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LA FILIERA TURISTICA
L’insieme delle attività, servizi e prodotti che compongono l’esperienza di viaggio offerta e che
comprende trasporti, alloggi, ristoro, servizi commerciali, intrattenimento e fruizione dei beni culturali
e altri servizi di accoglienza per i turisti (UNWTO). Il turismo è un settore economico che
contribuisce al PIL, allo sviluppo di posti di lavoro e di ricchezza delle destinazioni, determina le
possibilità di sviluppo e benessere di tutti gli stakeholder coinvolti, comprese le comunità e i turisti
Stessi. È in grado di generare un effetto economico diretto (per le imprese turistiche, come quelle
dell’ospitalità), indiretto (ad esempio tutti servizi e i prodotti necessari al funzionamento
dell’ospitalità, dalla lavanderia alla consulenza fiscale specifica) e indotto (ad esempio l’effetto di
accumulo della comunità locale derivante dagli effetti diretti e indiretti). Il turismo, tuttavia, è anche e
soprattutto un fenomeno sociale rappresentato dall’insieme delle relazioni e interazioni dei turisti con i
fornitori di servizi, i governi e le comunità ospitanti ma anche con gli altri turisti.
La filiera del turismo
La definizione di filiera:
• La filiera è composta da più settori interrelati in funzione della produzione di un determinato
prodotto finito/servizio
• Disponibilità di tutti i gradi della filiera ad avere rapporti col cliente finale (canale diretto)
• Complessità della filiera: eterogeneità dei componenti, che si distinguono per tipologia,
organizzazione, prodotti offerti e ruolo assunto
• Rigidità dell’offerta, soprattutto per le imprese con un forte capitale fisso (es: hotel, imprese di
trasporto)
La produzione: le attività ricettive
Sono le attività dirette alla produzione e offerta al pubblico di ospitalità, intesa come prestazione del
servizio di alloggio e di eventuali altri servizi connessi.
Varie tipologie di strutture, distinguibili in:
1. Strutture alberghiere: hotel e residenze turistico-alberghiere (RTA)
2. Strutture extralberghiere: campeggi e villaggi turistici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, b&b,
affittacamere, agriturismi. Strutture alberghiere
Esercizi aperti al pubblico che offrono alloggio (ed eventuali servizi accessori) in unità abitative (min.
7) ubicate in uno o più stabili (o in una parte di stabile). Le unità abitative (le cui superfici minime
sono regolate da leggi regionali) possono essere distinte in:
• Camere (locale adibito a stanza da letto e eventuale bagno),
• Suite (almeno una camera a due letti, un locale adibito a soggiorno privo di letti e un bagno),
• Bicamere (due camere e un bagno),
• Appartamenti (un locale con bagno più attrezzature e dotazioni di cucina con angolo cottura o vano
apposito).
Criterio Tipologie
Pubblico principale di Riferimento Lesure/Business
• Due livelli:
– Criteri riferiti ai responsabili pubblici e gestori delle destinazioni
– Criteri di settore per hotel e tour operator
Per gli hotel: pianificazione efficace della sostenibilità, massimizzazione dei benefici sociali ed
economici per la comunità locale, valorizzazione del patrimonio culturale e riduzione degli impatti
negativi sull’ambiente (https://www.gstcouncil.org/wp-content/uploads/2017/05/GSTC-
Hotel_Industry_Criteria_with_hotel_indicators_ITALIANO.pdf a disponibile nel web repository del
corso, materiali di approfondimento).
• Entro determinati limiti stabiliti dalle leggi regionali, è consentita l’offerta a chi non possiede
di mezzi propri per il pernottamento, di unità abitative tipiche dei villaggi turistici.
• Anche i campeggi di solito dispongono di ristorante, bar, negozi alimentari, impianti sportivi e
servizio di animazione.
Ostelli per la gioventù
Strutture attrezzate per il soggiorno e il pernottamento dei giovani. Le camere sono spesso composte
da più letti, talvolta anche a castello, con servizi in comune. Le tariffe sono molto economiche.
Bed & Breakfast
Attività ricettiva a conduzione familiare, esercitata da privati che utilizzano parte della propria
abitazione per fornire il servizio di alloggio e prima colazione, con carattere occasionale o saltuario,
avvalendosi della loro normale organizzazione familiare. In Italia, il b&b si diffonde verso la metà
degli anni Novanta: nel 1997, la Regione Lazio, in previsione dei flussi di pellegrini per il Giubileo
del 2000, al fine di ampliare l’offerta ricettiva, regolamenta l’attività di b&b. Successivamente, tutte le
Regioni italiane hanno legiferato in materia.
Principali orientamenti:
- Per rispettare il carattere saltuario dell’attività in alcune Regioni è previsto che essa sia esercitata per
un numero massimo di giorni all’anno, in altre che sia effettuata un’interruzione di almeno 90 giorni,
anche non consecutivi;
• Offrono alloggio in una struttura che possegga i requisiti abitativi di una normale casa d’abitazione,
assicurando il servizio di pulizia dei locali, il cambio della biancheria almeno una volta alla
settimana e a ogni cambio del cliente, la manutenzione e la fornitura di acqua calda e fredda, di
energia elettrica e di riscaldamento.
• Generalmente, le leggi regionali stabiliscono che il numero dei locali da adibire ad affitto non sia
superiore alle sei camere, con capacità ricettiva non superiore ai dodici posti letto.
• L’affittacamere è un’attività che può essere svolta senza interruzioni durante l’anno, di tipo
professionale, e che per essere avviata necessita di adempimenti fiscali quali l’apertura della partita
Iva e la comunicazione di inizio attività presso la Camera di Commercio.
Case e appartamenti per vacanze
• Strutture ricettive composte da uno o più locali arredati e di servizi igienici e di cucina autonoma,
gestiti in forma imprenditoriale per l’affitto ai turisti, senza offerta di servizi centralizzati, nel corso
di una o più stagioni con contratti aventi validità non inferiore a sette giorni e non superiore a tre
mesi consecutivi.
• Attrazioni, come ad es. musei, siti archeologici e storici, parchi naturali e di divertimento, terme,
centri sportivi, ecc. Possono essere gestite da aziende pubbliche o private.
• Attività collegate alla balneazione, come la gestione degli stabilimenti, imprese di noleggio
imbarcazioni, porti, approdi turistici, ecc.
• Imprese di trasporto: aereo, marittimo (navi da crociera, traghetti, gondole), ferroviario (treno,
metropolitana), su strada (autobus, pullman, ecc.) à servizi a utenza mista (turisti e residenti)
PACCHETTO TURISTICO:
Combinazione di almeno due servizi considerati in modo strettamente correlato, che danno vita a un
prodotto finito, dotato di una sua originalità rispetto alle singole parti che lo costituiscono (D. Lgs
62/2018).
Tipologie di pacchetto turistico (1/3)
1. Soggiorno tutto compreso: servizio ricettivo (es: soggiorno presso un albergo o un residence o
un villaggio turistico) e almeno un servizio ancillare (es: trasporto e/o visite o escursioni) Tipologie
di pacchetto turistico (2/3)
2. Tour che prevede la visita di più località lungo un percorso programmato ex ante nell’ambito
di una certa area geografica:
– Tour per gruppi precostituiti (es: vacanze studio)
– Tour per gruppi che si costituiscono attraverso adesioni individuali
– Tour in libertà, offerti a clienti che desiderano visitare la destinazione muovendosi in autonomia (es:
fly & drive https://www.viaggidellelefante.it/tours/279_fly-drive-in-israele)
Tipologie di pacchetto turistico (3/3)
3. Escursione di durata superiore a 24 ore, costituita da un insieme di servizi (trasporto, alloggio,
guida, ingresso nei musei, ecc.)
4. Crociera, che incorpora il servizio di trasporto, il servizio alberghiero, servizi di
intrattenimento, escursioni.
I vantaggi offerti dal tour operator ai turisti
1) Il prezzo totale del pacchetto offerto è inferiore alla somma dei prezzi dei singoli servizi e
deve corrispondere al valore atteso (e successivamente percepito) dal turista («good value for
money»).
2) Il tour operator assume la responsabilità dell’intero viaggio, offrendo assicurazioni e garanzie
e investendo anche su un marchio che sia espressione di sicurezza e affidabilità.
Le diverse tipologie di tour operator
In relazione alle attività/flussi turistici:
- TO outgoing: l’operatore propone ai residenti di un Paese destinazioni in altre parti del mondo
- TO incoming: è specializzato nella gestione dei flussi in entrata da Paesi stranieri verso la località in
cui opera l’impresa.
- TO domestici: propongono ai residenti di un Paese località dello stesso Paese.
In relazione alle destinazioni:
- TO mono-destinazione
- TO pluri-destinazione
In relazione alla tipologia di clienti:
- TO che gestiscono il turismo dei gruppi
- TO che organizzano viaggi individuali
Le strategie di sviluppo dei TO: integrazione verticale
1. Integrazione verticale: il TO intende gestire e controllare in modo diretto attività precedentemente
svolte da altre imprese con le quali era legato da rapporti di fornitura (a monte à es: TO che
acquista alberghi o compagnie aeree) e/o di distribuzione (a valle à es: TO che acquista agenzie
viaggio dettaglianti).
2. Integrazione orizzontale: il TO acquisisce imprese concorrenti (altri TO).
• Tour organizer
• Attività di vendita di servizi turistici collegati e/o di singoli servizi turistici isolati (es: biglietti aerei)
In Italia l’apertura e l’esercizio dell’attività delle agenzie di viaggio sono sottoposti ad autorizzazione
regionale (fino al 1998, era previsto un contingentamento delle agenzie).
-Turisti che, giunti a destinazione, desiderano usufruire di alcuni servizi offerti dall’agenzia di
incoming
-Tour operator, spesso stranieri, che indirizzano flussi turistici verso la località presidiata dall’agenzia
di incoming
Le online travel agencies (OLTA)
Marketing interno: è il rapporto di marketing che intercorre tra l’azienda e i dipendenti. Quindi
l’impresa di servizi ha il compito di formare e motivare i propri dipendenti in maniera efficace a
contatto con il pubblico, nonché tutti gli addetti di supporto al servizio, i quali devono lavorare con
spirito di squadra per ottenere la soddisfazione del cliente. (orientamento al cliente)
Gestire la qualità del servizio: uno dei modi principali in cui un’impresa può differenziarsi è
rappresentato dall’offerta di una qualità costantemente superiore rispetto a quella dei competitors.
Gestire la produttività del servizio: a causa dell’aumento dei costi, le imprese del settore dei servizi
sono portate ad aumentare la propria capacità produttiva, la quale può essere raggiunta in differenti
modi: si può migliorare la formazione attuale dei dipendenti oppure assumere dipendenti più
altamente qualificati.
Gestire la domanda: in una situazione ideale, il manager deve semplicemente espandere la propria
capacità per soddisfare la domanda. Tuttavia, però, durante le giornate di un congresso che interessa
una città, un hotel potrebbe ricevere più domande rispetto alla sua capacità produttiva. Questo
significa che tutte le attività arrivano a essere vincolate dalla capacità. La gestione della capacità
permette ad un’attività di aumentare la propria offerta ricettiva ma non impedisce il verificarsi di
situazioni in cui la domanda supera la capacità. Ecco, quindi, alcuni metodi per gestire la domanda:
-utilizzare il prezzo per creare o ridurre la domanda: il prezzo è uno dei metodi usati per gestire la
domanda.
-utilizzare le prenotazioni: advanced booking o last minute. Spesso gli hotel e ristoranti utilizzano le
prenotazioni per monitorare la domanda.
