Sei sulla pagina 1di 26

AGORÀ PENITENZIARIA 2017

XVIII Congresso Nazionale SIMSPe–ONLUS


SALUTE IN CARCERE E LEA 2017: PUNTO DI
SVOLTA?
ROMA, 5-6 ottobre 2017

Tavola rotonda istituzionale


“La tutela della salute dell’adolescente nel circuito penale:
interconnessioni istituzionali tra vincoli e risorse nell’ambito della salute
dei minori”
“Presentazione dei risultati della sperimentazione del Protocollo sulla prevenzione del
rischio autolesivo e suicidario nell'IPM Casal del Marmo:
esperienza di integrazione interistituzionale operativa per la tutela della salute e
dell’inclusione sociale dei minori/giovani adulti”
Dr. Florido Falcioni, Dr.ssa Susan French, Dr.ssa Antonella Pizzardi
OMS: suicidio come terza causa di
morte tra gli adolescenti
«La depressione è una minaccia sottovalutata nel mondo moderno, soprattutto nelle
fasce più deboli della popolazione, fra cui donne dopo la gravidanza e gli adolescenti. Il
suicidio è la terza causa di morte tra gli adolescenti a livello globale, la metà di tutti i
disordini mentali di cui soffrono gli adulti cominciano intorno ai 14 anni di età, ma
nella maggior parte dei casi non vengono riconosciuti e trattati. Gli effetti della
depressione sono devastanti anche come conseguenza di guerre e conflitti. […]
La discriminazione nell’assistenza sanitaria è ancora diffusa nei confronti delle donne e
delle adolescenti (e degli adolescenti), in particolare a quelle appartenenti a gruppi
emarginati, impedendo loro di ricevere trattamenti e cure essenziali. Inoltre a molti
giovani – soprattutto ragazze – sono ancora negati gli investimenti finanziari per
l’istruzione e altre opportunità necessarie per il loro pieno potenziale da realizzare. I
dati dimostrano che le ragazze adolescenti, affrontano ostacoli specifici sotto forma
di bassi livelli di istruzione, minor accesso alle cure e a un minor numero di diritti
tutelati» Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale OMS (aprile 2017)
MITO da sfatare:
il comportamento suicidario si può spiegare
«FATTO: il suicidio non è mai il risultato di un singolo fattore o di un evento. I
fattori che conducono un individuo al suicidio sono di solito molteplici e
complessi e non devono essere semplificati. Occorre prendere in
considerazione la salute, la salute mentale, gli eventi stressanti della vita, i
fattori sociali e culturali quando si cerca di capire il comportamento suicidario.
L'impulsività ha anche un importante ruolo. Persone con una malattia mentale
(che può influenzare la capacità individuale di affrontare gli eventi stressanti
della vita e i conflitti interpersonali) hanno più probabilità di essere a rischio
suicidario. Tuttavia, la malattia mentale da sola è insufficiente.
Quasi sempre, è fuorviante attribuire il suicidio a un evento specifico, come il
fallimento per un esame o la rottura di una relazione. Finché le circostanze
della morte non siano state completamente investigate, non è opportuno
giungere a conclusioni premature sulle cause scatenanti» (OMS, Preventing
suicide: a resource for media professionals, settembre 2017).
I comportamenti autolesivi
«Là dove il corpo rappresenta la sola risorsa che consente di
«sentire» la propria esistenza […], il dolore e la lesione corporale
deliberatamente inflitta divengono forme di rassicurazione […]
Ecco perché l’universo carcerario è un luogo in cui i detenuti
attentano alla propria integrità fisica in un gran numero di modi
diversi, molto più che nel mondo di «fuori». Tuttavia, se
l’opinione pubblica è colpita soprattutto dal numero di suicidi,
quella specie di abitudine ripetitiva che è l’autoaggressione
rimane ai più sconosciuta» (David Le Breton, La pelle e la traccia.
Le ferite del sé, 2003).
La sperimentazione nell’IPM
Secondo quanto previsto dal «Programma
operativo di prevenzione del rischio autolesivo e
suicidario dei detenuti, degli internati e dei
minorenni sottoposti a provvedimento penale
nella Regione Lazio» (DCA N. U00026 del
23/01/2015) la sperimentazione ha avuto inizio
il 15 dicembre 2015 ed è terminata il 15
dicembre 2016.
I percorsi integrati di tutela della salute
dell’adolescente nel circuito penale

