotografiche di m onum enti antichi, di
opere d'arte e di luoghi, che costituirono presto propri archivi e pubblicarono

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Ljohn H enry Parker, I l ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
V 2. Thom as A shby, L a c a m p a g n a
m ig lio d e lla v ia A p p ia A n tic a : un rom ana a ttr a v e r s a ta d a lla V ia A p P ia
monumento funerario, del II secolo con i m o n u m e n ti fu n e r a r i d e l l 'V I I I
d .C ., a f o r m a d i a r c o q u a d r iJ r o n te m ig lio (s e p o lc r o d i Q V eranius e
im ita la p o r ta T r io n fa le , s im b o lo B e r r e tta i
d e l P r e te ); s u llo s fo n d o
d e l l 'a p o t e o s i d e l d e fu n to , 1 8 6 0 -1 8 7 7 , 1904 (?), The British
C o lliA lb a n i,

The British School at Rom e, School at Rom e, Photographic


Photographic A rchive, J ohn A rchive, Thom as A shby
H enry Parker Collection,jhp-2342 Collection, ta-V lI1.097 19
cataloghi: fra i prim i in Italia la ditta dei Fratelli A linari fondata a Firenze
nel 1854 (prim o laboratorio nel 1852), m a anche le ditte A nderson (1853),
d'A lessandri (1856) e B rogi (1860). A ccanto agli archivi nati per iniziativa
privata e con finalità com m erciale, vennero alla luce quelli pubblici com e il
G abinetto Fotografico N azionale oggi parte dell'Istituto C entrale per il C ata-
logo e la D ocum entazione, l'archivio dell'Istituto N azionale di A rcheologia e
Storia dell'A rte di Palazzo V enezia, quello della Società G eografica Italiana e
gli archivi delle istituzioni straniere in Italia com e The B ritish School at R om e,
l'Istituto A rcheologico G erm anico e l'A m erican A cadem y in R om e.
Tra la fine del X IX e l'inizio del X X secolo il m aggior contributo alla
creazione di archivi fotografici di archeologia si deve a tre archeologi quali gli
inglesi J ohn H enry Parker e Thom as A shby e la statunitense Esther B oise V an
D em an, per i quali R om a e la cam pagna rom ana hanno esercitato un fascino
particolare. Parker (1806-1884), convinto che solo la fotografia potesse fornire
una docum entazione obiettiva, nel 1866 intraprese, con la collaborazione di
vari fotografi, un progetto di riproduzione dei m onum enti di R om a e della sua
cam pagna, scattando e facendo scattare foto tecnico-scientifiche con l'ausilio
di paline m etriche o con la presenza di persone vestite signorilm ente (fig. 1).
La V an D em an (1862-1937), prim a donna am ericana a specializzarsi nel cam -
po dell'archeologia rom ana e interessata soprattutto alla tecnica costruttiva,
effettuò in com pagnia di A shby lunghe passeggiate sulla V ia A ppia, di cui re-
stano alcune testim onianze fotografiche. A shby (1874-1931) usò la fotografia
com e strum ento di registrazione ideale del suo lavoro; sviluppò un fortissim o
interesse per la V ia A ppia e nel 1913 intraprese un viaggio fotografico lungo
la ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
r e g i n a v i a r u m da R om a a Taranto, sulla scia di quanto fatto nel 1789 dal di-
segnatore C arlo Labruzzi, chiam ato a illustrare il viaggio che il G r a n d T o u r i s t
inglese Sir R ichard C olt H oare intraprese nel tentativo di ripercorrere l'itine-
rario del poeta O razio, com piuto nel 37 a.c., da R om a a B rindisi.
Q uesti archeologi-fotografi, tra O ttocento e N ovecento, hanno im m orta-
lato l'A ppia, m useo all'aperto che, rispetto ad oggi, presentava m onum enti fu-
nerari m eglio conservati, bassorilievi, fregi e iscrizioni oggi perdute, era inserito
in un contesto am bientale con un deciso carattere agricolo, privo, ad esem pio,
delle recinzioni delle attuali ville private e di quei pini m arittim i che oggi ne
caratterizzano fortem ente l'aspetto, soprattutto nel tratto tra la città e i C olli
A lbanif (fig. 2). D ell'im m agine della V ia A ppia A ntica si sono appropriati

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artisti e architetti del R inascim ento, pittori, incisori e disegnatori del X V 11
e X V 1II secolo, fotografi della seconda m età dell'O ttocento, il cinem a degli
anni cinquanta e sessanta del X X secolo e i pubblicitari del X X I. L'im m agine
dell'A ppia fa oram ai parte di un patrim onio collettivo che ci è stato trasm esso
dalla sua storia, dalle vicende che l'hanno interessata e da tutti coloro che, nel
passato e nel presente, lo hanno rappresentato.

