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Facoltà di Ingegneria
Tutor:
Prof. Paolo Vigo
Coordinatore:
Prof. Domenico Falcone
Candidato
Ing. Giorgio Ficco
0. Indice
0. Indice
1. Introduzione
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
3. Le Tecnologie ICT per la Metrologia Legale
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
5. L’allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
7. L’allegato MI-005: Sistemi di Misura per la Misurazione Continua
e Dinamica dei Liquidi diversi dall’Acqua
8. L’allegato MI-007: Tassametri
9. Conclusioni
10. Bibliografia
I
1. Introduzione
1. Introduzione
1
1. Introduzione
2
1. Introduzione
da parte dei Fabbricanti Metrici, così da consentire ad essi di scegliere quello più
adatto alle proprie dimensioni ed alla propria capacità e struttura organizzativa,
con la possibilità di impiegare sistemi di garanzia della qualità che rafforzano il
ruolo e la responsabilità del fabbricante.
Tutto questo fa sì, come detto, che le nuove procedure di approvazione di modello
e verifica prima possano adattarsi, sia alla piccola industria artigianale, che alla
grande multinazionale, consentendo a ciascuna impresa di scegliere il percorso da
essa ritenuto più idoneo alle proprie specificità.
La MID rappresenta quindi una rivoluzione, non solo perché come già evidenziato
non ci si lega al principio fisico dello strumento, lasciando ampio spazio
all’evoluzione scientifica e tecnologica, ma anche perché questo consente alle
diverse “filiere” interessate, più o meno consolidate dal punto di vista strettamente
metrologico, di adeguarsi e costruire le proprie catene di riferibilità metrologica
necessarie alle verifiche “legali” con principi e tecniche moderne, agili ed
adeguate al continuo sviluppo dei mercati e della tecnica.
Tra gli Stati Membri è inoltre previsto il reciproco riconoscimento e la
condivisione delle informazioni relative alle procedure seguite ed ai risultati della
valutazione della conformità, e l’adozione di opportuni strumenti di controllo e
salvaguardia dei mercati.
Va evidenziato, infine, che la MID non impone nessuna regola sulle verifiche
periodiche degli strumenti metrico-legali, lasciando a ciascuno Stato Membro la
libertà di stabilire le proprie, al fine di garantire la continuità con le norme
nazionali vigenti in materia. D’altra parte non c’è dubbio che la MID vada
rapidamente completata ed integrata con simmetriche regole di verifica periodica
in campo, ispirate anch’esse a metodi prestazionali, stabilendo per esempio, errori
massimi permessi doppi rispetto a quelli della verifica prima, come spesso
stabilito dalle attuali norme specifiche di alcuni settori metrico-legali.
Lo scenario applicativo che potrebbe concretizzarsi nella metrologia legale
italiana, fatti salvi i settori consolidati, quali quelli della metrologia della massa e
dei volumi che possono con poco sforzo adeguarsi, è quello di un’occasione
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1. Introduzione
4
1. Introduzione
5
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Capitolo 2
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
La Direttiva MID stabilisce che “lo strumento di misura deve garantire un elevato
livello di tutela metrologica affinché le parti possano reputare affidabile il
risultato della misurazione; la progettazione e la fabbricazione dello strumento di
misura debbono essere di elevata qualità per quanto riguarda le tecnologie di
misurazione e la sicurezza dei dati da misurare”.
Nell’allegato I sono definiti i requisiti cui gli strumenti di misura debbono
conformarsi per conseguire tali obiettivi, completati, se del caso, dai requisiti
specifici dello strumento riportati negli allegati da MI-001 a MI-010, in cui si
illustrano in modo più dettagliato alcuni aspetti tecnici specifici.
I requisiti essenziali descritti dalla Direttiva sono rappresentati da errori tollerati,
riproducibilità, ripetibilità, discriminazione e sensibilità, durabilità, affidabilità,
idoneità, protezione dall’alterazione, iscrizioni ed informazioni, indicazioni del
risultato, ulteriore elaborazione dei dati. Ciascun requisito essenziale viene
descritto nella Direttiva ed il Fabbricante deve dichiarare come il proprio
strumento soddisfa i suddetti requisiti, ove applicabili: “…il rispetto dei requisiti
essenziali (e di quelli tecnici di ciascun allegato) consente l’immissione sul
mercato e la messa in servizio”.
8
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
In riferimento alle classi di cui alla tabella 1 par. 1.3.1 allegato I della direttiva
MID, presso il laboratorio LAMI dell’Università di Cassino, già centro SIT [5]
Servizio Italiano di Taratura, con il n.105 per umidità e temperatura di rugiada, e
presso il Palmer, Parco Scientifico e tecnologico del Lazio Meridionale,
nell’ambito di un programma quadro di gestione congiunta di attività di
laboratorio, è stata sottoposta a verifica di accreditamento SINAL secondo la ISO
17025:2005 la prova descritta nella tabella che segue:
Misurando /
Campo di
Materiale / Prodotto / Proprietà misurata / Metodo di prova ed Rev. Cat.
n° misura e/o di Tecnica di prova (2)
Matrice Denominazione della anno di emissione (3) (4) (5)
prova (1)
prova
–40 // +180 °C
umidità rel. 20 //
80 %UR (nel Direttiva MID
campo 5÷85 °C) Strumenti di Misura
Ambienti climatici e
campioni in 2004/22/CE del
Umidità ambiente (calore
12 Strumenti di Misura prova contenuti 31/03/2004 par. 1.3.1 0 0
umido stabile e calore
nel volume di e 1.4.2 +
umido ciclico)
misura 2 m3 Metodo Interno
(1000 L x 1000 PT.02/Unilab Rev. B
H x 2000 P)
Tabella 2.2. - Prova SINAL per “ambienti climatici” descritta nella Direttiva MID
Entro breve, quindi, presso i laboratori del LAMI e del Palmer potranno essere
emessi rapporti di prova accreditati SINAL per la determinazione della resistenza
degli strumenti di misura agli ambienti climatici descritti nella MID.
Il requisito di accreditamento SINAL della prova è oggi l’unico applicabile in
Italia per qualificare il processo di dichiarazione della conformità di uno
strumento di misura in ambito MID, e, nell’ambito degli accordi di mutuo
riconoscimento in ambito EA (European Accreditation for Laboratory) [6], il
certificato emesso ha validità sull’intero territorio comunitario.
Nella immagine che segue si riporta il layout di prova per la verifica della
resistenza agli ambienti climatici severi ed ai cicli di caldo-umido (con umidità
condensante o non condensante), con in primo piano la camera climatica per la
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Figura 2.1. - Layout di prova per gli ambienti climatici del Laboratorio LAMI Unilab
c/o l’Università di Cassino
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Prima della entrata in vigore della Direttiva MID, un Fabbricante che intendeva
mettere in servizio uno strumento di misura doveva attuare i passi descritti nel
diagramma di flusso di cui alla tabella successiva [7]:
Figura 2.2. - Messa in Servizio di uno Strumento Metrico Legale prima della MID
12
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
effettuarsi prima della messa in servizio. A valle della messa in servizio lo Stato
Membro stabiliva anche le regole per la verifica periodica in servizio.
La vera innovazione della MID è stata quella di codificare vari possibili scenari
operativi per la dichiarazione di conformità da parte dei Fabbricanti Metrici,
consentendo loro di scegliere lo schema più adatto (in funzione di classe e tipo di
strumento, della dimensione dell’azienda e della tipologia del sistema di gestione
per la qualità adottato). Il Fabbricante, prima di immettere uno strumento sul
mercato comunitario per gli utilizzi previsti dalla Metrologia Legale, deve
sottoporlo ad una delle procedure di valutazione della conformità previste dalla
direttiva per quella categoria di strumenti. Le procedure di valutazione della
conformità sono strutturate per “moduli” (approccio globale):
1. esame del tipo (B), da applicarsi insieme ad uno degli schemi seguenti
- garanzia della qualità del processo di produzione (D)
- garanzia qualità ispezione e delle prove effettuate sul prodotto finale (E)
- verifica del prodotto (F)
2. in alternativa uno schema tra:
- controllo di produzione interno e prove realizzate da un organismo
notificato (A1),
- garanzia della qualità del processo di produzione (D1),
- garanzia della qualità dell’ispezione e delle prove effettuate sul prodotto
finale (E1),
- verifica del prodotto (F1),
- verifica di un unico prodotto (G),
- garanzia di qualità totale (H),
- garanzia di qualità totale ed esame del progetto (H1).
In aggiunta a quanto sopra la MID descrive anche la procedura di dichiarazione di
conformità con solo controllo di produzione interno (A) e con controllo di
produzione interno e prove realizzate da un organismo notificato (C/C1).
Nelle pagine che seguono si riporta una tabella con l’indicazione degli schemi di
dichiarazione di conformità applicabili secondo la Direttiva MID e delle 10
categorie di strumenti MID a cui essi possono applicarsi.
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
A A1 B+ C1 D1 E1 F1 G H H1
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
B+
A A1 D1 E1 F1 G H H1
C C1 D E F
MI-001 Contatori dell'acqua
MI-002 Contatori del gas e i dispositivi di conversione del volume
MI-003 Contatori di energia elettrica attiva e trasformatori di misura
MI-004 Contatori di calore
MI-005 Sistemi di misura per la mis. continua e dinamica di liquidi diversi da acqua
Strumenti per pesare a funzionamento automatico meccanici
MI-006 Strumenti per pesare a funzionamento automatico elettromeccanici
Strumenti per pesare a funzionamento automatico elettronici o con SW
MI-007 Tassametri
Misure materializzate di lunghezza
MI-008 Misure materializzate di capacità
Strumenti di misura della dimensione meccanici o elettromeccanici
MI-009 Strumenti di misura della dimensione elettronici o con SW
MI-010 Analizzatori dei gas di scarico
Tabella 2.4. - Schemi di Dichiarazione di Conformità applicabili alle 10 categorie di strumenti regolati dalla Direttiva MID
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Progettazione Produzione
Modulo “A”
Modulo “C”
Modulo “D”
Fabbricante Modulo “B”
Modulo “E”
Modulo “F”
Modulo “G”
Modulo “H”
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Il Fabbricante
Sviluppa la documentazione tecnica e la tiene a disposizione delle autorità nazionali (la documentazione
deve consentire la valutazione della conformità)
Fase di Produzione
Il Fabbricante
L’Organismo Notificato
Esegue o fa eseguire controlli sul prodotto per verificare la qualità dei controlli interni
Il campione di prodotti è esaminato effettuando le prove previste da norme tecniche adeguate (se esistenti)
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
La documentazione tecnica
Il Fabbricante trasmette all’ O.N. Un esemplare dello strumento
Verifica la conformità con i requisiti essenziali
L’Organismo Notificato Emette il certificato di esame del tipo CE
Fase di Produzione
Modulo C Modulo D Modulo E Modulo F
Conformità al tipo Garanzia Qualità Garanzia Qualità Verificazione del
(controllo prod. int.) della produzione del prodotto prodotto
Il Fabbricante
Dichiara la conformità Opera con un sistema Opera con un sistema di Dichiara la conformità con
con il tipo approvato di qualità approvato qualità approvato (S.Q.) il tipo approvato o ai
Appone la marcatura CE (S.Q.) per la per l’ispezione e le prove requisiti essenziali
produzione e le prove Dichiara la conformità Appone la marcatura CE
Dichiara la conformità con il tipo approvato o ai
con il tipo approvato requisiti essenziali
Appone la marcatura Appone la marcatura CE
CE
L’Organismo Notificato
Esegue o fa eseguire Approva il S.Q. Approva il S.Q. Verifica la conformità
controlli sul prodotto per Effettua la sorveglianza Effettua la sorveglianza mediante esame e prova di
verificare la qualità dei sul buon sul buon funzionamento ogni singolo prodotto o
controlli interni funzionamento del S.Q. del S.Q. mediante verifica statistica
Il campione di prodotti è Emette un certificato di
esaminato effettuando le conformità
prove previste da norme Appone o fa apporre il
tecniche adeguate (se proprio numero di
esistenti) identificazione
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Modulo E1:
Modulo D1: Modulo F1:
Garanzia di Qualità delle
Garanzia di Qualità del Verificazione del
ispezioni e delle prove
processo di produzione prodotto
effettuate sul prodotto
Il Fabbricante
Elabora la documentazione tecnica e Elabora la documentazione tecnica e Elabora la documentazione
la tiene a disposizione delle autorità la tiene a disposizione delle autorità tecnica e la tiene a disposizione
Nazionali (10 anni) Nazionali (10 anni) delle autorità Nazionali (10 anni)
Opera con un sistema di qualità Opera con un sistema di qualità Adotta le misure necessarie a
approvato (S.Q.) per la produzione e approvato (S.Q.) per l’ispezione e le garantire la conformità ai
le prove prove requisiti essenziali
Appone la marcatura CE e la Appone la marcatura CE e la Appone la marcatura CE e la
marcatura metrologica marcatura metrologica marcatura metrologica
supplementare e, sotto la supplementare e, sotto la supplementare
responsabilità dell’O.N. il numero di responsabilità dell’O.N. il numero di Redige una Dichiarazione di
identificazione di quest’ultimo identificazione di quest’ultimo Conformità
Redige una Dichiarazione di Redige una Dichiarazione di
Conformità Conformità
L’Organismo Notificato
Approva il S.Q. Approva il S.Q. Verifica la conformità mediante
Effettua la sorveglianza sul buon Effettua la sorveglianza sul buon esame e prova di ogni singolo
funzionamento del S.Q. funzionamento del S.Q. prodotto o mediante una verifica
statistica
Emette un certificato di
conformità
Appone o fa apporre il numero
di identificazione dell’O.N.
