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Facoltà di Ingegneria
Tutor:
Prof. Paolo Vigo
Coordinatore:
Prof. Domenico Falcone
Candidato
Ing. Giorgio Ficco
0. Indice
0. Indice
1. Introduzione
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
3. Le Tecnologie ICT per la Metrologia Legale
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
5. L’allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
7. L’allegato MI-005: Sistemi di Misura per la Misurazione Continua
e Dinamica dei Liquidi diversi dall’Acqua
8. L’allegato MI-007: Tassametri
9. Conclusioni
10. Bibliografia
I
1. Introduzione
1. Introduzione
1
1. Introduzione
2
1. Introduzione
da parte dei Fabbricanti Metrici, così da consentire ad essi di scegliere quello più
adatto alle proprie dimensioni ed alla propria capacità e struttura organizzativa,
con la possibilità di impiegare sistemi di garanzia della qualità che rafforzano il
ruolo e la responsabilità del fabbricante.
Tutto questo fa sì, come detto, che le nuove procedure di approvazione di modello
e verifica prima possano adattarsi, sia alla piccola industria artigianale, che alla
grande multinazionale, consentendo a ciascuna impresa di scegliere il percorso da
essa ritenuto più idoneo alle proprie specificità.
La MID rappresenta quindi una rivoluzione, non solo perché come già evidenziato
non ci si lega al principio fisico dello strumento, lasciando ampio spazio
all’evoluzione scientifica e tecnologica, ma anche perché questo consente alle
diverse “filiere” interessate, più o meno consolidate dal punto di vista strettamente
metrologico, di adeguarsi e costruire le proprie catene di riferibilità metrologica
necessarie alle verifiche “legali” con principi e tecniche moderne, agili ed
adeguate al continuo sviluppo dei mercati e della tecnica.
Tra gli Stati Membri è inoltre previsto il reciproco riconoscimento e la
condivisione delle informazioni relative alle procedure seguite ed ai risultati della
valutazione della conformità, e l’adozione di opportuni strumenti di controllo e
salvaguardia dei mercati.
Va evidenziato, infine, che la MID non impone nessuna regola sulle verifiche
periodiche degli strumenti metrico-legali, lasciando a ciascuno Stato Membro la
libertà di stabilire le proprie, al fine di garantire la continuità con le norme
nazionali vigenti in materia. D’altra parte non c’è dubbio che la MID vada
rapidamente completata ed integrata con simmetriche regole di verifica periodica
in campo, ispirate anch’esse a metodi prestazionali, stabilendo per esempio, errori
massimi permessi doppi rispetto a quelli della verifica prima, come spesso
stabilito dalle attuali norme specifiche di alcuni settori metrico-legali.
Lo scenario applicativo che potrebbe concretizzarsi nella metrologia legale
italiana, fatti salvi i settori consolidati, quali quelli della metrologia della massa e
dei volumi che possono con poco sforzo adeguarsi, è quello di un’occasione
3
1. Introduzione
4
1. Introduzione
5
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Capitolo 2
6
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
7
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
La Direttiva MID stabilisce che “lo strumento di misura deve garantire un elevato
livello di tutela metrologica affinché le parti possano reputare affidabile il
risultato della misurazione; la progettazione e la fabbricazione dello strumento di
misura debbono essere di elevata qualità per quanto riguarda le tecnologie di
misurazione e la sicurezza dei dati da misurare”.
Nell’allegato I sono definiti i requisiti cui gli strumenti di misura debbono
conformarsi per conseguire tali obiettivi, completati, se del caso, dai requisiti
specifici dello strumento riportati negli allegati da MI-001 a MI-010, in cui si
illustrano in modo più dettagliato alcuni aspetti tecnici specifici.
I requisiti essenziali descritti dalla Direttiva sono rappresentati da errori tollerati,
riproducibilità, ripetibilità, discriminazione e sensibilità, durabilità, affidabilità,
idoneità, protezione dall’alterazione, iscrizioni ed informazioni, indicazioni del
risultato, ulteriore elaborazione dei dati. Ciascun requisito essenziale viene
descritto nella Direttiva ed il Fabbricante deve dichiarare come il proprio
strumento soddisfa i suddetti requisiti, ove applicabili: “…il rispetto dei requisiti
essenziali (e di quelli tecnici di ciascun allegato) consente l’immissione sul
mercato e la messa in servizio”.
8
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
9
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
In riferimento alle classi di cui alla tabella 1 par. 1.3.1 allegato I della direttiva
MID, presso il laboratorio LAMI dell’Università di Cassino, già centro SIT [5]
Servizio Italiano di Taratura, con il n.105 per umidità e temperatura di rugiada, e
presso il Palmer, Parco Scientifico e tecnologico del Lazio Meridionale,
nell’ambito di un programma quadro di gestione congiunta di attività di
laboratorio, è stata sottoposta a verifica di accreditamento SINAL secondo la ISO
17025:2005 la prova descritta nella tabella che segue:
Misurando /
Campo di
Materiale / Prodotto / Proprietà misurata / Metodo di prova ed Rev. Cat.
n° misura e/o di Tecnica di prova (2)
Matrice Denominazione della anno di emissione (3) (4) (5)
prova (1)
prova
–40 // +180 °C
umidità rel. 20 //
80 %UR (nel Direttiva MID
campo 5÷85 °C) Strumenti di Misura
Ambienti climatici e
campioni in 2004/22/CE del
Umidità ambiente (calore
12 Strumenti di Misura prova contenuti 31/03/2004 par. 1.3.1 0 0
umido stabile e calore
nel volume di e 1.4.2 +
umido ciclico)
misura 2 m3 Metodo Interno
(1000 L x 1000 PT.02/Unilab Rev. B
H x 2000 P)
Tabella 2.2. - Prova SINAL per “ambienti climatici” descritta nella Direttiva MID
Entro breve, quindi, presso i laboratori del LAMI e del Palmer potranno essere
emessi rapporti di prova accreditati SINAL per la determinazione della resistenza
degli strumenti di misura agli ambienti climatici descritti nella MID.
Il requisito di accreditamento SINAL della prova è oggi l’unico applicabile in
Italia per qualificare il processo di dichiarazione della conformità di uno
strumento di misura in ambito MID, e, nell’ambito degli accordi di mutuo
riconoscimento in ambito EA (European Accreditation for Laboratory) [6], il
certificato emesso ha validità sull’intero territorio comunitario.
Nella immagine che segue si riporta il layout di prova per la verifica della
resistenza agli ambienti climatici severi ed ai cicli di caldo-umido (con umidità
condensante o non condensante), con in primo piano la camera climatica per la
10
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Figura 2.1. - Layout di prova per gli ambienti climatici del Laboratorio LAMI Unilab
c/o l’Università di Cassino
11
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Prima della entrata in vigore della Direttiva MID, un Fabbricante che intendeva
mettere in servizio uno strumento di misura doveva attuare i passi descritti nel
diagramma di flusso di cui alla tabella successiva [7]:
Figura 2.2. - Messa in Servizio di uno Strumento Metrico Legale prima della MID
12
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
effettuarsi prima della messa in servizio. A valle della messa in servizio lo Stato
Membro stabiliva anche le regole per la verifica periodica in servizio.
La vera innovazione della MID è stata quella di codificare vari possibili scenari
operativi per la dichiarazione di conformità da parte dei Fabbricanti Metrici,
consentendo loro di scegliere lo schema più adatto (in funzione di classe e tipo di
strumento, della dimensione dell’azienda e della tipologia del sistema di gestione
per la qualità adottato). Il Fabbricante, prima di immettere uno strumento sul
mercato comunitario per gli utilizzi previsti dalla Metrologia Legale, deve
sottoporlo ad una delle procedure di valutazione della conformità previste dalla
direttiva per quella categoria di strumenti. Le procedure di valutazione della
conformità sono strutturate per “moduli” (approccio globale):
1. esame del tipo (B), da applicarsi insieme ad uno degli schemi seguenti
- garanzia della qualità del processo di produzione (D)
- garanzia qualità ispezione e delle prove effettuate sul prodotto finale (E)
- verifica del prodotto (F)
2. in alternativa uno schema tra:
- controllo di produzione interno e prove realizzate da un organismo
notificato (A1),
- garanzia della qualità del processo di produzione (D1),
- garanzia della qualità dell’ispezione e delle prove effettuate sul prodotto
finale (E1),
- verifica del prodotto (F1),
- verifica di un unico prodotto (G),
- garanzia di qualità totale (H),
- garanzia di qualità totale ed esame del progetto (H1).