1 L'invenzione di L.J. M andé D aguerre rappresentò il prim o procedim ento fotografico


per lo sviluppo di im m agini, non riproducibili, con il quale si otteneva un'im m agine, sia
positiva che negativa, in base all'inclinazione di una lastra di ram e. D a una precedente
idea di j.N . N iépce che nel 1826 fissò, su una lastra di stagno ricoperta di bitum e,
l'im m agine del panoram a visto dalla finestra della sua casa-laboratorio.
2 G . G im on, ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
L a p h o to g r a p h ie a n c i e n n e e t l 'a r c h é o l o g i e , in "Revue A rchéologique", 1980, pp.
134-136.
3 M . du Cam p, É g ip te N u b ie P a le s tin e e t S y r ie s , d e s s in s p h o to g r a p h iq u e s , Paris 1852.
4 J.B. G reen, F o u i l l e s e x é c u t é e s a T b è b e s d a n s l 'a n n é e 1855. T e x te s h ié r o g ly p h iq u e s et

d o c u m e n ts in é d its , Paris 1855.


5 A. S a l z m a n n ,j é r u s a l e m é tu d e r e p r o d u c tio n p h o to g r a p h iq u e d e s m o n u m e n ts d e la V ille

S a in te , Paris 1856.
6 A . M urioz, R e s t a u r i e n u o v e i n d a g i n i s u a l c u n i m o n u m e n t i d e l l a v i a A p p i a , in "BullCom ",
X LI, 1913 pp. 3-21. Tra il 1909 e il 1913 M urioz, com e Ispettore della Regia
Sovrintendenza ai M onum enti, com pie lavori di restauro sulla V ia A ppia; alle pp.
3-4 dice: "Preoccupando m i anche del lato pittoresco della storica via, provvidi alla
piantagione di 100 pini e di 300 cipressi, disposti non regolarm ente a filari, m a a
gruppi, specialm ente sul lato destro di chi venga da Rom a, per non togliere la vista sui
m onti tuscolani".

Bibliografia essenziale
D a lla c a m e r a o s c u r a a lla p r im a fo to g r a fia , a cura di F.M . Cifarelli, F. Colaiacom o, Rom a
2017; E.G . Leanza, N u o v e fo r m e d i d o c u m e n ta z io n e . L a fo to g r a fia a r c h e o l o g i c a , in C o g i t a t a
tr a d e r e p o s te r is . F ig u r a z io n e d e l l 'a r c h i t e t t u r a a n t i c a n e l l 'O t t o c e n t o , a cura di F. Buscem i,

A cireale- Rom a 2010, pp. 135-145; S u l l a v i a A p p i a d a R o m a a B r i n d i s i . L e f o t o g r a f i e d i


7hom asA shby (1891-1925), a cura di S. Le Pera Buranelli, R. Turchetti, Rom a 2003;
A r c h e o lo g ia in p o s a . D a l C o lo s s e o a C e c ilia M e te lla n e l l 'a n t i c a d o c u m e n ta z io n e fo to g r a fic a ,

catalogo della m ostra (Rom a, Biblioteca V allicelliana, 5 novem bre 1998 - 9 gennaio
1999), M ilano 1998; M . N ecci, L a f o t o g r a f i a a r c h e o l o g i c a , Rom a 1992; L a f o t o g r a f i a a
R o m a n e l s e c o lo X IX L a v e d u t a , i l r i t r a t t o , l 'a r c h e o l o g i a , atti del convegno (Rom a, Palazzo

Braschi, 12-13 dicem bre 1989), Rom a 1991; F o t o g r a f i a A r c h e o l o g i c a 1865-1914, a cura


di K . Bull, S. Einaudi, catalogo della m ostra (Rom a, A m erican A cadem y in Rom e, 5-26
febbraio 1979), Rom a 1978.