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Fase di Produzione
Il Fabbricante
Dichiara la conformità
Appone la marcatura CE
Sottopone il prodotto all’O.N.
L’Organismo Notificato
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Il Fabbricante
Opera con un Sistema di Qualità approvato (S.Q.) per la progettazione
L’Organismo Notificato
Fase di Produzione
Il Fabbricante
L’Organismo Notificato
Effettua la sorveglianza sul S.Q.
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
La Documentazione Tecnica
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
i) risultati delle prove appropriate se necessario per dimostrare che il tipo e/o
lo strumento sono conformi a:
- i requisiti della MID in base alle condizioni di funzionamento nominali
dichiarate e ai disturbi ambientali specifici,
- le specifiche di durabilità dei contatori del gas, dell'acqua, di calore
nonché dei contatori di liquidi diversi dall'acqua;
j) attestati di esame CE del tipo o attestati di esame CE del progetto per
quanto concerne gli strumenti che contengono parti identiche a quelle del
progetto.
La MID, inoltre, riconosce le Raccomandazioni Tecniche dell’OIML [3],
Organisation Internationale de Métrologie Légale, come “documenti normativi”
equivalenti alle norme armonizzate ai fini della presunzione di conformità da parte
del costruttore (art. 4 – i).
Un importante lavoro di armonizzazione ai fini della applicazione della Direttiva
MID è svolto in questi tempi dal WELMEC [8], Western European Legal
Metrology Cooperation, organismo europeo per la cooperazione in Metrologia
Legale in cui partecipano ad oggi i 25 stati membri EU con 3 stati EFTA e
Turchia e Croatia come membri associati.
Nell’ottica del nuovo approccio, infatti, sono disponibili importanti aggiornamenti
di Guide Welmec relative all’utilizzo delle raccomandazioni OIML come
documentazione di riferimento tecnica in ambito MID.
Complessivamente sono disponibili 28 guide per l’applicazione della MID
(direttamente o indirettamente) e facenti riferimento ai gruppi di lavoro:
- WG 2, aspetti tecnici sul nuovo approccio, guida AWI;
- WG 4, decisioni in metrologia legale (incertezza);
- WG 5, sorveglianza del mercato;
- WG 7, software;
- WG 8, direttiva strumenti di misura MID;
- WG 10, esame del tipo per famiglie di strumenti, sistemi di conversione,
marcatura di distributori di carburante
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Raccomandazione
Stato / Guida WELMEC di Norma Europea
Strumento di Misura Tecnica OIML
corrispondenza tra MID e OIML Applicabile
applicabile
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Raccomandazione
Stato / Guida WELMEC di Norma Europea
Strumento di Misura Tecnica OIML
corrispondenza tra MID e OIML Applicabile
applicabile
− DR 117-1TC 8 / SC 3 per
R117-1 R117-2 (revisione
combinata per R105, R117 e
R117-1:2007 R118), feb 2007
MI-005 Sistemi di misura
R118:1995 − Welmec 8.15:2006
per la misurazione
continua e dinamica dei
R105 − NMi doc “Test procedures for
R81 A,B,C:1998 electronic meters” e “Test
liquidi diversi dall’acqua
R81 D:2006 procedures for electronic
calculators with conversion
function and electronic
conversion devices” [53]
MI-006 – II Selezionatrici R51-1:2006 Revisione in corso
Ponderali R51-2:2006 (prove) Welmec 8.16.1:2006
MI-006 – III Riempitrici
R61-1:2004
Gravimetriche Welmec 8.16.2:2006
R61-2:2004 (prove)
Automatiche
MI-006 –IV Totalizzatori
R107-1:1997
a funzionamento Welmec 8.16.3:2006
R107-2:1997 (prove)
discontinuo
MI-008 – II Misure
R29:1973
materializzate di capacità
Tabella 2.5. Racc. OIML e Normative Europee applicabili per gli strumenti MID
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
28
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Figura 2.9 – Portale “Nando” della CE degli Organismi Notificati per la Direttiva MID
Austria 1
Belgium 1
Czech Republic 1
Denmark 3
Finland 1
29
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
France 3
Germany 14
Ireland 1
Netherlands 3
Norway 1
Poland 8
Portugal 2
Slovakia 2
Slovenia 2
Spain 7
Sweden 1
Switzerland (MRA) 1
United Kingdom 49
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Questo si traduce in una seria difficoltà nel garantire nelle forme tradizionali la
più corretta riferibilità metrologica e determina inevitabili carenze procedurali
nella gestione della strumentazione e delle misure inficiando aspetti metrologici
fondamentali quali la scelta e la conferma metrologica della strumentazione,
nonché la misura stessa e la relativa stima dell’incertezza e verifica degli errori
massimi permessi.
Accanto a ciò occorre evidenziare che la misura e la contabilizzazione
dell’energia assume nelle normali transazioni una delicata valenza commerciale e
che gli attuali scenari di politica internazionale impongono da un lato misure di
risparmio energetico e dall’altro una notevole attenzione alla ricerca e sviluppo di
fonti alternative di energia. Nonostante ciò la difficile misurabilità della grandezza
energia rende ancora oggi complesso lo scambio e la contabilizzazione dei
prodotti e dei servizi energetici. Si pensi alla contabilizzazione di combustibili
fossili (benzina, greggio, GPL, gas naturale, ecc.) effettuata quasi esclusivamente
in volume e non direttamente in energia.
A rendere ancora più complessa e critica questa situazione contribuisce la
liberalizzazione del mercato italiano ed europeo dell’energia elettrica e del gas.
Un ulteriore aspetto, spesso trascurato, riguarda la “qualità” dell’energia per la
valutazione, oltre che del rendimento energetico di un impianto/sistema, anche del
suo rendimento “exergetico”, del suo impatto ambientale, della qualità dei servizi
resi (continuità, disturbi, ecc). Pertanto la misura ed il controllo dell’energia sono
di eccezionale importanza sia nelle attività industriali che domestiche.
La misura dell’energia elettrica ha un’importanza rilevante nelle transazioni
commerciali di energia elettrica, ma anche nella stima dei bilanci energetici
aziendali e nella valutazione delle prestazioni di macchine e sistemi energetici
tradizionali e innovativi. La deregolamentazione dell'industria elettrica e
l'espansione del mercato mondiale del commercio dell'energia elettrica ha fatto
nascere da un lato l'esigenza di eseguire misure in maniera diffusa e continua,
dall’altro il bisogno di una maggiore precisione ed accuratezza nella sua
misurazione. Inoltre, fenomeni legati alla power quality, quali la distorsione
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
limiti MID e con vite medie accettabili per la garanzia dei consumatori-utenti
viste le ben note capacità prestazionali dei misuratori contatori di norma adottati.
Recentemente il Laboratorio della CCIAA di Asti (primo Laboratorio accreditato
SIT in Italia per la taratura dei contatori di acqua) ha pubblicato i risultati di una
serie di misure su 100 contatori obsoleti (di età superiore a 15 anni) regolarmente
installati sulla rete. Lo studio ha dimostrato la presenza di errori molto consistenti,
soprattutto alle basse portate, peraltro di segno negativo e che si traducono in un
mancato guadagno da parte dell’Ente gestore e, in generale, in uno spreco della
risorsa erogata.
La media dei risultati è riportata nel grafico seguente:
Figura 2.10- Curve metrologiche medie per contatori obsoleti (età superiorie a 15 anni)
33
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
da parte del TC 3/SC 4, che ha emesso nel 2005 un Committee Draft per un
Documento OIML sulla sorveglianza degli utility meters in servizio [13]. Il
documento, in iter di approvazione, stabilisce la necessità di un controllo del
decadimento delle caratteristiche metrologiche degli utility meters, introducendo a
riguardo i principi e le regole del controllo statistico e della individuazione di
opportuni livelli minimi di qualità (QL). Il controllo viene effettuato su un certo
numero di misuratori prelevati dalla rete ed appartenenti allo stesso lotto di
produzione (tracciabilità dei misuratori) e subordinandone la permanenza in
servizio dell’intero lotto ai risultati delle prove metrologiche effettuate, con le
regole ed i limiti indicati dai singoli Stati Membri.
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Capitolo 3
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Il Progetto e-verific@tion
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Tabella 3.1. – Criticità affrontate nella definizione della struttura del Portale Metrologico
43
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
SW
ARCHIVIO
GESTIONE
DOCUMENTI
QUALITA’
DEFINIZIONE ATTIVITA’
ARCHIVIO
RIFERIMENTI
VALUTAZIONE ATTIVITA’
ARCHIVIO
STRUMENTI SW Eureka
PIANIFICAZIONE delle CCIAA
& ORGANIZZAZIONE
delle Verifiche
ANAGRAFICA
STRUMENTI
CRONOLOGICO:
ESECUZIONE ANAGRAFICA
delle Verifiche
CRONOLOGICO:
DATI TECNICI
STATISTICHE
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Capitolo 4
L’allegato MI-002: Contatori del Gas
53
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
La classe del contatore, secondo la norma CEE 71/318 [20] – abrogata dalla MID,
art. 22 - veniva indicata con la lettera G, seguita da un numero indicante la portata
nominale Qnom del contatore, espressa in m3/h. Questa classificazione, effettuata in
base ai valori della portata massima, di quella minima e del volume ciclico, è
riportata nella tabella 4.1:
Volume
Qnom Qmax Qmin Fondo Scala Risoluzione
Classe Ciclico
[m3/h] [m3/h] [m3/h] m3 dm3
[dm3]
G 1,6 1,6 2,5 0,016 0,7
G 2,5 2,5 4 0,025 1,2
99˙999,999 1
G4 4 6 0,04 2
G6 6 10 0,06 3,5
G 10 10 16 0,1 6
G 16 16 25 0,16 10
G 25 25 40 0,25 18 999˙999,99 10
G 40 40 65 0,4 30
G 65 65 100 0,65 55
G 100 100 160 1 100
G 160 160 250 1,6 200
G 250 250 400 2,5 400 9˙999˙999,9 100
G 400 400 650 4 900
G 650 650 1000 6,5 2000
54
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
55
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.3 - Contatore Gas a Membrana e relative caratteristiche tecniche , Actaris, Gallus 2000
56
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Il contatore Gallus 2000 di Actaris è del tipo volumetrico a membrana con un'unità
di misurazione autonoma a due camere. Ognuna delle due camere è fornita di una
membrana flessibile e a tenuta di gas, che viene messa in movimento dal
differenziale tra la pressione di ingresso e di uscita. Il gas entra da una parte delle
camere di misura, ed esce dall'altra parte trasferendo un volume, definito "volume
ciclico" (pari a 1,2 dm3). Quando una parte è piena, il cassetto rotante si muove verso
la posizione successiva, permettendo al gas di riempire la parte vuota. Un
meccanismo di trasmissione e un accoppiamento meccanico trasferiscono il moto
alternativo al totalizzatore meccanico aggiornabile.
Tabella 4.3. – Errori massimi tollerati per contatori del gas MID
57
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Quando gli errori tra Qt e Qmax hanno tutti lo stesso segno, essi non debbono superare
l’1 % per la classe 1,5 e lo 0,5 % per la classe 1.0
3
2
1 0.1 Qmax
Qmax
0
Errore 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000
(%) -1
-2
Qmin
-3
Portata (dm3/h)
Figura 4.4 – Tipica Curva di Errore per un Contatore Gas (rif. Norma EN 1359:1998)
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4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’effetto di disturbi a monte e a valle del misuratore, nel quadro delle condizioni di
installazione specificate dal Fabbricante, non dovrà superare un terzo dell’errore
massimo permesso.
Per quanto riguarda invece la durabilità, la variazione del risultato della misurazione
dopo la prova rispetto al risultato della misurazione iniziale per le portate nei campi
di funzionamento da Qt a Qmax non deve superare per i contatori di classe 1,5 di più
del 2% il risultato della misurazione (1/3 di EMT per la classe 1,0). L'errore di
indicazione dopo la prova di durabilità non deve superare per la classe 1,5 il doppio
dell'errore massimo tollerabile (un EMT per la classe 1,0).
Nella tabella che segue si riporta la nuova scheda tecnica del contatore del gas Gallus
2000 di Actaris, come modificata nell’ambito del processo di ottenimento della
conformità alla Direttiva MID.
Classe 1,5
Portata massima Qmax [m3/h] 6 4 2,5
Portata di transizione Qt [m3/h] 0,6 0,4 0,25
Portata minima Qmin [m3/h] 0,040 0,025 0,016
Portata di sovraccarico Qr [m3/h] 7,2 4,8 3,0
- 0,5 bar per contatori in lamiera
Pressione nom. di funzionamento
- 1,5 bar per contatori in alluminio
Volume ciclico [dm3] 1,2
Entità dell'impulso [dm3] 10
Minima lettura apprezzabile [dm3] 1
3
Minima divisione [dm ] 0,2
Temperatura ambiente e del gas [°C] da - 25°C a + 55
Temperatura di stoccaggio [°C] da - 40°C a + 70°C
Classificazione elettromagnetica E2
Classificazione meccanica M1
Classificazione ambientale “H3”
59
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Un impianto per la taratura e verifica di contatori del gas di varia taglia, industriali e
domestici, è normalmente costituito da i) una campana gasometrica, ii) una prima
rampa per la verifica contemporanea di contatori domestici, iii) una seconda rampa
per la verifica di contatori industriali (G10 – G25) e iv) una clèssidra campione.
