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6.

LE NORME TECNICHE

Natura delle norme tecniche

Una norma tecnica è un documento che dice "come fare bene le cose", garantendo
sicurezza, rispetto per l'ambiente e prestazioni certe.
Una definizione di norma tecnica (in inglese standard) è riportata nel Decreto
Legislativo 81/2008, che all’art. 2 (Definizioni) riporta:
Norma tecnica: specifica tecnica approvata e pubblicata da un’organizzazione
internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di
normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria.
Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali,
prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un
prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte e sono il risultato del lavoro
di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo.
Una ulteriore definizione di norma la troviamo nella norma europea UNI EN 45020:
Documento, prodotto mediante consenso ed approvato da un organismo
riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o
caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di
ottenere il migliore ordine in un determinato contesto.
Questi documenti possono variare da poche pagine a centinai di pagine e contengono
spesso simboli, definizioni, diagrammi, codici metodi di prova, che possono essere
stati a loro volta definiti in altre norme.
Una norma deve basarsi su comprovati risultati scientifici, tecnologici e sperimentali,
e mirare alla promozione dei migliori benefici per l’umanità.
Le norme tecniche sono il frutto di lunghe discussioni (che possono durare degli anni)
tra i massimi esperti di un settore specifico e tra tutti gli interessati ad un dato
argomento (anche persone comuni: i consumatori). Si arriva quindi alla stesura di un
documento su cui tutti si trovano d’accordo, basato cioè sul consenso di coloro che
hanno partecipato alla sua elaborazione.
L’attività attraverso la quale si giunge alla stesura di norme prende il nome di
normazione o standardizzazione. Questa attività porta a stabilire specifiche, cioè
indicazioni precise su insiemi di condizioni che devono essere soddisfatte da un
determinato prodotto, sistema o processo, comprendenti i metodi di verifica delle
stesse.
Durante l’iter della normazione tecnica è importante anche ciò che viene definito
inchiesta pubblica preliminare, durante la quale si dà la parola alle “parti interessate”
o stakeholders (letteralmente “portatori di interessi”). Uno stakeholder è una
persona o gruppo di persone, entità, che abbia interessi e o possa essere influenzato
dall’operare e dalle performance di una organizzazione (rappresentanti di industrie
del settore, dei consumatori, dei professionisti interessati, degli organismi di controllo
e certificazione, ecc.). La consultazione degli stakeholder consente di verificare
l’interesse del mercato allo sviluppo di specifiche attività normative.
Nessuno obbliga ad applicare le norme tecniche, cioè la loro applicazione avviene su
base volontaria. Tuttavia, anche se non sono obbligatorie, costituiscono un
importante punto di riferimento e nella maggior parte dei casi conviene seguirle, in
quanto, come si è visto, davanti ad un giudice, costituiscono una presunzione di
regola d’arte.
Quando atti che contengono un insieme di requisiti tecnici sono emanati dalla
Pubblica Autorità, all’interno di decreti o regolamenti non si parla di norme, ma di
“Regole Tecniche”. La loro applicazione è, ovviamente, obbligatoria.
Esiste, inoltre, un particolare caso in cui le norme tecniche diventano obbligatorie,
contraddicendo (in apparenza) il principio appena detto: quando una norma tecnica
è richiamata, cioè, è citata in una legge o decreto della Pubblica Amministrazione
acquista valore cogente, cioè diventa una regola tecnica. Quando una legge o un
decreto dice che bisogna seguire una determinata norma, questa diventa
obbligatoria. Questo meccanismo prende il nome di “rinvio alle norme”. In altre
parole, quando una legge o decreto prescrive l’impiego obbligatorio del contenuto di
una norma, non specifica tutti i contenuti tecnici, perché già esistono nella norma
stessa, ma rinvia alla lettura della stessa che è citata. Questo perché, il legislatore “fa”
le leggi ma può non sapere nulla di determinate condizioni e caratteristiche che invece
sono state specificate nelle norme da persone specializzate e competenti, perciò gli
aspetti tecnici delle norme sono resi obbligatori semplicemente citando la norme
nella legge o nel decreto.
Il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012
sulla normazione europea, nel quale pure si dà una definizione di “norma”, distingue
tra norme nazionali, europee ed internazionali, ma prevede anche la categoria di
“norma armonizzata”, adottata ai fini della legislazione europea, per la quale la
presunzione di conformità è di tipo forte (in pratica una regola tecnica):
"norma: una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione
riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio
conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie:
norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione
internazionale;
norma europea: una norma adottata da un'organizzazione europea di
normazione;
norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta
della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell'Unione
sull'armonizzazione;
norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione
nazionale".

L’unificazione e la storia della normazione

Tramite le norme è possibile definire una sorta di “linguaggio” comune, attraverso il


quale vari oggetti possono “comunicare” tra loro: dimensioni e caratteristiche
“standard”. Ad esempio un a macchina fotografica deve essere costruita in modo da
utilizzare un rullino “standard”, una stampante deve essere in grado di utilizzare i fogli
nei formati “standard” o si incepperebbe, la presa elettrica deve essere fatta in modo
da accogliere la spina “standard”. Si arriva così al concetto di unificazione, che è una
stata la prima forma di normazione. Essa stabilisce, per prodotti con la stessa funzione
e con riferimento alle loro dimensioni o ad altre caratteristiche, i tipi disponibili, in
modo da soddisfare le esigenze prevalenti e da definire prodotti intercambiabili od
accoppiabili, creando, attraverso la limitazione della molteplicità di tipi di prodotti, le
premesse per la produzione in grande serie, la collaborazione fra le varie aziende e
l’abbattimento dei costi.
Così l’unificazione degli elementi (ad esempio dei dadi) semplifica la disponibilità degli
attrezzi (chiavi), riducendone il loro numero. Anche le filettature sono unificate. In
ambito elettrico sono oggetto di unificazione ad esempio le sezioni dei cavi, i valori
delle tensioni nominali, le dimensioni delle prese e delle spine, i valori delle correnti
nominali degli interruttori automatici, ecc.

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