Sei sulla pagina 1di 34

Colpa

elemento frequente nelle domande

Quando il legislatore tace su l’elemento soggettivo si intende reato solo quando è dolosa

• Nel delitti la colpa è considerata, tra i criteri soggettivi di imputazione, un criterio eccezionale
secondario di responsabilità penale, a fronte del dolo, che è considerato criterio normale.
o Quindi si risponde per colpa solo in presenza di una previsione legislativa espressa
o La regola della previsione espressa della responsabilità a titolo di colpa costituisce una
applicazione del principio di legalità, del principio della frammentarietà del diritto penale e
del principio della sanzione penale come extrema ratio o sussiedarietà
• Nelle contravvenzioni quale forma meno grave di reato è indifferente la forma di imputazione soggettiva

Il dolo si caratterizza per volontà di commettere il fatto colpa no

La colpa verso l’alto si differenzia perché non c’è la volontà di commettere il fatto

La colpa si può esaurire nel nesso di causalità ma richiede una violazione di regole di cautela

Colpa secondo CP art 43 elemento psicologico del reato: “Il delitto è colposo o contro l'intenzione
quando l'evento, anche se preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa di
negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o
discipline” → importante
Ci soddisfa?
1 :Qui si parla soltanto di evento, l’art43 incentra la definizione di colpa avendo a mente
soltanto i reati di evento
La colpa in genere viene sanzionata quando si ha un evento ma non è del tutto corretto
prendere in considerazione i reati colposi soltanto di evento esistono anche quelle di mera
condotta come omissioni colpose.
2 corretta esistono due tipologie di colpa, generica e specifica.
Generica: violazione di regole cautelari generiche
Specifica: violazione di regole cautelari scritte o in generale tipizzate, leggi, regolamenti, ordini
o discipline.
3: l’evento non voluto può essere preveduto, fattispecie che si trova ai confini del dolo
eventuale → colpa con previsione
informazione l’evento deve essere non voluto ma può essere prevenuto. In questo caso si prefigura la
colpa con previsione o colpa cosciente, difficoltà tra discrimine tra questa fattispecie e il dolo eventuale .

3 punto della trattazione sulla colpa, problema della coscienza e volontà della condotta colposa

Si riprende il concetto della Suitas → coscienza e volontà della condotta

Non c’è volontà dell’evento ma della condotta

La condotta deve essere cosciente e volontaria deve essere attribuibile al soggetto

La suitas è presente anche ove non ci sia un substrato psicologico effettivo, è presente anche negli atti semi
automatici tipo gettare mozzicone di sigaretta e involontariamente causare un incendio.
Così nell’altro caso è il caso di omissione, dimenticare il gas acceso.

Quanto alla collocazione sistematica della colpa oggi si parla comunemente nella dottrina internazionale di
doppia misura della colpa. Vale a dire che gli è assegnata una doppia funzione(o posizione o rilevanza):

• Sul piano del fatto tipico si qualifica per la violazione di una regola cautelare da parte dell’agente
o Misura oggettiva
• Sul piano della colpevolezza (intesa in senso normativo) dove si apprezza la possibilità di muovere
un rimprovero al soggetto per la realizzazione di un fatto colposo
o Misura soggettiva
• Una volta accertata la sussistenza di un fatto posto in essere con l’inosservanza di regole
preventive(misura oggettiva), di immettere nel giudizio di colpa, come impone il principio di
colpevolezza, elementi che vadano a personalizzare il giudizio stesso.
o Si deve considerare la colpa e non soltanto il dolo come una forma di colpevolezza oltre che
come una modalità di commissione del fatto
o Secondo la concezione normativa di colpevolezza anche il fatto commesso per colpa deve
risultare rimproverabile al suo autore. La misura individualizzante della colpa consiste nella
identificazione di eventuali circostanze anomale concomitanti rispetto alla condotta, in
base alle quali si possa affermare che il soggetto abbia sì agito in maniera antidoverosa ma
che non ha avuto il “potere” di adeguarsi alle aspettative dell’ordinamento
▪ Procedimento di accertamento della colpevolezza:
▪ Fermo restando che rimane l’accertamento in concreto caso per caso si piò
affermare che riveleranno come circostanze anomale quelle caratteristiche non
standardizzabili siano utilizzabili dal giudici per affermare l’inesigibilità in concreto
di un comportamento osservante delle regole cautelari
• Un infermiere che lavora per turni lunghissimi a causa di carenza di
personale nella struttura ospedaliera non sarà rimproverabile se commette
un errore causa stanchezza

La colpa come elemento psicologico del reato


• Assenza di volontà del fatto → è il primo requisito differenziale con il dolo. È necessaria per essere
imputati a titolo di colpa un assenza di volontà del fatto. La colpa in questo senso è l’esatto
simmetrico negativo del dolo, la colpa non è dolo perché manca l’elemento volitivo.
o La colpa può coesistere con la volontà nei casi di colpa impropria (vedi dopo per def)
o In tutte le ipotesi di colpa impropria manca comunque la volontà del fatto tipico
concretamente realizzato, poiché la volontà non copre almeno uno degli elementi
costitutivi del reato, e il fatto si realizza per errore colposo di realizazzione.
• Ruolo dell’elemento intellettivo nella colpa
o Per quanto riguarda il coefficiente intellettivo ci sono due possibili alternative, la colpa
cosciente o con prevesione dell’evento e la colpa incosciente

Seconda parte dello schema sulla colpa. CONTENUTO e la GENESI delle regole cautelari
- Contenuto: (poco importante) delle regole di cautela sono suddivise in 4 grandi aree
o Grande area astensione
o Compiere un azione adottando misure cautelari
o Obbligo di preventiva informazione
o Obbligo di controllo sull’operato altrui, in relazione all’attività medico chirurgica molto
interessante. → culpa in eligendo o culpa in vigilando
▪ Sul piano sistematico possono essere
• Di diligenza → prescrivono una certa attività positiva
• Di prudenza → astenersi dal compiere certe azioni
• Di perizia →regole cautelari di contenuto tecnico
- Genesi delle regole di cautela: prevedibilità e evitabilità del fatto
o Primo e decisivo criterio: si generano attraverso la sedimentazione- cristallizzazione nel
tempo dei giudizi di prevedibilità ed evitabilità del rischio che si verifichi il fatto
o Casi-esempi: c’è una regola di cautela o no?
▪ Viali di circonvallazione di bologna con limite di 50. Un’autovettura tampona un
veicolo e provoca la morte dell’altro conducente. Il guidatore andava a 75 kmh
• Evidente in questo caso la presenza di una regola cautelare, è prevedibile
ed evitabile
▪ Centro di procreazione medicalmente assistita prima della legge 2004 c’è il divieto
da parte dell’ordine dei medici che afferma il divieto di fecondazione assistita a
donne single, lesbiche e donne in età avanzata. Una donna in menopausa chiede
una fecondazione medicalmente assistita, il medico la pratica e la donna muore in
seguito ad un’infezione non collegata ad un errore medico
• L’ordine in questione è di carattere etico, quindi priva di rischio prevedibile
il caso.
▪ Uno studente utilizza la corsia preferenziale mantenendo il limite, con visibilità
normale. Una persona anziana esce dai portici che non attraversa la strada sulle
strisce e non guarda verso la corsia preferenziale. La persona anziana viete travolta
dallo scooter e muore.
• Mi sembra che in questo caso non ci sia
o Processo di accertamento della colpa (domanda frequente) importante sul piano
applicativo. Come fa il giudice a verificare una violazione di regole cautelari?
▪ Mentre nel nesso di causalità l’accertamento viene ex post nella colpa
l’accertamento è ex ante →(a priori)
▪ Criteri dell’accertamento
• Prevedibilità ed evitabilità dell’evento: il parametro, la misura
dell’accertamento prevedibilità ed evitabilità dell’evento secondo chi? 3
tesi:
o 1: prevedibilità ed evitabilità secondo l’uomo medio, il buon padre
di famiglia. NO, non può essere accolta perché figura troppo
generale. Non è una tesi in linea con l’attuale epoca tecnologizzata
o 2: prevedibilità ed evitabilità dell’evento secondo il soggetto, in
cane ed ossa, che ha agito. NO, la regola deve essere generale e
non incentrarsi sul singolo individuo, le regole devono nascere sulla
categoria per esempio automobilisti.
o 3 prevedibilità ed evitabilità secondo l’uomo medio, calato nella
tipologia sociale e professionale di appartenenza nel momento
del fatto.(broccardo latino homo eiusdem professionis et
condiciones) Nel caso dei medici va preso la particolare categoria,
per esempio cardiochirurgo
o Cio che conta in sostanza è che una persona abbia agito come
membro di un determinato gruppo sociale anche se in concreto
sprovvisto delle qualità, dell’esperienza e delle conoscenze che si
presumono proprie dell’appartenente a quel gruppo sociale
• Es: la tv smette di andare improvvisamente mentre c’è la finale della coppa
gli amici del proprietario di casa lo invitano ad andare sul tetto a sistemare
l’antenna. Il proprietario va sul tetto e mentre sistema l’antenna urta una
tegola, questa cade sulla strada colpisce una vecchietta che muore.
o Bisogna chiedersi se in maniera teorica se la 3° teoria è applicabile.
Se lo è dovrà essere applicata la prevedibilità ed evitabilità secondo
il padrone di casa modello o l’antennista modello? Perché a
seconda della categoria bisogna valutare la condotta in maniera più
o meno severa. È necessario considerare la posizione
dell’antennista modello in quanto il soggetto assume quella
posizione. Bisogna considera la posizione che sta ricoprendo il
soggetto nel momento del fatto.
• Bisogna prendere in considerazione le conoscenze superiori che il
soggetto concreto possiede in quella situazione sia conoscenze
ontologiche che nomologiche superiori
o Ontologiche, conoscenze sulla situazione di fatto, conoscenze che
ha quel soggetto specifico
o Nomologiche conoscenze scientifiche
o Caso di esempio nella ricerca scientifica per prendere in
considerazione gli avventi avversi nella produzione di un vaccino
solo quella specifica casa farmaceutica ha quella specifica
conoscenza superiore sul vaccino e i rischi. Bisogna prendere
considerazione di questa conoscenza superiore dello specifico
ricercatore. Anche se non erano conoscenze diffuse appartenenti
ad un agente tipo. Una volta che si ha una conoscenza superiore
bisogna prenderla in considerazione, qualunque essa sia. Le
conoscenze superiori ampliano le misure dell’accertamento.
▪ Es: caso tragico… una coppia con un padre molto attivo che
dava una mano in casa ecc. era un ingegnere che lavorava
in un azienda abbastanza importante. Questa coppia aveva
due figli con una differenza di 12-15 mesi. Famiglia in cui
non si dormiva molto. Passano una notte non facile e il
padre ha il compito di accompagnare uno dei figli all’asilo
nido. Lui ha una giornata lavorativa importante. Si
dimentica il figlio nella macchina parcheggiata al sole il
quale muore. Leggendo il processo lui afferma che non
vuole essere difeso. Il diritto penale conta poco lui ha già subito una
pena naturale terribile. Comunque il diritto penale deve
sanzionarlo. Qui la teoria delle conoscenze superiori si è
giusta il diritto penale non può ritenerlo non colpevole per
diritto colposo.
▪ Altro caso. In cui la teoria non è da ritenersi applicabile.
Una mamma giovane che lavora come commessa che ha
sposato un giovane e con sua figlia di un anno e qualcosa la
giovane viene invitata da un'altra madre in una villa con
piscina. Entra la padrona di casa la accoglie e in quel
momento lei lascia la presa della bambina e nel tempo di
un minuto la bambina si butta in piscina e muore. Questo
caso è un evento sfortunato, canestrari ritiene che in
questo caso il diritto penale non dovrebbe intervenire. Non
sempre il diritto penale deve intervenire. Non ogni volta
che c’è un intervento infausto il diritto penale deve
intervenire
▪ Differenza sostanziale tra i due casi che fa attenuare la
sfera di responsabilità nel secondo caso è la presenza della
proprietaria di casa, la madre potrebbe essere in una
situazione in cui si fida della situazione e di conseguenza
può essere attenuata la situazione
• Le conoscenze superiori ontologiche e nomologiche del singolo soggetto
in carne ed ossa vanno prese in considerazione.
• Le speciali capacità psicofisiche vanno prese in considerazione?
o Hamilton percorre la bologna Firenze con la propria macchina con
Diletta Leotta. Ad un certo punto esce da una galleria si trova di
fronte ad un incidente e un guidatore è sulla strada. C’è pochissimo
spazio appena sufficiente per la macchina, Hamilton non riesce ad
evitare la testa del conducente uccidendolo. Bisogna considerare le
sue speciali abilità psicofisiche o bisogna considerarlo come un
conducente medio modello. La seconda ipotesi è quella corretta il
soggetto in quel momento non ricopre il ruolo di pilota ma quello
di conducente di un veicolo. In quel momento Hamilton non sta
gareggiando quindi non è nella situazione in cui è in grado di agire
come durante una gara
• NO, perché nel momento in cui il soggetto si cala nel ruolo normale, non
ha attivato le capacita prestazionali speciali che lo caratterizza. Come si è
severi con il proprietario di casa che ricopre il ruolo dell’antennista bisogna
essere indulgenti con Hamilton
▪ 2 criteri ulteriori che escludono totalmente la responsabilità penale, che vengono
in considerazioni in situazioni particolarmente complicati. Canestrari vuole rendere
sempre più stringente la connessione tra violazione di regole cautelari e punizioni
per colpa. Possono essere applicati o no ( i 2 criteri) la parte che tende a valorizzare
il diritto penale come prevenzione dei beni giuridici fondamentali tende a dire che
questi siano eccessivi. L’altra parte afferma che perlomeno si può discutere
▪ 1° criterio: Criterio dello scopo della regola cautelare, ratio della regola cautelare
violate
• ES: caso di bologna. Sullo stradone di bologna c’è un limite di velocità tra i
50 e 70, nel tratto nei 70 c’era una discoteca chiamata il Ciack. 3 ragazzi
vogliono andare in discoteca in quel tratto c’era un passaggio pedonale
sopraelevato. Il pedone in quel tratto non può attraversare la strada e c’è
anche un guardrail con una rete di recinzione. Questi ragazzi parcheggiano
dalla strada opposta e fanno il ponticello per raggiungere la discoteca.
Escono dalla discoteca molto cotti e purtroppo hanno l’idea di scavalcare la
recinzione e attraversare il viale. I primi due passano e il terzo viene
travolto da una macchina che superava il limite in maniera non eccessiva
(90). Qui il criterio dello scopo della regola cautelare si incentra sulla
velocita del veicolo. Il primo orientamento non vuole sentire discussioni il
guidatore è responsabile per colpa. Il secondo orientamento dice è vero ma
non c’è un omicidio colposo ma si deve introdurre un criterio ulteriore che
è lo scopo della regola cautelare. È vero che è una regola cautelare (limite
70) ma il suo scopo è si evitare incidenti ma non di quel tipo non
l’investimento dei pedoni. Bisogna introdurre il criterio dello scopo della
regola cautelare… bisogna vedere se l’evento che si è verificato rientra in
quelli che la norma mirava a vanificare. Secondo questo criterio la regola
cautelare violata non aveva come scopo quella di evitare l’incidente di
questo tipo
▪ 2° criterio Comportamento alternativo lecito.
• Es: siamo in Germania, in una stradina provinciale, di campagna. Strada
provinciale poco frequentata se non dai fattori. Come tutti i venerdì sera si
è chiuso il lavoro e si festeggia la fine dell’attività lavorativa. Sono le 5, 5:30
del pomeriggio e i lavoratori si trovano a bere birra. Uno di questi soggetti
finito di fare festa si avvia in bicicletta verso casa, zigzagando. Quella
giornata è particolarmente infelice e sfortunata perché nell’autostrada c’è
un incedente di grandissime proporzioni e di conseguenza si è intasata
anche la strada statale parallela all’autostrada. In questo caso vari
autotreni decidono di percorrere questa strada provinciale, che non
avevano percorso mai. Il camion vuole sorpassare la bicicletta dell’ubriaco
ma viola una regola cautelare, quella della distanza tra l’autoveicolo e il
veicolo da superare. Il ciclista invade la corsia, si sposta verso il centro della
carreggiata e viene travolto dall’autotreno. C’è una violazione della regola
cautelare( mantenimento della distanza di sicurezza) se l’evento si sarebbe
verificato anche nell’ipotesi in cui il soggetto avrebbe mantenuto la
regola di cautela si deve escludere la responsabilità colposa. Se l’evento si
sarebbe verificato in ogni caso, anche rispettando le regole cautelari, non
c’è responsabilità colposa
• Questo criterio è convincente a condizione che si possa avere la quasi
certezza che l’evento si sarebbe verificato lo stesso, anche mantenendo e
rispettando la regola di cautela.
• È un criterio condiviso, in quanto il diritto penale come extrema ratio si
richiede che sia la violazione della regola di cautela a causare l’evento. Ci
convince nell’ipotesi in cui è possibile con quasi certezza che si sarebbe
verificato lo stesso l’evento. Dove non è presente questa quasi certezza
questo criterio non è applicabile
▪ Entrambi questi criteri seguono la logica extrema ratio del diritto penale, entrambi
sono applicabili solo ove ci sia un accertamento preciso.
o Accertamento della colpa, finora si è detto che il procedimento è ex ante, prevedibilità ed
evitabilità dell’evento secondo le conoscenze del soggetto posto nel ruolo e le superiori
conoscenze del soggetto + i 2 criteri
o In alcuni casi sarebbe necessario avere un carattere più personale. Sarebbe corretto un
accertamento della misura soggettiva della colpa se era prevedibile ed evitabile da quel
soggetto in carne ed ossa.
• Caso di scuola. Una nonna si trova in un piccolo paese vicino alla foresta e
ha sempre vissuto in una casa di montagna senza mai andare in una grande
città. Lei si è sempre dedicata alla vita di casa. Ad un certo punto la nonna
si trova in una situazione gravida di rischi la figlia non sta bene e la nipota
deve andare ad una città lontana per una visita medica. La nonna la deve
accompagnare e deve prendere il metrò senza sapere come fare.
Purtroppo la bimba ha un incidente non grave per colpa dell’incapacità
della nonna. Qui la Nonna a quale categoria de homo e usi e condiziones
può essere ricondotta? Non la si può ritenere responsabile perché non era
in grado di prevedere ed evitare l’evento. Una visione più soggettiva della
colpa racicata completamente nella colpevolezza (?) si modifica il
parametro facendo entrare in campo la persona nella sua individualità.
▪ Questa valutazione va utilizzata in situazioni specifiche considerare misure
soggettive
• Caso nella circolazione stradale ci sono situazioi in cui vengono in considerazione regole particolari per i
conducenti portatori di handicap, così come per i neo patentati, c’è comunque però un agente modello
che si staglia.

