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“Così impara”: riflessioni a partire da una ricerca sulle segnalazioni disciplinari

Dottorato di ricerca di Carlo Soregotti.


Diffidenza, difficoltà nell’istaurare un rapporto di fiducia. Il procedimento disciplinare permette al
segnalante di farsi supportare da un consulente di fiducia (solitamente un avvocato). Purtroppo la
presenza di un consulente tecnico tende a condurre il procedimento disciplinare su piani giudiziali
(caratterizzati da fatica nel tenere nella giusta considerazione l’obiettivo, ovvero la ricostruzione di
una relazione, non solo i l riconoscimento della violazione e relativa punizione). Consulente di
parte-> A.S.? Forse è più facile raggiungere questi obiettivi. Incentivare questa scelta.
Il problema è principalmente di tipo relazionale. Lo strumento più importante è l’empatia, ma
anche quello di rendere conto, delle motivazioni che ci hanno spinto, come abbiamo effettuato
una scelta. La capacità di motivare è uno strumento a nostro favore, oltre che questo è anche una
richiesta.
Colpe, aspettative, realtà che non ci competono o non sono in linea con il mandato normativo.
L’A.S. diviene il capro espiatorio per l’ente. Il collegio di disciplina tutela anche il professionista
stesso.
L’85% dell’analisi da parte del consiglio ha prodotto archiviazione, quindi valuta la situazione, non
per forza punisce la persona, anzi.
Motivazioni di segnalazione: disattenzione, discriminazione, disservizio, esercizio abusivo,
imperizia, incuranza dei bisogni del minore, lesione dell’onore della professione, mancanza di
segnalazione di altro professionista, mancata valutazione o utente non ascoltato, mancata
collaborazione, omissione di dichiarazioni, parzialità, poca professionalità, scarsa qualità e
metodo, superficialità delle indagini.
Moral Distress (angoscia, disagio sociale), sia causa che effetto di comportamenti non rispettosi e
causa di sanzionamento disciplinare, quando viene percepito dall’A.S. uno scarto tra le proprie
convinzioni morali e il valore etico attribuito alle proprie azioni concrete. Discrepanza tra gli ideali
e come vengono interpretate le proprie azioni. Mira l’integrità e l’identità professionale e porta a
vittimismo, paralisi, incapacità di analisi e gestione delle situazioni, nonché ansia. E’ importante la
cura di sé e la riflessione costante.
https://socialworkengland.org.uk/ per vedere come fanno in Inghilterra e prendere spunto per
vedere come muoversi e cosa è importante in tema di disciplina.
Il regolamento per il funzionamento del procedimento disciplinare locale
Francesco Poli
Deontologia? Insieme delle regole che si da ad una professione per ritenere che sia esercitata in
modo corretto. Non ha una valenza semplicemente etica, ma l’applicazione o non ha riflessi diretti
sulla società. Le stesse responsabilità dell’A.S. si dispiegano su diversi livelli. Quelle contenute nel
codice sono norme che la nostra professione si data e ritiene indispensabili per l’esercizio di tale.
Integrano le norme di legge, non si sostituiscono ad esse ma si aggiungono.
L’Ordine (ente pubblico associativo a partecipazione obbligatoria): hanno personalità giuridica
pubblica, hanno potere di imperio verso gli iscritti, e sono sottoposti a controlli da parte dello
Stato. Ha funzioni di certazione (tenuta dell’Albo), funzioni prescrittive (norme deontologiche che
divengono vincolanti per gli iscritti) e funzioni di controllo (potere disciplinare e sanzionatorio).
Procedimento disciplinare= processo teso ad appurare i fatti contestati ad un iscritto all’Albo e se
questi siano configurabili come violazione del CD o di altre norme di legge o regolamentari,
comprese quelle di funzionamento dell’Ordine. Rientra all’interno di un più generale
procedimento amministrativo.
PEC-> Da usare, molto importante. Rientra nelle norme di legge. Tutti i professionisti iscritti ad un
Albo devono possederla.
Chi può/deve segnalare: Art. 3 Consiglio di Disciplina esamina le segnalazioni provenienti da
soggetti pubblici e privati non anonimi. Vi sono anche azioni di ufficio da parte del Consiglio di
disciplina o dal consiglio regionale.
L’oggetto del procedimento è il comportamento dell’iscritto. Bisogna accertare se vi è stata
l’inosservanza delle regole di disciplina e della deontologia. Affinché vi sia illecito disciplinare: 1)
Elemento oggettivo (il fatto e nella condotta realizzata) 2) Elemento soggettivo (atteggiamento
doloro e colposo).
Vi sono circostanze aggravanti: intenzionalità del comportamento, negligenza, imprudenza,