«I Percorsi assistenziali di presa in carico sanitaria e


di cura dei minori e giovani adulti con problemi
psicopatologici e/o psichiatrici e/o dipendenze
patologiche sottoposti a procedimento penale»

DCA n. U00383
del 4 agosto 2015
Il gruppo di lavoro tecnico-scientifico
• Florido Falcioni – Area politiche per l’inclusione - Regione Lazio
• Antonella Pizzardi – Area politiche per l’inclusione - Regione Lazio
• Susan French – Area politiche per l’inclusione - Regione Lazio
• Maria Merlino -Responsabile UOS Coordinamento IPM e integrazione socio-
sanitaria
• Lucia Chiappinelli – Dirigente Psicologa IPM "Casal del Marmo"
• Liana Giambartolomei - Direttrice IPM “Casal del Marmo”
• Saulo Patrizi - Comandante polizia penitenziaria IPM Casal del Marmo
• Educatori IPM
• Tirocinanti psicologhe: Silvia Pietrapertosa, Claudia Pucci, Paloma Perez, Rosa
Pedata
• Antonio Mazzarotto - Dirigente Area Politiche per l’inclusione - Regione Lazio
Intervento integrato
Giustizia-Sanità
• Livello normativo
• Livello organizzativo
• Livello procedurale
• Livello assistenziale
(valutazione/intervento)
PROTOCOLLO DI GESTIONE NELLE SITUAZIONI DI
“BASSO RISCHIO”
Area Sicurezza: Educatore Area Sanitaria
l’intervento dell’educatore in tali Medico: visita di primo ingresso secondo le prassi operative
Regime di Sorveglianza Ordinario
situazioni prevedrà come per prassi, un e monitoraggio attraverso un controllo clinico-medico
Destinato a tutti coloro che non sono ritenuti
intervento di accoglienza e di secondo le normali prassi operative e la specificità del caso
sensibilmente a rischio e possono essere inseriti nella
interconnessione con lo psicologo nonché attraverso l’assistenza giornaliera effettuata da
vita quotidiana d’Istituto, senza specifiche limitazioni
assegnatario del caso premessa per lo parte del personale infermieristico.
riguardo al possesso dei generi consentiti ed alla
sviluppo di interventi individualizzati e Psicologo: il livello di intervento psicologico del soggetto
partecipazione alle attività trattamentali in comune con
strutturati durante la permanenza del sarà realizzato secondo le normali prassi operative e
gli altri. Non è prevista una particolare ubicazione del
ragazzo in IPM oltre che un lavoro più coerentemente con i bisogni e le risorse emerse in fase di
soggetto, che può essere introdotto nel gruppo dei pari
globale sul gruppo palazzina e la cura valutazione clinica.
corrispondente alle proprie caratteristiche
nell’inserimento in laboratorio o a Psichiatra: la richiesta di consulenza e di eventuale presa in
(maschi/femmine, giovani adulti, minori, ecc.), in una scuola.
camera singola o multipla. In genere nella fase carico da parte dello psichiatra sarà determinata dalla
dell’accoglienza, soprattutto nel caso di scarsa valutazione clinica del caso e seguirà il protocollo operativo
conoscenza del soggetto, viene evitata la sua ubicazione utilizzato per prassi nella gestione clinica dei ragazzi presenti
in una camera singola. I controlli del personale di in IPM.
vigilanza sono rivolti all’intero gruppo dei detenuti, non
prevedono una specifica cadenza e sono affidati agli
agenti addetti alla vigilanza ed osservazione nella
palazzina detentiva e nelle attività trattamentali. Agli
stessi competono anche le operazione di conta generale
gestite dai preposti alla Sorveglianza Interna.
PROTOCOLLO DI GESTIONE NELLE SITUAZIONI DI
“RISCHIO MEDIO”
Area Sicurezza: Educatore Area Sanitaria