La causazione colposa dell’evento


( è quello che è scritto sopra ma dal libro leggi e confronta)

Nei reati di evento, occorre accertare anche il nesso di causalità e la possibilità di imputare l’evento al
soggetto che, con la sua condotta attiva od omissiva, violi una regola cautelare. Oltre alla condotta anche
l’evento deve essere colposo.

• Ai fini dell’imputazione per colpa non basta avere accertato il nesso eziologico tra la realizzazione di
una condotta e l’evento (causalità della condotta) occorre accertare un nesso ( richiesto dall’art 43)
tra colpa e evento (causalità della colpa). Questo rapporto tra colpa ed evento si può ricondurre a
due questioni
o Criterio dello scopo della regola cautelare
▪ Occorre che l’evento cagionato sia la concretizzazione del rischio che la regola
violata mirava a prevenire o ridurre.
o Criterio dell’evitabilità in concreto
▪ Il soggetto non risponde se anche rispettando la regola cautelare l’evento si
sarebbe verificato lo stesso

- SCHEMA RIASSUNTIVO
o Momento ex ante
o Criterio prevedibilità
o Figura, soggetto tipo, l’uomo medio calato nella categoria che ricopre al momento del fatto
o Conoscenze ontologiche e nomologiche vanno tenute in considerazione
o 2 criteri aggiuntivi scopo regola cautelare e comportamento alternativo lecito
o Accertamento personalizzato nei casi in cui venga in considerazione una misura soggettiva,
soggetto per cui va considerata la sua prevedibilità ed evitabilità
- FINE ACCERTAMENTO DELLA COLPA

LIMITI ALL’ACCERTAMENTO DELLA COLPA


Ci sono certe situazioni in cui l’accertamento deve essere limitato, quando non deve proprio essere preso in
considerazione l’accertamento della colpa

Limiti alla configurabilità della responsabilità colposa

2 casi

- 1°, rischio consentito, ribadisce l’ovvietà di un assunto. Ci sono situazioni/ambiti in cui nonostante
sia prevedibile il rischio si ritiene corretto correre quel rischio (formula 1/ moto gp). Attività lecita
con un limite di rischio consentito. Nonostante vi sia la prevedibilità di un esito dannoso sono
autorizzate.
o Il diritto che dialoga che tra scelte politiche ed etica considera lecita certe attività solo
laddove sia un rischio accettabile, nell’ipotesi in cui non si riesca a fronteggiare l’avvento di
rischi gravi bisogna modificare le regole di cautela, nel caso non si possa modificare queste
discipline devono essere ritenute illegittime. (poco importante) Non sorgono regole di
cautela tese ad annullare il rischio.
- 2°, principio di affidamento, (molto importante). Di regola non sorgono regole cautelare tese a
prevedere od evitare comportamenti illeciti di terzi, in linea con l’art 27.1 cost e 3.1 cost
o Il campo di applicazione principale del principio di affidamento è costituito da tutte le
attività che si svolgono secondo il metodo della divisione del lavoro, laddove l’assolvimento
dei compiti da parte di ognuno implichi il rispetto da parte sua di particolari doveri di
diligenza.
▪ Il principio di affidamento è il linea con la teoria generale dell’accertamento della
colpa in quanto si basa su prevedibilità ed evitabilità dell’evento e, a parte nei casi
in cui sia dovere specifico dell’agente avere particolare riguardo verso l’operato di
terzi, non sono prevedibili ed evitabili gli errori commessi da altre persone.
o Es: condotta della circolazione stradale, non sorgono regole cautelari a regolare ed evitare
comportamenti illeciti di terzi. Non sorgono regole tese ad evitare comportamenti illeciti di
altri. Al conducente che passa col verde non sorgono regole tese ad evitare che altri per
esempio passino col rosso
- Ci sono però delle eccezioni. Bisogna prendere in considerazione la condotta del terzo dolosa.
Eccezioni in capo a determinati soggetti, per esempio le forze dell’ordine e body-guard ecc. Per chi
avesse l’obbligo di evitare comportamenti dolosi di terzi questi sono imputabili per colpa qualora
questi eventi avvengano. Possono sorgere regole di cautela volte ad evitare eventi colposi di terzi.
o Eccezioni (colpa)
▪ Quando vi sono determinate posizioni di garanzia che il soggetto ha.
• Es: evitare comportamenti colposi di minori. Per esempio obbligo di evitare
che il minore beva o assuma medicinali per lui dannosi per i genitori.
Quando vi sono posizioni di garanzia sorgono regole per evitare
comportamenti colposi di terzi
• Questo vale anche per gli infermi di mente. Non si può far affidamento ai
soggetti infermi.
• Es: L’infermiere deve prevedere che l’infermo non sia vigile e per esempio
non spenga la sigaretta prima di andarsi a letto ( caso infermo fa questo e si
provoca delle lesioni gravi, il letto va a fuoco, l’infermiere è responsabile
per colpa)
• Punto delicato, situazione medico chirurgica . c’è una di tendenza che va a
formare equipe mediche. Il capo equipe ha anche l’obbligo di prevedere ed
evitare comportamenti colposi degli altri membri dell’equipe?
• Nell’attività medico chirurgica di equipe non deve sorgere un obbligo di
prevedere comportamenti colposi di altri sanitari però possono essere
presenti eccezioni
o Quando vi sono conoscenze superiori che riguardano altri membri
dell’equipe, es capo dell’equipe sa che un suo collega sia stato
abbandonato dalla moglie e sia in condizioni psicologiche
complesse, in questo caso il capo deve essere rimproverato per
non aver previsto ed evitato comportamenti colposi. Ad esempio il
soggetto lasciato dalla moglie che non dorme da giorni sbaglia a
fare l’anestesia e il paziente muore.
o 2 particolari forme di colpa in casi molto residuali, da utilizzare con
molta parsimonia. Riguardano il capo dell’equipe
▪ Culpa in eligendo, colpa nella scelta dei collaboratori,
quando c’è un intervento delicato il capo non deve
scegliere persone incompetenti, non può far si che ci siano
persone senza esperienza
▪ Culpa vigilando, nel vigilare dell’attività degli altri membri
deve essere configurata in situazioni limite. Ad es nella
attività medica attuale è molto tecnolocizzata, il capo
equipe deve anche avere un atteggiamento vigile sulla
manutenzione delle strumentazioni

Fine limiti della responsabilità colposa

Forme della colpa e grado


Le forme principali sono 2 (a parte la colpa generica → regole cautelari generiche e la colpa specifica →
violazione di usi giuridici, regole cautelare tipizzate.) e sono individuate dall’art 43.