In aggiunta a quanto sopra la MID descrive anche la procedura di dichiarazione di
conformità con solo controllo di produzione interno (A) e con controllo di
produzione interno e prove realizzate da un organismo notificato (C/C1).
Nelle pagine che seguono si riporta una tabella con l’indicazione degli schemi di
dichiarazione di conformità applicabili secondo la Direttiva MID e delle 10
categorie di strumenti MID a cui essi possono applicarsi.
13
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
A A1 B+ C1 D1 E1 F1 G H H1
14
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
B+
A A1 D1 E1 F1 G H H1
C C1 D E F
MI-001 Contatori dell'acqua
MI-002 Contatori del gas e i dispositivi di conversione del volume
MI-003 Contatori di energia elettrica attiva e trasformatori di misura
MI-004 Contatori di calore
MI-005 Sistemi di misura per la mis. continua e dinamica di liquidi diversi da acqua
Strumenti per pesare a funzionamento automatico meccanici
MI-006 Strumenti per pesare a funzionamento automatico elettromeccanici
Strumenti per pesare a funzionamento automatico elettronici o con SW
MI-007 Tassametri
Misure materializzate di lunghezza
MI-008 Misure materializzate di capacità
Strumenti di misura della dimensione meccanici o elettromeccanici
MI-009 Strumenti di misura della dimensione elettronici o con SW
MI-010 Analizzatori dei gas di scarico
Tabella 2.4. - Schemi di Dichiarazione di Conformità applicabili alle 10 categorie di strumenti regolati dalla Direttiva MID
15
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Progettazione Produzione
Modulo “A”
Modulo “C”
Modulo “D”
Fabbricante Modulo “B”
Modulo “E”
Modulo “F”
Modulo “G”
Modulo “H”
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Il Fabbricante
Sviluppa la documentazione tecnica e la tiene a disposizione delle autorità nazionali (la documentazione
deve consentire la valutazione della conformità)
Fase di Produzione
Il Fabbricante
L’Organismo Notificato
Esegue o fa eseguire controlli sul prodotto per verificare la qualità dei controlli interni
Il campione di prodotti è esaminato effettuando le prove previste da norme tecniche adeguate (se esistenti)
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
La documentazione tecnica
Il Fabbricante trasmette all’ O.N. Un esemplare dello strumento
Verifica la conformità con i requisiti essenziali
L’Organismo Notificato Emette il certificato di esame del tipo CE
Fase di Produzione
Modulo C Modulo D Modulo E Modulo F
Conformità al tipo Garanzia Qualità Garanzia Qualità Verificazione del
(controllo prod. int.) della produzione del prodotto prodotto
Il Fabbricante
Dichiara la conformità Opera con un sistema Opera con un sistema di Dichiara la conformità con
con il tipo approvato di qualità approvato qualità approvato (S.Q.) il tipo approvato o ai
Appone la marcatura CE (S.Q.) per la per l’ispezione e le prove requisiti essenziali
produzione e le prove Dichiara la conformità Appone la marcatura CE
Dichiara la conformità con il tipo approvato o ai
con il tipo approvato requisiti essenziali
Appone la marcatura Appone la marcatura CE
CE
L’Organismo Notificato
Esegue o fa eseguire Approva il S.Q. Approva il S.Q. Verifica la conformità
controlli sul prodotto per Effettua la sorveglianza Effettua la sorveglianza mediante esame e prova di
verificare la qualità dei sul buon sul buon funzionamento ogni singolo prodotto o
controlli interni funzionamento del S.Q. del S.Q. mediante verifica statistica
Il campione di prodotti è Emette un certificato di
esaminato effettuando le conformità
prove previste da norme Appone o fa apporre il
tecniche adeguate (se proprio numero di
esistenti) identificazione
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Modulo E1:
Modulo D1: Modulo F1:
Garanzia di Qualità delle
Garanzia di Qualità del Verificazione del
ispezioni e delle prove
processo di produzione prodotto
effettuate sul prodotto
Il Fabbricante
Elabora la documentazione tecnica e Elabora la documentazione tecnica e Elabora la documentazione
la tiene a disposizione delle autorità la tiene a disposizione delle autorità tecnica e la tiene a disposizione
Nazionali (10 anni) Nazionali (10 anni) delle autorità Nazionali (10 anni)
Opera con un sistema di qualità Opera con un sistema di qualità Adotta le misure necessarie a
approvato (S.Q.) per la produzione e approvato (S.Q.) per l’ispezione e le garantire la conformità ai
le prove prove requisiti essenziali
Appone la marcatura CE e la Appone la marcatura CE e la Appone la marcatura CE e la
marcatura metrologica marcatura metrologica marcatura metrologica
supplementare e, sotto la supplementare e, sotto la supplementare
responsabilità dell’O.N. il numero di responsabilità dell’O.N. il numero di Redige una Dichiarazione di
identificazione di quest’ultimo identificazione di quest’ultimo Conformità
Redige una Dichiarazione di Redige una Dichiarazione di
Conformità Conformità
L’Organismo Notificato
Approva il S.Q. Approva il S.Q. Verifica la conformità mediante
Effettua la sorveglianza sul buon Effettua la sorveglianza sul buon esame e prova di ogni singolo
funzionamento del S.Q. funzionamento del S.Q. prodotto o mediante una verifica
statistica
Emette un certificato di
conformità
Appone o fa apporre il numero
di identificazione dell’O.N.
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Fase di Produzione
Il Fabbricante
Dichiara la conformità
Appone la marcatura CE
Sottopone il prodotto all’O.N.
L’Organismo Notificato
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Fase di Progetto
Il Fabbricante
Opera con un Sistema di Qualità approvato (S.Q.) per la progettazione
L’Organismo Notificato
Fase di Produzione
Il Fabbricante
L’Organismo Notificato
Effettua la sorveglianza sul S.Q.
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
La Documentazione Tecnica
22
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
i) risultati delle prove appropriate se necessario per dimostrare che il tipo e/o
lo strumento sono conformi a:
- i requisiti della MID in base alle condizioni di funzionamento nominali
dichiarate e ai disturbi ambientali specifici,
- le specifiche di durabilità dei contatori del gas, dell'acqua, di calore
nonché dei contatori di liquidi diversi dall'acqua;
j) attestati di esame CE del tipo o attestati di esame CE del progetto per
quanto concerne gli strumenti che contengono parti identiche a quelle del
progetto.
La MID, inoltre, riconosce le Raccomandazioni Tecniche dell’OIML [3],
Organisation Internationale de Métrologie Légale, come “documenti normativi”
equivalenti alle norme armonizzate ai fini della presunzione di conformità da parte
del costruttore (art. 4 – i).
Un importante lavoro di armonizzazione ai fini della applicazione della Direttiva
MID è svolto in questi tempi dal WELMEC [8], Western European Legal
Metrology Cooperation, organismo europeo per la cooperazione in Metrologia
Legale in cui partecipano ad oggi i 25 stati membri EU con 3 stati EFTA e
Turchia e Croatia come membri associati.
Nell’ottica del nuovo approccio, infatti, sono disponibili importanti aggiornamenti
di Guide Welmec relative all’utilizzo delle raccomandazioni OIML come
documentazione di riferimento tecnica in ambito MID.