Raccordo periodico con il personale della Medico: controllo clinico terapeutico trisettimanale;
Regime di Grande Sorveglianza
sorveglianza e sanitario, più frequente coinvolgimento sulle verifiche trattamentali terapeutiche
farmacologiche dello Psichiatra predisposte settimanalmente;
Tale regime prevede controlli periodici da parte del numero di colloqui strutturati con il
quotidiano raccordo con gli operatori dell’équipe e con le altre
personale di Polizia Penitenziaria, i quali non vengono ragazzo, particolare attenzione ad un figure professionali che si interfacciano con il ragazzo.
prestabiliti, al fine di renderne difficile la prevedibilità da lavoro esteso sul l’eventuale gruppo dei
parte dei vigilati, ma la cui cadenza deve avere un intervallo coabitanti la stessa cella in cui il ragazzo a Psicologo: colloqui diretti con il ragazzo plurisettimanali;
non superiore ai 25 minuti. Si applicano le seguenti misure: rischio è collocato poiché anche su questi quotidiano raccordo con gli operatori dell’équipe e con le altre
ricadono alcune specifiche ristrettezze che figure professionali che si interfacciano con il ragazzo,
oCollocazione del soggetto in una stanza appositamente coinvolgimento sulla gestione di criticità che coinvolgono il
sul piano della sorveglianza vengono
ragazzo relativamente alla messa in atto di azioni che comportano
bonificata […]; disposte a tutela della propria e dell’altrui
oSarà data la possibilità di lasciare il mobilio a corredo un significativo cambiamento nella sua vita. Coinvolgimento
incolumità. nell’articolazione di una progettualità trattamentale interna ed
(armadio, comodino, sedia e tavolino) e la dotazione
ordinaria di lenzuola, coperta e corredo; esterna all’istituto.
oIl soggetto può essere ubicato insieme ad altri compagni,
Psichiatra: la richiesta di consulenza e di eventuale presa in carico
qualora quest’ultimi acconsentano di essere sottoposti alle
da parte dello psichiatra sarà determinata dalla valutazione clinica
stesse limitazioni nei momenti di chiusura in stanza;
oIl detenuto non può essere assegnato ad attività a bassa del caso e seguirà il protocollo operativo utilizzato per prassi nella
gestione clinica dei ragazzi presenti in IPM.
vigilanza o a sorveglianza dinamica e ad attività che
utilizzino apparecchiature o strumenti ritenuti pericolosi.
Potrà eventualmente essere impiegato, in qualità di
“aiutante di sezione” sotto il controllo diretto del personale
di addetto alla sicurezza;
oI generi potenzialmente pericolosi, come la lametta da
barba o per depilarsi, vengono eventualmente consegnati
per il tempo strettamente necessario per l’igiene e la cura
della persona […]
PROTOCOLLO DI GESTIONE NELLE SITUAZIONI DI
“RISCHIO ALTO”
Area Sicurezza: Area Sanitaria
Educatore
