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PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEL MERCATO MOBILIARE

I parametri di valutazione del m.m. sono: Perfezione, Efficienza, Liquidità e Trasparenza.


Perfezione: ovvero tutti gli operatori hanno assoluta parità di informazione sui titoli; conoscono le intenzioni
degli altri operatori e; hanno dimensioni tali da non poter influenzare l’andamento dei titoli.
Efficienza: l’efficienza può essere allocativa ( il mercato presenta un prezzo allineato al valore intrinseco (fair
value) dei diversi strumenti finanziari), informativa (che a sua volta si diversifica in: forma debole, ovvero il
prezzo rispecchia completamente le info disponibile relative a prezzi e quantità passate; forma semi-forte,
ovvero il prezzo rispecchia non solo le info disponibile relative a prezzi e quantità passate ma anche tutte le
info che riguardano fattori sistematici e specifici in grado di influenzare il prezzo; forma forte, ovvero il prezzo
incorpora tutte le info su una società, comprese quelle riservate) tecnico operativa quando il mercato è in
grado di assicurare, la minimizzazione dei costi di transazione per i diversi partecipanti.
Liquidità: ovvero la possibilità di dare esecuzione agli scambi rapidamente, nei tempi tecnici strettamente
necessari e economicamente senza determinare perdite di valore rilevanti).
Trasparenza: ovvero riguarda la capacità degli operatori di assumere informazioni in merito al processo di
scambio su un dato strumento finanziario. (La trasparenza può essere pre-negoziale, quando le info sono
relative alle intenzioni dei partecipati. Oppure post-negoziale, ovvero quando le info sono relative alle
transazioni concluse)