Complessivamente sono disponibili 28 guide per l’applicazione della MID
(direttamente o indirettamente) e facenti riferimento ai gruppi di lavoro:
- WG 2, aspetti tecnici sul nuovo approccio, guida AWI;
- WG 4, decisioni in metrologia legale (incertezza);
- WG 5, sorveglianza del mercato;
- WG 7, software;
- WG 8, direttiva strumenti di misura MID;
- WG 10, esame del tipo per famiglie di strumenti, sistemi di conversione,
marcatura di distributori di carburante
23
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
24
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Raccomandazione
Stato / Guida WELMEC di Norma Europea
Strumento di Misura Tecnica OIML
corrispondenza tra MID e OIML Applicabile
applicabile
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2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Raccomandazione
Stato / Guida WELMEC di Norma Europea
Strumento di Misura Tecnica OIML
corrispondenza tra MID e OIML Applicabile
applicabile
− DR 117-1TC 8 / SC 3 per
R117-1 R117-2 (revisione
combinata per R105, R117 e
R117-1:2007 R118), feb 2007
MI-005 Sistemi di misura
R118:1995 − Welmec 8.15:2006
per la misurazione
continua e dinamica dei
R105 − NMi doc “Test procedures for
R81 A,B,C:1998 electronic meters” e “Test
liquidi diversi dall’acqua
R81 D:2006 procedures for electronic
calculators with conversion
function and electronic
conversion devices” [53]
MI-006 – II Selezionatrici R51-1:2006 Revisione in corso
Ponderali R51-2:2006 (prove) Welmec 8.16.1:2006
MI-006 – III Riempitrici
R61-1:2004
Gravimetriche Welmec 8.16.2:2006
R61-2:2004 (prove)
Automatiche
MI-006 –IV Totalizzatori
R107-1:1997
a funzionamento Welmec 8.16.3:2006
R107-2:1997 (prove)
discontinuo
MI-008 – II Misure
R29:1973
materializzate di capacità
Tabella 2.5. Racc. OIML e Normative Europee applicabili per gli strumenti MID
26
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
27
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
28
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Figura 2.9 – Portale “Nando” della CE degli Organismi Notificati per la Direttiva MID
Austria 1
Belgium 1
Czech Republic 1
Denmark 3
Finland 1
29
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
France 3
Germany 14
Ireland 1
Netherlands 3
Norway 1
Poland 8
Portugal 2
Slovakia 2
Slovenia 2
Spain 7
Sweden 1
Switzerland (MRA) 1
United Kingdom 49
30
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
Questo si traduce in una seria difficoltà nel garantire nelle forme tradizionali la
più corretta riferibilità metrologica e determina inevitabili carenze procedurali
nella gestione della strumentazione e delle misure inficiando aspetti metrologici
fondamentali quali la scelta e la conferma metrologica della strumentazione,
nonché la misura stessa e la relativa stima dell’incertezza e verifica degli errori
massimi permessi.
Accanto a ciò occorre evidenziare che la misura e la contabilizzazione
dell’energia assume nelle normali transazioni una delicata valenza commerciale e
che gli attuali scenari di politica internazionale impongono da un lato misure di
risparmio energetico e dall’altro una notevole attenzione alla ricerca e sviluppo di
fonti alternative di energia. Nonostante ciò la difficile misurabilità della grandezza
energia rende ancora oggi complesso lo scambio e la contabilizzazione dei
prodotti e dei servizi energetici. Si pensi alla contabilizzazione di combustibili
fossili (benzina, greggio, GPL, gas naturale, ecc.) effettuata quasi esclusivamente
in volume e non direttamente in energia.
A rendere ancora più complessa e critica questa situazione contribuisce la
liberalizzazione del mercato italiano ed europeo dell’energia elettrica e del gas.
Un ulteriore aspetto, spesso trascurato, riguarda la “qualità” dell’energia per la
valutazione, oltre che del rendimento energetico di un impianto/sistema, anche del
suo rendimento “exergetico”, del suo impatto ambientale, della qualità dei servizi
resi (continuità, disturbi, ecc). Pertanto la misura ed il controllo dell’energia sono
di eccezionale importanza sia nelle attività industriali che domestiche.
La misura dell’energia elettrica ha un’importanza rilevante nelle transazioni
commerciali di energia elettrica, ma anche nella stima dei bilanci energetici
aziendali e nella valutazione delle prestazioni di macchine e sistemi energetici
tradizionali e innovativi. La deregolamentazione dell'industria elettrica e
l'espansione del mercato mondiale del commercio dell'energia elettrica ha fatto
nascere da un lato l'esigenza di eseguire misure in maniera diffusa e continua,
dall’altro il bisogno di una maggiore precisione ed accuratezza nella sua
misurazione. Inoltre, fenomeni legati alla power quality, quali la distorsione
31
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
32
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
limiti MID e con vite medie accettabili per la garanzia dei consumatori-utenti
viste le ben note capacità prestazionali dei misuratori contatori di norma adottati.
Recentemente il Laboratorio della CCIAA di Asti (primo Laboratorio accreditato
SIT in Italia per la taratura dei contatori di acqua) ha pubblicato i risultati di una
serie di misure su 100 contatori obsoleti (di età superiore a 15 anni) regolarmente
installati sulla rete. Lo studio ha dimostrato la presenza di errori molto consistenti,
soprattutto alle basse portate, peraltro di segno negativo e che si traducono in un
mancato guadagno da parte dell’Ente gestore e, in generale, in uno spreco della
risorsa erogata.
La media dei risultati è riportata nel grafico seguente:
Figura 2.10- Curve metrologiche medie per contatori obsoleti (età superiorie a 15 anni)
33
2. La Direttiva MID sugli Strumenti di Misura
da parte del TC 3/SC 4, che ha emesso nel 2005 un Committee Draft per un
Documento OIML sulla sorveglianza degli utility meters in servizio [13]. Il
documento, in iter di approvazione, stabilisce la necessità di un controllo del
decadimento delle caratteristiche metrologiche degli utility meters, introducendo a
riguardo i principi e le regole del controllo statistico e della individuazione di
opportuni livelli minimi di qualità (QL). Il controllo viene effettuato su un certo
numero di misuratori prelevati dalla rete ed appartenenti allo stesso lotto di
produzione (tracciabilità dei misuratori) e subordinandone la permanenza in
servizio dell’intero lotto ai risultati delle prove metrologiche effettuate, con le
regole ed i limiti indicati dai singoli Stati Membri.
34
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Capitolo 3
35
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
36
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Il Progetto e-verific@tion
41
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
Tabella 3.1. – Criticità affrontate nella definizione della struttura del Portale Metrologico
43
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
SW
ARCHIVIO
GESTIONE
DOCUMENTI
QUALITA’
DEFINIZIONE ATTIVITA’
ARCHIVIO
RIFERIMENTI
VALUTAZIONE ATTIVITA’
ARCHIVIO
STRUMENTI SW Eureka
PIANIFICAZIONE delle CCIAA
& ORGANIZZAZIONE
delle Verifiche
ANAGRAFICA
STRUMENTI
CRONOLOGICO:
ESECUZIONE ANAGRAFICA
delle Verifiche
CRONOLOGICO:
DATI TECNICI
STATISTICHE
44
3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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3. Le tecnologie ICT per la Metrologia Legale
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4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Capitolo 4
L’allegato MI-002: Contatori del Gas
53
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
La classe del contatore, secondo la norma CEE 71/318 [20] – abrogata dalla MID,
art. 22 - veniva indicata con la lettera G, seguita da un numero indicante la portata
nominale Qnom del contatore, espressa in m3/h. Questa classificazione, effettuata in
base ai valori della portata massima, di quella minima e del volume ciclico, è
riportata nella tabella 4.1:
Volume
Qnom Qmax Qmin Fondo Scala Risoluzione
Classe Ciclico
[m3/h] [m3/h] [m3/h] m3 dm3
[dm3]
G 1,6 1,6 2,5 0,016 0,7
G 2,5 2,5 4 0,025 1,2
99˙999,999 1
G4 4 6 0,04 2
G6 6 10 0,06 3,5
G 10 10 16 0,1 6
G 16 16 25 0,16 10
G 25 25 40 0,25 18 999˙999,99 10
G 40 40 65 0,4 30
G 65 65 100 0,65 55
G 100 100 160 1 100
G 160 160 250 1,6 200
G 250 250 400 2,5 400 9˙999˙999,9 100
G 400 400 650 4 900
G 650 650 1000 6,5 2000
54
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
55
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.3 - Contatore Gas a Membrana e relative caratteristiche tecniche , Actaris, Gallus 2000
56
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Il contatore Gallus 2000 di Actaris è del tipo volumetrico a membrana con un'unità
di misurazione autonoma a due camere. Ognuna delle due camere è fornita di una
membrana flessibile e a tenuta di gas, che viene messa in movimento dal
differenziale tra la pressione di ingresso e di uscita. Il gas entra da una parte delle
camere di misura, ed esce dall'altra parte trasferendo un volume, definito "volume
ciclico" (pari a 1,2 dm3). Quando una parte è piena, il cassetto rotante si muove verso
la posizione successiva, permettendo al gas di riempire la parte vuota. Un
meccanismo di trasmissione e un accoppiamento meccanico trasferiscono il moto
alternativo al totalizzatore meccanico aggiornabile.
Tabella 4.3. – Errori massimi tollerati per contatori del gas MID
57
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Quando gli errori tra Qt e Qmax hanno tutti lo stesso segno, essi non debbono superare
l’1 % per la classe 1,5 e lo 0,5 % per la classe 1.0
3
2
1 0.1 Qmax
Qmax
0
Errore 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000
(%) -1
-2
Qmin
-3
Portata (dm3/h)
Figura 4.4 – Tipica Curva di Errore per un Contatore Gas (rif. Norma EN 1359:1998)
58
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’effetto di disturbi a monte e a valle del misuratore, nel quadro delle condizioni di
installazione specificate dal Fabbricante, non dovrà superare un terzo dell’errore
massimo permesso.