-overbooking: accettare un numero di prenotazioni che supera la capacità produttiva di una struttura
ricettiva
-revenue management: l’overbooking stesso fa parte di un sistema più completo della gestione dei
ricavi. Il prezzo è inversamente proporzionale alla domanda per la maggior parte dei prodotti. I
manager possono creare maggior domanda per un prodotto abbassandone il prezzo e ridurre la
domanda aumentandolo. Questo approccio è di tipo metodologico, all’allocazione di prodotti
disponibili in quantità fissa e deperibili ai clienti più profittevoli. Il revenue management è una
derivazione dello yield management, che è stato introdotto negli anni 80. Un revenue management
ben concepito basa le decisioni di determinazione dei prezzi sui dati e può incrementare dei ricavi che
arrivano fino all’8% in più e anche oltre. Questo sistema è stato progettato per massimizzare il ricavo
per ogni camera disponibile. I sistemi di revenue management progettati adeguatamente danno
importanza ai clienti aziendali o abituali.
-uso delle code: quando la domanda supera la capacità della struttura e gli ospiti sono disposti ad
attendere, si creano delle code. A volte sono i clienti che vogliono attendere, altre volte non hanno
altra scelta.
-spostare la domanda
-creare eventi promozionali.
-non esistono barriere all’entrata nel settore dopo il 1997 (es: agenzie di viaggio)
-le imprese già operanti in esso non hanno capacità di reazione (incumbents)
-imprese che offrono beni o servizi sostitutivi: la minaccia di questi dipenderà da: punti di
debolezza
1.eventuale miglior rapporto qualità/prezzo da questi offerto
2.irrilevanza dei costi di sostituzione punti di
debolezza
3.propensione dei clienti verso prodotti sostitutivi
Il microambiente comprende tutti i soggetti che sono più vicini all’impresa che influenzano la
capacità di servire il cliente, l'impresa stessa, gli intermediari di marketing i mercati e un vasto spettro
di pubblico.
Secondo, inoltre, un altro punto di vista, l’ambiente interno è costituito da soggetti che determinano
l’intensità della concorrenza e influenzano le prospettive di redditività dell’impresa. (modello di
Porter, concorrenza allargata, economia aperta)
Il compito della direzione di marketing è quello di instaurare un rapporto con la clientela mediante la
creazione di valore e soddisfazione. Affinché i piani di marketing abbiano un valore e soprattutto
riscuotano successo, occorre mantenere una fitta rete di rapporti con i soggetti del macroambiente
dell’impresa.
MICROAMBIENTE:
Fornitori: i fornitori completano l’offerta che un’impresa offre al proprio cliente e devono essere
costantemente monitorati, perché se ci fosse un malfunzionamento da parte di questi, l’impresa non
funzionerebbe come dovrebbe. I fornitori, dunque, sono le aziende e i singoli soggetti che forniscono
le risorse necessarie a produrre i beni e i servizi dell’impresa. Le tendenze e gli sviluppi che
influenzano i fornitori possono a loro volta esercitare serie ripercussioni sul piano marketing
dell’impresa. (sciopero dei camionisti, covid, guerra in Ucraina)
Impresa: i responsabili di marketing operano all’interno di un contesto aziendale e devono avvalersi
di una stretta interrelazione con le altre funzioni dell’impresa. Ad esempio, in un albergo, la direzione
finanziaria si occupa di reperire e impiegare le risorse destinate alla relazione del piano marketing.
L'amministrazione deve gestire costi e ricavi per aiutare il marketing a valutare il conseguimento dei
propri obbiettivi.
Concorrenti: ogni impresa si trova a dover affrontare una vasta gamma di concorrenti che sono già
attivi sul mercato. Secondo il concetto di marketing, l’impresa per avere successo e funzionare, deve
offrire ai propri clienti/consumatori un livello di soddisfacimento dei desideri e dei bisogni in maniera
nettamente superiore rispetto ai concorrenti. I responsabili di marketing non possono limitarsi ad
adeguare l’offerta alle esigenze dei clienti in target, ma devono anche considerare soprattutto le
strategie adottate dalle altre imprese che servono i medesimi mercati. Ciascuna impresa si trova quindi
obbligata a fronteggiare 4 livelli di concorrenza, i quali si dividono in due tipi di concorrenza: -
diretta
-indiretta.
Concorrenza diretta:
1.aziende che offrono ai medesimi clienti prodotti simili/servizi ad un prezzo analogo.
2.aziende che offrono il medesimo prodotto o la stessa classe di prodotti Concorrenza
indiretta:
3.in senso più ampio tutte le aziende che offrono il medesimo servizio
4.in senso ancora più ampio, tutte le aziende che competono per la stessa quota di spesa dei
consumatori.
La concorrenza diretta, quindi, si ha tra le imprese che rivolgendosi agli stessi clienti o segmenti di
domanda offrono prodotti o servizi realizzati con gli stessi processi produttivi o tecnologie con la
combinazione prezzo/prodotto analoghi.
La concorrenza indiretta, invece, si ha tra imprese che rivolgendosi agli stessi clienti offrono
prodotti o servizi realizzati con processi produttivi differenti e con una combinazione
prezzo/prodotto diversa. Può verificarsi anche un’intensa concorrenza all’interno del settore.
Vediamo alcune situazioni in cui ciò si potrebbe verificare:
-elevata frammentazione del settore maggiore tendenza a porre in essere guerre di prezzo
-staticità del settore o basse prospettive di crescita
-presenza di elevati costi fissile imprese competono sul prezzo per poter ampliare i
propri volumi di vendita/produzione
-altre attività che agevolano gli operatori del settore dell’ospitalità nel finanziamento delle
transazioni o li assicurano contro i rischi delle operazioni di vendita o di acquisto di prodotti e servizi.
I clienti: le imprese del settore per l’ospitalità devono osservare con attenzione le cinque tipologie di
mercati. Ciascuna tipologia di mercati presenta speciali caratteristiche che richiedono uno studio
approfondito da parte del venditore:
1.individui o famigli che acquistano servizi di accoglienza (mercati di consumo)
2.clienti business che acquistano servizi alberghieri in base alla propria attività (mercati
business)
3. rivenditori che acquistano per poi rivendere (mercati di rivenditori)
4. enti e istituzioni che acquistano servizi di ospitalità (mercati istituzionali)
5.acquirenti di altri paesi. (mercati internazionali)
MACROAMBIENTE:
L'impresa e tutti gli altri attori del microambiente operano in un macroambiente, il quale è dominato
da 6 forze che determinano le opportunità e le minacce:
1.ambiente demografico: la demografia è lo studio delle popolazioni umane in termini di dimensioni,
densità, collocazione geografica, età, sesso, razza, e altri parametri statistici. L'ambiente demografico
è di grande interesse per il marketing, poiché è costituito dalle persone che compongono il mercato. I
cambiamenti dell’ambiente demografico globale esercitano una forte influenza sulle attività
commerciali.
2.ambiente economico: i mercati non hanno bisogno solo di consumatori ma anche di potere
d’acquisto. Questo ambiente è il risultato di una serie di fattori che influenzano per la stragrande
maggioranza il potere d’acquisto e i modelli di spesa del consumatore. Le varie nazioni presentano
livelli differenti e schemi di distribuzione del reddito differenti. Alcuni paesi, ad esempio, sono
caratterizzati da economie di sussistenza, ossia consumano la maggior parte della loro produzione
agricola e industriale e offrono poche opportunità di mercato. All'estremo opposto vi sono invece i
paesi che sono caratterizzati da economie industriali, le quali invece rappresentano un ricco mercato
per beni di diversa natura. (vedi cambiamenti livelli anni ‘90 USA, super ricchi, economia globale)
3.ambiente naturale: questo ambiente comprende tutte le risorse naturali indispensabili per l’impresa
o che sono influenzate dalle attività di marketing. Le imprese dovrebbero essere consapevoli di alcune
tendenze ambientali. La prima riguarda la progressiva carenza di materie prime (aria e acqua). La
seconda riguarda l’inquinamento, poiché le industrie continueranno inevitabilmente a danneggiare la
qualità dell’ambiente naturale.
4.ambiente tecnologico: la tecnologia è la forza che incide maggiormente sulle nostre vite. Ci ha
portato innumerevoli benefici come l’accesso wireless a internet, la possibilità di inviare documenti
per tutto il mondo attraverso mail, fax, mezzi di trasporto per raggiungere altre parti del pianeta a costi
relativamente economici. Lo sviluppo della tecnologia consente agli individui di interagire mediante
piattaforme web come skype, freeconference.com,etc..
5.ambiente politico: sulle decisioni di marketing incide fortemente l’ambiente politico, ossia, la
legislazione, gli organi politico-istituzionali, e i gruppi di pressione che esercitano la propria influenza
o impongono restrizioni alle organizzazioni e ai singoli individui che compongono la società.
6.ambiente culturale: si compone delle istituzioni e delle altre forze che influenzano i valori di
fondo, le percezioni, le preferenze e i comportamenti di una società. Tutte queste caratteristiche
possono incidere sul processo decisionale di marketing. Inoltre, le imprese all’avanguardia che si
impegnano nel sociale incoraggiano i propri dirigenti ad andare oltre il dettato delle norme scritte,
lasciandosi guidare dai principi dell’etica. Queste imprese socialmente responsabili si impegnano
attivamente a tutelare l’ambiente e gli interessi a lungo termine dei consumatori. A proposito, al fine
di attuare un comportamento socialmente responsabile e migliorare la propria immagine aziendale,
alcune imprese si sono attaccate ad alcune cause di rilevanza sociale, dedicandosi così alla raccolta
fondi per beneficenza, spesso attraverso lo sviluppo di partnership con organizzazioni no-profit.
Il monitoraggio dell’ambiente
Molte imprese del settore dell’ospitalità hanno tratto giovamento dal ricorso a un piano di
monitoraggio dell’ambiente esterno. Questo strumento prevede 4 fasi:
1.delimitazione delle aree ambientali da monitorare
2.definizione dele modalità di raccolta delle informazioni incluse le fonti, la frequenza e le figure
responsabili di tale attività
3.applicazione del piano di raccolta dati
4.analisi dei dati e il loro utilizzo all’interno del processo di pianificazione del mercato.
Per concludere, le forze esterne, quindi l’analisi del macroambiente, rientrano nell’analisi swot o
pestel, la quale è una matrice di sintesi di aspetti positivi (punti di forza e opportunità) e negativi
(punti di debolezza e minacce). Essendo una sintesi dell’analisi bisogna riportare semplicemente il
dato, senza anticipare obiettivi e strategie. Nel macroambiente, possiamo trovare differenti tipi di
turismo:
-turismo inbound
-turismo outbound
-turismo domestico
Abbiamo, oltremodo, differenti forme di turismo: (lato domanda)
-turismo interno
-turismo nazionale
-turismo internazionale.
Le fonti di dati da cui possiamo attingere per il macroambiente si dividono in:
-livello internazionale: UNWTO, OECD, EUROSTAT.
-livello nazionale: ISTAT, BANCA D’ITALIA, ENIT, UNIONCAMERE/SNART, ASSOCIAZIONI
DI CATEGORIA.
3.VARIETA’.
Gli esperti credono che i big data saranno la base primaria di vantaggio competitivo. Chi raccoglie
meglio i dati e li sfrutta in maniera più strategica per la creazione di valore vincerà lo scontro
all’interno della concorrenza. Di solito, quindi, i marketing manager sono sovraccarichi di
informazioni e di dati e spesso sopraffatti da essi. Malgrado l’innumerevole quantità di dati, i manager
si lamentano di non avere sufficienti dati, ma questo non significa che non ne hanno a disposizione, ne
hanno, ma non quelli del tipo giusto. Non hanno bisogno di più informazioni: hanno bisogno di
informazioni e dati migliori.
La sistematica produzione di conoscenza di marketing è alla base dell’attività decisionale
manageriale.
ANALYSIS DECISION PLANNING PROGRAMS ACTION CONTROL
(In quest’ultima fase si fa un feedback attraverso l’analisi e il processo ricomincia)
Gestire le informazioni di marketing
Quindi i sistemi informativi di marketing e di ricerca di marketing di un’impresa non possono
limitarsi a generare grandi quantità di informazioni. Il valore reale della ricerca di marketing dipende
da come queste informazioni vengono utilizzate e in base alle conoscenze che forniscono sul cliente.