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Fotografi,A rchivi, Collezioni, Fondi ZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
libraio G . Spithover. L'attività fotografica fu
B a r to lo m e o M a z z o tta ripresa, con notevole successo, dal figlio D o-
m enico (Rom a 1854-1938) che ne ereditò lo
La V ia A ppia ha rappresentato stim olo, stabilim ento. Q uesti ricevette, nel 1894 dal
interesse, forte suggestione per pittori, K aiser G uglielm o II, l'incarico di fotografare
vedutisti, incisori dal Rinascim ento ai giorni le sculture della Colonna A ureliana. Si spe-
nostri. A nche il m ondo della fotografia, sin cializzò nella veduta e nella riproduzione di
dalle sue origini, ha subito il fascino dell'antica opere d'arte e, portando avanti cam pagne fo-
via im m ersa tra i panoram i della cam pagna tografiche soprattutto in Italia, diede vita a una
rom ana. Le rappresentazioni della strada, ricca docum entazione del patrim onio storico,
col suo ricco patrim onio m onum entale e artistico e paesaggistico del Paese. I discenden-
di vita quotidiana, sono state e sono fonte ti proseguirono il lavoro fino al 1963, quando
docum entale per raccolte, fondi e archivi di l'archivio di oltre 30 m ila negativi su lastra di
istituzioni pubbliche e private. vetro venne acquisito dagli A rchivi A linari.

A shbyThom as
A ltobelli G ioacchino (Staines 1874 - Raynes Park 1931)
(Terni 1814 - Rom a 1878?) Topografo e archeologo inglese, fu diretto-
Pittore "di storia e di genere", si interessò alla re della British School at Rom e dal 1906 al
fotografia associandosi, verso il 1860, a Pom peo 1925. U tilizzò la fotografia com e elem ento di
M olins; vennero entram bi nom inati "Fotografi docum entazione archeologica a prezioso sup-
ufficiali dell'A ccadem ia Im periale di Francia e porto degli appunti di lavoro. Le sue riprese
delle O pere d'A rte per le Ferrovie Rom ane", docum entano un'attenzione non solo al m onu-
specializzandosi nelle vedute di Rom a e nella m ento m a anche all'am biente che lo circonda,
ritrattistica. N el 1866 avviò lo "Stabilim ento rivelando interesse etnografico per il paesaggio
fotografico A ltobelli & C." e, interessandosi e per l'am biente rurale della cam pagna rom a-
allo sviluppo tecnologico della fotografia, cercò na. Il suo am ore per la V ia A ppia lo spinse a
prim a di applicare il colore alle prove fotografi- realizzare uno studio m onografico sull'intero
che, poi brevettò un'invenzione che perm etteva percorso stradale. La collezione fotografica,
di eseguire vedute dei m onum enti con "effetto custodita presso gli archivi della British School
cielo". Le sue fotografie di siti archeologici e at Rom e, si com pone di 18 album con 8516
di paesaggi m antengono i caratteri della pittu- stam pe originali e 7647 negativi, tra cui circa
ra di genere nella costruzione dell'im m agine, 300 im m agini, scattate tra il 1891 e il 1925,
nell'am bientazione e nell'uso di figure um ane riguardano l'A ppia.
in posa. Ha docum entato il passaggio dalla
Rom a pontificia alla Rom a Capitale d'Italia. Chauffourier G ustave Eugène
(Paris 1845 - Rom a 1919)
A ndersonJam es e D om enico Iniziò precocem ente la sua attività di fotografo,
Isaac A tkinson (Blencarn 1813
[Cum berland] visto che poco più che ventenne si stabili a Pa-
- Rom a 1877) studiò pittura a Parigi e nel 1838 1erm o dove fondò, con il com patriota Perron,
si trasferì a Rom a dove, cam biato il nom e in lo studio P h o t o g r a p h i e p a r i s i e n n e , specializzan-
J am es A nderson, divenne un fotografo pro- dosi nel ritratto. D al 1870 soggiornò a N apoli
fessionista, com e testim oniano alcuni catalo- dove fotografo le collezioni archeologi che lo-
ghi com m erciali delle sue opere in vendita dal cali e, subito dopo, si stabili a Rom a lavorando