Per quanto riguarda invece la durabilità, la variazione del risultato della misurazione
dopo la prova rispetto al risultato della misurazione iniziale per le portate nei campi
di funzionamento da Qt a Qmax non deve superare per i contatori di classe 1,5 di più
del 2% il risultato della misurazione (1/3 di EMT per la classe 1,0). L'errore di
indicazione dopo la prova di durabilità non deve superare per la classe 1,5 il doppio
dell'errore massimo tollerabile (un EMT per la classe 1,0).
Nella tabella che segue si riporta la nuova scheda tecnica del contatore del gas Gallus
2000 di Actaris, come modificata nell’ambito del processo di ottenimento della
conformità alla Direttiva MID.
Classe 1,5
Portata massima Qmax [m3/h] 6 4 2,5
Portata di transizione Qt [m3/h] 0,6 0,4 0,25
Portata minima Qmin [m3/h] 0,040 0,025 0,016
Portata di sovraccarico Qr [m3/h] 7,2 4,8 3,0
- 0,5 bar per contatori in lamiera
Pressione nom. di funzionamento
- 1,5 bar per contatori in alluminio
Volume ciclico [dm3] 1,2
Entità dell'impulso [dm3] 10
Minima lettura apprezzabile [dm3] 1
3
Minima divisione [dm ] 0,2
Temperatura ambiente e del gas [°C] da - 25°C a + 55
Temperatura di stoccaggio [°C] da - 40°C a + 70°C
Classificazione elettromagnetica E2
Classificazione meccanica M1
Classificazione ambientale “H3”
59
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Un impianto per la taratura e verifica di contatori del gas di varia taglia, industriali e
domestici, è normalmente costituito da i) una campana gasometrica, ii) una prima
rampa per la verifica contemporanea di contatori domestici, iii) una seconda rampa
per la verifica di contatori industriali (G10 – G25) e iv) una clèssidra campione.
La riferibilità metrologica è garantita attraverso lo schema seguente:
INRIM
Centro SIT
Clèssidra Campione
Temperatura Pressione Umidità
di Prima Linea
Campana
Gasometrica
Contatori Contatori
Domestici Industriali
Nell’ambito del presente lavoro di tesi è stata definita una procedura completa di
caratterizzazione di un impianto per la taratura e verifica dei contatori del gas,
60
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’impianto per la verifica e caratterizzazione metrologica dei contatori del gas, come
detto, è costituito da tre elementi fondamentali:
1. una clèssidra campione di riferimento ad acqua (campione primario),
2. un sistema a campana gasometrica (campione secondario) della capacità
nominale di 550 L, del tipo Kromshroder [21, 22], per la realizzazione dei
volumi di riferimento
3. un banco di collaudo con sette postazioni, di cui sei in serie per contatori
domestici ed una per contatori industriali completa di un sistema di
automazione e comando, acquisizione, elaborazione e gestione dell’intero
impianto (valvole, modulanti, sensori, PC e PLC) e delle operazioni di
verifica
Nella successiva Figura 4.6. si riporta uno schema complessivo dell’impianto. Come
si può notare una valvola elettropneumatica a tre vie posta tra CG e banco di
collaudo indirizza il flusso d’aria di prova in due linee: i) contatori industriali
(interasse 280 mm), ii) contatori domestici (interasse 110 o 250 mm).
:
61
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
62
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
63
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
64
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
La parte centrale del sistema è occupata dal duomo, da cui emerge un tubo attraverso
il quale effluisce l’aria contenuta sotto la CG, successivamente spinta verso il banco
di collaudo durante la sua discesa in virtù della sovrapressione rispetto all’ambiente.
La CG è parzialmente contrappesata da una serie di masse variando le quali è
possibile ottenere il valore di sovrapressione interna nominale di progetto (circa 10
mbar). A tal fine è possibile agire anche su masse aggiuntive, applicabili sul fondello
superiore della CG. La tenuta rispetto all’esterno è garantita dal bagno d’olio.
La CG è corredata da diversi strumenti di misura:
- riga ottica assoluta, corsa utile circa 1,280 m, risoluzione 1 µm, per le
variazioni di quota della CG durante le traslazioni verticali,
- asta d’ottone a valore Metrico Legale, da punzonare a cura dell’Ufficio
Metrico locale in corrispondenza delle quote coincidenti ai 50 L nominali
determinati per mezzo del confronto con i volumi d’acqua spillati dalla CC
(tra due punzonature l’asta è graduata; la serigrafia tra esse presente è
ottenuta per interpolazione geometrica);
- termometro (normalmente a resistenza), risoluzione 0.1 °C per la rilevazione
della temperatura dell’aria nella CG (taria,CG);
- termometro digitale (anche a liquido), risoluzione 0,1 °C per la rilevazione
della temperatura dell’olio nella CG (tolio=tCG);
- trasduttore di pressione relativa, risoluzione 0,01 mbar, per la rilevazione
della pressione relativa dell’aria all’interno della CG (Paria,CG);
- trasduttore di pressione assoluta, risoluzione 0,1 mbar, per la rilevazione della
pressione assoluta dell’aria all’interno della CG (Paria,CG).
3. Banco di Collaudo per Contatori Domestici ed Industriali - L’impianto
caratterizzato prevede una valvola elettropneumatica a tre vie posta tra CG e banco,
in grado d’indirizzare il flusso d’aria di prova nei due rami distinti del sistema: i)
contatori industriali (1 postazione, interasse 280 mm) e ii) contatori domestici (6
postazioni, interassi 110 o 250 mm) [25, 26, 27, 28].
Una rappresentazione schematica del banco di collaudo è riportata in Figura 4.9:
65
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.9. - Schema e foto banco di collaudo, con rampa contatori domestici e industriali
66
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Nella Tabella 4.5 che segue si riporta la simbologia utilizzata durante la raccolta dati
e l’elaborazione dei risultati della caratterizzazione sperimentale dell’impianto.
67
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
68
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
69
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
70
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
71
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Non appena l’acqua finisce di defluire dalla CC, si procede con le seguenti
misurazioni (Figura 4.12):
- rilevazione della temperatura interna alla CC a fine prova (tcc,fin),
- rilevazione della temperatura dell’olio nel tino della CG (tolio,fin) a fine
erogazione,
- rilevazione della temperatura ambiente (tamb,fin) a fine prova,
72
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
73
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
questa formula, applicando l’equazione di stato dei gas reali VCG ,∆t ⋅ tCG = VCG ⋅ tCC e
74
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
quantità d’olio presente sulle pareti della campana (lo sgocciolamento infatti
prosegue nello svolgimento delle prove). Questi due fattori causano due differenti
errori di cui il primo è calcolato con la relazione:
⎛ P ⎞ VCG ⋅ ∆P '
E∆P ' = VCG − VCG , ∆P ' = VCG ⋅ ⎜1 − CG ⎟=
⎝ PCC ⎠ PCC
dove E∆P’ è l’errore dovuto alle perdite di carico (anche questo termine rappresenta
una variazione volumetrica), VCG,∆P’ è il volume erogato della CG e ∆P’=PCC–PCG,
con PCG=pressione in uscita della CG e PCC=pressione in ingresso della CC.
Per calcolare il secondo contributo è necessario considerare:
- Vsist,f, Vsist,i: volume d’aria complessivamente presente all’interno
dell’impianto agli istanti finale ed iniziale della prova (volumi comprensivi di
quello morto): questi volumi variano a seconda della porzione di scala che si
sta caratterizzando;
- PCG,fin, PCG,in: pressione dell’aria interna CG a fine ed inizio prova;
- PCC,fin, PCC,in: pressione dell’aria interna CC a fine ed inizio prova.
Si determina quindi il volume nominale erogato dalla CG e quello corretto VCG,∆P’’
che raggiunge la CC, attraverso le seguenti elaborazioni:
VCG = VSIST ,i − VSIST , f
VSIST ,i ⋅ PCG ,i − VSIST , f ⋅ PCG , f
VCG , ∆P '' =
PCC , f
⎛ P ⎞ VSIST ,i ⋅ ∆P ''
E∆P '' = VCG − VCG ,∆P '' = VSIST ,i ⋅ ⎜1 − CG , I ⎟⎟ =
⎜ PCG , f PCG , f
⎝ ⎠
Infatti, nell’ipotesi di perdite di carico nulle (pressione costante in ogni punto del
sistema, P funzione del tempo ma non dello spazio), vale PCC,f = PCG,f, e quindi E∆P’’
è pari alla differenza di VCG e VCG, P’. Il termine ∆P’’=PCG,f -PCG,i. pressione interna
del gasometro PCG, è misurato da una sonda posizionata esternamente al gasometro
nel tubo di adduzione/scarico anziché al suo interno: questo non determina correzioni
errori, perché i valori sono rilevati ad inizio e fine prova, ossia in condizione statiche.