Per quanto riguarda la colpa generica vedi paragrafo precedente.

Colpa specifica: inosservanza di una regola cautelare positivizzata o codificata


• Così come nella colpa generica anche nella colpa specifica opera lo stesso meccanismo di genesi
delle regole cautelari, lo stesso criterio della prevedibilità ed evitabilità dell’evento. Ma in queste
ipotesi il giudizio prognostico è fatto anticipamente trattandosi di violazione di regole positivizzate
appunto dall’autorità o dal soggetto che ha posto in essere le regole precauzionali. I requisiti della
prevedibilità ed evitailità operano oltre che nel procedimento genetico delle norme cautelari anche
nel processo di accertamento della colpa specifica come nella generica.
• L’individuazione di una regola cautelare è pi agevole qualora questa sia una regola cautelare rigida
(fermarsi ad un semaforo rosso) piuttosto che una regola cautelare elastica( distanza di sicurezza in
un superamento). In caso di regole cautelari elastiche sarà necessario un accertamento nel caso
concreto di alcuni fatti.
o L’illegittimità formale dell’atto che stabilisce la regola cautelare non fa venir meno la
responsabilità colposa
• La positivizzazione di regole cautelari fornisce tendenzialmente una maggiore certezza sulle
direttive d’azione e un guadagno di determinatezza generale su ove va applicato un dovere di
diligenza. Ma le regole specifiche comportano anche una serie di inconvenienti:
o Il mero adempimento di una regola formale è sufficiente ad escludere un addebito per
colpa?
▪ L’osservanza della regola positivizzata esclude la rresponsabilità solo ove non
residui uno spazio di esigenze preventive diverse da quelle della disposizione
scritta, l’estensione del rischio consentito è tracciata non solo dalle disposizioni
positive ma anche da ulteriori e residuali regole generiche di diligenza e prudenza.
• Tizio viaggiava sotto il limite di 50 km/h ma vicino ad un parco pieno di
bambini non mostrando diligenza generica e quindi rallentando
ulteriormente
▪ Quindi un imputato potrà essere assolto solo se oltre ad aver rispettato le norme
cautelari positivizzate supererà anche un accertamento per colpa generica
o La mera inosservanza di una regola positiva è sufficiente di per se ad affermare una
responsabilità colposa?
▪ No. Se bastasse violare una regola cautelare positivizzata per essere responsabili
per colpa sarebbe un forma di responsabilità oggettiva occulta. È sempre
necessario un accertamento su la concreta prevedibilità dell’evento e il nesso tra la
violazione e l’evento sotto un duplice profilo
• Il nesso tra la regola violata e l’evento verificatosi (realizazzione del rischio
dell’ evento)
• La concreta evitabilità dell’evento qualora il soggetto avesse osservato la
regola cautelare violata (Comportamento alternativo lecito)

Colpa incosciente, si rimprovera di non avere preveduto ed evitato l’evento. Si rimprovera un soggetto
perché l’evento era prevedibile secondo tutto detto precedentemente.

Colpa cosciente o con previsione dell’evento forma diversa, non si limita ad essere generata ed avere una
sua applicazione attraverso il criterio di prevedibilità e evitabilità. Qui c’è una previsione concreta, non una
generica prevedibilità. È ai confini con il dolo eventuale, forma di colpa che traccia il discrimine tra dolo e
colpa.

• L’agente ha previsto in concreto la realizzazione dell’evento e nonostante ciò ha agito lo stesso. 3


punti
o Si tratta di una forma aggravata di colpa, più grave della colpa incosciente. Il soggetto è
rimproverato perché ha agito in una situazione non solo prevedibile ma ha effettivamente
previsto la realizzazione di un evento con una fiducia razionale che questo non avvenga.
o La colpa cosciente o con previsione dell’evento è contemplata nel codice penale?(domanda
frequente). La colpa cosciente è una creazione dottrinale o è presente nel codice? La colpa
cosciente a differenza dal dolo eventuale è prevista in due momenti. Nell’art 43.cp →
l’evento non voluto, anche se preveduto. Ma soprattutto è contemplata come circostanza
aggravante nell’art 61,3 cp
▪ Avere nei delitti colposi agito nonostante la previsione dell’evento
o Occorre specificare con la colpa con previsione dell’evento che il soggetto si è prefigurato
in concreto la conseguenza dell’evento. Ma ha avuto fiducia che l’evento non si
verificasse.
▪ fiducia che l’evento non si verificasse, con la specificazione che la fiducia non può
essere equiparata ad una mera speranza che l’evento non si verifichi.
• Come si verifica questo fatto? Come si controlla che sia un’effettiva fiducia
e non una mera speranza? Studia il dolo eventuale e avrai una risposta
o Quella verità che pare consolidata risiede su una motivazione che noi condividiamo? Il prof si chiede
è giusto considerare la colpa con previsione come forma più grave di colpa? Come studiosi, siamo
così sicuri che la colpa cosciente debba essere considerata come forma più grave di colpa. È una
tradizione consolidata che riportiamo pigramente o è una forma effettivamente più grave della colpa
incosciente. Io ho il dubbio perché effettivamente la colpa incosciente è determinata da appunto un
incoscienza. Si aderisce alla opinione prevalente. È più grave in quanto il soggetto è consapevole di
violare la regola cautelare. È anche vero che il soggetto che potrebbe essere talmente tanto
indifferente rispetto alla tutela del bene giuridico da non rifletterci neppure. La colpa incosciente
può riguardare soggetti talmente cinici sulla situazione da non prevedere neppure la previsione.
Quindi magari in questi casi può essere più rimproverabile una colpa incosciente.

GRADO DELLA COLPA


Di solito è un indice sulla commisurazione della pena. L’art 133 considera il grado della colpa come un
indicatore per calibrare l’entità della pena. Non incide sulla configurabilità o meno della responsabilità
colposa. Non è mai decisivo se esiste o meno il reato. Indice per stabilire l’entità della pena.

• Grado della colpa incide solo sulla gravità della pena[nell’attività medico chirurgica il concetto di colpa
grave può venire in considerazione anche per valutare l’esistenza]
• Come stabilire il grado? 2 indicatori. Un criterio di valutazione oggettivo e uno di valutazione
soggettiva
o Oggettivo: NON l’entità del danno in quanto questo individua già nel fatto tipico (stabilisce
di fronte a che reato ci si trova) IL grado di discostamento della condotta tenuta dalla
regola cautelare violata.
▪ Es di quanto supera il limite di velocità
o Soggettivo: Grado di prevedibilità→ quantum di prevedibilità

FINE COLPA

Dolo
Art 42.3 cp→ regola dell’imputazione dolosa per delitti

Come affermato anche nella parte sulla colpa la regola generale di imputazione per i delitti è il dolo, il dolo
è il criterio ordinario di imputazione per i delitti. Se la norma non indica l’elemento soggettivo richiesto
questa è punibile solo per dolo.

Nei casi in cui siano previsti anche l’elemento della colpa o preterintenzionale allora il primato del dolo si
concretizza nella maggiore entità della pena

Definizione codicistica art 43 c.p. :→ elemento psicologico del reato,

è doloso, o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione
od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto
come conseguenza della propria azione od omissione;

• il dolo è un elemento costitutivo del fatto tipico e la forma più grave di colpevolezza
• questa definizione dal punto di vista della struttura oggettiva sembra che il dolo eventuale e perfino il dolo
diretto siano contro l’intenzione dei compilatori del codice rocco
• inoltre la definizione codicistica, sempre dal punto di vista della struttura oggettiva, risulta incompleta in
quanto oggetto del dolo non può essere identificato esclusivamente con l’evento → si escluderebbero i reati
di mera condotta privi di un risultato esteriore riconoscibile.
o Corretta definizione di dolo: il dolo sussiste se vi è conoscenza e volontà nei riguardi di tutti gli
aspetti del fatto storico congruenti con le figure di reato descritte dalle norme di reato
▪ Il dolo è rappresentazione e volontà del fatto di reato.
• Nella definizione legislativa del dolo emerge che il dolo è composto da 3 elementi, 2 elementi
interiori, previsione o rappresentazione (elemento cognitivo) e la volontà ( elemento volitivo) e un
elemento oggettivo, l’oggetto del dolo, Ciò su cui la previsione e la volontà si riflettono
o La previsione o rappresentazione → elemento cognitivo
▪ Conoscenza dei fattori concomitanti alla condotta del soggetto agente, nonché la
previsione dei possibili esiti futuri laddove contemplati dalla fattispecie
incriminatrice
• Assume una connotazione particolare rispetto agli elementi normativi, la
cui comprensione richiede il rinvio ad una norma diversa da quella
incriminatrice, ad esempio nella fattispecie penale ci sono termini come
“altruità” della cosa o “pubblico ufficiale” . Qui occorre che il soggetto si
rappresenti la rilevanza delle situazioni di fatto che rivestono il carattere
normativo. Per esempio deve sapere che non distrugge una malacopia ma
un foglio importante con funzione probatoria.
▪ Questo apprezzamento deve corrispondere a quello di diritto ma calato nel
contesto socio culturale di riferimento, il ladro non deve sapere cosa vuol dire
altrità della cosa.
▪ La rappresentazione infine deve essere attuale, non può basarsi su una conoscenza
passata o potenziale.
o La volontà → elemento volitivo
▪ Presuppone quello intelettivo e costituisce la componente essenziale del dolo
• Secondo il principio di offensività la volontà si deve tradurre perlomeno in
un tentativo affinché possa essere considerata punibile. I semplici desideri
e le speranze non sono punibili e non integrano il dolo.
• Il dolo non coincide con il motivo o movente della condotta delittuosa la
quale può derivare da altri fattori come la pietà nei confronti della vittima
o L’oggetto del dolo → elementi essenziali del fatto tipico
▪ Tutti gli elementi , sia descrittivi che normativi, congruenti con il modello di reato,
vi sono ricompresi:
• Presupposti della condotta ( esistenza di un matrimonio nel reato di
bigamia)
• Condotta tipica:
o Se la fattispecie è a forma vincolata:oggetto di rappresentazione
deve essere il comportamento descritto dalla norma
o Se la fattispecie è a forma libera: oggetto del dolo sarà l’ultimo
evento necessario ad attivare il processo causale.
• Evento: risultato materiale della condotta.

▪ Secondo questa definizione normativa (vedi art 43) l’oggetto del dolo dovrebbe
essere esclusivamente l’evento, non è corretto. Ci sono tanti reati dolosi che non
sono di evento ma di mera condotta ad esempio omissione di soccorso. In generale
reati in cui non è contemplato un evento esterno alla condotta
▪ In cosa deve consistere l’oggetto del dolo? Deve consistere in tutti gli elementi
essenziali del fatto tipico
▪ Quali sono gli elementi essenziali?
• Evento, qualora questo sia previsto.
• La condotta, elementi antecedenti o concomitanti.
o Es delitto doloso di procurato aborto → elemento essenziale il
soggetto si deve rappresentare (deve essere a conoscenza di
elementi antecedenti) lo stato di gravidanza della propria
fidanzata.
• È elemento essenziale del fatto tipico anche il nesso di causalità?
• Il soggetto deve volere e rappresentarsi anche il nesso di causalità o no?
o Sì, si deve prefigurare i tratti essenziali del nesso di causalità,
nelle fattispecie a forma libera. Mentre in quelle a forma vincolata
dove le modalità di causazione dell’evento sono dettagliatamente
descritte il soggetto deve avere come oggetto del dolo tutto ad
esempio la diffusione di germi patogeni nel reato di epidemia (438
cp )
o Es: per capire quando vi è una rappresentazione e una volizione del
nesso di causalità
▪ Primo caso: in una città con un fiume due persone litigano,
caio sa che tizio non sa nuotare e quindi tizio butta giù dal
fiume caio rappresentandosi una morte per annegamento.
Il buttato muore però per una concussione alla testa.
Anche se il nesso di causalità non è esattamente quello
sperato c’è volizione e rappresentazione dell’evento e i
tratti essenziali del nesso di causalità
▪ Secondo caso: tizio e caio sono due spacciatori di una
banda rivale sotto il ponte di un fiume. E litigano molto
violentemente per il controllo di una zona di spaccio. Come
spesso accade vicino al fiume c’è un ramo il soggetto
prende il ramo e con grande forza e volontà omicida
colpisce in maniera grave e seria caio che però non muore.
Caio è solo tramortito. Tanto che dopo un po' di tempo
caio ferito in maniera non mortale prova a rialzarsi per
chiedere soccorso mentre si rialza scivola sul prato vicino al
fiume, cade nel fiume e muore annegato. C’è una
rappresentazione e una volizione dei tratti essenziali del
nesso di causalità oppure no?
• No il caso specifico è tentato omicidio doloso +
omicidio colposo per colpa incosciente, non
omicidio doloso consumato. In quanto si basa su
un diritto penale del fatto. Il nesso di causalità
rimane, non si interrompe, ma il reo non si era
rappresentato la morte per annegamento.