La riferibilità metrologica è garantita attraverso lo schema seguente:
INRIM
Centro SIT
Clèssidra Campione
Temperatura Pressione Umidità
di Prima Linea
Campana
Gasometrica
Contatori Contatori
Domestici Industriali
Nell’ambito del presente lavoro di tesi è stata definita una procedura completa di
caratterizzazione di un impianto per la taratura e verifica dei contatori del gas,
60
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’impianto per la verifica e caratterizzazione metrologica dei contatori del gas, come
detto, è costituito da tre elementi fondamentali:
1. una clèssidra campione di riferimento ad acqua (campione primario),
2. un sistema a campana gasometrica (campione secondario) della capacità
nominale di 550 L, del tipo Kromshroder [21, 22], per la realizzazione dei
volumi di riferimento
3. un banco di collaudo con sette postazioni, di cui sei in serie per contatori
domestici ed una per contatori industriali completa di un sistema di
automazione e comando, acquisizione, elaborazione e gestione dell’intero
impianto (valvole, modulanti, sensori, PC e PLC) e delle operazioni di
verifica
Nella successiva Figura 4.6. si riporta uno schema complessivo dell’impianto. Come
si può notare una valvola elettropneumatica a tre vie posta tra CG e banco di
collaudo indirizza il flusso d’aria di prova in due linee: i) contatori industriali
(interasse 280 mm), ii) contatori domestici (interasse 110 o 250 mm).
:
61
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
62
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
63
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
64
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
La parte centrale del sistema è occupata dal duomo, da cui emerge un tubo attraverso
il quale effluisce l’aria contenuta sotto la CG, successivamente spinta verso il banco
di collaudo durante la sua discesa in virtù della sovrapressione rispetto all’ambiente.
La CG è parzialmente contrappesata da una serie di masse variando le quali è
possibile ottenere il valore di sovrapressione interna nominale di progetto (circa 10
mbar). A tal fine è possibile agire anche su masse aggiuntive, applicabili sul fondello
superiore della CG. La tenuta rispetto all’esterno è garantita dal bagno d’olio.
La CG è corredata da diversi strumenti di misura:
- riga ottica assoluta, corsa utile circa 1,280 m, risoluzione 1 µm, per le
variazioni di quota della CG durante le traslazioni verticali,
- asta d’ottone a valore Metrico Legale, da punzonare a cura dell’Ufficio
Metrico locale in corrispondenza delle quote coincidenti ai 50 L nominali
determinati per mezzo del confronto con i volumi d’acqua spillati dalla CC
(tra due punzonature l’asta è graduata; la serigrafia tra esse presente è
ottenuta per interpolazione geometrica);
- termometro (normalmente a resistenza), risoluzione 0.1 °C per la rilevazione
della temperatura dell’aria nella CG (taria,CG);
- termometro digitale (anche a liquido), risoluzione 0,1 °C per la rilevazione
della temperatura dell’olio nella CG (tolio=tCG);
- trasduttore di pressione relativa, risoluzione 0,01 mbar, per la rilevazione
della pressione relativa dell’aria all’interno della CG (Paria,CG);
- trasduttore di pressione assoluta, risoluzione 0,1 mbar, per la rilevazione della
pressione assoluta dell’aria all’interno della CG (Paria,CG).
3. Banco di Collaudo per Contatori Domestici ed Industriali - L’impianto
caratterizzato prevede una valvola elettropneumatica a tre vie posta tra CG e banco,
in grado d’indirizzare il flusso d’aria di prova nei due rami distinti del sistema: i)
contatori industriali (1 postazione, interasse 280 mm) e ii) contatori domestici (6
postazioni, interassi 110 o 250 mm) [25, 26, 27, 28].
Una rappresentazione schematica del banco di collaudo è riportata in Figura 4.9:
65
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.9. - Schema e foto banco di collaudo, con rampa contatori domestici e industriali
66
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Nella Tabella 4.5 che segue si riporta la simbologia utilizzata durante la raccolta dati
e l’elaborazione dei risultati della caratterizzazione sperimentale dell’impianto.
67
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
68
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
69
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
70
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
71
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Non appena l’acqua finisce di defluire dalla CC, si procede con le seguenti
misurazioni (Figura 4.12):
- rilevazione della temperatura interna alla CC a fine prova (tcc,fin),
- rilevazione della temperatura dell’olio nel tino della CG (tolio,fin) a fine
erogazione,
- rilevazione della temperatura ambiente (tamb,fin) a fine prova,
72
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
73
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
questa formula, applicando l’equazione di stato dei gas reali VCG ,∆t ⋅ tCG = VCG ⋅ tCC e
74
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
quantità d’olio presente sulle pareti della campana (lo sgocciolamento infatti
prosegue nello svolgimento delle prove). Questi due fattori causano due differenti
errori di cui il primo è calcolato con la relazione:
⎛ P ⎞ VCG ⋅ ∆P '
E∆P ' = VCG − VCG , ∆P ' = VCG ⋅ ⎜1 − CG ⎟=
⎝ PCC ⎠ PCC
dove E∆P’ è l’errore dovuto alle perdite di carico (anche questo termine rappresenta
una variazione volumetrica), VCG,∆P’ è il volume erogato della CG e ∆P’=PCC–PCG,
con PCG=pressione in uscita della CG e PCC=pressione in ingresso della CC.
Per calcolare il secondo contributo è necessario considerare:
- Vsist,f, Vsist,i: volume d’aria complessivamente presente all’interno
dell’impianto agli istanti finale ed iniziale della prova (volumi comprensivi di
quello morto): questi volumi variano a seconda della porzione di scala che si
sta caratterizzando;
- PCG,fin, PCG,in: pressione dell’aria interna CG a fine ed inizio prova;
- PCC,fin, PCC,in: pressione dell’aria interna CC a fine ed inizio prova.
Si determina quindi il volume nominale erogato dalla CG e quello corretto VCG,∆P’’
che raggiunge la CC, attraverso le seguenti elaborazioni:
VCG = VSIST ,i − VSIST , f
VSIST ,i ⋅ PCG ,i − VSIST , f ⋅ PCG , f
VCG , ∆P '' =
PCC , f
⎛ P ⎞ VSIST ,i ⋅ ∆P ''
E∆P '' = VCG − VCG ,∆P '' = VSIST ,i ⋅ ⎜1 − CG , I ⎟⎟ =
⎜ PCG , f PCG , f
⎝ ⎠
Infatti, nell’ipotesi di perdite di carico nulle (pressione costante in ogni punto del
sistema, P funzione del tempo ma non dello spazio), vale PCC,f = PCG,f, e quindi E∆P’’
è pari alla differenza di VCG e VCG, P’. Il termine ∆P’’=PCG,f -PCG,i. pressione interna
del gasometro PCG, è misurato da una sonda posizionata esternamente al gasometro
nel tubo di adduzione/scarico anziché al suo interno: questo non determina correzioni
errori, perché i valori sono rilevati ad inizio e fine prova, ossia in condizione statiche.
75
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Indicando con VCG,q il volume erogato dalla CG attraverso una generica sezione al
livello del pavimento, Ppavim. la pressione dell’aria nella CG al livello del pavimento
( Ppavim. = PCG − d '⋅∆Pq ), d’ la distanza in metri tra pavimento e il baricentro del
TSC - 20°C. Introducendo αCG , coefficiente di dilatazione termica lineare della CG,
∆tCG=tCG -20°C, la correzione per gli effetti della dilatazione termica della CG è:
Et ,CG = VCG ,20 − VCG ( tCG )
( 3
) (
Et ,CG = VCG ,20 ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆tCG ) = VCG ⋅ (1 + α SC ⋅ ∆tSC ) ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆tCG )
3
)
Variazione del fattore di compressibilità Z tra CG e CC
Dati i differenti stati termodinamici dell’aria nella CG e nella CC, esiste una diversità
anche nei fattori di compressibilità, l’errore E∆Z può essere calcolato nel modo
seguente:
Z CC
VCG ,∆Z = VCG ⋅
Z CG
⎛ V ⎞ ⎛ Z CC ⎞ ∆Z ⋅ VCG
E∆Z = VCG − VCG ,∆Z = VCG ⋅ ⎜1 − CG ,∆Z ⎟ = VCG ⋅ ⎜ 1 − ⎟=
⎝ VCG ⎠ ⎝ Z CG ⎠ Z CG
76
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Avendo indicato con VCG,∆Z il valore del volume corretto che effettivamente
raggiunge la CC, con ∆Z = ZCG – ZCC , e con ZCG e ZCC fattori di compressibilità
dell’aria nella CG e nella CC.
Bisogna osservare però, che nel calcolo dell’innalzamento del livello dell’olio è stato
considerato il solo effetto del volume della CG che si immerge, trascurando eventuali
ulteriori contributi dovuti a supporti di trasduttori, scale graduate, o altri dispositivi
che si immergono.
77
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
termine scritto sarà sempre minore del primo e, inoltre, il loro rapporto può essere
considerato pari a quello tra le pressioni totali dell’aria in CG e CC (il processo di
umidificazione che avviene in CC causa un aumento della pressione parziale del
vapore e di quella totale, essendo quella parziale dell’aria costante). Indicando con
Paria la pressione parziale dell’aria, con Pv,cg e Pv,cl i valori della pressione parziale del
vapore nella CG e nella CC, si può porre:
Paria + Pv ,CG
VCC ,∆φ = VCC ⋅
Paria + Pv ,CC
⎛ P +P ⎞ ∆Pv ⋅VCC
E∆φ = VCC ⋅ ⎜1 − aria v ,CG ⎟⎟ =
⎜ P +P PCC
⎝ aria v ,CC ⎠
Con ∆Pv, differenza tra le pressioni parziali del vapore valutate all’uscita della CC e
all’interno della CG e PCC pressione totale nella CC (misurata all’ingresso).
I Valori nell’equazione precedente si ricavano attraverso le misure di temperatura ed
umidità relativa in CG e in CC:
⎛ 2 D ⎞ ⎛ 2 D ⎞
⎜ A⋅tCC + B ⋅tCC + C + ⎟ ⎜ A⋅tCG + B ⋅tCG + C + ⎟
∆Pv = Pv ,CC − Pv ,CG ≅ φCC ⋅ Psv (tCC ) − φCG ⋅ Psv (tCG ) = φCC ⋅ e − φCG ⋅ e
⎝ tCC ⎠ ⎝ tCG ⎠
78
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
in cui, φCG e φCC sono l’umidità relativa all’interno della CG e all’uscita della CC,
Psv(tCG) e Psv(tCC) sono le pressioni di saturazione del vapore alla temperatura
dell’aria nei medesimi punti, e A, B, C e D sono dei coefficienti per la
determinazione della massa volumica dell’aria umida [31, 32].
(
Et ,CC = VCC − VCC ( tCC ) = VCC ⋅ 1 − (1 + α CC ⋅ ∆tCC )
3
)
Variazione del livello del sifone nella CC
Indicando con Ssif l’area della sezione interna del tratto trasparente del sifone, ρ la
densità dell’acqua, g l’accelerazione di gravità e ∆PCC=PCC,f–PCC,i, questo contributo
è stimato mediante l’equazione:
S sif ⋅ ( PCC ,i − PCC , f ) S sif ⋅ ∆PCC
Esif = =
ρ⋅g ρ⋅g
79
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
80
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
'' ''
- rimozione della massa aggiuntiva dalla CG e misura di Pdown ,CG e Vdown ,CG
81
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.13. – Vista dell’impianto per la verifica dei Contatori del Gas e Clèssidra
Campione strumentata per le prove
Nella tabella che segue si riportano i dati salienti relativi al gasometro a campana
oggetto della verifica metrologica:
Tabella 4.6. - Dati caratteristici della Campana Gasometrica oggetto della sperimentazione
Come detto, il Volume Morto rappresenta il volume racchiuso all’interno del circuito
di prova che collega la CG alla CC. Il valore riportato è ottenuto dagli elaborati
progettuali ed è stato comunicato dal costruttore.
82
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’andamento della Tamb e di URamb durante i due giorni di misure è mostrato nel
grafico che segue (Figura 4.14):
T/°C UR/%
24 80
T / °C UR / %
75
23
70
22 65
60
21
55
20
50
19 45
40
18
25 lug 07 26 lug 07 35
17 30
Figura 4.14. – Andamento della della Tamb e di URamb durante la campagna di misure
Si può notare che le misure di Tamb e di URamb hanno mostrato valori fuori controllo e
lontani da quelli di riferimento descritti nelle normative.
Nella tabella che segue si riportano in forma schematica le misure sperimentali, le
elaborazioni effettuate ed i risultati finali.