75
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Indicando con VCG,q il volume erogato dalla CG attraverso una generica sezione al
livello del pavimento, Ppavim. la pressione dell’aria nella CG al livello del pavimento
( Ppavim. = PCG − d '⋅∆Pq ), d’ la distanza in metri tra pavimento e il baricentro del
TSC - 20°C. Introducendo αCG , coefficiente di dilatazione termica lineare della CG,
∆tCG=tCG -20°C, la correzione per gli effetti della dilatazione termica della CG è:
Et ,CG = VCG ,20 − VCG ( tCG )
( 3
) (
Et ,CG = VCG ,20 ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆tCG ) = VCG ⋅ (1 + α SC ⋅ ∆tSC ) ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆tCG )
3
)
Variazione del fattore di compressibilità Z tra CG e CC
Dati i differenti stati termodinamici dell’aria nella CG e nella CC, esiste una diversità
anche nei fattori di compressibilità, l’errore E∆Z può essere calcolato nel modo
seguente:
Z CC
VCG ,∆Z = VCG ⋅
Z CG
⎛ V ⎞ ⎛ Z CC ⎞ ∆Z ⋅ VCG
E∆Z = VCG − VCG ,∆Z = VCG ⋅ ⎜1 − CG ,∆Z ⎟ = VCG ⋅ ⎜ 1 − ⎟=
⎝ VCG ⎠ ⎝ Z CG ⎠ Z CG
76
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Avendo indicato con VCG,∆Z il valore del volume corretto che effettivamente
raggiunge la CC, con ∆Z = ZCG – ZCC , e con ZCG e ZCC fattori di compressibilità
dell’aria nella CG e nella CC.
Bisogna osservare però, che nel calcolo dell’innalzamento del livello dell’olio è stato
considerato il solo effetto del volume della CG che si immerge, trascurando eventuali
ulteriori contributi dovuti a supporti di trasduttori, scale graduate, o altri dispositivi
che si immergono.
77
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
termine scritto sarà sempre minore del primo e, inoltre, il loro rapporto può essere
considerato pari a quello tra le pressioni totali dell’aria in CG e CC (il processo di
umidificazione che avviene in CC causa un aumento della pressione parziale del
vapore e di quella totale, essendo quella parziale dell’aria costante). Indicando con
Paria la pressione parziale dell’aria, con Pv,cg e Pv,cl i valori della pressione parziale del
vapore nella CG e nella CC, si può porre:
Paria + Pv ,CG
VCC ,∆φ = VCC ⋅
Paria + Pv ,CC
⎛ P +P ⎞ ∆Pv ⋅VCC
E∆φ = VCC ⋅ ⎜1 − aria v ,CG ⎟⎟ =
⎜ P +P PCC
⎝ aria v ,CC ⎠
Con ∆Pv, differenza tra le pressioni parziali del vapore valutate all’uscita della CC e
all’interno della CG e PCC pressione totale nella CC (misurata all’ingresso).
I Valori nell’equazione precedente si ricavano attraverso le misure di temperatura ed
umidità relativa in CG e in CC:
⎛ 2 D ⎞ ⎛ 2 D ⎞
⎜ A⋅tCC + B ⋅tCC + C + ⎟ ⎜ A⋅tCG + B ⋅tCG + C + ⎟
∆Pv = Pv ,CC − Pv ,CG ≅ φCC ⋅ Psv (tCC ) − φCG ⋅ Psv (tCG ) = φCC ⋅ e − φCG ⋅ e
⎝ tCC ⎠ ⎝ tCG ⎠
78
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
in cui, φCG e φCC sono l’umidità relativa all’interno della CG e all’uscita della CC,
Psv(tCG) e Psv(tCC) sono le pressioni di saturazione del vapore alla temperatura
dell’aria nei medesimi punti, e A, B, C e D sono dei coefficienti per la
determinazione della massa volumica dell’aria umida [31, 32].
(
Et ,CC = VCC − VCC ( tCC ) = VCC ⋅ 1 − (1 + α CC ⋅ ∆tCC )
3
)
Variazione del livello del sifone nella CC
Indicando con Ssif l’area della sezione interna del tratto trasparente del sifone, ρ la
densità dell’acqua, g l’accelerazione di gravità e ∆PCC=PCC,f–PCC,i, questo contributo
è stimato mediante l’equazione:
S sif ⋅ ( PCC ,i − PCC , f ) S sif ⋅ ∆PCC
Esif = =
ρ⋅g ρ⋅g
79
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
80
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
'' ''
- rimozione della massa aggiuntiva dalla CG e misura di Pdown ,CG e Vdown ,CG
81
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Figura 4.13. – Vista dell’impianto per la verifica dei Contatori del Gas e Clèssidra
Campione strumentata per le prove
Nella tabella che segue si riportano i dati salienti relativi al gasometro a campana
oggetto della verifica metrologica:
Tabella 4.6. - Dati caratteristici della Campana Gasometrica oggetto della sperimentazione
Come detto, il Volume Morto rappresenta il volume racchiuso all’interno del circuito
di prova che collega la CG alla CC. Il valore riportato è ottenuto dagli elaborati
progettuali ed è stato comunicato dal costruttore.
82
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
L’andamento della Tamb e di URamb durante i due giorni di misure è mostrato nel
grafico che segue (Figura 4.14):
T/°C UR/%
24 80
T / °C UR / %
75
23
70
22 65
60
21
55
20
50
19 45
40
18
25 lug 07 26 lug 07 35
17 30
Figura 4.14. – Andamento della della Tamb e di URamb durante la campagna di misure
Si può notare che le misure di Tamb e di URamb hanno mostrato valori fuori controllo e
lontani da quelli di riferimento descritti nelle normative.
Nella tabella che segue si riportano in forma schematica le misure sperimentali, le
elaborazioni effettuate ed i risultati finali.