Il sistema informativo di marketing (MIS, marketing information system)
Il sistema informativo di marketing è un sistema integrato composto da persone, dalle attrezzature,
metodi e tecniche al fine di raccogliere, classificare, analizzare, valutare e distribuire informazioni
necessarie, tempestive e precise ai responsabili delle decisioni di marketing. Il MIS inizia e finisce con
il responsabile di marketing ma dovrebbe coinvolgere tutti gli attori dell’azienda. Il sistema di
marketing è composto da 4 fasi:
1. Il MIS interagisce con i manager per valutare le esigenze formative: un sistema efficiente
informativo di marketing ricerca un equilibrio tra le informazioni di cui i manager
desidererebbero disporre e quelle che per loro sono davvero necessarie e ottenibili.
2. Poi il MIS genera le informazioni necessarie (prodotto di rilevazioni interne, marketing
intelligence e ricerche di marketing) attraverso le rilevazioni interne: (fonti interne alla rete
aziendale, grazie alle quali si riescono a reperire tutte le info sui clienti e sul mercato sia
in forma elettronica che non)dove si possono reperire informazioni sui dati storici della
clientela ( di importanza vitale per migliorare il servizio) attraverso dei data base (chiamati
ora data warehouse,i quali hanno il compito di reperire dati sulla clientela in un’unica sede
più accessibile. Informazioni sulle tendenze della clientela: sono essenziali per la
pianficazione e per il revenue management. Ci son diverse informazioni: schemi ricorrenti di
prenotazioni, cancellazioni, percentuali di riconversione, schemi ricorrenti di overbooking,
tendenze storiche di affluenza in alta, media e bassa stagione, modelli di rendimento per
stagione. Per avere le informazioni sulla clientela, è necessario ricorrere a un sistema che
integri quasi o tutte le seguenti tecniche: comment card della clientela, ascoltare e parlare
con i clienti, sistemi automatizzati, mystery shopper (clienti misteriosi, ossia finti
acquirenti che agiscono da clienti e che riferiscono sulla loro esperienza), informazioni
registrate tramite POS.
3. Gli analisti dell’informazione elaborano queste informazioni per renderle più sfruttabili;
4. Infine, il MIS distribuisce i dati ai manager nella loro forma corretta e al momento giusto per
aiutare la pianficazione,l’implementazione e il controllo del marketing.
Come abbiamo già affermato, le informazioni necessarie sono il prodotto di rilevazioni interne,
marketing intelligence e ricerche di marketing. Abbiamo ampliamente parlato delle rilevazioni
interne, e ora andremo a parlare del marketing intelligence.
Il marketing intelligence include le info quotidiane sugli sviluppi dell’ambiente di mercato che
aiutano i manager a predisporre e adottare piani di marketing sul breve periodo. Esistono tre tipologie
di fonti di marketing intelligence:
Ricerca di marketing
I manager non possono sempre limitarsi ad attendere l’arrivo di informazioni dal sistema di marketing
intelligence, poiché spesso hanno bisogno di studi ad hoc su situazioni specifiche. La ricerca di
marketing è un processo che identifica e definisce le opportunità e i problemi di marketing, tiene
sotto controllo e valuta le azioni e le prestazioni, e infine, comunica i risultati e le implicazioni al
management. Il processo di ricerca di marketing è composto da 4 fasi:
1.definizione del problema e degli obbiettivi della ricerca
2.preparazione del piano di ricerca
3.implementazione del piano di ricerca
4.interpretazione e comunicazione dei risultati del piano di ricerca.
Nella prima fase, i manager devono lavorare a stretto contatto con i ricercatori di marketing per
definire il problema e gli obbiettivi della ricerca. I primi comprendono al meglio il problema o la
decisione per la quale le informazioni sono necessarie, mentre i secondi sono esperti della ricerca di
marketing e delle tecniche per ottenere informazioni. Mettiamo che il problema sia già ben definito, il
manager e il ricercatore devono in primo luogo stabilire gli obbiettivi della ricerca. Un progetto di
ricerca può assumere diverse forme in relazione agli obbiettivi che si vogliono raggiungere:
1.ricerca esplorativa, mira a raccogliere informazioni preliminari che aiuteranno a determinare il
problema e a suggerire ipotesi.
2.ricerca descrittiva, punta a descrivere le dimensioni e la composizione del mercato.
3.ricerca causale: volta a esaminare ipotesi sulle relazioni causa-effetto.
Spesso i manager iniziano con una ricerca di tipo esplorativo, alla quale fanno susseguire una ricerca
di tipo descrittivo/causale.
Nella seconda fase, viene richiesta la determinazione del fabbisogno informativo e la preparazione di
un piano di raccolta dati. Per determinare informazioni specifiche, è necessario l’utilizzo dei dati
primari, mentre se si vuole ottenere un’informazione più generica è necessario l’utilizzo dei dati
secondari. In generale, i ricercatori iniziano dapprima raccogliendo una serie di dati secondari, i
quali solitamente sono più rapidi da raccogliere e con un costo inferiore rispetto ai primari. Invece
altri ricercatori utilizzano i dati primari predisponendo brevi questionari che sottopongono ai soggetti
intervistati.
Approcci alla ricerca:
Approccio esplorativo: metodo qualitativo, è composto da tre fasi:
1.osservazione
2.astrazione
3.regola generale
Questo tipo di approccio ha bisogno di un procedimento induttivo, perché mira alla conoscenza
generale attraverso la conoscenza di n. casi particolari. La formazione del campione avviene
attraverso un procedimento logico e basato sull’esperienza. Il field è ristretto, poiché basato sulla
figura del moderatore-osservatore, small sample). La rappresentazione dei risultati è verbale. La
rilevazione delle domande avviene attraverso domande aperte, organizzate in sequenza
destrutturata. (traccia o scaletta).
Approccio descrittivo: metodo quantitativo, è composto da 4 fasi:
1.studio delle fonti
2.formulazione di una teoria
3.osservazione
4.verifica
Queste 4 fasi vengono utilizzate nell’approccio di ricerca descrittivo e causale. Questo tipo di
approccio necessita di un procedimento deduttivo, perché enuncia una teoria generale verosimile e
ne cerca dimostrazione attraverso l’osservazione (esame di situazioni particolari). Inoltre, la
formulazione del campione avviene tramite procedimento statistico, il field è estensivo supportato
da tecnologie informatiche. La rappresentazione dei risultati è di tipo numerico, supportate da
grafici quantitativi. La rilevazione dei dati avviene sottoforma di domande chiuse (questionario) e
l’elaborazione dei dati avviene tramite algoritmo statistico.
N.B.: I FIELD POSSONO ESSERE DI TRE TIPOLOGIE: CATI, CAPI, CAWI.
Sono presenti anche delle ricerche integrate, le quali possono essere di due tipologie:
1.ricerca qualitativa
2.ricerca quantitativa
A seguito di ciò, possiamo dire che i tre approcci base della ricerca sono:
1.osservazione: il quale consiste nel raccogliere dati primari attraverso l’osservazione di persone,
azioni e situazioni rilevanti.
2.sondaggio: è la tecnica di approccio della ricerca più adatta a raccogliere informazioni descrittive,
e può essere:
-strutturato: utilizza elenchi di domande formali alle quali gli intervistati devono rispondere tutti
nello stesso modo
- non strutturato: pernette al ricercatore di interrogare gli intervistati e di condurre il colloquio in
funzione delle loro risposte.
Il sondaggio può anche essere:
-diretto: il ricercato pone delle domande dirette sul comportamento dell’intervistato (“perchè lei non
mangia da Mc Donald’s?”)
-indiretto: la domanda verrebbe posta dal ricercatore in maniera più indiretta, del tipo “che tipo di
persone mangiano da Mc Donald’s?”
Il vantaggio principale del sondaggio è la sua flessibilità, che può essere sfruttata per ottenere molti e
differenti generi di informazioni in situazioni di marketing differenti. Il sondaggio, inoltre, produce
informazioni in maniera più rapida e più economica rispetto alla ricerca sperimentale e ai modelli
di osservazione.
3. ricerca sperimentale: il metodo più valido dal punto di vista scientifico ed è concepito per cogliere
le relazioni causa-effetto. Se l’esperimento congegnasse ben ed eseguisse correttamente, i
responsabili della ricerca di marketing potrebbero ottenere risultati affidabili.
Metodi di contatto
Le informazioni possono essere raccolte tramite posta, telefono o attraverso interviste personali o
mediante internet.
I questionari postali
Vantaggi: I questionari postali presentano molti vantaggi:
- possono essere impiegati per raccogliere quantità di informazioni considerevoli a un basso
prezzo per intervistato.
- Gli intervistati possono fornire risposte più sincere e più chiare, rispetto ai questionari per
telefono o a un intervistatore di cui non hanno mai sentito parlare.
-sono comodi per gli intervistati, perché possono rispondere ad esso quando hanno tempo
- rappresentano un sistema efficace per raggiungere chi viaggia spesso, come coloro che
organizzano eventi.
Svantaggi:
-sono poco flessibili,
-richiedono domande semplici e una terminologia chiara,
-implicano che tutti i soggetti rispondano alle domande nello stesso identico ordine -impediscono
al ricercatore di modificare le domande in base alla risposta precedente.
Interviste telefoniche:
Vantaggi:
-permettono di raccogliere le risposte rapidamente,
-offrono una maggiore flessibilità rispetto ai questionari postale,
-gli intervistatori possono spiegare le domande che non vengono comprese,
-possono saltare alcune domande
-soffermarsi su alcune in relazione alle rispose degli intervistati. Svantaggi:
-costo per intervistato è superiore a quello dei questionari postali
-vi è la possibilità che alcuni soggetti non siano disposti a discutere argomenti personali con un
estraneo.
Un'altra forma di sondaggio telefonico che sta prendendo sempre più piede è quella che vede il cliente
che si sottopone volontariamente all’intervista chiamando un apposito numero telefonico (numero
verde.)
Intervista personale: questo tipo di intervista assume due forme:
1.individuale: il colloquio avviene in casa, in ufficio, per strada o nei centri commerciali. In qualche
caso per le interviste più lunghe, l’intervistato riceve un piccolo compenso per il tempo dedicato.
Implicano in genere il campionamento ragionato, nel quale all’intervistatore vengono fornite
informazioni generali sui soggetti da intervistare.
Svantaggi: sono il costo e il campionamento. Questo genere di intervista può costare tre o 4 volte
più del colloquio telefonico.
Una forma comune di intervista di gruppo è la focus group, i quali vengono condotti da un
moderatore esperto che per qualche ora invita da 6 a 10 soggetti a riunirsi a parlare di un prodotto, un
servizio o un’azienda. Di solito, i partecipanti ricevono un piccolo compenso o degli omaggi per la
partecipazione e la riunione viene tenuta in un luogo piacevole dove vengono offerti generi di
conforto per creare un ambiente il più possibile rilassato. Prima di affrontare temi specifici, il
moderatore inizia a fare domande generali stimolando una discussine aperta e spontanea che riesca a
mettere in moto delle dinamiche di gruppo che porteranno poi a far emergere sensazioni e riflessioni
sincere.
2.approfondita: sono un’altra forma di indagine personale qualitativa. Si tratta di interviste che fanno
uso di domande a risposta aperta che permettono al ricercatore di sondare e giungere a conoscenza
nella maniera più approfondita del comportamento dei consumatori.
La ricerca qualitativa è utile per acquisire una conoscenza a livello di definizioni e concetti. Una
buona comprensione dei concetti è fondamentale per predisporre un buon strumento d’indagine. È per
questo che focus group e l’intervista approfondita spesso fanno parte dei processi di sviluppo
d’indagine. La ricerca qualitativa è utile anche per una corretta valutazione dei risultati dell’indagine.
Ricerca di marketing online
La crescita di internet ha avuto un impatto fortissimo su come vengono condotte le ricerche di
marketing. Sempre di più, i ricercatori stanno raccogliendo dati primari attraverso la ricerca di
marketing online, dunque attraverso: sondaggi, esperimenti online, rilevamento dei comportamenti
del consumatore su internet oppure attraverso focus group online. Questi ultimi, sono un piccolo
gruppo di persone online con un moderatore addestrato allo scopo di parlare di un prodotto, un
servizio o un’azienda e ottenere informazioni qualitative sui comportamenti dei consumatori.