83
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Dati di prova 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
Temperatura media dell'aria all'interno della campana t aria,cg °C 19,50 19,50 19,50 19,43 19,43 20,07 20,10 20,10 20,10 20,07 20,07
Temperatura media dell'aria all'interno della clessidra t aria,cl =t aria,cg °C 19,50 19,50 19,50 19,43 19,43 20,07 20,10 20,10 20,10 20,07 20,07
Temperatura media delle pareti della campana t olio =t cg °C 19,66 19,66 19,65 19,64 19,64 20,02 19,67 19,71 19,74 19,77 19,78
Temperatura media delle pareti della clessidra t acqua =t cl °C 19,70 19,60 19,60 19,60 19,60 20,15 20,40 20,40 20,40 20,40 20,30
Temperatura della scala t sc = t olio °C 19,66 19,66 19,65 19,64 19,64 20,02 19,67 19,71 19,74 19,77 19,78
Pressione media dell'aria all'interno della campana P aria,cg,m Pa 101620 101610 101615 101600 101570 101790 101590 101615 101650 101680 101735
Pressione iniziale dell'aria all'interno della campana P aria,cg,in Pa 101620 101610 101620 101600 101590 101790 101590 101610 101650 101670 101720
Pressione finale dell'aria all'interno della campana P aria,cg.fin Pa 101620 101610 101610 101600 101550 101790 101590 101620 101650 101690 101750
Pressione media dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,m Pa 101589 101590 101576 101567 101534 101758,5 101543 101591 101613 101647,5 101685
Pressione iniziale dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,in = P atm + ∆ P Pa 101588 101593 101583 101569 101546 101762 101536 101578 101612 101640 101672
Pressione finale dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,fin = P atm + ∆ P Pa 101590 101587 101569 101565 101522 101755 101550 101604 101614 101655 101698
Umidità relativa dell'aria all'interno della campana UR CG % 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6
Umidità relativa dell'aria all'interno della clessidra UR CL % 97 97 97 97 97 97 97 97 97 97 97
Spostamento della campana mobile ∆h dm 0,99 0,98 0,98 0,98 0,97 0,98 0,98 0,98 0,97 0,98 0,98
Posizione assoluta iniziale della campana mobile h in,cg dm 0,12 1,10 2,09 3,07 4,05 5,02 6,00 6,97 7,95 8,93 9,91
Posizione assoluta finale della campana mobile h fin,cg dm 1,10 2,08 3,07 4,05 5,02 6,00 6,97 7,95 8,93 9,91 10,89
Baricentro volume di prova all'interno CG dal pavimento h medio,cg m 0,06 0,16 0,26 0,36 0,45 0,55 0,65 0,75 0,84 0,94 1,04
Baricentro volume di prova all'interno CC dal pavimento h medio,cl m 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60
Correzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
3
Errore variazione di temperatura dell'aria tra la CG e la CC E∆T dm 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000
3
Errore variazione di pressione dell'aria tra la CG e la CC E ∆ P' dm -0,0152 -0,0098 -0,0191 -0,0161 -0,0175 -0,0153 -0,0229 -0,0117 -0,0180 -0,0159 -0,0244
3
Errore variazione di pressione in CG iniziale e finale E ∆ P'' dm 0,0000 0,0000 -0,0163 0,0000 -0,1041 0,0000 0,0000 0,0406 0,0000 0,1007 0,1656
3
Errore differenza di quota dell'aria nella CG e il pavimento E ∆ q' dm -0,0029 -0,0024 -0,0018 -0,0013 -0,0008 -0,0003 0,0003 0,0008 0,0013 0,0018 0,0024
3
Errore variazione di temperatura pareti della CG dai 20°C E Tcg dm 8,14E-04 8,13E-04 8,35E-04 8,49E-04 8,52E-04 -4,76E-05 7,75E-04 6,90E-04 6,08E-04 5,56E-04 5,16E-04
3
Errore variazione fattore compressibilità Z tra la CG e la CC E∆Z dm 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009
3
Errore variazione umidità relativa dell'aria tra la CG e la CC E ∆ Ur dm 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339
3
Errore differenza di quota aria nella CC e il pavimento E ∆ q'' dm 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003
3
Errore variazione di temperatura pareti della CC dai 20°C E Tcl dm 0,0007 0,0010 0,0010 0,0010 0,0010 -0,0004 -0,0010 -0,0010 -0,0010 -0,0010 -0,0007
3
Errore variazione di pressione in CC iniziale e finale E Sif. dm -0,001 0,002 0,005 0,001 0,009 0,003 -0,005 -0,010 -0,001 -0,006 -0,010
84
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Risultati 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
3
Volume erogato dal gasometro corretto V cg,cor. dm 49,9192 49,8068 49,7174 49,5882 49,4070 49,5762 49,4735 49,5225 49,3542 49,5386 49,4432
3
Volume raccolto nella clessidra corretto V cl,cor. dm 49,6563 49,6531 49,6501 49,6537 49,6462 49,6546 49,6623 49,6669 49,6580 49,6630 49,6669
3
Errore complessivo commesso dal gasometro E cg dm 0,263 0,154 0,067 -0,066 -0,239 -0,078 -0,189 -0,144 -0,304 -0,124 -0,224
errore % % 0,53% 0,31% 0,14% -0,13% -0,48% -0,16% -0,38% -0,29% -0,61% -0,25% -0,45%
errore max tollerato dalla UNI CIG 7988 % 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30%
3
Incertezza k=2 U cg dm 0,142 0,141 0,141 0,141 0,140 0,141 0,140 0,141 0,140 0,141 0,140
Incertezza k=2 %V.L. % 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28%
1,000 2,00%
0,800 2
1,50% y = 6E-08x - 6E-05x + 0,0078
0,600
1,00%
0,400
y = 3E-06x2 - 0,0028x + 0,3895
0,50%
0,200
Errore CG / %
Errore CG / L
0,000 0,00%
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550
-0,200
-0,50%
-0,400
-1,00%
-0,600
-1,50%
-0,800
85
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Nel presente paragrafo viene descritto il procedimento adottato per la stima delle
incertezze delle misure oggetto della campagna sperimentale.
L’incertezza è determinata in riferimento al documento EA-4/02 [33] e UNI CEI
ENV 13005 [34], secondo lo schema rappresentato nella tabella seguente:
Misurando y=f(x1,x2,….,xn)
Incertezza tipo associata alla grandezza
u(xi)
d’ingresso xi
∂f
ci Coefficiente di sensibilità Ci=
∂xi
Incertezza tipo
della misura Contributo all’incertezza tipo (composta)
ui(y) associata al risultato, dovuta all’incertezza uj(y) = cj u(xj)
tipo u(xi)della grandezza d’ingresso xi
N
u(y)
Incertezza tipo (composta) associata al
u 2 ( y )∑ ui2 ( y )
risultato della misura i =1
Incertezza
U(y) Incertezza estesa di misura U(y) = k u(y)
estesa di
k Fattore di copertura =2
misura
Nell’analisi del bilancio di incertezza del misurando si assume che non esista
correlazione tra le grandezze d’ingresso. L’incertezza estesa della misura U(y) = k
u(y) è stimata con un fattore di copertura k=2, corrispondente ad un intervallo di
confidenza di circa il 95 %. I contributi di incertezza stimati sono i seguenti:
86
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
⎛t −t ⎞
E∆t = VCG ⋅ ⎜ CG CC ⎟
⎝ tCC ⎠
2 2
⎛ ∂E ⎞ ⎛ ∂E ⎞
u E ,∆t = ⎜ ∆t ⎟ ⋅ ut2,CG + ⎜ ∆t ⎟ ⋅ ut2,CC
⎝ ∂tCG ⎠ ⎝ ∂tCC ⎠
2 2
⎛ u ⎞ ⎛ u ⋅t ⎞
u E ,∆t = VCG ⋅ ⎜ − t ,CC ⎟ + ⎜ t ,CC2 CC ⎟
⎝ tCG ⎠ ⎝ tCG ⎠
V
u E ,∆t = CG ⋅ ut2,CC + ut2,CG
tCG
87
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
⎛ P − PCG ⎞
E∆P ' = VCG ⋅ ⎜⎜ CC ⎟
⎟
⎝ PCC ⎠
2 2
⎛ ∂E ⎞ ⎛ ∂E ⎞
u E , ∆P ' = ⎜⎜ ∆P ' ⎟⎟ ⋅ u P2 ,CG + ⎜⎜ ∆P ' ⎟⎟ ⋅ u P2 ,CC
⎝ ∂PCG ⎠ ⎝ ∂PCC ⎠
2 2
⎛ u ⎞ ⎛ u P ,CC ⋅ PCG ⎞
u E , ∆P ' = VCG ⋅ ⎜⎜ − P ,CG ⎟ +⎜ ⎟
⎟ ⎜ 2 ⎟
⎝ PCC ⎠ ⎝ PCC ⎠
VCG
u E , ∆P ' = ⋅ u P2 ,CC + u P2 ,CG
PCC
88
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Differenza di pressione nella clessidra tra istante iniziale e finale della prova
Si considera:
S int .sif . ⋅ u P2 , CC , f + u P2 , CC , i
u ∆P , CC = u sif =
ρ⋅g
Sint .sif . ⋅ 2 ⋅ u P, CC
u ∆P , CC = u sif =
ρ⋅g
dove con uP,CC,i e uP,CC,f si indicano le incertezze associate alla misura di pressione
nella CC (si usa lo stesso sensore, per cui uP,CC,i = uP,CC,f = uP,CC.
89
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
2 2 2 2
⎛ ∂P ⎞ ⎛ ∂Pv ⎞ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤
u∆Pv = ⎜⎜ v ⎟⎟ ⋅ ( uφ,CG + uφ,CC ) + ⎜ ⎟ ⋅ ( ut ,CG + ut ,CC ) = ⎢⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ u∆φ ⎥ + ⎢⎜ ⎟ ⋅ u∆t ⎥
2 2 2 2
⎝ ∂φ m⎠ ⎝ ∂t m ⎠ ⎢⎣⎝ ∂φ m⎠ ⎦⎥ ⎣⎝ ∂t m ⎠ ⎦
2 2
⎛ Uφk,CG ⎞ ⎛ Uφk,CC ⎞
u∆φ = ⎜ +
⎜ k ⎟⎟ ⎜⎜ k ⎟⎟
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
⎛ D⎞
∂Pv 2
⎜ A⋅tm +B⋅tm+C+ ⎟
= e⎝ tm ⎠
∂φ m
⎛ D⎞
∂Pv ⎜ A⋅tm + B⋅tm +C + ⎟ ⎛ D⎞
2
tm ⎠
= φm ⋅ e⎝ ⋅ ⎜ 2A⋅ tm + B − 2 ⎟
∂t m ⎝ tm ⎠
2 2 2 2
⎡⎛ ∂P ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂P ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤
u∆Pv = ⎢⎜⎜ v ⎟⎟ ⋅ uφ,CG ⎥ + ⎢⎜ v ⎟ ⋅ uT ,CG ⎥ + ⎢⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ uφ,CC ⎥ + ⎢⎜ ⎟ ⋅ uT ,CC ⎥
⎢⎣⎝ ∂φ CG ⎠ ⎥⎦ ⎣⎝ ∂T CG ⎠ ⎦ ⎢⎣⎝ ∂φ CC ⎠ ⎥⎦ ⎣⎝ ∂T CC ⎠ ⎦
⎛ ∂E ∆q ' ⎞ V ⋅ ∆Pq
u E∆q ' = ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ u d ' = CG ⋅ ud '
⎝ ∂d ' ⎠ PCG
⎛ ∂E ∆q '' ⎞ V ⋅ ∆Pq
u E∆q '' = ⎜⎜ ⎟ ⋅ u d '' = CG
⎟ ⋅ u d ''
⎝ ∂d ' ' ⎠ P CG
∂EtCG
u Et ,CG = ⋅ uTcg = −2α CG ⋅ VCG ⋅ (1 + α SC ⋅ ∆t SC ) ⋅ (1 + α CG ⋅ ∆ tCG ) ⋅ ut ,CG
∂tCG
dove con ut,CG si è indicata l’incertezza della misura della temperatura delle pareti
della campana (assunta coincidente con quella dell’olio di tenuta).