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presso lo studio fotografico di C.B. Sim elli in 1992 il suo archivio, arricchito da m igliaia di
via del Corso; presto divenne uno dei fotografi positivi fotografici, è stato donato alla Società
più apprezzati dell' aristocrazia e della borghe- G eografica Italiana.
sia rom ana. D opo la sua m orte l'attività venne
continuata dai figli Pietro ed Em ilio. N el 1961 ParkerJohn Henry
i Fratelli A linari acquisirono 9500 lastre, altre (London 1806 - O xford 1884)
300 sono conservate nell'A rchivio Fotografico Editore e libraio di O xford, fu un eccellente
Com unale al M useo di Rom a e l'ICCD custo- archeologo. Trasferitosi nel 1863 a Rom a, fon-
disce positivi originali in diversi fondi. dò nel 1868 la British and A m erican A rcha-
eology Society of Rom e. È stato un pioniere
Fratelli d'Alessandri nell'uso della fotografia per illustrare l'arche-
A ntonio (L'A quila 1818 - Rom a 1893) e Paolo ologia e l'architettura, convinto che questo
Francesco (L'A quila 1824 - Rom a 1889) furo- fosse il solo m ezzo per garantire una docu-
no titolari di uno studio fotografico a Rom a, m entazione obiettiva. D al 1867 al 1870 m ise
aperto nel 1856 da A ntonio cui presto si associò in atto l'am bizioso progetto di fotografare i
il fratello. Fu il prim o studio professionistico a m onum enti principali di Rom a dall'età classi-
Rom a e si afferm ò soprattutto tra la nobiltà, la ca al Seicento, per la cui im presa im piegò vari
corte pontificia e quella borbonica. I fratelli fe- fotografi com e D e Bonis, Sidoli e Colam edici.
cero pratica del m etodo di stam pa al collodio, N el 1893 il suo archivio di negativi fu distrut-
che rendeva più im m ediato il raggiungim ento to nell'incendio di palazzo N egroni-Caffarelli,
di risultati com m erciabili. A ntonio, sacerdote m a fortunatam ente un num ero considerevole
cattolico e il più celebre dei due fratelli, divenne di negativi si conserva presso l'A m erican A ca-
Fotografo Pontificio ed eseguì num erosi ritratti dem y in Rom e e m olti positivi sono presso
di Pio IX . La docum entazione visiva che i due The British School at Rom e e l'Istituto A r-
fratelli hanno raccolto su Rom a è fondam entale cheologico G erm anico.
per la storia della Capitale, docum entando so-
prattutto gli ultim i vent'anni della Rom a ponti- Van Deman Esther Boise
ficia e i prim i venti di Rom a Capitale. (South Salem [O hio] 1862 - Rom a 1937)
È stata la prim a donna am ericana a specializ-
Migliorini Elio zarsi nel cam po dell'archeologia rom ana e a
(Rovigo 1902 - Rom a 1988) raggiungere fam a internazionale in questo set-
U no dei più autorevoli esponenti della G eogra- tore. H ainsegnato presso diversi college statu-
fia italiana, allievo di Roberto A lm agià, capo- nitensi prim a di arrivare nel 1901 a Rom a com e
scuola della G eografia in Italia. H a collaborato studentessa dell'A m erican School of Classical
con l'U niversità di Rom a, è stato nel Consi- Studies. D opo essere tornata a insegnare in
glio D irettivo della Società G eografica Italia- N ord A m erica, nell'estate del 1905 si stabilì de-
na, m em bro dell'A ccadem ia N azionale delle finitivam ente a Rom a. Si è occupata, tra l'altro,
Scienze e dell'A ccadem ia dei Lincei, dal 1945 dello studio delle antiche tecniche costruttive,
al 1947 D irettore dell'Istituto U niversitario stabilendo precisi criteri per la datazione delle
O rientale, professore di G eografia all'U niversi- costruzioni rom ane. È stata un' attenta fotografa
tà Federico II di N apoli e fondatore dell'A sso- della vita contem poranea, restituendo puntuali
ciazione Insegnanti di G eografia. H a corredato ritratti di contadini della cam pagna rom ana e
il suo lavoro con una ricca docum entazione fo- im m agini dell' am biente cosm opolita degli ar-
tografica, raccolta o prodotta direttam ente. N el cheologi a Rom a.