83
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Dati di prova 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
Temperatura media dell'aria all'interno della campana t aria,cg °C 19,50 19,50 19,50 19,43 19,43 20,07 20,10 20,10 20,10 20,07 20,07
Temperatura media dell'aria all'interno della clessidra t aria,cl =t aria,cg °C 19,50 19,50 19,50 19,43 19,43 20,07 20,10 20,10 20,10 20,07 20,07
Temperatura media delle pareti della campana t olio =t cg °C 19,66 19,66 19,65 19,64 19,64 20,02 19,67 19,71 19,74 19,77 19,78
Temperatura media delle pareti della clessidra t acqua =t cl °C 19,70 19,60 19,60 19,60 19,60 20,15 20,40 20,40 20,40 20,40 20,30
Temperatura della scala t sc = t olio °C 19,66 19,66 19,65 19,64 19,64 20,02 19,67 19,71 19,74 19,77 19,78
Pressione media dell'aria all'interno della campana P aria,cg,m Pa 101620 101610 101615 101600 101570 101790 101590 101615 101650 101680 101735
Pressione iniziale dell'aria all'interno della campana P aria,cg,in Pa 101620 101610 101620 101600 101590 101790 101590 101610 101650 101670 101720
Pressione finale dell'aria all'interno della campana P aria,cg.fin Pa 101620 101610 101610 101600 101550 101790 101590 101620 101650 101690 101750
Pressione media dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,m Pa 101589 101590 101576 101567 101534 101758,5 101543 101591 101613 101647,5 101685
Pressione iniziale dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,in = P atm + ∆ P Pa 101588 101593 101583 101569 101546 101762 101536 101578 101612 101640 101672
Pressione finale dell'aria all'interno della clessidra P aria,cl,fin = P atm + ∆ P Pa 101590 101587 101569 101565 101522 101755 101550 101604 101614 101655 101698
Umidità relativa dell'aria all'interno della campana UR CG % 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6 66,6
Umidità relativa dell'aria all'interno della clessidra UR CL % 97 97 97 97 97 97 97 97 97 97 97
Spostamento della campana mobile ∆h dm 0,99 0,98 0,98 0,98 0,97 0,98 0,98 0,98 0,97 0,98 0,98
Posizione assoluta iniziale della campana mobile h in,cg dm 0,12 1,10 2,09 3,07 4,05 5,02 6,00 6,97 7,95 8,93 9,91
Posizione assoluta finale della campana mobile h fin,cg dm 1,10 2,08 3,07 4,05 5,02 6,00 6,97 7,95 8,93 9,91 10,89
Baricentro volume di prova all'interno CG dal pavimento h medio,cg m 0,06 0,16 0,26 0,36 0,45 0,55 0,65 0,75 0,84 0,94 1,04
Baricentro volume di prova all'interno CC dal pavimento h medio,cl m 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60
Correzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
3
Errore variazione di temperatura dell'aria tra la CG e la CC E∆T dm 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000
3
Errore variazione di pressione dell'aria tra la CG e la CC E ∆ P' dm -0,0152 -0,0098 -0,0191 -0,0161 -0,0175 -0,0153 -0,0229 -0,0117 -0,0180 -0,0159 -0,0244
3
Errore variazione di pressione in CG iniziale e finale E ∆ P'' dm 0,0000 0,0000 -0,0163 0,0000 -0,1041 0,0000 0,0000 0,0406 0,0000 0,1007 0,1656
3
Errore differenza di quota dell'aria nella CG e il pavimento E ∆ q' dm -0,0029 -0,0024 -0,0018 -0,0013 -0,0008 -0,0003 0,0003 0,0008 0,0013 0,0018 0,0024
3
Errore variazione di temperatura pareti della CG dai 20°C E Tcg dm 8,14E-04 8,13E-04 8,35E-04 8,49E-04 8,52E-04 -4,76E-05 7,75E-04 6,90E-04 6,08E-04 5,56E-04 5,16E-04
3
Errore variazione fattore compressibilità Z tra la CG e la CC E∆Z dm 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009 0,0009
3
Errore variazione umidità relativa dell'aria tra la CG e la CC E ∆ Ur dm 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339
3
Errore differenza di quota aria nella CC e il pavimento E ∆ q'' dm 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003 0,003
3
Errore variazione di temperatura pareti della CC dai 20°C E Tcl dm 0,0007 0,0010 0,0010 0,0010 0,0010 -0,0004 -0,0010 -0,0010 -0,0010 -0,0010 -0,0007
3
Errore variazione di pressione in CC iniziale e finale E Sif. dm -0,001 0,002 0,005 0,001 0,009 0,003 -0,005 -0,010 -0,001 -0,006 -0,010
84
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Risultati 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0-50 50-100 100-150 150-200 200-250 250-300 300-350 350-400 400-450 450-500 500-550
3
Volume erogato dal gasometro corretto V cg,cor. dm 49,9192 49,8068 49,7174 49,5882 49,4070 49,5762 49,4735 49,5225 49,3542 49,5386 49,4432
3
Volume raccolto nella clessidra corretto V cl,cor. dm 49,6563 49,6531 49,6501 49,6537 49,6462 49,6546 49,6623 49,6669 49,6580 49,6630 49,6669
3
Errore complessivo commesso dal gasometro E cg dm 0,263 0,154 0,067 -0,066 -0,239 -0,078 -0,189 -0,144 -0,304 -0,124 -0,224
errore % % 0,53% 0,31% 0,14% -0,13% -0,48% -0,16% -0,38% -0,29% -0,61% -0,25% -0,45%
errore max tollerato dalla UNI CIG 7988 % 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30% 0,30%
3
Incertezza k=2 U cg dm 0,142 0,141 0,141 0,141 0,140 0,141 0,140 0,141 0,140 0,141 0,140
Incertezza k=2 %V.L. % 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28% 0,28%
1,000 2,00%
0,800 2
1,50% y = 6E-08x - 6E-05x + 0,0078
0,600
1,00%
0,400
y = 3E-06x2 - 0,0028x + 0,3895
0,50%
0,200
Errore CG / %
Errore CG / L
0,000 0,00%
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550
-0,200
-0,50%
-0,400
-1,00%
-0,600
-1,50%
-0,800
85
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Nel presente paragrafo viene descritto il procedimento adottato per la stima delle
incertezze delle misure oggetto della campagna sperimentale.
L’incertezza è determinata in riferimento al documento EA-4/02 [33] e UNI CEI
ENV 13005 [34], secondo lo schema rappresentato nella tabella seguente:
Misurando y=f(x1,x2,….,xn)
Incertezza tipo associata alla grandezza
u(xi)
d’ingresso xi
∂f
ci Coefficiente di sensibilità Ci=
∂xi
Incertezza tipo
della misura Contributo all’incertezza tipo (composta)
ui(y) associata al risultato, dovuta all’incertezza uj(y) = cj u(xj)
tipo u(xi)della grandezza d’ingresso xi
N
u(y)
Incertezza tipo (composta) associata al
u 2 ( y )∑ ui2 ( y )
risultato della misura i =1
Incertezza
U(y) Incertezza estesa di misura U(y) = k u(y)
estesa di
k Fattore di copertura =2
misura
Nell’analisi del bilancio di incertezza del misurando si assume che non esista
correlazione tra le grandezze d’ingresso. L’incertezza estesa della misura U(y) = k
u(y) è stimata con un fattore di copertura k=2, corrispondente ad un intervallo di
confidenza di circa il 95 %. I contributi di incertezza stimati sono i seguenti:
86
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
⎛t −t ⎞
E∆t = VCG ⋅ ⎜ CG CC ⎟
⎝ tCC ⎠
2 2
⎛ ∂E ⎞ ⎛ ∂E ⎞
u E ,∆t = ⎜ ∆t ⎟ ⋅ ut2,CG + ⎜ ∆t ⎟ ⋅ ut2,CC
⎝ ∂tCG ⎠ ⎝ ∂tCC ⎠
2 2
⎛ u ⎞ ⎛ u ⋅t ⎞
u E ,∆t = VCG ⋅ ⎜ − t ,CC ⎟ + ⎜ t ,CC2 CC ⎟
⎝ tCG ⎠ ⎝ tCG ⎠
V
u E ,∆t = CG ⋅ ut2,CC + ut2,CG
tCG
87
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
⎛ P − PCG ⎞
E∆P ' = VCG ⋅ ⎜⎜ CC ⎟
⎟
⎝ PCC ⎠
2 2
⎛ ∂E ⎞ ⎛ ∂E ⎞
u E , ∆P ' = ⎜⎜ ∆P ' ⎟⎟ ⋅ u P2 ,CG + ⎜⎜ ∆P ' ⎟⎟ ⋅ u P2 ,CC
⎝ ∂PCG ⎠ ⎝ ∂PCC ⎠
2 2
⎛ u ⎞ ⎛ u P ,CC ⋅ PCG ⎞
u E , ∆P ' = VCG ⋅ ⎜⎜ − P ,CG ⎟ +⎜ ⎟
⎟ ⎜ 2 ⎟
⎝ PCC ⎠ ⎝ PCC ⎠
VCG
u E , ∆P ' = ⋅ u P2 ,CC + u P2 ,CG
PCC
88
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Differenza di pressione nella clessidra tra istante iniziale e finale della prova
Si considera:
S int .sif . ⋅ u P2 , CC , f + u P2 , CC , i
u ∆P , CC = u sif =
ρ⋅g
Sint .sif . ⋅ 2 ⋅ u P, CC
u ∆P , CC = u sif =
ρ⋅g
dove con uP,CC,i e uP,CC,f si indicano le incertezze associate alla misura di pressione
nella CC (si usa lo stesso sensore, per cui uP,CC,i = uP,CC,f = uP,CC.