Esempio domanda esame (da 2 punti): Si indichino i parametri di valutazione di un mercato mobiliare,
soffermandosi in particolare sulla trasparenza del mercato.
Elenco parametri di valutazione
Tipologie di trasparenza e definizione:
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LE FORME ORGANIZZATIVE DEL MERCATO MOBILIARE
Mercato primario Mercato secondario
- Collocamento privato (private placement) - Ricerca diretta
- Collocamento pubblico (public issue) - Broker
- Asta (competitiva e marginale) - Dealer e market maker
- Quotazione diretta - Asta (chiamata e contiua)
- Sistemi ibridi
l’emissione di nuovi titoli sul mercato primario può avvenire tramite:
collocamento privato → Il collocamento presenta un elevato grado di personalizzazione in quanto
l’emissione è realizzata sulla base delle esigenze degli investitori. (tipico delle obbligazioni high yield)
collocamento pubblico → il collocamento avviene tramite un intermediario finanziario. La modalità più
diffusa è il collocamento a “fermo” (intermediari sono incaricati per il collocamento). C’è anche il
collocamento a “rubinetto” , in cui nella fase di offerta l’emittente comunica il prezzo del titolo, mentre la
quantità è indefinita.
Asta → l’emittente non comunica il prezzo di vendita dei titoli ma esso deriva dall’interazione i potenziali
acquirenti. (asta diffusissima nei emittenti sovreign).
In entrambe le tipologie di asta, l’emittente si limita a stabilire la quantità offerta ma non il prezzo e i
sottoscrittori sono tenuti a comunicare le quantità richieste e i prezzi offerti.
Nel asta competitiva, per ogni sottoscrittore il prezzo corrisponde a quello offerto ed è quindi diverso da
quello degli altri. Invece nel asta marginale il prezzo è identico e corrisponde alla domanda marginale.
Inoltre, l’asta competitiva è impiegata per i BOT, mentre quella marginale per i BTP, BTP€i, CCTeu e CTZ
Quotazione diretta → direct listing consiste nel collocare direttamente gli strumenti finanziari su quello che
sarà il mercato secondario di quotazione (questa modalità è usata per titoli di stato (btp ita futura e
valore),obbligazioni corporate, derivati, emissioni)
l’emissione di nuovi titoli sul mercato secondario può avvenire tramite:
mercati a ricerca autonoma (o diretta) → il mercato è caratterizzato dall’assenza di forma governativa
mercati broker → il broker è semplicemente un mediatore che identifica la migliore controparte compatibile,
quindi si limita a mettere in contatto le due controparti compatibili. La nascita di un mercato broker esige 2
condizioni: il mercato deve avere una dimensione ampia e l’intervento del broker deve essere
economicamente conveniente. Inoltre nel mercato broker possono permanere 2 problemi: rischio di mancata
esecuzione e rischio di prezzo. (esempio: block trading)
mercati quote driven (dealer o market maker)→il dealer può porsi come controparte diretta e acquistare o
vendere direttamente ai prezzi proposti. il mercato dealer può assumere 2 diverse forme: 1) essi quotano
continuativamente i prezzi di acquisto e di vendita a dei titoli su cui sono disposti a negoziare (l’operatore è
definito market maker). 2) non c’è quotazione continuativa ma solo l’informazione che un certo numero di
operatori svolge funzioni di dealing (l’operatore è definito dealer).
Un caso particolare di dealer è lo specialist, che si impegna a esporre continuamente le proprie proposte di
negoziazione, quindi per ogni titolo espongono una doppia quotazione: prezzo bid (prezzo a cui sono disposti
ad acquistare) e prezzo ask (prezzo a cui sono disposti a vendere)
Mercati order driven (mercati ad asta) → Con l’asta a chiamata, la fissazione del prezzo avviene chiamando
uno per volta, i titoli da negoziare. Si fissa così un unico prezzo in grado di massimizzare i volumi scambiati.
(quest’asta può essere realizzata sia nel mercato fisico che in quello telematico).
Con l’asta continua, le negoziazioni di un titolo avvengono in modo continuativo si fissano così prezzi tutte le
volte che è possibile un incrocio fra domanda e offerta. Essa esige la presenza di un mercato telematico. Tutti
gli ordini vengono immessi nel book di negoziazione; ordinati in senso decrescente quelli di acquisto, e in
ordine crescente quelli di vendita
Sistemi ibridi → Si parla di sistemi ibridi quando, coesistono simultaneamente più forme organizzative di
mercato secondario. Per esempio l’asta continua è affiancata da aste a chiamata. All’interno di quella
continua può essere previsto l’intervento di market maker che sostengono la liquidità di ogni titolo,
attraverso l’esposizione continuativa nel book di negoziazione di proprie proposte di acquisto e di vendita.
questa figura di market maker assume la qualifica di specialist. Nelle stesse aste continue, in caso di
“blocchi” di strumenti finanziari, ossia quantitativi di titoli molto più ampi, la negoziazione sia eseguita al di
fuori dell’asta, tramite l’intervento di broker.

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GESTIONE DEL PORTAFOGLI GPM e GPF


La gestione dei portafogli è un servizio di investimento nel quale l’investitore affida all’intermediario un
mandato di gestione del proprio portafoglio. Il patrimonio può essere allocato in azioni, obbligazioni,
strumenti di mercato monetario e eventualmente derivati (GPM gestione del patrimonio mobiliare) oppure
su quote di fondi comuni di investimento (GPF gestione patrimonio in fondi )
GPM = la soglia vera è di circa 2 mln di euro GPF = soglia all'incirca di 20 mln

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CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEL MERCATO MOBILIARE:

I mercati mobiliari si possono classificare in:


- Mercato monetario (ha per oggetto strumenti finanziari di breve durata, ovvero entro 12 mesi) e
mercato dei capitali (ha per oggetto strumenti finanziari a medio lungo termine, ovvero maggiore di
12 mesi)
- Mercato primario (è costituito dagli scambi che avvengono al momento dell'emissione degli
strumenti) e mercato secondario (ha invece per oggetto le negoziazioni che riguardano strumenti già
in circolazione)
- Mercati al dettaglio (avvengono le negoziazioni che riguardano i tagli “normali” di negoziazione) e
mercato all’ingrosso (vengono trattati tagli di dimensioni rilevanti)
- Mercati domestici (scambi sono alimentati da operatori dello stesso paese di riferimento) e
internazionale (la presenza di operatori non appartenenti al paese in cui il mercato ha sede)
- Mercato a pronti o cash (sono trattati strumenti di base e la negoziazione prevede uno scambio fra
titoli e denaro con esecuzione immediata) e mercato di derivati (sono trattati strumenti che derivano
da quelli di base e l’esecuzione del contratto è differita
- Mercati fisici (esiste un luogo fisico) e mercati telematici (esiste un circuito di collegamento che
consente di far circolare le informazioni sui titoli, emittenti, quotazioni …)
- Mercati regolamentati (esistono regole standardizzate e trasparenti sullo svolgimento delle
negoziazioni) e mercati over-the-counter (non esistono regole standardizzate e trasparenti sullo
svolgimento delle negoziazioni.)
- Mercati pubblici (istituzioni pubbliche nelle quali lo Stato o altri organismi pubblici hanno funzioni
essenziali quali l'accertamento dei prezzi…) e mercati privati (sono gestiti da organizzazioni che
operano secondo una logica di stretta economicità e debbono offrire performance competitive)
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DIFFERENZA TRA BROKER E DEALER


La differenza tra broker e dealer sta nel fatto che il broker è semplicemente un mediatore che identifica la
migliore controparte compatibile, quindi si limita a mettere in contatto le due controparti compatibili. Mentre
il dealer può porsi come controparte diretta e acquistare o vendere direttamente ai prezzi proposti.
La nascita di un mercato broker esige 2 condizioni: il mercato deve avere una dimensione ampia e l’intervento
del broker deve essere economicamente conveniente. Inoltre nel mercato broker possono permanere 2
problemi: rischio di mancata esecuzione e rischio di prezzo
Invece, il mercato dealer può assumere 2 diverse forme: 1) essi quotano continuativamente i prezzi di acquisto
e di vendit a dei titoli su cui sono disposti a negoziare (l’operatore è definito market maker). 2) non c’è
quotazione continuativa ma solo l’informazione che un certo numero di operatori svolge funzioni di dealing
(l’operatore è definito dealer).
Un caso particolare di dealer è lo specialist, che si impegna a esporre continuamente le proprie proposte di
negoziazione, quindi per ogni titolo espongono una doppia quotazione: prezzo bid (prezzo a cui sono disposti
ad acquistare) e prezzo ask (prezzo a cui sono disposti a vendere)
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LA FIGURA DEL DEALER NEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO E AZIONARIO


Nei mercati obbligazionari, i dealer agiscono come intermediari tra gli emittenti di obbligazioni e gli investitori.
I dealer creano liquidità facilitando la compravendita di obbligazioni sul mercato secondario. Possono anche
partecipare alle aste di nuove emissioni di obbligazioni, acquistandole dall'emittente e rivendendole agli
investitori.
La differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita delle obbligazioni costituisce il guadagno del dealer.
Nei mercati azionari, dealer sono spesso noti come "market maker". Essi forniscono continuità di mercato,
offrendo di comprare e vendere azioni a un prezzo pubblico.
I market maker guadagnano dalla differenza tra il prezzo di acquisto (bid) e il prezzo di vendita (ask),
conosciuta come "spread". I dealer contribuiscono a garantire che gli investitori possano eseguire ordini di
acquisto o vendita in qualsiasi momento di mercato.
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ASTA COMPETITIVA E ASTA A MARGINALE (intervengono sul mercato primario)


In entrambe le tipologie di asta, l’emittente si limita a stabilire la quantità offerta ma non il prezzo e i
sottoscrittori sono tenuti a comunicare le quantità richieste e i prezzi offerti.
Nel asta competitiva, per ogni sottoscrittore il prezzo corrisponde a quello offerto ed è quindi diverso da
quello degli altri. Invece nel asta marginale il prezzo è identico e corrisponde alla domanda marginale.
Inoltre, l’asta competitiva è impiegata per i BOT, mentre quella marginale per i BTP, BTP€i, CCTeu e CTZ