Forme del dolo

Le diverse tipologie del dolo variano a seconda della diversa intensità dei 3 elementi.

La prima grande illustrazione delle tipologie di dolo si basa sull’intensità

1. Dolo intenzionale
2. Dolo diretto
3. Dolo eventuale
• Dolo intenzionale: massima intensità dell’elemento volitivo. Tizio intende uccidere caio ha quella
diretta intenzione.
o Dolo intenzionale si configura anche dove l’elemento rappresentativo sia molto blando,
quindi quando l’autore consideri soltanto come possibile la realizzazione dell’evento
▪ Caso: un soggetto che è proprietario di casa, di un terreno molto vasto, e vede ai
margini della sua proprietà un soggetto della cosca rivale. Quel soggetto non è in
grado di essere definito uno in grado di padroneggiare le armi. C’è però un
atteggiamento talmente di odio rispetto questa persona che va a prendere
l’archibugio del nonno. Nella sua mente è legittimato. Il soggetto prende questo
archibugio e non sa se neanche e carico e funzionante, il soggetto non immagina
che sia probabile ma neppure da una quota di possibilità di prendere caio. C’è però
l’intenzione di colpire caio. Il proiettile raggiunge caio. In questo caso si configura il
dolo intenzionale perché è talmente pregnante l’elemento volitivo, surroga la
scarsa rappresentazione.
▪ Qui essendoci un dolo intenzionale è presente un elemento volitivo pieno
o Questo elemento rappresentativo anche se blando deve essere corrispondente ad una
possibilità che l’evento si realizzi.
o la decisione del reo non può essere originata da mere aspirazioni o semplici desideri, si
deve fondare sulla previsione dell’oggettiva idoneità della consorra effettuata a cagionare
l’evento.
▪ Caso: siamo in un quartiere di una metropoli italiano dove vivono molti soggetti
che hanno una cultura in cui credono al rito voodoo. In questo palazzo vivono due
coppie che credono al rito voodoo. Lui ha una relazione extraconiugale con la
moglie dell’altro soggetto che vive nello stesso pianerottolo di fronte a lui. La
moglie del soggetto che tradiva sospetta qualcosa e impone al marito di
interrompere questa relazione extra coniugale. L’altra non la prende per niente
bene. C’è un rapporto molto astioso tra le due mogli. L’amante abbandonata
decide di vendicarsi e costruisce un pupazzetto con le sembianze dell’amante che
l’aveva abbandonata e infila aghi in questo pupazzetto. Questo secondo lei doveva
cagionare la morte del suo ex amante. Con un chiodo e un martello pianta il
pupazzetto nella porta dell’ex amante il quale apre il portone e vede il bambolino
voodoo che lo raffigura e vede i suoi occhi il suo corpo trafitto da aghi. Viene
colpito da un infarto. Qui c’è un dolo perché l’amante aveva intenzione di uccidere.
Anche se effettivamente il soggetto è morto in quanto è cardiopatico. Lei non si
rappresenta la morte di lui come credente di rito voodoo e cardiopatico. Lei si
rappresenta la sua morte in seguito all’effetto del rito voodoo ma non per infarto
▪ Non si configura omicidio doloso consumato. Non risponde di omicidio colposo
perché non viola nessuna regola cautelare. Non risponde di nulla, la donna è
esente di qualsiasi conseguenza penale
▪ L’intenzione è netta di omicidio tramite rito voodoo ma capita tramite una
rappresentazione che non ha alla base un elemento oggettivo. Diversa è la
questione se l’amante era a conoscenza della cardiopatia del morto.
▪ Non si può condannare per la volontà → diritto penale del fatto
• Dolo diretto: il dolo diretto diversamente dal dolo intenzionale ha la massima espansione
dell’elemento rappresentativo in questo caso il reo non ha una volontà o non ha un elemento
volitivo molto solido. L’elemento rappresentativo ha però la sua massima intensità. Il reo si
prefigura la realizzazione dell’evento come altamente probabile anche se direttamente non lo
vuole
• Le conseguenze vengono accollate all’autore sono quelle “collaterali” o accessorie rispetto allo
scopo da lui perseguito
o Caso: soggetto che è un ricco proprietario di uno yacht e anche frenato nelle spese. Lui in
una visione narcisista ha fatto uno yacht costosissimo. Ad un certo punto c’è un tracollo
finanziario. Il soggetto vuole frodare l’assicurazione per cui lui pensa di fare esplodere lo
yacht. Per rendere più sicura la sua realizzazione del fatto criminoso non avverte i membri
dell’equipaggio che sono a bordo mentre lui è sceso. Lui da terra fa esplodere lo yacht e
due membri dell’equipaggio muoiono. Lui non ha intenzione e la volontà di uccidere i
membri dell’equipaggio però si rappresenta come altamente probabile che i membri
dell’equipaggio siano a bordo. Come giuristi c’è qui una volontà. Se si prefigura che i
membri dell’equipaggio siano a bordo c’è un dolo pieno perché c’è una rappresentazione
molto intensa della condotta che conduce alla morte dei membri dell’equipaggio
• Dolo eventuale forma più blanda del dolo, si colloca ai confini inferiori del dolo. Il prof alla fine
concluderà con la propria ricostruzione personale. Si inizia però con la tesi prevalente.
• importante definire il dolo eventuale per due motivi
o necessaria a tracciare il sottile confine con la colpa cosciente, che è quando l’evento, pur
non essendo voluto, è tuttavia previsto dal soggetto agente. Avere una definizione di dolo
eventuale fondamentale per un chiaro inquadramento del fatto
o in particolare nei casi in cui il delitto è disciplinato solo nella parte dolosa e non è presente
la fattispecie colposa
o Tesi dominante, fino a poco tempo fa. Tesi dell’accettazione del rischio dolo eventuale e
colpa cosciente hanno in comune l’elemento cognitivo. In entrambe le figure c’è una
rappresentazione della realizzazione del fatto come probabile. In entrambe le forme il
soggetto si prefigura la realizzazione del fatto tipico come probabile. Cosa differenzia colpa
cosciente e dolo eventuale?
o Nella colpa cosciente il soggetto prevede l’evento ma agisce con la fiducia che l’evento non
si verifichi, viceversa nel dolo eventuale l’evento tipico è probabile e preveduto e il
soggetto ne accetta il rischio. Accettazione del rischio è una teoria fragile, non
scientificamente solida per due motivi:
▪ Come si stabilisce se si è in presenza di una fiducia o di una mera speranza che
l’evento non si verifichi. nessuno afferma la linea di demarcazione tra fiducia e
speranza. Non si capisce come distinguere la speranza e la fiducia.
▪ È fragile anche perché l’accettazione del rischio è vaga e caratterizza anche forme
di colpa cosciente. Non sarebbe selettiva e in grado di identificare con chiarezza
o Compito della giurisprudenza e della scienza penale capire se questa tesi regge ancora. La
distinzione tra colpa cosciente e dolo eventuale ha conseguenze drastiche rispetto al piano
applicativo per 3 ordini di motivi.
▪ Prima chiara differenza è sul piano della pena. Il delitto doloso è sanzionato in
maniera molto più severa.
▪ Secondo. Mentre il dolo vale per tutti i delitti. La colpa va sanzionata solo se
espressamente prevista. Questa differenza sotto questa prospettiva va a formare
l’esistenza stessa del reato. Ad esempio diffamazione è sanzionabile solo per dolo.
▪ Terzo. Il tentativo che è previsto solo nei reati dolosi. Se si configura un dolo
eventuale si può ipotizzare una responsabilità per tentativo. La colpa cosciente non
è mai configurabile per tentativo. → assenza responsabilità penale
o Perché questa tesi nonostante sia fragile e con conseguenze pesanti ha avuto successo?
Perché questa forma dell’accettazione del rischio consentiva ai giudici di applicare il dolo
eventuale quando l’attività di base è delittuosa, mentre nelle attività originalmente lecite
si applicava la colpa cosciente
o Di fronte a questa allocazione, bipartizione della responsabilità, su questo binario così poco
solido sul piano scientifico questa tesi entra in crisi quando la distinzione tra dolo eventuale
e colpa cosciente non è più distribuibile su due attività una delittuosa e una consentita.
Perché emergono attività ambigue in cui non si può dire che siano originalmente lecite o
delittuose. Tema del contagio sessuale dal virus HIV. Soggetto che sa di essere infetto fa un
rapporto sessuale non protetto senza informare il partner della sua malattia. La prima
sentenza afferma un dolo eventuale (lesioni personali), il soggetto ha accettato il rischio.
Subito si apre un dibattito molto acceso con toni aspri. Parte della dottrina concorda con la
sentenza altri si chiedono perché si applica qui il dolo eventuale e non al soggetto che passa
un semaforo rosso. Posto che il rischio di contagio è piuttosto basso in un unico rapporto
sessuale. La probabilità di fare un evento dannoso è molto più alta in una scorretta
circolazione stradale. La tesi dell’accettazione del rischio e fiducia che l’evento non si
verifichi dall’altro dimostra la sua fragilità ed entra in crisi. Ci sono due reazioni:
▪ Riesumare vecchie tesi considerate superate.
▪ Tesi del prof, elaborare una nuova tesi
o La prima reazione è quella riesumare vecchie tesi. Rievoca la teoria dell’approvazione
interiore/consenso interiore alla verificazione dell’evento.
▪ Il dolo eventuale si differenzia dalla colpa cosciente perché il soggetto oltre a
rappresentarsi l’evento come probabile nel dolo eventuale il soggetto acconsente,
approva interiormente, aderisce alla prospettiva della verificazione dell’evento.
L’elemento volitivo non sarebbe più la blanda dell’accettazione del rischio, ma
sarebbe quella dell’adesione interiore al verificarsi dell’evento. Tesi non
convincente per 2 motivi.
• Come si fa a provare in sede processuale questa adesione interiore? Non si
possiede uno strumento per indagare la psiche del soggetto. (questa critica
porta all’abbandono di questa teoria). Se tutto si basa sull’approvazione
interiore questa critica e fondamentale
o C’è una sentenza della corte di cassazione tedesca che afferma che
sia possibile provare l’approvazione anteriore.
o Caso: tizio sieropositivo il quale è un soggetto infetto da virus HIV,
viene abbandonato dal proprio compagno perché lui sa di essere
infetto, il compagno sano lo abbandona. Questa crisi esistenziale
che lo accompagna alla malattia lo conduce ad avere un
comportamento sbagliato, va in un cinema a luci rosse e li ha
rapporti occasionali con più persone, non con l’intenzione di
infettare. Lui immagina essendo infetto di non potere soddisfare la
propria libido va in questo cinema porno e ha più rapporti non
protetti. Queste persone con cui caio ha avuto rapporti sessuali
non protetti lo denunciano. Dato che non ci sono contagiati, lui
verrà condannato per tentate lesioni personali applicando la teoria
dell’approvazione interiore. La corte federale tedesca ritiene che ci
sia questa prova, due criteri.
▪ La polizia quando interroga il giovane, questo si mette a
piangere e dice che la sua condotta di quella sera non ha
scuse, io pensando di essere in una solitudine estrema
volevo soddisfare la mia libido
▪ Nella sentenza di primo e secondo grado il medico
personale dell’infetto va a testimoniare e dice di fronte ai
giudici che aveva informato caio delle modalità di contagio
e della presenza della malattia.
• Il giudice ritiene che sia provata l’adesione
interiore in base a questi due criteri
• In realtà il pianto è una manifestazione del
rimorso. Il dolo deve sussistere al momento del
fatto, quello susseguente o anteriore non ha
nessuna rilevanza, la volontà deve sussistere al
momento del fatto
• L’informazione del medico, i giudici fanno una
forzatura. È solo una prova dell’elemento
rappresentativo, non della sua approvazione
interiore
o L’esito non cambia l’elemento volitivo.
• Non ci soddisfa questa teoria, abbandonata per
questa critica molto valida. L’impossibilità di
provare questa adesione interiore
• Critica recessiva rispetto alla prima, non importante. Questa tesi porterebbe ad
escludere il dolo eventuale in situazione in cui deve invece essere affermato. Caso
scommessa dell’ubriaco → un ubriaco scommette di riuscire a sparando a colpire
la mela tenuta in mano dal nipote e fallisce, secondo questa teoria non c’è alcuna
approvazione interiore quindi il soggetto non sarebbe da ritenere responsabile
o Teorie nuove sul punto. (sostituzione teoria dell’accettazione del rischio)
▪ Teoria del prof. Si parte sull’assunto che si deve ricostruire il dolo eventuale non su
due gradini: l’elemento rappresentativo e volitivo, ma su tre gradini
• Il primo gradino, di natura oggettiva, sarebbe la tipologia del rischio che il
soggetto decide di assumere. Deve essere il piedistallo del dolo eventuale,
esiste un rischio tipico del dolo eventuale ma non della colpa cosciente
definito rischio doloso. ( rischio non consentito doloso)
o Il rischio doloso, formula : “ un rischio non consentito la cui
assunzione non può neppure essere presa seriamente in
considerazione dall’uomo medio usi ed conditiones, dall’agente
modello, agente tipo ( il baricentro della figura della colpa) del
soggetto in carne ed ossa”
o In una cittadina di provincia all’interno di un circolo sono presenti
un dottore e un avvocato. L’avvocato parlando con il medico
afferma che è allergico ai normali preparati dell’anestesia. C’è il
rischio che l’avvocato abbia un rischio di morire per l’anestesia.
Dopo tre mesi l’avvocato si rivolge all’amico medico per un
intervento non urgente che richiede anestesia, rivolgendosi
all’amico medico. Il medico corre il rischio e comunque vuole fare
l’anestesia. Questo è un rischio che non può neppure essere preso
in considerazione dall’agente tipo. Tutti i medici dovrebbero
rivolgersi ad un ospedale più fornito. Se invece il medico decide di
correre questo rischio si spoglia dall’essere soggetto a colpa ma
entra a far parte della categoria di agente doloso. Nessun agente
tipo ricorerebbe a questo rischio quindi esce dall’ambito colposo.
o Un rischio che non può neppure preso in considerazione
dall’agente tipo. Ma l’individuazione del rischio non consentito
doloso è una condizione necessaria ma non sufficiente per
l’applicazione del dolo eventuale
• Occorrono: Rappresentazione e volontà del soggetto agente.
• Elemento rappresentativo
o Il soggetto deve prefigurarsi la realizzazione del fatto come
probabile
• Elemento volitivo
o Accettazione dell’evento/fatto, non soltanto del rischio.
▪ Applicazione della teoria alla condotta sessuale pericolosa, 2 casi
• Primo è il caso precedente, soggetto siero positivo che ha rapporti sessuali
nel cinema a luci rosse
o Prescindendo dal fatto che il contagio ci sia verificato o meno,
stiamo sulla linea di confine tra dolo e colpa.
o Applicando la tesi del prof in questo caso c’è una responsabilità
penale se si verifica il contagio, ma è un rischio la cui assunzione
possa essere presa in considerazione
• Caso Lucini Corbani. Lucini sa di essere infetto e non comunica mai il suo
stato di siero positività alla moglie. Non usa il preservativo perché la moglie
vuole avere figli. Lucini non ha il coraggio di comunicare alla moglie di aver
contratto il virus. Lui sta bene ma la moglie si infetta e morirà
o In questo caso il rischio non può neppure essere preso in
considerazione dell’agente medio
o In primo grado si condanna l’uomo applicando la tesi affermando
che è un rischio non può neanche essere preso in considerazione
dall’agente medio. Condannando il soggetto per omicidio con dolo
eventuale
o In secondo grado capovolse il risultato arrivando a dire che il
soggetto è rimproverabile solo per omicidio colposo con previsione
dell’evento in quanto ha agito con la fiducia che l’evento non si
verificasse. Si è notato che l’uomo ha tenuto un atteggiamento
superficiale anche con non credenza nei confronti dei medici.
• Di fronte al primo caso, si è di fronte ad un comportamento che il siero
positivo modello non deve tenere, ma si è di fronte un rischio che l’uomo
medio può tenere.
• Nel secondo caso si è difronte ad un rischio che non può neppure essere in
considerazione da un compagno che ha rapporti continuativi nel tempo.
o Altri casi riguardanti la teoria del prof: Mancata emotrasfusione dei testimoni di geova e
attività ludico criminali
o Emotrasfusione mancata dei testimoni di geova nei confronti della figlia minore.
▪ In sardegna genitori i quali hanno una malattia malata che deve essere sottoposta
ad emotrasfusione per sopravvivenza. I genitori non occultano la bambina ma non
la portano all’ospedale. Per mancato dialogo tra ospedale e polizia la bambina non
viene prelevata
▪ La terapia avrebbe avuto un importante percentuale di effetto salvifico ma non
certa al 100%
▪ I genitori pongono in essere terapie alternative ma non altrettanto efficaci
▪ La bambina muore
• Primo grado omicidio doloso
• Secondo colpa cosciente, fiducia che l’evento non si verifichi
• … ci sono 5 sentenze dimostrazione della fragilità della debolezza della tesi
dell’accettazione del rischio, si rimbalza tra colpa cosciente e dolo
eventuale
▪ Applicazione della teoria del prof:
• Siamo di fronte ad un omicidio colposo con previsione dell’evento. Siamo
di fronte ad una certa responsabilità penale.
• Rischio che deve essere preso in considerazione ma che può essere
considerato accettabile nel gruppo di appartenenza
o Attività ludico criminali
▪ Lancio di massi da cavalcavia in autostrada da parte di un gruppo di ragazzi. Ci sono
feriti. Non c’è dolo intenzionale…
▪ Caso di gettare la pietra e vedere l’effetto che fa, non c’è l’intento di uccidere
▪ La strada era affollata. Il rischio la cui assunzione non può neppure essere preso in
considerazione da un 18enne
Altre forme del dolo
differenza tra dolo generico e dolo specifico