recidiva, etc
Attenuanti: assenza di dolo, evidenza di non intenzionalità dell’errore, tempestiva riparazione del
danno, attivazione spontanea ed efficace per elidere le conseguenze dannose del comportamento,
etc.
La funzione disciplinare è in capo al Consiglio di Disciplina tramite Collegi costituiti da membri
8preferibilmente) della sezione del professionista assoggettato al procedimento. Nessun iscritto
può essere trasferito ad altro CROAS o cancellato dall’Albo durante il procedimento.
Art. 4 disciplina le modalità attraverso il quale il Consiglio propone al Tribunale i nomi dei
componenti. Il presidente viene nominato in base all’anzianità di iscrizione all’Albo o cose del
genere, o maggiore anzianità anagrafica. Il Presidente del Consiglio non esercita la funzione
giudicante in nessun collegio ma si occupa di verificare che le attività dei collegi siano attuate in
maniera corretta.
Tre membri (ogni collegio) e tutte le volte in cui è possibile sono consiglieri appartenenti alla stessa
sezione degli iscritti chiamati a giudicare. In casi residuali collegi misti.
Le fasi del procedimento
Entro 45 gg dal ricevimento di un esposto il presidente incarica con determina un collegio
individuato a seconda della sez, entro 30 gg trasmette all’iscritto segnalato gli atti e fargli sapere
che è pendente un procedimento a suo carico e lo invita a depositare memorie e documenti entro
20 gg, entro 60 gg dalla determina di assegnazione del collegio il pres del collegio deve decidere se
proporre archiviazione o aprire procedimento.
- Archiviazione immediata: se i fatti non sussistono, se le notizie sono infondate, se la
segnalazione è attribuita a iscritto Albo altra Regione, se segnalato a sanato la propria
posizione prima della convocazione del collegio. La possibilità di sanare la propria posizione
dopo la segnalazione e prima dell’apertura del procedimento è garantita un’unica volta.
- Conciliazione (se si apre il procedimento): mediazione civile. Informale gestione dei conflitti
posta in essere da tersi imparziali. Per le controversie meno gravi. Non si può conciliare per
le segnalazioni provenienti dall’AG, dal CROAS o dal Consiglio di Disciplina. E’ sempre
assoggettata alla volontà di entrambe le parti. L’unico esito possibile è l’archiviazione del
procedimento.
- Istruttoria: processo mediante il quale il consigliere incaricato mette a disposizione del
Collegio gli elementi per permettere la valutazione delle contestazioni a carico del
segnalato. Si possono chiedere memorie, chiarimenti e sentire le parti coinvolte, può anche
convocare le parti in un’audizione precedente all’udienza. Non ha lo scopo di pervenire una
decisione. Di ogni audizione dev’essere redatto un verbale, sottoscritto dagli intervenuti.
Può portare ad archiviazione. Si conclude con relazione scritta in cui il relatore mette a
disposizione del collegio gli elementi che ha raccolto.
- La decisione è sempre assunta dall’organo collegiale. Nei soli casi di violazione degli
obblighi di legge, degli adempimenti regolamentari e delle disposizioni dell’Ordine art. 26, il
relatore può proporre di archiviare la segnalazione. Es. morosità e nel mentre ha pagato la
quota annuale. Sanato, non devo aver causato danno o coinvolto altre persone. Non siano
messe in atto azioni volte a contestare comportamenti di altri iscritti, no reiterazione.
- Fissazione dell’udienza: il collegio acquisisce ulteriori elementi per decidere. Viene fissata
la darà dell’udienza dal Collegio sentito il relatore. Il segnalato può presentare memorie e
documenti entro 10 gg dalla data dell’udienza.
- Udienza: non sono pubbliche e si tengono presso la sede del consiglio regionale dell’ordine,
può essere assistito da avvocato o esperto di fiducia. Il relatore espone l’esito della fase
istruttoria. Sono sentiti i vari intervenuti all’udienza. Viene redatto verbale sottoscritto dai
presenti.
- Decisione: può prevedere chiusura procedimento senza sanzioni, sanzioni o sospensione
del procedimento stesso. Le sanzioni possono essere combinate tra loro. Decisione assunte
a maggioranza. Pubblicità della sanzione, tramite l’iscrizione all’Albo.
Sanzioni
- Ammonizione
- Censura: dichiarazione scritta di biasimo.
- Sospensione, fino ad un anno.
- Radiazione, gravi danni ad altri soggetti, reiterazione.
Art 26. Sono considerati comportamenti disciplinari rilevanti, contributo associativo, account
CROAS, PEC, assicurazione, mancanti e trasferimento ad altro ordine-> possibilità di percorso
accelerato, perché la fase istruttoria non deve verificare, sono fatti già acclarati.