Pianificazione del campione
I ricercatori di marketing in genere traggono delle conclusioni che riguardano gruppi di consumatori a
partire da un campione. Un campione è un segmento di popolazione selezionato in rappresentanza
dell’intera popolazione. L'individuazione del campione richiede solitamente 4 decisioni:
1. Chi bisogna sottoporre ad indagine?
2. Quante persone occorre sottoporre ad indagine? i campioni più grandi danno più risultati
affidabili rispetto ai campioni più piccoli
3. Quali sono i criteri per la scelta del campione? I membri del campione potrebbero essere
scelti per l’intera popolazione (campione probabilistico), persone dalle quali il ricercatore
potrebbe ottenere informazioni più facilmente (campione di convenienza), oppure per numero
specifico di partecipanti da ciascuno dei diversi gruppi demografici (campione per quote)
4. Quando bisogna effettuare l’indagine? Giorno e ora dovrebbero essere rappresentativi del
flusso della clientela.
Strumenti di ricerca
Nella raccolta dei dati primari, i ricercatori dispongono di una buona scelta di strumenti, tra cui il
questionario e gli strumenti meccanici.
Il questionario è al momento lo strumento di indagine di gran lunga più comune ed è costituito da
una serie di domande presentate a un soggetto intervistato tramite mail, telefono, di persona oppure
online. Dato che esistono molti modi per porre le domande, il questionario è molto flessibile.
Dovrebbero essere sviluppati e testati con attenzione (fase pilota) prima di essere utilizzati su vasta
scala. La forma della domanda può influenzare la risposta. I ricercatori, infatti, distinguono tra
domanda a risposta chiusa e le domande a riposta chiusa. Le prime contemplano tutte le possibili
risposte e il soggetto deve semplicemente fare una scelta tra di esse. La seconda, invece, permette agli
intervistati di rispondere a parole proprie. Queste ultime risultano particolarmente utili nelle ricerche
di tipo esplorativo, al contrario le domande a risposta chiusa forniscono risposte più facili da
interpretare e classificare.
Alcune accortezze sul questionario:
1.usare parole semplici
2.evitare domande ambigue o vaghe
3.evitare domande ridondanti o poco significative
4.disporre le domande secondo un ordine logico.
5.collocare le domande delicate alla fine
6.specificare chiaramente i termini dubbi fin da subito
7.non chiedere di ritornare troppo indietro nel tempo.
I ricercatori utilizzano anche strumenti meccanici, per monitorare il comportamento del
consumatore. Questi metodi consentono di misurare come le percezioni e i comportamenti cambiano
in funzione di differenti stimoli di marketing.
Presentazione del piano di ricerca
In questa fase, i ricercatori di marketing dovrebbero sintetizzare il piano in una proposta scritta.
Quest'ultima è particolarmente importante quando il soggetto è vasto ed articolato o quando
l’esecuzione della ricerca sarà affidata a un’agenzia esterna. La proposta dovrebbe includere anche i
costi della ricerca. L'esistenza di un documento scritto contenente il piano o la proposta di ricerca
garantisce che il responsabile di marketing e i ricercatori abbiano considerato tutti gli aspetti
importanti del progetto.
Implementazione del piano di ricerca
Il ricercatore avvia il piano di ricerca raccogliendo, elaborando e analizzando le informazioni. La
raccolta dei dati può essere compiuta dal personale interno, addetto alla ricerca marketing o da
agenzie esterne. Nel primo caso l’azienda ha un maggior controllo sul processo di raccolta e sulla
qualità dei dati, mentre le agenzie esterne specializzate in quest’operazione spesso fanno il lavoro più
rapidamente e a costi inferiori. I dati raccolti devono poi essere elaborati e analizzati per esternare
informazioni e risultati importanti. Si procede poi alle elaborazioni con programmi informatici di
vario tipo.
Interpretazione e comunicazione dei risultati
A questo punto finale, il ricercatore deve interpretare i risultati, trarre le conclusioni e comunicarle al
management. Il ricercatore dovrebbe evitare di sommergere i manager di numeri, elaborazioni
statistiche complesse ed elementi che richiedono attenzione, in quanto i manager stessi desiderano
semplicemente ottenere quei risultati che risulteranno utili per il processo decisionale.
L'interpretazione non dovrebbe essere lasciata esclusivamente al ricercatore. I risultati possono essere
interpretati in modo differente, e una discussione tra i ricercatori e i manager aiuterà a individuare
l’interpretazione più adatta. L'interpretazione è una fase molto importante del processo di marketing.
Anche la ricerca migliore perde di significato se un manager accetta ciecamente delle interpretazioni
errate. Manager e ricercatori, pertanto, dovrebbero lavorare a stretto contatto per l’interpretazione dei
risultati della ricerca in quanto entrambi condividono la responsabilità del processo di ricerca e delle
decisioni risultanti. È importante che i manager ricordino che la ricerca è la quarta e ultima fase del
processo di ricerca e che il compito dei ricercatori è quello di eseguirne tutte le fasi. Le informazioni
di marketing non hanno alcun valore finché i manager non le sfruttano per assumere decisioni
migliori. Le informazioni raccolte devono raggiungere i responsabili marketing giusti al momento
opportuno.
La ricerca di marketing nelle piccole imprese
La maggior parte dei dirigenti delle piccole imprese sono convinti che la ricerca di marketing possa
essere eseguita solamente da esperti professionisti altamente qualificati che lavorano in grandi
imprese con cospicue entrate economiche da dedicare alla ricerca. Sono invece moltissime le tecniche
di ricerca di marketing che possono utilizzare le piccole imprese e che hanno oltretutto una spesa
irrisoria. I manager delle piccole imprese possono ottenere buone informazioni di marketing
semplicemente osservando ciò che gli sta intorno: quindi i ristoratori possono valutare il loro mix di
clientela registrando il numero e il tipo di cliente che frequentano il ristorante nei diversi orari della
giornata, mentre la pubblicità dei concorrenti può essere monitorata raccogliendo le inserzioni
pubblicitarie che compaiono sui social media. I manager possono condurre ricerche informali
utilizzando limitati campioni di convenienza. Le piccole imprese possono ottenere dati secondari. A
volte la ricerca può essere svolta da volontari e studenti universitari, infatti spesso, molte università
sono in cerca di piccole imprese che fungano da casi per progetti di corsi di ricerca di marketing.
Con comportamento d’acquisto quindi si fa riferimento al comportamento assunto dai clienti finali,
ossia dagli individui o dalle famiglie che acquistano beni e servizi destinati al consumo personale. Il
mercato del consumo è l’insieme di tutti questi individui e famiglie. Bisogna ricordare inoltre che i
consumatori variano molto in termini di:
-età
-reddito
-livello di istruzione e gusti personali
-acquistano una grande varietà di beni e servizi.
Oggi, il mercato è diventato altamente competitivo, con la presenza di moltissimi hotel e ristoranti.
Inoltre, nel corso degli ultimi anni i settori dell’ospitalità e dei viaggi hanno risentito fortemente gli
effetti della globalizzazione. A proposito di globalizzazione, vediamo come società alberghiere con
sede in diversi paesi, dalla Germania, Stati Uniti e a Hong Kong, si affrontano senza esclusioni di
colpi in mercati come Singapore e Giappone. Il risultato che otteniamo da questi scontri è un mercato
internazionale fortemente competitivo con imprese che lottano per conquistarsi la propria fetta
(sempre più grande) di consumatori. Per vincere questa battaglia, infatti, le aziende investono in
ricerca al fine di sapere che cosa i clienti vogliono acquistare, quali destinazioni preferiscono, quali
sono i servizi importanti per loro, come acquistano e perché acquistano. Quindi, la domanda
fondamentale che dobbiamo porci è: “come rispondono i consumatori ai diversi stimoli di marketing
che un’impresa potrebbe proporre?” l’azienda che riesca veramente a capire in che modo i
consumatori risponderanno alle diverse caratteristiche dei prodotti, ai prezzi e alle sollecitazioni della
pubblicità ha un vantaggio notevole rispetto alla concorrenza. Il punto di partenza di queste ricerche è
il modello del comportamento d’acquisto, illustrato nella figura sovrastante, la quale mostra come
il marketing e altri stimoli penetrano nella cosiddetta “scatola nera dell’acquirente” e producono
determinate risposte. Gli operatori di marketing devono comprendere cosa c’è nella scatola nera.
Sul lato sx della figura, gli stimoli di marketing sono composti dalle 4 p: product, place, price e
promotion. Gli altri stimoli includono le forze e gli eventi principali che caratterizzano l’ambiente in
cui si muove l’acquirente. Tutti questi stimoli arrivano alla scatola nera dell’acquirente dove vengono
trasformati nel set di risposte d’acquisto riportate sulla dx.
Caratteristiche personali che influiscono sul comportamento dei consumatori Gli
acquisti dei consumatori sono fortemente influenzati da:
1.fattori culturali
2.fattori sociali
3.fattori personali
4.fattori psicologici
La maggior parte di questi elementi non può essere controllata dagli operatori di marketing che deve
però tuttavia tenerli in considerazione.
Fattori culturali: esercitano la maggior influenza sul comportamento d’acquisto del consumatore. I
fattori culturali si dividono in:
cultura: è la principale determinante del desiderio della persona e del comportamento, di essa fanno
parte infatti: valori fondamentali, percezioni, desideri e comportamenti di una persona, la quale si
esprime attraverso elementi tangibili come il cibo, l’architettura, l’abbigliamento e l’arte.
-subcultura: nazionalità, religioni, gruppi etnici e aree geografiche.
-cross-cultural marketing: è la pratica di includere aspetti etnici e prospettive interculturali nel
marketing dell’organizzazione.
-classi sociali: è la divisione della società relativamente stabile, i cui membri condividono valori,
interessi e comportamenti simili. Esempio: reddito, nascita, appartenenza ad una stirpe, etc.
Fattori sociali: nei fattori sociali possiamo ritrovare:
-gruppi di consumatori: gruppi di riferimento, gruppi di appartenenza, gruppi di aspirazione, etc.
-famiglia: la più importante organizzazione d’acquisto della società, i suoi componenti esercitano una
forte influenza sul comportamento d’acquisto.
-influenza del passaparola: può avere un forte impatto sul comportamento d’acquisto del
consumatore. Il parere di amici, parenti, vicini, etc.…è percepito più credibile rispetto ad altre fonti
commerciali come la pubblicità o gli agenti di vendita. I leader di opinione, ad esempio, in un gruppo
di riferimento, sono persone che grazie ad abilità, conoscenze, personalità o caratteristiche particolari,
esercita la propria influenza sugli altri.
-social network online: nel corso degli ultimi anni, sulla scena è comparsa una nuova forma di
interazione sociale: i social network online. Si tratta di comunità web in cui le persone socializzano o
si scambiano informazioni o opinioni.
-ruoli e status: l’insieme delle attività che le persone che circondano l’individuo si aspettano dal
ruolo, e il livello di stima generale attribuito a tale ruolo (status).
Fattori personali: i fattori personali, possiamo dire che sono i seguenti:
-età e fase del ciclo di vita: i tipi di beni e servizi che gli individui acquistano variano nel corso della
vita. Le preferenze per le attività del tempo libero, la destinazione dei viaggi, l’alimentazione e
l’intrattenimento spesso sono correlati all’età. Un marketing di successo per i diversi segmenti di età,
quindi, richiede strategie specifiche e destinato a uno specifico target. Il comportamento d’acquisto,
inoltre, viene plasmato anche dalle fasi del ciclo di vita familiare. In genere i giovani non sposati non
hanno particolari vincoli finanziari e spendono in buona parte gran parte del loro reddito.
A questo punto, siamo pronti per osservare in che modo i consumatori prendono le proprie decisioni
d’acquisto. La figura sovrastante mostra che il processo decisionale d’acquisto è costituito da 5 stadi:
1. Riconoscimento del bisogno
2. Ricerca di informazioni
3. Valutazione delle alternative
4. Decisione d’acquisto
5. Comportamento post acquisto
Questo modello mette in rilievo come il processo abbia inizio molto prima dell’effettiva decisione e si
protragga anche per lungo tempo dopo l’acquisto.