• Dolo generico, nozione tipica di dolo: rappresentazione e volontà del fatto di reato
• Dolo specifico: è uno scopo, una finalità particolare, prevista espressamente dalla norma, va oltre la
condotta materiale e quindi ulteriore rispetto agli elementi del fatto tipico.
o Il fine che il soggetto ha deve essere presente, ma non è indispensabile che questa finalità
si realizzi affinché il delitto si integri
o Es: furto art 624 cp Chiunque s'impossessa della cosa
mobile altrui(1), sottraendola(2) a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé
o per altri(3), è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa
da euro 154 a euro 516
o Perché si realizzi un furto deve esserci la finalità del guadagno ma non è detto che questo si
realizzi
• Funzione dolo specifico:
o Restringere l’ambito di punibilità → come nel caso del furto
o In altri casi ha la funzione di estendere la tutela penale, nel senso che senza di esso il fatto
risulterebbe lecito. Es: 416 cp → associazione a delinquere.
o Differenziare tra loro, diversificandone anche il regime sanzionatorio, fatti tra loro pari a
livello di offensività sul piano oggettivo e di per sé meritevoli di pena → es sequestro di
persona (605) vs sequestro di persona a scopo di terrorismo o eversione (289-bis)

Dolo di danno e dolo di pericolo

o Due modi diversi in cui il dolo si atteggia, non due tipologie di dolo diverse.
o Il dolo di danno richiede che il soggetto si rappresenti e volga il danno, ha voluto la lesione
del bene.
o Il soggetto nel dolo di pericolo si rappresenta e vuole soltanto esporre a pericolo il bene
tutelato.

• Dolo d’impeto e dolo di proposito


o Dolo di proposito: si colloca la premeditazione, quando il soggetto premedita attraverso un
organizzazione il fatto criminoso. Viene ritenuto più grave il dolo di proposito rispetto al
dolo d’impeto. Qui c’è uno spazio temporale tra ideazione e attuazione
▪ Disciplina tradizionale, più grave perché il soggetto agisce con animo pacato e
freddo → atteggiamento con una visione di tipo moralistico ed eticizzante, non è
qui che può risolvere la maggiore gravità
▪ tesi intermedia → Maggiore sanzione motivata dal fatto che questa
premeditazione comportasse una minorata difesa da parte della vittima. Di fronte
al dolo di proposito e la sua progettazione la vittima ha una minorata capacità di
difendersi
▪ Tesi finale. →Partendo dalla violenza sessuale, la vittima aveva più possibilità di
difendersi di fronte ad un dolo d’impeto rispetto al dolo di proposito? Quando c’è
un lasso di tempo tra la premeditazione e il dolo d’impeto… insomma più facile
difendersi dal dolo di proposito.
▪ Perché dobbiamo sanzionare in maniera più severa il dolo d’impeto rispetto al dolo
di proposito?
• È corretto, ma non può risiedere la maggiore asprezza nell’animo freddo e
pacato, neppure nella minorata difesa della vittima ma che non caratterizza
tutte le ipotesi di dolo di proposito.
• Più sanzionato perché elemento rappresentativo e volitivo sono più intensi.
Vero è che è importante che questa preordinazione sia sedimentato in
tutto l’arco temporale.
o Dolo d’impeto: assenza intervallo cronologico tra ideazione e attuazione del reato

• Il dolo antecedente e il dolo susseguente non hanno cittadinanza nel nostro ordinamento giuridico.
Il dolo deve essere provato al momento del fatto. Che ci sia una rappresentazione e una volontà
susseguente o antecedente non ha rilevanza. L’infermiera che per sbaglio inietta una dose letale di
un farmaco non può essere ritenuta responsabile se successivamente afferma la volontà di
uccidere, se provato il fatto che fosse un incidente.

Rispetto all’intensità ci sono le tre figure tradizionali, intenzionale, diretto ed eventuale.

• Il giudizio sull’intensità del dolo dipende dalla pregnanza della componente volitiva e cognitiva
o Sul piano intellettivo è maggiore nel dolo diretto. Dove il soggetto si rappresenta in termini
di certezza tutti i fatti attinenti al reato.
o In relazione all’elemento volitivo la forma più intensa si ravvisa nella forma del dolo
intenzionale e in quella di dolo di proposito, dove è decisivo il processo di deliberazione.
Dolo generico e dolo specifico

Dolo di danno e dolo di percolo, forme che mutano perché accedono a due tipologie di reato differenti

Corretto sanzionare il dolo di proposito ove perdura l’elemento volitivo in tutto l’arco temporale

Il dolo alternativo non ha una sua autonomia

Il dolo antecedente e il dolo susseguente non sono forme accettabili

Fine dolo

Preterintenzione
Art 42 e 43 cp.

Art 42 Nessuno può essere punito per un'azione od omissione preveduta dalla legge
come reato, se non l'ha commessa con coscienza e volontà(1).

Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come delitto, se non l'ha
commesso con dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente
preveduti dalla legge(2).

La legge determina i casi nei quali l'evento è posto altrimenti a carico dell'agente, come
conseguenza della sua azione od omissione(3).
Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e
volontaria, sia essa dolosa o colposa(4).

Il codice afferma 4 modalità d’imputazione per un fatto al suo autore. dolo, colpo, delitto
preterintenzionale e responsabilità oggettiva che sono assorbiti tradizionalmente in un unico paradigma.
Non in linea con il dettato dalla legge e con la costituzione

Art 43, 2° comma il delitto è preterintenzionale, o oltre l'intenzione, quando dall'azione od


omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall'agente(2);
la definizione ruota attraverso 3 elementi essenziali, nella fisionomia del delitto preterintenzionale

• la volontà di un delitto di intensità minore. Il reato meno grave deve essere voluto. Es
nell’omicidio preperintenzionale il soggetto deve volere le lesioni o le percosse.
• L’evento più grave che si verifica deve necessariamente non essere voluto nemmeno a titolo di
dolo eventuale. Il delitto doloso meno grave ad es sono le lesioni o le percosse. L’evento più grave
che il soggetto deve necessariamente non volere è la morte
• 3: la pena prevista per il delitto preterintenzionale deve essere superiore alla sommatoria della
pena per il delitto doloso di base e quella prevista per il delitto avvenuto a titolo di colpa.
o Pena per delitto (omicidio) preterintenzionale > pena reato doloso voluto (percosse) + pena
reato avvenuto colposo (omicidio colposo)

Problema chiave: il delitto preterintenzionale è questa sua composizione strutturale, vale a dire delitto
doloso di base, evento più grave necessariamente non voluto e la pena particolarmente alta. Lesioni dolose
+ omicidio colposo sarebbe 6 anni. La pena per il delitto preterintenzionale arriva da 10 fino a 18 anni.