ASTA CONTINUA E ASTA A CHIAMATA (intervengono sul mercato secondario)


Con l’asta a chiamata, la fissazione del prezzo avviene chiamando uno per volta, i titoli da negoziare. Si fissa
così un unico prezzo in grado di massimizzare i volumi scambiati. (quest’asta può essere realizzata sia nel
mercato fisico che in quello telematico)
Con l’asta continua, le negoziazioni di un titolo avvengono in modo continuativo si fissano così prezzi tutte le
volte che è possibile un incrocio fra domanda e offerta. Essa esige la presenza di un mercato telematico. Tutti
gli ordini vengono immessi nel book di negoziazione; ordinati in senso decrescente quelli di acquisto, e in
ordine crescente quelli di vendita
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MODALITA’ DI RIMBORSO DELLE OBBLIGAZIONI


Le modalità per il rimborso dei bond, si possono distinguere in: obbligazioni bullet (il rimborso viene
effettuato in un'unica soluzione e in modo integrale alla scadenza del titolo), callable e puttable ( è attribuita
all'emittente (nei titoli callable) o al sottoscrittore (nei titoli puttable) la possibilità di effettuare/richiedere il
rimborso anticipato del titolo in una o più date che precedono la scadenza) e sinking fund (il rimborso viene
effettuato in modo graduale sulla base di piani di ammortamento)
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Si espliciti la formula della convexity di un’obbligazione e Se ne indichi l’utilità pratica


Formula convexity:

Utilità pratica:
è un indicatore di bond picking (indicatore di scelta di bond) molto efficace, a parità di tres e duration,
l'investitore razionale privilegerà i bond con maggiore convexity.

- se i tassi scendono i bond con maggior convexity hanno un


rialzo maggiore dei prezzi

- se i tassi salgono i bond con maggiore convexity hanno un


ribasso dei prezzi minore

la convexity in altri termini, massimizza l'up side e minimizza


il down side
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I SISTEMI MULTILATERALI DI NEGOZIAZIONE (multilateral trading facilities)


sono mercati di tipo multilaterale, caratterizzati cioè dall’intervento di più operatori, sia sul fronte delle
proposte di vendita che su quelle di acquisto. Tuttavia, rispetto ai mercati regolamentati, le MTF presentano
alcune differenze:
- non sono sottoposte agli stessi requisiti autorizzativi dei mercati regolamentati;
- sono sottoposte a regole di funzionamento più snelle e semplici;
- i costi operativi sono più contenuti;
- i costi di accesso per la quotazione di strumenti finanziari sono pertanto più contenuti.
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MTA
Le negoziazioni di strumenti finanziari su MTA avvengono mediante: asta di apertura (articolata nelle fasi di
determinazione del prezzo teorico di apertura "preapertura", validazione del prezzo teorico di apertura
"validazione", conclusione dei contratti "apertura"), negoziazione continua (è la fase in cui le proposte di
acquisto e vendita trovano immediata. Le proposte sono ordinate in base al prezzo e alla priorità temporale.
L’abbinamento è subordinato alla condizione che il prezzo del contratto non superi i limiti stabiliti dalla
borsa italiana, ovvero, +-5% del prezzo di riferimento della seduta precedente per le azioni FTSE/MIB e +/-
10% del prezzo di riferimento della seduta precedente per le altre azioni.) e asta di chiusura (articolata nelle
fasi di pre-chiusura, di validazione e di chiusura)
Infine, terminata l’asta di chiusura, il sistema telematico calcola per ogni titolo:
- il prezzo di riferimento (pari al prezzo dell’asta di chiusura)
- il prezzo ufficiale (prezzo medio ponderato di tutti i contratti conclusi nella giornata).