Il processo di rivisitazione del Codice Deontologico


Claudio Pedrelli
Punti focali dell’attenzione della revisione: rilettura linguistica, migliore attenzione dell’uso del
verbo dovere, valenza del professionista sociale nel confronti dei diritti civili e di cittadinanza,
professionista rispettoso delle leggi, focus di attenzione sull’immagine professionale e la
correlazione con l’immagine personale, le ricadute della posizione gerarchica e le ricadute e la
dimensione professionale al di fuori del sistema dei servizi pubblici.
Codice Deontologico= strumento. Dotato di un corpus di norme, regole di autodisciplina. Contratto
fra apri all’interno della comunità professionale. Dichiarazione aperta da parte di una professione
di un pensiero attraverso la parola e l’azione. Mediazione tra valoro culturali, etici ed operativi.
Confronto con codici di altre professioni ordinate. Presi in considerazione i CD dell’ultimo periodo.
Orienta le scelte, promuove l’autonomia e la responsabilità dei professionisti. Mostra la fisionomia
della professione in un dato periodo storico. Mette al centro le prerogative di una professione
liberale.
Le attività professionali sono differenti se si leggono i diversi contesti di lavoro e di
contestualizzazione. Un’area rilevante è quella del lavoro dipendente. Una necessità: definire al
meglio la posizione professionale in ruoli apicali, responsabili di servizio etc. Necessità di definire
le declinazioni etiche e di responsabilità deontologiche per chi opera con livelli di responsabilità e
dei mandati di responsabilità e collaborazione con i colleghi.
Rilevanza alle peculiarità del lavoro non subordinato. Libero professionista singolo, società tra
professionisti, CTU e di parte, etc. Si sono rimarcate le maggiori responsabilità dei componenti dei
consigli regionali e nazionali rispetto al rispetto delle norme, regole insite nel codice e vigenti in
Italia, in virtù del ruolo di rappresentanza. Soprattutto in caso di mancanza, violazione, ove vi sono
delle aggravanti.
Adeguatezza per l’accesso all’Albo. Dimostrare di possedere i requisiti e le conoscenze necessarie.
Pertinenza territoriale di iscrizione all’Albo. Il mancato trasferimento è trattato come un illecito
disciplinare. Aggiornamento periodico dei dati. PEC e account personale nel database nazionale.
Formazione personale, crediti formativi e deontologici, percorso di aggiornamento. Triennale.
Vincoli temporali. Obbligo di assicurazione per coloro che esercitano in regime non subordinato.
Esposizione mediatica ed uso dei social network. Non si intende interferire con la libertà di
pensiero. Caratterizzata di assenza di contraddittorio in tempo reale, aumento di messaggi
provocatori e rivendicativi. Rinforzo a livello subliminale con like, condivisioni. La comunicazione
sui social ha proprie peculiarità. Particolarità dei tempi di reazione, no continuum dialogico.
Gruppi di colleghi. Mail di lavoro, altri messaggi, mailing list. Attenzione dell’esposizione della
propria immagine, del proprio corpo e dei propri cari a molti livelli. Non prestare accessi di
permeabilità a soggetti che a vario titolo si interfacciano con noi.
L’obiettivo del nuovo codice è quello di rinforzare gli strumenti di una comunità professionale
responsabile.

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