Qual è il collegamento che deve sussistere tra delitto doloso di base e evento più grave? 3 tesi

• Dolo misto a responsabilità oggettiva


o Il legame tra sussiste tra reato doloso di base e evento più grave è il nesso di causalità
o Motivazioni che non sono sempre coincidenti:
▪ Per un verso: di sostiene che il dolo e la colpa sono due atteggiamenti psichici
incompatibili
▪ Per l’altro non c’è nessun riferimento nella definizione di preterintenzione ,alla
forma della colpa nei confronti dell’esito letale
▪ Il delitto preterintenzionale secondo questa tesi esige soltanto l’esistenza del nesso
eziologico tra l’evento voluto e l’evento voluto e l’evento realizzatosi
• questa tesi non convince dopo spiego
• Dolo misto a colpa specifica
o Il dolo è presente. L’evento più grave è attribuito a colpa specifica
o La colpa specifica sarebbe l’inosservanza della legge. La legge inosservata è quella penale
dell’evento doloso di base. Il soggetto è quindi responsabile, secondo questa tesi, in quanto
con colpa specifica non ha osservato la legge penale sull’evento voluto.
o Dolo misto a colpa specifica nei confronti dell’evento più grave
▪ Di conseguenza il reo sarà sempre responsabile per preterintenzione in quanto
quando agisce commettendo l’evento voluto, viola una norma di cautela sancita
dalla norma penale. Quindi questa tesi altro non è che un mascheramento della
prima e un affermazione di responsabilità oggettiva che toglie autonomia alla
fattispecie della preterintenzione
• Dolo rispetto al reato doloso di base più colpa generica nei confronti dell’evento più grave
o secondo questa tesi il particolare contenuto di illeceità del delitto preterintenzionale, dato
dall’asprezza della pena, è individuato nell’intenso legame che salda il delitto doloso di
base all’evento più grave. Di conseguenza la struttura tipica del delitto preterintenzionale è
descritta da due fattori:
▪ 1)il delitto doloso di base ha la funzione di tipizzare una situazione di rischio in cui
sia oggettivamente prevedibile l’evento più grave
• Il delitto doloso di base è un illecito di pericolo astratto verso i beni giuridici
protetti dalla complessiva norma preterintenzionale (ad es vita e
incolumità pubblica)
▪ 2) affinché si possa configurare lo schema della responsabilità preterintenzionale
occorre accertare, nell’esecuzione dell’evento doloso di base, la violazione di
regole comportamentali di attenzione il cui scopo fosse quello di evitare il rischio
realizzatosi nella concreta conseguenza qualificante ↴↴↴↴
o Si deve accertare la violazione di una regola precauzionale nei confronti dell’evento più
grave necessariamente non voluto
▪ Es campo di calcio a 8 si trovano a fare la partita persone sui 40 anni, i due
protagonisti hanno 35 e 40 più anni. sono amici ma ad un certo punto litigano per
un calcio di rigore. Purtroppo c’è probabilmente del rancore e tizio prende a pugni
caio il quale cade e sbatte la testa contro l’unica bocchetta dove si può mettere la
pompa per annaffiare il campo e muore. Qui aderire una teoria o ad un altra è
gravido di conseguenze applicative pesanti
▪ Se si attribuisce la prima teoria il delitto è preterintenzionale. Da 10 a 18 anni di
carcere
▪ Se si ritiene corretto applicare il dolo misto a colpa generica (3 tesi) no in questo
caso si può dire che non le ha violato. perché il soggetto non ha compito le lesioni
violando regole cautelari nel commetterle. Il soggetto risponde di lesioni dolose +
omicidio colposo.
• 1° tesi non convince. Tesi classica che combatte con la tesi che il prof ha proposto.
o Non convince perché ricondurrebbe il delitto preterintenzionale nell’universo della
responsabilità oggettiva, che andrebbe eliminata perché in contrasto con la nostra
costituzione (27.1 e finalità rieducativa della pena) e la lettera della legge che prevede il
delitto preterintenzionale come fattispecie autonoma.
• 2° tesi dolo misto a colpa specifica. Contraria alla prima tesi. È un evoluzione della logica della
responsabilità oggettiva. Il dolo sarebbe quello del delitto di base e la colpa specifica sarebbe
nell’avere violato una legge. Quale? La norma penale che vieta le lesioni e le percosse( l’evento
doloso di base)
o È un vero superamento o è un travestimento verbale?
o Questa colpa specifica in realtà un travestimento verbale della responsabilità oggettiva
perché in realtà siamo di fronte a una colpa presunta. La colpa sarebbe automaticamente
sussistente perché il soggetto viola sempre il delitto doloso di base. Non di fronte ad un
vero accertamento della colpa ma di fronte ad un travestimento verbale. Perché nella
stessa strutturazione del delitto preterintenzionale esi
o Non può essere accolta perché confluisce nella prima. La colpa specifica in questa caso è
una presunzione di colpa. Una colpa sempre inevitabilmente presente
▪ Tesi su cui non concentrarsi
• 3° tesi veramente contrapposta alla tesi classica. Dolo misto a colpa generica. La pena così grave
viene giustificata dal fatto che il soggetto nell’eseguire un reato doloso viola regole precauzionali
attentive che avrebbe dovuto seguire in vista dell’evento più grave.
o Prima critica: La grande domanda è: ma si può ipotizzare la violazione di regole cautelari in
un contesto delittuoso? Scoglio decisamente difficile
o Come può un ordinamento giuridico dire il soggetto non eseguire il delitto doloso ma poi
accertare che il delitto venga eseguito correttamente. Ma sarebbe come se l’ordinamento
dicesse ferisci con cautela. Un ordinamento deve dire non ferire pone in contradizione
l’ordinamento giuridico
▪ Supera questa critica: l’ordinamento non dice ferisci con cautela. Nel delitto
preterintenzionale l’ordinamento dice non devi commettere un delitto dolo di base
ma se lo commetti violando regole attentive ti sanziono gravemente. Se commetti
il reato violando pure regole attentive l’ord ti sanziona molto aspramente.
▪ L’ord giuridico perché dovrebbe richiedere il rispetto di regole cautelari in un
contesto lecito e non farlo in un contesto illecito?
• Casi:1° si tratta di un gruppo di tifosi che va a seguire la squadra in
trasferta, non si tratta di ultras. E c’è un giovane ragazzo che si rende conto
di aver perso qualcosa al bar. Da solo si avvia con la sciarpa della squadra
avversaria. Gli ultras lo inseguono lui cade, e in 2 danno dei calci a questo
ragazzo, che muore per infarto al miocardio.
o 1° tesi responsabilità certa
o 3° tesi non c’è violazione di regole cautelari perché gli ultra hanno
menato nelle gambe
• 2°caso nel nord Europa degli ultras hanno una collutazione e un ragazzo
cade per terra viene menato negli organi vitali il soggetto muore
• Se si applica la prima teoria entrambi i casi vanno considerati uguali.
o Precisazione del prof sulla tesi dolo misto a colpa generica
▪ Colpa generica oggetivizzata per due considerazioni:
• Colpa generica oggettiva perché il prof non crede molto alla misura
soggettiva della colpa. Qui si crede più a regole oggettive di cautela. Non
bisogna essere indulgenti nei confronti di soggetti sprovveduti o senza
grandi capacità intellettive.
o in un contesto lecito si possono prendere in considerazioni dei
deficit personali (NONNA MIRTILLI)
• in queste situazione non c’è una figura modello, qui le speciali capacità
psicofisiche e abilità devono essere prese in considerazioni
o se un pugile prende a pugni caio bisogna prendere in
considerazione la sua abilità. Se differenzia la colpa in un contesto
illecito
▪ la tesi del prof specifica la natura della colpa in queste situazioni illecite
• l’unica norma che il codice definisce come preterintenzionale è l’omicidio.
o Non ha senso perché se si da una autonomia questa fattispecie perché solo un norma è
sanzionata in questo modo

Reati aggravati dall’evento

Si dicono reati aggravati dall’evento i reati per i quali è prevista una sanzione più aspra allorchè si verifichi
un evento ulteriore rispetto a quello che, già di per se, costituisce reato. Ci sono tre tipologie

1. Le contravvenzioni aggravate dall’evento


2. I delitti colposi aggravati dall’evento (art 452 cp)
3. I delitti dolosi aggravati dall’evento → qui ci sono due diverse categorie
a. Una in cui è indifferente se l’evento aggravante sia voluto o meno. Es calugna art 368
b. Una seconda in cui l’esito ulteriore non deve essere voluto dall’agente- neppure a titolo di
dolo eventuale- perché se così fosse si applicherebbe una figura più grave di reato
i. Es: le ipotesi di morte, o di lesione personale, conseguente all’abuso dei mezzi di
correzione o disciplina art 572 cp: od ad abbandono did persona minore o incapace
c. La categoria B deve essere fatta rientrare nella categoria dei reati preterintenzionali

La prima categoria sono reati aggravati dall’evento quelli in cui l’evento più grave è necessariamente non
voluti dall’autore

o Seconda categoria, indifferente se l’evento più grave sia voluto o meno dall’autore del fatto
▪ Elenco di norme, quali possono essere ricondotte alla prima fattispecie e di
conseguenza alla preterinterazione?
• Maltrattamenti familiari → si
• Reato di calugna 368 → NO

Fine delitto preterintenzionale

Responsabilità oggettiva
Abbiamo trattato del dolo della colpa e della preterintenzione. Ora si prende in considerazione la
responsabilità oggettiva che è definita nell’art 42 cp.

Nessuno può essere punito per un'azione od omissione preveduta


dalla legge come reato, se non l'ha commessa con coscienza e volontà(1).
Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge
come delitto, se non l'ha commesso con dolo, salvo i casi di
delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla
legge(2).
La legge determina i casi nei quali l'evento è posto altrimenti a carico
dell'agente, come conseguenza della sua azione od omissione(3).