Medico: controllo medico giornaliero e quotidiano raccordo
Regime di Grandissima Sorveglianza
Monitoraggio quotidiano sulle necessità con gli operatori dell’équipe e con le altre figure professionali
pratiche del giovane e sullo stato detentivo che si interfacciano con il ragazzo; monitoraggio terapeutico
•Prevede controlli periodici da parte del personale di giornaliero; coinvolgimento bisettimanale sulle verifiche
nonché sulle dinamiche di palazzina; colloqui
Polizia Penitenziaria, non prestabiliti al fine di renderne trattamentali terapeutiche farmacologiche dello Psichiatra.
strutturati quotidiani; contatti costanti con la
difficile la prevedibilità da parte dei vigilati, con un
famiglia e con i servizi minorili coinvolti;
intervallo non superiore ai 15 minuti. Si applicano le Psicologo: colloqui diretti plurisettimanali con il ragazzo;
sostegno alle attività non pericolose in cui richiesta di consulenza urgente psichiatrica; quotidiano
seguenti misure:
potrebbe essere inserito il giovane. raccordo con gli operatori dell’équipe e con le altre figure
oLo spostamento del detenuto in una camera detentiva professionali che si interfacciano con il ragazzo;
singola appositamente predisposta […]; coinvolgimento sulla gestione di criticità che coinvolgono il
oIn casi particolari il soggetto può essere ubicato ragazzo relativamente alla messa in atto di azioni che
comportano un significativo cambiamento nella sua vita;
insieme ad altri compagni, qualora quest’ultimi
coinvolgimento nell’articolazione di una progettualità
acconsentano di essere sottoposti, al momento della
trattamentale interna ed esterna all’istituto.
chiusura in stanza, alle stesse limitazioni previste.
oDotazione di lenzuola di carta e di coperta.[…]. Psichiatra: la richiesta di consulenza avverrà con carattere di
oIl detenuto non può essere assegnato ad attività a urgenza e la successiva presa in carico e seguirà il protocollo
bassa vigilanza o a sorveglianza dinamica e ad attività operativo utilizzato per prassi nella gestione clinica dei
che utilizzino apparecchiature o strumenti ritenuti ragazzi presenti in IPM.
pericolosi. Non potrà inoltre essere impiegato, in qualità
di “aiutante di sezione”; In tali situazioni tuttavia il personale sanitario dovrà decidere
oI generi potenzialmente pericolosi vengono se, in relazione alle condizioni cliniche evidenziatesi, sia
eventualmente consegnati per il tempo strettamente opportuno un ricovero in SPDC, oppure strutturare una presa
in carico da realizzarsi all’interno dell’istituzione carceraria.
necessario per l’igiene e la cura della persona. […]
Tuttavia, in caso di gestione interna all’IPM, lo psichiatra
rimarrà coinvolto con controlli bisettimanali.
PROTOCOLLO DI GESTIONE NELLE SITUAZIONI DI
“RISCHIO MASSIMO”
Area Sicurezza: Educatore Area Sanitaria