Si adatta sempre questo processo? No, dipende da:
rischio percepito
-esperienza/familiarità
- frequenza di acquisto e di consumo.
Riconoscimento del bisogno
Il processo d’acquisto inizia quando l’acquirente riconosce un problema o un bisogno. L'acquirente
avverte una differenza fra il suo stato attuale e quello desiderato. Il bisogno può essere innescato da
uno stimolo esterno: dall’esperienza precedente, la persona ha imparato a far fronte a questo bisogno
ed è quindi motivata verso oggetti che sono in grado di soddisfare questo bisogno.
Gli operatori di marketing devono compiere ricerche sui consumatori per scoprire che tipo di bisogni
o problemi li hanno portati ad acquistare un prodotto, quale sia stata l’origine di questi bisogni e in
che modo abbiano indotto i consumatori a scegliere questo particolare prodotto. Attraverso la raccolta
di questo tipo di informazioni, gli esperti di marketing riescono ad identificare gli stimoli che con
maggior frequenza stimola interesse verso il prodotto e a sviluppare programmi di marketing che
fanno leva su di essi. Gli operatori di marketing possono anche dimostrare come il loro prodotto possa
rappresentare una soluzione al problema dell’acquirente.
Ricerca di informazioni
Uno dei momenti più importanti prima di acquistare un prodotto è proprio quello della ricerca delle
informazioni e della valutazione delle alternative, ancor prima di recarsi nel punto vendita vero e
proprio e di prendere quindi una decisione, se acquistare o meno il prodotto di cui il consumatore
sente impellentemente il bisogno. Questo momento, infatti, proprio a seguito della sua importanza. Si
chiama zmot, zero moment of truth.
Se lo stimolo è forte e il prodotto è a portata di mano, è probabile che il consumatore lo acquisti
immediatamente; in caso contrario, potrebbe semplicemente memorizzare il proprio bisogno e andare
alla ricerca di informazioni pertinenti.
Il consumatore/acquirente prima di comprare un qualsiasi prodotto va alla ricerca di informazioni per
essere sicuro di ciò che andrà ad acquistare. Le fonti da cui il consumatore attinge per ricercare
informazioni sono di differenti tipologie:
-fonti personali: famiglia, amici, vicini, etc...
-fonti commerciali: pubblicità, venditori, etc...
-fonti pubbliche: riviste di settore, editoriali nelle sezioni viaggi di periodici, etc...
-internet: sito web dell’azienda e commenti di chi è stato ospite nella struttura.
Le risposte fornite dalle fonti personali hanno un impatto maggiore rispetto alla pubblicità, in quanto
vengono percepite come più credibili. Christopher Lovelock elenca queste fonti di informazioni come
modi in cui i consumatori possono ridurre il rischio nell’acquisto di un servizio: -ottenere info da fonti
personali rispettate
-cercare garanzie
-visitare le strutture di servizio o provare alcuni aspetti del servizio prima dell’acquisto
-chiedere ai dipendenti informazioni sui servizi concorrenti
-
esaminare elementi tangibili o altre evidenze fisiche
-utilizzare internet per confrontare le varie offerte di servizi
Attraverso la raccolta di informazioni, i consumatori incrementano la loro consapevolezza e
conoscenza delle scelte che sono a disposizione e delle caratteristiche del prodotto.
La valutazione delle alternative
Cosa determina quindi l’insoddisfazione o la soddisfazione nei confronti del prodotto per il cliente?
La risposta è da ritrovare nella relazione tra le aspettative del consumatore e le prestazioni percepite
rispetto al prodotto acquistato. Se il prodotto corrisponde alle aspettative, allora il cliente sarà
soddisfatto, al contrario, il cliente sarà insoddisfatto del suo acquisto. Proprio in questo caso, infatti,
quasi tutti gli acquisti, specie quelli di una certa importanza, si traducono in una forma di dissonanza
cognitiva, cioè un disagio causato dal post-acquisto. Tutti gli acquisti implicano dei compromessi. I
consumatori percepiscono un disagio derivato dall’aver acquistato gli svantaggi di quel prodotto
-
della marca scelta, perdendo allo stesso tempo i vantaggi della marca che non ha scelto. Inoltre, i
consumatori insoddisfatti possono agire in molti modi:
-possono restituire il prodotto
reclamare presso l’azienda richiedendo un rimborso o la sostituzione
-settore dell’ospitalità
-settore dei viaggi
Con meeting, convention, eventi speciali e altre iniziative.
Gli acquirenti aziendali si trovano a dover affrontare decisioni d’acquisto più complesse rispetto agli
acquirenti di beni di consumo. I loro acquisti spesso comportano l’esborso enorme di somme ingenti
di denaro, hanno caratteristiche tecniche complesse e richiedono considerazioni di carattere
economico e interazioni tra molte persone a tutti i livelli di organizzazione. Il processo d’acquisto
delle organizzazioni tende ad essere maggiormente formalizzato rispetto a quello dei consumatori e
comporta uno sforzo d’acquisto più professionale. Più complesso è l’acquisto, più è probabile che al
processo decisionale partecipino più persone.
5.acquirenti: hanno l’autorità formale per selezionare i fornitori e concordare i termini d’acquisto
6.custodi: hanno il potere di impedire che i venditori o le info raggiungano i membri dell’ufficio
acquisti.
Gli uffici acquisti variano per numero e tipo di partecipanti. I venditori che si rivolgono ai clienti
aziendali devono determinare i seguenti fattori:
chi sono i partecipanti con il maggior potere decisionale
-quali decisioni influenzano
-qual è il loro livello di influenza
-quali criteri di valutazione utilizza ciascun partecipante.
Quando un ufficio acquisti include più partecipanti, il venditore può non avere tempo materiale a
disposizione per raggiungerli tutti. L'importante rimane non scavalcare chi decide.
4. ricerca dei fornitori: è la fase in cui l’acquirente tenta di trovare il miglior fornitore.
5. richieste di soluzioni: fare delle proposte,
6. selezione dei fornitori: i membri dell’ufficio esaminano le proposte e passano alla selezione dei
fornitori in base a:
-camere da letto
-sale riunioni
-ristorazione
-personale di assistenza
-procedure di fatturazione
- check-in/check-out
-personale
-disponibilità di info online
7. specifiche dell’ordine: l’acquirente prepara l’ordine finale destinato all’hotel scelto, in cui
vengono incluse le specifiche tecniche dell’ordine. È la fase del processo d’acquisto industriale in
cui il compratore scrive l’ordine finale con i fornitori scelti, elencando tutte le specifiche tecniche, la
qualità richiesta, la data di cnsegna attesa, la polizza di restituzione, la garanzia,etc..
8. analisi dei risultati: l’acquirente conduce un’analisi dei risultati successiva all’acquisto del
prodotto. Nel corso di questa fase, l’acquirente valuta se il prodotto ha rispettato le specifiche
richieste e stabilisce se intende rivolgersi sempre allo stesso in un futuro.
Il mercato dei gruppi
Uno dei tipi più importanti di business delle organizzazioni è quello dei gruppi. È infatti importante
che i responsabili di marketing comprendano molto bene le differenze tra il mercato dei gruppi e
quello dei consumatori. Il primo è spesso più sofisticato e necessita di una maggiore quantità di
informazioni tecniche rispetto al mercato dei consumatori. Il mercato dei gruppi può essere diviso in 4
categorie principali:
1. convention
2. meeting di associazioni
3. meeting aziendali
4. gruppi delle organizzazioni sociali, militari, educativi, religiose e di confraternite (SMERF)
1. la convention è un mercato specializzato che richiede sempre più ampie strutture destinate al
meeting. In genere si tratta di meeting annuali di associazioni e di aziende e prevedono sessioni
generali, riunioni delle diverse commissioni e riunioni specifiche destinate a temi particolare. Esiste
anche la convention bureau sono organizzazioni di marketing non commerciali che aiutano gli hotel
al momento di stipulare i contratti per convention e meeting. Queste organizzazioni spesso sono
sostenute con il contributo delle associazioni alberghiere e sono gestite dalle camere di
commercio, delle aziende di promozione turistica o dalle amministrazioni locali.
- flessibilità dell’alloggio -
-flessibilità del prezzo
-arredamento e stile
-qualità del cibo
-esperienza dei partecipanti
Una location desiderabile e facilmente accessibile è il primo elemento considerabile nella scelta.
1. Segmentazione
2. definizione del mercato obiettivo
3. Posizionamento.
La prima è la divisione del mercato in gruppi di acquirenti che necessitano di prodotti e marketing mix
differenti. La seconda fase consiste nella definizione del mercato obiettivo, il quale è rappresentato da
uno o più segmenti a cui viene indirizzata l’offerta dell’impresa. La terza fase è quella del
posizionamento del mercato dove si ha la definizione della posizione competitiva del prodotto e la
creazione di un adeguato marketing mix. Non esiste un'unica metodologia di segmentazione di
mercato, dunque l’impresa deve provare a utilizzare diverse variabili di segmentazione.
Segmentazione geografica: è la divisione del mercato in unità territoriali quali paesi, regioni,
provincie, città o quartieri. Le imprese, inoltre, che coprono un’ampia area geografica stanno
differenziando prodotti, servizi, pubblicità, promozione e sforzo di vendita per adattarsi alle esigenze
di singole regioni, città, quartieri.
Segmentazione demografica: è la divisione del mercato in base a variabili quali età, sesso, stadio del
ciclo di vita, reddito, professione, livello di istruzione, religione, gruppo etnico e nazionalità.
Segmentazione in base al reddito: La segmentazione in base al reddito è la divisione del mercato in
base alle diverse classi di reddito che si formano.
Segmentazione psicografica: è la divisione del mercato in base a variabili quali la classe sociale, stili
di vita, personalità.
Intensità d’uso: i mercati possono essere segmentati in base all’intensità d’uso, distinguendo fra
bassi, medi e forti utilizzatori. I forti utilizzatori rappresentano spesso una piccola percentuale del
mercato, ma possono generare un’elevata percentuale del consumo complessivo di un bene o di un
servizio. Livello di fedeltà: il mercato può essere segmentato anche in base al grado di fedeltà degli
acquirenti.
Usare più basi di segmentazione: i marketer raramente limitano la loro analisi di segmentazione a
una sola o poche variabili. Piuttosto, utilizzano spesso basi di segmentazione multiple in uno sforzo
per identificare al meglio piccoli e meglio definiti segmenti di mercato.
I requisiti di una segmentazione efficace: esistono molte tipologie di segmentazione del mercato,
ma non tutti i criteri sono efficaci nella stessa maniera. Affinché, la segmentazione risulti efficace,
ciascun segmento deve presentare i seguenti requisiti:
-misurabilità
-accessibilità
-rilevanza
-praticabilità
La definizione del mercato obiettivo (target)
La segmentazione del mercato mette in luce le opportunità di ciascun gruppo di consumatori.
La valutazione dei segmenti di mercato
Ai fini della valutazione dei segmenti di mercato, l’impresa deve considerare tre fattori:
1. Dimensione e tasso di crescita
2. Attrattività strutturale 3. Propri obbiettivi e risorse.
1.in primo luogo, l’impresa deve raccogliere e analizzare i dati relativi al tasso di crescita attuale e alla
profittabilità prevista di ciascun segmento.
2. in secondo luogo, in alcuni casi i segmenti con dimensioni e tasso di crescita ottimali non
offrono attraenti prospettive di profitto.
3. in ultimo luogo, ogni impresa dovrebbe rapportare i segmenti ai propri obbiettivi e alle
proprie risorse. Alcuni segmenti interessanti potrebbero essere scartati senza indugio se appaiono
estranei agli obbiettivi a lungo termine dell’impresa.