• Definizione in negativo della responsabilità oggettiva fornita dal 3° comma. Altrimenti significa
senza dolo e senza colpa
• Significa che la responsabilità oggettiva è fondata sulla mera esistenza del nesso di causalità,
siccome non abbiamo altri comportamenti psicologici oltre dolo e colpa
• Si è sempre detto che la responsabilità oggettiva è un eccezione al principio di colpevolezza. Posto
che la responsabilità oggettiva è presente, ci sono dei casi.
o Queste eccezioni sono giustificabili? 2 ipotesi.
o Principio del versari
▪ Chi fa ingresso in una situazione illecita è tenuto a rispondere a cio che avviene per
caso.
▪ Questa giustificazione non può essere accolta. Sarebbe un diritto penale
vendicativo
o Deterrenza. La responsabilità oggettiva non ha un bel volto, un volto che non riteniamo in
linea con il diritto penale cost. ma riconosciamo che possa avere una efficacia di
deterrenza. Un efficacia deterrente rispetto alla commissione di reati. È accettabile?
▪ È vero che le ipotesi di responsabilità oggettiva possono avere effetti di deterrenza
reale o non si hanno riscontri empirici?
• Mancano indagini empiriche ed è difficile anche farle. Ma il prof non crede
che per esempio i giovani ultras che menano qualcuno stiano a pensare alla
responsabilità oggettiva. Ma non è da escludere che in alcuni reati sia
penetrato nel senso comune che alcune situazioni possono, se concepite
come respo ogg., dissuadere. Ad esempio la rissa che in alcuni casi può
essere ricondotto al mero nesso di causalità . in alcune ipotesi potrebbe
avere un effetto deterrente. Ma in pochi casi
▪ Risulta decisiva questa critica a questo tentativo di integrare la respo gg. Se anche
fossero vere alcune funzioni deterrenti della responsabilità oggettiva, queste
istanze preventive non potrebbero comunque prevalere rispetto al principio di
colpevolezza.
• È contraria al principio di colpevolezza. Una violazione che non può essere giustificata, le ipotesi di
responsabilità oggettiva sono una deviazione del principio di olpevolezza
• La responsabilità oggettiva viola il primo comma dell’art 27 cost dove afferma la personalità della
responsabilità penale. È in contrasto anche con il combinato del 27.1 e 27.3 cost. (funzione
rieducativa della pena) su questo concordano dottrina e giurisprudenza
o L’art 27.1 cost “la responsabilità penale è personale” deve essere interepretato come una
consacrazione del principio nullum crimen, nulla poena sine culpa, quindi un affermazione
del valore personalistico del principio di colpevolezza nel significato i “ commissione del
fatto per almeno colpa incosciente” con il conseguente divieto di qualsivoglia forma di
responsabilità oggettiva.
o 27.3 cost che indica la finalità rieducativa della pena ribadisce il concetto in quanto risulta
difficile quantomeno pensare di risocializzare un soggetto nelle ipotesi in cui la pena non
sia fondata su una responsabilità quanto meno colposa
• Sentenza molto importante sull’affermazione del principio di colpevolezza è la sentenza 364-1988
della corte costituzionale. Qui la suprema corte infrange il dogma dell’irrilevanza assoluta della
responsabilità penale(art 5 cp) introducendo all’interno dell’accertamento della colpevolezza il
fatto che il soggetto non può essere ritenuto colpevole qualora la sua ignoranza della legge fosse
invevitabile [ collegati con colpevolezza e art 5 parlando di quando questo è vero]. La motivazione
della corte si incentra sul collegamento tra principio di legalità e colpevolezza affermando che
l’ordinamento deve assicurare al privato la certezza di libere scelte d’azione. Comunque la corte
costituzionale afferma sì l’importanza del principio di colpevolezza ma non riscontra nell’art 27 un tassativo
divieto rispetto alla responsabilità oggettiva, in quanto la responsabilità oggettiva contrasta con l’art 27 solo
ove questa sia incentrata solo sugli elementi principali della fattispecie. Successivamente nella sentenza
1085/1988 ha esteso il divieto di responsabilità oggettiva dagli elementi fondanti rispetto all’offesa
a anche a quelli significativi rispetto alla pena in grado cioè di influenzare la misura della sanzione (
es aventi più gravi rispetto a quelli voluti dal soggetto agente)
• Sarebbe possibile interpretare in maniera correttiva le ipotesi di responsabilità oggettiva
interepretandole in linea con la costituzione e integrando la colpa? Credo di sì guarda il libro
o Elencazione forme:
o Responsabilità oggettiva in senso stretto
o Aberratio delicti mono lesiva e pluri lesiva art 83, commi 1 e 2
o Aberratio ictus plurilesiva (non merita trattazione ad hoc) 82 comma 2
o L’art 116 cp reato di verso voluto da taluno dei concorrenti
o Art 117 cp concorso di persone nel reato proprio
o Categoria di condizione obbiettive di punibilità art 44 dette intrinsiche
o Responsabilità oggettiva in senso ampio ubriachezza volontaria o colposa, ab

Domanda frequente

Trattazione delle singole forme sopra elencate


1) aberratio delicti mono lesiva e pluri lesiva ( non hai seguito, integra dal libro)
la divergenza tra voluto e realizzato può dipendere da un errore nel momento formativo della volontà che
incide sul momento rappresentativo,, come viene nell’errore di fatto ex art 47 cp, ma può anche essere
determinata da un errore che incide sull’esecuzione del reato. Questa seconda tipologia di errore (inabilità)
è quella che riguarda nelle diverse tipologie di reato aberrante disciplinate dall’art 83.

Fuori dei casi preveduti


Art 83 cp. Evento diverso da quello voluto dall’agente
dall'articolo precedente, se, per errore nell'uso dei mezzi di esecuzione
del reato, o per un'altra causa, si cagiona un evento diverso da quello
voluto(1) il colpevole risponde, a titolo di colpa, dell'evento non voluto,
quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo(2).
Se il colpevole ha cagionato altresì l'evento voluto, si applicano le
regole sul concorso dei reati(3).
L’art 83 disciplina nel primo comma il femomeno dell’aberratio delicti mono lesiva e nel secondo la pluri
lesiva(con la commissione due o più reati allo stadio di tentativo o consumati)

Esempio dei teppisti vogliono danneggiare un veicolo, e verificano che non ci sia nessuno all’interno. Uno
tira un sasso contro la macchina e per errore colpisce un passante

l’inciso a titolo di colpa dell’art 83 si riferisce soltanto alle conseguenze sanzionatorie

Responsabilità oggettiva che si sanziona a titolo di colpa senza però richiedere l’accertamento della colpa,
perché se lo si richiedesse questa norma perderebbe senso di esistere, in quanto verrebe ad essere
inglobato dall’art 43 che regola il delitto colposo

Il giurista non può anche con intento lodevole arrogarsi il compito di riscrivere una norma

2) art 116 reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti

Qualora il reato commesso sia diverso da quello voluto da taluno dei


concorrenti, anche questi ne risponde, se l'evento è conseguenza della
sua azione od omissione(1).
Se il reato commesso è più grave di quello voluto, la pena è diminuita
riguardo a chi volle il reato meno grave(2).

Analizziamo il reato delineando un caso


• Tizio caio e sempronio sono un osteria, concordano un piano, rubare in una villa che si trova sui
colli di una città. Tizio che è un pilota molto bravo fa il pilota, caio fa il palo e sempronio entrerà
nella villa. Ogni tanto nella villa c’è della servitù. Vanno sempronio entra e sa che quel giorno non
dovrebbe esserci nessuno, ne il maggiordomo ne la collaboratrice domestica. Sa dove si trova la
cassaforte. Sempronio entra ma il maggiordomo è in casa allora lui preso da timore e rabbia
commette una rapina anziche un furto, usa violenza. Altra variante, c’è la collaboratrice domestica
e lui commette violenza sessuale nei confronti della collaboratrice domestica, compie violenza
sessuale e dopo commette il furto nella cassaforte
o Secondo il 116 cosa accade? I 3 pianificano un determinato reato, un accordo criminoso
dettagliato con la distribuzione dei compiti nell’area illecita tuttavia uno dei concorrenti
commette un reato illecito diverso da quello programmato
o Di che reato rispondono tizio e caio?
▪ Rispondono del reato più grave rapina o violenza sessuale
▪ Qui il nesso è la commissione stessa del reato
• Questo articolo è una originale applicazione della responsabilità oggettiva, fondata soltanto
sull’esistenza del nesso di causalità materiale. La ratio politico criminale del legislatore del 30 di
introdurre una norma così severa è quello che non ci si può fidare degli accordi in un contesto
criminali. I patti criminali è difficile controllarli, tutti risponderanno del reato anche se non voluto.
• La letteratura e la dottrina avverte la grande durezza di questa norma e anche la giurisprudenza
solleva una questione di legittimità costituzionale. Sent n°42 del 1965 sentenza che fa riferimento
all’art 27.1 e al problema di interpretazione. È una sentenza interpretativa di rigetto.
o La sentenza afferma che l’art può sopravvivere se interpretato così: l’evento più grave può
essere accollato solo se è uno sviluppo logicamente prevedibile del reato voluto
▪ Requisito della prevedibilità logica
▪ Come viene interpretato? Viene interpretato in 2 modi diversi
• Requisito prevedibilità in senso astratto, vale a dire: la prevedibilità in
senso logico viene interpretata in senso astratto limitandosi al raffronto tra
le due fattispecie di reato.
o Ad es la rapina costituirebbe uno sviluppo prevedibile, quindi si
applicherebbe nel primo caso ma non nei confronti del furto che
degenera in violenza sessuale
• Prevedibilità in concreto. Non bisogna limitarsi al raffronto tra le due
norme incriminatrici ma è necessario vedere tutte le circostanze del caso
concreto. Esaminare la concreta prevedibilità alla luce di tutte le
circostanze del caso concreto.
o (avrebbe anche l’effetto benevelo di ridurre lo spazio applicativo di
una forma di responsabilità oggettiva)
• Nessuno dei due metodi comporta un ampliamento o diminuzione della
sfera di applicazione del 116.
▪ Quale interpretazione è più adatta ad adeguare l’articolo 116 al principio di
colpevolezza?
▪ La prevedibilità in concreto perché permette di allineare l’art 116 al principio di
colpevolezza/ personalità responsabilità penale grazie alla sua soggettività
• La prevedibilità in concreto prevede di rendere più soggettivo il
rimprovero, permettere di prendere in considerazione tutte le
sfaccettature dell’accordo
• Quella in astratto è solo un accertamento oggettivo
• Rimane anche con la prevedibilità in concreto una frattura con una piena valorizzazione del
principio di colpevolezza o no?
o Sì, se rimane prevedibile l’evento prevedibile concreto. Per esempio la violenza sessuale.
Tutti e 3 rispondono di violenza sessuale perché prevedibile in concreto. Ma qui si sta
punendo un soggetto per dolo quando in realtà non ha agito ( non si può punire per colpa
una violenza sessuale)
o Anche se introduciamo il requisito della prevedibilità in concreto si punirà per dolo. Cio
posto non possiamo fare di più, lo si può interpretare introducendo prevedibilità in
concreto ma si punisce con dolo anche se si accerta un comportamento quasi colposo.
o Qualcosa della colpa manca, si potrebbe fare un accertamento facendo un accertamento
della prevedibilità in concreto.

Aberratio ictus

Offesa di persona diversa rispetto al quale l’offesa era diretta

Quando, per errore nell'uso dei mezzi di esecuzione del reato,


Art 82 cp:
o per un'altra causa, è cagionata offesa a persona diversa da quella alla
quale l'offesa era diretta(1), il colpevole risponde come se avesse
commesso il reato in danno della persona che voleva offendere (2), salve,
per quanto riguarda le circostanze aggravanti e attenuanti, le disposizioni
dell'articolo 60(3).
Qualora, oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale
l'offesa era diretta(4)(5), il colpevole soggiace alla pena stabilita per il reato
più grave, aumentata fino alla metà.

Aberratio ictus plurulesiva, secondo comma.

Tizio con un arma da fuoco intende uccidere caio e per un errore dei mezzi di esecuzione del reato colpisce
anche sempronio. → chiaro esempio di responsabilità oggettiva

Aberratio ictus monolesiva primo comma:

Tizio con un arma da fuoco intende uccidere caio e per un errore dei mezzi di esecuzione del reato colpisce
invece sempronio.

Nel dettaglio monolesiva, due tipi possibili di errore:

Error in persona:

Tizio con un arma da fuoco intende uccidere caio supponendo che caio sia l’amante della propria
compagna, caio non è l’amante è sempronio. Ma tizio ammazza caio

Non c’è errore, uccide caio come aveva voluto ma lui non è l’amante

Quale delle due ci da problemi con la colpevolezza?


• L’error in persona non da problemi sulla colpevolezza, se caio non è la persona che aveva in mente
non ha alcuna conseguenza (se non problemi di imputazione in alcuni casi particolari di fronte alle
circostanze aggravanti)
• Diverso è il problema dell’aberratio ictus, 2 diverse scuole di pensiero. Non è una norma
drammatica come l’art 116 cp.
o 1 tesi: anche per l’aberratio ictus non ci sono problemi neanche qui come ne’’error in
persona non si ravvisano problemi legati alla colpevolezza
▪ Tizio voleva uccidere, ha ucciso caio anziche sempronio però il principio chiave del
nostro ordinamento è l’irrilevanza del soggetto passivo perché tutte le vite hanno
lo stesso valore. Siccome tutte le vite hanno pari tutela non c’è problema. L’art 82
non crea alcuna discrasia con il principio di colpevoleza.
▪ L’art 82 si limita a ribadire la partità della vita umana
o 2 tesi: qui sussistono dei problemi. Il principio dell’irrilevanza dell’identità è sacrosanto, ma
qui non viene in considerazione questo principio ma viene in considerazione un problema
che riguarda l’oggetto del dolo. Il soggetto si rappresenta e vuole un determinato evento
ma invece ciò che si realizza è un altro evento ne voluto ne rappresentato.
▪ L’art 82 è una norma che introduce un’eccezione all’imputazione per dolo.
L’eccezione del dolo per equivalente
▪ L’art 82 introduce la figura del dolo per equivalente, non codifica un concetto
generale
▪ Esigenza di politica criminale, qui si introduce però un dolo per equivalente in
quanto il soggetto rappresenta e voleva un altro evento.
▪ Introduce una figura di presunzione del dolo riconducibile ad una responsabilità
oggettiva in senso ampio. In quanto crea un ipotesi di presunzione legale o finzione
sul piano psicologico non concordante con il principio di colpevolezza
▪ L’art 82 introduce una figura di responsabilità oggettiva. Se l’art 82 introduce un
eccezione si può ragionare anche nella prospettiva di eliminare l’abberatio ictus
mono lesiva, perché introduce una deviazione rispetto al principio di colpevolezza
• Se eliminassimo l’art 82 quale sarebbe l’imputazione per il soggetto che
vuole uccidere tizio ma errando colpisce e uccide caio?
o Tentato omicidio doloso + omicidio colposo

2 frammenti sintetici sulle condizioni obbiettive di punibilità


Art 44 condizione obbiettiva di punibilità

Quando, per la punibilità del reato, la legge richiede il verificarsi di


una condizione(1), il colpevole risponde del reato, anche se l'evento, da
cui dipende il verificarsi della condizione, non è da lui voluto(2).