90
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
u Et ,CC =
∂Et ,CC
∂tCC
(
⋅ ut ,CC = − 3α CC ⋅ VCC ⋅ 1 + α CC ⋅ ∆t CC ) 2
⋅ ut ,CC
dove con ut,CC si è indicata l’incertezza della misura della temperatura delle pareti
della clessidra (assunta coincidente con quella dell’acqua).
xv = ⋅ ( α + β ⋅ P + γ ⋅ t ) ⋅ e
2 ⎜ A⋅T + B⋅T + C + ⎟
⎝ T⎠
91
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
dove uScg,int è l’incertezza associata alla determinazione della sezione interna e u∆h è
l’incertezza relativa alla lettura dello spostamento. I suddetti contributi si
determinano nel modo seguente:
t
u S ,CG ,int = 2π ⋅ r ⋅ u r ; u r =
3
2 2
u ∆h = u ris + u acc
avendo indicato con r il raggio interno della CG, con ur la sua incertezza (ipotizzata
con distribuzione rettangolare intorno al valore nominale r con semiampiezza pari a
t, tolleranza dimensionale), uris è la componente relativa alla risoluzione e uacc quella
relativa all’accuratezza del sistema di lettura. Si potrebbe anche determinare questo
contributo a partire della risoluzione del sistema direttamente sul Volume erogato
(taratura della CG); considerando una distribuzione rettangolare e ponendo Vris.
risoluzione della scala in dm3, questa incertezza è esprimibile come:
Vris.
uV ,CG = u risol . =
2 3
∂ECG
∂VCG
= 1−
∆t ∆P' ∆Pq ⋅ d ' ∆Z
−
t CG PCC
−
PCG
−
Z CG
( )(
− 1 + α SC ⋅ ∆t SC ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆t SC )2 )
U CC (k )
uV ,CC =
k
dove UCC(k) è l’incertezza estesa di taratura dichiarata dal certificato della CC e k è il
fattore di copertura dichiarato nel certificato. Il coefficiente di sensibilità è pari a:
∂ECG
∂VCC ⎝
( 3
)
∆P d ' '⋅∆Pq
= − 1 + ⎛⎜1 − 1 + α CC ⋅ ∆tCC ⎞⎟ + v +
⎠ PCC PCC
92
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Le condizioni ambientali del laboratorio che ospita una rampa di taratura per
contatori del gas devono essere idonee dal punto di vista termoigrometrico. I valori
di riferimento normalmente sono posti a (20±2) °C e (55±10) %UR, ma numerosi
sono gli ulteriori aspetti da prevedre e/o da tenere sotto controllo:
- spazi ampi e assenza di finestrature
- doppia porta di accesso tra area climatizzata ed area con aria a temperatura
ambiente o climatizzazione dell’area di ingresso nel laboratorio per garantire
un’adeguata compensazione
- prese di ventilazione e di ripresa aria non troppo vicine alla CG
- area adeguata per la climatizzazione dei contatori all’interno del laboratorio
prima della prova
Condizioni lontane da quelle di riferimento e carenze strutturali del laboratorio
potrebbero determinare, di conseguenza, una forte instabilità e disuniformità delle
condizioni termiche e sensibili gradienti di temperatura nelle varie posizioni assunte
dalla CG, con effetti non trascurabili (e difficilmente stimabili) sulla stabilità e
ripetibilità del posizionamento della CG.
Considerazioni Finali
93
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Capitolo 5
L’allegato MI-003:
Contatori di Energia Elettrica Attiva
94
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
95
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
dove:
U tensione dell'energia elettrica fornita al contatore,
Un tensione dell'energia elettrica di riferimento specificata;
f frequenza della tensione elettrica fornita al contatore con
fn frequenza di riferimento specificata.
Gli intervalli riportati tengono conto delle caratteristiche tipiche della corrente
elettrica erogata dalle società di distribuzione.
In ultimo, l'intervallo del fattore di potenza (PF) deve essere almeno da cosφ = 0,5
induttivo a cosφ = 0,8 capacitivo, dove cosφ è il coseno dello sfasamento φ tra I e U.
96
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Per ogni condizione di funzionamento la direttiva fornisce anche gli errori massimi
tollerati, dove gli effetti dei vari misurandi e delle grandezze d'influenza (a, b, c, ...)
sono valutati separatamente, mentre tutti gli altri misurandi e grandezze d'influenza
devono essere mantenuti possibilmente costanti ai loro valori di riferimento.
L'errore di misurazione, che non deve superare il limite massimo tollerabile di cui
alla Tab. 1, è calcolato come segue:
E= a 2 + b 2 + c 2 ...
97
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Inoltre, qualora vi sia un alto rischio di effetti passeggeri (es. fulmini) o vi sia una
prevalenza di reti aeree di fornitura, si provvede alla protezione delle caratteristiche
metrologiche del contatore. Gli effetti di un disturbo elettromagnetico passeggero su
un contatore di energia elettrica dovranno essere tali che durante o subito dopo il
disturbo, ogni uscita destinata a testare l'accuratezza del contatore:
a) non deve produrre segnali o impulsi corrispondenti a un'energia oltre il
valore di variazione critico,
98
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
99
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
100
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
101
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Capitolo 6
La misura dell’energia termica può essere ricondotta alle tre modalità di scambio
termico (conduzione, convezione ed irraggiamento) e alla direzione ed entità dello
scambio (energia fornita/assorbita/dispersa), in particolare:
- conduzione attraverso superfici di controllo (mediante la misura dei gradienti
termici e note le caratteristiche conduttive di un materiale di riferimento);
- trasmissione per mezzo di un fluido termovettore (mediante la misura
dell’entalpia del fluido termovettore e delle portate di massa effluenti);
- la misura della radiazione termica (mediante la misura diretta del flusso
radiativo o indirettamente mediante la misura della temperatura della superficie
emittente con tecniche termografiche).
Le misure di temperatura possono senz’altro essere considerate oggi affidabili ed
adeguatamente riferibili (in Italia operano nel settore della temperatura più di 30
centri SIT), altrettanto non è possibile affermare per le misure di energia termica in
quanto i) raramente i dispositivi di misura dell’energia (heat meter) possono essere
caratterizzati nel loro complesso (spesso vengono tarati i soli sensori di temperatura);
ii) la conoscenza dei parametri termofisici dei materiali su cui viene effettuata la
misura risulta spesso solo qualitativa; iii) i sensori di misura alterano profondamente
i meccanismi di scambio termico determinando errori di inserzione; iv) raramente il
problema di scambio termico può essere isolato alle sole componenti trasmissive
(conduttive, convettive e radiative).
Il Contatore di Energia Termica (CET) rappresenta il caso più comune di misura di
energia termica Qt fornita all’utenza mediante un fluido termovettore.
102
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
SET
Qin
V.C.
Q out
UTENZA
con m& portata massica [kg/s] e hi e hu entalpia del fluido termovettore in ingresso ed
in uscita [kJ/kg], rispettivamente. Per i liquidi vale la seguente relazione:
103
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
dh = c p dT + vdp
Modulo
di calcolo
Tm
U
T
E
N
Tr Z
A
V&
104
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
ossia dal prodotto della portata volumetrica e della differenza di temperatura tra
mandata e ritorno, integrato nel tempo e moltiplicato per il coefficiente termico
volumico. A queste due ultime operazioni provvede la centralina elettronica di
elaborazione.
105
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
106
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
107
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
108
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Figura 6.4. –Errori Massimi Permessi per un Contatore di Energia Termica, classe 2
109
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Tabella 6.1. – OIML R75-2:2002 piano di prova per qualifica MID di un Contatore di
Energia Termica
110
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
INRIM
Centro SIT
Figura 6.5. – Catena di Riferibilità per la verifica dei Contatori di Energia Termica
111
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
2 2
⎛ ∂ρ ⎞ 2 ⎛ ∂ρ ⎞ 2
Iρ 2
=⎜ ⎟ Ip +⎜ ⎟ Iϑ
⎝ ∂p ⎠ ⎝ ∂ϑ ⎠
con i coefficienti di sensibilità, rispettivamente uguali a:
∂ρ 1 ⎛ ∂v ⎞ 1
= − 2 ⎜ ⎟ = kϑ
∂p v ⎝ ∂p ⎠ϑ v
∂ρ 1 ⎛ ∂v ⎞ 1
=− 2⎜ ⎟ =− β
∂ϑ v ⎝ ∂ϑ ⎠ p v
β kϑ
[%/°C] [%/bar]
Liquido 0,05 ≅0
Vapore Surriscaldato 0,2 5
La variazione del calore specifico, cp, anche nel caso di vapore surriscaldato non
supera mai lo 0,1 %/°C, per cui nelle equazioni precedenti è lecito utilizzare i valori
medi nell’intervallo delle temperature di esercizio.
Trascurando quindi l’incertezza associata alla determinazione di Ki e del tempo di
integrazione, l’incertezza associata alla misura dell’energia termica è funzione del
solo prodotto tra la portata volumetrica q e la differenza di temperatura ∆ϑ.
Applicando al prodotto Q=q·∆ϑ la legge di propagazione delle incertezze [33, 34] si
112
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Inoltre, sempre per la legge di propagazione delle incertezze applicata ad una misura
per differenza, si ottiene:
Iϑin 2 + Iϑout 2
i∆ϑ =
2
∆ϑ 2
Utilizzando valori tipici di incertezza nel caso di misura della temperatura con
termocoppia o termoresistenza si possono utilizzare i seguenti valori:
- Iϑ=±(0.15+0,002⋅ϑ) per una termoresistenza Pt100 al Platino, [29];
- Iϑ=±0,5 °C per una termocoppia tipo “T” grado speciale, [29].
La Direttiva MID all’allegato MI-004 fissa tra le grandezze caratteristiche il rapporto
∆ϑmax / ∆ϑmin > 10 , tra la massima e la minima differenza di temperatura del fluido
termovettore, nel rispetto delle incertezze massime previste.
Per quanto riguarda la misura della portata, teoricamente essa può essere effettuata
con qualunque tecnica, ma nella pratica la scelta si riduce ai misuratori volumetrici,
del tipo a turbina o elettromagnetici. L’incertezza tipica dei suddetti misuratori
volumetrici è variabile con la portata, ed è compresa, nel campo di applicazione dei
Contatori di Calore, tra il 2÷3% V.L., per crescere esponenzialmente alle portate più
basse.
Per questo motivo la MID fissa tra le grandezze caratteristiche anche la qi, intesa
come la portata in volume più piccola che transita attraverso il sensore di portata e
alla quale il Contatore di Calore deve rispettare l’incertezza prescritta.
Volendo stimare un ipotetico bilancio di incertezza in condizioni di funzionamento
normali, ipotizzando l’uso di 2 termoresistenze al platino Pt500 per la misura del ∆ϑ
e assumendo un’incertezza sulla misura della portata volumetrica pari a iq = 3% V.L.
possiamo determinare l’incertezza totale di un Contatore di Calore come di seguito
riportato, considerando una temperatura di mandata, ϑin = 90°C e una temperatura di
ritorno, ϑout= 60°C, tramite la [14] si ottiene:
113
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
114
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Figura 6.6. - Impianto di caratterizzazione per misuratori di portata. Società IPL Sas di Napoli
115
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Incertezza
Strumenti in
Grandezza Campo di misura relativa Note
taratura
(*)
(*) Le incertezze di misura sono espresse come due volte lo scarto tipo (corrispondente, nel caso
di distribuzione normale, ad un livello di confidenza di circa il 95%)
116
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Iϑin = ±0,15 °C
Iϑout = ±0,15 °C
117
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Capitolo 8
L’allegato MI-005:
Sistemi di misura per la misurazione continua e
dinamica di quantità di liquidi diversi
dall'acqua
118
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
La normativa nazionale vigente prima della MID prevedeva che tutti i misuratori di
carburante usati nelle transazioni commerciali fossero soggetti a due tipi di
verificazioni: la verifica prima (in fabbrica e/o sul campo), da effettuarsi prima
dell'immissione sul mercato, e la verifica periodica, da effettuarsi successivamente
alla messa in servizio per accertare il mantenimento nel tempo delle caratteristiche
metrologiche.
La Direttiva MID stabilisce le regole per la sola verifica prima (esame del tipo).
La verificazione prima risulta essere un atto obbligatorio per gli strumenti nuovi da
effettuarsi, prima della loro vendita o messa in uso in commercio. Le operazioni ad
essa connesse si considerano completate e formalizzate con l'apposizione dei bolli
metrici (un primo bollo a stemma riportante il numero dell'ufficio verificatore ed un
secondo contenente il numero identificativo dell’ispettore verificatore che ha
eseguito l’operazione).
In Italia, l’obbligo di verificare e di legalizzare gli strumenti è stato introdotto con il
Testo Unico delle leggi sui pesi e sulle misure [46], integrato successivamente nel
1902 dal Regolamento per la Fabbricazione dei Pesi e delle Misure per Pesare e per
Misurare [47] e solo negli ultimi 30 anni., modificato dalle Direttive Europee
recepite mediante appositi D.P.R. La legge 236/91, che modifica il Testo Unico,
prevede la possibilità per i Fabbricanti Metrici di verificare e legalizzare i propri
strumenti in maniera autonoma. Questa possibilità si è concretamente realizzata con
1'emanazione del DL 179/2000 [14], che disciplina la verifica prima degli strumenti
direttamente a cura e responsabilità del fabbricante, secondo i principi di garanzia
della qualità della produzione e secondo la procedura di conformità metrologica.
Relativamente alla verifica periodica, la Direttiva MID come noto lascia agli Stati
Membri la facoltà di provvedere ai controlli finalizzati ad accertare il mantenimento
nel tempo delle caratteristiche metrologiche e, inoltre, di fissare criteri e periodicità
degli interventi per l'esecuzione di tali verifiche.
119
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
In alcuni Stati Europei tali accertamenti vengono effettuati con periodicità non
prefissata, per altri vengono fissate di anno in anno le categorie di utenti i cui
strumenti saranno sottoposti a verifica. In Italia la verificazione periodica è stata
modificata ed integrata con il DL 182/2000 [15]. Quest'ultimo decreto ha apportato
innovazioni sostanziali rispetto alla normativa precedente, stabilendo una periodicità
biennale di verifica per i complessi di misura per carburante. Un ulteriore elemento
innovativo riguarda la possibilità. di delegare con condizioni e modalità prestabilite,
la verificazione periodica a laboratori accreditati dalle Camere di Commercio ed
operanti in conformità alla ISO 17025 [11]. Tale delega costituisce sicuramente
un'importante novità nel campo della metrologia legale in Italia, in quanto i controlli
sugli strumenti in servizio sono sempre stati di esclusiva competenza degli Uffici
Metrici Provinciali delle Camere di Commercio.