La selezione dei segmenti di mercato e le strategie di copertura
Dopo aver valutato i vari segmenti di mercato, l’impresa deve stabilire quindi quali e quanti segmenti
servire, ossia deve selezionare i propri mercati obiettivo, il quale è un insieme di acquirenti che
condividono o i bisogni o le caratteristiche a cui l’impresa intende rivolgersi. Esistono tre tipologie di
strategie di copertura del mercato:
-marketing indifferenziato
- marketing differenziato -marketing
concentrato.
Marketing indifferenziato: l’impresa decide di ignorare le differenze fra i vari segmenti e si rivolge
all’intero mercato con un’unica offerta, concentrandosi sugli aspetti comuni invece che sulle
differenze nei bisogni dei consumatori.
Marketing differenziato: l’impresa deve rivolgersi a più segmenti di mercato con offerte specifiche.
Questa tipologia di marketing generalmente genera un volume di vendita complessivamente più alto
rispetto a quello indifferenziato.
Marketing concentrato: è particolarmente interessante per le imprese che dispongono di risorse
limitate. Invece di aspirare a una quota limitata di un grande mercato, l’impresa cerca di conquistare
un’ampia quota di uno o più mercati di minori dimensioni.
Micromarketing, marketing locale e solomo
Il marketing differenziato e quello concentrato adattano i propri programmi e offerte per soddisfare le
esigenze di diversi segmenti e nicchie di mercato.
Il micromarketing: è la pratica di personalizzare i prodotti e i programmi di marketing per soddisfare
i gusti di singoli individui e luoghi specifici.
Marketing locale: è la creazione di soluzioni e promozioni tarate in funzione delle esigenze e dei
desideri di gruppi di clienti locali, quali città, quartieri e le ubicazioni specifiche di ristoranti, hotel e
negozi.
Solomo: sempre più il marketing basato sulla posizione lega applicazioni social, posizione geografica,
e applicazione mobile. È il marketing diretto ai clienti che si avvicinano ad una specifica area
geografica.
La scelta della strategia di copertura del mercato
All'atto di scegliere la strategia di copertura del mercato, le imprese devono considerare una serie di
fattori, tra cui le risorse di cui dispongono.
-grado di omogeneità del prodotto: il marketing indifferenziato si addice maggiormente ai prodotti
uniformi. Al contrario, se si tratta di prodotti che posson variare nel design, è più indicata una
strategia di differenziazione o concentrazione.
-omogeneità del mercato: se la maggior parte degli acquirenti presenta gusti simili, compra quantità
analoghe del prodotto e mostra la medesima reazione agli sforzi di marketing, allora ha senso
utilizzare il marketing differenziato.
- strategie dei concorrenti: quando le imprese rivali si affidano ad una strategia di segmentazione,
l’approccio indifferenziato non può avere molte chance; invece, quando i concorrenti utilizzano un
marketing indifferenziato, l’impresa può assumere un vantaggio competitivo dal ricorso a una
strategia di differenziazione o di concentrazione.
Il posizionamento
Dopo aver scelto i seguenti segmenti obiettivo, l’impresa deve stabilire quale posizione assumere
all’interno di tali mercati. Il posizionamento è il modo in cui il prodotto viene definito dai consumatori
per gli attributi più importanti, ossia il posto che nella mente dei consumatori occupa.
Strategie di posizionamento
Esistono varie tipologie di posizionamento, l’impresa può optare per un posizionamento basato sugli
attributi specifici del prodotto, ossia il prezzo e le carattersitiche del prodotto possono essere
impiegate per posizionarlo sul mercato.
Il prodotto essenziale risponde alla domanda “che cosa sta comprando effettivamente il cliente?”
ogni prodotto è un pacchetto di servizi problem solving.
Il prodotto di facilitazione è l’insieme di strutture e servizi necessari per l’uso del prodotto
essenziale.
Nel settore dell’ospitalità e del turismo il cliente partecipa alla distribuzione della maggior parte dei
prodotti. Il suo coinvolgimento può essere diviso in tre fasi:
1. Fase di avvicinamento: la fase del ciclo vitale del prodotto in cui il cliente entra in contatto
con l’impresa attraverso una prima richiesta di informazioni.
2. Fase di consumo: ha luogo quando il cliente usufruisce del servizio
3. Fase di distacco: ha luogo quando dopo aver consumato il prodotto, il cliente si allontana
dall’impresa.
Interazione cliente-cliente
Un aspetto che suscita l’interesse dei ricercatori del settore ospitalità è l’interazione fra i clienti. Le
organizzazioni del settore dell’ospitalità devono saper gestire le interazioni fra i clienti affinché non
influenzino negativamente l’esperienza di altri ospiti.
Co-produzione del cliente
Nel settore dell’ospitalità i clienti spesso contribuiscono alla realizzazione del prodotto. Tale
partecipazione può accrescere la capacità dell’impresa e determinare al tempo stesso una maggior
soddisfazione del cliente e una riduzione dei costi.
Le decisioni relative alla marca
La creazione di marche di successo
Una marca è un nome, un termine, un segno, un simbolo, un design una combinazione di questi
elementi che identifica i beni e i servizi di un venditore e li differenzia da quelli dei concorrenti.
Il branding è l’atto di conferire a prodotti e servizi il potere derivante dalla marca. In sostanza si tratta
di creare una distinzione fra i prodotti.
Il valore della marca
Le marche sono più semplici di nomi e simboli. Sono elementi che giocano un ruolo chiave
nell’interazione con la clientela. Un brand forte ha un valore elevato. Il valore della marca è il valore
aggiunto che la marca conferisce a un bene o un servizio. Tale valore si riflette sia nei pensieri, sia
nelle percezioni, sia nelle reazioni dei consumatori nei confronti della marca, sia nei prezzi, nella
quota di mercato e nella redditività dell’impresa.
Il posizionamento della marca
Nell'ambito della decisione di marca, un aspetto importante è rappresentato dalle scelte di
posizionamento che vanno effettuate sulla base delle metodologie e tecniche, illustrate nel capitolo 7.
1. Deve suggerire le qualità e i benefici offerti dal prodotto 2.
Deve essere facile da pronunciare, riconoscere e ricordare.
3. Deve essere distintivo
4. Deve permettere una facile traduzione in un’altra lingua straniera.
5. Deve esserne possibile la registrazione e la tutela legale. Un nome di marca non può essere
registrato se già esistente.
I portafogli di marche
Talvolta l’estensione delle marche non è sufficiente per coprire tutti i target di mercato che l’azienda
potrebbe e vorrebbe raggiungere. Per questo motivo gli operatori sviluppano strategie di marketing
multibrand volte alla copertura di una molteplicità di segmenti di mercato.
Lo sviluppo di nuovi prodotti
L'impresa può ottenere nuovi prodotti in due modi. La prima strategia è quella di acquisire, ossia
l’acquisto di intere imprese, brevetti o licenze per la produzione di nuove idee sviluppate da altri.
L'altra possibilità è lo sviluppo di un nuovo prodotto mediante l’istituzione di un dipartimento di
ricerca e sviluppo interno.
Generazione delle idee
Il processo di sviluppo di un nuovo prodotto si apre con la generazione di nuove idee ossia la ricerca
sistematica di nuove idee di prodotto. Gli operatori di marketing devono tener conto di:
Idea: possibile nuovo prodotto che l’impresa ritiene di poter offrire al mercato.
Concetto: una versione elaborata dell’idea espressa in termini signficativi per il consumatore.
Immagine: il modo in cui i consumatori percepiscono un prodotto effettivo o potenziale.
Sperimentazione del concetto
La sperimentazione del concetto consiste nella prova su gruppi di consumatori obiettivo. I concetti di
nuovi prodotti possono essere presentati fisicamente o a livello simbolico.
Sviluppo della strategia di marketing
La fase successiva consiste nello sviluppare la strategia di marketing ossia nel progettare una strategia
iniziale per l’introduzione del prodotto sul mercato.
Analisi di business
Dopo le seguenti fasi, il management può esaminare la validità economica della proposta. Tale analisi
prevede una verifica delle previsioni di vendita, costi e profitti del nuovo prodotto, mirata a scoprire
se tali fattori soddisfano l’obiettivo dell’impresa. In caso affermativo, si potrà procedere con lo
sviluppo del prodotto, il quale potrebbe richiedere anche giorni, settimane, mesi o addirittura anni.
(prototipo) Test di mercato
Se supera i test funzionali e del consumatore, il prodotto viene sottoposto alla sperimentazione di
marketing, lo stadio nel quale il prodotto e il programma di marketing sono inseriti in contesti di
mercato.
Commercializzazione
I test di mercato forniscono alle imprese le informazioni necessarie per capire se lanciare il prodotto.
Se l’impresa intraprende il processo di commercializzazione, dovrà affrontare costi molto elevati,
specialmente nel primo anno per le pubblicità, promozioni. Nella commercializzazione, ci sono
diverse decisioni da prendere:
-scelta del momento di lancio
-dove viene lanciato (regione, mercato)
-mercato obiettivo, l’impresa deve rivolgere le attività promozionali ai gruppi più promettenti di
clienti potenziali.
I costi rappresentano la base del prezzo che un’impresa può applicare al proprio prodotto. Un’impresa
vorrà applicare un prezzo che copra i costi sostenuti per produrre, distribuire e promuovere il prodotto
oltre a coprire i costi il prezzo deve essere abbastanza elevato da consentire agli investitori di ottenere
un certo reddito. I costi possono assumere due forme, fissa e variabile.
Costi fissi: costi che non variano in ragione del livello di produzione o di vendite.
Costi variabili: costi che variano direttamente al variare del livello di produzione.
Costi totali: la somma dei costi fissi e variabili per ogni dato livello di produzione.
Considerazioni di carattere organizzativo
Il management dovrà decidere chi all’interno della organizzazione si occuperà di stabilire i prezzi.
Oggi molte imprese che operano nel settore dell’ospitalità si avvalgono di un reparto preposto al
revenue management, le quali sono tecniche per prevedere e gestire la domanda con lo scopo di
ottimizzare i profitti. La domanda viene gestita cambiando il prezzo. Spesso vengono definite delle
restrizioni per impedire che tutti i clienti approfittino dei prezzi più bassi, per esempio chiedendo di
prenotare con almeno due settimane di anticipo o di passare la notte fra sabato e domenica.
Fattori esterni che incidono sulle decisioni di prezzo
Fra i fattori esterni che incidono sulle decisioni di prezzo ci sono la natura del mercato e della
domanda, la concorrenza e altri elementi relativi all’ambiente esterno.
Mercato e domanda
Se i costi fissano il livello minimo del prezzo, mercato e domanda ne fissano quello massimo.
Cross-sellìng e upselling
Il cross-sellìng è la vendita a clienti già acquisiti di altri beni o servizi rispetto a quelli già acquistati.
L’upselling è addestrare gli addetti alle vendite e alle prenotazioni a offrire continuamente un prodotto
di prezzo più elevato che soddisferà meglio i bisogni del cliente, anziché accontentarsi di vendere
quello con il prezzo più basso.
La percezione di prezzo e valore da parte dei consumatori
In fin dei conti, e il consumatore a decidere se il prezzo di un prodotto è quello corretto. Il
management bello stabilire i prezzi deve tener presente in che modo i consumatori percepiscono il
prezzo è come questo incida sulle loro decisioni di acquisto. Come altre decisioni di marketing, anche
quelle relative ai prezzi devono essere orientare alla acquirente. I consumatori tendono a guardare al
prezzo finale per poi decidere se hanno ricevuto un buon valore. Segmenti di mercato diversi valutano
i prodotti in modo differente.
Un altro metodo di determinazione del prezzo orientato al costo è l’analisi del punto di pareggio
(break even point): l’impresa cerca di determinare il prezzo che le consentirà di chiudere in pareggio,
alcune imprese ricorrono a una variante di questo metodo che prende il nome di metodo del profitto
obiettivi, puntando a una determinata redditività dell’investimento.
Metodo basato sul valore percepito
Nella scelta del prezzo, si basa sulla perfezione del valore che ha l’acquirente e non sul costo per per il
venditore.
Metodo basato sulla concorrenza
Si tratta di stabilire il prezzo badandosi principalmente su quello praticato dai concorrenti più che sui
costi o sulla domanda.