Le condizioni obbiettive di punibilità.


Sei un cretino, hai integrato le condizioni obiettive di punibilità con le condizioni oggettive
di punibilità non leggere questa parte ti confondi e basta, ce è corretto in realtà ma devi
integrare questo argomento con gli appunti manuali. ( pagine con nu meri romani)

• Il fatto è già tipico antigiuridico e colpevole, tuttavia per punirlo si richiede una condizione
ulteriore, che problemi ci sono
o Se la condizione obbiettiva di punibilità ha a che fare con il bene giuridico offeso, c’è un
probelma, in questo caso dovrebbe essere oggetto di dolo e di colpo invece rileva
oggettivamente
o Se invece è un interesse del tutto esterno non ci sono problemi di discrasia sulla
colpevolezza.
o Come facciamo a capire quelle che ci danno problemi, che vengono punite oggettivamente
ma dovrebbero far parte del nucleo doloso e colposo
o 2 condizioni obbiettive di punibilità intrinsiche ed estrinsiche
▪ 1° caso il reato di infedeltà in affari di stato art 264 cp
▪ Condizioni intrinseche consistono in un accadimento offensivo dell’interesse
tutelato, che approfondisce o rende attuale la lesione insita nel fatto di base
• Es: art 571 cp, comma 1. Che punisce l’abuso di mezzi di correzione se dal
fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente
• Chiunque, incaricato dal Governo italiano di trattare all'estero affari
di Stato(1) [268], si rende infedele al mandato(2) è punito, se dal fatto
possa derivare nocumento all'interesse nazionale(3), con la reclusione
non inferiore a cinque anni.
• La condizione obbiettiva è se dal fatto può risultare nocumento per lo
stato. Condizioni intrinseca
• Questa categoria ( quelle delle condizioni intrinsiche) è in conflitto
con il principio della responsabilità penale
▪ 2° caso essere colti in fragrante, estrinsica
▪ Condizioni estrinseche consistono in accadimenti che non contribuiscono a
descrivere l’offesa del bene giuridico tutelato, in quanto sono collocate dal
legislatore all’esterno di un fatto illecito già riconoscibile come tale
• Oppure avere commesso reato nello stato italiano
▪ Le condizioni
• Le condizioni obbiettive sono oggetto di dolo se sono parte dell’offesa, se no sono responsabilità
oggettiva.

Complichiamoci la vita la norma sull’incesto 564

• Chiunque, in modo che ne derivi pubblico scandalo(1), commette incesto con un discendente
o un ascendente [75], o con un affine in linea retta [78], ovvero con una sorella o un fratello,
è punito con la reclusione da uno a cinque anni.

• La pena è della reclusione da due a otto anni nel caso di relazione incestuosa(2).

• Nei casi preveduti dalle disposizioni precedenti, se l'incesto è commesso da persona maggiore
di età [2], con persona minore degli anni diciotto(3), la pena è aumentata [64] per la persona
maggiorenne.
La condizione obbiettiva di punibilità è: se ne deriva pubblico scandalo. Il codice penale autoriatario del
1930 punisce solo se ne deriva pubblico scandalo

Il pubblico scandolo è condizione obbiettiva di punibilità intrinsica o estrinsica? Si potrebbe motivare in


entrambi i modi, a seconda di come si giudica il fatto incestuoso in se. La collocazione non è facile. A
seconda che la si collochi come intrinsica si deve richiedere dolo e colpa. Altrimenti non lo richiede

Le condizione obbiettive di punibilità si intrecciano con la responsabilità oggettiva quando sono intrinsiche.

Di conseguenza la distinzione tra condizione intrinseche ed estrinseche deve essere superata, anche in linea
alle indicazioni della giurisprudenza constituzionale della sentenza 1085/1988 che afferma che le condizioni
intrinseche rientrano tra gli elementi significativi della fattispecie e quindi devono essere oggetto di
valutazione autonoma e non possono essere estranei ai criteri di valutazione soggettiva in quanto ciò
risulterebbe incopatibile ad una piena attuazione del principio di colpevolezza.

Quindi bisogna considerare condizioni oggettive di punibiità solo le condizioni estrinseche come la
flagranza, mentre gli accadimenti offensivi del bene tutelato devono essere oggetto di accertamento di
dolo o colpa.

Responsabilità oggettiva in senso ampio:

• Consente di individuare e di circoscrucere un area concernente ipotisi ulteriori rispetto a quelle


classiche di imputazione sul piano oggettivo dell’ evento, ma pur sempre rilevanti nella struttura
del fatto tipico
• In questo ambito vengono in considerazioni le finzioni o presunzioni legali di colpevolezza
o Aberractio ictus monolesiva
o E la disciplina dei casi di ubriachezza volontaria o colposa

Responsabilità oggettiva occulta: in contrapposazione a quella espressa, per indicare i meccanismi


attraverso la giurisprudenza trasforma in “obiettiva” l’attribuzzione dell’evento o di tuluni elementi del
fatto.

• Alcune tendenze giurisprudenziali a non accertare alcune componenti del dolo e della colpa
o Specialmente per quanto riguarda l’accertamento del dolo eventuale, in quanto ci si basa
solamente sul criterio dell’accettazione del rischio di qualsivoglia evento lesivo

Fine responsabilità oggettiva

Prendere apuunti attenti dal libro sull’interruzzione della gravidanza e l’obbiezione di coscienza.

Legge che disciplina all’interno del corpo della donna prima del parto. Nel momento in cui un soggetto
nasce o sta per nascere la tutela assoluta.

La legge che regola ha ridotto l’aborto clandestino e i rischi collegati.

Quando il neonato è al momento del parto non è consentito alcun bilanciamento, il neonato non vale meno
rispetto alla persona nata.

C’è il turbamento emotivo innescato da condizioni di abbandono morale o materiale, non è un problema
di imputabilità (credo si tratti della norma che può ridurre la pena dell’infanticidio da parte della madre).

Chiede diversità tra azione ed omissione, nei diritti contro la vita, come la donna che non presta le cure al
neonato.

Omicidio del conscienziente, non c’è disciplina sull’eutanasia. Non è stato disciplinato per l’eutanasia
pietosa. La fattispecie viene pensata nel 30 per dei motivi non particolarmente attuali o lodevoli. Lascia
aperto il dibattito sull’eutanasia.

Diritti contro la vita, diritti contro la pubblica amministrazioni domande principali

Tentativo
Art 56
[…]

Mancata consumazione [..]

Idoneità degli atti, richiesto sempre un termine di riferimento, nell’ambito del tentativo bisogna valutare
l’idoneità degli atti rispetto ad un delitto consumato ( non si parla di tentativo nei confronti delle
contravvenzion-i)

Giudizio ex ante, si colloca idealmente nel momento in cui il soggetto ha agito, si misura la potenzialità
lesiva dell’atto nel momento della condotta

Giudizio deve essere anche in concreto, percepibile da un uomo medio calato nella situazione concreta, si
fa riferimento alle circostanze percepibile da un uomo di normale intelligenza calato nello stesso momento

Devono essere prese in considerazione anche le eventuali conoscienze superiori per esempio la conoscenza
dell’emofilia da parte del soggetto concreto.

In ogni caso sui riscontri fattuali concreti ci si deve chiedere se la consumazione del reato sia un risultato
probabile della condotta stessa. Il giudizio deve essere anche di prognosi postuma

Prognusi: si cerca di fare una previsione sulle possibilità di consumazione

Postuma: la previsione viene fatta quando la vicenda è già esaurita

• Sebbene sia postuma è scorretto dire che il giusizio di idoneità viene efetuato ex post, altrimenti
non si avrebbe mai un tentativo. Il giudizio di valutazione è in prospettiva eex ante, n concreto di
porgosi prossima
o Es tizio è un cecchino che utilizza un fucile che funziona sempre. Tizio mira tuttavia il fucile
si inceppa e caio rimane illeso. In questo esepio gli atti risultano idonei a risultare l’evento
morte in una prospettiva ex ante. Se si valuterebbe in una prospettiva ex post
l’inceppamento andrebbe preso in considerazione e l’atto di tizio diventerrebe inidoneo
• Capire se il giudizio di prognosi prossiam deve essere a base parziale o totale
o Deve essere parziale, deve prendere in considerazione solo le conoscienze conoscibili. Se il
soggettto agente spara verso una parte vitale del soggetto passivo ma esso ha un giubotto
anti proiettile. La presenza del giubotto non influisce sul giudizio prognostico.

Terzo requisito del tentativo l’univocità dei dati, la sola idoneità non è sufficiente, si potrebbero punire degli
atti remoti

• Serve per valutare il momento iniziale della rilevanza penale degli atti.
• Fa riferimento alla direzione finalistica della condotta, corrispondenza tra il significato esteriore degli
atti e l’offesa tipica della legge .

Come si valuta l’univocità necessaria un interpretazione conforme al principio di offensività

• Da distinguere la concezione soggettiva -→ superata, si identifica l’univocità come mero criterio


processuale. Lunivocità sarebbe un inutile doppione della regola generale
• L’univocità va considerata nella concezione oggettiva, si indica un requisito della tipicità del entativo.
o UNA condotta univoca deve palesare la condotta criminosa dell’agente
o Es: il caso del semplice appostarsi sotto l’abitazione della vittima, che di per se non specifica
un chiaro disegno criminoso. Cosa diversa e il caso di colui che si apposta con un arma carica
puntata verso l’abitazione della vittima, in questo caso c’è una precisa intenzione omicida.
o Deve emergere la probabilità della realizazzione dello specifico delitto dell’agente
• Questo giudizio muta nei reati a forma libera o vincolata
Dolo del tentativo

[…]

Concorso di persone fallo dal libro coglione

Art 110 estensione punibilità area rilevanza penale, consente di punire comportamenti che presi
singolarmente non integrerebbero il fatto tipico.

Combinato disposto tra art 110 e fattispecie incriminatrice di parte speciale.

[…]

Il problema riguarda il contributo rilevante, comprendere la soglia minima di rilevanza a titolo di concorso.
Riguarda i casi in cui i comportamenti non integri di per se una fattispecie soggettiva.

Ci sono dei casi in cui è complesso identificare la soglia minima di contributo necessario.

• La dottrina ha elaborato una serie di criteri


o Criterio rigidamente causale o condizionalistico
▪ Per rilevare la condotta deve essere una condotta necessaria del fatto punibile, lo
stesso criterio della causalità. Però questo criterio rigidamente causale è troppo
rigoristico. In ipotesi di concorso materiale secondo questo rigore possono essere
puniti dei soggetti che in realtà non strettamente collegati.
o Causalità agevolatrice o di rinforzo

Distinzione tra concorso doloso e cooperazione colposa

Nuova sezione

Riferimento art 116 comma 1 → viene in considerazione anche nell’ambito del concorso di persone

• È stato oggetto di una sentenza della corte costituzionale


• Criterio della prevedibilità
• Si è posto il problema della prevedibilità in astratto o in concreto, prevedibile quella in concreto

Art 117 mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti

• Fa riferimento al mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti
• Riporta l’articolo
• Un soggetto che ralizza un certo fatto può essere chiamato a rispondere di un reato più che un
altro in base ad altri fattori, come la posizione giuridica che ricopre o il suo rapporto con l’offeso
o Es reato di peculato art 314 e differenza con appropriazione indebita
o Colui che riveste una particolare qualifica soggettiva è detto intraneus
o […]
o Problemi con il principio di colpevolezza
▪ Niente non riesci a seguire quando è la tutor a spiegare madonna troia
o La giurisprudenza in riferimento all’art 117 nel 2019 la cassazione ha imposto il requisito
della prevedibilità estendendo cio che è previsto per l’art 116 all’art 117

Circostanze aggravanti nel concorso di persone


Art 112 comma 1 ci sono delle circostanze aggravanti

La prima riferita al gruppo di 5 o più

La seconda fa riferimento ai promotori, organizzatori o dirigenti, si tratta di persone punibili più


severamente in quanto hanno un ruolo di particolare spicco nell’impresa criminosa

Potrebbero piacerti anche