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V asari Cesare raccolti da A ntonio Cederna (M ilano 1921
(A rezzo 1846 - Rom a 1901) - Sondrio 1996) durante gli anni della sua in-
D al 1866 lavorò a Rom a per fotografi profes- cessante attività e dell'im pegno per la tutela dei
sionisti, interessandosi ad antichità classiche, beni culturali, storici e paesaggistici d'Italia.
scavi archeologici, sculture antiche e vedute Tra le sue battaglie quella per la salvaguardia
di Rom a. N el 1870 aprì un atelier di fotogra- dell'A ppia è stato il filo rosso di tutta la sua vi-
fie che, nel 1898, passò al nipote A lessandro. cenda professionale. L'A rchivio, i cui m ateriali
Cesare si specializzò nella fotografia di archi- coprono un arco cronologico dagli anni qua-
tettura, m a furono Tom m aso e G iorgio V asa- ranta agli anni novanta del N ovecento, è stato
ri a dare un forte im pulso a questo genere di donato dalla fam iglia allo Stato. D ichiarato di
riprese, lavorando per im portanti architetti del notevole interesse storico (artt, 13 e 14 D .lgs. ZYXWVUTSRQ
ventennio fascista e della m età del X X secolo. 4 2 1 2 0 0 4 ) è custodito dall'Istituto Parco A rche-
L'attività della fam iglia ha consentito la form a- ologico dell'A ppia A ntica (M iBA CT) presso il
zione di uno dei più rilevanti archivi fotografici com plesso di Capo di Bove, in via A ppia A nti-
italiani di arte e di architettura. Presso l'Istituto ca 222, ed è consultabile all'indirizzo w eb w w w .
Centrale per la G rafica sono consultabili 5024 archiviocederna.it.
lastre e 381 stam pe, il CSA C dell'U niversità
degli Studi di Parm a custodisce 340 m ila ne- A rchivio Storico Luce
gativi su lastra e 3200 stam pe; circa 90 m ila tra L'Istituto Luce-Cìnecìttà è una società pub-
pellicole e file digitali fanno parte dell'A rchivio blica, nata nel 1924, che opera com e braccio
privato dei V asari. operativo del M inistero dei Beni e delle A t-
tività Culturali e del Turism o. Custodisce un
A rchivi A linari A rchivio Storico tra i più ricchi al m ondo che,
A Firenze nel 1852 Leopoldo A linari im piantò in continuo increm ento, rappresenta la m em o-
un piccolo laboratorio fotografico e, due anni ria audiovisiva del N ovecento italiano. Si tratta
più tardi, con i fratelli G iuseppe e Rom ualdo, di un vasto patrim onio com posto da fondi ci-
diede vita alla società Fratelli A linari, che ha nem atografici, fotografici e docum entari. L'ar-
sede nello stesso stabilim ento fiorentino dal chivio fotografico raccoglie oltre 3 m ilioni di
1863. Fu la prim a ditta fotografica am m essa al im m agini che docum entano tutto il X X secolo,
servizio dei M usei V aticani, del Louvre e di altri rappresentando una fedele cronaca dei cam bia-
m usei italiani. È la più antica azienda al m ondo, m enti dell'Italia. N el 2013 il Fondo Cinegior-
tuttora esistente, nel cam po della fotografia e nali e Fotografie è entrato, unico tra gli archivi
custodisce un patrim onio di oltre 5 m ilioni di audiovisivi italiani, nel Registro M em ory o f th e

im m agini, che docum entano la storia dell'Italia W o r ld dell'U N ESCO .


e del m ondo dalla m età dell'O ttocento ai gior-
ni nostri. A i m ateriali storici si sono aggiunti Collezione Becchetti (ICCD )
im m agini di collezioni m oderne, pertanto, l'of- Piero Becchetti (Rom a 1922-2011) è stato
ferta iconografica e docum entaria dell'archivio studioso della fotografia e collezionista e ha
interessa l'arte, la cultura, l'industria, la società, utilizzato le im m agini del passato soprattutto
il paesaggio e m olto altro. com e strum ento efficace per la com prensione e
la ricostruzione della fisionom ia scom parsa di
A rchivio Cederna Rom a. Proprio alla fotografia storica e a quella
Contiene docum enti autografi, articoli di gior- rom ana, Becchetti ha dedicato varie pubbli-
nale, docum enti am m inistrativi, fotografie, libri, cazioni. H a raccolto m olte im m agini della via