Le strategie di prezzo
Le strategie di prezzo dei nuovi prodotti
Le strategie di prezzo in genere cambiano a mano a mano che il prodotto passa da uno stadio del ciclo
di vita al successivo.
La strategia del prestige pricing
Gli alberghi e i ristoranti che vogliono posizionarsi nel mercato come strutture di lusso ed eleganti, vi
entreranno con un prezzo elevato per avvalorare questa posizione.
La strategia di scrematura del mercato
La strategia di scrematura del mercato consiste nello stabilire un prezzo elevato quando il mercato non
è sensibile al prezzo.
La strategia di penetrazione nel mercato
Altre imprese stabiliscono un prezzo iniziale più basso che consenta di penetrare nel mercato in
profondità e nei tempi più brevi, attraendo rapidamente un elevato numero di acquirenti e
conquistando un’ampia quota di mercato. Sono diverse le condizioni che favoriscono la scelta di un
prezzo basso:il mercato deve essere molto sensibile al prezzo e il prezzo basso deve contribuire ad
allontanare la concorrenza.
Le strategie di prezzo dei prodotti già esistenti
Le strategie appena descritte vengono principalmente utilizzate durante la fase di introduzione di un
nuovo prodotto sul mercato.
La definizione dei prezzi di un pacchetto di prodotti
Con la definizione dei prezzi di un pacchetto di prodotti, i Venditori spesso combinano più prodotti in
un’unica offerta e vendono un intero pacchetto a un prezzo ridotto.
La creazione di pacchetti dinamici cioè pacchetti non preparati ex ante, pacchetti creati dai clienti
stessi su un singolo sito web che possono includere voli aerei, alloggio, noleggio auto,
intrattenimento, etc...
La manovra dei prezzi
In genere le imprese modificano e adattano prezzi secondo la clientela e le condizioni del mercato.
Sconti sulla qualità
La maggior parte degli alberghi hanno delle tariffe speciali per attirare i clienti che con molta
probabilità acquisteranno una grande quantità di camere, sia per unico periodo oppure per tutto l’anno.
Gli sconti stagionali consentono all’albergo di mantenere la domanda costante nel corso dell’anno.
Discriminazione dei prezzi
Si riferisce alla segmentazione del mercato e alle differenze di prezzo basate sulla Diversa elasticità
dei vari segmenti.
Revenue management
Una delle applicazioni della discriminazione dei prezzi è rappresentata da revenue management che
comporta l’upselling, cross sellìng, dei margini di profitto e dei volumi di vendita, per ciascuna linea
di prodotto. Il sistema di revenue management. Viene utilizzato per massimizzare il rendimento
oppure il margine di contribuzione delle imprese che operano nel settore dell’ospitalità. Implica lo
sviluppo e l’utilizzo di diverse classi di tariffe sulla base della domanda prevista per il servizio, tariffe
che vengono utilizzate per massimizzare il rendimento. Tre importanti concetti del revenue
management sono:
1. Rev PAR: è il ricavo per camera disponibile
2. Gop PAR: è il reddito operativo lordo per camera disponibile 3. Rev PASH: è
invece il ricavo per posto a sedere disponibile all’ora.
Prezzo dinamico
Nell’ambito delle applicazioni del revenue management il prezzo tende a diventare dinamico. Il
prezzo si alza e si abbassa in base alla domanda di camere per un hotel in uno specifico giorno. Quindi
è il modificare continuamente i prezzi per adeguarsi alle caratteristiche e ai bisogni dei mercati.
I prezzi bar
Il bar pricing ossia la definizione del prezzo sulla base della migliore tariffa disponibile, è una tecnica
relativamente nuova utilizzata per gli ospiti che soggiornano per diverse notti. Invece di applicare una
un’unica tariffa per tutte le notti, si applicano tariffe diverse per ciascuna notte.
Rate parity
E una controversa pratica commerciale delle OTA, oggetto anche di scontro in sedi giudiziarie.
Overbooking
Il recente management consiste anche in tecniche di gestione della capacità.
I prezzi psicologico e numeri del prezzo
Con il ricorso al prezzo psicologico, il venditore considera non soltanto i fattori economici correlati al
prezzo, ma anche quelli psicologici.
I prezzi promozionali
Con l’adozione di prezzi promozionali le imprese praticano temporaneamente prezzi inferiori a quelli
del listino e a volte persino sottocosto.
Il metodo del valore
Per certi versi, l’espressione metodo del valore potrebbe risultare fuorviante, si potrebbe dire che ogni
qualvolta che viene acquistato un prodotto o un servizio a qualsiasi prezzo l’acquirente deve aver
percepito in esso un valore.
Le modifiche dei prezzi
Sia che i prezzi vengano aumentati sia che vengano ridotti l’operazione incide sugli acquirenti, sui
concorrenti sui distributori e sui fornitori. Inoltre, le variazioni dei prezzi possono anche interessare il
governo.
Le reazioni dei concorrenti alle manovre di prezzo
Un’impresa che considera la possibilità di una variazione di prezzo deve tener conto delle reazioni dei
concorrenti. Le probabilità di una reazione da parte della concorrenza sono più elevate quando è
coinvolto un numero limitato di imprese, il prodotto è omogeneo e gli acquirenti sono ben informati.
La risposta alle modifiche di prezzo dei concorrenti
Adesso la prospettiva viene invertita: come risponde l’impresa alle manovre di prezzo dei concorrenti.
Occorre porsi diversi interrogativi primo fra tutti, quale sia il motivo della manovra. Oltre a soppesare
questi problemi, l’impresa deve anche compiere un’analisi più ampia, prendendo in esame lo stadio
del ciclo di vita in cui si trova il prodotto, la sua importanza nel mix di prodotto dell’impresa, le
intenzioni e le risorse dei concorrenti e le eventuali risposte dei clienti alle modifiche di prezzo. Questi
esempi dimostrano come le aziende possano evitare le reazioni da parte della concorrenza ai
cambiamenti di prezzo ove li pianifichino con cura.
Di solito, gli operatori di marketing si concentrano sul lato “a valle” della catena di fornitura: i canali
di marketing o canali distributivi rivolti al cliente.
Sia i partner a monte che quelli a valle possono anche far parte delle catene di fornitura di altre
imprese.
Natura e importanza dei sistemi distributivi
Concierge: insieme a receptionist e fattorini d’albergo possono essere una buna fonte di vendite dei
prodotti delle imprese locali che operano nel settore, come per esempio ristoranti e agenzie che
organizzano escursioni.
Funzionamento e organizzazione del canale
I canali distributivi sono più della semplice somma delle imprese collegate fra di loro vari flussi. Sono
sistemi comportamentali complessi nei quali persone e imprese interagiscono per raggiungere gli
obiettivi.
Funzionamento del canale: un sistema di distribuzione è formato da imprese diverse che si sono
unite per il bene comune. Ciascun membro del canale dipende dagli altri, svolge un ruolo determinato
ed è specializzato nell’espletare una o più funzioni. Non di rado sono in disaccordo a proposito dei
ruoli che ciascuno dovrebbe ricoprire, oppure su chi debba fare cosa e in cambio di quale
remunerazione. Questi disaccordi sugli obbiettivi e sui ruoli generano i cosiddetti conflitti di canale, i
quali possono essere di due tipologie:
-conflitto orizzontale: conflitto tra imprese allo stesso livello del canale -conflitto
verticale: conflitto tra diversi stadi dello stesso canale.
I sistemi verticali di marketing: un sistema di canale funziona meglio se al suo interno esiste
un’impresa leader, un ente o un meccanismo che ha il potere di assegnare ruoli e gestire i conflitti.
Uno dei maggiori sviluppi recenti dei canali distributivi è costituito dai sistemi verticali di
marketing, che prevedono un ruolo di leader nel sistema. In un canale distributivo tradizionale,
nessun membro del canale esercita un sostanziale controllo sugli altri membri, e non esiste alcun
strumento formale per assegnare ruoli e risolvere i conflitti. Al contrario, nei sistemi verticali di
marketing, è costituito da produttori, grossisti e dettaglianti che agiscono come un sistema unificato,
un membro del canale controlla gli altri, stipula contratti con ciascun membro oppure detiene un
potere tale da costringere gli altri a collaborare. Le tipologie di sistemi verticali di marketing sono 3:
Vendita personale: presentazione personale effettuata dalla forza di vendita dell’impresa al fine di
concludere le vendite e instaurare un rapporto con la clientela.
Marketing diretto: contatti diretti ai singoli clienti allo scopo di ottenere una reazione immediata e
coltivare rapporti duraturi: l’uso di e-mail, telefono, televisione interattiva e altri strumenti, per
comunicare direttamente con i singoli clienti. La comunicazione integrata di marketing
Negli ultimi decenni, gli operatori di marketing hanno perfezionato l’arte del marketing di massa: la
vendita di prodotti altamente standardizzati a masse di consumatori. Il cambiamento della
comunicazione di marketing può essere attribuito a diversi principali fattori:
1. Stanno cambiando i consumatori che in quest’epoca dominata dal digitale e dalle connessioni
senza fili sono meglio informati e dominano maggiormente la comunicazione.
2. Stanno cambiando le strategie di marketing. Con la frammentazione dei mercati di massa, gli
operatori di marketing si stanno allontanando dal mkt di massa e tendono a sviluppare
rapporti con una clientela che rientra in micromercati più specifici.
La necessità di una comunicazione integrata di marketing
Il passaggio verso un mix più ricco di media e approcci alla comunicazione pone un problema alle
imprese. Oggi i consumatori vengono bombardati da messaggi di carattere commerciale provenienti
da una vasta gamma di fonti. Troppo spesso le imprese non riescono a integrare i vari canali di
comunicazione e il risultato è un disordine comunicativo che si riversa sul consumatore. Può
succedere che la pubblicità diffusa dai mass media comunichi un messaggio e la campagna dei prezzi
un altro e l’etichetta del prodotto ne trasmetta un terzo. Il problema è che queste comunicazioni spesso
provengano da fonti diverse all’interno dell’impresa. Il nuovo mondo del marketing online, mobile e
social presenta non sol grandi opportunità ma configura anche sfide molto importanti. Può dare alle
imprese maggiore facilità di contatto con i clienti, precise informazioni sulle loro preferenze e
modalità creative di collaborazione. Oggi molte imprese adottano il concetto di comunicazione
integrata di marketing basata sull’attenzione e sul coordinamento fra i numerosi canali di
comunicazione allo scopo di trasmettere un messaggio chiaro, coerente e convincente sulla propria
organizzazione e le relative marche. Implica l’identificazione di tutti i punti di contatto fra il cliente e
l’impresa e le sue marche. Ogni contatto con la marca trasmetterà un messaggio che sia positivo,
negativo o neutro. Porta a una strategia di comunicazione di marketing totale che mira a costruire forti
relazioni con i clienti mostrando come l’azienda e i suoi prodotti possono aiutare i clienti a risolvere i
loro problemi. Lega, inoltre, insieme tutti i messaggi e le immagini dell’impresa.
Le fasi del processo di comunicazione
Lo sviluppo di una comunicazione efficace prevede 6 fasi, in cui il responsabile della comunicazione
di marketing deve identificare il pubblico obiettivo, determinare gli obiettivi della comunicazione,
progettare il messaggio, selezionare i canali di comunicazione, selezionare la fonte del messaggio e
misurare i risultati della comunicazione.
Identificazione del pubblico obbiettivo: target.
Determinare gli obbiettivi della comunicazione: il responsabile deve stabilire quale risposta intende
ottenere. In molti casi la risposta finale desiderata è l’acquisto. Il pubblico obbiettivo può trovarsi in
un qualsiasi dei sei stati di disponibilità all’acquisto:
-consapevolezza: il responsabile deve essere in grado di misurare il livello di consapevolezza del
prodotto e dell’organizzazione che caratterizza il pubblico obiettivo.
-conoscenza: il pubblico obiettivo potrebbe conoscere poco più del nome dell’azienda o del prodotto.