89
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
2 2 2 2
⎛ ∂P ⎞ ⎛ ∂Pv ⎞ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤
u∆Pv = ⎜⎜ v ⎟⎟ ⋅ ( uφ,CG + uφ,CC ) + ⎜ ⎟ ⋅ ( ut ,CG + ut ,CC ) = ⎢⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ u∆φ ⎥ + ⎢⎜ ⎟ ⋅ u∆t ⎥
2 2 2 2
⎝ ∂φ m⎠ ⎝ ∂t m ⎠ ⎢⎣⎝ ∂φ m⎠ ⎦⎥ ⎣⎝ ∂t m ⎠ ⎦
2 2
⎛ Uφk,CG ⎞ ⎛ Uφk,CC ⎞
u∆φ = ⎜ +
⎜ k ⎟⎟ ⎜⎜ k ⎟⎟
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
⎛ D⎞
∂Pv 2
⎜ A⋅tm +B⋅tm+C+ ⎟
= e⎝ tm ⎠
∂φ m
⎛ D⎞
∂Pv ⎜ A⋅tm + B⋅tm +C + ⎟ ⎛ D⎞
2
tm ⎠
= φm ⋅ e⎝ ⋅ ⎜ 2A⋅ tm + B − 2 ⎟
∂t m ⎝ tm ⎠
2 2 2 2
⎡⎛ ∂P ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂P ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤ ⎡⎛ ∂Pv ⎞ ⎤
u∆Pv = ⎢⎜⎜ v ⎟⎟ ⋅ uφ,CG ⎥ + ⎢⎜ v ⎟ ⋅ uT ,CG ⎥ + ⎢⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ uφ,CC ⎥ + ⎢⎜ ⎟ ⋅ uT ,CC ⎥
⎢⎣⎝ ∂φ CG ⎠ ⎥⎦ ⎣⎝ ∂T CG ⎠ ⎦ ⎢⎣⎝ ∂φ CC ⎠ ⎥⎦ ⎣⎝ ∂T CC ⎠ ⎦
⎛ ∂E ∆q ' ⎞ V ⋅ ∆Pq
u E∆q ' = ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ u d ' = CG ⋅ ud '
⎝ ∂d ' ⎠ PCG
⎛ ∂E ∆q '' ⎞ V ⋅ ∆Pq
u E∆q '' = ⎜⎜ ⎟ ⋅ u d '' = CG
⎟ ⋅ u d ''
⎝ ∂d ' ' ⎠ P CG
∂EtCG
u Et ,CG = ⋅ uTcg = −2α CG ⋅ VCG ⋅ (1 + α SC ⋅ ∆t SC ) ⋅ (1 + α CG ⋅ ∆ tCG ) ⋅ ut ,CG
∂tCG
dove con ut,CG si è indicata l’incertezza della misura della temperatura delle pareti
della campana (assunta coincidente con quella dell’olio di tenuta).
90
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
u Et ,CC =
∂Et ,CC
∂tCC
(
⋅ ut ,CC = − 3α CC ⋅ VCC ⋅ 1 + α CC ⋅ ∆t CC ) 2
⋅ ut ,CC
dove con ut,CC si è indicata l’incertezza della misura della temperatura delle pareti
della clessidra (assunta coincidente con quella dell’acqua).
xv = ⋅ ( α + β ⋅ P + γ ⋅ t ) ⋅ e
2 ⎜ A⋅T + B⋅T + C + ⎟
⎝ T⎠
91
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
dove uScg,int è l’incertezza associata alla determinazione della sezione interna e u∆h è
l’incertezza relativa alla lettura dello spostamento. I suddetti contributi si
determinano nel modo seguente:
t
u S ,CG ,int = 2π ⋅ r ⋅ u r ; u r =
3
2 2
u ∆h = u ris + u acc
avendo indicato con r il raggio interno della CG, con ur la sua incertezza (ipotizzata
con distribuzione rettangolare intorno al valore nominale r con semiampiezza pari a
t, tolleranza dimensionale), uris è la componente relativa alla risoluzione e uacc quella
relativa all’accuratezza del sistema di lettura. Si potrebbe anche determinare questo
contributo a partire della risoluzione del sistema direttamente sul Volume erogato
(taratura della CG); considerando una distribuzione rettangolare e ponendo Vris.
risoluzione della scala in dm3, questa incertezza è esprimibile come:
Vris.
uV ,CG = u risol . =
2 3
∂ECG
∂VCG
= 1−
∆t ∆P' ∆Pq ⋅ d ' ∆Z
−
t CG PCC
−
PCG
−
Z CG
( )(
− 1 + α SC ⋅ ∆t SC ⋅ 1 − (1 + α CG ⋅ ∆t SC )2 )
U CC (k )
uV ,CC =
k
dove UCC(k) è l’incertezza estesa di taratura dichiarata dal certificato della CC e k è il
fattore di copertura dichiarato nel certificato. Il coefficiente di sensibilità è pari a:
∂ECG
∂VCC ⎝
( 3
)
∆P d ' '⋅∆Pq
= − 1 + ⎛⎜1 − 1 + α CC ⋅ ∆tCC ⎞⎟ + v +
⎠ PCC PCC
92
4. L’allegato MI-002: Contatori del Gas
Le condizioni ambientali del laboratorio che ospita una rampa di taratura per
contatori del gas devono essere idonee dal punto di vista termoigrometrico. I valori
di riferimento normalmente sono posti a (20±2) °C e (55±10) %UR, ma numerosi
sono gli ulteriori aspetti da prevedre e/o da tenere sotto controllo:
- spazi ampi e assenza di finestrature
- doppia porta di accesso tra area climatizzata ed area con aria a temperatura
ambiente o climatizzazione dell’area di ingresso nel laboratorio per garantire
un’adeguata compensazione
- prese di ventilazione e di ripresa aria non troppo vicine alla CG
- area adeguata per la climatizzazione dei contatori all’interno del laboratorio
prima della prova
Condizioni lontane da quelle di riferimento e carenze strutturali del laboratorio
potrebbero determinare, di conseguenza, una forte instabilità e disuniformità delle
condizioni termiche e sensibili gradienti di temperatura nelle varie posizioni assunte
dalla CG, con effetti non trascurabili (e difficilmente stimabili) sulla stabilità e
ripetibilità del posizionamento della CG.
Considerazioni Finali
93
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Capitolo 5
L’allegato MI-003:
Contatori di Energia Elettrica Attiva
94
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
95
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
dove:
U tensione dell'energia elettrica fornita al contatore,
Un tensione dell'energia elettrica di riferimento specificata;
f frequenza della tensione elettrica fornita al contatore con
fn frequenza di riferimento specificata.
Gli intervalli riportati tengono conto delle caratteristiche tipiche della corrente
elettrica erogata dalle società di distribuzione.
In ultimo, l'intervallo del fattore di potenza (PF) deve essere almeno da cosφ = 0,5
induttivo a cosφ = 0,8 capacitivo, dove cosφ è il coseno dello sfasamento φ tra I e U.
96
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Per ogni condizione di funzionamento la direttiva fornisce anche gli errori massimi
tollerati, dove gli effetti dei vari misurandi e delle grandezze d'influenza (a, b, c, ...)
sono valutati separatamente, mentre tutti gli altri misurandi e grandezze d'influenza
devono essere mantenuti possibilmente costanti ai loro valori di riferimento.
L'errore di misurazione, che non deve superare il limite massimo tollerabile di cui
alla Tab. 1, è calcolato come segue:
E= a 2 + b 2 + c 2 ...
97
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
Inoltre, qualora vi sia un alto rischio di effetti passeggeri (es. fulmini) o vi sia una
prevalenza di reti aeree di fornitura, si provvede alla protezione delle caratteristiche
metrologiche del contatore. Gli effetti di un disturbo elettromagnetico passeggero su
un contatore di energia elettrica dovranno essere tali che durante o subito dopo il
disturbo, ogni uscita destinata a testare l'accuratezza del contatore:
a) non deve produrre segnali o impulsi corrispondenti a un'energia oltre il
valore di variazione critico,
98
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
99
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
100
5. L’Allegato MI-003: Contatori di Energia Elettrica Attiva
101
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Capitolo 6
La misura dell’energia termica può essere ricondotta alle tre modalità di scambio
termico (conduzione, convezione ed irraggiamento) e alla direzione ed entità dello
scambio (energia fornita/assorbita/dispersa), in particolare:
- conduzione attraverso superfici di controllo (mediante la misura dei gradienti
termici e note le caratteristiche conduttive di un materiale di riferimento);
- trasmissione per mezzo di un fluido termovettore (mediante la misura
dell’entalpia del fluido termovettore e delle portate di massa effluenti);
- la misura della radiazione termica (mediante la misura diretta del flusso
radiativo o indirettamente mediante la misura della temperatura della superficie
emittente con tecniche termografiche).
Le misure di temperatura possono senz’altro essere considerate oggi affidabili ed
adeguatamente riferibili (in Italia operano nel settore della temperatura più di 30
centri SIT), altrettanto non è possibile affermare per le misure di energia termica in
quanto i) raramente i dispositivi di misura dell’energia (heat meter) possono essere
caratterizzati nel loro complesso (spesso vengono tarati i soli sensori di temperatura);
ii) la conoscenza dei parametri termofisici dei materiali su cui viene effettuata la
misura risulta spesso solo qualitativa; iii) i sensori di misura alterano profondamente
i meccanismi di scambio termico determinando errori di inserzione; iv) raramente il
problema di scambio termico può essere isolato alle sole componenti trasmissive
(conduttive, convettive e radiative).
