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I RAPPORTI CON IL

GIAPPONE NELL’ARTE
dal Giapponismo ai tempi odierni
Crystal Palace
GREAT EXHIBITION

Nel 1851 si svolge la Great Exhibition nel Crystal Palace


progettato da Henry Cole. Attraverso il confronto con gli
altri paesi il mercato inglese riscontra la necessità di
proporre prodotti nuovi e migliori, soprattuto dal punto
di vista estetico.

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•WILLIAM MORRIS
Promuove il lavoro a mano, l’artigianato, ed il
movimento «Arts & Crafts», negando completamente
il lavoro svolto dalla macchina. Si tratta di
“Naturalismo Romantico”.

•CHRISTOPHER DRESSER
E’ considerato il primo designer industriale, ha
introdotto la produzione di “pezzi di ricambio” per i
propri prodotti. Si tratta di “Antinaturalismo
industriale”.
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•MICHAEL THONET
Sperimenta un nuovo processo di lavorazione del legno,
usa la produzione in serie e una fitta rete di
distribuzione.

•JOSIAH WEDGWOOD
Protodesigner, produce oggetti sia di lusso sia comuni,
usa la produzione in serie.

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GIAPPONISMO

Il Giapponismo è l'influenza dell'arte e del design


giapponese sull'Occidente. Il primo ad coniare il termine
Giapponismo fu Philippe Burty. Si sviluppò con
l'importazione, in Olanda, delle stampe giapponesi:
bidimensionali con colori piatti e prive di chiaro scuro,
singolari nelle linee curve e nella dinamicità delle figure.
Esse ispirarono l'Art Nouveau.

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La cultura e le tradizioni di questo paese hanno origini
molto antiche legate allo Scintoismo: non esiste un Dio
che ha creato la natura, in quanto il divino nasce con
l’universo fenomenico dunque permane trasfuso. Si
nota negli oggetti, e nel design, l’amore per la materia,
l’attenzione per i materiali e le materialità. Il design
non si basa sulla funzionalità ma si focalizza
sull’estetica. Fino agli anni ’50 in Giappone non si parla
di design anche se vi erano termini come “zuan”,
disegno, o “isho”, schizzo.

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IL GIAPPONE: OGGI

Il design giapponese è stato il


protagonista alla Milano Design
Week 2018. Il termine
“monozukuri” (creazione di
cose) identifica l’alto artigianato
giapponese, accompagnato dalla
tecnologia all’avanguardia.

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Il Giappone, come in passato, ha una continua
influenza sull’arte, la moda ed il design occidentale.
Un attrazione esotica, mistica, che trova le proprie
radici in questa cultura orientale che, dopo secoli,
continua a stupire l’osservatore.

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•YOHJI YAMAMOTO
Compie gli studi di design della moda alla di Bunka
Fashion College e debutta a Parigi nel 1981. Diventa
una delle figure più influenti dell’alta moda grazie alle
sue due linee: Yohji Yamamoto e Y’s. Ha avviato diverse
collaborazioni con: Adidas (Y-3), Hermès, Mikimoto e
Mandarina Duck.

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•ISSEY MIYAKE
Laureato nel 1964 in graphic design alla Tana Art
University a Tokyo. Nel 1971 presenta la sua prima
collezione a New York. I suoi prodotti, dai colori cupi,
erano caratterizzati da nuovi materiali e nuove
tecnologie. Lasciò la moda per dedicarsi alla ricerca.
Nel 2014 gli viene conferito il Compasso d’oro per la
lampada IN-EI, sviluppata con materiali riciclati da
materie prime di scarto ottenendo un nuovo materiale
con un alta capacità di riflettere la luce e di ridurre il
consumo energetico del 40%.
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IN-EI

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