Le azioni possono essere negoziate anche con l’intervento di operatori specialisti impegnati a sostenerne la
liquidità. Tale circostanza si manifesta nel caso delle azioni appartenenti al segmento S.T.A.R. Il segmento Star
del Mercato MTA di Borsa Italiana è dedicato alle imprese con capitalizzazione compresa tra 40 milioni di euro
e 1 miliardo, che si impegnano a rispettare requisiti di eccellenza in termini di: alta trasparenza e alta
vocazione comunicativa; alta liquidità (35% minimo di flottante e obbligo di nomina di uno specialist)
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DURATION FLOATER
i titoli con indicizzazione finanziaria, nei quali la remunerazione è ancorata a tassi di interesse tipicamente di
mercato monetario, fra cui i più frequenti sono l’Euribor e il Libor.2 Questi titoli costituiscono la categoria più
diffusa e sono spesso identificati con l’appellativo di obbligazioni a tasso variabile o, nel linguaggio
internazionale, come obbligazioni floating rate o floater. A differenza di quanto accade nelle obbligazioni con
cedola fissa, in questo caso il livello della cedola non è predefinito, ma ci limita a stabilire il meccanismo di
indicizzazione finanziaria in forza del quale la cedola variabile può essere definita in ogni periodo.

- floater --> la remunerazione è parametrata a tassi di mercato monetario es: EURIBOR + 0,30 % per anno.
Conviene acquistarlo quando l'aspettativa di mercato è di rialzo
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VALIDITA’ DEL CAPM
Il capm poggia su ipotesi forti la cui rimozione mette in dubbio la validità dei risultati del modello. Le ipotesi
più problematiche sono quelle relative a: aspettative omogenee su rendimenti – rischi – correlazioni e quelle
relative all’orizzonte temporale unico per tutti gli investitori.
Invece l’ipotesi del tasso privo di rischio e della possibilità di investire o indebitarsi al tasso privo di rischio è
meno stringente, la sua rimozione porta alla versione capm zero beta

DURATION

Dove: D = duration t = scadenza dei diversi flussi Ft = flusso finanzario in maturazione a quella scadenza
P = prezzo tel quel del titolo

La duration rappresenta la velocità di rientro del capitale o, in alternativa, il punto in corrispondenza del quale
i flussi già incassati e reinvestiti BILANCIANO il valore attuale di quelli ancora da percepire.
per titoli con cedola, la duration è senz’altro < alla vita residua del titolo, MENTRE per gli zero coupon,
Duration = Vita residua (visto che essi non danno alcun flusso prima della scadenza naturale)- il giorno della
scadenza la D=0
A cosa serve la duration? La duration può essere utilizzata per 2 motivi: 1) stilare una graduatoria in termini Commentato [sf1]: La duration serve per due motivi:
di rischio di volatilità. All’aumentare della duration aumenta il rischio di variazioni del prezzo del titolo 1) per classificare i bond sulla base della loro rischiosità
(maggiore è la D, maggior saraà il rischio)
conseguente a variazioni dei tassi di interesse di mercato; 2) Stimare il grado di sensibilità del prezzo di un
2) stimare il grado di sensibilità del prezzo di un titolo a
titolo a variazioni dei rendimenti di mercato attraverso l’impiego della duration modificata che si ottiene dalla variazioni dei rendimenti di mercato
data duration divisa per (1+tres). In relazione a questo secondo aspetto vale infatti la seguente relazione:

dove duration modificata è pari a D/(1+TRES)


Ricorda che la DM consente una sola stima. l’errore di approssimazione avviene dal considerare lineare una
relazione che invece non lo è, poiché è curvilinea.

la relazione tra Δ tres e Δ P, è si convessa per tutti i titoli obbligazionari ma il GRADO DI CONVESSITA’

cambia da titolo a titolo e può essere misurato nel modo seguente: A parità di
duration, occorre scegliere i titoli con C >: - Se r SCENDE, il titolo con > C ha un maggior RIALZO di P. Invece Se
r SALE, il titolo PIU’ convesso ha un MINOR ribasso di P.
Da cosa dipendono le variazioni dei tres delle obbligazioni? Dal livello più generale dei tassi di interesse e dai
credit spread
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