Il Contatore di Energia Termica (CET) rappresenta il caso più comune di misura di
energia termica Qt fornita all’utenza mediante un fluido termovettore.
102
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
SET
Qin
V.C.
Q out
UTENZA
con m& portata massica [kg/s] e hi e hu entalpia del fluido termovettore in ingresso ed
in uscita [kJ/kg], rispettivamente. Per i liquidi vale la seguente relazione:
103
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
dh = c p dT + vdp
Modulo
di calcolo
Tm
U
T
E
N
Tr Z
A
V&
104
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
ossia dal prodotto della portata volumetrica e della differenza di temperatura tra
mandata e ritorno, integrato nel tempo e moltiplicato per il coefficiente termico
volumico. A queste due ultime operazioni provvede la centralina elettronica di
elaborazione.
105
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
106
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
107
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
108
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Figura 6.4. –Errori Massimi Permessi per un Contatore di Energia Termica, classe 2
109
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Tabella 6.1. – OIML R75-2:2002 piano di prova per qualifica MID di un Contatore di
Energia Termica
110
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
INRIM
Centro SIT
Figura 6.5. – Catena di Riferibilità per la verifica dei Contatori di Energia Termica
111
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
2 2
⎛ ∂ρ ⎞ 2 ⎛ ∂ρ ⎞ 2
Iρ 2
=⎜ ⎟ Ip +⎜ ⎟ Iϑ
⎝ ∂p ⎠ ⎝ ∂ϑ ⎠
con i coefficienti di sensibilità, rispettivamente uguali a:
∂ρ 1 ⎛ ∂v ⎞ 1
= − 2 ⎜ ⎟ = kϑ
∂p v ⎝ ∂p ⎠ϑ v
∂ρ 1 ⎛ ∂v ⎞ 1
=− 2⎜ ⎟ =− β
∂ϑ v ⎝ ∂ϑ ⎠ p v
β kϑ
[%/°C] [%/bar]
Liquido 0,05 ≅0
Vapore Surriscaldato 0,2 5
La variazione del calore specifico, cp, anche nel caso di vapore surriscaldato non
supera mai lo 0,1 %/°C, per cui nelle equazioni precedenti è lecito utilizzare i valori
medi nell’intervallo delle temperature di esercizio.
Trascurando quindi l’incertezza associata alla determinazione di Ki e del tempo di
integrazione, l’incertezza associata alla misura dell’energia termica è funzione del
solo prodotto tra la portata volumetrica q e la differenza di temperatura ∆ϑ.
Applicando al prodotto Q=q·∆ϑ la legge di propagazione delle incertezze [33, 34] si
112
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Inoltre, sempre per la legge di propagazione delle incertezze applicata ad una misura
per differenza, si ottiene:
Iϑin 2 + Iϑout 2
i∆ϑ =
2
∆ϑ 2
Utilizzando valori tipici di incertezza nel caso di misura della temperatura con
termocoppia o termoresistenza si possono utilizzare i seguenti valori:
- Iϑ=±(0.15+0,002⋅ϑ) per una termoresistenza Pt100 al Platino, [29];
- Iϑ=±0,5 °C per una termocoppia tipo “T” grado speciale, [29].
La Direttiva MID all’allegato MI-004 fissa tra le grandezze caratteristiche il rapporto
∆ϑmax / ∆ϑmin > 10 , tra la massima e la minima differenza di temperatura del fluido
termovettore, nel rispetto delle incertezze massime previste.
Per quanto riguarda la misura della portata, teoricamente essa può essere effettuata
con qualunque tecnica, ma nella pratica la scelta si riduce ai misuratori volumetrici,
del tipo a turbina o elettromagnetici. L’incertezza tipica dei suddetti misuratori
volumetrici è variabile con la portata, ed è compresa, nel campo di applicazione dei
Contatori di Calore, tra il 2÷3% V.L., per crescere esponenzialmente alle portate più
basse.
Per questo motivo la MID fissa tra le grandezze caratteristiche anche la qi, intesa
come la portata in volume più piccola che transita attraverso il sensore di portata e
alla quale il Contatore di Calore deve rispettare l’incertezza prescritta.
Volendo stimare un ipotetico bilancio di incertezza in condizioni di funzionamento
normali, ipotizzando l’uso di 2 termoresistenze al platino Pt500 per la misura del ∆ϑ
e assumendo un’incertezza sulla misura della portata volumetrica pari a iq = 3% V.L.
possiamo determinare l’incertezza totale di un Contatore di Calore come di seguito
riportato, considerando una temperatura di mandata, ϑin = 90°C e una temperatura di
ritorno, ϑout= 60°C, tramite la [14] si ottiene:
113
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
114
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Figura 6.6. - Impianto di caratterizzazione per misuratori di portata. Società IPL Sas di Napoli
115
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Incertezza
Strumenti in
Grandezza Campo di misura relativa Note
taratura
(*)
(*) Le incertezze di misura sono espresse come due volte lo scarto tipo (corrispondente, nel caso
di distribuzione normale, ad un livello di confidenza di circa il 95%)
116
6. L’allegato MI-004: Contatori di Calore
Iϑin = ±0,15 °C
Iϑout = ±0,15 °C
117
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
Capitolo 8
L’allegato MI-005:
Sistemi di misura per la misurazione continua e
dinamica di quantità di liquidi diversi
dall'acqua
118
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
La normativa nazionale vigente prima della MID prevedeva che tutti i misuratori di
carburante usati nelle transazioni commerciali fossero soggetti a due tipi di
verificazioni: la verifica prima (in fabbrica e/o sul campo), da effettuarsi prima
dell'immissione sul mercato, e la verifica periodica, da effettuarsi successivamente
alla messa in servizio per accertare il mantenimento nel tempo delle caratteristiche
metrologiche.
La Direttiva MID stabilisce le regole per la sola verifica prima (esame del tipo).
La verificazione prima risulta essere un atto obbligatorio per gli strumenti nuovi da
effettuarsi, prima della loro vendita o messa in uso in commercio. Le operazioni ad
essa connesse si considerano completate e formalizzate con l'apposizione dei bolli
metrici (un primo bollo a stemma riportante il numero dell'ufficio verificatore ed un
secondo contenente il numero identificativo dell’ispettore verificatore che ha
eseguito l’operazione).
In Italia, l’obbligo di verificare e di legalizzare gli strumenti è stato introdotto con il
Testo Unico delle leggi sui pesi e sulle misure [46], integrato successivamente nel
1902 dal Regolamento per la Fabbricazione dei Pesi e delle Misure per Pesare e per
Misurare [47] e solo negli ultimi 30 anni., modificato dalle Direttive Europee
recepite mediante appositi D.P.R. La legge 236/91, che modifica il Testo Unico,
prevede la possibilità per i Fabbricanti Metrici di verificare e legalizzare i propri
strumenti in maniera autonoma. Questa possibilità si è concretamente realizzata con
1'emanazione del DL 179/2000 [14], che disciplina la verifica prima degli strumenti
direttamente a cura e responsabilità del fabbricante, secondo i principi di garanzia
della qualità della produzione e secondo la procedura di conformità metrologica.
Relativamente alla verifica periodica, la Direttiva MID come noto lascia agli Stati
Membri la facoltà di provvedere ai controlli finalizzati ad accertare il mantenimento
nel tempo delle caratteristiche metrologiche e, inoltre, di fissare criteri e periodicità
degli interventi per l'esecuzione di tali verifiche.
119
7. L’allegato MI-005 -Sistemi di misura per la misurazione continua
e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua
In alcuni Stati Europei tali accertamenti vengono effettuati con periodicità non
prefissata, per altri vengono fissate di anno in anno le categorie di utenti i cui
strumenti saranno sottoposti a verifica. In Italia la verificazione periodica è stata
modificata ed integrata con il DL 182/2000 [15]. Quest'ultimo decreto ha apportato
innovazioni sostanziali rispetto alla normativa precedente, stabilendo una periodicità
biennale di verifica per i complessi di misura per carburante. Un ulteriore elemento
innovativo riguarda la possibilità. di delegare con condizioni e modalità prestabilite,
la verificazione periodica a laboratori accreditati dalle Camere di Commercio ed
operanti in conformità alla ISO 17025 [11]. Tale delega costituisce sicuramente
un'importante novità nel campo della metrologia legale in Italia, in quanto i controlli
sugli strumenti in servizio sono sempre stati di esclusiva competenza degli Uffici
Metrici Provinciali delle Camere di Commercio.
Gli EMP in verifica periodica,