Medico: controllo medico giornaliero; quotidiano raccordo con gli operatori


Regime di Sorveglianza a Vista
dell’équipe e con le altre figure professionali che si interfacciano con il ragazzo;
Colloqui strutturati quotidiani monitoraggio terapeutico giornaliero; coinvolgimento sulle verifiche
Comporta la vigilanza ininterrotta da almeno un agente con monitoraggio delle trattamentali terapeutiche farmacologiche del Medico Specialista Psichiatra
di Polizia Penitenziaria con turni di che coprono le 24 necessità pratiche anche più trisettimanalmente.
ore. La sorveglianza a vista prevede: volte al giorno; quotidiano
raccordo con l’équipe interna e Psicologo: colloqui diretti giornalieri con il ragazzo; richiesta di consulenza
•Lo spostamento del detenuto in una camera detentiva settimanale con quella urgente psichiatrica; quotidiano raccordo con gli operatori dell’équipe e con le
singola provvista di cancello di chiusura. Il blindato, interprofessionale; sostegno al altre figure professionali che si interfacciano con il ragazzo; coinvolgimento sulla
salvo diversa specifica disposizione, dovrà rimanere personale di sorveglianza e gestione di criticità che coinvolgono il ragazzo relativamente alla messa in atto di
sempre aperto per poter permettere la visuale scambio informazioni; costanti azioni che comportano un significativo cambiamento nella sua vita,
all’interno. Nella norma la camera è dotata di mobilio contatti con le famiglie e con coinvolgimento nell’articolazione di una progettualità trattamentale interna ed
ma privata di oggetti potenzialmente pericolosi per l’autorità giudiziaria; esterna all’istituto.
l’offesa alla persona e ogni spostamento all’interno prosecuzione del lavoro sul
gruppo palazzina, con Psichiatra/Neuropsichiatra infantile: la richiesta di consulenza avverrà con
dell’Istituto deve essere supervisionato dal preposto
un’attenzione particolare a carattere di urgenza e la successiva presa in carico sarà determinata dalla
alla Sorveglianza Interna;
lavorare sui livelli di tolleranza valutazione clinica del caso e seguirà il protocollo operativo utilizzato per prassi
delle “differenze”. nella gestione clinica dei ragazzi presenti in IPM.
oDotazione di biancheria da letto ordinaria. […];
oIl soggetto rimane in camera per tutto il perdurare In tali situazioni tuttavia il personale sanitario dovrà decidere se in relazione alle
delle condizioni di massimo rischio, non può essere condizioni cliniche evidenziatesi sia opportuno un ricovero in un reparto per le
assegnato in attività ed è separato dagli altri ristretti. urgenze psichiatriche in età evolutiva (se il paziente è minorenne) o in SPDC (se il
Sono garantiti la fruizione giornaliera del periodo paziente è maggiorenne) o nel rispetto delle procedure del Regolamento
all’aria aperta, la lettura dei libri o quotidiani, la visione aziendale deliberato, oppure strutturare una presa in carico da realizzarsi
della tv negli orari previsti per il regime ordinario […]; all’interno dell’istituzione carceraria. Tuttavia lo specialista psichiatra rimarrà
coinvolto nella gestione della situazione con controlli giornalieri almeno fino al
permanere della situazione di rischio suicidario identificato.
Schede di valutazione
Numero totale di schede
di valutazione somministrate
233

Schede di valutazione
somministrate alle femmine
59
Elementi strutturali di «fragilità»
del contesto di provenienza
• Titolo di studio  istruzione
• Lingua parlata  possibilità di comunicazione
con il mondo circostante
• Residenza
• Se «Femmine»: figli
Distribuzione delle valutazioni
per sesso (%)
Femmine – distribuzione delle valutazioni
per classi di età (%)
Maschi – distribuzione delle valutazioni
per classi di età (%)
Femmine – distribuzione delle valutazioni
per lingua parlata (%)

Legenda:
Italiano= parlano solo italiano
Altre lingue = non parlano solo italiano
Mappa delle lingue slave in Europa
Maschi – distribuzione delle valutazioni per
lingua parlata (%)

Legenda:
Italiano= parlano solo italiano
Altre lingue = non parlano solo italiano
Femmine – distribuzione delle valutazioni
per titolo di studio (%)
Maschi – distribuzione delle valutazioni
per titolo di studio (%)
Femmine – distribuzione delle valutazioni
per figli (%)

(di cui il 65% in campo


nom/sfd)

Stato di gravidanza 8%

Bambini a seguito in IPM in 2 casi


Femmine – distribuzione delle valutazioni
per residenza (%)

(di cui 54% con figli)


Un po’ di storia (dimenticata)
seconda guerra mondiale:
uccisi dai nazisti
oltre 500.000 “zingari”
in quanto “razza inferiore”
(geneticamente ladri,
truffatori, nomadi)

gli “zingari” furono perseguitati, imprigionati, seviziati,


sterilizzati, utilizzati per esperimenti medici, gasati nelle camere
a gas dei campi di sterminio.
Goliarda Sapienza (1924-1996)
attrice, scrittrice
conosce il carcere
(in condizioni di indigenza
ruba in casa di amiche)
tenta due volte il suicidio

Premio letterario per detenuti (dal 2010)


sezioni: adulti e minori/giovani adulti

madrina Dacia Maraini


tutor (tra gli altri Paolo Di paolo, Mogol, Carlo Verdone, Giancarlo De Cataldo,
Carlo Lucarelli, Erri De Luca, Sandro Ruotolo, Ricky Tognazzi-Simona Izzo,
Luca Barbarossa, Federico Moccia)

Potrebbero piacerti anche