-gradimento: nel caso in cui i consumatori obiettivo conoscano il prodotto, l'impresa deve
domandarsi quale sensazione provino nei suoi confronti. Si può ricorrere alla scala di Likert, che
copre i vari gradi di gradimento come molto sgradito, abbastanza sgradito, indifferente, abbastanza
gradito e molto gradito.
-preferenza: un pubblico obiettivo potrebbe gradire il prodotto che però potrebbe non essere il
preferito rispetto ad altri. In questo caso, l’obbiettivo del responsabile è quello di creare la preferenza
del consumatore.
-convinzione: un pubblico potrebbe preferire il prodotto senza però arrivare a sviluppare una
convinzione sull’opportunità di acquistarlo. Gli operatori di marketing hanno quindi il compito di
trasformare un atteggiamento favorevole in una convinzione, in uno stato cioè più vicino alla
decisione di acquistare.
-acquisto: infine una parte del pubblico obiettivo pur essendo convinta del prodotto potrebbe essere
ancora lontana dall'acquisto effettivo. Potrebbe attendere ulteriori informazioni oppure potrebbe avere
in programma di agire in un momento successivo. Il compito del responsabile della comunicazione è
indurre questi consumatori a compiere il passo finale. Definizione del messaggio
dopo aver definito il tipo di risposta che intendo ottenere dal pubblico, il responsabile della
comunicazione si dedica all'elaborazione di un messaggio efficace. A livello ideale, questo messaggio
dovrebbe destare l'attenzione, catturare interesse,suscitare un desiderio e spingere all'azione.
Nel formulare il messaggio il responsabile della comunicazione di marketing deve risolvere tre
problemi:
- cosa dire (contenuto del messaggio)
- come dirlo in modo logico (struttura del messaggio) - come dirlo in modo simbolico (formato del
messaggio) contenuto del messaggio
il responsabile della comunicazione deve escogitare un richiamo o un tema capaci di produrre una
risposta desiderata. Le tre tipologie di richiamo sono:
- richiami razionali: fanno riferimento all'interesse personale del pubblico e mostrano che il prodotto
permette di raggiungere i benefici desiderati.
- richiami emotivi: tentano di suscitare emozioni in grado di motivare all'acquisto. Tra questi
rientrano la paura, il senso di colpa e la vergogna, che mirano a indurre la gente a fare ciò che
dovrebbe oppure smette di fare ciò che non dovrebbe.
- richiami morali: sono diretti al senso di giustizia del pubblico e spesso vengono utilizzati per
spronare le persone a sostenere cause sociali. Struttura del messaggio il responsabile della
comunicazione deve stabilire come gestire tre aspetti della struttura del messaggio. Innanzitutto, devi
scegliere se trarre le conclusioni o lasciare questo compito al pubblico. Il secondo riguarda la scelta
se presentare argomentazioni unilaterali o bilaterali. Il terzo punto riguarda l'ordine di presentazioni
delle argomentazioni principali, se all'inizio alla fine del messaggio pubblicitario. Esporle all'inizio
consente di catturare maggiore attenzione ma può portare a un finale meno incisivo. Forma del
messaggio
il responsabile della comunicazione deve scegliere una forma efficace per trasmettere il messaggio.
Nel caso delle pubblicità stampa occorre definire il titolo, il testo, le immagini e i colori. Selezione dei
canali di comunicazione esistono due tipologie di canali di comunicazione:
- canali di comunicazione personali: Prevedono una comunicazione diretta fra due o più persone che
può avvenire faccia a faccia, da un singolo a un pubblico, tramite telefono, attraverso la posta o
infine tramite Internet chat. Si tratta di canali efficaci, in quanto consentono l'interazione personale e
un feedback da parte del pubblico.
- canali di comunicazione non personali: sono mezzi che trasmettono il messaggio senza un
contatto personale o alcuna possibilità di feedback, quali principali mezzi di comunicazione di
massa, le ambientazioni di atmosfera e gli eventi. I mass media sono canali di comunicazione non
personali tra cui mezzi stampa, mezzi radiotelevisivi e mezzi espositivi. L'atmosfera sono le
ambientazioni studiate per creare o rafforzare la propensione del cliente all'acquisto del prodotto. Gli
eventi sono manifestazioni di vario genere organizzate per trasmettere messaggi mirati al pubblico
obiettivo, come conferenze stampa e cerimonie di inaugurazione. Selezionare la fonte del
messaggio
l'impatto del messaggio sul pubblico obiettivo è influenzato anche dall'opinione che il pubblico ha
circa la fonte della comunicazione. I messaggi provenienti da fonti molto credibili risultano più
convincenti. I tre fattori indicati con maggiore frequenza sono autorevolezza, affidabilità ed empatia.
L'autorevolezza dipende dal grado in cui il responsabile della comunicazione sembra godere
dell'autorità necessaria a sostenere il messaggio. L'affidabilità dipende da quanto appare essere
oggettiva e onesta la fonte. L'empatia riguarda la misura in cui la fonte risulta attraente per il pubblico.
I pubblicitari spesso ricorrono a personaggi famosi come testimonial. Questi personaggi si rivelano
efficaci quando personificano un attributo chiave di un prodotto. Ma ciò che è ugualmente importante
è che il testimonial deve essere credibile. Misurazione dei risultati della comunicazione
dopo l'invio del messaggio, i responsabili della comunicazione di marketing devono valutarne gli
effetti sul pubblico obiettivo.
Definire il budget complessivo per la comunicazione di marketing
in che modo le aziende definiscono il proprio budget promozionale? I metodi più comuni per la
definizione del budget pubblicitario complessivo sono quattro:
1. il metodo delle risorse disponibili
2. il metodo della percentuale sulle vendite: molte imprese si affidano al metodo della
percentuale sulle vendite virgola in base al quale il budget promozionale corrisponde a una
determinata percentuale delle vendite attuali o previste, oppure risulta da una percentuale
prestabilita del prezzo di vendita unitario del prodotto. Alcune imprese utilizzano questo
metodo per la sua semplicità.
3. il metodo della parità competitiva: Prevedi la definizione del budget promozionale in
funzione degli stanziamenti previsti dai concorrenti. Questo sistema è sorretto da due
argomentazioni. La prima è che il budget di concorrenti rappresenta l'orientamento comune
del settore. In secondo luogo, attenendosi a livello di spesa dei concorrenti si evitano le guerre
pubblicitarie.
4. il metodo dell'obiettivo da conseguire: Con il suo utilizzo, gli operatori di marketing
sviluppano i propri budget promozionali attraverso: definizione di obiettivi di promozione
specifici, determinazione delle operazioni necessarie al conseguimento di tali obiettivi e una
stima dei costi di queste operazioni.
Gestire e coordinare la comunicazione integrata di marketing
La comunicazione integrata definisce un uso equilibrato di vari strumenti comunicativi e promozionali
configurando il Promotion mix. L'azienda deve ripartire il budget totale destinato alla promozione tra i
principali strumenti promozionali:
- pubblicità: dal momento che la pubblicità può assumere molte forme e avere molti utilizzi
risulta difficile tracciare un profilo generale delle sue caratteristiche all'interno del mix promozionale.
È tuttavia possibile rilevare alcune qualità. La natura pubblica della pubblicità suggerisce che il
prodotto pubblicizzato e conforme alle norme e legittimo. La pubblicità può raggiungere masse di
acquirenti sparsi sul territorio con un basso costo per esposizione. questo strumento promozionale
presenta anche qualche svantaggio. Pur raggiungendo molte persone in breve tempo, la pubblicità è
un canale impersonale la sua capacità persuasiva e meno diretta ed efficace di quella degli addetti alle
vendite.
- vendita personale: È lo strumento più efficace in determinati stati del processo d'acquisto
soprattutto per la definizione delle preferenze, delle convinzioni e dell'acquisto stesso degli acquirenti.
Essa implica un'interazione personale fra due o più individui, consentendo di osservare le esigenze e
le caratteristiche del consumatore e adeguarvisi. Questo metodo di contatto lascia spazio alla
creazione di qualunque tipo di relazione interpersonale, dai rapporti di vendita pure e semplici a
profonde amicizie. Un venditore capace si prodiga nell'interesse del cliente così da instaurare un
rapporto di lungo periodo. Questo è lo strumento promozionale più costoso per l'azienda e nel settore
dell'ospitalità viene impiegato principalmente con grandi clienti chiave, come intermediari di viaggio,
meeting planner e con altre figure responsabili per i gruppi.
- promozione delle vendite: Include un vasto assortimento di strumenti promozionali: buoni
sconto, concorsi, sconti, premi e altre offerte. Ogni strumento presenta caratteristiche uniche. Questi
strumenti attirano l'attenzione dei consumatori e forniscono informazioni che possono indurre
all'acquisto del prodotto.
- relazioni pubbliche: Offrono diversi vantaggi, uno dei quali è la credibilità. Possono
raggiungere molti potenziali clienti che in genere si tengono lontani da venditore e pubblicità. Il
messaggio giunge agli acquirenti come una notizia invece che come una comunicazione finalizzata
alla vendita.
Questi strumenti devono essere miscelati sapientemente per costruire un mix proporzionale in grado di
raggiungere gli obiettivi pubblicitari e di marketing prefissati.
Il marketing diretto e digitale
Il marketing diretto e il marketing digitale consentono di connettersi a specifici consumatori con lo
scopo di ottenere sia un'immediata risposta sia di sviluppare relazioni di mercato durature. L'uso di
posta, telefono, e-mail, strumenti online, mobile e infine social media permette di comunicare in modo
diretto ed efficace. Il marketing diretto ha un carattere privato in quanto il messaggio in genere è
diretto a un soggetto specifico; è Immediato e personalizzato perché il messaggio può essere preparato
in breve tempo è adeguato ai singoli consumatori; infine, interattivo dal momento che permette un
dialogo fra il team di marketing e il consumatore e il messaggio può essere modificato a seguito delle
reazioni di quest'ultimo.
I fattori di definizione del mix proporzionale
Nella definizione del proprio mix promozionale, le aziende prendono in considerazione molti fattori:
- tipo di prodotto e di mercato: l'importanza di diversi strumenti di promozione varia fra i
mercati di consumo e quelli delle imprese punto quando le aziende del settore dell'ospitalità si
rivolgono al mercato dei consumatori privati, spendono più in pubblicità nella promozione delle
vendite, spesso investendo poco o nulla nella vendita personale. Quando invece si rivolgono alle
aziende, investono maggiormente nella vendita personale.
- le strategie push and pull a confronto: il mix promozionale risente in forte misura della
scelta di un'azienda di adottare una strategia di spinta o di attrazione. La strategia di spinta consiste
nello spingere il prodotto lungo i canali di distribuzione fino a raggiungere i consumatori finali. La
strategia di attrazione, invece, il produttore orienta le attività di marketing ai consumatori finali
perché acquistino il prodotto.
- Stato di disponibilità all'acquisto: gli strumenti promozionali variano a secondo i diversi
stati di disponibilità degli acquirenti. Insieme alle relazioni pubbliche e virgola la pubblicità ha un
ruolo di rilievo nelle fasi della consapevolezza e della conoscenza, più importanti di quello delle
cosiddette “visite a freddo” dei venditori.
- fase del ciclo di vita del prodotto: gli effetti di ogni strumento promozionale variano lungo il
ciclo di vita del prodotto.
1. nella fase di introduzione, la pubblicità e le relazioni pubbliche generano una maggiore
consapevolezza e la promozione è utile ai fini di una precoce prova del prodotto. La vendita personale
può essere utilizzata per incoraggiare il mercato a trattare il prodotto
2. nello stadio di crescita, la vendita personale può essere utilizzata per incoraggiare il mercato
a trattare il prodotto; la pubblicità e le relazioni pubbliche continuano a essere strumenti molto
potenti, mentre la promozione delle vendite può essere ridotta perché questo stadio richiede minori
incentivi.
3.Nella fase di maturità, la promozione delle vendite acquisisce nuovamente importanza rispetto alla
pubblicità.
4.Nello stadio di declino, infine, la pubblicità serve a ricordare il prodotto, le relazioni pubbliche
vengono sospese e i rappresentanti di vendita dedicano al prodotto un'attenzione marginale.