Gli EMP in verifica periodica, sono uguali a quelli previsti in verifica prima a
differenza di quanto accade per le altre tipologie di strumenti dove viene
generalmente fissato un EMP pari al doppio di quello previsto in verifica prima.
120
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
strumenti di misura dei carburanti (sono in classe 0,5 – rif. Tabella 5 allegato MI-005
MID, Messa in Servizio) sono dello 0.3% V.L. per quanto riguarda il misuratore, e
dello 0.5% V.L per quanto riguarda l'intero sistema di misura.
Classi di precisione
0,3 0,5 1 1,5 2,5
Sistemi di Misurazione (A) 0,30% 0,50% 1,00% 1,50% 2,50%
Misuratori (B) 0,20% 0,30% 0,60% 1,00% 1,50%
Tabella 7.1- Errori massimi tollerati nella verificazione dei misuratori di liquidi diversi
dall' acqua per volumi non inferiori a due litri
121
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Nella figura 7.1. che segue si riporta la tipica catena di riferibilità per un misuratore
di carburante. La verifica dei suddetti strumenti viene effettuata per confronto con
serbatoi campione di volume, con l’effettuazione di alcune misure ausiliarie
(temperatura, massa/volume, pressione, umidità relativa), non sempre semplici e
fattibili in sede di verifica, e con l’adozione di un’opportuna tecnica, in funzione
delle finalità della verifica e del relativo livello di incertezza per essa richiesto.
122
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
INRIM
Centro SIT
Umidità
Temperatura Volume Massa Pressione
Relativa
Distributori di Carburante
123
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
124
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
125
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Metodo gravimetrico
126
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
La misura della massa in aria viene generalmente eseguita mediante il metodo della
doppia sostituzione semplice [50, 52]., allo scopo di minimizzare gli effetti di non
linearità e di deriva della bilancia elettronica utilizzata. Sono utilizzati allo scopo una
serie adeguata di campioni di massa in classe F1 [51].
La misura della massa netta di acqua in aria (con la correzione dovuta alla spinta
archimedea ed alle dilatazioni termiche) è data dall’equazione [49]:
⎛ ρa ⎞ ⎛ ρ ⎞
ρ wVT 0 [1 + β T (tT − t 0 )]⋅ ⎜⎜1 − ⎟⎟ = (m F − m E ) ⋅ ⎜⎜1 − a ⎟⎟
⎝ ρw ⎠ ⎝ ρm ⎠
Dove:
- βT, coefficiente di dilatazione cubica del serbatoio in taratura [°C-1];
- ρa, massa volumica dell’aria alla temperatura t, [Kg/m3];
- ρw : massa volumica dell’acqua, [Kg/m3];
- ρm : massa volumica dei campioni di massa utilizzati, [Kg/m3];
- mFC : massa convenzionale serbatoio in prova pieno, [Kg];
- mEC : massa convenzionale relativa alla misura vuota, [Kg];
- ∆m: misura della massa netta convenzionale mFC - mEC , [Kg];
- tT : temperatura dell’acqua utilizzata come liquido di prova al momento della
determinazione, [°C];
- t0 : temperatura di riferimento, [°C];
- VT0: volume della misura in prova alla temperatura di riferimento t0, [L].
Da cui tenendo conto della relazione intercorrente tra i valori di massa reale e
convenzionale (ossia il corrispondente valore di una massa equivalente con massa
volumica ρm = 8000 kg/m3 alle condizioni di riferimento T=20°C e con ρa = 1,2
kg/m3, massa volumica di riferimento dell’aria normale) si ha [49]:
⎡⎛ 1,2 ⎞ ⎤
⎢ ⎜1 − 8000 ⎟ ⎥
(mF − mE ) = (mFC − mEC )⎢ ⎝ ⎠ ⎥ = 0.99985 ⋅ (mFC − mEC )
⎢ 1 − 1,2 ⎥ ⎛ 1,2 ⎞
⎢ ⎥ ⎜⎜1 − ⎟⎟
⎣ ρ m ⎦ ⎝ ρ m ⎠
127
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
⎛ ρ ⎞
⎜⎜1 − a ⎟⎟
0.99985 (m FC − mEC ) ⎝ ρ m ⎠
VT 0 = ⋅ ⋅
(ρW − ρ a ) [1 + β T (tT − t 0 )] ⎛ ρ as ⎞
⎜⎜1 − ⎟⎟
⎝ ρ m ⎠
(mFC − m EC ) ⎡ ρ a − ρ aS ⎤
VT 0 = 0.99985 ⋅ 1− − β T (t T − t 0 )⎥
(ρ w − ρ a ) ⎢⎣ ρm ⎦
che rappresenta la relazione funzionale utilizzata per la valutazione del volume del
serbatoio campione.
Definita l’equazione della misura si passa alla stima dell’incertezza ad essa associata.
I contributi considerati sono:
- u(∆m), incertezza sulla massa netta convenzionale;
- u(ρw) u(ρa) u(ρm), incertezza sulla massa volumica dell'acqua, dell’aria e dei
campioni di massa utilizzati;
- u(βτ), incertezza sul coefficiente di dilatazione cubica del serbatoio;
- u(t), incertezza sulla misura di temperatura;
- incertezza sulla procedura utilizzata (questo contributo si può ritenere
trascurabile nel caso di una buona pratica di laboratorio);
Nel seguito si riportano i risultati della sperimentazione del metodo gravimetrico
effettuata presso il Laboratorio LAMI dell’Università di Cassino.
128
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Riepilogo
Numero del Bollettino: 01
Cliente: LAMI
Sede di: Università di Cassino
Richiesta: 000/06
in data 21/03/06
Data della taratura: 07/04/06
Data di elaborazione: 14/04/06
Metodo di Taratura (gravimetrico/volumetrico): GRAVIMETRICO
Presso il Laboratorio Pa.L.Mer
Indirizzo del Laboratorio Via Casilina Nord, Km 68 Ferentino(Fr)
Esecutore della Taratura: Mattia del Mastro
Condizioni Ambientali
Temperatura all'inizio delle prove 20 °C
Pressione atmosferica 10100 Pa
umidità relativa dell'aria 45 %
Serbatoio in Taratura
Denominazione: Serbatoio Campione 20 litri
Capacità nominale 20 L EMP: 10 mL
Costruttore: Gibertini
Modello: 20 litri
N° matricola: 47008
Codice Interno: LAMI/001/vol
Classe di Precisione: 0,5
incertezza certificato taratura 0,024 L
estensione della scala di misura 71,4 mm con risoluzione 2 mm CONFORME
graduazioni della scala da 19,84 a 20,16 L CONFORME
passo della graduazione della scala 0,0025 L CONFORME
materiale di costruzione acciaio dolce
Coefficiente di dilatazione termica β T 0,0000336 1/°C
temperatura di riferimento 15 °C
incertezza di lettura relativa ad una capacità di discriminazione pari a 1 mm della scala
trattata come distribuzione rettangolare 0,002588 L
129
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Termometro utilizzato
tipo digitale
costruttore DELTA OHM
modello HD8901
matricola 070996B036
scala da -20 a 150 °C
risoluzione 0,1 °C
certificato di taratura del
incertezza estesa di tartura 0,1 °C
incertezza del termometro da
considerare nella propagazione
2
u 0,05 °C
Bilancia utilizzata
tipo elettronica
Classe di precisione II
costruttore Mettler Toledo
modello Mettler ID5
matricola 1999059
scala da 0 a 65000 g
risoluzione 0,001 Kg
certificato di taratura del
incertezza relativa di tartura 3,80E-06 % da 1Kg a 19,99Kg
9,20E-07 % da 20 Kg a 60 Kg
130
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 valori medi
Temperatura ambiente °C 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20,00 °C
Pressione atmosferica Pa 101300 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101100 101116,67 Pa
umidità relativa dell'aria % 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45,00 %
densità aria Kg/m^3 1,1996 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,1972 1,197 Kg/m^3
lettura massa tara Kg 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956 5,956
coeff correttivo a 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000 1,0000
lettura massa lorda Kg 25,905 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895 25,895
coeff correttivo b 1,0000 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004 1,0004
lettura m' campione vuoto Kg 5,956 5,953 5,956 5,956 5,955 5,957 5,954 5,958 5,956 5,955 5,955 5,956
lettura m'' campione pieno Kg 25,904 25,896 25,895 25,892 25,893 25,896 25,891 25,894 25,895 25,893 25,891 25,889
Temp. Misura in prova °C 20 20,5 19,5 19,8 19,5 20,5 20 19,7 19,5 20,5 20,4 20,2 20,01 °C
densità H2O prova Kg/m^3 998,2067 998,1022 998,3087 998,2478 998,3087 998,1022 998,2067 998,2682 998,3087 998,1022 998,1233 998,1652 998,2050 Kg/m^3
massa apparente H2O g 19,9480 19,9530 19,9490 19,9460 19,9480 19,9490 19,9470 19,9460 19,9490 19,9480 19,9460 19,9430 19,9477 Kg
Volume L 20,0015 20,0083 20,0008 19,9988 19,9998 20,0043 20,0005 19,9985 20,0008 20,0033 20,0009 19,9972 20,0012 L
(m FC − m EC ) ⎡ ρ a − ρ aS ⎤
V T 0 = 0 . 99985 ⋅ 1− − β T (t T − t 0 )⎥
(ρ w − ρ a ) ⎢⎣ ρm ⎦
Il valore effettivo da associare alla misura in prova è 20,001 L
La correzione da applicare sulle letture effettuate è 1,2 mL
L'incertezza dovuta alla procedura seguita u= 0,00296 L
L'incertezza quadratica da propagare u2= 0,00001 L
131
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Misurando y=f(x1,x2,….,xn)
Nell’analisi del bilancio di incertezza del misurando si assume che non esista
correlazione tra le grandezze d’ingresso. L’incertezza estesa della misura U(y) = k
u(y) è stimata con un fattore di copertura k=2, corrispondente ad un intervallo
di confidenza di circa il 95 %.
Nella tabella che segue si riporta la descrizione analitica dei coefficienti di sensibilità
(ricavabili per derivazione dall’equazione della misura) e l’elaborazione puntuale
della stima dell’incertezza di misura per il metodo gravimetrico.
132
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
0.99985 ⎡ ρ a − ρ aS ⎤ I
∆m ⎢1 − − β T (tT − t 0 )⎥
(ρ w − ρ a ) ⎣ ρm ⎦ ρ w − ρ as
(mFC − mEC ) ⎡ ρ a − ρ aS ⎤ (mFC − mEC )
ρw − 0.99985 ⋅ 2 ⎢
1− − β T (tT − t 0 )⎥ −
(ρ w − ρ a ) ⎣ ρm ⎦ ( ρ w − ρ a )2
(m − mEC ) ⎡ ρ a − ρ aS ⎤ (mFC − mEC )
ρa 0.99985 ⋅ FC 2 ⎢
1− − β T (tT − t 0 )⎥
(ρ w − ρ a ) ⎣ ρm ⎦ (ρ w − ρ a )2
(m − m EC ) (m − m EC )
βT − 0.99985 ⋅ FC (t − t ) − FC (t − t )
(ρ w − ρ a ) T 0 (ρ w − ρ a ) T 0
(m − mEC ) (mFC − m EC )
tT − 0.99985 ⋅ βτ FC − βτ
(ρ w − ρ a ) (ρ w − ρ a )
(m − mEC ) ⎡ ρ a − ρ aS ⎤
ρm 0.99985 ⋅ FC ≅0
(ρ w − ρ a ) ⎢⎣ ρ 2 m ⎥⎦
Coefficiente di
Grandezza (xi) u ciui ci2ui2
sensibilità ci
133
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Dove:
- β T , β C , coefficiente di dilatazione cubica del serbatoio in taratura e di
quello campione [°C-1];
- ρw, massa volumica dell’acqua [Kg/m3];
- mT , massa di liquido trasferita al serbatoio misurando [Kg];
- mC , massa di liquido nel serbatoio campione di riferimento [Kg];
134
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
ρ wT VT 0 [1 + β T (tT − t 0 )] = VC 0 ρ wT ∑i [1 + β C (t Ci − t 0 )] =
= NVC 0 ρ wC
[N + ∑ β i C (tCi − t0 )]
[ (
= NVC 0 ρ wC 1 + β C t C − t 0 )]
N
VT 0 = NVC 0
[ (
ρ wc 1 + β C t C − t 0 )]
ρ wT [1 + β T (t T − t 0 )]
Dove:
- β T , β C , sono i coefficienti di dilatazione termica del serbatoio in
taratura e di quello campione;
135
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
E ≅ VTL − NVC 0
ρ wc
ρ wT
[ ( )
1 + β C t C − t 0 − βτ (tT − t 0 ) ]
Per eliminare le correlazioni tra le diverse temperature misurate, nonché tra i
coefficienti di dilatazione termica, è possibile utilizzare le variabili
( )
δt = tT − t C = (t T − t 0 ) − t C − t 0 e δβ = βτ − β C :
ρ wc
E = VTL − NVC 0
ρ wT
[1 − β C δt − δβ (tT − t 0 )]
La equazione precedente è la relazione funzionale utilizzata per la valutazione
dell'errore nel caso di una taratura per comparazione fine.