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A ppia, soprattutto del tratto tra Porta S. Seba- Fototeca N azionale, Laboratorio fotografico e
stiano e il V II m iglio, docum entando sia m o- M useo A rchivio di Fotografia.
num enti che personaggi com uni legati a vario
titolo alla strada: contadini, carrettieri, pastori. Società G eografica Italiana
La sua collezione di 40 m ila positivi, databili La SG I, fondata a Firenze nel 1867 con l'obiet-
tra la seconda m età del X IX secolo e la prim a tivo di prom uovere la cultura e le conoscenze
m età del X X , è stata acquistata, tra il 1992 e il geografiche, è dal 1869 Ente m orale. D al 1872
1995, dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la ha sede in Palazzo M attei, all'interno di V illa
D ocum entazione (M iBA CT). Celim ontana, a Rom a. Il suo A rchivio fotogra-
fico, che rappresenta uno dei giacim enti cultu-
Fondo M orpurgo (ICCD ) rali di m aggior pregio nello scenario nazionale,
Luciano M orpurgo (Spalato 1886 - Rom a raccoglie oltre 400 m ila docum enti (positivi,
1971) è stato scrittore, libraio, editore e foto- negativi, diapositive e cartoline d'epoca) che,
grafo. Con la fotografia ha docum entato i suoi dagli anni sessanta dell'O ttocento, docum en-
interessi: viaggi in Italia e all'estero, architetture tano luoghi, genti e paesaggi di m olte regioni
antiche e m oderne, m anifestazioni e luoghi di della terra. Le collezioni dell'A rchivio, afferen-
devozione popolare, aspetti del m ondo conta- do a diversi fondi, raccolgono una tipologia di
dino. I suoi scatti, tesi a cogliere il paesaggio im m agini, spesso rare e inedite, che spazia da
nella sua com plessa struttura um ana, storica quelle paesaggistiche a quelle antropom etriche,
e arnbientale, rappresentano un forte valore dalla ritrattistica alla docum entazione di esplo-
docum entario. Le fotografie della V ia A ppia, ratori e scienziati.
com prese tra il c.d. A rco di D ruso e Casal Ro-
tondo, docum entano non solo le antiche testi- The Brìtìsh School at Rom e
m onianze m onum entali, m a anche m om enti di La BSR, fondata nel 1901, ha sede nei presti-
vita quotidiana colti sul suo tracciato. La sua giosi spazi di V alle G iulia dal 1916. U n prim o
collezione, di circa 85 m ila fototipi, è stata ac- nucleo di collezioni fotografiche del X IX secolo
quistata dal G abinetto Fotografico N azionale trovò spazio nella BSR e da questo l'A rchivio
tra il 1969 e il 1973. crebbe fino a includere raccolte successive, che
docum entano la ricerca e le attività della Scuola
G abinetto Fotografico N azionale fino ai giorni nostri. I.:A rchivio, che com pren-
L'Istituto Centrale per il Catalogo e la D ocu- de oltre 100 m ila articoli, stam pe e negativi di
m entazione custodisce, cataloga, tutela e rende collezioni rare e uniche, ricopre vari argom enti
fruibile un enorm e patrim onio tra cui 300 m ila tra cui l'archeologia e la topografia italiana e
positivi fotografici (1870-1975),314 m ila nega- nordafricana, l'arte antica greca e rom ana con
tivi e positivi di cam pagne fotografiche (1895- particolare attenzione alla scultura, l'arte e l'ar-
2005), oltre 2 m ilioni di fotografie aeree dalla chitettura rom ana, bizantina, m edievale e rina-
fine dell'O ttocento a oggi di tutto il territorio scim entale europea. Il patrim onio fotografico
nazionale, 90 fondi fotografici con oltre 700 raccolto, stim ato tra 100 e 120 m ila im m agini
m ila unità tra positivi e negativi. L'attuale as- (positivi, negativi, digitali), testim onia l'evolu-
setto organizzativo dell'Istituto risale al 2011, zione delle tecniche di ripresa e dei procedi-
data in cui sono state riunite sotto la storica m enti fotografici a stam pa dalla seconda m età
denom inazione G abinetto Fotografico N azio- dell'O ttocento.
nale, fondato nel 1895, le funzioni e gli archivi
che nel corso degli anni erano stati suddivisi tra

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In copertina NMLKJIHGFEDCBA
M ilto n Gendel,Autoritratto

sull'Appia Antica, R om a, 1950

All'interno della copertina


P a s q u a le D e A n to n is ,

La ViaAppia, 1 9 5 0 ,A r c h iv io
De A n to n is , Roma

© E . B r o r h e r u s .] . K o u d e lk a b y S lA E 2018

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n e ll'a n n o 2018

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