Per la stima dell’incertezza associata alla misura si considerano i contributi di:
- u(VTL), incertezza di lettura che dipende dalla gradazione della scala;
- u(VC0 ), incertezza di taratura del campione;
136
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Riepilogo
Condizioni Ambientali
Temperatura all'inizio delle prove 20 °C
Pressione atmosferica 10100 Pa
umidità relativa dell'aria 45 %
Serbatoio in Taratura
Denominazione: Serbatoio Campione 20 litri
Capacità nominale 20 L EMP: 10 mL
Costruttore: Gibertini
Modello: 20 litri
N° matricola:
Codice Interno:
Classe di Precisione: 0,5
estensione della scala di misura 71,4 mm CONFORME
graduazioni della scala da 19,84 a 20,16 L CONFORME
passo della graduazione della scala 0,0025 L CONFORME
materiale di costruzione acciaio dolce
Coefficiente di dilatazione termica β T 0,0000336 °C
temperatura di riferimento 15 °C
incertezza di lettura relativa ad una capacità di discriminazione pari a 1 mm della scala
trattata come distribuzione rettangolare 0,002588 L
137
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Termometro
tipo digitale
costruttore DELTA OHM
modello HD8901
matricola 070996B036
scala da -20 a 150 °C
risoluzione 0,2 °C
certificato di taratura del
incertezza estesa di tartura 0,15 °C
incertezza del termometro 0,08 °C
138
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Dati Sperimentali
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione t campione valori medi
1 °C 20 20,5 19,5 19,8 19,5 20,5 20 19,7 19,5 20,5 20,4 20,2
2 °C
3 °C
Travasi effettuati
4 °C
5 °C
6 °C
7 °C
tmedio °C 20 20,5 19,5 19,8 19,5 20,5 20 19,7 19,5 20,5 20,4 20,2 18,47
densità H2O campione Kg/m^3 998,207 998,102 998,309 998,248 998,309 998,102 998,207 998,268 998,309 998,102 998,123 998,165 998,510
lettura misura in prova L 20,002 20,003 20,004 20,002 20,003 19,995 19,999 20,003 20,008 19,998 19,998 19,999
Temp. Misura in prova °C 20 20,5 19,5 19,8 19,5 20,5 20 19,7 19,5 20,5 20,4 20,2 20,01
densità H2O prova Kg/m^3 998,2067 998,102 998,309 998,248 998,309 998,102 998,207 998,268 998,309 998,102 998,123 998,165 998,205
errore L 0,001 0,002 0,003 0,001 0,002 -0,006 -0,002 0,002 0,007 -0,003 -0,003 -0,002
ρ wC
E = V TL − V To ≅ V TL − NV (1 + β C δ t − δβ (t T − t 0 ))
ρ wT
C0
139
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Nelle tabella 7.10. e 7.11. sono riportati i coefficienti di sensibilità ci associati alla
generica grandezza xi e le relative stime dei contributi di incertezza, ottenuti
applicando la legge di propagazione delle incertezze [33, 34].
xi ci = ∂VT 0 / ∂xi
VTL 1
ρ wc
V0 −N
ρ wT
[1 − β C δt − δβ (tT − t 0 )] ≅ − N
ρ wC −
NVC 0
ρ wT
[1 − β C δt − δβ (tT − t 0 )] ≅ −
NVC 0
ρ wC
ρ wc
ρ wT − NVC 0
ρ wT
[
1 − β C δt − δβ (t T − t 0 )] ≅
NVC 0
ρ wT
ρ wc
βC NVC 0 δt ≅ NVC 0δt
ρ wT
ρ wc
tT NVC 0 δβ ≅ NVC 0δβ
ρ wT
ρ wc
δt NVC 0 β C ≅ NVC 0 β C
ρ wT
ρ wc
δβ NVC 0 (tT − t 0 ) ≅ NVC 0 (tT − t 0 )
ρ wT
α -----
Tabella 7.10 - Coefficienti di sensibilità nella stima dell’incertezza del metodo volumetrico fine
140
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Grandezza
Coefficiente di sensibilità ci u ciui ci2ui2
(xi)
ρ wC
VCO −N (1 + β C δt − δβ (tT − t 0 )) ≅ − N -1 0,00478499 L -0,00478499 -0,00478499
ρ wT
1 NV
ρwC − NVC 0 (1+ β C δt − δβ(tT − t 0 )) ≅ − C0 -0,02003084 0,042 Kg/m3 -0,0008413 -3,3756E-07
ρ wT ρ wC
ρ wC NVC 0
ρwT − NVC 0 2 (1 + β C δt − δβ (tT − t 0 )) ≅ -0,02003697 0,042 Kg/m3 -0,00084155 -3,3787E-07
ρ wT ρ wT
ρ wC
βC NVC 0 δt ≅ NVC 0δt -30,7835904 1,9399E-06 1/°C -5,9717E-05 -0,05658958
ρ wT
ρ wC
δβ NVC 0 ≅ (tT − t 0 ) ≅ NVC 0 (tT − t 0 ) 100,171675 2,7434E-06 1/°C 0,00027481 2,75758213
ρ wT
ρ wC
δt NV β C ≅ NV βC 6,72E-04 0,11 °C 7,128E-05 3,2192E-11
ρ wT
C0 C0
ρ wC
tT NV δβ ≅ NV C 0 δβ 0,00E+00 0,08 °C 0 0
ρ wT
C0
141
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
xi ci = ∂VT 0 / ∂xi
VTL 1
V0 [ (
− N 1 − (tT − t 0 )δβ − β C − α δt )]
βC NVC 0δt
tT NVC 0δβ
δt (
NVC 0 β C − α )
δβ NVC 0 (tT − t 0 )
α NVC 0δt
142
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Figura 7.4 – Elementi di misura più diffusi per contatori di liquidi diversi dall’acqua:
a) ad anello rotante, b) a lamelle striscianti, c) a lobi (ruote ovali), d) a
tri-rotore, e) a bi-rotore, f) a disco nutante.
143
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
144
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Per la legge dell’espansione dei materiali, il volume della misura campione riferito
alla tamperatura di riferimento tp è pari a Vp(tp) = Vp [1 + β (tp-t0)], dove con β si
indica il coefficiente di espansione dei materiali. Il volume letto risulta quindi dato
da Vp(t) =Vp(tp) [1+α (tm -tp)], dove con α è il coefficiente di dilatazione del liquido
misurato (per la benzina pari a è circa 0,00121 °C-1 e per il gasolio 0,0008 °C-1).
Sostituendo si ricava Vp(tm) = Vp(tp) [1 + β (tp-t0) +α (tm-tp)] e, infine, l’errore del
misuratore, con la equazione della misura:
E(t) = Vm(tm) - Vp(tp) [1 + β (tp-t0) +α (t0-tp)]
Per la stima dell’incertezza di misura si considerano i seguenti contributi:
- u(Vp ), incertezza sul campione di riferimento
- u(β) e u(α), incertezza sui coefficienti di dilatazione cubica del serbatoio
campione e del liquido erogato, rispettivamente;
- u(tm), u(tp) incertezza sulle misure di temperatura;
Di seguito si riportano i risultati di una sperimentazione effettuata dal Laboratorio
LAMI dell’Università di Cassino su un impianto di distribuzione carburante.
145
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Riepilogo
Numero del Bollettino: 01
Cliente: LAMI
Sede di: Università di Cassino
Indirizzo della ditta 000/06
Richiesta: 21/03/06
in data 07/04/06
Data della verifica: 14/04/06
Metodo di Taratura (gravimetrico/volumetrico): volumetrico
Presso la ditta Pa.L.Mer
Indirizzo della ditta Via Casilina Nord, Km 68 Ferentino(Fr)
Esecutore della verifica: Mattia del Mastro
Misuratore di volume
Marca
Tipo(meccanico/elettronico) elettronico
modello
Ragione sociale del fabbricante
N° Matricola
portata Max
omologato con
Anno di Fabbricazione
incertezza estesa da certificato 0,12%
Prodotto misurando benzina
coefficiente α [1/°C] 0,00121
Termometro
tipo in vetro
costruttore
modello
matricola
scala da -20 a 102
risoluzione 0,2 °C
certificato di taratura del
incertezza estesa di tartura 0,15 °C
incertezza del termometro 0,0946 °C
146
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Raccolta Dati
xi ci = δET 0 / δxi
Vp − 1 − β (t p − t 0 ) − α (t t − t p )
β − V p (t p − t 0 )
α − V p (tT − tp )
tm − αV m t m
tp αV p − β V p
147
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Nella successiva tabella 7.16 si riporta la stima puntuale delle incertezze per la
verifica di un misuratore di carburante installato su un distributore.
Grandezza
Coefficiente di sensibilità ci u ciui ci2ui2
(xi)
Lt 1 1 0,012 L 0,012 0,000144
LC − 1 − β (t c − t 0 ) − α (t t − t C )] -0,997630 0,00264853 L -0,002642254 6,98151E-06
tc α L C − β L C
0,02353447 0,04732424 °C 0,001113751 1,24044E-06
incertezza di tipo A 1 0,00185463 0,001854632 3,43966E-06
u Incertezza composta mL 12,86801373
U Incertezza estesa mL 25,73602746
Incertezza relativa 0,13%
Nella tabella che segue si riporta il riepilogo delle prove effettuate, con indicazione
dei livelli di incertezza stimati con i metodi descritti.
Strumento in
Campo di
Grandezza taratura / Metodo Incertezze
misura
verifica
Serbatoio
Volume campione di 20 L Gravimetrico 0,04%
volume
Serbatoio
Volumetrico
Volume campione di 20 L 0,06%
fine
volume
Misuratori di
Volumetrico
Volume carburante 20 L 0,13%
ordinario
volumetrici
Tabella 7.18 - Campi di misura e incertezze di taratura per i metodi gravimetrico, volumetrico
fine ed ordinario
148
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
149
8. L’Allegato MI-007: Tassametri
Capitolo 8
MI-007: Tassametri
In vista dell’attuazione della Direttiva è già stata proposta [53] una procedura di
prova finalizzata alla verifica separata dei due strumenti di base costituenti un
tassametro: il cronometro e l’odometro.
Nel presente capitolo verrà illustrata una procedura concepita in sintonia con il
“nuovo approccio” introdotto dalla MID, finalizzata, alla verifica metrologica del
tassametro nel suo complesso, oltre che dei suoi singoli componenti. In particolare
verrà illustrata la metodologia di prova per l’analisi di conformità agli errori massimi
ammissibili per la misura [54]:
- del tempo trascorso;
- dello spazio percorso;
- del prezzo della corsa;
- del comportamento sotto l’effetto di alcune delle grandezze di influenza.
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8. L’Allegato MI-007: Tassametri
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Le prove sono condotte riprendendo con una telecamera il display del tassametro e il
monitor del computer e confrontando i valori monetari esibiti a intervalli di tempo
prefissati. La procedura prevede prove mirate a caratterizzare lo strumento con
riferimento alla bontà della misura del tempo, dello spazio e del funzionamento
complessivo durante una corsa tipo.
Tutte le prove sono eseguite sia in condizioni di funzionamento normale che in
condizioni perturbate. In particolare per quanto riguarda l’alimentazione elettrica le
prove oltre che al valore normale di 12 V sono ripetute anche a 9 e 16 V. Per quanto
riguarda l’ambiente meccanico le prove oltre che in condizioni statiche, vengono
ripetute anche dopo aver montato lo strumento su di uno shaker che impone una
vibrazione sinusoidale a frequenza costante lungo le tre direzioni principali.
Tutte le prove consistono nell’avviare simultaneamente il tassametro e lo strumento
di riferimento e nel filmare in opportuni istanti di tempo il costo esibito dai due
strumenti. A tal fine lo strumento virtuale esibisce anche i valori istantanei di tempo
e di spazio. La simultaneità dell’avvio è ottenuta mediante un dispositivo di trigger
per lo strumento virtuale asservito al segnale in tensione che esce dal tassametro in
prova e che è destinato all’illuminazione della luce di testa del taxi. Tale segnale non
appena il tassametro passa in modalità “occupato” passa dal suo valore tipico di 12 V
a un valore più basso, minore di 8 V, per spegnere la luce.
Di seguito sono descritte le prove effettuate durante la campagna di sperimentazione
presso L’Università di Napoli Federico II, nell’ambito del progetto PRIN 2004
Metodologie di attuazione della Direttiva MID sugli Strumenti di Misura.
1. Prova Tempo: in questo tipo di prova, nessun segnale odometrico viene inviato ai
due strumenti pertanto entrambi aggiornano il costo in base al solo tempo trascorso.
C (t ) = Ci + int(t / kt )Vscatto
A intervalli di tempo regolari lo scarto fra i valori esibiti dai due strumenti viene
confrontato con quello massimo ammesso dalla MID:
⎡ ⎛ 1 ⎞1⎤
∆C max (t ) = ± int ⎢max⎜ 0.2, t ⎟ ⎥Vscatto
⎣ ⎝ 1000 ⎠ kt ⎦
154
8. L’Allegato MI-007: Tassametri
2. Prova Spazio: questa prova viene eseguita generando mediante una delle schede
Counter/Timer un segnale a frequenza costante e inviandolo ai due tassametri. La
prova viene ripetuta adottando tre diversi valori di frequenza, tutti superiori al doppio
di quella corrispondente alla velocità di cambio tariffa, di modo che entrambi gli
strumenti aggiornino il costo in base al solo spazio percorso:
N impulsi
C ( s ) = Ci + int( S / k s )Vscatto , S= 1000
K
A intervalli di spazio regolari lo scarto fra i valori esibiti dai due strumenti viene
confrontato con quello massimo ammesso dalla Direttiva:
⎡ ⎛ 2 ⎞1⎤
∆C max ( s ) = ± int ⎢max ⎜ 4, s ⎟ ⎥Vscatto
⎣ ⎝ 1000 ⎠ k s ⎦
3. Prova Viaggio: questa prova consiste nell’inviare ai due tassametri una prefissata
sequenza temporale di frequenze in modo da simulare una corsa caratterizzata da
periodi di sosta e rapidi transitori di velocità. E’ stata assunta come sequenza delle
frequenze quella desunta applicando la costante odometrica al “ciclo urbano” di
velocità adottato dalle case automobilistiche per la stima dei consumi.
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8. L’Allegato MI-007: Tassametri
La Sperimentazione Effettuata
Vscatto 0.01 €
Ci 0.00 €
kt (s/scatti) 1s
ks (m/scatti) 4m
K (impulsi/km) 4000
Modalità di tariffazione “singola”
156
8. L’Allegato MI-007: Tassametri
1. non è conforme con i requisiti della Direttiva MID per la misura “spazio” se
non per percorrenze superiori ai 4 km (Figura 8.4);
3. la prova “viaggio”, della durata di appena 20 minuti a fronte delle due ore
della prova “tempo” e dei circa 50 minuti per la prova “spazio”, fornisce un
risultato di non conformità rispetto ai requisiti MID (Figura 8.6);
157
8. L’Allegato MI-007: Tassametri
158
9. Conclusioni
9. Conclusioni
La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura, approvata dal Consiglio di Europa nel
marzo del 2004 e definitivamente recepita in Italia nello scorso mese di marzo, ha
profondamente modificato il mondo della Metrologia Legale.
L’introduzione dei requisiti essenziali legati al tipo di misura piuttosto che ai singoli
modelli di strumento offre oggi ai Fabbricanti del settore una reale spinta per
l’innovazione dei prodotti e dei relativi processi produttivi.
Nelle categorie di strumenti analizzate nel presente lavoro di tesi sono state definite e
approfondite le rispettive catene di riferibilità metrologica, descritte le principali
procedure di verifica e taratura applicabili con le tecniche attualmente in uso e
riscontrate alcune criticità per una corretta applicazione dei requisiti della Direttiva
MID. Questi aspetti sono riassunti nella tabella 9.1. che segue.
159
9. Conclusioni
160
9. Conclusioni
Tabella 9.2. – Centri SIT operanti nei settori di riferimento (o affini) delle 10 categorie di
strumenti MID
161
9. Conclusioni
tecnica sul territorio (laboratori SINAL e SIT, Enti di Ricerca, Università e Parchi
Scientifici) e presso gli Istituti Primari (INRIM e ENEA), anche se non sempre in
maniera diretta sulla categoria di strumento MID ma in settori affini (es. metrologia
della temperatura e del volume per i contatori di calore).
In questo ambito un possibile miglioramento potrà essere garantito anche attraverso
l’applicazione più snella degli schemi dell’accreditamento flessibile già oggi previsto
dal SIT [5] e nella progressiva estensione degli accreditamenti SINAL [4] dei
laboratori coinvolti nei processi di dichiarazione della conformità. In nessun caso,
comunque, si potrà prescindere dall’effettuare le prove richieste dal piano di
qualifica presso laboratori accreditati secondo la ISO 17025 [11].
A tale proposito un segnale di positiva vitalità del sistema è dato dal recente
accreditamento SIT dei due Uffici Provinciali Metrici delle CCIAA di Asti (contatori
di acqua) e Catanzaro (masse e bilance).
E’ infine opportuno esporre qualche spunto di riflessione su alcune prospettive aperte
dal nuovo scenario determinato dalla Direttiva MID:
- è sempre più urgente attuare la regolamentazione introdotta dalle legge
236/91 sulla validità temporale dei bolli metrici,
- l’applicazione delle regole MID a tassametri ed ad analizzatori di gas
inquinanti può e deve essere fatta lasciando le competenze di verifica e
controllo agli Enti Locali, supportando però le validazioni e le riferibilità
necessarie con un sistema di laboratori terzi accreditati o universitari e/o di
ricerca che realizzino e disseminino le rispettive catene di riferibilità.
- aver elevato al rango di strumento legale il contatore dell’acqua, se da un lato
è la ovvia conseguenza della gestione aziendale della risorsa acqua, non più
bene sociale ma servizio, dall’altro delega ad uno strumento molto povero in
contenuti tecnologici, quale l’attuale contatore, un ruolo troppo delicato.
A tale riguardo, infatti, con un parco contatori di acqua installati di 28-30 milioni di
pezzi, la maggior parte obsoleti ed usurati, e con la quasi certezza che per gli attuali
modelli sul mercato la vita media stimata (numero di anni in cui le fasce
prestazionali MID sono garantite) è di soli 6 anni (così come ampiamente dimostrato
162
9. Conclusioni
dalle prove realizzate nel Centro SIT della CCIAA di Asti), va assolutamente fatto
uno sforzo di innovazione delle tecnologie, che da un lato garantisca un
allungamento dei tempi di funzionamento dei contatori e dall’altro consenta una
maggiore certezza ed affidabilità dei dati di misura nel tempo,.
Quanto detto vale per la contabilizzazione dell’acqua, ma può essere esteso, con le
relative proporzioni anche alla contabilizzazione di gas, all’elettricità ed al calore,
definendo opportunamente regole chiare per la sorveglianza in servizio [13].
In questo panorama, le tecnologie informatiche possono facilmente migliorare ed
armonizzare le interazioni dei principali processi della Metrologia Legale a
vantaggio degli attori del Sistema (Autorità Nazionale, Uffici Metrici Provinciali,
Ispettori ed Assistenti, Utenti e Fabbricanti Metrici, Consumatori, Laboratori
Riconosciuti), armonizzando i campi di intervento di ciascuno, in conformità con i
rispettivi ruoli istituzionali e con l’obiettivo di aumentare efficienza ed efficacia dei
processi della metrologia legale.
163
10. Bibliografia
10. Bibliografia
[1] Direttiva 2004/22/EC del parlamento Europeo e del Consiglio del 31 Marzo
2004 sugli Strumenti di Misura (Direttiva MID)
[2] DL n. 22 del 2 febbraio 2007 “Attuazione della direttiva 2004/22/CE relativa
agli strumenti di misura” (pubblicato sulla GU n. 64 del 17-3-2007- Suppl.
Ordinario n. 73
[3] http://www.oiml.org
[4] http://www.sinal.it
[5] http://www.sit-italia.it
[6] http://www.european-accreditation.org
[7] H.Stolz “PTB Procedure QM – MID Approval” 08/2007
[8] http://www.welmec.org
[9] UNI CEI EN 45011:1999 Requisiti generali relativi agli organismi che
gestiscono sistemi di certificazione di prodotti
[10] UNI EN ISO 9001:2000 Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti
[11] UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, Requisiti generali per la competenza dei
laboratori di prova e di taratura
[12] http://ec.europa.eu/enterprise/newapproach/nando/
[13] Committee Draft (CD 2) OIML TC 3/SC 4, 2005 “Surveillance of utility
meters in service on the basis of sampling inspections”
[14] DL 28 marzo 2000, n.179 Regolamento recante norme di attuazione della
legge 29 luglio 1991, n. 236, in materia di pesi e misure. (GU n. 153 del 3-7-
2000)
[15] DL 28 marzo 2000, n.182 Regolamento recante modifica ed integrazione della
disciplina della verificazione periodica degli strumenti metrici in materia di
commercio e di camere di commercio. (GU n. 154 del 4-7-2000)
[16] R.A.Dudley “Internet Calibration” Handbook of Measuring System Design,
2005 (NPL – UK)
[17] M.Desrosiers et a. “e-Calibrations: using the internet to deliver calibration
services in real time at lower cost” Radiation Physics and Chemistry 63, 2002
759-763
[18] http://www.antennametrologica.it
[19] M.Dell’Isola, M. Diritti, G.Ficco, M. Mosca “Il progetto Antenna
Metrologica”, SINERGY 2003, Rimini, 5-8 novembre 2003, EIDOS,
num.01/04, pp. 67-70, 2004
[19b] G.Bongiovanni, G.Ficco, G.Molinar, P. Vigo Il nuovo approccio della
Direttiva MID sugli Strumenti di Misura e l’ICT al servizio della Metrologia
Legale” in Atti del Convegno Metrologia & Qualità, 2007, Torino, 14-16
marzo 2007
164
10. Bibliografia
[20] Direttiva del Consiglio CEE n. 71/318 del 26 luglio 1971 concernente il
ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relativa ai contatori di
volume di gas.
[21] D.M. 31 Luglio 1952, n. 324138 Campana Gasometrica tipo Kromshroder
[22] D.M. 13 Agosto 1956, n. 207834 Campana Gasometrica tipo Kromshroder
[23] Legge 29 luglio 1991, n.236 Modifica alle disposizioni del testo unico delle
leggi sui pesi e sulle misure, approvato con regio decreto 23 agosto 1890, n.
7088, e successive modificazioni
[24] F. Vulovic, Etalonnage et vèrification des compteurs de volume de gaz,
Techniques de l’Ingénieur, R 2000
[25] UNI CIG 7987:1979 Contatori di gas: Termini e definizioni,
[26] UNI-CIG 7988:1986 Contatori di gas: Prescrizioni di sicurezza e
metrologiche),
[27] Norma UNI-CIG 7988:1990 Errata Corrige,
[28] UNI-EN 1359:1998 / A1:2006 Misuratori di gas a membrana
[29] EN 60751:1996 Industrial platinum resistance thermometer sensors
[30] Regio Decreto 12 Giugno 1902, n. 226, art. n. 41 Apparecchi per la
verificazione dei misuratori del gas
[31] P. Giacomo, 1982 Metrologia 18 33-40 - Equation for the Determination of the
Density of Moist Air
[32] S. Davis, Documento BIPM - Updating the Formula for the Equation of state
of moist air, 1981/91, Metrologia Vol 29 pp. 67-70, 1992
[33] EA-4/02:1999 Expressions of the Uncertainty of Measurements in Calibration
[34] UNI CEI ENV 13005:2000 Guida all’espressione dell’incertezza di misura
[35] G. Bucci, C. Liguori: “Energy and power measurement”, Wiley & Son.
Enciclopedia Interattiva MeasureMentor Giugno 2004
[37] G.N.Stenbakken, T.L. Nelson, T.L. Waltrip, D.I. Bergman ”NIST program for
traceable power and energy measurements under non-sinusoidal waveform
conditions” Power Engineering Society General Meeting, 2003, IEEE ,
Volume: 1 , 13-17 July 2003 pp 96-97 Vol. 1
[36] P.N. Miljanic “Power and energy meters and their calibration” Precision
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July 1994 pp 235-237
[37] G.Betta, M.Dell’Isola, A.Frattolillo, “Experimental design techniques for
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[38] M.Dentice d’Accadia, M.Sasso, S.Sibillio, R.Vanoli, “Applicazioni di
energetica”(1999)
[39] UNI EN 1434-1:2007 “Contatori di calore”
[40] OIML R75-1:2002 “Heat meters”
[41] ISO 5167:2000 “Misurazione della portata dei fluidi per mezzo di dispositivi a
pressione differenziale. Diaframmi, boccagli e venturimetri inseriti in condotti
chiusi a sezione circolare”
[42] ISO 9951:1993 “Measurement of gas flow in closed conduits - Turbine meters”
[43] OIML R120:1996, Standard capacity measures for testing measuring systems
for liquids other than water,
165
10. Bibliografia
[44] OIML R 117:1995, Measuring systems for liquids other than water,
[45] AAVV, Measurement Canada, Calibration and Certification of Volumetric
Standards, 2005
[46] Regio decreto n. 7088, Approvazione del testo unico delle leggi sui pesi e sulle
misure nel Regno d'Italia n. 6991, 23 agosto 1890.
[47] Regio decreto n. 226, Regolamento per la fabbricazione di strumenti metrici,
1902
[48] D.P.R. 12 novembre 1958 n. 1215, Modificazioni e aggiunte al regolamento
per la fabbricazione dei pesi e delle misure e degli strumenti per pesare e per
misurare,
[49] M.Dell’Isola, A.Frattolillo, P.Vigo, G.Ardimento, R. Gaudiosi, Problematiche
di verifica dei contatori di volume per liquidi diversi dall’acqua, in 56°
Congresso Nazionale ATI, 2001
[50] SIT/Tec-004/03:2004 Linea guida per la taratura del valore convenzionale di
massa dei corpi fisici,
[51] OIML R111-1:2004 Weights of classes E1, E2, F1, F2, M1, M1–2, M2, M2–3
and M3 Part 1: Metrological and technical requirements,
[52] C. Lachance, Gravimetric Calibration of Volumetric Standards, Measurement
Canada Vol.T.P. 003, 1999
[53] www.mid-procedures.org;
[54] F.Angrilli, S.Debei, R.Brancati, F.Crenna, G.Ficco, M. Panero, R. Russo Verso
l’Attuazione della Direttiva Strumenti di Misura della Comunità Europea: una
Procedura di Prova per la Verifica di Conformità dei Tassametri, in Atti del
Convegno Metrologia & Qualità, 2007, Torino, 14-16 marzo 2007
[55] OIML R 21: 1973 – Taximeters
166